LA STORIA DI ISRAELE

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LA STORIA DI ISRAELE
PERIODIZZAZIONE
EPOCA DEI PATRIARCHI
2000-1700 a.C.
ABRAMO-ISACCO-GIACOBBE/ISRAELE-GIUSEPPE
La storia ebraica comincia 4.000 anni fa' con il patriarca Abramo, suo
figlio Isacco e suo nipote Giacobbe. Come descritto nel Libro della Genesi
Abramo fu chiamato a essere il fondatore di un nuovo popolo in una nuova
terra e il portatore di una nuova fede in un Dio Unico.
I patriarchi erano i capi di grandi famiglie seminomadi che vivevano nelle
regioni mediorientali alla ricerca di pascoli per le greggi.
SCHIAVITU' IN EGITTO
1700-1260 a.C.
Quando una carestia si diffuse in tutto il paese, Giacobbe, i suoi dodici
figli e le loro famiglie, invitati da Giuseppe, si stabilirono nella terra di
Goshen, a oriente del delta del Nilo, in Egitto. Alla fine i loro discendenti
furono ridotti in schiavitù e costretti al lavoro forzato.
ESODO E FORMAZIONE DELLA NAZIONE DI ISRAELE
1260-1225 a.C.
Dopo 400 anni di schiavitù, gli israeliti vennero condotti in libertà da
Mosè che fu prescelto da Dio per condurre il suo popolo fuori dall'Egitto,
di ritorno alla Terra di Israele (Eretz Israel) che era stata promessa ai
loro progenitori. Durante 40 anni di peregrinazioni nel deserto del Sinai,
gli israeliti ricevettero la Legge di Mosè, che comprendeva i Dieci
Comandamenti, e si amalgamarono in una nazione.
L'esodo dall'Egitto lasciò un'impronta indelebile nella memoria nazionale
del popolo ebraico e divenne un simbolo di libertà e indipendenza. Ogni
anno gli ebrei celebrano Pesach (Pasqua), Shavuot (Festa della Donazione
della Legge o Pentecoste) e Succot (Festa delle capanne), commemorando
gli avvenimenti di quei tempi.
PERIODO DELLE CONQUISTE E DEI GIUDICI
1225-1020 a.C.
Durante i due secoli seguenti, gli israeliti conquistarono la maggior parte
del paese e lasciarono la vita nomade per divenire agricoltori e artigiani; a
questo seguì una fase di consolidamento economico e sociale. Periodi di
pace relativa si alternavano a tempi di guerra durante i quali il popolo si
radunava intorno a capi noti come "giudici", che venivano scelti per le loro
abilità politiche e militari, come pure per la loro capacità di ispirare
fiducia; restavano in carica soltanto il tempo necessario
a soggiogare il nemico.
In seguito, la debolezza intrinseca di questa organizzazione tribale di
fronte a una minaccia dei filistei (un popolo originario dell'Asia minore
che aveva costruito piazzeforti sulla costa)
generò il desiderio di un capo che unificasse le tribù e trasformasse la
propria posizione in un'istituzione permanente, in cui l'autorità veniva
trasmessa ereditariamente.
LA MONARCHIA
1040-930 a.C.
Il primo re, Saul (1040-1004 a.C.) , costituì il ponte fra un'organizzazione
tribale e l'istituzione di una piena monarchia
sotto il suo successore, Davide.
Il re Davide (circa 1004 - 965 a.C.) fece di Israele una delle maggiori
potenze nella zona con spedizioni militari di successo,
fra le quali la disfatta definitiva dei filistei,
come pure creando una rete di alleanze con regni limitrofi.
Di conseguenza, la sua autorità era riconosciuta dai confini dell'Egitto e
dal Mar Rosso fino alle rive dell'Eufrate.
All'interno, creò una nuova amministrazione, fece di Gerusalemme la
capitale, unificò le dodici tribù di Israele in un regno unico e collocò
Gerusalemme e la monarchia al centro della vita nazionale del paese.
La tradizione biblica attribuisce a Davide molte qualità, fra cui una
disposizione alla poesia e alla musica, come risulta dal Libro dei Salmi,
che è attribuito a lui.
Il re Salomone (circa 965-930 a.C.),
che ereditò l'impero fondato dal padre Davide, dedicò la maggior parte
delle sue attività a rinforzare il regno. Con patti con i re vicini, corroborati
da matrimoni a scopi politici, assicurò la tranquillità all'interno del regno
e ne fece una delle grandi potenze dell'epoca.
Salomone estese il commercio estero e promosse il progresso economico
nel paese sviluppando grandi imprese come l'estrazione del rame e la
fusione dei metalli.
Fortificò città di importanza strategica ed economica e ne fondò di nuove.
A coronare le attività edilizie di Salomone vi furono il palazzo reale e il
Tempio a Gerusalemme, che divenne il centro della vita nazionale e
religiosa del popolo.
La Bibbia attribuisce a Salomone il Libro dei Proverbi e il Cantico dei
Cantici.
LA MONARCHIA DIVISA
930-586 a.C.
Il governo di Salomone fu avversato dallo scontento di una parte della
popolazione, che doveva pagare pesantemente per i suoi piani ambiziosi.
