PROMOZIONI CRAL CAMPAGNA ABBONAMENTI 2016-2017 ABBONAMENTO A 9 SPETTACOLI gigiovedì – venerdì – sabato – domenica POSTO E GIORNO FISSO ENTRO IL 29/07/2016 POSTO E GIORNO LIBERO ENTRO IL 29/07/2016 Platea € 200,00 € 118,00! Galleria € 160,00 € 94,00! Platea € 200,00 € 108,00! Galleria € 160,00 € 88,00! Dopo il 29/07/2016 Platea € 123,00 Galleria € 98,00 Dopo il 29/07/2016 Platea € 113,00 Galleria € 92,00 L’ abbonamento prevede la scelta tra uno dei seguenti turni: TURNO ARANCIO TURNO BLU Natale in casa Cupiello Gran Cafè Chantant La Vedova Allegra Classe di ferro Caesar Colette, una donna straordinaria Profumo di donna Romeo e Giulietta + Uno spettacolo a scelta tra: Parioli in Danza o Primo Sale. Natale in casa Cupiello Gran Cafè Chantant Classe di ferro Le Prénom – Cena tra amici Al Cavallino bianco Colette, una donna straordinaria Profumo di donna Caviale e lenticchie + Uno spettacolo a scelta tra: Parioli in Danza o Primo Sale. ABBONAMENTO A 6 SPETTACOLI Solo martedì ore 21 o mercoledì ore 17 POSTO E GIORNO FISSO Platea € 88,00 Galleria € 70,00 SPETTACOLI Natale in casa Cupiello - Gran Cafè Chantant - Classe di ferro Colette, una donna straordinaria - Profumo di donna + uno spettacolo a scelta tra: Le Prénom – cena tra amici Caviale e Lenticchie NUOVO ABBONAMENTO LIBERO! Possibilità di scegliere le coppie di spettacoli e di abbinarle tra loro* 4 SPETTACOLI: Platea € 84,00 Galleria € 68,00 6 SPETTACOLI: Platea € 126,00 Galleria € 100,00 8 SPETTACOLI: Platea € 168,00 Galleria € 136,00 Coppie di spettacoli disponibili Coppia A Coppia B Gran Cafè Chantant + Le Prénom – cena tra amici Colette, una donna straordinaria + Caviale e Lenticchie Coppia C Coppia D Natale in casa Cupiello + Romeo e Giulietta La Vedova Allegra + Profumo di donna Coppia E Classe di ferro + Al Cavallino bianco * - Minimo 2 coppie - Spettacolo a giorno e posto libero - Le coppie di spettacoli non posso essere modificate A ABBONAMENTO A 3 SPETTACOLI giovedì – venerdì – sabato - domenica POSTO E GIORNO LIBERO Galleria € 50,00 SPETTACOLI Al Cavallino Bianco – La Vedova Allegra – Romeo e Giulietta Gli abbonamenti possono essere acquistati a partire dal 31 maggio presso il botteghino del Teatro – Via G. Borsi, 20 – tel. 06.8073040 – I vecchi abbonati potranno confermare il loro posto entro e non oltre il 29 luglio 2016 Le presenti riduzioni sono valide esclusivamente previa prenotazione tramite l’ufficio promozione ai seguenti contatti: UFFICIO PROMOZIONE Daniele Biagiotti 06.96045644 – [email protected] Emilia Campanile 06.96045680 – [email protected] Dal lunedì al Venerdì h 09:00 -13:30 e 14:30 -18:00 Cell.334.7620796 VI ASPETTIAMO! Caro amico spettatore, Roma, 31 maggio ‘16 Sono ormai cinque anni che ho assunto la direzione artistica del Teatro Parioli da me dedicato a quel grande artista che è stato Peppino De Filippo, e i risultati sono più che soddisfacenti grazie anche alla guida appassionata di mia moglie Laura Tibaldi, all’esperienza e la competenza di Ornella Vannetti come organizzatrice e grazie alla partecipazione di tutto lo staff del Teatro Parioli. E’ aumentato il numero degli abbonati e, soprattutto, la partecipazione e il gradimento del pubblico verso quasi tutti gli spettacoli è stato eccezionale e significativo. Nello scegliere testi ed interpreti per completare il cartellone di quest’anno ho tenuto come sempre a proporre il teatro che il nostro pubblico preferisce e che io stesso recito abitualmente, un teatro che combatte l’ignoranza e recupera i sentimenti. E così vedremo testi di Eduardo De Filippo, la commedia “Natale in Casa Cupiello” fra le più conosciute e apprezzate commedie di Eduardo con la mia interpretazione e la mia regia. Seguirà il vaudeville “Gran Cafè Chantant” da Eduardo Scarpetta, ritornano le operette con “La Vedova Allegra” e “Al Cavallino Bianco”, continuiamo con la prosa con “Classe di Ferro” di Aldo Nicolaj e “Le Prénom, cena tra amici” nella versione italiana di Fausto Paravidino e “Caesar” dal Giulio Cesare di William Shakespeare, “Colette, una donna straordinaria”, “Profumo di Donna” e “Caviale e Lenticchie” e per finire “Miseria e Nobiltà” riproposto a grande richiesta, fuori abbonamento. Non mancheranno gli appuntamenti fuori stagione, con la danza e la direzione artistica di Aurelio Gatti, i processi ai grandi personaggi della storia a cura di Elisa Greco, la rassegna dedicata ai giovani “Primo Sale” a cura di Giulio Baffi e gli spettacoli dedicati alle scuole tra cui quest’anno un progetto multimediale dal titolo “I Promessi Sposi siamo noi” a cura di Luciano Roman. Per i più piccoli proponiamo “Il Mago di Oz”, “Santa Claus”, “Le Avventure di Pinocchio” e “Io Speriamo che me la cavo” di Teatro Novanta e i concerti didattici della Banda della Marina Militare. Tra gli attori presenti in cartellone abbiamo l’onore e il piacere di avere Tato Russo, Catherine Spaak e Alessio Di Clemente, Massimo Venturiello, Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri e Valeria Ciangottini, Benedetto Casillo, Victor Carlo Vitale e Silvia Santoro, Alessia Giuliani, Alberto Giusta Davide Lorino, Aldo Ottobrino, Gisella Szaniszlò, Il Balletto di Milano e la Compagnia Italiana di Operette e registi di sicuro talento quali Maurizio Panici, Antonio Zavatteri, Giovanni Anfuso e Alessandro Marmorini. Voglio concludere con un principio che ha sempre ispirato e guidato il mio lavoro: la tradizione è un trampolino che ci lancia verso quella meravigliosa bugia che ci ruba l’anima e ci fa sognare e cioè, il TEATRO. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it STAGIONE 2016-2017 1. 27 ottobre > 27 novembre 2016 I DUE DELLA CITTA’ DEL SOLE LUIGI DE FILIPPO NATALE IN CASA CUPIELLO Di Eduardo De Filippo Regia Luigi De Filippo 2. 