LETs DANCE | PIEMONTE DAL VIVO 24 ottobre - ore 19.30 in occasione del convegno Racconti VON / assolo estratto in progress Compagnia STALKER_Daniele Albanese Danza Daniele Albanese Musica Luca Nasciuti - Disegno luci Alessio Guerra - Tecnica Deborah Penzo - Assistenza artistica Virginia Canali Coproduttori progetto complessivo: Torinodanza festival / Fondazione del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Cdc Les Hivernales/Avignon, Halles de Schaerbeek con il sostegno di Garage 29/Bruxelles, Associazione Stalk/Parma Progetto sostenuto per CollaborAction#3 - azione del Network Anticorpi XL, in collaborazione con festival, rassegne e stagioni a cura di Anticorpi e Ater, Interplay, Piemonte Dal Vivo, Amat, Arteven, Artedanzae20, Teatro Pubblico Pugliese, C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Armunia, FTS Onlus, Centro Santa Chiara Progetto sostenuto dal “Fondo per la Danza D’autore Regione Emilia-Romagna 2015/2016” Residenze artistiche: Halles de Schaerbeek e Garage 29 (Bruxelles)/in collaborazione con Torino Danza Festival/ Wallonie-Bruxelles International (WBI)- Wallonie Bruxelles Thèâtre Danse (WBTD)/Città di Torino, creazione realizzata nell'ambito del progetto Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo, Teatro Petrella di Longiano /Comune di Longiano in collaborazione con Teatro Dimora / Arboreto Mondaino, Teatro Consorziale di Budrio e Comune di Budrio (Bo) in collaborazione con H(abita)T /rete di spazi per la danza, Teatro delle Briciole – Solares fondazione delle Arti/Parma; Europa Teatri/Parma, Santarcangelo Festival/Santarcangelo di Romagna, Spazio OttoQuattro/Parma. Questo lavoro è parte di un trio, il cui debutto avverrà il 24 febbraio ad Avignone – Festival Les Hivernales. Von/assolo è strutturato nel mettere in comunicazione piani diversi e opposti del pensiero, in uno scorrere continuo di trasformazioni. Una riflessione sull'idea di intensità e sulle forze che mutano e muovono il corpo e lo spazio. Forze naturali, forze fisiche e, non ultimo, forze politiche, che trasformano e distorcono il corpo nell' incedere del tempo della performance. 30 ottobre - ore 20 SOLOCOREOGRAFICO 2016 - III edizione Rassegna Internazionale di Danza per Coreografie d'Assolo un progetto di Associazione Culturale The Very Secret Dance Society / Raffaele Irace con il sostegno e la collaborazione di Piemonte dal Vivo La Rassegna Solocoreografico, quest'anno alla sua terza edizione, nasce per portare l’attenzione sulla composizione coreografica per danzatore solista. L’assolo é una composizione particolare che oltre ad esaltare le qualità tecniche ed interpretative del singolo danzatore, impegnano la creatività del coreografo per un lavoro specifico su un unico performer. Il danzatore nel suo assolo può così incarnare l’umano di fronte a se stesso, l’individuo di fronte alla società, un viaggio interiore e trascendente allo stesso tempo. Solocoreografico si presenta come un'opportunità per promuovere l'incontro artistico tra coreografi, danzatori, promotori della danza, critica e pubblico di questo particolare genere. Nella serata del 30 ottobre, dieci coreografi, selezionati dal bando di partecipazione, presenteranno le loro opere, di cui molte in prima assoluta create appositamente per la rassegna. Una giuria di professionisti altamente qualificata nel campo della danza assegnerà, tra questi, il premio per la migliore coreografia e il miglior danzatore interprete per l'edizione 2016. Verranno assegnati ulteriori importanti riconoscimenti promossi dai partner. 16 novembre - ore 21 CAMPO LARGO Rough Cut Screening Night un progetto realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ORA! linguaggi contemporanei _ produzioni innovative con il contributo di MiBACT, Regione Piemonte, Fondazione CRT, grazie al supporto economico di Piemonte dal Vivo | Lavanderia a Vapore con il patrocinio del Comune di Collegno, in collaborazione con Fondazione Museo del Cinema (TO), Film Commission Torino Piemonte (TO), Aiace Torino (TO), MEF Museo Ettore Fico (TO), Piemonte Movie (TO), Officine Caos/Stalker Teatro (TO), Balletto Teatro di Torino (TO), Via Baltea 3/ Società Cooperativa Sumisura (TO), Associazione +vicino (BI), Turismo in Langa (CN) Centro interdipartimentale e di ricerca