- Liceo Scientifico Enrico Fermi

Liceo Scientifico Statale “E. Fermi”
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FINALITA’ DELL’USCITA SUL CAMPO
L’uscita sul campo ha avuto come finalità quella di avvicinare i corsisti al
paesaggio naturale ed agli elementi in esso presenti, al fine di motivare la loro
azione, per entusiasmarli, ravvivare in loro l’amore per l’osservazione, la ricerca, la
voglia di documentarsi, per poter agire in modo consapevole quali trasmettitori di
voglia di conoscere nei confronti dei propri alunni. Per questo si è scelto un
percorso vicino al territorio su cui insiste la scuola, facilmente accessibile e
fruibile. Il percorso realizzato ripercorre l’antico sentiero usato dalla cittadinanza
per recarsi in pellegrinaggio presso il monte San Calogero, dove esiste una grotta
naturale, considerata dalla tradizione l’eremo del Santo.
ED ECCO I CORSISTI ALL’OPERA……….
foto che ritrae i corsisti su per
l’antico sentiero…..
La prima sosta è stata presso un antico abbeveratoio, ancora funzionante…..
che ha subito ispirato un prelievo per possibili ricerche di organismi micro e macroscopici.
Foto digitale che ritrae i corsisti presso l’abbeveratoio
Questo ha ispirato la ricerca sull’Hirudo medicinalis e la preparazione dell’infuso di fieno per far nascere e
sviluppare i parameci…..ed ecco l’approfondimento:
Con il termine sanguisuga vengono comunemente chiamate le specie di
Anellidi (vermi segmentati) appartenenti alla sottoclasse Hirudinea. Le
sanguisughe vivono generalmente nelle paludi non inquinate delle regioni
intertropicali, fino a latitudini moderate. La loro bocca è provvista di una
ventosa con la quale si attaccano al corpo di un vertebrato, in genere un
mammifero, e, servendosi di "mascelle" chitinose dentellate, incidono la
cute della vittima per nutrirsi del suo sangue. Resistono a lunghi periodi di
digiuno (fino a un anno).
Gli Irudínei sono ectoparassiti ematofagi di animali a sangue caldo e
vivono nelle acque dolci. Un tipico rappresentante è Hirudo medicinalis, la
comune sanguisuga dei nostri climi.
La metameria non è così evidente, almeno dall'esterno, tuttavia il corpo
delle sanguisughe è sempre composto di 32 segmenti. I segmenti sono
suddivisi, ma solo esternamente, in più anelli ciascuno.
La bocca è circolare e provvista di dentelli calcarei. Produce un
potente anticoagulante per meglio succhiare il sangue e un
anestetico per impedire alla vittima di provare dolore,
permettendole così di nutrirsi indisturbata.
Una volta nutrite, le sanguisughe possono rimanere per mesi
senza prendere cibo.
Preparazione dell’infuso di fieno
INFUSO DI FIENO
Materiale occorrente:
una bottiglia di plastica vuota e pulita
forbici o taglierino
tre
tre--quattro fili di fieno
acqua di pozzo
non è possibile usare acqua d’acquedotto perché contiene un’alta concentrazione di cloro, che inibisce lo
sviluppo microbico
Per l’osservazione:
microscopio o bioculare
vetrini porta oggetti
pipetta o palettina di plastica o cannuccia
tanta pazienza
Quest’ultimo ingrediente è necessario perché l’osservazione può iniziare dopo 55-6 giorni e deve ripetersi
nelle settimane successive per ottenere microflora o microfauna significativa.
A questo punto la nostra guida di LEGAMBIENTE ci ha fatto notare che era possibile
orientarsi con il sole, la carta, la bussola e dei punti di riferimento…..
Foto che ritraggono l’orientamento della carta con la bussola e i punti di riferimento
per noi Porta San Calogero, una delle cinque porte di Sciacca e la Rocca delle
Guardie…qua ritratte.
e ci ha anche spiegato come si orienta una carta……tutto ciò
ha risvegliato la voglia di approfondire sull’orientamento….ed
ecco mappa e lavori.