1 > 31 dicembre 2016 T.T.R. TEATRO DI TATO RUSSO TATO RUSSO GRAN CAFEꞌ CHANTANT Vaudeville di Tato Russo da Eduardo Scarpetta Regia Tato Russo LO SPETTACOLO DELLE FESTE Recita del 31 dicembre 2016 fuori abbonamento 3. 5 > 8 gennaio 2017 COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE VICTOR CARLO VITALE SILVIA SANTORO LA VEDOVA ALLEGRA Libretto di Victor Léon e Leo Stein Musiche di Franz Lehár Dir. Musicale Maurizio Bogliolo Regia Flavio Trevisan 4. 12 > 22 gennaio 2017 LAROS PAOLO BONACELLI GIUSEPPE PAMBIERI VALERIA CIANGOTTINI CLASSE DI FERRO Di A.Nicolaj Regia Giovanni Anfuso 5. 24 > 29 gennaio 2017 TEATRO STABILE DI GENOVA ALESSIA GIULIANI ALBERTO GIUSTA DAVIDE LORINO ALDO OTTOBRINO GISELLA SZANISZLO’ LE PRÉNOM - Cena tra amici Di M. Delaporte e A. de La Patellière Versione italiana Fausto Paravidino Regia di Antonio Zavatteri 6. 2 > 5 febbraio 2017 COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE VICTOR CARLO VITALE SILVIA SANTORO AL CAVALLINO BIANCO Libretto di H. Muller Einigen, E. Charell, R. Gilbert Musiche di R. Benatzky e R. Stolz Dir. Musicale Maurizio Bogliolo Regia Gianfranco Vergoni Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 7. 9 > 12 febbraio 2017 I DUE DELLA CITTÀ DEL SOLE CAESAR Dal Giulio Cesare di W. Shakespeare Adattamento Matilde D’Accardi Regia Alessandro Marmorini 8. 16 > 26 febbraio 2017 ARGOT PRODUZIONI CATHERINE SPAAK ALESSIO DI CLEMENTE COLETTE, UNA DONNA STRAORDINARIA Di Catherine Spaak e Marzia G. Lea Pacella Regia Maurizio Panici 9. 2 > 12 marzo 2017 SOCIETÀ PER ATTORI MASSIMO VENTURIELLO PROFUMO DI DONNA Da “ll buio e il miele” di Giovanni Arpino Adattamento di Pino Tierno Regia Massimo Venturiello 10. 16 > 19 marzo 2017 BALLETTO DI MILANO ROMEO E GIULIETTA Liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare Balletto in 2 atti su musica di P.I. Čajkovskij Coreografie Federico Veratti Regia Federico Veratti 11. 21 > 26 marzo 2017 COMPAGNIA SUONI E SCENE SAS BENEDETTO CASILLO CAVIALE E LENTICCHIE Di Scarnicci, Tarabusi, Taranto e Casillo Regia di Benedetto Casillo SPETTACOLI FUORI ABB.TO Dal 30 marzo 2017 LUIGI DE FILIPPO MISERIA E NOBILTA’ Di Eduardo Scarpetta Regia Luigi De Filippo 21 aprile 2017 ENZO DECARO IN ARTE TOTÒ Di E. Decaro e L. De Curtis Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 27 ottobre > 27 novembre 2016 I DUE DELLA CITTA’ DEL SOLE NATALE IN CASA CUPIELLO Di Eduardo De Filippo Con Luigi De Filippo Regia Luigi De Filippo Luca Cupiello, come ogni Natale, prepara il presepe , fra il disinteresse della moglie Concetta e del figlio Tommasino. Ci sono poi i continui litigi tra il fratello Pasqualino e Tommasino, entrambi con il tic del furto. Ninuccia, l’altra figlia, ha deciso di lasciare il marito Nicolino per l’amante Vittorio e di scrivere una lettera d’addio; Concetta, disperata, riesce a farsela consegnare. La missiva capita però nelle mani di Luca che, ignaro di tutto, la consegna al genero, che viene così a sapere del tradimento della moglie. Durante il pranzo della vigilia di natale i due rivali, trovatisi di fronte per la sbadataggine di Luca, si scontrano violentemente. Nicolino abbandona Ninuccia e Luca, resosi improvvisamente conto della situazione, cade in uno stato d’incoscienza. Nel delirio finale, Luca scambia Vittorio per Nicolino e fa riconciliare involontariamente i due amanti; e Tommasino gli dirà finalmente che il presepe gli piace. Il 21 dicembre 1931 va in scena per la prima volta al teatro Kursaal di Napoli questa bella commedia di Eduardo, una delle più note e più riuscite. All’inizio è un atto unico, il secondo, poi Eduardo con gli anni aggiungerà gli altri due, il primo e il terzo, sentendo il bisogno di far conoscere meglio i suoi personaggi. E l’opera è davvero completa. La Compagnia dei fratelli De Filippo si chiamerà del “teatro umoristico” perché attraverso l’umorismo racconta sulla scena la commedia umana, divertendo, ma facendo anche riflettere: e questo vale anche per questa commedia. In questa edizione protagonista e regista dello spettacolo è Luigi De Filippo , figlio di Peppino e nipote di Eduardo, degno erede di una famiglia che fa Teatro con grande successo da tre generazioni. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 1 > 31 dicembre 2016 T.T.R. Teatro di Tato Russo GRAN CAFÉ CHANTANT Vaudeville di Tato Russo da Eduardo Scarpetta Con: Tato Russo e altri 14 interpreti Scene: Peppe Zarbo Costumi: Giusy Giustino Regia: Tato Russo Musiche: Zeno Craig Disegno Luci: Roger La Fontaine spettacolo con musiche dal vivo Siamo ai primi del ‘900, nel cuore della belle époque. Molti teatri di prosa chiudono perché l’ambientazione dell’epoca li rende ormai deserti. Due coppie di artisti ormai ridotti alla fame sono costretti, loro detentori dell’antica arte della tragedia, a riciclarsi come vedette di café chantant. Una serie infinita di traversie e di avventure tutte da ridere li accompagna in quello che vuole soprattutto essere l’affresco di un’epoca edonistica e culturalmente in grande decadenza. Tato Russo riscrive e trasforma la commedia di Scarpetta in un vaudeville e, intorno al classico divertentissimo intreccio scarpettiano, ci propone l’analisi critica di un periodo storico che, pur durando lo spazio di una meteora, fu denso di significati culturali e civili, che chiudeva un secolo, l’Ottocento, e ne apriva un altro: quello dell’opera moderna. La vicenda dura un giorno, ma Tato Russo ne dilata lo spazio temporale, riferendola all’intero periodo di quel quindicennio, dalla nascita, allo splendore, alla miseria del café chantant: un lungo giorno in cui cambia la moda, il gusto, la maniera di pensare della gente. E se l’azione parte dalla crisi del teatro di prosa determinata dall’aggressione del cafè chantant, termina nella fine di quest’ultimo a sua volta stroncato dall’avvento del cinema. Intorno ai quattro protagonisti si muove una miriade di personaggi, che vagano tra tipi di macchiette. Tato Russo imposta la commedia su questa folleggiante contrapposizione di stili recitativi e di drammaturgia. Da una parte il linguaggio di commedia che sarà di Eduardo, dall’altra quello da farsa che è tipico di Scarpetta. Viene riproposto cosi uno Scarpetta diverso, più vicino ai classici nelle linee di una direzione personale di fare teatro, laddove ogni intuizione critica non si propone mai come fine a se stessa ma sottostà invece ad un piano organico di messa in scena, in cui ogni elemento concorre in giusta proporzione con tutti gli altri. