U.O.C. Radiodiagnostica O.V.E. A.O.U. V. Emanuele - Policlinico Device impiantabili e RM: tra tecnologia e burocrazia. Il ruolo del radiologo Dr. Gesualdo Polizzi PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO La Risonanza Magnetica si fonda sul segnale ricavato dalla applicazione di RF sui nuclei di idrogeno presenti nel corpo umano, immersi in un campo magnetico statico. - il paziente è posto in un campo magnetico generato da un elettromagnete (sempre acceso) - vengono inviati impulsi di radiofrequenza -interrotti gli impulsi di radiofrequenza: emissione di segnali che vengono rilevati ed usati per la ricostruzione delle immagini. SEGNALE Magnete superconduttivo medio-alto campo Permanente (ferromagnete) basso-medio campo Magnete superconduttivo I magneti più diffusi sono quelli superconduttivi: elettromagneti costruiti con conduttori che hanno una resistenza elettrica quasi uguale a zero quando raffreddati a una temperatura prossima allo zero assoluto (273.15 °C o 0K); tale temperatura si ottiene mediante immersione in elio liquido. -IL CAMPO MAGNETICO HA ELEVATA INTENSITA’, OMOGENEITA’ E STABILITA’ TEMPORALE medio-alto campo RISONANZA MAGNETICA INTENSITA’ DEL CMS -BASSA INTENSITA’ 0.1-0.5 T (1T: 10000GAUSS) -MEDIA INTENSITA’ 0.5-1.0 T -ALTA INTENSITA’ 1,5T -3T -AUMENTARE L’INTENSITA’ DEL CM AUMENTA IL SNR (SIGNAL –TO-NOISE-RATIO) -RISCHI POTENZIALI PER INTERAZIONE CON OGGETTI FERROMAGNETICI RISONANZA MAGNETICA -AUMENTARE L’INTENSITA’ DEL CM AUMENTA IL SNR (SIGNAL –TO-NOISE-RATIO) -RISCHI POTENZIALI PER INTERAZIONE CON OGGETTI FERROMAGNETICI -dislocazione, rotazione, accelerazione di oggetti ferromagnetici -il CM è sempre presente RISONANZA MAGNETICA Parte dell’energia trasferita durante la scansione dalle onde RF ai protoni magnetizzati è assorbita dal corpo. Questa energia viene trasformata in energia termica e condiziona un riscaldamento dei tessuti. - l’esposizione è prevalentemente limitata alla parte esaminata - alcuni dispositivi metallici possono agire come antenne e concentrare in un determinato volume di tessuto l’energia, causando un riscaldamento eccessivo. - TASSO DI ASSORBIMENTO SPECIFICO (SAR, specific absortpion rate): termine dosimetrico (Watts/kg). RISONANZA MAGNETICA Applicazione di gradienti di campo magnetico supplementari determina una variazione lineare e controllata del CM. I gradienti sono prodotti da bobine posizionate all’interno del magnete principale, che generano CM variabili nel tempo e nello spazio e d’intensità crescente. RISONANZA MAGNETICA A questi campi competono energie minori rispetto al CMS -la loro variabilità nel tempo può indurre correnti su oggetti metallici impiantati -possono indurre inoltre una stimolazione sui nervi periferici e causare danno da rumore RISONANZA MAGNETICA BOBINE MIGLIORANO IL RAPPORTO REGIONE DI INTERESSE SEGNALE/RUMORE NELLA Sono progettate per essere posizionate il più vicino possibile alla regione di interesse ed hanno dimensioni e forma che corrispondano il più possibile all’anatomia in esame. -Bobine di TRASMISSIONE/RICEZIONE: trasmettono gli impulsi radio e ricevono i segnali. Es. bobine circolari per capocollo, arti. -Bobine di sola RICEZIONE: bobine di superficie piatte o circolari, ideali per strutture superficiali. -Bobine ENDOCAVITARIE RISONANZA MAGNETICA BOBINE Rischi potenziali della RM sui dispositivi impiantabili Campo magnetico statico (Tesla) Effetto meccanico Spostamento o torsione Campi di gradiente (~ kHz-T/m/s) Campo RF (~MHz – W/Kg) Onde elettromagnetiche Induzione corrente sul catetere Rischi potenziali della RM sui dispositivi impiantabili Campo magnetico statico (Tesla) Campi di gradiente (~ kHz-T/m/s) Campo RF (~MHz – W/Kg) Effetto meccanico Spostamento o torsione Effetto interferente Alterazioni del funzionamento Induzione corrente sul catetere Inibizione /stimolazione inappropriata Variazione soglia stimolazione Effetto termico Riscaldamento sulla punta dell’elettrodo I rischi potenziali EFFETTI Campo magnetico statico (1.5-3 Tesla) Campi di gradiente (~ kHz-200T/m/s) Campo RF (~MHz – 2W/Kg) Spostamento dell’impianto Spostamento o torsione Funzionamento del PM/ICD Induzione di aritmie Stimolazione inappropriata Modifica dell’impulso di stimolazine Riscaldamento sulla punta Riscaldamento degli elettrodi: variazione impedenza di pacing e/o sensing Analisi dei rischi potenziali Riscaldamento degli elettrodi prodotto dal campo RF: da che cosa dipende? 