CINEDUMEDIA; Dipartimento Studi Umanistici, Corso di Laurea in DAMS Università degli Studi di Torino; Istituto Professionale Statale ALBE STEINER Una serata alla scoperta, in anteprima assoluta, dei 6 cortometraggi realizzati dagli artisti ospiti di CAMPO LARGO 2016, residenza sui linguaggi della video- danza a cura di COORPI e con il tutoraggio dei partner Casa *Marziano ed Experimental Film Virginia. I film sono tutti ambientati in alcuni luoghi significativi e simbolici dell’Area metropolitana della Città di Torino e della Regione Piemonte e realizzati interamente nel corso di 18 intensi giorni di lavoro, presso la Lavanderia a Vapore di Collegno. L’esplorazione interattiva sarà accompagnata da momenti di confronto e scambio con la direzione artistica del progetto, i tutor internazionali e gli autori dei corti. CAMPO LARGO è la prima residenza artistica nazionale dedicata alla videodanza, un incubatore creativo cross mediale, luogo d’incontro, ricerca e sperimentazione tra linguaggi ibridi all’incrocio tra danza, video, sound design, performance site specific e storytelling territoriale, mirata alla produzione di opere multimediali. 24 novembre - ore 21 in collaborazione con CONCENTRICA FRANE di e con Eleonora Chiocchini voce Giulia Zeetti elaborazione sonora Gilles Dubroca musiche Armand Amar – Shahar luci Andrea Margarolo Premio Toscana Factory Dance 2011 - Festival Fabbrica Europa Coproduzione Compagnia Simona Bucci Una volta che l'assetto è instabile e che i frammenti messi in moto si staccano e crollano con dinamiche diverse, affiorano in superficie anche le parti che si trovavano in profondità: quelle pennellate nere di cui spesso sentiamo il "tacito rivoltarsi piumato" e la contraddizione tra stati e dinamiche contrastanti si manifestano. Narrazione per immagini in cui le figure, così come lo spazio e il suono, appaiono, scompaiono e si depositano come i frammenti di un terreno che frana. Ogni gesto, si snoda di colpo in una serie. Frane sono racconti residui di un "romanzo" non scritto. a seguire MAP once you have learned to speak, what will you say? di e con Davide Calvaresi e Irene Russolillo collaborazione al progetto Yesenia Trobbiani disegno luci Pietro Cardarelli Premio Prospettiva Danza 2015 - ALDES in collaborazione con Civitanova Casa della Danza, nell’ambito del progetto Residenze Marche Spettacolo promosso da Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo del MiBACT, Regione Marche, CMS e AMAT con il sostegno di MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo e con la collaborazione di GRANER/Mercat de les Flores - Barcelona, INTEATRO – Polverigi, 7-8 chili Map è il primo progetto condiviso da Davide Calvaresi e Irene Russolillo. Il desiderio nonché idea di partenza è l'incontro e l'interazione dei due universi e dei principali linguaggi di provenienza. Map è un percorso grafico, un disegno sul “foglio tridimensionale” che è lo spazio di azione della scena, per definire una geografia e una calligrafia specifica e soggettiva. Un viaggio dentro una mappa virtuale in cui la fisicità del corpo può rendere visibili i segni e le tracce che già vivono nello spazio, svelando un linguaggio attraverso altri linguaggi. A partire da un insieme di segni e significati, Map è un'esplorazione che rivela e sviscera il potenziale estetico e materico del suo oggetto. 25 novembre - ore 21 DAN+Z (Dance + Jazz) LIQUIDO coreografia e interpretazione Luisa Cortesi musica dal vivo Gianluca Petrella Fabbrica Europa, Cab 008 progetto realizzato in collaborazione con Piemonte dal Vivo/Lavanderia a Vapore, con il sostegno di Puglia Sounds Un musicista e una danzatrice. Contemplarsi, ciascuno e uno a uno in azione e relazione. Nel desiderio di incontrarsi e fondersi, percepire l'unità del molteplice. Nato dall’incontro in DAN+Z (Dance + Jazz), progetto ideato e prodotto da Fabbrica Europa 2016, Liquido è la fusione di due tra le personalità più interessanti dell’arte performativa contemporanea in Italia, Gianluca Petrella e Luisa Cortesi che estendono le rispettive visioni e linguaggi artistici in perfetta sintonia reciproca, dando vita a una performance in cui la musica e la danza trovano un equilibrio profondo e si sviluppano in una continua ricerca, in un dialogo (im)possibile. Sulla scena, il