S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Il Business Plan nei rapporti con il mondo finanziario Il Business Plan nel processo di comunicazione tra Banca ed Impresa Massimo Talone Milano, 26 maggio 2015 – sala Convegno Corso Europa, 11 Il Business Plan nel rapporto banca-impresa Strumento di comunicazione finanziaria che integra la normale rendicontazione contabile periodica (bilancio d’esercizio e consolidato) nelle diverse fasi del ciclo di vita aziendale 2 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Novità contabili e vincoli regolamentari Uno dei fattori esogeni, di maggior rilievo, che indurrà banche ed imprese ad adottare, ciascuno nel proprio ambito operativo, tecniche di Rating Advisory, è costituito dalla prossima emanazione definiva da parte dello IASB (International Accounting Standard Board) del principio contabile IFRS 9 in sostituzione dell’attuale IAS 39, da molti ritenuto non esente da effetti di pro-ciclicità. Contemporaneamente, il recente Comprehensive Assessment (AQR e Stress Testing), effettuato sulle banche europee, ha enfatizzato tecnicalità metodologiche focalizzate su analisi quantitativa e qualitativa di tipo "forward-looking", basata su tecniche previsionali e financial planning, cash flow analysis, quantificazione e misure del rischio economico-finanziario, incluso liquidità, leva e struttura finanziaria media attesa. Recentemente la Banca d’Italia (operatività a partire dalle segnalazioni C.R. gennaio 2015) ha recepito la nuova classificazione dei "crediti deteriorati" proposta dall’EBA (I nuovi Implementing Technical Standard dell’EBA - European Banking Autority in materia di forbearance measure e forborne exposure rif. EBA/ITS/ 179/180-2013/03) modificando la circolare n. 272/2008 sulla matrice dei conti. Sono abolite le categorie incagli (rinominati inadempienze probabili, unlikely to pay), partite ristrutturate con un sostanziale allargamento del perimetro delle attività deteriorate (Non-Performing Exposure e forbearance). 3 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Necessità di un approccio differenziato Per far fronte alle differenze strutturali e competitive tra piccole e medie imprese, è necessario che banche e advisor adottino un approccio necessariamente differenziato ai problemi di valutazione economico-finanziaria e di rischio tra micro e piccole imprese dal un lato e medie imprese dall’altro. I principali punti di debolezza delle PMI sono i seguenti: Opacità informativa e carenza nella comunicazione finanziaria Carenza nei modelli di corporate governance Carenza nei sistemi di pianificazione e controllo Coincidenza tra proprietà e management Sottocapitalizzazione e multi-affidamento Sovradimensionamento del capitale circolante Livelli di autofinanziamento insufficienti 4 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Schema di Credit Risk Assessment (valutazione del merito creditizio) ANALISI ANDAMENTALE Centrale Rischi Conti correnti RATING ANDAMENTALE ANALISI FINANZIARIA Bilanci storici Simulazioni finanziarie RATING ECONOMICOFINANZIARIO ANALISI QUALITATIVA Questionari informativi Analisi di settore RATING QUALITATIVO RATING D’IMPRESA 5 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO La fase di analisi dei dati La fase di analisi e valutazione comprende una due diligence economicofinanziaria finalizzata alla valutazione del merito creditizio e all’individuazione delle criticità della società. Una volta raccolti le fonti dati da analizzare, si esamina la società partendo dai key driver del rating d’impresa. ANALISI ANDAMENTALE Analisi delle ultime 48 segnalazioni Centrale Rischi attraverso un modello di elaborazione che consente di valutare l’andamento delle principali variabili (utilizzato, accordato, accordato residuo) per le diverse forme tecniche (revoca, scadenza a breve, scadenza a medio-lungo termine, autoliquidanti) Analisi andamentale interna attraverso l’esame dei conti bancari e dei saldi di tesoreria ANALISI QUALITATIVA ANALISI FINANZIARIA Revisione e normalizzazione dei dati storici Elaborazione dei bilanci pro-forma sulla base delle proiezioni dei dati storici e dei dati infra-annuali, secondo il principio di revisione ISAE 3400 Riclassificazione dei dati in formato CeBi e calcolo del CeBi-Score (Sintesi) Stima del tasso di interesse riskadjusted attraverso un modello che recepisce Calcolo del break-even economico e di tesoreria 6 Analisi delle informazioni qualitative attraverso l’esame di un questionario compilato dal cliente che consente di approfondire i diversi ambiti dell’analisi qualitativa: Analisi geodimensionale Analisi del settore Analisi strategica Analisi gestionale Analisi organizzativa S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Le fonti dei dati nel processo di rating assigment Centrale dei Rischi Conti correnti Struttura fidi Score andamentale Contabilità Questionari informativi CeBi Score economicofinanziario Analisi di settore Score qualitativo 7 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Un esempio di Rating Assigment 8 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Il ciclo di business planning Analisi Valutazione Revisione Monitoraggio Pianificazione Implementazione del piano 9 Comunicazione finanziaria S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Le fasi del processo di business planning Nella fase di comunicazione finanziaria viene presentato agli stakeholder finanziari il business plan e si negoziano le condizioni del finanziamento, compresi i covenant di comportamento e di bilancio. Inoltre in questa fase si verificano le opportunità di miglioramento del rating connesse all’esecuzione del piano. Nella fase di implementazione del piano la società adotta le misure previste nell’action plan con il supporto dell’advisor. Nella fase di monitoraggio l’advisor verifica l’effettiva implementazione del piano e il rispetto degli impegni presi con gli stakeholder finanziari. In particolare, periodicamente si valuta il raggiungimento dei covenant di bilancio e l’osservanza dei covenant di comportamento. Nel caso in cui si abbia un’evoluzione negativa nella dinamica economico-finanziaria si interviene per individuare le soluzioni adeguate ed eventualmente rinegoziare il rapporto con gli stakeholder finanziari. Nella fase di revisione si traccia un bilancio dell’attività svolta nei precedenti stadi e si ipotizzano dei nuovi percorsi di consulenza fondati ancora una volta su un’analisi storica e una valutazione prospettica delle opportunità di miglioramento del rating e di ottimizzazione della dinamica finanziaria. 