edizione promossa da: REGIONE LAZIO Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport ° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE Campus Internazionale di Musica CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS Gabriele BonomoBruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi Roberto Prosseda Alessandro Solbiati Fabrizio Von Arx COORDINATORE ARTISTICO Riccardo Cerocchi EDIZIONE PROMOSSA DA Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport CONTRIBUTO E PATROCINIO Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo Provincia di Latina Comuni di Latina Sermoneta Priverno Fondi Lenola e Sperlonga Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Latina Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” COLLABORAZIONE RAI Radio Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA Museo Archeologico di Priverno Pro Loco di Sermoneta e di Fondi Abbazia e Borgo di Fossanova Settimane Culturali di Sperlonga SOSTEGNO SISAL Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano AMMINISTRAZIONE Nicola Astarita Paola Sighinolfi UFFICIO STAMPA Sara Ciccarelli Luca Pellegrini ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA Mauro Buccitti Abbazia di Fossanova Chiostro PROGRAMMA GENERALE CONCERTI nell’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA di ROMA nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA nell’AREA ARCHEOLOGICA e nella città di PRIVERNO FONDI LENOLA E SPERLONGA INCONTRI DI STUDIO DI MUSICA CONTEMPORANEA nei GIARDINI DI NINFA e nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE A SERMONETA TESTIMONIANZE INCONTRI DI STUDIO PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI “Una delle manifestazioni musicali più importanti del nostro territorio il Festival Pontino curato dal Campus di Latina e giunto alla sua qua rantatreesima edizione assume quest’anno un significato particolare inserendosi nel grande progetto di valorizzazione dei siti storico archeologici del Lazio avviato con un accordo di programma tra la Regione e il Ministero dei Beni Culturali Anche le attività di spettacolo daranno dunque ancora una volta un contributo fondamentale alla scoperta e alla riscoperta di luoghi d’ec cellenza offrendo sempre nuove chiavi di lettura ad un pubblico in crescita costante L’area che comprende località di straordinaria bellezza ed interesse dall’Abbazia di Fossanova al Castello Caetani di Sermoneta ai Giardini di Ninfa fino al litorale farà da scenario ad una stagione concertistica di alto livello accompagnata da incontri di studio e altri momenti di approfondimento dedicati ad artisti contemporanei Il concerto inaugurale che si terrà a Roma nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica sottolinea inoltre il valore di rilie vo nazionale che il Festival Pontino è andato assumendo negli anni e il suo ruolo di protagonista della vita culturale regionale La manifestazione è una delle tappe di un più ampio percorso di frui zione e valorizzazione che quest’anno coinvolge anche l’area archeo logica etrusca di Vulci e i siti patrimonio Unesco di Tivoli nella pro spettiva di arricchirsi ulteriormente nel prossimo futuro” Giulia Rodano Assessore regionale alla Cultura Spettacolo e Sport Robert Schumann compose due quartetti per pianoforte e archi: il primo in Do minore è un'opera giovanile del scritta da un compositore non ancora ventenne il secondo in Mi bemolle maggiore fu abbozzato nell'otto bre del ed eseguito pubblicamente per la prima volta l' dicembre Dedicato al conte Mathieu Wielhorsky mecenate russo e violoncellista dilettante è un'opera dal carattere radioso grazie soprattutto alla rilevanza data alla parte pianistica che compensa una scrittura degli archi spesso compressa nel registro grave Il primo movimento si apre con una introduzione (Sostenuto assai) che espone un materiale semplice e austero utilizzato anche per marcare delle cesure nell'Allegro ma non troppo che è invece dominato da un asimmetrico tema principale esposto dal pianoforte e da un secondo motivo in Sol minore (che però è esclu so dallo sviluppo) basato sul corale Wer nun den lieben Gott e trasformato in una struttura canonica A questo motivo si ricollega anche il tema principale dello Scherzo movimento dal carattere fiabesco molto men delssohniano interrotto da due trii contrastanti Dopo l'Andante cantabile in Si bemolle maggiore una delle pagine più ispirate di Schumann concepita come una Romanza senza parole con cinque variazioni e un inter mezzo dal tono meditativo (in Sol bemolle maggiore) il Quartetto si conclude con un movimento Vivace dalla forma libera e originalissima basata su un motivo molto simile al primo tema del primo movimento e su una seconda idea dall'ampio respiro lirico in Do minore esposta dal violoncello Se in questo genere cameristico l'organico è costituito da pianoforte violino viola e violoncello un quintetto per pianoforte e archi prevede normalmente l'aggiunta di un secondo violino Non è così però nel celebre Quintetto in la maggiore «La Trota» composto da Schubert tra l'estate del e l'autunno del su richiesta di Sylvester Paumgartner che era un buon vio loncellista dilettante (a casa di Paumgartner avvenne la prima esecuzione privata alla fine del ): per affidare una parte melodica al violoncello ma senza rinunciare al rinforzo dell’armonia Schubert decise di introdurre il contrabbasso ottenendo così una dimensione timbrica insolita accentuata dal frequente impiego melodico del pianoforte che si fonde con le trame dei quattro archi (quindi violino viola violoncello e contrabbasso) Nei cinque movimenti emerge la ricerca di un'espressione libera il piacere tutto schubertiano del suonare insieme Il titolo «La trota» deriva dalle variazioni del quarto movimento (Andantino) basate sul tema del Lied Die Forelle che mostrano una grande inventiva un'ampia gamma di espressioni ottenuta ricorrendo anche a pas saggi di agilità soprattutto nel violino e nel pianoforte Precedono questo movimento un guizzante Allegro vivace con un primo tema calmo e meditativo esposto da violino e violoncello e un secondo tema dal caratte re danzante; un Andante bipartito in fa maggiore molto modulante; uno Scherzo breve fugace carico di energia Il quintetto si chiude con un Allegro giusto basato su due temi distinti su ritmi incalzanti su ele menti ungheresi che trasformano questo finale in una vera e propria esplosione di gioia Gianluigi Mattietti 24 giugno DOMENICA ore Roma Auditorium Parco della Musica MARIANA SIRBU BRUNO GIURANNA ROCCO FILIPPINI FRANCO PETRACCHI BRUNO CANINO violino viola violoncello contrabbasso pianoforte ROBERT SCHUMANN ( ) Quartetto con pianoforte in mi bem magg op Sostenuto assai Allegro ma non troppo Scherzo: Molto vivace Andante cantabile Finale: Vivace FRANZ SCHUBERT ( ) Quintetto in la magg op “La Trota” Allegro vivace Andante Scherzo: Presto Andantino Allegro giusto ARIANA SIRBU nata a Iasi in Romania ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Musica di Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giovanissima la carriera con certistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata tra i fondatori del Quartetto Academica Nel entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco Filippini con il quale ha partecipato a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel Mariana Sirbu è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fondatore e primo violino del Quartetto Stradivari Ha inciso per la Philips Dynamic Schwann Harmonia Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di ErbaComo e ai Corsi di Perfezionamento di Sermoneta Attualmente è docente alla Scuola di Musica di Fiesole e all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino A Stradivari del sopran nominato “Conte de Fontana” M RUNO GIURANNA nato a Milano ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i fondatori del complesso I Musici e particolarmente attivo come membro del Trio Italiano d'Archi ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta con la direzione di Herbert von Karajan la Musica da Concerto per viola e orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico Ghedini Da allora ha suonato con prestigiose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John Barbirolli Sergiu Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di perfeziona mento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona La sua discografia comprende la Sinfonia Concertante di Mozart l'integrale dei Concerti per Viola d'amore di Vivaldi ed i Quartetti con pianoforte di Mozart prodotti dalla Philips Nel l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata con la violinista AnneSophie Mutter ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche Grammophon ha ottenuto una Grammy Award Nomination B R OCCO FILIPPINI nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre Fournier e ha iniziato la carriera concertistica vincendo nel il Concorso Internazionale di Ginevra Come solista con orchestre o in recital e come fondatore del Trio di Milano in collaborazione con molti celebri solisti del più ricco repertorio di musica da camera ha svolto intensa e varia atti vità nei più prestigiosi centri musicali e festival internazionali Insegna violoncello al Conservatorio di Milano E’ membro fondatore del Quartetto Accardo e membro della facoltà all’Accademia Internazionale della European Mozart Foundation di Praga RANCO PETRACCHI noto da diversi decenni in tutto il mondo come uno dei più straordinari con trabbassisti del nostro tempo si è diplomato al Conservatorio di S Cecilia di Roma con Battistelli dedicandosi poi allo studio della composizione e a quello della direzione d’orchestra con Franco Ferrara Ha tenuto concerti in tutte le sale più importanti del mondo e la critica lo considera non solo uno dei massimi concertisti del nostro tempo ma anche caposcuola del suo strumento Docente presso l'Accademia Chigiana di Siena titolare della cattedra di virtuosismo al Conservatorio di Ginevra è con Accardo Giuranna e Filippini uno dei fondatori dei Corsi "Stauffer" di Cremona Ha tenuto seminari e master classes in tutto il mondo: famoso il suo stage estivo di Sermoneta dove ricopre l’incarico di direttore artistico Svolge con successo un'intensa attività di direttore d'orche stra: ha diretto in Giappone Danimarca Polonia Bulgaria Svezia Inghilterra Svezia Svizzera e in Italia all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma all’Accademia Filarmonica Romana al Festival "Rossini" di Pesaro al S Carlo di Napoli alla RAI di Torino Ha vinto un Premio Italia per la parte musicale del lavoro radiofonico "Un contrabbasso in cerca d'amore" ed è autore di numerose revisioni e rielaborazioni Si dedica anche ad un intensa attività concertistica con i più prestigiosi nomi del concertismo mondiale Suona in duo con Filippini ed in trio con Stefanato – Barton Ha inciso per la Philips Columbia Dinamyc ASV NHK Sony F RUNO CANINO nato a Napoli ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano dove poi ha insegnato per ventiquattro anni; per dieci anni ha tenuto il corso di pia noforte e musica da camera al Conservatorio di Berna Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei in America Australia Giappone Cina Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Antonio Ballista e da più di trenta anni fa parte del Trio di Milano Collabora con illustri strumentisti come Accardo Ughi Amoyal Perlman E’ stato per alcuni anni direttore artistico della società Giovine Orchestra Genovese e in seguito della stagione autunnale del Campus Internazionale di Musica di Latina E’ stato dal al direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia Si è dedicato in modo particolare alla musica contempora nea lavorando fra gli altri con Pierre Boulez Luciano Berio Karlheinz Stockhausen György Ligeti Bruno Maderna Luigi Nono Sylvano Bussotti di cui spesso ha eseguito opere in prima mondiale Ha suonato sotto la direzione di Abbado Muti Chailly Sawallisch Berio Boulez con orchestre come La Filarmonica della Scala Santa Cecilia Berliner Philarmoniker New York Philarmonia Philadelphia Orchestra Orchestre Nationale de France Tra le sue numerose incisioni ricordiamo le Variazioni Goldberg di Bach l'integrale pianistica di A Casella e quella di C Debussy le Sonate per violino e pia noforte di R Schumann Ha tenuto masterclasses per pianoforte solista e musica da camera in Italia Germania Giappone Spagna e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da più di venticinque anni Il suo libro "Vademecum del pianista da camera" è edito da Passigli B ° Festival Pontino di Musica Giardini di Ninfa: “Suoni dal Mito” Incontri Internazionali di Musica Contemporanea (da s a d Mario Messinis Roberto Calasso Mario Bortolotto Paolo Castaldi Michele dall’Ongaro Luis de Pablo) INCONTRI DI STUDIO DI MUSICA CONTEMPORANEA nei GIARDINI DI NINFA e nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA RICORDO DI LELIA CAETANI in collaborazione con le Fondazioni Roffredo Caetani e Camillo Caetani Lelia Caetani ritratta da Balthus () Il Festival Pontino di Musica in questa a edizione intende ricordare Lelia Caetani ultima erede di una antica famiglia e la sua figura di donna dotata di valen ze diverse che malgrado la sua riservatezza la rendo no storicamente importante e culturalmente stimabi le Lelia Caetani infatti non è solamente una “giardi niera” come spesso si legge e si sente dire dai compe tenti del settore né solo una pittrice come testimo niano i suoi numerosi dipinti esposti in gallerie e mostre di Parigi di Londra di New York di Roma e recentemente di Latina Ella a mio parere è di più E’ anche Colei che per destino e per doti ereditate dai suoi avi ha costituito un ponte quasi un’osmosi tra la società dei Signori del passato e quella dei Cittadini di oggi tra la cultura aristocratica di pochi e quella democratica di massa La sua statura morale ed intellettuale formatasi negli ambienti letterari della madre (a Parigi Commerce e a Roma Botteghe Oscure) e quelli musicali del padre Roffredo compositore della scuola romana alimentati dalle numerose frequentazioni di illustri personaggi della cultura dell’epoca in simbiosi con quella altret tanto elevata del marito Hubert Howard le consentì di progettare con razionalità ed intelligenza il futuro se non della propria famiglia che si estingueva della nuova società a cui seppur diversa dalla sua d’origine si sentiva di appartenere Era consapevole della evoluzione in corso e non la con divideva ma volle parteciparla insieme a Hubert con amore a sostegno della cultura e a difesa dell’ambien te e della natura Per questo obiettivo negli ultimi anni della sua vita con costante ferma determinazio ne si è dati gli strumenti operativi necessari a tali fina lità: il Giardino di Ninfa il Festival di musica da camera e la Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta Prima si impegnò per il completamento del giardino di Ninfa che era stato avviato con geniale intuizione dallo zio Gelasio e portato avanti dalla nonna Ada Wilbraham e dalla mamma Marguerite Chapin Lo ha arricchito di particolari attenzioni privilegiando sem pre il rapporto tra le varie parti di esso tra la vegeta zione alta degli alberi e quella bassa dei manti erbosi e dei fiori posizionati a seconda dei loro tempi di fioritu ra; tra le acque correnti del fiume e quelle sonore dei ruscelli; tra la vegetazione vivente e i resti morti della città medioevale tra il presente e il passato In ciò risiede la sua particolarità la sua bellezza il suo fasci no: nei giusti rapporti tra le parti che lo compongono negli accordi cromatici che verificava anche nei suoi dipinti e nelle armonie che ne conseguono come è nelle opere d’arte seppur qui l’opera sia vivente e richiami alla mente analogie con l’auspicabile convi venza civile tra gli uomini Nel istituì il Festival di musica da camera di Sermoneta insieme all’Accademia Musicale Roffredo Caetani in memoria del padre con l’apporto del marito Hubert competente e appassionato musicofilo Il Festival che ebbe vita duratura non partiva timida mente dal “basso” I più grandi concertisti dell’epoca alcuni dei quali ora mitizzati dettero il loro contributo artistico a Sermoneta ai vicini paesi della collina e a quelli giovani della pianura Dell’alto valore di essi non si ebbe consapevolezza immediata stante l’ancora modesto livello dell’attenzione musicale nel territorio pontino Tuttavia coloro che più li frequentarono e tra loro chi scrive ricevettero un alimento una sugge stione tale da essere indotti a costituire nel una Associazione che chiamarono Campus Internazionale di Musica Quando il Festival di musica da camera di Sermoneta entrò in crisi esistenziale per ragioni varie nel il neonato Campus si interessò ad esso e lo mantenne in vita con il nome che tuttora conserva di “Festival Pontino di Musica” Lelia Caetani e Hubert Howard si iscrissero al Campus e una lettera amabile accompagnò la quota sociale Successivamente il Pontino si ampliò Aumentò il numero dei concerti si rimodellarono i Corsi di alto perfezionamento si apri rono gli interessi alla musicologia con convegni incon tri di studio concorsi internazionali e alla musica con temporanea rimanendo sempre alta la qualità delle ini ziative In questo su proposta dell’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano il Pontino ha il privilegio di essere inaugurato a Roma nell’Auditorium Parco della Musica con il concerto che sarà tenuto simbolicamente nella Sala Petrassi il grande compositore che fu per lungo tempo presiden te del Festival da alcuni dei prestigiosi docenti “stori ci” dei Corsi di Sermoneta il giorno giugno Nel scomparsa Donna Lelia si attivò dopo una lunga preparazione la Fondazione Roffredo Caetani E’ il più importante e riassuntivo degli strumenti operativi che Lelia ha lasciato per raggiungere il suo obiettivo: per trasferire cioè il bagaglio morale culturale e mate riale della sua famiglia verso il futuro e perpetuare il nome del Casato secondo le linee guida dello Statuto di fondazione La giornata di studio riservata a Lelia Caetani che si svolgerà a Ninfa il giugno coordinata da Leonetta Bentivoglio vuole quindi soffermarsi sui vari aspetti della figura e della personalità di Lelia non disgiunta da quella di Hubert per ricavarne una immagine più completa e veritiera comprensiva anche del grande contributo dato allo sviluppo della cultura musicale A tal fine sono stati invitati a dare un contributo quali privilegiati testimoni coloro che le sono stati più vicini e quanti altri si sono avvicinati a lei e al Casato in tempi successivi Tra i primi ovviamente Giacomo Antonelli e Lauro Marchetti tra gli altri Pier Giacomo Sottoriva storico e consigliere della Fondazione Roffredo Marella Caracciolo che ha in corso appas sionati studi sui Caetani delle ultime generazioni e Roberto Prosseda pianista e musicologo che in giro per il mondo in questi ultimi tempi sta portando insieme a musiche inedite di Mendelssohn da lui sco perte composizioni pianistiche di Roffredo Caetani conservate dalla Fondazione Camillo Caetani in Via delle Botteghe Oscure a Roma Potrebbe essere questo l’inizio di un filone di ricerca integrata su una bella realtà ancora poco conosciuta da cui far scaturire con opportuni approfondimenti nuovi elementi conoscitivi e nuove valutazioni merite voli di una accurata storicizzazione Riccardo Cerocchi RICORDO DI LELIA CAETANI Giovedì giugno Giardini di Ninfa ore Saluto dei Presidenti delle Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani” Apertura dei lavori Coordina Leonetta Bentivoglio Intervengono: Giacomo Antonelli Marella Caracciolo Riccardo Cerocchi Rosetta Loi Renato Mammucari Lauro Marchetti Azzurra Piattella Roberto Prosseda Pier Giacomo Sottoriva Presentazione del volume Lelia Caetani Hubert Howard In memoria (Fondazioni Camillo Caetani e Roffredo Caetani ) Sermoneta Castello Caetani dal “Libro degli Ospiti” del Giardino di Ninfa ore Proiezione video Kirkìas Realizzato nell’ambito di “Suoni dal mito”: Incontro internazionale di musica contemporanea del ° Festival Pontino Musiche di Alessandro Solbiati Michele Tadini Matteo Franceschini su testi di Rodolfo Carelli Francesco Tadini Andrea Franceschini ore Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti) I luoghi del Festival - Giardini di Ninfa Fu Gelasio Caetani, intorno al 1920, a dare il via ad un’operazione di recupero precorritrice dei tempi, con un organico programma di studio, scavo e restauro delle rovine di Ninfa, che ha portato alla creazione di un giardino considerato tra i più belli al mondo. Insieme a sua madre, l’inglese Ada Wilbraham, prima ‘giardiniera di Ninfa’, inizia la piantagione dei grandi alberi che vediamo oggi, stimolata da quel fascino particolare e misterioso che le rovine del posto esercitavano. E’ universalmente riconosciuta la genialità insita nell’operazione di creazione del giardino di Ninfa: la capacità di vedere le potenzialità del sito pervaso, ancora all’inizio del secolo, dal generale senso dell’abbandono, con i suoi ruderi e monumenti ricoperti da una fitta coltre di vegetazione infestante, affascina ancora oggi. Foto di Franco Maria Ricci Dopo secoli di abbandono a Ninfa ritornò la vita nelle forme del giardino impostato secondo uno stile tipicamente anglosassone. La creazione del giardino fu guidata soprattutto da sensibilità e sentimento ed ebbe un indirizzo libero, spontaneo, informale, senza una geometria stabilita dove i sentieri si svilupparono sinuosi. L’opera continuò con Marguerite Chapin, nuora di Ada, americana, dedita anche lei all’arricchimento del giardino con nuove piantagioni. Marguerite, aprì inoltre il giardino all’importante circolo di letterati ed artisti riuniti attorno alle riviste da lei fondate, come sede ideale per ispirarsi. La vera artefice del giardino rimane comunque Lelia Caetani, figlia di Marguerite. Ninfa con lei assunse quelle caratteristiche di giardino romantico che conosciamo oggi. In questo processo influirono senz’altro le sue naturali inclinazioni artistiche, che la portavano come pittrice a scegliere le piante considerandole nel paesaggio come in un grande quadro, con accenti di naturalismo e spontaneità, tenendo conto dei cambiamenti stagionali. Alla morte di Lelia, nel 1977, la cura del Giardino è affidata alla Fondazione Roffredo Caetani. L’attenta gestione del Giardino, per cui Ninfa è famosa, è tutt’oggi ispirata dal caratteristico aspetto di spontaneità, in modo che al visitatore sembri che l’intervento dell’uomo sia limitato. Si tratta naturalmente di una gestione non facile, complessa, in cui tutto è sapientemente curato in nome dell’armonia della vegetazione con le rovine, l’accostamento dei colori con pietre e acqua, gli scorci e le vedute, nel massimo rispetto degli equilibri ecologici dell’ecosistema. (fonte www.fondazionecaetani.org) OBERTO PROSSEDA ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito alle due incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Mendelssohn unanimemente elogia te dalle più autorevoli riviste specializzate (American Record Guide Fanfare Diapason Fono Forum Amadeus) Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum Orchester di Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma i Berliner Symphoniker In Italia ha tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia Nato a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio Cafaro Alla sua formazione hanno contribuito Alexander Lonquich Boris Petrushansky Franco Scala Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong docenti con cui ha studiato presso l'Accademia Pianistica di Imola l'International Piano Foundation e ai Corsi Internazionali di Sermoneta Si è affermato in vari concorsi internazionali ("Micheli" di Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di Salisburgo) Oltre a Mendelssohn ha inciso tutte le opere pianistiche di Petrassi e Dallapiccola e per la Decca un album chopiniano di imminente uscita I suoi prossimi impegni prevedono concerti come soli sta nella stagione sinfonica dell’Orchestra di Santa Cecilia della Liverpool Philharmonic e della Gewandhaus Orchester diretta di Riccardo Chailly (wwwrobertoprossedacom) R 28 giugno GIOVEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani ROBERTO PROSSEDA pianoforte ROFFREDO CAETANI ( ) Impromptu op n in si bem magg FRANZ PETER SCHUBERT ( ) impromptu op n in do min Allegro moderato n in mi bem magg Allegro n in sol bem magg Andante n in la bem magg Allegretto ROFFREDO CAETANI Variazioni op su un Preludio di Chopin FRYDERYK CHOPIN ( ) Notturni op n in si magg n in mi magg ROFFREDO CAETANI Ballata op in fa diesis magg FRYDERYK CHOPIN Ballata n op in fa min Roffredo Caetani Roffredo Caetani ( ) è uno dei più interessanti compositori italiani vissuti a cavallo del ma la sua fama non è anco ra adeguata all’elevata statura artistica che lo contraddistingue La sua origine aristocratica gli consentì di avere contatti fin da bambino con eminenti personalità della cultura del tempo: fu battezzato da Franz Liszt che fu anche ospite dei Caetani presso i giardini di Ninfa residenza estiva della famiglia Lì è tuttora conservato il pianoforte di Roffredo un Bechstein appartenuto allo stesso Liszt che glielo lasciò in dono per il battesimo Fu proprio Liszt ad affidare il suo figlioccio alle lezioni di Sgambati cosicché il giovane compositore ebbe modo di formarsi una personalità poliedrica e forte come emerge dalla sua produzione musicale peraltro non molto estesa Roffredo infatti non componeva a scopo di lucro e non si preoccupò particolarmente della promozio ne e diffusione della sua musica Ci ha lasciato due opere liriche (“Hypathia” e “La Città del Sole”) vari brani pianistici (tra cui l’im ponente Sonata op quattro Impromptus una Ballade e le Variazioni op ) brani cameristici e sinfonici L’accostamento di