Capitolo 16 Le Aree Valutarie Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 1 In questo capitolo vedremo… Cos’è un’area valutaria (ottimale) Vantaggi e svantaggi di aderire ad un’area valutaria (o unione monetaria) Se l’Europa è un’area valutaria ottimale La politica fiscale in un’area valutaria comune e il “patto di stabilità e crescita” Europeo Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 2 Area valutaria comune Un’Area Valutaria è un’area geografica in cui circola ed è accettata come mezzo di scambio un’unica moneta. Un’area valutaria è spesso indicata anche come unione valutaria o unione monetaria. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 3 Area valutaria comune Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 4 I benefici di una moneta unica 1. Riduzione dei costi di transazione (commissioni bancarie quando si compra valuta estera) 2. Minore discriminazione di prezzo tra paesi (più trasparenza nei prezzi = migliore allocazione delle risorse) 3. Riduzione nell’incertezza sui tassi di cambio (ha effetti sugli investimenti e sugli scambi commerciali) Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 5 I costi della valuta comune - Perdita di indipendenza nella politica monetaria - Impossibilità di usare variazioni di valore della moneta per aggiustamenti macroeconomici - Una moneta unica = una politica monetaria unica = compromesso tra esigenze potenzialmente diverse tra paesi - Se ad esempio 2 paesi sono colpiti da shock macroec. diversi e avrebbero bisogno di politiche monetarie diverse (e contrarie) per stabilizzare economia dopo shock, - una politica di compromesso non è efficace per nessuno dei 2 (o per andare incontro alle esigenze di uno, va contro quelle dell’altro) Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 6 Cambiamento nelle preferenze I Shock economico asimmetrico: riduzione preferenze per i beni tedeschi (Wolkswagen), si aumento per quelli francesi (Renault) Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 7 Cambiamento nelle preferenze II OA: Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 8 Cambiamento nelle preferenze III - Cambiamento nelle preferenze comporta: - fluttuazioni temporanee nell’output = fluttuazioni di breve periodo nelle due economie (prima di tornare all’equilibrio di lungo periodo; - inflazione in Francia e disoccupazione in Germania. Conflitto di interessi: Germania – minori tassi di interesse per combattere la disoccupazione; Francia – tassi elevati per combattere e controllare l’inflazione. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie © 2008 Worth Publishers Macroeconomics, European Edition Mankiw • Taylor 9 Cambiamento nelle preferenze IV Se i tassi di cambio sono flessibili, la loro fluttuazione è in grado di riassorbire automaticamente le tensioni macroeconomiche: - apprezzamento della valuta Francese nei confronti di quella tedesca; - questo provoca la caduta nelle esportazioni nette francese e l’incremento di quelle tedesche: si riassorbono gli shock iniziali di domanda. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 10 Teoria delle aree valutarie ottimali - O.C.A. Theory: Definisce i criteri per un gruppo di paesi, tali che, se soddisfatti possono rendere ottimale l’adozione di una moneta unica per tali paesi. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 11 O.C.A - “ottimale” nel senso di massimizzare i benefici dell’unione monetaria e minimizzarne i costi - Fattori che riducono il costo di perdere l’indipendenza nella politica monetaria Flessibilità nei salari reali Il breve periodo (dovuto a disocc o inflazione) dura poco; Alta mobilità del lavoro I disoccupati tedeschi vanno in Francia; aumenta il reddito di lungo periodo francese: Y = F(L) Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 12 Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 13 O.C.A Alta mobilità del capitale; Capitale fisico: poco mobile per definizione nel breve periodo Capitale finanziario: più mobile e con funzioni assicurative: Posso spostare macchinari dalla Germania alla Francia ma richiede tempo e non ha senso se lo shock è di breve periodo I cittadini tedeschi possono indebitarsi con quelli francesi per attenuare il costo della recessione (tedeschi) o impegnare il maggiore risparmio (francesi) Simmetria e sincronizzazione dei cicli economici. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 14 O.C.A. - Criteri che aumentano i benefici di una moneta unica: - Elevati volumi commerciali - cosicchè l’impatto della riduzione dei costi di transazione derivanti dalla moneta unica è maggiore Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 15 L’Eurozona è una O.C.A.? Guardiamo ai criteri che abbiamo definito: Integrazione commerciale Grado di mobilità del lavoro Grado di mobilità del capitale Flessibilità del salario reale Grado di sincronizzazione degli shocks di domanda Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 16 EU-15 Integrazione commerciale: non molto alta per molti paesi, ma in crescita (forse a causa dell’euro?) 120 % of GDP 100 80 1998 2004 60 40 20 N Be et lg he iu rla m Ire nds l Au and D st en ria Po mar r k Sw tug ed al F e G inla n er n m d Fr any an Sp ce ai n I G t al re y ec e U K 0 Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 17 L’Eurozona è una O.C.A.? Grado di flessibilità salariale: basso Poca possibilità di ridurre salari in germania e aumentarli in francia Molta rigidità mercato lavoro Grado di mobilità del lavoro: basso se si esclude la mobilità dei paesi nuovi aderenti alla EU (es. Polacchi, rumeni…) Molto più basso che all’interno dell’EU Molto basso soprattutto tra paesi aderenti all’euro (UK esclusa, quindi) Mobilità capitale: alto per gli investitori istituzionali, basso per i privati (mutui, prestiti alle imprese medio/piccole) Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 18 Sincronizzazione del ciclo economico nell’Eurozona: elevata e in crescita (a causa della moneta unica??) Belgium Germany France Italy Netherlands Austria 5 4 3 2 1 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 -1 Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 19 Anche se permangono differenze evidenti… 12 Germany 10 Ireland 8 6 4 2 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 -2 Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 20 In sintesi: Non c’è una risposta definitiva perchè ci sono aspetti contrastanti: Alti tassi di integrazione commerciale e di sincronizzazione dei cicli economici; ma … poca mobilità del lavoro poca flessibilità mercato del lavoro; mercati finanziari molto segmentati Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 21 La politica fiscale nelle Aree Valutarie: 1) il Federalismo Fiscale Sistema Sistemafiscale fiscaleunico unicoper perun ungruppo gruppodidi regioni ), con regioni(o (opaesi paesi), conbilancio bilanciocomune comuneed ed un unsistema sistemadiditassazione tassazioneeetrasferimenti trasferimenti tra . trapaesi paesi. Es: , un Es:con conshock shockasimmetrici asimmetrici, unaumento aumento delle delleentrate entratefiscali fiscaliininFrancia Franciapuò puòessere essere usato usato per percompensare compensareminori minorientrate entrate ee maggiori maggiorispese speseininGermania Germania Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 22 2) Politiche fiscali nazionali e il problema del free-rider Hp che la germania aumenti la spesa e aumenti molto il debito pubblico per combattere la recessione Fare default (rinnegare il debito) diventa un’opzione attrattiva per il governo tedesco Aumenta il costo del debito = tasso di interesse titoli tedeschi Se ha autonomia monetaria: fa signoraggio Se non ha autonomia monet.: rischio insolvenza Investitori richiedono un premio per questo rischio Questo in genere fa aumentare i tassi di interesse titoli di stato di tutti i paesi dell’area valutaria (spillover effect = esternalità negativa) Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 23 2) Politiche fiscali nazionali e il problema del free-rider Però, I mercati possono pensare che, se necessario, le altre nazioni comprerebbero titoli tedeschi per evitare fallimento Riduzione rischio insolvenza. Paradosso: Tasso di interesse tedesco meno elevato di quello necessario per imporre disciplina fiscale Tassi di interesse degli altri paesi più elevati perchè si prendono parte del rischio tedesco Free-rider problem: la germania gode dei benefici di un’espansione fiscale senza sopportarne in pieno I costi (in termini di tasso di interesse) Per scongiurare il problema: stati membri unione possono sottoscrivere accordo di non-salvataggio e regole comuni di condotte di politica fiscale Influenzano I mercati solo se percepite come credibili Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 24 Come risolvere il problema del free rider Unione monetaria europea (EMU) Accordi di non salvataggio tra stati e Patto di Stabilità e Crescita (PSC) L’atto di costituzione della UEM non permette il salvataggio esplicito di uno stato membro (infatti ai paesi in difficoltà vengono concessi formalmente solo prestiti…li rimborseranno mai??) Problema: non è percepito come credibile se un grande paese dovesse rischiare l’insolvenza Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 25 Patto di crescita e stabilità UEM 1992 Trattato di Maastricht: fissati criteri di convergenza tra stati candidati all’ingresso nella UEM 1997 PSC - deficits limitati al 3% del PIL - debito pubblico ≤ 60% of PIL - sanzioni per chi non ottempera 2012 Trattato ‘Fiscal Compact’ - ‘Inasprisce le pene’ per chi sfora i