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 5 > 8 gennaio 2017 C.I.O COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE LA VEDOVA ALLEGRA Libretto di Victor Léon e Leo Stein Con Victor Carlo Vitale, Silvia Santoro Musiche di Franz Lehár Direzione Musicale Maurizio Bogliolo Regia Flavio Trevisan Il Barone Zeta, Ambasciatore del Pontevedro a Parigi, riceve un ordine tassativo dal proprio governo: la signora Anna Glavari, giovane vedova del banchiere di corte, deve a tutti i costi risposarsi con un compatriota. Infatti se dovesse passare a seconde nozze con uno straniero, il suo capitale, valutato 100 milioni di dollari, abbandonerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e, per la “Cara Patria”, sarebbe la rovina economica. Il Barone Zeta, coadiuvato da Niegus (cancelliere un po’ pasticcione), tenta di convincere il Conte Danilo Danilovich, segretario all’Ambasciata di Parigi, a sposare la ricca vedova. Danilo però non ne vuole sapere perché, fra lui ed Anna c’è già stato del “tenero” prima che lei sposasse il banchiere Glavari; ed ora Danilo, ferito nell’orgoglio, non vuole assolutamente ammettere di essere ancora innamorato di Anna. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per ingelosirlo. Durante una festa che Anna organizza nella sua villa, sia per vedere le reazioni di Danilo e sia per salvare l’onore della moglie del barone Zeta, ella dichiara a tutti gli invitati che intende sposare un francese: il sig. Camillo De Rossillon. Danilo furioso abbandona la festa. Tutto sembra perduto, ma Niegus, più per caso che per merito, riesce a sciogliere l’equivoco e a far confessare ad Anna e Danilo il loro amore reciproco. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 12 > 22 gennaio 2017 LAROS DI GINO CAUDAI CLASSE DI FERRO Di A. Nicolaj Con Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri, Valeria Ciangottini Musiche Massimiliano Pace Scene Alessandro Chiti Regia Giovanni Anfuso Classe di ferro è incentrata sui problemi della terza età, trattati con una delicatezza e uno humour non frequenti nella nostra drammaturgia. La vicenda è ambientata in un giardino pubblico di una grande città. Protagonisti sono tre anziani - Libero Bocca, Luigi Lapaglia e Ambra - che si sono conosciuti casualmente durante le loro quotidiane passeggiate. I loro caratteri sono assolutamente differenti – aggressivo e riottoso quello di Bocca, docile e remissivo quello di Lapaglia, angelico e sognatore quello di Ambra - e consentono all'autore di creare un affresco quanto mai attuale del mondo degli anziani, un mondo solo apparentemente semplice e spensierato, ma che, in realta, è carico di malinconie, passioni violente, aspettative impossibili, delusioni profonde, timori e insicurezze. Dopo una prima descrizione trionfalistica dei propri cari viene alla luce, un po' alla volta, la confessione amara di essere divenuti ormai un peso per figli e nipoti, il timore di appartenere a un mondo ormai scomparso, la consapevolezza della propria inadeguatezza e la conseguente paura di venire abbandonati in un ospizio. A questo punto Bocca e Lapaglia progettano una fuga in piena regola, una sorta di evasione dalla grande città tagliando tutti i ponti con il loro passato per approdare in un piccolo paese di provincia, una sorta di terra promessa dove poter finalmente conseguire quella felicità cui hanno sempre teso ma che non hanno mai conseguito. Ma il finale, che giunge rapido e imprevisto, riporta tutti, personaggi e spettatori, alla cruda realtà della società moderna. Classe di ferro è una splendida parabola sulla terza età, una commedia che sollecita tutta una serie di riflessioni sul destino, molto spesso crudele, dell'anziano nella nostra società. Un testo, che alternando leggerezze e ingenuità con alcuni momenti di profonda commozione, lascia una traccia profonda nello spettatore. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 24 > 29 gennaio 2017 TEATRO STABILE DI GENOVA LE PRÉNOM – Cena tra amici Di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière Con Alessia Giuliani, Alberto Giusta, Davide Lorino, Aldo Ottobrino, Gisella Szaniszlò Versione Italiana Fausto Paravidino Scene e costumi Laura Benzi Luci Sandro Sussi Regia Antonio Zavatteri Le Prénom è la prima pièce teatrale scritta da Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patelliére. Rappresentato a Parigi nel 2010, ha ottenuto sei nomination ai Prix Molière dell’anno successivo. Dal testo, adattato per il grande schermo dai due autori, sono stati tratti due film: “Cena tra amici” (2012) e “Il nome del figlio” (2015). Vincent, un agente immobiliare, viene invitato a cena dalla sorella Elisabeth e dal cognato Pierre, entrambi professori a Parigi. Alla cena partecipa anche Claude, un amico d’infanzia di Elisabeth. Una serata conviviale, fra amici quarantenni della media borghesia, viene improvvisamente sconvolta: mentre tutti aspettano l’arrivo della sua compagna (Anna), Vincent annuncia che diventerà padre, ricevendo abbracci e felicitazioni. Quando però egli rivela il nome scelto per il nascituro, la miccia fa esplodere l’incredulità e l’indignazione generale. Un nome dichiaratamente di “destra”, che manda in bestia i padroni di casa, intellettuali di “sinistra”. Il dubbio è che si tratti di una provocazione o di uno scherzo, ma il futuro genitore insiste. Così la discussione degenera, scoperchiando vecchi rancori, scatenando una crescente ironia ed un cinismo che travolge tutto e tutti. Una cena tra amici diventa così un gioco al massacro, che mette a nudo l’ipocrisia dei rapporti umani e delinea una generazione allo sbando, dove ognuno ha un segreto da nascondere o da rinfacciarsi. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 2 > 5 febbraio 2017 C.I.O SRLS COMPAGNIA ITALIANA DI OPERETTE AL CAVALLINO BIANCO Libretto di H. Muller Einigen e E. Charell Con Victor Carlo Vitale, Silvia Santoro Musiche Ralph Benatzky, Robert Stolz, R. Gilbert Direzione Musicale Maurizio Bogliolo Regia Gianfranco Vergoni La scena è ambientata a San Wolfango, nel Salzkammergut. La bella vedova Gioseffa, innamorata dell'avvocato Bellati, è proprietaria dell'hotel “Al Cavallino bianco” e continua a licenziare camerieri perché innamorati di lei. Leopoldo, anch'esso cameriere e anch'esso innamorato di lei, deve attendere tempi migliori per poter confessare il suo amore alla bella Gioseffa. Arriva nell'hotel il buffo e ricco industriale Pesamenole accompagnato dalla figlia Ottilia che per faccende di lavoro è in causa con un suo concorrente proprio difeso dall'avvocato Bellati. Leopoldo affitta a Pesamenole la camera occupata normalmente dall'avvocato; si inizia a creare un certo scompiglio, attenuato dall'innamoramento di Bellati per Ottilia che prontamente lo ricambia anche grazie all'aiuto del buon Leopoldo. Ecco giungere nell'hotel anche il professor Hinzelmann con sua figlia Claretta e Sigismondo, figlio del concorrente di Pesamenole. Sigismondo e Claretta, conosciutisi durante il viaggio, si innamorano l'uno dell'altra ma l'avvocato Bellati mette in testa a Pesamenole che Sigismondo sarebbe il marito perfetto per sua figlia Ottilia in modo da fondere la sua azienda con quella del suo rivale in causa e riesce a far impegnare la ragazza con l'obiettivo di chiedere in un secondo momento la sua mano. E' l'arrivo dell'arciduca, data la stagione della caccia, che complica ancora di più le cose in un primo momento ma che poi fa in modo che Gioseffa si accorga dell'amore di Leopoldo ricambiandolo, che l'avvocato Bellati si metta con la bella Ottilia, e che Sigismondo si fidanzi con la dolce Claretta. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 9 > 12 febbraio 2017 I DUE DELLA CITTÀ DEL SOLE CAESAR Dal Giulio Cesare di William Shakespeare Adattamento Matilde D’Accardi Regia Alessandro Marmorini Dobbiamo essere sacrificatori, non macellai, Cassio. Noi tutti ci solleviamo contro lo spirito di Cesare, e nello spirito degli uomini non c’è sangue. Oh, se potessimo trafiggere lo spirito di Cesare e non smembrare Cesare! Ma, purtroppo, Cesare deve sanguinare. Nobili amici, uccidiamolo però con ardimento, non con rabbia. […] Questo renderà il nostro intento necessario, e non odioso; e se così apparirà agli occhi di tutti, saremo chiamati purificatori, non assassini. -Giulio Cesare, II.1 La tragedia comunemente nota come Julius Caesar venne scritta dal Bardo tra il 1598 e il 1599 e pubblicata per la prima volta nel First-Folio del 1623 con il titolo The Life and Death of Julius Caesar. Trovo interessante il fatto che, contrariamente a quello che il titolo comunemente noto sembra suggerire, l’originale dimenticato indichi molto precisamente quale sia l’argomento dell’opera: il prima e il dopo l’omicidio di Cesare, ciò che precede e segue un grande stravolgimento politico. In quest’ottica Cesare e il suo storico assassinio non sono che lo spartiacque, la chiave di volta, la scelta che i protagonisti sono costretti dalla Storia a fronteggiare: un pugno di giovani politici rampanti, assetati di futuro e disposti a tutto; chi per puro idealismo civile, chi per interesse personale, chi per rancore... Questi giovani uomini, cresciuti all’ombra della generazione che li ha preceduti, sembrano non poterne più del gioco delle parti al quale li costringe il sistema nel quale sono incastrati; si sentono pronti ad ottenere un ruolo da protagonista della scena politica e prendere il timone del loro futuro epurandolo dall’ingiustizia e dal fantasma della tirannide. Si considerano dei purificatori, ma sebbene pronti a compiere il gesto supremo, non lo sono a quello che ne seguirà. Tutta la seconda parte della tragedia assume i toni del thriller: evolve un incubo ad occhi aperti in cui il mostro nascosto sotto il materasso è il Potere, mostro evocato e voluto dal gesto di questi stessi salvatori della Patria, che si rivela per loro un “Frankenstein” incontrollabile. Alessandro Marmorini Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 16 > 26 febbraio 2017 ARGOT PRODUZIONI COLETTE, UNA DONNA STRAORDINARIA Di Catherine Spaak e Marzia G. Lea Pacella Con Catherine Spaak, Alessio Di Clemente Regia Maurizio Panici Colette (1873-1954) è stata una delle scrittrici francesi più celebri e ammirate del suo tempo. Autrice di numerosi romanzi e novelle di enorme successo mentre era in vita, è stata membro dell’ Academie française conquistando un posto d’onore nella letteratura del suo paese, cosa piuttosto rara all’epoca per una donna. E’ nota per essere stata estremamente anticonformista, addirittura scandalosa non soltanto per la sua versatilità, per i suoi comportamenti e i suoi amori, ma anche per le numerose attività che svolse quale mimo, clown circense, redattrice di giornali scandalistici, conferenziera ed estetista. Ebbe tre mariti e molti amanti oltre a relazioni sentimentali con diverse donne, suscitando in tal modo curiosità e scalpore e divenendo una vera e propria leggenda. Fu, tuttavia, la