n° 57, dicembre 2013

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trimestrale
di informazione
dell’azienda USL
VALLE d’aosta
MEDI C INA STR U TT U RE E SER V IZI
N 57/anno XIV - dicembre 2013 - Aosta - REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99
DESIGNATA LA NUOVA
DIREZIONE STRATEGICA
DELL’AZIENDA USL
Dopo la nomina da parte della
Giunta regionale di Lorenzo Ardissone alla carica di nuovo Direttore generale dell’Azienda USL
(l’ufficializzazione è avvenuta lo
scorso venerdì, 29 novembre), lo
stesso ha provveduto a designare,
con propri atti deliberativi, i restanti due componenti della Direzione Strategica aziendale, ovvero
il Direttore sanitario e il Direttore
amministrativo.
Le due nomine sono state eseguite nel rispetto dei criteri stabiliti
dal D.Lgs. n. 502/1992 modificato
dal D.Lgs. n. 229/1999 e decorrono dal 2 dicembre 2013.
Il nuovo Direttore sanitario è il
dott. Francesco Arnoletti, che
ha già ricoperto analogo incarico
dal 16 luglio 2012 al 30 settembre
2013 e, successivamente, quello
di Direttore generale pro tempore dal 1° ottobre al 30 novembre
2013.
La scelta del Direttore amministrativo, incarico precedentemente
ricoperto da Lorenzo Ardissone, è
ricaduta sulla dott.ssa Daniela Tarello. Laureata in Giurisprudenza
presso l’Università degli Studi di
Torino, dal 2000 è dirigente della
Struttura complessa Affari Generali e Legali. Per circa un anno ha
anche assunto la carica di Direttore del Dipartimento Giuridico-Organizzativo.
I componenti della Direzione Strategica rimarranno in carica fino al
30 novembre 2016.
Il Direttore Generale, Lorenzo Ardissone
Il Direttore Amministrativo, Daniela Tarello
e il Direttore Sanitario, Francesco Arnoletti,
augurano a tutti i lettori di Newsl e alle loro famiglie
un sereno Natale e un buon inizio di Nuovo Anno
EDITORIALE
IL SALUTO DI
LORENZO ARDISSONE,
NEO DIRETTORE GENERALE,
AI LETTORI DI NEWSL
Buongiorno a tutti Voi.
Dal 1° dicembre ho assunto la responsabilità della Direzione
Generale di quella che considero la nostra Azienda, nel senso che
io, come Voi, la sento come una parte importante e fondamentale
della vita, proprio perché l’impegno che tutti i giorni sviluppiamo
corrisponde ai nostri valori di rispetto per le persone, in particolare
per quelle che hanno bisogno della giusta assistenza e di un sorriso
cordiale.
I valori che ci uniscono sono quelli che fanno la differenza nei
momenti difficili come questo.
Le competenze professionali, l’onestà professionale, l’umiltà e
un profondo rispetto degli altri uniti ad un forte senso di solidarietà,
sicuramente ci daranno lo spirito giusto per dare a questa Regione
ed ai suoi cittadini la sicurezza di un trattamento equo ed efficace
nei momenti del bisogno.
In questi giorni si susseguono, con grande intensità, momenti
di confronto interno dai quali dovrà emergere la nostra capacità di
dare risposte e di essere degni del ruolo per il quale ha un motivo la
nostra esistenza, sia come organizzazione che come professionisti.
Tutti insieme stiamo sviluppando quello che io chiamo “un
patto per i cittadini”, nell’ambito del quale chiamiamo a raccolta il
meglio di noi stessi per affrontare un momento che, sia a livello nazionale che regionale, è contraddistinto da una forte riduzione delle
risorse pubbliche.
Io sono abituato a guardarvi negli occhi e devo dire che questo
mi rende sereno, perché in tutti Voi vedo la voglia di fare bene e
vedo chiaro i valori positivi.
Questa unione rende forte un sistema, la disunione indebolisce
un sistema, la disunione è un difetto gravissimo per ogni organizzazione. Dobbiamo certo guardare le cose con la tecnica ma anche
con il cuore. Un giorno, parlando con un nostro Primario, gli ho detto che mi sento adrenalinico e calmo.
Spero di essere alla Vostra altezza e spero di poterVi essere d’aiuto. Di certo non lesinerò l’impegno perché penso che l’incarico che
mi è stato affidato, e per il quale non ringrazierò mai abbastanza per
la fiducia dimostratami, vuol dire lavoro continuo e senza riserve.
Grazie ancora a Tutti Voi ed un caro augurio di serenità, a Voi
ed ai Vostri cari per queste Sante Feste.
“In braccio agli Angeli ! “
Con affetto, Lorenzo
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
L’INCONTRO DELL’ASSESSORE ALLA SANITà
CON IL COLLEGIO DI DIREZIONE ALLARGATO
“N
on vi porto buone notizie”, ha
esordito Antonio Fosson,
Assessore regionale alla Sanità,
Salute e Politiche sociali ai direttori di dipartimento e ai direttori
delle strutture complesse radunati
in via Guido Rey nel pomeriggio
del 21 novembre scorso, presenti
anche gli allora direttore generale
pro tempore, Francesco Arnoletti
e direttore amministrativo, Lorenzo Ardissone. Nonostante l’incipit,
comunque un po’ scherzoso, i contenuti dell’incontro sono stati all’insegna della positività, nonostante
l’evidente poco felice situazione
contingente. Sicuramente è fatto
più unico che raro che un Assessore
regionale alla Sanità chieda di incontrare i dirigenti dell’Azienda per
illustrare la situazione contingente
e futura e per confrontarsi con loro.
“Ho voluto incontrare tutti i dirigenti
delle diverse aree organizzative, nessuna esclusa – ha spiegato Fosson
– per due ragioni: informarli della situazione e ascoltare le loro indicazioni, in modo da programmare insieme
il percorso da intraprendere”.
La quota di finanziamento per la
sanità, parte corrente, è passata da
276 milioni di euro nel 2013 a 255
euro nel 2014. Anche gli investi-
menti in conto capitale sono scesi
da 12 a 6 milioni di euro.
Oltre che ad una riorganizzazione
delle attività che permetta di razionalizzare la spesa, l’Assessore ha posto l’accento sulla riduzione dei LEA
aggiuntivi. “Parteciperemo, insieme
alla altre regioni italiane, al Patto
della Salute – ha proseguito Fosson
– perché comunque i finanziamenti statali restano”. Altro elemento
in fase di revisione è il cosiddetto
“Fondo Braghetto”, correlato alla
retribuzione di risultato che richiede – come previsto dal contratto
della dirigenza - 60 ore di lavoro aggiuntive all’anno. È verosimile una
riduzione di tale fondo. Tra le altre
misure che probabilmente saranno
adottate dalla Giunta regionale, vi è
l’introduzione del ticket di 10 euro
per prestazioni specialistiche, ticket
che è già stato applicato da tempo
nel resto d’Italia (e anche la Valle
d’Aosta è stata chiamata a darne
applicazione). Fosson ha escluso
l’introduzione di altri ticket sanitari.
L’Azienda verrà quanto prima invitata ad applicare, nell’ambito della
riorganizzazione interna e nelle
more dell’emanazione del nuovo
Atto Aziendale, gli standard previsti dal Decreto Balduzzi, che con-
fluiranno in specifiche linee guida
emanate dalla Regione.
Altro aspetto importante sottolineato dall’Assessore Fosson riguarda il
personale.
“Nessun taglio, ma l’organico non
potrà più crescere; quindi stop alle
nuove assunzioni e alle sostituzioni
in caso di pensionamento. La vera sfida, lo sforzo a cui tutti siamo chiamati sarà quello di mantenere la qualità
dei servizi, evitando assolutamente i
tagli lineari (concetto ripreso e ribadito da Lorenzio Ardissone) e intervenendo laddove è possibile ottenere
un risparmio effettivo, utilizzando gli
strumenti a disposizione, quali ad
esempio l’analisi dei costi standard”.
Nella riorganizzazione bisognerà
puntare sulla riduzione della mobi-
lità passiva, sulla valorizzazione delle eccellenze presenti nelle nostre
strutture ospedaliere, affinché diventino attrattive per le realtà limitrofe, così come saranno necessari
gli accordi interregionali, ad iniziare
da quelli con il vicino Piemonte.
“Altro importante elemento da considerare per la riduzione dei costi è
quello dell’appropriatezza delle richieste di esami specialistici. Si stima
che circa il 40% di alcuni esami radiologici richiesti (quali le radiografie)
siano inappropriati. Ben vengano,
allora, delle linee guida aziendali che
siano di aiuto anche al professionista
contribuendo alla riduzione del fenomeno della medicina difensiva”, ha
concluso Fosson.
Dai presenti è emersa la piena disponibilità a collaborare con l’Assessorato anche nell’ambito della
programmazione politica sanitaria
a medio e lungo termine. Particolare importanza verrà attribuita alla
corretta ed efficace comunicazione
ai cittadini.
Giorgio Galli
L’Assessore regionale alla Sanità,
Salute e Politiche sociali,
Antonio Fosson, augura a tutti
i lettori di Newsl Buone Feste
N.I.San. E COSTI STANDARD DEI RICOVERI ANNO 2011
Il convegno si è tenuto alla Cittadella dei Giovani, l’11 novembre 2013
di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione
S
i è concluso con successo lunedì 11 novembre il convegno promosso da N.I.San. e
Azienda USL Valle d’Aosta all’interno del quale
sono stati presentati i costi standard dei ricoveri anno 2011. Oltre 140 i partecipanti, riuniti
nell’auditorium della Cittadella dei Giovani,
molti dei quali provenienti da aziende sanitarie, ospedaliere e istituti di ricerca disseminati
in dieci regioni italiane, hanno ascoltato e dibattuto i dati presentati da Adriano Lagostena, direttore generale dell’ospedale “Galliera”
di Genova e coordinatore del N.I.San., Alberto
Pasdera, coordinatore scientifico della rete N.I.
San. e Lorenzo Noto, direttore della SC Controllo di Gestione e SID dell’azienda sanitaria
valdostana, nonché promotore dell’iniziativa.
Antonio Fosson, neo assessore regionale
alla Sanità, Salute e Politiche sociali, nel suo
intervento introduttivo ha sottolineato “l’importanza, anche per la Valle d’Aosta – che si
finanzia autonomamente senza ricorrere al
Servizio Sanitario Nazionale – di un confronto
serio e costruttivo con le altre realtà regionali
italiane, quale occasione per migliorare la sanità
regionale. Pur essendo qui oggi per esaminare i
modelli più virtuosi – ha proseguito Fosson –
le economie di scala attuate da realtà regionali
ben più grandi della Valle d’Aosta, in termini di
popolazione e territorio, non possono essere applicate nella nostra regione”.
Lorenzo Ardissone, attuale direttore generale dell’azienda sanitaria valdostana, ha precisato che “il confronto con le altre realtà nazionali rappresenta uno strumento di governo della
ASL valdostana, in particolare in un momento
di riduzione delle risorse disponibili, e questo
per evitare i tagli lineari che, il più delle volte,
rischiano di penalizzare i comportamenti virtuosi. L’analisi del costo standard come esempio di
confronto con le altre realtà – ha sottolineato
Ardissone - è importante per costruire reti
di scambio di informazioni, utili alla riflessione organizzativa, finalizzata a mantenere alti i
livelli dei servizi richiesti dagli utenti”.
