LA CARIE
Il processo carioso o carie colpisce, distruggendoli , i tessuti duri del dente.
Consiste in una cavità che intacca inizialmente lo smalto (la parte più esterna del dente),
ed evolve sempre più in profondità con un processo progressivo che può portare alla
distruzione del dente e a problemi infiammatori anche molto gravi.
La carie è causata da acidi che provocano la demineralizzazione dei tessuti che
compongono il dente. Questi acidi sono in genere prodotti da batteri ad azione cariogena.
La carie dentale si sviluppa attraverso 4 gradi :
Il primo grado consiste nella demineralizzazione dello smalto, la parte più esterna e più
dura del dente.
In questa fase la carie è asintomatica poiché non provoca alcun dolore.
Nel secondo grado il processo di demineralizzazione raggiunge la dentina, che essendo
meno dura dello smalto consente alla carie di evolvere più velocemente estendendosi in
profondità.
In questa fase compaiono i dolori, indotti dal contatto con sostanze acide, dolci o fredde.
Il terzo grado consiste nell'invasione da parte dei batteri della polpa, i dolori diventano
violenti e il dente è quasi completamente distrutto.
Nel quarto grado, i batteri invadono i tessuti che circondano il dente (legamento, osso,
gengiva) provocando un ascesso, ovvero un'infezione acuta, con produzione di essudato
infiammatorio. I batteri possono anche entrare nel circolo sanguigno causando infezioni a
distanza.
E’ ovvio pertanto che la diagnosi precoce di una carie, rende la terapia più efficace e
la prognosi più favorevole.
Cause della carie
La carie non è causata da un'unico fattore, ma da ben 3 fattori che devono essere
presenti contemporaneamente:
un soggetto predisposto,
la presenza di batteri cariogeni
e il consumo di zuccheri semplici.
I fattori predisponenti la carie riguardano soprattutto le caratteristiche strutturali dei
denti.
La presenza di denti con solchi molto accentuati o di affollamento dentario causa il
ristagno di residui alimentari e della placca batterica, che sono i fattori scatenanti della
carie.
Alcune condizioni fisiologiche come la gravidanza e l'allattamento predispongono alla
carie a causa di modificazioni ormonali che alterano la qualità della saliva, rendendola più
viscosa, aumentando così l'adesività dei batteri al dente.
Gli zuccheri semplici sono molto importanti nell'insorgenza della carie, poiché
rappresentano il substrato energetico dei batteri, i quali li trasformano in acidi che
intaccano la superficie del dente dando inizio alla carie. (Tra gli alimenti più ricchi di
zuccheri semplici segnaliamo il miele, la frutta, lo zucchero, la marmellata e gli ortaggi)
I principali batteri responsabili della lesione cariosa sono lo Streptococco mutans
e il Lattobacillo,
il primo in particolare è in grado di formare la cosidetta placca batterica, poiché si lega alla
superficie dello smalto costruendo una rete di polisaccaridi alla quale aderiscono altri
microrganismi, tra cui il Lattobacillo, in grado di produrre gli acidi che erodono il dente, ma
che da solo non sarebbe in grado di aderirvi saldamente.
La prevenzione della carie
La carie si combatte con una buona igiene orale e con visite periodiche di controllo dal
dentista.
Lo scopo dell'igiene orale è l'allontanamento dal cavo orale delle sostanze responsabili
dell'insorgenza della carie: residui alimentari e placca batterica.
Consiste in un corretto lavaggio dei denti, l'uso del filo interdentale
(soprattutto nei casi di affollamento dentario), e in periodiche visite per effettuare la pulizia
dei denti, allo scopo di rimuovere il tartaro che si deposita sui denti e che lo spazzolino
non riesce ad eliminare.
La fluoroprofilassi, l'assunzione di pastiglie a base di fluoro, è importante nei bambini al
di sotto dei 12 anni, i quali devono ancora completare il processo di mineralizzazione dei
denti.
Per quanto riguarda l'alimentazione, non è importante tanto la presenza di zuccheri
semplici (che sono automaticamente limitati in una alimentazione corretta), quanto la loro
consistenza: risultano maggiormente dannosi gli alimenti molto viscosi come marmellata,
miele, caramelle o cioccolato, che aderiscono ai denti aumentando così la loro
permanenza nel cavo orale.
I soggetti predisposti dovrebbero evitare tali alimenti o lavarsi i denti immediatamente
dopo il loro consumo.
I soggetti predisposti possono trattare i propri denti con sostanze sigillanti e lacche a base
di fluoro o di clorexidina.
I sigillanti sono resine che si applicano sui denti sani con lo scopo di diminuire la
profondità dei solchi presenti su tali superfici, riducendo la superficie utile per lo sviluppo
della carie.
Il fluoro e la clorexidina sono delle sostanze usate già da tempo nei colluttori o nei
dentifrici contro la carie, anche se con risultati non soddisfacenti.
Negli ultimi anni sono state prodotte delle lacche, da applicare sulla superficie dei denti,
che consentono un rilascio graduale di piccole quantità di fluoro o di clorexidina nelle zone
a maggior rischio.