CONSOLIDAMENTO DI UNA CAVITÀ SOTTERRANEA NEL CENTRO STORICO DI LANCIANO Ing. C. Cotellessa, Libero Professionista, Lanciano; Dott. Geol. Enrico Lanti, Libero Professionista, Lanciano; Arch. L. Ucci, Libero Professionista, Lanciano. 1.0 Introduzione Nel presente articolo si illustra il progetto definitivo per il consolidamento di una cavità sotterranea, del sovrastante edificio e di parte di Via Cavour, nel centro storico di Lanciano (Chieti). La notte dell’11 giugno 2001 nei locali destinati a laboratorio di sartoria a piano terra di un edificio residenziale, ai civici 7 e 9 di Via Cavour, si è verificato uno sprofondamento provocato dal collasso di una parte della volta di un sistema di cunicoli e stanze sotterranee. Il dissesto ha provocato la formazione di due voragini di cui una formatasi a confine fra il fabbricato di seguito identificato come proprietà “Tritapepe” e la sede stradale di Via Cavour, mentre l’altra, molto più estesa, interessa quasi tutta l’area dello stesso fabbricato e si estende anche sotto quello adiacente. A seguito del crollo sono stati effettuati interventi di messa in sicurezza provvisori del fabbricato Tritapepe al fine di scongiurarne la rovina. Il consolidamento strutturale provvisorio dell’edificio è stato realizzato mediante travi e montanti in profilati metallici di Fig 1 Sezione trasversale della voragine e dell’edificio Tritapepe. diverse sezioni e con imbracatura del muro di spina tramite due travi reticolari. Intanto, per procedere ad una preliminare definizione del grado di rischio degli edifici adiacenti si procedeva alla realizzazione di sondaggi geognostici a carotaggio continuo, di penetrometrie dinamiche, alla posa in opera di piezometri a tubo aperto e ad una prima esplorazione della voragine con robot teleguidato munito di telecamera. Venne avviato anche il monitoraggio delle lesioni strutturali negli edifici contigui e quello della falda freatica. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. Sempre ai fini di una preliminare zonazione del rischio da sprofondamento venne realizzata una ricerca di fonti storiche e di memorie popolari. La presenza di cavità ipogee nel territorio di Lanciano è nota fin dall’antichità, infatti già nel 1700 d.C. Bocache descrivendo il sito dell’antica Lanciano (Bocache,”Raccolte di documenti e memorie lancianesi” Manoscritti, Vol. VII, pag 78) parla di cavità sotterranee localizzate lungo le mura della città usate probabilmente a scopo difensivo, della cavità nel sottosuolo di Via Cavour, nota come Grotta del Macellaio, esiste anche memoria nei racconti degli anziani del quartiere che la ricordano come luogo utilizzato per conservare le carni e rifugio antiaereo durante i bombardamenti alleati del 1943. L’estensione e le caratteristiche geolitologiche della rete di cunicoli è stata indagata nell’estate del 2003 attraverso una campagna geognostica (sondaggi a carotaggio continuo e distruzione di nucleo, prove S.P.T., prove penetrometriche dinamiche leggere, prelievo di campioni indisturbati per le analisi di laboratorio geotecnico, installazione di piezometri) accompagnate sia da osservazioni dirette della rete caveale (indagine speleologica), che indirette (indagini con georadar). Nel presente articolo si riporta dopo un inquadramento geologico-geotecnico dell’area la descrizione della rete caveale e degli interventi di consolidamento previsti dal progetto esecutivo. 2.0 Inquadramento geo-morfologico dell’area Il sito indagato è localizzato nella porzione NW del centro storico, nell'area compresa tra Via Valera e Strada S. M. Maggiore, al confine tra i quartieri di Civitanova e Sacca, quartieri che si sviluppano sulla sommità e sul versante orientale di un colle allungato in direzione N-S, delimitato ad occidente dal Fosso Torre Marino e ad oriente dal Fosso Malvò. L’originaria morfologia dell’area è stata profondamente alterata dalla lunga storia di Fig 2 Localizzazione della voragine e delle cavità ipogee. urbanizzazione. Il profilo originario del Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. pendio è stato modificato con la creazione di terrazzamenti e il Fosso Malvò è stato quasi del tutto colmato con materiali di risulta. Il colle raggiunge la quota topografica di 284 m s.l.m e presenta un profilo asimmetrico, ripido con falesie il fianco occidentale, degradante in modo graduale il fianco orientale. Tali differenze morfologiche trovano giustificazione sia nella giacitura degli strati, immergenti con inclinazione media di 8° verso E-SE, che nell’incidenza dei fenomeni franosi sulla morfologia del rilievo. Nelle zone circostanti l’area di interesse sono presenti diversi affioramenti, i quali indicano che il pendio in oggetto è impostato su sabbie e conglomerati del Calabriano, che si sovrappongono ad argille sabbiose del Pleistocene. Queste ultime affiorano alla base del versante occidentale del colle in un’area ricca di sorgenti da contatto (C.da Sant’Egidio). 