scrittura a fare di lei un’autrice indimenticabile. “Colette, una donna straordinaria” è un progetto che vuole raccontare la sua storia di donna e di artista stravagante attraverso gli uomini che più hanno contato per lei. Non un monologo quindi ma duetti recitati con un protagonista maschile che dovrà interpretare gli uomini più importanti della sua vita. Si metteranno in scena così i periodi più divertenti e significativi della sua esistenza assistendo ai suo vari trasformismi. Catherine Spaak Colette è una delle figure più affascinanti del tempo in cui l’emancipazione era accompagnata dal grande fermento culturale. Fu soprattutto figura emblematica e scandalosa, una icona che accompagnerà la società francese nel passaggio al XX° secolo, con la sua presenza vivace e innovativa diventò lo specchio di un bisogno inesauribile di libertà di espressione e volontà di cambiamento. Sullo sfondo la Grande guerra, i salotti letterari e i grandi personaggi di una città vivace come Parigi. Uno spettacolo sorprendente come sorprendente è stata la sua persona. Maurizio Panici Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 2 > 12 marzo 2017 SOCIETÀ PER ATTORI PROFUMO DI DONNA Da “ Il buio e il miele” di Giovanni Arpino Con Massimo Venturiello Adattamento Pino Tierno Musiche Germano Mazzocchetti Scene e Costumi Alessandro Chiti – Sabrina Chiocchio Regia Massimo Venturiello Un capitano in pensione, rimasto cieco a causa di un’esplosione accidentale decide di recarsi a Napoli da un amico, anch’egli non vedente. Il capitano si farà accompagnare in questo viaggio da un giovane soldato in permesso premio. Tra vessazioni e rimproveri, il giovane scorterà quindi il bizzarro capitano, che si rivelerà un uomo dalla personalità poliedrica. I due partono in treno da Torino e la prima tappa è Genova, dove il capitano decide di passare alcune ore con una prostituta. La seconda tappa del viaggio è Roma, dove il capitano parla con un cugino prete della sua condizione fisica e, per ultimo, giungono a Napoli, dove il capitano viene corteggiato da una giovane donna perdutamente innamorata di lui, ma il capitano sembra infastidito dalle sue attenzioni. La vera ragione del viaggio e dell’ incontro con l’amico non vedente, giungerà inaspettata e sorprendente solo alla fine e in quel momento il capitano si renderà conto che non può rifiutare l’aiuto e le attenzioni della giovane donna. “Ora che abbiamo i mezzi per spaziare, per comunicare con tutti, ci siamo chiusi in noi stessi, siamo diventati cinici e disumani…” così dice Charlie Chaplin nel discorso finale de “il grande dittatore”. Viviamo quotidianamente il paradosso di un’epoca in cui la globalizzazione ci spinge sempre di più verso l’isolamento e l’anonimato. Ecco perché mi sono innamorato del romanzo di Giovanni Arpino “il buio e il miele”, e ho deciso di portarlo in scena. Questo romanzo è sicuramente l’emblema della solitudine moderna, della disillusione esistenziale che inevitabilmente conduce al cinismo e alla perdita di umanità e che assume nella figura del protagonista Fausto, una dimensione cosmica, spingendolo verso un crinale in cui si è smarrito “il profumo della vita”, la disperazione si confonde con l’ironia e il sarcasmo e la tragedia diventa persino comica, esilarante, proprio come è tragica e comica la condizione umana. Massimo Venturiello. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 16 > 19 marzo 2017 BALLETTO DI MILANO ROMEO E GIULIETTA Liberamente ispirato alla tragedia di William Shakespeare Balletto in 2 atti su musica di P.I. Čajkovskij Coreografie e Costumi Federico Veratti Scenografie Marco Pesta Regia Federico Veratti La più grande storia d’amore in una nuova e straordinaria produzione fedele alla storia. Una sinfonia di oro e argento domina la scena sia per gli splendidi costumi delle due famiglie rivali simboleggiate dai due colori, sia per le scene di Marco Pesta. Lo sfavillante oro dei Capuleti brilla nella festa in cui si conoscono i due giovani amanti che si incontreranno nuovamente sotto la dimora di Giulietta. Nella coreografia di Federico Veratti la ricchezza di passi trionfa nelle danza d’assieme, la ricerca di un’estetica personale si accentua negli emozionanti passi a due, i virtuosismi classici si fondono con armonia con espressioni moderne rivelando l’eccezionale padronanza delle tecnica per giungere a dinamiche diverse e di diverso approccio. Il Balletto di Milano ● Ambasciatore della danza italiana con i suoi straordinari spettacoli in tutto il mondo è considerato tra le realtà di maggior livello artistico. È diretto da Carlo Pesta del 1998, riconosciuto e sostenuto de MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), titolare di “Riconoscimento di rilevanza regionale- Regione Lombardia” e patrocinato dal Comune di Milano dove ha sede nel proprio “Teatro di Milano”. Collabora con tutti i più prestigiosi teatri , fondazioni liriche e festival dove ottiene sempre successi di pubblico e unanimi. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it 21 > 26 marzo 2017 SUONI E SCENE CAVIALE E LENTICCHIE Di Scarnicci, Tarabusi, Taranto, Casillo Con Benedetto Casillo Scene Max Comune Costumi Isa Di Lena Regia Benedetto Casillo A metà degli anni '50 Scarnicci e Tarabusi, celebri autori di rivista, lasciarono per un poco musiche e lustrini, per firmare una commedia d'intreccio, leggera e brillante, "Caviale e lenticchie" portata al successo anche televisivo da Nino Taranto, e rappresentata spesso anche all'estero. Nonostante gli autori non fossero napoletani, il testo, per lo spunto fantasioso della trama, ispirata all'arte di arrangiarsi, si presta benissimo allo spirito comico partenopeo. Ora lo porta in scena Benedetto Casillo, beniamino del pubblico napoletano, che ne cura una rispettosa rilettura e la regia. Il protagonista è Ferdinando Cafiero, che si atteggia a filosofo e artista. Non ha voglia di lavorare e, per tirare a campare, fa l'ospite abusivo in feste e festini della buona società. Può fare così incetta di cibi e bevande che poi rivende a ristoranti e trattorie. Particolarmente pittoreschi i componenti della famiglia del nostro Ferdinando e del vicinato. C'è la sua donna Nannina nell'esasperata attesa di essere sposata. Ci sono i figli. C'è una zia zitella che vive da gran diva il suo lavoro di addetta alle pulizie di un teatro. Ci sono sfaccendati, garzoni, mariuoli, invasati giovanotti emuli di Elvis Presley. In questo colorito quadro si innesta una situazione da miseria e nobiltà. L'ineffabile don Ferdinando, spacciandosi per autorevole commendatore, porta in casa un manipolo di aristocratici, chiamati a beneficare la sua famiglia bisognosa. Una sceneggiata irresistibile. Ma la faccenda si complica, per un perfido tutore che vuole sbarazzarsi del suo nobile rampollo, la messinscena di un delitto, un cadavere che appare e scompare, nella sarabanda di un farsesco thriller notturno. Poi il lieto fine. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it SPETTACOLI FUORI ABBONAMENTO RRITORNA A GRANDE RICHIESTA Dal 30 marzo 2017 I DUE DELLA CITTÀ DEL SOLE MISERIA E NOBILTÀ commedia in due parti di Eduardo Scarpetta adattamento e regia Luigi de Filippo La fame è il tema della commedia, e da quando Scarpetta scrisse questo testo fino ad oggi, la fame è rimasta immutata: la fame di lavoro, la fame di sopravvivenza, la fame di giustizia, quella fame che, soprattutto nel Mezzogiorno, se non soddisfatta, può provocare grandi sconvolgimenti. E’ celebre il finale del primo atto. Tutti in scena siedono avviliti perché ogni tentativo di procurarsi da mangiare è fallito; improvvisamente un cuoco e due sguatteri entrano portando ogni ben di Dio, nessuno si chiede da dove provenga quella grazia e tutti scattano come molle avventandosi sui maccheroni fumanti. E’ la scena che rappresenta e riassume in termini di grottesco, non il dramma di due famiglie, ma la secolare tragedia di un popolo. La vicenda è semplice: Eugenio, un giovane nobile, ama la figlia di un buffo cuoco arricchito. Temendo di non avere dai suoi genitori aristocratici il consenso alle nozze, chiede l’aiuto di don Felice Sciosciammocca, scrivano pubblico, povero e affamato. Sciosciammocca e alcuni suoi amici, altrettanto poveri e affamati, dovranno fingersi genitori e parenti nobili del marchesino Eugenio e presentarsi dal cuoco credulone e sciocco: da qui una serie di equivoci estremamente divertenti che rendono questa commedia tra le più famose del repertorio napoletano. Luigi De Filippo, degno erede della grande tradizione teatrale napoletana, è l’umanissimo interprete della vicenda, assieme alla sua Compagnia di Teatro composta da dieci attori. Uno spettacolo da non perdere. Un divertimento raro nel panorama del nostro teatro contemporaneo. Commedia estremamente comica ma anche amara, a detta della critica “degna della firma di Molière”. La tradizione è il nostro passato, ma è un passato che insegna. Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it SERATA D’ONORE 21 aprile 2017 ENZO DECARO IN ARTE TOTÒ Di Enzo Decaro e L. De Curtis “Viaggio nel mondo poetico e musicale di Antonio De Curtis” Nell'ambito delle celebrazioni di “50 Totò: i primi 50 anni senza il principe della risata”, (ricordiamo che è venuto a mancare il 15 aprile del 1967), celebrazioni che prevedono una serie di iniziative tra cui una grande mostra, retrospettive, convegni etc., questo spettacolo è un percorso sulle tracce del grande poeta, musicista e uomo di pensiero che è stato Antonio De Curtis, in arte 'Totò'. Tutto (o quasi) è stato detto, scritto (e anche sottoscritto! come direbbe lui), su Totò: il suo genio attoriale, creativo e innovatore, ha conquistato intere platee di svariate generazioni, prima con le macchiette dell'Avanspettacolo, poi con il Varietà nei teatri, quindi con i suoi personaggi nelle pellicole cinematografiche, prolungate nel tempo dalla televisione che continua a trasmetterle ancora oggi (e di sicuro anche domani, qualsiasi siano i supporti che la tecnologia saprà trovare...). Meno si sa, e si è indagato, invece sulla 'poetica' dell'artista Totò, così fortemente connessa alla sua complessa vicenda umana: quel suo complesso dei 'gemelli siamesi'. Così lui stesso definiva la non sempre armonica convivenza tra il nobile principe, raffinato esteta, e quel comico stralunato, guitto e saltimbanco, che pure non era solo il suo alter ego, ma il terminale umano così radicato in quel 'popolino' da cui amava prendere le distanze, ma che gli apparteneva così profondamente. Un inseparabile tutt'uno, quel principe, nobile anche di animo, e quell' irresistibile burattino: insieme hanno dato vita a una 'maschera', forse tra le più complete, e complesse, nella sua apparente, sprovveduta ingenuità, di tutto il panorama dei personaggi dello Spettacolo nel XX secolo. Antonio De Curtis poeta, ma anche musicista! Questi i due obiettivi a “svelare” le radici più profonde (e un po’ nascoste) della pianta Totò e dei suoi fiori creativi più belli, e certamente da lui i più amati, con sobrietà e leggerezza, e non senza approfondire alcuni aspetti biografici (ma soprattutto di pensiero) alla base di una serie di poesie, alcune inedite (perchè Totò poeta non è soltanto 'A livella) e di canzoni (perchè il musicista De Curtis non è solo 'Malafemmena'). Veri e propri piccoli tesori di raffinata sensibilità, opere tra le più rappresentative della sua produzione, che daranno, insieme a tracce ritrovate della sua voce e ad altro raro e prezioso materiale, un'immagine nuova e inaspettata di Antonio De Curtis, in Arte Totò. Enzo Decaro Solemio