G. Nappi – SISC Riccione 2011 AGNOLI LECTURE 2011 Il Mondino e le sue storie al tempo della nascita delle Neuroscienze in Italia GIUSEPPE NAPPI (Pavia/Roma) RICCIONE, venerdì 7 ottobre 2011 ore 12-12.30 (1861-2011) (1861-2011) G. Nappi – SISC Riccione 2011 CENTO ANNI DI NEUROLOGIA A PAVIA La Clinica Neuropatologica di via Palestro (1907) La sede dell’Istituto Neurologico di via Mondino (2007) FONDAZIONE CASIMIRO MONDINO Istituto Neurologico Nazionale di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) G. Nappi – SISC Riccione 2011 IL FUTURO HA RADICI PROFONDE 1361-2011 IA STR VERSI U A ’ I SA D ELL’UN E R D TE RIA ASCITA A M : IN 1771 E LA R E ENE DI I G I E, MPO O TYL E S T E L F DAN : LI EA CAR 1552 SALUT A AVI E P C I S A ’D I TA 1: N 136 IVERS N L’U IA PAV I D TÀ A NT E INV A TA TRIC L : VO ELET 9 9 17 PILA LA ALIA T I ’ L : 1861 A UNIT GI OL R A G E A EL ONE N B O I 6: N REAZ 0 9 1 LA PER In civitate Papie generale Studium errigatur errigatur,, et ex nunc perpetuis temporibus observetur Carlo IV G. Nappi – SISC Riccione 2011 DAL SACRO ROMANO IMPERO ALLA CASA D’AUSTRIA Gli Asburgo a Pavia Carlo IV Imperatore del Sacro Romano Impero L’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, monarca illuminata, ha promosso la rinascita dell’antica Università di Pavia tra il 1771 e il 1773. Collegio Germanico Ungarico (ora Collegio Cairoli) fondato nel 1781 dall’Imperatore d’Austria Giuseppe II, figlio di Maria Teresa Francobollo per i 60 anni (1848-1908) dall’incoronazione di Francesco Giuseppe G. Nappi – SISC Riccione 2011 BATTAGLIE PER L’INDIPENDENZA DELLA PENISOLA ITALIANA La battaglia di Montebello del 20 maggio 1859 Il campo italiano alla battaglia di Magenta del 4 giugno 1859 Passaggio del Brennero delle truppe austriache mandate in Italia nel 1866 Battaglia di Solferino del 24 giugno 1859 Breccia di Porta Pia 20 settembre 1870 G. Nappi – SISC Riccione 2011 Pavia Torino Genova Napoli Bologna Firenze Modena Antica cartografia della penisola italiana in un’originale prospettiva nord-sud preparata per festeggiare la proclamazione dell’unità d’Italia il 17 marzo 1861; in rosso sono rappresentate le città sedi dei primi Atenei Statali del Regno, tranne le Università della Sicilia (Palermo) e della Sardegna (Cagliari e Sassari). Padova e Roma non fanno ancora parte del Regno d’Italia. G. Nappi – SISC Riccione 2011 CATTEDRE, CONCORSI E DISCIPLINE (TRA ‘800 E ‘900) (1861-2011) MANICOMI, OPERE PIE L’insegnamento di Clinica delle Malattie E VECCHIE ISTITUZIONI Mentali è stato introdotto nelle REGIE Ospedale Psichiatrico di UNIVERSITA’ con la Pavia in Voghera: Lombroso, riunificazione della penisola italiana (1861); Tamburini e Antigono Raggi compreso sin dalle origini nel dominio della Pia Casa degli Incurabili Medicina Interna e della (Abbiategrasso, MI): Camillo Golgi Psichiatria con la denominazione di Malattie Psichiatriche Clinica Neuropatologica di via (anni ’70-’80), ne è Palestro 3 (Pavia): stata riconosciuta C. Mondino, Ottorino Rossi, l’autonomia come Riquier e Carlo Berlucchi Malattie Nervose e Mentali solo ai primi del ‘900 - sino ad allora solitamente, al posto di Professore Universitario si nominavano i Primari d’Ospedale oppure i Direttori di Manicomi. Parallelamente, fiorivano in quegli anni Società Scientifiche dedicate alle Malattie Nervose e Mentali, con l’obiettivo di raccordare fra loro competenze di ricerca, di didattica e di assistenza medica ai pazienti. (1861-2011) SOCIETÀ, RIVISTE SCIENTIFICHE E TRATTATI Società Frenopatica Italiana (1861), fondata da Biagio Gioacchino Miraglia, Direttore dal 1842 del Reale Morotrofio di Napoli in Aversa Società Freniatrica Italiana (1873), fondata da Andrea Verga, Direttore della Pia Casa della Senavra e poi dell’Ospedale