3.0 Idrologia e Idrogeologia L’idrologia del centro storico di Lanciano è incentrata su tre corsi d’acqua, dei quali il Fosso Petrosa e il Fosso Torre Marino ne delimitano i bordi, rispettivamente orientale ed occidentale, mentre il Fosso Malvò attraversa l’abitato, individuando due distinte dorsali. In passato esisteva un complesso sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane che attraverso le “rue acquare” venivano convogliate nei fossi o nelle cisterne di raccolta, evitando così la dannosa dispersione, per infiltrazione, delle acque nel sottosuolo. A partire dalla ricostruzione post-bellica questo complesso reticolo di drenaggio delle acque piovane è stato via via cancellato o sbarrato lasciando il sottosuolo permeabile esposto all’azione degradante delle acque di infiltrazione. Le necessità dello sviluppo urbanistico della città ha portato allo sbarramento per colmata sia del Fosso Petrosa, nella parte a monte del Ponte di Diocleziano, sia del Fosso Malvò. La colmata delle due valli è stata accompagnata dalla progressiva impermeabilizzazione della quasi totalità dei rispettivi bacini idrografici con il totale sconvolgimento degli equilibri idraulici dei corsi d’acqua. Gli interventi antropici hanno avuto pesanti ripercussioni anche sull’idrogeologia del centro storico con variazione dei bilanci delle falde acquifere e con l’instaurazione di nuovi regimi di filtrazione poiché gli impluvium anche se colmati esercitano sempre la loro funzione naturale di linee di drenaggio. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. 4.0 Litostratigrafia L’esposizione in affioramento, sulle pareti della voragine, di superfici di strato fresche hanno consentito di effettuare osservazioni litostratigrafiche e strutturali di dettaglio. Questi dati unitamente a quelli ricavati dai sondaggi geognostici a carotaggio continuo hanno consentito di definire in modo preciso i caratteri litostratigrafici e sedimentologici della successione sedimentaria fino alla profondità di 25 mt dal piano stradale di Via Cavour. La giacitura degli strati è a franapoggio meno inclinata del pendio con una pendenza media di circa 8°. La serie stratigrafica può essere suddivisa in tre membri informali, nel membro superiore prevalgono le puddinghe, mentre i due inferiori sono a dominante componente sabbiosa. Nella parte successione alta della stratigrafica la geometria degli strati è di tipo lentiforme litologici e gli orizzonti presentano scarsa continuità laterale. Verso il basso gli strati assumono una geometria tabulare e la continuità laterale è tale da permetterne la correlazione tra Fig 3 Sezione geologica e litostratigrafica. l’affioramento in grotta e i sondaggi geognostici. La serie stratigrafica, a carattere regressivo, può essere schematizzata come di seguito: Membro 1 dal piano stradale (Via Cavour) a 3,60 mt di profondità: costituisce la parte superiore della sequenza deposizionale, in facies da transizionale (spiaggia e laguna) a francamente continentale (piana fluviale), costituita da puddinghe, con ciottoli calcarei eterometrici immersi in matrice limoso-sabbiosa di colore marrone rossastro, alternate a lenti decimetriche di sabbie grossolane gialle e di argille avana. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. Membro 2 da 3,60 mt a 19,00 mt: sabbie gialle di facies litorale a laminazione incrociata con orizzonti arenacei ben cementati. Intercalate alle sabbie ci sono lamine centimetriche di argille avana di media consistenza, lenti e treni di ciottoli calcarei ben arrotondati ed eterometrici. Membro 3 da 19,00 a 25,00 mt: verso il basso si verifica una progressiva diminuzione della granulometria dei sedimenti e iniziano ad essere dominanti le sabbie gialle fini e quindi i limi, dapprima sabbiosi poi argillosi; le intercalazioni di argilla avana diventano sempre più frequenti e spesse. 