Sommario
IN COPERTINA
6 Intervista al chitarrista
Francesco Buzzurro.
MUSICA | REPORTAGE
8 Sanremo: tra aneddoti e
plagi, tutti i segreti della
sala stampa.
ARCA DEL BLUES | NEWS
10 Nasce la web radio
Arca del Blues: un
luogo dove arte, cultura,
musica e spettacolo si
incontrano con il nostro
pubblico.
MUSICA
stampa
MAXISTAMPE srlsu
galatone (le)
11 Struttura dell’Accordo.
MUSICA | AWARD
13 Premio Barocco: la
Galatea Salentina andrà a
Gino Strada.
MUSICA | ATTUALITÀ
14 Il fenomeno West, da
Life of Pablo a Turbo
Grafx 16.
MUSICA | MANIFESTAZIONE
17 Ritorna il Premio
Barocco Giovani.
MUSICA | LE BAND
18 Band storiche salentine.
Prima puntata.
MUSICA | INTERVISTA
20 Salvio Simeoli.
MUSICA E TALENT
22 Al via le iscrizioni per
“1,2,3... Stelle Talents in Tour”.
DISCO | RECENSIONE
22 The good story teller
Puoi sfogliare questa rivista anche su www.ditutto.it
C
IL PERSONAGGIO IN COPERTINA
FRANCESCO
BUZZURRO
La mia prima chitarra
mi fu regalata da mio
padre all'età di 6 anni ed è
stata il più bel giocattolo
che io potessi desiderare
da bambino >>
iao Francesco grazie per la tua disponibilità. Ricordo
con piacere il nostro incontro musicale voluto dal caro
amico Ricccardo Di Blasi, il quale volle farci suonare insieme in occasione dell'Art Festival programma di
Raiuno. Vorrei iniziare questa intervista parlando della passione della tua vita e del tuo rapporto quotidiano con essa.
Sei un chitarrista contemporaneo ma quale genere
ti appartiene nel profondo?
Sono cresciuto in una maniera un po' atipica poiché mio
padre mi faceva ascoltare di tutto, dalla musica classica alla
musica brasiliana ,dal jazz al folk della mia terra, e dunque
mi sono accostato a questi generi con grande entusiasmo
non riuscendo a fare a meno di ciascuno di essi. Per questa
ragione io stesso non riesco a definirmieè più il tempo
passa più mi rendo conto la musica mi piace a 360° la
buona musica ovviamente.
Nel tuo percorso artistico c'e' stato qualche musicista che ha ispirato il tuo mondo chitarristico?
Da ragazzino ascoltavo i miei miti della chitarra che si chiamavano Paco de Lucia, John Williams, Baden Powell, Joe
Pass e il grandissimo Django Reinhardt. Evidentemente
ognuno di loro ha lasciato delle tracce nel mio modo di suo-
6
nare e di tanto in tanto sento la necessità di cimentarmi con
qualche loro brano, quasi come un doveroso tributo all'immensa eredità che la loro arte tramandera' alle future generazioni.
La tua vita si divide tra l'insegnamento e il concertismo 2 facce della stessa medaglia. Com'e' Francesco
Buzzurro insegnante e com'e' il concertista?
In entrambi i campi sono molto appassionato nel senso che
metto grande impegno in tutto quello che faccio. Amo entrambe le dimensioni perché
mentre quella concertistica mi mette in condizioni di esprimere attraverso il mio strumento le
mie più autentiche emozioni, quella didattica mi
da l'opportunità di mettermi continuamente in
discussione nel desiderio
di trasferire ai miei studenti tutta la mia esperienza maturata sul
campo giorno dopo giorno. Insegnare al conservatorio è molto stimolante e mi dà continui spunti per progettare pubblicazioni inerenti il mio stile e i programmi che appunto svolgo, in altre parole mi fa studiare sempre.
Qual è stata la tua prima chitarra e quale usi oggi
nelle tue performances?
La mia prima chitarra mi fu regalata da mio padre all'età di 6
anni ed è stata il più bel giocattolo che io potessi desiderare
da bambino. Naturalmente con il passare degli anni mi sono
passati tra le mani tanti strumenti ma certamente ho un legame affettivo molto importante con la mia chitarra classica,
un'eccezionale strumento magistralmente costruito da
Antonino Scandurra. Ho registrato il mio ultimo cd" Il quinto
elemento" con una bella chitarra costruita dal liutaio ragusano Giovanni Ingallinera. Sono stato per diversi anni endorser
del marchio Godin mentre oggi orgogliosamente porto in giro
per il mondo la BB ONE, una chitarra archtop con corde in
nylon realizzata dal liutaio Mirko Borghino su mie indicazioni.
Alle chitarre elettrificate affianco il sistema di amplificazione
Bose L1 model 2 oppure il sistema L1 compact che mi consen-
7
tono di avere un suono molto bello e definito.
