LETs DANCE | PIEMONTE DAL VIVO
24 ottobre - ore 19.30
in occasione del convegno Racconti
VON / assolo estratto in progress
Compagnia STALKER_Daniele Albanese
Danza Daniele Albanese
Musica Luca Nasciuti - Disegno luci Alessio Guerra - Tecnica Deborah Penzo - Assistenza
artistica Virginia Canali
Coproduttori progetto complessivo: Torinodanza festival / Fondazione del Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale,
Cdc Les Hivernales/Avignon, Halles de Schaerbeek con il sostegno di Garage 29/Bruxelles, Associazione Stalk/Parma
Progetto sostenuto per CollaborAction#3 - azione del Network Anticorpi XL, in collaborazione con festival, rassegne e
stagioni a cura di Anticorpi e Ater, Interplay, Piemonte Dal Vivo, Amat, Arteven, Artedanzae20, Teatro Pubblico
Pugliese, C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Armunia, FTS Onlus, Centro Santa Chiara
Progetto sostenuto dal “Fondo per la Danza D’autore Regione Emilia-Romagna 2015/2016”
Residenze artistiche: Halles de Schaerbeek e Garage 29 (Bruxelles)/in collaborazione con Torino Danza Festival/
Wallonie-Bruxelles International (WBI)- Wallonie Bruxelles Thèâtre Danse (WBTD)/Città di Torino, creazione realizzata
nell'ambito del progetto Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo, Teatro Petrella di
Longiano /Comune di Longiano in collaborazione con Teatro Dimora / Arboreto Mondaino, Teatro Consorziale di Budrio
e Comune di Budrio (Bo) in collaborazione con H(abita)T /rete di spazi per la danza, Teatro delle Briciole – Solares
fondazione delle Arti/Parma; Europa Teatri/Parma, Santarcangelo Festival/Santarcangelo di Romagna, Spazio
OttoQuattro/Parma.
Questo lavoro è parte di un trio, il cui debutto avverrà il 24 febbraio ad Avignone – Festival Les
Hivernales. Von/assolo è strutturato nel mettere in comunicazione piani diversi e opposti del
pensiero, in uno scorrere continuo di trasformazioni.
Una riflessione sull'idea di intensità e sulle forze che mutano e muovono il corpo e lo spazio.
Forze naturali, forze fisiche e, non ultimo, forze politiche, che trasformano e distorcono il corpo
nell' incedere del tempo della performance.
30 ottobre - ore 20
SOLOCOREOGRAFICO 2016 - III edizione
Rassegna Internazionale di Danza per Coreografie d'Assolo
un progetto di Associazione Culturale The Very Secret Dance Society / Raffaele Irace
con il sostegno e la collaborazione di Piemonte dal Vivo
La Rassegna Solocoreografico, quest'anno alla sua terza edizione, nasce per portare
l’attenzione sulla composizione coreografica per danzatore solista.
L’assolo é una composizione particolare che oltre ad esaltare le qualità tecniche ed interpretative
del singolo danzatore, impegnano la creatività del coreografo per un lavoro specifico su un unico
performer. Il danzatore nel suo assolo può così incarnare l’umano di fronte a se stesso,
l’individuo di fronte alla società, un viaggio interiore e trascendente allo stesso tempo.
Solocoreografico si presenta come un'opportunità per promuovere l'incontro artistico tra
coreografi, danzatori, promotori della danza, critica e pubblico di questo particolare genere.
Nella serata del 30 ottobre, dieci coreografi, selezionati dal bando di partecipazione,
presenteranno le loro opere, di cui molte in prima assoluta create appositamente per la
rassegna. Una giuria di professionisti altamente qualificata nel campo della danza assegnerà, tra
questi, il premio per la migliore coreografia e il miglior danzatore interprete per l'edizione 2016.
Verranno assegnati ulteriori importanti riconoscimenti promossi dai partner.
16 novembre - ore 21
CAMPO LARGO Rough Cut Screening Night
un progetto realizzato con il sostegno di Compagnia di San Paolo
nell’ambito del bando ORA! linguaggi contemporanei _ produzioni innovative
con il contributo di MiBACT, Regione Piemonte, Fondazione CRT, grazie al supporto economico di Piemonte dal Vivo |
Lavanderia a Vapore con il patrocinio del Comune di Collegno, in collaborazione con Fondazione Museo del Cinema
(TO), Film Commission Torino Piemonte (TO), Aiace Torino (TO), MEF Museo Ettore Fico (TO), Piemonte Movie (TO),
Officine Caos/Stalker Teatro (TO), Balletto Teatro di Torino (TO), Via Baltea 3/ Società Cooperativa Sumisura (TO),
Associazione +vicino (BI), Turismo in Langa (CN) Centro interdipartimentale e di ricerca CINEDUMEDIA; Dipartimento
Studi Umanistici, Corso di Laurea in DAMS Università degli Studi di Torino; Istituto Professionale Statale ALBE
STEINER
Una serata alla scoperta, in anteprima assoluta, dei 6 cortometraggi realizzati dagli artisti ospiti di
CAMPO LARGO 2016, residenza sui linguaggi della video- danza a cura di COORPI e con il
tutoraggio dei partner Casa *Marziano ed Experimental Film Virginia.
