GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 1 di 9 home | area personale schemi | tutorial | robotica | pic micro | recensioni carlopavana http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 forum | chat irc non hai nuovi messaggi faq | contatti store cerca TVRC - TAVOLA VIBRANTE RECUPERO COMPONENTI tipo: livello: Un progetto, molto tempo a disposizione e molti materiali da recuperare accumulati. Ma anche il bisogno di fare qualche cosa per passare il tempo. Regolatori di Potenza SCR CDAutomation.com/Corrente-Tensione Esperti SCR a Costo Zero per Consigli o Prodotti Speciali TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti Teorema fondamentale dell'elettronica: Plug it in, it works better! (Collegalo, funziona meglio!) Premessa Avete mai provato a recuperare dei componenti saldati su un circuito stampato?. Io si, e purtroppo negli ultimi tempi ho accumulato oltre un metro cubo di circuiti e di apparecchiature da cui recuperarli ma tutti i metodi sperimentati non mi hanno soddisfatto. Qualche volta lo stagno e' schizzato fuso da tutte le parti, altre volte le varie parti non si volevano staccare, altre volte la resina del circuito si anneriva, ecc. ecc. , Una alternativa al recupero e' il cosidetto "GETTO", ma il cuore di vecchio appassionato si e' sempre rifiutato di seguire il cervello, allora mi sono posto questi obiettivi per il progetto base: Lavorare in modo assolutamente sicuro con ambedue le mani libere Nessuno spruzzo di stagno fuso. Avere delle oscillazioni solo verticali di frequenza regolabile. Raccolta dei componenti in modo pulito. Possibilita' di montare e smontare l'attrezzatura in pochi minuti. Una volta smontata deve occupare uno spazio molto ridotto. Deve costare meno di 50 euro (luglio 2011). Nessuna tempistica per la realizzazione. Considerazioni generali In questo progetto raggruppo tre sottoprogetti: La tavola vibrante con tutte le sue componenti: Progetto essenzialmente meccanico e di bricolage. Le bobine che attirano la parte vibrante della tavola, sono calcolate e relizzate tenendo conto della teoria elettromeccanica. Nella sua semplicita' permette una divertente ed istruttiva analisi del problema ripassando alcune parti della fisica e della elettromeccanica. Un circuito elettronico temporizzatore. Semplice nella sua essenzialita' lo ritengo molto interessante per una grande varieta' di applicazini. Parti componenti Il telaio oscillante I circuiti stampati che debbono essere disassemblati sono "pinzati" stabilmente su un telaio quadrato costruito con tondino di ferro di 37 centimetri di lato. Qualc'uno chiedera' percha' questa misura?, semplice avevo 4 tondini di ferro di 37 cm ed e' nato il telaio saldando il ferro ad angolo retto con l'aiuto di una squadra e alcuni morsetti. Al centro di due lati opposti ho saldato delle orecchie di ferro con un foro di 8 millimetri ove sono fissate, con due bulloni per parte, le aste che fanno vibrare il telaio. Sul bordo superiore del tondino ho saldato una lastrina di ferro, su questa lastrina vengono pinzati i circuiti da lavorare Ai quattro angoli del telatio ho saldato ortogonalmente quattro tubi di metallo che manterranno il telaio vibrante nella sede di contenimento, contengono e guidano le molle ammortizzatrici. Ho poi usato 4 molle di 12 mm di diametro interno ottenute da acciaio armonico che sono gli ammortizzatori della tavola vibrante. Queste molle sono state ottenute con un filo di acciaio armonico di 1,4 millimetro avvolte su una morsa tra due tavolette di legno. Le guide di supporto. 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 2 di 9 http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 Sono state realizzare con quattro barre filettate di 10 mm di diametro lunghe 22 cm. E' facile trovarle sia in ferramenta che nei vari bricocenter assieme ai bulloni e le rondelle maggiorate per calibrare la tensione delle molle ammortizzatrici. Il sistema di oscillazione. L'oscillatore deve azionare la tavola gestendo un peso fino a 5 chilogrammi. Ho fatto alcune ipotesi per realizzare il sistema di oscillazione e ho poi scelto quello che mi e' sembrato piu' facile da realizzare e di piu' sicuro funzionamento. 