MUSICA CIVICA
Otto conversazioni
tra suoni e parole
III edizione 2011/2012
www.musicacivica.it
COMUNICATO STAMPA
Domenica 26 febbraio doppio appuntamento di Musica Civica
Lucera - Teatro Garibaldi, ore 11.00
“Il Grigio”
con
Giampiero Mancini
Pièce teatrale su testo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
musica di Giuliano Di Giuseppe eseguita dal vivo
Foggia - Teatro del Fuoco, ore 18.00
Figaro, la storia di un barbiere
Conversazione con Quirino Principe
Il Barbiere di Siviglia di Rossini
(versione a parti reali con allestimento scenico)
Angela Bonfitto, Rosina–Cuneyt Unsal, Figaro–Aldo Caputo, Conte di Almaviva
Fabrizio Dorsi, direttore
Giornata molto ricca per la stagione Musica Civica quella di domenica 26 febbraio col
consueto doppio appuntamento a Lucera (spettacolo aperitivo ore 11.00) e a Foggia
(spettacolo pomeridiano ore 18.00). La rassegna della Provincia di Foggia e del Comune di
Lucera propone un duplice e diversificato appuntamento con due spettacoli di grande
appeal. La mattina il monologo di Gaber “Il grigio” nella grande interpretazione dell’attore
Giampiero Mancini. L’allestimento dell’ironica pièce teatrale di Gaber e Luporini racconta
la storia di un uomo normale che ad un certo punto della sua vita normale sente il bisogno
di allontanarsi da tutto per concedersi un momento di riflessione. Afflitto forse da disagi più
personali che sociali, si ritira in una casetta poco lontana dalla città per essere più
tranquillo; purtroppo la sua agognata solitudine viene ben presto minacciata da una
presenza all’inizio misteriosa, che poi si rivelerà essere almeno per lui un “normalissimo”
topo. Nel trovare il modo per sconfiggere il Grigio, il protagonista trova invece un modo per
riflettere sulla sua esistenza, sugli errori, sulla famiglia, il lavoro, il suo stesso stato di
uomo.
Direzione artistica
M° Gianna Fratta – Cell. 0039-3473570350
e-mail: [email protected] – sito: www.giannafratta.com
Ufficio stampa
Enza Gagliardi – Cell. 347-1881662
e-mail: [email protected]
La riflessione si snoda in un monologo virtuosistico, nel quale all’attore Giampiero Mancini –
uno dei primi attori italiani a portare Gaber fuori dai confini nazionali e a ricevere
prestigiosi premi proprio per le sue interpretazioni di Gaber, di cui è considerato oggi uno
dei più esperti interpreti – è affidato il difficile compito di snocciolare un campionario
infinito di pezzi di bravura; ora ironico, ora giocoso, ora dolcissimo, ora energico, ora
terribilmente caustico sigaretta e rhum, un attimo dopo divertentissimo e leggero. Alla
variegata complessità del mondo interiore del protagonista fa da contraltare la disarmante
semplicità dell’apparato scenico e la suggestiva “colonna sonora” di Giuliano Di Giuseppe
eseguita dal vivo dal violinista foggiano Dino De Palma e dallo stesso Di Giuseppe alle
tastiere.
Appuntamento tutto operistico quello del pomeriggio al Teatro del Fuoco con l’allestimento
del rossiniano Barbiere di Siviglia, introdotto, raccontato e arricchito da un narratore
d’eccezione, Quirino Principe, noto critico musicale, traduttore e saggista italiano.
Fedelmente ripresa dal Barbiere di Siviglia di Rossini, la versione a parti reali con
l’esclusione del coro proposta da Musica Civica ricalca in toto una delle opere più note del
repertorio buffo ottocentesco, il cui titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
Cast di grande pregio con Angela Bonfitto nei panni di Rosina, Cuneyt Unsal in quelli del
barbiere Figaro e Aldo Caputo in quelli del Conte di Almaviva, oltre a Christian Starinieri
per Don Bartolo e Pietro Toscano per Don Basilio.
L’ensemble Musica Civica sarà diretto da Fabrizio Dorsi che si alternerà sul palco con
Quirino Principe per un originale mix di parole e musica tutto incentrato su “Figaro, la storia
di un barbiere”.
Una proposta fortemente voluta dalla direzione artistica che ha ritenuto doveroso inserire
nella variegata programmazione di Musica Civica un titolo operistico del grande repertorio
italiano ottocentesco.