tessuto sonoro creato da Petrella con il trombone e la strumentazione elettronica conduce il movimento fino a farne un ulteriore elemento della materia performante. Luisa Cortesi importa nella trama sonora la propria fisicità in un ripetitivo e irresistibile gioco di gesti. “Comincio a fluire nello spazio della musica tra la velocità del ritmo e il coloro del tono. Canto il corpo e mi incanto. Le mani disegnano le melodie e i piedi tracciano i ritmi. Suonano gocce di sudore ed evaporano i pensieri nella corrente del suono”. (Luisa Cortesi) a seguire KUDOKU coreografia e interpretazione Daniele Ninarello musica dal vivo Dan Kinzelman (tenor sax, percussioni, elettronica) dramaturg Carlotta Scioldo Codeduomo e Novara Jazz (curatore Enrico Bettinello) con il supporto di Fabbrica Europa | CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del Grappa | Fondazione Piemonte dal Vivo/Lavanderia a Vapore residenza CAOS-Terni (con il supporto di Indisciplinarte e Associazione Demetra) Kudoku nasce dopo un lungo periodo di residenza e in seguito al debutto in occasione del progetto di danza e jazz DAN+Z, prodotto da Fabbrica Europa 2016. Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello per la prima volta si incontrano in un territorio di esplorazione comune: lo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo, sonoro e fisico, la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica della resistenza. Dan Kinzelman lavora improvvisando dal vivo con l’elettronica, mescolando sintesi, rumori interni delle macchine e feedback, assieme a suoni generati dagli strumenti che da anni utilizza maggiormente: sax, clarinetto, flauti, stratificando i vari elementi con l’ausilio di una loop station. Nel comporre la parte coreografica Daniele Ninarello, oltre a ricercare nel campo a lui abituale della composizione istantanea, opera in un territorio che si crea dal dialogo continuo con il paesaggio sonoro e le informazioni che da questo riceve per contattare quei fili invisibili che uniscono corpo e spazio. La sperimentazione sonora e quella corporea tendono dunque a tradurre gli elementi percettivi attraverso cui l’evolversi della figura umana si rende visibile. Qualcosa all’interno del corpo vibra costantemente come una minaccia: è il caos, il rumore interno delle cicatrici e dei pensieri. E riguarda tutti. Soltanto la danza può assestare progressivamente queste tracce nel qui e ora. E ripulire lo sguardo, trovare pace. Come un vero e proprio mantra fisico da esplorare nella sua continuità, perimetro muto di un pensiero correttamente liberato. a seguire DJSET 3 dicembre - dalle ore 10 THINKING ON DANCE DRAMATURGY tra drammaturgia minore e maggiore Simposio - organizzato da Ass. StandOrt, Anghiari Dance Hub e Piemonte dal Vivo, con la partecipazione di Interplay - nell’ambito di RICERCA X piattaforma per lo sviluppo della ricerca artistica nel campo della danza contemporanea e performance a seguire Serata Anticorpi EXPLO – tracce di giovane danza d’autore I AM SHAPE, IN A SHAPE DOING A SHAPE concetto, coreografia, testo, performance Barbara Berti consulenza drammaturgica Carlotta Scioldo È un solo ideato e interpreto da Barbara Berti, danzatrice italiana, di base a Berlino. In un flussolibero di movimenti e linguaggio, Berti esplora (per la prima volta in un solo) tra sequenze già formate e improvvisazione, l’interazione giocata tra la danzatrice e il pubblico: un esperimento di sensibilità dove la minima variazione di energia nella stanza potrebbe essere amplificata. Una performance ricca di veloci cambi di atmosfera: lirica, umoristica, di eventi concreti fino alla filosofia. Questo solo rivela la lettura che il pubblico fa in una performance nell’interazione col proprio spazio interiore. Nella sua ricerca di questi ultimi anni, ha osservato e esplorato il corpo e la mente, sviluppando un approccio alla danza e alla performance attraverso un metodo che esamina gli effetti delle connessioni nascoste tra il corpo e la mente e come queste si manifestano in relazione con un osservatore. Il metodo può creare uno specifico linguaggio coreografico, così come una specifica qualità performativa, di come essere con un pubblico nel momento di una performance dal vivo. La ricerca è partita da uno studio