N.I.San. (il primo network italiano sanitario per
la condivisione dei costi standard) è una rete
costituitasi nel 2009 che raggruppa oggi ventuno componenti, tra aziende sanitarie, aziende ospedaliere e IRCCCS, provenienti da dieci
regioni italiane. La sede è presso l’ospedale
“Galliera” di Genova
“N.I.San - come ha spiegato Adriano Lagoste-
na – si presenta come una tra le principali banche dati europee. L’indagine 2011 ha riguardato
un numero elevato di realtà sanitarie per un totale di 4,1 miliardi di euro di costi esaminati e si
basa sull’analisi di 641.442 dimissioni per acuti,
pari a 4.566.872 giornate di ricovero. Dobbiamo
imparare a discutere non solo della diminuzione dei fondi, ma del buon uso di quelli rimasti
a disposizione, migliorando l’efficacia delle prestazioni e delle azioni intraprese. Su questo tema
auspichiamo di ricevere maggiori attenzioni da
parte delle istituzioni, così come abbiamo trovato una buona sensibilità in Valle d’Aosta”.
E l’Azienda USL Valle d’Aosta, entrata nella rete
N.I.San. nel 2010, non si è lasciata sfuggire l’opportunità di illustrare il lavoro fin qui svolto, a
partire dalla complessa metodologia utilizzata per la quantificazione dei costi. Lorenzo
Noto, direttore del Controllo di Gestione e dei
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
INFLUENZA, MALE DI STAGIONE… SI SA
E IN CASO DI RICOVERO IL POSTO LETTO È GARANTITO
di Roberto Novati – Dirigente medico presso Direzione Medica di Presidio
L
a stagione fredda è arrivata e come ogni
anno l’Ospedale di Aosta dovrà fare fronte
ad un maggiore afflusso di pazienti specie anziani, inizialmente in Pronto Soccorso e, subito
dopo, nei reparti di degenza. Le cause del fenomeno sono (oltre che intuitive) ben note e
correlate ai rigori del clima, con conseguente
aggravamento di malattie croniche cardiache
e bronco polmonari e un’ampia varietà di patologie infettive acute, in particolare delle vie
respiratorie.
A ciò si aggiunge la consueta epidemia stagionale di influenza, che ha già iniziato a circolare in Italia (più di 50.000 casi segnalati a metà
novembre) e che si presume avrà il suo picco a
metà gennaio del prossimo anno. Ci si attende
dunque un aumento del numero di accessi in
Pronto Soccorso e di conseguenza di ricoveri
ospedalieri urgenti; da qui la necessità di collocare idoneamente i pazienti urgenti entrati da
Pronto Soccorso, considerando che la dotazione di posti letto dei reparti ospedalieri è fissa in
tutte le stagioni dell’ anno.
Purtroppo frequentemente in molti ospedali
italiani il problema non viene gestito adeguatamente e i pazienti in Pronto Soccorso vengono lasciati per molte ore (a volte addirittura per
alcuni giorni), magari in corridoio e in barella,
in attesa della disponibilità di un posto letto
nel reparto di ricovero.
Da alcuni anni nel nostro Ospedale si è fatta
una scelta importante a tutto vantaggio dei
pazienti, che vengono comunque accettati
ed assegnati dal Pronto Soccorso al reparto
idoneo per patologia, anche in assenza temporanea di posto letto, ricoverando temporaneamente il paziente in un diverso reparto con
disponibilità di posti letto. Tutto ciò allo scopo
di ospitare comunque il paziente in un reparto
di ricovero, risparmiandogli estenuanti permanenze in PS fino al reperimento del posto
letto. Questo sistema ha contribuito a facilitare
i flussi degli utenti in ospedale, a migliorare il
clima di lavoro tra gli operatori sanitari e si è
dimostrato efficace, in particolare nel periodo
influenzale, quando la disponibilità di posti letto nei reparti medici si rivela spesso insufficien-
te ad accogliere tutti i pazienti di competenza
entrati dal Pronto Soccorso. Diventa quindi
necessario “appoggiare” temporaneamente –
e fino a disponibilità di posto letto nel reparto
medico di assegnazione - il paziente con una
patologia internistica in reparti chirurgici.
Questo modello organizzativo rappresenta un
importante strumento di garanzia per i pazienti urgenti durante il periodo epidemico, anche
se a volte causa qualche incomprensione tra
operatori e pazienti stessi che si vedono temporaneamente ospitati “fuori reparto” (di norma in un reparto chirurgico anziché internistico), ancorché ad equivalenza di cure mediche
e di assistenza infermieristica.
In questa organizzazione sussistono comunque alcuni fattori di incertezza, che faranno
la differenza rispetto alla stagione influenzale
2013-2014, in quanto non conosciamo nei dettagli la “virulenza” e l’estensione della prossima epidemia influenzale, né l’ampiezza delle
coperture vaccinali della popolazione anziana
contro influenza e polmonite. Infine, in questo
particolare periodo, l’ospedale sarà in grado di
offrire una adeguata risposta alla popolazione
soltanto se sarà affiancato e sostenuto dalla
corrispondente rete dei servizi territoriali, garantita principalmente dai medici di medicina
generale.
Sistemi Informativi Direzionali, ha ricordato
che il costo standard è calcolato sulla base dei
costi effettivi e non calcolati a tavolino, come
le tariffe Drg. “Il Drg – ha precisato Noto – non
contempla, tra le componenti per il calcolo, il costo dei medici ed è uguale per tutte le aziende,
anche se ognuna ha una sua organizzazione.
È uguale per tutti i pazienti di un certo Drg, ma
non tutti i pazienti sono uguali. Misurare i costi
standard non significa solo quantificare il costo
del materiale o delle attrezzature, ma valutare
che gli stessi siano stati effettivamente utilizzati
per ottimizzare il costo dei ricoveri. Siamo entrati nella rete N.I.San. – ha proseguito Lorenzo Noto – per il desiderio di confrontarci e fare
benchmarking con altre aziende e per migliorarci. Abbiamo utilizzato il Clinical Care Costimg
Method che pone l’utente, e non la struttura, al
centro dell’attenzione. Per determinare il costo
dell’episodio di ricovero abbiamo tenuto conto
di numerosi fattori, quali le SDO, la ripartizione
dei costi per attività, inclusi quelli generali e le
determinanti di costo, i cosiddetti driver”. Dopo
l’illustrazione della complessa fase del caricamento dei dati, ad opera di Sandra Grumolato – funzionario della SC Controllo di Gestione
- Giovanna Bonfant, della SC Analisi Cliniche,
ha toccato il tema del costo degli esami di laboratorio. “Se per l’esame delle urine dovessimo
adeguare le tariffe regionali a quelle piemontesi,
passando dai nostri 2,30 a 4,60 euro , trasformeremmo un passivo di poco più di 125.000 euro in
un attivo di 15.000 euro”.
I costi dei ricoveri 2011 sono stati oggetto
di illustrazione da parte di Alberto Pasdera,
che ha utilizzato il software di cui è dotato
N.I.San. “Il costo di un intervento chirurgico può
dipendere da una serie di variabili, dal costo più
o meno alto del personale a quello dei presidi.
Lo strumento di rilevazione ha una forte base
scientifica, ma le sue finalità sono prevalente-
mente operative per le aziende. È significativo
che alcune aziende italiane abbiamo accettato
di confrontarsi: chi non si pesa mai – ha sottolineato Pasdera – tende sempre più ad aumentare, cosa che non avviene a chi si pesa con regolarità”. Come emerge dall’articolo pubblicato
oggi su Il Sole 24 Ore Sanità “Il dato saliente
dell’analisi è lo scostamento tra costi e tariffe.
Dall’analisi condotta si evince che i costi per
i ricoveri sono cresciuti globalmente del 2%
rispetto al 2010, dato più che prevedibile in
presenza di una riduzione dei ricoveri e in relazione al fatto che una migliore appropriatezza
induce a non ricoverare casi a bassa intensità e
quindi solitamente poco costosi”.
“Il confronto è importante per uscire dall’autoreferenzialità” – ha concluso Lorenzo Ardissone – ma bisogna innanzitutto volerlo”.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
BOLLINI ROSA: PREMIATE LE STRUTTURE OSPEDALIERE VALDOSTANE
Il 3 dicembre, a Roma, sono stati premiati 230 ospedali italiani con presenza di specialità cliniche dedicate alle
principali patologie di interesse femminile. Tra questi le tre sedi ospedaliere valdostane
di Giorgio Galli – Direttore SC Comunicazione
P
resenza di specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse
femminile e appropriatezza dei percorsi
diagnostico-terapeutici: sono questi i criteri
di valutazione che consentono agli ospedali
di ottenere uno, due o tre “Bollini Rosa”, il riconoscimento che l’Osservatorio Nazionale
della salute della Donna (O.N.Da.) attribuisce alle strutture ospedaliere attente alla
salute femminile. Ad essi si aggiungono le
offerte di servizi aggiuntivi per l’accoglienza che cambiano l’approccio con l’ospedale,
quali la mediazione culturale o la documentazione informativa plurilingue.
Quest’anno sono stati 230 gli ospedali premiati: 65 con il massimo riconoscimento (tre bolli-
ni), 105 con due bollini e 60 con un bollino. Nel
sito www.bollinirosa.it , riservato all’iniziativa,
sono consultabili le schede di tutti gli ospedali premiati con i relativi servizi, suddivisi per
regione, e con la possibilità per gli utenti di
esprimere il proprio parere sulla base dell’esperienza personale.
Con questa nuova edizione del Programma
Bollini Rosa, O.N.Da. ha confermato il proprio
impegno nel promuovere, anche all’interno
delle strutture ospedaliere, un approccio “di
genere” nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi socio-sanitari, al
fine di garantire – secondo i principi di parità
ed equità delle cure – il diritto alla salute non
solo delle donne ma anche degli uomini.
L’Azienda USL Valle d’Aosta, che nel biennio
2012-2013 aveva già ottenuto da O.N.Da. due
bollini rosa, a seguito della ricandidatura per
il 2014-2015 ha ottenuto ben tre bollini per i
servizi offerti dal Dipartimento di Salute Mentale (sede di via Saint-Martin de Corléans) e
due bollini per i servizi presenti nell’ospedale
“Parini” e nel presidio di Beauregard.
In particolare i tre “Bollini Rosa” sono stati assegnati alla sede di via Saint-Martin de Corléans, al Dipartimento di Salute Mentale, per
gli interventi di cura per disturbi psichici nei
cicli vitali della donna (prevenzione, diagnosi
e cura della depressione in gravidanza e nel
periodo post partum), per la presenza del Centro disturbi comportamento alimentare e per
il progetto “Benessere psicologico delle future
mamme” (individuazione precoce del disagio
depressivo).
