Falsa la notizia di tre concerti di Bruce Springsteen a Milano per Expo 2015 MILANO, 15 gennaio 2014– In merito all’articolo pubblicato su La Repubblica odierna, secondo il quale Bruce Springsteen avrebbe in programma tre concerti al Padiglione Expo 2015, Barley Arts smentisce categoricamente la fondatezza della notizia. Barley Arts, promoter e organizzatore di tutti i tour di Bruce Springsteen in Italia dal 1999 e unico referente del management dell’artista per i suoi concerti nel nostro Paese, non ha ricevuto alcuna richiesta in merito (e nel caso l’avrebbe respinta in quanto il luogo non è adatto ad ospitare l’assetto live di Bruce Springsteen and The E Street Band). Men che meno ha diffuso alcuna informazione che potesse fare pensare a un’eventualità del genere. Expo, interpellata sull’argomento, ha confermato a sua volta di avere appreso dal giornale la notizia, che quindi è manifestamente falsa. Barley Arts- Milano Carolyne Mas ha lasciato il segno anche a Varese: bel concerto ieri sera al Twiggy Cafè VARESE, 14 gennaio 2014- di GIANNI BERALDOUna bella serata in compagnia di amici ma soprattutto di grande musica. Sembrava essere tornati indietro nel tempo, diciamo qualche decade, ieri sera dove al Twiggy Cafè di Varese (locale davvero informale gestito con simpatia, passione e competenza e unica realtà rimasta in città dove poter ascoltare un certo tipo di musica), quando sul piccolo ma caratteristico palco è salita la cantautrice cresciuta a Long Island Carolyne Mas (voce, pianola e chitarra elettrica) ma che da anni risiede in Phoenix in Arizona (<< Dove però non vi vivo benissimo con la gente anche un pò cafona e razzista>>, ci confessa prima del concerto) accompagnata da Daniele Tenca (voce, chitarra acustica e armonica) e Higgi Vezzano (voce e chitarra elettrica), una delle leggendarie interpreti di rock metropolitano che spopolava negli States a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta e con l’Europa come seconda patria artistica ( e affettiva visto che il marito è tedesco), dove la Mas è sempre stata seguita con interesse Italia compresa. Certo ora Carolyn, vicina alla soglia dei 60 anni, è decisamente cambiata sia fisicamente ( decisamente over size), sia vocalmente rispetto al passato quando sfornava dischi ad alto tasso rock e di assoluto valore artistico come i primi tre album, ossia l’omonimo “Carolyn Mas” del 1976, “Hold on” del 1980 ma soprattutto il vendutissimo live “Mas Histerya” con perle musicali ancor oggi godibilissime. Di tempo ne è trascorso da allora e il mondo musicale nel frattempo è cambiato parecchio, relegando Carolyne Mas a ruolo di comprimaria con poche date negli Stati Uniti <<praticamente non vi suono più>> sottolinea Carolyn, mentre in Europa è ancora molto apprezzata. Eccola allora alle prese con questo nuovo tour italiano, in parte semi acustico in trio, in parte elettrico con la Blues for the working class band, capitanata dal bravissimo songwriter milanese Daniele Tenca autore di un album strepitoso come Wake Up Nation (consigliatissimo), tour che promuove il nuovo lavoro discografico di Carolyn intitolato “Across the river” (titolo di un brando di Willie Nile rifatto per l’occasione), composto da alcune cover di artisti a lei molto cari, e altre old songs composte dalla stesse Carolyn ma in versioni minimali. E meno male che qualcuno, il promoter varesino Alessandro Zoccarato, si è ricordato dei tanti adepti alla buona musica che risiedono in provincia di Varese, proponendo una data di questo tour anche a Varese. Eccola allora la sempre affascinante, nonostante tutto, Carolyn Mas, salire sul palco e, dopo avere regalato un meraviglioso sorriso ai presenti oltre al canonico “how are you”? partire con il pezzo solo di vocalizzi intitolato “Dizzy from the I-IV-V”, giusto per scaldare l’ugola (già bella riscaldata da qualche salutare grappino). Seduta davanti alla pianola Carolyn capisce però di essere in difficoltà con