Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] MADE IN ITALY La canzone italiana: anni 1910 - 1950 Scelta, elaborazioni e orchestrazioni di ALESSANDRO LUCCHETTI per pianoforte concertante e orchestra Alessandro Lucchetti - pianoforte Antonio Ballista - direttore Presentazione “Made in Italy” propone inediti arrangiamenti per ensemble o sola orchestra in un linguaggio mutuato dalla musica classica di alcune tra le più indimenticabili canzoni italiane, scelte in un ambito temporale di un quarantennio (dagli anni dieci agli anni cinquanta) del secolo scorso. Tale musica non è solo uno struggente identikit di quell’epoca ma anche uno dei culmini della creatività italiana di quel periodo. La prima esecuzione di questo programma avvenne nel 2002, nella stagione del Teatro alla Scala. Fu poi portato in tournée in Uruguay, Argentina e Brasile con grande successo. 1 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] Programma 2 D’ANZI D’ANZI Tu musica divina - Bambina innamorata - Ma le gambe Silenzioso slow - Non dimenticar…(le mie parole) - Ma l’amore no LAZZI E SBERLEFFI KRAMER CONSIGLIO MORBELLI PESTALOZZA Pippo non lo sa Il pinguino innamorato - Maramao perché sei morto Ba-ba-baciami Ciribiribìn LACRIME GILL MARCHETTI SIMI BERTINI DE CURTIS Come pioveva Non passa più Addio signora Un’ora sola ti vorrei Non ti scordar di me MASCHERONI MASCHERONI Bombolo -Fiorin fiorello - Lodovico - Tu che mi fai piangere - Tango della gelosia ILLUSIONI OLIVIERI SCIORILLI FRAGNA KRAMER Tornerai Perduto amore (In cerca di te) Signora illusione Non ti fidar (di un bacio a mezzanotte) ESOTISMI DI LAZZARO DI CHIARA RIPP Le carovane del Tigrai La spagnola Creola BIXIO BIXIO Canzone sospirata - Lucciole vagabonde - Tango delle capinere Parlami d’amore Mariù - La canzone dell’amore (solo per te Lucia) Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] MOVIE CHARMS La magia del cinema attraverso la musica per soprano, pianoforte concertante e orchestra ideazione, rielaborazioni e orchestrazioni di Alessandro Lucchetti Antonio Ballista - direttore Lorna Windsor - soprano Alessandro Lucchetti - pianoforte Presentazione L’avventura di raccogliere temi provenienti da colonne sonore cinematografiche organizzandoli in una forma concertistica per pianoforte a quattro mani è iniziata nel 1988. Musa ispiratrice ancor più che committente fu il soprano Alide Maria Salvetta la quale, insieme ad Antonio Ballista, mi chiese di realizzare un suo sogno nel cassetto: cantare in concerto le più belle canzoni dei film di Walt Disney. Dapprima la richiesta mi disorientò e a questa iniziale perplessità succedette ben presto lo sconforto: quando cominciai a leggere al pianoforte gli spartiti. Che disastro! A parte l’esercito di errori, i temi erano sì affascinanti, ma di così breve respiro che mi chiesi se sarei mai riuscito a dar loro una veste adatta alla sala da concerto. Più tardi, sostenuto anche dalla convinzione che la musica possa vivere vite diverse rivelando lati insospettati, mi convinsi che l’operazione non rappresentava solo una sfida tecnica, ma anche l’occasione per mettere le mani nella mia biografia uditiva e... perché no! una chance di rinnovare il repertorio. Nacque così Incantesimi: la prima delle fantasie ad essere composta, originariamente per voce femminile pianoforte e orchestra, e successivamente trascritta per piano a 4 mani. Divisa in tre parti (relative ai film Biancaneve, Mary Poppins e Cenerentola) collegate da due brevi momenti scanzonati (“Chi ha paura del lupo cattivo” e la celebre “Marcia di Topolino”), la fantasia ha un andamento formale irregolare: a tratti sembra perdere il filo conduttore in giochi a scatole cinesi per poi accelerare bruscamente collegando i temi in modo insolito. L’intento è quello di indurre nell’ascoltatore lo stesso stupore provato da Alice nell’accorgersi di riuscire a passare per il buco di una serratura! Più tardi cominciai a prenderci gusto e alla prima fantasia ne seguì una seconda: Amarcord, dedicata alle musiche di Nino Rota per i film di Fellini. 