Come fiori all’occhiello dell’Ospedale regionale “Parini” sono stati riconosciuti l’ambulatorio pazienti con tumore alla mammella
in terapia ormonale (collaborazione tra la SC
Oncologia e l’Associazione VIOLA a sostegno
della vita dopo il cancro al seno), il percorso
di accoglienza delle donne che hanno subito
violenza in una struttura dedicata del Pronto
Soccorso, la realizzazione del progetto “Orizzonti – interventi integrati di prevenzione e
contrasto alla violenza di genere”, col fine di
formare operatori istituzionali e associazioni di volontariato per l’accoglienza di donne
vittima di violenza. A questi servizi si sono
aggiunti quelli erogati dalla Diabetologia (percorso diabete in gravidanza e diabete pre-gravido), dalla Dietologia e Nutrizione Clinica
(monitoraggio nutrizionale post-gravidanza),
dall’Endocrinologia (diagnosi e cura dell’osteoporosi), dall’ambulatorio delle Malattie e
disturbi dell’apparato cardiovascolare (centro
di riferimento regionale ipertensione arteriosa
e prevenzione cardiovascolare, monitoraggio
delle gravidanze complicate da patologie cardiache), dalla Neurologia (ambulatorio sclerosi multipla, centro cefalee, supporto psicologico per pazienti con sclerosi multipla e per la
coppia), dalla Senologia (percorso multidisciplinare di cura e chirurgia ricostruttiva immediata) e dall’Oncologia (ambulatorio di oncologia ginecologica, servizio di oncogenetica e
di psico-oncologia, presenza del CAS – Centro
Accoglienza e Servizi – per supporto a pazienti
oncologici nella gestione del percorso diagnostico-terapeutico).
Infine, il presidio di Beauregard, premiato
anch’esso, come il “Parini”, con due “Bollini Rosa”, si è distinto per i servizi offerti dalla
Ginecologia e Ostetricia (ambulatorio ginecologico adolescenziale “Il Pangolo”, ambulatorio di ostetricia e gravidanza fisiologica,
ambulatorio gravidanze a rischio, ambulatorio prevenzione del parto pretermine, Pronto
Soccorso ostetrico, Rooming-In). Il fiore all’oc-
chiello è stato individuato nel programma
“Percorso Nascita”, con l’integrazione ospedale-territorio. Oltre al reparto di Ostetricia
e Ginecologia hanno contribuito all’ottenimento dei due bollini rosa la Medicina della
riproduzione (con programmi riproduttivi
personalizzati, servizi di consulenza della
coppia con liste d’attese praticamente nulle
per l’accesso al primo colloquio) e la Neonatologia (assistenza e supporto psicologico
alle neo mamme, assistenza personalizzata
post-dimissione e presenza di una foresteria
per mamme e papà).
Servizi trasversali a tutte e tre le strutture,
oggetto di particolare apprezzamento da parte della commissione giudicatrice, sono stati
la mediazione culturale, la presenza di documenti informativi multilingue, lo Sportello
Informativo per la Salute degli Immigrati (SISI,
istituito nel 2000 all’interno dell’URP), l’Ambulatorio di Medicina di base per gli stranieri e
la personalizzazione della dieta per particolari
esigenze o per motivi religiosi.
Alla cerimonia di premiazione, avvenuta il 3 dicembre scorso nella Sala Polifunzionale della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Roma,
erano presenti, oltre ai rappresentanti di tutte
le strutture ospedaliere premiate, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Sabrina De Camillis, la Presidente della
Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia De Biasi, la Presidente di O.N.Da – Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna – Francesca Merzagora, il Direttore scientifico della
Scuola Europea di Oncologia, Alberto Costa e
la Presidente di Federfarma, Annarosa Racca.
Il premio, per conto dell’Azienda USL, è
stato ritirato dal sottoscritto, quale Direttore della SC Comunicazione, insieme a
Paola Bocco, funzionario dell’Ufficio Stampa. Entrambi, qualche mese fa, abbiamo
promosso la candidatura delle strutture
ospedaliere valdostane.
Le foto, all’atto della premiazione, ci ritraggono insieme alla Presidente di O.N.Da.,
Francesca Merzagora.
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trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
A PROPOSITO DI ABITI DA LAVORO
Q
ualche settimana fa, sulle pagine di un
quotidiano on line locale, è apparso un articolo, inviato alla redazione da qualche utente, molto critico nei confronti di medici e altri
operatori sanitari che si “permettono” di recarsi
al bar dell’ospedale o in aree esterne, con indosso la divisa da lavoro.
Fermo restando che il nostro Ufficio Stampa, a
seguito di una esaustiva relazione da parte di
Chiara Galotto, direttore sanitario di presidio,
ha prontamente replicato, puntualizzando
come stanno le cose (la replica è stata pubblicata lo stesso giorno), ho ritenuto utile estendere l’argomento a tutti gli operatori sanitari
che lavorano in ambito ospedaliero, anche
perché è meglio sfatare qualche falsa credenza, come quella che evidentemente permea il
nostro amico utente, il quale ha subito
pensato di “scrivere ai giornali”. Certo, è un suo sacrosanto diritto, ma si
può sempre scegliere tra la piazzata
e la richiesta di informazioni alle
strutture preposte a dialogare
con i cittadini. Correttamente
devo però rilevare che gran parte della stampa locale, prima di
pubblicare una critica tout court,
ha la delicatezza di interpellare
la controparte, all’insegna della
buona collaborazione tra istituzioni e organi di informazione.
Di seguito le precisazioni inviate alla testata
giornalistica.
“La struttura ospedaliera (Ndr - in questo caso
il “Parini”, ma le argomentazioni valgono anche
per le altre sedi ospedaliere) è costituita da un
corpo di fabbrica principale e da alcuni edifici
esterni (palazzina chirurgica, palazzina malattie
infettive, trasfusionale, ecc), collegati tra loro
da corridoi comuni e da passaggi di servizio interni (sotto e a livello del piano di campagna)
ed utilizzato in linea di massima dal personale
ospedaliero (sanitario e non) per spostarsi all’interno tra i vari corpi di fabbrica della struttura.
Il perimetro esterno dell’ospedale comprende
numerosi cortili e spazi aperti che ne sono parte integrante. Come tutti gli altri i locali ospedalieri, il bar interno è conforme agli standard
igienico–sanitari di legge
e sottoposto ad un preciso programma di sorveglianza igienica anche
da parte della Direzione
Medica Ospedaliera.
Peraltro, data la configurazione a vari corpi di
fabbrica dell’ospedale e
la relativa lunghezza dei
corridoi interni, il personale in servizio (e quindi
in divisa di lavoro) può in
alcuni casi, per motivi di urgenza assistenziale e professionali (o simili) ab-
breviare i percorsi interni transitando all’esterno degli edifici.
Gli operatori sanno che la divisa da lavoro deve
essere sempre mantenuta visibilmente pulita
durante il turno di lavoro e, in caso contrario, la
stessa deve essere cambiata immediatamente.
Peraltro non vige alcun divieto per il personale
in servizio di percorrere gli spazi aperti ospedalieri in divisa da lavoro (purché non siano indumenti sterili come, per esempio, quelli di sala
operatoria), in quanto tale comportamento non
costituisce un comportamento igienicamente
scorretto, come pure non rappresenta alcuna
violazione igienica accedere al bar interno ospedaliero in camice. Relativamente ai requisiti
delle divise di lavoro, gli unici vincoli generali
esistenti in tutti gli ospedali italiani (compreso
quello di Aosta) riguardano l’accesso alle sale
operatorie, relativamente al quale esiste il divieto assoluto e senza eccezioni per il personale
addetto di entrare con gli indumenti personali e
di uscire con le divise di lavoro sterili.
L’Azienda USL è assolutamente consapevole
del modello di ruolo assegnato agli operatori
sanitari e dell’importanza dell’immagine verso
la popolazione; a tale proposito la Direzione
Generale si è anche impegnata nella lotta al
fumo in ospedale, nel contesto di un gruppo di
lavoro interregionale, e vigila sistematicamente affinché i dipendenti non fumino in spazi
aperti facilmente visibili al pubblico”.
(gg)
Più chiaro di così. EMDR: un
modo efficace di intervenire sui traumi
di Alfredo Mattioni – Direttore della SS Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva
Nel marzo 2102 presentammo sulle pagine di
Newsl la struttura semplice di Psicotraumatologia
e Riabilitazione Cognitiva. Cos’è successo a distanza di oltre un anno? Ce lo racconta direttamente il
responsabile, Alfredo Mattioni.
D
all’8 al 10 novembre 2013 si è tenuta a Milano il Congresso Nazionale EMDR destinato quest’anno ai “ Labirinti traumatici, il filo
dell’EMDR “. Al Congresso ha avuto parte attiva
anche la SS Psicotraumatologia e Riabilitazione
Cognitiva della nostra Azienda, presentando un
poster sull’attività svolta in un anno. Il poster è
stato considerato tra i migliori per la qualità dei
dati scientifici raccolti,
nonché per la qualità
della grafica, curata e
realizzata dall’Ufficio
Stampa, Grafica ed
Editoria Multimediale
della SC Comunicazione (Ndr – L’autrice
è Paola Bocco). La
stessa Azienda è stata
apprezzata dal Comitato scientifico e dai numerosi relatori, clinici e
psichiatri, nazionali ed internazionali presenti al
convegno.
I traumi passati condizionano il presente. Questa
realtà, tema portante del
meeting che i clinici ben
conoscono da tempo, è
costituita dal maltrattamento domestico (l’abuso infantile, la piaga della
pedofilia, la violenza sulle
donne), da traumi da incidenti, da comunicazioni
di diagnosi, da importanti cambiamenti nella
vita delle persone, e ha
degli effetti ben precisi
sul cervello e sull’organismo; oggi i neuro scienziati, alcuni di
essi presenti al convegno, sono in grado
di mostrarli ed illustrarli. I traumi vissuti
e le relazioni traumatiche influenzano
in maniera stabile lo
sviluppo mentale e
sono capaci di causare vulnerabilità ad un’ampia varietà di disturbi psichici. Tale vulnerabilità
si riflette sulla dimensione mentale della memoria e della coscienza, della consapevolezza
del Sé e della strutturazione della personalità.
Così intervenire sui traumi diventa una priorità per le politiche di Salute Mentale dell’intero
pianeta, come indicato dalla recente Action
Plan dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. In linea con molte istituzioni pubbliche ed
i Ministeri della Salute di numerosi Paesi sparsi
in tutto il mondo, la nostra Azienda ha istituito il Servizio di Psicotraumatologia ad Aosta.
L’Emdr, tecnica per l’elaborazione del Trauma,
può costituire il percorso, dichiarato evidence
based dall’ OMS, per riattraversare i percorsi
intricati degli eventi traumatici e permettere di
ritrovare la propria serenità perduta o il modo
continua a pag. 6
6
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
segue da pag. 5
convegno nazionaLe emdr - miLano - 8/10 novembre 2013
La Struttura SempLice di pSicotraumatoLogia e riabiLitazione cognitiva
deLL’ azienda u.S.L. vaLLe d’aoSta
Responsabile Mattioni Alfredo, Dirigenti Perrone Davide, Fosson Anselmo. Dott.ssa Giacomini Lucia e Dott.ssa Iamele Simona
Via Saint Martin de Corléans 248 11100 Aosta - Tel: 0165 546013/ 0165 546022
e-mail: [email protected]; [email protected]
La S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva è una struttura specialistica operativa a livello ambulatoriale, integrata nel Dipartimento di Salute Mentale della
Azienda Usl Valle d’Aosta all’interno della S.C. di Psichiatria. La S.S. Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva offre attualmente prestazioni di Psicotraumatologia
con l’utilizzazione dell’ Emdr, secondo linee guida standardizzate e condivise e secondo indirizzi di buona pratica, oltre alle tradizionali prestail metodo operativo della suddetta Struttura Semplice è formato da cinque fasi
zioni di tipo psicoterapico, consulenze e formazione nonché prestazioni di
con le relative azioni:
Riabilitazione cognitiva.