1-Un'asta con eccentrico imperniato sulle aste oscillatrici, asta da far ruotare con un trapano in continua o con un avvitatore a pile, in tal modo le aste sarebbero attivate dall'eccentrico ad ogni giro 2-Oscillazione con bobina solenoide a succhiamento del nucleo a frequenza fissa. Il sistema e' del tutto simile ad un campanello elettrico di buona memoria. Non e' difficile da realizzare e permette di ripassare la teoria delle elettrocalamite, ma ha dei difeffti quali la rumosita', la necesita' di un interruttore azionato dal movimento ed e' difficile regolare la frequnza di oscillazione. 3-Oscillazione con elettrocalamite comandate da un circuito elettronico attivato a pedale. Necesita di un interrutore a pedale ma permette di dosare il numero delle oscillazioni e di farle solo quando l'aria calda ha effettivamente sciolto lo stagno. Ho scelto il sistema indicato dal terzo punto che dettagliero' piu' avanti. Pareti laterali Le pareti laterali sono costruite con del tondino di ferro saldato con tubi che guidano le guide poste ai lati del sistema. Cestello recupero componenti Realizzato in cartone pressato (masonite) viene assemblato usando del velcro. Il cartone e' indurito con colla vinilica (tipo cartapesta) e verniciato. Base del telaio. La base e' formata da quattro pezzi di legno multistrato tenuti assieme da squadrette di ferro. Lo spazio interno alla base alloggia le elettrocalamite ed il circuito temporizzatore. Realizzazione Le bobine per produrre l'oscillazione. Ho pensato di usare delle bobine alimentate in corrente alternata che attirano una barra di ferro dolce solidale con le aste oscillatrici. Questa e' la parte elettromeccanica del progetto, E' un buon argomento per ripassare la teoria e la tecnica della costuzione dei solenoidi e delle elettrocalamite. Solenoide. Per solenoide (webster's new collegiate dictionary) si intende una bobina tubolare per la produzione di un campo magnetico. Quando su un'anima o rocchetto di legno, cartone o di qualunque altro materiale isolante od anche di metallo non magnetico avvolgiamo ad elica uno o più strati di filo conduttore, costruiamo una BOBINA o SOLENOIDE ed il campo magnetico prodotto, quando il conduttore e' percorso da corrente elettrica, e' equivalente a quello prodotto da un magnete permanente. Le bobine possono essere di sezione circolare, rettangolare o quadrata. Eleltrocalamita. Una elettrocalamita o elettromagnete, e' formata da un nucleo di ferro dolce inserito in un solenoide. Se alimentiamo il solenoide con corrente continua la polarita' che acquista il nucleo dipende dal senso di avvolgimento del filo e dalla direzione della corrente. La polarita' puo' essere determinata con diverse regole, delle quali ne consiglio una che mi sembra facile da ricordare. Per sapere come deve circolare la corrente attorno ai due poli nord e sud basta applicare una freccia a ciascun estremo delle lettere N ed S. Queste frecce segnano clicca per ingrandire senz'altro la direzione della corrente. Ma a cosa cosa serve una elettrocamita?. Una elettrocalamita la troviamo in centinaia di apparecchi elettrici: nelle suonerie, nel telegrafo, negli interruttori automatici, per lo scatto a massima corrente, per l'apertura e la chiusura a distanza; in apparecchi di protezione e di sicurezza, sia per agire direttamente, sia per dare un allarme; la troviamo applicata alle gru per sollevare i rottami di ferro; la troviamo applicata nella trazione elettrica, come freno elettromagnetico; la troviamo nei mandrini magnetici; ed in cento altre applicazioni. L'elettrocalamita funziona sia corrente continua che alternata se l'attrazione si esercita, quasi sempre, su materiale non magnetizzato. Per alcune applicazioni l'avvolgimento si trova continuamente sotto tensione, per altre applicazioni la corrente viene immessa solo per il periodo di funzionamento. Dovendo costruire un'elettrocalamita occorre calcolarla in modo che soddisfi alle seguenti condizioni; Deve poter funzionare con la corrente di cui si dispone, sia continua, sia alternata, naturalmente ad una tensione ammissibile, non oltre i 260 volt, in caso contrario la tensione si abbassera' mediante una resistenza oppure un trasformatore. Deve esercitare sulla sua armatura, o sul suo nucleo trattandosi di un selenoide, la