Maggiore di Milano Rivista di Patologia Nervosa e Mentale (1899), fondata e diretta alla Clinica San Salvi di Firenze da Tanzi e Lugaro, autori poi del celebre Trattato delle Malattie Mentali (il “Tanzi-Lugaro”). Società Italiana di Neurologia (1907), fondata da Leonardo Bianchi, Direttore della Cattedra di Malattie Nervose e Mentali dell’Università di Napoli, Capostipite della Scuola Napoletana G. Nappi – SISC Riccione 2011 (1861-2011) Ospedale Psichiatrico di Pavia in Voghera (1874) (1861-2011) Clinica Neuropatologica di via Palestro 3, Pavia (1907) G. Nappi – SISC Riccione 2011 (1843-1926) Camillo Golgi Cesare Lombroso (1835-1909) Paolo Mantegazza (1831-1910) Casimiro Mondino (1859-1924) Laboratorio di Golgi Ottorino Rossi (1877-1936) Fondatore della moderna Anatomia e Istologia del Sistema Nervoso, Golgi scelse Pavia come sede di una scuola medico-biologica che è stata punto di riferimento per lo studio delle Neuroscienze di tutto il mondo. A Pavia tenne la Cattedra di Istologia e di Patologia Generale, fu Rettore dell’Università e in Città iniziò il suo impegno sociale di politico dapprima come Assessore al Comune, poi come Senatore del Regno. By courtesy of Prof. P. Mazzarello G. Nappi – SISC Riccione 2011 GOLGI’S SCHOOL AS AN INTELLECTUAL POWER BLOCK Esterno di Palazzo Botta con il caratteristico “minareto” (1925) Anatomia: Fusari, Sala e Pensa Anatomia Patologica: Monti Psichiatria Clinica e Neuropatologia: Casimiro Mondino Dermatovenerologia Clinica: Radaeli Clinica Oculistica: Bietti e Tartuferi Clinica di Malattie Nervose e Mentali: Ottorino Rossi Medicina Clinica: Frugoni e Gasbarrini Pneumologia e Tisiologia: Morelli Chirurgia: Giuseppe Salvatore Donati Psicologia: Edoardo Gemelli (poi Padre Agostino) […] no prejudice on female mental inferiority: Anna Kuliscioff Lina Luzzani Costanza Boccadoro Eugenia Berzolari Piera Locatelli 4 3 2 1 We can recognise Golgi1, Pensa2, Negri3 and Perroncito 4. By courtesy of Prof. P. Mazzarello G. Nappi – SISC Riccione 2011 LOMBROSO E MANTEGAZZA A PAVIA … tra Darwin e Freud, tra Antropologia, Igiene e Medicina Sociale Conosciuti nel mondo come Precursori e Padri Fondatori Lombroso in Calabria dell’Antropologia e della Medicina Legale (discipline insegnate, dopo la stagione pavese, all’Università di Torino e alla Scuola tra Carabinieri e Superiore di Firenze), Lombroso e Mantegazza - con una serie briganti. Nel solco dell’evoluzionismo di fortunata di ricerche di confine tra psicosi organiche e corpi Darwin, alla ricerca devastati dalla pellagra, alcolismo, cretinismo endemico e delle stigmate denutrizione – hanno il merito di aver favorito, da un lato degenerative del l’apertura a Voghera nel 1887 del Manicomio della Provincia di brigante Villella, Pavia, dall’altro la creazione del primo Laboratorio in Europa di nasce l’Antropologia Patologia Sperimentale, palestra di studi e ricerche ove si è Criminale formato Golgi, il futuro Nobel dei neuroni. È proprio con Lombroso, di cui diventa assistente, che Golgi comincia la sua carriera accademica, quel Lombroso che nel 1863 tenne a Pavia il primo insegnamento di Clinica di Malattie Nervose e Mentali e Antropologia; e proprio due allievi di Lombroso, Mondino e Rossi, sono stati i primi due direttori della Clinica Neuropatologica di via Palestro 3. In anni ancora segnati dallo storico steccato cartesiano tra Mente e Cervello e da crescenti antagonismi tra le Osservazioni di Darwin e il Pensiero di Freud, Mantegazza e Lombroso Braccianti della pianurarealizzarono a Pavia il primo tentativo di interazione funzionale padana (fine ‘800) sinergica tra Natura e Cultura, tra Scienze Biologiche e Scienze Umane. Con Mantegazza sul Rìo de la Plata, tra Indios, mate e foglie di coca, con la figura del coquero