Per determinare la nostra posizione sulla carta topografica,
occorre far riferimento perlomeno a 2 punti
punti.. Puntiamo la
bussola sul primo punto che denominiamo A, ruotiamo la
bussola fino a quando il Nord della bussola corrisponde al
Nord della carta. A questo punto avendo la bussola sulla
carta che è orientata a Nord tracciamo una linea dal punto in
cui siamo. Determiniamo poi l'altro punto denominato B e
nello stesso modo tracciamo una seconda linea, l'intersezione
delle due linee ci indica esattamente il punto in cui siamo
sulla carta topografica.
ORIENTAMENTO
Un buon escursionista fra le proprie conoscenze teoriche deve perlomeno
possedere alcune cognizioni in tema di orientamento. Orientamento come la
capacità di determinare la propria posizione rispetto a quello che ci circonda.
Gli strumenti principali sono la carta topografica e la bussola con l'avvertenza
però che l'orientamento si determina usando contemporaneamente i due
strumenti. Quando i sentieri sono ben segnati può bastare la carta topografica, ma
gli escursionisti sanno che non sempre i sentieri sono segnati perfettamente, a
volte i segnali dei sentieri sono poco visibili a causa degli agenti atmosferici che
li deteriorano a volte gli stessi non sono curati quindi è facile perdersi nei boschi
e sui monti.
La bussola che ci segnala i punti cardinali e la carta topografica ci danno
indicazioni precise sulla nostra posizione e sulla nostra direzione. E' bene però
non usare questi due strumenti solo in caso di necessità ma usarli più volte
durante le escursioni per verificare la posizione o per indentificare gli elementi
naturali circostanti, questo permetterà di prendere dimestichezza con questi
mezzi.
Vi sono modi comunque di trovare il nord anche senza bussola sfruttando gli
elementi della natura e usando semplicemente l'orologio o un bastone.
ANCORA SULL’ORIENTAMENTO
Il sole sorge a EST, passa a mezzogiorno per il
SUD e tramonta a OVEST, con l'avvertenza
però che tale rilevamento è esatto solo due
volte all'anno, nell'equinozio di primavera e
equinozio di autunno. In autunno e in inverno,
infatti il sole sorge più a sud, in primavera e in
estate più a nord.
Sempre con il sole e l'utilizzo di un bastone si
riesce a determinare il nord. Si pianta a
terra un bastone, detto
in questo caso anche gnomone, in modo
che inizialmente non faccia ombra sul
terreno. Dopo qualche minuto apparirà
l'ombra sul terreno e quando questa è ben
definita essa punta a est. Si traccia la
perpendicolare in direzione dell'ombra e
si ottiene il nord.
Altro metodo per definire il nord senza bussola è l'orologio. Occorre usare un orologio
con le lancette, e disporlo orizzontalmente. La linea che unisce il sole con il centro
dell'orologio corrisponde ad un certo orario, si divide l'ora trovata per due e la linea ad
essa corrispondente che si unisce al centro dell'orologio ci indica la direzione del nord. Da
ricordarsi che in estate è in vigore l'ora legale e quindi occorre togliere un'ora da quella
segnata dall'orologio.
ORIENTAMENTO CON LA BUSSOLA
Bussola
Esistono numerosi modelli di bussola in commercio, una delle più diffuse ed adatte all'escursionismo è
quella formata da una placca con base trasparente e forma rettangolare sulla quale è fissato l'abitacolo
contenente l'ago magnetico.
Alcuni modelli sui bordi laterali e superiore riportano una o più scale così che la bussola serve anche da
scalimetro e da righello in modo da misurare le distanze sulla carta topografica.
Generalmente vi si trova anche una freccia di direzione che ha la funzione di indirizzare il rilevamento e
la direzione di marcia.
Infine la graduazione del quadrante a 360°
360° serve a calcolare le coordinate topografiche del punto e la sua
direzione (90°
(90° corrisponde ad est, 180°
180° sud, 270 ovest, 360°
360° nord).