sull’empatia, lavorando nel processo creativo con l’esplorazione e lo studio con un cane. a seguire V I B – VIBRATIONS IN BODY ideazione Orlando Izzo dramaturg e musiche Annalì Rainoldi con Orlando Izzo con Voice over Prova Audiometrica – Ear Test con il sostegno del CSC - Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa VIB – vibrations in body è un’indagine sulle specifiche differenti qualità di movimento nell’urgenza che muove il corpo per esplorare il territorio interno ed esterno. Coordinate di spazio dettagliate, coordinate di tempo dettate dalle capacità articolatorie funzionali, pragmatiche e necessarie. Il mio studio è nato da una forte motivazione personale che ha indirizzato il mio interesse verso la necessità di mettere alla luce un tema da molti ignorato. La sordità non è più vista nel suo risvolto negativo ma è studiato nelle sue varie sfaccettature che aprono un mondo nuovo e “inesplorato”. L’esperienza diretta è il motore di tutto il lavoro e la mia necessità di scoprire come il corpo stesso, attraverso il movimento, reagisce al SILENZIO è il filo conduttore della performance. 15 dicembre - ore 21 ESTASI Parte prima Take me up, take me higher Parte seconda The Pleasuredome regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi interpretazione e collaborazione alla coreografia Paola Lattanzi, Elisabetta Di Terlizzi, Daniele Albanese, Alice Raffaelli, Pablo Tapia Leyton, Giulio Santolini Compagnia Enzo Cosimi, MiBACT in co-produzione con Teatro di Roma, in collaborazione con Armunia con il contributo di L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino; Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo con il sostegno per le residenze di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino un ringraziamento speciale a Stefano Vacca e Maura Quartu La creazione rappresenta la seconda tappa della trilogia Sulle passioni dell’anima. Dopo Fear party, sulla paura collettiva, Estasi indaga il tema del Desiderio. Il lavoro riflette il rapporto tra il desiderio e i suoi aspetti più profondi generati oggi nella società contemporanea. Desiderio, erotismo, estasi mistica, amore, toccano le radici più profonde della vita sino alla freddezza fatale della morte. Un viaggio dentro l’antico tema di eros e thanatos, esplorato con occhio disincantato, carico di humor, che si apre a paesaggi grotteschi e violentemente pop. 18 dicembre - ore 21 LEGÍTIMO/ REZO concept Jone San Martin, Josh Johnson input William Forsythe con Jone San Martin agente esterno Josh Johnson - musica Josh Johnson - scenografia Josh Johnson Mercat de les Flors (Barcellona 2013) in collaborazione con The Forsythe Company Legítimo / Rezo è un assolo mozzafiato creato da Jone San Martin e William Forsythe, una conversazione attraverso la danza sul processo unico di creazione coreografica di William Forsythe con i suoi ballerini. Jone San Martin, che ha lavorato con William Forsythe a partire dal 1992, ci immerge nel processo creativo dietro la coreografia di Forsythe. Il suo corpo diventa un mediatore tra la scrittura coreografica e l'interpretazione, tra le linee guida e libera improvvisazione. 20 gennaio 2017 - ore 21 SORPRESI TRA DANZA E SUONI Un incontro di pubblico, danzatori e musicisti in collaborazione con Club To Club 3 febbraio - ore 21 NOTHING COMPARES 2 PRINCE di e con Roberto Fassone spettacolo vincitore II edizione CROSS International Performance Award in collaborazione con LIS Lab Performing Arts Nothing Compares 2 Prince è una performance che consiste di un monologo, scritto esclusivamente utilizzando i testi delle canzoni composte da Prince. Nel settembre del 2007 una dichiarazione a suo nome recita “Prince crede fortemente che gli artisti come creatori e possessori della propria musica debbano reclamare la propria arte”. Questo è il motivo per cui, a seguito della sua recente scomparsa, è diventato difficile commemorarlo sui social network. Infatti la maggior parte delle sue canzoni e i suoi video non sono disponibili su Youtube, Spotify e altre piattaforme simili. In questo senso la performance vuole essere un omaggio in grado di rispettare le volontà dell’artista. Una performance in grado di evocare la musica nella mente degli spettatori tramite le parole recitate. Quarant’anni di musica sono compressi in