•dalla S. c. di psichiatria
•direttamente dal paziente
•dalla mmg
SegnaLazione
•dalla S.c. di psicologia (prep. protocollo)
•dal dca

1° fase
accogLienza
2° fase
perSonaLitY aSSeSSment
3° fase
terapia
4° fase
reStituzione
5° fase
re teSt

•un colloquio di accoglienza della domanda

•due colloqui clinici strutturati
•una seduta psicodiagnostica
•valutazione del caso in équipe
•un colloquio per la restituzione e
l’individuazione degli obiettivi
con il paziente

trattamento con emdr (otto sedute)


dati generaLi deLLa Struttura
un colloquio per restituzione al paziente
del lavoro clinico e considerazioni sul
raggiungimento dell’obiettivo
età al primo colloquio
n = 100
Dopocircaunmesedallafinedeltrattamento
valutazione psicodiagnostica
genere
m 
m = 41 ds= 11,3
(min = 17; max = 69)
m= 35%
nazionalità
italiani: 90% stranieri: 10%
F= 65%
invio alla struttura
autonomo
trattamenti terapeutici
trattamenti terapeutici
profilopazienti emdr:
pronto Soccorso
Sc psicologia
Sc psichiatria

drop out: 12,5%
emdr
diagnosi* trattamento
psicoterapia
psicoterapia familiare
training cognitivo
100%

di uscire dalle trappole mentali connesse al trauma vissuto.
La SS di Psicotraumatologia opera a livello ambulatoriale ed è integrata
nel Dipartimento di Salute Mentale all’interno della SC di Psichiatria. Vi
lavorano quattro psicoterapeuti.
Il poster presentato illustra il metodo operativo della struttura, costituito
da cinque fasi standardizzate con le relative azioni, nonché i primi dati di
affluenza e le prime considerazioni scientifiche. Il trattamento standard
si conclude in genere in 15/18 sedute e in circa 10-12 mesi di trattamento con comprensibili benefici di costi sia per l’Azienda che per i pazienti.
Questa procedura ci permette inoltre di confrontare la valutazione clinica e soggettiva con valutazioni più obiettive, misurabili, e ci offre l’opportunità di creare casistica per ricerche nel settore. L’articolo sul poster sarà
infatti pubblicato su alcune riviste scientifiche. Dalla statistica effettuata
sono stati riscontrati dati che hanno una correlazione statisticamente
significativa di tipo positivo. In particolare, il genere influenza il tipo di
trauma, così come il genere influenza il tipo di trattamento. Infatti, il
tipo di trauma correla in modo significativo con il tipo di trattamento,
in particolare il trauma con la T maiuscola viene trattato esclusivamente
con la tecnica dell’ EMDR (dal DSM IV, manuale di diagnostica psichiatrica, si evince che si parla di Trauma con la T maiuscola quando il soggetto
si è trovato di fronte ad un evento potenzialmente mortale, con pericolo
di morte o di grave ferite, o ad una minaccia alla propria integrità fisica
o a quella degli altri (T); la risposta del soggetto comprende paura, vulnerabilità o orrori intensi. Da questo dato si evince, inoltre, che la donna
subisce, rispetto ai maschi, maggiori maltrattamenti di tipo fisco. Questi
ultimi dati sono in linea con quelli della letteratura internazionale che evidenziano come la donna, rispetto all’uomo, sia la persona che subisce più
molestie e aggressioni di tipo fisico. Altro dato significativo è quello che
il tipo di trauma correla positivamente con la diagnosi. Nello specifico, il
T correla con la diagnosi di PTSD (Disturbo Post Traumatico da Stress),
mentre il t (traumi infantili conseguenti a relazioni affettive disturbate)
correla con i disturbi dell’umore e della personalità.
proFiLo pazienti emdr
età al primo colloquio
n = 56
genere
m 
m = 40,3 ds= 9,65
(min = 18; max = 60)
m= 25%
nazionalità
italiani:87,5% stranieri:12,5%
autonomo
F= 75%
pronto Soccorso
Sc psicologia
14,3%
drop out: 18,0%
Sc psichiatria
Il trattamento standard, in questa fase
sperimentale, si conclude, di conseguenza, in 5 fasi, in 15/16 sedute
ed in circa sei/nove mesi. Nella fase 3
la frequenza diventa di una seduta la
settimana. Tale procedura ci permette
di confrontare la valutazione clinica e
soggettiva con valutazioni più obiettive e ci dà l’opportunità di creare
casistica per eventuali ricerche.
diStribuzione caSi cLinici
t
t
t
t
t
t
inFLuenza deL tipo di trauma
caSe report
mmpi-2, effettuato in data
28/02/ 2012 = code-tYpe: 820
diagnosi: disturbo schizoaffettivo e disturbo
della personalità caratterizzato da una
alterazione della sfera timica e pulsionale
T
t
x2 = 16,085, p = 0,003, V di Cramer = 0,49
T
t
x2 = 7,753, p = 0,005, V di Cramer = 0,33
re test, mmpi-2 effettuato il
6/11/2012 (dopo 8 mesi circa) = code-tYpe: - 0
Profilonormaleeassenzadinotepatologiche
ALLA MEMORIA DI UNA CARA AMICA
UN QUADRO DELLA PITTRICE ALESSANDRA PELOSO è STATO DONATO ALLA STRUTTURA DI ONCOLOGIA
L
a pittrice aostana Alessandra Peloso ha donato una sua opera al nostro ospedale, come
promesso a suo tempo alla sua amica Daniela,
prematuramente scomparsa a fine 2011, dopo
le ultime cure prestategli nel nostro ospedale.
Ho incontrato l’artista, cui ho chiesto di parlarmi del significato di questa donazione.
D. Ciao Ale, che origini ha questo gesto?
R. Daniela ha passato gli ultimi mesi della sua
vita in questo ospedale. Un giorno mi disse ‘Ale,
in questo ospedale ci vuole un tuo angelo!’.
Gli angeli sono un soggetto artistico che amo
riprodurre sulle mie tele e questa frase mi è rimasta in testa, come una promessa fatta. Quando Dani ci ha lasciati ho cominciato a pensare
a quale potesse essere l’opera giusta da poter
donare. E oggi l’abbiamo trovata.
D. L’abbiamo?
R. Si, io e Tiziana. Siamo coautrici della dedica
poetica che abbiamo rivolto a Dani (ndr. affissa vicino al quadro). Eravamo tutte e tre molto
amiche, abbiamo fatto le scuole medie insieme.
Tiziana è l’amica di sempre, lei e Daniela sono rimaste sempre amiche, io sono l’amica ritrovata,
perché con Daniela ci siamo riavvicinate negli
anni. È anche grazie a Tiziana, che lo ha voluto
fortissimamente, se oggi ho portato a compimento la mia promessa.
Il quadro è un olio su tela di cm. 150 x 200, dal
titolo “Orizzonte” e rappresenta una donna-angelo seduta su una spiaggia che guarda verso
l’orizzonte del mare. È stato presentato a Porto
San Giorgio (Fermo) in occasione dei campionati mondiali di barca a vela (2012). L’opera è
stata affissa nel corridoio dell’emiciclo del terzo
piano dell’ospedale Parini. Io ricordo che era la
fine degli anni ’70, imperversava la Febbre del
Sabato Sera, e in quella scuola media c’ero anch’io. Poi Daniela l’ho persa di vista, come succede spesso nella vita. La ritrovo ora che lei non
c’è più e quando passerò al terzo piano del Parini un pensiero le sarà rivolto. Grazie Alessandra,
grazie Tiziana. Ciao Daniela…..
Adriano Gorraz
Direzione Medica di Presidio
7
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
Prendersi cura di sé per prendersi cura degli altri
di Anita Mombelloni (Direttore SSD Prevenzione e Protezione) e Elena Filetti (Assistente sanitaria SSD Prevenzione e Protezione)
S
embra uno slogan pubblicitario, ma è ben
lontano da questa intenzione.
Quando ogni essere umano, indipendentemente dall’ambito lavorativo in cui opera, si
prende cura del proprio corpo, della salute, instaura relazioni sane e soddisfacenti, si ritaglia
dei piccoli spazi giornalieri, di pochi minuti che
possiamo anche definire di “sano egoismo”, allora si può pensare concretamente che la triade “mente, corpo e biochimica” possa tradursi
in un benessere personale e collettivo.
Quando” IO STO BENE”, anche coloro che mi
circondano ricevono di riflesso una forma di
ben-essere e visto che ogni giorno siamo chiamati ad assistere persone bisognose e in difficoltà, il nostro equilibrio gioverà sicuramente
al paziente e/o al familiare.
In un contesto aziendale così vasto e spesso
complesso dove i concetti ‘tempo e velocità’
sono diventati l’unico mantra, si è pensato di
offrire agli operatori dediti all’assistenza l’op-
portunità di prendersi cura della propria schiena (da qualche parte bisogna pur partire….)
che è, e rimarrà, fino all’ultimo respiro la colonna portante della nostra vita.
La Back School, ovvero Scuola della schiena,
ha l’obiettivo primario di accompagnare l’operatore a comprendere meglio e in modo più
approfondito, quali sono le dinamiche anatomo-fisiologiche del rachide in toto. Acquisire la
capacità di usare bene la respirazione, eseguire
correttamente gli esercizi fisici sotto la guida
del fisioterapista, imparare a rilassare il corpo o
alcuni distretti corporei sollecitati e contratti, è
il fine che ci poniamo.
La mission che si è proposta il SPP insieme ai
FT è quella di poter aiutare gli operatori ad
avere, per quanto possibile, una migliore qualità di vita lavorativa e privata, e tutti coloro che
avranno la pazienza e costanza di eseguire gli
esercizi appresi, siamo sicuri che ne trarranno
gran beneficio.
Questo progetto sarà svolto solo nel corso del
prossimo anno e le adesioni raccolte sono state davvero numerose: 340 operatori, che verranno inseriti nelle varie edizioni, a partire dal
mese di gennaio 2014 fino al 30 giugno.
L’evento sarà accreditato, la partecipazione
obbligatoria e l’impegno complessivo sarà di 4
ore suddivise in quattro settimane consecutive, sempre con il medesimo FT che seguirà il
proprio gruppo durante tutto il percorso.