3 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] Vi sono rappresentati tutti i più importanti (La dolce vita, 8½, La strada, Amarcord etc.) e alcuni meno famosi come “Le notti di Cabiria”, “Il Bidone” o “Tre passi nel delirio”, in un susseguirsi a perdifiato in cui temi che ci pare di aver già ascoltato vengono in realtà da film diversi, esaltando l’atmosfera di magica ironia cara all’autore. A questo punto mi chiesi: “perché non elaborare un intero programma sul cinema?” E cominciai a lavorare a Non solo Charlot che raccoglie (pur essendo la più lunga delle quattro) solo una parte dei numerosissimi temi che l’incredibile fantasia di Charlie Chaplin produsse per la maggior parte dei suoi film. Siamo di fronte a un genio di prima grandezza (fatto che si vuol rimarcare nel titolo): pensate! Non è solo interprete e creatore di quell’impareggiabile maschera tragicomica che tutti conosciamo, non è solo regista dei suoi film ma ne compone anche le musiche inventando la colonna sonora di alto livello: quella, cioè, in grado di interpretare così bene i significati presenti nelle immagini (atmosfere, idee, sentimenti), da riuscire ad evocarne tutta la magia anche in loro assenza. Ho pensato di dividere la composizione in due parti: una relativa ai films muti, l’altra a quelli sonori, rispettando così, in qualche modo, la cronologia delle pellicole ed evidenziando quanto la presenza di un testo drammaturgico possa fare la differenza in termini d’ispirazione (anche musicale!). E veniamo così all’ultima nata, la più breve e scanzonata delle fantasie, dedicata ad un grande compositore degli anni ‘60: Henry Mancini. Magari il nome non dirà granché a molti, ma riconoscendo temi come “La Pantera Rosa” o “Moon River” si dovrà ammettere che le musiche di tanto autore, cresciuto alla scuola di Glenn Miller, non potevano mancare in un programma come questo. Dal titolo eloquente di Una Pantera a Hollywood, il brano non presenta novità formali rispetto ai precedenti; esso si svolge un pò come Amarcord, senza ritorni e confidando solamente nell’alternanza fra motivi ritmici e melodici così caratterizzati e comunicativi da non richiedere particolari elaborazioni. Per quanto riguarda invece l’aspetto formale e le strumentazioni, mi sono ispirato alle trascrizioni e alle parafrasi di Liszt: esempi tuttora ineguagliati per la capacità di ricreare il senso dell’originale, non accontentandosi di trasferire pedestremente le note da un organico all’altro (vedi le sinfonie di Beethoven per pianoforte), o addirittura di raccontare una storia parafrasando i temi di un melodramma (Norma, Don Giovanni, Rigoletto etc.) Alessandro Lucchetti Programma C. CHAPLIN Non solo Charlot fantasia di temi dai films di C. Chaplin (per pianoforte e orchestra) H. MANCINI Una ”Pantera” a Hollywood temi e canzoni dalle colonne sonore di H. Mancini (per pianoforte e orchestra) * * * * * AUTORI VARI Incantesimi fantasia di canzoni dai films di W. Disney (per soprano, pianoforte e orchestra) N. ROTA Amarcord fantasia di temi dai films di F. Fellini (per pianoforte e orchestra) 4 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] ROSSINI, PUCCINI E VERDI…SENZA PAROLE Tre “Fantasie”, ciascuna delle quali corrisponde a un celebre melodramma italiano (Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Turandot