Scarica il programma - Campus Internazionale di Musica

edizione promossa da:
REGIONE LAZIO
Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport
° FESTIVAL PONTINO DI MUSICA ° FESTIVAL PONTINO di MUSICA ORGANIZZAZIONE E REALIZZAZIONE
Campus Internazionale di Musica
CONSULENTI ARTISTICI DEL CAMPUS
Gabriele BonomoBruno Canino Michele dall’Ongaro Franco Petracchi
Roberto Prosseda Alessandro Solbiati Fabrizio Von Arx
COORDINATORE ARTISTICO
Riccardo Cerocchi
EDIZIONE PROMOSSA DA
Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport
CONTRIBUTO E PATROCINIO
Regione Lazio Assessorato alla Cultura Spettacolo e Sport
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo
Provincia di Latina Comuni di Latina Sermoneta Priverno Fondi Lenola e Sperlonga
Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Latina
Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina
Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani”
COLLABORAZIONE
RAI Radio Istituto di Studi Musicali “Goffredo Petrassi” di Latina
Edizioni Suvini ZerboniSugarMusic SpA
Museo Archeologico di Priverno
Pro Loco di Sermoneta e di Fondi
Abbazia e Borgo di Fossanova
Settimane Culturali di Sperlonga
SOSTEGNO
SISAL Bristol Myers Squibb Banca Popolare di Fondi
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Maria Teresa Censi Elisa Cerocchi Tiziana Cherubini Alfredo Romano
AMMINISTRAZIONE
Nicola Astarita Paola Sighinolfi
UFFICIO STAMPA
Sara Ciccarelli Luca Pellegrini
ACCORDATURA PIANOFORTI E ASSISTENZA TECNICA
Mauro Buccitti
Abbazia di Fossanova Chiostro
PROGRAMMA GENERALE
CONCERTI
nell’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA di ROMA
nel CASTELLO CAETANI di SERMONETA nell’ABBAZIA DI FOSSANOVA
nell’AREA ARCHEOLOGICA e nella città di PRIVERNO
FONDI LENOLA E SPERLONGA
INCONTRI DI STUDIO DI MUSICA CONTEMPORANEA
nei GIARDINI DI NINFA e nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE A SERMONETA
TESTIMONIANZE
INCONTRI DI STUDIO PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI
“Una delle manifestazioni musicali più importanti del nostro territorio
il Festival Pontino curato dal Campus di Latina e giunto alla sua qua
rantatreesima edizione assume quest’anno un significato particolare
inserendosi nel grande progetto di valorizzazione dei siti storico
archeologici del Lazio avviato con un accordo di programma tra la
Regione e il Ministero dei Beni Culturali
Anche le attività di spettacolo daranno dunque ancora una volta un
contributo fondamentale alla scoperta e alla riscoperta di luoghi d’ec
cellenza offrendo sempre nuove chiavi di lettura ad un pubblico in
crescita costante
L’area che comprende località di straordinaria bellezza ed interesse dall’Abbazia di Fossanova al Castello Caetani di Sermoneta ai Giardini
di Ninfa fino al litorale farà da scenario ad una stagione concertistica
di alto livello accompagnata da incontri di studio e altri momenti di
approfondimento dedicati ad artisti contemporanei
Il concerto inaugurale che si terrà a Roma nella Sala Petrassi
dell’Auditorium Parco della Musica sottolinea inoltre il valore di rilie
vo nazionale che il Festival Pontino è andato assumendo negli anni e il
suo ruolo di protagonista della vita culturale regionale
La manifestazione è una delle tappe di un più ampio percorso di frui
zione e valorizzazione che quest’anno coinvolge anche l’area archeo
logica etrusca di Vulci e i siti patrimonio Unesco di Tivoli nella pro
spettiva di arricchirsi ulteriormente nel prossimo futuro”
Giulia Rodano
Assessore regionale alla Cultura Spettacolo e Sport
Robert Schumann compose due quartetti per pianoforte
e archi: il primo in Do minore è un'opera giovanile del
scritta da un compositore non ancora ventenne il
secondo in Mi bemolle maggiore fu abbozzato nell'otto
bre del ed eseguito pubblicamente per la prima
volta l'
dicembre Dedicato al conte Mathieu
Wielhorsky mecenate russo e violoncellista dilettante
è un'opera dal carattere radioso grazie soprattutto alla
rilevanza data alla parte pianistica che compensa una
scrittura degli archi spesso compressa nel registro
grave Il primo movimento si apre con una introduzione
(Sostenuto assai) che espone un materiale semplice e
austero utilizzato anche per marcare delle cesure
nell'Allegro ma non troppo che è invece dominato da
un asimmetrico tema principale esposto dal pianoforte
e da un secondo motivo in Sol minore (che però è esclu
so dallo sviluppo) basato sul corale Wer nun den lieben
Gott e trasformato in una struttura canonica A questo
motivo si ricollega anche il tema principale dello
Scherzo movimento dal carattere fiabesco molto men
delssohniano interrotto da due trii contrastanti Dopo
l'Andante cantabile in Si bemolle maggiore una delle
pagine più ispirate di Schumann concepita come una
Romanza senza parole con cinque variazioni e un inter
mezzo dal tono meditativo (in Sol bemolle maggiore) il
Quartetto si conclude con un movimento Vivace dalla
forma libera e originalissima basata su un motivo
molto simile al primo tema del primo movimento e su
una seconda idea dall'ampio respiro lirico in Do minore
esposta dal violoncello
Se in questo genere cameristico l'organico è costituito
da pianoforte violino viola e violoncello un quintetto
per pianoforte e archi prevede normalmente l'aggiunta
di un secondo violino Non è così però nel celebre
Quintetto in la maggiore «La Trota» composto da
Schubert tra l'estate del e l'autunno del su
richiesta di Sylvester Paumgartner che era un buon vio
loncellista dilettante (a casa di Paumgartner avvenne la
prima esecuzione privata alla fine del ): per affidare
una parte melodica al violoncello ma senza rinunciare
al rinforzo dell’armonia Schubert decise di introdurre il
contrabbasso ottenendo così una dimensione timbrica
insolita accentuata dal frequente impiego melodico del
pianoforte che si fonde con le trame dei quattro archi
(quindi violino viola violoncello e contrabbasso) Nei
cinque movimenti emerge la ricerca di un'espressione
libera il piacere tutto schubertiano del suonare insieme
Il titolo «La trota» deriva dalle variazioni del quarto
movimento (Andantino) basate sul tema del Lied Die
Forelle che mostrano una grande inventiva un'ampia
gamma di espressioni ottenuta ricorrendo anche a pas
saggi di agilità soprattutto nel violino e nel pianoforte
Precedono questo movimento un guizzante Allegro
vivace con un primo tema calmo e meditativo esposto
da violino e violoncello e un secondo tema dal caratte
re danzante; un Andante bipartito in fa maggiore
molto modulante; uno Scherzo breve fugace carico di
energia Il quintetto si chiude con un Allegro giusto
basato su due temi distinti su ritmi incalzanti su ele
menti ungheresi che trasformano questo finale in una
vera e propria esplosione di gioia
Gianluigi Mattietti
24 giugno
DOMENICA ore Roma Auditorium Parco della Musica
MARIANA SIRBU
BRUNO GIURANNA
ROCCO FILIPPINI
FRANCO PETRACCHI
BRUNO CANINO
violino
viola
violoncello
contrabbasso
pianoforte
ROBERT SCHUMANN (
)
Quartetto con pianoforte in mi bem magg op Sostenuto assai Allegro ma non troppo
Scherzo: Molto vivace
Andante cantabile
Finale: Vivace
FRANZ SCHUBERT ( )
Quintetto in la magg op “La Trota”
Allegro vivace
Andante
Scherzo: Presto
Andantino
Allegro giusto
ARIANA SIRBU nata a Iasi in Romania ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Musica di
Bucarest nella classe di violino di Stefan Gheorghiu Ha iniziato giovanissima la carriera con
certistica ottenendo numerosi premi internazionali ed ha suonato come solista nelle più importanti
sale da concerto di tutto il mondo Nel è stata tra i fondatori del Quartetto Academica Nel
entra a far parte del Trio di Milano con il pianista Bruno Canino ed il violoncellista Rocco
Filippini con il quale ha partecipato a numerose tournées in Europa USA Canada e Australia Nel
Mariana Sirbu è divenuta il leader del gruppo I Musici Dal è anche membro fondatore e
primo violino del Quartetto Stradivari Ha inciso per la Philips Dynamic Schwann Harmonia
Mundi UNICEF e Decca Ha insegnato all’Accademia di Musica di Bucarest alla Scuola di Alto
Perfezionamento Musicale di Saluzzo all’Accademia Europea di Musica di ErbaComo e ai Corsi di
Perfezionamento di Sermoneta Attualmente è docente alla Scuola di Musica di Fiesole e
all’University of Limerick in Irlanda Mariana Sirbu suona un violino A Stradivari del sopran
nominato “Conte de Fontana”
M
RUNO GIURANNA nato a Milano ha compiuto gli studi musicali a Roma Tra i fondatori del
complesso I Musici e particolarmente attivo come membro del Trio Italiano d'Archi ha iniziato
la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta con la direzione di Herbert von
Karajan la Musica da Concerto per viola e orchestra d'archi composta per lui da Giorgio Federico
Ghedini Da allora ha suonato con prestigiose orchestre diretto da Claudio Abbado Sir John
Barbirolli Sergiu Celibidache Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti E’ docente ai Corsi di perfeziona
mento di Sermoneta e presso la Fondazione Stauffer di Cremona La sua discografia comprende la
Sinfonia Concertante di Mozart l'integrale dei Concerti per Viola d'amore di Vivaldi ed i Quartetti
con pianoforte di Mozart prodotti dalla Philips Nel l'incisione dei Trii di Beethoven realizzata
con la violinista AnneSophie Mutter ed il violoncellista Mstislav Rostropovich per la Deutsche
Grammophon ha ottenuto una Grammy Award Nomination
B
R
OCCO
FILIPPINI nato a Lugano (Svizzera) ha studiato violoncello con Pierre Fournier e ha
iniziato la carriera concertistica vincendo nel il Concorso Internazionale di Ginevra
Come solista con orchestre o in recital e come fondatore del Trio di Milano in collaborazione
con molti celebri solisti del più ricco repertorio di musica da camera ha svolto intensa e varia atti
vità nei più prestigiosi centri musicali e festival internazionali Insegna violoncello al
Conservatorio di Milano E’ membro fondatore del Quartetto Accardo e membro della facoltà
all’Accademia Internazionale della European Mozart Foundation di Praga
RANCO PETRACCHI noto da diversi decenni in tutto il mondo come uno dei più straordinari con
trabbassisti del nostro tempo si è diplomato al Conservatorio di S Cecilia di Roma con
Battistelli dedicandosi poi allo studio della composizione e a quello della direzione d’orchestra con
Franco Ferrara Ha tenuto concerti in tutte le sale più importanti del mondo e la critica lo considera
non solo uno dei massimi concertisti del nostro tempo ma anche caposcuola del suo strumento
Docente presso l'Accademia Chigiana di Siena titolare della cattedra di virtuosismo al Conservatorio
di Ginevra è con Accardo Giuranna e Filippini uno dei fondatori dei Corsi "Stauffer" di Cremona Ha
tenuto seminari e master classes in tutto il mondo: famoso il suo stage estivo di Sermoneta dove
ricopre l’incarico di direttore artistico Svolge con successo un'intensa attività di direttore d'orche
stra: ha diretto in Giappone Danimarca Polonia Bulgaria Svezia Inghilterra Svezia Svizzera e in
Italia all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma all’Accademia Filarmonica Romana al
Festival "Rossini" di Pesaro al S Carlo di Napoli alla RAI di Torino Ha vinto un Premio Italia per la
parte musicale del lavoro radiofonico "Un contrabbasso in cerca d'amore" ed è autore di numerose
revisioni e rielaborazioni Si dedica anche ad un intensa attività concertistica con i più prestigiosi
nomi del concertismo mondiale Suona in duo con Filippini ed in trio con Stefanato – Barton Ha
inciso per la Philips Columbia Dinamyc ASV NHK Sony
F
RUNO CANINO nato a Napoli ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di
Milano dove poi ha insegnato per ventiquattro anni; per dieci anni ha tenuto il corso di pia
noforte e musica da camera al Conservatorio di Berna Come solista e pianista da camera ha suonato
nelle principali sale da concerto e festival europei in America Australia Giappone Cina Dalla fine
degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Antonio Ballista e da più di trenta anni fa parte del
Trio di Milano Collabora con illustri strumentisti come Accardo Ughi Amoyal Perlman E’ stato per
alcuni anni direttore artistico della società Giovine Orchestra Genovese e in seguito della stagione
autunnale del Campus Internazionale di Musica di Latina E’ stato dal al direttore della
Sezione Musica della Biennale di Venezia Si è dedicato in modo particolare alla musica contempora
nea lavorando fra gli altri con Pierre Boulez Luciano Berio Karlheinz Stockhausen György Ligeti
Bruno Maderna Luigi Nono Sylvano Bussotti di cui spesso ha eseguito opere in prima mondiale
Ha suonato sotto la direzione di Abbado Muti Chailly Sawallisch Berio Boulez con orchestre come
La Filarmonica della Scala Santa Cecilia Berliner Philarmoniker New York Philarmonia Philadelphia
Orchestra Orchestre Nationale de France Tra le sue numerose incisioni ricordiamo le Variazioni
Goldberg di Bach l'integrale pianistica di A Casella e quella di C Debussy le Sonate per violino e pia
noforte di R Schumann Ha tenuto masterclasses per pianoforte solista e musica da camera in Italia
Germania Giappone Spagna e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da più di venticinque
anni Il suo libro "Vademecum del pianista da camera" è edito da Passigli
B
° Festival Pontino di Musica Giardini di Ninfa: “Suoni dal Mito” Incontri Internazionali di Musica Contemporanea
(da s a d Mario Messinis Roberto Calasso Mario Bortolotto Paolo Castaldi Michele dall’Ongaro Luis de Pablo)
INCONTRI DI STUDIO DI MUSICA CONTEMPORANEA
nei GIARDINI DI NINFA e nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA
RICORDO DI LELIA CAETANI in collaborazione con le Fondazioni Roffredo Caetani e Camillo Caetani
Lelia Caetani ritratta da Balthus ()
Il Festival Pontino di Musica in questa a edizione
intende ricordare Lelia Caetani ultima erede di una
antica famiglia e la sua figura di donna dotata di valen
ze diverse che malgrado la sua riservatezza la rendo
no storicamente importante e culturalmente stimabi
le Lelia Caetani infatti non è solamente una “giardi
niera” come spesso si legge e si sente dire dai compe
tenti del settore né solo una pittrice come testimo
niano i suoi numerosi dipinti esposti in gallerie e
mostre di Parigi di Londra di New York di Roma e
recentemente di Latina Ella a mio parere è di più E’
anche Colei che per destino e per doti ereditate dai
suoi avi ha costituito un ponte quasi un’osmosi tra la
società dei Signori del passato e quella dei Cittadini di
oggi tra la cultura aristocratica di pochi e quella
democratica di massa
La sua statura morale ed intellettuale formatasi negli
ambienti letterari della madre (a Parigi Commerce e a
Roma Botteghe Oscure) e quelli musicali del padre
Roffredo compositore della scuola romana alimentati
dalle numerose frequentazioni di illustri personaggi
della cultura dell’epoca in simbiosi con quella altret
tanto elevata del marito Hubert Howard le consentì
di progettare con razionalità ed intelligenza il futuro
se non della propria famiglia che si estingueva della
nuova società a cui seppur diversa dalla sua d’origine
si sentiva di appartenere
Era consapevole della evoluzione in corso e non la con
divideva ma volle parteciparla insieme a Hubert con
amore a sostegno della cultura e a difesa dell’ambien
te e della natura Per questo obiettivo negli ultimi
anni della sua vita con costante ferma determinazio
ne si è dati gli strumenti operativi necessari a tali fina
lità: il Giardino di Ninfa il Festival di musica da camera
e la Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta
Prima si impegnò per il completamento del giardino di
Ninfa che era stato avviato con geniale intuizione
dallo zio Gelasio e portato avanti dalla nonna Ada
Wilbraham e dalla mamma Marguerite Chapin Lo ha
arricchito di particolari attenzioni privilegiando sem
pre il rapporto tra le varie parti di esso tra la vegeta
zione alta degli alberi e quella bassa dei manti erbosi e
dei fiori posizionati a seconda dei loro tempi di fioritu
ra; tra le acque correnti del fiume e quelle sonore dei
ruscelli; tra la vegetazione vivente e i resti morti della
città medioevale tra il presente e il passato In ciò
risiede la sua particolarità la sua bellezza il suo fasci
no: nei giusti rapporti tra le parti che lo compongono
negli accordi cromatici che verificava anche nei suoi
dipinti e nelle armonie che ne conseguono come è
nelle opere d’arte seppur qui l’opera sia vivente e
richiami alla mente analogie con l’auspicabile convi
venza civile tra gli uomini
Nel istituì il Festival di musica da camera di
Sermoneta insieme all’Accademia Musicale Roffredo
Caetani in memoria del padre con l’apporto del marito
Hubert competente e appassionato musicofilo Il
Festival che ebbe vita duratura non partiva timida
mente dal “basso” I più grandi concertisti dell’epoca
alcuni dei quali ora mitizzati dettero il loro contributo
artistico a Sermoneta ai vicini paesi della collina e a
quelli giovani della pianura Dell’alto valore di essi non
si ebbe consapevolezza immediata stante l’ancora
modesto livello dell’attenzione musicale nel territorio
pontino Tuttavia coloro che più li frequentarono e
tra loro chi scrive ricevettero un alimento una sugge
stione tale da essere indotti a costituire nel una
Associazione che chiamarono Campus Internazionale
di Musica Quando il Festival di musica da camera di
Sermoneta entrò in crisi esistenziale per ragioni varie
nel il neonato Campus si interessò ad esso e lo
mantenne in vita con il nome che tuttora conserva di
“Festival Pontino di Musica” Lelia Caetani e Hubert
Howard si iscrissero al Campus e una lettera amabile
accompagnò la quota sociale Successivamente il
Pontino si ampliò Aumentò il numero dei concerti si
rimodellarono i Corsi di alto perfezionamento si apri
rono gli interessi alla musicologia con convegni incon
tri di studio concorsi internazionali e alla musica con
temporanea rimanendo sempre alta la qualità delle ini
ziative In questo su proposta dell’Assessore alla
Cultura della Regione Lazio Giulia Rodano il Pontino
ha il privilegio di essere inaugurato a Roma
nell’Auditorium Parco della Musica con il concerto che
sarà tenuto simbolicamente nella Sala Petrassi il
grande compositore che fu per lungo tempo presiden
te del Festival da alcuni dei prestigiosi docenti “stori
ci” dei Corsi di Sermoneta il giorno giugno
Nel scomparsa Donna Lelia si attivò dopo una
lunga preparazione la Fondazione Roffredo Caetani E’
il più importante e riassuntivo degli strumenti operativi
che Lelia ha lasciato per raggiungere il suo obiettivo:
per trasferire cioè il bagaglio morale culturale e mate
riale della sua famiglia verso il futuro e perpetuare il
nome del Casato secondo le linee guida dello Statuto
di fondazione
La giornata di studio riservata a Lelia Caetani che si
svolgerà a Ninfa il giugno coordinata da Leonetta
Bentivoglio vuole quindi soffermarsi sui vari aspetti
della figura e della personalità di Lelia non disgiunta
da quella di Hubert per ricavarne una immagine più
completa e veritiera comprensiva anche del grande
contributo dato allo sviluppo della cultura musicale A
tal fine sono stati invitati a dare un contributo quali
privilegiati testimoni coloro che le sono stati più vicini
e quanti altri si sono avvicinati a lei e al Casato in
tempi successivi Tra i primi ovviamente Giacomo
Antonelli e Lauro Marchetti tra gli altri Pier Giacomo
Sottoriva storico e consigliere della Fondazione
Roffredo Marella Caracciolo che ha in corso appas
sionati studi sui Caetani delle ultime generazioni e
Roberto Prosseda pianista e musicologo che in giro
per il mondo in questi ultimi tempi sta portando
insieme a musiche inedite di Mendelssohn da lui sco
perte composizioni pianistiche di Roffredo Caetani
conservate dalla Fondazione Camillo Caetani in Via
delle Botteghe Oscure a Roma
Potrebbe essere questo l’inizio di un filone di ricerca
integrata su una bella realtà ancora poco conosciuta
da cui far scaturire con opportuni approfondimenti
nuovi elementi conoscitivi e nuove valutazioni merite
voli di una accurata storicizzazione
Riccardo Cerocchi
RICORDO DI LELIA CAETANI
Giovedì giugno
Giardini di Ninfa
ore Saluto dei Presidenti delle Fondazioni “Roffredo Caetani” e “Camillo Caetani”
Apertura dei lavori
Coordina
Leonetta Bentivoglio
Intervengono: Giacomo Antonelli Marella Caracciolo Riccardo Cerocchi Rosetta Loi
Renato Mammucari Lauro Marchetti Azzurra Piattella
Roberto Prosseda Pier Giacomo Sottoriva
Presentazione del volume
Lelia Caetani Hubert Howard In memoria
(Fondazioni Camillo Caetani e Roffredo Caetani )
Sermoneta Castello Caetani
dal “Libro degli Ospiti” del Giardino di Ninfa
ore Proiezione video
Kirkìas
Realizzato nell’ambito di “Suoni dal mito”:
Incontro internazionale di musica contemporanea del ° Festival Pontino Musiche di Alessandro Solbiati Michele Tadini Matteo Franceschini
su testi di Rodolfo Carelli Francesco Tadini Andrea Franceschini
ore Concerto Il pianoforte oggi
(vedi pagine seguenti)
I luoghi del Festival - Giardini di Ninfa
Fu Gelasio Caetani, intorno al 1920, a dare il via ad un’operazione di recupero precorritrice dei tempi, con un organico programma
di studio, scavo e restauro delle rovine di Ninfa, che ha portato alla creazione di un giardino considerato tra i più belli al mondo.
Insieme a sua madre, l’inglese Ada Wilbraham, prima ‘giardiniera di Ninfa’, inizia la piantagione dei grandi alberi che vediamo
oggi, stimolata da quel fascino particolare e misterioso che le rovine del posto esercitavano. E’ universalmente riconosciuta la genialità
insita nell’operazione di creazione del giardino di Ninfa: la capacità di vedere le potenzialità del sito pervaso, ancora all’inizio del
secolo, dal generale senso dell’abbandono, con i suoi ruderi e monumenti ricoperti da una fitta coltre di vegetazione infestante, affascina ancora oggi.
Foto di Franco Maria Ricci
Dopo secoli di abbandono a Ninfa ritornò la vita nelle forme del giardino impostato secondo uno stile tipicamente anglosassone. La
creazione del giardino fu guidata soprattutto da sensibilità e sentimento ed ebbe un indirizzo libero, spontaneo, informale, senza una
geometria stabilita dove i sentieri si svilupparono sinuosi.
L’opera continuò con Marguerite Chapin, nuora di Ada, americana, dedita anche lei all’arricchimento del giardino con nuove piantagioni. Marguerite, aprì inoltre il giardino all’importante circolo di letterati ed artisti riuniti attorno alle riviste da lei fondate, come
sede ideale per ispirarsi. La vera artefice del giardino rimane comunque Lelia Caetani, figlia di Marguerite. Ninfa con lei assunse
quelle caratteristiche di giardino romantico che conosciamo oggi. In questo processo influirono senz’altro le sue naturali inclinazioni
artistiche, che la portavano come pittrice a scegliere le piante considerandole nel paesaggio come in un grande quadro, con accenti di
naturalismo e spontaneità, tenendo conto dei cambiamenti stagionali.
Alla morte di Lelia, nel 1977, la cura del Giardino è affidata alla Fondazione Roffredo Caetani. L’attenta gestione del Giardino, per
cui Ninfa è famosa, è tutt’oggi ispirata dal caratteristico aspetto di spontaneità, in modo che al visitatore sembri che l’intervento dell’uomo sia limitato. Si tratta naturalmente di una gestione non facile, complessa, in cui tutto è sapientemente curato in nome dell’armonia della vegetazione con le rovine, l’accostamento dei colori con pietre e acqua, gli scorci e le vedute, nel massimo rispetto degli
equilibri ecologici dell’ecosistema.
