Il Teatro Manzoni di Busto Arsizio, riparte con

Falsa la notizia di tre concerti di
Bruce Springsteen a Milano per Expo
2015
MILANO, 15 gennaio 2014– In merito
all’articolo pubblicato su La Repubblica
odierna, secondo il quale Bruce Springsteen
avrebbe in programma tre concerti al
Padiglione Expo 2015, Barley Arts smentisce
categoricamente la fondatezza della
notizia.
Barley Arts, promoter e organizzatore di tutti i tour di Bruce Springsteen in
Italia dal 1999 e unico referente del management dell’artista per i suoi
concerti nel nostro Paese, non ha ricevuto alcuna richiesta in merito (e nel
caso l’avrebbe respinta in quanto il luogo non è adatto ad ospitare l’assetto
live di Bruce Springsteen and The E Street Band). Men che meno ha diffuso
alcuna informazione che potesse fare pensare a un’eventualità del genere.
Expo, interpellata sull’argomento, ha confermato a sua volta di avere appreso
dal giornale la notizia, che quindi è manifestamente falsa.
Barley Arts- Milano
Carolyne Mas ha lasciato il segno
anche a Varese: bel concerto ieri
sera al Twiggy Cafè
VARESE, 14 gennaio 2014- di GIANNI BERALDOUna bella serata in compagnia di amici ma
soprattutto di grande musica. Sembrava
essere tornati indietro nel tempo,
diciamo qualche decade, ieri sera dove al
Twiggy Cafè di Varese (locale davvero
informale gestito con simpatia, passione
e competenza e unica realtà rimasta in
città dove poter ascoltare un certo tipo
di musica), quando sul piccolo ma
caratteristico palco è salita la
cantautrice cresciuta a Long Island
Carolyne Mas (voce, pianola e chitarra
elettrica) ma che da anni risiede in
Phoenix in Arizona (<< Dove però non vi vivo benissimo con la gente anche un
pò cafona e razzista>>, ci confessa prima del concerto) accompagnata da
Daniele Tenca (voce, chitarra acustica e armonica) e Higgi Vezzano (voce e
chitarra elettrica), una delle leggendarie interpreti di rock metropolitano
che spopolava negli States a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta e con
l’Europa come seconda patria artistica ( e affettiva visto che il marito è
tedesco), dove la Mas è sempre stata seguita con interesse Italia compresa.
Certo ora Carolyn, vicina alla soglia dei 60 anni, è decisamente cambiata sia
fisicamente ( decisamente over size), sia vocalmente rispetto al passato
quando sfornava dischi ad alto tasso rock e di assoluto valore artistico come
i primi tre album, ossia l’omonimo “Carolyn Mas” del 1976, “Hold on” del 1980
ma soprattutto il vendutissimo live “Mas Histerya” con perle musicali ancor
oggi godibilissime.
Di tempo ne è trascorso da allora e il mondo musicale nel frattempo è
cambiato parecchio, relegando Carolyne Mas a ruolo di comprimaria con poche
date negli Stati Uniti <<praticamente non vi suono più>> sottolinea Carolyn,
mentre in Europa è ancora molto apprezzata.
Eccola allora alle prese con questo nuovo tour italiano, in parte semi
acustico in trio, in parte elettrico con la Blues for the working class band,
capitanata dal bravissimo songwriter milanese Daniele Tenca autore di un
album strepitoso come Wake Up Nation (consigliatissimo), tour che promuove il
nuovo lavoro discografico di Carolyn intitolato “Across the river” (titolo di
un brando di Willie Nile rifatto per l’occasione), composto da alcune cover
di artisti a lei molto cari, e altre old songs composte dalla stesse Carolyn
ma in versioni minimali.
E meno male che qualcuno, il promoter varesino Alessandro Zoccarato, si è
ricordato dei tanti adepti alla buona musica che risiedono in provincia di
Varese, proponendo una data di questo tour anche a Varese.
Eccola allora la sempre affascinante, nonostante tutto, Carolyn Mas, salire
sul palco e, dopo avere regalato un meraviglioso sorriso ai presenti oltre al
canonico “how are you”? partire con il pezzo solo di vocalizzi intitolato
“Dizzy from the I-IV-V”, giusto per scaldare l’ugola (già bella riscaldata da
qualche salutare grappino). Seduta davanti alla pianola Carolyn capisce però
di essere in difficoltà con la voce prima con “That swing thing”, molto bella
comunque, poi con l’attesissima “Sittin in the dar”k con un finale anch’esso
composto da improbabili vocalizzi che stende la sua voce per un attimo.
