Sommario IN COPERTINA 6 Intervista al chitarrista Francesco Buzzurro. MUSICA | REPORTAGE 8 Sanremo: tra aneddoti e plagi, tutti i segreti della sala stampa. ARCA DEL BLUES | NEWS 10 Nasce la web radio Arca del Blues: un luogo dove arte, cultura, musica e spettacolo si incontrano con il nostro pubblico. MUSICA stampa MAXISTAMPE srlsu galatone (le) 11 Struttura dell’Accordo. MUSICA | AWARD 13 Premio Barocco: la Galatea Salentina andrà a Gino Strada. MUSICA | ATTUALITÀ 14 Il fenomeno West, da Life of Pablo a Turbo Grafx 16. MUSICA | MANIFESTAZIONE 17 Ritorna il Premio Barocco Giovani. MUSICA | LE BAND 18 Band storiche salentine. Prima puntata. MUSICA | INTERVISTA 20 Salvio Simeoli. MUSICA E TALENT 22 Al via le iscrizioni per “1,2,3... Stelle Talents in Tour”. DISCO | RECENSIONE 22 The good story teller Puoi sfogliare questa rivista anche su www.ditutto.it C IL PERSONAGGIO IN COPERTINA FRANCESCO BUZZURRO La mia prima chitarra mi fu regalata da mio padre all'età di 6 anni ed è stata il più bel giocattolo che io potessi desiderare da bambino >> iao Francesco grazie per la tua disponibilità. Ricordo con piacere il nostro incontro musicale voluto dal caro amico Ricccardo Di Blasi, il quale volle farci suonare insieme in occasione dell'Art Festival programma di Raiuno. Vorrei iniziare questa intervista parlando della passione della tua vita e del tuo rapporto quotidiano con essa. Sei un chitarrista contemporaneo ma quale genere ti appartiene nel profondo? Sono cresciuto in una maniera un po' atipica poiché mio padre mi faceva ascoltare di tutto, dalla musica classica alla musica brasiliana ,dal jazz al folk della mia terra, e dunque mi sono accostato a questi generi con grande entusiasmo non riuscendo a fare a meno di ciascuno di essi. Per questa ragione io stesso non riesco a definirmieè più il tempo passa più mi rendo conto la musica mi piace a 360° la buona musica ovviamente. Nel tuo percorso artistico c'e' stato qualche musicista che ha ispirato il tuo mondo chitarristico? Da ragazzino ascoltavo i miei miti della chitarra che si chiamavano Paco de Lucia, John Williams, Baden Powell, Joe Pass e il grandissimo Django Reinhardt. Evidentemente ognuno di loro ha lasciato delle tracce nel mio modo di suo- 6 nare e di tanto in tanto sento la necessità di cimentarmi con qualche loro brano, quasi come un doveroso tributo all'immensa eredità che la loro arte tramandera' alle future generazioni. La tua vita si divide tra l'insegnamento e il concertismo 2 facce della stessa medaglia. Com'e' Francesco Buzzurro insegnante e com'e' il concertista? In entrambi i campi sono molto appassionato nel senso che metto grande impegno in tutto quello che faccio. Amo entrambe le dimensioni perché mentre quella concertistica mi mette in condizioni di esprimere attraverso il mio strumento le mie più autentiche emozioni, quella didattica mi da l'opportunità di mettermi continuamente in discussione nel desiderio di trasferire ai miei studenti tutta la mia esperienza maturata sul campo giorno dopo giorno. Insegnare al conservatorio è molto stimolante e mi dà continui spunti per progettare pubblicazioni inerenti il mio stile e i programmi che appunto svolgo, in altre parole mi fa studiare sempre. Qual è stata la tua prima chitarra e quale usi oggi nelle tue performances? La mia prima chitarra mi fu regalata da mio padre all'età di 6 anni ed è stata il più bel giocattolo che io potessi desiderare da bambino. Naturalmente con il passare degli anni mi sono passati tra le mani tanti strumenti ma certamente ho un legame affettivo molto importante con la mia chitarra classica, un'eccezionale strumento magistralmente costruito da Antonino Scandurra. Ho registrato il mio ultimo cd" Il quinto elemento" con una bella chitarra costruita dal liutaio ragusano Giovanni Ingallinera. Sono stato per diversi anni endorser del marchio Godin mentre oggi orgogliosamente porto in giro per il mondo la BB ONE, una chitarra archtop con corde in nylon realizzata dal liutaio Mirko Borghino su mie indicazioni. Alle chitarre elettrificate affianco il sistema di amplificazione Bose L1 model 2 oppure il sistema L1 compact che mi consen- 7 tono di avere un suono molto bello e definito. Tecnica, espressività e suono sono il biglietto da visita di ogni musicista vero. Se dovessi affiancare ogni termine ad un chitarrista diverso chi sceglieresti? Oggi, più che pensare a ciò che caratterizza i miei colleghi, tento