I film sono tutti ambientati in alcuni luoghi significativi e simbolici dell’Area metropolitana della
Città di Torino e della Regione Piemonte e realizzati interamente nel corso di 18 intensi giorni di
lavoro, presso la Lavanderia a Vapore di Collegno. L’esplorazione interattiva sarà accompagnata
da momenti di confronto e scambio con la direzione artistica del progetto, i tutor internazionali e
gli autori dei corti. CAMPO LARGO è la prima residenza artistica nazionale dedicata alla videodanza, un incubatore creativo cross mediale, luogo d’incontro, ricerca e sperimentazione tra
linguaggi ibridi all’incrocio tra danza, video, sound design, performance site specific e storytelling
territoriale, mirata alla produzione di opere multimediali.
24 novembre - ore 21
in collaborazione con CONCENTRICA
FRANE
di e con Eleonora Chiocchini
voce Giulia Zeetti
elaborazione sonora Gilles Dubroca
musiche Armand Amar – Shahar
luci Andrea Margarolo
Premio Toscana Factory Dance 2011 - Festival Fabbrica Europa
Coproduzione Compagnia Simona Bucci
Una volta che l'assetto è instabile e che i frammenti messi in moto si staccano e crollano con
dinamiche diverse, affiorano in superficie anche le parti che si trovavano in profondità: quelle
pennellate nere di cui spesso sentiamo il "tacito rivoltarsi piumato" e la contraddizione tra stati e
dinamiche contrastanti si manifestano.
Narrazione per immagini in cui le figure, così come lo spazio e il suono, appaiono, scompaiono e si
depositano come i frammenti di un terreno che frana. Ogni gesto, si snoda di colpo in una serie.
Frane sono racconti residui di un "romanzo" non scritto.
a seguire
MAP
once you have learned to speak, what will you say?
di e con Davide Calvaresi e Irene Russolillo
collaborazione al progetto Yesenia Trobbiani
disegno luci Pietro Cardarelli
Premio Prospettiva Danza 2015 - ALDES
in collaborazione con Civitanova Casa della Danza, nell’ambito del progetto Residenze Marche Spettacolo promosso da
Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo del MiBACT, Regione Marche, CMS e AMAT con il sostegno di MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana /
Sistema Regionale dello Spettacolo e con la collaborazione di GRANER/Mercat de les Flores - Barcelona, INTEATRO –
Polverigi, 7-8 chili
Map è il primo progetto condiviso da Davide Calvaresi e Irene Russolillo. Il desiderio nonché idea
di partenza è l'incontro e l'interazione dei due universi e dei principali linguaggi di provenienza.
Map è un percorso grafico, un disegno sul “foglio tridimensionale” che è lo spazio di azione della
scena, per definire una geografia e una calligrafia specifica e soggettiva. Un viaggio dentro una
mappa virtuale in cui la fisicità del corpo può rendere visibili i segni e le tracce che già vivono nello
spazio, svelando un linguaggio attraverso altri linguaggi. A partire da un insieme di segni e
significati, Map è un'esplorazione che rivela e sviscera il potenziale estetico e materico del suo
oggetto.
25 novembre - ore 21
DAN+Z (Dance + Jazz)
LIQUIDO
coreografia e interpretazione Luisa Cortesi
musica dal vivo Gianluca Petrella
Fabbrica Europa, Cab 008
progetto realizzato in collaborazione con Piemonte dal Vivo/Lavanderia a Vapore,
con il sostegno di Puglia Sounds
Un musicista e una danzatrice.
Contemplarsi, ciascuno e uno a uno in azione e relazione.
Nel desiderio di incontrarsi e fondersi, percepire l'unità del molteplice.