50°C T 0°C Variabilità dovuta a: - diverse posizioni nel coil - diversi percorsi dell’impianto - diversi elettrocateteri Riscaldamento degli elettrodi prodotto dal campo RF: Metodi Sperimentali cheelettrodi cosa dipende? Riscaldamento da degli prodotto dal campo RF Percorso dell’elettrocatetere • Area dell’impianto • Vicinanza dell’impianto alla bobina Struttura del catetere •Catetere attivo/passivo • Catetere unipolare/bipolare • Resistenza del catetere • Lunghezza del catetere • Area dell’elettrodo Qualità del campo RF (frequenza di risonanza @ 1.5T, 3T) Quantità del campo RF SAR: Specific Absorption Ratio (W/Kg) 64MHz 128MHz Il contesto scientifico/ Le soluzioni tecniche Campo magnetico statico (Tesla) Campi di gradiente (~ kHz-T/m/s) Campo RF (~MHz – W/Kg) ~ 30% pubblicazioni < 2005 < 10% pubblicazioni >2009 ~ 80% pubblicazioni >1997 Utilizzo di materiali non suscettibili al campo magnetico (titanio) Riprogrammazione del PM/ICD Utilizzo di campi di gradiente<soglia Monitoraggio del paziente Opportuna struttura del catetere Limitazioni zona di scansione Solo 1.5T Limitazioni SAR I cateteri abbandonati Catetere abbandonato 40 configurazioni analizzate Nella maggior parte dei casi il catetere MRIconditional si scalda meno in presenza di un catetere abbandonato ma… L’elettrodo del catetere abbandonato si scalda … e si scalda maggiormente se il connettore viene coperto con un cap…(anche del doppio ~10°) Simbologia e terminologia associata ai device relativamente ai rischi connessi con MRI MR Safe: “il dispositivo non comporta alcun tipo di rischio in ogni possibile condizione di ambiente MR.” MR Conditional: “Il dispositivo ha dimostrato di non porre rischi reali in un determinato ambiente MR, sotto specifiche condizioni di utilizzo. La condizioni di esposizione che definiscono lo specifico ambiente MR includono l’intensità del campo magnetico, il gradente spaziale e le variazioni temporali (dB/dt) dello stesso, e l’energia depositata espressa in termini di SAR (Specific Absorption Rate). Possono inoltre essere richiesti requisiti aggiuntivi, come una particolare configurazione del dispositivo.” MR Unsafe: “il dispositivo comporta rischi provati in ogni tipo di ambiente MRI.” L’evoluzione della tecnologia PM/ICD MR-safe Sviluppo di PM/ICD MR-conditional Conoscenze sui potenziali rischi e le soluzioni per minimizzarli Ricerca scientifica su PM/ICD unsafe (convenzionali) Device “convenzionali” e Device MR-conditional” Per quanto riguarda la possibilità di effettuare esami di RM in pazienti con device per elettrostimolazione cardiaca, è importante distinguere fra: Device “convenzionali” Device MR -conditional Entrambe le tipologie di device sono attualmente presenti nella popolazione “impiantata”. Entrambe le tipologie di device sono attualmente presenti sul mercato per gli impianti futuri Esistono requisiti essenziali relativi alla compatibilità dei PM/ICD con la RM (o viceversa)? I dispositivi devono essere progettati e fabbricati in modo da eliminare o ridurre al minimo per quanto possibile: — i rischi connessi con condizioni ambientali ragionevolmente prevedibili, in particolare quelli connessi con i campi magnetici, le influenze elettriche esterne, le scariche elettrostatiche, la pressione o le variazioni di pressione, l'accelerazione; — i rischi connessi ad interventi medici, in particolare quelli risultanti dall'impiego dei defibrillatori o delle apparecchiature chirurgiche ad alta frequenza; All'atto dell'immissione sul mercato, ogni dispositivo deve essere accompagnato da istruzioni comprendenti i seguenti elementi: — informazioni relative ai rischi di mutue interferenze (1) connessi con la presenza del dispositivo in caso di indagini o trattamenti specifici; PM/ICD compatibili con la Risonanza Magnetica PM/ICD MR-Conditional Ai sensi delle Direttiva Europea sono device marcati CE, per i quali il fabbricante, ha ridotto e ritenuto accettabile, in specifiche condizioni, il rischio associato all’esecuzione di esami di Risonanza Magnetica. Un Organismo Notificato ha valutato e ritenuto valide le soluzioni tecnologiche, i dati sperimentali e la documentazione che dovrà accompagnare il device, presentati dal fabbricante in fase di certificazione. Tutti i fabbricanti hanno condotto una sperimentazione clinica relativa a questa innovazione tecnologica. PM/ICD compatibili con la Risonanza Magnetica Il fabbricante è responsabile della compatibilità con l’esecuzione di esami di RM, ma limitatamente alle condizioni riportate nella documentazione del device (tipicamente il manuale), es. campo