di orientare la mia ricerca espressiva, musicale ed artistica verso la mia musica, verso i miei svariati progetti. Ritengo che gli elementi che hai citato siano fondamentali e parimenti importanti nel cammino di ogni chitarrista. Sicuramente posso affermare che la mia attività solistica non potrebbe essere tale se non avessi avuto alle spalle una formazione accademica classica che poi ho coniugato con l'altra faccia della mia indole ovvero una inesauribile passione per l'improvvisazione, la composizione e l'arrangiamento. Progetti futuri ? Al momento è in uscita il mio secondo cd in duo col chitarrista statunitense Richard Smith, un disco che racconta lo stretto legame tra l'Italia degli Stati Uniti attraverso la grande emigrazione dei primi del 900. Inoltre entro l'anno dovrebbe vedere la luce un progetto ancora più ambizioso ovvero la trasposizione per grande orchestra dei miei 12 brani originali contenuti nel mio ultimo disco " Il quinto elemento " e dedicati ai quattro elementi della natura. Naturalmente in tutto questo la mia attività concertistica prosegue in maniera molto serrata in diversi paesi del mondo con grande esito di pubblico e di critica. Quello che più conta comunque è stare sempre sul palcoscenico pronto a emozionare me stesso per emozionare gli altri. Grazie per l'intervista. Rimaniamo in attesa di tutte le tue prossime produzioni. Grazie a te e buona musica! Bianca Chiriatti Aprile 2016 Sanremo: S MUSICA | REPORTAGE anremo è sempre Sanremo. Anche questa 66esima edizione si è conclusa, con la vittoria degli Stadio e soprattutto l’ennesimo trionfo della squadra Carlo Conti-Raiuno. Ascolti record per tutte e cinque le serate (mai sotto i 10 milioni di telespettatori), grandi ospiti, canzoni orecchiabili che come ogni anno risuonano in tutte le radio. Sanremo, però, è molto più di ciò che viene trasmesso in tv. La sala stampa è il palcoscenico perfetto, in quei giorni, per umori, pettegolezzi, aneddoti riguardanti gli artisti in gara e non: ecco quindi alcune “perle” che sono venute fuori duran- te le conferenze stampa e gli incontri con i protagonisti di Sanremo 2016. CARLO CONTI Il padrone di casa delle due ultime edizioni del Festival si è dimostrato sempre disponibile, solare, perfettamente a suo agio nel ruolo. Gradevole e preciso nella conduzione, forse un po’ troppo “perfetto”, ricorda talvolta Pippo Baudo, anche se riesce a rientrare nei tempi e a non far andare il pubblico a dormire oltre l’una. Già confermato per l’edizione 2017, polemiche e dibattiti gli scivolano addosso: il re incontrastato di Raiuno è lui. VIRGINIA RAFFAELE La sorpresa più deludente della sala stampa. Bella è bella, brava è brava, sulla simpatia ne possiamo parlare. Forse per emozione, forse per mancanza di tempo, si è negata ai giornalisti, dimostrandosi talvolta infastidita 8 9 dalla loro presenza. Molto gradite, invece, in sala stampa, le sue imitazioni, specie quella di Donatella Versace. MADALINA GHENEA La vera scoperta di questo Festival. Bellissima, inutile dirlo, poliglotta (parla sei lingue), sempre ben disposta a rispondere a qualsiasi domanda le venga rivolta. Una vera e propria valletta, ma con la “V” maiuscola, che riesce a fare la sua bella figura, con grazia ed eleganza. GABRIEL GARKO Il personaggio più discusso di quest’edizione. Visibilmente a disagio su quel palco, in un italiano stentato, particolarmente incline a gaffe e brutte figure. Alcune donne della sala stampa l’hanno perdonato, probabilmente non ha dato il massimo dopo lo choc subìto per l’incendio della villetta dove alloggiava. Altri non hanno perdonato Carlo Conti per averlo voluto sul palco. NOEMI La sua canzone, La Borsa di una Donna, probabilmente non ha avuto il successo sperato. Eppure l’interpretazione della rossa leonessa della musica italiana ha mantenuto la consueta intensità. Forse la canzone, scritta da Masini, era più adatta a una timbrica maschile, e le tonalità di Noemi non sono venute fuori al meglio. Curiosità: anche se non sempre lo fa vedere, il suo ciuffo rasta c’è ancora. DEAR JACK Sono andati a Sanremo per divertirsi, e ci sono riusciti. In una formazione nuova, con Leiner Riflessi (ex X Factor) al suo debutto come voce della band, non era strano trovarli in giro per le strade del paese a fare foto con i fan, rilasciare autografi, rispondere alle tante domande degli inviati. Avevano promesso che se avessero vinto il Festival avrebbero