Immagine illustrativa:
ORIENTARSI CON LE STELLE
Nelle nottate serene rappresentano una guida per trovare il nord. Il nord è
indicato dalla stella polare, ma quando non è ben visibile ci si può servire
di alcune costellazioni che sono rivolte verso la stella polare:
Cassiopea - Se ci poniamo in direzione nord a destra della stella polare, si
può notare una costellazione formata da 5 stelle a forma di W in estate o
a forma di M in inverno. La stella centrale è quella rivolta verso nord.
Orsa Maggiore o Grande Carro - Il grande carro è formato da quattro
stelle che formano il carro e da tre che formano il timone. Il segmento
pari a cinque volte la distanza delle due stelle alla base del carro porta
alla stella polare.
Orsa Minore o Piccolo Carro - Meno luminosa e più piccola è la
costellazione dell'orsa minore. La prima stella del timone del carro è sulla
stella polare.
BUSSOLA MODERNA
Storia della bussola
L'invenzione della bussola si attribuisce ai cinesi e ai
vichinghi. Essi scoprirono il campo magnetico terrestre che
veniva usato come forma di spettacolo: Es. venivano lanciate
casualmente delle frecce magnetizzate, come si fa con i dadi,
e "magicamente" queste si allineavano verso il nord,
impressionando gli spettatori. Nelle bussole venne fissato un
ago libero di ruotare che si disponeva sempre nella direzione
del nord. Una volta conosciuta la posizione del nord era poi
possibile identificare il sud come la direzione opposta,
mentre l'est e l'ovest erano rispettivamente alla destra ed alla
sinistra dell'osservatore rivolto verso il nord.E' certo che l'uso
della bussola come strumento di navigazione risale all'anno
1100 dagli stessi cinesi.
Si diceva che la bussola fosse stata inventata dall'italiano
Flavio Gioia, ma adesso si sa con certezza che nella realta
non è mai esistito. Il nome Flavio, in effetti, nacque da un
equivoco: l'umanista Flavio Biondo scrisse che la bussola era
stata inventata dagli Amalfitani. Questa notizia venne
dapprima riportata con l'indicazione dell'autore: "a Flavio
dicitur", cioè "viene detto da parte di Flavio", Biondo
s'intende. Poi cambiò l'interpretazione della frase, così da
farle dire che la bussola era stata inventata dagli Amalfitani,
da Flavio, a quanto si dice. E così nacque il leggendario
Flavio
USO DELLA BUSSOLA
La bussola è uno strumento per la determinazione dei punti cardinali;
cardinali; è provvisto di un ago
calamitato che ha la proprietà di dirigersi sempre verso nord
nord..
L'uso della bussola è fondamentale soprattutto in mare aperto (o in mezzo al deserto
deserto)) dove
non ci sono punti di riferimento e utilizzata con un orologio ed un sestante è possibile avere
a disposizione un accuratissimo sistema di navigazione
navigazione.. Questo strumento ha migliorato la
navigazione facilitando i commerci marittimi e i viaggi per mare rendendoli più sicuri ed
efficienti.
Ogni strumento che utilizza una barretta magnetizzata con una punta che, libera di girare
attorno ad un perno centrale, si posiziona nella direzione del nord magnetico può essere
definito come bussola. Alla bussola può essere associata una meridiana che permette di
giorno,, semplicemente osservando l'ombra
l'ombra prodotta dalla
conoscere l'ora
l'ora solare durante il giorno
barra, perpendicolare all'ago, dopo che quest'ultimo si è posizionato verso Nord. Il piccolo
punto, generalmente fosforescente, a circa 330°
330° indica, nelle bussole di costruzione recente,
la posizione de La Mecca, per facilitare la ricerca della direzione cui rivolgersi per le
devozioni.
COSTRUZIONE DI UNA SEMPLICE BUSSOLA
Occorre: un'asta magnetica, la quale può essere costruita allineando un'asta d'acciaio
d'acciaio o di ferro
con il campo magnetico terrestre prima di temprarla o colpirla ripetutamente. Però questo
metodo genera un magnete molto debole e quindi è consigliabile usare un altro metodo.
Ottenuta l'asta magnetica occorre posizionarla su una superficie con un basso attrito che le
permetta di muoversi per allinearsi con il campo magnetico terrestre. Infine indicando i punti
cardinali si ottiene una semplice, ma funzionante bussola.