di Puccini e La Traviata di Giuseppe Verdi) ed è costruita come qualcosa che assomiglia un po’ a una ottocentesca paraphrase da pianista virtuoso su temi operistici e un po’ ad un moderno medley di motivi di canzoni. Ancheggiando doverosamente tra i due generi quanto a movenze formali. Il contrassegno musicale complessivo del lavoro è la fedeltà agli originali: nessuna manipolazione melodica (se si esclude, beninteso, l’implementazione della linea di canto nell’organico puramente strumentale), nessuna deformazione armonica, nessuna superfetazione. Nessuna “musica al quadrato”. Nessun “à la manière de…”. Solo Rossini, Puccini e Verdi. Canto e orchestra, sempre ri-conoscibili, sono avvolti, guizzano e sgomitano, languiscono, fluiscono, erompono e svaniscono nell’organico strumentale scelto da Lucchetti, corposo, ma cameristico, anche se non dissimula ambizioni sinfoniche: fiati (flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno e tromba), archi (le classiche cinque parti: due violini, viola, violoncello e contrabbasso), un percussionista e un pianoforte. Tredici esecutori. L’orchestrazione di Alessandro Lucchetti non si limita ad alludere al sinfonico, ma lo ricrea, pur coi mezzi di una scrittura poli strumentale di tipo solistico, generando un sound che offre spunti sorprendenti. Particolarmente significativo ed efficace, da questo punto di vista, è il complesso ruolo affidato al pianoforte, l’unico outsider in una tavolozza orchestrale che voglia essere fedele alle partiture originali. Lo strumento a tastiera, infatti, riveste di volta in volta un triplice ruolo: integrato nella partitura, in funzione di collaborazione con gli altri strumenti, e con essi di condivisione delle trame musicali (melodiche e sinfoniche); marcatamente virtuosistico, e quindi svincolato dalla fedeltà ligia alle peculiari scritture, quando – come spessissimo accade - mima la situazione tipica delle grandi paraphrases lisztiane su temi d’opera, con rigoglioso ricorso a stilemi di florida ornamentazione, saturando con arpeggi, accordi e quant’altro ogni interstizio sonoro situato nei dintorni dei temi amati; e spiccatamente amplificativi, quando – anche ricorrendo agli stilemi parafrastici cui si è appena fatto cenno – assume la interessantissima funzione di avvolgere in un manto di riverberazioni le trame solistiche degli altri strumenti fino a far loro assumere sembianze quasi sinfoniche. Ma questa operazione dai contorni un po’ folli, ha un costrutto? Un senso? Un Graal? Ha un fine, infine? Che ci sia del divertissement non v’ha dubbio. E che sia fine nemmeno. Ma non per… palati fini. Non è un divertissement cinico, né amaro, né intellettualistico. No. La molla di tutto, in fondo, è semplice: insieme, il soffio vitale, il karma e il nirvana di Senza Parole risiedono là dove uno semplicemente se li attende, pensando a Rossini, a Puccini e a Verdi, vale a dire nel desiderio di ri-sentire, ri-conoscere, ri-vivere quelle melodie imperiture, nell’amore devoto e immediato verso queste romanze, perfino al di là della componente drammaturgica, perfino al di là degli stereotipi vocali e conseguenti tradizioni interpretative cristallizzatesi nei decenni. Perfino al di là delle parole! Ma c’è, forse, dell’altro. É Denis Gaita (un altro che le opere le fa a pezzi da puro folle), a renderci ragione – una possibile ragione – del simbolico che aleggia nel lavoro di Lucchetti. Gaita ci direbbe (e ce lo dice, nel suo emozionante libro Il pensiero del cuore) che “l’unica domanda possibile non è ‘dimmi che cosa vuol dire questo’, ma ‘che cosa mi sta a cuore’”, il che ci offre “il problema di avere il coraggio di girovagare intorno ai propri luoghi di verità, qualunque siano, simboli enigmatici o spezzoni della propria storia, canzonette insensate o cantilene senza significato, ma accese di qualcosa di decisivo di sé”. Si tratta di “un telaio di sagome di gesti un giorno segnati dalla gioia o dalla paura, profili quasi neurologici di affetti che si riaccendono nella melodia di una frase…” I luoghi melodici scanditi e offerti da Senza Parole trovano luoghi in noi, sono pensieri del nostro cuore. 