tre dei suoi lavori pianistici più rappresentativi con celebri brani di Schubert e Chopin consentirà di cogliere le peculiarità dello stile di Caetani e al contempo di percepirne il legame con la grande tradizione musicale del Romanticismo europeo Sono elementi comuni a Schubert e Caetani una concezione fatalistica della narrazione musicale e la ricerca di atmo sfere cupe e sonorità sfumate Affine a Chopin e in particolare al tardo stile chopiniano dei brani presenti in questo program ma è invece la tendenza verso una rigorosa polifonia con la predilezione di ardite armonie cromatiche L’Impromptu in si bemolle maggiore è il secondo dei quattro Impromptus che Roffredo pubblicò come op (insieme alla Ballata e alla Toccata) per le edizioni Schott di Magonza Si tratta di un brano di carattere leggero ma solo apparentemente spensierato che sotto una fine scrittura contrappuntistica arricchita dal cromatismo delle armonie cela più complesse inquie tudini Non è un caso del resto che Caetani abbia scelto il titolo Impromptu con un evidente richiamo ai celebri omonimi capolavori di Franz Schubert Le sue sonorità infatti trovano un affascinante antecedente nel mondo poetico schubertiano in particolare negli Impromptus op Essi come le altre composizioni che Schubert compose nel suo ultimo anno di vita costituisco no un vero e proprio testamento artistico contenendo tutti gli elementi peculiari del mondo poetico dell’Autore: la nostalgia l’accettazione del fato l’introspezione negli abissi della coscienza l’assenza di una esplicita volontà di coesione logica e musica le Le frasi schubertiane sono infatti caratterizzate – e qui sta il loro inimitabile fascino – da una tendenza a compiacersi della reiterazione dei motivi e di una particolare “calma” nello svolgimento dell’azione musicale che consente all’interprete e all’a scoltatore di assaporare anche le sfaccettature più recondite delle armonie e delle linee melodiche L'Impromptu op n è il più lungo e complesso e presenta un canto nostalgico e lontano che viene poi sviluppato in molti modi diversi dando vita ad un viaggio nei luoghi emotivi della psicologia umana Dopo un lungo peregrinare tra momenti bui e luminosi dolorosi e spensierati il canto ricompare nella sua forma più semplice e nuda accompagnato solo da alcuni sol come rintocchi di campane e infine modula inaspettatamente nel tono maggiore: una speranza una luce che rende magica la con clusione del brano L'Impromptu op n ha invece un carattere più leggero e brillante Ci sono due temi contrastanti: il primo in mi bemolle maggiore è una veloce discesa melodica non priva di cantabilità; il secondo in si minore tonalità lontanissima è più ritmato e drammatico quasi una danza macabra Esso si ripresenta anche nella coda e chiude in modo del tutto inaspettato e tragico un brano che era cominciato in un'atmosfera apparentemente serena L'Impromptu op n presenta una morbida e piana linea melodica sostenuta da un tessuto armonico di terzine arpeggiate Ricco di sfumature emotive ed ombreggiature di colore questa è tra le più toccanti composizioni di Schubert che esprime una pudica ma sconfinata tristezza pur nell’apparente serenità della tonalità di sol bemolle maggiore L'Impromptu op n è in forma ABA Inizia con un arabesco discendente che viene ripetuto molte volte sempre con sfuma ture emotive diverse Dopo un’intensificazione dinamica appare un doloroso e accorato tema in modo minore che caratterizza tutta la parte centrale Infine ritorna l'arabesco iniziale il quale dopo raffinate modulazioni ed intensificazioni porta ad una conclusione gioiosa e festante Nelle Variazioni op sul preludio in do minore di Chopin Caetani riesce a sfruttare le conquiste della tecnica pianistica di Liszt specie nelle variazioni contrappuntistiche in cui le potenzialità dinamiche del pianoforte vengono maggiormente valoriz zate Il pregio maggiore di questa rara composizione sta tuttavia nella profondità dei contenuti emozionali che prendendo spunto dalla poesia del preludio chopiniano ne sviluppano la varietà degli stati d’animo con risultati di altissima levatura artisti ca soprattutto nei momenti più intimi Nelle opere mature di Chopin il concetto di contrappunto non è più limitato ad un’intellettuale sovrapposizione di linee: poiché ogni voce possiede una propria individualità la polifonia diventa una commistione di situazioni emotive diverse che coesisten do danno vita a risultati di grande intensità Ne è un pregevole esempio il Nocturne op n con la sua scrittura a quattro voci ognuna delle quali peraltro si libra indi pendentemente nello spazio armonico creando un clima di magica sospensione La prima frase del Nocturne op n citando una metafora di Fou Ts’Ong è un albero che partendo dal tronco (ossia l’inci pit della prima battuta) si espande nei suoi molteplici rami secondo un armonico disegno vario ed unitario al contempo La parte centrale è molto più concitata quasi ansimante e conduce al ritorno del tema iniziale Dopo una prima ripresa in mi mag giore questo subisce uno sbalzo armonico di un tono scendendo o meglio sublimandosi alla più velata e irreale tonalità di re maggiore in un’aura trasognata di grande bellezza La Ballade op è forse il brano pianistico di Caetani più moderno in virtù dell’inusuale trattamento armonico e dell’ossessiva insistenza sul pedale di tonica di Fa diesis minore Il risultato è una musica di affascinante cupezza che esprime un inquieto pes simismo non più ancorato ad esperienze concrete bensì sublimato ad un superiore livello di astrazione Basterebbe già quell’inizio sospeso (ingannevolmente in do maggiore) per considerare la Ballade op un vero capolavoro: dieci sol ripetuti costituiscono la prima voce che entra quasi in punta di piedi come provenendo da un mondo irreale e lontano e crescendo gradualmente In coincidenza con il quarto sol fa il suo ingresso una seconda voce nel registro tenorile che contra riamente all’altra dopo un esordio relativamente forte tende a diminuire Si tratta di uno dei punti più complessi per l’interpre te che deve cercare di mantenere questa dicotomia non solo dinamica ma soprattutto emozionale pur senza perdere di vista il fragile equilibrio del fraseggio complessivo Ma tutto l’episodio iniziale poi arricchito dalle entrate di altre voci non è altro che un preambolo che introduce il tema principale in fa minore Esso presenta una strana cantabilità quasi claustrofoba: come se tentasse di espandersi senza riuscirci essendo così costretto a ripiegare su se stesso Il suddetto tema alternato all’episodio seguente dal carattere più sereno e sognante subirà numerose elaborazioni che peraltro accentueranno il senso di sofferenza e tormento La liberazione sarà soltanto sognata o immaginata nei magici momenti di sospensione come i cinque accordi che precedono la coda Quest’ultima apoteosi del dramma incombente fin dall'inizio del brano pone una fine drastica definitiva senza appello Roberto Prosseda Il giorno che ebbi la fortuna di conoscere Mario Bortolotto è ormai lontano ma lo ricordo bene e soprattutto con piacere per il prezioso contributo che Egli ha offerto nell’arco di trent’anni alla program mazione del Festival Pontino in particolare agli Incontri di studio sulla musica contemporaneainizial mente presieduti da Goffredo Petrassi Rifletto su come sia trascorso tanto tempo senza che apparissero segni d’invecchiamento delle idee d’inde bolimento dell’entusiasmo Né tanto meno il verifi carsi di una stanchezza professionale – data la ripetiti vità del tema – che comunque non poteva esserci Al contrario ogni anno si rinnovava una divertita e gio vanile voglia di fare associata a un’esigenza di qua lità che stimolava la ricerca e l’informazione nel mondo della Nuova Musica specie tra compositori e interpreti Sempre al di fuori delle convenzioni e della conve nienze le scelte non erano condizionate da compro messi od opportunismi ma libere e senza remore Di questo il Pontino si è grandemente avvalso e anche per tale contributo è cresciuto di statura È divenuto una specie di piccolo gradito habitat nel quale i musicisti pare ambiscano cimentarsi e incon trarsi Qui risiede la fortuna di quell’incontro e di quella conoscenza: l’aver potuto contare senza formalismi e con poche parole su una autentica forza intellettuale non per tutti disponibile ma benevola con noi La riconoscenza del Campus e mia è grande e per esprimerla in maniera adeguata in questa a edizio ne del Festival Pontino che coincide con l’ottantesi mo compleanno del Maestro ho condiviso con Michele dall’Ongaro l’idea di riservarle due giornate all’interno dell’Incontro di studio: due giornate che Jacopo Pellegrini e Guido Zaccagnini hanno progetta to intitolandole Widmung Riccardo Cerocchi WIDMUNG Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana Widmung come omaggio: a uno studioso dei nostri maggiori Mario Bortolotto che sta per toccare la soglia degli ottanta anni e che da quasi trent'anni è stretto amico e consigliere ascoltatissimo per la Nuova Musica del "Festival Pontino" Omaggio all’in telligenza lampeggiante alla cultura sterminata all’e strosità guizzante alla curiosità che non conosce ostacoli del saggista originale e finissimo Widmung come iscrizione: più ideale che concreta quella dei partecipanti al convegno e alla tavola rotonda alla schiera degli estimatori di Bortolotto Scrittori compositori esperti di fama internazionale appartenenti alle più varie discipline umanistiche (musica arti visive storia letteraria filologia filoso fia) danno conto nel guardare da prospettive diverse all’opera del festeggiato della quantità di suggestioni ch’essa offre Widmung come dedizione: alla ricerca approfondita libera da pregiudizi o principi d’autorità condotta a partire dalla fine degli anni Cinquanta da Bortolotto esempio di onestà intellettuale e coraggio nel soste nere posizioni scomode: non di rado poi generalmen te condivise Widmung come dedica: un incontro di studio e una tavola rotonda non esclusivamente concernenti inda gini e riflessioni sulle molteplici attività svolte da Bortolotto nell'ambito musicale ma anche il ruolo che esse hanno rivestito nella vita musicale italiana (e non solo) degli ultimi decenni: testimoni di un signifi cativo sviluppo negli studi musicologici e di una signi ficativa rivalutazione in ambito critico dell’approccio ermeneutico del giudizio di valore I curatori Jacopo Pellegrini Guido Zaccagnini WIDMUNG Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana Venerdì giugno Giardini di Ninfa ore I SESSIONE Presiede Relazionano Guido Zaccagnini Mario Messinis (Venezia) Introduzione Giorgio Pestelli (Torino) Bortolotto tra storiografia ed ermeneutica musicale Andrea Estero (Milano) Bortolotto e l’Analisi Fiamma Nicolodi (Firenze) Sulla strada della modernità: la Generazione dell’ Dallapiccola Petrassi e Bortolotto Guido Salvetti (Milano) Bortolotto e la Nuova Musica Serena Vitale (Milano) «A Est! a Est!» Mario Bortolotto esploratore della cultura russa Ennio Speranza (Roma/Venezia) Mario Bortolotto organizzatore musicale ore Sermoneta Castello Caetani Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti) Sabato giugno Giardini di Ninfa ore II SESSIONE Presiede Relazionano Mario Messinis Alberto Caprioli (Bologna) L’anima del lied Quirino Principe (Milano / Roma) Wagner e Bortolotto Stefano Catucci (Camerino) Essere a tempo Franco Serpa (Roma) Aimezvous Strauss? Emilio Sala (Milano) La musica francese ‘moderna’ secondo Mario Bortolotto Marco Beghelli (Bologna) Una passione a margine: l’opera italiana Jacopo Pellegrini (Venezia) Non son cattivo ‘critico’ ore TAVOLA ROTONDA E PRESENTAZIONE DEI VOLUMI Vivere Senza Paura Scritti per Mario Bortolotto (EDT ) Mario Bortolotto La serpe in seno (Adelphi ) Coordina Paolo Donati Intervengono Alberto Arbasino Roberto Calasso Aldo Nicastro Anna Ottani Cavina Giorgio Pestelli Daniele Spini Francesco Zambon ore Sermoneta Castello Caetani Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti) LESSANDRA MARIA AMMARA giovane pianista ha attirato su di sé l’attenzione del mondo musicale in seguito alle sue brillanti affermazioni in alcuni importanti concorsi internazionali ("G B Viotti" di Vercelli "J Iturbi" di Valencia "Van Cliburn" di Fort Worth) Nel è stata una dei “Laureates” al Concorso “Esther Honens” a Calgary Grazie a questo risultato ha ulterior mente intensificato la propria attività concertistica debuttando in tutta Europa (Musikhalle di Amburgo Salle Cortot di Parigi Concertgebouw di Amsterdam Società Chopin di Varsavia Teatru Manoel Malta) e in Cina Hong Kong Stati Uniti Canada Sud Africa Brasile sia come solista che con Orchestra (Orchestra Sinfonica della Rai Orquesta Ciudad de Cordoba Calgary Philharmonic Orchestra Cape Town Philharmonic Neue Philharmonie Westfalen) La critica la definisce anche una sensibile interprete del repertorio cameristico Ha collaborato con interpreti di rilievo come Rocco Filippini Anto Kuerti Alban Gerhardt il Quartetto Takacs il Quartetto Sine Nomine Ha inciso per l'etichetta canadese Arktos musiche di Debussy Skrijabin e Chopin Ha inoltre registra to le Polacche di Chopin nell’ambito dell’integrale chopiniana per la Brilliant Classics Ha studiato al Conservatorio “L Cherubini” di Firenze con Roberto Caglieri ed all’Accademia Pianistica di Imola Si è poi perfezionata presso l’International Piano Foundation ai Corsi di Sermoneta e alla Scuola di Musica di Fiesole con alcuni tra i più grandi musicisti di oggi tra cui Paul Radura Skoda Dimitri Bashkirov Leon Fleisher Karl Ulrich Schnabel William Naboré Maria Tipo e Fou Ts'Ong A ABRIZIO OTTAVIUCCI si è brillantemente diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Pesaro sotto la guida di PMariotti; ha inoltre studiato Composizione e Musica Elettronica Ha tenuto concerti nelle più importanti città italiane e tedesche e tournées negli Stati Uniti Canada Inghilterra Canarie India E’ stato più volte invitato a prestigiosi festival e rassegne come Nuova Musica Macerata “Traiettorie” Parma Accademia S Cecilia Nuova Consonanza Roma Evento Suono Pesaro Amici della Musica Palermo Centro d’Arte Padova S Maternus Koln Tonhalle Dussendorf etc Di particolare importanza la sua attività nella musica contemporanea nella quale ha collaborato con partners di grande prestigio quali R De Saram S Scodanibbio M Caroli M Zurria F Dillon A Campagnari T Bouman M Stockhausen con il quale collabora intensa mente dal anche nei repertori tradizionali Ha eseguito prime assolute dei compositori S Scodanibbio T Tesei F Mencherini Ha studiato l’opera pianistica con G Scelsi Attivo anche sul piano della sperimentazione ha tenuto concerti con G Peacock R Schulkoswky P Giaro M Naussef C Bauer Ha registrato per la ECM Monaco CMP Koln AMIATA Firenze SPLASH Milano WISTERIA Amsterdam AKTIVARUM Koln e per le radiotelevisioni italiana tedesca inglese americana Vive ad Assisi dove dirige il progetto “laboratorio di musica intuitiva” F MANUELA PIEMONTI diplomatasi a pieni voti nel presso il Conservatorio di Milano sotto la guida di Anita Porrini e Alberto Mozzati ha vinto vari Concorsi nazionali ed interna zionali ("Vittorio Gui" di Firenze Premio Città di Torino Premio Atkinsons di Saturnia) ed è risul tata finalista alla Melbourne Chamber Music Competition Pianista del Trio Matisse fin dalla sua fondazione si è esibita nelle più importanti stagioni e sale italiane (Unione Musicale di Torino Società dei Concerti di Milano Biennale di Venezia Accademia Filarmonica di Roma Teatro San Carlo di Napoli Salone dei Cinquecento di Firenze Sala Bossi di Bologna etc) Ha effettuato tournées in Germania Spagna Portogallo e Israele registrando per varie radio europee ed ese guendo in prima assoluta opere di compositori quali Luis de Pablo e Mauricio Kagel Ha inciso per la Casa Ermitage e per la rivista Amadeus E' docente di musica da camera presso il Conservatorio "GVerdi" di Milano E FÊTE per pianoforte Il Festival Pontino è un po’ il “Festival del mio cuore” poiché fu la mia prima occasione importante nel lontano quand’ero ancora studente e non ancora ventiquattrenne Quell’anno conobbi lì Mario Bortolotto che confesso mi incusse non poca soggezione sia perché avevo studiato i suoi libri sia per la sua straordinaria cultura e anche per quel modo di dare opinioni e giudizi senza fronzoli che terrorizzava un po’ gli esordienti come me Anno dopo anno festival dopo festival (Pontino sì ma anche Biennale di Venezia Venezia Opera prima ecc) il terrore è passato e si è tramutato in una simpatia sempre rispettosa ma certo molto amichevole Sono quindi particolar mente felice di dedicare ai suoi anni questo mio pezzo per pianoforte spumeggiante e festoso come si addice all’occasio ne E sono felice anche del fatto che a suonarlo sia mia moglie Emanuela Piemonti che tante conversazioni attorno alla pittu ra più ancora che sulla musica ha sostenuto con Mario Alessandro Solbiati VARIAZIONI per pianoforte Questo pezzo è dedicato a Mario Bortolotto cui mi lega una lunga ed affettuosa amicizia per il suo ottantesimo compleanno Si tratta di variazioni per pianoforte basate su di un tema for mato da una serie di note che apre e chiude la composizione Ivan Vandor STUDIO SULLA MONOTONIA per pianoforte Si tratta di un complesso contrappunto in cui le quattro parti ripropongono costantemente un disegno di due sole note Il brano è in forma AB dove la parte B è un “Double” (come eco) costituito dalla ripetizione totale della parte A ma con alcune modifiche intervallari alla cellula semitonale un diverso sfasa mento delle voci e velocità e dinamiche ridotte La tessitura della parte A è anche leggibile come un canone inverso considerando le tre voci superiori come dux e le tre inferiori come comes 29 giugno VENERDÌ ore Sermoneta Castello Caetani ALESSANDRA MARIA AMMARA pianoforte FABRIZIO OTTAVIUCCI pianoforte EMANUELA PIEMONTI pianoforte ROBERTO PROSSEDA pianoforte ALESSANDRO SOLBIATI () * Fête per pianoforte solo () ’” (E Piemonti) IVAN VANDOR () * Variazioni per pianoforte () ’ (F Ottaviucci) ALDO CLEMENTI () Studio (sulla monotonia) per pianoforte () ’ (R Prosseda) * Madrigale per due pianoforti () ’ (R Prosseda A Ammara) GILBERTO CAPPELLI () * Frammento per pianoforte () ’ (F Ottaviucci) MADRIGALE per due pianoforte Il pezzo è un regalo per Mario Bortolotto (per la seconda volta sulle note A B) Aldo Clementi ALBERTO CAPRIOLI () FRAMMENTO per pianoforte In tutto l’arco della composizione vi è una contrapposizione vio lenta fra contrappunti di diversa natura (omoritmici polifonici etc) Però la cosa più importante che ho cercato di fare in questa composizione è una indagine e uno scavo profondo sul suono Ho voluto scrivere e dedicare questo pezzo a Mario Bortolotto per testimoniargli il mio affetto e la mia profonda stima Gilberto Cappelli MICHELE DALL’ONGARO () * Senza tempo per pianoforte () ’ (F Ottaviucci) * Ton sur ton per due pianoforti () (R Prosseda A Ammara) *Prima esecuzione assoluta ’ SENZA TEMPO per pianoforte solo La musique donne l’idée de l’espace Tous les arts plus ou moins; puisqu’ils sont nombre et que le nombre est une tra duction de l’espace Ch Baudelaire Dalla prefazione alla partitura:«Il brano va pensato come una grande Cadenza Le durate sono da interpretarsi libera mente avendo cura di dare il massimo rilievo ai fraseggi armonici melodici e di registro: durate libere per uno spazio musicale libero rinnovato ogni volta dall’interpretecompo sitore» La dedica a Mario Bortolotto è legata al ruolo che assume nel brano la memoria: quella più remota della storia che entra in dialogo con quella del passato prossimo delle riso nanze incrociate talvolta opposte dei “tenuti” del I e del III Pedale concorrendo a ricreare di volta in volta evocati dal l’interprete nuovi spazi musicali nei tempi e nella mente dell’ascoltatorepartecipe Alberto Caprioli TON SUR TON per due pianoforti Il titolo reversibile spiega da solo un po’ di cose Per esem pio che il pezzo è nato da una commissione di Mario Bortolotto per questa edizione del Festival Pontino e si è trasformato in un omaggio al committente per il suo com pleanno Oppure che inizia con un canone ritmico (sfregia to da rapide figure man mano prevalenti) che tornando alla fine (in un campo armonico più compresso) chiude la parti tura E anche che l’idea di un pianoforte sovrapposto ad un altro (una matrioska in bianco e nero) domina timbrica mente l’impostazione dell’opera Rimarrebbe da accennare (e qui il titolo non aiuta) al tachipsichico virtuosismo fin troppo esplicitamente richiesto agli interpreti E anche qua segnalerei un’occulta influenza del festeggiato (o meglio: del suo carattere) Insomma: mancano solo le candeline ma non si esclude che una seconda versione possa comprendere pianoforti adeguatamente preparati Buffo: più gente tipo Boulez Stockhausen Clementi e Bortolotto compie gli anni e più appare radicalmente giovane mentre ridicol mente preistorici si dimostrano molti tromboni di recentissima leva Michele dall’Ongaro LESSANDRO SOLBIATI nato a Busto Arsizio nel si è diplomato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte (con Eli Perrotta) e in composizione (con Sandro Gorli) Contemporaneamente ha studiato per quattro anni ( ) con Franco Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena Ha vinto oltre a vari concorsi nazionali il Concorso Internazionale di Torino nel e il RAIPaganini di Roma nel Ha ricevuto commissioni dal Teatro alla Scala dalla RAI dal Ministero della Cultura francese da Radio France dall'Università di Parigi dal Mozarteum dal South Bank di Londra dalla Fondazione Gulbenkian di Lisbona dalla Biennale di Venezia dal Festival Milano Musica dal Teatro Comunale di Bologna dalla Basilica di San Petronio per il VII Centenario della fondazione dall'Orchestra Sinfonica "G Verdi" di Milano; i suoi lavori sono stati eseguiti nei più importanti festival (Lille Avignon Huddersfield Présences Pontino Wien Modern Metz Strasbourg Biennale di Venezia Montepulciano Holland Festival Zagabria Lisbona Stoccolma IRCAM S Cecilia in Roma Boston RAI di Roma Milano Torino e Napoli Maggio Musicale Fiorentino Settembre Musica Unione Musicale) e sono stati registrati e tra smessi da molte radio europee ed americane Tra le incisioni discografiche si segnalano l'Oratorio nel deserto (CD ADDA Ensemble EM) Quartetto con Lied (Quartetto Borciani Stradivarius) e un CD monografico dell'Ensemble Alternance di Parigi (Stradivarius ) Per la RAI ha prodotto due "radiofilm" entrambi basati su racconti di Paola Capriolo Frammenti da "Il gigante" () e La colomba azzurra () La collaborazione con la Capriolo continua nel con la produzione di Con i miei mille occhi ispira to all'omonimo racconto lungo pubblicato da Bompiani (libro con CD allegato) Dal è docente di Fuga e Composizione presso il Conservatorio "G Verdi" di Milano dopo aver insegnato al Conservatorio di Bologna dal al anno nel quale ha iniziato una collaborazione con la Sezione Musica Contemporanea dell'Accademia Internazionale della Musica (Fondazione Scuole Civiche di Milano) Ha inse gnato al Centre Acanthes di Avignone nell'estate del e di Metz nel ; ha tenuto masterclass ai Conservatori Superiori di Parigi ( e ) di Lione () e di Città del Messico () Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni SugarMusic Spa di Milano A VAN VANDOR nasce a Pécs in Ungheria il ottobre Si trasferisce in Italia nel ed inizia lo studio del violino e due anni più tardi quello del pianoforte e della composizione Dai sedici ai vent’anni è uno dei più stimati sassofonisti di jazz in Italia Riprende quindi lo studio della composizione dappri ma con Guido Turchi e successivamente al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma con Goffredo Petrassi Diplomatosi nel si reca a Parigi dove studia con Max Deutsch l’allievo di Schönberg Ritornato a Roma segue il corso di perfezionamento di Petrassi all’Accademia di Santa Cecilia dove si diploma nel Lo stesso anno vince il ° Premio (sezione musica da camera) del Concorso Internazionale di Composizione della Società Italiana di Musica Contemporanea con Quartettoper archi Due anni dopo allo stesso concorso viene segnalata la sua composizione Canti Sacri (° premio Ligeti ° premio Kagel) Intanto l’anno precedente i Motiper orchestra ottenevano il ° Premio (il ° Premio non asse gnato) al Concorso Internazionale dell’AIDEM (Associazione Italiana per l’Educazione Musicale) E’ quindi membro dei gruppi d’im provvisazione “Nuova Consonanza” e “Musica Elettronica Viva” Con quest’ultimo effettua numerose tournées e registrazioni in Europa Nel dopo essersi trasferito negli Stati Uniti vince il Premio Taormina con Dance Music per orchestra Nel si laurea in Etnomusicologia all’Università di California di Los Angeles (UCLA) ed intraprende una ricerca sulla musica del Buddismo tibetano presso le comunità monasti che rifugiate nel Nepal e nell’India del Nord ricerca i cui risultati verranno condensati nel suo libro La Musique du Bouddhisme tibétain (Buchet/Chastel Paris tradotto in tedesco per Heinrichshofen Verlag due anni dopo) Dal al è vicedirettore prima poi direttore dell’International Institute for Comparative Music Studies di Berlino (Ovest) Nel rientra in Italia per insegnare composizione al Conservatorio di Musica di Bologna e poi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma Ha scritto numerosi articoli è stato vicepresidente della Società Italiana di Etnomusicologia Visiting Professor alla University of Michigan Ann Arbor e le sue composizioni sono state e sono eseguite in numerosi festival stagioni concertistiche e trasmesse sulle stazioni radio nazionali ed internazionali È cit tadino italiano e vive a Roma I LDO CLEMENTI (Catania ) inizia a tredici anni lo studio del pianoforte diplomandosi nel sotto la guida di Giovanna Ferro un'allieva di Alfredo Casella; nel ' segue a Siena il corso di perfezionamento