Il sistema più semplice per costruire una bussola è quello di magnetizzare uno spillo o un ago
poi appoggiarlo con delicatezza su un piccolo corpo impermeabile e galleggiante dentro un
bicchiere d'acqua. La quasi assenza di attrito dell'acqua farà roteare lo spillo allineandolo con i
poli magnetici terrestri. A questo punto però sorge un problema. Se la punta dello spillo è stata
magnetizzata con il polo sud del magnete, essa punterà al nord terrestre; viceversa, se la
magnetizzazione è stata effettuata con il polo nord, lo spillo punterà al sud terrestre. La ricerca
del nord terrestre dovrà essere effettuata osservando il sorgere del sole; considerando che esso
sorge ad est, il nord sarà alla sua sinistra. Quindi, se l'ago punta alla destra del tramonto
(ovest), quello sarà il nord.
La magnetizzazione si ottiene semplicemente strofinando più volte in un solo senso un oggetto
ferroso, in questo caso lo spillo, contro una calamita
……ed ecco l’approfondimento sulle carte geografiche…….
La carta topografica
La carta è una rappresentazione grafica, in scala ridotta, della realtà
vista dell'alto con una propria simbologia e linguaggio.
Essendo una riduzione della realtà ogni carta è caratterizzata da una
scala, 1:10.000 significa che 1 centimetro sulla carta equivale a
10.000 centimetri nella realtà (100 metri).
Generalmente le carte per alpinismo ed escursionismo hanno una
scala di 1:25.000 in quanto sono più pratiche per questi scopi.
Comunque per percorsi lunghi risulta più utile avere una scala
1:50.000 in modo da avere uno sguardo più completo del territorio e
del sentiero. Si ricorda che le cartine dei sentieri sono disegnate in
modo che il lato superiore è orientato a nord.
Corrispondenze fra distanze sulla carta e sul terreno:
scala1: 25.0001 cm250 m4 cm1 kmscala1: 50.0001 cm 500 m2 cm 1
kmscala1: 100.0001 cm1 km
CARTE GENERALI
In base al
CARTE SPECIALI
(nautiche,
aereonautiche)
CARTE TEMATICHE
(Aspetti fisici, biologici,
antropici,economici)
contenuto
CARTE GEOGRAFICHE
Rappresentano in piano la
superficie terrestre
CARTE DERIVATE
In base al
metodo di costruzione
CARTE RILEVATE
(Mediante misurazione
e foto satellitari)
Si classificano
In base alla scala
PIANTE e MAPPE
Scala fino a 1:10.000
Rappresentano la
planimetria di centri
urbani, terreni e
proprietà rurali
CARTE TOPOGRAFICHE
Scala da 1:10.000
a 1: 150.000
Rappresentano la morfologia del rilievo
mediante ISOIPSE, strade,autostrade, ferrovie,
aeroporti, fiumi, laghi,mari mediante ISOBATE
Linea ideale che congiunge punti che
si trovano alla stessa quota
CARTE COROGRAFICHE
Scala da 1:150.000
a 1:1000.000
CARTE GEOGRAFICHE
Scala da 1:1000.000
a 1:10.000.000
Rappresentano una
regione, un piccolo Stato
Linea ideale che congiunge
punti che si trovano alla
stessa profondità
Rappresentano uno
Stato, un continente,
il planisfero
Marina Ranzini
Le carte topografiche ufficiali
Le carte topografiche ufficiali sono quelle dell' Istituto geografico militare e sono
prodotte in varie scale. Le carte topografiche ufficiali con scala 1:100.000 sono
così suddivise:
* Fogli sono 285 (con scala 1:100.000) e sono identificati con numeri arabi e
generalmente nominati con l'oggetto più importante in quella delimitazione
territoriale, un centro abitato un monte etc.
* Quadranti sono 4 per ogni foglio, sono indicati con i numeri romani ed hanno il
senso orario all'interno del foglio.
* Tavolette sono 4 per ogni quadrante e sono indicati con i punti cardinali
all'interno del quadrante.
In commercio comunque esistono carte escursionistiche più specifiche per questo
scopo e non posseggono questa suddivisione.