Tecnica, espressività e suono sono il biglietto da
visita di ogni musicista vero. Se dovessi affiancare
ogni termine ad un chitarrista diverso chi sceglieresti?
Oggi, più che pensare a ciò che caratterizza i miei colleghi,
tento di orientare la mia ricerca espressiva, musicale ed artistica verso la mia musica, verso i miei svariati progetti. Ritengo
che gli elementi che hai citato siano fondamentali e parimenti
importanti nel cammino di ogni chitarrista. Sicuramente
posso affermare che
la mia attività solistica non potrebbe
essere tale se non
avessi avuto alle
spalle una formazione accademica classica che poi ho
coniugato con l'altra
faccia della mia indole ovvero una inesauribile passione
per l'improvvisazione, la composizione e l'arrangiamento.
Progetti futuri ?
Al momento è in uscita il mio secondo cd in duo col chitarrista
statunitense Richard Smith, un disco che racconta lo stretto
legame tra l'Italia degli Stati Uniti attraverso la grande emigrazione dei primi del 900. Inoltre entro l'anno dovrebbe vedere
la luce un progetto ancora più ambizioso ovvero la trasposizione per grande orchestra dei miei 12 brani originali contenuti nel mio ultimo disco " Il quinto elemento " e dedicati ai
quattro elementi della natura. Naturalmente in tutto questo la
mia attività concertistica prosegue in maniera molto serrata in
diversi paesi del mondo con grande esito di pubblico e di critica. Quello che più conta comunque è stare sempre sul palcoscenico pronto a emozionare me stesso per emozionare gli
altri.
Grazie per l'intervista. Rimaniamo in attesa di tutte
le tue prossime produzioni.
Grazie a te e buona musica!
Bianca Chiriatti
Aprile 2016
Sanremo:
S
MUSICA | REPORTAGE
anremo è sempre
Sanremo.
Anche
questa 66esima edizione si è conclusa, con la
vittoria degli Stadio e
soprattutto l’ennesimo
trionfo della squadra
Carlo Conti-Raiuno. Ascolti
record per tutte e cinque
le serate (mai sotto i 10
milioni di telespettatori),
grandi ospiti, canzoni
orecchiabili che come
ogni anno risuonano in tutte le radio. Sanremo, però, è
molto più di ciò che viene trasmesso in tv. La sala stampa è il palcoscenico perfetto, in quei giorni, per umori,
pettegolezzi, aneddoti riguardanti gli artisti in gara e non:
ecco quindi alcune “perle” che sono venute fuori duran-
te le conferenze stampa e gli incontri con i protagonisti di
Sanremo 2016.
CARLO CONTI
Il padrone di casa delle due ultime edizioni del Festival si
è dimostrato sempre disponibile, solare, perfettamente a
suo agio nel ruolo. Gradevole e preciso nella conduzione,
forse un po’ troppo “perfetto”, ricorda talvolta Pippo
Baudo, anche se riesce a rientrare nei tempi e a non far
andare il pubblico a dormire oltre l’una. Già confermato
per l’edizione 2017, polemiche e dibattiti gli scivolano
addosso: il re incontrastato di Raiuno è lui.
VIRGINIA RAFFAELE
La sorpresa più deludente della sala stampa. Bella è
bella, brava è brava, sulla simpatia ne possiamo parlare.
Forse per emozione, forse per mancanza di tempo, si è
negata ai giornalisti, dimostrandosi talvolta infastidita
8
9
dalla loro presenza. Molto gradite, invece, in sala stampa,
le sue imitazioni, specie quella di Donatella Versace.
MADALINA GHENEA
La vera scoperta di questo Festival. Bellissima, inutile
dirlo, poliglotta (parla sei lingue), sempre ben disposta a
rispondere a qualsiasi domanda le venga rivolta. Una
vera e propria valletta, ma con la “V” maiuscola, che riesce a fare la sua bella figura, con grazia ed eleganza.
GABRIEL GARKO
Il personaggio più discusso di quest’edizione.
Visibilmente a disagio su quel palco, in un italiano stentato, particolarmente incline a gaffe e brutte figure. Alcune
donne della sala stampa l’hanno perdonato, probabilmente non ha dato il massimo dopo lo choc subìto per
l’incendio della villetta dove alloggiava. Altri non hanno
perdonato Carlo Conti per averlo voluto sul palco.
NOEMI
La sua canzone, La Borsa di una Donna, probabilmente
non ha avuto il successo sperato. Eppure l’interpretazione della rossa leonessa della musica italiana ha mantenuto la consueta intensità. Forse la canzone, scritta da
Masini, era più adatta a una timbrica maschile, e le tonalità di Noemi non sono venute fuori al meglio. Curiosità:
anche se non sempre lo fa vedere, il suo ciuffo rasta c’è
ancora.
