LEZIONE 22 CORSO DI STORIA ECONOMICA Powered by ASDESIGN Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 1 Altre conseguenze della RI: le mutate relazioni internazionali. Il periodo 18201913 può essere considerato, usando un termine oggi corrente, la prima "globalizzazione" dell'economia mondiale, per lo meno come "economia atlantica" (Europa e Americhe). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 2 La mobilità dei beni e dei fattori. L'esplosione del commercio internazionale, prima intralciato da alti costi di trasporto e bassa diversificazione dei consumi e delle produzioni tra paesi diversi. Tra 1820 e 1913 il commercio mondiale cresce di 33 volte (crescita più contenuta tra 1870 e 1913 = protezionismo); 16 volte tra 1913 e 1992; ma solo del +25% tra 1913 e 1950. Nel 1913 la GB è ancora il massimo esportatore mondiale, inseguito dalla Germania (tab. 7.1.). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 3 Crescono i tassi di apertura (%Exp +Imp/PIL), specie per i paesi piccoli. "Multilateralizzazione" del commercio estero = l'equilibrio di bilancia si ottiene nel complesso degli scambi, non bilateralmente (vedi: "commercio triangolare"). Dai trattati di commercio bilaterali si passa alla "clausola della nazione più favorita", che produce, con un automatismo, effetti di riduzione dei livelli dei dazi doganali simili a quelli che si otterranno in futuro con appositi organismi di contrattazione internazionali (GATT e WTO). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 4 Gli economisti classici e la teoria dei "costi comparati" (Smith e Ricardo), come strumento per massimizzare il benessere mondiale (più specializzazione, più produttività nazionali, più prodotto mondiale). Ci si può industrializzare contando sulla domanda estera. Importazioni come veicolo di modernizzazione (materie prime strategiche non disponibili in patria; macchinari avanzati). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 5 Eppure il completo free trade raccomandato dagli economisti (salvo il tedesco List) non ha mai caratterizzato il processo di industrializzazione "storico" dei principali paesi, nemmeno in GB, diventata liberoscambista solo negli anni 1819-46 (1846: abolizione del Corn Laws = Leggi sul grano, che proteggevano con dazi gli agricoltori inglesi). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 6 I dazi doganali tra 1877 e 1926 (tab. 7.2.): -GB: liberista, con un po' di dazi "fiscali". -Russia e USA protezionisti. -Paesi piccoli "necessariamente" liberisti (Olanda, Danimarca; fa eccezione il Portogallo). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 7 Ma non sono dazi proibitivi, come quelli varati dopo la Grande Crisi. Quelli ottocenteschi sono spesso dazi per proteggere l'agricoltura europea dai grani americani e russi (minori costi di trasporto). Non c'è accordo nella teoria dello sviluppo su costi e benefici del protezionismo (un protezionismo iniziale e moderato è consigliato). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 8 Mobilità del fattore lavoro (migrazioni internazionali). Tra il 1820 e il 1914 circa 60 milioni di europei lasciano il continente, non tutti definitivamente. L'emigrazione cresce con ondate successive che interessano in modo diverso i vari paesi europei (fig. 6.2. e tab. 7.3.). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 9 Le cause dell'emigrazione: -Due aree del mondo (occidentalizzato) caratterizzate una da molta "terra" (risorse naturali) e poco lavoro (Americhe, Oceania, Sud Africa); l'altra da poca "terra" e molto lavoro (Europa). Flusso riequilibratore di lavoro e capitali per una convergenza dei salari e dei saggi di rendimento. -Pressione della popolazione in Europa in seguito alla transizione demografica (fig. 4.9.). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 10 -Maggiore informazione e minori costi di trasferimento (caduta dei noli passeggeri; "catene emigratorie"; rimesse che finanziano il viaggio). -Alcune gravi crisi (la carestia delle patate in Irlanda negli anni '40). -Processi di industrializzazione in Europa "dualistici" e comunque non in grado di assorbire tutta la manodopera che "liberano" (nel settore agricolo). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 11 Mobilità dei capitali. Non è una novità, ma cresce il flusso internazionale dei capitali a lungo termine a causa di: -Maggiore dinamismo nelle economie. -Maggiore informazione e trasparenza dei mercati (borse) -Sviluppo delle multinazionali. -Messa in valore delle risorse dei nuovi territori, verso cui si dirige l'emigrazione. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 12 I primi dati sono tradivi (1913: tab. 7.4.): -GB principale esportatore di capitali (ma soprattutto nelle sue colonie). -Seguono Francia e, a distanza, Olanda, Belgio, Svizzera, Svezia. -USA poco presente. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 13 -L'Europa è insieme maggiore fonte e maggiore destinataria dei flussi. -Il flusso extra-europeo si distribuisce così: 19% America Latina, 14% Asia, 11% Africa, 56% a USA, Canada, Australia, ecc. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 14 Con l'esplosione di questi flussi balza all'attenzione dei governi l'importanza della bilancia dei pagamenti e del relativo "vincolo". Nasce l'esigenza di avere un sistema di pagamenti internazionale. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 15 Gold Standard. Nel 1717 Isaac Newton, responsabile della zecca, stabilisce che il prezzo dell'oro è 3 sterline, 17 scellini e 10,5 pence. Nasce il monometallismo aureo inglese e, essendo la GB economia leader, nasce anche un sistema internazionale di pagamenti basato sulla sterlina. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 16 Il sistema era "fiduciario" e contemplava: -"Convertibilità" della carta moneta in metallo (freno all'emissione). -"Parità" = Rapporto tra circolazione cartacea e riserva aurea (un multiplo fissato alla fine da leggi) -Il rapporto fiduciario si rompeva con la "corsa agli sportelli" e il conseguente "corso forzoso", che sospendeva la convertibilità. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 17 -Per aumentare la circolazione bisognava aumentare la riserva (freno). -Se la riserva diminuiva (per pagamenti internazionali dovuti a saldi negativi della bilancia dei pagamenti), occorreva diminuire la circolazione (manovra restrittiva). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 18 La sua importanza come aggiustatore "automatico" degli squilibri delle bilance dei pagamenti e stabilizzatore dei cambi (cambi fissi). I due periodi più prosperi ed espansivi del capitalismo (1870-1914 e 1947-1973) sono proprio quelli dominati dal regime di cambi fissi. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 19 Il funzionamento del sistema riequilibratore (fig. 1). Il riequilibrio è bilaterale, cioè ad esso contribuiscono sia il paese deficitario sia il paese in avanzo, a meno che quest'ultimo non "sterilizzi" l'oro (aumenti le riserve non espandendo la circolazione). Ciò crea difficoltà al paese deficitario che può essere costretto (ma lo fa con molta riluttanza) ad uscire dal gold standard (fluttuazione del cambio). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 20 Anziché affermare l'inverso, si può anche dire che è stata la stabilità internazionale (assenza di grandi guerre; assenza di gravi problemi interni ai singoli paesi) a consentire il gold standard, sospeso quando quella stabilità è cessata. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 21 Il sistema funziona con una economia e una moneta leader (GB fino alla IGM). La sospensione tra I e IIGM coincide con il "cambio della guardia" tra GB-sterlina e USAdollaro. Il sistema riprende come "gold exchange standard" nel 1944 (accordi di Bretton Woods), in cui la riserva è costituita da oro+dollari (l'oro da solo non bastava più e la sua scarsità rischiava di diventare un fattore di deflazione). Nel 1973 si abbandona l'oro, perché ci sono altri strumenti di governo delle monete (Fondo monetario internazionale, banche centrali più autorevoli e coordinate e, infine, l'EURO). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 22 Gli effetti del colonialismo nei paesi di origine. I paesi coloniali hanno solo "sfruttato" le loro colonie? Il colonialismo ha beneficiato le potenze coloniali? (tab. 7.5.). STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 23 Il calcolo fatto per la GB relativamente al periodo 1865-1914 (extra-profitto delle imprese inglesi dovuto alla possibilità di operare entro un mercato imperiale, al netto dei costi militari e amministrativi per sostenere l'impero = "costi diretti") dice che: -L'extra-profitto netto durò fino agli anni '80, ma soprattutto grazie alla situazione di monopolio di numerose imprese. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” Prof. Ercole Sori Università degli Studi di Ancona PAG. 24 -Poi divenne negativo: il "sistema paese" perdeva, anche se le imprese continuavano a guadagnare. -Per quanto riguarda i "costi indiretti", le colonie sono responsabili dell'insistenza della struttura produttiva inglese su prodotti da prima RI (cotone, siderurgia, ferrovie), nella versione più obsoleta. Poi vennero i costi della decolonizzazione dopo la IIGM. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Tab. 7.1 Indice delle esportazioni in volume e tassi di crescita per periodi, 1820-1992 (1913=100). Indice del volume delle esportazioni (1913=100) Tassi di crescita medi annui 1820 1870 1913 1950 1992 Gran Bretagna 3 31 100 100 494 4,6 Germania 4 18 100 35 1.071 Francia 4 31 100 149 Italia 7 39 100 Stati Uniti 1 Giappone Mondo 3 Valore 1913 Valore 1992 (GB=100) (Usa=100) 1913-50 1950-92 2,7 0 3,8 100 43 3 3,8 -1,3 8,1 97 91 2.090 3,9 2,7 1,1 6,3 29 52 126 3.853 3,4 2,1 0,6 8,1 12 39 100 97 612 -0,1 4,3 13 100 225 2.350 4,7 2,2 5,6 49 100 3 100 210 17.784 8,1 2 10,6 4 66 24 100 128 1.602 3,3 0,7 6 Russia 1820-70 1870-1913 5,1 4,2 9 Fonti: A. Maddison, monitoring the world economy, Paris, OEC D, 1995. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Tab. 7.2 Usa Germania Russia Regno Unito Francia Austria-Ungheria Italia Giappone Spagna Belgio Olanda Svezia Svizzera Danimarca Portogallo Europa media aritmetica Livelli medi di protezione nominale, 1877-1926. 1877 29,9 42,8 68,4 28,3 34,8 1897 21 41,6 51,2 9,6 33,8 4,7 11,6 10,6 7,7 16,2 18,5 2,5 3,5 15,5 14,6 2 0,5 11,3 4,6 9,2 31,5 9,2 12 11,9 14,6 5,3 5,2 6,6 0,9 8,45 7,3 4 4,5 13,9 12,7 1,3 0,8 8,9 1889 30,1 45,4 66,2 8,8 34,5 4,9 8,3 8,6 6,6 16,8 17,6 2,5 3 14,7 11 1,7 0,4 11,3 3,2 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE 1913 18,9 40,5 46,5 6,9 30,3 4,5 9 8,8 7 7,5 9,6 10 19,5 13,7 14,9 1,4 0,4 8,3 4,4 4,9 22,8 1926 13,5 38,6 34,9 5,2 9,3 8,3 8,6 5,7 7,7 3,1 11,9 6,5 16 15,7 16 3,1 2,1 9 8,7 5,2 10,2 LEZIONE 22 Tab. 7.3 Flussi migratori dall'Europa per decenni, 1851-1920 (in migliaia) 1851-60 1861-70 1871-80 1881-90 1891-1900 1901-11 1911-20 Impero Asburgico 31 40 46 248 440 1.111 418 Francia 27 36 66 119 51 53 32 Germania 671 779 626 1.342 527 274 91 Italia 5 27 168 992 1.580 3.615 2.194 Portogallo 45 79 131 185 266 324 402 58 288 481 911 420 Russia Spagna 3 7 13 572 791 1.091 1.306 G.B. e Irlanda 1.313 1.572 1.849 3.259 2.149 3.150 2.587 Fonti: B.R. Mitchell, International Historical Statistics. Europe, London, Macmillan, 1992. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Tab. 7.4 Stock di capitale investito, 1914 (milioni di dollari correnti) Gran Bretagna Francia Germania Olanda Belgio e Svizzera Svezia e altri paesi europei Europa Stati Uniti Altri Totale 20.000 9.700 5.800 1.200 4.300 1.400 42.400 3.500 2.000 Investito in Europa 5,2 55,7 44 Totale 46.100 26 43,5 26,7 20 Composizione (%) 43,4 21 12,7 2,6 9,3 3 92 7,6 0,4 100 Fonte: C.H. Feinstein, P. Temin e G. Toniolo, The european economy between the wars, Oxford, Oxford University Press, 1997, p.88. STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Tab. 7.5 1894-1903 1904-13 1919-28 1929-34 Popolazione coloniale alla fine del XIX secolo (milioni) Esportazioni nelle colonie, 1894-1934 (in percentuale sul totale) Gran Bretagna 30 33 41 44 325 Francia Olanda 11 5 13 5 15 7 24 5 36 34 Germania 0,3 0,6 Italia 0,3 2 2 2 Giappone 3 8 14 21 10 Fonte: G. Clarck, The Balance sheet of Imperialism, New York, 1936 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Fig..1 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Fig..1 continua STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 22 Fig.7.1 L’industria inglese nel 1700 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Fig.7.11 L’industria inglese nel 1800 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Tab. 16.2 Settore di origine Carbone Ferro Caldaia a vapore Macchine utensili Settore coinvolto Tipo di coinvolgimento Ferro Caldaia a vapore Macchine utensili " Caldaia a vapore " Ferro Carbone Macchine utensili Caldaia a vapore Coke siderurgico Combustibile Ferro a costo minore Maggiore "precisione" Ferro a costo minore Ferro ad alta pressione Muove magli, benne,pompe Trasporti e drenaggi in miniera Energia (concentrabile, uniforme) Fabbricazione ("precisione") STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Tab. 16.3 Fasi tecniche Tessitura a mano + filatura a ruota Tessitura a mano + filatura meccanica ("Jenny", 1765-70; Arkwright, 1769, "Mule", 1779) Tessitura meccanica + filatura meccanica Tessitura meccanica + filatoio meccanico Produttività Filatura Tessitura Minore Maggiore Maggiore Minore Minore Maggiore Uguale Uguale STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Tab. 16.4 Produttività 1 Fusi per macchina 1 Titolo (matasse per libbra) 150 6-24 80 e più ? ? ? ? 500-600 200-300 300 Strumentazione Produttività fisica Filatura a mano Filatura meccanica "Jenny" (1765-70) Filatoio idraulico continuo (1769) Filatoio idraulico "Mule" (1779) (manuale = 1) STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Tab. 16.5 Anni Prima del 1813 1813 1820 1830 1850 1862 Meccanizzazione N. Telai Meccanici 2.400 55.000 250.000 N. Tessitori manuali Aumento " 250.000 250.000 40.000 3.000 Tendenza salari tessitori manuali Diminuzione " " " Minimo Assoluto STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16 Tab. 16.6 Settore Lana Cotone Meccanizzazione Filatura "Mule" pettinatura giri/minuto difficile 152 facile 232 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE Tessitura colpi/minuto 46 140-160 LEZIONE 16 STORIA ECONOMICA (A – E) ANNO ACCADEMICO 2002 / 2003 – 2° SEMESTRE LEZIONE 16