TEST DI SELEZIONE CLaMEP a.a. 2011-2012
1) Secondo quanto disposto dall’art. 2423 c.c., il bilancio di esercizio deve fornire una
rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria della società e del risultato
economico dell’esercizio che sia:
A. veritiera e corretta;
B. chiara e precisa;
C. vera e corretta;
D. chiara e corretta.
2) Il Return On Equity (ROE):
A. misura l’onerosità del capitale di terzi;
B. è dato dal rapporto fra le vendite nette del periodo e il risultato operativo;
C. è dato dal rapporto fra l’utile o la perdita dell’esercizio e la media del patrimonio netto del
periodo;
D. misura la produttività aziendale.
3) Il net cash flow di gestione corrente (ossia, il flusso di cassa generato dall’attività
operativa):
A. è un risultato presentato nel conto economico prima del risultato operativo;
B. è un valore presentato nello stato patrimoniale fra le passività;
C. è un risultato presentato nel rendiconto finanziario (o rendiconto finanziario di cash);
D. per definizione non può assumere un valore positivo.
4) Se un’impresa aumenta il proprio rapporto di indebitamento:
A. riduce la cosiddetta “leva finanziaria”;
B. aumenta la cosiddetta “leva finanziaria”;
C. riduce il proprio rischio finanziario;
D. riduce il proprio rischio operativo.
5) Il Return On Investment caratteristico (ROIc), definito come rapporto fra il risultato
operativo caratteristico e la media degli investimenti caratteristici del periodo:
A. è negativamente correlato al ROE;
B. è negativamente correlato alla redditività delle vendite (ROS);
C. misura la redditività degli investimenti nella gestione caratteristica;
D. misura l’onerosità dei finanziamenti da terzi.
6) I costi operativi sono classificati secondo la loro “funzione” (o destinazione), e non sulla
base della loro “natura”:
A. nel conto economico riclassificato a costo del venduto (o “americano”);
B. nel conto economico civilistico ex art. 2425 c.c.;
C. nel conto economico riclassificato a PILc e MOLc (ovvero nel conto economico
riclassificato a valore della produzione);
D. nello stato patrimoniale riclassificato destinativo-finanziario.
1
7) Non fanno parte dell’aggregato A “Valore della produzione” del conto economico
civilistico (art. 2425 c.c.):
A. i ricavi di vendita;
B. la variazione delle rimanenze di prodotti finiti;
C. la variazione delle rimanenze di materie prime;
D. le produzioni interne.
8) Il rendiconto finanziario di capitale circolante netto finanziario (CCNf) fornisce
informazioni:
A. sui ricavi e i costi del periodo;
B. sui flussi finanziari del periodo;
C. sull’onerosità degli investimenti;
D. sulla struttura patrimoniale dell’azienda.
9) Attualmente le società con titoli quotati in mercati regolamentati europei (come, ad
esempio, le cosiddette società “quotate” alla Borsa Valori di Milano) devono redigere il
bilancio consolidato in conformità:
A. ai principi contabili italiani emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
B. alle norme del codice civile (artt. 2423 e seguenti) integrate e interpretate dai principi
contabili italiani emanati dall’Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
C. ai principi contabili internazionali IAS/IFRS omologati dall’Unione Europea;
D. ai principi contabili statunitensi, noti come US GAAP.
10) Secondo l’art. 2423-bis c.c., i criteri di valutazione:
A. possono essere sempre e comunque modificati da un esercizio all’altro purché la modifica
sia illustrata nella nota integrativa;
B. possono essere sempre e comunque modificati da un esercizio all’altro purché la modifica
sia illustrata nella relazione sulla gestione;
C. possono essere modificati da un esercizio all’altro solo se ricorrono casi eccezionali e la
modifica deve essere motivata nella relazione sulla gestione;
D. possono essere modificati da un esercizio all’altro solo se ricorrono casi eccezionali e la
modifica deve essere motivata nella nota integrativa.
