sabato a Varese raccolta beni di prima necessit

Botta e risposta tra Mantovani e
Alfieri dopo le critiche al Pronto
Soccorso di Varese
VARESE, 13 gennaio 2014- di GIANNI BERALDODopo la visita a sorpresa al Pronto Soccorso
dell’ospedale di Circolo di Varese, di questa mattina
da parte dell’assessore alla Sanità della Lombardia
Mario Mantovani, e le susseguenti e polemiche
dichiarazioni piuttosto forti rilasciate al termine
<< Questo Pronto Soccorso è indegno per la
Lombardia>>, il capogruppo del Partito Democratico in
regione, Alessandro Alfieri, che da diversi anni
segue da vicino le vicende della sanità a livello
provinciale, ha replicato allo stesso assessore
dicendo “Mantovani scende da Marte? Sono anni che il
PD chiede a tutti i livelli interventi sul pronto
soccorso di Varese, ma l’assessore regionale sembra
essersi accorto solo oggi dei problemi che gli
operatori sanitari denunciano, inascoltati, con cadenza settimanale. Speriamo
che a questa presa di coscienza tardiva di Mantovani seguano finalmente
interventi immediati”.
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Domenica cerimonia per Carletto
Ferrari
VARESE, 13 gennaio 2014 – La Federazione
Associazioni Partigiane in collaborazione con
il Comune di Varese organizza domenica 19
gennaio una cerimonia in ricordo del tenente
degli Alpini e comandante partigiano Carletto
Ferrari.
Questo il programma:
– ore 9.30 cimitero di Bizzozero, omaggio sulla tomba di Carletto Ferrari, in
memoria del partigiano assassinato a Varese il 10 gennaio 1945
– ore 10: Santa Messa in suffragio alla chiesetta di Santo Stefano a
Bizzozero
La cittadinanza è invitata a partecipare.
La Young Ambassador Society italiana
cerca giovani per Summit a Mosca e
Sidney
VARESE, 12 gennaio 2013– Anche quest’anno
la Young Ambassadors Society, in
collaborazione con il Governo Italiano e
il Ministero degli Affari Esteri, sta
reclutando le Delegazioni Giovanili
Italiane che prenderanno parte agli
eventi giovanili ufficiali paralleli ai
G8/G20 di Russia e Australia.
Lo svolgimento dei Summit avviene in maniera speculare a quello dei veri
G8/G20, prevede le stesse modalità procedurali, così come la produzione di
un Final Communiqueè che rappresenta la posizione dei giovani riguardo i temi
in agenda dei Leader globali e che viene consegnato ai Capi di Stato del
G8/G20.
Gli eventi.
A Mosca, dal 14 al 17 Maggio 2014 si svolgerà l’evento giovanile ufficiale
parallelo al G8.
Quattro i grandi temi che verranno discussi:
Sicurezza internazionale (comprese le questioni in materia di antiterrorismo,
le droghe illegali, ecc)
Cooperazione allo sviluppo internazionale (comprese le questioni sulla
salute, la lotta contro l’HIV / AIDS e le nuove malattie infettive, la
sicurezza alimentare, l’istruzione, i MDGs )
La sicurezza energetica e il cambiamento climatico
Sicurezza delle informazioni e la loro disponibilità
YAS è alla ricerca di cinque studenti di talento o giovani professionisti che
rappresenteranno l’Italia all’Y8.
Deadline per inviare la propria application all’Y8 Russia: 15 Gennaio 2014
A Sydney, dal 12 al 15 Luglio 2014 avrà luogo l’Y20: il vertice
internazionale che ospiterà 120 giovani delegati provenienti dai paesi membri
del G20.
La visione del Y20 per il 2014 è duplice – di influenzare il presente e di
plasmare il futuro.
Temi chiave di quest’anno sono:
Crescita e la creazione posti di lavoro
Cittadinanza globale
Sviluppo sostenibile
YAS sta reclutando cinque brillanti studenti o professionisti che
rappresenteranno il proprio Paese al Summit Y20. Il governo australiano
coprirà tutti i costi del Summit. Ogni delegato sarà responsabile per le
proprie spese di trasposto da / per Sydney (costi di transito e assicurazione
di viaggio).
Deadline per inviare la propria application all’ Y20 Australia 15 Gennaio
2014
Requisiti.
• età compresa tra 18 e 30 anni
• ottima conoscenza della lingua inglese
• valido documento di viaggio
Ritieni di avere le giuste competenze in materia?
