trimestrale di informazione dell’azienda USL VALLE d’aosta MEDI C INA STR U TT U RE E SER V IZI N 57/anno XIV - dicembre 2013 - Aosta - REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 DESIGNATA LA NUOVA DIREZIONE STRATEGICA DELL’AZIENDA USL Dopo la nomina da parte della Giunta regionale di Lorenzo Ardissone alla carica di nuovo Direttore generale dell’Azienda USL (l’ufficializzazione è avvenuta lo scorso venerdì, 29 novembre), lo stesso ha provveduto a designare, con propri atti deliberativi, i restanti due componenti della Direzione Strategica aziendale, ovvero il Direttore sanitario e il Direttore amministrativo. Le due nomine sono state eseguite nel rispetto dei criteri stabiliti dal D.Lgs. n. 502/1992 modificato dal D.Lgs. n. 229/1999 e decorrono dal 2 dicembre 2013. Il nuovo Direttore sanitario è il dott. Francesco Arnoletti, che ha già ricoperto analogo incarico dal 16 luglio 2012 al 30 settembre 2013 e, successivamente, quello di Direttore generale pro tempore dal 1° ottobre al 30 novembre 2013. La scelta del Direttore amministrativo, incarico precedentemente ricoperto da Lorenzo Ardissone, è ricaduta sulla dott.ssa Daniela Tarello. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino, dal 2000 è dirigente della Struttura complessa Affari Generali e Legali. Per circa un anno ha anche assunto la carica di Direttore del Dipartimento Giuridico-Organizzativo. I componenti della Direzione Strategica rimarranno in carica fino al 30 novembre 2016. Il Direttore Generale, Lorenzo Ardissone Il Direttore Amministrativo, Daniela Tarello e il Direttore Sanitario, Francesco Arnoletti, augurano a tutti i lettori di Newsl e alle loro famiglie un sereno Natale e un buon inizio di Nuovo Anno EDITORIALE IL SALUTO DI LORENZO ARDISSONE, NEO DIRETTORE GENERALE, AI LETTORI DI NEWSL Buongiorno a tutti Voi. Dal 1° dicembre ho assunto la responsabilità della Direzione Generale di quella che considero la nostra Azienda, nel senso che io, come Voi, la sento come una parte importante e fondamentale della vita, proprio perché l’impegno che tutti i giorni sviluppiamo corrisponde ai nostri valori di rispetto per le persone, in particolare per quelle che hanno bisogno della giusta assistenza e di un sorriso cordiale. I valori che ci uniscono sono quelli che fanno la differenza nei momenti difficili come questo. Le competenze professionali, l’onestà professionale, l’umiltà e un profondo rispetto degli altri uniti ad un forte senso di solidarietà, sicuramente ci daranno lo spirito giusto per dare a questa Regione ed ai suoi cittadini la sicurezza di un trattamento equo ed efficace nei momenti del bisogno. In questi giorni si susseguono, con grande intensità, momenti di confronto interno dai quali dovrà emergere la nostra capacità di dare risposte e di essere degni del ruolo per il quale ha un motivo la nostra esistenza, sia come organizzazione che come professionisti. Tutti insieme stiamo sviluppando quello che io chiamo “un patto per i cittadini”, nell’ambito del quale chiamiamo a raccolta il meglio di noi stessi per affrontare un momento che, sia a livello nazionale che regionale, è contraddistinto da una forte riduzione delle risorse pubbliche. Io sono abituato a guardarvi negli occhi e devo dire che questo mi rende sereno, perché in tutti Voi vedo la voglia di fare bene e vedo chiaro i valori positivi. Questa unione rende forte un sistema, la disunione indebolisce un sistema, la disunione è un difetto gravissimo per ogni organizzazione. Dobbiamo certo guardare le cose con la tecnica ma anche con il cuore. Un giorno, parlando con un nostro Primario, gli ho detto che mi sento adrenalinico e calmo. Spero di essere alla Vostra altezza e spero di poterVi essere d’aiuto. Di certo non lesinerò l’impegno perché penso che l’incarico che mi è stato affidato, e per il quale non ringrazierò mai abbastanza per la fiducia dimostratami, vuol dire lavoro continuo e senza riserve. Grazie ancora a Tutti Voi ed un caro augurio di serenità, a Voi ed ai Vostri cari per queste Sante Feste. “In braccio agli Angeli ! “ Con affetto, Lorenzo 2 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta L’INCONTRO DELL’ASSESSORE ALLA SANITà CON IL COLLEGIO DI DIREZIONE ALLARGATO “N on vi porto buone notizie”, ha esordito Antonio Fosson, Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali ai direttori di dipartimento e ai direttori delle strutture complesse radunati in via Guido Rey nel pomeriggio del 21 novembre scorso, presenti anche gli allora direttore generale pro tempore, Francesco Arnoletti e direttore amministrativo, Lorenzo Ardissone. Nonostante l’incipit, comunque un po’ scherzoso, i contenuti dell’incontro sono stati all’insegna della positività, nonostante l’evidente poco felice situazione contingente. Sicuramente è fatto più unico che raro che un Assessore regionale alla Sanità chieda di incontrare i dirigenti dell’Azienda per illustrare la situazione contingente e futura e per confrontarsi con loro. “Ho voluto incontrare tutti i dirigenti delle diverse aree organizzative, nessuna esclusa – ha spiegato Fosson – per due ragioni: informarli della situazione e ascoltare le loro indicazioni, in modo da programmare insieme il percorso da intraprendere”. La quota di finanziamento per la sanità, parte corrente, è passata da 276 milioni di euro nel 2013 a 255 euro nel 2014. Anche gli investi- menti in conto capitale sono scesi da 12 a 6 milioni di euro. Oltre che ad una riorganizzazione delle attività che permetta di razionalizzare la spesa, l’Assessore ha posto l’accento sulla riduzione dei LEA aggiuntivi. “Parteciperemo, insieme alla altre regioni italiane, al Patto della Salute – ha proseguito Fosson – perché comunque i finanziamenti statali restano”. Altro elemento in fase di revisione è il cosiddetto “Fondo Braghetto”, correlato alla retribuzione di risultato che richiede – come previsto dal contratto della dirigenza - 60 ore di lavoro aggiuntive all’anno. È verosimile una riduzione di tale fondo. Tra le altre misure che probabilmente saranno adottate dalla Giunta regionale, vi è l’introduzione del ticket di 10 euro per prestazioni specialistiche, ticket che è già stato applicato da tempo nel resto d’Italia (e anche la Valle d’Aosta è stata chiamata a darne applicazione). Fosson ha escluso l’introduzione di altri ticket sanitari. L’Azienda verrà quanto prima invitata ad applicare, nell’ambito della riorganizzazione interna e nelle more dell’emanazione del nuovo Atto Aziendale, gli standard previsti dal Decreto Balduzzi, che con- fluiranno in specifiche linee guida emanate dalla Regione. Altro aspetto importante sottolineato dall’Assessore Fosson riguarda il personale. “Nessun taglio, ma l’organico non potrà più crescere; quindi stop alle nuove assunzioni e alle sostituzioni in caso di pensionamento. La vera sfida, lo sforzo a cui tutti siamo chiamati sarà quello di mantenere la qualità dei servizi, evitando assolutamente i tagli lineari (concetto ripreso e ribadito da Lorenzio Ardissone) e intervenendo laddove è possibile ottenere un risparmio effettivo, utilizzando gli strumenti a disposizione, quali ad esempio l’analisi dei costi standard”. Nella riorganizzazione bisognerà puntare sulla riduzione della mobi- lità passiva, sulla valorizzazione delle eccellenze presenti nelle nostre strutture ospedaliere, affinché diventino attrattive per le realtà limitrofe, così come saranno necessari gli accordi interregionali, ad iniziare da quelli con il vicino Piemonte. “Altro importante elemento da considerare per la riduzione dei costi è quello dell’appropriatezza delle richieste di esami specialistici. Si stima che circa il 40% di alcuni esami radiologici richiesti (quali le radiografie) siano inappropriati. Ben vengano, allora, delle linee guida aziendali che siano di aiuto anche al professionista contribuendo alla riduzione del fenomeno della medicina difensiva”, ha concluso Fosson. Dai presenti è emersa la piena disponibilità a collaborare con l’Assessorato anche nell’ambito della programmazione politica sanitaria a medio e lungo termine. Particolare importanza verrà attribuita alla corretta ed efficace comunicazione ai cittadini. Giorgio Galli L’Assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Antonio Fosson, augura a tutti i lettori di Newsl Buone Feste N.I.San. E COSTI STANDARD DEI RICOVERI ANNO 2011 Il convegno si è tenuto alla Cittadella dei Giovani, l’11 novembre 2013 di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione S i è concluso con successo lunedì 11 novembre il convegno promosso da N.I.San. e Azienda USL Valle d’Aosta all’interno del quale sono stati presentati i costi standard dei ricoveri anno 2011. Oltre 140 i partecipanti, riuniti nell’auditorium della Cittadella dei Giovani, molti dei quali provenienti da aziende sanitarie, ospedaliere e istituti di ricerca disseminati in dieci regioni italiane, hanno ascoltato e dibattuto i dati presentati da Adriano Lagostena, direttore generale dell’ospedale “Galliera” di Genova e coordinatore del N.I.San., Alberto Pasdera, coordinatore scientifico della rete N.I. San. e Lorenzo Noto, direttore della SC Controllo di Gestione e SID dell’azienda sanitaria valdostana, nonché promotore dell’iniziativa. Antonio Fosson, neo assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, nel suo intervento introduttivo ha sottolineato “l’importanza, anche per la Valle d’Aosta – che si finanzia autonomamente senza ricorrere al Servizio Sanitario Nazionale – di un confronto serio e costruttivo con le altre realtà regionali italiane, quale occasione per migliorare la sanità regionale. Pur essendo qui oggi per esaminare i modelli più virtuosi – ha proseguito Fosson – le economie di scala attuate da realtà regionali ben più grandi della Valle d’Aosta, in termini di popolazione e territorio, non possono essere applicate nella nostra regione”. Lorenzo Ardissone, attuale direttore generale dell’azienda sanitaria valdostana, ha precisato che “il confronto con le altre realtà nazionali rappresenta uno strumento di governo della ASL valdostana, in particolare in un momento di riduzione delle risorse disponibili, e questo per evitare i tagli lineari che, il più delle volte, rischiano di penalizzare i comportamenti virtuosi. L’analisi del costo standard come esempio di confronto con le altre realtà – ha