pianistico tenuto da Pietro Scarpini A sedici anni comincia a studiare composizione nella sua città e la continua poi con Alfredo Sangiorgi (allievo di Schoenberg a Vienna nel ) che lo mette per la prima volta a contatto con la tecnica dodecafonica (Catania Bolzano ) Dal al studia a Roma con Goffredo Petrassi sotto la cui guida si diploma Dal al frequenta i corsi di Darmstadt dove vengono eseguiti Tre Studi per orchestra da camera () Composizione n per pianoforte () e Triplum () Per una decisiva svolta musicale fu importante la conoscenza di Bruno Maderna () che gli aprì orizzonti affatto sconosciuti e fondamen tale l'aver frequentato lo Studio di Fonologia di Milano (): qui realizza Collage () Collage (Dies irae) () e Collage (Jesu meine Freude) () La prima esecu zione di una sua composizione si tenne a Vienna nel (Poesia di Rilke soprano Lydia Stix pianista Erik Werba) Terminati gli studi di composizione la prima esecuzione importante di una sua opera avvenne nel alla Radio di Amburgo per il ciclo "Das neue Werk" (Cantata su un frammento di Calderon de la Barca ) Nel vinse il secondo premio SIMC con Episodi ( ) e nel il primo premio dello stesso concorso con Sette scene () Nel realizza a Roma uno spettacolo su mate riali visivi di Achille Perilli (Collage Accademia Filarmonica Romana) Nel è stata esegui ta alle "Orestiadi" di Gibellina l'opera Interludi Musica per il Mito di Eco e Narciso alla quale è stato assegnato il Premio Abbiati Il Teatro alla Scala gli ha commissionato una nuova opera Carillon Dal al è stato docente di "Teoria musicale" presso il DAMS di Bologna; è sovente invitato a tenere seminari e corsi di composizione A ILBERTO CAPPELLI nato a Predappio Alta (Forlì) nel ha frequentato il Conservatorio di Bologna diplomandosi in pianoforte direzione d’orchestra musica corale e composi zione sotto la guida tra gli altri di G Manzoni A Clementi T Gotti e G Noferini Altrettanto importanti per la sua formazio ne sono stati i contatti avuti con Sciarrino e Nono Attualmente insegna Composizione presso il Conservatorio B Maderna di Cesena Tra le sue opere ricordiamo “Due pezzi per violino solo” ( ) eseguiti per la prima volta a Venezia Teatro La Fenice dal violi nista Enzo Porta; “Quartetto per Archi” ( ) presentato nello stesso anno alla Biennale di Venezia dal Quartetto Arditti; “Andando nel sole che abbaglia” ( ) per orchestra eseguito a Palermo dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano diretta da Giampiero Taverna; “Isole inquiete” ( ) per gruppo da camera presenta to a Bologna dall’Ensemble MusicaRealtà diretta da Dario Endrigo; “Memoria” per chitarra sola () eseguita in prima assoluta dal chitarrista Piero Bonaguri alla Biennale di Venezia; “A Corde” () per pianoforte eseguito a Edimburgo dal pianista Nicola Hodges; “E come il vento” ( ) per orchestra eseguito a Bologna sotto la direzione di Alberto Caprioli; “Veni Sanctu Spiritus () per coro ottoni e percus sioni eseguito a Forlì; “Blu Oltremare” () per gruppo da camera eseguito a Bologna sotto la direzione di Francesco La Licata; “Suoni” () per banda eseguito a Bologna dalla Banda dell’Aeronautica Militare Italiana diretta da Patrizio Esposito grazie al quale nel giugno ha vinto il Premio Abbiati; “Per Due Voci” () per flauto e violino eseguito a Milano da Anna Maria Morini e Enzo Porta; “Il Giardino della spe ranza” () per quartetto d’archi eseguito a Bologna dal gruppo “Fontana Mix” Nel giugno ha partecipato al Festival Pontino a Latina con il pezzo da camera dedicato a Goffredo Petrassi “La Montagna di Cézanne” e nell’agosto il pianista Enrico Belli ha eseguito in prima assoluta il pezzo “Frammento Blu” in occasione del festival pianistico Per Pianosolo di Amandola (AP) Nel gennaio a Bologna è stato eseguito “Cerco un paese innocente” per attrice e chitarra e nel febbraio “Per Fausto” per violino solo Nel marzo a Torino c’è stata la prima esecuzione del pezzo per orchestra da camera Frammento per Laura eseguito dall’Orchestra Nazionale della Rai G LBERTO CAPRIOLI compositore e direttore d’orchestra nato a Bologna nel ha compiuto gli studi musicali a Parma Vienna e Salisburgo e quelli letterari all’Università di Bologna Per la sua attività compositiva fondamentali sono stati gli incontri con Camillo Togni e Karlheinz Stockhausen poi con Boguslaw Schaeffer e Franco Donatoni che lo hanno invitato a tenere Seminari sulla sua musica al Mozarteum di Salisburgo e all’Accademia Chigiana di Siena in seguito con John Cage e Heinz Klaus Metzger con i quali ha collaborato all’ultima esecuzione italiana di Musik Walk Dopo la pubblicazione nel in Germania di un primo compact disc dedica to alla sua musica da camera ha ricevuto ritratti di compositore a Salisburgo Innsbruck e Monaco di Baviera e commissioni dai mag giori festival europei tra cui Wien Modern Autunno di Varsavia Europäisches Musikfest di Stoccarda Centre Iannis Xenakis di Parigi con registrazioni radiofoniche in Europa Giappone e Stati Uniti La carriera direttoriale iniziata ancora studente con il debutto alla Deutsche Staatsoper di Berlino e alla Radio dii Vienna nel e quello italiano alla guida dei Dresdner Philharmoniker nel si è indiriz zata sempre maggiormente verso il repertorio romantico e contemporaneo presentando opere anche in prima esecuzione di Maderna Castiglioni Togni Clementi Bussotti Sciarrino Guarnieri Cappelli Incardona e di numerosi compositori delle più giovani genera zioni Oltre a collaborare da oltre un decennio con l’Österreichisches Ensemble für Neue Musik di Salisburgo è stato ospite di istituzioni quali Settembre Musica Wiener Festwochen Milano Musica Süddeutscher Rundfunk Teatro La Fenice Fondazione Arturo Toscanini Kammerensemble Neue Musik Berlin Rossini Opera Festival Ha tenuto semi nari e conferenze in varie università europee e nordamericane © Foto Primo Gnani Bologna A ICHELE DALL ’O NGARO (Roma ) ha studiato al Conservatorio Santa Cecilia di Roma Successivamente si è perfezionato in Composizione con Aldo Clementi Nel è tra i fondatori dell’ensemble Spettro Sonoro dedito alla promozione e l’esecuzione della nuova musica collaborando come interprete alla realizzazione di prime assolute e italiane di autori come Cage Stockhausen Evangelisti Clementi Scelsi fino ai più giovani Sempre con Spettro Sonoro è tra gli interpreti della prima esecuzione integrale dell’opera musicale di F Nietzsche Dal collabora per alcuni anni come pianista con l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma Le sue composizioni presentate in Italia e all’estero sono state eseguite e pro grammate nelle principali istituzioni Attualmente pubblica per le Edizioni Suvini Zerboni di Milano Ha collaborato con Gianni Rodari Vittorio Sermonti Luca Ronconi Claudio e Daniele Abbado Stefano Benni Michele Serra Alessandro Baricco Dal al è stato consulente musicale del RomaEuropa Festival Dal al è stato presidente di Nuova Consonanza Dal febbraio al marzo è stato Curatore delle Attività Permanenti del Settore Musica della Biennale di Venezia Fa parte del Direttivo del Centro Tempo Reale fondato da Luciano Berio e di quello dell’Accademia Filarmonica Romana Dal è responsabile della programmazione musicale di Radio M MANUELE ARCIULI si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica per le sue interpre tazioni del classicismo viennese del novecento storico e della musica contemporanea specie americana Suona regolarmente per prestigiose istituzioni tra cui il Festival Internazionale Pianistico di Brescia e Bergamo Settembre Musica di Torino La Biennale di Venezia il Miller Theater di New York le Berliner Festwochen il Teatro San Carlo di Napoli La Fenice di Venezia l’Arena di Verona il Carlo Felice di Genova l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI le Orchestre "Verdi" e "Pomeriggi Musicali" di Milano l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo l’Orcquestra Sinfonica Brasileira di Rio de Janeiro il Festival Milano Musica/Teatro alla Scala il Festival Pianistico di Miami l'Orchestra e il Coro della Svizzera Italiana e molte altre ancora collaborando con musicisti e direttori di fama internazionale Ha inciso numerosi cd per Chandos Bridge VAI e Stradivarius tra i quali l'integrale pianistica di Berg e Webern un' antologia di musica americana e il Concerto per piano e orchestra di Bruno Maderna in prima mondialeL'album dedicato a George Crumb inciso per Bridge ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards Ha vinto il premio della critica italiana con il cd Stradivarius contenente musiche di Adams e Rzewski eletto miglior disco italiano del Molto apprezzato per la profondità e l'originalità del suo approc cio interpretativo si è guadagnato la fiducia di molti compositori americani e italiani: in questo senso ha suscitato grande interesse da parte della critica internazionale il ciclo delle 'Round Midnight Variations un gruppo di composizioni espressamente scritte per lui nel da fra i maggiori autori statunitensi che si impone come una delle più significative raccolte pianistiche dei nostri giorni; e Eine Kleine Mitternachtmusik una vasta opera pianistica dedicatagli da George Crumb che segna il ritorno alla composizione del grande musicista americano dopo parecchi anni La letteratura per pianoforte e orchestra si arricchisce di numerose opere espressamente scritte per Emanuele Arciuli tra cui segnaliamo i lavori di Michael Nyman Michele dall’Ongaro Filippo Del Corno Lorenzo Ferrero e il musicista nativo americano (cheerokee) Louis W Ballard il cui Indiana Concerto sarà eseguito da Arciuli nel gennaio con la Indianapolis Symphony Orchestra (dir MVenzago) Oltre alle frequenti collaborazioni con riviste prestigiose (Piano Time e attualmente Il Giornale della Musica) Arciuli ha appena pubblicato il volume “Rifugio Intermedio il pianoforte contemporaneo tra Italia e Stati Uniti” per il Teatro di Monfalcone e sta lavorando ad un nuovo ampio saggio sul pianoforte americano Nel ha curato le stagio ni cameristiche della Fondazione Lirico Sinfonica “Petruzzelli e Teatri di Bari” Mario Bortolotto gli ha dedicato una delle dieci ampie monografie sugli interpreti italiani di oggi su RaiRadioTre E' titolare della cattedra di pianoforte principale e del Corso di pianoforte contemporaneo per i bien ni postdiploma al Conservatorio di Bari dal è frequentemente Guest Faculty (professore ospite) al College Conservatory of Music della Università di Cincinnati ed in altre università ame ricane E 30 giugno SABATO ore Sermoneta Castello Caetani EMANUELE ARCIULI pianoforte CAMILLO TOGNI ( ) Quinto Capriccio per pianoforte ( ) ¡Oh! per pianoforte ¡Oh! per pianoforte è stato scritto per festeggiare gli ottanta giovanili verdi anni di Mario Bortolotto L’amicizia con Mario – più che quarantennale – è stata per me di un’importanza che non sarei in grado di misurare A parte la sua cultura/sapienza irrag giungibile il suo giudizio infallibile la sua critica acuta e quando necessario severa il suo tratto è stato uno di quei regali di cui raramente la vita ci fa dono ¡Oh!è un piccolo segno di ricono scenza o meglio un modo di partecipare a un omaggio al quale non avrei voluto mancare Prego Mario di perdonarmi la mode stia del contributo in virtù delle molte opere che in questi qua rant’anni gli ho dedicato Luis de Pablo YEHUDI WYNER () DUE STUDI per pianoforte Nel nasce “Ostinato” per pianoforte tre accordi dai quali sca turisce un “severo” corale a voci che converge in un fluire isocro no e immutabile (ostinato appunto!) di quartine affidate alla mano sinistra alle quali si contrappone una linea melodica aspra e singhiozzante “cantata” dalla mano destra I “Due Studi” del dedicati a Emanuele Arciuli sono una inda gine ulteriore un altro studio dello stesso materiale accordale di “Ostinato” Le indicazioni “Notturno” per il primo studio e “Toccata” per il secondo studio intendono solo suggerire lo spirito il carattere la psicologia dei brani Volendo esplicitare il contenuto evocativo dei due titoli si potreb be ravvisare nel “Notturno” una sottile tendenza alla introspezione ascetica come nella “Toccata” quasi settecentesca negli intenti l’e sasperazione narcisistica del virtuosismo strumentale GIANCARLO SIMONACCI ( ) Giancarlo Simonacci New Fantasies () ’ ’ Addio addio Roma Delirium Breve From the Flow FREDERIC RZEWSKI ( ) da “Four Pieces”: nn e ( ) ’ LUIS DE PABLO () * ¡Oh! * “Due per pianoforte () Studi” per pianoforte () ’ ’ I Notturno II Toccata JOHN ADAMS () Phrygian Gates () * Prima esecuzione assoluta ’ Nal Giuseppina La FaceBianconi docente all’Università di Bologna (DAMS) commissionò a Camillo Togni e ad altri autori un’appendice al celebre ciclo ottocentesco Hexameron variazioni su “Suoni la tromba e intrepido” da Puritani di Bellini composte fra gli altri da Czerny Chopin Liszt e Thalberg Togni egli stesso eccellente pianista assai legato al repertorio romantico (anche grazie alla frequentazione di Arturo Benedetti Michelangeli) accettò di buon grado Il risultato è una breve pagina densa con accensioni virtuosistiche improvvise molto ben scritta per pianoforte e nella quale il tema di Bellini è totalmente interiorizzato Di un certo interesse è il procedimento mediante il quale Togni ricava dal tema belliniano una serie dodecafonica Chi abbia dimestichezza coi calembour non potrà non appassionarsene anche perché qui – come spesso accade nei giochi di parole – occorrono alcune “licenze” per dare coerenza al tutto Per cui ad esempio Togni ricorre ad una versione “altra” della seconda cellula dell’inciso (trepido) con un si che manca nell’originale ma che gli serve per completare la serie dodecafonica ottenuta mediante l’inversione di ciascun gruppo di tre note trasposte alla quinta diminuita (tritono diabulus in musica come scrive egli stesso) In una dettagliatissima analisi Togni illustra con dovizia da entomologo ogni dettaglio formale e strutturale del Capriccio dal numero di totali cromatici impiegati sino alle minime financo irrilevanti scelte dinamiche ritmiche contrappuntistiche etc Togni conclude con tono vagamente notarile che “il materiale che risulta impiegando la sola trasposizione di è sufficiente per la costituzione di un pezzo della durata di minuti” Yehudi Wyner canadese residente a Boston e recente Pulitzer Prize grazie al concerto per pianoforte Chiavi in Mano è un eccellente pianista egli stesso Ha composto una lunga serie di Fantasies tra cui le prime tre (Three Short Fantasies) di astra zione postespressionista costituiscono un polittico di serrata concisione Molto eseguite ed apprezzate negli Stati Uniti David Burge le ha definite “brief but virile” Le successive due raccolte (New Fantasies) appaiono meno unitarie sul piano strutturale dunque non richiedono che ne venga eseguita l’intera successione Contengono momenti di superba scrittura di volta in volta ammicante al jazz alla musica antica al pianismo ottocentesco La prima raccolta (da cui sono tratte le tre eseguite stasera) insiste sul medesimo materiale accordale Delle tre brevi pagine la prima è una melanconica processione la seconda una pagina di rapinosa astrazione che rimanda persino allo Schoenberg espressionista la terza una frenetica pièce de virtuosité che pare ispirarsi allo swing di Art Tatum Figura autorevole della scena musicale statunitense Wyner non mai perso nella sua musica come nel tratto umano una cordialità di toni ed un calore comunicativo preziosi forse rinvigoriti dalla sua frequente presenza nell’amatissima Italia (e molti titoli delle sue opere sono infatti in italiano) I Four Pieces di Frederic Rzewski risalgono al ' Si tratta di una sorta di sonata in quattro movimenti camuffata da polittico alla maniera degli Improvvisi op di Schubert; una sonata i cui singoli movimenti possono dunque essere eseguiti anche come composizioni a sé Il pezzo n è una sorta di Adagio che utilizza intervalli eccedenti e diminuiti con un effetto vagamen te esotico ma si tratta sempre del tema esposto all'inizio del primo pezzo per quanto ingegnosamente modificato L'episodio centrale è quasi romantico ma qui anche pieno di vis "rivoluzionaria" tanto da trasformarsi in un canto di protesta politica siamo negli stessi anni del suo capolavoro People United Si tratta di un momento di struggente cantabilità Ma il terzo brano è molto di più e nella sezione successiva che potremmo definire una sorta di sintesi fra Ives e Bartòk presenta una rilevante complessità pianistica e concettuale David Burge scrive che sarebbe quasi necessaria una terza mano per eseguire corretta mente questi passaggi di impervio magmatico contrappunto Il brano n conclude degnamente questo ciclo E' caratterizzato (un po' alla maniera di Winnsboro cotton mill blues ma in modo ancor più radicale) da una pulsazione ritmica implacabile ossessiva che percorre l'intera estensione del pianoforte in maniera vertiginosa con momenti di grande violenza percussiva ed altri di maggiore lievità risolvendosi in un irresistibile "toccata" piena di verve che svanisce com'era nata Il graduale accaval larsi e succedersi delle frequenze e degli accordi produce un effetto timbrico nuovo e sorprendente tanto che si potrebbe pen sare piuttosto ad un sintetizzatore o alla compresenza di un live electronic che interagisce con il pianoforte Nel finale con il canto liberatorio che si spegne gradualmente ridotto al silenzio da una serie di "colpi" sempre più violenti ed implacabili emer ge pienamente il senso di tragica poesia dell'opera Phrygian Gates di John Adams è un'opera estrema quasi utopistica nella quale un giovane Adams appena trentenne realizza un affresco di inusitata vastità riuscendo a coniugare scienza e spirito libertà e rigore creando spazi di "interpretabilità" che apparentemente la scrittura sembra negare e lo fa rifuggendo da qualunque compromesso grazie ad un virtuosismo pianistico stupefacente Ma partiamo dal titolo: Phrygian Gates tradotto letteralmente significa più o meno Cancelli Frigi Frigi si riferisce ad uno dei due modi (lidio e appunto frigio) adottati da Adams nella sua composizione Cancelli gates rinvia al concetto di gate nella musica elettronica: in pratica il gate è un circuito e ogni gate comporta una trasformazione brusca o meno brusca ma comun que non graduale o preparata Tutto accade ex abrupto e infatti in questo brano i cambiamenti di atmosfera di velocità di carattere di organizzazione modale etc avvengono senza mai un rallentando un accelerando un'esitazione; talvolta il pianista ha da immedesimarsi in un circuito integrato! Ma come ho già detto proprio in questo rigore risiede uno dei motivi di fascino dell'opera Nella quale ci sono spazi per quanto interstiziali di interpretabilità non c'è affatto una spersonalizzazione del piani sta i parametri su cui può intervenire sono molteplici l'accesso ad ognuno di questi è strettissimo e talvolta invisibile ma poi una volta entratoci lo spazio si rivela confortevole Sul piano formale Phrygian Gates è diviso in quattro sezioni: la prima si estende per battute presenta una pulsazione rit mica implacabile (mai una pausa) di crome a circa / p La seconda più veloce (circa / p) si estende per battute (fino a ) La terza lenta è l'unica con un titolo (sistema di pesi e misure) e si riferisce alla precisione computeristica della figurazio ne accordale quasi sempre non coincidente con il tactus cioè con l'impulso forte della battuta La scrittura è assai raffinata e usa un do basso e il mi acuto ossessivamente come risonanze echi quasi a creare un ambiente sonoro virtuale L'ultima parte dell'opera è un tour de force pezzo di bravura e di resistenza e contiene un episodio perfettamente palindromo di oltre cin quanta battute prima della coda vera e propria Le quattro sezioni per quanto riconoscibili all'ascolto si susseguono senza soluzione di continuità per cui assieme a certo lavori monstre di Feldman Charlemagne Palestine e la Monte Young direi che Phrygian Gates è tra le opere pianistiche più lunghe una composizione in cui per minuti non si staccano mai le mani dal pianoforte Emanuele Arciuli UIS DE PABLO nasce a Bilbao (Spagna Paese Basco) il gennaio Inizia gli studi musicali a partire dai anni di età a Fuenterrabía Li prosegue privatamente a Madrid con Max Deutsch a Parigi e nei corsi di Darmstadt Fonda a Madrid "Tiempo y Música" e "Alea" () gruppi che hanno dato modo al pubblico spagnolo di cono scere la musica contemporanea e diverse culture musicali non occidentali Fonda anche il primo labora torio elettroacustico spagnolo E' stato docen te al Conservatorio di Madrid presso le Università di Buffalo Ottawa Montreal; ha tenuto corsi in Francia Italia Belgio USA Giappone Argentina Messico; Direttore di "Encuentros" (Pamplona) Biennale Musicale (Madrid) Festival di Lille; Laurea "honoris causa" presso l'Università Complutense (Madrid) Accademico di belle arti (Madrid Granada Belgio) Ha conseguito numerosi premi spagnoli e internazionali (Premio Guerrero Medaglia d'Oro del Re di Spagna per le Belle Arti Medaglia d'Oro del Círculo de Bellas Artes di Madrid "Officier des Arts et des Lettres" su nomina del Ministero della Cultura francese Premio della Fondation Prince Pierre di Monaco Premio Honegger) La sua produ zione musicale comprende oltre cento titoli: quattro opere tre quartetti per archi vari con certi solistici (tre concerti per pianoforte altri concerti per violino violoncello chitarra flau to clarinetto sax) molta musica da camera orchestrale e vocale Nel Claude Rostand ha scritto di lui nel "Dizionario della Musica Contemporanea" (Ed Larousse): «Luis de Pablo è oggi non soltanto la personalità domi nante della scuola spagnola nonché uno dei primi compositori ad avere percorso la strada per farla uscire dal suo stretto nazionalismo e conferirle un'intonazione universale ma anche una delle personalità più prominenti dell'attuale panorama musicale internazionale grazie all'impulso che egli ha saputo conferire alle tecniche innovative e alle soluzioni personali e originali che ha trova to per esprimere un temperamento inventivo e poetico eccezionale Perché in tutta questa ricerca è l'uomo a resta re sempre dietro alla propria musica: è una presenza che gli è naturale e alla quale lui tiene» L IANCARLO SIMONACCI compositore e pia nista è nato a Roma dove ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio Santa Cecilia Si è perfezionato con Aldo Clementi per la composizione e con Carlo Zecchi per il pia noforte al Mozarteum di Salisburgo Svolge attività come solista stabilmente in duo con la pianita Gabriella Morelli e quale collaboratore di vari strumentisti e cantanti Come autore ed interprete è presente nei più importanti festi val ed istituzioni concertistiche internazionali Le sue com posizioni sono pubblicate da BMG Ricordi Edipan Rugginenti e Accord for Music Ha registrato per la Radio e la Televisione Italiana la Discoteca di Stato Italiana la Radio Vaticana e la ORF (Austria) Ha inciso per la CRI Edipan Fonotipia RCA Domanimusica Mr Classic Irtem AFM Atopos Twilighmusic Di rilievo l’integrale per pia noforte preparato di J Cage per la Brilliant Classics G CICLO TRADIZIONALE DEI CONCERTI nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nell’ ABBAZIA DI FOSSANOVA nell’AREA ARCHEOLOGICA e nella città di PRIVERNO FONDI LENOLA E SPERLONGA TEFANO BOLLANI comincia a studiare pianoforte all’età di sei anni Esordisce professionalmente a quindici anni Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel e una breve espe rienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf e Jovanotti fra gli altri) si afferma nel jazz collaborando con grandissimi musicisti (Richard Galliano Paul Motian Gato Barbieri Pat Metheny Michel Portal Phil Woods Lee Konitz Han Bennink Miroslav Vitous) sui palchi piú pre stigiosi del mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal dalla Town Hall di New York alla Scala di Milano) Fra le tappe della sua carriera fondamentale è la collaborazione iniziata nel e da allo ra mai interrotta con il suo mentore Enrico Rava al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben dodici dischi; il più recente Tati ECM è stato nominato disco dell'anno per l'Acadèmie du Jazz francese Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata Musica Jazz lo proclama miglior nuovo talento del ; mentre guida il proprio gruppo L'Orchestra del Titanic si lancia nella realizzazione di un ambizioso discospettacolo in omaggio alla musica leggera italiana degli anni '' (Abbassa la tua radio con Peppe Servillo Irene Grandi Marco Parente Elio delle storie tese e tanti altri cantanti e musicisti) Nel a Napoli riceve il Premio Carosone; l’anno suc cessivo la rivista giapponese “Swing Journal” gli conferisce il premio New Star Award riservato ai talenti emergenti stranieri per la prima volta assegnato a un musicista non americano Per la label giapponese Venus Records pubblica quattro dischi alla testa del suo abituale trio con Ares Tavolazzi al basso e Walter Paoli alla batteria Particolarmente fuori dai canoni risultano alcuni suoi lavori come La gnosi delle fanfole nel quale mette in musica le surreali poesie di Fosco Maraini insieme al cantautore Massimo Altomare ( ); Cantata dei pastori immobili oratorio musicale per quattro voci narratore e pianoforte realizzato su testi di David Riondino (); il disco di canzoni scandi nave Gleda (Stunt Records ) realizzato in Danimarca in compagnia di Jesper Bodilsen al basso e Morten Lund alla batteria Per la prestigiosa etichetta francese Label Bleu ha realizzato dischi: un omaggio allo scrittore Raymond Queneau registrato in trio con Scott Colley e Clarence Penn (Les fleures bleues ) un disco in completa solitudine (Smat smat segnalato dalla rivista ingle se “Mojo” come uno dei migliori dieci dischi jazz dell’anno) un disco per trio jazz e orchestra sinfoni ca con Paolo Silvestri ad arrangiare e dirigere l'Orchestra Regionale