la voce prima con “That swing thing”, molto bella comunque, poi con l’attesissima “Sittin in the dar”k con un finale anch’esso composto da improbabili vocalizzi che stende la sua voce per un attimo. Giusto per riprendere l’ugola, il concerto prosegue allora con “Default Boogie”, scritta da Tenca e uno dei pezzi più trascinanti del suo album, dove l’ottimo chitarrista Vizzano inizia a scaldare il manico producendosi in qualche assolo strappapplausi. Ripresasi, Carolyn ripropone alla grande “Under the boardwalk”, vecchio hit del passato targato Resnik/Young, per proseguire con straordinarie versioni della suggestiva “Across the rive”r la bellissima” In a box” e “Mexican song”, trippletta che ammalia il pubblico estasiato da tanta bellezza musicale. La serata decolla, così come la voce di Carolyn che dissemina essenza musicali con una grande versione di “So hard to be true”, (abbandonando la tastiera e imbracciando la chitarra: << strumento che preferisco>>) che gli rende giustizia e motiva il nomignolo di “Springsteen in gonnella” affibiatogli negli anni Ottanta dal critico varesino Mauro Zambellini, anch’egli presente al concerto di ieri. Rock e blues non mancano neppure nella successiva “Witch blue”s, resa celebre dal suo autore Steve Forbert, qui in versione da fuochi d’artificio con il duo Tenca, Vizzano a fare da comprimari di lusso a Carolyn che nel frattempo si è alzata cantando in mezzo alla sala. Ancora blues con l’immortale “Stormy sunday morning” poi, dopo altri due songs al fulmicotone, la chiusura col botto: parliamo infatti della lunga cavalcata musicale voce-tastiera, di “New York City Serenade” di Bruce Springsteen, quasi venti minuti di pathos alle stelle con Carolyn che canta come fosse in estasi artistica. Gli applausi convinti “costringono” il trio a risalire sul palco per un altro lungo brano di stampo rock/blues, un finale perfetto per una serata da ricordare. Carolyn Mas ha lasciato il segno anche a Varese, così come in tante altre città del mondo. direttore@varese7press La grande Carolyne Mas lunedì in concerto al Twiggy di Varese: un pezzo di storia del rock VARESE, 12 gennaio 2013- di GIANNI BERALDO- Non ci potevo credere una volta visto il cartellone: Carolyne Mas in concerto al Twiggy Cafè di Varese( inizio ore 21.30, ingresso libero). Personalmente erano anni che attendevo di vederla dal vivo, avendo sempre perso le varie occasioni che negli anni si sono puntualmente ripresentate, attraverso alcune date italiane. Ora la grande cantautrice newyorkese Carolyne Mas (che ora però vive stabilmente in Florida) è tornata per un tour nel nostro Paese, con il quale ha un legame profondo che ha fruttato pure la collaborazione con l’etichetta discografica italiana Route 61 e con il producer Ermanno Labianca, dando vita al recentissimo lavoro discografico intitolato “Across the river” nel quale è accompagnata dal bravissimo Daniele Tenca così come il resto della band, i Blues for the working class, con i quali il songwriter milanese collabora da diversi anni producendo tra gli altri un album bellissimo qual’è “Wake up nation” osannato da critica e pubblico. Insomma un mix vincente che ha partorito questo nuovo lavoro di Carolyne Mas, decisamente diverso dai precedenti. Meno rock e più bluesato ma soprattutto un album particolare anche per il fatto che non vi sono inediti a solo cover. Tutte però di elevata qualità, come il suo grande successo “Sittin in the dark” qui rivisto in modo più “succinto” anche se la voce rimane quella bella di un tempo. Ma poi che possiamo dire quando una scelta artistica verte su cover di Willie Nile “Across the river” Steve Forbert o la lunga e conclusiva “New York city serenade” di Bruce Springsteen. Poi altre belle, bellissime rivisitazioni di suoi classici come l’affascinante “In a box” davvero stupenda o “Mexican love song”strepitosa. Higgy Vezzano e Daniele Tenca E questo nuovo tour italiano iniziato venerdì a Napoli, in