DEAR JACK
Sono andati a Sanremo per divertirsi, e ci sono riusciti. In
una formazione nuova, con Leiner Riflessi (ex X Factor) al
suo debutto come voce della band, non era strano trovarli in giro per le strade del paese a fare foto con i fan,
rilasciare autografi, rispondere alle tante domande degli
inviati. Avevano promesso che se avessero vinto il
Festival avrebbero recitato per una settimana le Lodi
Mattutine in chiesa insieme alla nonna di Francesco, il chitarrista. Non hanno vinto, ma la loro “Mezzo Respiro” in
radio spopola. Effetto nonna?
STADIO
Durante la loro proclamazione come vincitori del Festival,
la sala stampa ha rivissuto le stesse sensazioni di quando vinse Roberto Vecchioni, qualche anno fa, con la sua
“Chiamami ancora Amore”. Musica di qualità, musica di
artisti con decenni di esperienza alle spalle, musica che
batte talent, televoto e compagnia bella. E il grande
rispetto e valore umano di Gaetano Curreri e compagni è
emerso anche dopo il Festival, quando hanno rifiutato di
partecipare all’Eurovision Song Contest, lasciando il
posto alla giovane Francesca Michielin.
ARISA
Da pochi giorni su Facebook sono comparsi alcuni post
da cui si evince che potrebbe aver rotto con la sua casa
discografica, la Warner. Arisa sarebbe “colpevole” di non
aver dato il 100% per questo Festival, penalizzando così
la sua “Guardando in cielo”, brano che , comunque, sta
riscuotendo un buon successo radiofonico. Che sia questa la ragione, non è proprio un momento d’oro per l’artista, già travolta dalle critiche per i suoi outfit durante le
serate. La sua voce cristallina, però, resta quella di sempre.
ROCCO HUNT
Un’altra bella sorpresa di quest’edizione. Un ragazzo giovane, ma con una visione del mondo con orizzonti molto
ampi, e che ha da insegnare tanto a tutti. I suoi testi sono
denunce, proteste universali su tematiche forti, quali il
lavoro, l’economia, il riciclo dei rifiuti. Simpatico, sbarazzino e senza fronzoli, il suo è il ritornello che, sicuramente,
si fa meno fatica a canticchiare. Indimenticabile il suo concerto improvvisato al Centro Congressi Palafiori insieme a
Clementino: avversari sul palco, amici nella vita.
DOLCENERA
La sua “Ora o mai più” ricordava molto “Natural Woman”
di Aretha Franklin. Tuttavia la salentina Emanuela, ora
impegnata come giudice a “The Voice”, in sala stampa è
apparsa stanca, affaticata, addirittura stufa di essere
accostata ad altre artiste del nostre territorio, <<Io non
abuso della mia provenienza per accaparrarmi i fan,
come fanno alcune illustri colleghe>>. Forse con un pizzico in più di dolcezza avrebbe guadagnato qualche voto
in più.
FRANCESCA MICHIELIN
Dopo aver sentito la sua “Nessun Grado di Separazione”,
la sala stampa le ha perdonato perfino il vestito da educanda sfoggiato la seconda serata del Festival. Un brano
orecchiabile, perfetto per la sua vocalità, che ci auguriamo farà fare una bella figura all’Italia il prossimo maggio
all’Eurovision Song Contest. Nel frattempo la giovane
Francesca si gode il meritato successo, tra un’intervista e
l’altra, osservando la sua canzone ancora in top 10 su
iTunes dopo più di un mese dalla fine del Festival.
ALESSIO BERNABEI
Chiudiamo con il vero idolo della sala stampa per quanto
riguarda quest’edizione 2016 di Sanremo. Arrivato sul
palco con spavalderia, supportato dalle tante fan, l’ex
leader dei Dear Jack ha presentato un brano che ricordava tanto “One last time” di Ariana Grande. Talmente tanto,
che quando Alessio si è presentato in conferenza stampa
tra le file dei giornalisti è partito, inevitabile, un coro. La
fusione fra le due canzoni è perfetta: Alessio, se pensi a
un featuring in vista dell’estate non dimenticarti di noi!.
Bianca Chiriatti
ARCA DEL BLUES | NEWS
Nasce la web radio Arca del Blues:
N
on esiste in Italia una realtà come la nostra, dedita alla valorizzazione della cultura e della musica
con tantissimi mezzi, da quelli di produzione quelli di canalizzazione delle informazioni. L'Arca del blues
infatti, oltre ad essere già un'affermata etichetta discografica, studio di produzione e consulenza artistica, studio di registrazione, fotografico e cinematografico, ha
appena inaugurato la nuova Web radio con "tanto" di
applicazione disponibile all'interno dei digital store. Un
nuovo mezzo per supportare non solo la musica dei giovani artisti di tutta Italia, ma anche la cultura, la poesia la
letteratura e l'arte in ogni sua forma con un palinsesto
che via via va a configurarsi come un arcobaleno di informazioni e programmi.
Tanti spettatori da tutta
Europa seguono le
nostre
trasmissioni:
Svizzera,
Germania,
Francia e Grecia sono
alcune delle nazioni dove
gli ascolti sono più interessanti per non parlare
poi della nostra Capitale
(Roma) e di Milano che ci
supporta con numeri che
ci fanno ben sperare.
