ALIMENTATORE AUTOMATICO PER PROTEZIONE

GASD
C.07.05.15
Foglio 1 di 12
ALIMENTATORE AUTOMATICO PER PROTEZIONE CATODICA TELEMISURABILE
ALIMENTATO A 12 V
INDICE
1.
PREMESSA .....................................................................................................................................................2
2.
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE .......................................................................................................2
3.
LEGGI E NORME DI RIFERIMENTO............................................................................................................2
4.
TERMINI, SIMBOLI E DEFINIZIONI ..............................................................................................................3
5.
CONDIZIONI DI PROGETTO.........................................................................................................................3
6.
CARATTERISTICHE GENERALI..................................................................................................................4
7.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE VINCOLANTI ..................................................................................6
8.
VERIFICHE E CONTROLLI ...........................................................................................................................8
9.
MARCATURA ................................................................................................................................................11
10.
DOCUMENTAZIONE ....................................................................................................................................12
11.
ISTRUZIONI PER LA CONSERVAZIONE, MOVIMENTAZIONE E TRASPORTO ...............................12
COMPILATO
VERIFICATO
APPROVATO
1
REV.
Data
TECSPE
20/06/2011
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, INCLUSO IL DIRITTO DI RIPRODUZIONE, PARZIALE O TOTALE, IN OGNI FORMA E MODO. OGNI UTILIZZO ABUSIVO DEL PRESENTE “TESTO NORMATIVO” SARÀ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE.
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1. PREMESSA
Gli alimentatori oggetto di questa specifica fanno riferimento, per il principio di funzionamento, alla
norma UNI CEI 8
La presente specifica definisce i requisiti funzionali, le caratteristiche tecniche di funzionamento, le
caratteristiche costruttive, la documentazione tecnica, i materiali, le prove di tipo (qualifica), le prove
individuali e le prove di accettazione relative all'alimentatore automatico di protezione catodica alimentato a
12 V mediante sistema fotovoltaico
Il Fornitore deve operare secondo un sistema qualità conforme alla norma UNI-EN-ISO 9001:2000
certificato da un organismo di certificazione accreditato
2. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente specifica si applica agli alimentatori automatici di protezione catodica alimentati a 12 V
mediante sistema fotovoltaico, da installare su gasdotti in corrispondenza di posti di protezione catodica
privi di alimentazione da rete 230 V
3. LEGGI E NORME DI RIFERIMENTO
Per le Leggi e le norme di seguito elencate, per quanto applicabili, deve essere fatto riferimento
all'ultima edizione in vigore
LEGGE 186
LEGGE 791
DLgs615 121196
DLgs626 251196
DLgs277 3107.97
CEI 110-24
CEI 64-8/1-7
CT 3
CEI 16-3
CEI EN 60445
CEI EN 61293
CEI EN 60529
UNI CEI EN 45020
UNI 12954
UNI CEI 8
UNI EN ISO 9001:2000
Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed
elettronici
Attuazione della Direttiva del Consiglio della Comunità Europea
73/23/CE relativa alle garanzie di sicurezza che deve
possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato
entro alcuni limiti di tensione
Attuazione della Direttiva 89/336/CE del Consiglio del 3 Maggio
1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati
Membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata
ed integrata dalla Direttiva 92/31/CE del Consiglio del 28 Aprile
1992, dalla Direttiva 93/68/CE del Consiglio del 22 Luglio 1993
e dalla Direttiva 93/97/CE del Consiglio del 29 Ottobre 1993
Attuazione della direttiva 93/68/CE in materia di marcatura CE
del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni
limiti di tensione
Modificazioni al decreto legislativo n° 626 del 25.11.96.
Guida all'applicazione del decreto legislativo sulla compatibilità
elettromagnetica (EMC).
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
Documentazione e segni grafici.
Colori degli indicatori luminosi e dei pulsanti.
Individuazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità di
conduttori designati e regole generali per un sistema
alfanumerico.
Marcatura delle apparecchiature elettriche con riferimento ai
valori nominali relativi alla alimentazione - Prescrizioni di
sicurezza.
Gradi di protezione degli involucri.
Termini generali e loro definizioni riguardanti la normazione e le
attività connesse.
Protezione catodica di strutture metalliche interrate – Criteri
generali.
Alimentatore di protezione catodica.
Sistemi di gestione per la qualità.
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4. TERMINI, SIMBOLI E DEFINIZIONI
E
Punto di collegamento per l’elettrodo di riferimento rame solfato di rame (Cu-CuSO4), di tipo fisso - interrato, ubicato
adiacente alla struttura da proteggere catodicamente ad una
distanza non maggiore di 0,5 m.