“La mancanza di una stagione lirica a Foggia – dichiara Gianna Fratta – rende doveroso
proporre ai tanti amanti dell’opera una possibilità concreta di ascoltare il genere che
maggiormente rappresenta l’Italia. Con l’assessore alla cultura Billa Consiglio abbiamo
ritenuto opportuno, seppur con i mezzi a disposizione, che non sono quelli di una stagione
lirica bensì di una stagione concertistica, pensare ad una formula convincente per ascoltare
il Barbiere di Siviglia di Rossini in un allestimento davvero originale, con un narratore
d’eccezione e un cast di primissimo ordine”.
Ingresso con abbonamento o con biglietto in vendita domenica 26 febbraio al botteghino
del Teatro Garibaldi dalle ore 10.00 e al botteghino del Teatro del Fuoco dalle ore 17.00.
Maggiori dettagli sul concerto e sulla rassegna sono disponibili sul sito internet
www.musicacivica.it.
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PROGRAMMA
Domenica 26 febbraio 2012
Lucera, Teatro Garibaldi
ore 10.30 ingresso – ore 11.00 sipario
Il Grigio
Pièce teatrale su testo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini
e musica di Giuliano Di Giuseppe
Dino De Palma, violino
Giuliano Di Giuseppe, tastiere
Giampiero Mancini, attore
Personaggi evocati nella storia dal protagonista
Il Grigio: l’ospite
Gabriella: ventottenne audace ed istintiva. Sposata da sette anni non
ha mai abbandonato del tutto il marito
Mazzolini: vicino di casa stile “uomo tutto d’un pezzo”
Il figlio: quattordicenne timido e introverso che protegge le stravaganze
del padre
R. M. De Ambris: impresario teatrale imponente per aspetto e temperamento
La moglie: bella signora di 36 anni, separata dal protagonista ormai
da tempo, che con l’aiuto del parrucchiere tenta di rifarsi una vita
Tobia: gatto del figlio, bestia apparentemente enorme e feroce
Bimba di 3 mesi: “certamente” di Gabriella
Note d’ascolto
Il Grigio, pièce teatrale di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, è la storia di un uomo normale che ad un certo punto
della sua vita normale sente il bisogno di allontanarsi da tutto per concedersi un momento di riflessione e di lavoro
solitario. Afflitto forse da disagi più personali che sociali, si ritira in una casetta poco lontana dalla città per essere
più tranquillo e concentrarsi meglio sulla sua attività di scrittore. Purtroppo la sua agognata solitudine viene ben
presto minacciata da una presenza all’inizio misteriosa, che poi si rivelerà essere almeno per lui un “normalissimo”
topo.
Il nostro uomo prende i soliti consueti provvedimenti per eliminarlo, ma si accorge che il suo avversario è più astuto
di quanto si aspettasse. Lentamente il suo fantomatico e presunto nemico entra nella sua vita fino a coinvolgerlo
completamente. È una lotta tremenda dove poco a poco l’uomo perde qualsiasi contatto con il mondo esterno,
riducendosi ad uno stato di totale abbandono. Il topo o la sua presenza simbolica diventano l’elemento scatenante
per rimescolare tutti i dubbi, i punti oscuri, le contraddizioni della sua vita fino ad un delirio contro se stesso e
contro il mondo intero.
Nel trovare il modo per sconfiggere il Grigio, il protagonista trova invece un modo per riflettere sulla sua esistenza,
sugli errori, sulla famiglia, il lavoro, il suo stesso stato di uomo.
La riflessione si snoda in un monologo virtuosistico, nel quale all’attore Giampiero Mancini è affidato il difficile
compito di snocciolare un campionario infinito di pezzi di bravura; ora ironico, ora giocoso, ora dolcissimo, ora
energico, ora terribilmente caustico sigaretta e rhum, un attimo dopo divertentissimo e leggero. Alla variegata
complessità del mondo interiore del protagonista fa da contraltare la disarmante semplicità dell’apparato scenico
e la suggestiva “colonna sonora” di Giuliano Di Giuseppe.