11) Il valore delle rimanenze di materie prime nello stato patrimoniale civilistico (art. 2424
c.c.) è presentato nell’aggregato:
A. A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
B. B) Immobilizzazioni
C. C) Attivo circolante;
D. nessuna delle precedenti.
12) La forma del conto economico ex art. 2425 c.c. è:
A. a sezioni divise e contrapposte;
B. scalare;
C. a sezioni divise e sovrapposte;
D. nessuna delle precedenti.
13) La contabilità analitica:
A. è anche detta contabilità di magazzino;
B. è la parte più dettagliata della contabilità generale;
C. misura principalmente il risultato economico d'esercizio e il capitale di funzionamento;
D. nessuna delle precedenti.
2
14) Il direct costing evoluto:
A. calcola margini lordi industriali;
B. calcola due diversi margini di contribuzione;
C. calcola risultati netti per linea di prodotto;
D. coincide con il full costing.
15) Il budget di tesoreria ha la finalità di determinare:
A. il risultato economico di budget;
B. i saldi di magazzino per periodi infrannuali assai brevi;
C. i saldi di cassa per periodi infrannuali assai brevi;
D. il margine di contribuzione per linea di prodotto.
16) Il sistema unico integrato (di contabilità generale e analitica):
A. è tenuto in forma libera;
B. non consente di produrre informazioni sistematicamente rilevanti per il controllo di
gestione;
C. fa uso di conti civilistici, conti gestionali e conti comuni;
D. fa uso unicamente di conti civilistici.
17) Il cost plus pricing:
A. determina un prezzo remuneratore sulla base del costo unitario di produzione più un
margine di utile sperato;
B. determina il costo di produzione partendo dal prezzo di acquisto e aggiungendo un mark-up;
C. determina il costo di produzione partendo dal prezzo di acquisto e sottraendo un mark-up;
D. determina un prezzo di pareggio, pari alla somma dei costi diretti di prodotto.
18) I costi standard:
A. sono solo e soltanto strumenti per l’applicazione del federalismo fiscale;
B. sono costi preventivo ipotetici per il controllo dell’efficienza;
C. sono costi preventivo ipotetici per il controllo dell’efficacia;
D. sono i costi consuntivi di acquisto delle materie prime.
19) I centri di investimento:
A. sono centri di responsabilità economica che si ritrovano soltanto nelle investment banks
(banche di investimento);
B. sono centri di responsabilità economica che devono conseguire un obiettivo di risultato
operativo caratteristico o di margine di contribuzione;
C. sono centri di responsabilità economica nei quali il manager influenza prevalentemente i
ricavi di vendita;
D. nessuna delle precedenti.
20) Qual è l’obiettivo di un buon manager finanziario?
A. Minimizzare i costi di gestione.
B. Massimizzare la ricchezza degli azionisti.
C. Massimizzare i redditi.
D. Massimizzare il patrimonio aziendale.
3
21) Cosa deve perseguire un investitore razionale?
A. Minimizzare rischio e rendimento.
B. Minimizzare il rendimento e massimizzare il rischio.
C. Minimizzare il rischio e massimizzare il rendimento.
D. Massimizzare rischio e rendimento.
22) Perché non si utilizzano i redditi contabili nelle decisioni di investimento?
A. Sono più difficili da calcolare.
B. Risentono dei costi e dei ricavi non monetari.
C. Sono più incerti.
D. Sono influenzati dalle imposte.
23) Da che cosa dipende il valore attuale netto (VAN)?
A. Dai flussi di cassa e dal costo del capitale.
B. Dai redditi contabili e dal costo del capitale.
C. Dai redditi contabili e dal tasso di interesse.
D. Dai flussi di cassa e dal tasso di interesse.
24) Quali vantaggi esistono nella diversificazione di portafoglio?
A. Diminuisce il rischio complessivo.
B. Diminuisce il rischio specifico.
C. Diminuisce il rischio sistematico.
D. Diminuisce il rischio sintetico.
25) A quali condizioni il debito può influire sul valore dell’azienda?
A. In presenza di un mercato efficiente.
B. In presenza di investitori razionali.
C. In presenza di imposte indirette.
D. In presenza di imposte dirette.
26) Quale parametro non è presente nel Capital Asset Pricing Model (CAPM)?