DR
Punto di connessione del dispersore per impianto di
protezione catodica a corrente impressa, costituito da ferro o
ferro silicio e ubicato ad almeno 50 m dalla struttura da
proteggere. “DR” corrisponde al polo positivo dell’uscita
dell’alimentatore.
M
Punto di connessione del metanodotto/struttura da proteggere
catodicamente; “M” corrisponde al polo negativo dell’uscita
dell’alimentatore (circuito di potenza) e al polo negativo
dell’ingresso dell’alimentatore (circuito di reazione).
Circuito di potenza
Uscita di potenza dell’alimentatore automatico, attraverso il
quale viene generata la corrente di protezione catodica; il polo
positivo è contrassegnato con “DR” il polo negativo è
contrassegnato con “M”.
Circuito di reazione
Canale di ingresso dell’alimentatore automatico, attraverso il
quale viene rilevato il valore di potenziale di protezione
catodica misurato tra il metanodotto “M” (polo negativo) e
l’elettrodo di riferimento “E” (polo positivo).
In condizioni di protezione catodica, sulla strumentazione e ai
capi delle boccole di misura E-M dell’alimentatore automatico
devono essere indicati/rilevati (misura diretta) valori di
tensione negativa.
Funzionamento a corrente costante
L’alimentatore automatico eroga un valore prefissato di
corrente a prescindere dalle variazioni del campo elettrico
esterno.
Funzionamento a corrente variabile
L’alimentatore automatico in funzione delle variazioni del
campo elettrico esterno, regola in modo automatico la
quantità di corrente erogata, mantenendo costante il
potenziale di riferimento.
Funzionamento a corrente variabile
con corrente di base
L’alimentatore automatico in funzione delle variazioni del
campo elettrico esterno, regola in modo automatico la
quantità di corrente erogata garantendo in ogni caso un
valore minimo di corrente prefissato.
Verifica risposta a gradino ad anello aperto Verifica del tempo di risposta dell’alimentatore ad una brusca
variazione di tensione applicata sul circuito di reazione, senza
erogazione di corrente.
Verifica risposta a gradino ad anello chiuso Verifica del tempo di risposta dell’alimentatore ad una brusca
variazione della corrente erogata.
5. CONDIZIONI DI PROGETTO
L’alimentatore automatico deve essere progettato per le seguenti condizioni ambientali di impiego:
a) Temperatura ambiente di funzionamento da - 10 a + 60 °C
b) Umidità relativa dal 10 al 95 %
c) Inquinamento dell'aria
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d)
e)
f)
g)
h)
L'alimentatore automatico può funzionare in ambienti salini e soggetti a polvere e sabbia.
Lo stesso durante il normale funzionamento è alloggiato all'interno di un armadio custodia con
grado di protezione IP44 (CEI EN 60529).
Sollecitazioni meccaniche e vibrazioni
L'alimentatore automatico deve essere in grado di sopportare le vibrazioni e gli urti dovuti al
trasporto stradale anche su strade sterrate.
Sovratensioni di origine atmosferica
L'alimentatore automatico è soggetto a sovratensioni e sovracorrenti di origine atmosferica, che
potrebbero manifestarsi sull’uscita e sull'ingresso del segnale di reazione sia di modo comune
che di modo differenziale.
Disturbi presenti sulla condotta
L'alimentatore automatico connesso alla condotta può essere soggetto a disturbi che
sovrapponendosi al segnale di reazione modificano i parametri di funzionamento e, essendo
applicati sull'uscita in corrente continua, potrebbero modificare la corrente erogata
dall'alimentatore automatico.
L’alimentatore automatico viene abbinato ad una sorgente di alimentazione a pannelli solari.
Al fine di garantire il corretto bilancio energetico tra l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico e
quella impiegata dall’alimentatore, lo stesso deve avere un autoconsumo in tutte le condizioni di
esercizio ≤ 50 mA. L’alimentatore è impiegato per erogare una corrente media giornaliera non
maggiore di 300 mA, con punte di lavoro sporadiche, distribuite nelle 24 ore, con durata non
maggiore di 10 secondi e con valore di picco prossimo alla corrente max erogabile.
L’alimentatore automatico deve avere un coefficiente MTBF “Mean Time Between Failure” non
minore di 20 anni.
6. CARATTERISTICHE GENERALI
6.1.
Alimentazione
L'alimentatore automatico deve essere alimentato mediante sistema fotovoltaico con batteria a
12 V, esclusi dalla fornitura.
6.2.