srl – Via Giosuè Borsi 20 – 00197 Roma tel: 06/96045644 – P.I. 11500961005 [email protected] - www.teatropariolipeppinodefilippo.it PARIOLI IN DANZA a cura di Aurelio Gatti Una splendida conferma per la DANZA a Roma. Dopo il successo dello scorso anno, il Teatro Parioli ha il piacere di presentare la Stagione di Danza 2016-2017 composta da quattro appuntamenti, incardinati nella storica stagione teatrale, che accompagneranno lo spettatore da ottobre fino ad aprile. Un palcoscenico per la DANZA a Roma che si conferma anche grazie alla risposta del pubblico che, nel corso della passata stagione, si è dimostrato sempre più attento e incuriosito dalla originalità delle proposte sia per quanto riguarda i linguaggi della scena che per i contenuti e i temi affrontati. Da questa esperienza è nato il programma di DANZA 2016-2017 in cui opere, interpreti e autori, da semplici tasselli di un articolato calendario, diventano "compagni di viaggio" e prospettiva di un progetto in cui il teatro ritorna ad essere un "affaccio privilegiato" sull'uomo e le sue storie, il luogo in cui ancora ci si può incontrare e riconoscersi, il luogo in cui danza e prosa possono non solo coesistere ma anche trovare interessanti punti di contatto e contaminazione. Tanta danza per tante danze quindi: contemporaneo, hip pop, teatro danza, floorwork, neoclassico, non più generi distanti e contrapposti, ma linguaggio distintivo e unificante di un unico discorso: la riflessione sul contemporaneo, inteso come epoca, umanità, tempo di transito ma pur sempre tempo dell'uomo. 18 > 19 ottobre 2016 Compagnia Opus Ballet Bolero - Gaîté Parisienne Coreografie e regia: Loris Petrillo Interpretazione: compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello Musiche: Maurice Ravel (Bolero) e Jacques Offenbach ( Gaîté Parisienne) Assistenza alle coreografie: Angela Placanica Danzatori: Lorenzo Di Rocco, Giuseppe Iacoi, Gian Marco Martini Zani, Marco Pergallini, Marco Purcaro, Michele Scappa, Gabriele Vernich, Luca Zanni Con la nuova produzione “Bolero” e “Gaîté Parisienne” Loris Petrillo mette in relazione due grandi classici del repertorio ballettistico estrapolandoli dalla sua concezione storica e restituendone una lettura contemporanea. Al centro del percorso coreografico c’è la danza fisica di Petrillo, che per questo lavoro sceglie corpi maschili. Il classico del repertorio è scelto come luogo di racconto, come pretesto per sondare le possibilità fisiche del danzatore e la capacità della coreografia di rileggerne i passaggi. Lo spettacolo è un gioco di ritmi e di intrecci, un lavoro coreografico dove la figura maschile si staglia al centro come collante, misura ipotesi di una danza sempre più carnale. L’uomo gioca e descrive una contemporaneità che non ha più etichette, dove la diversità non esiste, dove si può indossare una maschera di forza, di eleganza e di ironia, senza tradire il senso dell’opera ma lasciando piuttosto a essa la possibilità di farsi leggere e raccontare. 31 gennaio > 1 febbraio 2017 Il GDO Hopera Team Coreografico: Mattia De Virgilis, Francesco Di Luzio, Federica Galimberti Musiche: Verdi, Leoncavallo, Rossini, Beethoven, Mozart Consulenza musicale: Marco Schiavoni Regia e Direzione Team Coreografico: Federica Galimberti Poetico e coinvolgente viaggio onirico nelle arie e melodie celebri del Bel Canto italiano ed europeo, che con raffinatezza ed ironia, con poesia e sorrisi, vengono interpretate e riportate all’oggi per farne apprezzare grandezza ed immortalità. Un tocco delicato, un rispettoso approccio che riavvicina il pubblico a quella “grande bellezza” grazie al gioco ironico e leggero di un linguaggio giovane, nuovo, contaminato, fruibile ma anche prezioso e di contenuto drammaturgico che riesce ad esaltare e dare forma alle arie di Verdi, Leoncavallo, Rossini, Handel, Mozart, autori prolifici di opere eccelse dalle melodie immortali che richiamano anni infuocati di storia e densi di avvenimenti, per creare un’opera unica, “HOPERA”, appunto. Costruito con una levità coreografica non facile da ottenere, è un fuoco di artificio, che a volte conturba a volte avviluppa lo spettatore nel repentino susseguirsi di scene, atmosfere e situazioni. 14 > 15 febbraio 2017 [RITMI SOTTERRANEI] CONTEMPORARY DANCE COMPANY L’uomo dal cervello d’oro Reduce dal grande successo di "Convivio" in Italia e all'estero, la regista e coreografa Alessia Gatta presenta in Anteprima Nazionale per la compagnia [RITMI SOTTERRANEI], "L'UOMO DAL CERVELLO D'ORO", uno spettacolo di danza contemporanea il cui titolo è tratto dall'omonima sceneggiatura di Melchiade Coletti. 10 > 11 Aprile 2017 ImPerfect Dancers Company In-Faust Ideazione Walter Matteini-Ina Broeckx Coreografia Walter Matteini Scene e costumi Ina Broeckx Luci Bruno Ciulli Partecipazione straordinaria dell’artista Paolo Cervi Kervischer E se anche il più buono, il più fedele e onesto dei cittadini si trovasse nella posizione di poter scegliere tra il bene e il male? Quale sarebbe la scelta? La più facile? La più scontata? Oppure l'inaspettata e coraggiosa? Ma chi decide qual è l'una e qual è l'altra? Quello che l'ImPerfect Dancers Company vuole offrire al pubblico con questa nuova creazione è un viaggio di sola andata verso i più oscuri vicoli dell'animo umano. Un’appassionante studio sulla drammaturgia di Goethe e Mann per l’azione scenica danzata, che gira attorno ai personaggi di Faust, Mefistofele e Margherita, progettato e inscenato da grandi interpreti e scenografi quali Paolo Cervi Kervisher oltre ai direttori artistici della compagnia. E se fossimo tutti Faust? A ognuno il suo viaggio… Eccoci alla seconda edizione del nostro percorso di “scoperte teatrali”. Eccoci anche quest’anno a lasciarci incuriosire, e magari affascinare, da quello che dei giovani