Le carte topografiche, essendo una rappresentazione bidimensionale di una realtà
tridimensionale per mettere in evidenza i rilievi e la pendenza del terreno
utilizzano le curve di livello, linee che collegano vari punti della superficie alla
medesima altezza. Dove le curve di livello sono più fitte indicano una forte
pendenza del terreno, dove sono più rade indicano una zona pianeggiante o
leggermente inclinata.
ISO = uguale
Dal greco ίσος,η,ον [isos,e,on
[isos,e,on]:
]:uguale
uguale
ISOBARA
da ίσος+βάρος[isos+baros
ίσος+βάρος[isos+baros]:
]:uguale
uguale peso
In meteorologia, l’isobara è la linea che unisce tutti i punti della Terra che in un dato
momento hanno identica pressione barometrica.
ISOBATA
da ίσος+βάθος[isos+bathos
ίσος+βάθος[isos+bathos]:
]:uguale
uguale profondità
Nelle carte geografiche, l’isobata è la linea luogo dei punti di una cavità di uguale
profondità rispetto alla superficie dell’acqua
ISOIPSA
da ίσος+ύψος[isos+hỳpsos
ίσος+ύψος[isos+hỳpsos]:
]:uguale
uguale altezza
L’isoipsa è la linea luogo dei punti di una superficie che si trovano a ugual
livello; detta anche linea di livello.
livello.
ED ECCO I CORSISTI DI NUOVO ALL’OPERA
STANNO OSSERVANDO LA FERULA O FERLA
Il nome deriva da ferire “percuotere”per l’uso
dei fusti. Quando è secca è usata come manico
da scopa o per realizzare sgabelli molto leggeri e
robusti, e dai barbieri per affilare i rasoi, mentre
tutti ricordano che appartiene alle Umbrellifere.
Habitat: terreni incolti, pendii collinari e rupi.
ED ECCO LA NOSTRA BELLISSIMA GINESTRA CHE SUBITO ISPIRA UN
APPROFONDIMENTO……
……..interdisciplinare e pluridisciplinare
Il sentiero che stiamo percorrendo è comunale, fra le recinzioni realizzate dalla regione Sicilia,
ciò per garantire il diritto al passaggio.
Ed ecco all’improvviso comparire il CISTO, un fiore delicato dalle foglie stropicciate, la cui
esistenza… è molto effimera, con sopra un ARACNIDE in accoppiamento che invita
all’approfondimento.
Il cisto rosso delle Cistaceae
è un cespuglietto basso con
foglie increspate e con fiori
solitari rosa intenso con
petali sgualciti che fanno
pensare a fiori artificiali di
carta pesta. Il nome deriva
dalla forma del frutto, Kistè
“cassula”
Esiste anche il cisto bianco,
emanante un proprio odore
che ricorda la salvia.
Fioriscono in aprileaprile-maggio.
Ed ecco l’Artemisia
l’Artemisia Arborescens delle composite, un cespuglio argentinoargentino- sericeo con base
legnosa e foglie picciolate. Il nome dal greco artemès “sano” per le sue virtù medicinali viene
usata come tonico, stimolante la digestione, vermifugo, oltre che come erba aromatica.
I fiori sono raccolti
in capolini emisferici
di 55-7 mm di
diametro, disposti in
pannocchie e di
colore giallogiallo-bruno.I
frutti sono acheni
cosparsi di ghiandole
Sul nostro percorso incontriamo l’Helix terricola ed ecco l’imput per l’approfondimento…o
per saperne di più.
Può essere interessante per i nostri alunni scoprire la torsione dei visceri della lumaca, o la sua
ghiandola del guscio…..o la radula che serve loro per mangiare, o la capacità di costruire
l’opercolo, o quant’altro viene fuori dalla loro curiosità….e dalla nostra capacità di coinvolgerli.
NUOVAMENTE I CORSISTI IN AZIONE…..ALLA RICERCA DI PIANTE TIPICHE….
…come il carrubo che è una
pianta rustica, poco esigente,
resistente agli incendi e che
cresce bene in terreni aridi,
calcarei.. La sua crescita è
calcarei
lenta, ma ha una longevità
alta.