Caratteristiche di uscita
L'uscita deve essere in corrente continua con le seguenti caratteristiche:
tensione nominale a pieno carico (6 A) compresa tra 12V e 50 V;
corrente massima nominale 6 A;
massimo rumore a larga banda sulla tensione di uscita in tutte le condizioni di
funzionamento: 50 mVeff;
massimo rumore a larga banda sulla corrente di uscita in tutte le condizioni di
funzionamento: 20 mAeff.
6.3.
Caratteristiche di funzionamento
a) Funzionamento a corrente costante
L'alimentatore automatico deve consentire di far fronte alle variazioni del sistema condottaambiente-dispersore, mantenendo costante nel tempo l'erogazione di corrente ad un valore
impostato da 10 mA a 6 A (anche in corto-circuito), anche in presenza dei disturbi di cui al
paragrafo 5 punto f.
Le tolleranze ammesse sulla corrente regolata sono:
- ± 10 mA se la corrente impostata è minore di 100 mA;
- ± 15 mA se la corrente impostata è compresa tra 100 mA e 1 A;
- ± 30 mA se la corrente impostata è compresa tra 1 A e 6 A.
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b) Funzionamento a corrente variabile
L'alimentatore automatico deve consentire di far fronte alle variazioni del campo elettrico
esterno variando la corrente erogata da 0 ad un massimo di 6 A, non permettendo al potenziale
della condotta rispetto all'elettrodo di riferimento, rilevato sul circuito di reazione, di assumere
valori più positivi rispetto ad un valore di riferimento in presenza dei disturbi di cui al paragrafo 5
punto f. impostato, anche
Per valori di potenziale della condotta più negativi del potenziale impostato, l'alimentatore
automatico non deve erogare corrente.
Il valore di potenziale impostabile deve essere compreso tra - 1 e - 5 V compresi.
La tolleranza ammessa sul potenziale regolato deve essere ± 25 mV.
c) Funzionamento a corrente variabile con corrente di base
L'alimentatore automatico nel funzionamento di cui al punto b) precedente deve consentire di
erogare una corrente minima (corrente di base) anche per potenziali della condotta più negativi
del potenziale impostato.
La corrente di base deve avere caratteristiche e tolleranze analoghe a quelle riportate al punto
a) per il funzionamento a corrente costante.
d) Verifica della massima erogazione di corrente
L’alimentatore deve essere dotato di un pulsante che permetta, in funzionamento a corrente
variabile, di verificare la massima erogazione di corrente dell’alimentatore; nella condizione di
corto circuito dell’uscita l’alimentatore deve erogare la corrente massima nominale.
6.4.
Impedenza di ingresso
L'ingresso del segnale di reazione deve presentare una impedenza ≥ 700 kΩ.
6.5.
Velocità di risposta
I tempi di risposta dell’alimentatore nelle varie condizioni di funzionamento riportate nel
paragrafo 6.3 devono rispettare le seguenti caratteristiche:
a) Risposta a gradino ad anello aperto (funzionamento a corrente variabile)
La risposta ad un gradino di tensione di 3 V di ampiezza sull'ingresso del segnale di
reazione deve:
- raggiungere per la prima volta il valore di regime in un tempo minore di 100 ms;
- presentare una sovraelongazione massima del 60 % rispetto il valore di regime;
- possedere un tempo di assestamento minore di 30 ms.
b) Risposta a gradino ad anello chiuso (funzionamento a corrente variabile)
La risposta ad un gradino di tensione sull'ingresso del segnale di reazione, che
provochi sia la variazione della corrente erogata da 0,5 A a 6 A che la variazione della
tensione di uscita da 2 V al valore massimo ≤ 50 V, deve compensare la variazione del
potenziale regolato in un tempo minore di 250 ms.
c) Risposta a gradino ad anello chiuso (funzionamento a corrente costante)
La risposta ad un gradino di carico, che provochi la variazione della tensione di uscita
da 2 V al valore massimo ≤ 50 V, deve compensare la variazione della corrente
regolata in un tempo minore di 100 ms.
d) Risposta a gradino a corrente variabile con corrente di base impostata
Il passaggio dal funzionamento a corrente variabile al funzionamento in corrente di
base e viceversa deve avvenire in un tempo minore di 250 ms.
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6.6.
Rendimento
Il rendimento con tensione nominale di alimentazione (12 V) non deve essere minore del 75 %
per tutte le erogazioni da 1 a 6 A.
Il rendimento deve essere calcolato come rapporto percentuale tra la potenza in ingresso e la
potenza erogata dall’alimentatore su un carico puramente resistivo.