5.0 Indagini geognostiche La campagna di indagini è stata impostata sia per caratterizzare da un punto di vista geologico e geotecnico le litologie interessate dalla voragine e dell’accumulo di frana, sia per individuare il reale andamento della rete caveale, la geometria dei locali ipogei e avere una visione diretta dello stato di conservazione e stabilità delle cavità. A tali scopi sono state realizzate le seguenti indagini: Fig 4 Planimetria catastale e localizzazione delle indagini geognostiche. • sono stati eseguiti cinque sondaggi a rotazione con carotaggio continuo nel corso dei quali sono state realizzate prove S.P.T e sono stati prelevati campioni indisturbati da destinare alle analisi di laboratorio geotecnico; • sono stati realizzati cinque sondaggi a distruzione di nucleo nell’accumulo di frana a partire dal tunnel presente nelle cantine di palazzo Paolini e sono stati prelevati campioni per analisi di laboratorio; Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. • sono state eseguite cinque penetrometrie dinamiche leggere nelle aree circostanti la voragine e nei sotterranei di palazzo Paolini; • sono stati installati due piezometri di piccolo diametro (φ 40 mm), di cui uno a monte della voragine e un altro lateralmente alla stessa, e sono state monitorate, per un intero ciclo stagionale (07/2002 – 10/2003) le variazioni di profondità della superficie piezometrica; • è stato predisposto il monitoraggio di tutte le lesioni rilevate nell’edificio “Tritapepe” tramite installazione di fessurimetri e vengono eseguiti controlli periodici negli edifici adiacenti; • sono stati eseguiti rilievi planimetrici dell’intero isolato; • è stata effettuata l’esplorazione speleologica dei cunicoli sotterranei che si dipartono dalla base della voragine, nel corso dell’ispezione è stato eseguito il rilievo planimetrico delle cavità, sono state annotate osservazioni tecniche sullo stato dei luoghi ed è stata realizzata una documentazione fotografica e video; • è stata realizzata una campagna di prospezione con il georadar estesa all’intero isolato utilizzando antenne da 300 MHZ e 900 MHZ. 5.0 Parametri Geotecnici Le caratteristiche geotecniche dei terreni interessati dalla formazione della voragine e di quelli in cui sono stati scavati i locali sotterranei sono state determinate sia attraverso indagini in sito sia dalle analisi di laboratorio geotecnico. I campioni indisturbati sono stati sottoposti alle prove di classificazione, alla prova di taglio diretto, alla prova di compressione edometrica e alla prova di compressione triassiale (E.L.L.). I sedimenti prelevati con i campionamenti nel corso dei sondaggi a carotaggio continuo possono essere classificati (Casagrande, USBR) come segue, tra parentesi si riporta la profondità di prelievo riferita al piano stradale di Via Cavour: • Campione S7C1 (2,0 – 2,5 mt): limo argilloso di bassa plasticità di consistenza solida con buona resistenza alle azioni taglianti (IC >1), nella classificazione USBR il sedimento analizzato viene classificato come limo inorganico di media compressibilità MI, i risultati della prova ELL indicano che il limo argilloso ha subito un preconsolidamento nel corso della sua storia geologica; Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. • Campione S7C2 (4,0 – 4,2 mt): sabbia medio fine mediamente addensata, nella classificazione USBR il sedimento analizzato viene classificato come sabbia male graduata con eccesso di fino SF; • Campione S6C1 (4,2 – 4,7 mt): limo argilloso di bassa plasticità di consistenza semi-solida con buona resistenza alle azioni taglianti (IC >1), nella classificazione USBR il sedimento viene classificato come limo inorganico di media compressibilità MI, l’andamento della curva ε − σ , ricavata dalla prova ELL indica un basso grado di preconsolidazione del campione e la sua bassa sensibilità; • Campione S7C3 (7,0 – 7,3 mt): sabbia limosa di media compressibilità, nella classificazione USBR il sedimento viene classificato come sabbia male graduata con eccesso di fino SF, la curva risultante dalla prova ELL è tipica di una sabbia di media densità; • Campione S7C4 (13,4 – 14,0 mt): limo argilloso sabbioso di consistenza plastica, nella classificazione USBR il sedimento viene classificato come limo inorganico di media compressibilità MI, l’andamento delle curve ε − σ indicano che il limo argilloso ha subito un preconsolidamento nel corso della sua storia geologica, i risultati della prova ELL confermano la preconsolidazione del campione ed evidenziano la sua bassa sensibilità; Due campioni sono stati prelevati, con campionatore Shelby, nell’accumulo di frana. Su questi campioni sono stati determinati attraverso la prova di taglio diretto, l’angolo di attrito interno φ´ e la coesione efficace c’; è stata eseguita l’analisi granulometrica e sono stati misurati, il contenuto di umidità naturale W, il peso di volume γn, il peso specifico reale γs, ed è stato determinato il limite di liquidità LL. Sulla base dei valori dei parametri geotecnici ricavati dalle analisi di laboratorio geotecnico i sedimenti prelevati con i campionamenti nel corso dei sondaggi a carotaggio continuo possono essere classificati (Casagrande, USBR) come segue: • Campione frC1 (lato Palazzo Paolini): sabbia medio fine limosa mediamente addensata, nella classificazione USBR il sedimento analizzato viene classificato come sabbia male graduata con eccesso di fino SF; • Campione frC2 (sotto Palazzo Tritapepe): sabbia medio fine mediamente addensata, nella classificazione USBR il sedimento analizzato viene classificato come sabbia male graduata con eccesso di fino SF. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. TABELLA DEI PARAMETRI GEOTECNICI DA PROVE SPT Sigla Sondaggi Prof. (m) NSPT Dr φ (◦) o Grado di addensamento Terreno incoerente S6 3,50 23 0,4 ÷ 0,6 34 di medio addensamento S7 5,50 47 0,6 ÷ 0,8 41 S6 10,30 47 0,6 ÷ 0,8 41 S7 11,00 48 0,6 ÷ 0,8 42 S7 17,00 52 > 0,8 43 Terreno incoerente denso Terreno incoerente denso Terreno incoerente denso Terreno incoerente molto denso 6.0 La voragine e l’accumulo di frana Lo sprofondamento che ha interessato i locali al pianoterra di Palazzo Tritapepe è stato Fig 5 Litostratigrafia delle pareti della voragine. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. provocato dal cedimento di parte della volta di una rete di cunicoli e stanze sotterranee. In superficie la voragine ha forma rettangolare, (lungh. 6 mt., largh. 3,5 mt), è delimitata, su Via Cavour, dalle fondazioni del muro di facciata e sul lato interno dalle fondazioni del muro di spina, il suo volume è stimato in 574 m3. L’accumulo di frana divide la voragine in due distinte cavità di cui la maggiore è collegata ai locali sotterranei e la minore, presente sul lato di Via Cavour, si collega all’originario cunicolo di accesso alle cavità ipogee, che inizia dalle cantine di Palazzo Paolini. Questa seconda voragine ha una profondità di 6,5 mt e forma circolare con diametro di 2 mt. Il crollo della volta della cavità sotterranea ha alterato profondamente la distribuzione delle tensioni annullando progressivamente l’effetto arco dei terreni di volta. Fratture dovute al detensionamento, verificatosi a seguito dello sgrottamento, sono presenti nella parte alta della volta della voragine dove hanno isolato sfaldoni di dimensioni ridotte. Nel periodo immediatamente successivo all’apertura della voragine i depositi sabbiosi e quelli conglomeratici, sottoposti a condizioni ambientali sfavorevoli e tali da provocare il rapido degrado delle loro proprietà geomeccaniche a partire dalle superfici più direttamente esposte all’aria, sono stati interessati dal continuo distacco di “sfaldoni” dalla volta della cavità, da una progressiva perdita di umidità e, nelle sabbie non cementate, di coesione apparente. Fig 6 Litostratigrafia dell’accumulo di frana. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. Il deterioramento delle capacità meccaniche dei terreni ha provocato l’estensione progressiva dello stato di stress lateralmente alla zona del crollo, tuttavia il sistema, superato l’evento iniziale, si degrada con velocità decrescente; il distacco di sfaldoni dalla parte alta della volta della voragine e l’individuazione di nuovi contrassegnano le tappe di questa evoluzione. Dai risultati delle indagini geognostiche a distruzione di nucleo e dai rilievi eseguiti dagli speleologi lo spessore massimo dell’accumulo di frana, misurato al di sotto del muro di spina, è stato stimato in circa 6,0 mt. Il dislivello tra la sommità della frana e il piano di calpestio più profondo è stimato in 10,90 mt e la massa di materiale franato ha un volume stimato in circa 400 m3. Analizzando i materiali recuperati dalle aste elicoidali, nel corso dei sondaggi a distruzione di nucleo, e in base alle variazioni della velocità di avanzamento delle aste stesse si è ricostruita la probabile stratigrafia del corpo di frana, infine sono state individuate alcune cavità nella parte centrale dell’accumulo. 