Nato dall’incontro in DAN+Z (Dance + Jazz), progetto ideato e prodotto da Fabbrica Europa 2016,
Liquido è la fusione di due tra le personalità più interessanti dell’arte performativa contemporanea
in Italia, Gianluca Petrella e Luisa Cortesi che estendono le rispettive visioni e linguaggi artistici in
perfetta sintonia reciproca, dando vita a una performance in cui la musica e la danza trovano un
equilibrio profondo e si sviluppano in una continua ricerca, in un dialogo (im)possibile. Sulla scena,
il tessuto sonoro creato da Petrella con il trombone e la strumentazione elettronica conduce il
movimento fino a farne un ulteriore elemento della materia performante. Luisa Cortesi importa
nella trama sonora la propria fisicità in un ripetitivo e irresistibile gioco di gesti.
“Comincio a fluire nello spazio della musica tra la velocità del ritmo e il coloro del tono. Canto il
corpo e mi incanto. Le mani disegnano le melodie e i piedi tracciano i ritmi. Suonano gocce di
sudore ed evaporano i pensieri nella corrente del suono”. (Luisa Cortesi)
a seguire
KUDOKU
coreografia e interpretazione Daniele Ninarello
musica dal vivo Dan Kinzelman (tenor sax, percussioni, elettronica)
dramaturg Carlotta Scioldo
Codeduomo e Novara Jazz (curatore Enrico Bettinello)
con il supporto di Fabbrica Europa | CSC Centro per la Scena Contemporanea Bassano del
Grappa | Fondazione Piemonte dal Vivo/Lavanderia a Vapore
residenza CAOS-Terni (con il supporto di Indisciplinarte e Associazione Demetra)
Kudoku nasce dopo un lungo periodo di residenza e in seguito al debutto in occasione del
progetto di danza e jazz DAN+Z, prodotto da Fabbrica Europa 2016.
Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello per la prima volta si incontrano in
un territorio di esplorazione comune: lo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo,
sonoro e fisico, la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica della resistenza. Dan Kinzelman lavora improvvisando dal vivo con l’elettronica, mescolando sintesi, rumori interni
delle macchine e feedback, assieme a suoni generati dagli strumenti che da anni utilizza
maggiormente: sax, clarinetto, flauti, stratificando i vari elementi con l’ausilio di una loop station.
Nel comporre la parte coreografica Daniele Ninarello, oltre a ricercare nel campo a lui abituale
della composizione istantanea, opera in un territorio che si crea dal dialogo continuo con il
paesaggio sonoro e le informazioni che da questo riceve per contattare quei fili invisibili che
uniscono corpo e spazio. La sperimentazione sonora e quella corporea tendono dunque a tradurre
gli elementi percettivi attraverso cui l’evolversi della figura umana si rende visibile. Qualcosa
all’interno del corpo vibra costantemente come una minaccia: è il caos, il rumore interno delle
cicatrici e dei pensieri. E riguarda tutti. Soltanto la danza può assestare progressivamente queste
tracce nel qui e ora. E ripulire lo sguardo, trovare pace. Come un vero e proprio mantra fisico da
esplorare nella sua continuità, perimetro muto di un pensiero correttamente liberato.
a seguire DJSET
3 dicembre - dalle ore 10
THINKING ON DANCE DRAMATURGY
tra drammaturgia minore e maggiore
Simposio - organizzato da Ass. StandOrt, Anghiari Dance Hub e Piemonte dal Vivo, con la
partecipazione di Interplay - nell’ambito di RICERCA X piattaforma per lo sviluppo della ricerca
artistica nel campo della danza contemporanea e performance
a seguire
Serata Anticorpi EXPLO – tracce di giovane danza d’autore
I AM SHAPE, IN A SHAPE DOING A SHAPE
concetto, coreografia, testo, performance Barbara Berti
consulenza drammaturgica Carlotta Scioldo
È un solo ideato e interpreto da Barbara Berti, danzatrice italiana, di base a Berlino. In un flussolibero di movimenti e linguaggio, Berti esplora (per la prima volta in un solo) tra sequenze già
formate e improvvisazione, l’interazione giocata tra la danzatrice e il pubblico: un esperimento di
sensibilità dove la minima variazione di energia nella stanza potrebbe essere amplificata. Una
performance ricca di veloci cambi di atmosfera: lirica, umoristica, di eventi concreti fino alla
filosofia. Questo solo rivela la lettura che il pubblico fa in una performance nell’interazione col
proprio spazio interiore. Nella sua ricerca di questi ultimi anni, ha osservato e esplorato il corpo e
la mente, sviluppando un approccio alla danza e alla performance attraverso un metodo che
esamina gli effetti delle connessioni nascoste tra il corpo e la mente e come queste si manifestano
in relazione con un osservatore. Il metodo può creare uno specifico linguaggio coreografico, così
come una specifica qualità performativa, di come essere con un pubblico nel momento di una
performance dal vivo. La ricerca è partita da uno studio sull’empatia, lavorando nel processo
creativo con l’esplorazione e lo studio con un cane.