(fonte www.fondazionecaetani.org)
OBERTO PROSSEDA ha recentemente guadagnato una notorietà internazionale in seguito
alle due incisioni Decca dedicate a musiche inedite di Mendelssohn unanimemente elogia
te dalle più autorevoli riviste specializzate (American Record Guide Fanfare Diapason Fono
Forum Amadeus) Ha suonato come solista con la Filarmonica della Scala la Mozarteum
Orchester di Salisburgo l’Orchestra Santa Cecilia di Roma i Berliner Symphoniker In Italia ha
tenuto concerti per il Teatro alla Scala l'Orchestra Verdi e Serate Musicali di Milano
l'Accademia Filarmonica Romana il Teatro la Fenice di Venezia il Maggio Musicale Fiorentino
e gli Amici della Musica di Firenze l’Unione Musicale di Torino il Teatro Comunale di Bologna
il Festival Pontino il Festival Pianistico di Bergamo e Brescia la Biennale di Venezia
Nato a Latina nel ha intrapreso gli studi di pianoforte con Anna Maria Martinelli e Sergio
Cafaro Alla sua formazione hanno contribuito Alexander Lonquich Boris Petrushansky Franco
Scala Dmitri Bashkirov Leon Fleisher Charles Rosen Karl Ulrich Schnabel Fou Ts'ong docenti
con cui ha studiato presso l'Accademia Pianistica di Imola l'International Piano Foundation e ai
Corsi Internazionali di Sermoneta Si è affermato in vari concorsi internazionali ("Micheli" di
Milano "Casagrande" di Terni "Schubert" di Dortmund "Mozart" di Salisburgo) Oltre a
Mendelssohn ha inciso tutte le opere pianistiche di Petrassi e Dallapiccola e per la Decca un
album chopiniano di imminente uscita I suoi prossimi impegni prevedono concerti come soli
sta nella stagione sinfonica dell’Orchestra di Santa Cecilia della Liverpool Philharmonic e della
Gewandhaus Orchester diretta di Riccardo Chailly (wwwrobertoprossedacom)
R
28 giugno
GIOVEDÌ ore Sermoneta Castello Caetani
ROBERTO PROSSEDA pianoforte
ROFFREDO CAETANI (
)
Impromptu op n in si bem magg
FRANZ PETER SCHUBERT ( )
impromptu op n in do min
Allegro moderato
n in mi bem magg
Allegro
n in sol bem magg
Andante
n in la bem magg
Allegretto
ROFFREDO CAETANI
Variazioni op su un Preludio di Chopin
FRYDERYK CHOPIN (
)
Notturni op n in si magg
n in mi magg
ROFFREDO CAETANI
Ballata op in fa diesis magg
FRYDERYK CHOPIN
Ballata n op in fa min
Roffredo Caetani
Roffredo Caetani (
) è uno dei più interessanti compositori italiani vissuti a cavallo del ma la sua fama non è anco
ra adeguata all’elevata statura artistica che lo contraddistingue La sua origine aristocratica gli consentì di avere contatti fin da
bambino con eminenti personalità della cultura del tempo: fu battezzato da Franz Liszt che fu anche ospite dei Caetani presso i
giardini di Ninfa residenza estiva della famiglia Lì è tuttora conservato il pianoforte di Roffredo un Bechstein appartenuto allo
stesso Liszt che glielo lasciò in dono per il battesimo Fu proprio Liszt ad affidare il suo figlioccio alle lezioni di Sgambati cosicché
il giovane compositore ebbe modo di formarsi una personalità poliedrica e forte come emerge dalla sua produzione musicale
peraltro non molto estesa Roffredo infatti non componeva a scopo di lucro e non si preoccupò particolarmente della promozio
ne e diffusione della sua musica Ci ha lasciato due opere liriche (“Hypathia” e “La Città del Sole”) vari brani pianistici (tra cui l’im
ponente Sonata op quattro Impromptus una Ballade e le Variazioni op ) brani cameristici e sinfonici
L’accostamento di tre dei suoi lavori pianistici più rappresentativi con celebri brani di Schubert e Chopin consentirà di cogliere le
peculiarità dello stile di Caetani e al contempo di percepirne il legame con la grande tradizione musicale del Romanticismo
europeo Sono elementi comuni a Schubert e Caetani una concezione fatalistica della narrazione musicale e la ricerca di atmo
sfere cupe e sonorità sfumate Affine a Chopin e in particolare al tardo stile chopiniano dei brani presenti in questo program
ma è invece la tendenza verso una rigorosa polifonia con la predilezione di ardite armonie cromatiche
L’Impromptu in si bemolle maggiore è il secondo dei quattro Impromptus che Roffredo pubblicò come op (insieme alla
Ballata e alla Toccata) per le edizioni Schott di Magonza Si tratta di un brano di carattere leggero ma solo apparentemente
spensierato che sotto una fine scrittura contrappuntistica arricchita dal cromatismo delle armonie cela più complesse inquie
tudini
Non è un caso del resto che Caetani abbia scelto il titolo Impromptu con un evidente richiamo ai celebri omonimi capolavori
di Franz Schubert Le sue sonorità infatti trovano un affascinante antecedente nel mondo poetico schubertiano in particolare
negli Impromptus op Essi come le altre composizioni che Schubert compose nel suo ultimo anno di vita costituisco
no un vero e proprio testamento artistico contenendo tutti gli elementi peculiari del mondo poetico dell’Autore: la nostalgia
l’accettazione del fato l’introspezione negli abissi della coscienza l’assenza di una esplicita volontà di coesione logica e musica
le Le frasi schubertiane sono infatti caratterizzate – e qui sta il loro inimitabile fascino – da una tendenza a compiacersi della
reiterazione dei motivi e di una particolare “calma” nello svolgimento dell’azione musicale che consente all’interprete e all’a
scoltatore di assaporare anche le sfaccettature più recondite delle armonie e delle linee melodiche
L'Impromptu op n è il più lungo e complesso e presenta un canto nostalgico e lontano che viene poi sviluppato in molti
modi diversi dando vita ad un viaggio nei luoghi emotivi della psicologia umana Dopo un lungo peregrinare tra momenti bui e
luminosi dolorosi e spensierati il canto ricompare nella sua forma più semplice e nuda accompagnato solo da alcuni sol come
rintocchi di campane e infine modula inaspettatamente nel tono maggiore: una speranza una luce che rende magica la con
clusione del brano
L'Impromptu op n ha invece un carattere più leggero e brillante Ci sono due temi contrastanti: il primo in mi bemolle
maggiore è una veloce discesa melodica non priva di cantabilità; il secondo in si minore tonalità lontanissima è più ritmato e
drammatico quasi una danza macabra Esso si ripresenta anche nella coda e chiude in modo del tutto inaspettato e tragico un
brano che era cominciato in un'atmosfera apparentemente serena
L'Impromptu op n presenta una morbida e piana linea melodica sostenuta da un tessuto armonico di terzine arpeggiate
Ricco di sfumature emotive ed ombreggiature di colore questa è tra le più toccanti composizioni di Schubert che esprime una
pudica ma sconfinata tristezza pur nell’apparente serenità della tonalità di sol bemolle maggiore
L'Impromptu op n è in forma ABA Inizia con un arabesco discendente che viene ripetuto molte volte sempre con sfuma
ture emotive diverse Dopo un’intensificazione dinamica appare un doloroso e accorato tema in modo minore che caratterizza
tutta la parte centrale Infine ritorna l'arabesco iniziale il quale dopo raffinate modulazioni ed intensificazioni porta ad una
conclusione gioiosa e festante
Nelle Variazioni op sul preludio in do minore di Chopin Caetani riesce a sfruttare le conquiste della tecnica pianistica di
Liszt specie nelle variazioni contrappuntistiche in cui le potenzialità dinamiche del pianoforte vengono maggiormente valoriz
zate Il pregio maggiore di questa rara composizione sta tuttavia nella profondità dei contenuti emozionali che prendendo
spunto dalla poesia del preludio chopiniano ne sviluppano la varietà degli stati d’animo con risultati di altissima levatura artisti
ca soprattutto nei momenti più intimi
Nelle opere mature di Chopin il concetto di contrappunto non è più limitato ad un’intellettuale sovrapposizione di linee: poiché
ogni voce possiede una propria individualità la polifonia diventa una commistione di situazioni emotive diverse che coesisten
do danno vita a risultati di grande intensità
Ne è un pregevole esempio il Nocturne op n con la sua scrittura a quattro voci ognuna delle quali peraltro si libra indi
pendentemente nello spazio armonico creando un clima di magica sospensione
La prima frase del Nocturne op n citando una metafora di Fou Ts’Ong è un albero che partendo dal tronco (ossia l’inci
pit della prima battuta) si espande nei suoi molteplici rami secondo un armonico disegno vario ed unitario al contempo La
parte centrale è molto più concitata quasi ansimante e conduce al ritorno del tema iniziale Dopo una prima ripresa in mi mag
giore questo subisce uno sbalzo armonico di un tono scendendo o meglio sublimandosi alla più velata e irreale tonalità di re
maggiore in un’aura trasognata di grande bellezza
La Ballade op è forse il brano pianistico di Caetani più moderno in virtù dell’inusuale trattamento armonico e dell’ossessiva
insistenza sul pedale di tonica di Fa diesis minore Il risultato è una musica di affascinante cupezza che esprime un inquieto pes
simismo non più ancorato ad esperienze concrete bensì sublimato ad un superiore livello di astrazione
Basterebbe già quell’inizio sospeso (ingannevolmente in do maggiore) per considerare la Ballade op un vero capolavoro:
dieci sol ripetuti costituiscono la prima voce che entra quasi in punta di piedi come provenendo da un mondo irreale e lontano
e crescendo gradualmente In coincidenza con il quarto sol fa il suo ingresso una seconda voce nel registro tenorile che contra
riamente all’altra dopo un esordio relativamente forte tende a diminuire Si tratta di uno dei punti più complessi per l’interpre
te che deve cercare di mantenere questa dicotomia non solo dinamica ma soprattutto emozionale pur senza perdere di vista
il fragile equilibrio del fraseggio complessivo Ma tutto l’episodio iniziale poi arricchito dalle entrate di altre voci non è altro
che un preambolo che introduce il tema principale in fa minore Esso presenta una strana cantabilità quasi claustrofoba: come
se tentasse di espandersi senza riuscirci essendo così costretto a ripiegare su se stesso Il suddetto tema alternato all’episodio
seguente dal carattere più sereno e sognante subirà numerose elaborazioni che peraltro accentueranno il senso di sofferenza
e tormento La liberazione sarà soltanto sognata o immaginata nei magici momenti di sospensione come i cinque accordi che
precedono la coda Quest’ultima apoteosi del dramma incombente fin dall'inizio del brano pone una fine drastica definitiva
senza appello
Roberto Prosseda
Il giorno che ebbi la fortuna di conoscere Mario
Bortolotto è ormai lontano ma lo ricordo bene e
soprattutto con piacere per il prezioso contributo che
Egli ha offerto nell’arco di trent’anni alla program
mazione del Festival Pontino in particolare agli
Incontri di studio sulla musica contemporaneainizial
mente presieduti da Goffredo Petrassi
Rifletto su come sia trascorso tanto tempo senza che
apparissero segni d’invecchiamento delle idee d’inde
bolimento dell’entusiasmo Né tanto meno il verifi
carsi di una stanchezza professionale – data la ripetiti
vità del tema – che comunque non poteva esserci Al
contrario ogni anno si rinnovava una divertita e gio
vanile voglia di fare associata a un’esigenza di qua
lità che stimolava la ricerca e l’informazione nel
mondo della Nuova Musica specie tra compositori e
interpreti
Sempre al di fuori delle convenzioni e della conve
nienze le scelte non erano condizionate da compro
messi od opportunismi ma libere e senza remore
Di questo il Pontino si è grandemente avvalso e
anche per tale contributo è cresciuto di statura È
divenuto una specie di piccolo gradito habitat nel
quale i musicisti pare ambiscano cimentarsi e incon
trarsi
Qui risiede la fortuna di quell’incontro e di quella
conoscenza: l’aver potuto contare senza formalismi e
con poche parole su una autentica forza intellettuale
non per tutti disponibile ma benevola con noi
La riconoscenza del Campus e mia è grande e per
esprimerla in maniera adeguata in questa a edizio
ne del Festival Pontino che coincide con l’ottantesi
mo compleanno del Maestro ho condiviso con
Michele dall’Ongaro l’idea di riservarle due giornate
all’interno dell’Incontro di studio: due giornate che
Jacopo Pellegrini e Guido Zaccagnini hanno progetta
to intitolandole Widmung
Riccardo Cerocchi
WIDMUNG Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana
Widmung come omaggio: a uno studioso dei nostri
maggiori Mario Bortolotto che sta per toccare la
soglia degli ottanta anni e che da quasi trent'anni è
stretto amico e consigliere ascoltatissimo per la
Nuova Musica del "Festival Pontino" Omaggio all’in
telligenza lampeggiante alla cultura sterminata all’e
strosità guizzante alla curiosità che non conosce
ostacoli del saggista originale e finissimo
Widmung come iscrizione: più ideale che concreta
quella dei partecipanti al convegno e alla tavola
rotonda alla schiera degli estimatori di Bortolotto
Scrittori compositori esperti di fama internazionale
appartenenti alle più varie discipline umanistiche
(musica arti visive storia letteraria filologia filoso
fia) danno conto nel guardare da prospettive diverse
all’opera del festeggiato della quantità di suggestioni
ch’essa offre
Widmung come dedizione: alla ricerca approfondita
libera da pregiudizi o principi d’autorità condotta a
partire dalla fine degli anni Cinquanta da Bortolotto
esempio di onestà intellettuale e coraggio nel soste
nere posizioni scomode: non di rado poi generalmen
te condivise
Widmung come dedica: un incontro di studio e una
tavola rotonda non esclusivamente concernenti inda
gini e riflessioni sulle molteplici attività svolte da
Bortolotto nell'ambito musicale ma anche il ruolo
che esse hanno rivestito nella vita musicale italiana (e
non solo) degli ultimi decenni: testimoni di un signifi
cativo sviluppo negli studi musicologici e di una signi
ficativa rivalutazione in ambito critico dell’approccio
ermeneutico del giudizio di valore
I curatori
Jacopo Pellegrini Guido Zaccagnini
WIDMUNG Incontro di Studio su Mario Bortolotto e la cultura musicale italiana
Venerdì giugno
Giardini di Ninfa
ore I SESSIONE
Presiede
Relazionano
Guido Zaccagnini
Mario Messinis (Venezia) Introduzione
Giorgio Pestelli (Torino) Bortolotto tra storiografia ed ermeneutica musicale
Andrea Estero (Milano) Bortolotto e l’Analisi
Fiamma Nicolodi (Firenze) Sulla strada della modernità: la Generazione
dell’
Dallapiccola Petrassi e Bortolotto
Guido Salvetti (Milano) Bortolotto e la Nuova Musica
Serena Vitale (Milano) «A Est! a Est!» Mario Bortolotto esploratore
della cultura russa
Ennio Speranza (Roma/Venezia) Mario Bortolotto organizzatore musicale
ore Sermoneta Castello Caetani
Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti)
Sabato giugno
Giardini di Ninfa
ore II SESSIONE
Presiede
Relazionano
Mario Messinis
Alberto Caprioli (Bologna) L’anima del lied
Quirino Principe (Milano / Roma) Wagner e Bortolotto
Stefano Catucci (Camerino) Essere a tempo
Franco Serpa (Roma) Aimezvous Strauss?
Emilio Sala (Milano) La musica francese ‘moderna’ secondo Mario Bortolotto
Marco Beghelli (Bologna) Una passione a margine: l’opera italiana
Jacopo Pellegrini (Venezia) Non son cattivo ‘critico’
ore TAVOLA ROTONDA E PRESENTAZIONE DEI VOLUMI
Vivere Senza Paura Scritti per Mario Bortolotto (EDT )
Mario Bortolotto La serpe in seno (Adelphi )
Coordina
Paolo Donati
Intervengono Alberto Arbasino Roberto Calasso Aldo Nicastro Anna Ottani Cavina
Giorgio Pestelli Daniele Spini Francesco Zambon
ore Sermoneta Castello Caetani
Concerto Il pianoforte oggi (vedi pagine seguenti)
LESSANDRA MARIA AMMARA giovane pianista ha attirato su di sé l’attenzione del mondo
musicale in seguito alle sue brillanti affermazioni in alcuni importanti concorsi internazionali
("G B Viotti" di Vercelli "J Iturbi" di Valencia "Van Cliburn" di Fort Worth) Nel è stata
una dei “Laureates” al Concorso “Esther Honens” a Calgary Grazie a questo risultato ha ulterior
mente intensificato la propria attività concertistica debuttando in tutta Europa (Musikhalle di
Amburgo Salle Cortot di Parigi Concertgebouw di Amsterdam Società Chopin di Varsavia Teatru
Manoel Malta) e in Cina Hong Kong Stati Uniti Canada Sud Africa Brasile sia come solista che
con Orchestra (Orchestra Sinfonica della Rai Orquesta Ciudad de Cordoba Calgary Philharmonic
Orchestra Cape Town Philharmonic Neue Philharmonie Westfalen) La critica la definisce anche
una sensibile interprete del repertorio cameristico Ha collaborato con interpreti di rilievo come
Rocco Filippini Anto Kuerti Alban Gerhardt il Quartetto Takacs il Quartetto Sine Nomine Ha
inciso per l'etichetta canadese Arktos musiche di Debussy Skrijabin e Chopin Ha inoltre registra
to le Polacche di Chopin nell’ambito dell’integrale chopiniana per la Brilliant Classics Ha studiato
al Conservatorio “L Cherubini” di Firenze con Roberto Caglieri ed all’Accademia Pianistica di
Imola Si è poi perfezionata presso l’International Piano Foundation ai Corsi di Sermoneta e alla
Scuola di Musica di Fiesole con alcuni tra i più grandi musicisti di oggi tra cui Paul Radura Skoda
Dimitri Bashkirov Leon Fleisher Karl Ulrich Schnabel William Naboré Maria Tipo e Fou Ts'Ong
A
ABRIZIO OTTAVIUCCI si è brillantemente diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di
Pesaro sotto la guida di PMariotti; ha inoltre studiato Composizione e Musica Elettronica Ha
tenuto concerti nelle più importanti città italiane e tedesche e tournées negli Stati Uniti Canada
Inghilterra Canarie India E’ stato più volte invitato a prestigiosi festival e rassegne come Nuova
Musica Macerata “Traiettorie” Parma Accademia S Cecilia Nuova Consonanza Roma Evento
Suono Pesaro Amici della Musica Palermo Centro d’Arte Padova S Maternus Koln Tonhalle
Dussendorf etc Di particolare importanza la sua attività nella musica contemporanea nella
quale ha collaborato con partners di grande prestigio quali R De Saram S Scodanibbio M Caroli
M Zurria F Dillon A Campagnari T Bouman M Stockhausen con il quale collabora intensa
mente dal anche nei repertori tradizionali Ha eseguito prime assolute dei compositori S
Scodanibbio T Tesei F Mencherini Ha studiato l’opera pianistica con G Scelsi Attivo anche sul
piano della sperimentazione ha tenuto concerti con G Peacock R Schulkoswky P Giaro M
Naussef C Bauer Ha registrato per la ECM Monaco CMP Koln AMIATA Firenze SPLASH
Milano WISTERIA Amsterdam AKTIVARUM Koln e per le radiotelevisioni italiana tedesca
inglese americana Vive ad Assisi dove dirige il progetto “laboratorio di musica intuitiva”
F
MANUELA PIEMONTI diplomatasi a pieni voti nel presso il Conservatorio di Milano
sotto la guida di Anita Porrini e Alberto Mozzati ha vinto vari Concorsi nazionali ed interna
zionali ("Vittorio Gui" di Firenze Premio Città di Torino Premio Atkinsons di Saturnia) ed è risul
tata finalista alla Melbourne Chamber Music Competition Pianista del Trio Matisse fin dalla sua
fondazione si è esibita nelle più importanti stagioni e sale italiane (Unione Musicale di Torino
Società dei Concerti di Milano Biennale di Venezia Accademia Filarmonica di Roma Teatro San
Carlo di Napoli Salone dei Cinquecento di Firenze Sala Bossi di Bologna etc) Ha effettuato
tournées in Germania Spagna Portogallo e Israele registrando per varie radio europee ed ese
guendo in prima assoluta opere di compositori quali Luis de Pablo e Mauricio Kagel Ha inciso per
la Casa Ermitage e per la rivista Amadeus E' docente di musica da camera presso il Conservatorio
"GVerdi" di Milano
E
FÊTE per pianoforte
Il Festival Pontino è un po’ il “Festival del mio cuore” poiché fu
la mia prima occasione importante nel lontano quand’ero
ancora studente e non ancora ventiquattrenne Quell’anno
conobbi lì Mario Bortolotto che confesso mi incusse non poca
soggezione sia perché avevo studiato i suoi libri sia per la sua
straordinaria cultura e anche per quel modo di dare opinioni e
giudizi senza fronzoli che terrorizzava un po’ gli esordienti
come me Anno dopo anno festival dopo festival (Pontino sì
ma anche Biennale di Venezia Venezia Opera prima ecc) il
terrore è passato e si è tramutato in una simpatia sempre
rispettosa ma certo molto amichevole Sono quindi particolar
mente felice di dedicare ai suoi anni questo mio pezzo per
pianoforte spumeggiante e festoso come si addice all’occasio
ne E sono felice anche del fatto che a suonarlo sia mia moglie
Emanuela Piemonti che tante conversazioni attorno alla pittu
ra più ancora che sulla musica ha sostenuto con Mario
Alessandro Solbiati
VARIAZIONI per pianoforte
Questo pezzo è dedicato a Mario Bortolotto cui mi lega una
lunga ed affettuosa amicizia per il suo ottantesimo compleanno
Si tratta di variazioni per pianoforte basate su di un tema for
mato da una serie di note che apre e chiude la composizione
Ivan Vandor
STUDIO SULLA MONOTONIA per pianoforte
Si tratta di un complesso contrappunto in cui le quattro parti
ripropongono costantemente un disegno di due sole note Il
brano è in forma AB dove la parte B è un “Double” (come eco)
costituito dalla ripetizione totale della parte A ma con alcune
modifiche intervallari alla cellula semitonale un diverso sfasa
mento delle voci e velocità e dinamiche ridotte La tessitura della
parte A è anche leggibile come un canone inverso considerando
le tre voci superiori come dux e le tre inferiori come comes
29 giugno
VENERDÌ ore Sermoneta Castello Caetani
ALESSANDRA MARIA AMMARA pianoforte
FABRIZIO OTTAVIUCCI
pianoforte
EMANUELA PIEMONTI
pianoforte
ROBERTO PROSSEDA
pianoforte
ALESSANDRO SOLBIATI ()
* Fête
per pianoforte solo ()
’”
(E Piemonti)
IVAN VANDOR ()
* Variazioni
per pianoforte ()
’
(F Ottaviucci)
ALDO CLEMENTI ()
Studio (sulla monotonia) per pianoforte ()
’
(R Prosseda)
* Madrigale
per due pianoforti ()
’
(R Prosseda A Ammara)
GILBERTO CAPPELLI ()
* Frammento
per pianoforte ()
’
(F Ottaviucci)
MADRIGALE per due pianoforte
Il pezzo è un regalo per Mario Bortolotto (per la seconda volta
sulle note A B)
Aldo Clementi
ALBERTO CAPRIOLI ()
FRAMMENTO per pianoforte
In tutto l’arco della composizione vi è una contrapposizione vio
lenta fra contrappunti di diversa natura (omoritmici polifonici
etc) Però la cosa più importante che ho cercato di fare in questa
composizione è una indagine e uno scavo profondo sul suono
Ho voluto scrivere e dedicare questo pezzo a Mario Bortolotto
per testimoniargli il mio affetto e la mia profonda stima
Gilberto Cappelli
MICHELE DALL’ONGARO ()
* Senza
tempo per pianoforte ()
’
(F Ottaviucci)
* Ton
sur ton per due pianoforti ()
(R Prosseda A Ammara)
*Prima esecuzione assoluta
’
SENZA TEMPO per pianoforte solo
La musique donne l’idée de l’espace Tous les arts plus ou
moins; puisqu’ils sont nombre et que le nombre est une tra
duction de l’espace
Ch Baudelaire
Dalla prefazione alla partitura:«Il brano va pensato come
una grande Cadenza Le durate sono da interpretarsi libera
mente avendo cura di dare il massimo rilievo ai fraseggi
armonici melodici e di registro: durate libere per uno spazio
musicale libero rinnovato ogni volta dall’interpretecompo
sitore»
La dedica a Mario Bortolotto è legata al ruolo che assume
nel brano la memoria: quella più remota della storia che
entra in dialogo con quella del passato prossimo delle riso
nanze incrociate talvolta opposte dei “tenuti” del I e del III
Pedale concorrendo a ricreare di volta in volta evocati dal
l’interprete nuovi spazi musicali nei tempi e nella mente
dell’ascoltatorepartecipe
Alberto Caprioli
TON SUR TON per due pianoforti
Il titolo reversibile spiega da solo un po’ di cose Per esem
pio che il pezzo è nato da una commissione di Mario
Bortolotto per questa edizione del Festival Pontino e si è
trasformato in un omaggio al committente per il suo com
pleanno Oppure che inizia con un canone ritmico (sfregia
to da rapide figure man mano prevalenti) che tornando alla
fine (in un campo armonico più compresso) chiude la parti
tura E anche che l’idea di un pianoforte sovrapposto ad un
altro (una matrioska in bianco e nero) domina timbrica
mente l’impostazione dell’opera Rimarrebbe da accennare
(e qui il titolo non aiuta) al tachipsichico virtuosismo fin
troppo esplicitamente richiesto agli interpreti E anche qua
segnalerei un’occulta influenza del festeggiato (o meglio:
del suo carattere) Insomma: mancano solo le candeline ma
non si esclude che una seconda versione possa comprendere
pianoforti adeguatamente preparati
Buffo: più gente tipo Boulez Stockhausen Clementi e Bortolotto
compie gli anni e più appare radicalmente giovane mentre ridicol
mente preistorici si dimostrano molti tromboni di recentissima leva
Michele dall’Ongaro
LESSANDRO SOLBIATI nato a Busto Arsizio nel si è
diplomato presso il Conservatorio di Milano in pianoforte
(con Eli Perrotta) e in composizione (con Sandro Gorli)
Contemporaneamente ha studiato per quattro anni (
)
con Franco Donatoni all'Accademia Chigiana di Siena Ha vinto
oltre a vari concorsi nazionali il Concorso Internazionale di
Torino nel e il RAIPaganini di Roma nel Ha ricevuto
commissioni dal Teatro alla Scala dalla RAI dal
Ministero della Cultura francese da Radio France
dall'Università di Parigi dal Mozarteum dal
South Bank di Londra dalla Fondazione
Gulbenkian di Lisbona dalla Biennale di Venezia
dal Festival Milano Musica dal Teatro Comunale
di Bologna dalla Basilica di San Petronio per il VII
Centenario della fondazione dall'Orchestra
Sinfonica "G Verdi" di Milano; i suoi lavori sono
stati eseguiti nei più importanti festival (Lille
Avignon Huddersfield Présences Pontino Wien
Modern Metz Strasbourg Biennale di Venezia
Montepulciano Holland Festival Zagabria
Lisbona Stoccolma IRCAM S Cecilia in Roma
Boston RAI di Roma Milano Torino e Napoli
Maggio Musicale Fiorentino Settembre Musica
Unione Musicale) e sono stati registrati e tra
smessi da molte radio europee ed americane Tra
le incisioni discografiche si segnalano l'Oratorio
nel deserto (CD ADDA Ensemble EM)
Quartetto con Lied (Quartetto Borciani Stradivarius) e un CD monografico dell'Ensemble
Alternance di Parigi (Stradivarius ) Per la
RAI ha prodotto due "radiofilm" entrambi basati
su racconti di Paola Capriolo Frammenti da "Il
gigante" () e La colomba azzurra () La
collaborazione con la Capriolo continua nel con la produzione di Con i miei mille occhi ispira
to all'omonimo racconto lungo pubblicato da
Bompiani (libro con CD allegato) Dal è
docente di Fuga e Composizione presso il
Conservatorio "G Verdi" di Milano dopo aver
insegnato al Conservatorio di Bologna dal al
anno nel quale ha iniziato una collaborazione con la
Sezione Musica Contemporanea dell'Accademia Internazionale
della Musica (Fondazione Scuole Civiche di Milano) Ha inse
gnato al Centre Acanthes di Avignone nell'estate del e di
Metz nel ; ha tenuto masterclass ai Conservatori Superiori
di Parigi ( e ) di Lione () e di Città del Messico
() Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni SugarMusic Spa di Milano
A
VAN VANDOR nasce a Pécs in Ungheria il ottobre Si
trasferisce in Italia nel ed inizia lo studio del violino e
due anni più tardi quello del pianoforte e della composizione
Dai sedici ai vent’anni è uno dei più stimati sassofonisti di jazz
in Italia Riprende quindi lo studio della composizione dappri
ma con Guido Turchi e successivamente al Conservatorio di
Santa Cecilia a Roma con Goffredo Petrassi Diplomatosi nel
si reca a Parigi dove studia con Max
Deutsch l’allievo di Schönberg Ritornato a
Roma segue il corso di perfezionamento di
Petrassi all’Accademia di Santa Cecilia dove si
diploma nel Lo stesso anno vince il °
Premio (sezione musica da camera) del Concorso
Internazionale di Composizione della Società
Italiana di Musica Contemporanea con
Quartettoper archi Due anni dopo allo stesso
concorso viene segnalata la sua composizione
Canti Sacri (° premio Ligeti ° premio Kagel)
Intanto l’anno precedente i Motiper orchestra
ottenevano il ° Premio (il ° Premio non asse
gnato) al Concorso Internazionale dell’AIDEM
(Associazione Italiana per l’Educazione
Musicale) E’ quindi membro dei gruppi d’im
provvisazione “Nuova Consonanza” e “Musica
Elettronica Viva” Con quest’ultimo effettua
numerose tournées e registrazioni in Europa Nel
dopo essersi trasferito negli Stati Uniti
vince il Premio Taormina con Dance Music per
orchestra Nel si laurea in Etnomusicologia
all’Università di California di Los Angeles (UCLA)
ed intraprende una ricerca sulla musica del
Buddismo tibetano presso le comunità monasti
che rifugiate nel Nepal e nell’India del Nord
ricerca i cui risultati verranno condensati nel suo
libro La Musique du Bouddhisme tibétain
(Buchet/Chastel Paris tradotto in tedesco
per Heinrichshofen Verlag due anni dopo) Dal
al è vicedirettore prima poi direttore
dell’International Institute for Comparative
Music Studies di Berlino (Ovest) Nel rientra
in Italia per insegnare composizione al Conservatorio di Musica
di Bologna e poi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma Ha
scritto numerosi articoli è stato vicepresidente della Società
Italiana di Etnomusicologia Visiting Professor alla University
of Michigan Ann Arbor e le sue composizioni sono state e
sono eseguite in numerosi festival stagioni concertistiche e
trasmesse sulle stazioni radio nazionali ed internazionali È cit
tadino italiano e vive a Roma
I
LDO CLEMENTI (Catania ) inizia a tredici anni lo