voluta attrazione alla distanza fissata. Deve consumare la minima quantita' di energia e non deve riscaldare oltre il limite ammesso. La sezione del filo di avvolgimento deve essere stabilita in relazione dell'intensita' della corrente tenendo conto del tempo in cui la bobina deve essere lasciata sotto tensione e cioe' a seconda che essa debba agire continuamente o debba funzionare con intermittenza. L'isolamento dell'avvolgimento deve essere curato e calcolato in relazione alla tensione di alimentazione. Il mio dispositivo 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 3 di 9 http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 Per far oscillare il mio piano di lavoro occorre predisporre una elettrocalamita atrattiva, cioe' un dispositivo che attiri un elemento di materiale ferromagnetico e lo rilasci quando ha effettuato il percorso di oscillazioene. Nel mio caso una volta che l'attrazione e' terminata le molle compresse si rilasciano e riportano verso l'alto il cestello con il circuito da disassemblare. Le aste che comandano l'oscillazione sono solidali con una barra orizzontale che viene attirata dalla eletrocalamita ogni volta che e' alimentata. Io ho pensato che la tavola del dispositivo abbia una oscillazione massima di 6 millimetri e che operi con un peso massimo di 5 chilogrammi compreso la compressione delle molle ammortizzatrici. Ora cerco di calcolare l'energia in joule (vedere il mio tutorial sulle definizioni delle unita' fisiche) e di conseguenza i watt di potenza necessaria per far lavorare la tavola vibrante. Calcolo l'energia necessaria a spostare la tavola verso il basso e verso l'alto alla stessa stregua cioe' come se lo spostamento avvenisse solo verso l'alto. Prendo il massimo dello spostamento stabilito, 6 millimetri, ho teoricamente uno spostamento verso il basso per sei millimetri ogni ciclo completo della alimentazione della elettrocalamita, suppongo di avere come massimo tre oscillazioni al secondo, ma il tempo di attrazione, cioe' il tempo in cui l'elettrocalamita viene alimentata, deve essere 0,1 secondi. Dunque debbo avere una potenza capace di sollevare 5 chilogrammi a (circa) trenta centimetri in un secondo, ovvero 49.05 newton ( 9.81*5 ), che arrotondo a 50 newton. Il lavoro da svolgere e' L = f*s ove L = j[oule] f = 50N s = 0.30 m L=15 j Ma nel mio TVRC ci sono molti attriti, la costruzione e' robusta ma molto artigianale pertanto triplico i valori del lavoro e della potenza Le bobine sono quattro ed il lavoro per ciascuna bobina lo fisso a 45j e per scurezza calcolo la potenza dissipata di ciascuna bobina a 40 W. I=160/230 = 0.69A che arrotondo a 0.7 A La reattanza dell'avvolgimento e' XL = V/I = 230/0,7 = 328 (330) Ω Essendo un carico completamente induttivo questa e' l'impedenza dell'avvolgimento a 50 HZ (frequenza di rete), da cui l'induttanza in Henry L = XL/6.28*f = 330/6.28*50 =330/314 = 1.05 Forza succhiante dei solenoidi. Se avviciniamo ad un solenoide un magnete permanente SN, disponendolo nella direzione del1'asse, per effetto del campo magnetico generato nell'interno del solenoide abbiamo i seguenti fenomeni: A) Se il polo del magnete affacciato al solenoide e' di polarita' uguale, viene respinto. B) Se il polo del magnete affacciato al solenoide e' di polarita' opposta viene attratto nell'interno del solenoide. C) Se il magnete si inserisce all'interno del solenoide in modo che coincidono le rispettive zone neutre, ogni azione cessa Questo comportamento e' dovuti alla forza di attrazione del solenoide, mentre un nucleo di ferro dolce viene clicca per ingrandire sempre attirato perche' si magnetizza sempre nel senso del campo del solenoide. Un magnete permanente viene alterativamente attirato e respinto se non raggiunge il punto di equilibrio. La forza di attrazione F varia con l'intensita' del campo H (dobbiamo qui considerare il flusso Φ) nell'aria e quindi con l'intensita' della corrente elettrica che circola nell'avvolgimento e col numero delle spire che formano il solenoide. La velocita' di spostamento del nucleo dipende dalla sua forma e dal suo peso e dallo sforzo che il solenoide deve vincere per essere attirato. Corrente di eccitazione e forza magneto-motrice. La corrente che circola