sottolineato Ardissone - è importante per costruire reti di scambio di informazioni, utili alla riflessione organizzativa, finalizzata a mantenere alti i livelli dei servizi richiesti dagli utenti”. N.I.San. (il primo network italiano sanitario per la condivisione dei costi standard) è una rete costituitasi nel 2009 che raggruppa oggi ventuno componenti, tra aziende sanitarie, aziende ospedaliere e IRCCCS, provenienti da dieci regioni italiane. La sede è presso l’ospedale “Galliera” di Genova “N.I.San - come ha spiegato Adriano Lagoste- na – si presenta come una tra le principali banche dati europee. L’indagine 2011 ha riguardato un numero elevato di realtà sanitarie per un totale di 4,1 miliardi di euro di costi esaminati e si basa sull’analisi di 641.442 dimissioni per acuti, pari a 4.566.872 giornate di ricovero. Dobbiamo imparare a discutere non solo della diminuzione dei fondi, ma del buon uso di quelli rimasti a disposizione, migliorando l’efficacia delle prestazioni e delle azioni intraprese. Su questo tema auspichiamo di ricevere maggiori attenzioni da parte delle istituzioni, così come abbiamo trovato una buona sensibilità in Valle d’Aosta”. E l’Azienda USL Valle d’Aosta, entrata nella rete N.I.San. nel 2010, non si è lasciata sfuggire l’opportunità di illustrare il lavoro fin qui svolto, a partire dalla complessa metodologia utilizzata per la quantificazione dei costi. Lorenzo Noto, direttore del Controllo di Gestione e dei 3 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta INFLUENZA, MALE DI STAGIONE… SI SA E IN CASO DI RICOVERO IL POSTO LETTO È GARANTITO di Roberto Novati – Dirigente medico presso Direzione Medica di Presidio L a stagione fredda è arrivata e come ogni anno l’Ospedale di Aosta dovrà fare fronte ad un maggiore afflusso di pazienti specie anziani, inizialmente in Pronto Soccorso e, subito dopo, nei reparti di degenza. Le cause del fenomeno sono (oltre che intuitive) ben note e correlate ai rigori del clima, con conseguente aggravamento di malattie croniche cardiache e bronco polmonari e un’ampia varietà di patologie infettive acute, in particolare delle vie respiratorie. A ciò si aggiunge la consueta epidemia stagionale di influenza, che ha già iniziato a circolare in Italia (più di 50.000 casi segnalati a metà novembre) e che si presume avrà il suo picco a metà gennaio del prossimo anno. Ci si attende dunque un aumento del numero di accessi in Pronto Soccorso e di conseguenza di ricoveri ospedalieri urgenti; da qui la necessità di collocare idoneamente i pazienti urgenti entrati da Pronto Soccorso, considerando che la dotazione di posti letto dei reparti ospedalieri è fissa in tutte le stagioni dell’ anno. Purtroppo frequentemente in molti ospedali italiani il problema non viene gestito adeguatamente e i pazienti in Pronto Soccorso vengono lasciati per molte ore (a volte addirittura per alcuni giorni), magari in corridoio e in barella, in attesa della disponibilità di un posto letto nel reparto di ricovero. Da alcuni anni nel nostro Ospedale si è fatta una scelta importante a tutto vantaggio dei pazienti, che vengono comunque accettati ed assegnati dal Pronto Soccorso al reparto idoneo per patologia, anche in assenza temporanea di posto letto, ricoverando temporaneamente il paziente in un diverso reparto con disponibilità di posti letto. Tutto ciò allo scopo di ospitare comunque il paziente in un reparto di ricovero, risparmiandogli estenuanti permanenze in PS fino al reperimento del posto letto. Questo sistema ha contribuito a facilitare i flussi degli utenti in ospedale, a migliorare il clima di lavoro tra gli operatori sanitari e si è dimostrato efficace, in particolare nel periodo influenzale, quando la disponibilità di posti letto nei reparti medici si rivela spesso insufficien- te ad accogliere tutti i pazienti di competenza entrati dal Pronto Soccorso. Diventa quindi necessario “appoggiare” temporaneamente – e fino a disponibilità di posto letto nel reparto medico di assegnazione - il paziente con una patologia internistica in reparti chirurgici. Questo modello organizzativo rappresenta un importante strumento di garanzia per i pazienti urgenti durante il periodo epidemico, anche se a volte causa qualche incomprensione tra operatori e pazienti stessi che si vedono temporaneamente ospitati “fuori reparto” (di norma in un reparto chirurgico anziché internistico), ancorché ad equivalenza di cure mediche e di assistenza infermieristica. In questa organizzazione sussistono comunque alcuni fattori di incertezza, che faranno la differenza rispetto alla stagione influenzale 2013-2014, in quanto non conosciamo nei dettagli la “virulenza” e l’estensione della prossima epidemia influenzale, né l’ampiezza delle coperture vaccinali della popolazione anziana contro influenza e polmonite. Infine, in questo particolare periodo, l’ospedale sarà in grado di offrire una adeguata risposta alla popolazione soltanto se sarà affiancato e sostenuto dalla corrispondente rete dei servizi territoriali, garantita principalmente dai medici di medicina generale. Sistemi Informativi Direzionali, ha ricordato che il costo standard è calcolato sulla base dei costi effettivi e non calcolati a tavolino, come le tariffe Drg. “Il Drg – ha precisato Noto – non contempla, tra le componenti per il calcolo, il costo dei medici ed è uguale per tutte le aziende, anche se ognuna ha una sua organizzazione. È uguale per tutti i pazienti di un certo Drg, ma non tutti i pazienti sono uguali. Misurare i costi standard non significa solo quantificare il costo del materiale o delle attrezzature, ma valutare che gli stessi siano stati effettivamente utilizzati per ottimizzare il costo dei ricoveri. Siamo entrati nella rete N.I.San. – ha proseguito Lorenzo Noto – per il desiderio di confrontarci e fare benchmarking con altre aziende e per migliorarci. Abbiamo utilizzato il Clinical Care Costimg Method che pone l’utente, e non la struttura, al centro dell’attenzione. Per determinare il costo dell’episodio di ricovero abbiamo tenuto conto di numerosi fattori, quali le SDO, la ripartizione dei costi per attività, inclusi quelli generali e le determinanti di costo, i cosiddetti driver”. Dopo l’illustrazione della complessa fase del caricamento dei dati, ad opera di Sandra Grumolato – funzionario della SC Controllo di Gestione - Giovanna Bonfant, della SC Analisi Cliniche, ha toccato il tema del costo degli esami di laboratorio. “Se per l’esame delle urine dovessimo adeguare le tariffe regionali a quelle piemontesi, passando dai nostri 2,30 a 4,60 euro , trasformeremmo un passivo di poco più di 125.000 euro in un attivo di 15.000 euro”. I costi dei ricoveri 2011 sono stati oggetto di illustrazione da parte di Alberto Pasdera, che ha utilizzato il software di cui è dotato N.I.San. “Il costo di un intervento chirurgico può dipendere da una serie di variabili, dal costo più o meno alto del personale a quello dei presidi. Lo strumento di rilevazione ha una forte base scientifica, ma le sue finalità sono prevalente- mente operative per le aziende. È significativo che alcune aziende italiane abbiamo accettato di confrontarsi: chi non si pesa mai – ha sottolineato Pasdera – tende sempre più ad aumentare, cosa che non avviene a chi si pesa con regolarità”. Come emerge dall’articolo pubblicato oggi su Il Sole 24 Ore Sanità “Il dato saliente dell’analisi è lo scostamento tra costi e tariffe. Dall’analisi condotta si evince che i costi per i ricoveri sono cresciuti globalmente del 2% rispetto al 2010, dato più che prevedibile in presenza di una riduzione dei ricoveri e in relazione al fatto che una migliore appropriatezza induce a non ricoverare casi a bassa intensità e quindi solitamente poco costosi”. “Il confronto è importante per uscire dall’autoreferenzialità” – ha concluso Lorenzo Ardissone – ma bisogna innanzitutto volerlo”. 4 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta BOLLINI ROSA: PREMIATE LE STRUTTURE OSPEDALIERE VALDOSTANE Il 3 dicembre, a Roma, sono stati premiati 230 ospedali italiani con presenza di specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse femminile. Tra questi le tre sedi ospedaliere valdostane di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione P resenza di specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse femminile e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici: sono questi i criteri di valutazione che consentono agli ospedali di ottenere uno, due o tre “Bollini Rosa”, il riconoscimento che l’Osservatorio Nazionale della salute della Donna (O.N.Da.) attribuisce alle strutture ospedaliere attente alla salute femminile. Ad essi si aggiungono le offerte di servizi aggiuntivi per l’accoglienza che cambiano l’approccio con l’ospedale, quali la mediazione culturale o la documentazione informativa plurilingue. Quest’anno sono stati 230 gli ospedali premiati: 65 con il massimo riconoscimento (tre bolli- ni), 105 con due bollini e 60 con un bollino. Nel sito www.bollinirosa.it , riservato all’iniziativa, sono consultabili le schede di tutti gli ospedali premiati con i relativi servizi, suddivisi per regione, e con la possibilità per gli utenti di esprimere il proprio parere sulla base dell’esperienza personale. Con questa nuova edizione del Programma Bollini Rosa, O.N.Da. ha confermato il proprio impegno nel promuovere, anche all’interno delle strutture ospedaliere, un approccio “di genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi socio-sanitari, al fine di garantire – secondo i principi di parità ed equità delle cure – il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini. L’Azienda USL Valle d’Aosta, che nel biennio 2012-2013 aveva già ottenuto da O.N.Da. due bollini rosa, a seguito della ricandidatura per il 2014-2015 ha ottenuto ben tre bollini per i servizi offerti dal Dipartimento di Salute Mentale (sede di via Saint-Martin de Corléans) e due bollini per i servizi presenti nell’ospedale “Parini” e nel presidio di Beauregard. In particolare i tre “Bollini Rosa” sono stati assegnati alla sede di via Saint-Martin de Corléans, al Dipartimento di Salute Mentale, per gli interventi di cura per disturbi psichici nei cicli vitali della donna (prevenzione, diagnosi e cura della depressione in gravidanza e nel periodo post partum), per la presenza del Centro disturbi