PORRE ATTENZIONE ALLA PERSONA ASSISTITA:
NON SOLO ACCOGLIENZA MA ANCHE DIMISSIONE
L’ESPERIENZA DEGLI STUDENTI DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA
a cura dei tutor clinici Manuela Nuvolari (Medicina Interna 2)
e Patrizia Lalli (Medicina Interna 1-3)
D
urante i mesi di ottobre e novembre 2013, quattro studenti del 3° anno del Corso di Laurea
in Infermieristica di Aosta hanno
svolto il tirocinio presso le SS.CC.
di Medicina Interna 1-3 e Medicina
Interna 2. Il Tirocinio rappresenta
da sempre il contesto clinico in cui
lo studente può gradualmente acquisire competenze non solo cognitive, tecniche e relazionali, ma
anche competenze organizzative,
soprattutto al 3° anno.
In tal senso, i Tutors clinici hanno
individuato una tematica rilevante
in area medica sia dal punto di vista
prettamente organizzativo sia dal
punto di vista della qualità dell’assistenza infermieristica: il percorso
di dimissione e il ruolo dell’infermiere nella presa in carico della
persona dimessa.
Questo argomento è stato, pertanto, sottoposto all’attenzione degli
studenti infermieri attraverso un
lavoro di approfondimento costituito da:
1)ricerca bibliografica sul tema della dimissione e della dimissione
protetta;
2)analisi dei processi e dei percorsi
di dimissione ospedaliera;
3)descrizione del ruolo dell’Infermiere nel percorso di dimissione.
Perché la scelta di questa tematica?
La dimissione del paziente (dall’o-
spedale al territorio, a domicilio o
in altre strutture, ma anche il passaggio da un reparto all’altro) è un
momento critico nel percorso di
qualunque paziente perché si modificano i regimi di cura, cambiano
i contesti e gli operatori sanitari,
l’intensità e la tipologia di intervento. La preparazione alla dimissione è responsabilità del Medico
e dell’Infermiere, che devono dare
al paziente e a chi lo assiste le informazioni necessarie per assumere le
terapie, riconoscere le complicanze, affrontare (o evitare) i principali
problemi.
Pertanto per garantire una dimissione sicura, evitare problemi che
potrebbero portare a un nuovo
ricovero e, al tempo stesso, assicurare la continuità degli interventi
assistenziali, è necessario:
- preparare il paziente alla dimissione;
-attivare piani assistenziali e percorsi integrati;
- coinvolgere e valorizzare il ruolo
della famiglia e delle risorse informali.
Il lavoro svolto dagli studenti è stato suddiviso in 3 parti:
- La dimissione protetta
-La dimissione della persona che
necessita a domicilio di ausili/
presidi
-Il follow-up degli assistiti dopo
la dimissione ospedaliera: qua-
le ruolo infermieristico nell’ambulatorio infermieristico di Medicina.
Successivamente all’elaborazione, i contenuti sono stati condivisi con l’équipe infermieristica,
con i Coordinatori infermieristici
delle SS.CC. e con gli studenti infermieri del 2° anno, che avrebbero iniziato il tirocinio presso le due
strutture compelsse
Le studentesse coinvolte hanno
affermato: “Questa esperienza ci ha
permesso di avere un ruolo attivo e
partecipativo su una tematica sempre più rilevante e sulla quale non
avevamo ancora avuto occasione di
effettuare approfondimenti durante
il nostro percorso formativo. Siamo
state molto soddisfatte del lavoro
svolto e speriamo che questo possa
essere un incentivo per operare nel
migliore dei modi non solo nel momento del ricovero, ma anche all’atto
della dimissione.”
Al termine di questo approfondimento, gli studenti hanno realizzato del materiale informativo,
rappresentato da schede tecniche
che dettagliano il percorso per la
richiesta di ausili e presidi a domicilio. Il materiale è stato messo a disposizione del personale delle S.C.
di Medicina interna.
Questo lavoro ha permesso anche
agli Infermieri di riflettere sulla responsabilità infermieristica nella
gestione del processo di dimissione, un iter lungo e delicato che va
eseguito con estrema accuratezza
e precisione sin dal primo giorno di
ricovero.
Un sentito ringraziamento all’équipe
infermieristica delle S.C. Medicina
Interna e alle studentesse del 3°
anno - Corso di Laurea in Infermieristica di Aosta.
8
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
DIARIO DI BORDO A cura della SC Comunicazione
Inaugurazioni, convegni, conferenze stampa
1-7 ottobre – Aosta, Cittadella dei
Giovani e Piazza Chanoux
SETTIMANA MONDIALE
DELL’ALLATTAMENTO MATERNO
(SAM 2013)
In occasione della SAM 2013 l’associazione Pronto Mamy, in collaborazione con il Dipartimento
materno-infantile e la SC Comunicazione, ha
promosso una mostra fotografica alla Cittadella
dei Giovani intitolata “Naturalmente…Latte”. Le
foto ritraggono 50 mamme che allattano all’aria
aperta. La mostra è ora esposta nell’atrio del presidio di Beauregard.
Il 6 ottobre, ad Aosta, nella centralissima piazza Chanoux, è stato organizzato un Flash Mob,
dove tutte le mamme sono state invitate ad allattare in gruppo.
Le iniziative sono state precedute da una conferenza stampa avvenuta il 25 settembre.
19 ottobre – Aosta, ospedale Parini
H-OPEN DAY – GIORNATA
MONDIALE CONTRO
L’OSTEOPOROSI
L’Ambulatorio delle malattie metaboliche
dell’osso della SC Medicina Interna e la SC Medicina Nucleare hanno aderito all’iniziativa promossa da O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale della
salute della Donna. Nella mattinata del 19 ottobre sono stati effettuati test sul rischio osteoporosi e MOC Tutte le prestazioni sono state offerte
gratuitamente.
22 novembre – Aosta,
Spazio 4K di Rue Malherbes
INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA
EVENTO “LA MEDUSA, IL VENTO, E
IL FIORE. ALCOLISMO E DINTORNI
IN DIECI ANNI DI ARTE TERAPIA”.
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il SerD
(Servizio per le Dipendenze – settore Alcologia)
e il Collettivo 4K Progetti per l’Immagine Contemporanea. L’esposizione, che si è chiusa l’8
dicembre, ha presentato il risultato di una serie
di attività destinate alla terapia di gruppo, che
hanno coinvolto soggetti alcolisti attorno al
concetto di arte terapia.
11 novembre
Aosta, Cittadella dei Giovani
CONVEGNO DELLA RETE NISAN
«I COSTI STANDARD DEI RICOVERI
ANNO 2011»
(vedere articolo dedicato)
16 novembre
Torino, Centro congressi
Ospedale Molinette
RETE ONCOLOGICA PIEMONTE e
VALLE D’AOSTA – PRESENTAZIONE
DELLA BUSSOLA DEI VALORI
Nel corso dell’affollatissimo convegno (oltre 450
persone presenti) si è fatto il punto della situazione sulla rete Oncologica delle due Regioni, sul
suo futuro e sono stati illustrati i contenuti della
Bussola dei Valori, frutto di una lunga serie di focus group, di studi e di confronti. All’evento erano presenti Gianmauro Numico, Direttore della
SC Oncologia, che ha presieduto una sessione e
l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson,
ospite di una tavola rotonda.
7 dicembre – Aosta, Piazza Chanoux
GIORNATA NAZIONALE
DELLA SALUTE MENTALE
Preceduta da una conferenza stampa, presenti Antonio Colotto, direttore del DSM e Milvia
Norbiato, curatrice delle iniziative, all’interno
della quale sono stati illustrati i progetti attuati
dalla SC Psichiatria, il 7 ottobre si è svolta in piazza Chanoux la Giornata Nazionale della Salute
Mentale. Per l’occasione numerosi rappresentanti delle istituzioni, del privato sociale e specialisti del settore, si sono alternati ai microfoni
9
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
è INIZIATO IL CORSO DI QUALIFICAZIONE
PER OPERATORE TECNICO ADDETTO
AD ATTIVITà DI SOCCORSO
E TRASPORTO INFERMI
EDIZIONE 2013/2014
di Alfredo Diano e Eleonora Balvis – CLI – SC SOFAR
dell’emittente radiofonica Radio Proposta in
Blu, per una lunga diretta sul “camper regia
mobile”.
10 dicembre – Palazzo Regionale
CONFERENZA DEL PROFessor
IVAN CAVICCHI
La conferenza, promossa e organizzata
dall’Assessorato alla Sanità, Salute e Politiche sociali ha avuto per tema: “Il paziente
tra operatori sanitari e istituzioni – Verso
un nuovo modello di sanità pubblica”.
L’Assessore Antonio Fosson ha introdotto e presentato Ivan Cavicchi, docente di
Sociologia delle Organizzazioni sanitarie e
Filosofia della Medicina presso l’Università
Tor Vergata di Roma. Il suo ultimo libro si
intitola “Il riformista che non c’è”.
Conferenza
del Prof. IVAN CAVICCHI
su
l tema:
IL PA Z IE
TRA OPE NTE
R ATO R I S
A N ITA R I
E IS T IT U
Z IO N I
Vers
o un nuov
o
di sanità modello
pubblica
ore 21.00
martedì
10 dicembre
2013
ce
Introdu FOSSON
IO
ANTON
Assessore
alla Sanità,
Salute
e Politiche
sociali
AOSTA
Salone Manifestazioni
Palazzo Regionale • Piazza Deffeyes,1
L’INIZIATIVA È APERTA A TUTTA
LA POPOLAZIONE
I
l settore strategico dell’emergenza sanitaria
richiede, per chi opera nel sistema, particolari capacità professionali, preparazione tecnica
e capacità relazionali: pertanto è indispensabile fornire agli operatori strumenti formativi
uniformi, orientati alla gestione dell’emergenza-urgenza e del trasporto sanitario programmato, nonché un adeguato training e re-training, documentato e verificabile. Per queste
ragioni, a decorrere dal 2 dicembre, è stato
avviato il “Corso di qualificazione per operatore tecnico addetto ad attività di soccorso e
trasporto infermi”, edizione 2013/2014, in ottemperanza alle disposizioni contenute
nella deliberazione della Giunta Regionale n. 1084 del 21 giugno 2013, per un
massimo di 25 posti di cui 8 riservati ai
dipendenti di ruolo della nostra Azienda. Con deliberazione del Direttore Generale n. 966 del 12 agosto 2013, l’organizzazione e la gestione del corso è
stata affidata alla S.C. SOFAR. – Corso di
Laurea in Infermieristica, affidandone la
responsabilità allo scrivente e il tutoring
a Roberta Oriani.
Il corso si svolge in stretta collaborazione con il Direttore del Dipartimento di
Emergenza ed Accettazione, Massimo Pesenti
Campagnoni, con la RPD Cristina Pivot e con
il Coordinatore Infermieristico CUS 118 Romina Campagnol. La partecipazione al corso è a
titolo gratuito e agli aspiranti candidati sono
stati richiesti, come requisiti, il diploma di istruzione secondaria di primo grado, il possesso
della patente di guida di categoria B e un’età
anagrafica non superiore ai 35 anni alla data di
presentazione della domanda di partecipazione al corso.
Gli aspiranti candidati hanno dovuto sostenere una selezione basata su una prima prova
pratica volta a verificare le capacità di guida
di un mezzo di soccorso, una seconda prova
consistente nella simulazione di un soccorso/
trasporto di un infortunato e una terza prova finale
consistente
nella
simulazione di un
test
attitudinale.