Musica di primi modi: in
programmazione dalle
ore 19.30 alle 20.30
martedì e venerdì.
Attualità, cultura, spettacolo e tanti ospiti in diretta. Corner sport: in pro-
grammazione dalle 19.30 alle 20.15 il lunedì. Una rubrica dedicata allo sport a 360 gradi. Ma dal prossimo mese
il palinsesto sarà completo con una trasmissione tutti i
giorni dal lunedì al sabato dalle ore 19.30 alle 20.30! E
poi tanta e tanta bellissima musica non solo degli artisti
della nostra etichetta ma anche di tutti gli artisti che da
tutta italia chiedono di essere veicolati tramite i nostri
mezzi di comunicazione e promozione! Elemento fondamentale è l'applicazione scaricabile sull App store, con cui
potrete connettervi in straming e ascoltare le puntate in
differita che avete perso. Ricordiamo inoltre che le nostre
piattaforme comunicative, non sono sovvenzionate da
fondi pubblici ne tantomeno appartengono a scheramenti politici, ma è solo grazie
all'aiuto di giovani imprenditori che ci supportano, che
possiamo realizzare tutto ciò!
Un grazie speciale lo dobbiamo a tutti i nostri collaboratori che per impegno sociale e
culturale, ci aiutano e ci
sostengono! Le giovani realtà
che apportano cultura e
conoscenza all'interno di un
circuito asettico come quello
della musica (della nostra
terra), ci fa ben sperare ed
apre l'orizzonte ai giovani che
come noi hanno ancora i
sogni.
F. M.
Aprile 2016
10
11
MUSICA | AWARD
PREMIO BAROCCO:
U
n’edizione che promette grandi sorprese: queste le premesse per il Premio Barocco 2016, in programma per
venerdì 27 maggio alle ore 21 presso il Castello Angioino
di Gallipoli. La kermesse che, come ogni anno, mira a insigni-
re della Galatea Salentina illustri nomi del panorama nazionale
ed internazionale, sarà presentata, per l’edizione numero quarantasette, da Francesco Giorgino, giornalista Rai e volto noto
del TG1 delle 20. Giorgino, che ricevette dal patron Fernando
Cartenì il Terra del Sole Award nel 2007, sarà la voce narrante di una serata all’insegna di importanti partecipazioni. Una
per tutte, la straordinaria premiazione del chirurgo e pacifista
italiano, Gino Strada. Fondatore di Emergency, l’associazione
umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della
guerra e delle mine antiuomo, Strada ha contribuito, grazie al
proprio operato e a quello dei suoi volontari, ad offrire assistenza gratuita a milioni di pazienti in numerosi paesi nel
mondo. “Conferire il Premio Barocco ad una personalità di tale
calibro è un vero onore, sia per me che per tutto il Comitato
scientifico che rappresento” il commento di Andrea Cartenì,
presidente del Premio Barocco. “L’alto valore umano, costituito da principi sociali di tutto rispetto e certamente non comuni, fanno di Gino Strada un personaggio che merita ogni benemerenza e che, finalmente, grazie ad una serie di circostanze
che, da tempo, stiamo cercando di far concomitare, quest’anno saremo lieti di onorare con il nostro Premio Barocco”. Una
13
serata, quella del Premio Barocco, che andrà a chiudere a gran
voce, un serie di appuntamenti che andranno ad anticiparla. Si
partirà, infatti, venerdì 8 aprile con il convegno sul tema “Il
nuovo processo tributario”: un importantissimo appuntamento,
organizzato in stretta collaborazione con l’Università del
Salento, che si terrà presso l’Aula Magna del Dipartimento di
Giurisprudenza presso il complesso Ecotekne di Lecce e che
vedrà la straordinaria partecipazione del noto giurista e avvocato Victor Uckmar. Al tavolo dei relatori anche l’avvocato
Maurizio Villani, il prof. Pierluigi Portaluri e la prof.ssa Carmela
Perago. A tenere le fila dei lavori, il prof. Federico Pirro. Nel
corso del convegno, sarà conferito il Premio Barocco – menzione speciale, all’avvocato Victor Uckmar. Gli appuntamenti
continueranno a snodarsi nel corso del mese di aprile con il
Premio Barocco Giovani, in programma per domenica 24 aprile a Lecce presso la sede dell’etichetta discografica partner
L’Arca del Blues. L’evento si conferma quale importante vetrina per giovani talenti della musica, un’occasione per esprimere la propria arte su uno dei palchi più ambiti a livello nazionale. Gli eventi in programma continueranno a maggio con il conferimento dei Terra del Sole Award, in programma per sabato
21 maggio alle ore 20 presso la suggestiva rotonda di Lido
San Giovanni – Francesco Ravenna a Gallipoli. I premi, come
tradizione, saranno consegnati a personalità di origini pugliesi
che, grazie al proprio operato professionale, hanno tenuto alto
il nome della nostra regione nel mondo.