Toscana (Concertone ) un doppio album (I visionari ) col suo nuovo quintetto più Mark Feldman Paolo Fresu e Petra Magoni come ospiti Ha collaborato con numerosi artisti in ambito teatrale dalla Banda Osiris fino a Marco Baliani Giorgio Gallione e il Teatro dell’Archivolto Ivano Marescotti Maurizio Crozza e Lella Costa Nel partecipa al programma televisivo di RaiUno Meno siamo meglio stiamo con Renzo Arbore È ideatore e conduttore insieme a David Riondino della trasmissione musicale Dottor Djembè andata in onda su Radiotre nella stagione / Nel per la rivista Musica Jazz è il musicista italiano dell'anno; e il disco dell'anno è il suo Piano solo uscito per la ECM Nello stesso anno l'editore Baldini e Castoldi Dalai ha dato alle stampe il suo romanzo La sindrome di Brontolo S Stefano Bollani piano solo Bollani nell’ECM: un assaggio di ciò lo si è avuto tramite il suo contributo alle produzioni di Enrico Rava “Easy Living” e “Tati” ma qui la sua immaginazione spazia assai più largamente Bollani suona un rag di Scott Joplin improvvisa liberamente suona tango come se fossimo all’inizio del secolo scorso suona standards suona composizioni proprie omaggia un collega italia no Antonio Zambrini aprendo il disco con il suo Antonia Interpreta Don’t Talk dei Beach Boys e canzoni rese celebri da Louis Armstrong e Nat King Cole Improvvisa su un tema tratto dal primo concerto per pianoforte di Prokofiev E infine compie questo turbi noso viaggio attraverso i generi secondo logica e neces sità espressiva Manfred Eicher ha detto di lui: “Raramente ho incontrato un musicista un improvvisa tore che avesse un così sviluppato senso della struttura e della forma” 7 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani STEFANO BOLLANI pianoforte Stefano Bollani piano solo USANNA TAMARO nasce a Trieste nel Conseguito il diploma magistrale si trasferisce a Roma per frequentare i corsi del Centro Sperimentale di Cinematografia dove si diploma in regia e comincia a lavorare dapprima come assistente di Salvatore Samperi poi girando alcuni documentari per la televisione Nel durante un soggiorno di un mese in un piccolo paese al confine tra Austria e Ungheria scrive di getto il suo primo libro Illmitz che suscita l’interesse di Claudio Magris il quale lo invia a diversi editori senza alcun suc cesso Negli anni seguenti scrive diversi altri romanzi e racconti tutti regolarmente rifiutati Nel riesce infine a pubblicare grazie all’en tusiasmo di Cesare De Michelis della Marsilio La testa fra le nuvole che vince il premio Elsa Morante Opera Prima La sua vocazione lettera ria si precisa nella raccolta di racconti Per voce sola () Segue nel il libro per ragazzi Cuore di ciccia e due anni dopo il bestseller Va’ dove ti porta il cuore pubblicato da Baldini e Castoldi e divenuto nel tempo con due milioni e mezzo di copie nel solo primo anno e quattordici milioni di copie vendute fino a oggi nel mondo il libro italiano di maggior successo del secolo Va dove ti porta il cuore è stato portato sul grande schermo da Cristina Comencini nel Nel Rizzoli inaugura una collana dedicata ai suoi libri in cui vengono ripubblicati Per voce sola Va’ dove ti porta il cuore e Cara Mathilda nonché il piccolo Verso casa in cui l’autrice parla di sé del rapporto con la scrittura e dei suoi libri Del è Più fuoco più vento seguito l’anno successivo dai racconti di Fuori incentrati sulla difficile realtà degli extracomunitari Nel Rizzoli pubblica la raccolta di saggi Ogni parola è un seme e ripropone in cofanetto il trittico di racconti Rispondimi () Ascolta la mia voce è invece l’emozionante ritorno al romanzo di Susanna Tamaro che in queste pagine riporta di nuovo a casa la ragazza ribelle di Va dove ti porta il cuore Lontana dall’ambiente letterario e dalle frequen tazioni mondane Susanna Tamaro vive attualmente in campagna a Orvieto circondata dai suoi amatissimi animali Oltre alla scrittura alla passione per le arti marziali e alla cura della sua fattoria si dedica a diversi progetti umanitari di sostegno e sviluppo per le categorie più deboli attraverso la Fondazione Tamaro creata nel e finanziata con i diritti dei suoi libri S ERGIO DELMASTRO dopo avere iniziato in tenera età la pratica del pianoforte ha studiato clarinetto al Conservatorio di Torino diplomandosi con il massimo dei voti sotto la guida di Peppino Mariani Presso lo stesso Istituto ha poi studiato canto con Elio Battaglia e privatamente armonia e contrappunto con Ettore Dabbene Ha fatto parte in qualità di primo clarinetto di svariate orchestre fra cui: RAI Teatro Regio di Torino Pomeriggi Musicali di Milano Orchestra di Padova e del Veneto i Solisti Veneti Ha inoltre collaborato con artisti di fama internazionale fra i quali: Yuri Bashmet Antonio Ballista Diego Fasolis Francoix Leleux e con prestigiose formazioni cameristiche fra cui: I Solisti di Mosca il Trio Matisse il Divertimento Ensemble i Quartetti Zagreb Prajak e il Quartetto di Torino Fa parte attualmente del Gruppo Musica Insieme di Cremona dei Fiati di Parma e dell’Ottetto Classico Italiano Ha tenuto concerti nelle principali città europee negli Stati Uniti in Giappone e nel Medio Oriente e ha inciso per le case disco grafiche BMG Ricordi Nuova Era Stradivarius e MGA di Parigi E’ stato più volte membro della giuria in concorsi internazionali ed attualmente è docente di clarinetto al conservatorio di Milano S L TRIO MATISSE è composto dalla pianista Emanuela Piemonti docente di musica da camera presso il Conservatorio di Milano dal violinista Paolo Ghidoni spalla dell’Orchestra “I virtuosi italiani” e docente di musica da camera presso il Conservatorio di Mantova e dal violoncellista Pietro Bosna Formatosi alla Scuola di Fiesole il trio Matisse si è avvalso del prezioso insegnamento del Trio di Trieste ed ha approfondi to il repertorio classico sotto la guida di maestri come Norbert Brainin Valentin Berlinskij e György Kurtag Pur riservando grande attenzione alla musica del diciannovesimo secolo il Trio ha sempre mostrato vivo interesse per la produzione moderna e contemporanea affrontando non soltanto i più noti capolavori di Ravel Ives Villa Lobos e Ghedini ma anche i lavori di compositori viventi come Salvatore Sciarrino Luis De Pablo e Alessandro Solbiati Numerosi i premi vinti sin dalla fondazione uno tra tutti il presti gioso premio Vittorio Gui di Firenze Invitato dalle più importanti società di concerti italiane quali l’Unione Musicale di Torino la Società dei Concerti di Milano l’Estate Fiesolana l’Accademia Filarmonica di Roma la GOG di Genova Ravello Festival Bologna Festival il Trio Matisse ha registrato per le radio australiana israeliana spagnola portoghese ed italiana Ha inciso per l’etichetta Aura e per la rivista Amadeus I Fatto prigioniero durante la seconda Guerra Mondiale Olivier Messiaen compose il Quartetto per la fine dei tempi nel campo di Görlitz in Slesia (l'attuale Zgorzelec in Polonia) Approfittò della presenza di tre musicisti tra i compagni di pri gionia il clarinettista Henri Akoka il violinista Jean le Boulaire e il violoncellista Étienne Pasquier per scrivere prima un breve trio (che corrisponde all'Intermède) poi un vasto affresco in otto movimenti con l'aggiunta del pianoforte (che suonò lui stesso) Il pezzo fu eseguito il gennaio allo Stalag VIIIA di Görlitz in condizioni di fortuna perché il campo era sepolto dalla neve e gli strumenti erano in pessime condizioni Questo capolavoro della musica da camera del Novecento tra l'altro uno dei pochi lavori cameristici scritti da Messiaen nacque quindi per una serie di circostanze fortui te L'ispirazione venne da un passo dell’Apocalisse di San Giovanni come afferma lo stesso compositore nella prefazio ne («Vidi poi un altro angelo possente discendere dal cielo avvolto in una nube la fronte cinta di un arcobaleno []») che è anche una visione ricca di simboli e di suggestioni musi cali: Messiaen sperimentò una serie di soluzioni compositive nuove ritmi con un valore aggiunto non retrogradabili fuori misura modi a trasposizione limitata sfruttò tutte le risorse del clarinetto del violino e del violoncello (a scapito del pia noforte utilizzato soprattutto in funzione di accompagna mento) ma soprattutto riuscì a trasformare le armonie in vivide pennellate di colore a descrivere con un vocabolario di suoni la sua visione della fine del tempi la dimensione dell’e ternità Il primo movimento (Liturgia di cristallo) corrisponde al risveglio degli uccelli e contrappone il canto morbido del violino e del clarinetto («un merlo o un usignolo solista improvvisa circondato da un pulviscolo sonoro») agli armonici del violoncello e alla struttura isoritmica degli accordi del pia noforte Il Vocalizzo per l’Angelo che annuncia la fine dei tempi ha il suo cuore in una lunga melopea «impalpabile e lontana» del violino e del violoncello all'unisono (e con sordi na) accompagnata dalle «dolci cascate di accordi bluarancio» del pianoforte Dopo l'assolo del clarinetto (Abisso degli uccel li) che sfrutta l'effetto di trasformazione timbrica del suono nei lunghi crescendo su una nota tenuta e l'Intermezzo che è anche il pezzo più leggero come uno scherzo basato su ele menti melodici piuttosto tradizionali nel quinto movimento (Lode all’eternità di Gesù) si dispiega una vasta melodia del violoncello («infinitamente lenta estatica») dilatata più che sviluppata ma capace di accumulare una grande tensione prima di perdersi in un pianissimo impercettibile La Danza del furore è una pagina monolitica uno studio ritmico su una melodia all'unisono spigolosa e martellata che imita le trom 8 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova SUSANNA TAMARO SERGIO DELMASTRO TRIO MATISSE voce recitante Paolo Ghidoni Pietro Bosna Emanuela Piemonti violino violoncello pianoforte clarinetto OLIVIER MESSIAEN ( ) Quatuor pour la fin du temps per clarinetto violino violoncello e pianoforte Liturgie de cristal Vocalise pour l’Ange qui annonce la fin du temps Abîme des oiseaux Intermède Louange à l’Eternité de Jésus Danse de la fureur pour les sept trompettes Fouillis d’arcsenciel pour l’Ange qui annonce la fin du temps Louange à l’Immortalité de Jésus L’esecuzione è intercalata dalla lettura del testo inedito di Susanna Tamaro: Il perpetuo inesausto movimento be dell'apocalisse Il settimo movimento (Vortice di arcobale ni) è il più elaborato di tutto il quartetto con sezioni basate su diverse combinazioni strumentali e sulla variazione di due temi il primo melodico e sognante il secondo ritmico deri vato dal secondo movimento Il Quartetto si conclude con la Lode all’immortalità di Gesù un lento assolo del violino tenero e estatico come quello del violoncello nel quinto movimento Gianluigi Mattietti Il perpetuo inesausto movimento E’ un testo che ho scritto alla fine del millennio scorso riflettendo sulla delusione che potrebbe provare Dio nei nostri confronti Ho immaginato che Dio in procinto di togliere il suo sguardo dal mondo ci ricordasse il patto dell’Alleanza tradito Susanna Tamaro Fin dal principio ero racchiusa nella densità della materia follia estrema o estrema saggezza Mi sono espansa come si espande un sogno al termine della notte Nessuno sguardo era presente allora così come nessuno più sarà con me nel momento in cui il moto invertirà il suo corso: Tornerà nel seme la pianta dalla sua morte altri semi ne usciranno e anche il seme si inaridirà Colmerò il vuoto tra gli atomi inghiottirò ogni cosa Per voi il mio sogno sarà concluso mentre io ne comincerò un altro perché io sono l’energia il perpetuo inesausto movimento Tanti sono i miei nomi la mia manifestazione è una sola: luce La luce e non altro – vi ha rivelato la diversità del mondo le forme degli alberi le tinte dei fiori lo sguardo del neonato e quello del morente la vostra stella che ogni giorno sorge accarezza il mondo e poi tramonta perché ciò che si muove per mio dono lo fa sempre con implacabile precisione perché io sono l’energia il perpetuo inesausto movimento Il mio sogno è il sogno di una forza amorosa Vi ho attesi e immaginati come un amante attende l’amato e irrequieto si aggira per la stanza e accende candele e sparge profumi e canta perché la gioia dell’attesa è troppo grande per restare prigioniera del silenzio Tra impalpabilità e concretezza ho scelto la concretezza Si può sognare e innamorarsi del proprio sogno Così è stato per me Ho creato la geometria per manifestare le forme il ritmo per dar forma al cosmo Ho creato la musica e la sua sospensione Sono la vita e il suo ritorno L’angelo della morte arriva con il fuoco o nel silenzio a volte usa la falce Fin dall’inizio la partitura era questa: nascere e tornare al grembo quiete nel primo sguardo distacco e rassegnazione nell’ultimo Poi è nata la tentazione di restare aggrapparsi con unghie e artigli alla vita per sempre Se le stelle e i monti e i grandi alberi vivono così a lungo perché i nostri giorni sono cosi pochi? Ma il vostro sempre non è neanche un soffio del mio respiro Ciò che vi inebria è credervi potenti Decidere la vita Decido per te i tuoi giorni in nome del mio sapere in nome della mia pietà ti impongo di andartene perché anche se non mi chiamo il Signore comunque adesso il mio volto è quello del tuo destino Ho profuso bellezza intorno a voi Doveva essere questo il segno Stupore e gratitudine a suggellare il vostri passi Volano nei grandi spazi i rapaci con le ali tese con maestosa calma il loro sguardo abbraccia l’orizzonte Ciò che a loro sta a cuore è il movimento: mettono a fuoco una sola cosa lepre fagiano o passero e vi piombano sopra E il vostro sguardo? L’ho voluto così meno perfetto curioso e aperto da ogni lato Eppure questo vi ha stancato nella bellezza che vi circonda invece del tremendo avete immaginato la docilità del mondo Cessato lo stupore è salita la noia Le carte ormai le abbiamo in mano perché non cambiare le regole del gioco? Non ho più ira per voi né sentimento Di piogge di fuoco ne ho mandate abbastanza Ad uno ad uno ho richiamato i miei angeli La vita ve la date da soli la stessa cosa fate con la morte Dorme triste l’angelo del ritorno la musica è finita chi nasce inspira chi muore espira il libro è in mano vostra non è una sinfonia che sale ma uno stridio Ho atteso l’amato e l’amato è venuto ha mangiato alla mia tavola e ha bevuto Chi aveva preparato quel pane? chi aveva servito quel vino? Tutto ciò che era dono l’avete creduto possesso vi ci siete aggrappati come una formica s’aggrappa ad un fuscello in mare aperto Ma altro doveva essere il timore La festa è finita ad una ad una soffio sulle candele e in punta dei piedi mi allontano dalla stanza Tra i nomi del caso c’era anche questo: follia amorosa che si volge in distruzione Tra sapere e sapienza c’è un abisso Vi siete mai chiesti: chi accende le stelle? E chi le spegne? Susanna Tamaro I luoghi del Festival - Lenola Importante centro agricolo che si affaccia sulla piana di Fondi. Il nucleo urbano medievale occupa la parte più alta della collina (425m) con un sistema difensivo formato da una cinta di mura, secondo il tradizionale schema avvolgente: le abitazioni sono addossate l’una all’altra, i vicoletti e le gradinate salgono verso il luogo dell’ultima difesa, dove sorgeva il Palazzo Baronale. Tra le interessanti testimonianze del medioevo, le chiese di San Giovanni evangelista, di Santa Maria Maggiore, di Santa Croce, delle Benigne Grazie e della Madonna del Colle che reca sulla facciata una curiosità: due piccoli cipressi ormai lì da decenni. Molto sentite sono le festività in onore della Madonna del Colle e di San Rocco. (fonte Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina)) 11 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo “GIOVANI ARTISTI DAL MONDO” UIGI PIOVANO ha iniziato lo studio della musica a cinque anni col padre Antonio compositore e pianista Si è diplomato in violoncello a anni sotto la guida di Radu Aldulescu col massimo dei voti e la lode Borsista della "International Menuhin Music Academy" di Gstaad è stato mem bro della "Camerata Lysy" con la quale si è esibito anche come solista sotto la direzione di Yehudi Menuhin Si è diplomato in violoncello e musica da camera al Conservatorio Europeo di Parigi Premiato in diversi concorsi internazionali (Trapani Illzach) è stato membro del "Quartetto Michelangelo" e del complesso barocco "Concerto italiano" con i quali è stato ospite delle mag giori stagioni concertistiche italiane ed effettuato numerose tournées Ha inciso per Emi Nuova Era Opus Suona in duo con la pianista Luisa Prayer con la quale ha inciso le due Sonate di Brahms (Vermeer ) e un CD interamente dedicato a SaintSaens (Eloquentia ) Ha tenuto concerti di musica da camera con Wolfgang Sawallisch Antonio Pappano MyungWhun Chung Alexander Lonquich Dmitry Sitkovetsky Michel Dalberto Katia e Marielle Labeque E’ regolarmente ospite del Festival di Newport (USA) e del Tuscania Sun Festival di Cortona E' Primo Violoncello Solista dell'Orchestra Sinfonica dell'Accademia Nazionale di S Cecilia e dal Primo Violoncello Solista ospite della Tokyo Philarmonic Orchestra con la quale si esibirà come solista sotto la direzione di MyungWhun Chung in settembre E’ Direttore musicale dell’Orchestra da Camera della Campania con la quale registrerà con l’etichetta Naxos i concerti per pianoforte e orchestra di Paisiello con Francesco Nicolosi ed effettuerà una tournées in Giappone in ottobre Suona un violoncello Matteo Goffriller del L UISA PRAYER nata a Roma è stata allieva di Annamaria e Sergio Cafaro Si è diplomata al Conservatorio di S Cecilia nel e al Mozarteum di Salisburgo sotto la guida di Gilbert Schuchter nel Ha seguito i corsi di musica da camera tenuti da Riccardo Brengola all’Accademia Chigiana di Siena e all’Accademia Nazionale di SCecilia Premiata in diversi concorsi pianistici e di musica da camera si è perfezionata con Bruno Canino Paul Badura Skoda Rudolph Buchbinder Valentin Berlinsky e alla Fondazione Kempff con Gerhard Oppitz Come solista e camerista ha tenuto concerti in Italia (dove ha registrato anche per la radio e la televisione) Austria Germania Francia Lussemburgo Bulgaria Giappone Cina Taiwan Stati Uniti Ha parte cipato al Moon Beach Okinawa Music Festival (Giappone) ai festival di Sermoneta Portogruaro Kerkrade (Olanda) Newport (USA) E' stata dal al componente del "Trio Clara Schumann" col quale ha effettuato molte tournées internazionali Ha inciso per le case discogra fiche RCA Mediaphon Musikstrasse Linfair Con il violoncellista Luigi Piovano forma da alcuni anni un duo stabile che ha al suo attivo una importante attività internazionale concertistica e discografica E’ docente di musica da camera al Conservatorio "Alfredo Casella" dell'Aquila L Nell’estate del mentre componeva il Quintetto per archi op Brahms iniziò a lavorare anche ad una sonata per violoncello e pia noforte che rimase per qualche tempo allo stadio di abbozzo Il pro getto fu ripreso tre anni dopo e completato nel giro di pochi mesi con dedica all’amico violoncellista Joseph Gänsbacher Nata in un periodo in cui il linguaggio brahmsiano tendeva a svincolarsi dall’e sempio di Schumann la Sonata in mi minore in tre movimenti (il progetto originale ne prevedeva quattro come consuetudine: l’Adagio fu forse trasferito nella seconda Sonata) individua uno stile personale che recupera anche modelli del passato che affranca il pianoforte dal suo ruolo di accompagnamento e limita il risalto della parte del violoncello All'espressione desolata che domina nel primo movimento si contrappongono sia il carattere leggero e stac cato del breve Allegretto quasi Menuetto in la minore sia il conclu sivo Allegro in stile fugato che è un vero e proprio omaggio a Bach a cominciare dal tema tratto dal Contrapunctus XIII dell'Arte della Fuga Al violoncello dedicò diverse composizioni anche Camille SaintSaëns uno dei protagonisti della rinascita della musica da camera in Francia Nel compose la Romanza in fa maggiore op inizialmente pensata come un brano per corno e orchestra pezzo dall'intonazione malinconica con la sua estesa melodia che si dipana sugli accordi del pianoforte e che si increspa solo nella sezio ne centrale Al violoncello è destinato anche il pezzo più celebre del Carnaval des Animaux «grande fantasia zoologica» per piccola orchestra scritta nel per festeggiare con gli amici il martedì grasso nella casa del violoncellista Charles Lebouc Suite piena di humour ma anche "scottante" perché tutti gli animali rappresentati erano caricature di personaggi dell'ambiente musicale parigino (tanto che SaintSaëns decise di non pubblicarla) Anche il Cigno penultimo dei pezzi era una feroce parodia del melodizzare lezio so e sentimentalistico ma riscosse un tale successo che divenne subito una pagina popolarissima adottata anche nel dal coreo grafo Michel Fokine per un assolo della ballerina Anna Pavlova Altra melodia celebre e struggente è il Vocalise di Sergej Rachmaninov Anche in questo caso si tratta di una pagina estratta da un ciclo più ampio e poi sottoposta a un'infinità di arrangiamenti (una versione orchestrale fu realizzata dallo stesso Rachmaninov): era l'ultimo pezzo (senza testo e dedicato alla cantante Antonina Nejdanova) di una raccolta di Romanze per canto e pianoforte del pezzo così melodico da sembrare una sfida alla musica moderna ma in realtà modellato nella sua struttura sullo stile melodico di Bach Oggetto di numerose trascrizioni è stato anche Le Grand Tango di Astor Piazzolla composto nel su richiesta di Mstislav Rostropovich che lo eseguì la prima volta nel a New Orleans Esempio della perfetta fusione tra stile porteño e classico con tutte le caratteristiche melodiche armoniche e ritmiche del tango ma inserite nella struttura di una forma sonata con una mar cata differenziazione di caratteri espressivi e con un'ampia sezione di sviluppo chiara eredità degli studi in Francia con Nadia Boulanger che Piazzolla considerò la «sua seconda madre» Gianluigi Mattietti 12 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium LUIGI PIOVANO LUISA PRAYER violoncello pianoforte JOHANNES BRAHMS ( ) Sonata in mi min op per violoncello e pianoforte Allegro non troppo Allegretto quasi Minuetto Allegro CAMILLE SAINTSAËNS ( ) Le Cygne dal Carnevale degli Animali Romanza in fa magg op SERGEJ RACHMANINOV ( ) Vocalise op n ASTOR PIAZZOLLA ( ) Le Gran Tango per violoncello e pianoforte (dedicato a Mstislav Rostropovich) con il sostegno di: EDERICO MONDELCI diplomato con lode in sassofono al Conservatorio di Pesaro ha studiato canto composizione e direzione d’orchestra diplomandosi poi al Conservatorio Superiore di Bordeaux Ha suonato come solista in tutto il mondo con le più importanti orchestre tra le quali la Filarmonica della Scala con Ozawa Al Festival Mondiale del Sassofono ha rappresentato l’Italia in Germania Giappone Stati Uniti Spagna e Italia; dalla sua esibizione al Festival di San Pietroburgo collabora con la Moscow Chamber Orchestra con cui ha registrato i Tanghi di Piazzolla Profondamente interessato alla musica contemporanea ha eseguito in prima a Manchester Cyberbird per sassofono pianoforte e orchestra di Yoshimatsu con la BBC Philarmonic Orchestra diretta da Brabbins e i due concerti per sassofono e orchestra premiati al Concorso Internazionale di Composizione del Agosto di Bologna con la Toscanini di Parma Ha inciso vari CD che comprendo no tra l’altro l’opera completa per sassofono e pianoforte di Koechlin Mondelci affianca a quella di solista un’importante attività di direttore d’orchestra con un repertorio che va dalla musica sinfonica classica e romantica alla lirica alla letteratura del Novecento Ha in attivo collaborazioni tra l’altro con l’Orchestra del Teatro Bellini di Catania l’Orchestra Haydn di Bolzano l'Orchestra Giovanile del Teatro Marinsky di San Pietroburgo l’Orchestra Sinfonica di San Remo l’Orchestra Sinfonica del Lazio alla guida della quale è stato al nuovo Auditorium di Roma Ha diretto produzioni operistiche di autori italiani del Settecento in festival internazionali come il St Petersburg Music Festival Tra i prossimi impegni figurano l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo la New Zealand Symphonic Orchestra tours in Germania Francia USA F AOLO BIONDI a dodici anni ha suonato con l’orchestra sotto la direzione di G Taverna R Abbado e R Chailly Subito dopo ha vinto il primo premio assoluto nei Concorsi di Osimo e La Spezia ha tenuto i suoi primi concerti in Italia facendosi apprezzare ovunque per la spiccata sensibilità musicale riconosciuta anche da pianisti di fama internazionale A sedici anni è stato l’unico finalista italiano al Concorso Internazionale di Senigallia e dopo aver conseguito la maturità classica si è diplomato con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Milano Ha tenuto recital solistici per importanti società concertistiche Italiane riscuotendo unanimi consensi di pubblico e di critica Dal ha iniziato a dedi carsi con passione alla musica da camera specializzandosi nel repertorio per duo soprattutto quello con sassofono violoncello e flauto vincendo Concorsi nazionali ed internazionali e tenendo concerti con strumentisti di fama internazionale per le più importanti associazioni concertistiche italiane quali l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma La Filarmonica Laudamo di Messina gli Amici della Musica di Palermo gli Amici della Musica di Ancona gli Amici della Musica di Vicenza la Lipizer di Gorizia l’Emilia Romagna festival l’Ente Concerti di Pesaro Interprete versatile il suo vasto repertorio comprende anche brani dell’opera lirica brani jazz e avendo studiato composizione propri arrangia menti Dal è docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica di Pesaro P Sassofonista e compositore americano nato nel Massachusetts nel allievo di Lennie Tristano trasferitosi nel in Francia dove ha coltivato il jazz