L’immagine in copertina Incontro tra medicine è stata realizzata da Mauro Seria 5 Odontoiatria 2009 IL PERSONAGGIO 3 L’odontoiatria VETERINARIA 29 Fitoterapia in veterinaria per la promozione dell’uomo di N. Alborino di C. Di Bari ODONTOIATRIA 5 Caso report: overdenture Caso report: overdenture su paziente in terapia con bifosfonati per il trattamento dell’osteoporosi su paziente in terapia con bifosfonati per il trattamento dell’osteoporosi di E. Raimondo e L. Montella 8 Malattia gengivale di E. Raimondo e L. Montella CONGRESSO 10 Evento di successo a San Marino a cura di A.s.o.m. 18 RICERCA SCIENTIFICA 15 News ricerca scientifica Piante medicinali in fitoterapia Le piante si sono rivelate le uniche risorse medicamentose che l’uomo abbia potuto utilizzare per quasi tutto il percorso della sua storia a cura di R. Raimondo 16 Letti per voi a cura di F. De Carlo 17 News disabilità a cura di M. Caroti DIBATTITO 18 Piante medicinali 24 Alimenti per la salute L'uso delle erbe come rimedio naturale risale a tempi antichissimi, quando le piante erano la principale forma di cura pressotutti i popoli 36 in fitoterapia a cura di Società Italiana di Fitoterapia 20 La saggezza degli alberi di C. Carloni 22 Le piante officinali, tra scienza e tradizione di Vincenzo Pitaro 24 Alimenti per la salute a cura della redazione L’ANGOLO 28 La medicina Fitoterapia Storia e percorsi della cura con le piante. Fin dalla preistoria l'uomo si è servito delle piante, la forma più arcaica di medicamento e di cibo MEDICAL TEAM MAGAZINE “non convenzionale” e la normativa di riferimento di G. Pellettieri 30 Il premio Nobel per le scienze economiche di A. Di Majo MTM GARANTE PRIVACY 31 Notizie dal Garante a cura della redazione SOCIALE 32 Quali sono le mosse di una pedina diversa? di R. Porco 33 Il XVº Congresso Nazionale SIOH 34 Mediazione familiare: n Sommarion OTTOBRE/DICEMBRE l’esperienza del centro per la famiglia “La casetta” di M. Gioscia 35 Il calendario 2010 Gioca con me! Dell’ Associazione S.ol.co. Onlus a cura della redazione M.N.C. 36 Fitoterapia: storia e percorsi della cura con le piante del Prof. Dott. S. Bardaro 38 I fitoestrogeni nella menopausa del Prof. V. Aloisantoni, Prof. U. Cavicchia, Dott.ssa N. Gugliotti 40 Il potere del té verde di M. Bufalini LETTERE 41 La televisione: prezioso strumento o cattiva maestra di L. S. Trezzini 41 Poesie di C. Rughetti INTERVISTA 42 Intervista a Paul Pennisi di S. Fumaria MUSICA 43 Ozric tentarle The Yumum Tree di L. Sessa MOSTRE 44 Le vie dell’arte di O. De Caro PUBBLICIZZA LA TUA AZIENDA SU M.T.M. TROVEREMO IL MODO DI FAR CRESCERE LA TUA ATTIVITÀ PER LA TUA PUBBLICITÁ 065813375 Fax 065882332 e-mail: [email protected] Le associazioni NON-PROFIT avranno sempre da M.T.M. la possibiità di ricevere un servizio gratuito per i loro annunci. Infine daremo ampio spazio al malato che volesse esprimere le sue impressioni sulla rivista, i suoi suggerimenti. ABBONAMENTI Abbonamento per 4 numeri di 10,00€: tramite versamento sul c/c postale 57939852 intestato alla Medical Team s.r.l. Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma. Bonifico postale: ABI 7601-CAB 03200. Oppure Banca di Roma c/c n° 3281-54-ABI 03002-CAB 05003 I dati inviati saranno trattati secondo l’informativa legge 675/96 [tutela dei dati personali] 1 MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE OTTOBRE / DICEMBRE 2009 n Editorialen UN CONCERTO PER DIO MTM A cura della Medical Team s.r.l. Partita I.V.A. 02418140782 Sede legale: Sede romana: EUGENIO RAIMONDO E-mail: Sito internet: Largo Mattia Preti,5 87027 Paola [Cosenza] tel. 0982.582208 Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma tel. 06.5813375 Fax 06.5882332 [email protected] [email protected] www.mtmweb.it ® DIRETTORE RESPONSABILE Dott. Eugenio Raimondo [ [email protected] www.eugenioraimondo.it ] Giornalista pubblicista iscritto all’Ordine Regionale del Lazio, tessera nª 118906 EDITORE Medical team s.r.l. COORDINATORE REDAZIONALE Colette COMITATO SCIENTIFICO Daniela Concolino, Maria Immacolata Macioti, Nino Marrazzita, Giovanni Pellettieri, Enrico Pugliese COMITATO SCIENTIFICO MEDICINE NON CONVENZIONALI Dott. Salvatore Bardaro TECNOLOGIE E PRODUZIONE Luca Raimondo [[email protected]] B UIO. L’IMMENSITÀ E TANTO BUIO. Anche il nostro sole perde la sua luce nell’infinito. In questa oscurità assoluta tutto diventa piccolo. Piccola una galassia, piccoli i nostri pianeti, la nostra terra. Tutto diventa relativo o scompare. Vibrazioni , armonie, concerti di suoni eterni senza suonatori. Non confini, non limiti, ma buio. In questo scenario di incanto in cui tutto evolve in logiche d’Autore la vita è il movimento, la trasformazione. E ci sono anch’io, Un uomo. Ancora più piccolo di tutto il resto e penso. Mi muovo anch’io, mi trasformo, e rifletto. Ho la natura come salotto, con i suoi tramonti, un cigno sul lago, un campo di girasoli, ghiacciai spigolosi che raggiungono il cielo. Una giraffa che allunga il suo collo per strappare le verdi foglie. Un leone che rincorre la preda, nel manto rosso della savana l’elefantino si aggrappa alla coda della mamma. Tanti uccelli macchiano il rosso che invigorisce l’orizzonte. Stelle brillano nel presepe divino. Un ramo secco ac- 2 COLLABORATORI Nicoletta Alborino, Salvatore Bardaro, Mirella Bufalini, Monica Caroti, Francesca DeCarlo, Olimpia De Caro, Serena Fumaria, Antonio Di Majo, Giovanni Pellettieri, Romana Raimondo compagna il ruscello. Sassi raccontano le gesta degli eroi, come poesia rende immortale. Ci sono anche io acuto spettatore e mi emoziono. Altri scenari confondono le bellezze. Uomini che si affannano e che corrono distratti. Cercano le coccole mancate nel dolore e nelle violenze del loro corpo, o il seno della madre nella donna che posseggono furtivamente. Delitti senza moventi, madri che affondono lame nei cuoricini indifesi. Cassonetti, fugaci prigioni di neonati e donne che non saranno mai mamme. E mentre tutto scorre io penso. Penso e sono vivo. Ed ogni tanto guardo tutto dall’universo e così divento piccolo e umile. Cerco il senso negli altri, e mi emoziono. Un compositore scrive la sua musica ma ha bisogno di uno strumento per ascoltare la sua melodia. La nostra anima compone il suo brano cercando le sue note dalla nostra vita. Così le note intime dell’anima aggraziano gli eterni suoni n AUTORI DEGLI ARTICOLI DI QUESTO NUMERO V. Aloisantoni, C. Carloni, U. Cavicchia, D. Concolino, C. Di Bari, M. Gioscia, N. Gugliotti, L. Montella, V. Pitaro, R. Porco, L. Sessa RESPONSABILE SEGRETERIA DI REDAZIONE Roberta Mandarino PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Marisa Puglisi [[email protected]] WEB MASTER Domenico Vetere STAMPA Atena s.r.l. Via di Val Tellina,47 00151 Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma nº 215/2002 del 9/5/2002 Iscrizione Reg. Naz. della Stampa-R.O.C. Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM L’ODONTOIATRIA PER LA PROMOZIONE DELL’UOMO Intervista a Laura Bruno Ugolini di NICOLETTA ALBORINO I Presidente dell’Associazione di Volontariato “Solidarietà Vincenziana” GRUPPI DI VOLONTARIATO VINCENZIANO di Roma [G.V.V.] vanno sempre maggiormente qualificandosi in una duplice direzione, da una parte l’azione del pronto intervento immediato in risposta ai bisogni più urgenti, dall’altra quella a lungo termine in collaborazione con gli enti pubblici del territorio e privati, per rimuovere le cause che generano povertà. Questo avviene secondo una comprensione ampia della povertà e dei bisogni conseguenti, intendendo per povertà non solo la mancanza di denaro, ma anche di salute, di lavoro, la solitudine affettiva, l’assenza di relazioni, gli handicap fisici e mentali, le sventure familiari e tutte le frustrazioni che provengono dalla incapacità di integrarsi nel gruppo umano più prossimo e che ostacolano la loro promozione che ci sta tanto a cuore. Per rispondere ad esigenze così complesse, è evidente che la formazione dei volontari è il presupposto indispensabile per ogni azione organizzata, continuativa e competente. Tale formazione avviene attraverso corsi e convegni con aggiornamenti culturali, tecnici e spirituali da parte di docenti specificamente competenti. Lo scopo è quello di formulare nuove risposte alle sofferenze, adattando i mezzi all’evolversi dei tempi del- Solidarietà Vincenziana Centro odontoiatrico Padre Giuseppe Menichelli Via Virginio Orsini, 1-Roma Tel. 063240272 Per appuntamento telefonico: dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00 Per contributi: Associazione Solidarietà Vincenziana Banca del Fucino-Agenzia H Via U. De Carolis, 86/D C. C. N. 2652/3 Roma CAB 03202 ABI 3124 IBAN IT07J0312403202000000026523 n i l p e rs o n a g g i o n OTTOBRE/DICEMBRE la società. Alcuni anni fa, per rispondere concretamente, è stata fondata, ad iniziativa dei Gruppi di Volontariato Vincenziano, l’associazione ONLUS Solidarietà Vincenziana, che ha dato origine al Centro Odontoiatrico intitolato allo scomparso G. Menichelli. Racconta la fondatrice del Centro ed attuale presidente signora Laura Bruno Ugolini, in un rapporto già pubblicato, di aver avuto una sorta di intuizione provvidenziale: «Mohamed e Pietro erano sul ciglio del marciapiede, poco distanti da un centro di accoglienza, intenti a frantumare con un sasso un panino con mortadella: al mio interessamento hanno risposto con un sorriso mostrando la bocca priva di denti; fu un segnale: in quel momento, e loro non lo sapranno mai, germogliò in me l’idea di un nuovo servizio di volontariato necessario ed urgente per tanti altri fratelli in difficoltà, come loro, gli ultimi». Scopo del centro è innanzitutto responsabilizzare i pazienti all’importanza del cavo orale, visto non come un sistema a se stante, ma come espressione dell’essere umano nella sua finalità. È fondamentale donare qualità anche a 3 n i l p e rs o n a g g i o n MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE OTTOBRE / DICEMBRE quelle persone che per motivi diversi non possono permettersela, non solo dal punto di visto estetico e funzionale ma anche psicologico, attraverso la valorizzazione dell’intera persona ed il miglioramento del proprio status vivendi attuale e futuro nella consapevolezza che tutti gli organi e le funzione del corpo sono strettamente collegate fra loro. Il Centro odontoiatrico, che svolge un servizio completamente gratuito è stato creato nel 1996 ed aveva la sua prima sede nel quartiere romano di Trastevere. Successivamente, nel 2001 la sede è stata ampliata, in rapporto al sempre maggior numero di richieste di cure ed opera attualmente nel quartier Prati in via Virginio Orsini 1 in locali messi gratuitamente a disposizione dalle suore di Santa Marta. Nel complesso operano a titolo volontario e gratuito 22 medici dentisti, 3 ferristi, 2 igienisti, 3 odontotecnici, 10 segretarie, in parte dedicate all’accoglienza dei pazienti che hanno difficoltà di lingua e di orientamento nelle cure da intraprendere. Il servizio impegna ogni anno circa 16.000 ore di lavoro su 1.200 pazienti che sono tutti indigenti e comunque privi di assistenza sanitaria. Le prestazioni riguardano soprattutto igiene e prevenzione conservativa, endodonzia, chirurgia orale, protesi mobile, prevenzione ed ortodontia dei bambini: proprio questi ultimi vengono particolarmente seguiti per offrire loro una prevenzione accurata in rapporto con la crescita. Come primo intervento viene praticata l’igiene orale seguita da una anamnesi ed una serie di ortopanoramiche radiografiche, dopodiché si praticano gli interventi successivi necessari, fino ad una applicazione di protesi dentaria, quando necessario [420 nel 2008]. Le limitate disponibilità di risorse economiche, rispetto al numero delle prestazioni effettuate sono totalmente impiegate per l’ac- 2009 quisto e il rinnovo delle indispensabili strutture e per il materiale di cura. Il Centro, rileva infine la presidente, è assai preoccupato per la situazione sanitaria dei senza fissa dimora, degli immigrati senza permesso di soggiorno e di uomini e di don- ne che fanno uso di droghe. Per questo vogliono essere al servizio degli “ultimi” ed affermano con Padre G. Menichelli che «i poveri non ci domandano di andarli a raggiungere nella loro miseria, ma aiutarli ad uscirne dignitosamente» n L’ODONTOIATRIA SOCIALE IN ITALIA In Italia, dal 1999 al 2002, circa 1 milione e 600 mila persone hanno smesso di andare dal dentista. La percentuale della popolazione italiana che va almeno una volta l’anno dal dentista è scesa dal 34 al 31 per cento, uno dei più bassi tassi dell’Europa occidentale. L’assistenza odontoiatrica in Italia è prevalentemente fondata sull’assistenza privata. Un modello che negli anni, pur avendo migliorato la salute orale di una buona parte della popolazione, limita gli accessi alle fasce sociali più deboli e non favorisce una cultura della prevenzione. L’odontoiatria Pubblica in Italia non serve la maggioranza della popolazione: Scopo del centro è innanzitutto responsabilizzare i pazienti all’importanza del cavo orale, visto non come un sistema a se stante, ma come espressione dell’essere umano nella sua finalità 1. Questo è dovuto sia alla mancanza di strumenti appropriati per la razionalizzazione dei servizi a livello territoriale, sia alla scarsità delle risorse allocate per l’odontoiatria. 