CONDIZIONI DI VITA Individuo/famiglia Orda Società MOTIVAZIONI DELL’AGIRE Impulsi biologici Volontà del capo ↓ Consuetudine ↓ Morale sociale Legge ← Interazione ↓ Morale sociale IN SOCIETÁ alla predazione si sostituiscono la produzione e lo scambio alla forza fisica la forza sociale l’economia diventa arte di produrre e scambiare beni la politica arte di creare alleanze per gestire il potere Nasce l’etica che è ricerca della morale universale (giustizia) Dal loro intreccio nascono le LEGGI LEGGI SOCIALI MOTIVAZIONI DELL’AGIRE SOCIALE SOTTO L’ASPETTO DELLA NECESSITÁ (OBBLIGO) O DELLA VOLONTÁ (SCELTA) LEGGI SOCIALI LEGGE DEL PIU΄ FORTE LEGGE DELL’INERZIA LEGGE DELL’ADATTAMENTO Nella polis La politica è diritto-dovere Diritto in quanto esercizio di libertà: partecipare alle decisioni Dovere in quanto agire sociale finalizzato a realizzare il bene della città L’economia è una necessità, attività di sussistenza Nell’impero La politica è gestione del potere L’economia creazione (khrematistike) e gestione (oikonomia) della ricchezza dell’imperatore o della famiglia Negli stati nazionali la Politica è Gestione del potere Negli stati nazionali assoluti il potere è di un’autorità Negli stati nazionali liberal-borghesi il potere è dei cittadini possidenti (voto per censo) Negli stati nazionali democratici (liberali e socialisti) il potere è del popolo (voto universale) Negli stati assoluti POLITICA è ricerca dei mezzi per realizzare la potenza dello Stato ECONOMIA è mezzo per realizzare la potenza dello Stato grazie alla ricchezza che viene dal mercato coi paesi esteri, è quindi scienza del mercato ECONOMIA In senso sostanziale è insieme delle attività orientate alla produzione, alla distribuzione e al consumo di beni e servizi per la sussistenza dell’uomo (concetto storicamente determinato) In senso formale e corrente è insieme di attività e organizzazioni che producono beni e servizi distribuiti attraverso il mercato (oltre la mera sussistenza) RAZIONALITÁ ECONOMICA è ricerca del massimo risultato con il minimo dei costi * È il comportamento a cui si ispirano gli operatori del mercato (ma vi sono anche comportamenti altrimenti ispirati) Economia negli stati nazionali assoluti MERCANTILISMO (è scienza creatrice) Indica cosa e come fare per creare ricchezza nazionale. Commercio estero e misure protezionistiche sono le cose più importanti: è la domanda estera che genera ricchezza FISIOCRAZIA (è scienza conoscitiva) Riconosce che la ricchezza nazionale nasce dall’agricoltura che origina il flusso regolare e circolare dei beni. LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA Conseguenze della guerra del Golfo sui prezzi del petrolio e del gas naturale: entrambi aumentarono, il primo per riduzione dell’offerta, il secondo per aumento della domanda. FLUSSO CIRCOLARE E REGOLARE DEI BENI BENI E SERVIZI ↓ FAMIGLIE ↑ IMPRESE ↓ ↑ FATTORI DI PRODUZIONE FLUSSO CIRCOLARE E REGOLARE DEL DANARO ← REDDITO ← ↓ FAMIGLIE ↑ IMPRESE ↓ ↑ SPESE PER BENI E SERVIZI Negli stati nazionali liberali ECONOMIA = LIBERISMO POLITICA = LIBERALISMO Caratteristiche dell’economia: libera iniziativa imprenditoriale legge dei flussi legge della domanda e dell’offerta Caratteristiche della politica: stato minimo → assenza di reciprocità e redistribuzione (garantisce la concorrenza, i servizi pubblici essenziali e un sostegno ai più deboli) IDEALTIPI DI STATO E MERCATO Intervento dello stato nell’economia Minimo -----------------------------------------→ Massimo liberismo puro collettivismo puro Lo stato fissa solo le condizioni generali perché il mercato possa operare senza vincoli Lo stato possiede i mezzi di produzione e distribuisce le risorse (redistribuzione pura – economia pianificata) Economia mista Lo stato fissa regole per assicurare la concorrenza e la protezione dei soggetti più deboli RAPPORTI STATO-MERCATO FAMIGLIA: assenza di stato e mercato, esistenza di reciprocità generalizzata (tutto è della famiglia e di tutti) ORDA: assenza di stato e mercato, esistenza di reciprocità istituzionalizzata (tutto è di tutti ma è il capo che distribuisce) CITTA’-STATO: libero mercato protetto dallo stato IMPERI: mercato secondo