7.0 La rete caveale Alle cavità ipogee si accedeva dai locali interrati di Palazzo Paolini (già Palazzo Contento nelle fonti storiche) situato in Via Valera con il retro che si affaccia su Via Cavour. La rete caveale consiste in un complesso di stanze e cunicoli di dimensioni variabili e con volte poste a profondità crescente verso l’interno del colle. In pianta il complesso sotterraneo ha forma rettangolare con dimensione longitudinale di 22,7 mt e trasversale di 15,70 mt. L’area coinvolta si estende tra Via Cavour e Via Santa Maria Maggiore, e l’insieme delle gallerie e delle stanze si sviluppa in parte sotto il Vico 5 Santa Maria Maggiore e in parte nel sottosuolo degli edifici. La profondità delle volte rispetto al piano del Vico 5 Santa Maria Maggiore è compresa tra 8,7 mt di profondità e 14,5 mt. In alcuni ambienti il crollo delle volte o scavi verticali hanno causato l’assottigliamento del diaframma di separazione tra il tetto delle gallerie e la superficie topografica. I locali sono stati ricavati in un banco di sabbie gialle cementate, con intercalati orizzonti di argille di buona consistenza. Gli intervalli argillosi, meno competenti rispetto alle sabbie, danno origine a gradini nei piedritti dei cunicoli e individuano superfici di distacco preferenziali di sfaldoni dalle volte. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. Lo stato di conservazione dei locali ipogei appare sostanzialmente discreto anche se localmente dei crolli hanno interessato le volte, in particolare laddove le intercalazioni argillose risultano più spesse. La parte terminale del complesso risulta la più compromessa stante la presenza di un esteso sgrottamento, su questa parte si è già intervenuto in passato come testimonia un pilastrino in mattoni a secco eretto a sostegno della volta nel settore più instabile. All’osservazione diretta la struttura risulta divisa in due settori caratterizzati l’una dalla presenza di soli cunicoli, spesso angusti, e l’altra da stanze e cunicoli. Il settore destro (spalle al punto di accesso) è formato da cunicoli alti circa 2,0 mt e larghi da 0,6 mt a 1,2 mt realizzati con tecnica di scavo grezza e rifiniture, senza a particolari separare i camminamenti ci sono pilastri di forma circa quadrata non rifiniti. Il settore sinistro è stato realizzato con una tecnica di Fig 7 Il sistema di cavità sotterranee e i rapporti con le strutture sovrastanti. scavo più elaborata, i cunicoli sono ampi e sono presenti tre stanze di cui la più grande presenta delle nicchie per seduta. Sulla parete del cunicolo esterno sono stati scolpiti figure umane e forme floreali. Una targa scolpita nell’arenaria ricorda che il luogo è stato usato come rifugio durante i bombardamenti del novembre – dicembre 1943. In una stanza è stata rinvenuta un’apertura parzialmente ostruita la cui posizione coincide con il pozzo presente al piano terra dell’edificio sovrastante. Si presume che tale apertura venisse utilizzata per attingere acqua dal suddetto pozzo. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. Oltre al cunicolo sopradescritto non sono state individuate diramazioni o cunicoli di collegamento con altre cavità. Non sono stati osservati accumuli di frana tali da poter mascherare l’accesso a cunicoli di comunicazione, pertanto si ritiene che il complesso ipogeo non sia collegato alle altre cavità presenti in zona come evidenziate dalle indagini con georadar. Fig 8 Indagini con il georadar e posizione delle principali anomalie. 