Nel calcolo deve essere considerato l’autoconsumo dell’alimentatore di cui punto 5g.
7. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE VINCOLANTI
L'alimentatore automatico deve essere costruito con materiali atti a resistere, in riferimento
all’MTBF, alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e termiche, nonché agli effetti dell'umidità che
possono verificarsi durante l’esercizio.
Per quanto possibile devono essere utilizzati materiali di serie e normalizzati reperibili sul mercato
con un corrispondente intercambiabile e marchio IMQ.
I materiali devono essere idonei per le condizioni ambientali di cui al paragrafo 5.
L'alimentatore automatico deve essere rispondente alle norme UNI, CEI, CENELEC e alle Leggi
vigenti in materia.
Tutti i circuiti stampati devono essere sottoposti a tropicalizzazione.
7.1.
Protezione da sovratensioni di origine atmosferica
L’alimentatore automatico deve essere provvisto di idonee protezioni contro le sovratensioni e
sovracorrenti, tali da non interrompere il funzionamento dell’alimentatore automatico se non per
breve durata.
L’alimentatore automatico deve essere progettato per assicurare 3 anni senza danni derivanti
da sovratensioni e cortocircuiti.
I dispositivi di protezione utilizzati per il canale di uscita, devono essere dimensionati dal
Costruttore ed idonei a garantire la protezione dell’apparato. Comunque devono avere le
seguenti caratteristiche minime:
tensione di lavoro: 70 ÷ 150 Veff
corrente di scarica: (8/20 µs): ≥ 50 kA
energia assorbita: (2 ms): > 400 J
per la protezione del circuito di potenza M - DR
tensione di lavoro: 70 ÷ 150 Veff
corrente di scarica (8/20 µs): ≥ 5 kA
energia assorbita (2 ms): > 100 J
per la protezione del circuito di reazione E - M
Per quanto riguarda la protezione del circuito di potenza (M - DR) i dispositivi di protezione
devono essere collegati tra i poli M e DR e tra M e T (terra).
Non è consentito realizzare i dispositivi di protezione con più componenti collegati in
parallelo tali da raggiungere le caratteristiche elettriche sopra riportate.
I componenti del dispositivo di protezione utilizzati per il canale di uscita devono essere
ubicati all’interno dell’alimentatore e separati fisicamente dalla circuiteria interna mediante
l’uso di involucri, setti di separazione o altro.
Inoltre deve essere possibile la loro facile ispezione e sostituzione.
Devono essere previste idonee protezioni anche per l’ingresso di alimentazione.
7.2.
Tensione nominale circuito di potenza
La tensione nominale presente all’uscita del circuito di potenza deve essere elevata rispetto alla
tensione di alimentazione, fino ad un massimo valore di 50V fermo restando l’autoconsumo
dell’alimentatore di cui punto 5g.
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7.3.
Massa
La massa dell'alimentatore automatico, completo di tutti i suoi componenti, non deve essere
maggiore di 12 kg.
7.4.
Custodia alimentatore automatico
L'alimentatore automatico deve essere disposto in un rack con dimensioni d'ingombro non
maggiori di 500 x 250 x 300 mm (larghezza x altezza x profondità), provvisto di maniglie laterali
non sporgenti dalla custodia e di maniglie frontali.
Per le maniglie frontali è ammessa una sporgenza massima di 35 mm.
Il rack deve essere realizzato in alluminio con trattamento di satinatura fine e alodine 1000.
Il pannello frontale deve essere pitturato in colore grigio RAL 7035.
Il rack deve avere un grado di protezione idoneo a garantire la funzionalità alle condizioni di
progetto previste al punto 5 e comunque, ai soli fini della protezione delle persone, non inferiore
a IPXXB (CEI EN 60529) per le superfici laterali e IPXXD (CEI EN 60529) per le superfici
superiore ed inferiore.
Le aperture di entrata cavi devono essere tali che, con i cavi installati, siano assicurate le
misure di protezione contro i contatti diretti e il grado di protezione previsti nella presente
specifica.
Tutta la viteria utilizzata deve essere in acciaio inox AISI 304.
7.5.
Strumenti, dispositivi di misura e connettori
L'alimentatore automatico deve essere dotato dei seguenti strumenti e dispositivi di misura
disposti sul pannello frontale:
interruttore generale;
portafusibile da pannello;
dispay LCD 3 ½ cifre con selettore per la misura della differenza di potenziale rilevata tra il
metanodotto M e l’elettrodo di riferimento E, della corrente di uscita I e della tensione di
uscita applicata tra metanodotto M e dispersore DR;
scheda per la regolazione del potenziale di riferimento e della corrente di base, i cui
comandi possono essere costituiti da tastiera alfa-numerica oppure da potenziometri con
nonio centesimale o dispositivi equivalenti;
pulsante per la prova di massima erogazione di corrente identificato con “PROVA”;
selettore di funzionamento “corrente costante – corrente variabile”.