nell'avvolgimento della bobina di un solenoide (e di un'elettrocalamita) si chiama corrente di eccitazione. Dalle spire dell'avvolgimento di un solenoide percorso da corrente elettrica escono delle linee di forza che producono al centro un campo magnetico H. Questo campo H varia col variare del numero delle spire N , deli'intensita' I in ampere e varia inoltre, ma inversamente, al variare della lunghezza L del solenoide. H = (1,25*N+I)/L ove N = Numeo delle spire H = Linee di forza per cmq. L = Lunghezza della bobina in cm, Il valore totale del flusso ci e' dato da φ = H* S Il termine 1,25 * N +I rappresenta la forza magnetomotrice F . F = 1,25 x N *i Ma il valore di F ci viene pure dato da F = H X*l Si nota che in queste formule il diametro del solenoide non entra, ma entra solo la sua lunghezza L. Esempio. Calcolo una elettrocalamita della forma della figura con questi dati. L'elettrocalamita e' formata da quattro rocchetti in serie, per semplicita' calcolo i dati per ciscuna bobina come se fosse alimentata da 57.5 volt. Corrente di eccitazione alternata: Volt = 57.5 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 4 di 9 clicca per ingrandire http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 clicca per ingrandire clicca per ingrandire f = 50 F = 1.25 Kg (5Kg/4) (1,25 per elettrocalamita) S = (2*6) = 12cm 2 (Sezione del nucleo, il traferro e' realizzato con lamierini di ferro ricavati da un trasformatore) B = 4000 * √ (F/S) = 4000*√ (1.25/12) = 4000*0.359 = 1436 (induzione per cm 2 ) a = 0,65 (Da tabella Amperspire per ogni cm di lunghezza del circuito magnetico per ferro lamellato) a i = 3200 (Amperspire per ogni cm di lunghezza del circuito magnetico per l'aria) δ = 0.5 cm. (Traferro, distanza tra elettrocalamita ed armatura) I = 5 cm. Dalla formula φ = B*S Flusso φ = 1436 * 12 = 17232 Amperspire = ((l*a)+(δ * a i )/1.41) Amperspire = ((5 * 0.65) + (0.5 * 3200) )/1,41 = (3.25 + 1600) /1.41 = 1137 Valuto una perdita di tensione nel rame e nel ferro di 2.5 (5%) volt quindi calcolo N con una f.e.m. d'induzione di 57.5 - 2.5 = 55 volt. Dalla formula N=(e*10 8 )/4.44*φ * f abbiamo N = (55*10 8 ) / (4.44* 17232 * 50) = 5500000000/3825504 = 1437 La corrente di magnetizzazione ci sara' data da i = Amperspire/N = 1137/1437 = 0.79 ampere Questo valore e' sulla stessa linea dell calcolo al prcedente paragrafo. Elettrocalamite attrattive diritte e corazzate. Le elettrocalamite attrattive sono quelle che attirano nel loro interno un nucleo di ferro che generalmente e' quello che ha poi la funzione di trasmettere il comando a qualche organo. Basta pensare alle leggi generali del magnetismo per comprendere subito la inferiorita' della calamita diritta. Infatti il traferro e' enorme anziche' rappresentare una piccolissima frazione del circuito totale. Ha una lunghezza molto superiore a quella del nucleo stesso, poiche il flusso deve percorrere nell'aria il lunghissimo tragitto determinato delle linee di forza che escono dal polo Nord per ritornare al polo Sud. Per migliorare notevolmente il circuito magnetico e ridurre la riluttanza si puo' offrire al flusso una via più adatta che puo' essere formata da un rivestimento esterno in ferro, in questo modo quasi tutto il percorso del llusso avviene sul ferro e quindi, a parita' di ampere-spire, il risultato e' migliore. Una elettrocalamita di questo tipo dicesi corazzata o blindata. Un esempio di queste elettrocalamite lo ho trovato nelle elettrovalvole per la gestione dell'acqua nelle lavatrici. Il multivibratore Un circuito in grado di generare una tensione in forma d'onda rettangolare si dice MULTIVIBRATORE , che puo' assumere la forma di: BISTABILE, MONOSTABILE e ASTABILE Bistabile E' BISTABILE un multivibratore che ha due stati stabili, cioe' l'uscita si puo' trovare a livello alto oppure basso per un tempo indefinito. Ha due ingressi esterni, uno di Set e uno di Reset, utilizzati come dice il loro nome per portare l'uscita alta o bassa. Tali ingressi non devono essere attivati contemporaneamente. Corrisponde quindi da un punto di vista funzionale ad un normale flip-flop di tipo SR. Come esempio pratico si puo' pensare ad una macchina utensile con due tasti, uno di Start e uno di Stop. Monostabile E' MONOSTABILE