recitato per una settimana le Lodi Mattutine in chiesa insieme alla nonna di Francesco, il chitarrista. Non hanno vinto, ma la loro “Mezzo Respiro” in radio spopola. Effetto nonna? STADIO Durante la loro proclamazione come vincitori del Festival, la sala stampa ha rivissuto le stesse sensazioni di quando vinse Roberto Vecchioni, qualche anno fa, con la sua “Chiamami ancora Amore”. Musica di qualità, musica di artisti con decenni di esperienza alle spalle, musica che batte talent, televoto e compagnia bella. E il grande rispetto e valore umano di Gaetano Curreri e compagni è emerso anche dopo il Festival, quando hanno rifiutato di partecipare all’Eurovision Song Contest, lasciando il posto alla giovane Francesca Michielin. ARISA Da pochi giorni su Facebook sono comparsi alcuni post da cui si evince che potrebbe aver rotto con la sua casa discografica, la Warner. Arisa sarebbe “colpevole” di non aver dato il 100% per questo Festival, penalizzando così la sua “Guardando in cielo”, brano che , comunque, sta riscuotendo un buon successo radiofonico. Che sia questa la ragione, non è proprio un momento d’oro per l’artista, già travolta dalle critiche per i suoi outfit durante le serate. La sua voce cristallina, però, resta quella di sempre. ROCCO HUNT Un’altra bella sorpresa di quest’edizione. Un ragazzo giovane, ma con una visione del mondo con orizzonti molto ampi, e che ha da insegnare tanto a tutti. I suoi testi sono denunce, proteste universali su tematiche forti, quali il lavoro, l’economia, il riciclo dei rifiuti. Simpatico, sbarazzino e senza fronzoli, il suo è il ritornello che, sicuramente, si fa meno fatica a canticchiare. Indimenticabile il suo concerto improvvisato al Centro Congressi Palafiori insieme a Clementino: avversari sul palco, amici nella vita. DOLCENERA La sua “Ora o mai più” ricordava molto “Natural Woman” di Aretha Franklin. Tuttavia la salentina Emanuela, ora impegnata come giudice a “The Voice”, in sala stampa è apparsa stanca, affaticata, addirittura stufa di essere accostata ad altre artiste del nostre territorio, <<Io non abuso della mia provenienza per accaparrarmi i fan, come fanno alcune illustri colleghe>>. Forse con un pizzico in più di dolcezza avrebbe guadagnato qualche voto in più. FRANCESCA MICHIELIN Dopo aver sentito la sua “Nessun Grado di Separazione”, la sala stampa le ha perdonato perfino il vestito da educanda sfoggiato la seconda serata del Festival. Un brano orecchiabile, perfetto per la sua vocalità, che ci auguriamo farà fare una bella figura all’Italia il prossimo maggio all’Eurovision Song Contest. Nel frattempo la giovane Francesca si gode il meritato successo, tra un’intervista e l’altra, osservando la sua canzone ancora in top 10 su iTunes dopo più di un mese dalla fine del Festival. ALESSIO BERNABEI Chiudiamo con il vero idolo della sala stampa per quanto riguarda quest’edizione 2016 di Sanremo. Arrivato sul palco con spavalderia, supportato dalle tante fan, l’ex leader dei Dear Jack ha presentato un brano che ricordava tanto “One last time” di Ariana Grande. Talmente tanto, che quando Alessio si è presentato in conferenza stampa tra le file dei giornalisti è partito, inevitabile, un coro. La fusione fra le due canzoni è perfetta: Alessio, se pensi a un featuring in vista dell’estate non dimenticarti di noi!. Bianca Chiriatti ARCA DEL BLUES | NEWS Nasce la web radio Arca del Blues: N on esiste in Italia una realtà come la nostra, dedita alla valorizzazione della cultura e della musica con tantissimi mezzi, da quelli di produzione quelli di canalizzazione delle informazioni. L'Arca del blues infatti, oltre ad essere già un'affermata etichetta discografica, studio di produzione e consulenza artistica, studio di registrazione, fotografico e cinematografico, ha appena inaugurato la nuova Web radio con "tanto" di applicazione disponibile all'interno dei digital store. Un nuovo mezzo per supportare non solo la musica dei giovani artisti di tutta Italia, ma anche la cultura, la poesia la letteratura e l'arte in ogni sua forma con un palinsesto che via via va a configurarsi come un arcobaleno di informazioni e programmi. Tanti spettatori da tutta Europa seguono le nostre trasmissioni: Svizzera, Germania, Francia e Grecia sono alcune delle nazioni dove gli ascolti sono più interessanti per non parlare poi della nostra Capitale (Roma) e di Milano che ci supporta con numeri che ci fanno ben