Nota: Per il potenziale E - M devono poter essere letti valori compresi almeno nel range tra + 12
V e – 12 V.
-
Morsettiera ingresso/uscita ubicata sul pannello frontale lato destro costituita da 6 morsetti
a vite separati (larghezza morsetti 8 mm) idonea per capicorda a forcella, contraddistinti nel
seguente modo:
“+ 12 V” alimentazione corrente continua;
“- 12V”;
"+ DR" uscita in corrente continua;
"- M";
"+ E" ingresso segnale di reazione;
"- M";
-
n° 6 boccole di sicurezza per la misura della ten sione continua di uscita con foro cieco Ø 4
mm, grado di protezione IPXXB (CEI EN 60529), tensione nominale 1500 V, corrente
nominale 32 A, tensione di rottura 8,5 kV, temperatura di esercizio - 40 ÷ + 80 °C.
Le boccole devono essere identificate come di seguito descritto:
boccola positiva di colore rosso contraddistinta con "DR";
boccola negativa di colore nero contraddistinta con "M";
boccola positiva di colore rosso contraddistinta con "E";
boccola negativa di colore nero contraddistinta con "M";
boccola positiva di colore rosso, boccola negativa di colore nero contraddistinte con
"1A/1V” (shunt interno per misura in derivazione della corrente erogata).
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-
Connettore a 4 poli della ditta CANNON ITT modello XLR-4-31 (o equivalente) a cui
devono far capo:
. pin 1 (elettrodo di riferimento);
. pin 2 (condotta);
. pin 3 (negativo misura corrente erogata nel rapporto 1A/10 mV);
. pin 4 (positivo misura corrente erogata nel rapporto 1A/10 mV).
Il connettore deve essere utilizzato per il collegamento di uno strumento registratore a
microprocessore provvisto di canale voltmetrico e millivoltmetrico non galvanicamente
isolati tra loro.
La tolleranza sulla misura deve essere identica a quanto riportato nel paragrafo 6.3.
7.6.
Protezione contro i contatti diretti
Le parti attive dei circuiti elettrici devono essere protette contro i contatti diretti mediante
isolamento delle parti attive e mediante involucri o barriere (CEI 64-8).
Deve essere impedito il contatto con le parti attive durante le normali operazioni di verifica,
controllo, regolazione e misura.
7.7.
Protezione contro i contatti indiretti
La protezione deve essere realizzata tramite collegamento a terra delle masse (CEI 64-8).
L'alimentatore automatico deve essere provvisto di morsetto a vite M6 per il collegamento
all'impianto di terra di protezione.
Il morsetto deve essere disposto sul pannello frontale dell'alimentatore automatico (lato sinistro)
e provvisto di dado a calotta e rosette.
Il morsetto di terra deve essere identificato con relativo segno grafico conforme CEI 3.
7.8.
Rigidità dielettrica e isolamenti
Tutti i componenti facenti parte dell'alimentatore automatico devono avere distanze
d'isolamento conformi a quelle specificate nelle prescrizioni ad essi relative e comunque tali da
assicurare una rigidità dielettrica del circuito di uscita non minore di 500 Veff con dispositivi di
protezione scollegati.
Queste distanze devono rimanere inalterate nelle normali condizioni di servizio.
L'isolamento con dispositivi di protezione collegati deve essere maggiore di 100 V.
8. VERIFICHE E CONTROLLI
8.1.
Prove individuali
Il Fornitore deve effettuare su tutti gli alimentatori automatici prodotti le seguenti prove
individuali.
Tali prove devono assicurare che gli alimentatori prodotti siano perfettamente funzionanti e
conformi alla presente specifica.
-
Verifica delle caratteristiche di uscita
-
Verifica delle caratteristiche di funzionamento
-
Verifica della funzionalità della modalità “PROVA”
-
Verifica della rigidità dielettrica e dell’isolamento
La modalità di esecuzione delle prove è riportata nel paragrafo 8.3.
8.2.
Prove di accettazione
Le prove di accettazione devono essere effettuate su ogni lotto di produzione.
Le prove di accettazione consistono nella ripetizione delle verifiche previste per le prove
individuali e devono essere eseguite nella percentuale del 5 % per ogni lotto di produzione, con
un minimo di un alimentatore per lotto.