nasce l’Antropologia delle Razze e degli Stili di vita Il Quarto Stato (fine ‘800) G. Nappi – SISC Riccione 2011 CASIMIRO MONDINO E LA CLINICA NEUROPATOLOGICA DI VIA PALESTRO 3, PAVIA (1859-1924) Piemontese, nato a Torino, allievo di Giulio Bizzozero (Professore di Patologia Generale) e di Carlo Giacomini (Professore di Anatomia), Casimiro Mondino giunse a Pavia nel 1884, lavorando con Golgi all’affinamento del metodo cromoargentico della Reazione Nera. Professore straordinario di Istologia a Palermo e poi insegnante di Psichiatria, Mondino elaborò una teoria che conciliava il modello reticolare diffuso elaborato da Golgi con la differenzazione fisiologica delle cellule nervose. Tornato a Pavia per insegnare Psichiatria nel ’99, si trovò di fronte ad una situazione difficile, contrassegnata da mancanza di spazi e di strumentazioni adeguate, con una Clinica in grado di ospitare solo 20-25 letti all’interno del vetusto Ospedale San Matteo, all’epoca ancora allocato in centro città. Mondino si impegnò subito a creare, con Golgi come ispiratore scientifico, il nuovo Istituto Neuropatologico, perché, come faceva notare, “oggi non è più possibile distinguere i disturbi psichici, quelli degli organi più elevati del sistema nervoso, da quelli di tutte le altre regioni del sistema stesso”. Sotto la sua guida, il Manicomio di Voghera si autonomizza dall’Università di Pavia, la Clinica delle Malattie Nervose e Mentali si sposta in via Palestro 3 e nel 1917, con un Decreto di Vittorio Emanuele III, viene eretta in Ente Morale. Mondino dirige la clinica fino al 1924, anno della sua morte lasciando erede del suo patrimonio la Fondazione Casimiro Mondino, destinata a svilupparsi su nuove e autonome basi con la direzione di Ottorino Rossi, che così torna nell’Università che l’aveva visto studente. CURE IN TRINCEA - Battaglia di Caporetto G. Nappi – SISC Riccione 2011 OTTORINO ROSSI Il capostipite della Scuola Pavese Dopo la laurea (1901) all’Università di Pavia, ove nel Laboratorio di Golgi aveva sviluppato la passione per l’istologia e la patologia del sistema nervoso, necessità d’ordine economico obbligarono il giovane Rossi ad accettare un posto di Assistente all’Ospedale Civico di Varese, nel Dipartimento di Medicina diretto da (1877-1936) Scipione Riva Rocci. Dopo appena un anno vissuto risparmiando, poté far ritorno a Pavia nell’Istituto diretto da Casimiro Mondino; la ricca produzione scientifica di quegli anni (1904-1906) gli permise di conseguire la libera docenza in Clinica delle Malattie Nervose e Mentali (1908). In questa circostanza Eugenio Tanzi ebbe modo di conoscerlo ed apprezzarlo; diciotto anni dopo, rievocando la carriera dei suoi allievi, così dice di Rossi: “Feci una scoperta a Pavia, quella di Ottorino Rossi; la sua tesi di libera docenza rivelò a me, commissario d’esame, un uomo non comune. Gli offrii il posto di Aiuto nella Clinica di San Salvi!”. Pavia deve molto a Ottorino Rossi. Dopo l’esperienza di volontario della III Armata, combattente al fronte nella disfatta di Caporetto, appena tornò a Pavia gli capitò l’onere del Rettorato, in un periodo difficile per la “concorrenza” con la nascente Università di Milano (1925). Per iniziativa di Rossi il Policlinico San Matteo si ampliò su più moderne basi e la Clinica Neuropatologica di via Palestro fu più che raddoppiata negli spazi e dotata di ricche attrezzature all’avanguardia. Al reparto costruito nel 1907 dal Prof. Mondino per gli “ammalati di mente”, fu aggiunto infatti tra il ’25 e il ’31 un nuovo “Reparto Neuropatologico”. Nella nuova Clinica Ottorino Rossi potè dispiegare la sua attività di Maestro, adunando intorno a sé una schiera di giovani, fra i quali più di uno occupò poi una Cattedra: Riquier a Pavia e poi a