studio del pianoforte diplomandosi nel sotto la
guida di Giovanna Ferro un'allieva di Alfredo Casella; nel
' segue a Siena il corso di perfezionamento pianistico
tenuto da Pietro Scarpini
A sedici anni comincia a studiare composizione nella sua
città e la continua poi con Alfredo Sangiorgi (allievo di
Schoenberg a Vienna nel ) che lo mette
per la prima volta a contatto con la tecnica
dodecafonica (Catania Bolzano ) Dal
al studia a Roma con Goffredo
Petrassi sotto la cui guida si diploma
Dal al frequenta i corsi di Darmstadt
dove vengono eseguiti Tre Studi per orchestra
da camera () Composizione n per
pianoforte () e Triplum () Per una
decisiva svolta musicale fu importante la
conoscenza di Bruno Maderna () che gli
aprì orizzonti affatto sconosciuti e fondamen
tale l'aver frequentato lo Studio di Fonologia
di Milano (): qui realizza Collage () Collage (Dies irae) () e Collage (Jesu meine Freude) () La prima esecu
zione di una sua composizione si tenne a
Vienna nel (Poesia di Rilke soprano
Lydia Stix pianista Erik Werba) Terminati gli
studi di composizione la prima esecuzione
importante di una sua opera avvenne nel alla Radio di Amburgo per il ciclo "Das neue
Werk" (Cantata su un frammento di Calderon
de la Barca )
Nel vinse il secondo premio SIMC con
Episodi (
) e nel il primo premio dello
stesso concorso con Sette scene () Nel
realizza a Roma uno spettacolo su mate
riali visivi di Achille Perilli (Collage Accademia
Filarmonica Romana) Nel è stata esegui
ta alle "Orestiadi" di Gibellina l'opera Interludi
Musica per il Mito di Eco e Narciso alla quale è
stato assegnato il Premio Abbiati Il
Teatro alla Scala gli ha commissionato una nuova opera
Carillon
Dal al è stato docente di "Teoria musicale" presso
il DAMS di Bologna; è sovente invitato a tenere seminari e
corsi di composizione
A
ILBERTO CAPPELLI nato a Predappio Alta (Forlì) nel ha frequentato il Conservatorio di Bologna diplomandosi
in pianoforte direzione d’orchestra musica corale e composi
zione sotto la guida tra gli altri di G Manzoni A Clementi T
Gotti e G Noferini Altrettanto importanti per la sua formazio
ne sono stati i contatti avuti con Sciarrino e Nono
Attualmente insegna Composizione presso il Conservatorio B
Maderna di Cesena Tra le sue opere ricordiamo
“Due pezzi per violino solo” (
) eseguiti per la
prima volta a Venezia Teatro La Fenice dal violi
nista Enzo Porta; “Quartetto per Archi” (
)
presentato nello stesso anno alla Biennale di
Venezia dal Quartetto Arditti; “Andando nel sole
che abbaglia” (
) per orchestra eseguito a
Palermo dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di
Milano diretta da Giampiero Taverna; “Isole
inquiete” (
) per gruppo da camera presenta
to a Bologna dall’Ensemble MusicaRealtà diretta
da Dario Endrigo; “Memoria” per chitarra sola
() eseguita in prima assoluta dal chitarrista
Piero Bonaguri alla Biennale di Venezia; “A
Corde” () per pianoforte eseguito a
Edimburgo dal pianista Nicola Hodges; “E come
il vento” (
) per orchestra eseguito a Bologna
sotto la direzione di Alberto Caprioli; “Veni
Sanctu Spiritus () per coro ottoni e percus
sioni eseguito a Forlì; “Blu Oltremare” ()
per gruppo da camera eseguito a Bologna sotto
la direzione di Francesco La Licata; “Suoni”
() per banda eseguito a Bologna dalla Banda
dell’Aeronautica Militare Italiana diretta da
Patrizio Esposito grazie al quale nel giugno ha vinto il Premio Abbiati; “Per Due Voci” ()
per flauto e violino eseguito a Milano da Anna
Maria Morini e Enzo Porta; “Il Giardino della spe
ranza” () per quartetto d’archi eseguito a
Bologna dal gruppo “Fontana Mix” Nel giugno
ha partecipato al Festival Pontino a Latina
con il pezzo da camera dedicato a Goffredo
Petrassi “La Montagna di Cézanne” e nell’agosto
il pianista Enrico Belli ha eseguito in prima assoluta il
pezzo “Frammento Blu” in occasione del festival pianistico Per
Pianosolo di Amandola (AP) Nel gennaio a Bologna è
stato eseguito “Cerco un paese innocente” per attrice e chitarra
e nel febbraio “Per Fausto” per violino solo Nel marzo
a Torino c’è stata la prima esecuzione del pezzo per
orchestra da camera Frammento per Laura eseguito
dall’Orchestra Nazionale della Rai
G
LBERTO CAPRIOLI compositore e direttore d’orchestra
nato a Bologna nel ha compiuto gli studi musicali
a Parma Vienna e Salisburgo e quelli letterari all’Università
di Bologna Per la sua attività compositiva fondamentali
sono stati gli incontri con Camillo Togni e Karlheinz
Stockhausen poi con Boguslaw Schaeffer e Franco
Donatoni che lo hanno invitato a tenere Seminari sulla sua
musica al Mozarteum di Salisburgo e
all’Accademia Chigiana di Siena in seguito con
John Cage e Heinz Klaus Metzger con i quali
ha collaborato all’ultima esecuzione italiana di
Musik Walk Dopo la pubblicazione nel in Germania di un primo compact disc dedica
to alla sua musica da camera ha ricevuto
ritratti di compositore a Salisburgo Innsbruck
e Monaco di Baviera e commissioni dai mag
giori festival europei tra cui Wien Modern
Autunno di Varsavia Europäisches Musikfest
di Stoccarda Centre Iannis Xenakis di Parigi
con registrazioni radiofoniche in Europa
Giappone e Stati Uniti La carriera direttoriale
iniziata ancora studente con il debutto alla
Deutsche Staatsoper di Berlino e alla Radio dii
Vienna nel e quello italiano alla guida dei
Dresdner Philharmoniker nel si è indiriz
zata sempre maggiormente verso il repertorio
romantico e contemporaneo presentando
opere anche in prima esecuzione di Maderna
Castiglioni Togni Clementi Bussotti
Sciarrino Guarnieri Cappelli Incardona e di
numerosi compositori delle più giovani genera
zioni Oltre a collaborare da oltre un decennio
con l’Österreichisches Ensemble für Neue
Musik di Salisburgo è stato ospite di istituzioni
quali Settembre Musica Wiener Festwochen
Milano Musica Süddeutscher Rundfunk
Teatro La Fenice Fondazione Arturo
Toscanini Kammerensemble Neue Musik
Berlin Rossini Opera Festival Ha tenuto semi
nari e conferenze in varie università europee e
nordamericane
© Foto Primo Gnani Bologna
A
ICHELE DALL ’O NGARO (Roma ) ha
studiato al Conservatorio Santa Cecilia
di Roma Successivamente si è perfezionato in
Composizione con Aldo Clementi Nel è
tra i fondatori dell’ensemble Spettro Sonoro
dedito alla promozione e l’esecuzione della
nuova musica collaborando come interprete
alla realizzazione di prime assolute e italiane di
autori come Cage Stockhausen Evangelisti
Clementi Scelsi fino ai più giovani Sempre con
Spettro Sonoro è tra gli interpreti della prima
esecuzione integrale dell’opera musicale di F
Nietzsche Dal collabora per alcuni anni
come pianista con l’Orchestra Sinfonica della
RAI di Roma Le sue composizioni presentate
in Italia e all’estero sono state eseguite e pro
grammate nelle principali istituzioni
Attualmente pubblica per le Edizioni Suvini
Zerboni di Milano Ha collaborato con Gianni
Rodari Vittorio Sermonti Luca Ronconi
Claudio e Daniele Abbado Stefano Benni
Michele Serra Alessandro Baricco Dal al
è stato consulente musicale del
RomaEuropa Festival Dal al è stato
presidente di Nuova Consonanza Dal febbraio al
marzo è stato Curatore delle Attività Permanenti del
Settore Musica della Biennale di Venezia Fa parte del
Direttivo del Centro Tempo Reale fondato da Luciano
Berio e di quello dell’Accademia Filarmonica Romana Dal
è responsabile della programmazione musicale di
Radio M
MANUELE ARCIULI si è imposto all'attenzione del pubblico e della critica per le sue interpre
tazioni del classicismo viennese del novecento storico e della musica contemporanea specie
americana Suona regolarmente per prestigiose istituzioni tra cui il Festival Internazionale
Pianistico di Brescia e Bergamo Settembre Musica di Torino La Biennale di Venezia il Miller
Theater di New York le Berliner Festwochen il Teatro San Carlo di Napoli La Fenice di Venezia
l’Arena di Verona il Carlo Felice di Genova l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI le Orchestre
"Verdi" e "Pomeriggi Musicali" di Milano l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo l’Orcquestra
Sinfonica Brasileira di Rio de Janeiro il Festival Milano Musica/Teatro alla Scala il Festival
Pianistico di Miami l'Orchestra e il Coro della Svizzera Italiana e molte altre ancora collaborando
con musicisti e direttori di fama internazionale Ha inciso numerosi cd per Chandos Bridge VAI e
Stradivarius tra i quali l'integrale pianistica di Berg e Webern un' antologia di musica americana
e il Concerto per piano e orchestra di Bruno Maderna in prima mondialeL'album dedicato a
George Crumb inciso per Bridge ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards Ha vinto il
premio della critica italiana con il cd Stradivarius contenente musiche di Adams e Rzewski eletto
miglior disco italiano del Molto apprezzato per la profondità e l'originalità del suo approc
cio interpretativo si è guadagnato la fiducia di molti compositori americani e italiani: in questo
senso ha suscitato grande interesse da parte della critica internazionale il ciclo delle 'Round
Midnight Variations un gruppo di composizioni espressamente scritte per lui nel da fra i
maggiori autori statunitensi che si impone come una delle più significative raccolte pianistiche dei
nostri giorni; e Eine Kleine Mitternachtmusik una vasta opera pianistica dedicatagli da George
Crumb che segna il ritorno alla composizione del grande musicista americano dopo parecchi anni
La letteratura per pianoforte e orchestra si arricchisce di numerose opere espressamente scritte
per Emanuele Arciuli tra cui segnaliamo i lavori di Michael Nyman Michele dall’Ongaro Filippo
Del Corno Lorenzo Ferrero e il musicista nativo americano (cheerokee) Louis W Ballard il cui
Indiana Concerto sarà eseguito da Arciuli nel gennaio con la Indianapolis Symphony
Orchestra (dir MVenzago) Oltre alle frequenti collaborazioni con riviste prestigiose (Piano Time
e attualmente Il Giornale della Musica) Arciuli ha appena pubblicato il volume “Rifugio
Intermedio il pianoforte contemporaneo tra Italia e Stati Uniti” per il Teatro di Monfalcone e sta
lavorando ad un nuovo ampio saggio sul pianoforte americano Nel ha curato le stagio
ni cameristiche della Fondazione Lirico Sinfonica “Petruzzelli e Teatri di Bari” Mario Bortolotto
gli ha dedicato una delle dieci ampie monografie sugli interpreti italiani di oggi su RaiRadioTre E'
titolare della cattedra di pianoforte principale e del Corso di pianoforte contemporaneo per i bien
ni postdiploma al Conservatorio di Bari dal è frequentemente Guest Faculty (professore
ospite) al College Conservatory of Music della Università di Cincinnati ed in altre università ame
ricane
E
30 giugno
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
EMANUELE ARCIULI pianoforte
CAMILLO TOGNI ( )
Quinto Capriccio per pianoforte (
)
¡Oh! per pianoforte
¡Oh! per pianoforte è stato scritto per festeggiare gli ottanta
giovanili verdi anni di Mario Bortolotto L’amicizia con Mario –
più che quarantennale – è stata per me di un’importanza che non
sarei in grado di misurare A parte la sua cultura/sapienza irrag
giungibile il suo giudizio infallibile la sua critica acuta e quando
necessario severa il suo tratto è stato uno di quei regali di cui
raramente la vita ci fa dono ¡Oh!è un piccolo segno di ricono
scenza o meglio un modo di partecipare a un omaggio al quale
non avrei voluto mancare Prego Mario di perdonarmi la mode
stia del contributo in virtù delle molte opere che in questi qua
rant’anni gli ho dedicato
Luis de Pablo
YEHUDI WYNER ()
DUE STUDI per pianoforte
Nel nasce “Ostinato” per pianoforte tre accordi dai quali sca
turisce un “severo” corale a voci che converge in un fluire isocro
no e immutabile (ostinato appunto!) di quartine affidate alla
mano sinistra alle quali si contrappone una linea melodica aspra e
singhiozzante “cantata” dalla mano destra
I “Due Studi” del dedicati a Emanuele Arciuli sono una inda
gine ulteriore un altro studio dello stesso materiale accordale di
“Ostinato”
Le indicazioni “Notturno” per il primo studio e “Toccata” per il
secondo studio intendono solo suggerire lo spirito il carattere la
psicologia dei brani
Volendo esplicitare il contenuto evocativo dei due titoli si potreb
be ravvisare nel “Notturno” una sottile tendenza alla introspezione
ascetica come nella “Toccata” quasi settecentesca negli intenti l’e
sasperazione narcisistica del virtuosismo strumentale
GIANCARLO SIMONACCI (
)
Giancarlo Simonacci
New Fantasies ()
’
’
Addio addio Roma
Delirium Breve
From the Flow
FREDERIC RZEWSKI (
)
da “Four Pieces”: nn e (
)
’
LUIS DE PABLO ()
* ¡Oh!
* “Due
per pianoforte ()
Studi” per pianoforte ()
’
’
I Notturno
II Toccata
JOHN ADAMS ()
Phrygian Gates ()
* Prima esecuzione assoluta
’
Nal Giuseppina La FaceBianconi docente all’Università di Bologna (DAMS) commissionò a Camillo Togni e ad altri
autori un’appendice al celebre ciclo ottocentesco Hexameron variazioni su “Suoni la tromba e intrepido” da Puritani di Bellini
composte fra gli altri da Czerny Chopin Liszt e Thalberg
Togni egli stesso eccellente pianista assai legato al repertorio romantico (anche grazie alla frequentazione di Arturo Benedetti
Michelangeli) accettò di buon grado Il risultato è una breve pagina densa con accensioni virtuosistiche improvvise molto ben
scritta per pianoforte e nella quale il tema di Bellini è totalmente interiorizzato
Di un certo interesse è il procedimento mediante il quale Togni ricava dal tema belliniano una serie dodecafonica
Chi abbia dimestichezza coi calembour non potrà non appassionarsene anche perché qui – come spesso accade nei giochi di
parole – occorrono alcune “licenze” per dare coerenza al tutto Per cui ad esempio Togni ricorre ad una versione “altra” della
seconda cellula dell’inciso (trepido) con un si che manca nell’originale ma che gli serve per completare la serie dodecafonica
ottenuta mediante l’inversione di ciascun gruppo di tre note trasposte alla quinta diminuita (tritono diabulus in musica come
scrive egli stesso)
In una dettagliatissima analisi Togni illustra con dovizia da entomologo ogni dettaglio formale e strutturale del Capriccio dal
numero di totali cromatici impiegati sino alle minime financo irrilevanti scelte dinamiche ritmiche contrappuntistiche etc
Togni conclude con tono vagamente notarile che “il materiale che risulta impiegando la sola trasposizione di è sufficiente
per la costituzione di un pezzo della durata di minuti”
Yehudi Wyner canadese residente a Boston e recente Pulitzer Prize grazie al concerto per pianoforte Chiavi in Mano è un
eccellente pianista egli stesso Ha composto una lunga serie di Fantasies tra cui le prime tre (Three Short Fantasies) di astra
zione postespressionista costituiscono un polittico di serrata concisione Molto eseguite ed apprezzate negli Stati Uniti David
Burge le ha definite “brief but virile” Le successive due raccolte (New Fantasies) appaiono meno unitarie sul piano strutturale
dunque non richiedono che ne venga eseguita l’intera successione Contengono momenti di superba scrittura di volta in volta
ammicante al jazz alla musica antica al pianismo ottocentesco La prima raccolta (da cui sono tratte le tre eseguite stasera)
insiste sul medesimo materiale accordale Delle tre brevi pagine la prima è una melanconica processione la seconda una pagina
di rapinosa astrazione che rimanda persino allo Schoenberg espressionista la terza una frenetica pièce de virtuosité che pare
ispirarsi allo swing di Art Tatum Figura autorevole della scena musicale statunitense Wyner non mai perso nella sua musica
come nel tratto umano una cordialità di toni ed un calore comunicativo preziosi forse rinvigoriti dalla sua frequente presenza
nell’amatissima Italia (e molti titoli delle sue opere sono infatti in italiano)
I Four Pieces di Frederic Rzewski risalgono al ' Si tratta di una sorta di sonata in quattro movimenti camuffata da polittico
alla maniera degli Improvvisi op di Schubert; una sonata i cui singoli movimenti possono dunque essere eseguiti anche
come composizioni a sé Il pezzo n è una sorta di Adagio che utilizza intervalli eccedenti e diminuiti con un effetto vagamen
te esotico ma si tratta sempre del tema esposto all'inizio del primo pezzo per quanto ingegnosamente modificato L'episodio
centrale è quasi romantico ma qui anche pieno di vis "rivoluzionaria" tanto da trasformarsi in un canto di protesta politica siamo negli stessi anni del suo capolavoro People United Si tratta di un momento di struggente cantabilità Ma il terzo brano è
molto di più e nella sezione successiva che potremmo definire una sorta di sintesi fra Ives e Bartòk presenta una rilevante
complessità pianistica e concettuale David Burge scrive che sarebbe quasi necessaria una terza mano per eseguire corretta
mente questi passaggi di impervio magmatico contrappunto Il brano n conclude degnamente questo ciclo E' caratterizzato
(un po' alla maniera di Winnsboro cotton mill blues ma in modo ancor più radicale) da una pulsazione ritmica implacabile
ossessiva che percorre l'intera estensione del pianoforte in maniera vertiginosa con momenti di grande violenza percussiva ed
altri di maggiore lievità risolvendosi in un irresistibile "toccata" piena di verve che svanisce com'era nata Il graduale accaval
larsi e succedersi delle frequenze e degli accordi produce un effetto timbrico nuovo e sorprendente tanto che si potrebbe pen
sare piuttosto ad un sintetizzatore o alla compresenza di un live electronic che interagisce con il pianoforte Nel finale con il
canto liberatorio che si spegne gradualmente ridotto al silenzio da una serie di "colpi" sempre più violenti ed implacabili emer
ge pienamente il senso di tragica poesia dell'opera
Phrygian Gates di John Adams è un'opera estrema quasi utopistica nella quale un giovane Adams appena trentenne realizza
un affresco di inusitata vastità riuscendo a coniugare scienza e spirito libertà e rigore creando spazi di "interpretabilità" che
apparentemente la scrittura sembra negare e lo fa rifuggendo da qualunque compromesso grazie ad un virtuosismo pianistico
stupefacente
Ma partiamo dal titolo: Phrygian Gates tradotto letteralmente significa più o meno Cancelli Frigi Frigi si riferisce ad uno dei
due modi (lidio e appunto frigio) adottati da Adams nella sua composizione Cancelli gates rinvia al concetto di gate nella
musica elettronica: in pratica il gate è un circuito e ogni gate comporta una trasformazione brusca o meno brusca ma comun
que non graduale o preparata Tutto accade ex abrupto e infatti in questo brano i cambiamenti di atmosfera di velocità di
carattere di organizzazione modale etc avvengono senza mai un rallentando un accelerando un'esitazione; talvolta il pianista
ha da immedesimarsi in un circuito integrato! Ma come ho già detto proprio in questo rigore risiede uno dei motivi di fascino
dell'opera Nella quale ci sono spazi per quanto interstiziali di interpretabilità non c'è affatto una spersonalizzazione del piani
sta i parametri su cui può intervenire sono molteplici l'accesso ad ognuno di questi è strettissimo e talvolta invisibile ma poi una volta entratoci lo spazio si rivela confortevole
Sul piano formale Phrygian Gates è diviso in quattro sezioni: la prima si estende per battute presenta una pulsazione rit
mica implacabile (mai una pausa) di crome a circa / p La seconda più veloce (circa / p) si estende per battute (fino a
) La terza lenta è l'unica con un titolo (sistema di pesi e misure) e si riferisce alla precisione computeristica della figurazio
ne accordale quasi sempre non coincidente con il tactus cioè con l'impulso forte della battuta La scrittura è assai raffinata e
usa un do basso e il mi acuto ossessivamente come risonanze echi quasi a creare un ambiente sonoro virtuale L'ultima parte
dell'opera è un tour de force pezzo di bravura e di resistenza e contiene un episodio perfettamente palindromo di oltre cin
quanta battute prima della coda vera e propria
Le quattro sezioni per quanto riconoscibili all'ascolto si susseguono senza soluzione di continuità per cui assieme a certo
lavori monstre di Feldman Charlemagne Palestine e la Monte Young direi che Phrygian Gates è tra le opere pianistiche più
lunghe una composizione in cui per minuti non si staccano mai le mani dal pianoforte
Emanuele Arciuli
UIS DE PABLO nasce a Bilbao (Spagna Paese Basco) il
gennaio Inizia gli studi musicali a partire dai anni di età a Fuenterrabía Li prosegue privatamente a
Madrid con Max Deutsch a Parigi e nei corsi di Darmstadt
Fonda a Madrid "Tiempo y Música" e "Alea" ()
gruppi che hanno dato modo al pubblico spagnolo di cono
scere la musica contemporanea e diverse culture musicali
non occidentali Fonda anche il primo labora
torio elettroacustico spagnolo E' stato docen
te al Conservatorio di Madrid presso le
Università di Buffalo Ottawa Montreal; ha
tenuto corsi in Francia Italia Belgio USA
Giappone Argentina Messico; Direttore di
"Encuentros" (Pamplona) Biennale Musicale
(Madrid) Festival di Lille; Laurea "honoris
causa" presso l'Università Complutense
(Madrid) Accademico di belle arti (Madrid
Granada Belgio) Ha conseguito numerosi
premi spagnoli e internazionali (Premio
Guerrero Medaglia d'Oro del Re di Spagna per
le Belle Arti Medaglia d'Oro del Círculo de
Bellas Artes di Madrid "Officier des Arts et des
Lettres" su nomina del Ministero della Cultura
francese Premio della Fondation Prince Pierre
di Monaco Premio Honegger) La sua produ
zione musicale comprende oltre cento titoli:
quattro opere tre quartetti per archi vari con
certi solistici (tre concerti per pianoforte altri
concerti per violino violoncello chitarra flau
to clarinetto sax) molta musica da camera
orchestrale e vocale Nel Claude Rostand
ha scritto di lui nel "Dizionario della Musica
Contemporanea" (Ed Larousse): «Luis de
Pablo è oggi non soltanto la personalità domi
nante della scuola spagnola nonché uno dei
primi compositori ad avere percorso la strada
per farla uscire dal suo stretto nazionalismo e
conferirle un'intonazione universale ma
anche una delle personalità più prominenti
dell'attuale panorama musicale internazionale
grazie all'impulso che egli ha saputo conferire alle tecniche
innovative e alle soluzioni personali e originali che ha trova
to per esprimere un temperamento inventivo e poetico
eccezionale Perché in tutta questa ricerca è l'uomo a resta
re sempre dietro alla propria musica: è una presenza che gli
è naturale e alla quale lui tiene»
L
IANCARLO SIMONACCI compositore e pia
nista è nato a Roma dove ha compiuto gli
studi musicali presso il Conservatorio Santa
Cecilia Si è perfezionato con Aldo Clementi per
la composizione e con Carlo Zecchi per il pia
noforte al Mozarteum di Salisburgo Svolge
attività come solista stabilmente in duo con la
pianita Gabriella Morelli e quale collaboratore
di vari strumentisti e cantanti Come autore ed
interprete è presente nei più importanti festi
val ed istituzioni concertistiche internazionali Le sue com
posizioni sono pubblicate da BMG Ricordi Edipan
Rugginenti e Accord for Music Ha registrato per la Radio e
la Televisione Italiana la Discoteca di Stato Italiana la
Radio Vaticana e la ORF (Austria) Ha inciso per la CRI
Edipan Fonotipia RCA Domanimusica Mr Classic Irtem
AFM Atopos Twilighmusic Di rilievo l’integrale per pia
noforte preparato di J Cage per la Brilliant Classics
G
CICLO TRADIZIONALE DEI CONCERTI
nel CASTELLO CAETANI DI SERMONETA nell’ ABBAZIA DI FOSSANOVA
nell’AREA ARCHEOLOGICA e nella città di PRIVERNO
FONDI LENOLA E SPERLONGA
TEFANO BOLLANI comincia a studiare pianoforte all’età di sei anni Esordisce professionalmente
a quindici anni Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel e una breve espe
rienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf e Jovanotti fra gli altri) si afferma nel
jazz collaborando con grandissimi musicisti (Richard Galliano Paul Motian Gato Barbieri Pat
Metheny Michel Portal Phil Woods Lee Konitz Han Bennink Miroslav Vitous) sui palchi piú pre
stigiosi del mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal dalla Town Hall di New York alla Scala di
Milano) Fra le tappe della sua carriera fondamentale è la collaborazione iniziata nel e da allo
ra mai interrotta con il suo mentore Enrico Rava al fianco del quale tiene centinaia di concerti e
incide ben dodici dischi; il più recente Tati ECM è stato nominato disco dell'anno per
l'Acadèmie du Jazz francese Il referendum dei giornalisti della rivista specializzata Musica Jazz lo
proclama miglior nuovo talento del ; mentre guida il proprio gruppo L'Orchestra del Titanic si
lancia nella realizzazione di un ambizioso discospettacolo in omaggio alla musica leggera italiana
degli anni '' (Abbassa la tua radio con Peppe Servillo Irene Grandi Marco Parente Elio delle
storie tese e tanti altri cantanti e musicisti) Nel a Napoli riceve il Premio Carosone; l’anno suc
cessivo la rivista giapponese “Swing Journal” gli conferisce il premio New Star Award riservato ai
talenti emergenti stranieri per la prima volta assegnato a un musicista non americano Per la label
giapponese Venus Records pubblica quattro dischi alla testa del suo abituale trio con Ares Tavolazzi
al basso e Walter Paoli alla batteria Particolarmente fuori dai canoni risultano alcuni suoi lavori
come La gnosi delle fanfole nel quale mette in musica le surreali poesie di Fosco Maraini insieme al
cantautore Massimo Altomare (
); Cantata dei pastori immobili oratorio musicale per quattro
voci narratore e pianoforte realizzato su testi di David Riondino (); il disco di canzoni scandi
nave Gleda (Stunt Records ) realizzato in Danimarca in compagnia di Jesper Bodilsen al basso
e Morten Lund alla batteria Per la prestigiosa etichetta francese Label Bleu ha realizzato dischi: un
omaggio allo scrittore Raymond Queneau registrato in trio con Scott Colley e Clarence Penn (Les
fleures bleues ) un disco in completa solitudine (Smat smat segnalato dalla rivista ingle
se “Mojo” come uno dei migliori dieci dischi jazz dell’anno) un disco per trio jazz e orchestra sinfoni
ca con Paolo Silvestri ad arrangiare e dirigere l'Orchestra Regionale Toscana (Concertone ) un
doppio album (I visionari ) col suo nuovo quintetto più Mark Feldman Paolo Fresu e Petra
Magoni come ospiti Ha collaborato con numerosi artisti in ambito teatrale dalla Banda Osiris fino a
Marco Baliani Giorgio Gallione e il Teatro dell’Archivolto Ivano Marescotti Maurizio Crozza e Lella
Costa Nel partecipa al programma televisivo di RaiUno Meno siamo meglio stiamo con Renzo
Arbore È ideatore e conduttore insieme a David Riondino della trasmissione musicale Dottor
Djembè andata in onda su Radiotre nella stagione / Nel per la rivista Musica Jazz è il
musicista italiano dell'anno; e il disco dell'anno è il suo Piano solo uscito per la ECM Nello stesso
anno l'editore Baldini e Castoldi Dalai ha dato alle stampe il suo romanzo La sindrome di Brontolo
S
Stefano Bollani piano solo
Bollani nell’ECM: un assaggio di ciò lo si è avuto tramite
il suo contributo alle produzioni di Enrico Rava “Easy
Living” e “Tati” ma qui la sua immaginazione spazia
assai più largamente Bollani suona un rag di Scott
Joplin improvvisa liberamente suona tango come se
fossimo all’inizio del secolo scorso suona standards
suona composizioni proprie omaggia un collega italia
no Antonio Zambrini aprendo il disco con il suo
Antonia Interpreta Don’t Talk dei Beach Boys e canzoni
rese celebri da Louis Armstrong e Nat King Cole
Improvvisa su un tema tratto dal primo concerto per
pianoforte di Prokofiev E infine compie questo turbi
noso viaggio attraverso i generi secondo logica e neces
sità espressiva Manfred Eicher ha detto di lui:
“Raramente ho incontrato un musicista un improvvisa
tore che avesse un così sviluppato senso della struttura
e della forma”
7 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
STEFANO BOLLANI pianoforte
Stefano Bollani piano solo
USANNA TAMARO nasce a Trieste nel Conseguito il diploma magistrale si trasferisce a Roma per frequentare i corsi del Centro
Sperimentale di Cinematografia dove si diploma in regia e comincia a lavorare dapprima come assistente di Salvatore Samperi poi
girando alcuni documentari per la televisione Nel durante un soggiorno di un mese in un piccolo paese al confine tra Austria e
Ungheria scrive di getto il suo primo libro Illmitz che suscita l’interesse di Claudio Magris il quale lo invia a diversi editori senza alcun suc
cesso Negli anni seguenti scrive diversi altri romanzi e racconti tutti regolarmente rifiutati Nel riesce infine a pubblicare grazie all’en
tusiasmo di Cesare De Michelis della Marsilio La testa fra le nuvole che vince il premio Elsa Morante Opera Prima La sua vocazione lettera
ria si precisa nella raccolta di racconti Per voce sola () Segue nel il libro per ragazzi Cuore di ciccia e due anni dopo il bestseller
Va’ dove ti porta il cuore pubblicato da Baldini e Castoldi e divenuto nel tempo con due milioni e mezzo di copie nel solo primo anno e
quattordici milioni di copie vendute fino a oggi nel mondo il libro italiano di maggior successo del secolo Va dove ti porta il cuore è stato
portato sul grande schermo da Cristina Comencini nel Nel Rizzoli inaugura una collana dedicata ai suoi libri in cui vengono