ius civile LIBERI COMUNI: mercato secondo iura propria STATI ASSOLUTI: Politica=Assolutismo Economia=Mercantilismo e Fisiocrazia STATI LIBERALI: Politica=Liberalismo Economia=Liberismo LA REDISTRIBUZIONE La reciprocità non è sufficiente a regolare i rapporti economici nelle società complesse. Si rende necessaria l’esistenza di un centro organizzatore della reciprocità (stato) al quale trasferire beni e risorse (tributi) perché esso le redistribuisca fra i membri della società ECONOMIA MODERNA (neoclassica) – MARGINALISMO CARATTERISTICHE 1 - Produzione e consumo di massa (Seconda rivoluzione industriale) 2 - Il valore di un bene è nell’utilità per il consumatore 3 - Il valore del lavoro è dato dall’utilità che esso ha per il lavoratore (differenza tra utilità e disutilità) 4 - Il consumatore distribuisce il reddito fra beni di pari utilità marginale (calcolo razionale) 5 - La disoccupazione è volontaria MARGINALISMO Scuola francese: equilibrio generale dei mercati Scuola inglese: equilibri parziali dei mercati (ceteris paribus) Scuola austriaca: equilibrio ciclico (innovazioni) TEORIA DELLE PREFERENZE TEMPORALI DEL CONSUMATORE Un consumatore può preferire . consumo maggiore del reddito (→ ricorso al prestito) . consumo totale del reddito (sottovalutazione dei bisogni futuri) ∫ investimenti . consumo minore del reddito (→ risparmio → ∫ prestiti ) ∫ liquidità TEORIA DEL BENESSERE SOCIALE Il benessere migliora quando . aumenta la somma delle utilità di tutti (criterio utilitarista) . i redditi dei singoli si approssimano a quello medio (criterio egualitario) . migliorano le condizioni di quanti stavano peggio (criterio equitativo) . migliorano le condizioni secondo definizioni decise dai cittadini (criterio delle definizioni intermedie) MARGINALISMO – RAPPORTI STATO-MERCATO Lo stato deve garantire . Redistribuzione del reddito (ma con basse aliquote fiscali) . Servizi pubblici essenziali . Concorrenza . Informazione simmetrica RECESSIONE calo del PIL per più mesi e aumento della disoccupazione DEPRESSIONE recessione più lunga e più grave (diminuzione dei consumi, dei profitti e degli investimenti) DEFLAZIONE diminuzione generalizzata dei prezzi determinata dalla contrazione dei consumi seguita da aumento della disoccupazione INTERVENTI REGOLATIVI DEL MERCATO DA PARTE DELLO STATO In situazioni normali (mediante la fiscalità ordinaria): . produzione e gestione di beni pubblici e infrastrutture (che i privati non hanno interesse a produrre) . regolamentazione antitrust . sostegno settori in difficoltà In situazioni di crisi (anche in deficit): . interventi finanziari per stabilizzare i mercati (sostegno ai consumi e agli investimenti mediante bassi tassi d’interesse) . politica fiscale in favore dei più deboli . investimenti produttivi per creare lavoro Flusso del reddito ← ↓ ↑ ∫ consumi (=produzione) Produttori→Reddito→∫ ∫ liquidità ∫ risparmi ∫ imposte ∫ investimenti = richieste dei produttori ↑ ↓ ← Legge della formazione dei prezzi Il mercato si autoregola attraverso attraverso l’incontro di domanda e offerta dando luogo a un prezzo di equilibrio, secondo uno schema semplificato, che presuppone l’esistenza della concorrenza perfetta: - molti produttori-venditori e compratori-consumatori, - facilità di ingresso per i nuovi produttori, - conoscenza simmetrica del mercato e dei beni scambiati da parte di produttori e consumatori, nessuno dei quali ha la possibilità di influenzarlo in maniera sensibilmente maggiore degli altri, - merci perfettamente equivalenti. Mercato E’ un insieme di scambi di natura economica, aventi per oggetto un diritto di proprietà o di uso su beni o servizi o una prestazione di lavoro. Si dice mercato anche il luogo in cui avvengono gli scambi, che può essere reale o virtuale. Caratteristiche: - libertà di azione dei partecipanti, - regole per lo svolgimento degli scambi e un’organizzazione che ne cura il rispetto, - prezzo formato dalle preferenze dei partecipanti secondo la legge di formazione dei prezzi, - un mezzo di pagamento comune a tutti i partecipanti. Mercato reale E’ quello in cui non si realizza la concorrenza perfetta ma una situazione tendenzialmente concorrenziale poiché lo stato emana leggi e regolamenti per evitare la formazione di monopoli e oligopoli. L’economia contemporanea di mercato reale 1 - Nella società odierna non più solo il commercio, ma anche la produzione, è regolata dal mercato (marginalismo) poiché le informazioni veicolate dai prezzi spingono gli imprenditori a costituire, ampliare o dismettere attività economiche con lo scopo di realizzare un profitto. 