Giusto per riprendere l’ugola, il concerto prosegue allora con “Default
Boogie”, scritta da Tenca e uno dei pezzi più trascinanti del suo album, dove
l’ottimo chitarrista Vizzano inizia a scaldare il manico producendosi in
qualche assolo strappapplausi.
Ripresasi, Carolyn ripropone alla grande
“Under the boardwalk”, vecchio hit del
passato targato Resnik/Young, per
proseguire con straordinarie versioni
della suggestiva “Across the rive”r la
bellissima” In a box” e “Mexican song”,
trippletta che ammalia il pubblico
estasiato da tanta bellezza musicale.
La serata decolla, così come la voce di Carolyn che dissemina essenza
musicali con una grande versione di “So hard to be true”, (abbandonando la
tastiera e imbracciando la chitarra: << strumento che preferisco>>) che gli
rende giustizia e motiva il nomignolo di “Springsteen in gonnella”
affibiatogli negli anni Ottanta dal critico varesino Mauro Zambellini,
anch’egli presente al concerto di ieri.
Rock e blues non mancano neppure nella successiva “Witch blue”s, resa celebre
dal suo autore Steve Forbert, qui in versione da fuochi d’artificio con il
duo Tenca, Vizzano a fare da comprimari di lusso a Carolyn che nel frattempo
si è alzata cantando in mezzo alla sala.
Ancora blues con l’immortale “Stormy sunday morning” poi, dopo altri due
songs al fulmicotone, la chiusura col botto: parliamo infatti della lunga
cavalcata musicale voce-tastiera, di “New York City Serenade” di Bruce
Springsteen, quasi venti minuti di pathos alle stelle con Carolyn che canta
come fosse in estasi artistica.
Gli applausi convinti “costringono” il trio a risalire sul palco per un altro
lungo brano di stampo rock/blues, un finale perfetto per una serata da
ricordare. Carolyn Mas ha lasciato il segno anche a Varese, così come in
tante altre città del mondo.
direttore@varese7press
La grande Carolyne Mas lunedì in
concerto al Twiggy di Varese: un
pezzo di storia del rock
VARESE, 12 gennaio 2013- di GIANNI BERALDO-
Non ci potevo credere una volta visto il
cartellone: Carolyne Mas in concerto al
Twiggy Cafè di Varese( inizio ore 21.30,
ingresso libero). Personalmente erano
anni che attendevo di vederla dal vivo,
avendo sempre perso le varie occasioni
che negli anni si sono puntualmente
ripresentate, attraverso alcune date
italiane.
Ora la grande cantautrice newyorkese Carolyne Mas (che ora però vive
stabilmente in Florida) è tornata per un tour nel nostro Paese, con il quale
ha un legame profondo che ha fruttato pure la collaborazione con l’etichetta
discografica italiana Route 61 e con il producer Ermanno Labianca, dando vita
al recentissimo lavoro discografico intitolato “Across the river” nel quale è
accompagnata dal bravissimo Daniele Tenca così come il resto della band, i
Blues for the working class, con i quali il songwriter milanese collabora da
diversi anni producendo tra gli altri un album bellissimo qual’è “Wake up
nation” osannato da critica e pubblico.
Insomma un mix vincente che ha partorito questo nuovo lavoro di Carolyne Mas,
decisamente diverso dai precedenti. Meno rock e più bluesato ma soprattutto
un album particolare anche per il fatto che non vi sono inediti a solo cover.
Tutte però di elevata qualità, come il suo grande successo “Sittin in the
dark” qui rivisto in modo più “succinto” anche se la voce rimane quella bella
di un tempo. Ma poi che possiamo dire quando una scelta artistica verte su
cover di Willie Nile “Across the river” Steve Forbert o la lunga e conclusiva
“New York city serenade” di Bruce Springsteen. Poi altre belle, bellissime
rivisitazioni di suoi classici come l’affascinante “In a box” davvero
stupenda o “Mexican love song”strepitosa.