10 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO La fase di valutazione e pianificazione Completata lo stadio di analisi, si passa alla fase di valutazione nella quale si verificano le diverse ipotesi gestionali, organizzative e finanziarie che permettono di conseguire un miglioramento della situazione complessiva dell’impresa e conseguentemente del rating. In particolare in questa fase: si verificano gli effetti economico-finanziari delle diverse ipotesi e, attraverso l’utilizzo del software di simulazione Sintesi, si osserva l’impatto sul fabbisogno finanziario della società e quindi l’entità della manovra finanziaria richiesta; si stima la variazione del rating d’impresa in funzione della realizzazione delle varie ipotesi; si valuta l’impatto delle diverse ipotesi sul tasso risk-adjusted e sul breakeven economico e di tesoreria. Alla fase di valutazione segue la fase di pianificazione nella quale si prospettano all’impresa le soluzioni individuate e si realizza in maniera condivisa un completo business plan. In particolare, con l’impresa occorre negoziare l’action plan, contenente le misure che la società deve adottare per implementare il piano industriale e il piano finanziario che compongono il business plan. Nel business plan vanno indicate anche le tipologie di finanziamento che si vogliono negoziare con gli stakeholder finanziari, prevedendo anche dei covenant di comportamento (es. impegno ad effettuare fusione/incorporazione entro una certa data, al mantenimento dei principi contabili, ecc.) e di bilancio (es. livelli minimi di patrimonio netto, rapporto tra indebitamento e patrimonio, ecc.) ai quali legare l’entità e il tasso di interesse dei finanziamenti, secondo un approccio risk-adjusted. 11 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Risk Adjusted Sensitivity Analysis 12 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Un caso esemplificativo #1/4 Di seguito viene riportato un esempio per la definizione delle soglie contrattuali (covenant) attraverso i dati contenuti in un business plan. Attraverso un apposito financial tool, attivabile da una procedura online, la Banca avere evidenza del rating assegnato alla controparte e verificare la dinamica storica degli indicatori sottostanti il modello (esercizi 2010-2014). In questo esempio, alla controparte viene assegnato, con il modello Rating Integrato Corporate (RIC), un rating 5 (solvibilità nella scala Cebi Score da 1 a 10, a cui corrisponde una PD del 0,998%). 13 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Un caso esemplificativo # 2/4 Si sceglie di utilizzare l’indice “Oneri Finanziari Netti [06.43] / (Margine Operativo Lordo [06.11] + Saldo Ricavi-Oneri Diversi [06.16])”. Andamento storico relativo agli ultimi 5 esercizi dell’indice (Riclassificati bilanci Ce.Bi 2010-2014): 2010 2011 20112 2013 2014 35% 10% 31% 35% 31% 14 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Un caso esemplificativo valore soglia per classe di rating RIC01 RIC02 RIC03 Valore soglia superiore 19% 22% Valore soglia inferiore –14% –13% # 3/4 RIC04 RIC05 RIC06 RIC07 26% 30% 47% 67% 98% –11% –9% –5% –2% 3% Dalla procedura interna della Banca è possibile osservare i valori benchmark che assumono gli indicatori per classe di rating. I valori benchmark saranno oggetto di revisione periodica in collaborazione con le competenti funzioni di credit risk management. 15 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Un caso esemplificativo Dati del piano finanziario dal Business Plan Saldo netto oneri e perdite-proventi finanziari [A] Margine operativo lordo [B] Saldo ricavi/Oneri diversi [C] (+/–) Oneri finanziari netti / Margine operativo lordo + Ricavi oneri diversi Valori range (+/–) Oneri finanziari netti / Margine operativo lordo + Ricavi oneri diversi # 4/4 2015 2016 2017 2018 2019 1.335 1.328 1.297 1.100 1.750 8.654 14.150 18.700 19.150 19.230 - - - - - 15,43% 9,38% 6,94% 5,74% 9,10% ≥ 47,00% ≤ 9,00% Successivamente, attraverso un’attenta analisi critica del business plan presentato dagli advisor dell’impresa cliente (e dello stress test elaborato con un opportuno modello di sensitivity analysis), si possono definire: opportuni valori di riferimento specifici dell’impresa: un opportuno intervallo di valori soglia (trigger) in base al quale definire il covenant in contratto: sulla base dei dati storici di benchmark per corrispondente classe di rating, si ritiene opportuno, ai fini della definizione contrattuale del covenant, accettare il valore soglia superiore del 47%. Per la soglia inferiore, viene stabilito, viceversa, un valore convenzionale del 9,00%, in linea con il valore riportato nel secondo anno del business plan presentato dall’impresa e ritenuto più coerente con la sua struttura finanziaria rispetto al valore soglia inferiore di benchmark del –5%. 16 S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Grazie per l’attenzione [email protected]