2. Un’indagine del Censis nel 2003 ha stabilito che il 70,5% degli italiani non si è mai rivolto a un servizio di odontoiatria pubblica. 3. “L’elevato costo è la prima barriera per l’accesso alle cure orali, insormontabile per molti cittadini”, che diventano coscienti del bisogno delle cure “soprattutto nel momento dell’emergenza, dopo essersi trascurati a causa dei costi elevati. Essi ignorano, per lo più, la possibilità di prevenire la patologie orali e i possibili trattamenti minimi”. Odontoiatria Sociale Per: Invalidi civili al 100% - Pazienti oncologici - Pazienti con patologie a rischio Pensionati - Impiegati - Famiglie a basso reddito - Studenti universitari Extracomunitari con regolare permesso di soggiorno a basso reddito La MEDICAL TEAM srl, dal marzo 2008 offre un servizio di odontoiatria sociale mediante il quale le fasce “deboli” potranno usufruire di prestazioni odontoiatriche economicamente convenienti ma di immutata qualità. Contattando il numero 06-5813375 si stabilirà un appuntamento per una visita gratuita. Via Ippolito Nievo, 61 00153 Roma 4 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE Odontoiatria Odontoiatria di EUGENIO RAIMONDO di LUIGI MONTELLA Direttore scientifico Odontoiatra I BIFOSFONATI, SVILUPPATI NEL XIX ° SECOLO, solo negli anni 60 cominciarono ad interessare il mondo medico scientifico per sperimentazioni in relazione a patologie del metabolismo osseo. Oggi trovano largo impiego oltre che in campo oncologico, nel trattamento di disturbi metabolici. Dal 1996 infatti, grazie ai risultati di uno studio [FIT], presentati al congresso mondiale dell’osteoporosi vengono utilizzati nella profilassi dell’osteoporosi che insorge nelle donne in seguito alla menopausa. Ancora non è del tutto chiaro quale sia il loro meccanismo d’azione e neppure quali siano esattamente le cellule bersaglio, ma esiste un’ ipotesi attualmente considerata valida, che spiega il meccanismo d’azione di questi farmaci. I bifosfonati sono indirettamente responsabili dell’aumento di densità ossea grazie all’inibizione degli osteoclasti. In caso di danno osseo, gli osteoclasti reclutati dalle sostanze che si liberano dal sito del danno, rimuovono il tessuto danneggiato e vanno in apoptosi, stimolando il reclutamento degli osteoblasti che, a loro volta, si occupano di rigenerare le strutture tissutali danneggiate e digerite dagli osteoclasti. In questo modo si chiude il cerchio del meccanismo noto come: “rimodellamento”; I bifosfonati interferiscono con questo meccanismo interrompendo l’azione osteoclastica. La questione bifosfonati investe il mondo odontoiatrico in seno alla possibile relazione esistente tra l’uso di questi farmaci e l’insorgenza di osteonecrosi dei mascellari. A partire dal 2002, si trovano in letteratura articoli che parlano di questa patologia e nel 2003 Wang e i suoi collaboratori, per primi, pubblicano un articolo che descrive tre casi di ONM in pazienti che facevano chemioterapia contro le metastasi ossee. Il crescente numero di pubblicazioni a riguardo [tutti casi report] porta nel 2005 la food and drugs administration statunitense a lanciare un allerta mondiale. In Italia enti, associazioni, quotidiani e show televisivi s’interessano alla diatriba e nel 2006, sulla gazzetta ufficiale, viene pubblicato un aggiornamento in cui si esortano gli specialisti in odontoiatria a prestare molta attenzione riguardo le terapie chirurgiche da effettuare su questi pazienti. Revisionando la letteratura, si può dire che su 368 casi di osteonecrosi, associate ad uso di bifosfonati, i risultati dimostrino come a fronte di un alto pericolo di insorgenza di questa malattia per pazienti che fanno uso endovenoso del farmaco [94%] a causa di problemi metastatici, la percentuale investa un numero veramente esiguo di pazienti che invece usano i bifosfonati per os nel trattamento preventivo dell’osteoporosi [4,8%]. Inoltre dai risultati di altri studi pubblicati su famose ri- MTM CASO REPORT: OVERDENTURE SU PAZIENTE IN TERAPIA CON BIFOSFONATI PER IL TRATTAMENTO DELL’OSTEOPOROSI n Odontoiatrian OTTOBRE/DICEMBRE viste scientifiche [Annals of Internal Medicine, maggio 2006], il numero di osteonecrosi dei mascellari di pazienti che fanno uso di alendronato è di 0,7 pz su 100.000 trattate per anno. Ovviamente questo non vuol dire che l’ONM sia una complicanza impossibile, ma solo che la bassa percentuale di casi con la quale possa verificarsi non può esser considerata una controindicazione alla possibilità di ricorrere a terapia implantare, quand’essa sia ritenuta possibile dopo un’attenta analisi del caso clinico. Nel 2004 giunge alla nostra attenzione la paziente S.P. di anni 67, le cui condizioni di salute generale sono sostanzialmente buone. I bifosfonati sono indirettamente responsabili dell’aumento di densità ossea grazie all’inibizione degli osteoclasti. In caso di danno osseo, gli osteoclasti reclutati dalle sostanze che si liberano dal sito del danno, rimuovono il tessuto danneggiato e vanno in apoptosi, stimolando il reclutamento degli osteoblasti che, a loro volta, si occupano di rigenerare le strutture tissutali danneggiate e digerite dagli osteoclasti. In questo modo si chiude il cerchio del meccanismo noto come: “rimodellamento”; I bifosfonati interferiscono con questo meccanismo interrompendo l’azione osteoclastica 5 n Odontoiatrian MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE OTTOBRE / DICEMBRE Foto 1 Situazione iniziale Foto 2 L’esito prognostico osseo dopo l’estrazione chirurgica degli elementi residui è positivo ad 8 mesi. Foto 3 Gli impianti eseguiti nell’arcata superiore vengono collegati mediante una barra alla quale si aggancia la protesi. Foto 4 Protesi superiore Foto 5 Controllo ad un anno Foto 6 Controllo ad un anno/sorriso All’anamnesi la paziente indica una