un unico lavoro, nel quale emergono spiritualità, sessualità, musica e amore. Quarant’anni di scrittura ricombinati in una nuova narrazione. Nothing Compares 2 Prince è un omaggio a colui che considero personalmente il più grande artista del 900, nell’anno della sua tremenda scomparsa. a seguire RELATION#1 studio su Romeo e Giulietta di Caterina Mochi Sismondi blucinQue | Qanat Arte e Spettacolo in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo Indagine di questo studio è la Relazione. Obiettivo quello di approfondire tematiche del percorso di compagnia, sviluppando un lavoro selezionato nel 2015 dal network In Situ e presentato come La Vertigine di Giulietta/il balcone. Il primo progetto portava l’attenzione su architettura e movimento, interazione col pubblico e testo shakespeariano. Oggi la sperimentazione riparte da quell'idea, per approfondire il tema della Relazione, dall’analisi delle dinamiche di attrazione, disequilibrio, conflitto e attraverso lo studio del testo di Shakespeare e del balletto classico con musicisti artisti di circo e danzatori della compagnia. Mentre il focus iniziale si basava solo sull’idea di vertigine e la performance veniva portata in contesti site specific; oggi in teatro lo studio, ripercorrendo alcune tappe di creazione su Shakespeare come La vertigine di Giulietta/ il balcone, Ofelia/l’acqua e Desdemona/ la prigione supera e traspone l’iconografia femminile verso un’indagine ad un vocabolario più ampio e che riguarda aspetti di differenti personaggi, dal coro al solista. L'utilizzo di alcune tecniche circensi ed elementi sonori è parte integrante del processo sul movimento e corpo musicale rimanendo per la regista una costante. 10 febbraio - ore 21 IMPRESSIONS D’AFRIQUE con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Marta Ciappina, Antonio Marino, Laura Scarpini coreografia Michele Di Stefano Compagnia MK - Regione Lazio - Assessorato alla Cultura Arte e Sport in collaborazione con Routes Agency, Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini Roma, Mela/European Museums in Age of Migrations Il lavoro parte dal romanzo omonimo di Raymond Roussel del 1910, in cui l'Africa appare come un mondo irreale, e fa da sfondo a una serie di suggestioni apparentemente sconnesse, basate sulla combinazione e sull'accostamento di realtà molto distanti e differenti tra loro. Illeggibile e selvaggia l’Africa di MK non ha più a che fare con una ricerca delle origini quanto più con la scoperta di nuove destinazioni. Lo spettacolo ricalca il romanzo d’avventura o più semplicemente la vocazione turistica della nostra società, ed è offerto come padiglione da expo universale che assembla immagini e danze. Impressions d’Afrique presenta i suoi personaggi in questo romanzo assente e li colloca in successione nello stesso luogo indefinito al fine di analizzare il loro comportamento. Nella performance troviamo una donna destinata al sacrificio, una pattuglia di marines in avanscoperta, dei guerrieri esperti di tecniche di ipnosi come corpi che non sanno più che farsene di una storia. Il loro scopo è individuare e far emergere la postura di un corpo nuovo nel momento esatto in cui decide di presentarsi davanti al reale. Come nei loro precedenti lavori il gruppo MK ha prodotto coreografie sempre in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico. Un corpo ossessionato dall’incontro con l’altro, dal commercio e dallo scambio delle reciproche differenze. 23 febbraio ore 21 CHEERLEADERS ideazione Sara Catellani, Elisa Ferrari, Davide Manico realizzazione e azione Sara Catellani, Elisa Ferrari, Giselda Ranieri, L'Arbitro (Marco Masello / Matteo Ceccarelli) Collettivo PirateJenny/Terra di Nod con il sostegno di Inteatro Polverigi / MarcheTeatro (Ancona), Quelli di Grock (Milano), Pim Off (Milano), Cantieri Teatrali Koreja (Lecce), Manifattura K (Milano), I Macelli No Theatre (Certaldo), Electa Creative Arts (Teramo); Spettacolo selezionato e sostenuto da NEXT, Laboratorio delle idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo, Regione Lombardia, Edizione 2015; Spettacolo vincitore del Premio Outlet – Circuito Teatrale Abruzzo, in collaborazione con il Network Anticorpi XL Cheerleaders è un concetto astratto che funge da contenitore tematico creato per indagare