sperare. Musica di primi modi: in programmazione dalle ore 19.30 alle 20.30 martedì e venerdì. Attualità, cultura, spettacolo e tanti ospiti in diretta. Corner sport: in pro- grammazione dalle 19.30 alle 20.15 il lunedì. Una rubrica dedicata allo sport a 360 gradi. Ma dal prossimo mese il palinsesto sarà completo con una trasmissione tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 19.30 alle 20.30! E poi tanta e tanta bellissima musica non solo degli artisti della nostra etichetta ma anche di tutti gli artisti che da tutta italia chiedono di essere veicolati tramite i nostri mezzi di comunicazione e promozione! Elemento fondamentale è l'applicazione scaricabile sull App store, con cui potrete connettervi in straming e ascoltare le puntate in differita che avete perso. Ricordiamo inoltre che le nostre piattaforme comunicative, non sono sovvenzionate da fondi pubblici ne tantomeno appartengono a scheramenti politici, ma è solo grazie all'aiuto di giovani imprenditori che ci supportano, che possiamo realizzare tutto ciò! Un grazie speciale lo dobbiamo a tutti i nostri collaboratori che per impegno sociale e culturale, ci aiutano e ci sostengono! Le giovani realtà che apportano cultura e conoscenza all'interno di un circuito asettico come quello della musica (della nostra terra), ci fa ben sperare ed apre l'orizzonte ai giovani che come noi hanno ancora i sogni. F. M. Aprile 2016 10 11 MUSICA | AWARD PREMIO BAROCCO: U n’edizione che promette grandi sorprese: queste le premesse per il Premio Barocco 2016, in programma per venerdì 27 maggio alle ore 21 presso il Castello Angioino di Gallipoli. La kermesse che, come ogni anno, mira a insigni- re della Galatea Salentina illustri nomi del panorama nazionale ed internazionale, sarà presentata, per l’edizione numero quarantasette, da Francesco Giorgino, giornalista Rai e volto noto del TG1 delle 20. Giorgino, che ricevette dal patron Fernando Cartenì il Terra del Sole Award nel 2007, sarà la voce narrante di una serata all’insegna di importanti partecipazioni. Una per tutte, la straordinaria premiazione del chirurgo e pacifista italiano, Gino Strada. Fondatore di Emergency, l’associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle mine antiuomo, Strada ha contribuito, grazie al proprio operato e a quello dei suoi volontari, ad offrire assistenza gratuita a milioni di pazienti in numerosi paesi nel mondo. “Conferire il Premio Barocco ad una personalità di tale calibro è un vero onore, sia per me che per tutto il Comitato scientifico che rappresento” il commento di Andrea Cartenì, presidente del Premio Barocco. “L’alto valore umano, costituito da principi sociali di tutto rispetto e certamente non comuni, fanno di Gino Strada un personaggio che merita ogni benemerenza e che, finalmente, grazie ad una serie di circostanze che, da tempo, stiamo cercando di far concomitare, quest’anno saremo lieti di onorare con il nostro Premio Barocco”. Una 13 serata, quella del Premio Barocco, che andrà a chiudere a gran voce, un serie di appuntamenti che andranno ad anticiparla. Si partirà, infatti, venerdì 8 aprile con il convegno sul tema “Il nuovo processo tributario”: un importantissimo appuntamento, organizzato in stretta collaborazione con l’Università del Salento, che si terrà presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza presso il complesso Ecotekne di Lecce e che vedrà la straordinaria partecipazione del noto giurista e avvocato Victor Uckmar. Al tavolo dei relatori anche l’avvocato Maurizio Villani, il prof. Pierluigi Portaluri e la prof.ssa Carmela Perago. A tenere le fila dei lavori, il prof. Federico Pirro. Nel corso del convegno, sarà conferito il Premio Barocco – menzione speciale, all’avvocato Victor Uckmar. Gli appuntamenti continueranno a snodarsi nel corso del mese di aprile con il Premio Barocco Giovani, in programma per domenica 24 aprile a Lecce presso la sede dell’etichetta discografica partner L’Arca del Blues. L’evento si conferma quale importante vetrina per giovani talenti della musica, un’occasione per esprimere la propria arte su uno dei palchi più ambiti a livello nazionale. Gli eventi in programma continueranno a maggio con il conferimento dei Terra del Sole Award, in programma per sabato 21 maggio alle ore 20 presso la suggestiva rotonda di Lido San Giovanni – Francesco Ravenna a Gallipoli. I premi, come tradizione, saranno consegnati a personalità di origini pugliesi