In caso di esito negativo , ovvero di non rispondenza dell’alimentatore automatico ai parametri
richiesti in progetto, le prove non devono essere estese all’intero lotto di produzione, ma le
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stesse devono essere ripetute a seguito di intervento e modifiche da parte del Fornitore su tutti
gli alimentatori prodotti.
8.3.
Prove di tipo
In fase di qualifica del prodotto, il Fornitore deve effettuare le seguenti prove di tipo:
-
Verifica delle dimensioni
Le dimensioni d'ingombro devono essere rispondenti al paragrafo 7.3.
-
Verifica della serigrafia e delle marcature
La serigrafia e le marcature devono essere accertate con esame a vista e con prova di
indelebilità.
La serigrafia e le marcature devono essere strofinate per 15 s con una panno imbevuto
d'acqua e successivamente per 15 s con un panno imbevuto con alcool etilico.
Dopo queste operazioni, la serigrafia e le marcature non devono avere subito alterazioni.
-
Verifica della massa
La massa dell'alimentatore automatico deve essere rispondente al paragrafo 7.2.
-
Verifica della disposizione dei componenti
Deve essere accertata, con esame a vista, la rispondenza della disposizione dei
componenti in accordo al paragrafo 7.4.
-
Verifica delle caratteristiche di uscita
Devono essere verificate le caratteristiche di cui al paragrafo 6.2:
- tensione massima nominale a vuoto;
- corrente massima nominale.
-
Verifica delle caratteristiche di funzionamento
a) funzionamento a corrente costante
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente
costante e, per diversi valori di corrente compresi tra un minimo di 10 mA ed un massimo
di 6 A, deve essere rilevato che la corrente regolata sia compresa nelle tolleranze di cui al
paragrafo 6.3 punto a) al variare della tensione a carico da 1 V al valore massimo ≤ 50 V.
b) funzionamento a corrente variabile
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente
variabile e, per diversi valori di potenziale compresi tra un minimo di 1 V ed un massimo di
5 V, deve essere rilevato che il potenziale regolato sia compreso nelle tolleranze di cui al
paragrafo 6.3 punto b) al variare della corrente erogata da 10 mA a 6 A.
c) funzionamento a corrente variabile con corrente di base
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente
variabile con corrente di base rilevando le caratteristiche previste al paragrafo 6.3 punto c).
-
Verifica della funzionalità della modalità “PROVA”
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente
variabile con potenziale di riferimento impostato di 2 V e accertando, dopo la pressione del
pulsante contraddistinto con "PROVA", che sia assicurata l’erogazione della massima
corrente o massima tensione a carico (DR - M) in funzione del carico applicato e della
tensione di alimentazione applicata all’alimentatore automatico.
-
Verifica della impedenza dell' ingresso del segnale di reazione
Deve essere rilevato il valore della resistenza di ingresso del segnale di reazione di cui al
paragrafo 6.4.
COMPILATO
VERIFICATO
APPROVATO
1
REV.
Data
TECSPE
20/06/2011
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, INCLUSO IL DIRITTO DI RIPRODUZIONE, PARZIALE O TOTALE, IN OGNI FORMA E MODO. OGNI UTILIZZO ABUSIVO DEL PRESENTE “TESTO NORMATIVO” SARÀ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE.
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C.07.05.15
Foglio 10 di 12
ALIMENTATORE AUTOMATICO PER PROTEZIONE CATODICA TELEMISURABILE
ALIMENTATO A 12 V
-
Verifica della velocità di risposta
Deve essere verificato il tempo di risposta dell’alimentatore automatico di cui al punto 6.5.
a) risposta al gradino in corrente variabile ad anello aperto
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a
corrente variabile con potenziale di riferimento impostato di - 2 V e rilevando le
caratteristiche di risposta di cui al paragrafo 6.5 punto a).
b) risposta al gradino in corrente variabile ad anello chiuso
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a
corrente variabile e rilevando, per diversi valori di potenziale compresi tra un
minimo di - 1 V ed un massimo di - 5 V, le caratteristiche di risposta di cui al
paragrafo 6.5 punto b).
c) risposta al gradino in corrente costante ad anello chiuso
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a
corrente costante e rilevando, per diversi valori di corrente compresi tra un minimo
di 1 A ed un massimo di 6 A, le caratteristiche di risposta di cui al paragrafo 6.5
punto c).
d) risposta al gradino in corrente variabile con corrente di base impostata
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a
corrente variabile con potenziale di riferimento impostato di - 2 V e con corrente di
base di 0,8 A e rilevando le caratteristiche di risposta di cui al paragrafo 6.5 punto
d).
