Prefazione Nel novero dei materiali cosiddetti tradizionali, i metalli hanno un ruolo preminente in molti campi di applicazione: per la costruzione di strutture, impianti, apparecchi vari, oggetti di mille forme diverse. Offrono un comportamento affidabile, con proprietà costanti e riproducibili, ben supportate da una base consolidata di conoscenza dei fenomeni metallurgici e di scienza dei materiali. Il loro uso è una consuetudine per l’uomo che li ha impiegati fin dall’inizio della sua storia. Lo sviluppo delle diverse leghe e l’introduzione di nuove, basate su elementi metallici che solo in epoche più recenti si sono affiancati al rame e al ferro, ne ha accompagnato l’evoluzione tecnologica. È continuo lo sviluppo di leghe avanzate dotate di migliori proprietà meccaniche, di tenacità, di durezza, di resistenza alla corrosione o altre proprietà funzionalizzate a particolari impieghi. Continua è anche l’evoluzione dei metalli di più ampia diffusione, quali gli acciai strutturali, magari in modo meno appariscente rispetto ai materiali comunemente definiti avanzati, ma con un valore economico molto più rilevante, per il ruolo e l’ampia produzione. In tal senso, la ricerca è ben lungi dall’essere esaurita e sono ancora ampi i margini di miglioramento, anzi l’investimento in questo settore è certamente da considerarsi una leva importante per lo sviluppo economico di un Paese. Se si guarda all’ultimo decennio, non si possono non vedere le importanti modificazioni apportate alle leghe metalliche. In tutti settori sono oggi utilizzate leghe che differiscono alquanto da quelle di venti anni fa e se in alcuni casi le modifiche sono relativamente modeste, in altri si è in presenza di leghe, compresi acciai, che semplicemente prima non esistevano. Inoltre, la creazione dell’Unione Europea, con il superamento delle particolarità nazionali a favore di un orizzonte comunitario, di ben altro peso su scala mondiale, ha portato a un riesame delle normative di riferimento per i materiali metallici, con la razionalizzazione dei tipi, l’introduzione di una nuova designazione e la definizione di leghe diverse rispetto alla precedente realtà italiana. Da qui nasce l’esigenza di un approccio nuovo e aggiornato ai materiali metallici, alla loro conoscenza, non rivolta solo alla definizione dei fenomeni metallurgici da considerare per la messa a punto del ciclo di produzione, ma indirizzata anche all’utilizzatore finale, al progettista che deve operare la scelta dei materiali. Nel libro si è scelto di dare spazio prevalente ai materiali strutturali, con particolare attenzione alle proprietà meccaniche. Si è anche deciso di non considerare le proprietà di resistenza alla corrosione, se non marginalmente per tracciare i criteri di scelta tra i diversi tipi di acciai inossidabili, di leghe di alluminio, di rame e di titanio, non perché si ritiene poco importante questa proprietà, ma al contrario, perché la si ritiene assolutamente primaria e tale da necessitare una trattazione specifica, per cui si rimanda ad altri testi, in particolare alla recente riedizione del libro di Pietro XII Prefazione Pedeferri Corrosione e protezione dei materiali metallici. L’origine del libro nasce dall’esperienza che entrambi gli autori hanno vissuto, all’inizio della loro vita professionale, con Dany Sinigaglia, docente del Politecnico di Milano, scomparso nel 1983, autore del testo Metallurgia, ancora oggi attuale, per il connubio tra conoscenze di base della metallurgia fisica e della scienza dei metalli, ciclo tecnologico di produzione dei manufatti e comprensione del comportamento dei materiali in esercizio. L’introduzione di questi temi, tipici della scienza e tecnologia dei materiali, l’abbandono di una metallurgia solo incentrata nella produzione e caratterizzazione delle leghe metalliche, per essere più utile al problema fondamentale della scelta dei materiali, è già stata alla base del libro Scienza e tecnologia dei metalli pubblicato nel 1993, a cura di Alberto Cigada. Nella stesura ci si è giovati dell’esperienza di colleghi universitari ed esperti provenienti dal mondo industriale che, in vari periodi, hanno costituito un punto di sintesi utile da cui partire nella trattazione dei diversi argomenti ripresi in questo libro, con una collaborazione feconda con Giulio Alva, Luca Bertolini, Piero Pedeferri, Giorgio Re e Giorgio Rossi. A questi si aggiungono gli autori che hanno contribuito anche alla stesura di alcuni dei capitoli di questo libro: Fabio Bolzoni, Angelo Borroni, Francesca Brunella, Marina Cabrini, Sergio Lorenzi e Paolo Marcassoli. Nel testo, è descritta la struttura dei metalli e delle leghe metalliche, le trasformazioni di stato che ne determinano la microstruttura, cercando di mostrare come da esse ne discendano le proprietà meccaniche. Queste sono esaminate con i metodi per determinarle, dando risalto ai fenomeni di fatica e frattura fragile, con l’approccio della meccanica della frattura, e di scorrimento viscoso a caldo. Poi, sono affrontate le principali leghe metalliche, dapprima quelle ferrose e poi quelle non ferrose, leghe di rame, di alluminio, titanio e leghe per alta temperatura. Per ciascuna lega sono illustrati i principali diagrammi di stato di riferimento, il ciclo di produzione, i principali trattamenti termici, termomeccanici e termochimici, riportando in numerose tabelle le leghe individuate nella più recente normativa europea. Un ringraziamento particolare va a Marina Cabrini per i consigli e l’assistenza continua durante tutta la stesura del testo, e a Sergio Lorenzi che, con la sua opera paziente, certosina, ha reso possibile la realizzazione di quest’opera. Alberto Cigada Tommaso Pastore