Higgy Vezzano e Daniele Tenca
E questo nuovo tour italiano iniziato venerdì a Napoli, in parte suonato in
trio semiacustico e in parte con la band al completo (ossia Tenca e la sua
band), conferma tutte queste sue grandi qualità artistiche oltre a
evidenziare uno stato di grazia notevole.
Cosa che fa ben sperare quindi anche per il concerto varesino di lunedì al
Twiggy dove Carolyne Mas si presenterà in veste acustica (voce, chitarra e
pianola) accompagnata da Daniele Tenca (chitarra, voce e armonica) e Heggy
Vezzano (chitarra e voce).
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Presentazione del libro fotografico
“Insubria Rurale” alla Casa di Nando
di Gazzada
GAZZADA SCHIANNO, 12 gennaio 2013- Il Paesaggio va salvato, al più presto,
guardandolo come uno dei beni culturali più preziosi del nostro Paese. Con
questo spirito La Casa di Nando onlus organizza Giovedì 16 gennaio alle ore
21.00 presso la Sala del Consiglio Comunale di Gazzada Schianno in Via
Matteotti 13/a un incontro dal titolo “Insubria rurale”, Per una nuova
immagine della natura (Agronomie sostenibili e nuove forme dell’imprenditoria
rurale).
L’incontro prende spunto dal volume di grande interesse dal titolo “Insubria
rurale” pubblicato da Mimesis e Centro Internazionale Insubrico, un’opera che
segna l’intreccio tra riflessione teorica ed esperienza di un’agricoltura
biologica ed eco-compatibile, peraltro praticata ancora tra Varese e Milano.
Il volume, curato dal Prof. Fabio Minazzi, è impreziosito dalle belle
immagini in bianco e nero del fotografo varesino Carlo Meazza.
Quella che gli organizzatori propongono nell’ambito del ciclo “Nostre Lettere
– Saggistica” è una serata di riflessioni e immagini dedicata al mondo
dell’agricoltura biologica e sostenibile nel territorio Insubrico. La green
economy come ripensamento del rapporto con la natura e la storia, per una
nuova concezione del territorio e buone prassi agricole e forestali.
A caratterizzare la serata saranno il Prof. Fabio MINAZZI, Ordinario di
Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi dell’Insubria, Massimo
CRUGNOLA, agricoltore e Carlo MEAZZA, fotografo. A condurre tutti gli
interventi sarà Gian Marco Martignoni, dirigente sindacale.
“Le buone pratiche della green economy – scrive il Prof. Minazzi nella
presentazione di Insubria Rurale – entrano in conflitto con le usuali
pratiche agricole-industriali intensive che sono le principali responsabili
della scomparsa della fauna e della flora delle nostre campagne e che mettono
anche in pericolo le risorse naturali connesse alla nostra sicurezza
alimentare. In netta contro-tendenza rispetto a queste diffuse pratiche
agricole-industriali, la green economy tutela, invece, una buona prassi
agricola, in grado di creare lavoro, tutelando la natura, la sicurezza
alimentare, il benessere animale e la salute pubblica. L’agricoltura
biologica basata su sistemi agricoli di alto valore naturale diffonde, in tal
modo, una buona prassi agricola che contrasta il diffuso inquinamento delle
nostre acque, della nostra aria e anche la perdita della nostra specifica
biodiversità regionale. L’agricoltura biologica e sostenibile si configura,
insomma, proprio come una buona prassi per la produzione di cibo sano per le
generazioni presenti e future, in grado di aiutarci a ripensare il nostro
rapporto, sia con la biodiversità degli esseri viventi, sia con la nostra
stessa tradizione agricola, sia con la tradizione culturale (perlomeno quella
che ha sempre nutrito una diversa sensibilità critica per i temi della natura
e del nostro rapporto con la vita sul pianeta e con tutti gli altri esseri
viventi).”
INSUBRIA RURALE racconta un progetto di ricerca e riflessione nato dalla
collaborazione diretta tra l’Università degli Studi dell’Insubria, tramite il
Dipartimento di Scienze Teoriche
E’ morto l’attore e regista Arnoldo
Foà: aveva 98 anni. Camera ardente al
Campidoglio
ROMA , 11 gennaio 2014- E’ morto a 98 anni
per una crisi respiratoria sabato alle 17 a
Roma il grande attore e regista Arnoldo Foà.
La camera ardente sarà allestita in una sala
del Campidoglio.