AdB
Aprile 2016
MUSICA|ATTUALITÀ
L“And I can't even go to the grocery store without some
ones that's clean and a shirt with a team | It seems we
living the American dream but people highest up got the
lowest self esteem | The prettiest people do the ugliest
things for the road to riches and diamond rings.”
(All Falls Down)
D
a un album all’altro, giorni, mesi, settimane e tante
“grane”. Rumors è il termine concettualmente più corretto per indicare il suono che hanno le giornate di
Kanye West tra una produzione e l’altra. Certo, anche Yeezy ci
mette del suo. Camaleontico in ogni ambito: Kanye è sempre
costantemente in grado di cambiare a suo piacimento la sua
personalità, in funzione della situazione, per trarne tutto il
“positivo possibile”. Da artista a divo il passo è corto. West
voleva essere il Michael Jordan della scena musicale, un traguardo davvero pazzesco. Il classe ’77 non è solo un rapper.
E’ un fenomeno mediatico, più virale di qualsiasi influencer, è
una grande operazione di marketing con ai piedi delle sneakers
Adidas. Ha collaborato come designer per Nike, Louis Vuitton e
tante altre, nel 2015 ha costruito su se stesso un patrimonio di
130 milioni di dollari, ha persino una religione che porta il suo
nome. Nel suo “palmares” un considerevole numero di Grammy
Awards, sette album tra il 2004 e il 2016 di cui sei Platino,
l’ultimo uscito: “The Life of Pablo”.
What up Yeezus?
Il 2016 nel suo esordio sembra aver portato ulteriore tormento nella vita di Mr.West: molte le voci che danno ragione ad un
possibile divorzio imminente tra il rapper e la sua consorte Kim
Kardashian, un tema che ha monopolizzato gran parte dei
media in attività nella compagine musicale e di spettacolo. Non
è tutto. Alla somma delle voci sulla vita sentimentale dell’artista, si aggiungono quelle sulla diatriba con Taylor Swift e con
Miley Cyrus, insieme alla grande notizia del presunto fallimento
finanziario creato da alcuni pessimi investimenti prodotti da
Kanye nel campo della moda. L’oggetto del reato nel caso Swift
risiede in “Famous” traccia numero quattro del suo nuovo
album “The Life of Pablo”:
-"I feel like me and Taylor might still have sex / Why? yeah I
made that b**ch famous”Questa la frase nella canzone di West che fa riferimento al fatto
che Taylor sia arrivata all’apice della carriera grazie esclusivamente a lui. La risposta della detentrice dei due “Grammy consecutivi” non è tardata ad arrivare:
-“Essendo la prima donna a vincere in questa categoria per
due volte, voglio dire alle giovani donne lì fuori che ci saranno
sempre persone che cercheranno di sminuire il vostro successo oppure prendersi il merito dei vostri successi. Se vi concentrerete sul vostro lavoro, e non permetterete a queste persone di intralciare il vostro lavoro, un giorno arriverete dove volevate arrivare, e guardandovi intorno capirete che sarà stato
grazie a voi e alle persone che vi amano, e sarà la più sensazione al mondo”-Anche le accuse a Miley Cyrus sono contenute in un pezzo di West. Il brano non fa parte del suo ultimo lavoro. Le offese celate nei versi della canzone alludevano al consumo di cocaina da parte della popstar. Twitter è stato il network attraverso il quale si è diffusa la notizia. Il colpevole? un
“cinguettio” che non diceva niente nei 140 caratteri: ad incriminare, si fa per dire, il rapper è stato un video condiviso nel
social, “uno snapchat” (tipologia di video in loop prodotta da
un app di contenuti multimediali molto comune negli USA) in cui
si ascoltavano queste parole:
Aprile 2016
14
"I'm sniffing Miley Cyrus with Miley Cyrus in a bathroom. I'm
acting like I'm white." Tutto ciò ha scatenato i Tabloid che sin da
subito hanno titolato caratterizzando la Cyrus come un’abituale consumatrice di droghe pesanti.
Tell 'em give me fifty million or I'ma quit.
Tutta colpa della moda. Dopo aver guadagnato più di 100 milioni di dollari tra il 2014 e il 2015, Mr. West ammette pubblicamente su Twitter di essere in piena crisi finanziaria. 53 milioni
non esiste mai la “cattiva pubblicità”. Intanto Pizza Hut resta
indignata per il “formato” con cui è stato confezionato il C.V.
dell’artista, in un tweet che fa una caricatura alla copertina del
nuovo album tutta da ridere.
di debito: ”Pregate per me”.
Dopo il tweet è scoppiato il caso. Kanye chiede aiuto ai suoi
fans, e ad uno in particolare: Mark Zuckenberg.