5 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] PUCCINI SENZA PAROLE Due concerti di fantasie e reminiscenze ideati e strumentati da Alessandro Lucchetti Antonio Ballista - direttore Alessandro Lucchetti - pianoforte Programma Primo concerto G. PUCCINI - A. LUCCHETTI Turandot Irreversible Incenso e Fango (fantasia di temi da Tosca) *** Reminiscenze de "La Bohéme" Secondo concerto G. PUCCINI - A. LUCCHETTI Un Eroe Americano (fantasia di temi da Madama Butterfly) Lontano (fantasia di temi da Manon Lescaut e La Fanciulla del West) *** Uno e Trino (i mille volti dell'a-mor-te)(fantasia di temi da Il Tabarro, Gianni Schicchi e Suor Angelica) Ritratto di Dark Lady (in rosa)(fantasia di temi da La Rondine) Organico della versione da camera: flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, tromba, percussioni, pianoforte, 2 violini, viola, violoncello, contrabbasso Organico della versione orchestrale: 2, 2, 2, 2, 2, 2, 0, 0, 1, 1, pianoforte, archi 6 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] ROSSINI SENZA PAROLE concerto di reminiscenze ideato e strumentato da Alessandro Lucchetti Antonio Ballista - direttore Alessandro Lucchetti - pianoforte Programma ROSSINI-LUCCHETTI Reminiscenze de “L'Italiana in Algeri" Reminiscenze de "La Cenerentola" *** Reminiscenze de "Il Barbiere di Siviglia" Organico della versione da camera: flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, tromba, percussioni, pianoforte, due violini, viola, violoncello, contrabbasso Organico della versione orchestrale: 2, 2, 2, 2, 2,2, 0, 0, 1, 1, pianoforte, archi 7 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] PER SEMPRE VERDI Reminiscenze e parafrasi del Trittico Romantico di Alessandro Lucchetti Programma Reminiscenze de Il Trovatore Parafrasi di Rigoletto *** Parafrasi de La Traviata Organico della versione da camera: flauto, oboe, fagotto, corno, tromba, percussioni, pianoforte, 2 violini, viola, violoncello, contrabbasso Organico della versione orchestrale: 2, 2, 2, 2, 2, 2, 0, 0, 1, 1, pianoforte, archi 8 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] PROGRAMMI CON ORCHESTRA DEL ‘900 STORICO Presentazione generale La prima metà del secolo scorso ci ha lasciato un patrimonio storico di una tale varietà di linguaggi da rimanere esterrefatti. Questa ricchissima Babele può essere considerata non solo un formidabile repertorio di musiche, ma anche un caleidoscopico ventaglio di visioni del mondo. É esaltante pensare agli straordinari protagonisti di quel periodo, unico per la sua creatività nella storia della musica: perché sono tantissimi e tutti di prima grandezza, ma dovrei sciorinare almeno una sessantina di nomi. Che del resto tutti conosciamo, ma che in taluni casi la maggior parte degli esecutori, operatori culturali ed agenti musicali, sembra aver dimenticato. Basti pensare la piccola parte dell’opera di uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi, Igor Stravinsky, che viene normalmente programmata nelle sale da concerto di tutto il mondo. Personalmente ho l’orgoglio e l’umiltà di cercare di diffondere il più possibile i tanti capolavori di quel periodo raramente presenti nelle istituzioni concertistiche. Come quelli che appaiono nei programmi a cui questo breve scritto si riferisce. 