Milano; Berlucchi a Pavia; Ottonello a Bologna; Tronconi a Sassari, Ferrara e infine a Pavia; Gildo Gastaldi a Milano. CURE IN TRINCEA – Le Battaglie del Carso G. Nappi – SISC Riccione 2011 133 BIOGRAPHICAL SKETCHES Neuroanatomists (31): Camillo Golgi Vittorio Marchi ……………… Neurophyisiologists (18): Leonardo Bianchi Luigi Luciani …………………… Neuropathologists (20): Ettore Marchiafava Giovanni Mingazzini ……………………… Clinical Neurologists (57): Ottorino Rossi Sante De Sanctis …………………… Neurosurgeons (7) …………………… The Founders of Neurology. W. Haymaker Ed., USA, 1953 Statua della Minerva a Roma e a Pavia G. Nappi – SISC Riccione 2011 THE FOUNDERS OF NEUROLOGY … LA SCUOLA ROMANA Giovanni Mingazzini (1859-1929) - Dal 1897 fu Professore Ordinario di Neuropatologia all’Università di Roma. Nel 1891 fu nominato Direttore del Laboratorio anatomopatologico del Manicomio di Santa Maria della Pietà. Nel 1921 andò a capo della Clinica delle malattie Nervose e Mentali, dove rimase fino alla morte. All’inizio del secolo, ufficialmente, la Neurologia non esisteva a Roma - come del resto in Italia e in altri paesi europei, ad eccezione, in Italia, di Pavia, Torino e Milano. Con Mingazzini ha inizio la Scuola Romana di Neurologia, poi arricchita negli anni ’30’40 dall’arrivo di Cerletti e Mario Gozzano. Busto dedicato a Mingazzini presso il Dipartimento di Scienze Neurologiche della Sapienza. Luigi Luciani (1840-1919) Patologo generale a Bologna e poi Parma, Fisiologo a Firenze, Genova e poi Roma, fu autore del volume “Le localizzazioni funzionali del cervello”, ove elaborò una dottrina originale sulle funzioni del cervelletto. Ettore Marchiafava (1847-1935) Fu medico di tre papi e della casa reale Savoia, senatore e professore di Anatomia Patologica all‘Università di Roma “La Sapienza". Si occupò intensivamente dello studio della malaria e delle lesioni tossiche cerebrali dell’alcolismo. Sante De Sanctis (1862-1935) Medico, psicologo e psichiatra, pioniere dell’Ipnosi, è considerato fra i fondatori della Psicologia e della Neuropsichiatria Infantile in Italia. Studente di Luciani, Mingazzini e Marchiafava, fu Professore di Psicologia Sperimentale e di Clinica delle Malattie Nervose e Mentali negli anni ‘20-’30 del ‘900. G. Nappi – SISC Riccione 2011 UNIVERSITÀ DI ROMA LA SAPIENZA E IL POLICLINICO UMBERTO I La storia dell’Università di Roma: Il passato della Sapienza comincia nel 1303 con la bolla di Bonifacio VIII, successore di Celestino V. Il nome di Sapienza compare per la prima volta nel 1660 in un’iscrizione sul portone principale dello Studium Urbis: initium sapientiae timor Domini. Il Risorgimento: quando nel 1870 i Bersaglieri completarono l’Unità d’Italia, iniziò un periodo di riforme per l’Università di Roma. In particolare, con il Ministro dell’Istruzione Terenzio Mamiani, La Sapienza ha modo di aprirsi in senso laico alle nuove correnti del pensiero moderno europeo. Nel 1883, per iniziativa del nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, il celebre clinico Guido Baccelli inizia la costruzione del Policlinico Umberto I, all’epoca sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Sapienza. La prima pietra fu posta nel 1888 alla presenza del re d’Italia Umberto I. L’opera fu completata nel 1902. Il Regime Fascista: nel 1931, su 1200 professori italiani solo 12 hanno il coraggio di opporsi al giuramento di fedeltà al regime fascista. Fra questi, 4 Professori sono della Sapienza: Ernesto Buonaiuti (Storia del Cristianesimo); Giorgio Levi (Studi Orientali); Guido Volterra (Matematica e Fisica); Gaetano de Santis (Storia Antica). Gli altri si piegano e il regime li ricompenserà edificando nel 1935, con l’architetto Piacentini, la prestigiosa nuova sede della Città Universitaria. E’ allora che