Queste le caratteristiche dei 25 allievi
che
partecipano
effettivamente al
corso: 23 maschi e
2 femmine, 22 persone già occupate
e 3 attualmente disoccupate; 7 con li-
cenza media, 3 in possesso di laurea e 15 con il
diploma di scuola media superiore. L’età media
è di 28 anni.
Il corso si svolge principalmente presso le aule
di formazione di via Saint-Martin de Corléans,
(ex maternità) e prevede un programma di
insegnamento di lezioni teorico-pratiche incentrate sulla conoscenza dei vari aspetti che
costituiscono il sistema di emergenza sanitaria,
oltre alla simulazione delle reali condizioni in
cui l’operatore dovrà operare e l’apprendimento di abilità specifiche; il tutto ricompreso
in un impegno orario complessivo di 200 ore,
assegnate a docenti (infermieri, operatori tecnici, medici) scelti di norma tra i dipendenti del
Servizio Sanitario Regionale già impegnati nel
Sistema dell’Emergenza-Urgenza sanitaria.
Nella parte pratica verrà effettuato un affiancamento sui mezzi di soccorso e simulazioni di
scenari sanitari di tipo traumatico e medico e
di conseguenza alcune lezioni si svolgeranno
presso l’aeroporto di Aosta e presso la Caserma
dei Vigili del Fuoco. Al termine del corso tutti
i 25 allievi, salvo coloro che avranno eventualmente superato il 10% di assenze sulle ore di
insegnamento teorico-pratiche, fermo restando il riconoscimento aziendale di crediti formativi, dovranno sostenere un esame finale
consistente in una prova scritta e una prova
orale su tutte le materie di insegnamento e
una prova pratica. A coloro che superano l’esame finale verrà rilasciato l’attestato di qualificazione per “operatore tecnico addetto ad attività
di soccorso e trasporto infermi”, passando così
dalla funzione di autista di ambulanza con unica attività di guida del mezzo di soccorso alla
funzione di autista di ambulanza-soccorritore
che, oltre alla guida del mezzo di soccorso sanitario, deve collaborare alla messa in sicurezza
del luogo dell’evento e alle fasi del soccorso sanitario. L’attestato può essere speso in ambito
pubblico e privato. Il corso si concluderà presumibilmente verso la fine del mese di marzo
2014.
10
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
CONSULTORI A CONFRONTO
LA PAROLA AGLI OPERATORI (2)
a cura di Silvio Giono- Calvetto – Direttore Distretti 1 – 2
CONSULTORIO DI ST PIERRE
CONSULTORIO DI GIGNOD
CONSULTORIO DI NUS
DISTRETTO 1
DISTRETTO 2
DISTRETTO 2
Nome
Antonella Paroli
Doriana Duclos
Elena Mattai Del Moro
Professione
infermiera
assistente amministrativa
fisioterapista
A che ora comincia a
lavorare?
alle 7.00
alle 7.30
alle 8.00
A che ora finisce?
alle 17.30-18.00
alle 13.30
alle 15.00 circa
Lavora anche in altre sedi
del Distretto?
sì, può capitare di coprire dei
turni in microcomunità
no
No, lavoro solo nella sede di
Nus
ho iniziato a lavorare qui
a Saint-Pierre appena
diplomata, quindi non è stata
una vera e propria scelta.
inoltre abito a Saint-Pierre
quindi è stata anche una
comodità
per fare una nuova
esperienza
ho scelto di lavorare sul
territorio, dopo 10 anni di
ospedale, per completare la
mia esperienza professionale
Indichi l’aspetto più
interessante del suo
lavoro
l’aspetto più interessante
è il contatto con l’utente,
soprattutto quello domiciliare
essere a contatto con le
persone e poterle aiutare
Perché le piace il lavoro
presso questa sede?
mi piace lavorare in
consultorio e sul territorio
perché mi da la possibilità
di avere un contatto più
personale e vicino con
l’utente e perché ho più
libertà e indipendenza nel
gestire le situazioni sanitarie
è una realtà più familiare che
rende un ambiente sereno
dove si crea con il paziente
un rapporto più diretto e
umano tutto; ciò porta ad
ottenere ottimi risultati
lavorativi e soprattutto una
buona collaborazione con i
colleghi
Perché ha scelto di
lavorare sul territorio?:
l’aspetto più interessante è
quello di avere la possibilità
di seguire per periodi di
tempo più lunghi i pazienti e
quindi avere l’opportunità di
vedere da vicino l’importanza
del trattamento riabilitativo,
in famiglia e nel quotidiano
c’è un’ottima collaborazione
con i colleghi e inoltre è
possibile conciliare il lavoro
con la gestione familiare
11
L’a
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
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Le o
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L’importanza delle piccole cose
Eccomi nuovamente con Voi, devo dirvi che
non vedevo l’ora!
In questo periodo il mio umano, mi ha portato alla introspezione e alle valutazioni profonde ed intimistiche. Mi ha letto un libro
molto bello di Romano Battaglia, “Cielo Chiaro”, che mi
ha davvero commosso. Ogni
giorno spero di partire con
lui per andare a Cielo Chiaro:
credo che lo desideri anche
lui, ma con tanti impegni ci
accontentiamo di leggere e
guardare la TV e di farci qualche sonnellino…. ma sono
sicura che un giorno prenderà
in mano il guinzaglio e allora
ci incammineremo…..
Poi mi parla molto dell’importanza delle piccole cose e del
calore di certi ricordi legati all’infanzia.
Molte volte non sono i grandi gesti che fanno il mondo, ma le piccole cose, tipo un sorriso, un gesto di comprensione, un’attenzione. Chi ha la sensibilità del piccolo gesto, in
genere è esente dall’invidia, dalla cattiveria,
dalla maldicenza, dall’egoismo sfrenato.
Anzi, chi ha la sensibilità del
piccolo gesto sa vedere anche
le esigenze dell’altro senza il
paraocchi dell’egoismo.
E cosa dire dei ricordi dell’infanzia, dei negozi dove andavamo a fare la spesa con la nostra nonna e la nostra mamma,
delle marche dei prodotti che
usavamo allora, del Carosello e
poi a nanna, e del calore che ci
danno.
Ma se davvero in tutti noi risiedono, da qualche parte, queste
cose, perché non lasciarci cullare ogni tanto? Forse così facendo, nella semplicità più disarmante, potremmo diffondere
un clima migliore nelle organizzazioni e nella
nostra vita.
In fondo si tratta di guardare il mondo con
gli occhi del cuore.
Auguri! La vostra Poldina
L’aforisma di oggi
a cura di Pierluigi Berti
“Io prendo delle decisioni. Forse non sono perfette,
ma è meglio prendere decisioni imperfette che essere
alla continua ricerca di decisioni perfette
che non si troveranno mai”
(Charles De Gaulle)
T
utti noi siamo chiamati ogni giorno a prendere innumerevoli decisioni: la maggior
parte sono per lo più neutre, irrilevanti o indifferenti, come quelle che riguardano gli aspetti
ordinari della nostra vita. Altre decisioni che
prendiamo nella nostra attività professionale,
e che compiamo, ricordiamolo, per conto dei
nostri pazienti (e questo vale non solo per i sanitari, ma per tutti i ruoli e le professioni dell’azienda), sono, o dovrebbero essere, non banali né scontate. A volte queste scelte, specie
quando comportano conseguenze non facili
da accettare o da sostenere, pesano molto an-
che su di noi, se cerchiamo di accompagnare al meglio la persona bisognosa di
cure nel suo percorso. Allora in che modo
decidiamo, a quale modello ci riferiamo?
Nel mondo ideale sappiamo che dovremmo sempre decidere nell’interesse reale dei
pazienti, ma a ben guardare ci accorgiamo
che non sempre avviene così. A volte “decidiamo” di affidarci a qualcun altro che
decide per noi (anche questa è una decisione); oppure, decidiamo di non decidere,
rimandando il problema o scaricandolo su
qualcun altro (il turno di lavoro prima o poi
finisce…); talora, invece, siamo portati a far
prevalere il nostro interesse, o per tutelarci (…la medicina difensiva…) o per trarne
qualche vantaggio
economico, di posizione o di carriera per noi
o per il nostro gruppo.
Ogni decisione che
prendiamo (o che non
prendiamo) dice molto su chi siamo, cosa
vogliamo, come ci poniamo all’interno della
nostra organizzazione,
e soprattutto su quale
sia la nostra capacità
di assumerci le re-
sponsabilità che ci spettano. Ogni decisione
ha quindi, sempre, delle conseguenze. Il livello complessivo del servizio che rendiamo
ai nostri pazienti e la sostenibilità economica
del sistema dipende dalla sommatoria delle
nostre innumerevoli decisioni quotidiane.
Pensiamoci bene, anche perché quello che
proprio non possiamo permetterci di fare,
in questi tempi travagliati, è di non decidere: perché anche questa è una decisione e
quasi sempre comporta che qualcun altro
deciderà al nostro posto. Per questo, oggi
concludo con un altro aforisma: “Ciò che non
è assolutamente possibile è non scegliere”
(Jean-Paul Sartre).
12
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
ALLA SCOPERTA DEI FOSSILI DEL “PARINI”
Un classe della scuola dell’infanzia “Sant’Orso” ha effettuato una visita guidata
T
ranquilli, non stiamo parlando di qualche
nostro collega attempato e prossimo alla
pensione. Qui si tratta di fossili preistorici veri
e propri, per la precisione di “ammoniti”. Ce
ne parla Stefania Aimonetto, Dirigente Fisico
presso la SC Fisica sanitaria e grande appassionata di Paleontologia. E lei che, approfittando
del fatto che uno dei suoi figli frequenta la
scuola elementare “Sant’Orso”, ha promosso,
insieme ai docenti, la visita di studio sulle scale
del nostro ospedale.
“Con il nome generico ‘ammoniti’, vengono
chiamati tutti quei fossili appartenenti all’ordine ‘Ammonoidea’, un ordine della classe Cephalopoda, vissuto dal tardo Siluriano sino all
fine del Cretaceo. Durante questo arco di (soli)
340 milioni di anni le ammoniti subirono vari
processi di adattamento che permisero loro di
collocarsi nelle numerose nicchie ecologiche
presenti nell’ambiente marino, differenziandosi tra loro per la forma della conchiglia. Le
dimensioni variano notevolmente, da pochi
centimetro di diametro fino a quasi due metri. Le ammoniti erano molluschi invertebrati
imparentati con i calamari, i polpi e i nautili,
e come i nautili possedevano una conchiglia
esterna che le proteggeva dai predatori. La
conchiglia era suddivisa in camere piene di
gas e liquido, che fungevano da organo idro-
che due insegnanti, Antonio Corraine e Rachele Savin. Li abbiamo seguiti anche noi in questo percorso esplorarivo e ho colto veramente
tanto entusiasmo e interesse nei bambini.
Una analoga visita era già avvenuta nel 2011,
sempre per iniziativa di Stefania Aimonetto.