che, grazie al proprio operato professionale, hanno tenuto alto il nome della nostra regione nel mondo. AdB Aprile 2016 MUSICA|ATTUALITÀ L“And I can't even go to the grocery store without some ones that's clean and a shirt with a team | It seems we living the American dream but people highest up got the lowest self esteem | The prettiest people do the ugliest things for the road to riches and diamond rings.” (All Falls Down) D a un album all’altro, giorni, mesi, settimane e tante “grane”. Rumors è il termine concettualmente più corretto per indicare il suono che hanno le giornate di Kanye West tra una produzione e l’altra. Certo, anche Yeezy ci mette del suo. Camaleontico in ogni ambito: Kanye è sempre costantemente in grado di cambiare a suo piacimento la sua personalità, in funzione della situazione, per trarne tutto il “positivo possibile”. Da artista a divo il passo è corto. West voleva essere il Michael Jordan della scena musicale, un traguardo davvero pazzesco. Il classe ’77 non è solo un rapper. E’ un fenomeno mediatico, più virale di qualsiasi influencer, è una grande operazione di marketing con ai piedi delle sneakers Adidas. Ha collaborato come designer per Nike, Louis Vuitton e tante altre, nel 2015 ha costruito su se stesso un patrimonio di 130 milioni di dollari, ha persino una religione che porta il suo nome. Nel suo “palmares” un considerevole numero di Grammy Awards, sette album tra il 2004 e il 2016 di cui sei Platino, l’ultimo uscito: “The Life of Pablo”. What up Yeezus? Il 2016 nel suo esordio sembra aver portato ulteriore tormento nella vita di Mr.West: molte le voci che danno ragione ad un possibile divorzio imminente tra il rapper e la sua consorte Kim Kardashian, un tema che ha monopolizzato gran parte dei media in attività nella compagine musicale e di spettacolo. Non è tutto. Alla somma delle voci sulla vita sentimentale dell’artista, si aggiungono quelle sulla diatriba con Taylor Swift e con Miley Cyrus, insieme alla grande notizia del presunto fallimento finanziario creato da alcuni pessimi investimenti prodotti da Kanye nel campo della moda. L’oggetto del reato nel caso Swift risiede in “Famous” traccia numero quattro del suo nuovo album “The Life of Pablo”: -"I feel like me and Taylor might still have sex / Why? yeah I made that b**ch famous”Questa la frase nella canzone di West che fa riferimento al fatto che Taylor sia arrivata all’apice della carriera grazie esclusivamente a lui. La risposta della detentrice dei due “Grammy consecutivi” non è tardata ad arrivare: -“Essendo la prima donna a vincere in questa categoria per due volte, voglio dire alle giovani donne lì fuori che ci saranno sempre persone che cercheranno di sminuire il vostro successo oppure prendersi il merito dei vostri successi. Se vi concentrerete sul vostro lavoro, e non permetterete a queste persone di intralciare il vostro lavoro, un giorno arriverete dove volevate arrivare, e guardandovi intorno capirete che sarà stato grazie a voi e alle persone che vi amano, e sarà la più sensazione al mondo”-Anche le accuse a Miley Cyrus sono contenute in un pezzo di West. Il brano non fa parte del suo ultimo lavoro. Le offese celate nei versi della canzone alludevano al consumo di cocaina da parte della popstar. Twitter è stato il network attraverso il quale si è diffusa la notizia. Il colpevole? un “cinguettio” che non diceva niente nei 140 caratteri: ad incriminare, si fa per dire, il rapper è stato un video condiviso nel social, “uno snapchat” (tipologia di video in loop prodotta da un app di contenuti multimediali molto comune negli USA) in cui si ascoltavano queste parole: Aprile 2016 14 "I'm sniffing Miley Cyrus with Miley Cyrus in a bathroom. I'm acting like I'm white." Tutto ciò ha scatenato i Tabloid che sin da subito hanno titolato caratterizzando la Cyrus come un’abituale consumatrice di droghe pesanti. Tell 'em give me fifty million or I'ma quit. Tutta colpa della moda. Dopo aver guadagnato più di 100 milioni di dollari tra il 2014 e il 2015, Mr. West ammette pubblicamente su Twitter di essere in piena crisi finanziaria. 53 milioni non esiste mai la “cattiva pubblicità”. Intanto Pizza Hut resta indignata per il “formato” con cui è stato confezionato il C.V. dell’artista, in un tweet che fa una caricatura alla copertina del nuovo album tutta da ridere. di debito: ”Pregate per me”. Dopo il tweet è scoppiato il caso. Kanye chiede aiuto ai suoi fans, e ad uno in particolare: Mark Zuckenberg. Ovviamente la soluzione al problema del rapper c’è, ed è la catena di fast food Pizza Hut ad occuparsene personalmente: la proposta dell’azienda è stata esilarante! “Abbiamo il tuo curriculum! Cominci domani alle 9!”