a seguire
V I B – VIBRATIONS IN BODY
ideazione Orlando Izzo
dramaturg e musiche Annalì Rainoldi
con Orlando Izzo
con Voice over Prova Audiometrica – Ear Test
con il sostegno del CSC - Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa
VIB – vibrations in body è un’indagine sulle specifiche differenti qualità di movimento nell’urgenza
che muove il corpo per esplorare il territorio interno ed esterno. Coordinate di spazio dettagliate,
coordinate di tempo dettate dalle capacità articolatorie funzionali, pragmatiche e necessarie.
Il mio studio è nato da una forte motivazione personale che ha indirizzato il mio interesse verso la
necessità di mettere alla luce un tema da molti ignorato. La sordità non è più vista nel suo risvolto
negativo ma è studiato nelle sue varie sfaccettature che aprono un mondo nuovo e “inesplorato”.
L’esperienza diretta è il motore di tutto il lavoro e la mia necessità di scoprire come il corpo stesso,
attraverso il movimento, reagisce al SILENZIO è il filo conduttore della performance.
15 dicembre - ore 21
ESTASI
Parte prima Take me up, take me higher
Parte seconda The Pleasuredome
regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi
interpretazione e collaborazione alla coreografia Paola Lattanzi, Elisabetta Di Terlizzi,
Daniele Albanese, Alice Raffaelli, Pablo Tapia Leyton, Giulio Santolini
Compagnia Enzo Cosimi, MiBACT
in co-produzione con Teatro di Roma, in collaborazione con Armunia
con il contributo di L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino; Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo con il sostegno
per le residenze di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi
XL – Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
un ringraziamento speciale a Stefano Vacca e Maura Quartu
La creazione rappresenta la seconda tappa della trilogia Sulle passioni dell’anima.
Dopo Fear party, sulla paura collettiva, Estasi indaga il tema del Desiderio. Il lavoro riflette il
rapporto tra il desiderio e i suoi aspetti più profondi generati oggi nella società contemporanea.
Desiderio, erotismo, estasi mistica, amore, toccano le radici più profonde della vita sino alla
freddezza fatale della morte. Un viaggio dentro l’antico tema di eros e thanatos, esplorato con
occhio disincantato, carico di humor, che si apre a paesaggi grotteschi e violentemente pop.
18 dicembre - ore 21
LEGÍTIMO/ REZO
concept Jone San Martin, Josh Johnson
input William Forsythe
con Jone San Martin
agente esterno Josh Johnson - musica Josh Johnson - scenografia Josh Johnson
Mercat de les Flors (Barcellona 2013) in collaborazione con The Forsythe Company
Legítimo / Rezo è un assolo mozzafiato creato da Jone San Martin e William Forsythe, una
conversazione attraverso la danza sul processo unico di creazione coreografica di William
Forsythe con i suoi ballerini. Jone San Martin, che ha lavorato con William Forsythe a partire dal
1992, ci immerge nel processo creativo dietro la coreografia di Forsythe. Il suo corpo diventa un
mediatore tra la scrittura coreografica e l'interpretazione, tra le linee guida e libera
improvvisazione.
20 gennaio 2017 - ore 21
SORPRESI TRA DANZA E SUONI
Un incontro di pubblico, danzatori e musicisti
in collaborazione con Club To Club
3 febbraio - ore 21
NOTHING COMPARES 2 PRINCE
di e con Roberto Fassone
spettacolo vincitore II edizione CROSS International Performance Award
in collaborazione con LIS Lab Performing Arts
Nothing Compares 2 Prince è una performance che consiste di un monologo, scritto
esclusivamente utilizzando i testi delle canzoni composte da Prince. Nel settembre del 2007 una
dichiarazione a suo nome recita “Prince crede fortemente che gli artisti come creatori e possessori
della propria musica debbano reclamare la propria arte”. Questo è il motivo per cui, a seguito della
sua recente scomparsa, è diventato difficile commemorarlo sui social network. Infatti la maggior
parte delle sue canzoni e i suoi video non sono disponibili su Youtube, Spotify e altre piattaforme
simili. In questo senso la performance vuole essere un omaggio in grado di rispettare le volontà
dell’artista. Una performance in grado di evocare la musica nella mente degli spettatori tramite le
parole recitate. Quarant’anni di musica sono compressi in un unico lavoro, nel quale emergono
spiritualità, sessualità, musica e amore. Quarant’anni di scrittura ricombinati in una nuova
narrazione. Nothing Compares 2 Prince è un omaggio a colui che considero personalmente il più
grande artista del 900, nell’anno della sua tremenda scomparsa.