-
Verifica di rispondenza al decreto legislativo n° 615 del 12.11.96
Devono essere eseguite le prove atte ad accertare che i disturbi elettromagnetici generati
dall'alimentatore e il suo livello di immunità intrinseca siano conformi a quanto prescritto nel
suddetto decreto e deve essere accertata la presenza della marcatura "CE" tramite esame
a vista.
-
Verifica del rumore a larga banda
La prova deve essere eseguita con l'alimentatore automatico funzionante a corrente
costante sia con tensione a carico al valore massimo ≤ 50 V - 6 A che a metà carico,
rilevando che il rumore nella banda 300 Hz – 10 MHz sulla tensione e sulla corrente di
uscita sia entro i limiti di cui al paragrafo 6.2.
-
Verifica del funzionamento con strumento registratore a microprocessore
La prova deve essere effettuata con l'alimentatore automatico funzionante a corrente
variabile con potenziale di riferimento impostato 2 V e corrente erogata 6 A.
Lo strumento registratore a microprocessore, collegato all’apposito connettore, deve poter
rilevare correttamente le grandezze elettriche di riferimento e corrente erogata.
-
Verifica del funzionamento in camera climatica
-
verifica di funzionamento alla temperatura di 25 °C per la durata di 24 ore con
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente variabile con tensione di
riferimento impostata a - 2 V;
-
verifica di funzionamento alla temperatura di 25 °C per la durata di 24 ore con
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di
riferimento impostata a 6 A;
-
verifica di funzionamento alla temperatura di - 10 °C per la durata di 6 ore con
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente variabile con tensione di
riferimento impostata a - 2 V;
COMPILATO
VERIFICATO
APPROVATO
1
REV.
Data
TECSPE
20/06/2011
TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, INCLUSO IL DIRITTO DI RIPRODUZIONE, PARZIALE O TOTALE, IN OGNI FORMA E MODO. OGNI UTILIZZO ABUSIVO DEL PRESENTE “TESTO NORMATIVO” SARÀ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE.
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Foglio 11 di 12
ALIMENTATORE AUTOMATICO PER PROTEZIONE CATODICA TELEMISURABILE
ALIMENTATO A 12 V
-
verifica di funzionamento alla temperatura di - 10 °C per la durata di 6 ore con
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di
riferimento impostata a 6 A;
-
verifica di funzionamento alla temperatura di + 60 °C per la durata di 6 ore con
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente variabile con tensione di
riferimento impostata a - 2 V;
-
verifica di funzionamento alla temperatura di + 60 °C per la durata di 6 ore con
alimentatore automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di
riferimento impostata a 6 A.
In tali condizioni di funzionamento deve essere rilevato che la variazione rispetto il valore
regolato a 25 °C e l'errore massimo sulle boccole d i misura sia minore di ± 3 %.
-
Stress termico
L'alimentatore automatico, dopo una fase iniziale di stabilizzazione a temperatura ambiente
della durata di 2 ore, deve essere sottoposto a un ciclo termico di temperature che preveda
per almeno 3 volte consecutive il passaggio dalla temperatura di - 10 °C a + 60 °C e
viceversa con gradiente di circa 20 gradi per ora ed intercalati da una fase di assestamento
alle temperature estreme di almeno 1 ora; successivamente lasciare stabilizzare a
temperatura ambiente per 2 ore.
La prova deve essere eseguita sia con l'alimentatore automatico funzionante a pieno carico
a corrente variabile con tensione di riferimento impostata a - 2 V che con l'alimentatore
automatico funzionante a pieno carico a corrente costante con corrente di riferimento
impostata a 6 A.
In tali condizioni di funzionamento deve essere rilevato che la variazione rispetto il valore
regolato a 25 °C e l'errore massimo sulle boccole d i misura sia minore di ± 3 %.
-
Verifica della rigidità dielettrica e dell'isolamento
Devono essere rilevati i valori di rigidità dielettrica e di isolamento di cui al paragrafo 7.7.
-
Prove in campo
Su un lotto minimo di 2 alimentatori, devono essere effettuate prove di esercizio in campo.
Gli alimentatori verranno installati in campo e se ne verificherà il corretto funzionamento per un
periodo di tempo di almeno 2 mesi.
9. MARCATURA
L'alimentatore automatico deve essere corredato di due targhe marcate in maniera indelebile e
poste una all'interno e l'altra all'esterno.
La targa posta all’esterno deve essere visibile e leggibile quando l'alimentatore automatico è
installato.