statico, gradienti, SAR, zona di esclusione, tipo di coil, ….. L’utilizzo del device in condizioni differenti da quelle indicate (uso off-label) sposta la responsabilità dal fabbricante al medico. Le condizioni poste dal fabbricante Le condizioni poste dal fabbricante Le condizioni poste dal fabbricante Le condizioni poste dal fabbricante Le condizioni poste dal fabbricante Le condizioni poste dal fabbricante Le condizioni poste dal fabbricante Le condizioni poste dal fabbricante CARRELLO DI RIANIMAZIONE CON DEFIBRILLATORE VICINO ALLA SALA MAGNETE MONITORAGGIO DEL PZ DURANTE L’ESAME SISTEMI DI MONITORAGGIO MRICOMPATIBILI PM/ICD convenzionali PM/ICD convenzionali Ai sensi delle Direttiva Europea sono device marcati CE per i quali il fabbricante ha ritenuto non accettabile il rischio associato all’esecuzione di esami di Risonanza Magnetica. Il fabbricante riporta questa limitazione nel manuale d’uso. Un Organismo Notificato ha valutato e ritenuto valide le indicazioni e le avvertenze di pericolo riportate dal fabbricante nel manuale d’uso. L’utilizzo del device in esami di Risonanza Magnetica (uso off-label) può comportare dei rischi per il paziente, e sposta eventuali responsabilità dal fabbricante al medico. Il decreto ministeriale 2 agosto 1991 Facciamo il punto ‘normativo’ La Direttiva Europea relativa ai PM/ICD richiede che vengano rimossi o minimizzati per quanto possibili i rischi associati a trattamenti medici. E’ responsabilità del fabbricante adottare le soluzioni progettuali più opportune per identificare e rendere accettabili questi rischi, o in alternativa escludere la possibilità di eseguire lo specifico trattamento medico. Ci sono nel mercato device MR-conditional, certificati dunque per poter essere ragionevolmente sicuri durante l’esecuzione di esami MRI, ma in condizioni e con limitazioni di utilizzo specifiche indicate dai fabbricanti. Ci sono nel mercato device «convenzionali», per i quali il fabbricante non si assume responsabilità relativamente all’esecuzione di esami di RM, indicandone la controindicazione. In Italia, un decreto Ministeriale del 1991 (e le sue modifiche successive) vieta esplicitamente (e senza riferimento a casi particolari) l’esecuzione di esami di RM su pazienti con dispositivi elettronici impiantati. I ruolo delle linee guida Le linee guida delle società scientifiche formalmente non hanno una valenza normativa, tuttavia rappresentano lo stato dell’arte ed il consensus della comunità scientifica. Hanno quindi un valore nella valutazione di eventuali decisioni/responsabilità (ad esempio nel caso di PM/ICD convenzionali) AHA Scientific Statement: Safety of Magnetic Resonance Imaging in Patients with Cardiovascular Device (2007) ESC: Position paper: Magnetic resonance imaging in individuals with cardiovascular implantable electronic device (2008) ACR: Guidance Document for Safe MR Practices (2013) ESC Guidelines on cardiac pacing and cardiac resynchronization therapy (2013) ACR: Guidance Document for Safe MR Practices: 2013 • Si distingue tra device MR conditional e device convenzionali • Si riconosce a possibilità di eseguire esami su pazienti con PM/ICD convenzionali, se sussistono importanti indicazioni cliniche (“compelling reasons”) • Si sottolinea l’importanza di un consenso informato specifico, e di procedure e modelli organizzativi DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document Documento di consenso Dispositivi cardiaci impiantabili attivi e risonanza magnetica: aspetti tecnologici, inquadramento normativo e modelli organizzativi Gruppo di lavoro: Ing. Giovanni Calcagnini – Istituto Superiore di Sanità Dott. Francesco Campanella - INAIL Dott. Vittorio Cannata’ – rappresentante Associazione Italiana Fisica Medica Ing Claudio Cecchini - rappresentante Associazione italiana Ingegneria Clinica Ing. Federica Censi – Istituto Superiore di Sanità Prof. Antonio Curnis - esperto Dott.ssa Elisabetta Genovese - esperto Prof. Pietro Luigi Indovina - esperto Prof. Massimo Lombardi - esperto Prof. Riccardo Manfredi – rappresentante Società Italiana Radiologia Medica Prof. Luigi Padeletti - rappresentante Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione Prof. Francesco Romeo – rappresentante Federazione Italiana Cardiologi Società scientifiche rappresentate: AAIC, AIAC, AIFM, FIC, SIRM. DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document DISPOSITIVI CARDIACI IMPIANTABILI ATTIVI E RISONANZA MAGNETICA Consensus Document CARDIO-RM CARDIO-RM CARDIO-RM Grazie per l’attenzione