a seguire
RELATION#1
studio su Romeo e Giulietta
di Caterina Mochi Sismondi
blucinQue | Qanat Arte e Spettacolo in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo
Indagine di questo studio è la Relazione. Obiettivo quello di approfondire tematiche del percorso di
compagnia, sviluppando un lavoro selezionato nel 2015 dal network In Situ e presentato come La
Vertigine di Giulietta/il balcone. Il primo progetto portava l’attenzione su architettura e movimento,
interazione col pubblico e testo shakespeariano. Oggi la sperimentazione riparte da quell'idea, per
approfondire il tema della Relazione, dall’analisi delle dinamiche di attrazione, disequilibrio,
conflitto e attraverso lo studio del testo di Shakespeare e del balletto classico con musicisti artisti
di circo e danzatori della compagnia. Mentre il focus iniziale si basava solo sull’idea di vertigine e
la performance veniva portata in contesti site specific; oggi in teatro lo studio, ripercorrendo alcune
tappe di creazione su Shakespeare come La vertigine di Giulietta/ il balcone, Ofelia/l’acqua e
Desdemona/ la prigione supera e traspone l’iconografia femminile verso un’indagine ad un
vocabolario più ampio e che riguarda aspetti di differenti personaggi, dal coro al solista. L'utilizzo di
alcune tecniche circensi ed elementi sonori è parte integrante del processo sul movimento e corpo
musicale rimanendo per la regista una costante.
10 febbraio - ore 21
IMPRESSIONS D’AFRIQUE
con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Marta Ciappina, Antonio Marino, Laura Scarpini
coreografia Michele Di Stefano
Compagnia MK - Regione Lazio - Assessorato alla Cultura Arte e Sport
in collaborazione con Routes Agency, Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini Roma, Mela/European
Museums in Age of Migrations
Il lavoro parte dal romanzo omonimo di Raymond Roussel del 1910, in cui l'Africa appare come un
mondo irreale, e fa da sfondo a una serie di suggestioni apparentemente sconnesse, basate sulla
combinazione e sull'accostamento di realtà molto distanti e differenti tra loro. Illeggibile e selvaggia
l’Africa di MK non ha più a che fare con una ricerca delle origini quanto più con la scoperta di
nuove destinazioni.
Lo spettacolo ricalca il romanzo d’avventura o più semplicemente la vocazione turistica della
nostra società, ed è offerto come padiglione da expo universale che assembla immagini e danze.
Impressions d’Afrique presenta i suoi personaggi in questo romanzo assente e li colloca in
successione nello stesso luogo indefinito al fine di analizzare il loro comportamento. Nella
performance troviamo una donna destinata al sacrificio, una pattuglia di marines in avanscoperta,
dei guerrieri esperti di tecniche di ipnosi come corpi che non sanno più che farsene di una storia. Il
loro scopo è individuare e far emergere la postura di un corpo nuovo nel momento esatto in cui
decide di presentarsi davanti al reale. Come nei loro precedenti lavori il gruppo MK ha prodotto
coreografie sempre in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico. Un corpo
ossessionato dall’incontro con l’altro, dal commercio e dallo scambio delle reciproche differenze.
23 febbraio ore 21
CHEERLEADERS
ideazione Sara Catellani, Elisa Ferrari, Davide Manico
realizzazione e azione Sara Catellani, Elisa Ferrari, Giselda Ranieri, L'Arbitro (Marco Masello /
Matteo Ceccarelli)
Collettivo PirateJenny/Terra di Nod
con il sostegno di Inteatro Polverigi / MarcheTeatro (Ancona), Quelli di Grock (Milano), Pim Off (Milano), Cantieri Teatrali
Koreja (Lecce), Manifattura K (Milano), I Macelli No Theatre (Certaldo), Electa Creative Arts (Teramo); Spettacolo
selezionato e sostenuto da NEXT, Laboratorio delle idee per la produzione e distribuzione dello spettacolo dal vivo
lombardo, Regione Lombardia, Edizione 2015; Spettacolo vincitore del Premio Outlet – Circuito Teatrale Abruzzo, in
collaborazione con il Network Anticorpi XL
Cheerleaders è un concetto astratto che funge da contenitore tematico creato per indagare le
dinamiche di un gruppo/comunità che in maniera parzialmente fortuita si ritrova a dover
condividere un luogo e un tempo e a dover gestire un'azione. A livello di struttura questo concetto
viene sviluppato attraverso un device scenico in cui performer e spettatori condividono in egual
misura la responsabilità dell'esito performativo: un dispositivo di gioco multiplayer in cui gli
spettatori sono chiamati ad agire in ascolto: sul piano della percezione Cheerleaders permette allo
spettatore di partecipare a quello che potremmo definire un processo decisionale e creativo
estemporaneo, agito da un cervello diffuso.