Nato a Ferrara da una famiglia di origine ebraica, Foa’ aveva frequentato a
Roma il Centro sperimentale di Cinematografia, che poi fu costretto a
lasciare dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste. Nel 1943 si
rifugio’ a Napoli, dove lavoro’ come capoannunciatore e scrittore della radio
Alleata Pwb. Alla fine della guerra riprese a lavorare in teatro: nella sua
carriera ha lavorato con registi del calibro di Strehler, Visconti e
Squarzina, mettendo in scena numerosi autori classici e contemporanei. E’
stato anche regista e autore teatrale. Per qaunto riguarda il cinema, la sua
filmografia vanta oltre 100 pellicole: ha lavorato, tra gli altri, con Orson
Welles (“il processo”), Alessandro Blasetti (“Altri tempi”), Damiano Damiani
(“Il sorriso del grande tentatore”) e Ettore Scola (“Gente di Roma”). Foa’ e’
stato anche grande protagonista di alcuni tra i piu’ celebri sceneggiati
della Rai: da “Piccole donne” e “Capitan Fracassa”, alla “Freccia nera” e a
“David Copperfield”. Intensa anche la sua attivita’ di doppiatore: sua e’ la
voce di Antony Quinn ne “La strada” di Fellini. Foa’ e’ stato anche pittore,
scultore, giornalista e scrittore: per un breve periodo e’ stato anche
consigliere comunale a Roma per il partito Radicale.
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Casa del Disco di Varese: 50 anni di
ricordi, passioni e tanta buona
musica
Mauro Gritti e Roberto Binda
VARESE, 11 gennaio 2014- di ANDREA PEDONELa storica “ Casa del Disco” in Piazza del Podestà a Varese, festeggia
proprio in questi giorni un traguardo incredibile : i 50 anni di attività. Un
compleanno significativo nel contesto del mercato musicale, dove è emersa in
tutta la sua drammatica realtà. Nonostante tutto il titolare del negozio,
Mauro Gritti, anche grazie alla sua smisurata passione ha deciso di andare
avanti e questo risultato in parte premia i suoi sforzi.
La Casa del Disco non è solo un semplice “negozio di dischi” ma qualcosa di
molto di più. Lo storico negozio varesino infatti per tantissime persone, per
migliaia di musicofili incalliti, soprattutto in passato quando era situata
in via Medaglie D’Oro, ha rappresentato un modo di essere, un luogo di
incontro per parlare di musica scambiandosi pareri e magari anche qualche
disco. Sul mercato non era ancora inondato da tecnologia varia a a farla da
padrone erano i Long Playng, i vecchi cari LP che dopo un pò gracchivano
tanto era l’usura dovuta a frenetici ascolti. Ovviamente in quegli anni non
esisteva nemmeno internet, così il titolare della CDD importava la principali
novità rokettare o bluesofili, direttamente dagli States ma pure dalla vicina
Inghilterra, da sempre terra fertile a livello musicale. Insomma altri tempi
e altri modi di interagire con il mercato musicale che nel frattempo si è
evoluto perdendo però gran parte di quelle caratteristiche così importanti a
livello qualitativo.
Questo anniversario è stata l’occasione perfetta per parlare con Gritti, di
musica, mercato e prospettive future. Un settore, quello musicale (ed in
particolare del disco inteso come supporto), colpito da una profonda crisi.
Mauro Gritti
Dalle parole del propRietario infatti emerge una triste verità : se ai
“piani alti” delle case discografiche non cambierà la mentalità, questo sarà
un prodotto destinato a scomparire. << Negli ultimi anni, le “Major” italiane
non hanno tutelato in nessun modo il mercato del disco, tantomeno noi
rivenditori, che siamo l’ultimo passaggio prima del grande pubblico. In
Italia le leggi a tutela del nostro settore ci sono, tante e davvero rigide,
ma non vengono applicate e si cerca in ogni modo di aggirarle >> ci dice
ancora Gritti. << La musica è in continua evoluzione ma nella nostra nazione
non ci si è adeguati a questo cambiamento. Se fino a qualche anno fa potevamo
contare su 30.000 addetti nel settore su tutto il territorio nazionale, ora
il numero è sceso drasticamente a 3.000 >>. Cifre che spaventano, almeno
quanto il dato sulla pirateria musicale. La rivoluzione della musica digitale
ha reso indubbiamente più facile reperire le opere degli artisti meno
conosciuti, e permesso di riportare alla memoria vecchi gruppi ed autori
mettendoli a disposizione di chiunque, ma ha sicuramente favorito il download
illegale degli album. << In Europa siamo il terzultimo paese ad ascoltare
dischi, ed il primo per la pirateria >>, è questo il dato preoccupante
fornito dal titolare della CDD.