d'avanguardia Philip Wells Woods è ritornato negli Stati Uniti nel conquistandosi la fama di uno dei più raffinati altosassofonisti del jazz contempo raneo Del suo linguaggio musicale influenzato a Charlie Parker (di cui ha anche sposato la vedova) è un piccolo saggio la Sonata per Sassofono contralto e pianoforte brillante lavoro del in quattro movimenti caratterizzato da venature hard bop da continui cambiamenti di tempo e di tonalità da frequen ti zone aleatorie lasciate all'improvvisazione Dal mondo del jazz viene anche Julian Joseph pianista e compositore inglese nato nel cresciuto musicalmente a Boston dove è entrato in contatto con Winton Marsalis e Bob McFerrin poi a Londra dove ha collaborato anche con Viktoria Mullova e Evelyn Glennie Per Federico Mondelci ha composto The Road of Kharma esempio del suo stile che combina elementi classici con gli sviluppi più avanzati del jazz Dedicata a Mondelci è anche Gate di Graham Fitkin compositore inglese nato nel allie vo di Louis Andriessen al Conservatorio dell'Aia molto attivo nella musica per gli spettacoli di danza e nel repertorio destina to agli ensembles di pianoforti e al sax: lo testimoniano numero se composizioni come Hurl Ironic Turning Game Show per sax e orchestra Watching e Gate per sax e pianoforte esemplare quest'ultima (del ) del suo linguaggio semiminimalista caratterizzato da una forte propulsione ritmica da un'estrema chiarezza della scrittura anche spigolosa meccanica e reitera tiva fatta di blocchi armonici contrapposti che rimanda a Stravinskij e ad Andriessen Al risale anche Four Pictures from New York di Roberto Molinelli grande lavoro per sax e orchestra (poi trascritto per sax e pianoforte e per altri organi ci) ancora dedicato a Mondelci Nei quattro movimenti il qua rantaquattrenne compositore marchigiano ha voluto descrivere alcune atmosfere di New York: lo spettacolo del sorgere del sole tra i grattacieli di Manhattan in Dreamy dawn la musica di Piazzolla in Tango Club una jazz ballad in Sentimental evening le atmosfere del musical in Broadway night Da una suite scritta per uno spettacolo di danza deriva invece Conductus di Federico Mondelci lavoro del articolato in due parti: la prima per sax tenore basata su libere improvvisazioni intorno a una scala modale la seconda concepita invece per essere eseguita contem poraneamente dal sax soprano e dal sax contralto per esplorare tutte le interferenze armoniche tra i due strumenti Come inter prete Mondelci è sempre stato molto attento al repertorio "colto" del sax nel Novecento e ha dedicato cd monografici a Koechlin a Giacinto Scelsi ai Tanghi di Piazzolla E Piazzolla non poteva mancare in questo concerto con due pezzi notissimi: il virtuosistico Libertango del giocato su sottili variazioni di una cellula tematica e su un incalzante crescendo sostenuto da una semplice e geniale linea melodica; e lo struggente Oblivion che incarna l'anima triste e malinconica del tango composto nel per il film Enrico IV di Marco Bellocchio e usato anche da Marco Tullio Giordana nel film La meglio gioventù Gianluigi Mattietti 13 luglio VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea FEDERICO MONDELCI PAOLO BIONDI sassofoni pianoforte PHIL WOODS () Sonata per sassofono contralto e pianoforte Allegro Slowly Moderato Freely JULIAN JOSEPH () The Road of Kharma GRAHAM FITKIN () Gate per sassofono soprano e pianoforte FEDERICO MONDELCI ( ) Conductus ROBERT MOLINELLI () Four Pictures from New York Dreamy dawn Tango Club Sentimental evening Broadway night ASTOR PIAZZOLLA ( ) Oblivion Libertango con il sostegno di: LISSÒ VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi Ha iniziato a studiare piano con la nonna la professo ressa Anastasia Virsaladze Dopo aver frequentato il conservatorio ha lasciato la città natale e si è trasferita a Mosca dove ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak A vent’anni si è aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Tchaikovsky Elissò Virsaladze insegna regolarmente al Conservatorio di Mosca e alla München Musikhochschule A ventiquat tro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau in occasione del quale è stata annoverata dalla stampa internazionale tra i grandi interpreti contemporanei di Schumann Elissò Virsaladze si esibisce regolarmente in Europa Con il repertorio di musica da camera e con orche stre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tournée nel Nord America in Giappone e in Europa Si è esibita con le più prestigiose orchestre collaborando con i più importanti direttori d’orchestra Ha inciso per Live Classics E I luoghi del Festival - Sermoneta e il Castello Caetani Il Castello Caetani si erge maestoso sul paese di Sermoneta dominando l'intera Pianura Pontina. Costruito agli inizi del 1200 dagli Annibaldi, si arricchì nel tempo di opere di difesa che dovevano renderlo quasi inespugnabile. Conobbe assalti e guerre, ospiti famosi (Federico III nel 1452, Carlo V nel 1536, Lucrezia Borgia che ne fu "padrona" quando Papa Alessandro VI Borgia espropriò i Caetani) e momenti di pace festosa. Il castello è certamente uno dei monumenti tra i più integri dell'antica architettura medievale del Lazio e dell'Italia. Alla Fondazione Roffredo Caetani è affidata la sua custodia e conservazione. Della rocca del XII sec., costruita dagli Annibaldi, rimangono solamente il Maschio e la controtorre detta Maschietto che dominano una corte quadrangolare (Piazza D'Armi). Il resto fu demolito dagli stessi Caetani quando ricostruirono la Sala dei Baroni (modificata nel XV secolo dai Borgia) e il contiguo edificio detto "Casa delle Camere Pinte". Sul finire del 1400 fu costruita la Casa del Cardinale Valentino Borgia. Sempre i Borgia completarono il complesso edilizio con opere di fortificazione comprendenti anche la "Cittadella" su disegno di Antonio da Sangallo. All'esterno di questi edifici una poderosa cinta muraria, ancora nella sua veste originaria, li avvolge e li protegge. Nel recente passato, durante la battaglia di Anzio del 1944, il Castello è stato abitato ancora dai Caetani e dai loro coloni fuggiti dalla Pianura Pontina. Successivamente ha ospitato giovani interessati a problemi sociali e ragazzi dei paese bisognosi di educazione e di studio. Il Castello si presenta oggi, nonostante i secoli trascorsi, integrato con il paese che lo circonda. Attualmente, e già da più di un quarto di secolo, il castello diviene luogo di incontri culturali ed è abitato per un lungo periodo dell'anno da artisti e studiosi di varie discipline. In primavera ci sono i restauratori dei dipinti murali dei corsi organizzati dall'ICCROM (Centro Internazionale degli Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali). Il lavoro dei corsisti sugli affreschi all'interno della "Casa della Camera dei Pinti" o sui graffiti delle prigioni e della facciata dell'edificio Vecchia Cucina - Casa Camere Pinte, rappresenta il movimento applicativo e conclusivo del corso teorico che si svolge per tutto l'anno a Roma. In estate il Castello diviene sede naturale del Festival Pontino di Musica e centro di studi musicali di interpretazione e perfezionamento strumentale organizzati dal Campus Internazionale di Musica. Oltre al Festival Pontino si svolgono saltuariamente stages di architettura, urbanistica, sociologia, ecologia, mostre, congressi e altre attività che si protraggono per tutto l'inverno, quando il Castello è oggetto prevalentemente di visite da parte di turisti e alunni delle scuole. (fonte www.comune.sermoneta.latina.it) Composti nel quando Schumann aveva anni Papillons sono dodici miniature precedute da una Introduzione (Moderato) ispirate al romanzo Flegeljahre di Jean Paul Richter Romanzo che parla di «un ballo mascherato irreale e pieno di sorprese e di illusioni» con due per sonaggi Walt e Wult che prefigurano Florestano e Eusebio Lo stret tissimo legame con questa fonte letteraria è testimoniato dal mano scritto musicale nel quale Schumann annotò anche i numeri dei capi toli e frasi tratte dal romanzo (nell'ultima pagina ad esempio si legge «I rumori della notte di carnevale si spengono l'orologio della torre suona le sei») E nella musica si coglie tutta l'atmosfera di festa e di danza che avvolge la vicenda La stessa atmosfera ritorna quattro anni dopo nel celeberrimo Carnaval op (nel quale viene anche citato un tema di Papillons): una sere di vivide scene musicali che compren dono ovviamente il valzer un ritratto della sua fidanzata Ernestine von Fricken (in Estrella) uno della sedicenne Clara (in Chiarina) un autoritratto che mostra la doppia natura del compositore da un lato il giovane appassionato e estroverso (Florestano) dall'altro il poeta introverso e sensibile (Eusebio) un omaggio alla commedia dell'arte (Pierrot Arlequin Pantalon et Colombine) una marcia che evoca l'i deale battaglia di Schumann (e della sua immaginaria Lega di David) contro i filistei dei simboli enigmatici come la silenziosa Sphinx o l'a crostico ASCH (che è insieme il luogo di nascita di Ernestine e la cellu la musicale tratta dal nome di Schumann: la mi bemolle do si) Al genere della miniatura della pièce de caractère appartengono anche i Sei momenti musicali di Schubert delicati bozzetti profondamente poetici privi però non solo di un idea programmatica ma anche di un carattere unitario poiché composti in periodi diversi tra il e il Il primo (Moderato) che si apre con una melodia esposta paralle lamente dalle due mani ha la grazia di un minuetto con un episodio centrale misterioso e sognante L'Andantino costruito come un rondò su un ritmo di barcarola in / è dominato da un canto pieno di pathos che sfocia in un finale delicatissimo Il terzo momento musica le il più celebre è un breve Allegro moderato in fa minore dal caratte re ballabile pieno di mordenti vicino allo spirito della musica unghere se (anche se era già stato pubblicato nel con il titolo Air russe) Il Moderato è invece il pezzo più sviluppato della serie quasi un moto perpetuo dal carattere bachiano con una parte centrale che suona come una delicata berceuse L'Allegro vivace è una specie di scherzo basato su un ritmo ostinato audaci modulazioni contrasti dinamici che creano un'atmosfera demoniaca Il ciclo si conclude con un delizio so Allegretto (anche questo già pubblicato con il titolo Plaints d'un troubadour) pervaso da un grande lirismo ma con un trio dal caratte re corale La Rhapsodie espagnole (folies d'Espagne et jota aragonesa) di Liszt rappresenta una breve incursione nel folklore spagnolo da parte di un compositore che aveva coltivato per tutta la vita l'interesse per quello ungherese Composta nel e pubblicata nel è un pezzo brillante e descrittivo dove i caratteri spagnoli sono mere allu sioni e la scrittura pianistica sfoggia un tale virtuosismo che la Rhapsodie espagnole superò in popolarità le Rapsodie ungheresi Gianluigi Mattietti 14 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani In ricordo di Tonino D’Erme ELISSÒ VIRSALADZE pianoforte ROBERT SCHUMANN ( ) Papillons op Carnaval op (Scènes mignonnes sur quatre notes) Preambule Quasi Maestoso Pierrot Moderato Arlequin Vivo Valse Noble Un Poco Maestoso Eusebius Adagio Florestan Passionato Coquette Vivo Réplique L’Istesso Tempo (Sphinxes) Papillons Prestissimo ASCH SCHA (Lettres dansantes) Chiarina Passionato Chopin Agitato Estrella Con Affetto Resonnaissance Animato Pantalon et Colombine Presto Valse Allemande Molto Vivace Paganini Intermezzo Presto Aveu Passionato Promenade Comodo Pause Vivo Marche des Davidsbündler contre Les Philistins FRANZ SCHUBERT ( ) Moments musicaux op Moderato Andantino Allegro moderato Moderato Allegro vivace Allegretto FRANZ LISZT ( ) Rhapsodie espagnole 'ORCHESTRA DA CAMERA DELLA FILARMONICA DI RAZGRAD attiva dal per volontà del Ministero dei Beni Culturali di Sofia è diventata orchestra stabile nel E’ costituita dalle prime parti dell’orchestra Filarmonica di Razgard ed è cono sciuta per la vastità del suo repertorio dai grandi classici fino alle opere dei più importanti compositori viventi Hanno collabo rato con l’orchestra i più importanti solisti e direttori bulgari e nell’ultimo decennio l’orchestra ha ospitato solisti di fama inter nazionale L'Orchestra si è esibita con grande successo in diversi paesi europei: Germania Italia Svezia Grecia Turchia e vari paesi dell’est Nel repertorio dell'Orchestra resteranno indimenticabili le esecuzioni di musica sacra come lo Stabat Mater di Pergolesi di Rossini ed i pomeriggi musicali presso la Filarmonica con le esecuzioni di quasi tutte le sinfonie di Mozart della Quinta e della Nona Sinfonia di Shostakovich i Requiem di Verdi e Mozart la Nona Sinfonia di Beethoven e diverse altre L’orchestra da Camera di Razgrad ha partecipato come orchestra ospite al Festival Internazionale di “Klaipen” in Taiwan per le celebrazioni del ° di Mozart eseguendo sinfonie e arie d’opera di Mozart Ha partecipato come orchestra di supporto per vari masterclass e corsi di perfezionamento per pianoforte e orchestra in Svezia Taiwan Kazakistan L ASSIMO LAMBERTINI nel è stato nominato direttore musicale della Latvian Philarmonic Chamber Orchestra di Riga e dal è stato nominato direttore musicale dell’Alpen Adria Kammerphilarmonie (Austria) Dal è direttore ospi te regolare della Mikkeli City Orchestra (Finlandia) e dal dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari Vincitore di numerosi premi tra cui il primo premio assoluto nel Concorso “Città di Genova” nell’Ottobre gli viene assegnato il presti gioso premio internazionale “Beato Angelico per l’Europa” per l’importante e qualificata opera di divulgazione e valorizzazione della cultura lettone e baltica in Italia ed Europa Ha diretto concerti e opere tra l'altro presso: Teatro Regio di Parma Teatro Dal Verme e Conservatorio di Milano Aula Magna della Sapienza a Roma Ravenna Festival Festival Pontino Bologna Festival Festival Umberto Giordano Itinera Festival Teatro Chiabrera di Savona Teatro Municipale di Piacenza Teatro V Emanuele di Messina Teatro Giordano di Foggia Teatro Piccinni di Bari Filarmonica di Trento Filarmonica di Rovereto; ed in molte località in Austria Germania Scandinavia Paesi Baltici Repubblica Ceca Bulgaria Usa e altri Paesi Ha collaborato con solisti quali M Maisky I Grubert A Bornkamp F Cossotto G Di Stefano K Ricciarelli R Bahrami M Fornaciari L Vignali A Ruggiero R Casale G La Licata G Tomassi R Prosseda E Pompili e molti altri Ha registrato per la RAI ed Enti radiotelevisivi di diverse nazioni; ha inciso per Edipan e Materiali Sonori Attualmente incide per Art in Concert di New York M ANYA KIROVA soprano nata in Bulgaria perfeziona l’aspetto musicale e vocale con i Maestri Katerina Vichenko e Irina Blasevich Vince numerosi concorsi tra i quali il Concorso Lirico Internazionale di Mosca nel il Concorso Nazionale "Enescu" di Bucarest Primo Palcoscenico di Lubliana nel e Ha debuttato nel in Traviata al Teatro Lirico di Sofia interpre tando successivamente numerosi ruoli quali : Rosina (Barbiere di Siviglia) Dorabella (Così fan tutte) (Serva Padrona) Mimì (La Boheme) Violetta (La Traviata) Ha cantato al Teatro Lirico di Mosca Teatro Comunale di Minsk Manoel della Valletta (Malta) Isabel de La Catolica di Granada (Spagna) Numerose inoltre sono state le registrazioni eseguite in duo voce e pianoforte con il pianista Artur Plashevich l’ultima delle quali è stata commissionata dal dipartimento Cultura e attività Culturali del Comune di Sofia per il ° anniversario di Mozart Tra le registrazioni incise da Tanya Kirova si ricorda il Requiem di Verdi per soli coro e orchestra in occa sione della stage delle vittime di Velicutarnov Dal è solista presso il Teatro Opera e balletto di Poltava T Jacob Gershowitz nato da una coppia di ebrei russi immigrati negli Stati Uniti trascorse l'infanzia nei quartieri più popolari di New York ascoltando vecchie canzoni ragtime blues e imparando a suonare il pianoforte a orecchio Quando cominciò a lavorare come pianista e compositore cambiò nome in George Gershwin secondo una pratica diffusa a quei tempi tra gli immigrati che si inserivano nel mondo dello spettacolo Dalla sua prima pubblicazione nel quando aveva appena anni fino alla sua morte prematura nel Gershwin compose più di songs che gli assicurarono una fama mondiale che entrarono nel repertorio di grandi cantanti (come Ella Fitzgerald e Billie Holiday) che furono apprezzati per l'immediatezza dell'espressione melodica e per la raffinata scrittura armonica Formò una coppia stabile con il fratello Ira autore dei testi e insieme diedero alla luce numerose commedie musicali di successo a partire da Lady Be Good del che comprendeva la canzone The Man I Love; poi nel Oh Kay storia di contrabbandieri nell'epoca del Proibizionismo con la canzone Someone to watch over me; Girl Crazy interpretato nel da Ginger Rogers e Ethel Merman che cantò I Got Rhythm; Of Thee I Sing del che vinse il Premio Pulitzer Nel George e Ira misero in scena l'opera Porgy and Bess (con il cele berrimo Summertime) sperimentando un'originale commistione tra la tradizione del song e del blues con la struttura del melodramma ottocentesco I songs costituiscono anche la base della produzione orchestrale "colta" di Gershwin genere che coltivò sulla spinta del successo ottenuto nel con Rhapsody in blue componendo poi il Concerto in Fa Un americano a Parigi i Tre Preludi per pianoforte del : due movimenti veloci e ritmati pieni di ritmi sincopati che inquadrano un Andante con moto e poco rubato cullante come una ninna nanna Anche Aaron Copland veniva da una famiglia di ebrei russi immigrati e anche lui si orientò verso un linguaggio che fondeva elementi del jazz e del folklore americano con le forme orchestrali di tradizione europea Ne sono un esempio HoeDown sezione finale del balletto Rodeo composto nel oltre che Paisaje Mexicano e Danza de Jalisco che fanno parte dei Latin American Sketches del delicati bozzetti dal carattere descrittivo e dall'orchestrazione molto trasparente La tradizione del song prosperò grazie ad una serie di celebri autori che seguirono le orme di Gershwin come Harold Arlen che scrisse più di songs tra i quali lo struggente Over the Rainbow scritto nel per il film Il mago di Oz Strangers in the Night considerata la più celebre canzone d'amore di tutti i tempi è stata scritta e cantata nel da Frank Sinatra che ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia Sinatra contribuì anche alla fama di My way canzone scritta da autori francesi nel (con il titolo Comme d'habitude) e poi adattata da Paul Anka con un testo inglese che parla di un uomo maturo che traccia un bilancio della sua vita cele brazione del mito americano del selfmade man divenuta così famosa da contare più di diverse incisioni Altro hit che celebra il mondo americano è New York New York song di John Kander con le parole di Fred Ebb per l’omonimo film musicale di Martin Scorsese del interpretato da Liza Minnelli e Robert De Niro Gianluigi Mattietti 15 luglio DOMENICA ore Priverno Piazza del Comune RAZGRAD PHILHARMONIC CHAMBER ORCHESTRA MASSIMO LAMBERTINI direttore TANYA KIROVA soprano ANDREW LLOYD WEBBER ( ) Cats fantasia sinfonica GEORGE GERSHWIN ( ) The Man I Love JOHN KANDER / FRED EBB New York New York AARON COPLAND ( ) Paisaje Mexicano Danza de Jalisco GEORGE GERSHWIN I Got Rhythm GEORGE GERSHWIN Tre Preludi Allegro ben ritmato e deciso Andante con moto e poco rubato Allegro ben ritmato e deciso HAROLD ARLEN ( ) Over the Rainbow FRANK SINATRA ( ) Strangers in the night PAUL ANKA () My Way AARON COPLAND Hoe Down da Rodeo GEORGE GERSHWIN Someone to watch over me Summertime 18 luglio MERCOLEDÌ ore Lenola Anfiteatro “GIOVANI ARTISTI DAL MONDO” L O R A L E D A S A C C H I è nata a Como e ha iniziato lo studio dell’arpa a anni presso il Conservatorio di Musica di Como dove si è diplomata con lode Si è perfezionata con Alice Giles (Frankfurt a/M) Alice Chalifoux (Salzedo School USA) e con Judy Loman (Toronto University Canada) Dal ad oggi ha vinto l'eccezionale numero di competizioni interna zionali sia come solista che in formazioni cameristiche (Concours UFAM GMI Premio Galbiati TIM Rovere d’oro F Schubert ecc) Nel è stata la musicista europea selezionata per la Sinfonia Toronto Concerto Competition esibendosi con l’omonima orchestra al CBC Glenn Gould Studio (Toronto Canada) Ha suonato in numerosi festival in Europa Nord America Medio Oriente e Asia e ha rappresentato le arpiste italiane al ° ° e ° European Harp Symposium Con l’Allegro Ensemble ha realizzato un CD commercializzato nelle edicole da Amadeus oltre a tenere concerti per Children Crisis Italy sotto il patronato di Sarah Ferguson Floraleda Sacchi ha tenuto concerti con l'arpa a pedali celtica ed elettrica ed il suo repertorio spazia dalla musica barocca al pop con una particolare attenzione alla musica del ’ A Lione (Salle Varèse) si è esibita anche sulle preziose arpe storiche della Victor Salvi Foundation Numerosi sono gli spettacoli musico teatrali da lei ideati: tra i più recenti “I racconti del mistero” prodotto dal Teatro Sociale di Como e “I ricordi di Qwfwq” prodotto dal Planetario di Milano Si è esibita su numerose radio e televisioni (RAI Mediaset RSI ORF Dutch Radio BBC Radio France etc) I compositori che le hanno dedi cato brani sono: Peter Machajdik Paolo Castaldi David Clarck Little Dimitri Nicolau Donato Russo Gianluca Cangemi Jean Chatillon Luis Berenguer Ha inciso per: Stradivarius Adnarim Multimedia CNI Aulia Nel è apparso il suo primo CD per l'etichetta Philips in duo con il flautista Claudio Ferrarini È Harp Professor presso la Royal School of Music di Milano Nel è stata docente ospite presso il biennio di perfezionamento del Conservatorio “Boito” di Parma e ha tenuto masterclass in Europa Stati Uniti e Canada Dal è promotore e direttore artistico del LakeComo Festival Parallelamente alla musica ha studiato lingue straniere e musicologia Nel ha realizzato un libro sull’arpista inglese Elias Parish Alvars (Odilia Publishing) che ha rice vuto ottime critiche sulla stampa internazionale e il premio Harpa Award (Praga ) Sempre in campo letterario i suoi scritti sono stati pubblicati dall’editore PulcinoElefante e i suoi articoli sono apparsi in tutto il mondo su testate giornalistiche specializzate Floraleda Sacchi dirige la collana di musica per arpa di Alfieri & Ranieri Publishing e delle edizioni Amadeus Arte F I luoghi del Festival - Sperlonga Caratteristico borgo marinaro, lungo la S.S. Flacca, arroccato su una propaggine dei monti Ausoni, il monte S. Magno, e lambito dal mare Tirreno. Due laghetti, costieri - di S. Puoto e Lungo - a Nord, separano il territorio da quello del vicino comune di Fondi. Sperlonga è una ridente cittadina balneare che non ha dimenticato la sua origine agricola e che ha degli elementi caratterizzanti molto singolari: il paese, con viuzze strette che si inerpicano sul colle, gli improvvisi squarci sul cielo e sul mare, gli archetti che fanno delle abitazioni, dai lindi colori mediterranei spruzzati a calce, un tutt'uno, aprendosi inaspettatamente su cortili o altre viuzze, o su improvvisi squarci di cielo e di mare. Le spiagge di sabbia lunghe circa 10 Km., hanno nomi tipici: ad est, delle "Bambole", "Capovento", "Bazzano", 19 luglio GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium FLORALEDA SACCHI arpa LOU HARRISON ( ) Two Indian dances per arpa e sonagliere Jahla Avalokiteshvara JOHN CAGE ( ) Two pieces for prepared harp A room In a Landscape PHILIP GLASS () Metamorphosis Moderate Flowing Moderately fast Grotta di Tiberio DAVID C LITTLE () Specifications Misterioso ma preciso Risoluto ARVO PÄRT () Pari intervallo "Angolo"; ad ovest, della "Canzatòra" e "Amyclae". Le rocce, modellate dal vento e dalle grotte marine; le torri costiere di difesa; la collina rigogliosa di flora mediterranea, di uliveti ed orti. Il porticciolo per pescatori e piccole barche da diporto completano l' ambiente, di cui è parte importante l'Antro di Tiberio, portato completamente alla luce alla fine degli anni '50. Comprende una grotta-ninfeo, un grande vivaio ittico, resti di una imponente villa imperiale. Sul luogo è sorto il Museo archeologico nazionale, che raccoglie le ricostruzioni di grandi gruppi statuari che rievocano il mito di Ulisse, rinvenuti nell'area. Anche quest'anno, per il decimo anno consecutivo, Sperlonga è stata insignita dell'ambito riconoscimento di Bandiera Blu d'Europa. (fonte www.aptlatinaturismo.it) GYöRGY LIGETI ( ) Musica ricercata Sostenuto Mesto rigido e cerimoniale Tempo di Valse PETER MACHAJDIK () Nell’autunno del suo abbraccio insonne MICHAEL NYMAN () The Morrow Jack “Minimal harp” è un programma che ripercorre varie tappe del “minimalismo” e include brani precursori o riconducibili a questa via artistica musicale e filosofica Di “arte minimale” si inizia a parlare all’inizio degli anni ‘ quando il filosofo inglese Richard Wollheim intitola un suo saggio “Minimal Art” per descrivere le opere di pittori e scultori come Frank Stella Robert Rauschenberg Sol LeWitt Dan Flavin Robert Morris e Donald Judd che univano il concetto di “modulare” (che in musica diviene pulsazione ritmica e ripetizione) e di “essenziale” (una breve e ben definita cellula musicale) due caratteristiche che penetrano il design l’arredamento e la moda anche oggi In ambito musicale i nomi che vennero subito associati a questo stile furono quelli di Philip Glass Steve Reich e Terry Riley Tutti partono dall’esperienza di Cage (inconscio precursore di questo stile già sul finire degli anni ‘ quasi come lo fu Satie nelle sue prime composizioni pianistiche) e come Cage stesso furono profondamente influenzati nel loro sviluppo compositi vo dalla filosofia indiana e zen dagli IChing dalla ritmica della musica africana ed indiana e dalla prima musica elettronica degli anni ‘ un mix che alimenterà non solo il