un multivibratore che ha un solo stato stabile e l'uscita e' normalmente a livello basso. Ha un solo ingresso esterno; quando su di esso arriva un impulso il monostabile commuta, cioe' va a livello alto, tornando pero', dopo un certo tempo, nello stato iniziale. A provocare l’accensione e' quindi un segnale esterno, mentre lo spegnimento e' provocato dal trascorrere di un certo tempo. Come esempio pratico si puo' pensare alla luce delle scale di un condominio: viene accesa con un pulsante e si spegne dopo un tempo definito. Astabile E' ASTABILE un multivibratore che non ha alcun stato stabile. Non ha bisogno di impulsi dall’esterno e commuta continuamente dallo stato alto a quello basso, a tempi prefissati. E’ cioe' caratterizzato da due tempi, quello di accensione e quello di spegnimento. Come esempio pratico si puo' pensare ad un semaforo lampeggiante o alle frecce dell’auto. 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 5 di 9 http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 Duty Cycle Il Duty Cycle e' meglio conosciuto come il Rapporto "Mark-to-Space" della forma d'onda di uscita, cioe' e' il rapporto percentuale tra il tempo "ON" ed il tempo "OFF". Il circuito temporizzatore Per azionare le elettrocalamite che attraggono il piano vibrante uso un circuito temporizzato che le alimenta tramite un relay per un certo periodo e le rilascia per un altro, il circuito usato si ispira ad un PWM con due integrati 555. Ho stabilito che il relay rimanga attivo per un massimo di due decimi di secondo e sia aperto per un tempo variabile da tre decimi a 5 secondi (circa 20 volte). Normalmente un circuito PWM (Pulse Width Modulation) viene usato per gestire la potenza di clicca per ingrandire alimentazione di un motore, io lo adopero per modulare la velocita', la potenza, e la frequenza di azionamento delle bobine per l'oscillazione della piattaforma vibrante. Il circuito PWM fornisce una tensione fissa per un certo periodo e nulla per un altro, questo ciclo continuato puo' permettermi il controllo della frequenza di alimentazione delle elettrocalamaite. Le forme grafiche nella figura aiutano a spiegare il modo in cui questo metodo di controllo opera, il segnale e' una tensione minima e massima tra 0 e 12V che eccita il rele' che alimenta le bobine. Mi sarebbe piaciuto in questo punto inserire una bella immagine tratta da un oscilloscopio, ma in me si e' aperto un conflitto matematico/numerico: Oscilloscopio = 350 € = 20 Kg di proteine animali(ciccina) => (felicita' di pensionalto) Come risulta evidente dalla soluzione di questa equazione elementare ad una sola incognita ho preferito l'espressione nel secondo membro dell'equazione. Progetto del mio circuito temporizzatore (PWM Like) Il concetto di PWM richiede intrinsecamente un temporizzatore, per me due circuiti temporizzati con gli integrati 555 e alcuni componenti passivi possono essere usati per generare un segnale ciclico, e dato che fornisce un segnale on/off, e' anche facile controllare la frequenza e gli altri valori forniti dal circuito. Il circuito come visibile in figura, usa due integrati 555 ed e' evidentemente una combinazione di due tipi di circuito. Il primo e' un multivibratore monostabile con frequenza tra 5Hz e 0,2 Hz (stimata). L'uscita di questo circuito innesca un circuito astabile che regola la larghezza dell'impulso. Calcolo della parte MONOSTABILE Un multivibratore monostabile e' un circuito che genera un impulso di durata prestabilita, in questa configurazione, il 555 funziona a "colpo singolo", con un singolo impulso di trigger che manda l'uscita a +Vcc e fa caricare il condensatore C2. I monostabili vengono utilizzati per generare impulsi di durata nota, stabilita attraverso reti di temporizzazione, in corrispondenza di un comando manuale (pressione di un pulsante) o proveniente da altri impulsi di durata minore. Esempio: temporizzatori luci scale. Il condensatore C3 serve come livellamento della tensione di riferimento La durata dell'impulso dipende dalle caratteristiche del circuito e puo' essere stabilito dal progettista (io) e variata dall'utilizzatore (io), agendo sul potenziometro P1. In condizioni di riposo l'uscita e' a livello basso e la capacita' C e' scarica. La