ripubblicati Per voce sola Va’ dove ti porta il cuore e Cara Mathilda nonché il piccolo Verso casa in cui l’autrice parla di sé del rapporto con
la scrittura e dei suoi libri Del è Più fuoco più vento seguito l’anno successivo dai racconti di Fuori
incentrati sulla difficile realtà degli extracomunitari Nel Rizzoli pubblica la raccolta di saggi Ogni
parola è un seme e ripropone in cofanetto il trittico di racconti Rispondimi () Ascolta la mia voce è invece l’emozionante ritorno al romanzo di Susanna Tamaro che in queste pagine riporta di
nuovo a casa la ragazza ribelle di Va dove ti porta il cuore Lontana dall’ambiente letterario e dalle frequen
tazioni mondane Susanna Tamaro vive attualmente in campagna a Orvieto circondata dai suoi amatissimi
animali Oltre alla scrittura alla passione per le arti marziali e alla cura della sua fattoria si dedica a diversi
progetti umanitari di sostegno e sviluppo per le categorie più deboli attraverso la Fondazione Tamaro
creata nel e finanziata con i diritti dei suoi libri
S
ERGIO DELMASTRO dopo avere iniziato in tenera età la pratica del pianoforte ha studiato clarinetto al
Conservatorio di Torino diplomandosi con il massimo dei voti sotto la guida di Peppino Mariani Presso
lo stesso Istituto ha poi studiato canto con Elio Battaglia e privatamente armonia e contrappunto con
Ettore Dabbene Ha fatto parte in qualità di primo clarinetto di svariate orchestre fra cui: RAI Teatro
Regio di Torino Pomeriggi Musicali di Milano Orchestra di Padova e del Veneto i Solisti Veneti Ha inoltre
collaborato con artisti di fama internazionale fra i quali: Yuri Bashmet Antonio Ballista Diego Fasolis
Francoix Leleux e con prestigiose formazioni cameristiche fra cui: I Solisti di Mosca il Trio Matisse il
Divertimento Ensemble i Quartetti Zagreb Prajak e il Quartetto di Torino Fa parte attualmente del
Gruppo Musica Insieme di Cremona dei Fiati di Parma e dell’Ottetto Classico Italiano Ha tenuto concerti
nelle principali città europee negli Stati Uniti in Giappone e nel Medio Oriente e ha inciso per le case disco
grafiche BMG Ricordi Nuova Era Stradivarius e MGA di Parigi E’ stato più volte membro della giuria in
concorsi internazionali ed attualmente è docente di clarinetto al conservatorio di Milano
S
L TRIO MATISSE è composto dalla pianista Emanuela Piemonti docente di musica da camera presso il
Conservatorio di Milano dal violinista Paolo Ghidoni spalla dell’Orchestra “I virtuosi italiani” e docente di
musica da camera presso il Conservatorio di Mantova e dal violoncellista Pietro Bosna Formatosi alla
Scuola di Fiesole il trio Matisse si è avvalso del prezioso insegnamento del Trio di Trieste ed ha approfondi
to il repertorio classico sotto la guida di maestri come Norbert Brainin
Valentin Berlinskij e György Kurtag Pur riservando grande attenzione alla
musica del diciannovesimo secolo il Trio ha sempre mostrato vivo interesse
per la produzione moderna e contemporanea affrontando non soltanto i
più noti capolavori di Ravel Ives Villa Lobos e Ghedini ma anche i lavori di
compositori viventi come Salvatore Sciarrino Luis De Pablo e Alessandro
Solbiati Numerosi i premi vinti sin dalla fondazione uno tra tutti il presti
gioso premio Vittorio Gui di Firenze Invitato dalle più importanti società di
concerti italiane quali l’Unione Musicale di Torino la Società dei Concerti di
Milano l’Estate Fiesolana l’Accademia Filarmonica di Roma la GOG di
Genova Ravello Festival Bologna Festival il Trio Matisse ha registrato per
le radio australiana israeliana spagnola portoghese ed italiana Ha inciso
per l’etichetta Aura e per la rivista Amadeus
I
Fatto prigioniero durante la seconda Guerra Mondiale Olivier
Messiaen compose il Quartetto per la fine dei tempi nel
campo di Görlitz in Slesia (l'attuale Zgorzelec in Polonia)
Approfittò della presenza di tre musicisti tra i compagni di pri
gionia il clarinettista Henri Akoka il violinista Jean le
Boulaire e il violoncellista Étienne Pasquier per scrivere prima
un breve trio (che corrisponde all'Intermède) poi un vasto
affresco in otto movimenti con l'aggiunta del pianoforte (che
suonò lui stesso) Il pezzo fu eseguito il gennaio allo
Stalag VIIIA di Görlitz in condizioni di fortuna perché il
campo era sepolto dalla neve e gli strumenti erano in pessime
condizioni Questo capolavoro della musica da camera del
Novecento tra l'altro uno dei pochi lavori cameristici scritti
da Messiaen nacque quindi per una serie di circostanze fortui
te L'ispirazione venne da un passo dell’Apocalisse di San
Giovanni come afferma lo stesso compositore nella prefazio
ne («Vidi poi un altro angelo possente discendere dal cielo
avvolto in una nube la fronte cinta di un arcobaleno []»)
che è anche una visione ricca di simboli e di suggestioni musi
cali: Messiaen sperimentò una serie di soluzioni compositive
nuove ritmi con un valore aggiunto non retrogradabili fuori
misura modi a trasposizione limitata sfruttò tutte le risorse
del clarinetto del violino e del violoncello (a scapito del pia
noforte utilizzato soprattutto in funzione di accompagna
mento) ma soprattutto riuscì a trasformare le armonie in
vivide pennellate di colore a descrivere con un vocabolario di
suoni la sua visione della fine del tempi la dimensione dell’e
ternità Il primo movimento (Liturgia di cristallo) corrisponde
al risveglio degli uccelli e contrappone il canto morbido del
violino e del clarinetto («un merlo o un usignolo solista
improvvisa circondato da un pulviscolo sonoro») agli armonici
del violoncello e alla struttura isoritmica degli accordi del pia
noforte Il Vocalizzo per l’Angelo che annuncia la fine dei
tempi ha il suo cuore in una lunga melopea «impalpabile e
lontana» del violino e del violoncello all'unisono (e con sordi
na) accompagnata dalle «dolci cascate di accordi bluarancio»
del pianoforte Dopo l'assolo del clarinetto (Abisso degli uccel
li) che sfrutta l'effetto di trasformazione timbrica del suono
nei lunghi crescendo su una nota tenuta e l'Intermezzo che è
anche il pezzo più leggero come uno scherzo basato su ele
menti melodici piuttosto tradizionali nel quinto movimento
(Lode all’eternità di Gesù) si dispiega una vasta melodia del
violoncello («infinitamente lenta estatica») dilatata più che
sviluppata ma capace di accumulare una grande tensione
prima di perdersi in un pianissimo impercettibile La Danza del
furore è una pagina monolitica uno studio ritmico su una
melodia all'unisono spigolosa e martellata che imita le trom
8 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
SUSANNA TAMARO
SERGIO DELMASTRO
TRIO MATISSE
voce recitante
Paolo Ghidoni
Pietro Bosna
Emanuela Piemonti
violino
violoncello
pianoforte
clarinetto
OLIVIER MESSIAEN (
)
Quatuor pour la fin du temps per clarinetto violino
violoncello e pianoforte
Liturgie de cristal
Vocalise pour l’Ange qui annonce la fin du temps
Abîme des oiseaux
Intermède
Louange à l’Eternité de Jésus
Danse de la fureur pour les sept trompettes
Fouillis d’arcsenciel pour l’Ange qui annonce la fin du temps
Louange à l’Immortalité de Jésus
L’esecuzione è intercalata dalla lettura del testo inedito di
Susanna Tamaro: Il perpetuo inesausto movimento
be dell'apocalisse Il settimo movimento (Vortice di arcobale
ni) è il più elaborato di tutto il quartetto con sezioni basate
su diverse combinazioni strumentali e sulla variazione di due
temi il primo melodico e sognante il secondo ritmico deri
vato dal secondo movimento Il Quartetto si conclude con la
Lode all’immortalità di Gesù un lento assolo del violino
tenero e estatico come quello del violoncello nel quinto
movimento
Gianluigi Mattietti
Il perpetuo inesausto movimento
E’ un testo che ho scritto alla fine del millennio scorso riflettendo sulla delusione che potrebbe provare Dio nei nostri confronti
Ho immaginato che Dio in procinto di togliere il suo sguardo dal mondo ci ricordasse il patto dell’Alleanza tradito
Susanna Tamaro
Fin dal principio
ero racchiusa nella densità della materia
follia estrema
o estrema saggezza
Mi sono espansa
come si espande un sogno
al termine della notte
Nessuno sguardo era presente
allora
così come nessuno più sarà con me
nel momento in cui
il moto invertirà il suo corso:
Tornerà nel seme
la pianta dalla sua morte
altri semi ne usciranno
e anche il seme si inaridirà
Colmerò il vuoto tra gli atomi
inghiottirò ogni cosa
Per voi il mio sogno sarà concluso
mentre io ne comincerò
un altro perché io sono l’energia
il perpetuo inesausto movimento
Tanti sono i miei nomi
la mia manifestazione è una sola:
luce
La luce e non altro – vi ha rivelato
la diversità del mondo
le forme degli alberi
le tinte dei fiori
lo sguardo del neonato
e quello del morente
la vostra stella
che ogni giorno sorge
accarezza il mondo
e poi tramonta
perché ciò che si muove
per mio dono
lo fa sempre con implacabile precisione
perché io sono l’energia
il perpetuo inesausto movimento
Il mio sogno è il sogno di una forza amorosa
Vi ho attesi e immaginati
come un amante attende l’amato
e irrequieto si aggira per la stanza
e accende candele
e sparge profumi
e canta
perché la gioia dell’attesa
è troppo grande
per restare
prigioniera del silenzio
Tra impalpabilità e concretezza
ho scelto la concretezza
Si può sognare
e innamorarsi del proprio sogno
Così è stato per me
Ho creato la geometria
per manifestare le forme
il ritmo per dar forma al cosmo
Ho creato la musica
e la sua sospensione
Sono la vita e il suo ritorno
L’angelo della morte
arriva con il fuoco
o nel silenzio
a volte usa la falce
Fin dall’inizio
la partitura era questa:
nascere
e tornare al grembo
quiete nel primo sguardo
distacco e rassegnazione
nell’ultimo
Poi è nata la tentazione
di restare
aggrapparsi con unghie e artigli
alla vita
per sempre
Se le stelle e i monti
e i grandi alberi
vivono così a lungo
perché i nostri giorni sono cosi pochi?
Ma il vostro sempre
non è neanche un soffio
del mio respiro
Ciò che vi inebria è credervi potenti
Decidere la vita
Decido per te i tuoi giorni
in nome del mio sapere
in nome della mia pietà
ti impongo di andartene
perché anche se non mi chiamo
il Signore
comunque adesso il mio volto
è quello del tuo destino
Ho profuso bellezza intorno a voi
Doveva essere questo il segno
Stupore e gratitudine
a suggellare il vostri passi
Volano nei grandi spazi i rapaci
con le ali tese con maestosa calma
il loro sguardo abbraccia l’orizzonte
Ciò che a loro sta a cuore
è il movimento:
mettono a fuoco una sola cosa
lepre fagiano o passero e vi piombano sopra
E il vostro sguardo?
L’ho voluto così meno perfetto
curioso e aperto da ogni lato
Eppure questo vi ha stancato
nella bellezza che vi circonda
invece del tremendo
avete immaginato
la docilità del mondo
Cessato lo stupore
è salita la noia
Le carte ormai le abbiamo in mano
perché non cambiare le regole del gioco?
Non ho più ira per voi
né sentimento
Di piogge di fuoco
ne ho mandate abbastanza
Ad uno ad uno
ho richiamato i miei angeli
La vita ve la date da soli
la stessa cosa fate
con la morte
Dorme triste l’angelo del ritorno
la musica è finita
chi nasce inspira
chi muore espira
il libro è in mano vostra
non è una sinfonia che sale
ma uno stridio
Ho atteso l’amato
e l’amato è venuto
ha mangiato alla mia tavola
e ha bevuto
Chi aveva preparato quel pane?
chi aveva servito quel vino?
Tutto ciò che era dono
l’avete creduto possesso
vi ci siete aggrappati
come una formica
s’aggrappa ad un fuscello
in mare aperto
Ma altro doveva essere
il timore
La festa è finita ad una ad una
soffio sulle candele e
in punta dei piedi
mi allontano dalla stanza
Tra i nomi del caso
c’era anche questo:
follia amorosa
che si volge in distruzione
Tra sapere e sapienza
c’è un abisso
Vi siete mai chiesti:
chi accende le stelle?
E chi le spegne?
Susanna Tamaro I luoghi del Festival - Lenola
Importante centro agricolo che si affaccia sulla piana di
Fondi. Il nucleo urbano medievale occupa la parte più alta
della collina (425m) con un sistema difensivo formato da
una cinta di mura, secondo il tradizionale schema avvolgente: le abitazioni sono addossate l’una all’altra, i vicoletti
e le gradinate salgono verso il luogo dell’ultima difesa, dove
sorgeva il Palazzo Baronale. Tra le interessanti testimonianze del medioevo, le chiese di San Giovanni evangelista,
di Santa Maria Maggiore, di Santa Croce, delle Benigne
Grazie e della Madonna del Colle che reca sulla facciata
una curiosità: due piccoli cipressi ormai lì da decenni.
Molto sentite sono le festività in onore della Madonna del
Colle e di San Rocco.
(fonte Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina))
11 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Piazza Duomo
“GIOVANI ARTISTI DAL MONDO”
UIGI PIOVANO ha iniziato lo studio della musica a cinque anni col padre Antonio compositore
e pianista Si è diplomato in violoncello a anni sotto la guida di Radu Aldulescu col massimo
dei voti e la lode Borsista della "International Menuhin Music Academy" di Gstaad è stato mem
bro della "Camerata Lysy" con la quale si è esibito anche come solista sotto la direzione di Yehudi
Menuhin Si è diplomato in violoncello e musica da camera al Conservatorio Europeo di Parigi
Premiato in diversi concorsi internazionali (Trapani Illzach) è stato membro del "Quartetto
Michelangelo" e del complesso barocco "Concerto italiano" con i quali è stato ospite delle mag
giori stagioni concertistiche italiane ed effettuato numerose tournées Ha inciso per Emi Nuova
Era Opus Suona in duo con la pianista Luisa Prayer con la quale ha inciso le due Sonate di
Brahms (Vermeer ) e un CD interamente dedicato a SaintSaens (Eloquentia ) Ha
tenuto concerti di musica da camera con Wolfgang Sawallisch Antonio Pappano MyungWhun
Chung Alexander Lonquich Dmitry Sitkovetsky Michel Dalberto Katia e Marielle Labeque E’
regolarmente ospite del Festival di Newport (USA) e del Tuscania Sun Festival di Cortona E'
Primo Violoncello Solista dell'Orchestra Sinfonica dell'Accademia Nazionale di S Cecilia e dal
Primo Violoncello Solista ospite della Tokyo Philarmonic Orchestra con la quale si esibirà
come solista sotto la direzione di MyungWhun Chung in settembre E’ Direttore musicale
dell’Orchestra da Camera della Campania con la quale registrerà con l’etichetta Naxos i concerti
per pianoforte e orchestra di Paisiello con Francesco Nicolosi ed effettuerà una tournées in
Giappone in ottobre Suona un violoncello Matteo Goffriller del L
UISA PRAYER nata a Roma è stata allieva di Annamaria e Sergio Cafaro Si è diplomata al
Conservatorio di S Cecilia nel e al Mozarteum di Salisburgo sotto la guida di Gilbert
Schuchter nel Ha seguito i corsi di musica da camera tenuti da Riccardo Brengola
all’Accademia Chigiana di Siena e all’Accademia Nazionale di SCecilia Premiata in diversi concorsi
pianistici e di musica da camera si è perfezionata con Bruno Canino Paul Badura Skoda Rudolph
Buchbinder Valentin Berlinsky e alla Fondazione Kempff con Gerhard Oppitz Come solista e
camerista ha tenuto concerti in Italia (dove ha registrato anche per la radio e la televisione)
Austria Germania Francia Lussemburgo Bulgaria Giappone Cina Taiwan Stati Uniti Ha parte
cipato al Moon Beach Okinawa Music Festival (Giappone) ai festival di Sermoneta Portogruaro
Kerkrade (Olanda) Newport (USA) E' stata dal al componente del "Trio Clara
Schumann" col quale ha effettuato molte tournées internazionali Ha inciso per le case discogra
fiche RCA Mediaphon Musikstrasse Linfair Con il violoncellista Luigi Piovano forma da alcuni
anni un duo stabile che ha al suo attivo una importante attività internazionale concertistica e
discografica E’ docente di musica da camera al Conservatorio "Alfredo Casella" dell'Aquila
L
Nell’estate del mentre componeva il Quintetto per archi op
Brahms iniziò a lavorare anche ad una sonata per violoncello e pia
noforte che rimase per qualche tempo allo stadio di abbozzo Il pro
getto fu ripreso tre anni dopo e completato nel giro di pochi mesi
con dedica all’amico violoncellista Joseph Gänsbacher Nata in un
periodo in cui il linguaggio brahmsiano tendeva a svincolarsi dall’e
sempio di Schumann la Sonata in mi minore in tre movimenti (il
progetto originale ne prevedeva quattro come consuetudine:
l’Adagio fu forse trasferito nella seconda Sonata) individua uno stile
personale che recupera anche modelli del passato che affranca il
pianoforte dal suo ruolo di accompagnamento e limita il risalto
della parte del violoncello All'espressione desolata che domina nel
primo movimento si contrappongono sia il carattere leggero e stac
cato del breve Allegretto quasi Menuetto in la minore sia il conclu
sivo Allegro in stile fugato che è un vero e proprio omaggio a Bach
a cominciare dal tema tratto dal Contrapunctus XIII dell'Arte della
Fuga Al violoncello dedicò diverse composizioni anche Camille
SaintSaëns uno dei protagonisti della rinascita della musica da
camera in Francia Nel compose la Romanza in fa maggiore
op inizialmente pensata come un brano per corno e orchestra
pezzo dall'intonazione malinconica con la sua estesa melodia che si
dipana sugli accordi del pianoforte e che si increspa solo nella sezio
ne centrale Al violoncello è destinato anche il pezzo più celebre del
Carnaval des Animaux «grande fantasia zoologica» per piccola
orchestra scritta nel per festeggiare con gli amici il martedì
grasso nella casa del violoncellista Charles Lebouc Suite piena di
humour ma anche "scottante" perché tutti gli animali rappresentati
erano caricature di personaggi dell'ambiente musicale parigino
(tanto che SaintSaëns decise di non pubblicarla) Anche il Cigno
penultimo dei pezzi era una feroce parodia del melodizzare lezio
so e sentimentalistico ma riscosse un tale successo che divenne
subito una pagina popolarissima adottata anche nel dal coreo
grafo Michel Fokine per un assolo della ballerina Anna Pavlova
Altra melodia celebre e struggente è il Vocalise di Sergej
Rachmaninov Anche in questo caso si tratta di una pagina estratta
da un ciclo più ampio e poi sottoposta a un'infinità di arrangiamenti
(una versione orchestrale fu realizzata dallo stesso Rachmaninov):
era l'ultimo pezzo (senza testo e dedicato alla cantante Antonina
Nejdanova) di una raccolta di Romanze per canto e pianoforte
del pezzo così melodico da sembrare una sfida alla musica
moderna ma in realtà modellato nella sua struttura sullo stile
melodico di Bach Oggetto di numerose trascrizioni è stato anche Le
Grand Tango di Astor Piazzolla composto nel su richiesta di
Mstislav Rostropovich che lo eseguì la prima volta nel a New
Orleans Esempio della perfetta fusione tra stile porteño e classico
con tutte le caratteristiche melodiche armoniche e ritmiche del
tango ma inserite nella struttura di una forma sonata con una mar
cata differenziazione di caratteri espressivi e con un'ampia sezione
di sviluppo chiara eredità degli studi in Francia con Nadia
Boulanger che Piazzolla considerò la «sua seconda madre»
Gianluigi Mattietti
12 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium
LUIGI PIOVANO
LUISA PRAYER
violoncello
pianoforte
JOHANNES BRAHMS (
)
Sonata in mi min op per violoncello e pianoforte
Allegro non troppo
Allegretto quasi Minuetto
Allegro
CAMILLE SAINTSAËNS (
)
Le Cygne dal Carnevale degli Animali
Romanza in fa magg op SERGEJ RACHMANINOV (
)
Vocalise op n ASTOR PIAZZOLLA ( )
Le Gran Tango per violoncello e pianoforte
(dedicato a Mstislav Rostropovich)
con il sostegno di:
EDERICO MONDELCI diplomato con lode in sassofono al Conservatorio di Pesaro ha studiato
canto composizione e direzione d’orchestra diplomandosi poi al Conservatorio Superiore di
Bordeaux Ha suonato come solista in tutto il mondo con le più importanti orchestre tra le quali la
Filarmonica della Scala con Ozawa Al Festival Mondiale del Sassofono ha rappresentato l’Italia in
Germania Giappone Stati Uniti Spagna e Italia; dalla sua esibizione al Festival di San Pietroburgo
collabora con la Moscow Chamber Orchestra con cui ha registrato i Tanghi di Piazzolla
Profondamente interessato alla musica contemporanea ha eseguito in prima a Manchester
Cyberbird per sassofono pianoforte e orchestra di Yoshimatsu con la BBC Philarmonic Orchestra
diretta da Brabbins e i due concerti per sassofono e orchestra premiati al Concorso Internazionale di
Composizione del Agosto di Bologna con la Toscanini di Parma Ha inciso vari CD che comprendo
no tra l’altro l’opera completa per sassofono e pianoforte di Koechlin Mondelci affianca a quella di
solista un’importante attività di direttore d’orchestra con un repertorio che va dalla musica sinfonica
classica e romantica alla lirica alla letteratura del Novecento Ha in attivo collaborazioni tra l’altro
con l’Orchestra del Teatro Bellini di Catania l’Orchestra Haydn di Bolzano l'Orchestra Giovanile del
Teatro Marinsky di San Pietroburgo l’Orchestra Sinfonica di San Remo l’Orchestra Sinfonica del
Lazio alla guida della quale è stato al nuovo Auditorium di Roma Ha diretto produzioni operistiche
di autori italiani del Settecento in festival internazionali come il St Petersburg Music Festival Tra i
prossimi impegni figurano l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo la New Zealand Symphonic
Orchestra tours in Germania Francia USA
F
AOLO BIONDI a dodici anni ha suonato con l’orchestra sotto la direzione di G Taverna R Abbado
e R Chailly Subito dopo ha vinto il primo premio assoluto nei Concorsi di Osimo e La Spezia ha
tenuto i suoi primi concerti in Italia facendosi apprezzare ovunque per la spiccata sensibilità musicale
riconosciuta anche da pianisti di fama internazionale A sedici anni è stato l’unico finalista italiano al
Concorso Internazionale di Senigallia e dopo aver conseguito la maturità classica si è diplomato con il
massimo dei voti presso il Conservatorio di Milano Ha tenuto recital solistici per importanti società
concertistiche Italiane riscuotendo unanimi consensi di pubblico e di critica Dal ha iniziato a dedi
carsi con passione alla musica da camera specializzandosi nel repertorio per duo soprattutto quello
con sassofono violoncello e flauto vincendo Concorsi nazionali ed internazionali e tenendo concerti
con strumentisti di fama internazionale per le più importanti associazioni concertistiche italiane quali
l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma La Filarmonica Laudamo di Messina gli Amici della
Musica di Palermo gli Amici della Musica di Ancona gli Amici della Musica di Vicenza la Lipizer di
Gorizia l’Emilia Romagna festival l’Ente Concerti di Pesaro Interprete versatile il suo vasto repertorio
comprende anche brani dell’opera lirica brani jazz e avendo studiato composizione propri arrangia
menti Dal è docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica di Pesaro
P
Sassofonista e compositore americano nato nel Massachusetts
nel allievo di Lennie Tristano trasferitosi nel in
Francia dove ha coltivato il jazz d'avanguardia Philip Wells
Woods è ritornato negli Stati Uniti nel conquistandosi la
fama di uno dei più raffinati altosassofonisti del jazz contempo
raneo Del suo linguaggio musicale influenzato a Charlie Parker
(di cui ha anche sposato la vedova) è un piccolo saggio la
Sonata per Sassofono contralto e pianoforte brillante lavoro del
in quattro movimenti caratterizzato da venature hard
bop da continui cambiamenti di tempo e di tonalità da frequen
ti zone aleatorie lasciate all'improvvisazione Dal mondo del jazz
viene anche Julian Joseph pianista e compositore inglese nato
nel cresciuto musicalmente a Boston dove è entrato in
contatto con Winton Marsalis e Bob McFerrin poi a Londra
dove ha collaborato anche con Viktoria Mullova e Evelyn
Glennie Per Federico Mondelci ha composto The Road of
Kharma esempio del suo stile che combina elementi classici con
gli sviluppi più avanzati del jazz Dedicata a Mondelci è anche
Gate di Graham Fitkin compositore inglese nato nel allie
vo di Louis Andriessen al Conservatorio dell'Aia molto attivo
nella musica per gli spettacoli di danza e nel repertorio destina
to agli ensembles di pianoforti e al sax: lo testimoniano numero
se composizioni come Hurl Ironic Turning Game Show per sax
e orchestra Watching e Gate per sax e pianoforte esemplare
quest'ultima (del ) del suo linguaggio semiminimalista
caratterizzato da una forte propulsione ritmica da un'estrema
chiarezza della scrittura anche spigolosa meccanica e reitera
tiva fatta di blocchi armonici contrapposti che rimanda a
Stravinskij e ad Andriessen Al risale anche Four Pictures
from New York di Roberto Molinelli grande lavoro per sax e
orchestra (poi trascritto per sax e pianoforte e per altri organi
ci) ancora dedicato a Mondelci Nei quattro movimenti il qua
rantaquattrenne compositore marchigiano ha voluto descrivere
alcune atmosfere di New York: lo spettacolo del sorgere del sole
tra i grattacieli di Manhattan in Dreamy dawn la musica di
Piazzolla in Tango Club una jazz ballad in Sentimental evening
le atmosfere del musical in Broadway night Da una suite scritta
per uno spettacolo di danza deriva invece Conductus di Federico
Mondelci lavoro del articolato in due parti: la prima per
sax tenore basata su libere improvvisazioni intorno a una scala
modale la seconda concepita invece per essere eseguita contem
poraneamente dal sax soprano e dal sax contralto per esplorare
tutte le interferenze armoniche tra i due strumenti Come inter
prete Mondelci è sempre stato molto attento al repertorio
"colto" del sax nel Novecento e ha dedicato cd monografici a
Koechlin a Giacinto Scelsi ai Tanghi di Piazzolla E Piazzolla non
poteva mancare in questo concerto con due pezzi notissimi: il
virtuosistico Libertango del giocato su sottili variazioni di
una cellula tematica e su un incalzante crescendo sostenuto da
una semplice e geniale linea melodica; e lo struggente Oblivion
che incarna l'anima triste e malinconica del tango composto nel
per il film Enrico IV di Marco Bellocchio e usato anche da
Marco Tullio Giordana nel film La meglio gioventù
Gianluigi Mattietti
13 luglio
VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea
FEDERICO MONDELCI
PAOLO BIONDI
sassofoni
pianoforte
PHIL WOODS ()
Sonata per sassofono contralto e pianoforte
Allegro
Slowly
Moderato
Freely
JULIAN JOSEPH ()
The Road of Kharma
GRAHAM FITKIN ()
Gate per sassofono soprano e pianoforte
FEDERICO MONDELCI (
)
Conductus
ROBERT MOLINELLI ()
Four Pictures from New York
Dreamy dawn
Tango Club
Sentimental evening
Broadway night
ASTOR PIAZZOLLA ( )
Oblivion
Libertango
con il sostegno di:
LISSÒ VIRSALADZE è cresciuta a Tiblisi Ha iniziato a studiare piano con la nonna la professo
ressa Anastasia Virsaladze Dopo aver frequentato il conservatorio ha lasciato la città natale
e si è trasferita a Mosca dove ha proseguito gli studi con Heinrich Neuhaus e Yakov Zak A
vent’anni si è aggiudicata il terzo premio nel famoso Concorso Tchaikovsky Elissò Virsaladze
insegna regolarmente al Conservatorio di Mosca e alla München Musikhochschule A ventiquat
tro anni ha vinto il primo premio al Concorso Schumann di Zwickau in occasione del quale è stata
annoverata dalla stampa internazionale tra i grandi interpreti contemporanei di Schumann Elissò
Virsaladze si esibisce regolarmente in Europa Con il repertorio di musica da camera e con orche
stre quali la Petersburg Philharmonic e la Royal Philharmonia London ha effettuato tournée nel
Nord America in Giappone e in Europa Si è esibita con le più prestigiose orchestre collaborando
con i più importanti direttori d’orchestra Ha inciso per Live Classics
E
I luoghi del Festival - Sermoneta e il Castello Caetani
Il Castello Caetani si erge maestoso sul paese di Sermoneta dominando l'intera Pianura Pontina. Costruito agli inizi del 1200 dagli
Annibaldi, si arricchì nel tempo di opere di difesa che dovevano renderlo quasi inespugnabile. Conobbe assalti e guerre, ospiti famosi
(Federico III nel 1452, Carlo V nel 1536, Lucrezia Borgia che ne fu "padrona" quando Papa Alessandro VI Borgia espropriò i
Caetani) e momenti di pace festosa. Il castello è certamente uno dei monumenti tra i più integri dell'antica architettura medievale del
Lazio e dell'Italia. Alla Fondazione Roffredo Caetani è affidata la sua custodia e conservazione. Della rocca del XII sec., costruita
dagli Annibaldi, rimangono solamente il Maschio e la controtorre detta Maschietto che dominano una corte quadrangolare (Piazza
D'Armi). Il resto fu demolito dagli stessi Caetani quando ricostruirono la Sala dei Baroni (modificata nel XV secolo dai Borgia) e il
contiguo edificio detto "Casa delle Camere Pinte". Sul finire del 1400 fu costruita la Casa del Cardinale Valentino Borgia. Sempre i
Borgia completarono il complesso edilizio con opere di fortificazione comprendenti anche la "Cittadella" su disegno di Antonio da
Sangallo. All'esterno di questi edifici una poderosa cinta muraria, ancora nella sua veste originaria, li avvolge e li protegge. Nel
recente passato, durante la battaglia di Anzio del 1944, il Castello è stato abitato ancora dai Caetani e dai loro coloni fuggiti dalla
Pianura Pontina. Successivamente ha ospitato giovani interessati a problemi sociali e ragazzi dei paese bisognosi di educazione e di
studio.