Ovviamente la soluzione al problema del rapper c’è, ed è la
catena di fast food Pizza Hut ad occuparsene personalmente:
la proposta dell’azienda è stata esilarante! “Abbiamo il tuo curriculum! Cominci domani alle 9!”.
Dopo la “proposta” Yeezy corre ai ripari: i fantomatici milioni
non sono in realtà un debito, ma costituiscono il budget per un
foundraising. Quei milioni rappresentano la cifra che Kanye
vuole che gli altri investano sulle sue idee.
Il rapper ci mette
una toppa, è vero, ma continua sempre a far parlare di lui e
15
Turbo Grafx 16
Kanye sembra avere sempre un occhio puntato sul futuro. A
pochissimo dall’uscita di “The Life of Pablo” comunica che uscirà ancora un altro nuovo album dal titolo “Turbo Grafx 16”. A
differenza del primo, dove il titolo riprende la vita di San Paolo
Apostolo e non a scanso di equivoci quella di Pablo Escobar,
nel secondo il riferimento è chiarissimo: il titolo omaggia una
console di videogiochi degli anni ’90 conosciuta in Italia sotto il
nome di PC Engine.
Con West però è sempre meglio mantenere il condizionale, il
titolo dovrebbe essere questo (potrebbe cambiarlo in corso
d’opera). A questo punto speriamo soltanto che in questo
nuovo progetto discografico con uscita nel periodo estivo, il
rapper non insista con nuove diffamazioni verso altri colleghi. Il
monito dei fans dovrebbe essere Wake up Mr.West, dopo tutte
questo gossip sarebbe bello se il “fenomeno West” potesse far
ricominciare a parlare solo del rap, quello vero, magari.
Francesco Leone
MUSICA
I
l 23 e 24 aprile, ritorna il grande spettacolo di Premio
Barocco Giovani, una manifestazione che nasce in sinergia
con lo storico Premio Barocco di Gallipoli, con l'obiettivo di
trovare e sponsorizzare all'interno del mercato discografico,
giovani talenti. Le scorse edizioni, cariche di sound ed energia,
hanno visto la parteipazione di oltre 200 artisti tra band e voci
singole: inediti, cover, duetto e spettacolo hanno reso gli eventi scorsi, unici nel loro genere. Anche quest'anno le categorie
saranno 3: Voce singola, duo volcale e band. Ci saranno più
premi e riconoscimenti, spieghiamoli nel particolare:
PREMIO BAROCCO GIOVANI: il vincitore di questo premio, si
esibirà durante la serata del premio barocco il 27 maggio. Su
questo palco insieme a lui, si alterneranno grandi volti noti
dello spettacolo internazionale.
PREMIO ARCA DEL BLUES: riconoscimento ai brani inediti
conferito dall'etichetta discografica e consistente nella pubblicazione e distribuzione del brano singolo prescelto dalla giuria.
PREMIO BAROCCO BAND: la band che si aggiudicherà questo premio, avrà l'onore di essere il commento sonoro all'interno di tutto lo spettacolo del Premio Barocco il 27 maggio.
PREMIO CD: le 15 voci finaliste alle selezioni del premio barocco giovani, incideranno all'interno di un unico brano inedito, la
propria voce. Di questo singolo ne verrà creato un disco che
verrà distribuito dall'etichetta discografica in copia fisica ed in
tutto il mondo su iTunes, Amazon,Google Play, spotify ecc.
17
Un "piatto" ricco quello dei premi di quest'anno e non solo, perchè compreso all'interno della quota d'icrizione ci sarà la partecipazione ad un seminario workshop sulla composizione e
creazione musicale e sul rapporto artista televisione che si
svolgerà il 23 aprile. Per info ed iscrizioni, e per ricevere tutto
il materiale informativo, potete contattare: [email protected]/[email protected] o scrivete sulle relative pagine FB.
AdB
Aprile 2016
MUSICA | LE BAND
BAND STORICHE SALENTINE
I
ntervistiamo il chitarrista
Attilio Gargiulo uno dei
musicisti ar tefici delle
orchestre leccesi tra gli anni
"50 e "60. Torniamo indietro
nel tempo e immergiamoci in
quegli anni in cui il fermento
musicale leccese nutriva i
tanti locali della costa e della
città.
Ciao Attilio vorremmo
sapere da te il nome
delle orchestre in cui hai
suonato e che negli anni "50 hanno movimentato i locali della penisola salentina.
I MODERN MOONLIGHT formato da: Attilio Gargiulo,
Giancarlo Astore, Tonio De Giorgi, Uccio Trillo, Enzo
Nestola e Carlo Guidotti. In seguito Enzo Nestola fu
sostituito da Gianni Serrano. Il gruppo nel 1955 iniziò
ad esibrsi all'hotel Risorgimento ed in seguito al Circolo
Cittadino di
Lecce.
QUELLI DELL'UNA E CINQUE formato
da: Beppe
Petr ucci,
Fer nando
Doria, Emilio
Alessandrini,
Russo ed un
contrabbassista di cui non ricordo il nome.