parte suonato in trio semiacustico e in parte con la band al completo (ossia Tenca e la sua band), conferma tutte queste sue grandi qualità artistiche oltre a evidenziare uno stato di grazia notevole. Cosa che fa ben sperare quindi anche per il concerto varesino di lunedì al Twiggy dove Carolyne Mas si presenterà in veste acustica (voce, chitarra e pianola) accompagnata da Daniele Tenca (chitarra, voce e armonica) e Heggy Vezzano (chitarra e voce). [email protected] Presentazione del libro fotografico “Insubria Rurale” alla Casa di Nando di Gazzada GAZZADA SCHIANNO, 12 gennaio 2013- Il Paesaggio va salvato, al più presto, guardandolo come uno dei beni culturali più preziosi del nostro Paese. Con questo spirito La Casa di Nando onlus organizza Giovedì 16 gennaio alle ore 21.00 presso la Sala del Consiglio Comunale di Gazzada Schianno in Via Matteotti 13/a un incontro dal titolo “Insubria rurale”, Per una nuova immagine della natura (Agronomie sostenibili e nuove forme dell’imprenditoria rurale). L’incontro prende spunto dal volume di grande interesse dal titolo “Insubria rurale” pubblicato da Mimesis e Centro Internazionale Insubrico, un’opera che segna l’intreccio tra riflessione teorica ed esperienza di un’agricoltura biologica ed eco-compatibile, peraltro praticata ancora tra Varese e Milano. Il volume, curato dal Prof. Fabio Minazzi, è impreziosito dalle belle immagini in bianco e nero del fotografo varesino Carlo Meazza. Quella che gli organizzatori propongono nell’ambito del ciclo “Nostre Lettere – Saggistica” è una serata di riflessioni e immagini dedicata al mondo dell’agricoltura biologica e sostenibile nel territorio Insubrico. La green economy come ripensamento del rapporto con la natura e la storia, per una nuova concezione del territorio e buone prassi agricole e forestali. A caratterizzare la serata saranno il Prof. Fabio MINAZZI, Ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi dell’Insubria, Massimo CRUGNOLA, agricoltore e Carlo MEAZZA, fotografo. A condurre tutti gli interventi sarà Gian Marco Martignoni, dirigente sindacale. “Le buone pratiche della green economy – scrive il Prof. Minazzi nella presentazione di Insubria Rurale – entrano in conflitto con le usuali pratiche agricole-industriali intensive che sono le principali responsabili della scomparsa della fauna e della flora delle nostre campagne e che mettono anche in pericolo le risorse naturali connesse alla nostra sicurezza alimentare. In netta contro-tendenza rispetto a queste diffuse pratiche agricole-industriali, la green economy tutela, invece, una buona prassi agricola, in grado di creare lavoro, tutelando la natura, la sicurezza alimentare, il benessere animale e la salute pubblica. L’agricoltura biologica basata su sistemi agricoli di alto valore naturale diffonde, in tal modo, una buona prassi agricola che contrasta il diffuso inquinamento delle nostre acque, della nostra aria e anche la perdita della nostra specifica biodiversità regionale. L’agricoltura biologica e sostenibile si configura, insomma, proprio come una buona prassi per la produzione di cibo sano per le generazioni presenti e future, in grado di aiutarci a ripensare il nostro rapporto, sia con la biodiversità degli esseri viventi, sia con la nostra stessa tradizione agricola, sia con la tradizione culturale (perlomeno quella che ha sempre nutrito una diversa sensibilità critica per i temi della natura e del nostro rapporto con la vita sul pianeta e con tutti gli altri esseri viventi).” INSUBRIA RURALE racconta un progetto di ricerca e riflessione nato dalla collaborazione diretta tra l’Università degli Studi dell’Insubria, tramite il Dipartimento di Scienze Teoriche E’ morto l’attore e regista Arnoldo Foà: aveva 98 anni. Camera ardente al Campidoglio ROMA , 11 gennaio 2014- E’ morto a 98 anni per una crisi respiratoria sabato alle 17 a Roma il grande attore e regista Arnoldo Foà. La camera ardente sarà allestita in una sala