lieve ipertensione, controllata farmacologicamente, ed una tendenza alla fragilità ossea, indotta da uno stato di osteoporosi post-menopausale, trattata con alendronato per via orale. All’esame obiettivo si evince una parziale edentulia superiore ed inferiore, con abbondante presenza di tartaro e compromissione parodontale degli elementi dentari residui [Foto 1]. La condizione clinica determina grave disagio per la paziente non solo funzionale, ma anche negli scambi sociali. Dal piano di trattamento preliminare, in cui si sono eseguite terapie d’igiene professionale ogni tre settimane, la paziente ha dimostrato grande motivazione nel mantenimento domiciliare dei risultati ottenuti e nella precisione con cui ha seguito gli appuntamenti. Seguendo le indicazioni della letteratura internazionale nel piano terapeutico, si è tentato di salvare gli elementi residui senza ricorrere a terapie di chirurgia parodontale. Sono stati eseguiti splintaggio degli elementi residui, e manovre parodontali non invasive di scaling e root planing ogni 3 mesi, ma la compromissione parodontale è risultata troppo avanzata e, dopo circa un anno dalla presa in carica del paziente, si è dovuto ricorrere alla chirurgia estrattiva, previa terapia antibiotica. Effettuate le estrazioni dopo un periodo di follow up di 8 mesi viste le buone condizioni di salute generale ed ossea [Foto 2] e i dati rilevati dalla letteratura; dopo aver opportunamente informato la paziente sulle possibili complicanze che tale terapia avrebbe comportato abbiamo optato per l’esecuzione del trattamento implanto-protesico. A 5 fixture[Foto 3] inserite nel mascellare è 6 2009 Odontoiatria Odontoiatria 1 2 3 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE Odontoiatria Odontoiatria 4 MTM stata agganciata un protesi totale[Foto 4]senza ritenzione palatina, la paziente è stata sottoposta a controlli radiografici dopo un mese e successivamente con cadenze trimestrali. Ad un anno di distanza lo stato di salute orale della paziente è ottimo così come quello generale, e l’osteointegrazione delle fixture risponde ai requisiti di stabilità primaria richiesti dalla letteratura internazionale. In conclusione e visti i risultati ottenuti ad un anno di distanza dal carico della protesi,[Foto 5] il risultato del nostro caso report è il seguente: analizzato bene il caso clinico, se le condizioni generali consentono la chirurgia, considerato il rapporto rischio/beneficio, tra l’insorgenza di un osteonecrosi mascellare, nel paziente che fa uso di bifosfonati per os e la possibilità di ottenere un netto miglioramento della qualità della vita, è opportuno eseguire terapia implantoprotesica.[Foto 6] n n Odontoiatrian OTTOBRE/DICEMBRE BIBLIOGRAFIA A review of the literature on osteonecrosis of the jaw in patients with osteoporosis treated with oral bisphosphonates:prevalence,risk factors,and clinical characteristics. Clinical therapeutic 2007 Aug;29[8]:1548-58. Pazianas M, Miller P, Blumentals WA, Bernal M, Kothawala P. Bisphosphonates and Time to Osteonecrosis Development. The oncologist 2009 Nov 8. [Epub ahead of print] Palaska PK, Cartsos V, Zavras AI. 5 Bollettino dell’informazione sui farmaci 2005 Oral bisphosphonate-induced osteonecrosis: risk factors, prediction of risk using serum CTX testing,prevention,and treatment. Journal of oral and maxillofacial surgery 2008 Jun;66[6]:1320-1 American Society for Bone and Mineral Research Task Force on Osteonecrosis of the Jaw. Osteonecrosis of the jaw and the role of bisphosphonates: a critical review. The American journal of medicine 2009 Feb;122[2 Suppl]:S33-45 Silverman SL, Landesberg R. Osteonecrosis of the Jaw Correlated to Bisphosphonate Therapy in Non-oncologic Patients: Clinicopathological Features of 24 Patients. The journal of rheumatology 2009 Nov 16. Favia G, Pilolli GP, Maiorano E. Osteonecrosis of the jaw: who gets it,and why? Bone. 2009 Jan;44[1]:4-10. Epub 2008 Oct 7. Reid IR. Outcomes of placing dental implants in patients taking oral bisphosphonates:a review of 115 cases. Journal of oral 6 and maxillofacial surgery 2008 Feb;66[2]:223-30. Grant BT, Amenedo C, Freeman K, Kraut RA. 7 MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE OTTOBRE / DICEMBRE 2009 Odontoiatria Odontoiatria n Odontoiatrian di EUGENIO RAIMONDO e di LUIGI MONTELLA MALATTIA GENGIVALE I PROCESSI INFIAMMATORI a carico del parodonto sono prevalentemente associati a meccanismi distruttivi del legamento parodontale, esistono flogosi gengivali tuttavia, indotte principalmente dalla placca dentaria, non necessariamente associate a danni che si estendono fino al compartimento osseo o al legamento. Questo articolo si occupa di elencare e descrivere i differenti tipi di infiammazione gengivale, escludendo le forme specifiche associate a parodontite distruttiva, per cui verranno discusse le manifestazioni cliniche che si verificano a livello gengivale in seguito ad un eccessivo accumulo di detriti batterici, tipici della superficie dentale, ma non gengivale profonda. Segni clinici tipici di infiammazione gengivale sono: tumefazione, Arrossamento, Sanguinamento, Ulcerazione. Sulla base di tali segni la gengivite viene classificata in lieve, media e grave: Gengivite lieve, si manifesta con una tumefazione localizzata dei tessuti gengivali. L’arrossamento è poco evidente, l’aspetto a buccia d’arancia è ancora visibile anche se, in minima parte, ed il sanguinamento al sondaggio è scarso; Gengivite media, si manifesta con un evidente arrossamento delle gengive, edema, perdita dell’aspetto a buccia d’arancia e sanguinamento al sondaggio; Gengivite grave, si manifesta con un significativo edema dei tessuti gengivali, forte sanguinamento, iperplasia, perdita dell’ aspetto a buccia d’arancia e, talvolta, ulcerazioni nelle aree interdentali. GENGIVITE DA ACCUMULO DI PLACCA È la gengivite classica, dovuta ad eccessivo accumulo di placca batterica. Chiunque, astenendosi completamente dalla detersione quotidiana dei denti, sviluppa una gengivite di questo tipo in venti giorni. Può essere “localizzata” a singoli o gruppi di elementi dentari o “generalizzata” ad entrambe le arcate; i pazienti possono lamentare sanguinamento durante l’uso dello spazzolino e/o alitosi. Non esiste un dolore tipico, sebbene siano stai riportati casi di dolenzia durante le manovre di igiene domiciliare. È senza dubbio importante