Hai idee da proporre ai Leader del G8 e G20?
YAS è qui per far ascoltare le tua voce.
Vai sul sito www.youngambassadorssociety.org diventa Socio YAS e invia la tua
application!
Sostanze tossiche nei prodotti
medicali per bambini disabili: la
denuncia di una mamma
VARESE, 12 gennaio 2013– Sono vietati nella
produzione dei giocattoli, ma presenti nei
prodotti medicali destinati ai bambini
malati o disabili: si chiamano ftalati e
sono “classificati come sostanze
estremamente preoccupanti (Svhc) dalla
normativa europea Reach del febbraio 2011”.
A scoprire e denunciare la situazione è la mamma di un bambino disabile,
Chiara Paolini, che dopo aver raccolto informazioni e documentazioni, ha
subito diffuso la notizia tra i gruppi Facebook sensibili alla questione.
“Oggi – racconta sul suo profilo – ho ritirato come al solito una fornitura
di sondini da aspirazione per mio figlio Emanuele, disabile grave di 5 anni,
che li usa, assieme ai sondini nasogastrici, ogni giorno da quando aveva
pochi mesi. Il prodotto era lo stesso, ma per la prima volta
sull’etichettatura era scritto ‘Contiene Ftalati’. Mi sono ricordata che gli
ftalati sono stati vietati nei giocattoli e nei prodotti per bambini perché
sono tossici, causano il cancro e problemi alla fertilità. Ho controllato ed
è così: in Italia, ai sensi dell’art. 16 del Decreto legislativo 14 settembre
2009 n. 133, il fabbricante e l’importatore che immettano sul mercato
giocattoli con concentrazione di ftalati superiore allo 0,1% incorrono in una
sanzione penale che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda da 40.000 a
150.000 euro. Ho controllato tutti i nostri sondini: contengono tutti
ftalati, precisamente il Di-2-etilesilftalato, che è classificato come
sostanza altamente tossica e cancerogena, vietato dalla Food and Drugs per
l’uso sui neonati e bambini”. Eppure, la maggior parte dei cateteri e dei
sondini pediatrici contengono queste sostanze. “Esistono anche quelli senza
ftalati – precisa Chiara Paolini – solo che costano di più. Le Asl, quindi,
per risparmiare qualche soldo non esistano a fornire sondini tossici e
cancerogeni”.
Il primo appello va quindi ai genitori e ai caregiver: “Controllate i sondini
– raccomanda Chiara – Per riconoscere la presenza di ftalati, basta vedere
l’etichettatura: se nel triangolo c’è scritto Pht e fuori Dehp, si tratta di
sondini pericolosi”. L’appello però deve arrivare anche a chi avrebbe la
possibilità di cambiare la normativa, vietando l’impiego di queste sostanze
tossiche nella fabbricazione di prodotti medicali. Così, la “grave
preoccupazione e indignazione” suscitate dalla notizia diffusa da Chiara
Paolini sono confluite in una lettera indirizzata al ministro Lorenzin, il
cui fac simile è stato messo in rete, affinché tanti possano compilarla e
inviarla a proprio nome.
“La Francia – si legge nella lettera – ha già vietato nel 2012 l’uso degli
ftalati nei reparti di cure neonatali, pediatriche ed ostetriche. La corrente
normativa italiana, invece, prevede solo l’etichettatura dei dispositivi.
Questo significa che molti o moltissimi pazienti, genitori ed operatori
potrebbero non essere consapevoli che il prodotto che usano contiene ftalati
pericolosi. Il Comitato scientifico dell’Unione Europea, nel 2008, in ‘Rischi
per la salute emergenti e recentemente identificati’ (SCENIHR) ha analizzato
la sicurezza del Dehp nei presidi medicali, concludendo che certe procedure
mediche in pazienti ad alto rischio espongono a livelli di Dehp significativi
per la salute, ritenendo che questi pongano un effettivo pericolo sanitario e
suggerendo alternative già presenti in commercio. Gli ftalati sono presenti
in numerosissimi presidi medici plastici utilizzati negli ospedali
pediatrici, in reparti di pediatria, ostetricia e ginecologia e
nell’assistenza quotidiana domiciliare ai bambini disabili. Questi presidi
possono essere temporanei, ma anche impiantati direttamente nel corpo o
tenuti in esso in permanenza per anni. La legge italiana prevede l’arresto
fino a tre mesi o l’ammenda fino a 150.000 euro per il fabbricante o
l’importatore di giocattoli che contengano ftalati.(…) Questa lodevole
attenzione e cura per l’infanzia non trova affatto riscontro per quanto
riguarda i bambini malati, o quelli che sono ancora nella pancia della mamma!