del Campidoglio. Nato a Ferrara da una famiglia di origine ebraica, Foa’ aveva frequentato a Roma il Centro sperimentale di Cinematografia, che poi fu costretto a lasciare dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste. Nel 1943 si rifugio’ a Napoli, dove lavoro’ come capoannunciatore e scrittore della radio Alleata Pwb. Alla fine della guerra riprese a lavorare in teatro: nella sua carriera ha lavorato con registi del calibro di Strehler, Visconti e Squarzina, mettendo in scena numerosi autori classici e contemporanei. E’ stato anche regista e autore teatrale. Per qaunto riguarda il cinema, la sua filmografia vanta oltre 100 pellicole: ha lavorato, tra gli altri, con Orson Welles (“il processo”), Alessandro Blasetti (“Altri tempi”), Damiano Damiani (“Il sorriso del grande tentatore”) e Ettore Scola (“Gente di Roma”). Foa’ e’ stato anche grande protagonista di alcuni tra i piu’ celebri sceneggiati della Rai: da “Piccole donne” e “Capitan Fracassa”, alla “Freccia nera” e a “David Copperfield”. Intensa anche la sua attivita’ di doppiatore: sua e’ la voce di Antony Quinn ne “La strada” di Fellini. Foa’ e’ stato anche pittore, scultore, giornalista e scrittore: per un breve periodo e’ stato anche consigliere comunale a Roma per il partito Radicale. [email protected] Casa del Disco di Varese: 50 anni di ricordi, passioni e tanta buona musica Mauro Gritti e Roberto Binda VARESE, 11 gennaio 2014- di ANDREA PEDONELa storica “ Casa del Disco” in Piazza del Podestà a Varese, festeggia proprio in questi giorni un traguardo incredibile : i 50 anni di attività. Un compleanno significativo nel contesto del mercato musicale, dove è emersa in tutta la sua drammatica realtà. Nonostante tutto il titolare del negozio, Mauro Gritti, anche grazie alla sua smisurata passione ha deciso di andare avanti e questo risultato in parte premia i suoi sforzi. La Casa del Disco non è solo un semplice “negozio di dischi” ma qualcosa di molto di più. Lo storico negozio varesino infatti per tantissime persone, per migliaia di musicofili incalliti, soprattutto in passato quando era situata in via Medaglie D’Oro, ha rappresentato un modo di essere, un luogo di incontro per parlare di musica scambiandosi pareri e magari anche qualche disco. Sul mercato non era ancora inondato da tecnologia varia a a farla da padrone erano i Long Playng, i vecchi cari LP che dopo un pò gracchivano tanto era l’usura dovuta a frenetici ascolti. Ovviamente in quegli anni non esisteva nemmeno internet, così il titolare della CDD importava la principali novità rokettare o bluesofili, direttamente dagli States ma pure dalla vicina Inghilterra, da sempre terra fertile a livello musicale. Insomma altri tempi e altri modi di interagire con il mercato musicale che nel frattempo si è evoluto perdendo però gran parte di quelle caratteristiche così importanti a livello qualitativo. Questo anniversario è stata l’occasione perfetta per parlare con Gritti, di musica, mercato e prospettive future. Un settore, quello musicale (ed in particolare del disco inteso come supporto), colpito da una profonda crisi. Mauro Gritti Dalle parole del propRietario infatti emerge una triste verità : se ai “piani alti” delle case discografiche non cambierà la mentalità, questo sarà un prodotto destinato a scomparire. << Negli ultimi anni, le “Major” italiane non hanno tutelato in nessun modo il mercato del disco, tantomeno noi rivenditori, che siamo l’ultimo passaggio prima del grande pubblico. In Italia le leggi a tutela del nostro settore ci sono, tante e davvero rigide, ma non vengono applicate e si cerca in ogni modo di aggirarle >> ci dice ancora Gritti. << La musica è in continua evoluzione ma nella nostra nazione non ci si è adeguati a questo cambiamento. Se fino a qualche anno fa potevamo contare su 30.000 addetti nel settore su tutto il territorio nazionale, ora il numero è sceso drasticamente a 3.000 >>. Cifre che spaventano, almeno quanto