Il Castello si presenta oggi, nonostante i secoli trascorsi, integrato con il paese che lo circonda. Attualmente, e già da più di un quarto
di secolo, il castello diviene luogo di incontri culturali ed è abitato per un lungo periodo dell'anno da artisti e studiosi di varie discipline. In primavera ci sono i restauratori dei dipinti murali dei corsi organizzati dall'ICCROM (Centro Internazionale degli Studi per la
Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali). Il lavoro dei corsisti sugli affreschi all'interno della "Casa della Camera dei Pinti" o
sui graffiti delle prigioni e della facciata dell'edificio Vecchia Cucina - Casa Camere Pinte, rappresenta il movimento applicativo e conclusivo del corso teorico che si svolge per tutto l'anno a Roma. In estate il Castello diviene sede naturale del Festival Pontino di Musica
e centro di studi musicali di interpretazione e perfezionamento strumentale organizzati dal Campus Internazionale di Musica.
Oltre al Festival Pontino si svolgono saltuariamente stages di architettura, urbanistica, sociologia, ecologia, mostre, congressi e altre
attività che si protraggono per tutto l'inverno, quando il Castello è oggetto prevalentemente di visite da parte di turisti e alunni delle
scuole.
(fonte www.comune.sermoneta.latina.it)
Composti nel quando Schumann aveva anni Papillons sono
dodici miniature precedute da una Introduzione (Moderato) ispirate
al romanzo Flegeljahre di Jean Paul Richter Romanzo che parla di «un
ballo mascherato irreale e pieno di sorprese e di illusioni» con due per
sonaggi Walt e Wult che prefigurano Florestano e Eusebio Lo stret
tissimo legame con questa fonte letteraria è testimoniato dal mano
scritto musicale nel quale Schumann annotò anche i numeri dei capi
toli e frasi tratte dal romanzo (nell'ultima pagina ad esempio si legge
«I rumori della notte di carnevale si spengono l'orologio della torre
suona le sei») E nella musica si coglie tutta l'atmosfera di festa e di
danza che avvolge la vicenda La stessa atmosfera ritorna quattro
anni dopo nel celeberrimo Carnaval op (nel quale viene anche citato
un tema di Papillons): una sere di vivide scene musicali che compren
dono ovviamente il valzer un ritratto della sua fidanzata Ernestine
von Fricken (in Estrella) uno della sedicenne Clara (in Chiarina) un
autoritratto che mostra la doppia natura del compositore da un lato il
giovane appassionato e estroverso (Florestano) dall'altro il poeta
introverso e sensibile (Eusebio) un omaggio alla commedia dell'arte
(Pierrot Arlequin Pantalon et Colombine) una marcia che evoca l'i
deale battaglia di Schumann (e della sua immaginaria Lega di David)
contro i filistei dei simboli enigmatici come la silenziosa Sphinx o l'a
crostico ASCH (che è insieme il luogo di nascita di Ernestine e la cellu
la musicale tratta dal nome di Schumann: la mi bemolle do si) Al
genere della miniatura della pièce de caractère appartengono anche i
Sei momenti musicali di Schubert delicati bozzetti profondamente
poetici privi però non solo di un idea programmatica ma anche di un
carattere unitario poiché composti in periodi diversi tra il e il
Il primo (Moderato) che si apre con una melodia esposta paralle
lamente dalle due mani ha la grazia di un minuetto con un episodio
centrale misterioso e sognante L'Andantino costruito come un rondò
su un ritmo di barcarola in /
è dominato da un canto pieno di
pathos che sfocia in un finale delicatissimo Il terzo momento musica
le il più celebre è un breve Allegro moderato in fa minore dal caratte
re ballabile pieno di mordenti vicino allo spirito della musica unghere
se (anche se era già stato pubblicato nel con il titolo Air russe) Il
Moderato è invece il pezzo più sviluppato della serie quasi un moto
perpetuo dal carattere bachiano con una parte centrale che suona
come una delicata berceuse L'Allegro vivace è una specie di scherzo
basato su un ritmo ostinato audaci modulazioni contrasti dinamici
che creano un'atmosfera demoniaca Il ciclo si conclude con un delizio
so Allegretto (anche questo già pubblicato con il titolo Plaints d'un
troubadour) pervaso da un grande lirismo ma con un trio dal caratte
re corale La Rhapsodie espagnole (folies d'Espagne et jota aragonesa)
di Liszt rappresenta una breve incursione nel folklore spagnolo da
parte di un compositore che aveva coltivato per tutta la vita l'interesse
per quello ungherese Composta nel e pubblicata nel è un
pezzo brillante e descrittivo dove i caratteri spagnoli sono mere allu
sioni e la scrittura pianistica sfoggia un tale virtuosismo che la
Rhapsodie espagnole superò in popolarità le Rapsodie ungheresi
Gianluigi Mattietti
14 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
In ricordo di Tonino D’Erme
ELISSÒ VIRSALADZE pianoforte
ROBERT SCHUMANN (
)
Papillons op Carnaval op (Scènes mignonnes sur quatre notes)
Preambule Quasi Maestoso
Pierrot Moderato
Arlequin Vivo
Valse Noble Un Poco Maestoso
Eusebius Adagio
Florestan Passionato
Coquette Vivo
Réplique L’Istesso Tempo (Sphinxes)
Papillons Prestissimo
ASCH SCHA (Lettres dansantes)
Chiarina Passionato
Chopin Agitato
Estrella Con Affetto
Resonnaissance Animato
Pantalon et Colombine Presto
Valse Allemande Molto Vivace
Paganini Intermezzo Presto
Aveu Passionato
Promenade Comodo
Pause Vivo
Marche des Davidsbündler contre Les Philistins
FRANZ SCHUBERT (
)
Moments musicaux op Moderato Andantino Allegro moderato Moderato Allegro vivace Allegretto
FRANZ LISZT (
)
Rhapsodie espagnole
'ORCHESTRA DA CAMERA DELLA FILARMONICA DI RAZGRAD attiva dal per volontà del Ministero dei Beni Culturali di
Sofia è diventata orchestra stabile nel E’ costituita dalle prime parti dell’orchestra Filarmonica di Razgard ed è cono
sciuta per la vastità del suo repertorio dai grandi classici fino alle opere dei più importanti compositori viventi Hanno collabo
rato con l’orchestra i più importanti solisti e direttori bulgari e nell’ultimo decennio l’orchestra ha ospitato solisti di fama inter
nazionale L'Orchestra si è esibita con grande successo in diversi paesi europei: Germania Italia Svezia Grecia Turchia e vari
paesi dell’est Nel repertorio dell'Orchestra resteranno indimenticabili le esecuzioni di musica sacra come lo Stabat Mater di
Pergolesi di Rossini ed i pomeriggi musicali presso la Filarmonica con le esecuzioni di quasi tutte le sinfonie di Mozart della
Quinta e della Nona Sinfonia di Shostakovich i Requiem di Verdi e Mozart la Nona Sinfonia di Beethoven e diverse altre
L’orchestra da Camera di Razgrad ha partecipato come orchestra ospite al Festival Internazionale di “Klaipen” in Taiwan per le
celebrazioni del ° di Mozart eseguendo sinfonie e arie d’opera di Mozart Ha partecipato come orchestra di supporto per
vari masterclass e corsi di perfezionamento per pianoforte e orchestra in Svezia Taiwan Kazakistan
L
ASSIMO LAMBERTINI nel è stato nominato direttore musicale della Latvian Philarmonic Chamber Orchestra di Riga
e dal è stato nominato direttore musicale dell’Alpen Adria Kammerphilarmonie (Austria) Dal è direttore ospi
te regolare della Mikkeli City Orchestra (Finlandia) e dal dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari Vincitore di
numerosi premi tra cui il primo premio assoluto nel Concorso “Città di Genova” nell’Ottobre gli viene assegnato il presti
gioso premio internazionale “Beato Angelico per l’Europa” per l’importante e qualificata opera di divulgazione e valorizzazione
della cultura lettone e baltica in Italia ed Europa Ha diretto concerti e opere tra l'altro presso: Teatro Regio di Parma Teatro
Dal Verme e Conservatorio di Milano Aula Magna della Sapienza a Roma Ravenna Festival Festival Pontino Bologna Festival
Festival Umberto Giordano Itinera Festival Teatro Chiabrera di Savona Teatro Municipale di Piacenza Teatro V Emanuele di
Messina Teatro Giordano di Foggia Teatro Piccinni di Bari Filarmonica di Trento Filarmonica di Rovereto; ed in molte località
in Austria Germania Scandinavia Paesi Baltici Repubblica Ceca Bulgaria Usa e altri Paesi Ha collaborato con solisti quali M
Maisky I Grubert A Bornkamp F Cossotto G Di Stefano K Ricciarelli R Bahrami M
Fornaciari L Vignali A Ruggiero R Casale G La Licata G Tomassi R Prosseda E Pompili e
molti altri Ha registrato per la RAI ed Enti radiotelevisivi di diverse nazioni; ha inciso per Edipan
e Materiali Sonori Attualmente incide per Art in Concert di New York
M
ANYA KIROVA soprano nata in Bulgaria perfeziona l’aspetto musicale e vocale con i Maestri
Katerina Vichenko e Irina Blasevich Vince numerosi concorsi tra i quali il Concorso Lirico
Internazionale di Mosca nel il Concorso Nazionale "Enescu" di Bucarest Primo Palcoscenico
di Lubliana nel e Ha debuttato nel in Traviata al Teatro Lirico di Sofia interpre
tando successivamente numerosi ruoli quali : Rosina (Barbiere di Siviglia) Dorabella (Così fan
tutte) (Serva Padrona) Mimì (La Boheme) Violetta (La Traviata) Ha cantato al Teatro Lirico di
Mosca Teatro Comunale di Minsk Manoel della Valletta (Malta) Isabel de La Catolica di Granada
(Spagna) Numerose inoltre sono
state le registrazioni eseguite in duo
voce e pianoforte con il pianista Artur
Plashevich l’ultima delle quali è stata
commissionata dal dipartimento
Cultura e attività Culturali del Comune
di Sofia per il ° anniversario di
Mozart Tra le registrazioni incise da
Tanya Kirova si ricorda il Requiem di
Verdi per soli coro e orchestra in occa
sione della stage delle vittime di
Velicutarnov Dal è solista presso
il Teatro Opera e balletto di Poltava
T
Jacob Gershowitz nato da una coppia di ebrei russi immigrati negli
Stati Uniti trascorse l'infanzia nei quartieri più popolari di New York
ascoltando vecchie canzoni ragtime blues e imparando a suonare il
pianoforte a orecchio Quando cominciò a lavorare come pianista e
compositore cambiò nome in George Gershwin secondo una pratica
diffusa a quei tempi tra gli immigrati che si inserivano nel mondo
dello spettacolo Dalla sua prima pubblicazione nel quando
aveva appena anni fino alla sua morte prematura nel Gershwin compose più di songs che gli assicurarono una fama
mondiale che entrarono nel repertorio di grandi cantanti (come Ella
Fitzgerald e Billie Holiday) che furono apprezzati per l'immediatezza
dell'espressione melodica e per la raffinata scrittura armonica Formò
una coppia stabile con il fratello Ira autore dei testi e insieme diedero
alla luce numerose commedie musicali di successo a partire da Lady
Be Good del che comprendeva la canzone The Man I Love; poi
nel Oh Kay storia di contrabbandieri nell'epoca del
Proibizionismo con la canzone Someone to watch over me; Girl Crazy
interpretato nel da Ginger Rogers e Ethel Merman che cantò I
Got Rhythm; Of Thee I Sing del che vinse il Premio Pulitzer Nel
George e Ira misero in scena l'opera Porgy and Bess (con il cele
berrimo Summertime) sperimentando un'originale commistione tra
la tradizione del song e del blues con la struttura del melodramma
ottocentesco I songs costituiscono anche la base della produzione
orchestrale "colta" di Gershwin genere che coltivò sulla spinta del
successo ottenuto nel con Rhapsody in blue componendo poi il
Concerto in Fa Un americano a Parigi i Tre Preludi per pianoforte del
: due movimenti veloci e ritmati pieni di ritmi sincopati che
inquadrano un Andante con moto e poco rubato cullante come una
ninna nanna Anche Aaron Copland veniva da una famiglia di ebrei
russi immigrati e anche lui si orientò verso un linguaggio che fondeva
elementi del jazz e del folklore americano con le forme orchestrali di
tradizione europea Ne sono un esempio HoeDown sezione finale
del balletto Rodeo composto nel oltre che Paisaje Mexicano e
Danza de Jalisco che fanno parte dei Latin American Sketches del
delicati bozzetti dal carattere descrittivo e dall'orchestrazione
molto trasparente La tradizione del song prosperò grazie ad una serie
di celebri autori che seguirono le orme di Gershwin come Harold
Arlen che scrisse più di songs tra i quali lo struggente Over the
Rainbow scritto nel per il film Il mago di Oz Strangers in the
Night considerata la più celebre canzone d'amore di tutti i tempi è
stata scritta e cantata nel da Frank Sinatra che ne ha fatto uno
dei suoi cavalli di battaglia Sinatra contribuì anche alla fama di My
way canzone scritta da autori francesi nel (con il titolo Comme
d'habitude) e poi adattata da Paul Anka con un testo inglese che
parla di un uomo maturo che traccia un bilancio della sua vita cele
brazione del mito americano del selfmade man divenuta così famosa
da contare più di diverse incisioni Altro hit che celebra il mondo
americano è New York New York song di John Kander con le parole
di Fred Ebb per l’omonimo film musicale di Martin Scorsese del interpretato da Liza Minnelli e Robert De Niro
Gianluigi Mattietti
15 luglio
DOMENICA ore Priverno Piazza del Comune
RAZGRAD PHILHARMONIC
CHAMBER ORCHESTRA
MASSIMO LAMBERTINI direttore
TANYA KIROVA
soprano
ANDREW LLOYD WEBBER (
)
Cats fantasia sinfonica
GEORGE GERSHWIN (
)
The Man I Love
JOHN KANDER / FRED EBB
New York New York
AARON COPLAND ( )
Paisaje Mexicano Danza de Jalisco
GEORGE GERSHWIN
I Got Rhythm
GEORGE GERSHWIN
Tre Preludi
Allegro ben ritmato e deciso Andante con moto e poco
rubato Allegro ben ritmato e deciso
HAROLD ARLEN ( )
Over the Rainbow
FRANK SINATRA ( )
Strangers in the night
PAUL ANKA ()
My Way
AARON COPLAND
Hoe Down da Rodeo
GEORGE GERSHWIN
Someone to watch over me Summertime
18 luglio
MERCOLEDÌ ore Lenola Anfiteatro
“GIOVANI ARTISTI DAL MONDO”
L O R A L E D A S A C C H I è nata a Como e ha iniziato lo studio dell’arpa a anni presso il
Conservatorio di Musica di Como dove si è diplomata con lode Si è perfezionata con Alice
Giles (Frankfurt a/M) Alice Chalifoux (Salzedo School USA) e con Judy Loman (Toronto
University Canada) Dal ad oggi ha vinto l'eccezionale numero di competizioni interna
zionali sia come solista che in formazioni cameristiche (Concours UFAM GMI Premio Galbiati
TIM Rovere d’oro F Schubert ecc) Nel è stata la musicista europea selezionata per la
Sinfonia Toronto Concerto Competition esibendosi con l’omonima orchestra al CBC Glenn Gould
Studio (Toronto Canada) Ha suonato in numerosi festival in Europa Nord America Medio
Oriente e Asia e ha rappresentato le arpiste italiane al ° ° e ° European Harp Symposium Con
l’Allegro Ensemble ha realizzato un CD commercializzato nelle edicole da Amadeus oltre a tenere
concerti per Children Crisis Italy sotto il patronato di Sarah Ferguson Floraleda Sacchi ha tenuto
concerti con l'arpa a pedali celtica ed elettrica ed il suo repertorio spazia dalla musica barocca al
pop con una particolare attenzione alla musica del ’ A Lione (Salle Varèse) si è esibita anche
sulle preziose arpe storiche della Victor Salvi Foundation Numerosi sono gli spettacoli musico
teatrali da lei ideati: tra i più recenti “I racconti del mistero” prodotto dal Teatro Sociale di Como e
“I ricordi di Qwfwq” prodotto dal Planetario di Milano Si è esibita su numerose radio e televisioni
(RAI Mediaset RSI ORF Dutch Radio BBC Radio France etc) I compositori che le hanno dedi
cato brani sono: Peter Machajdik Paolo Castaldi David Clarck Little Dimitri Nicolau Donato
Russo Gianluca Cangemi Jean Chatillon Luis Berenguer Ha inciso per: Stradivarius Adnarim
Multimedia CNI Aulia Nel è apparso il suo primo CD per l'etichetta Philips in duo con il
flautista Claudio Ferrarini È Harp Professor presso la Royal School of Music di Milano Nel è
stata docente ospite presso il biennio di perfezionamento del Conservatorio “Boito” di Parma e ha
tenuto masterclass in Europa Stati Uniti e Canada Dal è promotore e direttore artistico del
LakeComo Festival Parallelamente alla musica ha studiato lingue straniere e musicologia Nel
ha realizzato un libro sull’arpista inglese Elias Parish Alvars (Odilia Publishing) che ha rice
vuto ottime critiche sulla stampa internazionale e il premio Harpa Award (Praga ) Sempre
in campo letterario i suoi scritti sono stati pubblicati dall’editore PulcinoElefante e i suoi articoli
sono apparsi in tutto il mondo su testate giornalistiche specializzate Floraleda Sacchi dirige la
collana di musica per arpa di Alfieri & Ranieri Publishing e delle edizioni Amadeus Arte
F
I luoghi del Festival - Sperlonga
Caratteristico borgo marinaro, lungo la S.S. Flacca, arroccato
su una propaggine dei monti Ausoni, il monte S. Magno, e lambito dal mare Tirreno. Due laghetti, costieri - di S. Puoto e
Lungo - a Nord, separano il territorio da quello del vicino
comune di Fondi. Sperlonga è una ridente cittadina balneare
che non ha dimenticato la sua origine agricola e che ha degli
elementi caratterizzanti molto singolari: il paese, con viuzze
strette che si inerpicano sul colle, gli improvvisi squarci sul cielo
e sul mare, gli archetti che fanno delle abitazioni, dai lindi colori
mediterranei spruzzati a calce, un tutt'uno, aprendosi inaspettatamente su cortili o altre viuzze, o su improvvisi squarci di cielo
e di mare. Le spiagge di sabbia lunghe circa 10 Km., hanno
nomi tipici: ad est, delle "Bambole", "Capovento", "Bazzano",
19 luglio
GIOVEDÌ ore Sperlonga Auditorium
FLORALEDA SACCHI arpa
LOU HARRISON ( )
Two Indian dances per arpa e sonagliere
Jahla
Avalokiteshvara
JOHN CAGE ( )
Two pieces for prepared harp
A room
In a Landscape
PHILIP GLASS ()
Metamorphosis Moderate
Flowing
Moderately fast
Grotta di Tiberio
DAVID C LITTLE ()
Specifications
Misterioso ma preciso
Risoluto
ARVO PÄRT ()
Pari intervallo
"Angolo"; ad ovest, della "Canzatòra" e "Amyclae". Le rocce,
modellate dal vento e dalle grotte marine; le torri costiere di difesa; la collina rigogliosa di flora mediterranea, di uliveti ed orti. Il
porticciolo per pescatori e piccole barche da diporto completano l'
ambiente, di cui è parte importante l'Antro di Tiberio, portato
completamente alla luce alla fine degli anni '50. Comprende una
grotta-ninfeo, un grande vivaio ittico, resti di una imponente villa
imperiale. Sul luogo è sorto il Museo archeologico nazionale, che
raccoglie le ricostruzioni di grandi gruppi statuari che rievocano
il mito di Ulisse, rinvenuti nell'area. Anche quest'anno, per il
decimo anno consecutivo, Sperlonga è stata insignita dell'ambito
riconoscimento di Bandiera Blu d'Europa.
(fonte www.aptlatinaturismo.it)
GYöRGY LIGETI ( )
Musica ricercata
Sostenuto
Mesto rigido e cerimoniale
Tempo di Valse
PETER MACHAJDIK ()
Nell’autunno del suo abbraccio insonne
MICHAEL NYMAN ()
The Morrow Jack
“Minimal harp” è un programma che ripercorre varie tappe del “minimalismo” e include brani precursori o riconducibili a questa
via artistica musicale e filosofica
Di “arte minimale” si inizia a parlare all’inizio degli anni ‘ quando il filosofo inglese Richard Wollheim intitola un suo saggio
“Minimal Art” per descrivere le opere di pittori e scultori come Frank Stella Robert Rauschenberg Sol LeWitt Dan Flavin
Robert Morris e Donald Judd che univano il concetto di “modulare” (che in musica diviene pulsazione ritmica e ripetizione) e di
“essenziale” (una breve e ben definita cellula musicale) due caratteristiche che penetrano il design l’arredamento e la moda
anche oggi
In ambito musicale i nomi che vennero subito associati a questo stile furono quelli di Philip Glass Steve Reich e Terry Riley
Tutti partono dall’esperienza di Cage (inconscio precursore di questo stile già sul finire degli anni ‘ quasi come lo fu Satie
nelle sue prime composizioni pianistiche) e come Cage stesso furono profondamente influenzati nel loro sviluppo compositi
vo dalla filosofia indiana e zen dagli IChing dalla ritmica della musica africana ed indiana e dalla prima musica elettronica
degli anni ‘ un mix che alimenterà non solo il Minimalismo in se ma anche la musica pop e il “new age” espandendo quindi
questo genere oltre quella che viene definita la “musica colta”
Una caratteristica della musica minimale è il ritmo percussivo e trascinante unito ad una struttura armonica statica L’unione di
questi elementi può colorarsi di sfumature etniche (come nei due brani di Harrison) può introdurre sperimentazioni sonore
(come nella composizione di Little) rifarsi ad una costruzione armonica tipica della musica pop (come nella musica di Glass e
Nyman) basarsi su serie numeriche (come nei brani di Cage) veicolare sentimenti di spiritualità e ascetismo (come nelle com
posizioni di Pärt e Machajdik) o di arcaica semplicità (come nella musica di Ligeti)
LOU HARRISON (): Two Indian dances per arpa e sonagliere (Jahla Avalokiteshvara)
Lou Harrison americano noto sopratutto per il suo lavoro sui micro toni sul temperamento e per il concerto per pianoforte
scritto per Keith Jarrett è stato il compositore sicuramente più influenzato dalla musica orientale (ha composto anche molte
opere per strumenti etnici balinesi) Questi brani per arpa fanno parte di una collezione più ampia dedicata a questo strumento
e composta nel Jahla è una danza indiana rapida e festosa caratterizzata dal costante ritorno alla nota base della scala (o
meglio al Raga indiano) mentre Avalokiteshvara (cioè “la molto dolce”) è una danza più lenta e sommessa In entrambi i casi
l’arpista improvvisa il ritmo delle sonagliere sia con i movimenti stessi dell’esecuzione (sonagliera sul braccio sinistro) sia con
ritmiche indicate dal compositore stesso (sonagliera sul piede destro) Non possono esistere ovviamente due esecuzioni uguali
di questi brani
JOHN CAGE (): Two pieces for prepared harp (A room In a Landscape)
Famoso per la sua conoscenza dei funghi (che lo fece diventare campione a “Lascia o raddoppia” di Mike Bongiorno) le sue
performance o happening musicali (lo Steinway gran coda scaraventato nel Grand Canyon che distruggendosi crea incredibili
effetti sonori) e il provocatorio ’’’ (un brano musicale fatto di silenzio in cui divengono musica gli eventi sonori che si verifi
cano in quel lasso di tempo) John Cage resta una delle figure chiave del ‘ Per il suo aspetto provocatorio la sua musica può
essere spesso osteggiata o superficialmente contestata ma in realtà è stata riferimento e ispirazione come i suoi scritti per
tutti i principali (e più conservatori) compositori del ‘ I due brani per arpa “A room” () e “In a landscape” (
) fanno
parte della sua prima produzione e sono costruite su combinazioni numeriche: “A room” sui numeri pari ( e ) “In a landscape”
sui numeri dispari ( oppure x ) Il primo brano si agita nello spazio angusto della “stanza” delimitata da sordine di
carta tra le corde dell’arpa il secondo si espande senza fine in ogni possibile registro come un ampio paesaggio
PHILIP GLASS (): Metamorphosis (Moderate Flowing Moderately fast)
Scritte nel dal celebre Philip Glass le Metamorphosis sono una delle composizioni più famose e registrate di quest’autore
che le ha concepite come pezzi da concerto e come performance per pianoforte e danza Le Metamorphosis sono : nelle prime
vengono introdotti vari elementi che si mischiamo nella Metamorphosis n e ritornano all’origine nella Metamorphosis n (che è uguale alla prima) Eseguite sull’arpa da Floraleda Sacchi su indicazione del compositore stesso le Metamorphosis diven
gono brani di grande resistenza e virtuosismo integrandosi perfettamente con lo strumento
DAVID C LITTLE (): Specifications (Misterioso ma preciso; Risoluto) (dedicato a F Sacchi)
Scritto per Floraleda Sacchi nel ed eseguito da lei in prima mondiale nell’agosto del ad Amsterdam Specifications è
opera del compositore americano David Clark Little che definisce la sua musica un mix di matematica frattale e caos Dopo
essersi laureato in chimica clavicembalo (con Gustav Leonhardt) e composizione David ha infatti creato il suo stile essenziale
fatto di sperimentazioni sonore e ritmo incalzante Specifications comprende movimenti che possono essere eseguiti anche
singolarmente Il secondo “Misterioso ma Preciso” enfatizza tecniche speciali sull’arpa alternando sezioni ritmico/percussive ad
altre con suoni fluidi Il terzo movimento “Ripresa Risoluto” è una come una danza veloce con spettacolari salti verso il regi
stro acuto Il titolo del pezzo si riferisce alla notazione specifica di cui si ha bisogno quando si vuole scrivere un brano per arpa
con un idioma moderno
ARVO PÄRT (): Pari intervallo
Per il compositore estone Arvo Pärt si è coniato il termine “minimalismo sacro” Sono molte infatti le sue opere dedicate ad
argomenti religiosi: “La Sindone” “Stabat Mater” “Magnificat” ecc Partito dall’atonalismo si rese conto dei limiti di questo
stile e influenzato dal canto gregoriano e la musica barocca intraprese quella che lui definisce una via di purificazione cioè l’eli
minazione di tutto ciò che era superfluo nella sua musica Ormai noto al largo pubblico e oggetto di molte incisioni e pubblica
zioni Arvo Pärt è apprezzato soprattutto per la trasparenza emotiva delle sue opere il cui aspetto scarno è imbevuto di sincera
e sentita spiritualità “Pari intervallo” realizzato dal compositore in versioni (per quartetto di flauti per organo e per arpa) è
stato scritto nel secondo la sua tipica tecnica che così descrive: “Lavoro con pochissimi elementi una voce due voci
Costruisco con i materiali più primitivi con l’accordo perfetto con una specifica tonalità Tre note di un accordo sono come
campane Ed è perciò che chiamo questo metodo compositivo tintinnabulazione”
GYÖRGY LIGETI (): Musica ricercata (Sostenuto; Mesto rigido e cerimoniale; Tempo di Valse)
György Ligeti non si può definire un compositore minimale sebbene alcuni movimenti della raccolta Musica Ricercata datata
lascino intendere un percorso chiaramente riconducibile a questo stile Il brano che apre la raccolta “Sostenuto” usa solo
la nota di partenza e riferimento per l’accordatura: il La tutti i La dello strumento; e il brano è l’incalzare del ritmo che trasfor
ma il La in una massa sonora e un grido Ci può essere qualcosa di più minimale di questo? Allo stesso modo il secondo brano
“Mesto rigido e cerimoniale” famoso al largo pubblico perché incluso nella colonna sonora di Eyes Wide Shut di Stanley
Kubrick usa solo note (mi fa sol) distanziate rispettivamente dagli intervalli di mezzo tono e di tono L’alternarsi di queste
due distanze è ciò che determina tutte scale musicali occidentali Solo il “Tempo di Valse” (poco vivace “à l’orgue de Barbarie”)
introduce un nucleo musicale più complesso che però si ripete inceppandosi come un meccanismo prossimo a rompersi e nel
valzer zoppicante affiora quella lacerante ironia che spesso contraddistingue le opere di questo compositore
PETER MACHAJDIK (): Nell’autunno del suo abbraccio insonne (dedicato a F Sacchi)
Allievo di Arvo Pärt Peter Machajdik slovacco si sta affermando sulla scena internazionale per le sue composizioni eseguite
all’Opera di Berlino e in molti festival dedicati alla musica contemporanea “Nell’autunno del suo abbraccio insonne” è stato
composto per e dedicato a Floraleda Sacchi nel Tra le varie fonti di ispirazione per questo brano prevalgono la polifonia e
le armonie modali della musica antica in cui emergono linee melodiche tradizionali della musica dell’est Europa Come descrive
lo stesso autore questo brano dimostra “come ciò che è essenziale e forse semplice può diventare un linguaggio musicale
potente teso in questa composizione a un’atmosfera meditativa e contemplativa”
MICHAEL NYMAN (): The Morrow Jack
Noto al largo pubblico per le sue colonne sonore (tra cui spiccano quelle per i film di Peter Greenaway e “Lezioni di Piano”)
Michal Nyman nonostante gli studi musicali compiuti iniziò la sua carriera come musicologo non come compositore I suoi
primi scritti furono ovviamente dedicati alla musica di Cage e nel fu il primo ad applicare il termine “Minimalismo” alla
musica tramutando in un genere quello che era un sentire diffuso Decidendo di dedicarsi alla composizione alla fine degli anni
‘ Nyman deve il suo successo principale al cinema e il suo tratto distintivo è stata per molti anni la sua musica per ensemble
di fiati Dal si è dedicato ad un progetto che ripropone le sue passate composizioni messe a nudo nella chiave più minimale
ed essenziale possibile: un pianoforte o un arpa solista in cui deve prevalere la melodia e la musica in se senza nessuna delle
innumerevoli possibilità timbriche che può offrire un’orchestra “The Morrow” fa parte della colonna sonora del film fanta
scientifico “Gattaca” del “Jack” è tratto invece dal film “Wonderland” del Floraleda Sacchi (© )
ICHELE DI TORO è un giovane musicista vero talento del pianoforte Nato nel ha
sempre frequentato diversi ambiti musicali eseguendo con la stessa passione il repertorio
classico jazz e pop traendo maggiore ispirazione dalla musica afroamericana per creare un suo
stile unico e trasversale Spinto dalla curiosità verso generi differenti e forte di una virtuosistica
tecnica pianistica con la musica ha un rapporto giocoso che emerge nella libertà e freschezza con
cui utilizza i vari linguaggi musicali: dal rigore ed eleganza della musica classica alla vigorosa e
gioiosa sonorità dello stride piano da atmosfere più liriche e nitide melodie a fraseggi moderni e
precisi ritmici ed eloquenti Il discorso musicale è sempre pronto a cogliere suggestioni esterne e
interiori e nelle sue improvvisazioni emergono rimandi e citazioni che superano ogni limite di
genere Una particolarità delle esecuzioni sono le introduzioni momenti musicali in cui il musici
sta è chiamato a presentare se stesso ed il brano ai quali Michele attribuisce una notevole impor
tanza e a cui riserva molta cura ed attenzione Originario di Sant'Eusanio del Sangro Michele di
Toro si è diplomato con il massimo dei voti la lode e la menzione speciale presso il Conservatorio
LD’Annunzio di Pescara; si è perfezionato presso l’Ecole Normale de Music A Cortot di Parigi
ottenendo il diploma di esecuzione rilasciatogli all’unanimità Ha partecipato a numerosi concorsi
nazionali e internazionali tra cui il Concorso Internazionale per pianisti jazz Martial Solal tenutosi
a Parigi; inoltre ha vinto il Premio per pianisti jazz F Gulda assegnato con una menzione speciale
della giuria per la migliore esecuzione di un brano composto dallo stesso Gulda Suona in presti
giosi teatri nazionali internazionali e jazz club e collabora con importanti associazioni concertisti
che Ha partecipato a manifestazioni come Iseo Jazz Concerti del Tempietto (Teatro di Marcello
Roma) è ospite regolare del Museo della Scienza di Milano della Settimana Mozartiana di Chieti
e ha fatto parte della Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra Ha effettuato tournée in Galles e a
Oxford Dal ogni anno riscuotono grande successo le sue esibizioni per piano solo ed in trio
(con Massimo Manzi Lucio Terzano Yuri Goloubev e Marco Zanoli) presso la Sala Verdi del
Conservatorio di Milano Nell'aprile è iniziata una collaborazione con Dado Moroni
"Cutting Contest" una sfida musicale in cui i due pianisti si affrontano a colpi di note e di bravura
Ha ricevuto gli apprezzamenti di Maurizio Pollini e Antonio Ballista e ha collaborato con Paolo
Fresu Franco Cerri Enrico Intra Gianni Ferrio Barbara Casini Tiziana Ghiglioni Franco
Ambrosetti Lino Patruno e Irio de Paula Una sua rivisitazione del brano L’importante è finire
celebre successo di Mina è stata inclusa in un progetto discografico realizzato dalla Civica Jazz
Band di Enrico Intra
M
I luoghi del Festival - Fondi
La città di Fondi, famosa fin dall'antichità e molto importante per la sua posizione di confine tra la regione laziale e quella campana,
è situata al vertice di una pianura circoscritta dai monti Ausoni ed Aurunci e da un lembo del mar Tirreno.