durata dell'impulso di uscita vale: T = 1.1*(R1+R2)*C2 (dati in ohm e farad) Quindi, nel mio caso avro' due valori, massimo e minimo. T min = 1.1*(1000)*0.000330 = 0.36 secondi T min = 1.1*(20000)*0.000330 = 7.28 secondi L'uso di un potenziometro logaritmico mi permette di regolare in modo molto preciso la parte bassa della scala degli impulsi per poi progredire in modo grossoloano per gli intervalli sopra ai due secondi. Calcolo parte "astabile" Lo schema circuitale in figura mostra come ho collegato i pin del NE555 per creare un onda quadra utilizzandolo in configurazione astabile. La capacita' di 0.01uF (C5) serve come livellamento della tensione di riferimento. Le resistenze R4, R5 ed R6 insieme al valore della capacita' C4 determinano il periodo t alto e il duty cycle dell'onda quadra in uscita. La resistenza R6 insieme al valore della capacita' C4 determina il periodo t basso e il duty cycle dell'onda quadra in uscita. La relazione che fornisce il valore di frequenza e' la seguente: clicca per ingrandire f = 1.44/ (((R4+R5) + 2*R6)*C4) Se consideriamo l'inverso della frequenza, ovvero il periodo, e lo scomponiamo in t alto (quando il valore di uscita e' positivo) e in t basso (quando il valore di uscita e' nullo) possiamo calcolare i sigoli periodi. t alto = .693( (R4+R5)+R6)*C4 t basso = .693 * R6 * C4 Confrontando le relazioni che forniscono cycle. t1 e t2 , e' possibile ottenere il duty DCP = (t alto )/(t alto +t basso )*100 In queste formule le resistenze sono espresse in ohm e le capacita' in farad. Il calcolo dei valori con i dati misurati sul circuito sono questi. t alto = 0.693( (1000+12750)+4000)*3.3*10 -6 = 0.0406 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 6 di 9 http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 t basso = 0.693 * 4000*3.3*10 -6 = 0.00915 t = ( t alto ) + (t basso ) = 0.0406 + 0.00915 = 0,04979 f = 1/t = 1.44/(((1000+12750) + (2*4000))*3,3*10 -6 ) = 20.06Hz (1/t=20.08Hz) DCP = (0.0406)/(0.0406+0.00915)*100 = 81.54% Calcolo delle bobine. Per le bobine per l'elettrocalamita in CA cerco di calcolare il diamtro e la lunghezza del filo necessarie per ogni avvolgimento: (220V, 0,5A), filo che complessivamente deve avere una resistenza del filo deve essere di 440Ω. Riporto in questa tabella alcuni parametri utili per il calcolo ed il successivi avvolgimento delle bobine. Una considerazione pratica, il diametro riportato e' quello del filo reale, cioe' senza vernice di isolamento. Per ottenere il rame nudo e' necessario asportare la vernice con apposito solvente. Purtroppo non tutti i fili sono isolati con la stessa vernice ed occorre fare prove con almeno tre solventi, alcool denaturato per i fili molto vecchi che erano isolati con lacca piu' o meno colorata, poi acetone e diluente nitro. Il filo deve presentarsi di colore rosso intenso e qualche volta e' necessario fare agire il solvente per alcuni minuti. Pulire almeno 3, 4 centimetri di conduttore e misurarlo prima che si ossidi con uno strumento digitale (un calibro a corsoio da 10 euro e' ottimo), facendo attenzione a non chiudere i becchi con forza per non schiacciare il filo e falsare la lettura. Fare almeno tre letture in punti diversi agendo con delicatezza e riportare il valore (medio) sul rocchetto del filo. Dalla fisica dei materiali sappiamo che un filo di metallo ha una resistenza pari a R=ρ (L/S) dove ρ = e' la resistivita' del materiale Per il rame a 20 °C e' di 0,071 Ohm*mm 2 /m . La resistenza specifica del rame è 0,0175 ohm × mm² / m e ciò sta ad indicare che un filo di rame di lunghezza 1 metro e sezione 1 mm² ha una resistenza elettrica di 0,0175 ohm. L = lunghezza del filo S = la sezione del filo. Questo significa che a pari resistivita', cioe' lo stesso materiale, la resistenza aumenta clicca per ingrandire man mano che aumento la lunghezza del conduttore e diminuisce man mano che ne aumento la sezione. Questi due semplici esempi (la sezione la ipotizzo già in metri quadri per comodità di calcolo) sono molto interessanti: Conduttore 1: 1mq di sezione e 5 metri di lunghezza Conduttore 2: 2mq di sezione e 10 metri di lunghezza Le Resistenze relative saranno: R_1 = k*5/1 = 5*k R_2 = k *10/2 = 5*k Ossia, raddoppiando la sezione ma dimezzandone