comincia la migrazione dei cervelli: Fermi va a New York, dopo aver ritirato il Nobel a Stoccolma nel ’38. G. Nappi – SISC Riccione 2011 OTTORINO ROSSI AWARD 1990 - 2011 • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Vittorio Erspamer (1990) - Rome (Italy) Paolo Pinelli (1991) - Milan (Italy) Giovanni Di Chiro (1992) - Bethesda (USA) Clarence Joseph Gibbs Jr (1993) - Bethesda (USA) David Zee (1994) – Baltimore (USA) Elio Lugaresi (1995) - Bologna (Italy) Michel Fardeau (1996) - Paris (France) Salvador Moncada (1997) – London (UK) Alain Berthoz (1998) - Paris (France) Ottar Sjaastad (1999) - Trondheim (Norway) John Timothy Greenamyre (2000) - Atlanta (USA) Salvatore DiMauro (2001) - New York (USA) Elio Raviola (2002) - Boston (USA) Michel Welch (2003) – Chicago (USA) Francois Boller (2004) – Paris (France) Jes Olesen (2005) – Copenhagen (Denmark) Stanley Finger (2006) - Washington (USA) Michael A. Moskowitz (2007) – Charlestown (USA) Patricia Smith Churchland (2008) - San Diego (USA) Stephen P. Hunt (2009) - London (UK) Vincenzo Bonavita (2010) – Napoli (Italy) Cesare Fieschi (2011) - Rome (Italy) G. Nappi – SISC Riccione 2011 Ottorino Rossi Award – I Edition Pavia, June 3-6, 1990 19071907-2003 First steps in Pavia in the identification of enteramine (Serotonin) 2010 Vittorio Erspamer 1909-1999 Raven Press, New York 1991 Via Maffo Vialli, Scienziato 1897- 1983 G. Nappi – SISC Riccione 2011 «Nel 1937 Vittorio Erspamer isolò, col nome di Enteramina, la Serotonina dal secreto delle cellule enterocromaffini dell’intestino. Siamo assai prima del 1948, anno in cui Rapport isolò la stessa molecola dal circolo sanguigno. Fu uno scienziato eccezionale» Paolo Mazzarello RITA LEVI MONTALCINI «Non ebbe mai la giusta fama, ma io gli avrei dato due Nobel» Anche Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina nel 1986, ha ricordato Vittorio Erspamer. L’occasione è arrivata nel centenario dalla nascita, nel corso di un intervento in memoria dello scienziato mai giunto alla fama che avrebbe meritato. Montalcini ha affermato: «Oggi vorrei confermare che il professor Erspamer meritava due premi Nobel: il primo per la scoperta della serotonina e il secondo per quella dei neuropeptidi che permise, in una fase successiva, di identificare i peptidi oppiacei nel cervello che giocano un ruolo fondamentale nel controllo del dolore». G. Nappi – SISC Riccione 2011 SCUOLE, CATTEDRE E CONCORSI Nel nostro campo, i gruppi e le alleanze costituite sulle affinità degli indirizzi scientifici, erano: la scuola di San Salvi, cioè degli allievi diretti di Tanzi e Lugaro, divisi in due branche, una settentrionale ed una meridionale; la scuola pavese, la padovana e, provvisoriamente alleate, quella di Genova e di Roma. Nell’ambito di ciascuna vigeva un principio di merito o di anzianità, per la promozione delle candidature. Il prestigio nazionale dei singoli capiscuola si faceva sentire nella competizione per l’accaparramento degli incarichi. Per la formazione delle commissioni e delle terne operava invece un tacito accordo di equa ripartizione tra i gruppi, che peraltro non erano omogenei ed erano stati appena ricostituiti dopo la guerra. Naturalmente l’intesa non era perfetta e si potevano prevedere dissensi e frustrazioni. Nel 1947 il concorso si svolse pacificamente fino ai giudizi di maturità, che avrebbero dovuto prefigurare il risultato del concorso successivo. I contrasti divennero palesi durante la campagna di richiesta dei voti, per il concorso alla cattedra di Siena a cui partecipavo. Nondimeno prevalsero i portatori dell’intesa precedente e la maggioranza della commissione si pronunciò per una terna composta dei candidati: Cardona, Tronconi e Visintini. L’ordine al solito era determinato dal possesso