Città limitrofa di Terracina, Monte San Biagio, Lenola, Campodimele, Sperlonga e Itri, conta trentaduemila abitanti e dista 120 km.
da Roma, 111 da Napoli, 60 da Latina.
Il territorio ha una estensione di circa 15.000 ettari, reso suggestivo dalla presenza di tre laghi: di Fondi, Lungo e San Puoto. Tra le
strade che attraversano il territorio emergono l'Appia, che attraversa la città in tutta la sua ampiezza, e la Flacca, che costeggia il litorale in tutta la sua estensione. Il centro storico accoglie monumenti importanti quali il Castello di Fondi, il Palazzo Baronale, la
Giudea e il quartiere ebraico. Al di fuori del centro storico si possono ammirare la Chiesa e il Chiostro di San Francesco e tratti di
Appia Antica, che collegava Roma alla lontana Brindisi. Il lido di Fondi, lungo circa 13 km, offre spiaggie di sabbia fine e dorata. In
alcuni tratti, risulta essere intatta la duna che caratterizza la costa. Numerosi gli esercizi alberghieri, tra i più grandi d'Italia, che
richiamano l'attenzione di numerosi turisti.
(fonte www.aptlatinaturismo.it)
"THINK MOZART JAZZIN'"
"Pur utilizzando un linguaggio inusuale ed a tratti sorprenden
te Michele Di Toro confessa la sua devozione per Mozart ed
altri autori di un passato meno remoto
Le sue note hanno una tale forza evocativa da far sembrare
impropria l'espressione "piano solo" Si ha infatti la sensazione
che gli autori da lui citati siano riuniti attorno alla sua "tavola
armonica" invitati a conoscersi e ad assistere ad una esecuzio
ne ricca di intrecci eleganti ed efficaci di brani da loro compo
sti
Oltre che all'interno dei singoli temi l'improvvisazione corre
sui collegamenti tra i vari autori generando continuamente
curiosità e sorpresa per chi ha il piacere di ascoltare questo
concerto "live"
Pietro Marincola
20 luglio
VENERDÌ ore Fondi Cortile della Giudea
MICHELE DI TORO pianoforte
Think Mozart Jazzin
Libere interpretazioni in stile jazzistico
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Adagio für Glasharmonika KV Sonata n in do magg KV Adagio in do magg K Ave verum corpus K ICHARD STOLTZMAN nato nel si è laureato all’Ohio State University con una doppia
specializzazione in musica e matematica Si è perfezionato all’University of Yale mentre
seguiva le lezioni di Keith Wilson In seguito ha conseguito il dottorato con Kalmen Opperman
alla Columbia University Fondatore del celebre Ensemble Tashi Stoltzman si è guadagnato fama
internazionale per il suo modo realmente unico di suonare il clarinetto E’ stato il primo nella sto
ria della Hollywood Bowl e della Carnegie Hall ad eseguire un recital per clarinetto Nel ha
vinto il Premio “Avery Fisher” assegnato per la prima volta ad uno strumento a fiato Stoltzman
si è esibito come solista in grandi orchestre e con famosi direttori come Levine Chailly Dohnànyi
Aschenbach Il talento che esprime sia come musicista classico che di jazz è stato sempre apprez
zato durante le sue tournées Stoltzman ha al suo attivo più di trenta incisioni comprese le due
vincitrici del premio Grammy
R
INDA DI CARLO si è diplomata in pianoforte nel presso il Conservatorio F Morlacchi di Perugia con il massimo dei voti
e la lode sotto la guida di Salvatorella Coggi Nel ha brillantemente conseguito il diploma in clavicembalo con Annalisa
Martella Dal svolge attività concertistica in varie formazioni da camera come solista e in formazioni orchestrali sia in
Italia che all'estero (Brasile Giappone Germania Tunisia Spagna Francia Svizzera e recentemente in Polonia con il Quintetto
Bottesini) Ha collaborato tra gli altri con Pavel Berman Ciro Scarponi Alessandro Carbonare con il Quartetto Bernini il
Quartetto di Cremona il Quartetto Fonè il mezzosoprano Marina Comparato Ha effettuato registrazioni per la Sagra Musicale
Umbra e la Casa discografica Camerata Tokyo Dal presso il Campus Internazionale di Musica di Sermoneta (LT) è assi
stente del M Richard Stoltzman con il quale si è esibita in recital nell’ambito del Festival Pontino (in trio con Bruno
Giuranna) (con il Quartetto Fonè) e nel a Monastier per l’Associazione musicale Euterpe E’ continuista
dell’Orchestra da Camera “I Solisti di Perugia” di cui è socio fondatore E’ maestro collaboratore al pianoforte presso la classe di
canto del Conservatorio U Giordano di Rodi Garganico (Foggia)
L
NGELO E FRANCESCO PEPICELLI hanno studiato con il Trio di Trieste alla Scuola di Duino con Jones De Rosa e Baldovino
alla Scuola di Musica di Fiesole con Filippini all’Accademia Stauffer e inoltre con Canino Palm e Geringas Il Duo Pepicelli
ha ottenuto premi in numerosi concorsi di musica da camera nazionali e internazionali ed ha un’intensa attività concertistica
che ha portato i due musicisti a suonare in duo o da soli per molte delle maggiori associazioni concertistiche italiane e in
Francia Germania Giappone Spagna Austria Danimarca Belgio Repubblica Ceca Croazia Portogallo Polonia Stati Uniti Il
Duo Pepicelli ha inciso l’opera completa per violoncello e pianoforte di Casella e Martucci (Dynamic) composizioni di Busoni
Petrassi Cilea Margola e Nielsen (Bongiovanni); inoltre insieme al violinista Marco Rizzi e all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali
diretta da Marcello Panni ha registrato il Triplo Concerto il Concerto per violoncello e il Concerto per pianoforte e archi di
Casella (Dynamic) Nel è stato pubblicato il cd "encore!" per la Casa Velut Luna con i bis del duo in occasione dei suoi anni di attività Nell’estate Naxos ha pubblicato un CD dedicato all’opera omnia per violoncello e pianoforte di Ferruccio
Busoni e Ottorino Respighi E’ in continua espansione la collaborazione con compositori che hanno scritto e dedicato opere al
Duo: Boccadoro Campogrande De
Rossi Re Festa Mosca Rastelli Serafini
e Straffelini Nel il Duo ha costi
tuito insieme al violinista Mauro
Loguercio il Trio Modigliani con il
quale terrà prossimamente una tournée
in Brasile e suonerà a Milano per la
Società dei Concerti a Pisa per la Scuola
Normale nonché in varie sedi il Triplo
Concerto di Beethoven con l’Orchestra
Sinfonica Abruzzese
A
Esempio della prima maniera beethoveniana il Trio op del è un omaggio al «Trio dei birilli» di Mozart Composto originaria
mente per clarinetto violoncello e pianoforte (poi il violino sosti
tuì il clarinetto) è articolato in tre movimenti senza lo scherzo
con un virtuosistico Allegro con brio seguito da un Adagio con
espressione dominato da un motivo pieno di pathos del violoncel
lo e da un un Tema con variazioni (Allegretto) basato sull'aria
«Pria ch'io l'impegno» tratta dall'opera L'Amor marinaro di Joseph
Weigl Per lo stesso organico è il Trio op di Zemlinsky anche in
questo caso un'opera giovanile composta nel : e se il trio di
Beethoven nasceva come un omaggio a Mozart quello di
Zemlisnky mostra il suo debito nei confronti di Brahms che aveva
preso il giovane compositore viennese sotto la sua protezione
Stilisticamente simile al brahmsiano Trio op il lavoro di
Zemlisnky mostra la stessa ricchezza armonica e una perfetta sin
tesi tra intensità espressiva e senso dell'equilibrio formale soprat
tutto nel primo movimento giocato sulla sottile ambiguità tra
ritmo binario e ternario Composizione giovanile è ancora la
Sonata per violoncello e pianoforte op
che Francesco Cilea
compose nel quando aveva appena anni e ancora fre
quentava il Conservatorio di S Pietro a Majella di Napoli Questa
Sonata come altre composizioni cameristiche e orchestrali di quel
periodo sembra in sintonia con le più avanzate esperienze della
musica strumentale europea anche se le espansioni liriche del
movimento centrale («Alla Romanza») sembrano preannunciare il
destino operistico di Cilea che solo un anno dopo comporrà la sua
prima opera Gina Le due sonate per clarinetto e pianoforte che
completano il programma scritte da due compositori quasi coeta
nei provengono da continenti musicali lontani da quello europeo
Songs of the Sea and Sky di Peter Sculthorpe evoca il mondo
sonoro delle isole dello stretto di Torres che separa la Guinea
dall'Australia Sculthorpe nato in Tasmania nel compositore
precoce e fecondo formatosi all'Univesrità di Melbourne e poi a
Oxford ha composto Songs of the Sea and Sky nel su com
missione della Yale University È una suite in sette movimenti
(successivamente trascritta per diversi organici anche per digeri
du e orchestra d'archi) basata su un canto tradizionale dell'isola di
Saibai (intonato nel secondo movimento e poi variato in Mission
Hymn e nello struggente Lament) e su un vigoroso e ritmico
Dance Song La Sonatina per clarinetto e pianoforte di Clare
Fischer testimonia invece lo stile eclettico del compositore (in cui
si fondono influenze del jazz con la musica brasiliana il boogie
woogie ma anche con Stravinskij e Berg) ma all'interno di una
struttura di impianto neoclassico Nato nel nel Michigan
Fisher aveva composto nel un pezzo per clarinetto e orche
stra (su temi di Duke Ellington e di Billy Strayhorn) richiestogli da
Richard Stoltzman che dieci anni dopo gli commissionò anche
questa Sonatina in tre movimenti ondeggianti tra stili diversi tra
le energiche pulsazioni del primo movimento che richiamano
Shostakovich il fragile equilibrio di ballata e aria del secondo gli
intrecci contrappuntistici del terzo
Gianluigi Mattietti
21 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
RICHARD STOLTZMAN clarinetto
FRANCESCO PEPICELLI violoncello
ANGELO PEPICELLI pianoforte
LINDA DI CARLO
pianoforte
LUDWIG VAN BEETHOVEN ( )
Trio n in si bem magg op per clarinetto violoncello
e pianoforte
Allegro con brio
Adagio con espressione
Tema con variazioni
FRANCESCO CILEA (
)
Sonata in re magg op per violoncello e pianoforte
Allegro moderato
Largo doloroso “Alla Romanza”
Allegro animato
PETER SCULTHORPE ()
Songs of Sea and Sky per clarinetto e pianoforte
Prelude Saibai Interlude Mission Hymn
Dance Song Lament Postlude
CLARE FISHER (
)
Sonatina per clarinetto e pianoforte
Energetic
Slowly and freely
Metrically steady with a lilt
ALEXANDER VON ZEMLINSKY (
)
Trio in re min op per clarinetto violoncello e pianoforte
Allegro ma non troppo
Andante
Allegro
I luoghi del Festival - Il borgo e l’Abbazia di Fossanova
Il sito dove sorge oggi Fossanova, a 5 km da Priverno, grazie alla sua posizione a ridosso della principale rete viaria del territorio (la
via pedemontana e la via lungo l’Amaseno), ha rivestito un ruolo privilegiato nella storia degli stanziamenti locali; non a caso è stato
abitato, e quasi senza soluzione di continuità, dall’età romana sino ai giorni d’oggi.
Il toponimo fossa nova, da mettere forse in relazione con sistemazioni idrauliche connesse al fiume Amaseno, è documentato per la
prima volta nel secolo XI a proposito della presenza di un monastero benedettino; monastero che Innocenzo II, intorno al 1134, concesse ai monaci dell’Ordine Cistercense. Da questo momento prese il via la costruzione del complesso abbaziale che verrà realizzato,
pur riutilizzando molte delle preesistenti strutture romane e benedettine e adattandosi alla particolare morfologia del luogo, nel pieno
rispetto della tradizione architettonica cistercense. La Chiesa abbaziale, dedicata a S. Maria, fu consacrata da Innocenzo III nel 1208.
L’intera struttura monastica con tutti i suoi edifici, caratterizzati da una sobria ma aulica eleganza impreziosita da un raffinato
apparato scultoreo, può essere riscoperta in ogni angolo del Borgo: il nucleo principale è costituito dalla Chiesa con il Chiostro su cui
ruotano il Refettorio, la Sala capitolare, l’Infermeria dei monaci e la casa dell’Abate, dove morì S. Tommaso d’Aquino nel 1274.
Subito fuori si stagliano l’Infermeria dei conversi (oggi sala per attività culturali e concerti), la Foresteria (sede del Museo medioevale)
e i resti di quello che fu l’Ospizio per i pellegrini.
(fonte Comune di Priverno)
Mozart non amava il flauto Per questo sono poche le composizio
ni destinate a questo strumento nel suo catalogo tutte scritte su
commissione e in un ristretto arco di tempo tra il e il I
Quartetti per flauto e archi e i due concerti per flauto nacquero
infatti su richiesta di un gentiluomo olandese Ferdinand De Jean
che aveva offerto a Mozart per questo lavoro fiorini e tutti
hanno un carattere un po' leggero e brillante tipico all'epoca dei
generi musicali che mescolavano archi e fiati Nel Quartetto in re
maggiore K l'Allegro iniziale è una concisa forma sonata con
una certa varietà di motivi nell'esposizione un esteso sviluppo
quasi tutto in tonalità minore e uno stile espressivo che rimanda
alla scuola di Mannheim Brevissimo l'Adagio centrale in si mino
re è dominato dal canto malinconico del flauto come una roman
za accompagnata dal pizzicato degli archi che sfocia direttamente
in un Rondò finale pieno di brio Dietro commissione nacque
anche due anni dopo il Divertimento per quartetto d'archi e due
corni K : «Musica dei Robinig» la definì Mozart perché fu pro
babilmente scritta per celebrare la laurea di Sigmund Robinig
rampollo di una ricca famiglia salisburghese che commerciava il
ferro e possedeva un laboratorio per la produzione dell'arsenico
Dei sei movimenti quelli estremi (Allegro) conservano il carattere
di serenata mentre i caratteri espressivi si concentrano nei movi
menti centrali (dove la parte del violino primo sfoggia spesso una
scrittura virtuosistica): ad esempio nell'Andante che è quasi una
musica funebre in forma di variazioni su un tema in re minore o
nei due Minuetti il primo dalla grazia francese il secondo dal
carattere cupo e con due trii in tonalità minore Alle forme anti
che in particolare alla sonata barocca e allo stile di Couperin
rimandano le tre Sonate composte da Debussy nella sua ultima
fase creativa tra il e il Nella Sonata per flauto viola e
arpa gli strumenti sono trattati in maniera quasi orchestrale con
raffinate combinazioni timbriche e una costruzione discontinua
fatta di complessi incastri tematici e concepita come una progres
siva accelerazione dal primo movimento (Lento dolce rubato) che
dà l'impronta "pastorale" a tutta la Sonata attraverso l'Interludio
centrale che si dipana come un languido minuetto fino all'Allegro
conclusivo (Moderato ma risoluto) che esplode in una gioia dioni
siaca ma anche con un richiamo alla Pastorale iniziale A differen
za di Debussy che considerava questa sua Sonata «di una bellezza
quasi imbarazzante» Ravel non diede mai grande importanza
all’Introduzione e Allegro per arpa flauto clarinetto e quartetto
d'archi: scrisse questo pezzo nel in una sola settimana (ma di
duro lavoro) su richiesta del costruttore d'arpe Érard non lo inserì
mai nel suo catalogo non ne fece menzione nella sua autobiogra
fia Ma in questo raffinato divertissement di grande seduzione
timbrica Ravel riuscì a sfruttare tutte le risorse dell'arpa che
nell'Introduzione ha una funzione di accompagnamento ma poi
acquista nell'Allegro un deciso ruolo solistico con una lunga
cadenza che dimostrava come l'abile uso dei pedali permettesse di
eseguire anche una musica molto cromatica e modulante
Gianluigi Mattietti
22 luglio
DOMENICA ore Priverno Abbazia di Fossanova
MARIANA SIRBU
violino
ALFONSO GHEDIN
viola
MIHAI DANCILA
violoncello
PETERLUKAS GRAF flauto
RICHARD STOLTZMAN clarinetto
URSULA HOLLIGER arpa
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Divertimento in re magg K per flauto e archi
(arr PeterLukas Graf)
Allegro
Andante
Menuetto
Adagio
Menuetto
Rondo Allegro
CLAUDE DEBUSSY (
)
Sonata per flauto viola e arpa
Pastorale
Interlude
Final
WOLFGANG AMADEUS MOZART
Quartetto in re magg K per flauto e archi
Allegro
Adagio
Rondeau
MAURICE RAVEL (
)
Introduzione e Allegro per arpa flauto clarinetto
e quartetto d’archi
LFONSO GHEDIN nato a Treviso ha compiuto gli studi musicali a Venezia per il violino ed a
Napoli per la viola Appena diplomato è stato invitato a collaborare con il celebre “Quintetto
Chigiano” ed in seguito è stato Viola Solista de “I Musici” “I Virtuosi di Roma” e “I Solisti Italiani”
con i quali si è esibito anche con la viola d’amore E’ stato invitato ripetutamente da importanti
festival di musica da camera come quelli d' Atene Rio de Janeiro Napoli ecc suonando con musi
cisti di fama internazionale come Accardo Asciolla Brunello Campanella CaninoCarmignola
Filippini Geringas Giuranna Meunier Pay Petracchi Quarta Schiff Wiley ecc Ha eseguito
spesso la Sinfonia Concertante di Mozart suonando tra gli altri con Felix Ayo Mariana Sirbu e
Uto Ughi E’ stato Prima Viola solista giovanissimo al Teatro “Carlo Felice” di Genova e in seguito
all' Orchestra Sinfonica della Rai di Roma e per venti anni all’Orchestra dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia Con quest’ultima ha eseguito in prima assoluta il “Concerto per Viola e Orchestra”
di Giorgio Cambissa Dal fa parte del “Quartetto Beethoven di Roma” composto insieme a
Felix Ayo Mihai Dancila e Carlo Bruno con cui effettua ripetutamente tournée in tutta Europa
compresi i Paesi dell’Est in Canada USA Sud America Nuova Zelanda ed Australia suonando per
le più prestigiose istituzioni musicali come il Teatro alla Scala di Milano il Lincoln Center di New
York L’Opera House di Sidney la Filarmonica di San Pietroburgo il Konzerthaus di Wienna la
Filarmonica di Berlino il Teatro Colon di Buenos Aires Tra le incisioni effettuate per Philips EMI
Ricordi Dynamic Denon Unicef ricorda i Quartetti per archi di Paganini con Salvatore Accardo
ed i Quartetti di Beethoven Brahms Fauré Schumann con il Quartetto Beethoven Con quest’ul
timo ha vinto il Premio Abbiati della Critica italiana e nel e nel quello della Critica
Argentina Dopo essere stato titolare della Cattedra di Viola nei Conservatori di Parma e S Cecilia
di Roma alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo ed all’Accademia della Scala di
Milano continua l’attività didattica tenendo corsi di perfezionamento e Master Classes
Attualmente insegna nella “Scuola di musica di Fiesole”
A
IHAI DANCILA nato a Cluj in Romania ha iniziato i suoi studi al Liceo di Musica della sua
città proseguendoli poi all'Accademia di Musica di Bucarest dove si è laureato Ha studiato
il Violoncello con JSzekely GIarosevitch e JBonis Ha iniziato al carriera concertistica già duran
te gli studi; ha suonato come solista in vari paesi d’Europa in Sud America Australia e Giappone
Nel è stato uno dei fondatori del “Quartetto Academica” con il quale ha vinto primi premi ai
Concorsi Internazionali di Liegi Monaco Ginevra e Belgrado ed ha effettuato numerose tournée
attraverso l’Europa USA Canada ed Oriente Ospite regolare di alcuni dei più importanti Festival
Musicali Internazionali ha collaborato con artisti come: Accardo Giuranna Stolzman Kavakos
Campanella Pay Pressler Filippini Petracchi Quartetto Orlando Romero Canino Quartetto
Bartok Dal Mihai Dancila é il violoncellista del “Quartetto Beethoven” di Roma con il quale
effettua ripetute tournée in Europa USA Canada Sud America ed Australia Con questo comples
so ha inciso la serie completa dei quartetti con pianoforte di Brahms Fauré e Schumann Nel insieme alle violiniste Mariana Sirbu Cristina Dancila e al violista Massimo Paris fondó il
Quartetto Stradivari di cui è violoncellista Sin dal suo debuto il Quartetto Stradivari ha riscontra
to un caloroso successo di pubblico e di critica ed è stato invitato ad esibirsi per numerose Società
di Concerti e Festivals Internazionali in vari paesi europei Ha inciso per RadioTelevisioni in varie
parti del mondo e per le case discografiche Decca Dynamic SchwannHarmonia Mundi DENON
e per l’UNICEF Svolge da sempre attività didattica: ha insegnato all'Accademia di Musica di
Bucarest alla Royal Irish Academy of Music di Dublino alla University of Limerick e tiene fre
quentemente Corsi di Perfezionamento sia in Italia che in altri paesi dell'Europa in Giappone
Cina e recentemente in Argentina M
ETERLUKAS GRAF è nato a Zurigo nel città nella quale ricevette la sua prima educazione
musicale Prima del diploma André Jaunet – il grande didatta con cui studiava a Zurigo – gli con
sigliò di continuare gli studi al Conservatoire National de Paris con Marcel Moyse Nel ottenne
il Premier Prix in flauto nella classe di Roger Cortet e l’anno successivo il diploma in direzione d’or
chestra con Eugène Bigot Nel divenne primo flauto solista della Winterthur Symphonie
Orchester restandovi fino al Dal fu chiamato regolarmente nell’Orchestra del Festival
Internazionale di Musica di Lucerna in qualità di primo flauto Nel vinse il primo premio al
Concorso Internazionale di Musica di Monaco di Baviera della ARD e nel il Bablock Prize della
H Cohan International Music Award di Londra Con la registrazione del Concerto di Jacques Ibert
per flauto ed orchestra registrato all’età di anni si guadagnò immediatamente una reputazione
artistica internazionale iniziando tre appassionate attività: una cameristica una concertistica ed una
prettamente direttoriale Da allora ha realizzato in tutto il mondo concerti e tournée una ricca e
pluripremiata discografia registrazioni radiofoniche e televisive Dal al è stato direttore
stabile al Teatro d’Opera di Lucerna È stato docente in numerosissime masterclass: Amsterdam
Biella Monaco di Baviera Imola Mainz Quebec Ramsgate Saarbrücken Sendai Salisburgo St
Prex Sermoneta Sion Stoccarda Tokyo Vienna; dal al è stato professore nell’Accademia
di Musica di Basilea Molti sono i compositori che gli hanno dedicato opere per flauto: tra gli altri
Salm Bärtschi Bovey Fassbind Gasser Holliger Prinz Yamada Zimmermann È autore di tre
importanti testi didattici pubblicati dalla casa editrice tedesca Schott (Checkup Interpretation e The
singing flute) che nel loro insieme costituiscono uno dei più moderni metodi di studio per il flauto;
di numerose revisioni ed arrangiamenti per flauto (pubblicati soprattutto dall’editore Zimmermann
di Francoforte) ed è frequentemente invitato nelle giurie di importanti concorsi internazionali
P
RSULA HOLLIGER Molte delle sue interpretazioni sono considerate delle autentiche pietre
miliari Ha realizzato importanti incisioni del repertorio classico in particolare brani del compo
sitore del XVIII secolo Louis Spohr tra i quali citiamo la splendida registrazione della seconda con
certante per arpa violino e orchestra eseguita con la English Chamber Orchestra diretta da Heinz
Holliger Si distinguono le sue interpretazioni del Concerto per arpa di Händel con Trevor Pinnock e
del Concerto per flauto e arpa di Mozart Interprete appassionata di musica contemporanea il suo
virtuosismo ed il suo talento sono stati riconosciuti da numerosi compositori quali Elliott Carter
Hans Werner Henze Heinz Holliger Witold Lutoslawski Ernst Krenek Frank Martin Toru
Takemitsu e Isang Yun che le hanno dedicato alcune delle loro opere Nell’agosto del al
Festival di Lucerna Ursula Holliger ha eseguito la prima del “ Orpheus Elegies” per oboe arpa e
tenore leggero di Harrison Birtwistle Nel marzo ha presentato la prima europea di “Mosaic”
di Elliott Carter recensita dal Neue Zurcher Zeitung come “un concerto per arpa eseguito con gran
de maestria da Ursula Holliger” Ursula Holliger ha suonato in ogni parte del mondo come solista
con ensemble e con le più famose orchestre del mondo e i loro direttori Per molti anni è stata ospite
dei festival di Ittingen Lucerna e Sermoneta e ha inciso per le più famose case discografiche
(Philips Deutsche Grammophon Archiv Claves Novalis ECM Orfeo Pan Classics MMG Camerata
Accord Vox e Jecklin) Ursula Holliger suona sia l’arpa classica che l’arpa barocca che ha studiato
alla “Musik Akademie der Stadt” di Basilea e al “Conservatoire Royal de Musique” di Bruxelles con
Mireille Flour (allieva di M Tournier) Ha insegnato per molti anni alla “Musikhochschule” di
Friburgo e alla “MusikAkademie” della sua città natale Basilea dove risiede Sin da giovane Ursula
Holliger ha tenuto concerti di beneficenza in chiese e ospedali e prosegue attivamente il suo impe
gno in alcune strutture in Svizzera e Germania Ha una profonda ammirazione per Albert
Schweitzer ed è membro fondatore di un’organizzazione che intende proseguire l’opera del filantropo
U
I luoghi del Festival - L’area archeologica Privernum
L'area archeologica, aperta al pubblico dal 1996, abbraccia una superficie di ca. 20 ettari ed è il risultato di un progetto comunale
finalizzato al recupero dei resti monumentali della colonia romana di Privernum. Lavori ancora in corso stanno completando gli
interventi di scavo e di restauro e, insieme, la realizzazione di tutte quelle infrastrutture necessarie ad una corretta fruizione: il parcheggio, il centro visitatori con punto di ristoro e i percorsi di visita. La storia di Privernum, antica città dei Volsci, poi municipio
romano e successivamente colonia di cittadini di Roma, si articola e si diversifica attraverso più forme di insediamento caratterizzate
ognuna da proprie strutture politico-amministrative e da scelte locazionali che si adeguavano, di volta in volta, a rispondere alle esigenze strategiche ed economiche dei vari momenti storici.