sottolineare la reversibilità dei meccanismi sopracitati che, all’allontanamento della causa, regrediscono spontaneamente [Tabella1]. Possono poi essere presenti fattori aggravanti o inducenti la gengivite, sia di tipo locale che generale. I fattori locali, che agisco- 8 Fig 1 Fig 2 no principalmente a livello focale, sono: • anomalie dentarie [perle dello smalto 1,1% - 5,7% dei molari, Loh 1980], • ricostruzioni dentali con margini mal posizionati [Foto 1], se i margini di una ricostruzione presentano gradini o deformità di superficie diventano sito di accumulo batterico. • fratture radicolari. nizio delle mestruazioni ma, secondo studi più moderni, le variazioni rilevabili a livello clinico, non sembrano essere in relazione al ciclo mestruale. - Associata alla pubertà Anche in questo caso sono imputati responsabili gli squilibri ormonali. I cambiamenti a carico della gengiva sono considerati aspecifici e i più comuni sono i cambiamenti di colore, contorno e sanguinamento dopo lieve stimolazione. Per la diagnosi Mariotti [1999] ha proposto di far riferimento a valori ormonali soglia: • estradiolo ≥26 pmol/l per le ragazze • testosterone ≥ 8,7 nmol/l per i ragazzi. - Associata alla gravidanza Durante la gestazione, le alterazioni dei livelli di alcuni ormoni endogeni, come gli androgeni, gli estrogeni, il progesterone, determinano una risposta localizzata esagerata dell’ospite. Questa anomala risposta gengivale si osserva soprattutto durante il secondo trimestre e regredisce dopo il parto. Caratteristicamente, a li- Esistono anche fattori generali che, non solo sono associati all’insorgenza di gengivite, ma che possono influenzarne il decorso. GENGIVITE SU BASE ORMONALE Sono un gruppo di gengiviti ad alta incidenza, determinate da un sovraccarico ormonale estro-progestinico. Sono distinte in gengivite premestruale, puberale e gravidica: - Associata al ciclo mestruale In letteratura sono presenti articoli che associano lesioni emorragiche di colore rosso intenso prima dell’iTA B E L LA 1 ALTERAZIONI CLINICHE COMUNI NELLA TRANSIZIONE DA STATO DI SALUTE DELLA GENGIVA A GENGIVITE. L’ESPOSIZIONE DEI TESSUTI ALLA PLACCA DENTALE, INFATTI, PRODUCE UNA SERIE DI ALTERAZIONI INFIAMMATORIE GENGIVALI CARATTERISTICHE COLORE DIMENSIONI FORMA G E N G I VA N O R M A L E GENGIVITE Rosa Pallido Rossastro/Rosso, Bluastro Gengiva Papillare negli spazi interdentali. Gengiva Marginale a lama di coltello con gli elementi dentari. Profondità del solco <3 mm Gonfiore sia in direzione buccale che linguale. Formazione di una pseudo tasca Festonature nelle aree marginali che si ergono a picco nelle aree interdentali L’edema che rigonfia i tessuti marginali e papillari determina una perdita della forma a lama di coltello. Il gonfiore marginale provoca una festonatura meno accentuata Salda Soffice; Formazione di fossette indotte dalla pressione delle dita a causa della presenza di edema Assenza di sanguinamento ad un normale sondaggio Sanguinamento al sondaggio CONSISTENZA TENDENZA AL SANGUINAMENTO 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE Odontoiatria Odontoiatria MTM I processi infiammatori a carico del parodonto sono prevalentemente associati a meccanismi distruttivi del legamento parodontale, esistono flogosi gengivali tuttavia, indotte principalmente dalla placca dentaria, non necessariamente associate a danni che si estendono fino al compartimento osseo o al legamento vello dei tessuti gengivali prossimali, si può verificare l’insorgenza di una lesione granulomatosa altamente vascolarizzata, conosciuta con il nome di “Epulide Gravidica”[Fig 1]. MALATTIE SISTEMICHE Esistono evidenze scientifiche che associano il diabete a forme più o meno gravi di infiammazione dei tessuti gengivali profondi [parodontite]. Non esiste invece accordo internazionale riguardo un collegamento tra diabete e gengivite. Cambiamenti a carico delle gengive invece, si evincono soprattutto a livello di altre patologie; la leucemia mieloide acuta, ad esempio, sembra esser associata con variazioni di consistenza, aspetto e colore della gengiva, non necessariamente associate all’accumulo di placca dentale. Anche un sanguinamento gengivale persistente può esser associato a un trombocitopenia [diminuzione del numero di piastrine] causata ad esempio da una leucemia. FARMACI Alcuni farmaci di uso comune, pre- dispongono ad una crescita anomala della gengiva [Fig 2]: • la sodio fenitoina o epinutina, un anticonvulsivante impiegato nel trattamento dell’epilessia, • la ciclosporina A, un agente immunosoppressore usato per evitare il rigetto dei tessuti trapiantati e in caso di psoriasi grave, • i calcio-antagonisti, come la nifedipina, farmaci usati nel trattamento dell’ipertensione. L’accrescimento dei tessuti gengivali associato a questi farmaci può essere più comune nella regione anteriore della bocca e possono risultare più suscettibili gruppi di soggetti in età giovane. GENGIVITE DESQUAMATIVA La gengivite desqua- mativa non è una patologia infiammatoria da accumulo di placca bensì una gengivopatia, di possibile natura autoimmune, associata a patologie dermatologiche, talora localizzate anche alle labbra, o a menopausa. Si manifesta con arrossamento gengivale, macchie e desquamazione epiteliale. Il tessuto assume un aspetto grigio-biancastro e le aree desquamate formano una pseudomembrana facilmente asportabile, con copioso sanguinamento sottostante. La causa di tale gengivite è tutt’ora non chiara. picamente i sieropositivi. In letteratura tra le cause di questa patologia sono da annoverare la combinazione di tipiche specie batteriche in condizioni di immunocompromissione. Secondo alcuni autori una causa potrebbe essere lo stress psicologico [Goldberg e coll.,1956; Cohen-Cole e coll.,1983]. I segni clinici fondamentali di tale patologia sono rappresentati da : • dolore • ulcerazione • necrosi delle papille interdentali • sanguinamento spontaneo o conseguente a una delicata stimolazione. Questa patologia è importante perché presenta delle caratteristiche comuni alla gengivostomatite erpetica, tipica dei bambini che entrano in contatto con il virus dell’herpes simplex. [Tabella 2] n GENGIVITE ULCERATIVA NECROTIZZANTE Una forma BLIOGRAFIA particolare di gengivite è la GUN, definita come un infezione acuta, a volte ricorrente delle gengive, caratterizzata da insorgenza rapida di dolore