a seguire
JENTU
progetto, regia e coreografia Stefano Mazzotta
con Stefano Mazzotta, Chiara Guglielmi
collaborazione all'allestimento e drammaturgia Fabio Chiriatti
Zerogrammi e Storiedivento
coproduzione Pim Off (It), LUFT casacreativa (It)
un ringraziamento a Chiara Michelini, Villa Cultura (It), Tersicorea T.Off (It)
con il sostegno di Regione Piemonte, MiBACT
Jentu è la nuova creazione della compagnia Zerogrammi ispirata al Don Quijote di Miguel
Cervantes. Nella lettura attenta dell’opera l’interesse per le gesta del protagonista e dei suoi
compagni di viaggio (da Sancho Panza a Dulcinea) si è spostato sul senso che tali imprese
possono ancora avere per noi oggi. Azioni senza lieto fine, inutili, consumate nella penombra di
una stanza. Azioni capaci di prefigurare una nuova etica e un nuovo modello di eroe senza poteri
speciali, senza gloria né squilli di tromba ad annunciarne la fragile umanità.
I colori più accesi si diluiscono acquarellando la scena attraverso coreografie, soli e duetti, azioni e
silenzi pervasi di un umore delicato. Si disegna con tratto leggero e sfuggente la figura di un eroe
emblema di un’etica del fallimento che rilancia la sfida a provare di nuovo, daccapo, con coraggio.
5 marzo ore 21
LA EDAD DE ORO
Direttore artistico Pedro G. Romero
coreografia e danza Israel Galván
David Lagos, Canto - Alfredo Lagos, Chitarra - Fonico Pedro León - Luci Rubén Camacho
Produzione A Negro Producciones, Cisco Casado
L’età dell’oro del flamenco, corrisponde ad un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino agli
anni ’30 del XX secolo. Questo periodo si contraddistingue in modo particolare per la danza e il
canto, la chitarra subentrerà più avanti. Secondo questo approccio, nessun cantante o ballerino di
oggi, tranne casi eccezionali, è in grado di eguagliare la qualità, la purezza e la creatività di coloro i
quali hanno portato il flamenco alla sua massima espressione, segnandone il periodo d’oro. Da
allora, si registra un declino nell’arte del flamenco: impoverimento, semplificazione, fusioni e anche
perdita di contenuti, senso e spirito che hanno animato quest’arte del suo periodo migliore. Israel
Galván ritorna a questa “Età dell’oro” con David Lagos, custode dei canti del periodo d’oro, e
Alfredo Lagos, chitarrista di Jerez, città natale del flamenco, riportando “l’oro” sotto ai nostri occhi.
Insignito del Premio nazionale per la Danza nella categoria ‘Creazione’ assegnato dal Ministro
della Cultura spagnolo "per la sua capacità di generare in un’arte come il flamenco una nuova linfa
senza dimenticare le radici vere che lo hanno sostenuto fino ai nostri giorni e che ne hanno fatto
un’arte universale". Ed è verissimo, perchè Israel Galván conosce bene il baile antico tanto quanto
è in grado di scovare un gesto flamenco nella danza butho. Fra i rigidi canoni storici e il formalismo
moderno, Israel Galván si distoglie dai percorsi battuti, stravolgendo i canoni. Parte dalla più pura
tradizione del baile flamenco, per presentare il suo flamenco barocco e concettuale. Viene ispirato
per le sue creazioni da tutto ciò che lo circonda, da tutto ciò che lui “vede flamenco”, sia esso un
film, una partita di calcio, una coreografia di danza classica o un quadro di Dalí. Senza dubbio il
lavoro di Israel Galván ha segnato un punto di non ritorno: dopo di lui il baile flamenco si apre a
nuovi orizzonti.
17 marzo - ore 21
YELLOWPLACE
ideazione e coreografia Mattia Russo e Antonio de Rosa
drammaturgia Paco Bezerra
interpreti Mattia Russo e Antonio de Rosa
video/foto Alejandro Garrido
ASSOCIAZIONE KOR’SIA
in collaborazione con il Network Anticorpi XL
Il colore è il punto di partenza per lo sviluppo di un “Yellow Place” dove due sconosciuti
s’incontrano e raggiungono rapidamente il punto più̀ intenso del loro rapporto.