2 - Esiste un forte grado di autonomia dell’economia nei confronti della società. 3 – Gli interventi regolativi dello Stato sia nel governo dell’economia sia nell’organizzazione dei servizi di welfare tendono a limitare l’autonomia dell’economia. LA FIDUCIA 1 - Il mercato non può essere svincolato dai rapporti sociali, è necessaria la creazione di un ambiente che crei fiducia e favorisca sia il rispetto degli impegni sottoscritti nei contratti sia i consumi. 2 - Quanto più le istituzioni sociali contribuiscono a realizzare un clima di fiducia reciproca tra gli operatori economici, tanto più cresce l’efficienza e tanto meno sono necessari costosi controlli e attività giuridiche. DOTTRINA ECONOMICA KEYNESIANA Lo stato deve intervenire sul mercato per superare le crisi diventando: consumatore quando c’è crisi di domanda di beni e servizi rispetto all’offerta, investitore quando c’è crisi di offerta di risparmi privati per investimenti rispetto alla domanda di investimenti, se necessario, anche indebitandosi. CAPITALISMO CARATTERISTICHE . Proprietà privata dei capitali destinati a produrre profitto . Libertà di iniziativa economica . Reinvestimento del profitto PROBLEMI . Grandi capitali e pauperismo . Conflitto fra classi . Controllo qualità e quantità . Inefficienza imprese pubbliche NEOCAPITALISMO . Globalismo . Separazione proprietà-gestione (tecnocrazia) . Tendenza a oligopoli, reti, holding (autonomia dalla politica) . Stato minimo (interventi limitati) NEOLIBERISMO PRINCIPI . Impossibilità di pianificazione . Generalizzazione della mano invisibile INDICAZIONI OPERATIVE PER I GOVERNI NEOLIBERISTI . Deregolamentazione e privatizzazione dei servizi non essenziali (per rafforzare la concorrenza e ricreare efficienza) . Riduzione della tassazione . Reddito minimo . Controllo della qualità . Politica monetaria espansiva MONETARISMO . La moneta disponibile sul mercato, che dipende dai tassi d’interesse, determina il livello dei prezzi e quindi del salario reale. . La politica fiscale può determinare un aumento del salario reale attraverso una diminuzione della tassazione sul lavoro, che fa diminuire i prezzi, o sui redditi. . Tassi d’interesse bassi possono far aumentare consumi e investimenti oppure determinare scelte speculative con conseguente blocco di consumi e investimenti (trappola della liquidità). . La politica monetaria e fiscale è inefficace se prevedibile (teoria delle aspettative razionali). SVILUPPO DELL’ECONOMIA Preistoria Antichità Impero romano Feudalesimo Liberi comuni Stati nazionali Stati moderni Predazione e consumo Produzione e commercio I fase: capitalismo agrario II fase: capitalismo protoindustriale III fase: prefeudalesimo Economia di sussistenza Capitalismo - Imprenditoria artigianale Commercio - Banche Capitalismo - Imprenditoria industriale Liberismo (economia di mercato) Neocapitalismo – Monetarismo Con la produzione e il commercio nascono i problemi della scarsità, dell’efficienza, dello scambio, dell’usura. TEORIE DEL BENESSERE Principio di Arrow: Il livello del benessere dipende dalla distribuzione iniziale delle risorse. Teoria di Bentham: Il livello del benessere aumenta quando cresce la somma dei redditi della popolazione. Teoria della distribuzione: Il livello del benessere aumenta quando i redditi dei cittadini si avvicinano a quello medio. Teoria di Rawls: Il livello del benessere aumenta quando migliorano i redditi dei cittadini che stavano peggio. Teoria delle definizioni intermedie: Il livello del benessere migliora quando migliorano le condizioni generali dei cittadini secondo definizioni condivise, quindi con riferimento non solo al reddito o PIL ma al BES (benessere equo sostenibile) o l’ISU (indice di sviluppo umano).