Perché la gente preferisce scaricare (in modo illegale, è importante
ricordarlo) da Internet la musica? La risposta potrebbe essere scontata e
banale, ma nasconde ben altro. L’ipod e i lettori digitali sul mercato
permettono di portare con sè una quantità pressoché illimitata di brani,
racchiusi in un involucro di alluminio a “portata di tasca”. La comodità è
senza ombra di dubbio un vantaggio ma è il fattore culturale che non è stato
né pubblicizzato né reso chiaro. Infatti da Itunes è possibile scaricare
musica in modo totalmente legale, favorendo così sia l’artista (che in questo
modo ricaverà profitto dal suo lavoro) che le case discografiche. Se non
acquistiamo legalmente, la colpa dell’impoverimento del mercato musicale è
anche nostra, perché non favoriamo chi lavora all’interno del settore. A
detta dello stesso Gritti però Itunes è morto già in partenza (almeno in
Italia), perché quasi nessuno vuole pagare per avere a disposizione un
prodotto che viene ormai dato per scontato. Inoltre l’idea più diffusa e
totalmente erronea è che i dischi costino troppo.
<< In tempi di crisi, il prezzo del CD è l’unico ad essere diminuito a
partire dagli anni Duemila. Oggi un disco costa non più di 20 euro, purtroppo
però sono sempre meno quelli che decidono di investire questi soldi in un
prodotto di qualità come quello che noi vogliamo sostenere>>.
È una bella storia quella di questo negozio, iniziata da una piccola attività
nata 50 anni fa, spostatasi poi nel 1986 da Via Medaglie d’oro alla più
centrale Piazza del Podestà, al civico numero 1, fino a diventare un vero e
proprio punto di riferimento per la città di Varese e non solo. <<Ho
realizzato il sogno della mia vita >> dice Gritti. << Ho avuto il mio primo
negozio a Busto Ariszio, in Via Montebello. Conoscevo i precedenti
proprietari, Gigi e Teresa, i quali nel momento in cui hanno deciso di andare
in pensione, nel 1999, mi hanno permesso di rilevare l’attività. Il mio sogno
è iniziato lavorando in radio, e questo negozio è il coronamento dei tanti
sforzi fatti per arrivare ad essere uno dei punti vendita indipendenti
migliori di tutta Italia.>>
Ore di lavoro, tanti soldi investiti e tanta passione. Questa è stata la
formula vincente per resistere allo strapotere dei negozi di catena. Alla “
Casa del Disco” è possibile confrontarsi apertamente con il proprietario e
con il suo staff composto da cinque persone, pronte a consigliare le nuove
uscite e a discutere di ciò che più amano: la musica. È questo il fondo
comune condiviso da Mauro e le persone che qui lavorano. Una dedizione ed
una passione per questo mestiere che difficilmente si potranno trovare nei
grandi negozi. Una piccola-grande realtà ben radicata sul territorio, che
cerca in tutti i modi di resistere alle difficoltà riuscendo a non deludere
mai i clienti più affezionati ed accogliendo il nuovo pubblico con un affetto
quasi famigliare. Il negozio ha spesso ospitato grandi artisti del calibro di
Max Pezzali, Marco Mengoni e Fedez, oltre a molti altri. << È fondamentale
per noi promuovere questo tipo di eventi, invitando i nomi più importanti
della musica italiana a promuovere i loro album nel nostro punto vendita.
Sono iniziative fondamentali per sopravvivenza della nostra attività ed
attirano moltissime persone, in particolare quando gli ospiti sono artisti
ascoltati dai giovanissimi >>. Inoltre viene offerta qui la possibilità di
seguire dei corsi professionali da Dj. Sono già 12 i ragazzi che questo
mese frequenteranno le lezioni, e la richiesta è davvero grande e continua.
