Produzione Teatro della Cooperativa
LA MOLTO TRAGICA STORIA DI PIRAMO E TISBE CHE MUOIONO PER AMORE
liberamente tratto da Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare
testo e regia di Renato Sarti
con Marta Marangoni, Rossana Mola, Elena Novoselova, Milvys Lopez Homen, Cecilia Vecchio e
Rufin Doh Zéyénovin
scene di Carlo Sala
musiche di Carlo Boccadoro
le canzoni 'La Lega mi solletica' e 'Cambiamento drastico' sono scritte da Cochi Ponzoni e musicate da
Flavio Pirini
Quando si parla di comicità ci si
dimentica spesso della componente
femminile, come se Franca Valeri, Franca
Rame, Ave Ninchi, Tina Pica non
avessero
dato
un
contributo
fondamentale per intelligenza e ironia. Le
tre
scene
degli
artigiani
che
rappresentano la Tragedia di Piramo e
Tisbe durante le nozze dei signori nel
Sogno di una notte di mezza estate sono
un appuntamento fisso del teatro comico:
più gli “interpreti” cercano di essere tragici
e più fanno sbellicare.
Due anni fa misi in scena una personale
versione del capolavoro di Shakespeare
all'interno della quale anche le scene dei
comici furono reinventate.
La sgangherata compagnia amatoriale non era composta da artigiani uomini che facevano i mestieri
tipici di allora come nel testo originale, ma da sei donne, di cui tre straniere, di una impresa di pulizie di
oggi, che dedicano il loro tempo libero al teatro.
Il successo di quelle scene fu a dir poco travolgente, ma la ragione che ci ha indotti a riproporle
(ampliate e rivedute) in un unico spettacolo a se stante dipende anche dal fatto di non disperdere un
gruppo di attrici straordinario.
Siccome le riscritture libere a volte provocano reazioni contrarie, una precisazione, che ho imparato
all'Elfo, è d'obbligo: i grandi autori del passato scrivevano della realtà che vivevano in quel momento.
Per cui tradendoli non li si tradisce, bensì si corre meno il rischio di cadere nel museale, un genere di
teatro parecchio in voga nelle nostre sale.
Renato Sarti
Associazione Culturale Teatro della Cooperativa
via Hermada 8, 20162, Milano – tel. 02.64749997
[email protected] www.teatrodellacooperativa.it
RASSEGNA STAMPA ESSENZIALE
Renato Sarti (Trieste 1952), una delle vere glorie del teatro italiano, attore, autore, regista sempre in
mezzo alle battaglie dell'attualità e sull'attualità della memoria, allestisce più spesso testi propri che
altrui, testi impegnati (e proprio nel vecchio senso sartriano dell'engagement), spesso satirici, che
acchiappano il pubblico e lo costringono alla partecipazione («Chicago Boys», «Muri - prima e dopo
Basaglia», per citare gli ultimi). Ma un'autentica passione per un testo altrui Renato Sarti ce l'ha, ed è il
«Sogno di una notte di mezza estate» di Shakespeare, recitato in gioventù con l'Elfo, e poi ripresentato
in proprio nel 2008. Adesso siamo al terzo turno, ma il lavoro shakespeariano è stato ridotto alla
«commedia nella commedia», quella che gli artigiani di Atene (luogo del dramma) vogliono allestire in
onore delle nozze del loro Duca Teseo con la bella Ippolita, [...] Be', di tutto questo Sarti s'infischia.
Dall'intricatissimo plot del «Sogno» estrae la sola vicenda dell'allestimento della «Assai dolorosa
commedia con la crudelissima morte di Piramo e Tisbe» e, conditala con molte personali aggiunte, la
ricrea come storia autonoma. Se posso permettermi un'iperbole, ne fa un capolavoro: piccolo, perché in
fondo è solo uno scherzo; grande, perché ha la grazia dell'equilibrio perfetto. Raramente si ride tanto
come davanti alla goffaggine irresistibile del gruppo d'attori improvvisati di «Piramo e Tisbe». Il colpo
d'ala di Sarti è quello di trasferirli ai nostri giorni sostituendo al gruppo di artigiani londinesi (ateniesi nella
finzione) un gruppo multietnico di donne delle pulizie. A rinforzare i ranghi, il padrone dell'impresa di
pulizie, un nero immigrato e leghista. L'attualizzazione esalta la comicità di Shakespeare, la riconduce
all'origine: chissà che risate si facevano gli spettatori di Londra riconoscendo le caricature in scena;
anche le aggiunte sono al servizio del testo, sollecitano lo stesso meccanismo. Perché un'operazione
del genere riesca ci vuole vera genialità dell'autore/regista e performance super degli interpreti (5 donne
e 1 uomo). Qui si fa l'en plein. Il pubblico si sbellica e la satira su Lega & C. va a nozze con
Shakespeare!
(Maria Giulia Minetti, La Stampa, 25 giugno 2011)
Le prove per la messa a punto della tragedia si sviluppano in un climax di ritmo, battute irresistibili (a
volte persino per gli attori) e gag esilaranti e divengono anche occasione per sollevare critiche non
troppo velate a quelle scuole di teatro che hanno pretese artistiche decisamente fuori portata.
Da piangere dalle risate, ad esempio, la scena in cui una concentratissima Sborona/Tisbe - interpretata
da una bravissima quanto schizzata Elena Novoselova - tenta di pugnalarsi con un wurstel
eccessivamente moscio, tradendo vistosamente il tremendo ribrezzo nutrito per quel "coso". Ammiccanti
e paradossali gli interventi della milanese Pot-pourri - una Marta Marangoni perfetta nella parte
dell'invasata - che, volendo portare in scena quanto appreso nei suoi corsi teatrali con metodo
Stanislavskij, Grotowski, o brechtiano, si esibisce nella parte di un leone "straniato": la dissociazione tra
attore e personaggio diviene tangibile grazie alla didascalia cui vengono affidati i suoi terribili ruggiti.
Bravissimi tutti gli attori che, grazie a un forte macchiettismo, hanno saputo trasformare i loro personaggi
in maschere della commedia dell'arte. Note di merito anche alla performance della pugliese Rossana
Mola, regista della tragedia di Piramo e Tisbe, e dell'emiliana Cecilia Vecchio, che ha saputo indossare
le vesti di un Piramo incontrollabile e pieno di energie. Critica sociale e comicità si fondono in uno
spettacolo che ci vuole mostrare come anche gli immigrati sappiano lavorare duramente e onestamente.
Una pièce tutta da ridere che saprà come farvi trascorrere due piacevolissime ore.
(Federica Solaro, teatrimilano.it)
Associazione Culturale Teatro della Cooperativa
via Hermada 8, 20162, Milano – tel. 02.64749997
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