autori, registi, attori, produttori concedono alle loro intuizioni ed a visioni originali. Incontrati nel quotidiano peregrinare tra teatri e spazi dello spettacolo, siamo stati colpiti dal lavoro di talenti non conosciuti che vi proponiamo di seguire con attenzione. Ci propongono spettacoli autoprodotti e fatti vivere in costante emergenza d’economie e di distribuzione. Ne propongo alcuni per questa seconda edizione di “Primo sale” al Teatro Parioli. Sono spettacoli costruiti non senza fatica in laboratori quasi segreti, in territori di frontiera, su palcoscenici di fortuna e tra complicate economie. Anche quest’anno sono spettacoli giovani ed entusiasmanti che attraversano festival ufficiali o semiclandestine occasioni di confronto. Scommesse e sorprese dedicate ad un pubblico attento e curioso, invenzioni per linguaggi a volte provocatori a volte consolanti, poetiche originali, inconsuete architetture che potranno dare sapore al teatro dei prossimi anni. Giulio Baffi SPETTACOLI ATTUALMENTE SELEZIONATI 21 > 22 ottobre 2016 Tradizione – Il Teatro di domani IL GRANDE CIRCO DEGLI INCORNATI Ovvero come a causa di una cattiva gestione politica una tragedia diventò commedia da Antonio Petito di Davide Sacco con Ilaria Ceci, Piero Grant, Matteo Mauriello, Francesco Russo, Eva Sabelli circensi Costanza Bernotti, Alice Moracchioli, Shay Wapniaz musiche Sacco, Viviani, Cantalamessa scene Luigi Sacco costumi Francesa Romana Scudiero regia Davide Sacco Lo spettacolo inizia nel foyer del teatro e poi in platea, dove gli attori e i circensi (giocoliere, trapezista, trampoliere) accoglieranno il pubblico ricreando l'atmosfera di un vero circo. Ci sarà infatti il direttore ad accogliere le famiglie, la donna barbuta leggerà i tarocchi, il lanciatore di coltelli si esibirà in divertenti gag. Tutto accompagnato dalla musica suonata da tromba, chitarre e percussioni. Quando tutto il pubblico si sarà accomodato in sala, inizierà il vero e proprio spettacolo. Il direttore annuncia che al Circo degli Incornati sono stati ormai tagliati tutti i fondi e quindi sono pronti a chiudere i battenti. Nel frattempo, nel teatro della città, la commedia in cartellone salta per l'assenza del comico del programma “Putipù”. L'assistente dell'assessore in carica si impegna con la fazione politica avversa a rimediare, mettendo in scena la tragedia di Silvio Pellico “Francesca da Rimini”. Ma per i tagli alla cultura non ci sono più accademie dove cercare gli attori e allora l'assistente dell'assessore chiede al Circo degli Incornati di rappresentare la tragedia per il partito, promettendogli in cambio uno spazio e una sovvenzione per sopravvivere. Il direttore del circo, “affamato non solo di sogni”, è costretto ad accettare. Inizia la rappresentazione della “Francesca da Rimini” che, nonostante l'impegno di tutti i circensi, più che dimostrare grandi doti attoriali si trasforma in una sequenza di esilaranti gaffe e fraintendimenti. Alla messa in scena si alternano le storie dei tre circensi: l'assistente Groko, entrato nel circo perché troppo brutto per avere una vita normale fuori da esso, la donna barbuta Giancarlus, “nato bambino non per scelta del Signore, ma perché lo diceva papà”, il lanciatore Barnum, salvato dal direttore dal degrado e dalla violenza della periferia. È proprio quest'ultimo, a un certo punto, a tentare di risollevare la mediocre performance attoriale esibendosi con il suo numero di coltelli, ma all'improvviso irrompe dal fondo della sala l'assistente dell'assessore, che rivela al direttore l'amara verità che i suoi compagni non avevano il coraggio di esprimere: la platea è vuota, il pubblico dopo aver saputo dell'assenza del comico del programma “Putipù” ha chiesto il rimborso del biglietto ed è andato via. E nell'ultimo canto di solitudine, il direttore, resosi conto di aver perso veramente tutto, dichiara morta la bellezza, e sulla malinconica richiesta di dignità nei confronti di una politica che non ascolta cala il sipario. 28 > 29 marzo 2017 The Hats WRONG PLAY, MY LORD! da Amleto di William Shakespeare con Arturo Muselli, Alessio Sica, Margherita Romeo aiuto regia Victoria De Campora regia Ludovica Rambelli Una vera trappola per attori (tre per otto personaggi), giocata sul filo dell’azione e della lingua inglese che, anche alle orecchie di un pubblico italiano, restituisce “il gioco, poi la scena, poi forse anche la poesia.” Perché “a play is a play”. “Wrong Play, My Lord!” tratto dall’Amleto di William Shakespeare è una prova d’attore, recitata in inglese, ma con i ritmi della Commedia all’Italiana, giocando su tutto e il tutto per tutto: dai fraintendimenti lessicali, agli ostacoli scenici, attraversando il dramma e scivolando volentieri nella commedia, con la prontezza di saper cambiare in corsa ciò che è scritto. Ad ogni rappresentazione il pubblico assisterà a uno spettacolo sempre diverso. Questo Amleto - alleggerito ma non abbassato - rispetta il testo originale ed allo stesso tempo lo rende fruibile ad un pubblico non necessariamente anglofono. Gli inevitabili, surreali pastiche linguistici restituiscono a Shakespeare i momenti di comicità che gli sono necessari, mentre l’azione corre verso la sua tragica conclusione. Tutto può accadere. 19 > 20 aprile 2017 La Società dello spettacolo GIANNI ispirato alla voce di Gianni Pampanini di e con Caroline Baglioni Vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015 Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero. Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era. Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina. E fuori. Fuori da tutto quello che voleva. Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene? Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza. Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.