Durante la notte tra il 3 e il 4 settembre è stato scoperto un NEA presso l’osservatorio astronomico
di Campo Imperatore sul monte Gran Sasso. Questo asteroide ha acquisito la designazione
provvisoria 2002 RQ25. Si tratta della prima scoperta effettuata in Italia da un osservatorio
professionista di un Near Earth Asteroid e la terza in assoluto in Italia. La scoperta è avvenuta
nell’ambito del programma chiamato CINEOS (Campo Imperatore Near Earth Objects Survey),
nato dalla collaborazione dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (IASF – CNR) e
dell’Osservatorio Astronomico di Roma.
L’asteroide scoperto appartiene alla famiglia degli Apollo e orbita tra le orbite dei pianeti Marte e
Venere. Esso si avvicina all’orbita della Terra fino ad una distanza minima (MOID – Minimum
Orbit Inserction Distance) di circa 8 milioni di chilometri (circa 0.05 UA), pertanto si può ritenere
che per almeno i prossimi 100-200 anni non sarà un pericolo per il nostro pianeta. Al momento
della scoperta si trovava ad una distanza approssimativa di 40 milioni di chilometri dalla Terra
(circa 0.27 UA) e si poteva osservare nella zona di cielo compresa tra le costellazioni della Balena e
dell’Ariete ad una magnitudine relativa in V di circa 19-19.5. Esso ha una magnitudine assoluta H
di 20.42, pertanto le sue dimensioni sono comprese tra i 200 e i 300 metri. Un oggetto di queste
dimensioni che cadesse sulla Terra non causerebbe una catastrofe a livello globale, ma potrebbe
causare seri danni equivalenti a quelli causati da diverse decine di bombe atomiche.
Il programma CINEOS si occupa della scoperta e del follow-up di NEO. Si avvale del telescopio
Schmidt (60/90/180 cm) della stazione di Campo Imperatore che possiede un campo di vista (Field
of View – FoV) di 52’ x 52’, un chip di 2048 x 2048 pixel, thinned e back-illuminated che gli
permette un’alta efficienza quantica (90% al picco). La velocità fotometrica (f/3) e l’alta efficienza
quantica, rendono il nostro strumento particolarmente adatto alla ricerca di asteroidi anche a
magnitudini elevate (21 e oltre). Le caratteristiche del sito e le caratteristiche meccaniche dello
strumento, invece, permettono di osservare il cielo anche a basse elongazioni solari. Questo
consente al nostro telescopio di essere tra i più competitivi al mondo per la ricerca di NEO
appartenenti alla sottoclasse che si chiama Aten, i quali, per le loro caratteristiche dinamiche, si
osservano prevalentemente a basse elongazioni solari. Oltre alla ricerca di Aten, CINEOS pone tra i
suoi obiettivi primari la scoperta degli oggetti chiamati IEO (Inner Earth Objects), che, pur non
essendo mai stati osservati, le più recenti a accreditate simulazioni numeriche della dinamica dei
corpi minori del Sistema Solare ammettono esistere. Gli IEO possiedono orbite totalmente interne a
quella della Terra, quindi la difficoltà riscontrata nello scoprire questa classe di oggetti è dovuta al
fatto che possono essere osservati solo a elongazioni solari molto basse (non più di 75°), quindi
solo per poco tempo dopo il tramonto e poco tempo prima dell’alba.
Un altro obiettivo non meno importante di CINEOS è il follow-up di oggetti che necessitano una
urgente ri-osservazione. Le qualità fotometriche del nostro telescopio permettono di seguire oggetti
molto deboli, fino anche alla mag.22 in buone condizioni meteo e fotometriche. Tale attività di
follow-up è operante in collaborazione con lo Spaceguard Central Node che ci segnala gli oggetti
con maggiore priorità di osservazione o che sono difficilmente osservabili dagli altri osservatori.
L’attività di CINEOS, dopo un breve periodo tra il 1996 e il 1997, ha ripreso i suoi run osservativi
nell’estate del 2001, ma è efficacemente operativa solo dal mese di giugno 2002. Fino al 25 agosto
2002, CINEOS ha scoperto 240 nuovi oggetti, perlopiù appartenenti alla Fascia Principale degli
asteroidi, e ha determinato più di 5200 posizioni. Tra gli oggetti più interessanti scoperti o osservati
fino a prima della recente scoperta di 2002 RQ25, ci sono due “Mars Crosser”, oggetti che passano
vicino all’orbita di marte e che si ritiene siano oggetti di transizione tra la Fascia Principale e gli
oggetti interni come i NEO, 2002 LC58 e 2002 MQ, scoperti nel giugno 2002; e 2002 MN le cui
osservazioni hanno permesso di determinare con più precisione la sua orbita e quindi dedurre che
esso era passato pochi giorni prima a soli 120.000 km dalla Terra.