La colonia romana, di cui si stanno rimettendo in luce le testimonianze archeologiche, fu fondata sul finire del secondo secolo a.C. in
un sito di pianura, chiamato oggi Mezzagosto, posto all'interno della fertile vallata del fiume Amaseno e racchiuso fra le propaggini
dei Monti Lepini e Ausoni; un luogo che si caratterizza come nodo naturale di un sistema viario che collega la valle del Sacco con la
costa tirrenica e il porto di Terracina. La fertilità del territorio, insieme alla presenza di un tessuto viario di grande traffico, fu la ragione di un benessere economico e di un lusso cittadino ben denunciati dai resti architettonici e decorativi delle domus e degli edifici pubblici della città antica. Il sito di pianura fu abitato, senza soluzione di continuità, fino all'alto medioevo, quando la città, con il nome
Piperno, fu trasferita sul colle che ancora oggi ospita Priverno. Il settore maggiormente indagato della città, limitato da un tratto delle
mura urbiche, corrisponde alla sua area centrale e conserva testimonianze che segnano la storia edilizia della colonia dal momento
della sua fondazione fino all'abbandono, avvenuto nel corso del dodicesimo secolo d.C.
(fonte www.musarchpriverno.it)
IL DANTE CANTATO
Fino ad alcuni anni fa molte feste popolari che si celebravano
lungo la Dorsale Appenninica erano segnate dalla presenza della
poesia cantata Numerosi poetipastori si alternavano fra loro
nell’ improvvisare versi sul metro dell’endecasillabo dando così
vita a delle vere e proprie gare costruite su contrasti poetici
come ad esempio su l’acqua e il fuoco l’estate e l’inverno
Accanto a questi momenti di improvvisazione tipici della “sin
golar tenzone” in ottava rima i poetipastori amavano cantare
passi estratti dalla Divina Commedia insieme alle grandi gesta
dei Paladini di Francia proponendo passi dall’Orlando Furioso e
dalla Gerusalemme Liberata
Molti di questi poetipopolari avevano avuto uno scarso livello
di scolarizzazione ciò nonostante erano in grado di cantare a
memoria centinaia di versi di poesia La musica favoriva l’ap
prendimento di testi difficili e dava i tempi alla poesia facendola
diventare un’esperienza condivisa anche da chi non possedeva
l’esercizio della lettura
Lo spettacolo “Il Dante Cantato” ripropone questa antica moda
lità di partecipare all’esercizio della poesia
Di fronte ad un tavolo con dei bicchieri di vino si affrontano una
serie di cantori dando vita ad una tipica gara poetica
Accompagnati da un originale gruppo strumentale alcuni canto
ri eseguono alcune selezioni di versi tratti dalla Divina
Commedia cantandoli su impianti melodici popolari
Le storie di Paola e Francesca così come quelle di Ulisse e del
Conte Ugolino e di altri personaggi danteschi vengono così can
tate intramezzate da parti strumentali secondo i modi antichi
dei pastori che tradizionalmente costruivano con l’ausilio delle
zampogne impianti melodici specifici per sostenere lo svolgi
mento iterato della terzina di endecasillabi con cui è costruito il
poema dantesco
Ogni poetacantore che partecipa allo spettacolo interpreta
diversi canti Ogni canto impiega una melodia tipica che è riferi
bile a quelle aree della Penisola in cui permane ancora in uso il
modo della poesia cantata
Diversi i poeticantori che animano il Progetto
Alcuni di loro come Pietro De Acutis di Bacugno (Rieti) sono
poeti improvvisatori tradizionali altri come Giovanni Lindo
Ferretti Francesco Di Giacomo Lucilla Galeazzi Anna Rita
Colaianni sono cantanti di grandi capacità espressive e sono
accompagnati da un gruppo composto da alcuni strumenti
popolari come: organetto zampogna ghironda chitarra
mandola e tamburello etc
27 luglio
VENERDÌ ore Priverno Area Archeologica
AMBROGIO SPARAGNA
ANNARITA COLAIANNI
GIOVANNI LINDO FERRETTI
LUCILLA GALEAZZI
FRANCESCO DI GIACOMO
PIETRO DE ACUTIS
DONATO DE ACUTIS
MARCO TOMASSI
ERASMO TREGLIA
GIULIANA DE DONNO
RICCARDO LAGANÀ
“Il Dante Cantato”
I versi e le musiche del sommo poeta
opera originale di Ambrogio Sparagna
voce e organetto
voce
voce
voce
voce
voce e ciaramelle
voce
zampogna gigante
ghironda e fiati
arpa
tamburello
M B R O G I O S P A R A G N A figlio di musicisti tradizionali di Maranola (LT) studia
Etnomusicologia all'Università di Roma con Diego Carpitella con cui realizza numerose cam
pagne di rilevamento sulla musica popolare italiana Nel dà vita alla prima scuola di musica
popolare contadina in Italia presso il Circolo Gianni Bosio di Roma dove nel fonda la Bosio
Big Band un'originale orchestra d'organetti con cui nel mette in scena Trillillì Storie di
magici organetti ed altre meraviglie un'opera " folk" che utilizza la favola come espediente narra
tivo Nel scrive l'opera Giofà il servo del Re e nel la cantata Voci all'aria per Radio Tre
Rai Nel pubblica l'album Invito e compone La via dei Romei L'opera che ha fra i suoi prota
gonisti Francesco De Gregori nel ruolo di cantastorie viene accolta con ampi consensi al Grand
Prix Italia ' Per il bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi compone la cantata Un canto
s'udia pe' li sentieri trasmessa in diretta Rai per le celebrazioni leopardiane Nel compone
per l'Accademia della Canzone di San Remo le musiche per Sono tutti più bravi di me un musical
diretto da Emanuela Giordano e mette in scena per il Festival Musicorum Tempora di Villa
Adriana La serva padrona di Pergolesi che ha fra gli interpreti Lello Arena nel ruolo di Vespone
Per il Giubileo compone una Messa popolare per soli coro assemblea orchestra d'archi e stru
menti popolari che viene presentata a Ravenna e a Roma nella Chiesa di S Ignazio Pubblica l'al
bum L'avvenuta profezia Viaggio nelle Pastorali e nei repertori del Natale Nell'Aprile del ospite con la Bosio Big Band dei Concerti di Radio Tre dalla Sala Paolina del Quirinale e pubblica
l'album Vorrei Ballare A dicembre mette in scena Voi ch'amate una sacra rappresentazione per
attori soli coro e orchestra di strumenti popolari Nell'estate del compone con Giovanni
Lindo Ferretti Attaranta Tradizione/Tradimento e nella primavera del su commissione della
Regione Basilicata Passaggio alla città un'originale cantata su testi di Rocco Scotellaro
Nell'inverno del compone con Lindo Ferretti l'oratorio sacro Litania che viene presentato in
diretta radiofonica dalla Cappella Paolina del Quirinale e successivamente pubblicato dalla Eidel
Contemporaneamente pubblica il suo decimo album dal titolo Ambrogio Sparagna dove riveste
un inedito ruolo di cantastorie Dal è Maestro concertatore del Festival la Notte della
Taranta dove per l’occasione fonda una grande orchestra di sessanta elementi composta da stru
menti popolari con cui dà vita per tre anni di seguito // a spettacoli straordinari a
cui partecipano in qualità di ospiti anche Franco Battiato Francesco De Gregori Lucio Dalla
Gianna Nannini Carmen Consoli Piero Pelù Francesco Di Giacomo Giovanni Lindo Ferretti e
tanti altri Con l'Orchestra popolare della Notte della Taranta realizza alcuni grandi concerti in
Italia e all'estero in particolare in Cina nel Ha inoltre al suo attivo un'intensa attività con
certistica internazionale realizzata periodicamente in numerosi paesi europei ed extraeuropei
un'ampia esperienza di didatta e la pubblicazione di numerosi saggi sulla musica popolare italiana
A
IOVANNI LINDO FERRETTI La mia vita pubblica tra musica e comunicazione comincia a
Reggio Emilia nel con la pubblicazione di Ortodossia giri vinile rosso Un gruppo:
CCCP fedeli alla linea sciolto dopo i concerti di Mosca e Leningrado durante la presentazione di
Epica Etica Etnica Pathos Continua nel con la comparsa sull’Appennino Reggiano di Dischi
del Mulo etichetta discografica indipendente e la produzione di Ustmamò cui seguirà
Disciplinatha Afa Estasia Radiodervish Wolfango Ricomincia in prima persona a Prato al
Pecci settembre con Maciste contro tutti la nascita di CSI /Consorzio Suonatori
Indipendenti che si intreccerà con CPI / Consorzio Produttori Indipendenti fino al viaggio in
Mongolia il conseguente TRE / Tabula Rasa Elettrificata e il “mimporta’nasega tour” culminato
in due concerti a Mostar estate Prosegue “a solo” con CODEX Berlino per concluder
si Firenze con “noi non ci saremo” di nome e di fatto A lato intorno ai dischi di cui sono il
cantante almeno due decine i concerti almeno due centinaia e almeno altrettanti cui ho garan
tito produzione e/o assistenza lavoro e piacere molte e molte altre cose che mi hanno consentito
di tollerare la qualifica di cantante meritata ma non apprezzata Se mi capita di parlarne cosa che
evito con i vecchi che mi hanno visto crescere mi vergogno Per mia fortuna ci sono molte
novità in questi ultimi anni
G
UCILLA GALEAZZI si avvicina alla musica popolare ai tempi dell’Università e con l’incontro
dell’antropologo umbro Valentino Paparelli e di Sandro Portelli Nel ’ entra nel nascente
Quartetto Vocale di Giovanna Marini con la quale collabora a numerosi spettacoli e dischi fino al
Nel crea in Francia un suo spettacolo dedicato alle canzoni italiane degli anni sessanta:
"Un sogno così " con OCalò e TGubitsch E via via collabora con Roberto De Simone Ambrogio
Sparagna Nel è tra i vincitori del Festival di Recanati con la canzone "Il canto magico delle
sirene" Incontra anche la musica contemporanea ed il jazz già collaborando negli anni ‘
con i
musicisti dell’ARFI di Lyon con gli spettacoli "Quelque chose du Sud” e " Il salto " poi con il trom
bonista G Schiaffini nella sua operina ”Tautovox” con il bassista PDamiani con il chitarrista C
Barthelemy nello spettacolo "La gomme” con il tubista M Godard ed il sassofonista M Riesler il
violoncellista V Courtois e il trombettista P Minafra con B Tommaso e G Trovesi nello spetta
colo ”Giubileo” Nel canta l’opera “Folk Songs” di Luciano Berio ed ancora canta nell’opera
di Sergio Rendine “Passio et Resurrexio” (tra i solisti MRosaria Omaggio e Mariano Rigillo voci
recitanti; Enzo Gragnaniello Lucilla Galeazzi Nando Citarella (cantanti) Nel altri importan
ti appuntamenti: Festival “Banlieu Blues” di Parigi Museo d’arte contemporanea di Roma “Fete
de la Musique” a Parigi al Festival Folk di Dranuter (il più importante del Nord Europa) al
Festival di Pina Bauch a Wuppertal (Germania) e a Perpignan In questi anni inoltre partecipa
come voce solista alle colonne sonore di diversi films
L
IS
ALZBURG CHAMBER SOLOISTS si sono costituiti nel grazie all´impegno di Lavard SkouLarsen che ha riunito i migliori allievi del
Mozarteum con musicisti giá affermati in campo internazionale Il suono del complesso riflette l’atmosfera di quella Salisburgo che ha rappre
sentato il punto d´incontro della cultura mittleuropea grandemente influenzata da personalitá carismatiche quali Bruno Walter Bernhard
Paumgartner Sandor Végh o Nicolaus Harnoncourt Il repertorio dell´orchestra spazia dal barocco al repertorio classico fino ad opere di composi
tori d´avanguardia e jazz Il timbro musicale e la perfezione delle esecuzioni hanno ben presto caratterizzato le rappresentazioni del complesso
che ha giá riscosso notevoli consensi di pubblico e di critica Nel l’orchestra ha effettuato la prima tournée negli Stati Uniti e Canada a cui
sono immediatamente seguiti numerosi inviti per esibirsi in sale e teatri di rinomanza internazionale con artisti di chiara fama Nel l´orche
stra ha ottenuto un grande successo con una tournée in Sud America L´orchestra è stata quindi invitata a prendere parte a prestigiosi festival
europei quali il Festival di Chiavari il Festival delle Nazioni a Citta di Castello la Folle Journe di Nantes le Würzburger e Heidelberger
Mozartwochen i Salzburger Kulturtage il Turku MusicFestival in Finlandia il Festival di Baalbeck nel Libano Les Arcs Deauville Besancon e Ile
de France in Francia e si è esibita in prestigiose sale come la "Philharmonie" di Berlino la "Alte Oper" di Francoforte la "Tonhalle" di Zurigo la
"Victoria Hall" di Ginevra la "Grosser Saal des Mozarteums" a Salisburgo la "Champs d´Elysee" e il "Carousel du Louvre" di Parigi la
"Concertgebouw" di Amsterdam la "Koningin Elizabethzaal " di Antwerpen il "Teatro Colon" a Buenos Aires il "Teatro Municipal" di Rio de
Janeiro la "Bunka Gaikan" di Tokyo
AVARD SKOULARSEN nato a Porto Alegre (Brasile) ha iniziato lo studio del violino con il padre Gunnar all’etá di cinque anni perfezionando
si poi con Ernst Moravec a Vienna Ha proseguito quindi gli studi musicali con il professore Helmut Zehetmair presso l’Accademia del
Mozarteum di Salisburgo dal al anno in cui ha ottenuto il diploma con menzione La sua formazione musicale è stata influenzata note
volmente da alcune personalitá del mondo musicale quali Sandor Végh con cui ha studiato violino e seguito corsi di musica da camera come
Henryk Szeryng e Nathan Milstein Lavard SkouLarsen ha ricevuto per ben due volte il Premio Christa Richter Steiner dall´Associazione Amici
dell´Accademia del Mozarteum e nel ha vinto una borsa di studio donata da Henryk Szeryng È risultato inoltre vincitore di numerosi premi
internazionali quali "Jugend Musiziert"(Austria) "Concertino Praga" Festival dei Giovani Solisti (Bordeaux) Concorso "Eldorado" (San Paulo del
Brasile) ed insieme al Salzburg Piano Trio il Concorso Sergio Lorenzi di Trieste Durante la sua intensa attivitá internazionale ha collaborato come
solista e direttore di orchestra con prestigiosi complessi come la Europea Union Chamber Orchestra Nuova Sinfonietta Amsterdam Orchestra
Internazionale di Italia Folkwang Kammerorchester Essen Kammerakademie Neuss Orchestre de Chambre de Geneve Mozarteum Orchester
Salzburg Orchestra Sinfonica di Porto Alegre Dal è professore di violino e pratica orchestrale presso l´Accademia del Mozarteum di
Salisburgo Ha effetuato numerose registrazioni come solista e direttore sotto le etichette Dino Classics Denon Stradivarius Movieplay Marco
Polo CPO Coviello Classics Prima registrazione mondiale delle sonate per violino e pianoforte di Camargo Guarnieri con pianista Alexander
Müllenbach
L
ABRIZIO VON ARX nato a Napoli ha intrapreso lo studio del violino all'età di cinque anni sotto la guida di
Giovanni Leone e a soli dieci anni è risultato vincitore al concorso di Vittorio Veneto ed in vari concorsi
nazionali per giovani talenti Diplomatosi nella città natale al Conservatorio di S Pietro a Majella ha intrapreso
studi di perfezionamento con Corrado Romano ai corsi di Sermoneta e a Ginevra ottenendo il diploma di
Virtuosité (° classificato); ha inoltre conseguito il Performer Diploma negli USA con Franco Gulli e Nelli
Skolnikova presso la prestigiosa School of Music dell'Indiana University a Bloomington e ha completato gli
studi a Berlino con Ruggiero Ricci e a Cremona con Salvatore Accardo Il debutto a sedici anni con l'orchestra
della Rai di Napoli lo proietta verso un'intensa attività concertistica a livello nazionale ed internazionale; è ospi
te fisso nelle principali stagioni concertistiche italiane e d'Oltralpe come Serate Musicali di Milano Associazione
Scarlatti di Napoli Festival Pontino Stagione Cameristica della Radio della Suisse Romande Cité de la Musique
di Parigi Tonhalle di Zurigo Oriental Arts Center di Shanghai Ravenna Festival Philharmonie di Berlino Ha
suonato come solista con prestigiose orchestre quali l'Orchestra da Camera di Praga Orchestra di Padova e del
Veneto I Solisti di Mosca Japan Royal Chamber Orchestra Wiener Kammerorchester Symphonisches
Orchester di Zurigo ed è stato diretto da arti
sti del calibro di Franco Petracchi Alexander
Vedernikov Shunsaku Tsutsumi Yuri
Bashmet e Peter Maag Ha al suo attivo
tournées negli Stati Uniti Francia Germania
Belgio Il debutto discografico per l'etichetta
Nuova Era di Torino con la registrazione del
l'integrale delle composizioni per violino e
piano di Sergej Prokoviev ha ricevuto le mas
sime lodi della critica specializzata
Nell'ambito della musica da camera è da sot
tolineare il successo dell'ormai pluriennale e
consolidata collaborazione con Bruno Canino
con il quale ha registrato per la Dynamic le
sonate di Schumann
F
Nel percorso creativo di Haydn c'è una svolta che coincide con la
cosiddetta fase "Sturm und Drang" A partire dal le sue sinfo
nie ad esempio mostrano dei caratteri nuovi: nell'articolazione
della struttura interna che fa ricorso anche a procedimenti contrap
puntistici nella più marcata caratterizzazione drammatica e espres
siva che suggerisce una interessante osmosi con il teatro d'opera
nel frequente ricorso alle tonalità minori nella disinvolta scrittura
orchestrale che permette ad Haydn di giocare su estremi di densità
e di rarefazione e di sfruttare il silenzio come efficace strumento di
retorica musicale Tratti evidenti anche nella Sinfonia in do minore
n composta nel nonostante alcuni residui arcaici e l'esiguità
degli sviluppi tematici: si osservino il gioco di contrasti tra minore e
maggiore i gesti operistici la concitazione ritmica del primo movi
mento; le fratture del discorso musicale che caratterizzano
l'Andante; il contegno enigmatico del Minuetto; l'efficace uso dei
silenzi nel Presto finale dove gli elementi tematici appaiono come
sospesi nella diafana texture orchestrale Negli stessi anni il giovane
Mozart compiva i suoi tre viaggi in Italia che si rivelarono fonda
mentali per la sua formazione E trovò il tempo di comporre nume
rose sinfonie nelle quali i modelli haydniani apparivano spesso ibri
dati da melodie ariose e elementi dell'opera italiana La Sinfonia K
fu composta nel (Mozart aveva anni) di ritorno dal suo
viaggio a Milano: tra le particolarità è da notare l'ambiguità metrica
nel passaggio tra il primo e il secondo tema dell'Allegro la scrittura
concertante per due corni e oboe nell'Andante l'effetto d'eco creato
dal contrasto tra forte e piano nel Menuetto la contrapposizione
nel finale tra un netto gesto accordale e i disegni rapidissimi e quasi
sussurrati degli archi L'esperienza dei viaggi in Italia lasciò una trac
cia anche nei cinque concerti per violino e orchestra tutti composti
nel Mozart si ricollega ai modelli stilistici dell'epoca e alla tradi
zione violinistica italiana di derivazione barocca (cioè i concerti di
Tartini e Nardini) con la quale era venuto in contatto sia attraverso
l'insegnamento del padre Leopold uno dei più apprezzati violinisti
del suo tempo sia durante i viaggi in Italia La raffinatezza del
Concerto K si coglie nel complesso gioco di contrasti stilistici (il
primo tema dell'Allegro riprende il ritornello orchestrale dell'aria di
Aminta dall'opera Il re pastore) nella ricchezza delle modulazioni
nella sottile diversificazione dei ruoli degli strumenti (nell'Adagio gli
archi suonano con sordina e i flauti prendono il posto degli oboi)
nel ricorso a strutture asimmetriche e soluzioni capricciose (come i
repentini cambi di metro di tempo e di tonalità che caratterizzano il
Rondò) in una scrittura nella quale predomina la dimensione sinfo
nica rispetto al virtuosismo del solista Tutto volto invece all'esibi
zione della tecnica violinistica è Introduzione e Tarantella di
Sarasate pezzo da salotto composto nel poi rielaborato in una
versione per violino e orchestra che conquistò una vasta popolarità:
l'introduzione (Moderato) con la sua melodia ondeggiante sembra
un esercizio di riscaldamento prima della rutilante Tarantella
(Allegro vivace) in /
Gianluigi Mattietti
28 luglio
SABATO ore Sermoneta Castello Caetani
SALZBURG CHAMBER SOLOISTS
LAVARD SKOULARSEN direttore
FABRIZIO VON ARX
violino
WOLFGANG AMADEUS MOZART ( )
Sinfonia n in sol magg KV Allegro
Andante
Menuetto e trio
Presto
Concerto n in sol magg KV per violino e orchestra
Allegro
Adagio
Rondò
PABLO DE SARASATE (
)
Introduzione e Tarantella op per violino e orchestra
FRANZ JOSEPH HAYDN ( )
Sinfonia in do min n Allegro assai con brio
Andante
Minuetto e Trio: Allegretto
Finale: Presto
con il sostegno di:
ERGIO AZZOLINI nato a Bolzano nel ha studiato al Conservatorio Claudio Monteverdi con Romano Santi; in seguito e fino
al con Klaus Thunemann alla Staatlichen Hochschule für Musik Hannover In questo periodo è stato anche fagotto solista
nella European Community Youth Orchestra Ha vinto numerosi concorsi tra gli altri il concorso CM von Weber il concorso
Primavera di Praga e il concorso della ARD (Germania) Ha riscosso anche molto successo con il Quintetto Ma’alot del quale ha fatto
parte per anni Accanto all’attività solistica con il fagotto moderno da qualche anno Sergio Azzolini si interessa molto di musica
antica e strumenti antichi In veste di fagotto barocco è membro dell’Ensemble Baroque de Limoges sotto la guida di Christophe Coin
ed è solista dei Sonatori de la Gioiosa Marca e La Stravaganza Köln Inoltre è membro permanente dell’ensemble di musica da camera
Epoca Barocca e Parnassi Musici Dalla stagione / fino a tutta la stagione del / Sergio Azzolini è stato Direttore arti
stico della Kammerakademie Potsdam Suo l’allestimento di grande successo di due opere al teatro dell’Opera di Potsdam: La fida
Ninfa di Antonio Vivaldi e Le nozze di Dorina di Baldassare Galuppi Conclusa l’attività di docente presso la Staatliche Hochschule für
Musik und Darstellende Kunst di Stoccarda dal Sergio Azzolini è docente per fagotto e musica da camera presso la Hochschule
für Musik di Basilea Lo strumento che suonerà questa sera è uno dei pochi strumenti della fine del XVIII secolo che ci è pervenuto
senza gravi danni Si tratta di un fagotto costruito dal sig Kies rinomato liutaio boemo attivo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del
XIX Questo strumento è stato ritrovato in un castello di un paese vicino a Brünn (Repubblica Ceca) e suonerà per una delle prime volte
nel nostro secolo La grande differenza che distingue questo strumento dalle copie dei fagotti storici è il suono La caratteristica della
sua voce è la dolcezza e la capacità di mischiarsi agli altri strumenti La sonorità risultante dalla mistura del suono degli archi e quello
del fagotto è più omogenea e delicata e rispecchia esattamente la sensibilità delle opere dei compositori boemi
S
ARBARA MARIA WILLI ha studiato a Freiburg Strasburgo (con Aline Zylberajch) e Salisburgo (cembalo con Kenneth Gilbert ed
esecuzione storica con Nikolaus Harnoncourt) Nel ha concluso summa cum laude il corso di studi musicali presso il
Mozarteum di Salisburgo Nello stesso anno ha vinto in Belgio il Prix d’encouragementspecial mention Con l’aiuto del centro studi
accademici internazionali DAAD ha creato una classe di cembalo all’accademia Janácek di Brno dove oggi insegna Nella veste di cem
balista ed esecutrice al Hammerklavier lavora con solisti come Martina Janková Roman Janál Jana Bousková Annegret Siedel Erich
Höbarth Eric Hoeprich Jos van Immerseel e Jirí Bárta Nel registra Lieder di compositori cechi su testi tedeschi ed italiani Per
questa registrazione è stato usato per la prima volta un pianoforte Hamm del di Franz Joseph
Baumeister Nel Barbara Maria Willi è stata membro della giuria del concorso internazionale per
cembalo nell’ambito del Festival Primavera di Praga Insieme alla Central European Music Agency
(CEMA) ha creato una serie di concerti di musica antica ed è anche drammaturga del famoso festival
ceco CONCENTUS MORAVIAE
B
ANA SEMERÁDOVÁ ha studiato flauto traverso con Jan Riedlbauch al Conservatorio di Praga diven