la lunghezza, ottengo un cavo con la stessa resistenza elettrica. Il grafico inserito all'inizio del paragrafo, senza pretendere una grandissima esattezza, ci fornisce uno strumento valido per determinare il rapporto tra lunghezza diametro, sezione per esistenza di un filo di rame. Tabella per verifica ingombro avvolgimenti: (**) Questo e' un valore medio, lo spessore della vernice di isolamento puo' variare di oltre 2 centesimi di millimentro (+o-). SEZIONE E DIAMETRO DEI FILI ED INGOMBRO Il diametro da usarsi dipende dalla corrente di eccitazione: se DEGLI AVVOLGIMENTI cerchiamo di far passare troppa corrente in una sezione piccola il filo scalda troppo, brucia l'isolante e fonde, l'intensita' della SEZIONE DIAMETRO mm DEL FILO FILO corrente varia, a seconda dei casi, per cose piccole, da FILO NUDO fino a 0,0078 5( A/mm 2 ) 0,0095 Ovviamente il problema e' incompleto, mancano dati come il numero di spire necessarie, lo spazio a disposizione per l'avvolgimento, a 0,0113 che temperatura si vuole lavorare, quale e' la temperatura ambiente, 0,0154 come e' raffreddato... 0,0254 Le mie bobine sono 4 ed hanno le dimensioni riportate in 0,0314 precendenza, il numero di spire per bobina e' stato calcolato nel 0,0491 paragrafo del calcolo. 0,0616 0,0707 0,0962 0,1256 0,1590 0,1963 0,2375 0,2827 0,3318 0,3848 2 ( A/mm 2 ) Il INDICE Resistenza D'INGOMBRO elettrica a 20° C NUDO SMALTATO (**) k = Sp/cm 2 Ohm/Km 0,10 0,115 77.05 2240 0,11 0,128 69.84 1852 0,12 0,138 64.78 1556 0,14 0,167 53.54 1143 0,18 0,210 42.60 691.6 0,20 0,23 38,90 560.2 0,25 0,28 31.96 358.5 0,28 0,32 35.79 463.0 0,30 0,340 26.34 249.0 0,35 0,384 22.97 182.9 0,40 0,440 19.91 140.1 0,45 0,488 17,58 110.7 0,50 0,540 16.1 89.6 0,55 0,592 14.71 74.1 0,60 0,644 13.6 62.2 0,65 0,696 12.64 53.0 0,70 0,748 11.81 45.7 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 7 di 9 http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 0,5026 0,6361 0,7854 0,80 0,852 0,90 0,956 1,00 1,750 10.33 9.27 8.33 35.0 27.7 22.4 Sistema TVRC assemblato Alcuni valori rilevati in questo primo periodo di funzionamento sono diversi da quanto clcolato, ma, a mia discolpa debbo dire che parte del calcolo vale per la versione due del TRVC, che mi piacerebbe realizzare, ma al momento sono abbastanza soddisfatto dell'attuale realizzazione. Il sistema assemblato e' illustrato nelle foto in cui ho fatto dei riferimenti alle singole parti. Un solo accenno alle elettrocalamite ed alle caratteristiche reali una volta collegate alla rete elettrica. clicca per ingrandire clicca per ingrandire La resistenza in ohm (in CC) di ciascuna bobina varia da 32.5 a 32.9, queste differenze sono dovute al fatto che ho usato del filo smaltato di recupero e per quanto abbia messo molta attenzione alla sua scelta sono presenti almeno trenta diversi sezioni con le relative saldature e differenze di conduzione. Le differenze, che non superano l'unita' percentuale, mi dimostra della validita' dell'uso della bobinatrice che ho illustrato in un precente articolo. Le bobine, come risulta dalla fotografia hanno il nucleo in ferro realizzato con dei lamerini recuperati da un trasformatore di un forno a microonde ritagliati nella giusta misura. Nella foto e' evidenziata la struttura dei lamierini cosi' come sono inseriti nel vuoto della bobina. Per tenere fermi i lamierini li ho incollati con del vinavil diluito al 50% con acqua avendo l'accortezza di usare il tipo D3 idroresistente. Ho poi messo le bobine, immerse per circa un'ora nel vinavil diluito, nel forno di cucina e scaldate a 100 gradi per alcune ore con intervalli di riscaldamento e raffreddamento di 10 minuti ciascuno. Ho ottenuto delle elettrocalamite lineari robuste e compatte e una volta alimentate, molto silenziose, cioe' nessuna vibrazione anche tenendole collegate per decine di minuti. Le elettrocalamite assorbono 0.688 A, un valore estremamente vicino a quello calcolato e sollevano almeno cinque chilogrammi, tralascio di indicare l'impedenza a 50 Hz per un circuito completamente induttivo. Dopo dieci minuti di alimentazione la temperatura e' ancora abbastanza bassa e possono essere tenute tra le mani, non ho un termomentro a disposizione nel box laboratorio. Test funzionale. Il test