Anche solo per infondere una banale reidratazione in un bambino con una
gastroenterite si può mettere e tenere un sondino nasogastrico con Dehp per
qualche giorno (…). Come se ci si fosse dimenticati di loro, questi piccoli
vengono invece esposti continuamente a prodotti cancerogeni, mutogeni e
tossici, pur esistendo in commercio un’alternativa. E tutto questo solo per
una mera carenza di normativa, che equipari i giocattoli a oggetti ben più
necessari”.
La richiesta è quindi che “sia urgentemente colmata la carenza normativa,
vietando l’utilizzo di Pvc e Ftalati nei presidi medicali, almeno per le
categorie di neonati, bambini e donne incinte”. Si chiede inoltre che
“vengano sostituiti, nel minor tempo possibile, tutti i presidi medicali a
permanenza che contengano ftalati, in tutta la popolazione pediatrica e nelle
donne in stato di gravidanza, che ne stanno facendo uso” Infine, “sia presa
in considerazione la completa eliminazione dei prodotti contenenti PVC e
ftalati in tutti i prodotti medicali destinati a tutta la popolazione, quando
esistano alternative non tossiche o con rischio più basso”. La lettera si
conclude con l’auspicio di una “pronta risposta ed azione in merito alla
questione, che sento importante per tutta la popolazione italiana, impellente
per quella pediatrica, ma imprescindibile e di gravissima urgenza per i
bambini con disabilità”. (cl)
www.redattoresociale.it
Allarme droga a Varese: spacciatori
agiscono tra Piazza ragazzi del ’99 e
Biumo
Droga e soldi sequestrati dalla Polizia
VARESE, 11 gennaio 2013- Nel corso dei servizi di prevenzione e repressione
finalizzati al contrasto dei reati in materia di stupefacenti, nella giornata
di ieri la Polizia ha arrestato un cittadino albanese e denunciato due
cittadini italiani per detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti.
Nella tarda serata di ieri, personale della Squadra Mobile, nel corso della
quotidiana attività di contrasto del crimine diffuso e dello spaccio di droga
nel centro di cittadino, notava, in P.zza Ragazzi del ’99, due giovani
confabulare tra loro con fare sospetto.
Riconoscendo in uno di esso uno spacciatore di origine albanese, decidevano
di controllare a distanza i movimenti dei due che attraversando le vie della
“movida” varesina, raggiungevano, appiedati, il quartiere di Biumo.
Nei meandri di vicoli poco frequentati e poco illuminati di quel rione, gli
agenti in borghese, notavano l’albanese invitare l’altro, successivamente
identificato per un italiano da poco maggiorenne, ad attenderlo in una zona
appartata. Nel contempo lo straniero si inoltrava in quei vicoli, prestando
attenzione nel non far notare al proprio cliente l’esatta ubicazione della
propria abitazione. Dopo pochi minuti di attesa l’albanese tornava,
percorrendo un vicolo diverso: appena raggiunto l’amico gli consegnava un
grosso involucro, risultato poi contenere circa 30 grammi di marijuana. I
poliziotti, nel frattempo appostatisi tra le auto in sosta ed una siepe,
intervenivano bloccando e recuperando immediatamente la droga appena ceduta
ed identificando i due: l’albanese E.B. di anni 29, regolare sul T.N.
nullafacente, e M.C., studente italiano di anni 18. Nel corso del controllo
l’albanese cercava, inutilmente, di gettare una chiave, ovvero quella della
cantina della sua abitazione. Infatti nel corso della successiva
perquisizione locale operata a suo carico, in quella cantina sono stati
rinvenuti ulteriori involucri contenenti marijuana, alcuni dell’analogo
quantitativo di quello ceduto all’italiano, ed altri di quantitativo maggiore
per un totale complessivo di oltre due chilogrammi.
Significativo e singolare è la forma cilindrica degli involucri di marijuana
più grossi, del peso singolo di circa 600 grammi, perché mai rinvenuti in
precedenti sequestri e per il modo in cui era pressato lo stupefacente.