tando poi membro fondatore del Quintetto di Fiati del Conservatorio di Praga con il quale ha effet
tuato tournée negli Stati Uniti ed in Europa Ha studiato Teoria della musica e Prassi dell’esecuzione
storica presso la facoltà di Musicologia dell’Università di Praga Ha studiato flauto traverso barocco con
Wilbert Hazelzet al Real Conservatorio dell’Aja Nel marzo del ha vinto il ° Premio al concorso
internazionale Telemann per strumenti storici a Magdeburgo Jana Semerádová è direttrice artistica
dell‘Ensembles Collegium Marianum con il quale esegue regolarmente progetti musicali e di danza
J
APELLA APOLLINIS è un ensemble di musica da camera antica fon
dato da Barbara Maria Willi nel Nell’ambito di vari festival ed
in formazioni di trio o di ensemble di musica da camera Capella
Apollinis ha eseguito numerose nuove opere ritrovate di autori cechi di
musica barocca o classica Tra i festival a cui ha partecipato figurano:
Firenze Utrecht Cracovia L’ensemble lavora con alcuni artisti di chiara
fama tra cui Sergio Azzolini Roman Janál Martina Janková Annegret
Siedl Capella Apollinis è anche membro fondatore della nuova orche
stra Visegrad Baroque Orchestra composto da eccellenti musicisti
esperti in musica barocca provenienti da Ungheria Polonia Slovacchia
Repubblica ceca
C
Il concerto di Vivaldi intitolato «La Notte» fa parte dei sei
«Concerti a flauto traverso» op pubblicati nel dall'editore
Le Cène di Amsterdam in un periodo in cui il flauto traverso anda
va molto di moda nell'Europa del Nord e stava soppiantando il
flauto dritto In questa raccolta che contiene anche i celebri con
certi «La tempesta di mare» e «Il gardellino» ma che si basa su rie
laborazioni di lavori precedenti (a parte il Concerto n) il
Concerto in sol minore (n) appare stranamente articolato come
una suite in sei movimenti dal carattere descrittivo: un Largo
introduttivo che assomiglia ad un'ouverture alla francese un
Presto intitolato «I fantasmi» basato su un turbinio di scale imita
zioni e ritmi sincopati un Largo intitolato «Il sonno» dove le armo
nie dissonanti e gli archi con sordina creano un'atmosfera sospesa e
misteriosa Lo stile di Vivaldi esercitò una forte influenza sui con
certi del boemo Antonín Jiránek che fu probabilmente in contatto
con il conte Wenzel von Morzin dedicatario del Cimento
dell’Armonia e dell’Inventione e anche di un concerto per fagotto
di Vivaldi Le notizie sulla vita di Jiránek sono lacunose: nacque nel
studiò a Praga si trasferì a Varsavia come primo violino nella
cappella reale poi lavorò nella cappella di Dresda dove morì nel
Dei due concerti per fagotto conservati manoscritti alla
Hessische Bibliothek di Darmstadt quello in sol minore è il più
vivaldiano con un Adagio che si collega a una incalzante fuga nel
primo movimento un tempo centrale per solo fagotto e continuo
ricco di modulazioni un finale dall'incedere danzante come un
minuetto Nel Concerto in fa maggiore invece solo l'Adagio centra
le basato su un ampio cantabile del fagotto appare legato al
modello di Vivaldi; i movimenti estremi si mostrano invece più vici
ni al gusto di Mannheim importante centro per lo sviluppo del
sinfonismo classico In quella città era nato Carl Philipp Stamitz
anch'egli di origine boema figlio del celebre Johann Stamitz noto
proprio come il fondatore della Scuola di Mannheim Nel Carl
Philipp si trasferì a Parigi dove iniziò la sua carriera di compositore
e virtuoso del violino contribuendo alla diffusione del genere della
sinfonia concertante Ne scrisse (ma ce ne sono arrivate solo
) poche delle quali hanno dei fiati come strumenti concertanti:
tra queste la Sinfonia concertante in do maggiore (per flauto e
fagotto) caratterizzata da una struttura a ritornello nel primo
movimento e da un finale ricco di invenzioni Questa Sinfonia con
certante fu eseguita a Versailles come si evince dal titolo da due
interpreti (Bezzozi e Jadin) che erano così famosi da essere men
zionati nel frontespizio dell'edizione a stampa Dalla nativa Boemia
anche Jirí Antonín Benda cercò fortuna altrove prima a Berlino su
invito di Federico II di Prussia poi a Potsdam su invito del fratello
maggiore Frantisek quindi come maestro di cappella presso il Duca
di Gotha Famoso per le opere teatrali e per i melologhi che
influenzarono il giovane Mozart Benda compose nove concerti per
clavicembalo e archi: quello in re maggiore (manoscritto alla
Sächsische Landesbibliothek di Dresda) presenta alcuni segni dina
mici nella parte del solista che fanno pensare a una probabile desti
nazione al fortepiano
Gianluigi Mattietti
29 luglio
DOMENICA
Priverno Abbazia di Fossanova
ore Sala Capitolare
Incontro di studio preparatorio al convegno di musica sacra
dell’anno Presiede Bruno Cagli
ore Antica Infermeria
SERGIO AZZOLINI
fagotto classico
BARBARA MARIA WILLI clavicembalo
JANA SEMERÁDOVÁ
flauto traversiere classico
AI IKEDA
fagotto classico
CAPELLA APOLLINIS
Adéla Stajnochrová Eleonora Machová violino
Lydie Cillerová viola Marek Stryncl violoncello
ANTONIO VIVALDI (
)
Concerto “La notte” in sol min per flauto fagotto e orchestra
Largo Presto (I fantasmi) Largo Presto Largo (Il sonno) Allegro
ANTONÍN JIRÁNEK (ca )
Concerto in sol min per fagotto e archi
Adagio Allegro Adagio Vivace
JIRÍ ANTONÍN BENDA ( )
Concerto in re magg per fortepiano
Allegro Andante ma moderato Allegro
ANTONÍN JIRÁNEK
Concerto in fa magg per fagotto e archi
Allegro non molto Adagio Allegro
CARL PHILIPP STAMITZ ( )
Sinfonia concertante in do magg per flauto fagotto ed orchestra
Allegro non molto Adagio Allegro
Concerto realizzato in collaborazione con
Czech Dreams Castello Caetani di Sermoneta Angolo di studio
CORSI
DI PERFEZIONAMENTO E DI INTERPRETAZIONE MUSICALE DI SERMONETA
Corsi di Perfezionamento e
di Interpretazione Musicale
nel Castello Caetani di Sermoneta
DIRETTORE: FRANCO PETRACCHI
composizione ALESSANDRO SOLBIATI
giugno luglio
luglio ore Sermoneta Castello Caetani
Lezioneconcerto NUOVE MUSICHE A SERMONETA
Esecuzione dei brani composti dagli allievi
durante il Corso di composizione
Annamaria Morini flauto Francesco Dillon violoncello
Roberto Prosseda pianoforte
viola BRUNO GIURANNA
luglio luglio
violoncello ROCCO FILIPPINI
luglio luglio
pianoforte ELISS Ò VIRSALADZE
luglio luglio
contrabbasso FRANCO PETRACCHI
luglio luglio
tecnica del contrabbasso MIRELA VEDEVA
luglio luglio
violino MARIANA SIRBU
luglio luglio
flauto PETERLUKAS GRAF
luglio luglio
arpa URSULA HOLLIGER
luglio luglio
clarinetto RICHARD STOLTZMAN
luglio luglio
fagotto SERGIO AZZOLINI
luglio luglio
TESTIMONIANZE
DOCENTI DEI CORSI PASSATI INCONTRI DI STUDIO E CONVEGNI PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE
DOCENTI DEI CORSI DEGLI ANNI PASSATI
ARPA
Ursula Holliger dal al CANTO
Mascia Predit CLARINETTO
Antony Pay dal al Ciro Scarponi Richard Stoltzman dal al COMPOSIZIONE
Goffredo Petrassi Salvatore Sciarrino CONTRABBASSO
Gary Karr Franco Petracchi dal al JeanMarc Rollez Mirela Vedeva dal al (tecnica del contrabbasso)
FAGOTTO
Sergio Azzolini FLAUTO
PierreYves Artaud Roberto Fabbriciani PeterLukas Graf dal al Gerardo Levy MUSICA DA CAMERA
Bruno Canino Cesare Ferraresi Rocco Filippini e dal al Bruno Giuranna London Gabrieli Quartet Alberto Lysy dal al Jehudi Menuhin Quartetto Borodin Sandor Vegh PIANOFORTE
Dmitri Bashkirov Carlo Bruno Sergio Cafaro Michele Campanella Bruno Canino Aldo Ciccolini Philippe Entremont Alexander Lonquich Nikita Magaloff Bruno Mezzena Boris Petrushanskij dal al Charles Rosen Fou Ts’ong Elissò Virsaladze Vincenzo Vitale VIOLA
Dino Asciolla Bruno Giuranna dal ‘
al ‘
Arrigo Pelliccia Peter Schidlof Christoph Schiller Reiner Schmidt Walter Trampler VIOLINO
Pierre Amoyal Cesare Ferraresi Alberto Lysy Yehudi Menuhin Corrado Romano dal al Mariana Sirbu Gottfried Schneider Vladimir Spivakov Joseph Szigeti Sandor Vegh JeanPierre Wallez VIOLONCELLO
Gaspar Cassadò Rocco Filippini e dal al Johannes Goritzky Ivan Monighetti Andrè Navarra Franco Maggio Ormezowski INCONTRI DI STUDIO e CONVEGNI ORGANIZZATI DAL Colloquio di Goffredo Petrassi con Fedele
D’Amico: Petrassi e Salviucci
Tavola rotonda: La musica nuova
Incontro con i musicisti polacchi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti francesi
Stato attuale del linguaggio musicale
Incontro con i musicisti sovietici
I generi musicali e il loro pubblico
Incontro con i musicisti spagnoli
Sono ancora individuabili i caratteri nazionali della
musica di oggi?
Incontro con i musicisti statunitensi
Convergenze e divergenze nelle esperienze
artistiche contemporanee
Convegno: Committenza e composizione
Incontro con i musicisti giapponesi
La musica e il suo spazio Il compositore parla di sé Incontro con i musicisti ungheresi
Prospettive italiane e ungheresi
La musica in Italia tra pubblico e privato
Incontro con i musicisti tedeschi
La musica in Germania dopo Darmstadt
L’editoria musicale in Italia
Incontro di Studio: Quale passato ha la musica oggi?
Ad Elliott Carter per i suoi anni
Incontro con i musicisti sovietici
La musica in Unione Sovietica
Seminario di studi: Il libro musicale in Italia
Incontro di studio: Dove va la musica d’oggi?
Incontri internazionali di musica contemporanea
Aspetti della musica contemporanea inglese: cinque ritratti
Verso il Duemila: la musica d’oggi tra produzione
diffusione e documentazione
Incontri internazionali di musica contemporanea
Ritratto di Witold Lutoslawski
Les liaisons dangereuses: musica parola poesia
Incontri internazionali di musica contemporanea
Dai boschi di Sermoneta al Monte Circeo anni di Festival
Pontino
Per Petrassi: ricordi e testimonianze
Incontri internazionali di musica contemporanea
Donne compositrici: una nuova realtà musicale
Ritratto di Aldo Clementi
Incontri internazionali di musica contemporanea
“luCiAnoBErio”
Tavola rotonda: Roffredo Caetani Musicista
Incontro di studio: San Tommaso d’Aquino
e il ruolo dell’estetica nella cultura
Incontri internazionali di musica contemporanea
“LEM”
Colloquio di Raffaele Pozzi con Fausto Razzi:
“Parole/suoni/gesto/visività”
Tavola rotonda: Il Compositore e il rock La musica
d’oggi tra valore estetico e mercato
Conferenza: “Vortex Temporum IIII: un’autoanalisi”
di Gérard Grisey
Colloquio di Enzo Restagno con Franco Donatoni:
“Sette volte dieci”
Convegno di studi: “Gino Contilli (
)”
Incontri internazionali di musica contemporanea
“”
Tavola rotonda: “Elliott Carter: un ritratto a tre voci”
Tavola rotonda: “Incontro con Heinz Holliger”
Tavola rotonda: “L’Europa in Italia: idee e progetti per
la promozione della musica contemporanea”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image I
Tavola rotonda: “Suono e immagine: riflessioni
ricerche tendenze”
Tavola rotonda: “La musica come centro e presenza
Incontro con Robert Cahen”
Tavola rotonda: “Musica immagini figuralità”
Incontri internazionali di musica contemporanea
Le dialogue du son et de l’image II
Tavola rotonda: “Dalla Spagna all’Europa: profilo di
Luis de Pablo”
Tavola rotonda: “Funzione e identità del compositore oggi”
“Il Secolo di Petrassi”
Incontri internazionali di musica contemporanea:
Aldo Clementi e Luis de Pablo
Incontri internazionali di musica contemporanea:
Suoni dal Mito
PRIME ESECUZIONI ASSOLUTE ESEGUITE DAL ACILU A Gonzales
PIANO AUTOFORMAS per pianoforte BONATO Giovanni
ARPSODIA per arpa sola ALANDIA Edgar
ROCIO per violino violoncello e pianoforte Y SIGUE LA ESCONDIDA SENDA PICCOLA SERENATA PER DUE per violoncello
e pianoforte BOSCO Gilberto
A DUE D’IMPROVVISO per chitarra e clavicembalo ALBIN Corrado
QUINTETTO per archi LE LÉTHÉ per flauto violoncello e soprano BUSSOTTI Sylvano
LE PIETRE DI VENEZIA per pianoforte FOGLIO D’ALBUM PER PETRASSI (al pianoforte: versione
) AGOSTO (quartetto d’archi da Sypario ) AMBROSINI Claudio
IMPROVVISO (NOCHE OSCURA) BRIZZI Aldo
DE LA TRASMUTATIONE DE METALLI I per sassofono CALLIGARIS Sergio
SONATA OP per clarinetto e pianoforte ANDRIESSEN/VAN DER AA
THE NEW MATH per cantante jazz e ensemble su film
di Peter Greenaway CAPPELLI Gilberto
LA MONTAGNA DI CÉZANNE ANZAGHI Davide
SEGNI E SUONI per pianoforte CAPRIOLI Alberto
STELLE ASSENTI ARATA Paolo
LE TEMPS D’UN SOUPIR CARDI Mauro
NUAGES per clarinetto e sei strumenti FIL ROUGE per trio d’archi e pianoforte CHAT per clarinetto basso e violoncello SOUFFLE ARCÀ Paolo
FLASH per chitarra FLUMEN per chitarra TRIO NOTTURNO per clarinetto violoncello e pianoforte ARMENTEROS Eduardo
CUATRO ESCULTURAS DE VENANCIO BLANCO per
quartetto d’archi BACCILE Walter
E POI ? per viola violoncello flauto oboe percussione
pianoforte e voce recitante BARATELLO Marino
NOTTURNO per clarinetto solo PRÉLUDE FOLK GUITAR per chitarra sola BARCE Ramon
KAMPA per pianoforte violino e violoncello BATTISTELLI Giorgio
SECRET per flauto e clarinetto BERIO Luciano
DUETTI per violino e flauto (/
)
(versione a cura di AMorini ed EPorta dei Duetti per due
violini autorizzata dall’Autore) CARTER Elliott
RICONOSCENZA PER GOFFREDO PETRASSI per violino TRILOGY: BARIOLAGE INNER SONG IMMER NEU GRA per clarinetto per pianoforte TEMPO E TEMPI per soprano violino corno inglese e
clarinetto basso UNA COLOMBA per voce e clarientto CASTAGNOLI Giulio
DUE MOTI D’ACQUA per due pianoforti CASTALDI Paolo
SIMILE C SONATA SCARLATTI HUIT PRÉLUDES AUX “SIRÈNES” CASTIGLIONI Niccolò
DOPPIO CORO per strumenti a fiato CERCHIO Bruno
CANTI DELLA TRISTEZZA ALATA per soprano e
strumenti su versi di Gian Piero Bona CIMA Giovanni
“FAIR PLAY FOR PAY” per clarinetto CLEMENTI Aldo
STUDI per violino tromba e pianoforte per trombe corni e tromboni FANTASIA SU Giorgio MoEnCH per violino NUM KOMM DER HEIDEN HEILAND “CANONI” per tre
trombe e due tromboni FANTASIA per quattro chitarre TRIBUTE per quartetto d’archi per strumenti VOCALIZZO per voce e strumenti luCIAnoBErio per violino e flauto ETWAS per per flauto oboe clarinetto violino viola
e violoncello DEDICA per clarinetto violoncello e pianoforte QUATTRO FOGLI per flauto clarinetto pianoforte violino
viola e violoncello per sette strumenti e voce VERTIGO per ensemble COLOMBO TACCANI Giorgio
IL PIANTO DI GIUTURNA per voce e sei strumenti CORREGGIA Paolo
EPHEMERAL per chitarra strumenti e nastro magnetico DALL ’O NGARO Michele
SETU per violino viola contrabbasso flauto clarinetto
e chitarra ELOGIO PER UN’OMBRA L’OMBRA DI TIRESIA per sei strumenti DAMIANI Giovanni
PERCHÈ FIBONACCI? SU GoFFrEDo UN DIA TAN SOLO per flauto e clarinetto CIRCE DE ESPAÑA per mezzosoprano e sei strumenti DE ROSSI RE Fabrizio
MARE OBSCURITATUM DE STEFANI Mirco
IRRTUM per soprano flauto e percussioni DI BARI Marco
SEI STUDI SUL NATURALISMO INTERGRALE per
pianoforte PRIMA SONATA per pianoforte STUDIO SULLE TRASPARENZE TIMBRICHE
per chitarra STUDIO SULLA DINAMICA DELLE ANSIE GHIACCIATE
per pianoforte DINESCU Violeta
KATA DITTRICH P Heinz
KLAVIERMUSIK nr II per pianoforte DONATONI Franco
LEM primo dei due pezzi per contrabbasso SERENATA II per strumenti TRIPLUM per flauto oboe e clarinetto in si bem “CEROCCHI ” per clarinetto violoncello e pianoforte EINAUDI Ludovico
AI MARGINI DELL’ARIA per quintetto di fiati Pétér EÖTVÖS Zoltán JENEY Zoltán KOCSIS
László SARY László VIDOVSZKY
HOMMAGE A KURTÁG per quattro pianoforti ESPAJ Andrej
MELODIA UNGHERESE D’AMICO Matteo
DRILLS per violino violoncello flauto clarinetto e
pianoforte ARLECCHINATA SECONDA per violoncello e soprano su
testi di B Cagli IN TRE per clarinetto violoncello e pianoforte NUNC ET FEDELE Ivan
ETUDES BOREALES NOTTURNO DEL PUERTO David
VELADURA per clarinetto pianoforte e vibrafono FRANCESCHINI Armando
ORGANA (per strumenti) DENHOFF Michael
MITTEN INS METAPHERNGESTÖBER per pianoforte FRANCESCHINI Matteo
EIMì per soprano percussioni ed elettronica PABLO Luis
DOS EPIGRAMAS DE MARCIAL per due soprani SCHERZO per violino solo PARAÍSO Y TRES DANZAS MACABRAS NADERÍA per pianoforte DE
FANTICINI Fabrizio
CANTO DI LAURA per flauto in do GALDI Enzo
RICERCARE per pianoforte e quartetto d’archi GARUTI Mario
QUARTETTO N GENTILE Ada
MISTY per flauto e corno COME DAL NULLA per clarinetto RAREFATTE AGGREGAZIONI per quartetto di chitarre ZAPPING per flauto clarinetto violino e viola A GIFT FOR YOU per clarinetto GENTILUCCI Armando
OH VOCE CHE MI SFUGGI per flauto solo METAFORE DEL TEMPO per pianoforte LAGANÀ Ruggero
SONATINA per flauto e pianoforte DAI SETTE STUDI per violoncello solo n LANDUZZI Cristina
ELEGIA NOTTURNA LOMBARDI Daniele
AETHER ARDUUS per violoncello e pianoforte MINOTAURUS per pianoforte preparato amplificato
danzatore e videoclip GIULIANO Giuseppe
VIKRTIS DER EINSAMKEITEN TIEFSTE SHAUEND PASSIONE SECONDO LUCA per violoncello ed
elaborazione elettronica MAESTRI Fabio
STUDIO PER I “NOTTURNI” per flauto basso GRISEY Gerard
ANUBIS ET NOUT per clarinetto basso ACCORDS PERDUS per due corni MAGGI Dario
IRRLICHT per nove strumenti BRENNEND per pianoforte solo GUARNIERI Adriano
DA “PIERROT PIERROT!” per flauto solo MANCA Gabriele
CANZONI DEI TRE NOTTURNI per violino
e violoncello HALFFTER Cristobal
DIALOGO per violino e viola HOCH Francesco
SPURLOS per strumenti a fiato HOLLIGER Heinz
PER URSULA per arpa TREMA per violino PER MARIA TERESA INCARDONA Federico
SOAVE SIA IL VENTO sestetto SED NEC LINGUA LOQUI KNAPIK Eugeniusz
SONATA per flauto solo KOENIG G Michael
SEGMENTE per flauto clarinetto basso e violoncello STREICHQUARTETT KONDO Jo
BONJIN per soprano contrabbasso e flauto BIRTHDAY HOCKET per flauto clarinetto pianoforte
violino e violoncello KURTÁG György
SAMUEL BECKETT: WHAT IS THE WORD op per voce
e pianoforte EIN AUGENBLICK LANG vers per oboe solo OMAGGIO A E CARTER vers per corno inglese LUGO Claudio
BALLET RHAPSODY per pianoforte e altri strumenti MANCA Gabriele / VACCA Roberta / PACHINI Paolo
VISIONI TRE RAPPRESENTAZIONI DEL DESIDERIO per
video due voci recitanti e pianoforte MANN Robert
CORN MANNUCCI Andrea
SESTETTO D’ARCHI MANZONI Giacomo
EPIGRAMMI per baritono clarinetto basso e strumenti MTRC per clarinetto violoncello e pianoforte VIDEOMUSIC per ensemble MARTINO Donald
CANZONE E TARANTELLA SUL NOME PETRASSI per
violoncello e clarinetto MELCHIORRE Alessandro
LONTANANDO per quartetto d’archi MIRIGLIANO Rosario
IMPROMPTU per flauto in sol e chitarra MONNET Marc
FANTASIA DOLOROSA per violino MORRICONE Ennio
RIVERBERI (per i cento anni della nascita di Goffredo
Petrassi) MOSCA Luca
SONATA per pianoforte CADAQUES per due pianoforti RITRATTO (SU UNA SERIE DI PETRASSI) IN THE GARDEN AT NINFA per soprano e sei strumenti NONO Luigi
DUETTO “IO FRAMMENTO DAL “PROMETEO” per
flauto e clarinetto NOVA Riccardo
STUDIO per pianoforte solista e strumenti OLIVERO Betty
CHICHI BUNICHI per voce femminile e strumenti MORENICA SOS per voce femminile e strumenti OPPO Franco
ALCUNE VERITÀ INDIMOSTRABILI PALLASZ Edward
TWO REMINISCENCES FROM CHILDHOOD per
clarinetto basso e marimba PANNI Marcello
TWO HAIKUS per voce e quattro strumenti LAUDATE DOMINUM mottetto a tre voci pari
sul Salmo PASQUOTTI Corrado
GRAFFITI per oboe solo PENNISI Francesco
PROMENADE per pianoforte ACANTHIS per flauto e pianoforte CANZONE DA SONARE per pianoforte THE GARDEN (versione con pianoforte) per soprano e
pianoforte NOTTURNINO E ALBA per quattro chitarre TRE PEZZI per clarinetto viola e pianoforte ECHI PER ALDO per pianoforte a quattro mani ETUDERHAPSODIE per flauto clarinetto e pianoforte FELICITAZIONE IN TEMPO DI SICILIANA per clarinetto
violoncello e pianoforte CAPRICCIO CON PASTORALE per flauto clarinetto
pianoforte violino viola e violoncello PETRASSI Goffredo
FANFARE PER TRE TROMBE IN DO TRE CORI CON LA PICCOLA ORCHESTRA ROMANZETTA per flauto e pianoforte INNO per ottoni FRAMMENTO per orchestra PISATI Maurizio
popHACK POSSIO Gianni
VARIANTI A DIARIO per flauto clarinetto oboe fagotto e
pianoforte POUSSEUR Henry
LITANIE DU MIEL MATINAL per strumento melodico
acuto L’ANTRE DE LA NYMPHE per voce femminile e strumenti PRIORI Massimo
SONATINA PTASZYMSKA Marta
UN GRAND SOMMEIL NOIR per soprano flauto e arpa RAZZI Fausto
LARGHETTO per clarinetto e quartetto d’archi SMORFIE per tre voci flaauto violino pianoforte e nastro
magnetico (da E Sanguineti) STUDIO PER “INSOGNO” per voce e nastro magnetico PER SETTE RENNA Enrico
ABWECHSELN per clarinetto solo FERMENTUM per flauto oboe e clarinetto TIEF per clarinetto e contrabbasso RENOSTO Paolo
ADAGIO per pianoforte BALLATA per pianoforte a quattro mani RIJNVOSN Richard
PIECE OF CAKE per ensemble SBORDONI Alessandro
DEDALUS per violino viola violoncello e contrabbasso SCHNEBEL Dieter
CIRCE per arpa SCIARRINO Salvatore
LET ME DIE BEFORE I WAKE CANZONA DI RINGRAZIAMENTO COME VENGONO
PRODOTTI GLI INCANTESIMI? per flauto SCOGNA Flavio Emilio
LA MAR per marimba SECO Manuel
TRIO N per clarinetto violoncello e pianoforte SOCCIO Giuseppe
SPIRALI: DI UNA CHIARA FONTE per flauto solo SPIRALI III per chitarra sola PULSAR SONGS per chitarra sola PULSAR SONGS IV: MEDITERRANEO per voce
pianoforte e ensemble PULSAR SONGS V: RIVERRUN per voce e ensemble PULSAR SONGS VII per ensemble ANCORA SPRING per pianoforte SOLBIATI Alessandro
E LA FLORS per arpa celesta clavicembalo e vibrafono LIKE AS THE WAVES per pianoforte a quattro mani D’OMBRA IN DUE MOVIMENTI per violoncello TRE PEZZI per chitarra POEM per percussioni (II VERSIONE) PICCOLO CONCERTO per chitarra e nove strumenti DUE DIALOGHI per voce recitante clarinetto violoncello e
percussioni TRE PEZZI per strumenti AM FUSS DES GEBIRGS per flauto clarinetto
e pianoforte PICCOLO TRIO per clarinetto violoncello e pianoforte INNO video WEG NESOS DUE MOVIMENTI per soprano percussioni e mezzo
elettroacustico STACHOWSKI Marek
MADRIGALI DELL’ESTATE per violino viola violoncello
e soprano SZÖLLÖSY András
SUONI DI TROMBA per trombe e pianoforte TADINI Michele
TEATRO II per ensemble COME SEGUENDO UN CANTO per voce percussione ed
elettronica TESEI Tonino
CANONE COME MITO TESTONI Gianpaolo
SERENATA per flauto TOGNI Camillo
PER MAILA per flauto e pianoforte DER DOPPELGÄNGER per quartetto di chitarre TOSI Giorgio
DUE NOTTURNI per pianoforte solo IMPROVVISO per pianoforte TUTINO Marco
TRIO CANTATO per violino viola violoncello UGOLETTI Paolo
FANTASIA SONATA per pianoforte DUE TOCCATE BRILLANTI per pianoforte Vacchi Fabio
CAPRICCIO SOPRA “ LA STATION THERMALE”
per pianoforti VANDOR Ivan
TEN NOTES ON FOUR INTERVALS per flauto e clarinetto SCHWEBENDE STERNE per voce femminile flauto
violoncello e pianoforte HAPPY BIRTHDAY TO YOU per clarinetto violoncello
e pianoforte ASSEMBLAGE ZIMMERMAN R Heendn
OTTO GHIRIBIZZI per clarinetto e pianoforte ZIMMERMANN Walter
LIED IM WÜSTENVOGELTON per flauto basso
e pianoforte ° Festival Pontino di Musica San Felice Circeo Parco Hotel Maga Circe
“Suoni dal Mito” Incontri Internazionali di Musica Contemporanea: Kirkìas
CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA
Via Varsavia LATINA
Segreteria di Latina Tel Fax Segreteria di Sermoneta Tel e Fax (durante i corsi)
http://wwwcampusmusicait
Email: campusmusica@panserviceit
partners:
BIGLIETTI
Concerto del giugno:
intero € ridotto € Concerti del e giugno: unico € Concerti a Sermoneta e Priverno: intero € ridotto € (la riduzione è valida per giovani fino a anni studenti del Conservatorio
e dell’Università Pontina persone con più di anni di età)
Concerto del luglio:
unico € Dalle ore sono previste visite guidate intrattenimento per bambini
simulazioni di scavi nell’area archeologica (ingresso gratuito per i bambini)
Saranno presenti stands per degustazioni gastronomiche (a pagamento)