Del fatto ne ha anche parlato il quotidiano
LA STAMPA il 5 dicembre, con un bell’articolo pubblicato tra le pagine dell’informazione
locale. Come dissero i bambini in occasione
della loro prima visita di qualche anno fa “se
le persone che hanno costruito l’ospedale
non avessero preso quelle pietre lì, da quella
montagna lì, noi oggi non avremmo potuto
vedere queste meraviglie”.
Abbiamo scattato qualche foto di rito (qui
pubblicate) e salutato i bambini , dando loro
appuntamento ad una prossima visita di studio. Un ringraziamento particolare va a Stefania Aimonetto che ci ha rivelato questo
“segreto”, sicuramente sconosciuto alla pressoché totalità di noi. Non ci resta che risalire
le scale guardando i gradini con attenzione,
consci di avere calpestato per anni (e continueremo a farlo, naturalmente) queste meraviglie, senza saperlo.
Giorgio Galli
per la bellezza, la varietà e la rarità. Da più di
200 anni le ammoniti vengono collezionate in
tutto il mondo sia da scienziati che da persone
comuni. Non è ancora stata ritrovata un’ammonite conservatasi insieme alle parti molli
del suo corpo. L’unico modo per ricostruire
un’immagine di questi animali è dunque quello di studiare i loro ‘parenti’ viventi: per l’appunto seppie, polpi e nautili”.
Apprese queste semplici e basilari nozioni,
spostiamoci sulle scale del “Parini”, a partire
dal piano terra, iniziando dalla scala laLA FAMIGLIA DI BRUNO CHATEL
terale (nel corridoio a
HA
DONATO UN DEFRIBILLATORE
sinistra, superata l’eAL
POLIAMBULATORIO
DI MORGEX
dicola). E qui è cominciata l’osservazione da
parte dei nostri piccogenitori del dott. Bruno
li studiosi. La classe
Chatel hanno espresso
3° del “Sant’Orso” nel
la volontà di donare un
pomeriggio del 26
defibrillatore semiautonovembre, ha seguimatico al poliambulatoto passo dopo passo
rio di Morgex in memoria
Stefania Aimonetto,
del figlio Bruno, prematuscoprendo insieme a
ramente scomparso alculei le meraviglie del
ni anni fa. In accordo con
passato. Con loro anla Direzione aziendale, è
stato scelto il modello già
in uso in altre sedi aziendali, il Powerheart G5, tarato secondo le nuove linee guida dell’AHA
e ERC 2010, e completo di sacca da trasporto e tutti gli accessori per
l’uso. Sarà posizionato nell’atrio del Poliambulatorio, in un luogo facilmente accessibile e potrà essere usato da tutto il personale sanitario formato: attualmente tutti gli infermieri, ostetriche e fisioterapisti,
oltre ai medici, che lavorano nel presidio di Morgex. Questo permetterà di avere uno strumento di emergenza in caso di arresto cardiaco
improvviso anche nel caso in cui l’ambulanza del 118 dovesse già
essere impegnata in un soccorso.
I
statico, consentendo all’animale di spostarsi in
senso verticale nell’acqua. I geologi si servono delle ammoniti per comprendere la Terra,
i paleontologi per interpretare e datare il passato, i matematici per analizzare la perfetta
struttura, mentre i collezionisti le apprezzano
La Direzione aziendale e tutti gli operatori ringraziano sentitamente
la famiglia di Bruno per questo ennesimo gesto di solidarietà e amicizia nei confronti delle nostre strutture sanitarie.
13
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
L’INFORMAZIONE SINDACALE
di Adelaide Lalla Paolone - SC SOFAR / Ufficio relazioni sindacali ([email protected])
Ultimi Accordi e Regolamenti consultabili sul sito Internet dell’Azienda USL
e sulla rete intranet Andromeda
di Adelaide Lalla Paolone – Ufficio Relazioni sindacali – SC SOFAR
AREA DEL COMPARTO
MODIFICAZIONE DI ALCUNE DISPOSIZIONI
DELL’ACCORDO SUL TEMPO PARZIALE.
L’accordo sindacale sul tempo parziale è stato
integrato in alcune sue parti. Nello specifico,
è stata inserito un ulteriore requisito
al fine di richiedere il part-time:
“ultimi cinque anni di servizio prima della maturazione del requisito pensionistico” con pesatura
pari a 1,5 punti. È stato
inoltre eliminato, nell’allegato all’accordo relativo
ai requisiti, il riferimento,
in caso di parità di punteg-
gio, all’anzianità maturata nella “lista di
attesa”.
Ulteriore capoverso è stato inserito per
garantire la massima pubblicizzazione
del bando sul tempo parziale, attraverso pubblicazione dello
stesso sia sulla Intranet che sul sito internet aziendale
con almeno 30
giorni di preavviso dalla data
di scadenza per
la presentazione
della domanda.
ACCORDO SULLA DESTINAZIONE
DEI RESIDUI ECONOMICI ANNO 2012
DI PERTINENZA DEL PERSONALE
DEL COMPARTO
Nella busta paga del mese di ottobre u.s.
sono stati erogati, al personale dipendente del comparto, i residui dei fondi – fondo
risultato, fondo fasce, fondo straordinari,
fondo particolare disagio - relativi all’anno
2012 e agli anni precedenti. L’ammontare
complessivo dei residui, quantificato in euro
409.307,08, è stato corrisposto ai dipendenti, in servizio nell’anno 2012, in relazione al
raggiungimento degli obiettivi di budget
2012.
GLI INCARICATI PER IL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI:
QUALI COMPITI DEBBONO SVOLGERE?
di Cristiana Charrère – Direttore SSD Attività Informative Risorse Umane
P
ur non vigendo più l’obbligo di
aggiornare il Documento Programmatico per la Sicurezze (DPS)
entro il 31 marzo di ogni anno, rimangono invariati gli altri adempimenti previsti dal D.lgs. 196/2003
“Codice in materia di protezione
dei dati personali”.
Vorrei qui ricordare un adempimento che riguarda tutti i dipendenti in quando “trattanti” i dati
personali e sensibili soggetti a
questa norma: la designazione degli incaricati e dei responsabili del
trattamento dei dati.
In particolare per i non addetti ai
lavori ricordo che, ai sensi del decreto sopracitato, il Responsabile
del trattamento dei dati è la persona fisica, giuridica, la pubblica
amministrazione e qualsiasi altro
ente, associazione od organismo
preposti dal titolare al trattamento
dei dati personali, mentre l’incaricato è la persona fisica autorizzata
a compiere operazioni di trattamento dal titolare o dal responsabile. Nelle aziende sanitarie il
titolare dei dati è il Direttore Generale che può designare eventuali responsabili. In questa azienda sono stati individuati quali
responsabili del trattamento dei
dati i direttori di struttura complessa e semplice. Tra i loro compiti vi è quello di individuare tutti i
trattamenti in carico alla struttura
e di designarne gli incaricati. Per
nominare gli incaricati è stata
predisposta una apposita lettera
di incarico, disponibile e scaricabile da Andromeda. Le lettere,
controfirmate dal
personale incaricato, devono essere
conservate dal responsabile.
Le lettere di incarico
predisposte sono
generiche e non
individuano i trattamenti di cui il personale è stato incaricato, pertanto
per determinare gli stessi l’Azienda, nel periodo in cui era necessario aggiornare annualmente il
DPS, ha adottato un applicativo
che gestisce tutte le informazione
coinvolte nel processo. Tramite
questo applicativo ogni struttura gestisce in autonomia i propri
trattamenti e le associazioni trattamento-personale dedicato. Le
associazioni possono dipendere
dal ruolo aziendale o essere create ad hoc per il singolo dipendente. È importante tenere aggiornate
queste informazioni per adempiere a quanto previsto dalla norma,
anche perché rientrano spesso tra
la documentazione da produrre
durante l’accreditamento delle
strutture.
Sul sistema sono previsti aggiornamenti automatici quali i trasferimenti di personale, le assunzioni e le dimissioni, conseguenti a
modifiche alla pianta organica. Gli
aggiornamenti sono
giornalieri: è compito
delle strutture verificare che, a seguito di
assunzioni/spostamenti/dimissioni, le
modifiche vengano
recepite ed i trattamenti correttamente
associati.
Attenzione: il sistema non gestisce
il dati relativi al personale non presente in pianta organica. In questi
casi è necessario comunque incaricare il personale tramite lettera
di incarico controfirmata ed indicare i trattamenti di competenza
su supporti alternativi (file excel.,
word). Quindi tutto il personale
operante in Azienda che tratta
dati deve essere formalmente incaricato; i dati che gestisce devono corrispondere ai trattamenti
cui è stato incaricato e deve conoscere le regole cui si deve attenere in questo ambito. Ricordo
che il documento contenente le
“ISTRUZIONI PER GLI INCARICATI
DEL TRATTAMENTO DEI DATI” è
disponibile su Andromeda nella
sezione: \Tecnico amministrativa\
PRIVACY\Legge Privacy - Dlgs 196
2003. Nella stessa sezione è presente l’elenco di tutti gli incaricati
e dei rispettivi trattamenti, suddivisi per struttura di appartenenza.
14
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
Mai acquistare caramelle dagli sconosciuti
di Carlo Bandirola – Direttore SC Igiene Alimenti di origine animale
S
u richiesta delle Forze dell’Ordine la SC Igiene Alimenti di origine animale dell’area veterinaria del Dipartimento di Prevenzione, è intervenuta per la verifica del contenuto di un furgone oggetto di controllo stradale. Sullo stesso
sono stati rinvenuti formaggi e salumi destinati
alla vendita sul territorio della Regione, presumibilmente tramite il sistema “porta a porta”. I
formaggi e i salumi erano privi di etichette e di
ogni forma di rintracciabilità. Si è provveduto al
sequestro della merce e all’invio alla distruzione
della stessa. L’assenza di etichette e di rintracciabilità, infatti, non consente di garantire la
salubrità e la sicurezza degli alimenti.
Invitiamo i consumatori a diffidare degli alimenti venduti porta a porta privi di etichette e
rintracciabilità, a tutela della loro salute. Inoltre
è bene sapere che in alcune Regioni italiane
sono in essere provvedimenti di Polizia Sanitaria volti a evitare che malattie degli animali, presenti in questi luoghi, si propaghino alle altre
Regioni italiane. A titolo di esempio possiamo
prendere il caso della Sardegna dove sono stati
rinvenuti casi di Peste Suina Africana. Si tratta di
una malattia virale, non contagiosa per l’uomo,
ma molto contagiosa per i suidi, che porta gravi
danni alla zootecnia e a tutta la filiera ad essa
collegata.
In questo caso la Regione Sardegna ha individuato due circuiti di produzione e commercializzazione dei salumi prodotti sul territorio
regionale. I salumi che riportano in etichetta il
marchio CE ovale (figura 1) sono privi di pericoli
per quanto attiene alla Peste Suina Africana e
per tanto liberamente commercializzabili sul
territorio nazionale e non. I salumi che riportano in etichetta un marchio rettangolare (figura
2) sono invece da destinare esclusivamente al
mercato locale sardo. Dal momento che i salumi rinvenuti non riportavano alcun marchio
sono stati distrutti.