Giampiero Mancini, attore
A soli 19 anni viene definito dalla critica “uno dei talenti più cristallini del teatro italiano” (G. Perrotta) e si fa
conoscere dal grande pubblico con il monologo Il Grigio di G. Gaber. A questo primo monologo ne seguiranno altri
due Spettacolo Continuato e Gli Incubi del Signor Duhamel
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in collaborazione con l’artista multimediale Claudio Di Carlo col quale fonda il Teatro delle forme. La sua
poliedricità lo ha sempre condotto a cimentarsi in cose diametralmente distanti tra loro, dalla televisione (per
Canale 5 “Ris 4”, “Distretto di Polizia 7 e 8”, “I Delitti del Cuoco”, per Raiuno “La Narcotici”, “Il commissario Rex”,
“Don Matteo 8”, “Sarò sempre tuo padre”, “Il grande Caruso”, per Raitre “La Squadra 8”, per Raidue “7 Vite” e per
SKY Raisat Gambero Rosso “Bollicine sotto torchio” e “Piatto ricco”) alle pubblicità (testimonial per la guida del
Gambero Rosso e protagonista degli spot pubblicitari di Pizza Hut - mercato americano - e della catena Kotsokolov
- mercato greco); dai “voice off” (voce di Vallanzasca ne “La storia siamo noi” di G. Minoli per Raitre) ai
radiodrammi (G. Bompart in “La storia in giallo”- Radiotre); dal teatro off agli Enuma Elish (coautore delle musiche
e autore dei testi). Si cimenta in video, reading di Pasolini, Bukowsky, D’Annunzio e Dante (con cui ha debuttato a
Salisburgo), cortometraggi, spettacoli, musical, recital, concerti e regie teatrali. Con Tuo Hank prima e Maree e Far
finta di essere Gaber poi, il legame con la musica diventa imprescindibile. Come attore-cantante Mancini trova la
sua dimensione ideale, collaborando stabilmente con le più importanti Istituzioni Sinfoniche nazionali ed
internazionali come attore in scena, regista e responsabile della drammaturgia: Strappami la Vita (viaggio nel
mondo del Tango da Gardel a Piazzola), 6 diversi allestimenti di Histoire du soldat, Pierino e il lupo, Il Bue sul tetto,
Il Carnevale degli animali, Io Mozart, Carmen, Vi assicuro che zio Ludwig..., Era uno dei mille, Mozart&Rodari.
Premiato in Versilia dalla prestigiosa giuria della Goigest come uno dei dieci migliori artisti italiani nell’ambito del
teatro-canzone, con gli spettacoli di Lione, Parigi e Ferminy insieme a Stefano Di Pietro porta per la prima volta
Gaber fuori dai confini nazionali. Da 8 anni direttore artistico del laboratorio di Formazione attoriale S.M.O di
Pescara.
Giuliano Di Giuseppe, compositore e pianista
Ha compiuto gli studi musicali diplomandosi in Musica Corale, Strumentazione per Banda, Composizione e
Direzione d’Orchestra. Si è perfezionato presso l’Accademia Musicale Chigiana con il M° J.Temirkanov e M.Whun
Chung e presso l’Accademia Musicale Pescarese sotto la guida del M° Renzetti.
Nel 1998 è finalista al Concorso Internazionale di Besancon e al Concorso Masterplayers International Music and
Conductor Competition di Lugano. Dal 1998 ad oggi, ha diretto diverse orchestre italiane tra cui l’Orchestra
Sinfonica di Pescara, di Pesaro, l’Orchestra da Camere delle Marche, l’Orchestra Filarmonica di Ancona,
l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese e l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Cospicua è inoltre la
collaborazione con importanti orchestre straniere quali l’Orchestra Sinfonica di Sofia, l’Orchestra della
Radiotelevisione di Minsk, l’Orchestra Sinfonica di Lugano, l’Orchestra Filarmonica di Cluj, l’Orchestra Sinfonica di
Bacau, l’Orchestra da Camera Nazionale della Bielorussia, la North Hungarion Symphony Orchestra di Miskolc,
l’Orchestra Camerata “I Virtuosi di New York” e l’Orchestra Filarmonica di Pecs. Invitato da importanti associazioni
musicali in Italia e all’estero, ha lavorato con musicisti di chiara fama quali J.Newton, J.Hall, S.Colley, B.Russo,
A.Braxton, G.Manzoni, W.Henze, A. Melath, Young – Ok Shin, Woondae Jung e con importanti attori. Grande è il
consenso del pubblico e della critica per lo spettacolo “Tango Forever” andato in scena nelle più importanti città
italiane in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese e con la partecipazione del solista M. Pitocco; di
rilievo sono le riprese effettuate nel 2006 in Ungheria in collaborazione con
la North Hungarian Symphony Orchestra di Miscolc. In qualità di direttore ha all’attivo diverse incisioni
discografiche tra cui l’Oratorio “Gloria – Moti di Allontanamento” per soli, coro e orchestra di G. Scarpone (Ricordi)
e Lo “Stabat Mater” di Pergolesi per la casa discografica Estense di Ferrara. Recentemente ha inciso per il marchio
Sintonie opere di autori contemporanei alla guida dell’Ensemble “I Fiati dell’Accademia”.