limiti+nuovi vincoli Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 26 Come si sono comportati gli stati membri? Gross Government Debt % of GDP 70 130 65 125 60 120 55 115 50 110 UK Germany France Italy (RHS) 45 40 35 105 100 95 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 27 UEM: PSC Critiche: “camicia di forza” sulla politica fiscale per paesi che hanno già ceduto sovranità su politica monetaria Il 3% non è abbastanza nel caso di gravi recessioni: gli stabilizz autom producono deficit maggiori anche a legislazione invariata! Non ci sono modalità credibili di imporre sanzioni sugli stati membri (meccanismo delle sanzioni non è automatico, c’è spazio per la contrattazione e quindi il peso politico dei paesi conta molto) Non sarebbe necessario se esistessero norme credibili di non salvataggio Il mercato (tassi interesse) selezionenerebbe nazioni buone da quelle cattive e imporrebbe la disciplina di bilancio Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 28 UE (anche paesi fuori €): Fiscal compact - Treaty on stability, coordination and governance in the Economic and Monetary Union (entrato in vigore a gennaio 2013) - - irrigidisce i parametri riguardanti il rapporto deficit/PIL e quello debito/PIL, introducendo anche sanzioni automatiche per chi li violi. Inserimento, in ciascun ordinamento statale (norme di rango costituzionale o legislazione ordinaria), di diverse clausole o vincoli: - perseguimento del pareggio di bilancio non superamento della soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% del PIL (e superiore all'1% per i paesi con debito pubblico inferiore al 60% del PIL) - - significativa riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL al ritmo di un ventesimo (5%) all'anno, fino al rapporto del 60% sul PIL nell'arco di un ventennio. - - deficit pubblico sempre al di sotto del 3% del PIL, come previsto dal Patto di stabilità e crescita; in caso contrario scatteranno sanzioni semiautomatiche. correzioni automatiche con scadenze determinate quando non sia in grado di raggiungere altrimenti gli obiettivi di bilancio concordati coordinare i piani di emissione del debito col Consiglio dell'Unione e con la Commissione europea. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 29 UE: Fiscal Compact CRITICHE - Inserire nella costituzione il vincolo di pareggio del bilancio = ulteriori restrizioni (tetto alla spesa) = effetti perversi in caso di recessione. - - - diminuisce il gettito fiscale (per concomitante diminuzione del PIL) e aumentano alcune spese pubbliche tra cui i sussidi di disoccupazione. Utilizzo maggiore di ammortizzatori sociali fa aumentare il deficit pubblico, ma limita la contrazione del reddito disponibile e quindi del potere di acquisto Nell'attuale fase dell'economia potrebbe essere pericoloso tentare di riportare il bilancio in pareggio troppo rapidamente. - grossi tagli di spesa e/o gli incrementi della pressione fiscale necessari per raggiungere questo scopo, danneggerebbero la ripresa economica di per sé debole. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 30 Sintesi del capitolo 1. I maggiori benefici di un’area valutaria comune sono la riduzione dei costi di transazione e dell’incertezza sui tassi di cambio. Sono maggiori per nazioni con grandi volumi di scambio commerciale all’interno della (potenziale) are valutaria. 2. Il costo maggiore di aderire ad un’area valutaria è la perdita di autonomia di politica monetaria e dell’uso del tasso di cambio per stabilizzare gli shocks macroeconomici. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 31 Sintesi del capitolo 3. I costi di aggiustamento sono maggiori se c’è poca flessibilità del salario reale, poca mobilità del lavoro e del capitale e se gli shock di domanda sono asimmetrici 4. Un gruppo di paesi potrebbediventare una OCA dopo aver formato un’area valutaria, visto che I criteri che definiscono una OCA sono endogeni alla sua formazione. Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 32 Sintesi del capitolo 5. L’Eurozona non è probabilmente al momento una OCAT a causa della scarsa mobilità del lavoro e della bassa flessibilità salariale. Lo potrebbe diventare in futuro con l’aumento del grado di integrazione tra nazioni. 6. Le politiche fiscali di una nazione aderente ad un’Area valutaria potrebbero essere influenzate dal problema del free-rider (lo ‘scroccone’): una nazione emette troppo debito e influisce sui tassi di interesse pagati dai suoi partners. Per questa ragione un’area valutaria potrebbe imporre regole di politica fiscale ai suoi membri. Regole di non salvataggio ex post o di disciplina fiscale ex ante (queste ultime sono efficaci se ritenute credibili dai mercati). Mankiw, MACROECONOMIA, Zanichelli editore © 2004 Capitolo 16: Aree valutarie 33