gengivale, necrosi gengivale interdentale e sanguinamento [Rowland, 1999]. Tale forma di gengivite è piuttosto infrequente [Loesche e coll., 1982] e ad esserne colpiti sono tipicamente gli adolescenti o i giovani adulti, a volte chi fuma sigarette e ti- Cyclic neutropenia: a literature review and report of case. n Odontoiatrian OTTOBRE/DICEMBRE Spencer P, Fleming JE. ASDC journal of dentistry for children 1985 Mar-Apr;52[2]:108-13. Factor influencing phenytoin-induced gingival enlargement.Majola, MP. McFadyen, M.L.. Journal of clinical periodontology 2000 Jul; 27[7]:506-12. Gingival sulcus bleeding-a leading symptom in initial gingivitis Mühlemann HR, Son S. Helvetica odontologica acta. Journal of clinical periodontology 1996 Apr; 67[4]:454-9. TA B E L LA 2 DIAGNOSI DIFFERENZIALE TRA LA GENGIVITE NECROTIZZANTE ACUTA E LA GENGIVOSTOMATITE ERPETICA PRIMARIA Necrotizing ulcerative gingivitis. Rowland RW . Annals of Periodontology 1999 Dec; 4[1]:65-73; discussion 78.Re- GENGIVITE ULCERATIVA NECROTIZZANTE GENGIVOSTOMATITE ERPETICA Batteri Virus Herpes Simplex ETÀ 15-30 anni Frequente nei bambini SITI Papille interdentali Gengiva e tutta la mucosa dentale Ulcerazione, tessuto necrotico, pseudomembrana (grigio- biacastra) Assenza di sanguinamento ad un normale sondaggio Vescicole che scoppiano lasciando piccole ulcere tondeggianti coperte di fibrina con tendenza a confluire 1-2 giorni se trattata 1-2 settimane CONTAGIOSA No Sì IMMUNITÀ No Parziale Distruzione permanente del tessuto parodontale Assenza di distruzione permanente EZIOLOGIA SINTOMI DURATA view. Parodontologia clinica e odontoiatria implantare. Jan Lindhe 2008 quarta edizione EDI ERMES The bacteriology of acute necrotizing ulcerative gingivitis. Loesche WJ, Syed SA, Laughon BE, Stoll J. Journal of clinical periodontology . 1982 Apr;53[4]:223-30. The importance of regular dental treatment in patients with cyclic neutropenia. Follow-up of 2 cases. Pernu HE, Pajari UH, Lanning M. The occurrence of gingival brushing lesions during 3 phases of the menstrual cycle. GUARIGIONE Niemi ML, Ainamo J, Sandholm L. Journal of clinical periodontology 1986 Jan;13[1]:27-32 9 MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE OTTOBRE / DICEMBRE 2009 n C o n g re s s o n COMUNICATO STAMPA 10 EVENTO DI SUCCESSO A SAN MARINO G RANDE INTERESSE HA SUSCITATO IL 1° CONGRESSO Sammarinese, tenutosi sabato 19 settembre a Valdragone, nella Repubblica di San Marino. L’evento, promosso e organizzato dall’A.S.O.M., Associazione Sammarinese di Odontoiatria e Medicina, ha sviluppato il tema Il trattamento del dente singolo dalla conservativa all’implantologia, con lo scopo di illustrarne le linee guida fondamentali seguendo, grazie all’intervento di stimati professionisti, protocolli operativi corretti. L’idea è stata quella di stimolare la crescita culturale delle oltre 250 presenze fra Medici/Odontoiatri e Assistenti dentali. L’importante giornata era patrocinata dalla Repubblica di San Marino, dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini, dall’A.N.D.I. Rimini, dalla S.I.E. [Società Italiana di Endodonzia] e dalla S.I.O.H. [Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap]. Dopo la registrazione dei partecipanti e il saluto delle Autorità, la prima sessione ha aperto i lavori con la relazione di Silvia Pizzi Diagnosi e terapia dei traumi dentali, seguita da quella di Mario Mancini MTA: un materiale endodontico dalle innumerevoli potenzialità terapeutiche. La seconda sessione si è aperta con Angelo Putignano che ha re- A.S.O.M. [Associazione Sammarinese di Odontoiatria e Medicina] Tel. 0549.996061 [email protected] www.asomrsm.org Consiglio Direttivo A.S.O.M. CONSIGLIERI: Primo Belemmi [Presidente] Angelo Brolli [vice-Presidente] Bruno Tecce [Segretario-Tesoriere] Davide Balducci, Daniel Giacomini, Marco Magi, Mario Mancini lazionato su Restauro estetico conservativo nei settori anteriori, seguito da Pio Bertani con il tema Razionale per la ricostruzione post endodontica. Nel pomeriggio la terza sessione, ha visto la partecipazione di Francesco Mintrone che ha parlato di Principi estetici per un’integrazione mimetica dell’elemento singolo e di Federico Franchini che ha esposto La pianificazione computerizzata del posizionamento implantare. Nella quarta sessione ha visto protagonisti Daniele Botticelli con Osteointegrazione implantare nelle selle guarite e nei siti estrattivi e Ivo Agabiti con Conservazione dell’integrità alveolare durante l’estrazione per un impianto post estrattivo immediato. Il congresso, al mattino, ha avuto anche un’importante sessione parallela, molto attesa e seguita, dedicata alle Assistenti dentali, moderata da Fausto Assandri, dove i relatori Eugenio Raimondo, Maria Dora Sisti, Paola Morgagni e Anna Maria Baietti hanno sviluppato l’argomento La multidisciplinarietà scientifica dell’assistenza dentale nel paziente a rischio. Un grazie, doveroso, ai tanti sponsor che hanno capito il significato dell'evento. Un evento di successo, dunque, da ripetersi ancora in futuro n 2009 MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM INCONTINENTIA PIGMENTI di DANIELA CONCOLINO e di M.G. PASCALI Daniela Concolino: ricercatore della Cattedra di Pediatria Università Magna Graecia di Catanzaro. Referente del Centro Regionale Malattie Rare Pediatriche Regione Calabria n M a l a t t i e ra re n OTTOBRE/DICEMBRE NOTIZIE UTILI CODICE MALATTIA RARA: RN0510 L’ INCONTINENTIA PIGMENTI o sindrome di BlochSulzberger è una rara malattia genetica descritta per la prima volta da Garrod nel 1906. Prende il nome di sindrome di Bloch-Sulzberger che rispettivamente nel 1926 e nel 1928 ne descrissero con maggiori particolari le caratteristiche. L’Incontinentia Pigmenti [IP] è una genodermatosi [cioè un disordine genetico che colpisce pelle, capelli, denti e unghie] dovuta ad una anomalia di un singolo gene localizzato sul cromosoma sessuale X, a trasmissione dominante. È una malattia rara, essendo stati riportati circa 700 casi e si manifesta quasi esclusivamente nelle femmine. La mutazione genetica nei maschi è talmente grave che nessuno di essi sopravvive fino alla nascita. Questo accade perché le femmine possiedono due cromosomi X, di cui uno solo è mutato, mentre i maschi, che hanno un solo cromosoma X muoiono prima della nascita, se questo è mutato. Le manifestazioni cliniche e la loro gravità variano