Particolarmente impegnato nella composizione, ha composto le musiche di scena per diversi importanti spettacoli
teatrali tra cui: “Il Grigio” di G. Gaber (spettacolo prodotto con la collaborazione del Teatro Stabile Abruzzese),
“Maree” di G. Mancini (andato in scena alla Cittadella del Carnevale di Viareggio), “Tango d’Amore” di G. Groppali
con S. Lo Monaco (andato in scena per il Festival della Versiliana) e “Cirano de Bergerac” andato in scena in
diverse città italiane. E’ docente presso il Conservatorio di Campobasso.
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PROGRAMMA
Domenica 26 febbraio 2012
Foggia, Teatro del Fuoco
ore 17.30 ingresso – ore 18.00 sipario
Conversazione Sesta
“Figaro, la storia di un barbiere”
con Quirino Principe
Il Barbiere di Siviglia
(versione a parti reali con allestimento scenico senza coro)
MUSICA
Gioacchino Rossini
LIBRETTO
Cesare Sterbini
MISE EN ESPACE
Cüneyt Ünsal
COSTUMI
Sartoria Shangrillà
Cüneyt Ünsal Figaro, barbiere
Angela Bonfitto Rosina
Aldo Caputo Il Conte di Almaviva
Christian Starinieri Don Bartolo, tutore di Rosina
Pietro Toscano Don Basilio, maestro di musica di Rosina
CivicaOrchestra
Fabrizio Dorsi, direttore
Note d’ascolto:
Fedelmente ripresa dal Barbiere di Siviglia di Rossini, la versione a parti reali con l’esclusione del coro che
ascolteremo a Musica Civica ricalca in toto la trama di una delle opere più note del repertorio buffo ottocentesco, il cui titolo originale è Almaviva, o sia l’inutile precauzione.
Composta da Rossini nel 1816 su libretto di Cesare Sterbini, l’opera vede la sua prima rappresentazione al
Teatro Argentina a Roma il 20 febbraio del 1816. Questa la trama.
Il Conte di Almaviva è innamorato della bella Rosina, che abita nella casa del suo anziano tutore, don Bartolo,
a sua volta segretamente intenzionato a sposarla. Il conte chiede a Figaro, barbiere nonché “factotum della
città”, di aiutarlo a conquistare il cuore della ragazza, alla quale si è presentato sotto il falso nome di Lindoro.
Figaro consiglia al conte di cambiare personalità e fingersi un giovane soldato, cui Rosina si dimostra presto
interessata grazie anche ad una bella serenata cantata sotto le finestre della casa del dottore.
Don Basilio, il maestro di musica della ragazza, sa della presenza del conte di Almaviva in Siviglia e
suggerisce a don Bartolo di calunniarlo per sminuirne la figura. Intanto Figaro e Rosina tramano per
organizzare l’incontro con Lindoro. Secondo i piani, il conte di Almaviva irrompe nella casa di don Bartolo
fingendosi un soldato ubriaco, ma crea una tale confusione che arrivano i gendarmi. Quando però il conte si fa
riconoscere di nascosto dall’ufficiale, i soldati si ritirano in buon ordine, lasciando don Bartolo esterrefatto.
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Don Bartolo comincia a sospettare riguardo alla vera identità del giovane soldato. Giunge il sedicente maestro
di musica don Alonso (in realtà sempre il conte, celato in un nuovo travestimento), che afferma di essere stato
inviato da don Basilio, rimasto a casa febbricitante, a sostituirlo nella lezione di canto per Rosina.