Minimalismo in se ma anche la musica pop e il “new age” espandendo quindi questo genere oltre quella che viene definita la “musica colta” Una caratteristica della musica minimale è il ritmo percussivo e trascinante unito ad una struttura armonica statica L’unione di questi elementi può colorarsi di sfumature etniche (come nei due brani di Harrison) può introdurre sperimentazioni sonore (come nella composizione di Little) rifarsi ad una costruzione armonica tipica della musica pop (come nella musica di Glass e Nyman) basarsi su serie numeriche (come nei brani di Cage) veicolare sentimenti di spiritualità e ascetismo (come nelle com posizioni di Pärt e Machajdik) o di arcaica semplicità (come nella musica di Ligeti) LOU HARRISON (): Two Indian dances per arpa e sonagliere (Jahla Avalokiteshvara) Lou Harrison americano noto sopratutto per il suo lavoro sui micro toni sul temperamento e per il concerto per pianoforte scritto per Keith Jarrett è stato il compositore sicuramente più influenzato dalla musica orientale (ha composto anche molte opere per strumenti etnici balinesi) Questi brani per arpa fanno parte di una collezione più ampia dedicata a questo strumento e composta nel Jahla è una danza indiana rapida e festosa caratterizzata dal costante ritorno alla nota base della scala (o meglio al Raga indiano) mentre Avalokiteshvara (cioè “la molto dolce”) è una danza più lenta e sommessa In entrambi i casi l’arpista improvvisa il ritmo delle sonagliere sia con i movimenti stessi dell’esecuzione (sonagliera sul braccio sinistro) sia con ritmiche indicate dal compositore stesso (sonagliera sul piede destro) Non possono esistere ovviamente due esecuzioni uguali di questi brani JOHN CAGE (): Two pieces for prepared harp (A room In a Landscape) Famoso per la sua conoscenza dei funghi (che lo fece diventare campione a “Lascia o raddoppia” di Mike Bongiorno) le sue performance o happening musicali (lo Steinway gran coda scaraventato nel Grand Canyon che distruggendosi crea incredibili effetti sonori) e il provocatorio ’’’ (un brano musicale fatto di silenzio in cui divengono musica gli eventi sonori che si verifi cano in quel lasso di tempo) John Cage resta una delle figure chiave del ‘ Per il suo aspetto provocatorio la sua musica può essere spesso osteggiata o superficialmente contestata ma in realtà è stata riferimento e ispirazione come i suoi scritti per tutti i principali (e più conservatori) compositori del ‘ I due brani per arpa “A room” () e “In a landscape” ( ) fanno parte della sua prima produzione e sono costruite su combinazioni numeriche: “A room” sui numeri pari ( e ) “In a landscape” sui numeri dispari ( oppure x ) Il primo brano si agita nello spazio angusto della “stanza” delimitata da sordine di carta tra le corde dell’arpa il secondo si espande senza fine in ogni possibile registro come un ampio paesaggio PHILIP GLASS (): Metamorphosis (Moderate Flowing Moderately fast) Scritte nel dal celebre Philip Glass le Metamorphosis sono una delle composizioni più famose e registrate di quest’autore che le ha concepite come pezzi da concerto e come performance per pianoforte e danza Le Metamorphosis sono : nelle prime vengono introdotti vari elementi che si mischiamo nella Metamorphosis n e ritornano all’origine nella Metamorphosis n (che è uguale alla prima) Eseguite sull’arpa da Floraleda Sacchi su indicazione del compositore stesso le Metamorphosis diven gono brani di grande resistenza e virtuosismo integrandosi perfettamente con lo strumento DAVID C LITTLE (): Specifications (Misterioso ma preciso; Risoluto) (dedicato a F Sacchi) Scritto per Floraleda Sacchi nel ed eseguito da lei in prima mondiale nell’agosto del ad Amsterdam Specifications è opera del compositore americano David Clark Little che definisce la sua musica un mix di matematica frattale e caos Dopo essersi laureato in chimica clavicembalo (con Gustav Leonhardt) e composizione David ha infatti creato il suo stile essenziale fatto di sperimentazioni sonore e ritmo incalzante Specifications comprende movimenti che possono essere eseguiti anche singolarmente Il secondo “Misterioso ma Preciso” enfatizza tecniche speciali sull’arpa alternando sezioni ritmico/percussive ad altre con suoni fluidi Il terzo movimento “Ripresa Risoluto” è una come una danza veloce con spettacolari salti verso il regi stro acuto Il titolo del pezzo si riferisce alla notazione specifica di cui si ha bisogno quando si vuole scrivere un brano per arpa con un idioma moderno ARVO PÄRT (): Pari intervallo Per il compositore estone Arvo Pärt si è coniato il termine “minimalismo sacro” Sono molte infatti le sue opere dedicate ad argomenti religiosi: “La Sindone” “Stabat Mater” “Magnificat” ecc Partito dall’atonalismo si rese conto dei limiti di questo stile e influenzato dal canto gregoriano e la musica barocca intraprese quella che lui definisce una via di purificazione cioè l’eli minazione di tutto ciò che era superfluo nella sua musica Ormai noto al largo pubblico e oggetto di molte incisioni e pubblica zioni Arvo Pärt è apprezzato soprattutto per la trasparenza emotiva delle sue opere il cui aspetto scarno è imbevuto di sincera e sentita spiritualità “Pari intervallo” realizzato dal compositore in versioni (per quartetto di flauti per organo e per arpa) è stato scritto nel secondo la sua tipica tecnica che così descrive: “Lavoro con pochissimi elementi una voce due voci Costruisco con i materiali più primitivi con l’accordo perfetto con una specifica tonalità Tre note di un accordo sono come campane Ed è perciò che chiamo questo metodo compositivo tintinnabulazione” GYÖRGY LIGETI (): Musica ricercata (Sostenuto; Mesto rigido e cerimoniale; Tempo di Valse) György Ligeti non si può definire un compositore minimale sebbene alcuni movimenti della raccolta Musica Ricercata datata lascino intendere un percorso chiaramente riconducibile a questo stile Il brano che apre la raccolta “Sostenuto” usa solo la nota di partenza e riferimento per l’accordatura: il La tutti i La dello strumento; e il brano è l’incalzare del ritmo che trasfor ma il La in una massa sonora e un grido Ci può essere qualcosa di più minimale di questo? Allo stesso modo il secondo brano “Mesto rigido e cerimoniale” famoso al largo pubblico perché incluso nella colonna sonora di Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick usa solo note (mi fa sol) distanziate rispettivamente dagli intervalli di mezzo tono e di tono L’alternarsi di queste due distanze è ciò che determina tutte scale musicali occidentali Solo il “Tempo di Valse” (poco vivace “à l’orgue de Barbarie”) introduce un nucleo musicale più complesso che però si ripete inceppandosi come un meccanismo prossimo a rompersi e nel valzer zoppicante affiora quella lacerante ironia che spesso contraddistingue le opere di questo compositore PETER MACHAJDIK (): Nell’autunno del suo abbraccio insonne (dedicato a F Sacchi) Allievo di Arvo Pärt Peter Machajdik slovacco si sta affermando sulla scena internazionale per le sue composizioni eseguite all’Opera di Berlino e in molti festival dedicati alla musica contemporanea “Nell’autunno del suo abbraccio insonne” è stato composto per e dedicato a Floraleda Sacchi nel Tra le varie fonti di ispirazione per questo brano prevalgono la polifonia e le armonie modali della musica antica in cui emergono linee melodiche tradizionali della musica dell’est Europa Come descrive lo stesso autore questo brano dimostra “come ciò che è essenziale e forse semplice può diventare un linguaggio musicale potente teso in questa composizione a un’atmosfera meditativa e contemplativa” MICHAEL NYMAN (): The Morrow Jack Noto al largo pubblico per le sue colonne sonore (tra cui spiccano quelle per i film di Peter Greenaway e “Lezioni di Piano”) Michal Nyman nonostante gli studi musicali compiuti iniziò la sua carriera come musicologo non come compositore I suoi primi scritti furono ovviamente dedicati alla musica di Cage e nel fu il primo ad applicare il termine “Minimalismo” alla musica tramutando in un genere quello che era un sentire diffuso Decidendo di dedicarsi alla composizione alla fine degli anni ‘ Nyman deve il suo successo principale al cinema e il suo tratto distintivo è stata per molti anni la sua musica per ensemble di fiati Dal si è dedicato ad un progetto che ripropone le sue passate composizioni messe a nudo nella chiave più minimale ed essenziale possibile: un pianoforte o un arpa solista in cui deve prevalere la melodia e la musica in se senza nessuna delle innumerevoli possibilità timbriche che può offrire un’orchestra “The Morrow” fa parte della colonna sonora del film fanta scientifico “Gattaca” del “Jack” è tratto invece dal film “Wonderland” del Floraleda Sacchi (© ) ICHELE DI TORO è un giovane musicista vero talento del pianoforte Nato nel ha sempre frequentato diversi ambiti musicali eseguendo con la stessa passione il repertorio classico jazz e pop traendo maggiore ispirazione dalla musica afroamericana per creare un suo stile unico e trasversale Spinto dalla curiosità verso generi differenti e forte di una virtuosistica tecnica pianistica con la musica ha un rapporto giocoso che emerge nella libertà e freschezza con cui utilizza i vari linguaggi musicali: dal rigore ed eleganza della musica classica alla vigorosa e gioiosa sonorità dello stride piano da atmosfere più liriche e nitide melodie a fraseggi moderni e precisi ritmici ed eloquenti Il discorso musicale è sempre pronto a cogliere suggestioni esterne e interiori e nelle sue improvvisazioni emergono rimandi e citazioni che superano ogni limite di genere Una particolarità delle esecuzioni sono le introduzioni momenti musicali in cui il musici sta è chiamato a presentare se stesso ed il brano ai quali Michele attribuisce una notevole impor tanza e a cui riserva molta cura ed attenzione Originario di Sant'Eusanio del Sangro Michele di Toro si è diplomato con il massimo dei voti la lode e la menzione speciale presso il Conservatorio LD’Annunzio di Pescara; si è perfezionato presso l’Ecole Normale de Music A Cortot di Parigi ottenendo il diploma di esecuzione rilasciatogli all’unanimità Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali tra cui il Concorso Internazionale per pianisti jazz Martial Solal tenutosi a Parigi; inoltre ha vinto il Premio per pianisti jazz F Gulda assegnato con una menzione speciale della giuria per la migliore esecuzione di un brano composto dallo stesso Gulda Suona in presti giosi teatri nazionali internazionali e jazz club e collabora con importanti associazioni concertisti che Ha partecipato a manifestazioni come Iseo Jazz Concerti del Tempietto (Teatro di Marcello Roma) è ospite regolare del Museo della Scienza di Milano della Settimana Mozartiana di Chieti e ha fatto parte della Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra Ha effettuato tournée in Galles e a Oxford Dal ogni anno riscuotono grande successo le sue esibizioni per piano solo ed in trio (con Massimo Manzi Lucio Terzano Yuri Goloubev e Marco Zanoli) presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano Nell'aprile è iniziata una collaborazione con Dado Moroni "Cutting Contest" una sfida musicale in cui i due pianisti si affrontano a colpi di note e di bravura Ha ricevuto gli apprezzamenti di Maurizio Pollini e Antonio Ballista e ha collaborato con Paolo Fresu Franco Cerri Enrico Intra Gianni Ferrio Barbara Casini Tiziana Ghiglioni Franco Ambrosetti Lino Patruno e Irio de Paula Una sua rivisitazione del brano L’importante è finire celebre successo di Mina è stata inclusa in un progetto discografico realizzato dalla Civica Jazz Band di Enrico Intra M I luoghi del Festival - Fondi La città di Fondi, famosa fin dall'antichità e molto importante per la sua posizione di confine tra la regione laziale e quella campana, è situata al vertice di una pianura circoscritta dai monti Ausoni ed Aurunci e da un lembo del mar Tirreno. Città limitrofa di Terracina, Monte San Biagio, Lenola, Campodimele, Sperlonga e Itri, conta trentaduemila abitanti e dista 120 km. da Roma, 111 da Napoli, 60 da Latina. Il territorio ha una estensione di circa 15.000 ettari, reso suggestivo dalla presenza di tre laghi: di Fondi, Lungo e San Puoto. Tra le strade che attraversano il territorio emergono l'Appia, che attraversa la città in tutta la sua ampiezza, e la Flacca, che costeggia il litorale in tutta la sua estensione. Il centro storico accoglie monumenti importanti quali il Castello di Fondi, il Palazzo Baronale, la Giudea e il quartiere ebraico. Al di fuori del centro storico si possono ammirare la Chiesa e il Chiostro di San Francesco e tratti di Appia Antica, che collegava Roma alla lontana Brindisi. Il lido di Fondi, lungo circa 13 km, offre spiaggie di sabbia fine e dorata. In alcuni tratti, risulta essere intatta la duna che caratterizza la costa. Numerosi gli esercizi alberghieri, tra i più grandi d'Italia, che richiamano l'attenzione di numerosi turisti. (fonte www.aptlatinaturismo.it) "THINK MOZART JAZZIN'" "Pur utilizzando un linguaggio inusuale ed a tratti sorprenden te Michele Di Toro confessa la sua devozione per Mozart ed altri autori di un passato meno remoto Le sue note hanno una tale forza evocativa da far sembrare impropria l'espressione "piano solo" Si ha infatti la sensazione che gli autori da lui citati siano riuniti attorno alla sua "tavola armonica" invitati a conoscersi e ad assistere ad una esecuzio ne ricca di intrecci eleganti ed efficaci di brani da loro compo sti Oltre che all'interno dei singoli temi l'improvvisazione corre sui collegamenti tra i vari autori generando continuamente curiosità e sorpresa per chi ha il piacere di ascoltare questo concerto "live" Pietro Marincola 20 luglio VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea MICHELE DI TORO pianoforte Think Mozart Jazzin Libere interpretazioni in stile jazzistico WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Adagio für Glasharmonika KV Sonata n in do magg KV Adagio in do magg K Ave verum corpus K ICHARD STOLTZMAN nato nel si è laureato all’Ohio State University con una doppia specializzazione in musica e matematica Si è perfezionato all’University of Yale mentre seguiva le lezioni di Keith Wilson In seguito ha conseguito il dottorato con Kalmen Opperman alla Columbia University Fondatore del celebre Ensemble Tashi Stoltzman si è guadagnato fama internazionale per il suo modo realmente unico di suonare il clarinetto E’ stato il primo nella sto ria della Hollywood Bowl e della Carnegie Hall ad eseguire un recital per clarinetto Nel ha vinto il Premio “Avery Fisher” assegnato per la prima volta ad uno strumento a fiato Stoltzman si è esibito come solista in grandi orchestre e con famosi direttori come Levine Chailly Dohnànyi Aschenbach Il talento che esprime sia come musicista classico che di jazz è stato sempre apprez zato durante le sue tournées Stoltzman ha al suo attivo più di trenta incisioni comprese le due vincitrici del premio Grammy R INDA DI CARLO si è diplomata in pianoforte nel presso il Conservatorio F Morlacchi di Perugia con il massimo dei voti e la lode sotto la guida di Salvatorella Coggi Nel ha brillantemente conseguito il diploma in clavicembalo con Annalisa Martella Dal svolge attività concertistica in varie formazioni da camera come solista e in formazioni orchestrali sia in Italia che all'estero (Brasile Giappone Germania Tunisia Spagna Francia Svizzera e recentemente in Polonia con il Quintetto Bottesini) Ha collaborato tra gli altri con Pavel Berman Ciro Scarponi Alessandro Carbonare con il Quartetto Bernini il Quartetto di Cremona il Quartetto Fonè il mezzosoprano Marina Comparato Ha effettuato registrazioni per la Sagra Musicale Umbra e la Casa discografica Camerata Tokyo Dal presso il Campus Internazionale di Musica di Sermoneta (LT) è assi stente del M Richard Stoltzman con il quale si è esibita in recital nell’ambito del Festival Pontino (in trio con Bruno Giuranna) (con il Quartetto Fonè) e nel a Monastier per l’Associazione musicale Euterpe E’ continuista dell’Orchestra da Camera “I Solisti di Perugia” di cui è socio fondatore E’ maestro collaboratore al pianoforte presso la classe di canto del Conservatorio U Giordano di Rodi Garganico (Foggia) L NGELO E FRANCESCO PEPICELLI hanno studiato con il Trio di Trieste alla Scuola di Duino con Jones De Rosa e Baldovino alla Scuola di Musica di Fiesole con Filippini all’Accademia Stauffer e inoltre con Canino Palm e Geringas Il Duo Pepicelli ha ottenuto premi in numerosi concorsi di musica da camera nazionali e internazionali ed ha un’intensa attività concertistica che ha portato i due musicisti a suonare in duo o da soli per molte delle maggiori associazioni concertistiche italiane e in Francia Germania Giappone Spagna Austria Danimarca Belgio Repubblica Ceca Croazia Portogallo Polonia Stati Uniti Il Duo Pepicelli ha inciso l’opera completa per violoncello e pianoforte di Casella e Martucci (Dynamic) composizioni di Busoni Petrassi Cilea Margola e Nielsen (Bongiovanni); inoltre insieme al violinista Marco Rizzi e all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Marcello Panni ha registrato il Triplo Concerto il Concerto per violoncello e il Concerto per pianoforte e archi di Casella (Dynamic) Nel è stato pubblicato il cd "encore!" per la Casa Velut Luna con i bis del duo in occasione dei suoi anni di attività Nell’estate Naxos ha pubblicato un CD dedicato all’opera omnia per violoncello e pianoforte di Ferruccio Busoni e Ottorino Respighi E’ in continua espansione la collaborazione con compositori che hanno scritto e dedicato opere al Duo: Boccadoro Campogrande De Rossi Re Festa Mosca Rastelli Serafini e Straffelini Nel il Duo ha costi tuito insieme al violinista Mauro Loguercio il Trio Modigliani con il quale terrà prossimamente una tournée in Brasile e suonerà a Milano per la Società dei Concerti a Pisa per la Scuola Normale nonché in varie sedi il Triplo Concerto di Beethoven con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese A Esempio della prima maniera beethoveniana il Trio op del è un omaggio al «Trio dei birilli» di Mozart Composto originaria mente per clarinetto violoncello e pianoforte (poi il violino sosti tuì il clarinetto) è articolato in tre movimenti senza lo scherzo con un virtuosistico Allegro con brio seguito da un Adagio con espressione dominato da un motivo pieno di pathos del violoncel lo e da un un Tema con variazioni (Allegretto) basato sull'aria «Pria ch'io l'impegno» tratta dall'opera L'Amor marinaro di Joseph Weigl Per lo stesso organico è il Trio op di Zemlinsky anche in questo caso un'opera giovanile composta nel : e se il trio di Beethoven nasceva come un omaggio a Mozart quello di Zemlisnky mostra il suo debito nei confronti di Brahms che aveva preso il giovane compositore viennese sotto la sua protezione Stilisticamente simile al brahmsiano Trio op il lavoro di Zemlisnky mostra la stessa ricchezza armonica e una perfetta sin tesi tra intensità espressiva e senso dell'equilibrio formale soprat tutto nel primo movimento giocato sulla sottile ambiguità tra ritmo binario e ternario Composizione giovanile è ancora la Sonata per violoncello e pianoforte op che Francesco Cilea compose nel quando aveva appena anni e ancora fre quentava il Conservatorio di S Pietro a Majella di Napoli Questa Sonata come altre composizioni cameristiche e orchestrali di quel periodo sembra in sintonia con le più avanzate esperienze della musica strumentale europea anche se le espansioni liriche del movimento centrale («Alla Romanza») sembrano preannunciare il destino operistico di Cilea che solo un anno dopo comporrà la sua prima opera Gina Le due sonate per clarinetto e pianoforte che completano il programma scritte da due compositori quasi coeta nei provengono da continenti musicali lontani da quello europeo Songs of the Sea and Sky di Peter Sculthorpe evoca il mondo sonoro delle isole dello stretto di Torres che separa la Guinea dall'Australia Sculthorpe nato in Tasmania nel compositore precoce e fecondo formatosi all'Univesrità di Melbourne e poi a Oxford ha composto Songs of the Sea and Sky nel su com missione della Yale University È una suite in sette movimenti (successivamente trascritta per diversi organici anche per digeri du e orchestra d'archi) basata su un canto tradizionale dell'isola di Saibai (intonato nel secondo movimento e poi variato in Mission Hymn e nello struggente Lament) e su un vigoroso e ritmico Dance Song La Sonatina per clarinetto e pianoforte di Clare Fischer testimonia invece lo stile eclettico del compositore (in cui si fondono influenze del jazz con la musica brasiliana il boogie woogie ma anche con Stravinskij e Berg) ma all'interno di una struttura di impianto neoclassico Nato nel nel Michigan Fisher aveva composto nel un pezzo per clarinetto e orche stra (su temi di Duke Ellington e di Billy Strayhorn) richiestogli da Richard Stoltzman che dieci anni dopo gli commissionò anche questa Sonatina in tre movimenti ondeggianti tra stili diversi tra le energiche pulsazioni del primo movimento che richiamano Shostakovich il fragile equilibrio di ballata e aria del secondo gli intrecci contrappuntistici del terzo Gianluigi Mattietti 21 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani RICHARD STOLTZMAN clarinetto FRANCESCO PEPICELLI violoncello ANGELO PEPICELLI pianoforte LINDA DI CARLO pianoforte LUDWIG VAN BEETHOVEN ( ) Trio n in si bem magg op per clarinetto violoncello e pianoforte Allegro con brio Adagio con espressione Tema con variazioni FRANCESCO CILEA ( ) Sonata in re magg op per violoncello e pianoforte Allegro moderato Largo doloroso “Alla Romanza” Allegro animato PETER SCULTHORPE () Songs of Sea and Sky per clarinetto e pianoforte Prelude Saibai Interlude Mission Hymn Dance Song Lament Postlude CLARE FISHER ( ) Sonatina per clarinetto e pianoforte Energetic Slowly and freely Metrically steady with a lilt ALEXANDER VON ZEMLINSKY ( ) Trio in re min op per clarinetto violoncello e pianoforte Allegro ma non troppo Andante Allegro I luoghi del Festival - Il borgo e l’Abbazia di Fossanova Il sito dove sorge oggi Fossanova, a 5 km da Priverno, grazie alla sua posizione a ridosso della principale rete viaria del territorio (la via pedemontana e la via lungo l’Amaseno), ha rivestito un ruolo privilegiato nella storia degli stanziamenti locali; non a caso è stato abitato, e quasi senza soluzione di continuità, dall’età romana sino ai giorni d’oggi. Il toponimo fossa nova, da mettere forse in relazione con sistemazioni idrauliche connesse al fiume Amaseno, è documentato per la prima volta nel secolo XI a proposito della presenza di un monastero benedettino; monastero che Innocenzo II, intorno al 1134, concesse ai monaci dell’Ordine Cistercense. Da questo momento prese il via la costruzione del complesso abbaziale che verrà realizzato, pur riutilizzando molte delle preesistenti strutture romane e benedettine e adattandosi alla particolare morfologia del luogo, nel pieno rispetto della tradizione architettonica cistercense. La Chiesa abbaziale, dedicata a S. Maria, fu consacrata da Innocenzo III nel 1208. L’intera struttura monastica con tutti i suoi edifici, caratterizzati da una sobria ma aulica eleganza impreziosita da un raffinato apparato scultoreo, può essere riscoperta in ogni angolo del Borgo: il nucleo principale è costituito dalla Chiesa con il Chiostro su cui ruotano il Refettorio, la Sala capitolare, l’Infermeria dei monaci e la casa dell’Abate, dove morì S. Tommaso d’Aquino nel 1274. Subito fuori si stagliano l’Infermeria dei conversi (oggi sala per attività culturali e concerti), la Foresteria (sede del Museo medioevale) e i resti di quello che fu l’Ospizio per i pellegrini. (fonte Comune di Priverno) Mozart non amava il flauto Per questo sono poche le composizio ni destinate a questo strumento nel suo catalogo tutte scritte su commissione e in un ristretto arco di tempo tra il e il I Quartetti per flauto e archi e i due concerti per flauto nacquero infatti su richiesta di un gentiluomo olandese Ferdinand De Jean che aveva offerto a Mozart per questo lavoro fiorini e tutti hanno un carattere un po' leggero e brillante tipico all'epoca dei generi musicali che mescolavano archi e fiati Nel Quartetto in re maggiore K l'Allegro iniziale è una concisa forma sonata con una certa varietà di motivi nell'esposizione un esteso sviluppo quasi tutto in tonalità minore e uno stile espressivo che rimanda alla scuola di Mannheim Brevissimo l'Adagio centrale in si mino re è dominato dal canto malinconico del flauto come una roman za accompagnata dal pizzicato degli archi che sfocia direttamente in un Rondò finale pieno di brio Dietro commissione nacque anche due anni dopo il Divertimento per quartetto d'archi e due corni K : «Musica dei Robinig» la definì Mozart perché fu pro babilmente scritta per celebrare la laurea di Sigmund Robinig rampollo di una ricca famiglia salisburghese che commerciava il ferro e possedeva un laboratorio per la produzione dell'arsenico Dei sei movimenti quelli estremi (Allegro) conservano il carattere di serenata mentre i caratteri espressivi si concentrano nei movi menti centrali (dove la parte del violino primo sfoggia spesso una scrittura virtuosistica): ad esempio nell'Andante che è quasi una musica funebre in forma di variazioni su un tema in re minore o nei due Minuetti il primo dalla grazia francese il secondo dal carattere cupo e con due trii in tonalità minore Alle forme anti che in particolare alla sonata barocca e allo stile di Couperin rimandano le tre Sonate composte da Debussy nella sua ultima fase creativa tra il e il Nella Sonata per flauto viola e arpa gli strumenti sono trattati in maniera quasi orchestrale con raffinate combinazioni timbriche e una costruzione discontinua fatta di complessi incastri tematici e concepita come una progres siva