Ti ricordi i locali e i luoghi in cui si svolgevano
le manifestazioni più importanti del periodo?
Ricordo Lido San Giovanni a Gallipoli in cui nell'estate
del "63 ci esibimmo per ben 58 serate. Tra le attrazioni chiamate dalla direzione ci furono: I Brutos, Lucia
Valenti, Nunzio Gallo, Il Quartetto Cetra e I Flipper con i
quali per la gioia degli ospiti del locale ogni fine serata
suonavano insieme per almeno un'ora. L'Albergo
Risorgimento in cui si esibì Domenico Modugno l'anno in
cui
vinse il
Festival
di
Sanremo nel
1958. Il Teatro
Fiamma di Lecce
dove si esibiva
Peppino Di Capri
e nel 1957 con
l'orchestra di
C h e c c o
Mancarella "I
R A S OT E R R A " ,
un contratto al
Bar
Moulin
Rouge
per
l'inaugurazione.
Altro locale storico leccese La
Tavernetta, ubicata sotto al Bar
Cin Cin, il Circolo Ufficiali dell'aeroporto di Bari, e il
Circolo Ferrovieri di Lecce nel quale mi esibivo nel 1955
con " I CINQUE DEL PENTAGRAMMA D'ORO". Dove oggi
vi è la sede della Banca Monte dei Paschi di Siena c'era
la Tavernetta dell'Hotel Jolli di Lecce altro locale importante dell'epoca.
Quali sono stati i tuoi strumenti e il tuo amplificatore?
La mia prima chitarra è stata quella di mio padre che mi
fu regalata senza corde per cui pur di farla suonare
montai delle corde di spago incerato e con la quale iniziai a prendere le prime lezioni dal maestro Filippo
Oronzo, autore di "Ndaticchia mia ". Acquistai in seguito una Galimberti (era la migliore costruita in Italia) per
poi comprare una Hofner tedesca che poi amplificai con
un pickup Meazzi. Approdai alla fine ad un amplificatoe
Binson che tutt'ora conservo.
Attilio oggi alla tua veneranda età di quasi 87
anni suoni ancora la chitarra ?
Ogni tanto perchè il primo amore non si scorda mai.
AdB
Aprile 2016
18
MUSICA | INTERVISTA
<<“Ho costruito la mia carriera sui no, dicono che me la tiro, sono contento ma
preferisco credere in quello che faccio al di la della popolarità, al di la del compenso,
non sono un eroe. Spazio ai giovani e alle persone brave e preparate>>
N
apoletano nell’anima, uomo prima che attore, porta con
sé un bagaglio artistico e professionale variegato, dal
teatro, al cinema fino al piccolo schermo, con un occhio
particolare e sempre attento per le problematiche sociali, stiamo parlando di: Salvio Simeoli. Originario di Scampia, periferia
di Secondigliano, orgoglioso della sua terra ha passato gli ultimi dieci anni nel mondo della recitazione, vantando una moltitudine di collaborazioni di grande importanza, è stato in
Salento per girare “La mia Coscienza” un corto diretto dalla
regia di Serena Grasso, e noi abbiamo avuto l’onore di intervistarlo.
Sappiamo che sei stato in Puglia per un progetto particolare, un cortometraggio che ha come tema quello
della violenza sulle donne. Com’ è nata questa collaborazione? E soprattutto qual è il contributo che hai
voluto apportare alla realizzazione del progetto?
Questo progetto è stato ideato e creato da una mia carissima
Aprile 2016
20
amica Serena Grasso. Sono dell’idea che quando un amico ti
chiama per una causa così importante, bisogna sempre cercare di abbracciare qualsiasi progetto purché abbia una finalità
concreta e giusta, come in questo caso. Al di là dell’amicizia
che ci lega trovo in lei una grande capacità artistica, abbiamo
già lavorato insieme qualche anno fa. Lei è giovane e capace
si è affidata ad una troupe fantastica ed appena ho letto la sceneggiatura non ho potuto dire di no. Il mio contributo è trasfigurato nel mio lavoro. Faccio l’attore da tanti anni e sono
anche un assistente sociale, questo tema perciò mi tocca particolarmente e indubbiamente non si può rimanere insensibili a
riguardo. Credo che ultimamente si stia facendo tanto per sensibilizzare il problema della violenza sulle donne, ma non è mai
abbastanza. Sposo in tutto e per tutto questo progetto anche
perché non si guarda ai profitti. Certo, sarei felicissimo se si
riuscisse a creare qualcosa per sostenere ancora di più tutte
quelle associazioni che già impiegano il loro tempo nella lotta
di questa piaga sociale. Tutti noi dobbiamo metterci in gioco,
tutti i giorni.
Indubbiamente hai un’idea molto forte e profonda al
riguardo. Hai menzionato una tua esperienza come
assistente sociale facendo anche riferimento alle
21
associazioni che si occupano del problema sul territorio, ci racconti la tua esperienza?