. Dopo la “proposta” Yeezy corre ai ripari: i fantomatici milioni non sono in realtà un debito, ma costituiscono il budget per un foundraising. Quei milioni rappresentano la cifra che Kanye vuole che gli altri investano sulle sue idee. Il rapper ci mette una toppa, è vero, ma continua sempre a far parlare di lui e 15 Turbo Grafx 16 Kanye sembra avere sempre un occhio puntato sul futuro. A pochissimo dall’uscita di “The Life of Pablo” comunica che uscirà ancora un altro nuovo album dal titolo “Turbo Grafx 16”. A differenza del primo, dove il titolo riprende la vita di San Paolo Apostolo e non a scanso di equivoci quella di Pablo Escobar, nel secondo il riferimento è chiarissimo: il titolo omaggia una console di videogiochi degli anni ’90 conosciuta in Italia sotto il nome di PC Engine. Con West però è sempre meglio mantenere il condizionale, il titolo dovrebbe essere questo (potrebbe cambiarlo in corso d’opera). A questo punto speriamo soltanto che in questo nuovo progetto discografico con uscita nel periodo estivo, il rapper non insista con nuove diffamazioni verso altri colleghi. Il monito dei fans dovrebbe essere Wake up Mr.West, dopo tutte questo gossip sarebbe bello se il “fenomeno West” potesse far ricominciare a parlare solo del rap, quello vero, magari. Francesco Leone MUSICA I l 23 e 24 aprile, ritorna il grande spettacolo di Premio Barocco Giovani, una manifestazione che nasce in sinergia con lo storico Premio Barocco di Gallipoli, con l'obiettivo di trovare e sponsorizzare all'interno del mercato discografico, giovani talenti. Le scorse edizioni, cariche di sound ed energia, hanno visto la parteipazione di oltre 200 artisti tra band e voci singole: inediti, cover, duetto e spettacolo hanno reso gli eventi scorsi, unici nel loro genere. Anche quest'anno le categorie saranno 3: Voce singola, duo volcale e band. Ci saranno più premi e riconoscimenti, spieghiamoli nel particolare: PREMIO BAROCCO GIOVANI: il vincitore di questo premio, si esibirà durante la serata del premio barocco il 27 maggio. Su questo palco insieme a lui, si alterneranno grandi volti noti dello spettacolo internazionale. PREMIO ARCA DEL BLUES: riconoscimento ai brani inediti conferito dall'etichetta discografica e consistente nella pubblicazione e distribuzione del brano singolo prescelto dalla giuria. PREMIO BAROCCO BAND: la band che si aggiudicherà questo premio, avrà l'onore di essere il commento sonoro all'interno di tutto lo spettacolo del Premio Barocco il 27 maggio. PREMIO CD: le 15 voci finaliste alle selezioni del premio barocco giovani, incideranno all'interno di un unico brano inedito, la propria voce. Di questo singolo ne verrà creato un disco che verrà distribuito dall'etichetta discografica in copia fisica ed in tutto il mondo su iTunes, Amazon,Google Play, spotify ecc. 17 Un "piatto" ricco quello dei premi di quest'anno e non solo, perchè compreso all'interno della quota d'icrizione ci sarà la partecipazione ad un seminario workshop sulla composizione e creazione musicale e sul rapporto artista televisione che si svolgerà il 23 aprile. Per info ed iscrizioni, e per ricevere tutto il materiale informativo, potete contattare: [email protected]/[email protected] o scrivete sulle relative pagine FB. AdB Aprile 2016 MUSICA | LE BAND BAND STORICHE SALENTINE I ntervistiamo il chitarrista Attilio Gargiulo uno dei musicisti ar tefici delle orchestre leccesi tra gli anni "50 e "60. Torniamo indietro nel tempo e immergiamoci in quegli anni in cui il fermento musicale leccese nutriva i tanti locali della costa e della città. Ciao Attilio vorremmo sapere da te il nome delle orchestre in cui hai suonato e che negli anni "50 hanno movimentato i locali della penisola salentina. I MODERN MOONLIGHT formato da: Attilio Gargiulo, Giancarlo Astore, Tonio De Giorgi, Uccio Trillo, Enzo Nestola e Carlo Guidotti. In seguito Enzo Nestola fu sostituito da Gianni Serrano. Il gruppo nel 1955 iniziò ad esibrsi all'hotel Risorgimento ed in seguito al Circolo Cittadino di Lecce. QUELLI DELL'UNA E CINQUE formato da: Beppe Petr ucci, Fer nando Doria, Emilio Alessandrini, Russo ed un contrabbassista di cui non