da persona a persona. Le lesioni della pelle, prevalentemente al tronco e agli arti, evolvono in 4 stadi: neonati e bambini con Incontinentia Pigmenti spesso presentano sulla pelle macchie simili a tatuaggi, talvolta accompagnate da bolle. Successivamente sviluppano lesioni vescicolose simili a varicella o herpes. Le vescicole possono diventare verrucose fino a cicatrici più o meno estese che tendono poi a regredire spontaneamente con l’età. Le lesioni cutanee, specialmente quelle degli arti inferiori, si dispongono secondo linee verticali. Il nome della malattia deriva dal fatto che osservando la pelle al microscopio la melanina [il pigmento che dà il colore scuro alla pelle] sembra "sfuggire" dallo strato basale dell’epidermide che dovrebbe contenerla. Le macchie possono evolvere fino a fare assumere alla pelle un aspetto striato. Altri possibili sintomi sono disturbi nella prima dentizione, con denti irregolari e distanziati, alopecia [cioè calvizia “a chiazze”], unghie parzialmente sviluppate, difetti visivi permanenti fino alla cecità, infarto e crisi epilettiche. La più grave complicanza è il ritardo mentale, che si è riscontrato nel 20% dei casi. L’IP deve quindi essere considerata più che una patologia singola, una vera e propria sindrome, intendendo per sindrome una patologia che coinvolge diversi organi o apparati. La diagnosi viene effettuata, in genere da un dermatologo, sulla base delle manifestazioni cliniche. Può essere confermata dall’analisi genetica. Si raccomanda di L'IP deve essere considerata più che una patologia singola, una vera e propria sindrome, intendendo per sindrome una patologia che coinvolge diversi organi o apparati eseguire una biopsia cutanea e di esaminare tutti i parenti di primo grado. Nei pazienti che presentano coinvolgimento del sistema nervoso centrale sarà utile una valutazione neurologica completa e la risonanza magnetica. Per tutti i pazienti dovrà essere intrapresa una valutazione oftalmologica. Non esiste al momento una terapia risolutiva. È necessario un trattamento odontostomatologico e le convulsioni devono essere trattate con anticonvulsivanti. Oggi la malattia può essere riconosciuta ancor prima della nascita con lo studio molecolare n GENETICA L'Incontinentia Pigmenti è causata da mutazioni di un gene chiamato NEMO [o IKK-gamma], localizzato sul cromosoma X. Il gene codifica per una proteina coinvolta in numerose attività cellulari, il che spiega l'ampia varietà di manifestazioni della patologia. La malattia si trasmette con modalità associata all'X dominante; negli individui di sesso femminile, basta un solo cromosoma X alterato perché la malattia si manifesti. Una donna affetta ha quindi il 50% di probabilità di trasmettere la malattia alle proprie figlie femmine. In molti casi la malattia si manifesta nelle ragazze come sporadica. Sono stati descritti 2 loci diversi, uno non-familiare [IP1] Xp11.21 e uno familiare [IP2] Xq28. 11 OTTOBRE/DICEMBRE 2009 Ricerca Scientifica/News Scientifica Ricerca ISS MEDICAL TEAM MAGAZINE MTM 1. COSA SONO? Queste medicine e pratiche, nel loro insieme, sono di volta in volta connotate come: complementari, non convenzionali, integrative, tradizionali, non ortodosse, olistiche, naturali, dolci, ed altro ancora. Costituiscono un insieme di terapie, talvolta considerate anche alternative, molto diffuse in Italia e nel resto del mondo. Le più conosciute sono l’agopuntura e la medicina tradizionale cinese, l’omeopatia, la fitoterapia, le manipolazioni osteo-articolari e la medicina ayurvedica. 2. FUNZIONANO? Nella maggior parte dei casi l’efficacia è basata sull’uso e la pratica consolidata, piuttosto che su evidenze prodotte con gli stessi metodi scientifici utilizzati per i trattamenti convenzionali. Attualmente un numero crescente di studi ne avvalora l’impiego in alcune situazioni: per esempio, l’agopuntura per particolari tipi di dolore e la fitoterapia in alcune forme di depressione. In molti casi tecniche o prodotti di origine naturale possono giocare un ruolo utile nel miglioramento della qualità della vita piuttosto che per la cura delle malattie. In alcuni Paesi o Regioni sono offerte dai servizi sanitari pubblici. 3. SONO SICURE? Queste terapie sono in genere ritenute responsabili di minori effetti collaterali rispetto alle terapie convenzionali. È sbagliato, però, il concetto che i prodotti “naturali” [prodotti erboristici, integratori, fitoterapici, omeopatici, ecc.] siano sicuri per definizione: tutti possono provocare effetti collaterali, reazioni allergiche o possono interagire con altri farmaci. Oltretutto, per legge, non hanno un foglietto illustrativo con avvertenze o indicazioni per l’uso. 4. QUALI SONO I RISCHI? La salute del cittadino può essere messa a rischio, quando queste terapie sono consigliate o prescritte in modo non appropriato o senza la dovuta competenza, per uno o più dei seguenti motivi: l assenza o ritardo di diagnosi l ritardo o abbandono senza motivo di terapie appropriate l sostituzione di medicinali convenzionali con preparati “naturali” non adeguati l preparazioni domestiche con erbe spontanee non controllate e non sicure l preparati contenenti piante o estratti non idonei, contaminati, adulterati o tossici l prodotti a composizione sconosciuta o con etichette non adeguate l assunzione di dosi non corrette l assunzione contemporanea di prodotti “naturali” e farmaci di sintesi: in alcuni casi è possibile avere un aumento della tossicità dei farmaci o una riduzione della loro efficacia 5. COME INFORMARSI? Esistono riviste scientifiche o testi specifici dove si trovano informazioni controllate, sicure e documentate. Esistono tuttavia anche molti libri e riviste divulgative su queste terapie, che non sempre riportano dati affidabili, perché non verificati né verificabili, o comunque non documentati. Sempre più frequentemente Internet costituisce un punto di riferimento per ottenere informazioni su trattamenti medici anche non convenzionali o “alternativi”. Occorre però tener presente che un sito è affidabile se riporta il responsabile delle informazioni, le indicazioni per i contatti, la data di aggiornamento ed è privo di pubblicità per la vendita di prodotti. te o ai consigli di amici e conoscenti. Non affidarti all’automedicazione se non per disturbi minori o piccole patologie, e comunque di breve durata. Parlane sempre con il farmacista o con il medico. 