Lo spacciatore veniva quindi tratto in arresto e portato al carcere Miogni di
Varese
Contemporaneamente nel corso dei pattugliamenti preventivi di controllo del
territorio delle volanti della Questura, a seguito di un controllo di un
autovettura sospetta nella zona di Biumo, è stato individuato un altro
cittadino italiano detentore di un discreto quantitativo di sostanza
stupefacente.
Gli agenti di Polizia, durante lo svolgimento del controllo dei documenti nei
confronti dei due occupanti del veicolo, notavano sul cruscotto del veicolo
una bustina trasparente contenente probabile sostanza stupefacente del tipo
Marijuana. Pertanto decidevano di sottoporre il conducente dell’auto, il
quale rivendicava la proprietà della sostanza, a perquisizione estendendola
al veicolo da lui condotto. La perquisizione del veicolo permetteva di
rinvenire un’altra bustina contenente stessa sostanza nella portiera destra
del veicolo e altra sostanza sparsa in corrispondenza del freno a mano e in
un porta occhiali posto nella portiera sinistra. Altresì veniva rinvenuta,
sempre nel porta occhiali, un unico pezzo di sostanza stupefacente del tipo
Hashish. Complessivamente venivano rinvenuti circa 10 grammi tra Hashish e
Marijuana.
Alla luce di quanto sopra descritto, il conducente dell’auto, un ragazzo
italiano di quasi 18 anni residente a Varese veniva deferito in stato di
libertà per il reato in oggetto indicato e gli veniva ritirato il Certificato
di Idoneità alla Guida dei Ciclomotori a lui intestato per l’invio in
Prefettura di Varese ai fini dell’applicazione delle misure sospensive.
Mirabelli : “Il nuovo crollo all’ex
Caserma Garibaldi è preoccupante a
livello di sicurezza”
VARESE, 11 gennaio 2014– Negli ultimi
quindici giorni, già due crolli parziali hanno
riguardato, purtroppo, immobili storici di
proprietà comunale: quello al castello di
Belforte e quello alla caserma Garibaldi.
Alla caserma Garibaldi, situata in centro città, la situazione è
particolarmente preoccupante. Dopo, infatti, un sopralluogo, sollecitato dal
PD, da parte della Commissione competente, avvenuto l’anno scorso,
l’Amministrazione aveva assicurato che non c’era alcun pericolo di crolli.
In seguito, tuttavia, di crolli ce ne sono stati ben due: quello in via
Pavesi e quello del tetto. A questo punto, è lecito sospettare che qualche
rischio possa esserci anche dalla parte di via Spinelli dove, come denunciato
più volte tramite apposite interrogazioni, sono visibili delle crepe.
Ricordiamo che la caserma Garibaldi è stata comprata dal Comune per
2.800.000 euro con l’intenzione di realizzarci il teatro stabile, che era al
primo posto del programma elettorale del sindaco Fontana.
L’Amministrazione si era addirittura spinta a promettere che l’avrebbe fatto
nei primi cento giorni di mandato.
A tre anni di distanza, invece, nessun accordo di programma con la Regione
Lombardia è stato ancora siglato. La caserma Garibaldi è nelle stesse pietose
condizioni di prima. Anzi, i crolli dimostrano che, a dispetto di quanto
assicurato dall’Amministrazione, la situazione è peggiorata. Ci sono pericoli
per la popolazione? Ci sono pericoli per le migliaia di pedoni e
di automobilisti che transitano, ogni giorno, nei pressi della caserma?
Chiediamo che il sindaco Fontana venga, urgentemente, di fronte al Consiglio
comunale per relazionare su questo imbarazzante argomento. Desideriamo che
dica chiaramente se la realizzazione del teatro stabile è ancora il primo
obiettivo dell’Amministrazione o se ha cambiato idea. A questo punto, una
decisione definitiva non è più differibile.
A maggio 2015, a Milano, inizierà l’importante e atteso appuntamento di Expo.
Ci dispiacerebbe che, a causa della negligenza dell’Amministrazione, i
turisti che entreranno in città dall’autostrada trovassero, come biglietto da
visita, la semicrollante caserma Garibaldi.
Varese merita di essere ricordata per le sue numerose bellezze e non per
un’Amministrazione che, a due anni dalla fine del proprio mandato, brancola
ancora nel buio per quanto riguarda la realizzazione del primo punto del
proprio programma elettorale.