Nel frattempo giunge Figaro con il compito di radere la barba al padrone di casa. Nonostante Figaro faccia il
possibile per coprire la conversazione dei due giovani, don Bartolo capta le loro parole e caccia tutti. Don
Bartolo, con un escamotage, fa credere a Rosina che Lindoro. Figaro si vogliano prendere gioco di lei e
quest’ultima amareggiata acconsente alle nozze con il suo tutore, che prontamente fa chiamare il notaio. In
quel momento arriva anche don Basilio, mentre con una scala Figaro e il Conte entrano in casa dalla finestra e
raggiungono Rosina. Finalmente il conte rivela la propria identità, per chiarire la situazione e convincere la
fanciulla della sincerità del suo amore.
Don Bartolo ha però fatto togliere la scala e i tre complici si trovano senza via di fuga. In quel momento
sopraggiunge il notaio chiamato a stendere il contratto delle nozze tra don Bartolo e Rosina. Approfittando
dell’assenza temporanea del tutore, il conte convince lui e don Basilio (dietro congrua ricompensa) a inserire
nel contratto il nome suo in luogo di quello di don Bartolo. Giunto troppo tardi, a quest’ultimo resta la magra
consolazione di aver risparmiato la dote per Rosina, che il conte di Almaviva rifiuta. Gli amanti coronano
dunque il loro sogno.
Quirino Principe, voce narrante
È un critico musicale, traduttore e saggista italiano.
Ha insegnato discipline a carattere musicologico al Conservatorio di Milano e storia della musica
all’Università di Trieste. Attualmente insegna Filosofia della Musica all’Università di Roma Tre.
Traduttore dal tedesco e da altre lingue, nel 1991 ha ricevuto il premio internazionale “Ervino Pocar” per la
traduzione dal tedesco. Ha tradotto opere di Ernst Jünger, Max Horkheimer, Hannah Arendt, Karl Jaspers,
Jean Guitton, Henry Perl, Hugo von Hofmannsthal, Hedwig Lachmann, John Dryden, Théophile Gautier, oltre
ai testi di numerosissimi libretti d’opera, cantate, lieder e melòloghi. Ha introdotto Tolkien in Italia curando
l’edizione italiana de Il Signore degli Anelli (Rusconi, Milano 1970). È consigliere dell’istituto per gli Incontri
Culturali Mitteleuropei di Gorizia, accademico effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e membro
di due associazioni viennesi, la Gustav Mahler Gesellschaft e la Richard Strauss Gesellschaft. Nel 1996 ha
ricevuto dal Presidente della Repubblica d’Austria la Croce d’Onore di Prima Classe (Ehrenkreuz 1. Klasse)
per meriti culturali e artistici (litteris et artibus). Nel 2005 gli sono stati assegnati il Premio Imola per la critica
musicale e il Premio “Città di Gorizia” per avere reso illustre il nome di Gorizia nel mondo. Pensatore
controcorrente e refrattario agli schemi, nonché uomo dalle qualità poliedriche, ha recentemente intrapreso
l’attività di attore, autore e regista teatrale. È Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Affianca
alle sue tante attività di docente, attore, narratore, critico anche quella pubblicistica. Si citano Vita e morte
della scuola, I potenti della letteratura, La rivelazione incompiuta, saggi filosofici, Manuale di idee per la
scuola, Mahler, Strauss, Invito all’opera. La sonnambula di Vincenzo Bellini, I quartetti per archi di
Beethoven, La musica a Milano nel Novecento, L’opera tedesca dal 1830 al 1918. Scrive sul supplemento
domenicale de Il Sole 24 Ore.
Angela Bonfitto, soprano
Ha studiato pianoforte e canto presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia, sotto la guida del
mezzosoprano S. Mukhametova e si è laureata con lode in Filosofia discutendo una Tesi in Storia della
Musica. Debutta nel 1997 all’Arena di Avenches nella Traviata con Leo Nucci e nel 1998 al Rossini Opera
Festival nella Isabella di Azio Corghi.
Nel 1999 si perfeziona all’As.Li.Co., prendendo parte a diverse produzioni con R. Blake, R. Ketelson ed E.
Muller, in seguito presso l’Accademia Rossiniana di Pesaro con A. Zedda e con S. Lowe e M. Freni.
Ha debuttato in prestigiosi allestimenti: La Cenerentola (P. Arrivabeni- S. Vizioli), Le Comte Ory (E.