Sulle targhe devono essere riportate le seguenti informazioni abbreviate (CEI EN 61293):
Targa interna:
- nome o marchio di fabbrica del Fornitore;
- numero progressivo di serie, sigla e data di costruzione dell'alimentatore automatico;
- numero di identificazione dello schema elettrico relativo e delle eventuali revisioni.
Targa esterna:
- nome o marchio di fabbrica del Fornitore;
- tipo o numero di identificazione del Fornitore;
- sigla dell'alimentatore automatico;
- numero progressivo di serie;
- caratteristiche di ingresso;
- caratteristiche di uscita (tensione a vuoto e corrente nominale);
- numero d’ordine e posizione.
Marcatura CE
COMPILATO
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TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, INCLUSO IL DIRITTO DI RIPRODUZIONE, PARZIALE O TOTALE, IN OGNI FORMA E MODO. OGNI UTILIZZO ABUSIVO DEL PRESENTE “TESTO NORMATIVO” SARÀ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE.
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Foglio 12 di 12
ALIMENTATORE AUTOMATICO PER PROTEZIONE CATODICA TELEMISURABILE
ALIMENTATO A 12 V
L'alimentatore automatico deve essere provvisto di marcatura CE attestante la rispondenza al
decreto legislativo n° 615 del 12.11.96 (compatibil ità elettromagnetica), alla legge n° 791 del
18.10.77 e al D.Lgs. n° 626 del 25.11.96 e successi ve modificazioni (bassa tensione).
10. DOCUMENTAZIONE
Ogni alimentatore automatico deve essere accompagnato dalla seguente documentazione in
lingua italiana:
-
dichiarazione di conformità dell'alimentatore automatico alla presente specifica e alle
norme CEI, CENELEC e Leggi vigenti in materia con indicata la relativa matricola;
rapporti delle prove individuali e controlli;
manuale sulle modalità di installazione, di esercizio e di manutenzione dell'alimentatore
automatico.
Il manuale in italiano, raccolto in fascicolo, dovrà permettere di operare correttamente
sull'alimentatore automatico e di effettuare la relativa manutenzione.
Il manuale deve essere così strutturato:
-
fotografia a colori dell'alimentatore automatico;
elenco delle caratteristiche elettriche e delle prestazioni;
elenco dei dispositivi di controllo, regolazione e misura;
elenco delle boccole e connettori di misura con indicati i relativi collegamenti;
descrizione delle modalità di utilizzazione dell'alimentatore automatico e delle operazioni
da eseguire per la messa in servizio e per il funzionamento;
descrizione delle modalità di intervento per la sostituzione delle schede di controllo e
protezione;
elenco e procedure delle operazioni di manutenzione ordinaria.
In fase di qualifica documentale il Costruttore deve consegnare i seguenti documenti:
documento tecnico che attesta la conformità dell’alimentatore automatico a ciascun
requisito della presente specifica;
documento tecnico che descriva il progetto di massima dell’alimentatore
eventuale risposta al questionario tecnico se richiesto da Snam Rete Gas
In fase di qualifica del prodotto, il Fornitore deve consegnare i seguenti documenti:
documento tecnico che attesta la conformità dell’alimentatore automatico a ciascun
requisito della presente specifica;
procedure operative e modalità di esecuzione delle verifiche e controlli elencate nel
capitolo 8, con l'elenco della strumentazione utilizzata e i relativi schemi elettrici dei
circuiti utilizzati;
tipologia delle prove di verifica di tenuta del dispositivo alle sovratensioni con indicate le
relative norme di riferimento e i livelli di protezione previsti;
dichiarazione del rendimento dell’alimentatore automatico e metodo di misura.
11. ISTRUZIONI PER LA CONSERVAZIONE, MOVIMENTAZIONE E TRASPORTO
Per il trasporto ciascun alimentatore automatico deve essere collocato in una idonea scatola di
cartone dotata di doppia chiusura e maniglie laterali in nylon.
L'imballo interno deve essere eseguito con adeguati angolari di polistirolo espanso.
All'interno della scatola di cartone devono essere contenuti il manuale di istruzione e
manutenzione, il rapporto delle prove individuali e la dichiarazione di conformità.
All'esterno dell'imballo devono essere riportate le diciture "FRAGILE" e "ALTO".
COMPILATO
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APPROVATO
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TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI, INCLUSO IL DIRITTO DI RIPRODUZIONE, PARZIALE O TOTALE, IN OGNI FORMA E MODO. OGNI UTILIZZO ABUSIVO DEL PRESENTE “TESTO NORMATIVO” SARÀ PERSEGUITO A NORMA DI LEGGE.