comportamento alimentare e per il progetto “Benessere psicologico delle future mamme” (individuazione precoce del disagio depressivo). Come fiori all’occhiello dell’Ospedale regionale “Parini” sono stati riconosciuti l’ambulatorio pazienti con tumore alla mammella in terapia ormonale (collaborazione tra la SC Oncologia e l’Associazione VIOLA a sostegno della vita dopo il cancro al seno), il percorso di accoglienza delle donne che hanno subito violenza in una struttura dedicata del Pronto Soccorso, la realizzazione del progetto “Orizzonti – interventi integrati di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”, col fine di formare operatori istituzionali e associazioni di volontariato per l’accoglienza di donne vittima di violenza. A questi servizi si sono aggiunti quelli erogati dalla Diabetologia (percorso diabete in gravidanza e diabete pre-gravido), dalla Dietologia e Nutrizione Clinica (monitoraggio nutrizionale post-gravidanza), dall’Endocrinologia (diagnosi e cura dell’osteoporosi), dall’ambulatorio delle Malattie e disturbi dell’apparato cardiovascolare (centro di riferimento regionale ipertensione arteriosa e prevenzione cardiovascolare, monitoraggio delle gravidanze complicate da patologie cardiache), dalla Neurologia (ambulatorio sclerosi multipla, centro cefalee, supporto psicologico per pazienti con sclerosi multipla e per la coppia), dalla Senologia (percorso multidisciplinare di cura e chirurgia ricostruttiva immediata) e dall’Oncologia (ambulatorio di oncologia ginecologica, servizio di oncogenetica e di psico-oncologia, presenza del CAS – Centro Accoglienza e Servizi – per supporto a pazienti oncologici nella gestione del percorso diagnostico-terapeutico). Infine, il presidio di Beauregard, premiato anch’esso, come il “Parini”, con due “Bollini Rosa”, si è distinto per i servizi offerti dalla Ginecologia e Ostetricia (ambulatorio ginecologico adolescenziale “Il Pangolo”, ambulatorio di ostetricia e gravidanza fisiologica, ambulatorio gravidanze a rischio, ambulatorio prevenzione del parto pretermine, Pronto Soccorso ostetrico, Rooming-In). Il fiore all’oc- chiello è stato individuato nel programma “Percorso Nascita”, con l’integrazione ospedale-territorio. Oltre al reparto di Ostetricia e Ginecologia hanno contribuito all’ottenimento dei due bollini rosa la Medicina della riproduzione (con programmi riproduttivi personalizzati, servizi di consulenza della coppia con liste d’attese praticamente nulle per l’accesso al primo colloquio) e la Neonatologia (assistenza e supporto psicologico alle neo mamme, assistenza personalizzata post-dimissione e presenza di una foresteria per mamme e papà). Servizi trasversali a tutte e tre le strutture, oggetto di particolare apprezzamento da parte della commissione giudicatrice, sono stati la mediazione culturale, la presenza di documenti informativi multilingue, lo Sportello Informativo per la Salute degli Immigrati (SISI, istituito nel 2000 all’interno dell’URP), l’Ambulatorio di Medicina di base per gli stranieri e la personalizzazione della dieta per particolari esigenze o per motivi religiosi. Alla cerimonia di premiazione, avvenuta il 3 dicembre scorso nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Roma, erano presenti, oltre ai rappresentanti di tutte le strutture ospedaliere premiate, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sabrina De Camillis, la Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia De Biasi, la Presidente di O.N.Da – Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna – Francesca Merzagora, il Direttore scientifico della Scuola Europea di Oncologia, Alberto Costa e la Presidente di Federfarma, Annarosa Racca. Il premio, per conto dell’Azienda USL, è stato ritirato dal sottoscritto, quale Direttore della SC Comunicazione, insieme a Paola Bocco, funzionario dell’Ufficio Stampa. Entrambi, qualche mese fa, abbiamo promosso la candidatura delle strutture ospedaliere valdostane. Le foto, all’atto della premiazione, ci ritraggono insieme alla Presidente di O.N.Da., Francesca Merzagora. 5 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta A PROPOSITO DI ABITI DA LAVORO Q ualche settimana fa, sulle pagine di un quotidiano on line locale, è apparso un articolo, inviato alla redazione da qualche utente, molto critico nei confronti di medici e altri operatori sanitari che si “permettono” di recarsi al bar dell’ospedale o in aree esterne, con indosso la divisa da lavoro. Fermo restando che il nostro Ufficio Stampa, a seguito di una esaustiva relazione da parte di Chiara Galotto, direttore sanitario di presidio, ha prontamente replicato, puntualizzando come stanno le cose (la replica è stata pubblicata lo stesso giorno), ho ritenuto utile estendere l’argomento a tutti gli operatori sanitari che lavorano in ambito ospedaliero, anche perché è meglio sfatare qualche falsa credenza, come quella che evidentemente permea il nostro amico utente, il quale ha subito pensato di “scrivere ai giornali”. Certo, è un suo sacrosanto diritto, ma si può sempre scegliere tra la piazzata e la richiesta di informazioni alle strutture preposte a dialogare con i cittadini. Correttamente devo però rilevare che gran parte della stampa locale, prima di pubblicare una critica tout court, ha la delicatezza di interpellare la controparte, all’insegna della buona collaborazione tra istituzioni e organi di informazione. Di seguito le precisazioni inviate alla testata giornalistica. “La struttura ospedaliera (Ndr - in questo caso il “Parini”, ma le argomentazioni valgono anche per le altre sedi ospedaliere) è costituita da un corpo di fabbrica principale e da alcuni edifici esterni (palazzina chirurgica, palazzina malattie infettive, trasfusionale, ecc), collegati tra loro da corridoi comuni e da passaggi di servizio interni (sotto e a livello del piano di campagna) ed utilizzato in linea di massima dal personale ospedaliero (sanitario e non) per spostarsi all’interno tra i vari corpi di fabbrica della struttura. Il perimetro esterno dell’ospedale comprende numerosi cortili e spazi aperti che ne sono parte integrante. Come tutti gli altri i locali ospedalieri, il bar interno è conforme agli standard igienico–sanitari di legge e sottoposto ad un preciso programma di sorveglianza igienica anche da parte della Direzione Medica Ospedaliera. Peraltro, data la configurazione a vari corpi di fabbrica dell’ospedale e la relativa lunghezza dei corridoi interni, il personale in servizio (e quindi in divisa di lavoro) può in alcuni casi, per motivi di urgenza assistenziale e professionali (o simili) ab- breviare i percorsi interni transitando all’esterno degli edifici. Gli operatori sanno che la divisa da lavoro deve essere sempre mantenuta visibilmente pulita durante il turno di lavoro e, in caso contrario, la stessa deve essere cambiata immediatamente. Peraltro non vige alcun divieto per il personale in servizio di percorrere gli spazi aperti ospedalieri in divisa da lavoro (purché non siano indumenti sterili come, per esempio, quelli di sala operatoria), in quanto tale comportamento non costituisce un comportamento igienicamente scorretto, come pure non rappresenta alcuna violazione igienica accedere al bar interno ospedaliero in camice. Relativamente ai requisiti delle divise di lavoro, gli unici vincoli generali esistenti in tutti gli ospedali italiani (compreso quello di Aosta) riguardano l’accesso alle sale operatorie, relativamente al quale esiste il divieto assoluto e senza eccezioni per il personale addetto di entrare con gli indumenti personali e di uscire con le divise di lavoro sterili. L’Azienda USL è assolutamente consapevole del modello di ruolo assegnato agli operatori sanitari e dell’importanza dell’immagine verso la popolazione; a tale proposito la Direzione Generale si è anche impegnata nella lotta al fumo in ospedale, nel contesto di un gruppo di lavoro interregionale, e vigila sistematicamente affinché i dipendenti non fumino in spazi aperti facilmente visibili al pubblico”. (gg) Più chiaro di così. EMDR: un modo efficace di intervenire sui traumi di Alfredo Mattioni – Direttore della SS Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva Nel marzo 2102 presentammo sulle pagine di Newsl la struttura semplice di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva. Cos’è successo a distanza di oltre un anno? Ce lo racconta direttamente il responsabile, Alfredo Mattioni. D all’8 al 10 novembre 2013 si è tenuta a Milano il Congresso Nazionale EMDR destinato quest’anno ai “ Labirinti traumatici, il filo dell’EMDR “. Al Congresso ha avuto parte attiva anche la SS Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva della nostra Azienda, presentando un poster sull’attività svolta in un anno. Il poster è stato considerato tra i migliori per la qualità dei dati scientifici raccolti, nonché per la qualità della grafica, curata e realizzata dall’Ufficio Stampa, Grafica ed Editoria Multimediale della SC Comunicazione (Ndr – L’autrice è Paola Bocco). La stessa Azienda è stata apprezzata dal Comitato scientifico e dai numerosi relatori, clinici e psichiatri, nazionali ed internazionali presenti al convegno. I traumi passati condizionano il presente. Questa realtà, tema portante del meeting che i clinici ben conoscono da tempo, è costituita dal maltrattamento domestico (l’abuso infantile, la piaga della pedofilia, la violenza sulle donne), da traumi da incidenti, da comunicazioni di diagnosi, da importanti cambiamenti nella vita delle persone, e ha degli effetti ben precisi sul cervello e sull’organismo; oggi i neuro scienziati, alcuni di essi presenti al convegno, sono in grado di mostrarli ed illustrarli. I traumi vissuti e le relazioni traumatiche influenzano in maniera stabile lo sviluppo mentale e sono capaci di causare vulnerabilità ad un’ampia varietà di disturbi psichici. Tale vulnerabilità si riflette sulla dimensione mentale della memoria e della coscienza, della consapevolezza del Sé e della strutturazione della personalità. Così intervenire sui traumi diventa una priorità per le politiche di Salute Mentale dell’intero pianeta, come indicato dalla recente Action Plan dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In linea con molte istituzioni pubbliche ed i Ministeri della Salute di numerosi Paesi sparsi in tutto il mondo, la nostra Azienda ha istituito il Servizio di Psicotraumatologia ad Aosta. L’Emdr, tecnica per l’elaborazione del Trauma, può costituire il percorso, dichiarato evidence based dall’ OMS, per riattraversare i percorsi intricati degli eventi traumatici e permettere di ritrovare la propria serenità perduta o il modo continua a pag. 6 6 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta segue da pag. 5 convegno nazionaLe emdr - miLano - 8/10 novembre 2013 La Struttura SempLice di pSicotraumatoLogia e riabiLitazione cognitiva deLL’ azienda u.S.L. vaLLe d’aoSta Responsabile Mattioni Alfredo, Dirigenti Perrone Davide, Fosson Anselmo. Dott.ssa Giacomini Lucia e Dott.ssa Iamele Simona Via Saint Martin de Corléans 248 11100 Aosta - Tel: 0165 546013/ 0165 546022 e-mail: [email protected]; [email protected] La S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva è una struttura specialistica operativa a livello ambulatoriale, integrata nel Dipartimento di Salute Mentale della Azienda Usl Valle d’Aosta all’interno della S.C. di Psichiatria. La S.S. Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva offre attualmente prestazioni di Psicotraumatologia con l’utilizzazione dell’ Emdr, secondo linee guida standardizzate e condivise e secondo indirizzi di buona pratica, oltre alle tradizionali prestail metodo operativo della suddetta Struttura Semplice è formato da cinque fasi zioni di tipo psicoterapico, consulenze e formazione nonché prestazioni di con le relative azioni: Riabilitazione cognitiva. •dalla S. c. di psichiatria •direttamente dal paziente •dalla mmg SegnaLazione •dalla S.c. di psicologia (prep. protocollo) •dal dca 1° fase accogLienza 2° fase perSonaLitY aSSeSSment 3° fase terapia 4° fase reStituzione 5° fase re teSt •un colloquio di accoglienza della domanda •due colloqui clinici strutturati •una seduta psicodiagnostica •valutazione del caso in équipe •un colloquio per la restituzione e l’individuazione degli obiettivi con il paziente trattamento con emdr (otto sedute) dati generaLi deLLa Struttura un colloquio per restituzione al paziente del lavoro clinico e considerazioni sul raggiungimento dell’obiettivo età al primo colloquio n = 100 Dopocircaunmesedallafinedeltrattamento valutazione psicodiagnostica genere m m = 41 ds= 11,3 (min = 17; max = 69) m= 35% nazionalità italiani: 90% stranieri: 10% F= 65% invio alla struttura autonomo trattamenti terapeutici trattamenti terapeutici profilopazienti emdr: pronto Soccorso Sc psicologia Sc psichiatria drop out: 12,5% emdr diagnosi* trattamento psicoterapia psicoterapia familiare training cognitivo 100% di uscire dalle trappole mentali connesse al trauma vissuto. La SS di Psicotraumatologia opera a livello ambulatoriale ed è integrata nel Dipartimento di Salute Mentale all’interno della SC di Psichiatria. Vi lavorano quattro psicoterapeuti. Il poster presentato illustra il metodo operativo della struttura, costituito da cinque fasi standardizzate con le relative azioni, nonché i primi dati di affluenza e le prime considerazioni scientifiche. Il trattamento standard si conclude in genere in 15/18 sedute e in circa 10-12 mesi di trattamento con comprensibili benefici di costi sia per l’Azienda che per i pazienti. Questa procedura ci permette inoltre di confrontare la valutazione clinica e soggettiva con valutazioni più obiettive, misurabili, e ci offre l’opportunità di creare casistica per ricerche nel settore. L’articolo sul poster sarà infatti pubblicato su alcune riviste scientifiche. Dalla statistica effettuata sono stati riscontrati dati che hanno una correlazione statisticamente significativa di tipo positivo. In particolare, il genere influenza il tipo di trauma, così come il genere influenza il tipo di trattamento. Infatti, il tipo di trauma correla in modo significativo con il tipo di trattamento, in particolare il trauma con la T maiuscola viene trattato esclusivamente con la tecnica dell’ EMDR (dal DSM IV, manuale di diagnostica psichiatrica, si evince che si parla di Trauma con la T maiuscola quando il soggetto si è trovato di fronte ad un evento potenzialmente mortale, con pericolo di morte o di grave ferite, o ad una minaccia alla propria integrità fisica o a quella degli altri (T); la risposta del soggetto comprende paura, vulnerabilità o orrori intensi. Da questo dato si evince, inoltre, che la donna subisce, rispetto ai maschi, maggiori maltrattamenti di tipo fisco. Questi ultimi dati sono in linea con quelli della letteratura internazionale che evidenziano come la donna, rispetto all’uomo, sia la persona che subisce più molestie e aggressioni di tipo fisico. Altro dato significativo è quello che il tipo di trauma correla positivamente con la diagnosi. Nello specifico, il T correla con la diagnosi di PTSD (Disturbo Post Traumatico da Stress), mentre il t (traumi infantili conseguenti a relazioni affettive disturbate) correla con i disturbi dell’umore e della personalità. proFiLo pazienti emdr età al primo colloquio n = 56 genere m m = 40,3 ds= 9,65 (min = 18; max = 60) m= 25% nazionalità italiani:87,5% stranieri:12,5% autonomo F= 75% pronto Soccorso Sc psicologia 14,3% drop out: 18,0% Sc psichiatria Il trattamento standard, in questa fase sperimentale, si conclude, di conseguenza, in 5 fasi, in 15/16 sedute ed in circa sei/nove mesi. Nella fase 3 la frequenza diventa di una seduta la settimana. Tale procedura ci permette di confrontare la valutazione clinica e soggettiva con valutazioni più obiettive e ci dà l’opportunità di creare casistica per eventuali ricerche. diStribuzione caSi cLinici t t t t t t inFLuenza deL tipo di trauma caSe report mmpi-2, effettuato in data 28/02/ 2012 = code-tYpe: 820 diagnosi: disturbo schizoaffettivo e disturbo della personalità caratterizzato da una alterazione della sfera timica e pulsionale T t x2 = 16,085, p = 0,003, V di Cramer = 0,49 T t x2 = 7,753, p = 0,005, V di Cramer = 0,33 re test, mmpi-2 effettuato il 6/11/2012 (dopo 8 mesi circa) = code-tYpe: - 0 Profilonormaleeassenzadinotepatologiche ALLA MEMORIA DI UNA CARA AMICA UN QUADRO DELLA PITTRICE ALESSANDRA PELOSO è STATO DONATO ALLA STRUTTURA DI ONCOLOGIA L a pittrice aostana Alessandra Peloso ha donato una sua opera al nostro ospedale, come promesso a suo tempo alla sua amica Daniela, prematuramente scomparsa a fine 2011, dopo le ultime cure prestategli nel nostro ospedale. Ho incontrato l’artista, cui ho chiesto di parlarmi del significato di questa donazione. D. Ciao Ale, che origini ha questo gesto? R. Daniela ha passato gli ultimi mesi della sua vita in questo ospedale. Un giorno mi disse ‘Ale, in questo ospedale ci vuole un tuo angelo!’. Gli angeli sono un soggetto artistico che amo riprodurre sulle mie tele e questa frase mi è rimasta in testa, come una promessa fatta. Quando Dani ci ha lasciati ho cominciato a pensare a quale potesse essere l’opera giusta da poter donare. E oggi l’abbiamo trovata. D. L’abbiamo? R. Si, io e Tiziana. Siamo coautrici della dedica poetica che abbiamo rivolto a Dani (ndr. affissa vicino al quadro). Eravamo tutte e tre molto amiche, abbiamo fatto le scuole medie insieme. Tiziana è l’amica di sempre, lei e Daniela sono rimaste sempre amiche, io sono l’amica ritrovata, perché con Daniela ci siamo riavvicinate negli anni. È anche grazie a Tiziana, che lo ha voluto fortissimamente, se oggi ho portato a compimento la mia promessa. Il quadro è un olio su tela di cm. 150 x 200, dal titolo “Orizzonte” e rappresenta una donna-angelo seduta su una spiaggia che guarda verso l’orizzonte del mare. È stato presentato a Porto San Giorgio (Fermo) in occasione dei campionati mondiali di barca a vela (2012). L’opera è stata affissa nel corridoio dell’emiciclo del terzo piano dell’ospedale Parini. Io ricordo che era la fine degli anni ’70, imperversava la Febbre del Sabato Sera, e in quella scuola media c’ero anch’io. Poi Daniela l’ho persa di vista, come succede spesso nella vita. La ritrovo ora che lei non c’è più e quando passerò al terzo piano del Parini un pensiero le sarà rivolto. Grazie Alessandra, grazie Tiziana. Ciao Daniela….. Adriano Gorraz Direzione Medica di Presidio 7 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta Prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri di Anita Mombelloni (Direttore SSD Prevenzione e Protezione) e Elena Filetti (Assistente sanitaria SSD Prevenzione e Protezione) S embra uno slogan pubblicitario, ma è ben lontano da questa intenzione. Quando ogni essere umano, indipendentemente dall’ambito lavorativo in cui opera, si prende cura del proprio corpo, della salute, instaura relazioni sane e soddisfacenti, si ritaglia dei piccoli spazi giornalieri, di pochi minuti che possiamo anche definire di “sano egoismo”, allora si può pensare concretamente che la triade “mente, corpo e biochimica” possa tradursi in un benessere personale e collettivo. Quando” IO STO BENE”, anche coloro che mi circondano ricevono di riflesso una forma di ben-essere e visto che ogni giorno siamo chiamati ad assistere persone bisognose e in difficoltà, il nostro equilibrio gioverà sicuramente al paziente e/o al familiare. In un contesto aziendale così vasto e spesso complesso dove i concetti ‘tempo e velocità’ sono diventati l’unico mantra, si è pensato di offrire agli operatori dediti all’assistenza l’op- portunità di prendersi cura della propria schiena (da qualche parte bisogna pur partire….) che è, e rimarrà, fino all’ultimo respiro la colonna portante della nostra vita. La Back School, ovvero Scuola della schiena, ha l’obiettivo primario di accompagnare l’operatore a comprendere meglio e in modo più approfondito, quali sono le dinamiche anatomo-fisiologiche del rachide in toto. Acquisire la capacità di usare bene la respirazione, eseguire correttamente gli esercizi fisici sotto la guida del fisioterapista, imparare a rilassare il corpo o alcuni distretti corporei sollecitati e contratti, è il fine che ci poniamo. La mission che si è proposta il SPP insieme ai FT è quella di poter aiutare gli operatori ad avere, per quanto possibile, una migliore qualità di vita lavorativa e privata, e tutti coloro che avranno la pazienza e costanza di eseguire gli esercizi appresi, siamo sicuri che ne trarranno gran beneficio. Questo progetto sarà svolto solo nel corso del prossimo anno e le adesioni raccolte sono state