Drammaturgicamente è diviso in tre parti, come i tre stadi della crescita. Il primo è l’incontro degli
innamorati, l’emozione del viaggio a due. Successivamente, il rapporto si evolve in una situazione
nevrotica, di dipendenza, in cui uno ama per entrambi, e l’altro ama solo se stesso. Alla fine, il pas
de deux prima di separarsi, in cui tutto ritorna ad una situazione di calma. Pronti ad abbandonarsi
senza saperlo, idealizzano il loro amore come l’alchimista che ha estratto la cosa più̀ preziosa. Il
primo conflitto reale è prodotto nel perseguimento del sogno di stabilità e armonia. Una delle due
parti si preoccupa per se stessa. L’altra necessita di una forza doppia, essendo in grado di vivere
la doppia presenza all’interno della propria essenza, sognando la natura irreale che non esiste.
Invecchiare insieme è verità̀ o finzione?
a seguire
NUOVA CREAZIONE coreografia di Claudia Catarzi
in collaborazione con Michal Mualem
danza Claudia Catarzi, Michal Mualem
drammaturgia Carlotta Scioldo
realizzato con il sostegno produttivo di Company Blu, Armunia/ Festival Inequilibrio/ Centro di residenze artistiche
Castiglioncello, CCNN | Centre Chorégraphique National de Nantes
con il supporto di spazioK.Kinkaleri, Dance Identity Vienna (Austria), Città del Teatro/ Cascina
creato all’interno del progetto europeo “Be SpecACTive!” - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro (It), Bakelit Multi Art Center
Budapest (Hu), B-51 Ljubljana (Sl), Domino Zagreb (Hr), LIFT London (Uk), Tanec Praha (Cz), Teatrul National Radu
Stanca Sibiu (Ro), York Theatre Royal (Uk) con il supporto del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea e
nell’ambito del progetto Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo con il contributo di
ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche/ azione della Rete Anticorpi XL – Network
Giovane Danza D'autore, coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
La composizione è giocata da due corpi, un'architettura e un collage musicale.
I singoli eventi si susseguono gli uni con gli altri e sono intrecciati tra loro in una partitura musicale
fatta di rimandi in continua metamorfosi. La coreografia è punteggiata da pause, differenti velocità
dei corpi, elaborazione di ritardi o anticipi, e si confronta con il risultato della simultaneità e della
causalità. Il “tempo” è il parametro che crea prossimità e continuamente ridisegna nuove geografie
e storie tra i corpi. Elementi questi che il tempo riesce a configurare in modi diversi, in
conformazioni che in ogni istante potrebbero evocare racconti, non fedeli a una narrazione di
senso, ma piuttosto costanti nella loro metamorfosi. Il tempo cambia gli incontri e i raccordi, quindi
plasma il risultato delle forme materiche che incontra. Agisce come uno scultore fa con la propria
opera plastica.
1 e 2 aprile - ore 21
VU
di e con Etienne Manceau
con la collaborazione di Sylvain Cousin
Cie SACÉKRIPA
Tra il teatro oggetti, il circo in miniatura e lo spettacolo di clown involontario, lo spettacolo Vu, solo
per manipolatore di oggetti comuni, mette in scena un personaggio meticoloso, delicato ed
eccessivamente ordinato. Diversamente dall’iperattivo, si interessa, sicuramente ad argomenti
talvolta ridicoli e banali ma sempre indispensabili in modo totalmente coscienzioso e sincero.
È tranquillo, molto tranquillo, molto tranquilla, ma la storia sfugge e questo è ciò che ci interessa.
Verità crudeli voyeurismo fuori luogo! Questo spettacolo muto parla delle piccole ossessioni di tutti
i giorni, queste piccole ossessioni che talvolta diventano malsane e che con eccessivo dettaglio,
finiscono per fare "scoppiare la pentola a pressione."
MEDIA DANCE
Progetto pluridisciplinare per le scuole
6 dicembre - ore 10
COMUNI MARZIANI
Spettacolo di teatro danza
con Stefano Botti, Francesca Cinalli, Riccardo Maffiotti, Rebecca Rossetti, Aldo Torta,
Elena Valente - Musiche di Paolo De Santis
Compagnia Tecnologia Filosofica
Lo spettacolo ha come tema l’omosessualità, intesa come uno dei modi di vivere la sfera affettiva.
In una società e in un’epoca storica che preme sull’individuo per farlo rientrare in categorie
predeterminate, la persona che ama un individuo dello stesso sesso si trova a vivere, fin
dall’adolescenza, enormi conflitti. Quello che è vissuto come inevitabilmente naturale e spontaneo
diventa agli occhi degli altri una forma di devianza che viene condannata.