le dinamiche di un gruppo/comunità che in maniera parzialmente fortuita si ritrova a dover condividere un luogo e un tempo e a dover gestire un'azione. A livello di struttura questo concetto viene sviluppato attraverso un device scenico in cui performer e spettatori condividono in egual misura la responsabilità dell'esito performativo: un dispositivo di gioco multiplayer in cui gli spettatori sono chiamati ad agire in ascolto: sul piano della percezione Cheerleaders permette allo spettatore di partecipare a quello che potremmo definire un processo decisionale e creativo estemporaneo, agito da un cervello diffuso. a seguire JENTU progetto, regia e coreografia Stefano Mazzotta con Stefano Mazzotta, Chiara Guglielmi collaborazione all'allestimento e drammaturgia Fabio Chiriatti Zerogrammi e Storiedivento coproduzione Pim Off (It), LUFT casacreativa (It) un ringraziamento a Chiara Michelini, Villa Cultura (It), Tersicorea T.Off (It) con il sostegno di Regione Piemonte, MiBACT Jentu è la nuova creazione della compagnia Zerogrammi ispirata al Don Quijote di Miguel Cervantes. Nella lettura attenta dell’opera l’interesse per le gesta del protagonista e dei suoi compagni di viaggio (da Sancho Panza a Dulcinea) si è spostato sul senso che tali imprese possono ancora avere per noi oggi. Azioni senza lieto fine, inutili, consumate nella penombra di una stanza. Azioni capaci di prefigurare una nuova etica e un nuovo modello di eroe senza poteri speciali, senza gloria né squilli di tromba ad annunciarne la fragile umanità. I colori più accesi si diluiscono acquarellando la scena attraverso coreografie, soli e duetti, azioni e silenzi pervasi di un umore delicato. Si disegna con tratto leggero e sfuggente la figura di un eroe emblema di un’etica del fallimento che rilancia la sfida a provare di nuovo, daccapo, con coraggio. 5 marzo ore 21 LA EDAD DE ORO Direttore artistico Pedro G. Romero coreografia e danza Israel Galván David Lagos, Canto - Alfredo Lagos, Chitarra - Fonico Pedro León - Luci Rubén Camacho Produzione A Negro Producciones, Cisco Casado L’età dell’oro del flamenco, corrisponde ad un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino agli anni ’30 del XX secolo. Questo periodo si contraddistingue in modo particolare per la danza e il canto, la chitarra subentrerà più avanti. Secondo questo approccio, nessun cantante o ballerino di oggi, tranne casi eccezionali, è in grado di eguagliare la qualità, la purezza e la creatività di coloro i quali hanno portato il flamenco alla sua massima espressione, segnandone il periodo d’oro. Da allora, si registra un declino nell’arte del flamenco: impoverimento, semplificazione, fusioni e anche perdita di contenuti, senso e spirito che hanno animato quest’arte del suo periodo migliore. Israel Galván ritorna a questa “Età dell’oro” con David Lagos, custode dei canti del periodo d’oro, e Alfredo Lagos, chitarrista di Jerez, città natale del flamenco, riportando “l’oro” sotto ai nostri occhi. Insignito del Premio nazionale per la Danza nella categoria ‘Creazione’ assegnato dal Ministro della Cultura spagnolo "per la sua capacità di generare in un’arte come il flamenco una nuova linfa senza dimenticare le radici vere che lo hanno sostenuto fino ai nostri giorni e che ne hanno fatto un’arte universale". Ed è verissimo, perchè Israel Galván conosce bene il baile antico tanto quanto è in grado di scovare un gesto flamenco nella danza butho. Fra i rigidi canoni storici e il formalismo moderno, Israel Galván si distoglie dai percorsi battuti, stravolgendo i canoni. Parte dalla più pura tradizione del baile flamenco, per presentare il suo flamenco barocco e concettuale. Viene ispirato per le sue creazioni da tutto ciò che lo circonda, da tutto ciò che lui “vede flamenco”, sia esso un film, una partita di calcio, una coreografia di danza classica o un quadro di Dalí. Senza dubbio il lavoro di Israel Galván ha segnato un punto di non ritorno: dopo di lui il baile flamenco si apre a nuovi orizzonti. 