davvero numerose: 340 operatori, che verranno inseriti nelle varie edizioni, a partire dal mese di gennaio 2014 fino al 30 giugno. L’evento sarà accreditato, la partecipazione obbligatoria e l’impegno complessivo sarà di 4 ore suddivise in quattro settimane consecutive, sempre con il medesimo FT che seguirà il proprio gruppo durante tutto il percorso. PORRE ATTENZIONE ALLA PERSONA ASSISTITA: NON SOLO ACCOGLIENZA MA ANCHE DIMISSIONE L’ESPERIENZA DEGLI STUDENTI DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA a cura dei tutor clinici Manuela Nuvolari (Medicina Interna 2) e Patrizia Lalli (Medicina Interna 1-3) D urante i mesi di ottobre e novembre 2013, quattro studenti del 3° anno del Corso di Laurea in Infermieristica di Aosta hanno svolto il tirocinio presso le SS.CC. di Medicina Interna 1-3 e Medicina Interna 2. Il Tirocinio rappresenta da sempre il contesto clinico in cui lo studente può gradualmente acquisire competenze non solo cognitive, tecniche e relazionali, ma anche competenze organizzative, soprattutto al 3° anno. In tal senso, i Tutors clinici hanno individuato una tematica rilevante in area medica sia dal punto di vista prettamente organizzativo sia dal punto di vista della qualità dell’assistenza infermieristica: il percorso di dimissione e il ruolo dell’infermiere nella presa in carico della persona dimessa. Questo argomento è stato, pertanto, sottoposto all’attenzione degli studenti infermieri attraverso un lavoro di approfondimento costituito da: 1)ricerca bibliografica sul tema della dimissione e della dimissione protetta; 2)analisi dei processi e dei percorsi di dimissione ospedaliera; 3)descrizione del ruolo dell’Infermiere nel percorso di dimissione. Perché la scelta di questa tematica? La dimissione del paziente (dall’o- spedale al territorio, a domicilio o in altre strutture, ma anche il passaggio da un reparto all’altro) è un momento critico nel percorso di qualunque paziente perché si modificano i regimi di cura, cambiano i contesti e gli operatori sanitari, l’intensità e la tipologia di intervento. La preparazione alla dimissione è responsabilità del Medico e dell’Infermiere, che devono dare al paziente e a chi lo assiste le informazioni necessarie per assumere le terapie, riconoscere le complicanze, affrontare (o evitare) i principali problemi. Pertanto per garantire una dimissione sicura, evitare problemi che potrebbero portare a un nuovo ricovero e, al tempo stesso, assicurare la continuità degli interventi assistenziali, è necessario: - preparare il paziente alla dimissione; -attivare piani assistenziali e percorsi integrati; - coinvolgere e valorizzare il ruolo della famiglia e delle risorse informali. Il lavoro svolto dagli studenti è stato suddiviso in 3 parti: - La dimissione protetta -La dimissione della persona che necessita a domicilio di ausili/ presidi -Il follow-up degli assistiti dopo la dimissione ospedaliera: qua- le ruolo infermieristico nell’ambulatorio infermieristico di Medicina. Successivamente all’elaborazione, i contenuti sono stati condivisi con l’équipe infermieristica, con i Coordinatori infermieristici delle SS.CC. e con gli studenti infermieri del 2° anno, che avrebbero iniziato il tirocinio presso le due strutture compelsse Le studentesse coinvolte hanno affermato: “Questa esperienza ci ha permesso di avere un ruolo attivo e partecipativo su una tematica sempre più rilevante e sulla quale non avevamo ancora avuto occasione di effettuare approfondimenti durante il nostro percorso formativo. Siamo state molto soddisfatte del lavoro svolto e speriamo che questo possa essere un incentivo per operare nel migliore dei modi non solo nel momento del ricovero, ma anche all’atto della dimissione.” Al termine di questo approfondimento, gli studenti hanno realizzato del materiale informativo, rappresentato da schede tecniche che dettagliano il percorso per la richiesta di ausili e presidi a domicilio. Il materiale è stato messo a disposizione del personale delle S.C. di Medicina interna. Questo lavoro ha permesso anche agli Infermieri di riflettere sulla responsabilità infermieristica nella gestione del processo di dimissione, un iter lungo e delicato che va eseguito con estrema accuratezza e precisione sin dal primo giorno di ricovero. Un sentito ringraziamento all’équipe infermieristica delle S.C. Medicina Interna e alle studentesse del 3° anno - Corso di Laurea in Infermieristica di Aosta. 8 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta DIARIO DI BORDO A cura della SC Comunicazione Inaugurazioni, convegni, conferenze stampa 1-7 ottobre – Aosta, Cittadella dei Giovani e Piazza Chanoux SETTIMANA MONDIALE DELL’ALLATTAMENTO MATERNO (SAM 2013) In occasione della SAM 2013 l’associazione Pronto Mamy, in collaborazione con il Dipartimento materno-infantile e la SC Comunicazione, ha promosso una mostra fotografica alla Cittadella dei Giovani intitolata “Naturalmente…Latte”. Le foto ritraggono 50 mamme che allattano all’aria aperta. La mostra è ora esposta nell’atrio del presidio di Beauregard. Il 6 ottobre, ad Aosta, nella centralissima piazza Chanoux, è stato organizzato un Flash Mob, dove tutte le mamme sono state invitate ad allattare in gruppo. Le iniziative sono state precedute da una conferenza stampa avvenuta il 25 settembre. 19 ottobre – Aosta, ospedale Parini H-OPEN DAY – GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OSTEOPOROSI L’Ambulatorio delle malattie metaboliche dell’osso della SC Medicina Interna e la SC Medicina Nucleare hanno aderito all’iniziativa promossa da O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale della salute della Donna. Nella mattinata del 19 ottobre sono stati effettuati test sul rischio osteoporosi e MOC Tutte le prestazioni sono state offerte gratuitamente. 22 novembre – Aosta, Spazio 4K di Rue Malherbes INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA EVENTO “LA MEDUSA, IL VENTO, E IL FIORE. ALCOLISMO E DINTORNI IN DIECI ANNI DI ARTE TERAPIA”. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il SerD (Servizio per le Dipendenze – settore Alcologia) e il Collettivo 4K Progetti per l’Immagine Contemporanea. L’esposizione, che si è chiusa l’8 dicembre, ha presentato il risultato di una serie di attività destinate alla terapia di gruppo, che hanno coinvolto soggetti alcolisti attorno al concetto di arte terapia. 11 novembre Aosta, Cittadella dei Giovani CONVEGNO DELLA RETE NISAN «I COSTI STANDARD DEI RICOVERI ANNO 2011» (vedere articolo dedicato) 16 novembre Torino, Centro congressi Ospedale Molinette RETE ONCOLOGICA PIEMONTE e VALLE D’AOSTA – PRESENTAZIONE DELLA BUSSOLA DEI VALORI Nel corso dell’affollatissimo convegno (oltre 450 persone presenti) si è fatto il punto della situazione sulla rete Oncologica delle due Regioni, sul suo futuro e sono stati illustrati i contenuti della Bussola dei Valori, frutto di una lunga serie di focus group, di studi e di confronti. All’evento erano presenti Gianmauro Numico, Direttore della SC Oncologia, che ha presieduto una sessione e l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson, ospite di una tavola rotonda. 7 dicembre – Aosta, Piazza Chanoux GIORNATA NAZIONALE DELLA SALUTE MENTALE Preceduta da una conferenza stampa, presenti Antonio Colotto, direttore del DSM e Milvia Norbiato, curatrice delle iniziative, all’interno della quale sono stati illustrati i progetti attuati dalla SC Psichiatria, il 7 ottobre si è svolta in piazza Chanoux la Giornata Nazionale della Salute Mentale. Per l’occasione numerosi rappresentanti delle istituzioni, del privato sociale e specialisti del settore, si sono alternati ai microfoni 9 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta è INIZIATO IL CORSO DI QUALIFICAZIONE PER OPERATORE TECNICO ADDETTO AD ATTIVITà DI SOCCORSO E TRASPORTO INFERMI EDIZIONE 2013/2014 di Alfredo Diano e Eleonora Balvis – CLI – SC SOFAR dell’emittente radiofonica Radio Proposta in Blu, per una lunga diretta sul “camper regia mobile”. 10 dicembre – Palazzo Regionale CONFERENZA DEL PROFessor IVAN CAVICCHI La conferenza, promossa e organizzata dall’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali ha avuto per tema: “Il paziente tra operatori sanitari e istituzioni – Verso un nuovo modello di sanità pubblica”. L’Assessore Antonio Fosson ha introdotto e presentato Ivan Cavicchi, docente di Sociologia delle Organizzazioni sanitarie e Filosofia della Medicina presso l’Università Tor Vergata di Roma. Il suo ultimo libro si intitola “Il riformista che non c’è”. Conferenza del Prof. IVAN CAVICCHI su l tema: IL PA Z IE TRA OPE NTE R ATO R I S A N ITA R I E IS T IT U Z IO N I Vers o un nuov o di sanità modello pubblica ore 21.00 martedì 10 dicembre 2013 ce Introdu FOSSON IO ANTON Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali AOSTA Salone Manifestazioni Palazzo Regionale • Piazza Deffeyes,1 L’INIZIATIVA È APERTA A TUTTA LA POPOLAZIONE I l settore strategico dell’emergenza sanitaria richiede, per chi opera nel sistema, particolari capacità professionali, preparazione tecnica e capacità relazionali: pertanto è indispensabile fornire agli operatori strumenti formativi uniformi, orientati alla gestione dell’emergenza-urgenza e del trasporto sanitario programmato, nonché un adeguato training e re-training, documentato e verificabile. Per queste ragioni, a decorrere dal 2 dicembre, è stato avviato il “Corso di qualificazione per operatore tecnico addetto ad attività di soccorso e trasporto infermi”, edizione 2013/2014, in ottemperanza alle disposizioni contenute nella deliberazione della Giunta Regionale n. 1084 del 21 giugno 2013, per un massimo di 25 posti di cui 8 riservati ai dipendenti di ruolo della nostra Azienda. Con deliberazione del Direttore Generale n. 966 del 12 agosto 2013, l’organizzazione e la gestione del corso è stata affidata alla S.C. SOFAR. – Corso di Laurea in Infermieristica, affidandone la responsabilità allo scrivente e il tutoring a Roberta Oriani. Il corso si svolge in stretta collaborazione con il Direttore del Dipartimento di Emergenza ed Accettazione, Massimo Pesenti Campagnoni, con la RPD Cristina Pivot e con il Coordinatore Infermieristico CUS 118 Romina Campagnol. La partecipazione al corso è a titolo gratuito e agli aspiranti candidati sono stati richiesti, come requisiti, il diploma di istruzione secondaria