A. Il rendimento dei titoli di Stato (ovvero il rendimento free risk).
B. Il premio per il rischio di mercato.
C. Il beta.
D. Il tasso di cambio.
27) Ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’imputazione a periodo di imposta
dei redditi di lavoro autonomo avviene:
A. secondo il principio della competenza economica;
B. secondo il principio della trasparenza;
C. secondo il principio di cassa;
D. senza criteri giuridicamente rilevanti.
28) L’imposta sul reddito delle società (IRES) è un’imposta:
A. proporzionale;
B. progressiva per scaglioni;
C. progressiva con alcune eccezioni;
D. nessuna delle precedenti.
4
29) I redditi fondiari:
A. sono quelli relativi ai fondi rustici;
B. costituiscono una sottocategoria del reddito d’impresa;
C. sono relativi ai terreni e ai fabbricati situati nel territorio dello Stato;
D. sono i redditi prodotti dall’imprenditore agricolo.
30) Gli enti non commerciali:
A. non svolgono alcuna attività commerciale;
B. svolgono solo attività non lucrative;
C. non hanno, per oggetto esclusivo o principale, l’esercizio di attività commerciali;
D. hanno, per oggetto esclusivo o principale, l’esercizio di attività commerciali.
31) Sono soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (IRES):
A. le società residenti e non residenti nel territorio dello Stato;
B. le società di capitali e gli enti commerciali e non commerciali, residenti e non residenti, i
trust;
C. le società di capitali e le società di persone;
D. le società di persone.
32) Lo Statuto dei diritti del contribuente:
A. è contenuto nella Costituzione;
B. è una norma di rango costituzionale;
C. è una legge ordinaria, alla quale la giurisprudenza ha riconosciuto valore idealmente
superiore alle altre;
D. rientra tra gli atti amministrativi di particolare rilievo.
33) La stabile organizzazione:
A. è l’elemento necessario per configurare il reddito d’impresa;
B. è tassabile solo se produce redditi nel territorio dello Stato;
C. è un elemento irrilevante ai fini della tassazione dei non residenti;
D. rileva solo ai fini delle imposte sui redditi e non dell’IVA.
34) Una società in nome collettivo:
A. nasce con l’iscrizione nel registro delle imprese;
B. può essere costituita a tempo indeterminato;
C. può esercitare esclusivamente un’attività commerciale;
D. può essere costituita da un unico socio con atto unilaterale.
35) In una società in nome collettivo:
A. tutti i soci sono necessariamente amministratori;
B. in caso di pluralità di amministratori si costituisce un consiglio di amministrazione;
C. il socio non amministratore può chiedere agli amministratori notizia sullo svolgimento degli
affari sociali;
D. nessuna delle precedenti.
5
36) In caso di trasformazione di una società in nome collettivo in una società a responsabilità
limitata:
A. i soci sono obbligati ad effettuare nuovi conferimenti;
B. occorre il consenso di tutti i soci;
C. i soci restano illimitatamente responsabili per le obbligazioni sociali sorte anteriormente alla
trasformazione;
D. occorre il consenso dei creditori sociali anteriori alla trasformazione.
37) In una società per azioni:
A. possono essere emesse azioni prive del diritto di voto;
B. le azioni possono essere cedute soltanto previo consenso dell’organo amministrativo;
C. ciascun socio può possedere azioni di una sola categoria;
D. in caso di recesso il socio ha diritto di ottenere dalla società almeno il rimborso del valore
nominale delle azioni.
38) In una società per azioni che abbia adottato il modello tradizionale di amministrazione e
controllo:
A. il consiglio di amministrazione può attribuire tutte le proprie competenze ad un
amministratore delegato, riservandosi un ruolo di controllo;
B. l’amministratore delegato ha il compito di curare l’assetto organizzativo della società;
C. l’amministratore delegato può essere revocato dal consiglio di amministrazione soltanto per
giusta causa;
D. l’amministratore delegato riferisce sul proprio operato esclusivamente all’assemblea degli
azionisti.
39) In una società a responsabilità limitata:
A. i patti parasociali sono vietati;
B. gli amministratori sono obbligatoriamente scelti fra i soci;
C. in caso di pluralità di amministratori lo statuto può prevedere che essi agiscano
disgiuntamente;
D. la cessione delle quote di partecipazione deve risultare dal libro dei soci.
40) Verificatasi una causa di scioglimento di una società per azioni:
A. gli amministratori nominano i liquidatori;
B. l’assemblea straordinaria può deliberare la revoca dello stato di liquidazione;
C. i soci hanno diritto di ottenere il rimborso dei conferimenti, pena la responsabilità dei
liquidatori;
D. se il patrimonio sociale risulta insufficiente a soddisfare tutti i creditori sociali, al pagamento
sono obbligati i soci proporzionalmente alla partecipazione sociale di ciascuno.
6