Fabrizio Mirabelli
Capogruppo PD Varese
Casa del Disco di Varese: 50 anni di
ricordi, passioni e tanta buona
musica
Mauro Gritti e Roberto Binda
VARESE, 11
La storica
proprio in
compleanno
gennaio 2014- di ANDREA PEDONE“ Casa del Disco” in Piazza del Podestà a Varese, festeggia
questi giorni un traguardo incredibile : i 50 anni di attività. Un
significativo nel contesto del mercato musicale, dove è emersa in
tutta la sua drammatica realtà. Nonostante tutto il titolare del negozio,
Mauro Gritti, anche grazie alla sua smisurata passione ha deciso di andare
avanti e questo risultato in parte premia i suoi sforzi.
La Casa del Disco non è solo un semplice “negozio di dischi” ma qualcosa di
molto di più. Lo storico negozio varesino infatti per tantissime persone, per
migliaia di musicofili incalliti, soprattutto in passato quando era situata
in via Medaglie D’Oro, ha rappresentato un modo di essere, un luogo di
incontro per parlare di musica scambiandosi pareri e magari anche qualche
disco. Sul mercato non era ancora inondato da tecnologia varia a a farla da
padrone erano i Long Playng, i vecchi cari LP che dopo un pò gracchivano
tanto era l’usura dovuta a frenetici ascolti. Ovviamente in quegli anni non
esisteva nemmeno internet, così il titolare della CDD importava la principali
novità rokettare o bluesofili, direttamente dagli States ma pure dalla vicina
Inghilterra, da sempre terra fertile a livello musicale. Insomma altri tempi
e altri modi di interagire con il mercato musicale che nel frattempo si è
evoluto perdendo però gran parte di quelle caratteristiche così importanti a
livello qualitativo.
Questo anniversario è stata l’occasione perfetta per parlare con Gritti, di
musica, mercato e prospettive future. Un settore, quello musicale (ed in
particolare del disco inteso come supporto), colpito da una profonda crisi.
Mauro Gritti
Dalle parole del propRietario infatti emerge una triste verità : se ai
“piani alti” delle case discografiche non cambierà la mentalità, questo sarà
un prodotto destinato a scomparire. << Negli ultimi anni, le “Major” italiane
non hanno tutelato in nessun modo il mercato del disco, tantomeno noi
rivenditori, che siamo l’ultimo passaggio prima del grande pubblico. In
Italia le leggi a tutela del nostro settore ci sono, tante e davvero rigide,
ma non vengono applicate e si cerca in ogni modo di aggirarle >> ci dice
ancora Gritti. << La musica è in continua evoluzione ma nella nostra nazione
non ci si è adeguati a questo cambiamento. Se fino a qualche anno fa potevamo
contare su 30.000 addetti nel settore su tutto il territorio nazionale, ora
il numero è sceso drasticamente a 3.000 >>. Cifre che spaventano, almeno
quanto il dato sulla pirateria musicale. La rivoluzione della musica digitale
ha reso indubbiamente più facile reperire le opere degli artisti meno
conosciuti, e permesso di riportare alla memoria vecchi gruppi ed autori
mettendoli a disposizione di chiunque, ma ha sicuramente favorito il download
illegale degli album. << In Europa siamo il terzultimo paese ad ascoltare
dischi, ed il primo per la pirateria >>, è questo il dato preoccupante
fornito dal titolare della CDD.
Perché la gente preferisce scaricare (in modo illegale, è importante
ricordarlo) da Internet la musica? La risposta potrebbe essere scontata e
banale, ma nasconde ben altro. L’ipod e i lettori digitali sul mercato
permettono di portare con sè una quantità pressoché illimitata di brani,
racchiusi in un involucro di alluminio a “portata di tasca”. La comodità è
senza ombra di dubbio un vantaggio ma è il fattore culturale che non è stato
né pubblicizzato né reso chiaro. Infatti da Itunes è possibile scaricare
musica in modo totalmente legale, favorendo così sia l’artista (che in questo
modo ricaverà profitto dal suo lavoro) che le case discografiche. Se non
acquistiamo legalmente, la colpa dell’impoverimento del mercato musicale è
anche nostra, perché non favoriamo chi lavora all’interno del settore. A
detta dello stesso Gritti però Itunes è morto già in partenza (almeno in
Italia), perché quasi nessuno vuole pagare per avere a disposizione un
prodotto che viene ormai dato per scontato. Inoltre l’idea più diffusa e
totalmente erronea è che i dischi costino troppo.