9 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] PROGRAMMA CON MUSICHE DI CASELLA 10 Bruno Canino - pianista Antonio Ballista - direttore Pupazzetti Marcietta Berceuse Serenata Notturnino Polka Scarlattiana (per pianoforte e piccola orchestra) Sinfonia Minuetto Capriccio Pastorale Finale *** Pagine di guerra Nel Belgio: sfilata di artiglieria pesante tedesca In Francia davanti alle rovine della cattedrale di Reims In Russia: carica di cavalleria cosacca In Alsazia: croci di legno Nell’ Adriatico: corazzate italiane in crociera. Serenata op.46 bis Marcia Notturno Gavotta Cavatina Finale Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] PROGRAMMA CON MUSICHE DI GHEDINI 11 Alda Caiello e Lorna Windsor - soprani Tony Servillo - voce recitante Trio di Parma Antonio Ballista – direttore Architetture Concerto per orchestra Concerto Spirituale “de la incarnazione del verbo divino” di Jacopone da Todi (per due soprani e strumenti) *** Concerto dell’ albatro da “Moby Dick” di Hermann Melville (per violino, violoncello, pianoforte, voce recitante e orchestra) _____________________________________ PROGRAMMA CON MUSICHE DI RESPIGHI Alda Caiello - soprano Antonio Ballista – direttore Tre corali di J.S. Bach dai Choralvolspiele per organo (trascrizione per orchestra) Trittico botticelliano per piccola orchestra Deità silvane cinque liriche su testi di Antonio Rubino (per soprano e piccola orchestra) *** Rossiniana Suite per orchestra da Les Riens di Rossini Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] PROGRAMMA CON MUSICHE DI PIZZETTI 12 Alda Caiello - soprano Bruno Canino - pianista Antonio Ballista - direttore Canti della stagione alta concerto per pianoforte e orchestra *** Tre canzoni popolari per soprano e archi Tre preludi sinfonici per l’Edipo Re per orchestra Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] SENZA RESPIRO 13 MUSICA PER IMMAGINI Omaggio ad Alfred Hitchcock Antonio Ballista - direzione musicale Stefano Masi - ideazione e regia video Luca De Sensi - montaggio video Cartobaleno s.n.c. - animazioni musiche di: Bernard Hermann, Miklos Rózsa, Charles Gounod Presentazione In un'intervista televisiva il regista georgiano Otar Yoseliani affermò che i film si devono vedere solo ed esclusivamente al cinema, al di fuori delle sale cinematografiche essi sono inesorabilmente destinati alla morte e alla decomposizione". Ma è alla fine un male la "decomposizione" di un film? No, se questo processo riesce a dare un senso ulteriore alle singole parti che lo costituiscono. Certo, il film è molto più della somma di esse (dialoghi, effetti, musica, voce, immagini, fotografia) ed è per questo che la proiezione nell'ovattata oscurità di una sala rende lo scorrere di un impalpabile nastro di celluloide la settima delle arti. Portare i capolavori di Alfred Hitchcock in una sala da concerto significa, fuor d'ogni dubbio, rinunciare alla suspense e al senso d'inquietudine che la loro proiezione integrale produce. Ciò tuttavia permette di porre in luce il reale senso di quegli elementi che ne costituiscono gli inimitabili e assai imitati meccanismi drammatici. Prima fra tutti la musica. Le colonne sonore dei film di Hitchcock, perfettamente interattive con le immagini e con le voci, coi colori, le luci e le ombre, assumono, eseguite dal vivo, nella forma di suites, una diversa natura, imponendosi col solo potere evocativo della suggestione musicale e creando di per se stesse un fantasmagorico mondo di voci, di colori, di luci e di ombre. E il resto? ln questo processo di "decomposizione" l'immagine si scioglie nelle infinite istanze estetiche e nei continui giochi