4. NON ASSUMERE NE’ RACCOGLIERE Non assumere prodotti a composizione sconosciuta, privi di etichetta, o senza consiglio di un esperto. Non assumere, se non prescritti, prodotti naturali in gravidanza o allattamento. In campi, prati o boschi non raccogliere erbe spontanee per farne preparati ad uso medicinale 5. DIFFIDA Diffida di canali distributivi come Internet o delle vendite domiciliari prive delle dovute garanzie. Diffida della pubblicità di terapie o rimedi miracolosi. 6. INFORMATI Informati sempre sui reali vantaggi di ogni terapia, sulle garanzie di sicurezza ed efficacia, e in particolare quando ti venga proposta come sostitutiva di quella convenzionale. 7. CONSULTA Consulta sempre un medico o un farmacista quando devi o vuoi somministrare un prodotto naturale a un bambino o a un anziano, anche se sani, e a maggior ragione se ammalati o in terapia con altri farmaci 8. AFFIDATI Per una terapia complementare o non convenzionale affidati sempre a un medico esperto, chiedendo al tuo medico di famiglia, alla tua ASL, all’Ordine dei Medici della tua Provincia e a Società Scientifiche accreditate. RICORDA 9. CONSERVA 1. PARLANE CON IL TUO MEDICO Conserva i prodotti nella loro confezione di origine, lontano dalla portata dei bambini, all’asciutto, lontano da fonti di luce o di calore. Se pensi di poterti curare con una di queste terapie parlane comunque sempre anche con il tuo medico curante. 2. NON ABBANDONARE Non abbandonare in nessun caso le terapie convenzionali senza averne discusso con il medico. 3. NON AFFIDARTI Non affidarti a ”presunti” ricercatori o esperti, al sentito dire, al fai-da- n N e w s I s t i t u t o S u p e r i o re d i S a n i t à n LE MEDICINE ALTERNATIVE 10. SEGNALA Segnala sempre al tuo medico o al farmacista ogni sospetta reazione avversa a un medicinale o prodotto naturale. Segnala all’ Ordine dei medici o dei farmacisti chiunque ti prescriva o pratichi terapie complementari, non convenzionali, o “alternative”, senza averne i requisiti professionali. 13 n N e w s C o n s i g l i o N a z i o n a l e d i R i c e rc a n MTM MEDICAL TEAM MAGAZINE 14 OTTOBRE / DICEMBRE 2009 Ricerca Ricerca Scientifica Scientifica/News CNR ALCOL IN GRAVIDANZA: SERI DANNI, MA NON CON IL VINO ROSSO SMART INCLUSION ARRIVA A ROMA È stato inaugurato presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il progetto “Smart Inclusion”, realizzato grazie al sostegno del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, al supporto tecnologico del Gruppo Telecom Italia e alla supervisione scientifica del CNR-ISOF di Bologna. Si tratta della prima iniziativa in Italia che integra su un’unica piattaforma tecnologica servizi di teledidattica, intrattenimento e gestione dei dati clinici, consentendo ai bambini lungodegenti di partecipare alla vita sociale collegandosi con il mondo esterno in maniera semplice ed immediata e, al personale sanitario, di disporre di strumenti evoluti a supporto dei processi di cura dei piccoli pazienti. Appositamente realizzato per i lungodegenti dei reparti di oncoematologia pediatrica, “Smart Inclusion” impiega nel modo migliore le opportunità offerte dall’ICT per aiutare i soggetti più deboli o impossibilitati a condurre in modo pieno e autonomo la propria vita sociale. L’innovativo video-terminale touchscreen “Smart Care”, dotato di telecamera e posto a bordo del letto dei pazienti, consente ai bambini di partecipare alle lezioni, comunicare con i propri cari e accedere a programmi di intrattenimento con una semplice pressione del dito. Nell’area Scuola, l’interazione con la classe, l’insegnante e gli alunni è resa possibile in diretta grazie all’installazione in aula di sistemi informatici evoluti che, integrando una lavagna elettronica interattiva, permettono la connessione anche sul videoterminale posto a bordo del letto. Lo Smart Care Terminal permette inoltre al bambino di visualizzare le registrazioni delle lezioni, effettuare esercizi e fruire di corsi individuali di autoapprendimento. Il progetto prevede anche l’integrazione alla piattaforma Innova Scuola del Ministero della Pubblica Istruzione e ai programmi didattici tradizionali attivi presso i reparti. Nell’area Intrattenimento è invece possibile accedere a canali televisivi tematici, scegliendo in modalità on-demand i contenuti audio-video preferiti tra cartoons, film, documentari, sport oppure effettuare videochiamate con i propri familiari. In post degenza, il bambino potrà continuare a seguire le lezioni da casa tramite un PC con webcam. Il consumo di alcol in gravidanza è una delle cause maggiori di ritardo mentale dei bambini nei Paesi occidentali. Attraversando la placenta, infatti, l’etanolo presente nell’alcol può compromettere la crescita e il peso del feto, provocando danni permanenti al sistema nervoso centrale, con sottosviluppo e malformazione delle cellule e della struttura del cervello e conseguenze a livello funzionale e cognitivo: scarsa memoria, deficit di attenzione e comportamenti impulsivi. Ma c’è un importante distinguo: il vino rosso, infatti, grazie alle proprietà dei suoi composti, come i polifenoli e gli antociani, è in grado di limitare gli effetti tossici dell’alcol [o etanolo]. I dati della ricerca hanno mostrato che nei topini nati da madri esposte al solo vino rosso non sono emersi problemi cognitivi. I piccoli le cui madri sono state esposte alla soluzione alcolica sono stati invece completamente compromessi nell’ippocampo e nelle altre aree cerebrali, l’NGF e il BDNF. L’NGF, Nerve Growth Factor, è la proteina scoperta dal Nobel Rita Levi-Montalcini e ha un ruolo chiave nella vita delle cellule nervose del cervello e del sistema nervoso periferico; il BDNF, Brain Derived Neurotrophic Factor, è invece una molecola che previene la degenerazione delle cellule cerebrali. I risultati ottenuti dalle ricerche condotte confermano ancora una volta come le forti proprietà antiossidanti di alcuni componenti contenuti nel vino rosso, come i polifenoli e gli antociani, sono in grado di attivare meccanismi antagonisti e di prevenzione che potrebbero essere utilizzati, si ipotizza, come cura di gravi malattie quali l’Alzheimer e il Parkinson. Nella loro ricerca, gli autori tengono a evidenziare che, in ogni caso, il consumo di alcol in gravidanza o durante l’allattamento deve essere assolutamente evitato.