<< In tempi di crisi, il prezzo del CD è l’unico ad essere diminuito a
partire dagli anni Duemila. Oggi un disco costa non più di 20 euro, purtroppo
però sono sempre meno quelli che decidono di investire questi soldi in un
prodotto di qualità come quello che noi vogliamo sostenere>>.
È una bella storia quella di questo negozio, iniziata da una piccola attività
nata 50 anni fa, spostatasi poi nel 1986 da Via Medaglie d’oro alla più
centrale Piazza del Podestà, al civico numero 1, fino a diventare un vero e
proprio punto di riferimento per la città di Varese e non solo. <<Ho
realizzato il sogno della mia vita >> dice Gritti. << Ho avuto il mio primo
negozio a Busto Ariszio, in Via Montebello. Conoscevo i precedenti
proprietari, Gigi e Teresa, i quali nel momento in cui hanno deciso di andare
in pensione, nel 1999, mi hanno permesso di rilevare l’attività. Il mio sogno
è iniziato lavorando in radio, e questo negozio è il coronamento dei tanti
sforzi fatti per arrivare ad essere uno dei punti vendita indipendenti
migliori di tutta Italia.>>
Ore di lavoro, tanti soldi investiti e tanta passione. Questa è stata la
formula vincente per resistere allo strapotere dei negozi di catena. Alla “
Casa del Disco” è possibile confrontarsi apertamente con il proprietario e
con il suo staff composto da cinque persone, pronte a consigliare le nuove
uscite e a discutere di ciò che più amano: la musica. È questo il fondo
comune condiviso da Mauro e le persone che qui lavorano. Una dedizione ed
una passione per questo mestiere che difficilmente si potranno trovare nei
grandi negozi. Una piccola-grande realtà ben radicata sul territorio, che
cerca in tutti i modi di resistere alle difficoltà riuscendo a non deludere
mai i clienti più affezionati ed accogliendo il nuovo pubblico con un affetto
quasi famigliare. Il negozio ha spesso ospitato grandi artisti del calibro di
Max Pezzali, Marco Mengoni e Fedez, oltre a molti altri. << È fondamentale
per noi promuovere questo tipo di eventi, invitando i nomi più importanti
della musica italiana a promuovere i loro album nel nostro punto vendita.
Sono iniziative fondamentali per sopravvivenza della nostra attività ed
attirano moltissime persone, in particolare quando gli ospiti sono artisti
ascoltati dai giovanissimi >>. Inoltre viene offerta qui la possibilità di
seguire dei corsi professionali da Dj. Sono già 12 i ragazzi che questo
mese frequenteranno le lezioni, e la richiesta è davvero grande e continua.
Non è mancata poi una parentesi sulla musica italiana durante l’incontro. <<
L’Hip-Hop italiano sta crescendo in maniera esponenziale. Che piaccia o meno
è una realtà importante che tiene in vita il settore. Gli artisti neo-nati
dai Talent Show come “X-Factor” o “Amici” spesso durano il tempo di una
stagione. Il loro compito è veramente delicato e attualmente solo Alessandra
Amoroso ed Emma, assieme a Marco Mengoni, sono riusciti a sopravvivere
musicalmente ritagliandosi uno spazio importante nel panorama italiano. È la
musica che si adegua al mercato, e non viceversa. Prendiamo ad esempio i Club
Dogo. Agli inizi della loro carriera i loro testi erano molto più incentrati
sulla critica, sulla protesta. Ora, raggiunto il successo, per poterlo
mantenere hanno dovuto adeguarsi ai trend di mercato, rendendo il loro
prodotto molto più commerciale. >>
Fino a oggi sarà possibile acquistare tutti i dischi con il 50 % di sconto,
eccetto le novità che avranno uno sconto del 20 %. Sarà quindi la “ Casa del
Disco” che farà a tutti i suoi clienti un bel regalo per questo mezzo secolo
di attività.
[email protected]
La qualità delle strutture
scolastiche varesine appena
sufficienti: questo il rapporto di
Legambiente
VARESE, 10 gennaio 2014-Per Varese in
pagella arriva non molto più di un
“Sufficiente”. E’ il giudizio contenuto
in “Ecosistema Scuola”, il rapporto
annuale di Legambiente sulla qualità
dell’edilizia e dei servizi scolastici
nei capoluoghi di provincia che posiziona
la città a metà classifica, 42esima su
86, con un indice pari al 47%.