il dato sulla pirateria musicale. La rivoluzione della musica digitale ha reso indubbiamente più facile reperire le opere degli artisti meno conosciuti, e permesso di riportare alla memoria vecchi gruppi ed autori mettendoli a disposizione di chiunque, ma ha sicuramente favorito il download illegale degli album. << In Europa siamo il terzultimo paese ad ascoltare dischi, ed il primo per la pirateria >>, è questo il dato preoccupante fornito dal titolare della CDD. Perché la gente preferisce scaricare (in modo illegale, è importante ricordarlo) da Internet la musica? La risposta potrebbe essere scontata e banale, ma nasconde ben altro. L’ipod e i lettori digitali sul mercato permettono di portare con sè una quantità pressoché illimitata di brani, racchiusi in un involucro di alluminio a “portata di tasca”. La comodità è senza ombra di dubbio un vantaggio ma è il fattore culturale che non è stato né pubblicizzato né reso chiaro. Infatti da Itunes è possibile scaricare musica in modo totalmente legale, favorendo così sia l’artista (che in questo modo ricaverà profitto dal suo lavoro) che le case discografiche. Se non acquistiamo legalmente, la colpa dell’impoverimento del mercato musicale è anche nostra, perché non favoriamo chi lavora all’interno del settore. A detta dello stesso Gritti però Itunes è morto già in partenza (almeno in Italia), perché quasi nessuno vuole pagare per avere a disposizione un prodotto che viene ormai dato per scontato. Inoltre l’idea più diffusa e totalmente erronea è che i dischi costino troppo. << In tempi di crisi, il prezzo del CD è l’unico ad essere diminuito a partire dagli anni Duemila. Oggi un disco costa non più di 20 euro, purtroppo però sono sempre meno quelli che decidono di investire questi soldi in un prodotto di qualità come quello che noi vogliamo sostenere>>. È una bella storia quella di questo negozio, iniziata da una piccola attività nata 50 anni fa, spostatasi poi nel 1986 da Via Medaglie d’oro alla più centrale Piazza del Podestà, al civico numero 1, fino a diventare un vero e proprio punto di riferimento per la città di Varese e non solo. <<Ho realizzato il sogno della mia vita >> dice Gritti. << Ho avuto il mio primo negozio a Busto Ariszio, in Via Montebello. Conoscevo i precedenti proprietari, Gigi e Teresa, i quali nel momento in cui hanno deciso di andare in pensione, nel 1999, mi hanno permesso di rilevare l’attività. Il mio sogno è iniziato lavorando in radio, e questo negozio è il coronamento dei tanti sforzi fatti per arrivare ad essere uno dei punti vendita indipendenti migliori di tutta Italia.>> Ore di lavoro, tanti soldi investiti e tanta passione. Questa è stata la formula vincente per resistere allo strapotere dei negozi di catena. Alla “ Casa del Disco” è possibile confrontarsi apertamente con il proprietario e con il suo staff composto da cinque persone, pronte a consigliare le nuove uscite e a discutere di ciò che più amano: la musica. È questo il fondo comune condiviso da Mauro e le persone che qui lavorano. Una dedizione ed una passione per questo mestiere che difficilmente si potranno trovare nei grandi negozi. Una piccola-grande realtà ben radicata sul territorio, che cerca in tutti i modi di resistere alle difficoltà riuscendo a non deludere mai i clienti più affezionati ed accogliendo il nuovo pubblico con un affetto quasi famigliare. Il negozio ha spesso ospitato grandi artisti del calibro di Max Pezzali, Marco Mengoni e Fedez, oltre a molti altri. << È fondamentale per noi promuovere questo tipo di eventi, invitando i nomi più importanti della musica italiana a promuovere i loro album nel nostro punto vendita. Sono iniziative fondamentali per sopravvivenza della nostra attività ed attirano moltissime persone, in particolare quando gli ospiti sono artisti ascoltati dai giovanissimi >>. Inoltre viene offerta qui la possibilità di seguire dei corsi professionali da Dj. Sono già 12 i ragazzi che questo mese