accelerazione dal primo movimento (Lento dolce rubato) che dà l'impronta "pastorale" a tutta la Sonata attraverso l'Interludio centrale che si dipana come un languido minuetto fino all'Allegro conclusivo (Moderato ma risoluto) che esplode in una gioia dioni siaca ma anche con un richiamo alla Pastorale iniziale A differen za di Debussy che considerava questa sua Sonata «di una bellezza quasi imbarazzante» Ravel non diede mai grande importanza all’Introduzione e Allegro per arpa flauto clarinetto e quartetto d'archi: scrisse questo pezzo nel in una sola settimana (ma di duro lavoro) su richiesta del costruttore d'arpe Érard non lo inserì mai nel suo catalogo non ne fece menzione nella sua autobiogra fia Ma in questo raffinato divertissement di grande seduzione timbrica Ravel riuscì a sfruttare tutte le risorse dell'arpa che nell'Introduzione ha una funzione di accompagnamento ma poi acquista nell'Allegro un deciso ruolo solistico con una lunga cadenza che dimostrava come l'abile uso dei pedali permettesse di eseguire anche una musica molto cromatica e modulante Gianluigi Mattietti 22 luglio DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova MARIANA SIRBU violino ALFONSO GHEDIN viola MIHAI DANCILA violoncello PETERLUKAS GRAF flauto RICHARD STOLTZMAN clarinetto URSULA HOLLIGER arpa WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Divertimento in re magg K per flauto e archi (arr PeterLukas Graf) Allegro Andante Menuetto Adagio Menuetto Rondo Allegro CLAUDE DEBUSSY ( ) Sonata per flauto viola e arpa Pastorale Interlude Final WOLFGANG AMADEUS MOZART Quartetto in re magg K per flauto e archi Allegro Adagio Rondeau MAURICE RAVEL ( ) Introduzione e Allegro per arpa flauto clarinetto e quartetto d’archi LFONSO GHEDIN nato a Treviso ha compiuto gli studi musicali a Venezia per il violino ed a Napoli per la viola Appena diplomato è stato invitato a collaborare con il celebre “Quintetto Chigiano” ed in seguito è stato Viola Solista de “I Musici” “I Virtuosi di Roma” e “I Solisti Italiani” con i quali si è esibito anche con la viola d’amore E’ stato invitato ripetutamente da importanti festival di musica da camera come quelli d' Atene Rio de Janeiro Napoli ecc suonando con musi cisti di fama internazionale come Accardo Asciolla Brunello Campanella CaninoCarmignola Filippini Geringas Giuranna Meunier Pay Petracchi Quarta Schiff Wiley ecc Ha eseguito spesso la Sinfonia Concertante di Mozart suonando tra gli altri con Felix Ayo Mariana Sirbu e Uto Ughi E’ stato Prima Viola solista giovanissimo al Teatro “Carlo Felice” di Genova e in seguito all' Orchestra Sinfonica della Rai di Roma e per venti anni all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia Con quest’ultima ha eseguito in prima assoluta il “Concerto per Viola e Orchestra” di Giorgio Cambissa Dal fa parte del “Quartetto Beethoven di Roma” composto insieme a Felix Ayo Mihai Dancila e Carlo Bruno con cui effettua ripetutamente tournée in tutta Europa compresi i Paesi dell’Est in Canada USA Sud America Nuova Zelanda ed Australia suonando per le più prestigiose istituzioni musicali come il Teatro alla Scala di Milano il Lincoln Center di New York L’Opera House di Sidney la Filarmonica di San Pietroburgo il Konzerthaus di Wienna la Filarmonica di Berlino il Teatro Colon di Buenos Aires Tra le incisioni effettuate per Philips EMI Ricordi Dynamic Denon Unicef ricorda i Quartetti per archi di Paganini con Salvatore Accardo ed i Quartetti di Beethoven Brahms Fauré Schumann con il Quartetto Beethoven Con quest’ul timo ha vinto il Premio Abbiati della Critica italiana e nel e nel quello della Critica Argentina Dopo essere stato titolare della Cattedra di Viola nei Conservatori di Parma e S Cecilia di Roma alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo ed all’Accademia della Scala di Milano continua l’attività didattica tenendo corsi di perfezionamento e Master Classes Attualmente insegna nella “Scuola di musica di Fiesole” A IHAI DANCILA nato a Cluj in Romania ha iniziato i suoi studi al Liceo di Musica della sua città proseguendoli poi all'Accademia di Musica di Bucarest dove si è laureato Ha studiato il Violoncello con JSzekely GIarosevitch e JBonis Ha iniziato al carriera concertistica già duran te gli studi; ha suonato come solista in vari paesi d’Europa in Sud America Australia e Giappone Nel è stato uno dei fondatori del “Quartetto Academica” con il quale ha vinto primi premi ai Concorsi Internazionali di Liegi Monaco Ginevra e Belgrado ed ha effettuato numerose tournée attraverso l’Europa USA Canada ed Oriente Ospite regolare di alcuni dei più importanti Festival Musicali Internazionali ha collaborato con artisti come: Accardo Giuranna Stolzman Kavakos Campanella Pay Pressler Filippini Petracchi Quartetto Orlando Romero Canino Quartetto Bartok Dal Mihai Dancila é il violoncellista del “Quartetto Beethoven” di Roma con il quale effettua ripetute tournée in Europa USA Canada Sud America ed Australia Con questo comples so ha inciso la serie completa dei quartetti con pianoforte di Brahms Fauré e Schumann Nel insieme alle violiniste Mariana Sirbu Cristina Dancila e al violista Massimo Paris fondó il Quartetto Stradivari di cui è violoncellista Sin dal suo debuto il Quartetto Stradivari ha riscontra to un caloroso successo di pubblico e di critica ed è stato invitato ad esibirsi per numerose Società di Concerti e Festivals Internazionali in vari paesi europei Ha inciso per RadioTelevisioni in varie parti del mondo e per le case discografiche Decca Dynamic SchwannHarmonia Mundi DENON e per l’UNICEF Svolge da sempre attività didattica: ha insegnato all'Accademia di Musica di Bucarest alla Royal Irish Academy of Music di Dublino alla University of Limerick e tiene fre quentemente Corsi di Perfezionamento sia in Italia che in altri paesi dell'Europa in Giappone Cina e recentemente in Argentina M ETERLUKAS GRAF è nato a Zurigo nel città nella quale ricevette la sua prima educazione musicale Prima del diploma André Jaunet – il grande didatta con cui studiava a Zurigo – gli con sigliò di continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel Moyse Nel ottenne il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet e l’anno successivo il diploma in direzione d’or chestra con Eugène Bigot Nel divenne primo flauto solista della Winterthur Symphonie Orchester restandovi fino al Dal fu chiamato regolarmente nell’Orchestra del Festival Internazionale di Musica di Lucerna in qualità di primo flauto Nel vinse il primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e nel il Bablock Prize della H Cohan International Music Award di Londra Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert per flauto ed orchestra registrato all’età di anni si guadagnò immediatamente una reputazione artistica internazionale iniziando tre appassionate attività: una cameristica una concertistica ed una prettamente direttoriale Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tournée una ricca e pluripremiata discografia registrazioni radiofoniche e televisive Dal al è stato direttore stabile al Teatro d’Opera di Lucerna È stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam Biella Monaco di Baviera Imola Mainz Quebec Ramsgate Saarbrücken Sendai Salisburgo St Prex Sermoneta Sion Stoccarda Tokyo Vienna; dal al è stato professore nell’Accademia di Musica di Basilea Molti sono i compositori che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli altri Salm Bärtschi Bovey Fassbind Gasser Holliger Prinz Yamada Zimmermann È autore di tre importanti testi didattici pubblicati dalla casa editrice tedesca Schott (Checkup Interpretation e The singing flute) che nel loro insieme costituiscono uno dei più moderni metodi di studio per il flauto; di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto (pubblicati soprattutto dall’editore Zimmermann di Francoforte) ed è frequentemente invitato nelle giurie di importanti concorsi internazionali P RSULA HOLLIGER Molte delle sue interpretazioni sono considerate delle autentiche pietre miliari Ha realizzato importanti incisioni del repertorio classico in particolare brani del compo sitore del XVIII secolo Louis Spohr tra i quali citiamo la splendida registrazione della seconda con certante per arpa violino e orchestra eseguita con la English Chamber Orchestra diretta da Heinz Holliger Si distinguono le sue interpretazioni del Concerto per arpa di Händel con Trevor Pinnock e del Concerto per flauto e arpa di Mozart Interprete appassionata di musica contemporanea il suo virtuosismo ed il suo talento sono stati riconosciuti da numerosi compositori quali Elliott Carter Hans Werner Henze Heinz Holliger Witold Lutoslawski Ernst Krenek Frank Martin Toru Takemitsu e Isang Yun che le hanno dedicato alcune delle loro opere Nell’agosto del al Festival di Lucerna Ursula Holliger ha eseguito la prima del “ Orpheus Elegies” per oboe arpa e tenore leggero di Harrison Birtwistle Nel marzo ha presentato la prima europea di “Mosaic” di Elliott Carter recensita dal Neue Zurcher Zeitung come “un concerto per arpa eseguito con gran de maestria da Ursula Holliger” Ursula Holliger ha suonato in ogni parte del mondo come solista con ensemble e con le più famose orchestre del mondo e i loro direttori Per molti anni è stata ospite dei festival di Ittingen Lucerna e Sermoneta e ha inciso per le più famose case discografiche (Philips Deutsche Grammophon Archiv Claves Novalis ECM Orfeo Pan Classics MMG Camerata Accord Vox e Jecklin) Ursula Holliger suona sia l’arpa classica che l’arpa barocca che ha studiato alla “Musik Akademie der Stadt” di Basilea e al “Conservatoire Royal de Musique” di Bruxelles con Mireille Flour (allieva di M Tournier) Ha insegnato per molti anni alla “Musikhochschule” di Friburgo e alla “MusikAkademie” della sua città natale Basilea dove risiede Sin da giovane Ursula Holliger ha tenuto concerti di beneficenza in chiese e ospedali e prosegue attivamente il suo impe gno in alcune strutture in Svizzera e Germania Ha una profonda ammirazione per Albert Schweitzer ed è membro fondatore di un’organizzazione che intende proseguire l’opera del filantropo U I luoghi del Festival - L’area archeologica Privernum L'area archeologica, aperta al pubblico dal 1996, abbraccia una superficie di ca. 20 ettari ed è il risultato di un progetto comunale finalizzato al recupero dei resti monumentali della colonia romana di Privernum. Lavori ancora in corso stanno completando gli interventi di scavo e di restauro e, insieme, la realizzazione di tutte quelle infrastrutture necessarie ad una corretta fruizione: il parcheggio, il centro visitatori con punto di ristoro e i percorsi di visita. La storia di Privernum, antica città dei Volsci, poi municipio romano e successivamente colonia di cittadini di Roma, si articola e si diversifica attraverso più forme di insediamento caratterizzate ognuna da proprie strutture politico-amministrative e da scelte locazionali che si adeguavano, di volta in volta, a rispondere alle esigenze strategiche ed economiche dei vari momenti storici. La colonia romana, di cui si stanno rimettendo in luce le testimonianze archeologiche, fu fondata sul finire del secondo secolo a.C. in un sito di pianura, chiamato oggi Mezzagosto, posto all'interno della fertile vallata del fiume Amaseno e racchiuso fra le propaggini dei Monti Lepini e Ausoni; un luogo che si caratterizza come nodo naturale di un sistema viario che collega la valle del Sacco con la costa tirrenica e il porto di Terracina. La fertilità del territorio, insieme alla presenza di un tessuto viario di grande traffico, fu la ragione di un benessere economico e di un lusso cittadino ben denunciati dai resti architettonici e decorativi delle domus e degli edifici pubblici della città antica. Il sito di pianura fu abitato, senza soluzione di continuità, fino all'alto medioevo, quando la città, con il nome Piperno, fu trasferita sul colle che ancora oggi ospita Priverno. Il settore maggiormente indagato della città, limitato da un tratto delle mura urbiche, corrisponde alla sua area centrale e conserva testimonianze che segnano la storia edilizia della colonia dal momento della sua fondazione fino all'abbandono, avvenuto nel corso del dodicesimo secolo d.C. (fonte www.musarchpriverno.it) IL DANTE CANTATO Fino ad alcuni anni fa molte feste popolari che si celebravano lungo la Dorsale Appenninica erano segnate dalla presenza della poesia cantata Numerosi poetipastori si alternavano fra loro nell’ improvvisare versi sul metro dell’endecasillabo dando così vita a delle vere e proprie gare costruite su contrasti poetici come ad esempio su l’acqua e il fuoco l’estate e l’inverno Accanto a questi momenti di improvvisazione tipici della “sin golar tenzone” in ottava rima i poetipastori amavano cantare passi estratti dalla Divina Commedia insieme alle grandi gesta dei Paladini di Francia proponendo passi dall’Orlando Furioso e dalla Gerusalemme Liberata Molti di questi poetipopolari avevano avuto uno scarso livello di scolarizzazione ciò nonostante erano in grado di cantare a memoria centinaia di versi di poesia La musica favoriva l’ap prendimento di testi difficili e dava i tempi alla poesia facendola diventare un’esperienza condivisa anche da chi non possedeva l’esercizio della lettura Lo spettacolo “Il Dante Cantato” ripropone questa antica moda lità di partecipare all’esercizio della poesia Di fronte ad un tavolo con dei bicchieri di vino si affrontano una serie di cantori dando vita ad una tipica gara poetica Accompagnati da un originale gruppo strumentale alcuni canto ri eseguono alcune selezioni di versi tratti dalla Divina Commedia cantandoli su impianti melodici popolari Le storie di Paola e Francesca così come quelle di Ulisse e del Conte Ugolino e di altri personaggi danteschi vengono così can tate intramezzate da parti strumentali secondo i modi antichi dei pastori che tradizionalmente costruivano con l’ausilio delle zampogne impianti melodici specifici per sostenere lo svolgi mento iterato della terzina di endecasillabi con cui è costruito il poema dantesco Ogni poetacantore che partecipa allo spettacolo interpreta diversi canti Ogni canto impiega una melodia tipica che è riferi bile a quelle aree della Penisola in cui permane ancora in uso il modo della poesia cantata Diversi i poeticantori che animano il Progetto Alcuni di loro come Pietro De Acutis di Bacugno (Rieti) sono poeti improvvisatori tradizionali altri come Giovanni Lindo Ferretti Francesco Di Giacomo Lucilla Galeazzi Anna Rita Colaianni sono cantanti di grandi capacità espressive e sono accompagnati da un gruppo composto da alcuni strumenti popolari come: organetto zampogna ghironda chitarra mandola e tamburello etc 27 luglio VENERDÌ ore Priverno Area Archeologica AMBROGIO SPARAGNA ANNARITA COLAIANNI GIOVANNI LINDO FERRETTI LUCILLA GALEAZZI FRANCESCO DI GIACOMO PIETRO DE ACUTIS DONATO DE ACUTIS MARCO TOMASSI ERASMO TREGLIA GIULIANA DE DONNO RICCARDO LAGANÀ “Il Dante Cantato” I versi e le musiche del sommo poeta opera originale di Ambrogio Sparagna voce e organetto voce voce voce voce voce e ciaramelle voce zampogna gigante ghironda e fiati arpa tamburello M B R O G I O S P A R A G N A figlio di musicisti tradizionali di Maranola (LT) studia Etnomusicologia all'Università di Roma con Diego Carpitella con cui realizza numerose cam pagne di rilevamento sulla musica popolare italiana Nel dà vita alla prima scuola di musica popolare contadina in Italia presso il Circolo Gianni Bosio di Roma dove nel fonda la Bosio Big Band un'originale orchestra d'organetti con cui nel mette in scena Trillillì Storie di magici organetti ed altre meraviglie un'opera " folk" che utilizza la favola come espediente narra tivo Nel scrive l'opera Giofà il servo del Re e nel la cantata Voci all'aria per Radio Tre Rai Nel pubblica l'album Invito e compone La via dei Romei L'opera che ha fra i suoi prota gonisti Francesco De Gregori nel ruolo di cantastorie viene accolta con ampi consensi al Grand Prix Italia ' Per il bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi compone la cantata Un canto s'udia pe' li sentieri trasmessa in diretta Rai per le celebrazioni leopardiane Nel compone per l'Accademia della Canzone di San Remo le musiche per Sono tutti più bravi di me un musical diretto da Emanuela Giordano e mette in scena per il Festival Musicorum Tempora di Villa Adriana La serva padrona di Pergolesi che ha fra gli interpreti Lello Arena nel ruolo di Vespone Per il Giubileo compone una Messa popolare per soli coro assemblea orchestra d'archi e stru menti popolari che viene presentata a Ravenna e a Roma nella Chiesa di S Ignazio Pubblica l'al bum L'avvenuta profezia Viaggio nelle Pastorali e nei repertori del Natale Nell'Aprile del ospite con la Bosio Big Band dei Concerti di Radio Tre dalla Sala Paolina del Quirinale e pubblica l'album Vorrei Ballare A dicembre mette in scena Voi ch'amate una sacra rappresentazione per attori soli coro e orchestra di strumenti popolari Nell'estate del compone con Giovanni Lindo Ferretti Attaranta Tradizione/Tradimento e nella primavera del su commissione della Regione Basilicata Passaggio alla città un'originale cantata su testi di Rocco Scotellaro Nell'inverno del compone con Lindo Ferretti l'oratorio sacro Litania che viene presentato in diretta radiofonica dalla Cappella Paolina del Quirinale e successivamente pubblicato dalla Eidel Contemporaneamente pubblica il suo decimo album dal titolo Ambrogio Sparagna dove riveste un inedito ruolo di cantastorie Dal è Maestro concertatore del Festival la Notte della Taranta dove per l’occasione fonda una grande orchestra di sessanta elementi composta da stru menti popolari con cui dà vita per tre anni di seguito // a spettacoli straordinari a cui partecipano in qualità di ospiti anche Franco Battiato Francesco De Gregori Lucio Dalla Gianna Nannini Carmen Consoli Piero Pelù Francesco Di Giacomo Giovanni Lindo Ferretti e tanti altri Con l'Orchestra popolare della Notte della Taranta realizza alcuni grandi concerti in Italia e all'estero in particolare in Cina nel Ha inoltre al suo attivo un'intensa attività con certistica internazionale realizzata periodicamente in numerosi paesi europei ed extraeuropei un'ampia esperienza di didatta e la pubblicazione di numerosi saggi sulla musica popolare italiana A IOVANNI LINDO FERRETTI La mia vita pubblica tra musica e comunicazione comincia a Reggio Emilia nel con la pubblicazione di Ortodossia giri vinile rosso Un gruppo: CCCP fedeli alla linea sciolto dopo i concerti di Mosca e Leningrado durante la presentazione di Epica Etica Etnica Pathos Continua nel con la comparsa sull’Appennino Reggiano di Dischi del Mulo etichetta discografica indipendente e la produzione di Ustmamò cui seguirà Disciplinatha Afa Estasia Radiodervish Wolfango Ricomincia in prima persona a Prato al Pecci settembre con Maciste contro tutti la nascita di CSI /Consorzio Suonatori Indipendenti che si intreccerà con CPI / Consorzio Produttori Indipendenti fino al viaggio in Mongolia il conseguente TRE / Tabula Rasa Elettrificata e il “mimporta’nasega tour” culminato in due concerti a Mostar estate Prosegue “a solo” con CODEX Berlino per concluder si Firenze con “noi non ci saremo” di nome e di fatto A lato intorno ai dischi di cui sono il cantante almeno due decine i concerti almeno due centinaia e almeno altrettanti cui ho garan tito produzione e/o assistenza lavoro e piacere molte e molte altre cose che mi hanno consentito di tollerare la qualifica di cantante meritata ma non apprezzata Se mi capita di parlarne cosa che evito con i vecchi che mi hanno visto crescere mi vergogno Per mia fortuna ci sono molte novità in questi ultimi anni G UCILLA GALEAZZI si avvicina alla musica popolare ai tempi dell’Università e con l’incontro dell’antropologo umbro Valentino Paparelli e di Sandro Portelli Nel ’ entra nel nascente Quartetto Vocale di Giovanna Marini con la quale collabora a numerosi spettacoli e dischi fino al Nel crea in Francia un suo spettacolo dedicato alle canzoni italiane degli anni sessanta: "Un sogno così " con OCalò e TGubitsch E via via collabora con Roberto De Simone Ambrogio Sparagna Nel è tra i vincitori del Festival di Recanati con la canzone "Il canto magico delle sirene" Incontra anche la musica contemporanea ed il jazz già collaborando negli anni ‘ con i musicisti dell’ARFI di Lyon con gli spettacoli "Quelque chose du Sud” e " Il salto " poi con il trom bonista G Schiaffini nella sua operina ”Tautovox” con il bassista PDamiani con il chitarrista C Barthelemy nello spettacolo "La gomme” con il tubista M Godard ed il sassofonista M Riesler il violoncellista V Courtois e il trombettista P Minafra con B Tommaso e G Trovesi nello spetta colo ”Giubileo” Nel canta l’opera “Folk Songs” di Luciano Berio ed ancora canta nell’opera di Sergio Rendine “Passio et Resurrexio” (tra i solisti MRosaria Omaggio e Mariano Rigillo voci recitanti; Enzo Gragnaniello Lucilla Galeazzi Nando Citarella (cantanti) Nel altri importan ti appuntamenti: Festival “Banlieu Blues” di Parigi Museo d’arte contemporanea di Roma “Fete de la Musique” a Parigi al Festival Folk di Dranuter (il più importante del Nord Europa) al Festival di Pina Bauch a Wuppertal (Germania) e a Perpignan In questi anni inoltre partecipa come voce solista alle colonne sonore di diversi films L IS ALZBURG CHAMBER SOLOISTS si sono costituiti nel grazie all´impegno di Lavard SkouLarsen che ha riunito i migliori allievi del Mozarteum con musicisti giá affermati in campo internazionale Il suono del complesso riflette l’atmosfera di quella Salisburgo che ha rappre sentato il punto d´incontro della cultura mittleuropea grandemente influenzata da personalitá carismatiche quali Bruno Walter Bernhard Paumgartner Sandor Végh o Nicolaus Harnoncourt Il repertorio dell´orchestra spazia dal barocco al repertorio classico fino ad opere di composi tori d´avanguardia e jazz Il timbro musicale e la perfezione delle esecuzioni hanno ben presto caratterizzato le rappresentazioni del complesso che ha giá riscosso notevoli consensi di pubblico e di critica Nel l’orchestra ha effettuato la prima tournée negli Stati Uniti e Canada a cui sono immediatamente seguiti numerosi inviti per esibirsi in sale e teatri di rinomanza internazionale con artisti di chiara fama Nel l´orche stra ha ottenuto un grande successo con una tournée in Sud America L´orchestra è stata quindi invitata a prendere parte a prestigiosi festival europei quali il Festival di Chiavari il Festival delle Nazioni a Citta di Castello la Folle Journe di Nantes le Würzburger e Heidelberger Mozartwochen i Salzburger Kulturtage il Turku MusicFestival in Finlandia il Festival di Baalbeck nel Libano Les Arcs Deauville Besancon e Ile de France in Francia e si è esibita in prestigiose sale come la "Philharmonie" di Berlino la "Alte Oper" di Francoforte la "Tonhalle" di Zurigo la "Victoria Hall" di Ginevra la "Grosser Saal des Mozarteums" a Salisburgo la "Champs d´Elysee" e il "Carousel du Louvre" di Parigi la "Concertgebouw" di Amsterdam la "Koningin Elizabethzaal " di Antwerpen il "Teatro Colon" a Buenos Aires il "Teatro Municipal" di Rio de Janeiro la "Bunka Gaikan" di Tokyo AVARD SKOULARSEN nato a Porto Alegre (Brasile) ha iniziato lo studio del violino con il padre Gunnar all’etá di cinque anni perfezionando si poi con Ernst Moravec a Vienna Ha proseguito quindi gli studi musicali con il professore Helmut Zehetmair presso l’Accademia del Mozarteum di Salisburgo dal al anno in cui ha ottenuto il diploma con menzione La sua formazione musicale è stata influenzata note volmente da alcune personalitá del mondo musicale quali Sandor Végh con cui ha studiato violino e seguito corsi di musica da camera come Henryk Szeryng e Nathan Milstein Lavard SkouLarsen ha ricevuto per ben due volte il Premio Christa Richter Steiner dall´Associazione Amici dell´Accademia del Mozarteum e nel ha vinto una borsa di studio donata da Henryk Szeryng È risultato inoltre vincitore di numerosi premi internazionali quali "Jugend Musiziert"(Austria) "Concertino Praga" Festival dei Giovani Solisti (Bordeaux) Concorso "Eldorado" (San Paulo del Brasile) ed insieme al Salzburg Piano Trio il Concorso Sergio Lorenzi di Trieste Durante la sua intensa attivitá internazionale ha collaborato come solista e direttore di orchestra con prestigiosi complessi come la Europea Union Chamber Orchestra Nuova Sinfonietta Amsterdam Orchestra Internazionale di Italia Folkwang Kammerorchester Essen Kammerakademie Neuss Orchestre de Chambre de Geneve Mozarteum Orchester Salzburg Orchestra Sinfonica di Porto Alegre Dal è professore di violino e pratica orchestrale presso l´Accademia del Mozarteum di Salisburgo Ha effetuato numerose registrazioni come solista e direttore sotto le etichette Dino Classics Denon Stradivarius Movieplay Marco Polo CPO Coviello Classics Prima registrazione mondiale delle sonate per violino e pianoforte di Camargo Guarnieri con pianista Alexander Müllenbach L ABRIZIO VON ARX nato a Napoli ha intrapreso lo studio del violino all'età di cinque anni sotto la guida di Giovanni Leone e a soli dieci anni è risultato vincitore al concorso di Vittorio Veneto ed in vari concorsi nazionali per giovani talenti Diplomatosi nella città natale al Conservatorio di S Pietro a Majella ha intrapreso studi di perfezionamento con Corrado Romano ai corsi di Sermoneta e a Ginevra ottenendo il diploma di Virtuosité (° classificato); ha inoltre conseguito il Performer Diploma negli USA con Franco Gulli e Nelli Skolnikova presso la prestigiosa School of Music dell'Indiana University a Bloomington e ha completato gli studi a Berlino con Ruggiero Ricci e a Cremona con Salvatore Accardo Il debutto a sedici anni con l'orchestra della Rai di Napoli lo proietta verso un'intensa attività concertistica a livello nazionale ed internazionale; è ospi te