di rimandi che ne costituiscono il cuore, rivelando ciò che esiste oltre l'immagine stessa; quando lo schermo è ormai spento, muto. Il video interseca e si trasfonde nell'esecuzione delle musiche raccogliendo in una forma esclusivamente evocativa e sentimentale brevissime sequenze, foto di scena, immagini dei set, provini, storyboards, disegni e schizzi dello stesso Hitchcock, ma anche i suoi sottili giochi ironici e le divertenti sciarade, i riferimenti iconografici, le suggestioni pittoriche e artistiche che hanno formato il suo particolarissimo gusto estetico. Una volta ridotto al silenzio lo schermo, ecco scaturire un mondo di segni che il film cela dentro e oltre sé stesso. Ed ecco così le musiche vivere un’esistenza finalmente nuova, svincolata dall’originario status di colonna sonora, un’esistenza che scorre con pari dignità accanto alle immagini o, per meglio dire, a tutto ciò che allo spettatore sfugge di esse, tutto ciò che egli non conosce e forse a volte neppure sospetta. Stefano Masi Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] “Certi film sono pezzi di vita. I miei sono pezzi di torta.” Alfred Hitchcock Programma BERNARD HERRMANN (191 1 - 1975) Psycho, suite per archi (Psyco, 1960) Prelude The City The Rainstorm The Madhouse The Murder The Stairs The Knife Finale Mamie (Marnle,1964) Main Theme North by Northwest (Intrigo internazionale, 1959) Main Title CHARIES GOUNOD (1818 - 18s3) Funeral March of a Marionette BERNARD HERRMANN Vertigo Suite (La donna che visse due volte, 1958) Prelude The Nightmare Scene d'amour A Portrait of Hitch su temi del film The trouble with Harry (La congiura degli innocenti, 1955) MIKLOS RÓZSA (1907 - 1995) Spellbound Concerto su temi del film Spellbound (lo ti salverò, 1945) Organico: 3 flauti (uno di questi anche ottavino), 2 oboi, 1 corno inglese, 3 clarinetti,2 clarinetti bassi, 2 fagotti, 1 controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, 1 tuba, 5 percussioni, pianoforte, celesta, 2 arpe, archi. 14 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] IL MEDITERRANEO E L'EUROPA Antonio Ballista - direttore Presentazione Un programma di lieto abbandono alla solarità di quella fortunata plaga del nostro globo che è il bacino mediterraneo. Niente brume nordiche quindi e nessun filosofema teutonico e nemmeno concessioni al sublime romantico, ma una celebrazione gioiosa dell’inestinguibile slancio della vitalità dell’eros. Programma I parte FRANCIS POULENC Suite française Bransle de Bourgogne Pavane Petite marche militaire Complainte Bransle de Champagne Sicilienne Carillon NIKOS SKALKOTTAS Quattro danze greche Peloponnesian Hepirotic Hostian KIefti PETR II'IC CAJKOVSKIJ Capriccio italiano II parte CAMILLE SAINT - SAENS Suite algérienne En vue d'Alger Rapsodie mauresque Rêverie du soir à Blida Marche militaire française MAURICE RAVEL Rapsodie espagnole Prélude à la nuit Malaguena Habana 15 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] TERRA DI CONFINE ENSEMBLE CROSSING OVER E ORCHESTRA Presentazione Il cross-over (termine usato anche in genetica e in acustica ad indicare, genericamente, la compresenza di oggetti eterogenei) è certamente la più recente e innovativa delle correnti musicali. Risalente agli anni ’80, fa tesoro dell’eredità minimalista, consistente in un nuovo utilizzo di moduli ritmici melodici e armonici provenienti dalla tradizione, fecondandola mediante l’acquisizione di stilemi tipici di altri generi: la musica etnica, il jazz, il rock, la musica da film etc. Nell’era della comunicazione e della sempre più profonda integrazione fra razze e popoli diversi per costumi, religioni e visioni del mondo, una musica che riesca a far