degli incarichi: Cardona a Siena e Tronconi a Sassari. (Memorie di un cittadino psichiatra. Paolo Visintini, 1902-1982) G. Nappi – SISC Riccione 2011 LA SCUOLA MILANESE … DA CAPORETTO AGLI ANNI DELLA RESISTENZA Gildo Gastaldi (1907-1973) MEDEA è senza dubbio il pioniere della Neurologia a Milano. Nato a Varese (1873) nella famiglia di Serafino Biffi, illustre neuropsichiatra, si laureò a Pavia ove ottenne la docenza di Clinica delle Malattie Nervose e Mentali. Direttore della Neurologia del Biffi dal 1913 con la clinicizzazione universitaria dell’ospedale cominciò a insegnare Semeiotica delle Malattie Nervose. A Medea oggi è intitolati l’Ospedale di Bosisio Parini (LC) diretto dal Prof. Nereo Bresolin, Professore di Neurologia alla Statale di Milano. BESTA ne è stato il continuatore, in particolare dopo che - a seguito di Caporetto e la crescente necessità di ricovero di giovani traumatizzati cranio-midollari – si installò nell’Istituto Neurologico di via Celoria, ospedale a lui intitolato dopo la morte. Besta merita di essere ricordato per le sue grandi capacità organizzative e l’indirizzo neurochirurgico impresso alla Neurologia. Carlo Lorenzo Cazzullo, l’artefice nel 1976 della divisione tra Neurologia e Psichiatria a livello accademico, fu fra gli allievi di Besta che morì prematuramente nel 1940 a soli 64 anni. RIQUIER. Nato a Voghera nel 1886, allievo di Ottorino Rossi, è andato alla Statale di Milano come successore di Besta, dopo avere insegnato a Bari, Sassari, Padova, Pavia (dal ’36 al ’41, come erede di Rossi). La direzione di Riquier a Milano durò più di 15 anni e a sostituirlo viene chiamato il Prof. Gastaldi. GASTALDI (“GILDO”). Di Casalpusterlengo (Milano) seguì il suo corso di studi a Pavia, entrando in contatto con Rossi, Riquier e Carlo Berlucchi. L’opera e il ricordo degli anni pavesi di Gastaldi sono rimasti a lungo nella memoria dei neurologi del Mondino, in particolare per il suo generoso impegno civile nei Circoli e nei Gruppi legati alla battaglia per il libero pensiero negli anni della dittatura e della resistenza ai tedeschi. Nei sotterranei del vecchio Mondino di via Palestro 3, “Gildo”, Presidente del CLN dell’Alta Italia, raccolse manifesti ed armi dei partigiani; tuttora mitici nel ricordo dei vecchi pavesi i viaggi in treno del suo giovane apprendista neurologo, Franco Andreani, “staffetta” coi fratelli di lotta milanesi. Gastaldi nel ‘57 fu chiamato da Modena (Università dove ha avuto la sua prima cattedra) alla Direzione alla Statale di Milano, carica tenuta ininterrottamente sino al 1973, anno della sua scomparsa alla soglia dei 70 anni. La direzione di Gastaldi è stata feconda di allievi, noti soprattutto come il “Milan Group” di Neuropsicologia. A Gastaldi fece seguito per un anno Romolo Rossini, già Direttore a Modena nel solco del ramo bolognese (Paolo Ottonello) della Scuola di Ottorino Rossi. Il professor Rossini, antesignano dei moderni indirizzi di Neuropsichiatria biologica e di Neuroendocrinologia, fu colpito da ictus afasico pochi mesi dopo il suo trasferimento a Milano. Gli ha fatto seguito nel 1980 il professor Guglielmo Scarlato, nato a Napoli, ma pavese d’adozione, personalità di grande rilievo scientifico, innovatore e principale artefice del forte sviluppo della Scuola Neurologica milanese. (1861-2011) (1861-2011) PARTIGIANI A MILANO (aprile 1945) DA MEDICO A RICERCATORE, PROFESSORE … E RITORNO Quando alla fine degli anni ’60 ho cominciato a visitare i pazienti nell’Istituto Mondino di via Palestro, io pensavo in termini meccanicistici e ragionavo seguendo i canoni nosografici propri della neurocorrelazionistica anatomo-clinica della Salpêtrière di Parigi. Dopo un po’ mi resi però conto che mi trovavo di fronte degli individui, ciascuno