frequenteranno le lezioni, e la richiesta è davvero grande e continua. Non è mancata poi una parentesi sulla musica italiana durante l’incontro. << L’Hip-Hop italiano sta crescendo in maniera esponenziale. Che piaccia o meno è una realtà importante che tiene in vita il settore. Gli artisti neo-nati dai Talent Show come “X-Factor” o “Amici” spesso durano il tempo di una stagione. Il loro compito è veramente delicato e attualmente solo Alessandra Amoroso ed Emma, assieme a Marco Mengoni, sono riusciti a sopravvivere musicalmente ritagliandosi uno spazio importante nel panorama italiano. È la musica che si adegua al mercato, e non viceversa. Prendiamo ad esempio i Club Dogo. Agli inizi della loro carriera i loro testi erano molto più incentrati sulla critica, sulla protesta. Ora, raggiunto il successo, per poterlo mantenere hanno dovuto adeguarsi ai trend di mercato, rendendo il loro prodotto molto più commerciale. >> Fino a oggi sarà possibile acquistare tutti i dischi con il 50 % di sconto, eccetto le novità che avranno uno sconto del 20 %. Sarà quindi la “ Casa del Disco” che farà a tutti i suoi clienti un bel regalo per questo mezzo secolo di attività. [email protected] Gigi D’Agostino sabato al Nautilus di Cardano al Campo CARDANO AL CAMPO, 10 gennaio 2014- – E’ancora tempo di Gigi D’Agostino. Dopo il sold out registrato lo scorso ottobre, il deejay torinese torna sabato 11 gennaio a rimpadronirsi della consolle del Nautilus per il primo appuntamento del 2014 con il ’90 NightLife. Come da tradizione, Gigi D’Ag sarà sul palco dal primo all’ultimo minuto della serata, ripercorrendo i suoi più grandi successi in carriera. “L’amour toujours”, “Bla, bla, bla” e “La passion” sono soltanto alcuni dei titoli che lo hanno fatto apprezzare e conoscere nel panorama dance mondiale. Il prezzo d’ingresso è di 16 euro drink incluso. Gigi D’Agostino anticipa di sette giorni una ricorrenza speciale per la storica discoteca di Cardano al Campo. Con un doppio appuntamento a ingresso gratuito, sabato 18 e sabato 25 gennaio, il Nautilus festeggia il suo 45esimo compleanno. Lo staff invita tutti coloro che hanno fatto parte della storia gloriosa del club, contribuendo a farlo diventare il punto di riferimento della musica live e del divertimento in provincia di Varese. Per l’occasione ci sarà l’inaugurazione della nuova sala dedicata all’Hip hop e Reggaeton. Nelle altre sale, la programmazione resta invariata: Rock con dj Manga e Dance&House con Max Savietto e Panico. Spettacolo di burattini sabato al Teatro Sole di Busto Arsizio BUSTO ARSIZIO, 10 gennaio 2013 – Domenica 12 gennaio alle ore 16 riprende al Cinema Teatro Fratello Sole la rassegna teatrale per bambini Piccoli Passi, curata da Allegra Brigata Sinetema di Elis Ferracini e dedicata per questa XIV edizione al piacere della lettura e al fascino della parola, che sia scritta o recitata. Di scena sarà lo spettacolo di burattini L’arca parte alle otto, accompagnato da musica dal vivo e interventi di teatro d’ombre. La storia seguirà le avventure di tre pinguini alle prese con il diluvio universale e il grande mistero dell’esistenza di Dio. L’argomento, affascinante e complesso, viene trattato dalla compagnia con delicatezza, offrendo spunti di riflessione alla portata dei più piccoli senza arrivare a una risposta definitiva. Così i momenti più intensi e commoventi saranno stemperati da altre scene comiche e divertenti. Non mancherà l’incontro con la colomba, la vera devota, che regalerà ai presenti uno dei momenti più esilaranti dell’intero spettacolo. Lo spettacolo è proposto da Titere – Laboratori Creativi di Genova, associazione nata con lo scopo di promuovere la musica e il teatro di figura in ambito espressivo, educativo e riabilitativo. La nuova formazione è composta da musicisti dal vivo e burattinaie in baracca. Tra i progetti dell’associazione il “Teatrino di Zumpappà” ha conseguito il prestigioso “Premio Sipario d’Orba 2013”.