È quindi bene non acquistare salumi privi di etichetta al fine di evitare il rischio di diffusione di
patologie infettive e tossinfettive sul territorio
regionale. Ciò provocherebbe gravi ripercussioni sulla salute degli animali e sui prodotti
da essi derivati della nostra salumeria, fino al
blocco della loro commercializzazione. Pensate
quale enorme danno economico e di immagine avrebbe potuto arrecare un blocco della
commercializzazione dei prodotti di salumeria
regionali se si fosse veicolato in Valle il virus della peste suina africana! Questa si chiama attività
di prevenzione.
Figura 1 - Marchio sull’etichetta
IT
dei salumi idonei alla commerXYXYXY
cializzazione fuori dalla Regione
CE
Sardegna
Figura 2 - Marchio sull’etichetta
dei salumi NON idonei alla commercializzazione fuori dalla Regione Sardegna
La qualità e la sicurezza degli alimenti di origine
animale dipendono, infatti, dagli sforzi di tutti i
veterinari della SC Igiene degli Alimenti di origine animale coinvolti nel costante e sistematico
controllo ufficiale della complessa catena produttiva, della lavorazione, del trasporto, della
preparazione, della conservazione e del consuIT
XYXYXY
CE
mo degli alimenti stessi.
Un aspetto importante della sicurezza alimentare è la “rintracciabilità” - definita dal Regolamento CE 178/2002 - come “la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di
un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata
o atta ad entrare a far parte di un alimento o di
un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione”. Un prodotto privo di etichetta non offre
alcuna garanzia igienico-sanitaria, perché non è
stato sottoposto a nessun controllo veterinario
e quindi può potenzialmente veicolare qualsiasi
pericolo sia per il consumatore che per gli animali che ne vengono a contatto.
Lo scopo è quindi quello di far sì che tutto ciò
che entra nella catena alimentare (mangimi,
animali vivi destinati al consumo umano, alimenti, ingredienti, additivi, etc.) conservi traccia
della propria storia, seguendone il percorso che
va dalle materie prime fino alla erogazione al
consumatore finale.
Per concludere: non acquistate alimenti privi di
etichetta da sconosciuti e, se del caso, avvertite
il Servizio Veterinario che si attiverà in merito.
SIAMO I LAUREATI IN INFERMIERISTICA
di Roberta Oriani con la collaborazione dei neolaureati infermieri
S
iamo laureati finalmente! Ad ottobre abbiamo discusso la nostra tesi. Che emozione!
Il cuore ci batteva a 1000 e quando ci siamo seduti in prima fila qualcuno di noi, forse, voleva
scappare. Certo che l’ambiente contribuiva ad
aumentare l’ansia: la sala era colma dei nostri
familiari che ci avevano seguiti con trepidazione per tre anni sostenendosi e incoraggiandoci, e davanti a noi vestiti con la toga i nostri relatori che si aspettavano da noi “ grandi cose”!
Noi siamo quelli della foto, i neo laureati, ormai
ex studenti infermieri che avete incontrato durante i tre anni di corso nelle aule dell’università, nei reparti, ad assistere con voi i malati. Ci
avete insegnato, ascoltato, guidato rimproverato e … ci avete fatto crescere.
Per molti di noi l’argomento delle tesi nasceva
proprio da un incontro, come per Carole durante il tirocinio in territorio, da un esperienza
personale come per Mikol, da interesse come
per Martina, Elodie, Andrea, Marie Claire, da
una “voglia” di “entrare lasciando le tracce” nel
mondo infermieristico come per Alessandra.
Per altri è stata la curiosità di esplorare scenari nuovi per l’infermiere (le carceri!) come per
Patrizia.
C’è chi è stato coraggioso come Olivier che ha
“osato” trattare un tema a cui ci si avvicina con
timidezza, imbarazzo: la sessualità nel paziente
con cancro alla prostata.
E poi Denise, Alessia, Federica, Luca che hanno
approfondito temi in cui si scoprono sempre
aspetti che sottovalutiamo. Inoltre abbiamo
anche imparato, grazie alle tesi di Francesco e
Rossella sulla gestione dei farmaci, che a volte
per ridurre gli errori basta indossare un “gilet
rosso” a significare che l’infermiere sta somministrando la terapia ed è meglio che non sia
interrotto affinché non compia errori.
Insomma una giornata, quella del 17 ottobre,
che rimarrà impressa SEMPRE nei nostri cuori.
Un grazie a tutti.
La sessione tesi si è svolta
nella sala Cogne della
Pépinière d’Entreprises,
ad Aosta, il 17 ottobre
La commissione era presieduta dal Presidente del Corso di Laurea in Infermieristica
(CLI) di Aosta, Prof. Paolo Benna. I docenti
del CLI presenti erano Annarita Bionaz, Alfredo Diano (coordinatore del CLI), Monica
Gazzola, Barbara Moro, Loredana Ronc,
Stefano Piccinno, Stefania Lasciandare e
Roberta Oriani. A loro si sono affiancati due
membri del Collegio IPASVI (Federazione
nazionale degli Infermieri), Luigi Barailler e
Ivo Gerbelle.
Di seguito i nomi dei 15 studenti che hanno sicusso la tesi di laurea.
Sessione mattutina: Luca Bertaglia, Olivier
Bertholin, Denise La Spina, Alessandra Mafrica, Patrizia Magro, Alessia Prinsi, Federica
Sinopoli, Mikol Tussidor.
Sessione pomeridiana: Carole Artaz, Martina Barbieri, Marie Claire Berthod, Elodie
Comoglio, Andrea Franco, Francesco Toma,
Rossella Vichi.
15
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
I MASTERCHEF DI CASA NOSTRA
LO GNOCCO FRITTO: MERENDA IN VAL TIDONE
di Roberta Oriani
S
e avete occasione di visitare le vallate piacentine, una delle
specialità da non perdere è lo gnocco fritto. Un piatto sfizioso per
una merenda allegra o una cena con amici. A Genepreto, nella Val
Tidone, lo fanno buonissimo accompagnato dalla coppa piacentina e
dal salume dei Chiaroni (“salam d’i ciaron “in dialetto piacentino). Le
origini dello gnocco fritto sono da ricercarsi nella tradizione culinaria
dei Longobardi che, a quanto pare, sembra abbiano tramandato questa
ricetta agli Emiliani durante la loro dominazione. Se volete provarlo
anche in Valle d’Aosta, gli ingredienti per 4 persone sono:
300 gr. di farina
150 gr. di latte
1/2 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaio d’olio d’oliva
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
strutto (oppure olio) per friggere
Preparazione:
Scaldate leggermente il latte e sciogliere 1/2 cubetto di lievito con
un cucchiaino di zucchero. Mescolate la farina con gli altri ingredienti (latte, lievito e zucchero) e lavorare per 10 minuti circa facendo un
impasto morbido e formando un “panettino”. Lasciate lievitare la pasta per 45 minuti (coperta con un panno). Tirate l’impasto a sfoglia
non troppo sottile (3 mm circa), ritagliarne dei quadrati o rombi di
circa 8 -10 cm di lato.
Friggete gli gnocchi in una padella con lo strutto o l’olio bollente
fino a quanto non si gonfiano e iniziano a prendere colore. Mettere gli
gnocchi fritti su un foglio di carta assorbente affinché perdano l’unto
e salateli. Serviteli ancora caldi accompagnandoli con un bel tagliere
di salumi misti, lardo e formaggio, con cui andrete a riempirli dopo
averli tagliati a metà. Per gli amanti del dolce si possono anche riempire con Nutella o marmellata.
La sanità valdostana su Radio Proposta in Blu
Dal 5 novembre è ripreso il ciclo di trasmissioni
“Star bene, l’esperto risponde”
Auguri di Buone Feste dalla redazione di NEWSL
è
ripreso martedì 5 novembre il ciclo di trasmissioni dal titolo “Star bene,
l’esperto risponde”, dedicato ai temi della sanità e della salute. Grazie alla
rinnovata collaborazione tra l’Azienda USL e l’emittente radiofonica Radio Proposta in Blu, esperti dell’Azienda Sanitaria valdostana si stanno alternando ai
microfoni per illustrare i servizi offerti, le novità in campo medico, le principali
patologie, le indicazioni per mantenere o attivare sani e corretti stili di vita.
Le trasmissioni, condotte dalla giornalista Paola Borgnino, vanno in onda in diretta a il martedì mattina, alle ore 09:35 (con
replica il mercoledì alle ore 17:35). Il ciclo si concluderà a fine
giugno 2014. È possibile ascoltare o riascoltare ogni singola
puntata (in formato mp3) sul sito web dell’Azienda USL www.
ausl.vda.it – Area Stampa – sezione Audio/Video
Direttore Responsabile
Hanno collaborato a
Giorgio GALLI
questo numero:
Segretaria di Redazione:
Lorenzo Ardissone
Eleonora Balvis
Carlo Bandirola
Pierluigi Berti
Paola Bocco
Cristiana Charrère
Alfredo Diano
Elena Filetti
Paola BOCCO
Grafica
Pier Francesco Grizi
Aosta - 0165/364161
Giorgio Galli
Silvio Giono Calvetto
Adriano Gorraz
Patrizia Lalli
Alfredo Mattioni
Anita Mombelloni
Roberto Novati
Manuela Nuvolari
Roberta Oriani
Adelaide Lalla Paolone
Poldina
16
trimestrale di informazione dell’unità sanitaria locale valle d’aosta
Natale insieme
2013
in Ospedale
OSPEDALE REGIONALE “UMBERTO PARINI”
GIOVEDÌ 19 DICEMBRE E VENERDÌ 20 DICEMBRE
dalle ore 10,00 Il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana,
incontrerà i degenti
VENERDÌ 20 DICEMBRE
ore 15,00 Intrattenimento musicale nei reparti di degenza
Saranno presenti i seguenti gruppi/musicisti: “Trouveur Valdotèn” •
Coro “Sant’Orso” • “Moccia e Reggiani” con il soprano Lucrezia
Raffaelli • Sergio Cremaschi
ore 16,00 (4° piano - Cappella) Santa Messa celebrata dal Vescovo
PRESIDIO DI BEAUREGARD
SABATO 21 DICEMBRE
ore 14,30 Concerto di Natale in Piastra
Saranno presenti i seguenti gruppi/musicisti: Coro “Les Enfants du Grand
Paradis” • “Echo de l’Envers” • “Musica Nostra” • “Tsin Aill” •
Coro “Monte Cervino”
ore 16,00 Intrattenimento musicale nei reparti di degenza
MARTEDÌ 24 DICEMBRE
dalle ore 10,00 Il Vescovo di Aosta, Mons. Franco Lovignana,
incontrerà i degenti
ore 16,30 Santa Messa celebrata dal Vescovo
SC PSICHIATRIA
Aosta - via Saint-Martin de Corléans 248
MERCOLEDÌ 18 DICEMBRE
ore 14,45 Concerto dei “Trouveur
Valdotèn”
GIOVEDÌ 19 DICEMBRE
ore 15,00 Il Vescovo di Aosta,
Mons. Franco Lovignana,
incontrerà i degenti e celebrerà
la Santa Messa con canti natalizi
SC Ser.D
Aosta - via Guido Rey 1
MARTEDÌ 17 DICEMBRE
ore 15,00 incontro
con gli utenti
del Servizio
Ser.D.
Alcologia
Scarica