di primo grado, il possesso della patente di guida di categoria B e un’età anagrafica non superiore ai 35 anni alla data di presentazione della domanda di partecipazione al corso. Gli aspiranti candidati hanno dovuto sostenere una selezione basata su una prima prova pratica volta a verificare le capacità di guida di un mezzo di soccorso, una seconda prova consistente nella simulazione di un soccorso/ trasporto di un infortunato e una terza prova finale consistente nella simulazione di un test attitudinale. Queste le caratteristiche dei 25 allievi che partecipano effettivamente al corso: 23 maschi e 2 femmine, 22 persone già occupate e 3 attualmente disoccupate; 7 con li- cenza media, 3 in possesso di laurea e 15 con il diploma di scuola media superiore. L’età media è di 28 anni. Il corso si svolge principalmente presso le aule di formazione di via Saint-Martin de Corléans, (ex maternità) e prevede un programma di insegnamento di lezioni teorico-pratiche incentrate sulla conoscenza dei vari aspetti che costituiscono il sistema di emergenza sanitaria, oltre alla simulazione delle reali condizioni in cui l’operatore dovrà operare e l’apprendimento di abilità specifiche; il tutto ricompreso in un impegno orario complessivo di 200 ore, assegnate a docenti (infermieri, operatori tecnici, medici) scelti di norma tra i dipendenti del Servizio Sanitario Regionale già impegnati nel Sistema dell’Emergenza-Urgenza sanitaria. Nella parte pratica verrà effettuato un affiancamento sui mezzi di soccorso e simulazioni di scenari sanitari di tipo traumatico e medico e di conseguenza alcune lezioni si svolgeranno presso l’aeroporto di Aosta e presso la Caserma dei Vigili del Fuoco. Al termine del corso tutti i 25 allievi, salvo coloro che avranno eventualmente superato il 10% di assenze sulle ore di insegnamento teorico-pratiche, fermo restando il riconoscimento aziendale di crediti formativi, dovranno sostenere un esame finale consistente in una prova scritta e una prova orale su tutte le materie di insegnamento e una prova pratica. A coloro che superano l’esame finale verrà rilasciato l’attestato di qualificazione per “operatore tecnico addetto ad attività di soccorso e trasporto infermi”, passando così dalla funzione di autista di ambulanza con unica attività di guida del mezzo di soccorso alla funzione di autista di ambulanza-soccorritore che, oltre alla guida del mezzo di soccorso sanitario, deve collaborare alla messa in sicurezza del luogo dell’evento e alle fasi del soccorso sanitario. L’attestato può essere speso in ambito pubblico e privato. Il corso si concluderà presumibilmente verso la fine del mese di marzo 2014. 10 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta CONSULTORI A CONFRONTO LA PAROLA AGLI OPERATORI (2) a cura di Silvio Giono- Calvetto – Direttore Distretti 1 – 2 CONSULTORIO DI ST PIERRE CONSULTORIO DI GIGNOD CONSULTORIO DI NUS DISTRETTO 1 DISTRETTO 2 DISTRETTO 2 Nome Antonella Paroli Doriana Duclos Elena Mattai Del Moro Professione infermiera assistente amministrativa fisioterapista A che ora comincia a lavorare? alle 7.00 alle 7.30 alle 8.00 A che ora finisce? alle 17.30-18.00 alle 13.30 alle 15.00 circa Lavora anche in altre sedi del Distretto? sì, può capitare di coprire dei turni in microcomunità no No, lavoro solo nella sede di Nus ho iniziato a lavorare qui a Saint-Pierre appena diplomata, quindi non è stata una vera e propria scelta. inoltre abito a Saint-Pierre quindi è stata anche una comodità per fare una nuova esperienza ho scelto di lavorare sul territorio, dopo 10 anni di ospedale, per completare la mia esperienza professionale Indichi l’aspetto più interessante del suo lavoro l’aspetto più interessante è il contatto con l’utente, soprattutto quello domiciliare essere a contatto con le persone e poterle aiutare Perché le piace il lavoro presso questa sede? mi piace lavorare in consultorio e sul territorio perché mi da la possibilità di avere un contatto più personale e vicino con l’utente e perché ho più libertà e indipendenza nel gestire le situazioni sanitarie è una realtà più familiare che rende un ambiente sereno dove si crea con il paziente un rapporto più diretto e umano tutto; ciò porta ad ottenere ottimi risultati lavorativi e soprattutto una buona collaborazione con i colleghi Perché ha scelto di lavorare sul territorio?: l’aspetto più interessante è quello di avere la possibilità di seguire per periodi di tempo più lunghi i pazienti e quindi avere l’opportunità di vedere da vicino l’importanza del trattamento riabilitativo, in famiglia e nel quotidiano c’è un’ottima collaborazione con i colleghi e inoltre è possibile conciliare il lavoro con la gestione familiare 11 L’a trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta lo di o ng Le o a n i p old L’importanza delle piccole cose Eccomi nuovamente con Voi, devo dirvi che non vedevo l’ora! In questo periodo il mio umano, mi ha portato alla introspezione e alle valutazioni profonde ed intimistiche. Mi ha letto un libro molto bello di Romano Battaglia, “Cielo Chiaro”, che mi ha davvero commosso. Ogni giorno spero di partire con lui per andare a Cielo Chiaro: credo che lo desideri anche lui, ma con tanti impegni ci accontentiamo di leggere e guardare la TV e di farci qualche sonnellino…. ma sono sicura che un giorno prenderà in mano il guinzaglio e allora ci incammineremo….. Poi mi parla molto dell’importanza delle piccole cose e del calore di certi ricordi legati all’infanzia. Molte volte non sono i grandi gesti che fanno il mondo, ma le piccole cose, tipo un sorriso, un gesto di comprensione, un’attenzione. Chi ha la sensibilità del piccolo gesto, in genere è esente dall’invidia, dalla cattiveria, dalla maldicenza, dall’egoismo sfrenato. Anzi, chi ha la sensibilità del piccolo gesto sa vedere anche le esigenze dell’altro senza il paraocchi dell’egoismo. E cosa dire dei ricordi dell’infanzia, dei negozi dove andavamo a fare la spesa con la nostra nonna e la nostra mamma, delle marche dei prodotti che usavamo allora, del Carosello e poi a nanna, e del calore che ci danno. Ma se davvero in tutti noi risiedono, da qualche parte, queste cose, perché non lasciarci cullare ogni tanto? Forse così facendo, nella semplicità più disarmante, potremmo diffondere un clima migliore nelle organizzazioni e nella nostra vita. In fondo si tratta di guardare il mondo con gli occhi del cuore. Auguri! La vostra Poldina L’aforisma di oggi a cura di Pierluigi Berti “Io prendo delle decisioni. Forse non sono perfette, ma è meglio prendere decisioni imperfette che essere alla continua ricerca di decisioni perfette che non si troveranno mai” (Charles De Gaulle) T utti noi siamo chiamati ogni giorno a prendere innumerevoli decisioni: la maggior parte sono per lo più neutre, irrilevanti o indifferenti, come quelle che riguardano gli aspetti ordinari della nostra vita. Altre decisioni che prendiamo nella nostra attività professionale, e che compiamo, ricordiamolo, per conto dei nostri pazienti (e questo vale non solo per i sanitari, ma per tutti i ruoli e le professioni dell’azienda), sono, o dovrebbero essere, non banali né scontate. A volte queste scelte, specie quando comportano conseguenze non facili da accettare o da sostenere, pesano molto an- che su di noi, se cerchiamo di accompagnare al meglio la persona bisognosa di cure nel suo percorso. Allora in che modo decidiamo, a quale modello ci riferiamo? Nel mondo ideale sappiamo che dovremmo sempre decidere nell’interesse reale dei pazienti, ma a ben guardare ci accorgiamo che non sempre avviene così. A volte “decidiamo” di affidarci a qualcun altro che decide per noi (anche questa è una decisione); oppure, decidiamo di non decidere, rimandando il problema o scaricandolo su qualcun altro (il turno di lavoro prima o poi finisce…); talora, invece, siamo portati a far prevalere il nostro interesse, o per tutelarci (…la medicina difensiva…) o per trarne qualche vantaggio economico, di posizione o di carriera per noi o per il nostro gruppo. Ogni decisione che prendiamo (o che non prendiamo) dice molto su chi siamo, cosa vogliamo, come ci poniamo all’interno della nostra organizzazione, e soprattutto su quale sia la nostra capacità di assumerci le re- sponsabilità che ci spettano. Ogni decisione ha quindi, sempre, delle conseguenze. Il livello complessivo del servizio che rendiamo ai nostri pazienti e la sostenibilità economica del sistema dipende dalla sommatoria delle nostre innumerevoli decisioni quotidiane. Pensiamoci bene, anche perché quello che proprio non possiamo permetterci di fare, in questi tempi travagliati, è di non decidere: perché anche questa è una decisione e quasi sempre comporta che qualcun altro deciderà al nostro posto. Per questo, oggi concludo con un altro aforisma: “Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere” (Jean-Paul Sartre). 