17 marzo - ore 21 YELLOWPLACE ideazione e coreografia Mattia Russo e Antonio de Rosa drammaturgia Paco Bezerra interpreti Mattia Russo e Antonio de Rosa video/foto Alejandro Garrido ASSOCIAZIONE KOR’SIA in collaborazione con il Network Anticorpi XL Il colore è il punto di partenza per lo sviluppo di un “Yellow Place” dove due sconosciuti s’incontrano e raggiungono rapidamente il punto più̀ intenso del loro rapporto. Drammaturgicamente è diviso in tre parti, come i tre stadi della crescita. Il primo è l’incontro degli innamorati, l’emozione del viaggio a due. Successivamente, il rapporto si evolve in una situazione nevrotica, di dipendenza, in cui uno ama per entrambi, e l’altro ama solo se stesso. Alla fine, il pas de deux prima di separarsi, in cui tutto ritorna ad una situazione di calma. Pronti ad abbandonarsi senza saperlo, idealizzano il loro amore come l’alchimista che ha estratto la cosa più̀ preziosa. Il primo conflitto reale è prodotto nel perseguimento del sogno di stabilità e armonia. Una delle due parti si preoccupa per se stessa. L’altra necessita di una forza doppia, essendo in grado di vivere la doppia presenza all’interno della propria essenza, sognando la natura irreale che non esiste. Invecchiare insieme è verità̀ o finzione? a seguire NUOVA CREAZIONE coreografia di Claudia Catarzi in collaborazione con Michal Mualem danza Claudia Catarzi, Michal Mualem drammaturgia Carlotta Scioldo realizzato con il sostegno produttivo di Company Blu, Armunia/ Festival Inequilibrio/ Centro di residenze artistiche Castiglioncello, CCNN | Centre Chorégraphique National de Nantes con il supporto di spazioK.Kinkaleri, Dance Identity Vienna (Austria), Città del Teatro/ Cascina creato all’interno del progetto europeo “Be SpecACTive!” - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro (It), Bakelit Multi Art Center Budapest (Hu), B-51 Ljubljana (Sl), Domino Zagreb (Hr), LIFT London (Uk), Tanec Praha (Cz), Teatrul National Radu Stanca Sibiu (Ro), York Theatre Royal (Uk) con il supporto del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea e nell’ambito del progetto Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche/ azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D'autore, coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino La composizione è giocata da due corpi, un'architettura e un collage musicale. I singoli eventi si susseguono gli uni con gli altri e sono intrecciati tra loro in una partitura musicale fatta di rimandi in continua metamorfosi. La coreografia è punteggiata da pause, differenti velocità dei corpi, elaborazione di ritardi o anticipi, e si confronta con il risultato della simultaneità e della causalità. Il “tempo” è il parametro che crea prossimità e continuamente ridisegna nuove geografie e storie tra i corpi. Elementi questi che il tempo riesce a configurare in modi diversi, in conformazioni che in ogni istante potrebbero evocare racconti, non fedeli a una narrazione di senso, ma piuttosto costanti nella loro metamorfosi. Il tempo cambia gli incontri e i raccordi, quindi plasma il risultato delle forme materiche che incontra. Agisce come uno scultore fa con la propria opera plastica. 1 e 2 aprile - ore 21 VU di e con Etienne Manceau con la collaborazione di Sylvain Cousin Cie SACÉKRIPA Tra il teatro oggetti, il circo in miniatura e lo spettacolo di clown involontario, lo spettacolo Vu, solo per manipolatore di oggetti comuni, mette in scena un personaggio meticoloso, delicato ed eccessivamente ordinato. Diversamente dall’iperattivo, si interessa, sicuramente ad argomenti talvolta ridicoli e banali ma sempre indispensabili in modo totalmente coscienzioso e sincero. È tranquillo, molto tranquillo, molto tranquilla, ma la storia sfugge e questo è ciò che ci interessa. Verità crudeli voyeurismo fuori luogo! Questo spettacolo muto parla delle piccole ossessioni di tutti i giorni, queste piccole ossessioni che talvolta diventano malsane e che con eccessivo dettaglio, finiscono per fare "scoppiare la pentola a pressione." MEDIA DANCE Progetto pluridisciplinare per le scuole 6 dicembre - ore 10 COMUNI MARZIANI Spettacolo di teatro danza con Stefano Botti, Francesca Cinalli, Riccardo Maffiotti, Rebecca Rossetti, Aldo Torta, Elena Valente - Musiche di Paolo De Santis Compagnia Tecnologia Filosofica Lo spettacolo ha come tema l’omosessualità, intesa come uno dei modi di vivere la sfera affettiva. In una società e in un’epoca storica che preme sull’individuo per farlo rientrare in categorie predeterminate, la persona che ama un individuo