e' stato fatto cercando di dissaldare alcuni circuiti sia di computer che di televisori variando la frequenza di oscillazione ed attivando le elettrocalamite solo quando lo stagno del circuito sembrava fuso senza mai raggiungere l'annerimento della resina di supporto. Ho a disposizione una pistola ad aria calda che non ha alcuna forma di regolazione della temperatura dell'aria emessa. In dieci giorni lavorando circa un'ora al giorno ho dissaldato quasi la meta' del metro cubo di materiale che avevo accumulato. Risultati e riflessioni finali. Questo oggetto funziona abbastanza bene ma solo il tempo e l'uso mi potra' dire se lo sforzo per realizzarlo abbia dato risultati pari all'impegno o se sarebbe stato meglio gettare via tutto il ciarpame che ho raccolto in diversi mesi. Ritengo che molti miglioramenti possono essere fatti nella precisione della sua costruzione, ma gli strumenti di cui al momento (fine agosto 2011) dispongo (e le mie capacita') non mi permettono molti miglioramenti. Ritengo che un incremento della potenza delle elettrocalamite sia da prendere in considerazione e da utilizzare nel circuito un rele di migliore qualita', qualche volta quello usato perde un colpo, ma nel complesso ha funzionato e funziona molto bene. Ho preparato il progetto per una versione due del TVRC, ma la volonta' e' assai minore delle parole scritte. Io comunque continuo ad essere fiducioso, ma, data la mia eta', debbo essere molto veloce. Il materiale ottenuto. Per ora il materiale ottenuto e' conservato in alcune scatole diviso solo per tipologia dei pezzi ricavati, se avro' tempo li classifichero' con un software a cui sto lavoranto, software che ho chiamato CREMA cioe' Componenti Elenttronici E Meccanici Amatoriali, perche' e' molto importante possedere le cose, ma e' atrettanto importante sapere di averle. Link e riferimenti http://www.electronics-tutorials.ws/electromagnetism/magnetism.html G.RIPPO - Calcolo e costruzione delle elettrocalamite(da cercare su internet) il PCB del prototipo www.raypcb.com Low Cost del produttore di PCB Quote Fast, la consegna veloce il parere della community 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 8 di 9 esprimi il tuo voto 9.5 http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 approvi questa pagina? promo La pagina è tua, non puoi esprimere un giudizio ma puoi vedere cosa ne pensano gli altri. numero di voti: 23 approvata da: non puoi votare una tua pagina visualizza i voti 7 utenti hanno questa pagina nei preferiti zagii turbina2 gilgob ifndef giappe francesco1 imperio trik84 lorenzo94 sampei albano lascia un commento o leggi i commenti presenti... [ 15 ] Pagina 1 di 2 Autore zagii 01 02 Messaggio opzioni Per la costruzione per me sarebbe nove, ma hai inserito praticamente un mini tutorial di elettrotecnica, alla fine A 10! Complimenti per la stesura del progetto, mi piace molto quando si illustrano oltre ai pregi anche i limiti. Saluti cordiali Non pensare all'infinito...pensa al futuro! postato il: 07.10.2011, alle ore 23:22 MARCO LOREO scusa, sono le tre e mezza di notte e forse non ho interpretato bene ne letto tutto, ma ho buttato un occhio allo schema. Ma a che frequenza fai commutare i relè? 20 Hz? è possibile? ripeto, è probabile che non ho capito bene perchè ho solo dato una guardata veloce e non ho ancora letto tutto postato il: 08.10.2011, alle ore 03:22 ifndef Passione, impegno, inventiva, recupero = A10! Un metro cubo? La mia compagna mi guarda storto per il mio scatolo di 30 cm per il recupero... difficoltà informazioni Questa pagina è stata creata da costo carlopavana il 05/10/2011 ore 21:21 ultima modifica del 05/10/2011 ore 23:08 la pagina è stata visitata 738 volte Sei l'autore: modifica pagina Lo staff di www.grix.it non si assume responsabilità sul contenuto di questa pagina. Se tu sei l'autore originale degli schemi o progetti proposti in questo articolo, e ritieni che siano stati violati i tuoi diritti, contatta lo staff di www.grix.it per segnalarlo. 16/10/2013 21.09 GRIX.IT :: TVRC - Tavola Vibrante Recupero Componenti 9 di 9 indietro | homepage | torna su http://www.grix.it/viewer.php?page=10016 copyright © 2004/2013 GRIX.IT - la community dell'elettronica amatoriale 16/10/2013 21.09