Non è mancata poi una parentesi sulla musica italiana durante l’incontro. <<
L’Hip-Hop italiano sta crescendo in maniera esponenziale. Che piaccia o meno
è una realtà importante che tiene in vita il settore. Gli artisti neo-nati
dai Talent Show come “X-Factor” o “Amici” spesso durano il tempo di una
stagione. Il loro compito è veramente delicato e attualmente solo Alessandra
Amoroso ed Emma, assieme a Marco Mengoni, sono riusciti a sopravvivere
musicalmente ritagliandosi uno spazio importante nel panorama italiano. È la
musica che si adegua al mercato, e non viceversa. Prendiamo ad esempio i Club
Dogo. Agli inizi della loro carriera i loro testi erano molto più incentrati
sulla critica, sulla protesta. Ora, raggiunto il successo, per poterlo
mantenere hanno dovuto adeguarsi ai trend di mercato, rendendo il loro
prodotto molto più commerciale. >>
Fino a oggi sarà possibile acquistare tutti i dischi con il 50 % di sconto,
eccetto le novità che avranno uno sconto del 20 %. Sarà quindi la “ Casa del
Disco” che farà a tutti i suoi clienti un bel regalo per questo mezzo secolo
di attività.
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Gigi D’Agostino sabato al Nautilus di
Cardano al Campo
CARDANO AL CAMPO, 10 gennaio 2014- – E’ancora tempo di Gigi D’Agostino. Dopo
il sold out registrato lo scorso ottobre,
il deejay torinese torna sabato 11
gennaio a rimpadronirsi della consolle
del Nautilus per il primo appuntamento
del 2014 con il ’90 NightLife.
Come da tradizione, Gigi D’Ag sarà sul palco dal primo all’ultimo minuto
della serata, ripercorrendo i suoi più grandi successi in carriera. “L’amour
toujours”, “Bla, bla, bla” e “La passion” sono soltanto alcuni dei titoli che
lo hanno fatto apprezzare e conoscere nel panorama dance mondiale. Il prezzo
d’ingresso è di 16 euro drink incluso.
Gigi D’Agostino anticipa di sette giorni una ricorrenza speciale per la
storica discoteca di Cardano al Campo. Con un doppio appuntamento a ingresso
gratuito, sabato 18 e sabato 25 gennaio, il Nautilus festeggia il suo 45esimo
compleanno. Lo staff invita tutti coloro che hanno fatto parte della storia
gloriosa del club, contribuendo a farlo diventare il punto di riferimento
della musica live e del divertimento in provincia di Varese. Per l’occasione
ci sarà l’inaugurazione della nuova sala dedicata all’Hip hop e Reggaeton.
Nelle altre sale, la programmazione resta invariata: Rock con dj Manga e
Dance&House con Max Savietto e Panico.
Spettacolo di burattini sabato al
Teatro Sole di Busto Arsizio
BUSTO ARSIZIO, 10 gennaio 2013 – Domenica
12 gennaio alle ore 16 riprende al Cinema
Teatro Fratello Sole la rassegna teatrale
per bambini Piccoli Passi, curata da
Allegra Brigata Sinetema di Elis
Ferracini e dedicata
per questa XIV edizione al piacere della
lettura e al fascino della parola, che
sia scritta o recitata.
Di scena sarà lo spettacolo di burattini
L’arca parte alle otto, accompagnato da
musica dal vivo e interventi di teatro
d’ombre. La storia seguirà le avventure
di tre pinguini alle prese con il diluvio
universale e il grande mistero
dell’esistenza di Dio. L’argomento,
affascinante e complesso, viene trattato
dalla compagnia con delicatezza, offrendo spunti di riflessione alla portata
dei più piccoli senza arrivare a una risposta definitiva.
Così i momenti più intensi e commoventi saranno stemperati da altre scene
comiche e divertenti. Non mancherà l’incontro con la colomba, la vera devota,
che regalerà ai presenti uno dei momenti più esilaranti dell’intero
spettacolo.
Lo spettacolo è proposto da Titere – Laboratori Creativi di Genova,
associazione nata con lo scopo di promuovere la musica e il teatro di figura
in ambito espressivo, educativo e riabilitativo. La nuova formazione è
composta da musicisti dal vivo e burattinaie in baracca. Tra i progetti
dell’associazione il “Teatrino di Zumpappà” ha conseguito il prestigioso
“Premio Sipario d’Orba 2013”.