dello stesso sesso si trova a vivere, fin dall’adolescenza, enormi conflitti. Quello che è vissuto come inevitabilmente naturale e spontaneo diventa agli occhi degli altri una forma di devianza che viene condannata. Lo spettacolo si propone di affrontare quella sottile linea d’ombra che non ha età e che costituisce il passaggio dell’individuo da una fase di non accettazione e spesso di solitudine – in cui ci si sente “sbagliati”, “marziani” appunto – ad una fase di riconoscimento di se stessi, di apertura al mondo, di confronto, di accettazione che i propri sentimenti hanno gli stessi sapori, le stesse dinamiche e gli stessi profumi di quelli vissuti dagli altri, con la differenza che sono indirizzati ad un compagno dello stesso sesso .Attraverso situazioni teatrali che prediligono il linguaggio della danza, la vita reale ispirata a racconti, storie ed esperienze personali si colora in scena di tinte surreali, a volte comiche, spesso grottesche. 14 febbraio- ore 10.30 POLVERE ideazione, direzione e creazione Barbara Altissimo con Renato Alessandria, Giovanni Bina, Pietro Calvisi, Gian Luca Colombelli, Vito D’Andrea, Remo Gardano, Gilberto Girotto, Paolo Mantovani, Ivana Messina, Antonio Negro, Virginio Peano, Speranza Sottomano collaborazione artistica Ivana Messina assistenti Gian Luca Colombelli, Nadia Frola coordinamento ospiti del Cottolengo Ass. Outsider e Fratel Marco in collaborazione con Ass. Outsider Onlus LiberamenteUnico Racconta Barbara Altissimo: “La molla che è scattata in me per farmi scegliere di accettare questa intera sfida è stata l'incontro con un’ “atroce normalità" più che l'incontro con la disabilità. Alcune delle creature che ho seguito in questi due anni sono infatti persone che, se non fossero nate in altri tempi e con situazioni famigliari difficili, avrebbero potuto condurre una vita "libera" e socialmente normale: Paolo era solo epilettico, Antonio e Virginio erano semplicemente sordi e Vito solo in carrozzella... Eppure sono persone che vivono al Cottolengo da tutta la vita. L'intero progetto ruota intorno al concetto di offrire dignità a questa "materia umana" straordinaria e lo strumento che io avevo a disposizione era il teatro”. 14 marzo - ore 10.30 L’ANATRA, LA MORTE E IL TULIPANO spettacolo di teatro danza, musica e parole idea, traduzione, drammaturgia e regia Bruno Franceschini coreografia e interpretazione Aldo Rendina e Federica Tardito Compagnia Tardito Rendina Quella dell’incontro fra l’anatra e la morte è una storia dal finale inevitabile, ma inaspettatamente divertente e leggera. In fondo racconta una cosa semplice, e cioè che la morte ci accompagna fin da quando siamo in vita e che comprenderlo ci aiuta a non averne paura, a sentirci meno soli e magari anche a vivere più consciamente. La strana e inaspettata amicizia fra l’anatra e la morte viene narrata in primo luogo attraverso un linguaggio coreografico, grazie ai corpi e le movenze, ma anche alle voci di Aldo Rendina e Federica Tardito. Un duetto teatrale stralunato, buffo e poetico che sul palco trova la sua ideale corrispondenza musicale nell’inusuale abbinamento fra fagotto e violoncello. 4 aprile - ore 10.30 FUORIGIOCO spettacolo di teatro danza progetto Emanuele Sciannamea, Rosanna Todisco regia e coreografie Emanuele Sciannamea | con Stefano Roveda, Pieradolfo Ciulli, Roberta De Rosa, Maria Celia, Olimpia Fortuni produzione Zerogrammi I valori dello sport come luogo della democrazia, sono gli ideali cui tendere anche nella vita quotidiana, dalla scuola al lavoro, dal tempo libero alla politica. Lo sport ha una struttura dinamica e di scambio, è un ambito nel quale si può prendere distanza dai ruoli abituali esprimendola propria identità, evidenziandone anche gli aspetti più emotivi. Una squadra si confronta imprescindibilmente su temi come la condivisione, il rispetto per le differenze, la responsabilità collettiva e individuale, la lealtà. Fuorigioco è uno spaccato di quotidiano che veste di umorismo le tipiche dinamiche di squadra, mostrandone limiti, vizi e virtù. La creazione è parte del progetto Mens Athletica a cura di Zerogrammi, realizzato grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito di Scene allo sBando e inserito tra le attività di Torino 2015 Capitale Europea dello Sport.