convivere un’armonia debussyana, un canto da muezin, ed un ritmo afrocubano, sembra davvero la colonna sonora ideale. I brani di Lucchetti traggono ispirazione dalle più diverse fonti: disparati generi musicali (jazz, musica da camera, rock, funky, pop), suoni e stilemi di altre etnie (araba, afro-cubana, orientale, celtica, balcanica), senza porsi limiti differenti dalla gioia della libertà del creare. L’integrazione fra stilemi linguistici eterogenei è resa possibile dall’utilizzo di solide strutture formali di provenienza classica (ad es. la variazione tematica) saldamente ancorate alla notazione: l’improvvisazione è presente come una delle componenti stilistiche ma non riveste un ruolo preponderante. Ciò consente di ascoltare (come nel caso di Dance in Medina) un melisma da muezin, un ritmo da disco-dance, una melodia di chiara ascendenza lirica (come l’avrebbe armonizzata Rachmaninov dopo aver suonato con Miles Davis!) in un caleidoscopio dato dalla loro disposizione continuamente cangiante nel tempo e nello spazio sonoro. CROSSING OVER è un ensemble che annovera artisti diversi per ruolo e formazione dichiarando così, fin dal nome e dalla composizione, i suoi connotati e intenti espressivi: la possibilità di muoversi in quasi cinque secoli di stili e generi musicali tracciando percorsi inusitati e sorprendentemente rivelatori. Alessandro Lucchetti pianoforte e Gianni Alberti saxofoni e clarinetto, sono musicisti di formazione accademica e docenti presso il Conservatorio di Brescia; Riccardo Biancoli batteria e percussione e Daniele Scaravelli basso elettrico, sono strumentisti attivissimi nel jazz, rock, funky, blues e si interessano anche ad alcune espressioni della musica contemporanea come il minimalismo e il crossover. 16 Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] Programma 17 Mind Games I Corazon Espinado Dance in Medina Capriccio Mind Games II *** Black Wind Graceland Virtual Moonlight (serenade) Mirages Summer Samba Organico: 2, 2, 2, 2,2, 2, 0, 0, 2, arpa, archi Viale Umberto 1° n. 5 - 42123 Reggio Emilia - Tel. 0522 420804 – Fax. 0522 453896 sito web: www.reggioiniziativeculturali.com / e-mail: [email protected] I 24 PRELUDI DI CLAUDE DEBUSSY per pianoforte concertante e orchestra (strumentazioni di Alessandro Lucchetti) Presentazione Il pianoforte è l’unico strumento in grado di evocare la ricchezza timbrica dell’orchestra. Ciò ha ingenerato nei compositori, fin dal XIX secolo, il desiderio di rendere fisicamente evidenti tali potenzialità, orchestrando pagine pianistiche proprie e altrui. Numerosi e fulgidi sono gli esempi di come questa pratica abbia prodotto veri e propri capolavori, del tutto autonomi e spesso sorprendentemente rivelatori. Basti ricordare le orchestrazioni di lieder di Schubert ad opera di Liszt o quelle di Wolf di una ventina di sue proprie pagine per voce e pianoforte, nell’800. Il secolo scorso vede poi un’incredibile diffusione di questa prassi, consegnandoci pietre miliari quali i celeberrimi Quadri di un’Esposizione di Mussorgsky orchestrati da Ravel, o la versione dello stesso Ravel del suo Tombeau de Couperin. In tempi più recenti non possiamo non citare l’orchestrazione di Jean Françaix dei Preludi di Chopin o le innumerevoli versioni orchestrali realizzate da Stokowsky di opere pianistiche dal barocco al ‘900 (mirabile l’orchestrazione de La Cathèdral Engloutie di Debussy); fino ad arrivare ai nostri giorni con le bellissime strumentazioni realizzate da Giampaolo Testoni del Carnaval di Schumann e de L’Albero di Natale di Liszt. Organico: 2, 2, 2, 2, 4, 2, 3, arpa, celesta, vibrafono, xilofono, timpani, percussione (2 esecutori), Archi (12, 10, 8, 6, 4 min.) 18