ricordo il nome. Ti ricordi i locali e i luoghi in cui si svolgevano le manifestazioni più importanti del periodo? Ricordo Lido San Giovanni a Gallipoli in cui nell'estate del "63 ci esibimmo per ben 58 serate. Tra le attrazioni chiamate dalla direzione ci furono: I Brutos, Lucia Valenti, Nunzio Gallo, Il Quartetto Cetra e I Flipper con i quali per la gioia degli ospiti del locale ogni fine serata suonavano insieme per almeno un'ora. L'Albergo Risorgimento in cui si esibì Domenico Modugno l'anno in cui vinse il Festival di Sanremo nel 1958. Il Teatro Fiamma di Lecce dove si esibiva Peppino Di Capri e nel 1957 con l'orchestra di C h e c c o Mancarella "I R A S OT E R R A " , un contratto al Bar Moulin Rouge per l'inaugurazione. Altro locale storico leccese La Tavernetta, ubicata sotto al Bar Cin Cin, il Circolo Ufficiali dell'aeroporto di Bari, e il Circolo Ferrovieri di Lecce nel quale mi esibivo nel 1955 con " I CINQUE DEL PENTAGRAMMA D'ORO". Dove oggi vi è la sede della Banca Monte dei Paschi di Siena c'era la Tavernetta dell'Hotel Jolli di Lecce altro locale importante dell'epoca. Quali sono stati i tuoi strumenti e il tuo amplificatore? La mia prima chitarra è stata quella di mio padre che mi fu regalata senza corde per cui pur di farla suonare montai delle corde di spago incerato e con la quale iniziai a prendere le prime lezioni dal maestro Filippo Oronzo, autore di "Ndaticchia mia ". Acquistai in seguito una Galimberti (era la migliore costruita in Italia) per poi comprare una Hofner tedesca che poi amplificai con un pickup Meazzi. Approdai alla fine ad un amplificatoe Binson che tutt'ora conservo. Attilio oggi alla tua veneranda età di quasi 87 anni suoni ancora la chitarra ? Ogni tanto perchè il primo amore non si scorda mai. AdB Aprile 2016 18 MUSICA | INTERVISTA <<“Ho costruito la mia carriera sui no, dicono che me la tiro, sono contento ma preferisco credere in quello che faccio al di la della popolarità, al di la del compenso, non sono un eroe. Spazio ai giovani e alle persone brave e preparate>> N apoletano nell’anima, uomo prima che attore, porta con sé un bagaglio artistico e professionale variegato, dal teatro, al cinema fino al piccolo schermo, con un occhio particolare e sempre attento per le problematiche sociali, stiamo parlando di: Salvio Simeoli. Originario di Scampia, periferia di Secondigliano, orgoglioso della sua terra ha passato gli ultimi dieci anni nel mondo della recitazione, vantando una moltitudine di collaborazioni di grande importanza, è stato in Salento per girare “La mia Coscienza” un corto diretto dalla regia di Serena Grasso, e noi abbiamo avuto l’onore di intervistarlo. Sappiamo che sei stato in Puglia per un progetto particolare, un cortometraggio che ha come tema quello della violenza sulle donne. Com’ è nata questa collaborazione? E soprattutto qual è il contributo che hai voluto apportare alla realizzazione del progetto? Questo progetto è stato ideato e creato da una mia carissima Aprile 2016 20 amica Serena Grasso. Sono dell’idea che quando un amico ti chiama per una causa così importante, bisogna sempre cercare di abbracciare qualsiasi progetto purché abbia una finalità concreta e giusta, come in questo caso. Al di là dell’amicizia che ci lega trovo in lei una grande capacità artistica, abbiamo già lavorato insieme qualche anno fa. Lei è giovane e capace si è affidata ad una troupe fantastica ed appena ho letto la sceneggiatura non ho potuto dire di no. Il mio contributo è trasfigurato nel mio lavoro. Faccio l’attore da tanti anni e sono anche un assistente sociale, questo tema perciò mi tocca particolarmente e indubbiamente non si può rimanere insensibili a riguardo. Credo che ultimamente si stia facendo tanto per sensibilizzare il problema della violenza sulle donne, ma non è mai abbastanza. Sposo in tutto e per tutto questo progetto anche perché non si guarda ai profitti. Certo, sarei felicissimo se si riuscisse a creare qualcosa per sostenere ancora di più tutte quelle associazioni che già impiegano il loro tempo nella lotta di questa piaga sociale. Tutti noi dobbiamo metterci in gioco, tutti i giorni. Indubbiamente hai un’idea molto forte e profonda al riguardo. Hai menzionato una tua esperienza come assistente sociale facendo anche riferimento alle 21 associazioni che si occupano del problema sul territorio, ci racconti la tua esperienza? Io sono di Scampia, ho una mia piccola associazione