Io sono di Scampia, ho una mia piccola associazione che si
occupa principalmente della tutela dei ragazzi del territorio,
quindi di altri tipi di violenze e di disagi differenti da quelli sulle
donne ma allo stesso modo importanti da trattare. Lì cerchiamo di dare la possibilità a questi giovani di fare attività di doposcuola e di teatro. Sono dell’idea che proprio dalle piccole cose
può nascere qualcosa di buono. Se riesci a salvare anche due,
tre o quattro persone è una successo enorme, bisogna solo
avere un po’ di coraggio per dire e fare quello che si pensa, è
facilissimo.
Ritornando al tema del cortometraggio, mi chiedevo
se nella tua vita sia mai esistita una figura femminile
di grande riferimento e importanza.
La prima persona che mi viene in mente ovviamente è mia
madre, ma potrei risultare antipatico dicendoti che è come se
fosse stata sostituita con mia figlia che da un anno e mezzo è
la mia guida. Sicuramente parliamo di due amori diversi, è tutto
un gioco di sensibilità e responsabilità, ora come ora cerco
sempre di essere attento a tutto, evito ogni minima cavolata
proprio perché penso a mia figlia e non voglio che stia senza
di me. In pillole, per i primi trentaquattro anni della mia vita è
stata mia madre a indicarmi la strada, ora è come se avesse
passato il testimone a sua nipote.
Sei nel mondo del cinema da anni, ci sono nel dettaglio delle esperienze artistiche in cui hai avuto modo
di trattare temi affini a quello de “La mia Coscienza”?
Assolutamente si. In “Come il Vento”, film in cui ho avuto il piacere di collaborare con Filippo Timi e Valeria Golino sotto la
regia di Marco Puccione, si parla di vittime, anzi di una donna
vittima di sè stessa e delle istituzioni: è la storia di Armida
Miserere, una delle prime donne a dirigere un carcere, spezzata dalla perdita dell’amore e condannata ad un finale tragico.
Abbiamo girato in cinque carceri d’Italia, nel mezzo della sofferenza degli uomini. Allarghiamo per un attimo il “raggio d azione”, pensiamo sempre che esistono una moltitudine di tipologie di violenza, non fossilizziamoci su quella fisica ma soprattutto ricordiamoci di quella emotiva che in questa pellicola raggiunge l’apice del dramma. Conserverò sempre un ottimo ricordo della mia partecipazione a quel film. Un’esperienza favolosa, potrei parlarne per giornate intere.
Per concludere, chi è Salvio Simeoli?
Salvio Simeoli è uno che se ti dice che è amico tuo tu lo chiami
a qualsiasi ora del giorno e della notte, e se può fare qualcosa che tu ritieni opportuno lo fa senza se, e senza ma.
Foto Salvio Simeoli
F. L.
MUSICA E TALENT
M
eno 3, 2, 1 … si parte!!! Ricomincia l’avventura
estiva per le giovani ugole più talentuose, con tante
novità. L’associazione di promozione sociale e culturale “ Libersa Mens” di
San Pancrazio Salentino ,
in collaborazione con
“Arca del Blues” , etichetta discografica di Lecce e
Radio Punto Sud di Oria e,
organizza “ 1,2,3….
STELLE !” -Talents in tour.
Il concorso canoro, che
giunge quest’anno alla
sua VI edizione, è riservato ai giovani cantanti
compresi nelle due fasce
di età 7-14 e 15-30 anni e si articolerà in 3 tappe nei
mesi di luglio ed agosto nelle provincie di Brindisi, Lecce e
T
Taranto. Le iscrizioni alle selezionisi effettuano a partire
dal 15/03/2016 sino al 10/05 /2016 compilando e sottoscrivendo l’apposito modulo disponibile sul sito www.associazioneliberamens.it
dove è , inoltre, possibile prendere visione del regolamento
del concorso. Le
selezioni avverranno
in data 15/05/2016
presso L’Arca del
Blues, sita in via Fra
Nicolò da Lequile
n°1( traversa di viale
Taranto), Lecce. Per
info: www.associazioneliberamens.it oppure telefono 348/8709260 oppure email a [email protected].
DISCO | RECENSIONE
he good story teller è il titolo del nuovo disco di
Elisabetta Guido. Un disco all’insegna del frammento stilistico teso alla continua ricerca di
sonorità particolari che raccontino il percorso autorale in esso racchiuso. Sonorità che spaziano dal jazz
contemporaneo a rimembranze stilistiche in cui la
vocalità trova la sua unicità nella rappresentazione
strumentale della stessa. E’ proprio nella utilizzazione della voce come strumento che il disco trova
forza,in quel divenire tematico che trova giusta atmosfera negli scarni arrangiamenti e nei brevi fraseggi
improvvisativi. Un disco capace di conquistare un
pubblico eterogeneo aperto al mondo musicale nel
quale l’alchimia compositiva emerge con grande professionalità
Aprile 2016
22