Lo spettacolo si propone di affrontare quella sottile linea d’ombra che non ha età e che costituisce
il passaggio dell’individuo da una fase di non accettazione e spesso di solitudine – in cui ci si sente
“sbagliati”, “marziani” appunto – ad una fase di riconoscimento di se stessi, di apertura al mondo,
di confronto, di accettazione che i propri sentimenti hanno gli stessi sapori, le stesse dinamiche e
gli stessi profumi di quelli vissuti dagli altri, con la differenza che sono indirizzati ad un compagno
dello stesso sesso .Attraverso situazioni teatrali che prediligono il linguaggio della danza, la vita
reale ispirata a racconti, storie ed esperienze personali si colora in scena di tinte surreali, a volte
comiche, spesso grottesche.
14 febbraio- ore 10.30
POLVERE
ideazione, direzione e creazione Barbara Altissimo
con Renato Alessandria, Giovanni Bina, Pietro Calvisi, Gian Luca Colombelli, Vito D’Andrea,
Remo Gardano, Gilberto Girotto, Paolo Mantovani, Ivana Messina, Antonio Negro, Virginio Peano,
Speranza Sottomano
collaborazione artistica Ivana Messina
assistenti Gian Luca Colombelli, Nadia Frola
coordinamento ospiti del Cottolengo Ass. Outsider e Fratel Marco
in collaborazione con Ass. Outsider Onlus
LiberamenteUnico
Racconta Barbara Altissimo: “La molla che è scattata in me per farmi scegliere di accettare questa
intera sfida è stata l'incontro con un’ “atroce normalità" più che l'incontro con la disabilità. Alcune
delle creature che ho seguito in questi due anni sono infatti persone che, se non fossero nate in
altri tempi e con situazioni famigliari difficili, avrebbero potuto condurre una vita "libera" e
socialmente normale: Paolo era solo epilettico, Antonio e Virginio erano semplicemente sordi e
Vito solo in carrozzella... Eppure sono persone che vivono al Cottolengo da tutta la vita. L'intero
progetto ruota intorno al concetto di offrire dignità a questa "materia umana" straordinaria e lo
strumento che io avevo a disposizione era il teatro”.
14 marzo - ore 10.30
L’ANATRA, LA MORTE E IL TULIPANO
spettacolo di teatro danza, musica e parole
idea, traduzione, drammaturgia e regia Bruno Franceschini
coreografia e interpretazione Aldo Rendina e Federica Tardito
Compagnia Tardito Rendina
Quella dell’incontro fra l’anatra e la morte è una storia dal finale inevitabile, ma inaspettatamente
divertente e leggera. In fondo racconta una cosa semplice, e cioè che la morte ci accompagna fin
da quando siamo in vita e che comprenderlo ci aiuta a non averne paura, a sentirci meno soli e
magari anche a vivere più consciamente.
La strana e inaspettata amicizia fra l’anatra e la morte viene narrata in primo luogo attraverso un
linguaggio coreografico, grazie ai corpi e le movenze, ma anche alle voci di Aldo Rendina e
Federica Tardito. Un duetto teatrale stralunato, buffo e poetico che sul palco trova la sua ideale
corrispondenza musicale nell’inusuale abbinamento fra fagotto e violoncello.
4 aprile - ore 10.30
FUORIGIOCO
spettacolo di teatro danza
progetto Emanuele Sciannamea, Rosanna Todisco
regia e coreografie Emanuele Sciannamea | con Stefano Roveda, Pieradolfo Ciulli, Roberta
De Rosa, Maria Celia, Olimpia Fortuni
produzione Zerogrammi
I valori dello sport come luogo della democrazia, sono gli ideali cui tendere anche nella vita
quotidiana, dalla scuola al lavoro, dal tempo libero alla politica. Lo sport ha una struttura dinamica
e di scambio, è un ambito nel quale si può prendere distanza dai ruoli abituali esprimendola
propria identità, evidenziandone anche gli aspetti più emotivi.
Una squadra si confronta imprescindibilmente su temi come la condivisione, il rispetto per le
differenze, la responsabilità collettiva e individuale, la lealtà. Fuorigioco è uno spaccato di
quotidiano che veste di umorismo le tipiche dinamiche di squadra, mostrandone limiti, vizi e virtù.
La creazione è parte del progetto Mens Athletica a cura di Zerogrammi, realizzato grazie al
sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito di Scene allo sBando e inserito tra le attività di
Torino 2015 Capitale Europea dello Sport.