con il proprio carico di sofferenza, di dolore, disabilità più o meno grave, angoscia e speranze. Ho imparato così che la medicina non è soltanto la cura medico-chirurgica di una malattia o di lesioni più o meno segmentarie del corpo. La medicina è invece anche cura della Persona – e cioè di un individuo nella sua interezza, portatore sì di un’anamnesi (storia clinica), ma pure espressione di una biografia (o storia della vita), non riconducibile a valori medi parametrici di popolazione o a categorie nosografiche. Ho cominciato così ad accostarmi alla malattia non più da “entomologo”, bensì da “antropologo”; e questo anche nel solco delle teorie fisiognomiche di Lombroso e delle intuizioni (per molti versi già epigenetiche e/o di darwinismo neuronale) delle interazioni fra Stili di vita / Modelli di apprendimento / Comportamenti a rischio e Pro-patologie di Mantegazza. Certo che dall’epoca delle avventure scientifiche di Lombroso (Calabria) e Mantegazza (Argentina), ne è passata di acqua sotto i ponti del Po e del Ticino, ma è anche con l’insegnamento dei Maestri di Palazzo Botta che sono nate le moderne Neuroscienze e le tecnologie capaci di studiare l’architettura “fine” del sistema nervoso, comparativamente alla storia individuale della persona: ognuno è infatti il proprio corredo genetico, insieme alla storia della sua evoluzione nel tempo. Anche se oggi, evidentemente, non è più possibile una Medicina Clinica senza il supporto della Medicina Tecnologica (neuroimmagini funzionali, biomarkers, genetica, etc.) compito / dovere del medico è quello di evitare a tutti i costi di cadere nelle braccia delle sirene dello scientismo culturale, ricordandosi sempre che il paziente rappresenta una individualità psicobiologica, irriducibile al solo dato statistico. Lombrosiano è un aggettivo che ancora oggi sopravvive rimandando a una caricatura della scienza positivistica o alla fisiognomica. E forse proprio alla “sbornia” di scienza dei decenni a cavallo del XIX e XX secolo sono dovuti i limiti, le illusioni e gli errori del positivista Lombroso. D’altra parte, nella seconda parte della sua vita Mantegazza decise di abbandonare la ricerca in ambito medico, dedicandosi, da vero Uomo del suo tempo, all’antropologia e alla medicina sociale. (1861-2011) G. Nappi – SISC Riccione 2011 HUMANITIES & TECHNOLOGY Non solo medici! La Società Feudale, titolo dell’opera magna di Marc Bloch (18861944) rispecchia la realtà del mondo della Sanità nel nostro paese oggi e delle conseguenze sulla nostra salute. Si tratta di un classico della storia medievale e cioè di “quella vasta rete gerarchica delle soggezioni contadine e delle fedeltà militari cui diamo il nome di feudalesimo”. Dell’opera, non solo il titolo è rivelatore della nostra epoca. Anche nel contenuto si riscontrano altre similitudini … Tutti ci rendiamo conto che le risorse economiche e umane devono essere ottimizzate e gestite secondo criteri genuini al servizio della sanità pubblica, ma questo processo non può essere delegato a chi, per anni, ha pensato sistematicamente in senso opposto. I cittadini e l’associazionismo – in un ambito dove diventano protagonisti in una fase di debolezza della vita (la malattia) – sono esclusi dai veri momenti decisionali e gestionali di questa presunta riforma. L’aspetto più pericoloso è il venir meno del rapporto fiduciario tra paziente e medico, base di qualunque percorso terapeutico. Il paziente è la risorsa meno esplorata della medicina moderna. Un’organizzazione in rete che coinvolge orizzontalmente medici e pazienti e che comporti un’empowerment di entrambi i soggetti (HEALTH IN THE NET), può diventare un tool di cambiamento ed ispirare un nuovo modello di medicina che combini Humanities and Technology.