12 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta ALLA SCOPERTA DEI FOSSILI DEL “PARINI” Un classe della scuola dell’infanzia “Sant’Orso” ha effettuato una visita guidata T ranquilli, non stiamo parlando di qualche nostro collega attempato e prossimo alla pensione. Qui si tratta di fossili preistorici veri e propri, per la precisione di “ammoniti”. Ce ne parla Stefania Aimonetto, Dirigente Fisico presso la SC Fisica sanitaria e grande appassionata di Paleontologia. E lei che, approfittando del fatto che uno dei suoi figli frequenta la scuola elementare “Sant’Orso”, ha promosso, insieme ai docenti, la visita di studio sulle scale del nostro ospedale. “Con il nome generico ‘ammoniti’, vengono chiamati tutti quei fossili appartenenti all’ordine ‘Ammonoidea’, un ordine della classe Cephalopoda, vissuto dal tardo Siluriano sino all fine del Cretaceo. Durante questo arco di (soli) 340 milioni di anni le ammoniti subirono vari processi di adattamento che permisero loro di collocarsi nelle numerose nicchie ecologiche presenti nell’ambiente marino, differenziandosi tra loro per la forma della conchiglia. Le dimensioni variano notevolmente, da pochi centimetro di diametro fino a quasi due metri. Le ammoniti erano molluschi invertebrati imparentati con i calamari, i polpi e i nautili, e come i nautili possedevano una conchiglia esterna che le proteggeva dai predatori. La conchiglia era suddivisa in camere piene di gas e liquido, che fungevano da organo idro- che due insegnanti, Antonio Corraine e Rachele Savin. Li abbiamo seguiti anche noi in questo percorso esplorarivo e ho colto veramente tanto entusiasmo e interesse nei bambini. Una analoga visita era già avvenuta nel 2011, sempre per iniziativa di Stefania Aimonetto. Del fatto ne ha anche parlato il quotidiano LA STAMPA il 5 dicembre, con un bell’articolo pubblicato tra le pagine dell’informazione locale. Come dissero i bambini in occasione della loro prima visita di qualche anno fa “se le persone che hanno costruito l’ospedale non avessero preso quelle pietre lì, da quella montagna lì, noi oggi non avremmo potuto vedere queste meraviglie”. Abbiamo scattato qualche foto di rito (qui pubblicate) e salutato i bambini , dando loro appuntamento ad una prossima visita di studio. Un ringraziamento particolare va a Stefania Aimonetto che ci ha rivelato questo “segreto”, sicuramente sconosciuto alla pressoché totalità di noi. Non ci resta che risalire le scale guardando i gradini con attenzione, consci di avere calpestato per anni (e continueremo a farlo, naturalmente) queste meraviglie, senza saperlo. Giorgio Galli per la bellezza, la varietà e la rarità. Da più di 200 anni le ammoniti vengono collezionate in tutto il mondo sia da scienziati che da persone comuni. Non è ancora stata ritrovata un’ammonite conservatasi insieme alle parti molli del suo corpo. L’unico modo per ricostruire un’immagine di questi animali è dunque quello di studiare i loro ‘parenti’ viventi: per l’appunto seppie, polpi e nautili”. Apprese queste semplici e basilari nozioni, spostiamoci sulle scale del “Parini”, a partire dal piano terra, iniziando dalla scala laLA FAMIGLIA DI BRUNO CHATEL terale (nel corridoio a HA DONATO UN DEFRIBILLATORE sinistra, superata l’eAL POLIAMBULATORIO DI MORGEX dicola). E qui è cominciata l’osservazione da parte dei nostri piccogenitori del dott. Bruno li studiosi. La classe Chatel hanno espresso 3° del “Sant’Orso” nel la volontà di donare un pomeriggio del 26 defibrillatore semiautonovembre, ha seguimatico al poliambulatoto passo dopo passo rio di Morgex in memoria Stefania Aimonetto, del figlio Bruno, prematuscoprendo insieme a ramente scomparso alculei le meraviglie del ni anni fa. In accordo con passato. Con loro anla Direzione aziendale, è stato scelto il modello già in uso in altre sedi aziendali, il Powerheart G5, tarato secondo le nuove linee guida dell’AHA e ERC 2010, e completo di sacca da trasporto e tutti gli accessori per l’uso. Sarà posizionato nell’atrio del Poliambulatorio, in un luogo facilmente accessibile e potrà essere usato da tutto il personale sanitario formato: attualmente tutti gli infermieri, ostetriche e fisioterapisti, oltre ai medici, che lavorano nel presidio di Morgex. Questo permetterà di avere uno strumento di emergenza in caso di arresto cardiaco improvviso anche nel caso in cui l’ambulanza del 118 dovesse già essere impegnata in un soccorso. I statico, consentendo all’animale di spostarsi in senso verticale nell’acqua. I geologi si servono delle ammoniti per comprendere la Terra, i paleontologi per interpretare e datare il passato, i matematici per analizzare la perfetta struttura, mentre i collezionisti le apprezzano La Direzione aziendale e tutti gli operatori ringraziano sentitamente la famiglia di Bruno per questo ennesimo gesto di solidarietà e amicizia nei confronti delle nostre strutture sanitarie. 13 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta L’INFORMAZIONE SINDACALE di Adelaide Lalla Paolone - SC SOFAR / Ufficio relazioni sindacali ([email protected]) Ultimi Accordi e Regolamenti consultabili sul sito Internet dell’Azienda USL e sulla rete intranet Andromeda di Adelaide Lalla Paolone – Ufficio Relazioni sindacali – SC SOFAR AREA DEL COMPARTO MODIFICAZIONE DI ALCUNE DISPOSIZIONI DELL’ACCORDO SUL TEMPO PARZIALE. L’accordo sindacale sul tempo parziale è stato integrato in alcune sue parti. Nello specifico, è stata inserito un ulteriore requisito al fine di richiedere il part-time: “ultimi cinque anni di servizio prima della maturazione del requisito pensionistico” con pesatura pari a 1,5 punti. È stato inoltre eliminato, nell’allegato all’accordo relativo ai requisiti, il riferimento, in caso di parità di punteg- gio, all’anzianità maturata nella “lista di attesa”. Ulteriore capoverso è stato inserito per garantire la massima pubblicizzazione del bando sul tempo parziale, attraverso pubblicazione dello stesso sia sulla Intranet che sul sito internet aziendale con almeno 30 giorni di preavviso dalla data di scadenza per la presentazione della domanda. ACCORDO SULLA DESTINAZIONE DEI RESIDUI ECONOMICI ANNO 2012 DI PERTINENZA DEL PERSONALE DEL COMPARTO Nella busta paga del mese di ottobre u.s. sono stati erogati, al personale dipendente del comparto, i residui dei fondi – fondo risultato, fondo fasce, fondo straordinari, fondo particolare disagio - relativi all’anno 2012 e agli anni precedenti. L’ammontare complessivo dei residui, quantificato in euro 409.307,08, è stato corrisposto ai dipendenti, in servizio nell’anno 2012, in relazione al raggiungimento degli obiettivi di budget 2012. GLI INCARICATI PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: QUALI COMPITI DEBBONO SVOLGERE? di Cristiana Charrère – Direttore SSD Attività Informative Risorse Umane P ur non vigendo più l’obbligo di aggiornare il Documento Programmatico per la Sicurezze (DPS) entro il 31 marzo di ogni anno, rimangono invariati gli altri adempimenti previsti dal D.lgs. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”. Vorrei qui ricordare un adempimento che riguarda tutti i dipendenti in quando “trattanti” i dati personali e sensibili soggetti a questa norma: la designazione degli incaricati e dei responsabili del trattamento dei dati. In particolare per i non addetti ai lavori ricordo che, ai sensi del decreto sopracitato, il Responsabile del trattamento dei dati è la persona fisica, giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente, associazione od organismo preposti dal titolare al trattamento dei dati personali, mentre l’incaricato è la persona fisica autorizzata a compiere operazioni di trattamento dal titolare o dal responsabile. Nelle aziende sanitarie il titolare dei dati è il Direttore Generale che può designare eventuali responsabili. In questa azienda sono stati individuati quali responsabili del trattamento dei dati i direttori di struttura complessa e semplice. Tra i loro compiti vi è quello di individuare tutti i trattamenti in carico alla struttura e di designarne gli incaricati. Per nominare gli incaricati è stata predisposta una apposita lettera di incarico, disponibile e scaricabile da Andromeda. Le lettere, controfirmate dal personale incaricato, devono essere conservate dal responsabile. Le lettere di incarico predisposte sono generiche e non individuano i trattamenti di cui il personale è stato incaricato, pertanto per determinare gli stessi l’Azienda, nel periodo in cui era necessario aggiornare annualmente il DPS, ha adottato un applicativo che gestisce tutte le informazione coinvolte nel processo. Tramite questo applicativo ogni struttura gestisce in autonomia i propri trattamenti e le associazioni trattamento-personale dedicato. Le associazioni possono dipendere dal ruolo aziendale o essere create ad hoc per il singolo dipendente. È importante tenere aggiornate queste informazioni per adempiere a quanto previsto dalla norma, anche perché rientrano spesso tra la documentazione da produrre durante l’accreditamento delle strutture. Sul sistema sono previsti aggiornamenti automatici quali i trasferimenti di personale, le assunzioni e le dimissioni, conseguenti a modifiche alla pianta organica. Gli aggiornamenti sono giornalieri: è compito delle strutture verificare che, a seguito di assunzioni/spostamenti/dimissioni, le modifiche vengano recepite ed i trattamenti correttamente associati. Attenzione: il sistema non gestisce il dati relativi al personale non presente in pianta organica. In questi casi è necessario comunque incaricare il personale tramite lettera di incarico controfirmata ed indicare i trattamenti di competenza su supporti alternativi (file excel., word). Quindi tutto il personale operante in Azienda che tratta dati deve essere formalmente incaricato; i dati che gestisce devono corrispondere ai trattamenti cui è stato incaricato e deve conoscere le regole cui si deve attenere in questo ambito. Ricordo che il documento contenente le “ISTRUZIONI PER GLI INCARICATI DEL TRATTAMENTO DEI DATI” è disponibile su Andromeda nella sezione: \Tecnico amministrativa\ PRIVACY\Legge Privacy - Dlgs 196 2003. Nella stessa sezione è presente l’elenco di tutti gli incaricati e dei rispettivi trattamenti, suddivisi per struttura di appartenenza. 