fisso nelle principali stagioni concertistiche italiane e d'Oltralpe come Serate Musicali di Milano Associazione Scarlatti di Napoli Festival Pontino Stagione Cameristica della Radio della Suisse Romande Cité de la Musique di Parigi Tonhalle di Zurigo Oriental Arts Center di Shanghai Ravenna Festival Philharmonie di Berlino Ha suonato come solista con prestigiose orchestre quali l'Orchestra da Camera di Praga Orchestra di Padova e del Veneto I Solisti di Mosca Japan Royal Chamber Orchestra Wiener Kammerorchester Symphonisches Orchester di Zurigo ed è stato diretto da arti sti del calibro di Franco Petracchi Alexander Vedernikov Shunsaku Tsutsumi Yuri Bashmet e Peter Maag Ha al suo attivo tournées negli Stati Uniti Francia Germania Belgio Il debutto discografico per l'etichetta Nuova Era di Torino con la registrazione del l'integrale delle composizioni per violino e piano di Sergej Prokoviev ha ricevuto le mas sime lodi della critica specializzata Nell'ambito della musica da camera è da sot tolineare il successo dell'ormai pluriennale e consolidata collaborazione con Bruno Canino con il quale ha registrato per la Dynamic le sonate di Schumann F Nel percorso creativo di Haydn c'è una svolta che coincide con la cosiddetta fase "Sturm und Drang" A partire dal le sue sinfo nie ad esempio mostrano dei caratteri nuovi: nell'articolazione della struttura interna che fa ricorso anche a procedimenti contrap puntistici nella più marcata caratterizzazione drammatica e espres siva che suggerisce una interessante osmosi con il teatro d'opera nel frequente ricorso alle tonalità minori nella disinvolta scrittura orchestrale che permette ad Haydn di giocare su estremi di densità e di rarefazione e di sfruttare il silenzio come efficace strumento di retorica musicale Tratti evidenti anche nella Sinfonia in do minore n composta nel nonostante alcuni residui arcaici e l'esiguità degli sviluppi tematici: si osservino il gioco di contrasti tra minore e maggiore i gesti operistici la concitazione ritmica del primo movi mento; le fratture del discorso musicale che caratterizzano l'Andante; il contegno enigmatico del Minuetto; l'efficace uso dei silenzi nel Presto finale dove gli elementi tematici appaiono come sospesi nella diafana texture orchestrale Negli stessi anni il giovane Mozart compiva i suoi tre viaggi in Italia che si rivelarono fonda mentali per la sua formazione E trovò il tempo di comporre nume rose sinfonie nelle quali i modelli haydniani apparivano spesso ibri dati da melodie ariose e elementi dell'opera italiana La Sinfonia K fu composta nel (Mozart aveva anni) di ritorno dal suo viaggio a Milano: tra le particolarità è da notare l'ambiguità metrica nel passaggio tra il primo e il secondo tema dell'Allegro la scrittura concertante per due corni e oboe nell'Andante l'effetto d'eco creato dal contrasto tra forte e piano nel Menuetto la contrapposizione nel finale tra un netto gesto accordale e i disegni rapidissimi e quasi sussurrati degli archi L'esperienza dei viaggi in Italia lasciò una trac cia anche nei cinque concerti per violino e orchestra tutti composti nel Mozart si ricollega ai modelli stilistici dell'epoca e alla tradi zione violinistica italiana di derivazione barocca (cioè i concerti di Tartini e Nardini) con la quale era venuto in contatto sia attraverso l'insegnamento del padre Leopold uno dei più apprezzati violinisti del suo tempo sia durante i viaggi in Italia La raffinatezza del Concerto K si coglie nel complesso gioco di contrasti stilistici (il primo tema dell'Allegro riprende il ritornello orchestrale dell'aria di Aminta dall'opera Il re pastore) nella ricchezza delle modulazioni nella sottile diversificazione dei ruoli degli strumenti (nell'Adagio gli archi suonano con sordina e i flauti prendono il posto degli oboi) nel ricorso a strutture asimmetriche e soluzioni capricciose (come i repentini cambi di metro di tempo e di tonalità che caratterizzano il Rondò) in una scrittura nella quale predomina la dimensione sinfo nica rispetto al virtuosismo del solista Tutto volto invece all'esibi zione della tecnica violinistica è Introduzione e Tarantella di Sarasate pezzo da salotto composto nel poi rielaborato in una versione per violino e orchestra che conquistò una vasta popolarità: l'introduzione (Moderato) con la sua melodia ondeggiante sembra un esercizio di riscaldamento prima della rutilante Tarantella (Allegro vivace) in / Gianluigi Mattietti 28 luglio SABATO ore Sermoneta Castello Caetani SALZBURG CHAMBER SOLOISTS LAVARD SKOULARSEN direttore FABRIZIO VON ARX violino WOLFGANG AMADEUS MOZART ( ) Sinfonia n in sol magg KV Allegro Andante Menuetto e trio Presto Concerto n in sol magg KV per violino e orchestra Allegro Adagio Rondò PABLO DE SARASATE ( ) Introduzione e Tarantella op per violino e orchestra FRANZ JOSEPH HAYDN ( ) Sinfonia in do min n Allegro assai con brio Andante Minuetto e Trio: Allegretto Finale: Presto con il sostegno di: ERGIO AZZOLINI nato a Bolzano nel ha studiato al Conservatorio Claudio Monteverdi con Romano Santi; in seguito e fino al con Klaus Thunemann alla Staatlichen Hochschule für Musik Hannover In questo periodo è stato anche fagotto solista nella European Community Youth Orchestra Ha vinto numerosi concorsi tra gli altri il concorso CM von Weber il concorso Primavera di Praga e il concorso della ARD (Germania) Ha riscosso anche molto successo con il Quintetto Ma’alot del quale ha fatto parte per anni Accanto all’attività solistica con il fagotto moderno da qualche anno Sergio Azzolini si interessa molto di musica antica e strumenti antichi In veste di fagotto barocco è membro dell’Ensemble Baroque de Limoges sotto la guida di Christophe Coin ed è solista dei Sonatori de la Gioiosa Marca e La Stravaganza Köln Inoltre è membro permanente dell’ensemble di musica da camera Epoca Barocca e Parnassi Musici Dalla stagione / fino a tutta la stagione del / Sergio Azzolini è stato Direttore arti stico della Kammerakademie Potsdam Suo l’allestimento di grande successo di due opere al teatro dell’Opera di Potsdam: La fida Ninfa di Antonio Vivaldi e Le nozze di Dorina di Baldassare Galuppi Conclusa l’attività di docente presso la Staatliche Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Stoccarda dal Sergio Azzolini è docente per fagotto e musica da camera presso la Hochschule für Musik di Basilea Lo strumento che suonerà questa sera è uno dei pochi strumenti della fine del XVIII secolo che ci è pervenuto senza gravi danni Si tratta di un fagotto costruito dal sig Kies rinomato liutaio boemo attivo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX Questo strumento è stato ritrovato in un castello di un paese vicino a Brünn (Repubblica Ceca) e suonerà per una delle prime volte nel nostro secolo La grande differenza che distingue questo strumento dalle copie dei fagotti storici è il suono La caratteristica della sua voce è la dolcezza e la capacità di mischiarsi agli altri strumenti La sonorità risultante dalla mistura del suono degli archi e quello del fagotto è più omogenea e delicata e rispecchia esattamente la sensibilità delle opere dei compositori boemi S ARBARA MARIA WILLI ha studiato a Freiburg Strasburgo (con Aline Zylberajch) e Salisburgo (cembalo con Kenneth Gilbert ed esecuzione storica con Nikolaus Harnoncourt) Nel ha concluso summa cum laude il corso di studi musicali presso il Mozarteum di Salisburgo Nello stesso anno ha vinto in Belgio il Prix d’encouragementspecial mention Con l’aiuto del centro studi accademici internazionali DAAD ha creato una classe di cembalo all’accademia Janácek di Brno dove oggi insegna Nella veste di cem balista ed esecutrice al Hammerklavier lavora con solisti come Martina Janková Roman Janál Jana Bousková Annegret Siedel Erich Höbarth Eric Hoeprich Jos van Immerseel e Jirí Bárta Nel registra Lieder di compositori cechi su testi tedeschi ed italiani Per questa registrazione è stato usato per la prima volta un pianoforte Hamm del di Franz Joseph Baumeister Nel Barbara Maria Willi è stata membro della giuria del concorso internazionale per cembalo nell’ambito del Festival Primavera di Praga Insieme alla Central European Music Agency (CEMA) ha creato una serie di concerti di musica antica ed è anche drammaturga del famoso festival ceco CONCENTUS MORAVIAE B ANA SEMERÁDOVÁ ha studiato flauto traverso con Jan Riedlbauch al Conservatorio di Praga diven tando poi membro fondatore del Quintetto di Fiati del Conservatorio di Praga con il quale ha effet tuato tournée negli Stati Uniti ed in Europa Ha studiato Teoria della musica e Prassi dell’esecuzione storica presso la facoltà di Musicologia dell’Università di Praga Ha studiato flauto traverso barocco con Wilbert Hazelzet al Real Conservatorio dell’Aja Nel marzo del ha vinto il ° Premio al concorso internazionale Telemann per strumenti storici a Magdeburgo Jana Semerádová è direttrice artistica dell‘Ensembles Collegium Marianum con il quale esegue regolarmente progetti musicali e di danza J APELLA APOLLINIS è un ensemble di musica da camera antica fon dato da Barbara Maria Willi nel Nell’ambito di vari festival ed in formazioni di trio o di ensemble di musica da camera Capella Apollinis ha eseguito numerose nuove opere ritrovate di autori cechi di musica barocca o classica Tra i festival a cui ha partecipato figurano: Firenze Utrecht Cracovia L’ensemble lavora con alcuni artisti di chiara fama tra cui Sergio Azzolini Roman Janál Martina Janková Annegret Siedl Capella Apollinis è anche membro fondatore della nuova orche stra Visegrad Baroque Orchestra composto da eccellenti musicisti esperti in musica barocca provenienti da Ungheria Polonia Slovacchia Repubblica ceca C Il concerto di Vivaldi intitolato «La Notte» fa parte dei sei «Concerti a flauto traverso» op pubblicati nel dall'editore Le Cène di Amsterdam in un periodo in cui il flauto traverso anda va molto di moda nell'Europa del Nord e stava soppiantando il flauto dritto In questa raccolta che contiene anche i celebri con certi «La tempesta di mare» e «Il gardellino» ma che si basa su rie laborazioni di lavori precedenti (a parte il Concerto n) il Concerto in sol minore (n) appare stranamente articolato come una suite in sei movimenti dal carattere descrittivo: un Largo introduttivo che assomiglia ad un'ouverture alla francese un Presto intitolato «I fantasmi» basato su un turbinio di scale imita zioni e ritmi sincopati un Largo intitolato «Il sonno» dove le armo nie dissonanti e gli archi con sordina creano un'atmosfera sospesa e misteriosa Lo stile di Vivaldi esercitò una forte influenza sui con certi del boemo Antonín Jiránek che fu probabilmente in contatto con il conte Wenzel von Morzin dedicatario del Cimento dell’Armonia e dell’Inventione e anche di un concerto per fagotto di Vivaldi Le notizie sulla vita di Jiránek sono lacunose: nacque nel studiò a Praga si trasferì a Varsavia come primo violino nella cappella reale poi lavorò nella cappella di Dresda dove morì nel Dei due concerti per fagotto conservati manoscritti alla Hessische Bibliothek di Darmstadt quello in sol minore è il più vivaldiano con un Adagio che si collega a una incalzante fuga nel primo movimento un tempo centrale per solo fagotto e continuo ricco di modulazioni un finale dall'incedere danzante come un minuetto Nel Concerto in fa maggiore invece solo l'Adagio centra le basato su un ampio cantabile del fagotto appare legato al modello di Vivaldi; i movimenti estremi si mostrano invece più vici ni al gusto di Mannheim importante centro per lo sviluppo del sinfonismo classico In quella città era nato Carl Philipp Stamitz anch'egli di origine boema figlio del celebre Johann Stamitz noto proprio come il fondatore della Scuola di Mannheim Nel Carl Philipp si trasferì a Parigi dove iniziò la sua carriera di compositore e virtuoso del violino contribuendo alla diffusione del genere della sinfonia concertante Ne scrisse (ma ce ne sono arrivate solo ) poche delle quali hanno dei fiati come strumenti concertanti: tra queste la Sinfonia concertante in do maggiore (per flauto e fagotto) caratterizzata da una struttura a ritornello nel primo movimento e da un finale ricco di invenzioni Questa Sinfonia con certante fu eseguita a Versailles come si evince dal titolo da due interpreti (Bezzozi e Jadin) che erano così famosi da essere men zionati nel frontespizio dell'edizione a stampa Dalla nativa Boemia anche Jirí Antonín Benda cercò fortuna altrove prima a Berlino su invito di Federico II di Prussia poi a Potsdam su invito del fratello maggiore Frantisek quindi come maestro di cappella presso il Duca di Gotha Famoso per le opere teatrali e per i melologhi che influenzarono il giovane Mozart Benda compose nove concerti per clavicembalo e archi: quello in re maggiore (manoscritto alla Sächsische Landesbibliothek di Dresda) presenta alcuni segni dina mici nella parte del solista che fanno pensare a una probabile desti nazione al fortepiano Gianluigi Mattietti 29 luglio DOMENICA Priverno Abbazia di Fossanova ore Sala Capitolare Incontro di studio preparatorio al convegno di musica sacra dell’anno Presiede Bruno Cagli ore Antica Infermeria SERGIO AZZOLINI fagotto classico BARBARA MARIA WILLI clavicembalo JANA SEMERÁDOVÁ flauto traversiere classico AI IKEDA fagotto classico CAPELLA APOLLINIS Adéla Stajnochrová Eleonora Machová violino Lydie Cillerová viola Marek Stryncl violoncello ANTONIO VIVALDI ( ) Concerto “La notte” in sol min per flauto fagotto e orchestra Largo Presto (I fantasmi) Largo Presto Largo (Il sonno) Allegro ANTONÍN JIRÁNEK (ca ) Concerto in sol min per fagotto e archi Adagio Allegro Adagio Vivace JIRÍ ANTONÍN BENDA ( ) Concerto in re magg per fortepiano Allegro Andante ma moderato Allegro ANTONÍN JIRÁNEK Concerto in fa magg per fagotto e archi Allegro non molto Adagio Allegro CARL PHILIPP STAMITZ ( ) Sinfonia concertante in do magg per flauto fagotto ed orchestra Allegro non molto Adagio Allegro Concerto realizzato in collaborazione con Czech Dreams Castello Caetani di Sermoneta Angolo di studio CORSI DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA Corsi di Perfezionamento e di Interpretazione Musicale nel Castello Caetani di Sermoneta DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI composizione ALESSANDRO SOLBIATI giugno luglio luglio ore Sermoneta Castello Caetani Lezioneconcerto NUOVE MUSICHE A SERMONETA Esecuzione dei brani composti dagli allievi durante il Corso di composizione Annamaria Morini flauto Francesco Dillon violoncello Roberto Prosseda pianoforte viola BRUNO GIURANNA luglio luglio violoncello ROCCO FILIPPINI luglio luglio pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE luglio luglio contrabbasso FRANCO PETRACCHI luglio luglio tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA luglio luglio violino MARIANA SIRBU luglio luglio flauto PETERLUKAS GRAF luglio luglio arpa URSULA HOLLIGER luglio luglio clarinetto RICHARD STOLTZMAN luglio luglio fagotto SERGIO AZZOLINI luglio luglio TESTIMONIANZE DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI ARPA Ursula Holliger dal al CANTO Mascia Predit CLARINETTO Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino CONTRABBASSO Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva dal al (tecnica del contrabbasso) FAGOTTO Sergio Azzolini FLAUTO PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘ al ‘ Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI ORGANIZZATI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele D’Amico: Petrassi e Salviucci Tavola rotonda: La musica nuova Incontro con i musicisti polacchi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti francesi Stato attuale del linguaggio musicale Incontro con i musicisti sovietici I generi musicali e il loro pubblico Incontro con i musicisti spagnoli Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della musica di oggi? Incontro con i musicisti statunitensi Convergenze e divergenze nelle esperienze artistiche contemporanee Convegno: Committenza e composizione Incontro con i musicisti giapponesi La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi Prospettive italiane e ungheresi La musica in Italia tra pubblico e privato Incontro con i musicisti tedeschi La musica in Germania dopo Darmstadt L’editoria musicale in Italia Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi? Ad Elliott Carter per i suoi anni Incontro con i musicisti sovietici La musica in Unione Sovietica Seminario di studi: Il libro musicale in Italia Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi? Incontri internazionali di musica contemporanea Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione diffusione e documentazione Incontri internazionali di musica contemporanea Ritratto di Witold Lutoslawski Les liaisons dangereuses: musica parola poesia Incontri internazionali di musica contemporanea Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival Pontino Per Petrassi: ricordi e testimonianze Incontri internazionali di musica contemporanea Donne compositrici: una nuova realtà musicale Ritratto di Aldo Clementi Incontri internazionali di musica contemporanea “luCiAnoBErio” Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino e il ruolo dell’estetica nella cultura Incontri internazionali di musica contemporanea “LEM” Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi: “Parole/suoni/gesto/visività” Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica d’oggi tra valore estetico e mercato Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi” di Gérard Grisey Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni: “Sette volte dieci” Convegno di studi: “Gino Contilli ( )” Incontri internazionali di musica contemporanea “” Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci” Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger” Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per la promozione della musica contemporanea” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image I Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni ricerche tendenze” Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza Incontro con Robert Cahen” Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità” Incontri internazionali di musica contemporanea Le dialogue du son et de l’image II Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di Luis de Pablo” Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore oggi” “Il Secolo di Petrassi” Incontri internazionali di musica contemporanea: Aldo Clementi e Luis de Pablo Incontri internazionali di musica contemporanea: Suoni dal Mito PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE DAL ACILU A Gonzales PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello e pianoforte BOSCO Gilberto A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano BUSSOTTI Sylvano LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI (al pianoforte: versione ) AGOSTO (quartetto d’archi da Sypario ) AMBROSINI Claudio IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono CALLIGARIS Sergio SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANDRIESSEN/VAN DER AA THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film di Peter Greenaway CAPPELLI Gilberto LA MONTAGNA DI CÉZANNE ANZAGHI Davide SEGNI E SUONI per pianoforte CAPRIOLI Alberto STELLE ASSENTI ARATA Paolo LE TEMPS D’UN SOUPIR CARDI Mauro NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE ARCÀ Paolo FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello e pianoforte ARMENTEROS Eduardo CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per quartetto d’archi BACCILE Walter E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola BARCE Ramon KAMPA per pianoforte violino e violoncello BATTISTELLI Giorgio SECRET per flauto e clarinetto BERIO Luciano DUETTI per violino e flauto (/ ) (versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due violini autorizzata dall’Autore) CARTER Elliott RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarientto CASTAGNOLI Giulio DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti CASTALDI Paolo SIMILE C SONATA SCARLATTI HUIT PRÉLUDES AUX “SIRÈNES” CASTIGLIONI Niccolò DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni “FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello per sette strumenti e voce VERTIGO per ensemble COLOMBO TACCANI Giorgio IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti CORREGGIA Paolo EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA L’OMBRA DI TIRESIA per sei strumenti DAMIANI Giovanni PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo UN DIA TAN SOLO per flauto e clarinetto CIRCE DE ESPAÑA per mezzosoprano e sei strumenti DE ROSSI RE Fabrizio MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco IRRTUM per soprano flauto e percussioni DI BARI Marco SEI STUDI SUL NATURALISMO INTERGRALE per pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE per pianoforte DINESCU Violeta KATA DITTRICH P Heinz KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS László SARY László VIDOVSZKY HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti ESPAJ Andrej MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FEDELE Ivan ETUDES BOREALES NOTTURNO DEL PUERTO David VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono FRANCESCHINI Armando ORGANA (per strumenti) DENHOFF Michael MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte FRANCESCHINI Matteo EIMì per soprano percussioni ed elettronica PABLO Luis DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte DE FANTICINI Fabrizio CANTO DI LAURA per flauto in do GALDI Enzo RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario QUARTETTO N GENTILE Ada MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto GENTILUCCI Armando OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte LAGANÀ Ruggero SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n LANDUZZI Cristina ELEGIA NOTTURNA LOMBARDI Daniele AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato danzatore e videoclip GIULIANO Giuseppe VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed elaborazione elettronica MAESTRI Fabio STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino e violoncello HALFFTER Cristobal DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI KNAPIK Eugeniusz SONATA per flauto solo KOENIG G Michael SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT KONDO Jo BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte violino e violoncello KURTÁG György SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese LUGO Claudio BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert CORN MANNUCCI Andrea SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble MARTINO Donald CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per violoncello e clarinetto MELCHIORRE Alessandro LONTANANDO per quartetto d’archi MIRIGLIANO Rosario IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo Petrassi) MOSCA Luca SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) IN THE GARDEN AT NINFA per soprano e sei strumenti NONO Luigi DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per flauto e clarinetto NOVA Riccardo STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per clarinetto basso e marimba PANNI Marcello TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari sul Salmo PASQUOTTI Corrado GRAFFITI per oboe solo PENNISI Francesco PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto pianoforte violino viola e violoncello PETRASSI Goffredo FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio popHACK POSSIO Gianni VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e pianoforte POUSSEUR Henry LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico acuto L’ANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e strumenti PRIORI Massimo SONATINA PTASZYMSKA Marta UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa RAZZI Fausto LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso RENOSTO Paolo ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani RIJNVOSN Richard PIECE OF CAKE per ensemble SBORDONI Alessandro DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso SCHNEBEL Dieter CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio LA MAR per marimba SECO Manuel TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SOCCIO Giuseppe SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG NESOS DUE MOVIMENTI per soprano percussioni e mezzo elettroacustico STACHOWSKI Marek MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello e soprano SZÖLLÖSY András SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele TEATRO II per ensemble COME SEGUENDO UN CANTO per voce percussione ed elettronica TESEI Tonino CANONE COME MITO TESTONI Gianpaolo SERENATA per flauto TOGNI Camillo PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE” per pianoforti VANDOR Ivan TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello e pianoforte ASSEMBLAGE ZIMMERMAN R Heendn OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso e pianoforte ° Festival Pontino di Musica San Felice Circeo Parco Hotel Maga Circe “Suoni dal Mito” Incontri Internazionali di Musica Contemporanea: Kirkìas CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA Via Varsavia LATINA Segreteria di Latina Tel Fax Segreteria di Sermoneta Tel e Fax (durante i corsi) http://wwwcampusmusicait Email: campusmusica@panserviceit partners: BIGLIETTI Concerto del giugno: intero € ridotto € Concerti del e giugno: unico € Concerti a Sermoneta e Priverno: intero € ridotto € (la riduzione è valida per giovani fino a anni studenti del Conservatorio e dell’Università Pontina persone con più di anni di età) Concerto del luglio: unico € Dalle ore sono previste visite guidate intrattenimento per bambini simulazioni di scavi nell’area archeologica (ingresso gratuito per i bambini) Saranno presenti stands per degustazioni gastronomiche (a pagamento)