Mazzola-P. Pizzi), Cavalleria Rusticana (L. Magiera), Il Barbiere di Siviglia con l’Orchestra del Teatro Regio
di Parma, L’Occasione fa il ladro (R. Gessi-G. Pressburger), Le nozze di Figaro (N. Luisotti-G. Ciabatti), La
Clemenza di Tito (A. Manacorda-P. Pizzi), Così Fan Tutte nello storico allestimento di Giorgio Strehaler diretto da A. Bosman, Roberto Devereux (E. Boncompagni), Il Flaminio (O. Dantone e Accademia Bizantina N. Znaniecki), Rigoletto (M. Gatti - G. Gualdoni), Norma (con Maria Dragoni).
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Si è cimentata anche nei ruoli principali di Scugnizza e La Vedova Allegra in una tournée che l’ha portata con
successo in tutta Italia, prendendo anche parte, giovanissima, alla prima edizione del musical Masaniello di T.
Russo presso il Teatro Bellini di Napoli.
Del repertorio sacro ha cantato lo Stabat Mater di Pergolesi (con Katia Ricciarelli), La Petite Messe
Solemnelledi Rossini, la Messa in mib di Schubert (Musica Riva Festival), il Requiem di Mozart, Gloria e
Magnificat di Vivaldi (G. Fratta). Si è esibita in numerosi Teatri: “Coccia” di Novara, “Verdi” di Pisa, “Carlo
Felice” di Genova, “Grande” di Brescia, “Alighieri” di Ravenna, “Donizetti” di Bergamo, “Ponchielli” di
Cremona, “Sociale” di Como, Fraschini” di Pavia, “Piccinni” di Bari, “Bellini” di Napoli, “Giordano” di
Foggia, “Teatro del Giglio” di Lucca, “Sociale” di Mantova, “Quirino” di Roma, “Teatro dell’Arte” di
Milano, “Politeama Greco” di Lecce, “Teatro Espanol” di Madrid, “Gran Teatro del Liceu” di Barcellona, ”La
Goulette” di Tunisi, “Theatre de Nimes”, “Theatre de Narbonne”, ”Teatro dell’Opera” di Craiova. Ha cantato
in filo diffusione per Radio Rai, Radio Swisse e Radio France.
E’ stata interprete del ruolo di Carmen nello spettacolo di A. Tarabella sotto la guida di B. Bartoletti,
debuttando nel title role nel 2008 presso il Teatro Coccia di Novara (E. Maschio-G. Nocetti) prodotta in DVD
da Kicco Classic e “.... per aver riscosso un enorme successo di pubblico e di critica...” è stata premiata
dall’APT di Massa Carrara.
Cüneyt Ünsal, baritono
Cüneyt Ünsal nasce a Smirne nel 1977 e si laurea in Discipline Musicali con indirizzo specifico in canto lirico
presso l’Università “Dokuz Eylül” della sua città. Intraprende giovanissimo la carriera di baritono e si afferma
nel panorama nazionale del suo Paese, qualificandosi ad una severissima selezione per Giovani Cantanti
presso il Teatro di Stato di Smirne nel 1998. Qui debutta diversi ruoli principali tra i quali Figaro nel Barbiere
di Siviglia, Giorgio Germont nella Traviata, Ford in Falstaff, Escamillo in Carmen e Valentino nel Faust di
Gounod.
Partecipa in Turchia a numerosi festival musicali, riscuotendo sempre ottimi consensi di pubblico e critica.
Trasferitosi in Italia, dove si perfeziona con Maestri del calibro di Stella Silva, Shermann Lowe, Maurizio
Arena, Mauro Trombetta e Renato Bruson, debutta col ruolo di Dandini in collaborazione con il Teatro La
Fenice di Venezia. Canta successivamente in una produzione dell’opera contemporanea Processo a Babbo
Natale di Molinelli, del quale interpreta anche l’oratorio Papa Wojtyla in occasione del primo anniversario
dalla morte del Papa per il Teatro Giordano di Foggia, il Teatro Rossini di Pesaro e il Teatro di Ortona. In
seguito al successo conseguito nel ruolo di Dandini, è riconfermato dal Teatro La Fenice e dal Conservatorio
di Venezia per il Don Giovanni di Mozart, nell’omonimo ruolo. Nel 2006 partecipa ad una tournée in
prestigiosi teatri di Germania, Svizzera, Austria, Norvegia, Danimarca e Olanda interpretando Marcello nella
Bohème, Giorgio Germont nella Traviata. Sempre nel 2006 interpreta il ruolo di Alfio in Cavalleria Rusticana
al Teatro Donizetti di Bergamo e nel 2008 quello di Figaro nel Barbiere di Siviglia al Teatro Olimpico di
Vicenza, ruolo che ripete nella versione di Paisiello nel luglio 2008 sotto la direzione di Donato Renzetti a
Foggia. Nell’agosto 2009 debutta il ruolo di Sharpless nella Butterfly di Puccini a Gijon in Spagna con grande
successo e debutta in Otello di Verdi - regia e 1° cast Renato Bruson - nell’autunno 2009. Oltrechè nel
repertorio operistico è molto attivo in quello cameristico come componente dell’ensemble “U. Giordano”, col
quale effettua tournèe in Svezia, Lituania, Italia, India, Turchia, Israele, Spagna e Corea.