14 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta Mai acquistare caramelle dagli sconosciuti di Carlo Bandirola – Direttore SC Igiene Alimenti di origine animale S u richiesta delle Forze dell’Ordine la SC Igiene Alimenti di origine animale dell’area veterinaria del Dipartimento di Prevenzione, è intervenuta per la verifica del contenuto di un furgone oggetto di controllo stradale. Sullo stesso sono stati rinvenuti formaggi e salumi destinati alla vendita sul territorio della Regione, presumibilmente tramite il sistema “porta a porta”. I formaggi e i salumi erano privi di etichette e di ogni forma di rintracciabilità. Si è provveduto al sequestro della merce e all’invio alla distruzione della stessa. L’assenza di etichette e di rintracciabilità, infatti, non consente di garantire la salubrità e la sicurezza degli alimenti. Invitiamo i consumatori a diffidare degli alimenti venduti porta a porta privi di etichette e rintracciabilità, a tutela della loro salute. Inoltre è bene sapere che in alcune Regioni italiane sono in essere provvedimenti di Polizia Sanitaria volti a evitare che malattie degli animali, presenti in questi luoghi, si propaghino alle altre Regioni italiane. A titolo di esempio possiamo prendere il caso della Sardegna dove sono stati rinvenuti casi di Peste Suina Africana. Si tratta di una malattia virale, non contagiosa per l’uomo, ma molto contagiosa per i suidi, che porta gravi danni alla zootecnia e a tutta la filiera ad essa collegata. In questo caso la Regione Sardegna ha individuato due circuiti di produzione e commercializzazione dei salumi prodotti sul territorio regionale. I salumi che riportano in etichetta il marchio CE ovale (figura 1) sono privi di pericoli per quanto attiene alla Peste Suina Africana e per tanto liberamente commercializzabili sul territorio nazionale e non. I salumi che riportano in etichetta un marchio rettangolare (figura 2) sono invece da destinare esclusivamente al mercato locale sardo. Dal momento che i salumi rinvenuti non riportavano alcun marchio sono stati distrutti. È quindi bene non acquistare salumi privi di etichetta al fine di evitare il rischio di diffusione di patologie infettive e tossinfettive sul territorio regionale. Ciò provocherebbe gravi ripercussioni sulla salute degli animali e sui prodotti da essi derivati della nostra salumeria, fino al blocco della loro commercializzazione. Pensate quale enorme danno economico e di immagine avrebbe potuto arrecare un blocco della commercializzazione dei prodotti di salumeria regionali se si fosse veicolato in Valle il virus della peste suina africana! Questa si chiama attività di prevenzione. Figura 1 - Marchio sull’etichetta IT dei salumi idonei alla commerXYXYXY cializzazione fuori dalla Regione CE Sardegna Figura 2 - Marchio sull’etichetta dei salumi NON idonei alla commercializzazione fuori dalla Regione Sardegna La qualità e la sicurezza degli alimenti di origine animale dipendono, infatti, dagli sforzi di tutti i veterinari della SC Igiene degli Alimenti di origine animale coinvolti nel costante e sistematico controllo ufficiale della complessa catena produttiva, della lavorazione, del trasporto, della preparazione, della conservazione e del consuIT XYXYXY CE mo degli alimenti stessi. Un aspetto importante della sicurezza alimentare è la “rintracciabilità” - definita dal Regolamento CE 178/2002 - come “la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione”. Un prodotto privo di etichetta non offre alcuna garanzia igienico-sanitaria, perché non è stato sottoposto a nessun controllo veterinario e quindi può potenzialmente veicolare qualsiasi pericolo sia per il consumatore che per gli animali che ne vengono a contatto. Lo scopo è quindi quello di far sì che tutto ciò che entra nella catena alimentare (mangimi, animali vivi destinati al consumo umano, alimenti, ingredienti, additivi, etc.) conservi traccia della propria storia, seguendone il percorso che va dalle materie prime fino alla erogazione al consumatore finale. Per concludere: non acquistate alimenti privi di etichetta da sconosciuti e, se del caso, avvertite il Servizio Veterinario che si attiverà in merito. SIAMO I LAUREATI IN INFERMIERISTICA di Roberta Oriani con la collaborazione dei neolaureati infermieri S iamo laureati finalmente! Ad ottobre abbiamo discusso la nostra tesi. Che emozione! Il cuore ci batteva a 1000 e quando ci siamo seduti in prima fila qualcuno di noi, forse, voleva scappare. Certo che l’ambiente contribuiva ad aumentare l’ansia: la sala era colma dei nostri familiari che ci avevano seguiti con trepidazione per tre anni sostenendosi e incoraggiandoci, e davanti a noi vestiti con la toga i nostri relatori che si aspettavano da noi “ grandi cose”! Noi siamo quelli della foto, i neo laureati, ormai ex studenti infermieri che avete incontrato durante i tre anni di corso nelle aule dell’università, nei reparti, ad assistere con voi i malati. Ci avete insegnato, ascoltato, guidato rimproverato e … ci avete fatto crescere. Per molti di noi l’argomento delle tesi nasceva proprio da un incontro, come per Carole durante il tirocinio in territorio, da un esperienza personale come per Mikol, da interesse come per Martina, Elodie, Andrea, Marie Claire, da una “voglia” di “entrare lasciando le tracce” nel mondo infermieristico come per Alessandra. Per altri è stata la curiosità di esplorare scenari nuovi per l’infermiere (le carceri!) come per Patrizia. C’è chi è stato coraggioso come Olivier che ha “osato” trattare un tema a cui ci si avvicina con timidezza, imbarazzo: la sessualità nel paziente con cancro alla prostata. E poi Denise, Alessia, Federica, Luca che hanno approfondito temi in cui si scoprono sempre aspetti che sottovalutiamo. Inoltre abbiamo anche imparato, grazie alle tesi di Francesco e Rossella sulla gestione dei farmaci, che a volte per ridurre gli errori basta indossare un “gilet rosso” a significare che l’infermiere sta somministrando la terapia ed è meglio che non sia interrotto affinché non compia errori. Insomma una giornata, quella del 17 ottobre, che rimarrà impressa SEMPRE nei nostri cuori. Un grazie a tutti. La sessione tesi si è svolta nella sala Cogne della Pépinière d’Entreprises, ad Aosta, il 17 ottobre La commissione era presieduta dal Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica (CLI) di Aosta, Prof. Paolo Benna. I docenti del CLI presenti erano Annarita Bionaz, Alfredo Diano (coordinatore del CLI), Monica Gazzola, Barbara Moro, Loredana Ronc, Stefano Piccinno, Stefania Lasciandare e Roberta Oriani. A loro si sono affiancati due membri del Collegio IPASVI (Federazione nazionale degli Infermieri), Luigi Barailler e Ivo Gerbelle. Di seguito i nomi dei 15 studenti che hanno sicusso la tesi di laurea. Sessione mattutina: Luca Bertaglia, Olivier Bertholin, Denise La Spina, Alessandra Mafrica, Patrizia Magro, Alessia Prinsi, Federica Sinopoli, Mikol Tussidor. Sessione pomeridiana: Carole Artaz, Martina Barbieri, Marie Claire Berthod, Elodie Comoglio, Andrea Franco, Francesco Toma, Rossella Vichi. 15 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta I MASTERCHEF DI CASA NOSTRA LO GNOCCO FRITTO: MERENDA IN VAL TIDONE di Roberta Oriani S e avete occasione di visitare le vallate piacentine, una delle specialità da non perdere è lo gnocco fritto. Un piatto sfizioso per una merenda allegra o una cena con amici. A Genepreto, nella Val Tidone, lo fanno buonissimo accompagnato dalla coppa piacentina e dal salume dei Chiaroni (“salam d’i ciaron “in dialetto piacentino). Le origini dello gnocco fritto sono da ricercarsi nella tradizione culinaria dei Longobardi che, a quanto pare, sembra abbiano tramandato questa ricetta agli Emiliani durante la loro dominazione. Se volete provarlo anche in Valle d’Aosta, gli ingredienti per 4 persone sono: 300 gr. di farina 150 gr. di latte 1/2 cubetto di lievito di birra 1 cucchiaio d’olio d’oliva 1 cucchiaino di sale 1 cucchiaino di zucchero strutto (oppure olio) per friggere Preparazione: Scaldate leggermente il latte e sciogliere 1/2 cubetto di lievito con un cucchiaino di zucchero. Mescolate la farina con gli altri ingredienti (latte, lievito e zucchero) e lavorare per 10 minuti circa facendo un impasto morbido e formando un “panettino”. Lasciate lievitare la pasta per 45 minuti (coperta con un panno). Tirate l’impasto a sfoglia non troppo sottile (3 mm circa), ritagliarne dei quadrati o rombi di circa 8 -10 cm di lato. Friggete gli gnocchi in una padella con lo strutto o l’olio bollente fino a quanto non si gonfiano e iniziano a prendere colore. Mettere gli gnocchi fritti su un foglio di carta assorbente affinché perdano l’unto e salateli. Serviteli ancora caldi accompagnandoli con un bel tagliere di salumi misti, lardo e formaggio, con cui andrete a riempirli dopo averli tagliati a metà. Per gli amanti del dolce si possono anche riempire con Nutella o marmellata. La sanità valdostana su Radio Proposta in Blu Dal 5 novembre è ripreso il ciclo di trasmissioni “Star bene, l’esperto risponde” Auguri di Buone Feste dalla redazione di NEWSL è ripreso martedì 5 novembre il ciclo di trasmissioni dal titolo “Star bene, l’esperto risponde”, dedicato ai temi della sanità e della salute. Grazie alla rinnovata collaborazione tra l’Azienda USL e l’emittente radiofonica Radio Proposta in Blu, esperti dell’Azienda Sanitaria valdostana si stanno alternando ai microfoni per illustrare i servizi offerti, le novità in campo medico, le principali patologie, le indicazioni per mantenere o attivare sani e corretti stili di vita. Le trasmissioni, condotte dalla giornalista Paola Borgnino, vanno in onda in diretta a il martedì mattina, alle ore 09:35 (con replica il mercoledì alle ore 17:35). Il ciclo si concluderà a fine giugno 2014. È possibile ascoltare o riascoltare ogni singola puntata (in formato mp3) sul sito web dell’Azienda USL www. ausl.vda.it – Area Stampa – sezione Audio/Video Direttore Responsabile Hanno collaborato a Giorgio GALLI questo numero: Segretaria di Redazione: Lorenzo Ardissone Eleonora Balvis Carlo Bandirola Pierluigi Berti Paola Bocco Cristiana Charrère Alfredo Diano Elena Filetti Paola BOCCO Grafica Pier Francesco Grizi Aosta - 0165/364161 Giorgio Galli Silvio Giono Calvetto Adriano Gorraz Patrizia Lalli Alfredo Mattioni Anita Mombelloni Roberto Novati Manuela Nuvolari Roberta Oriani Adelaide Lalla Paolone Poldina 16 trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta Natale insieme 2013 in Ospedale OSPEDALE REGIONALE “UMBERTO PARINI” GIOVEDÌ 19 DICEMBRE E VENERDÌ 20 DICEMBRE dalle ore 10,00 Il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana, incontrerà i degenti VENERDÌ 20 DICEMBRE ore 15,00 Intrattenimento musicale nei reparti di degenza Saranno presenti i seguenti gruppi/musicisti: “Trouveur Valdotèn” • Coro “Sant’Orso” • “Moccia e Reggiani” con il soprano Lucrezia Raffaelli • Sergio Cremaschi ore 16,00 (4° piano - Cappella) Santa Messa celebrata dal Vescovo PRESIDIO DI BEAUREGARD SABATO 21 DICEMBRE ore 14,30 Concerto di Natale in Piastra Saranno presenti i seguenti gruppi/musicisti: Coro “Les Enfants du Grand Paradis” • “Echo de l’Envers” • “Musica Nostra” • “Tsin Aill” • Coro “Monte Cervino” ore 16,00 Intrattenimento musicale nei reparti di degenza MARTEDÌ 24 DICEMBRE dalle ore 10,00 Il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana, incontrerà i degenti ore 16,30 Santa Messa celebrata dal Vescovo SC PSICHIATRIA Aosta - via Saint-Martin de Corléans 248 MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE ore 14,45 Concerto dei “Trouveur Valdotèn” GIOVEDÌ 19 DICEMBRE ore 15,00 Il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana, incontrerà i degenti e celebrerà la Santa Messa con canti natalizi SC Ser.D Aosta - via Guido Rey 1 MARTEDÌ 17 DICEMBRE ore 15,00 incontro con gli utenti del Servizio Ser.D. Alcologia