che si occupa principalmente della tutela dei ragazzi del territorio, quindi di altri tipi di violenze e di disagi differenti da quelli sulle donne ma allo stesso modo importanti da trattare. Lì cerchiamo di dare la possibilità a questi giovani di fare attività di doposcuola e di teatro. Sono dell’idea che proprio dalle piccole cose può nascere qualcosa di buono. Se riesci a salvare anche due, tre o quattro persone è una successo enorme, bisogna solo avere un po’ di coraggio per dire e fare quello che si pensa, è facilissimo. Ritornando al tema del cortometraggio, mi chiedevo se nella tua vita sia mai esistita una figura femminile di grande riferimento e importanza. La prima persona che mi viene in mente ovviamente è mia madre, ma potrei risultare antipatico dicendoti che è come se fosse stata sostituita con mia figlia che da un anno e mezzo è la mia guida. Sicuramente parliamo di due amori diversi, è tutto un gioco di sensibilità e responsabilità, ora come ora cerco sempre di essere attento a tutto, evito ogni minima cavolata proprio perché penso a mia figlia e non voglio che stia senza di me. In pillole, per i primi trentaquattro anni della mia vita è stata mia madre a indicarmi la strada, ora è come se avesse passato il testimone a sua nipote. Sei nel mondo del cinema da anni, ci sono nel dettaglio delle esperienze artistiche in cui hai avuto modo di trattare temi affini a quello de “La mia Coscienza”? Assolutamente si. In “Come il Vento”, film in cui ho avuto il piacere di collaborare con Filippo Timi e Valeria Golino sotto la regia di Marco Puccione, si parla di vittime, anzi di una donna vittima di sè stessa e delle istituzioni: è la storia di Armida Miserere, una delle prime donne a dirigere un carcere, spezzata dalla perdita dell’amore e condannata ad un finale tragico. Abbiamo girato in cinque carceri d’Italia, nel mezzo della sofferenza degli uomini. Allarghiamo per un attimo il “raggio d azione”, pensiamo sempre che esistono una moltitudine di tipologie di violenza, non fossilizziamoci su quella fisica ma soprattutto ricordiamoci di quella emotiva che in questa pellicola raggiunge l’apice del dramma. Conserverò sempre un ottimo ricordo della mia partecipazione a quel film. Un’esperienza favolosa, potrei parlarne per giornate intere. Per concludere, chi è Salvio Simeoli? Salvio Simeoli è uno che se ti dice che è amico tuo tu lo chiami a qualsiasi ora del giorno e della notte, e se può fare qualcosa che tu ritieni opportuno lo fa senza se, e senza ma. Foto Salvio Simeoli F. L. MUSICA E TALENT M eno 3, 2, 1 … si parte!!! Ricomincia l’avventura estiva per le giovani ugole più talentuose, con tante novità. L’associazione di promozione sociale e culturale “ Libersa Mens” di San Pancrazio Salentino , in collaborazione con “Arca del Blues” , etichetta discografica di Lecce e Radio Punto Sud di Oria e, organizza “ 1,2,3…. STELLE !” -Talents in tour. Il concorso canoro, che giunge quest’anno alla sua VI edizione, è riservato ai giovani cantanti compresi nelle due fasce di età 7-14 e 15-30 anni e si articolerà in 3 tappe nei mesi di luglio ed agosto nelle provincie di Brindisi, Lecce e T Taranto. Le iscrizioni alle selezionisi effettuano a partire dal 15/03/2016 sino al 10/05 /2016 compilando e sottoscrivendo l’apposito modulo disponibile sul sito www.associazioneliberamens.it dove è , inoltre, possibile prendere visione del regolamento del concorso. Le selezioni avverranno in data 15/05/2016 presso L’Arca del Blues, sita in via Fra Nicolò da Lequile n°1( traversa di viale Taranto), Lecce. Per info: www.associazioneliberamens.it oppure telefono 348/8709260 oppure email a [email protected]. DISCO | RECENSIONE he good story teller è il titolo del nuovo disco di Elisabetta Guido. Un disco all’insegna del frammento stilistico teso alla continua ricerca di sonorità particolari che raccontino il percorso autorale in esso racchiuso. Sonorità che spaziano dal jazz contemporaneo a rimembranze stilistiche in cui la vocalità trova la sua unicità nella rappresentazione strumentale della stessa. E’ proprio nella utilizzazione della voce come strumento che il disco trova forza,in quel divenire tematico che trova giusta atmosfera negli scarni arrangiamenti e nei brevi fraseggi improvvisativi. Un disco capace di conquistare un pubblico eterogeneo aperto al mondo musicale nel quale l’alchimia compositiva emerge con grande professionalità Aprile 2016 22