Cataldo Caputo, tenore
Nato nel 1980 dimostra, sin da piccolo, una vivace musicalità.
Trampolino di lancio per la sua brillante carriera è stato Il Barbiere di Siviglia: nella stagione 2001-2002 del
teatro Politeama Greco di Lecce, Caputo debutta nelle vesti del Conte d’Almaviva, personaggio mai più
abbandonato. Diplomatosi in canto presso il Conservatorio di Bari col massimo dei voti e la menzione di lode,
sotto la guida del baritono Luigi De Corato, si iscrive alla Facoltà di Conservazione dei Beni Musicali
dell’Università di Lecce ove approfondisce la sua preparazione musicologica. Inizia una rapida ed intensa
carriera che lo porta a collaborare con le maggiori realtà musicali italiane e straniere: il Teatro Alla Scala di
Milano, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro San Carlo di Napoli, la Cleveland Orchestra, la Fondazione K.
Goulbenkian di Lisbona, l’Opera Royal de Wallonie, il teatro Alighieri di Ravenna, il Teatro R. Castro de La
Coruna, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Carlo Felice di Genova, la Fondazione Petruzzelli di Bari, il
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Festival della Valle d’Itria. Il suo repertorio spazia dal Settecento ai nostri giorni. Tra le sue interpretazioni
ricordiamo in particolare Il barbiere di Sivigliaal Teatro Alla Scala, direttore Mazzola, regia Ponnel e
all’Opèra Royal de Wallonie direttore Mariotti, regia Mazzonis, La fille du Regiment all’Opera di Roma,
direttore Campanella, regia Crivelli, La Cambiale di Matrimonio a La Coruna direttore Bosman, regia
Scandella, I Capuleti e i Montecchi all’Opèra Royal de Wallonie, direttore Acocella, regia Mazzavillani Muti,
Falstaff a Cleveland e a Lucerna con la Cleveland Orchestra, direttore Weltser-Möst, regia Zimermann, The
Messiah a Padova con I Solisti Veneti, direttore Scimone, Gianni Schicchi al teatro Massimo di Palermo
direttore Arrivabeni, regia Micheli. Ha inciso per la Dynamic e per la Bongiovanni. Ha registrato in dvd Il
matrimonio segreto (Dynamic), La Cambiale di Matrimonio (Musica rara).
Fabrizio Dorsi, direttore
E’ diplomato in Composizione, Direzione d’orchestra, Musica corale e direzione di coro al Conservatorio
“G. Verdi” di Milano e laureato in Lettere presso l’Università Cattolica della stessa città. Si è perfezionato in Italia con Vladimir Delman, Franco Ferrara e Piero Bellugi, a Vienna con Karl Österreicher e Julius
Kalmar. Nel 1989 ha partecipato come allievo effettivo al Seminario di Direzione d’orchestra tenuto da
Leonard Bernstein all’Accademia di S. Cecilia a Roma. Dopo l’esordio nella stagione lirica 1983-84 del
Teatro Comunale di Bologna (quale selezionato fra i partecipanti all’iniziativa “Teatro Studio”), ha svolto
attività direttoriale in Italia e all’estero, è stato invitato da alcuni dei più prestigiosi festival musicali
italiani (Rossini Opera Festival 2007, MiTo – Settembre Musica 2008, Festival Verdi Parma 2009) e ha
inciso CD e DVD per Amadeus, Bongiovanni e La Bottega Discantica. È direttore del Conservatorio di
Piacenza.
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