Sono diversi i parametri presi in considerazione dal dossier, a partire dalle
certificazioni e dallo stato dei 38 edifici di proprietà del Comune: 34 hanno
il certificato di collaudo statico, tutti quello di agibilità, la
certificazione igienico sanitaria e impianti elettrici a norma, solo 8 il
certificato di prevenzione incendi. E nonostante il fatto che tutti gli
edifici abbiano goduto negli ultimi 5 anni di interventi di manutenzione,
continuano a necessitare di interventi urgenti.
Varese brilla poco in particolare nella classifica delle “Buone pratiche”,
che racchiude servizi come scuolabus, pedibus, biblioteche per ragazzi,
sicurezza urbana nelle aree esterne, mense scolastiche e pasti biologici,
raccolta differenziata, utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo e
fonti di energia rinnovabile. La posizione raggiunta è infatti solo la
62esima.
Per esempio, sono solo 6 gli edifici serviti dallo scuolabus, 7 quelli in cui
è attivo il pedibus. Nelle scuole viene effettuata la raccolta differenziata
di plastica, vetro, organico e carta mentre non vengono differenziati toner e
pile. Per quanto riguarda le mense scolastiche, la media dei prodotti
biologici è del 70%, 15 dispongono di cucina interna, in 23 viene distribuita
acqua del rubinetto.
Un po’ meglio va nella graduatoria del “Rischio”, che sintetizza indicatori
come l’esposizione a fonti d’inquinamento interno (vedi amianto e radon), la
presenza di fonti d’inquinamento atmosferico, elettromagnetico, acustico,
industriale, i monitoraggi ambientali. In questa classifica Varese giunge
comunque solo 48esima.
“La nostra città si conferma poco innovativa e coraggiosa, soprattutto nel
campo della mobilità, della gestione delle aree esterne e dell’energia. E c’è
molto da migliorare, come sa chiunque frequenti le nostre scuole, sul piano
della qualità degli edifici – commenta Valentina Minazzi, vicepresidente di
Legambiente Varese – Il quadro che ne esce, tirando le somme, non è da
bocciare, anche perchè dirigenti, docenti, genitori spesso mettono in campo
azioni interessanti. Ma dall’Amministrazione Comunale ci aspettiamo maggiore
impegno nella promozione delle buone pratiche.”
Per quanto riguarda i dati aggregati dei capoluoghi di provincia della
Regione, il 74,6% degli edifici scolastici sono stati costruiti prima del
1974, anno di entrata in vigore della normativa antisismica, contro il 61,3%
nazionale, il 49,1% necessita di interventi di manutenzione urgente (37,6% la
media nazionale), il 58,5% ha goduto di interventi di manutenzione
straordinaria negli ultimi 5 anni. D’altra parte, la media di investimento,
sia per la manutenzione straordinaria che per l’ordinaria è di molto
superiore a quella nazionale.
Sul fronte della mobilità casa-scuola risulta carente il servizio di
scuolabus di cui beneficiano solo il 21,2% degli edifici, ottimo risulta
quello di pedibus (14,7%), rispetto al 6,9% del dato medio nazionale,
Luci e ombre per i dati sulla sicurezza nelle aree antistanti le scuole;
sopra la media gli edifici scolastici con attraversamenti pedonali (92,6%),
semafori pedonali (8,3%), transenne parapedonali (16,6%); sotto la media
quelli con aree di sosta per le auto (41,9%), con la presenza di nonni vigili
(0,5%), con piste ciclabili nelle aree antistanti (16,6%).
Sopra la media tutti i dati relativi alla raccolta differenziata. Tante buone
pratiche ma anche qualche dato negativo: la media dei prodotti biologici nei
pasti delle mense scolastiche è del 47,2%, quasi 10 punti sotto quella
nazionale.
Sono soltanto il 5,2% gli edifici scolastici in cui si utilizzano fonti di
energia rinnovabile, meno
della metà del dato medio nazionale (13,5%).
Sotto la media nazionale anche i dati sui monitoraggi ambientali interni agli
edifici scolastici. Rispetto all’esposizione degli edifici scolastici a
situazioni di rischio ambientale esterno sono l’1,6% gli edifici in
prossimità di elettrodotti, 4,3% quelli vicini a emittenti radio televisive,
il 26,1% ad antenne cellulari. Nonostante un edificio su quattro risulti in
prossimità di antenne cellulari, i monitoraggi su queste antenne sono pari
allo 0%.