8.0 Interventi di consolidamento Gli interventi di consolidamento sono rivolti all'adozione di soluzioni progettuali in grado di consentire la riapertura di Via Cavour, interrotta al transito veicolare dall’epoca del dissesto, nonché la messa in piena sicurezza dell’edificio Tritapepe direttamente coinvolto dall’apertura della voragine. Il raggiungimento di questi obiettivi comporta la realizzazione di un insieme conseguente d’interventi, aventi lo scopo di dare nuova continuità edificio-cavità all’insieme ipogee terrenoricreando tuttavia, una via di accesso alle stanze e ai cunicoli sotterranei. Gli interventi di consolidamento riguarderanno la massa franata, la voragine, le fondazioni dell’edificio Fig 9 Visione sintetica consolidamento in progetto. degli interventi di di proprietà Tritapepe e il tratto di Via Cavour antistante l’edificio. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. 9.0 Soluzioni progettuali Il presente progetto finalizzato al consolidamento di Via Cavour e dei fabbricati prospicienti prevede anche il ripristino del cunicolo di accesso alle cavità sotterranee occluse dalla frana in quanto i due interventi interferiscono tra loro e quindi risultano inscindibili. L'intervento prevede essenzialmente la realizzazione delle seguenti opere: a) Realizzazione del cunicolo di accesso alle cavità sotterranee. Il cunicolo che da un vano sottostante Via Cavour permetteva l'accesso alle cavità sotterranee, sarà realizzato mediante uno scavo all'interno del quale sarà ubicato un cassero metallico a perdere su platea in c.a. La sicurezza durante le operazioni di scavo sarà garantita da due paratie di micropali puntellati da una serie di profilati metallici al fine di ridurre entro i limiti consenti le sollecitazioni prodotte dalla spinta del terreno. La spinta del terreno sarà ulteriormente ridotta mediante consolidamento dello stesso con iniezioni di miscela di sabbia e cemento. Il complesso platea in c.a.-cassero metallico sarà impermeabilizzato con guaina prefabbricata. L'accesso provvisorio al cunicolo potrà avvenire dal vano a piano terra del fabbricato Tritapepe mediante un pozzetto in c.a. munito di botola e di scala alla marinara in quanto non esistono attualmente altre possibilità di ingresso. In un prossimo futuro potrà essere studiata la fattibilità di un accesso più agevole al cunicolo. b) Consolidamento del fabbricato Tritapepe. Il fabbricato, che verrà acquistato dal Comune, sarà consolidato mediante riempimento della voragine con conglomerato cementizio drenante caratterizzato da valori del peso specifico e della permeabilità simili a quello medio del terreno. In corrispondenza del muro di spina sarà realizzato un cordolo in c.a. sul quale saranno installati n. 4 martinetti idraulici azionati da una centralina oleodinamica. Tale meccanismo si rende necessario per riportare alla posizione iniziale il muro di spina qualora si dovessero verificare ulteriori cedimenti a seguito dei probabili assestamenti del sottosuolo. I martinetti saranno rimossi solo quando l'andamento degli assestamenti progredirà in modo irrilevante. Consolidamento di una cavità sotterranea nel centro storico di lanciano - Ing. C. Cotellessa, Dott. Geol. Enrico Lanti, , Arch. L. Ucci. Dopo l'ultimazione dei lavori gli assestamenti dovranno essere controllati periodicamente da personale idoneo incaricato dall'Amm.ne Comunale. Quindi si provvederà ad appoggiare il muro di spina alla fondazione in c.a. mediante getto di malta espansiva nelle nicchie occupate dai martinetti. La parte superiore della cavità sotterranea, sarà riempita con calcestruzzo additivato con agente espansivo gettato attraverso fori praticati in corrispondenza del pavimento del vano magazzino. L’efficacia di tali iniezioni verrà controllata tramite osservazione diretta con telecamera. Dopo aver consolidato le fondazioni del fabbricato si provvederà anche al consolidamento delle lesioni presenti nelle murature e all'installazione delle porte su via Cavour. e) Consolidamento di via Cavour. Il consolidamento di via Cavour prevede essenzialmente la realizzazione di una soletta in c.a. in corrispondenza dei vani sottostanti. Ciò comporta anche l'esecuzione delle seguenti opere: • demolizione della pavimentazione stradale e del massetto sottostante; • realizzazione di un cunicolo per l'alloggio delle tubazioni del gas, idrica e fognante; • impermeabilizzazione della soletta in c.a. e del cunicolo al fine di impedire l'infiltrazione delle acque meteoriche e delle eventuali perdite dalle tubazioni; • ripristino della pavimentazione stradale.