La strategia osservativa del programma CINEOS consiste nell’osservare “strisce” di cielo, ovvero
campi di cielo consecutivi, per almeno tre volte ad una distanza temporale tra i 10 e i 20 minuti da
una striscia e la successiva. Ogni striscia è composta da tre fino a sei campi (52’ x 52’) presi
adiacenti l’uno all’altro, spostandoci con il puntamento del telescopio o in ascensione retta o in
declinazione a seconda della convenienza. I tempi di esposizione vanno dai 60 ai 180 secondi, a
seconda della profondità che si richiede e della qualità fotometrica del cielo, e le immagini vengono
ottenute senza l’utilizzo di alcun filtro per sfruttare tutta l’efficienza quantica del chip. Dopo la fase
di preprocessamento delle immagini (bias, flat field, rimozione della bad-pixel mask) inizia la fase
dell’analisi delle immagini per la detection di oggetti in movimento. Questa fase si avvale in questo
momento di un software commerciale, ma si sta attualmente sviluppando un software di nostra
produzione adattato alle esigenze della nostra survey. L’analisi delle immagini può essere divisa in
due parti. La prima opera una riduzione astrometrica delle immagini, cioè determina la posizione in
ascensione retta e in declinazione degli oggetti presenti nell’immagine confrontandoli con il
catalogo stellare USNO A2.0. La seconda parte si occupa della detection vera e propria degli
oggetti in movimento. Il riconoscimento avviene in maniera automatica dal software che richiede
una nostra conferma. Infatti accade spesso che la detection automatica rilevi falsi oggetti in
movimento (pixel caldi, per esempio). In questo momento noi assegniamo all’oggetto rilevato una
sigla del tipo C2S1023, dove C sta per Campo Imperatore, 2 per l’anno 2002, S per la quindicina
dell’anno corrispondente (in questo caso dal 15 al 30 settembre), 1023 un numero in successione. I
dati (sigla dell’oggetto, tempo dell’osservazione, posizione in cielo, magnitudine relativa e codice
dell’osservatorio) vengono immagazzinati in un file di testo. Quando il tempo lo consente,
operiamo anche in modo manuale attraverso il blinking visuale, un’operazione che permette di far
scorrere una sull’altra le immagini dello stesso campo come in un film. In questo modo, mentre le
stelle restano fisse, si può rilevare visivamente oggetti in movimento. Questa operazione è utile
poiché la detection automatica a volte non riesce a rilevare tutti gli oggetti che realmente si
muovono. In questo modo è possibile talvolta aumentare di un 20% gli oggetti rilevati in un campo.
Alla fine di questo lavoro, i dati vengono spediti via posta elettronica al Minor Planet Center,
l’organismo ufficiale della IAU che si occupa del riconoscimento degli oggetti osservati e della
designazione ufficiale per le nuove scoperte.
Spesso gli oggetti osservati sono noti e generalmente appartengono alla Fascia Principale degli
asteroidi, ma talvolta capita di osservare oggetti che possiedono un moto apparente inusuale che li
permette di distinguersi dagli altri oggetti. La capacità di riconoscere questo moto inusuale dipende
un po’ dall’esperienza dell’osservatore, ma le caratteristiche principali sono la maggiore velocità
rispetto agli altri oggetti, e la direzione che può essere molto diversa da quella degli oggetti di
Fascia Principale. Si guardi per esempio l’immagine della scoperta di 2002 RQ25 ove appare il
nostro oggetto muoversi rapidamente da sinistra verso destra, quindi da est verso ovest in moto
retrogrado, mentre in centro un po’ in basso a sinistra appare un asteroide tipico di Fascia Principale
che si muove lentamente e in direzione opposta prograda.
Una volta che si riconosce un oggetto inusuale lo si segnala al Minor Planet Center, il quale lo
pubblica nella NEO Confirmation Page, una pagina web ove appare una lista di oggetti inusuali.
Questa pagina serve per allertare tutti gli altri osservatori al mondo, affinché si adoperino ad
osservare questi oggetti e far sì che non vadano persi. Generalmente nel giro di qualche giorno
l’oggetto in considerazione viene osservato per un numero sufficiente di volte per poter determinare
con una certa precisione la sua orbita e quindi determinare se è un NEO oppure no.
Questo è accaduto con 2002 RQ25 e per nostra soddisfazione la risposta è stata positiva.