Contemporaneamente, il trattamento preferenziale accordato alla sua
tribù suscitò malcontento nelle altre, e l'antagonismo fra la monarchia e i
separatisti tribali aumentò considerevolmente. Con la morte di Salomone
la succesiva salita al trono del figlio Roboamo un'insurrezione aperta di
Geroboamo condusse alla separazione delle 10 tribù del Nord e alla
divisione del paese:
un regno settentrionale, Israele, con capitale Samaria
e un regno meridionale, Giuda con capitale Gerusalemme.
Il regno di Israele, comprendente il territorio di dieci delle tribù di
Israele, durò più di 200 anni sotto 19 re
il regno di Giuda,
nel territorio di Giuda e Beniamino nel Sud, fu governato per 400 anni da
un uguale numero di re della stirpe di Davide.
L'espansione degli imperi Assiro e Babilonese portò sotto il loro controllo
Israele prima e Giuda poi.
Il regno di Israele fu schiacciato dagli Assiri (722 a.C.), il suo popolo fu in
parte deportato in esilio e al loro posto furono insediati alcuni coloni
stranieri dai quali viene la razza mista dei Samaritani, non molto
apprezzati dagli ebrei perchè considerati non puri.
Più di un secolo più tardi, i Babilonesi con Nabucodonosor II soggiogò il
regno di Giuda, rase al suolo il Tempio (586 a.C.) e deporto' a Babilonia la
maggior parte degli abitanti.
IL PRIMO ESILIO
586-538 a.C.
La conquista babilonese condusse al termine della Prima Confederazione
Ebraica (periodo del Primo Tempio), ma non recise il legame del popolo
ebraico con la Terra. Presso i fiumi di Babilonia, si impegnavano
solennemente a ricordare sempre la loro patria: "Se ti dimentico,
Gerusalemme, possa la mia destra dimenticare la sua abilità, possa la mia
lingua attaccarsi al palato se non ti ricordo, se non pongo Gerusalemme al
di sopra di ogni mia più grande gioia" (Salmi 137:5-6)
L'esilio babilonese, che seguì la distruzione del Primo Tempio (586 a.C.),
segna l'inizio della Diaspora ebraica. Là cominciò a svilupparsi l'ebraismo
come sistema unico di idee e modo di vita fuori della Terra di Israele, e
questo in ultima analisi assicurò la sopravvivenza nazionale
e l'identità spirituale del popolo, che impregnò di vitalità sufficiente a
salvaguardare il futuro del popolo in qualità di nazione.
PERIODO PERSIANO ED ELLENISTICO
538-142 a.C.
In seguito a un decreto del re persiano Ciro che aveva conquistato
Babilonia, alcuni ebrei tornarono alla loro Terra. Si calcola che 50.000
persone tornarono in patria nel Primo Ritorno (538 a.C.), cantato nei
rotoli scritti dal Secondo Isaia, condotti da Zorobabele, un discendente
della stirpe di Davide.
Meno di un secolo più tardi, il Secondo Ritorno fu guidato da Ezra lo
Scriba. Per i quattro secoli che seguirono, gli ebrei conobbero vari gradi di
autonomia nel governo sotto i Persiani (538-333 a.C.) e più tardi sotto la
sovranità ellenistica (Tolomei e Seleucidi) (333-142 a.C.).
Il ritorno in patria degli ebrei, la guida ispirata di Ezra, la costruzione del
Secondo Tempio, il restauro e la fortificazione delle mura di Gerusalemme
e l'istituzione della Grande Assemblea (Knesset Haghedolah) come ente
religioso e giuridico supremo del popolo ebraico, segnarono l'inizio della
Seconda Comunità (periodo del Secondo Tempio). Entro i confini
dell'Impero Persiano, la Giudea era una nazione incentrata su
Gerusalemme, la cui guida era affidata
al Gran Sacerdote e al Consiglio degli Anziani.
Nel corso del periodo ellenistico, i governatori seleucidi, che avevano base
in Siria, proibirono la pratica dell'ebraismo e dissacrarono il Tempio, in
un tentativo di imporre all'intera popolazione cultura e abitudini di
orientamento greco. In reazione a questo, sorse un vasto movimento di
rivolta (166 a.C.) e si trasformò in una capace forza combattente. La
rivolta fu guidata all'inizio da Mattatia, della stirpe sacerdotale degli
Asmonei, e, alla sua morte, da suo figlio Giuda, noto come il Maccabeo,
che riportò un certo numero di vittorie sull'esercito seleucide
e riconsacrò il Tempio (164 a.C.).
Tali eventi sono commemorati ogni anno durante la festa di Channuca.
LA DINASTIA ASMONEA
142-63 a.C.
In seguito a ulteriori vittorie asmonee, i Seleucidi (142 a.C.) restituirono
l'autonomia politica e religiosa alla Giudea (così veniva ora chiamata la
Terra di Israele) e, con la caduta del regno seleucide (129 a.C.), si
raggiunse l'indipendenza totale. I governatori asmonei, che divennero
monarchi ereditari, riconquistarono territori di estensione non molto
inferiore al regno di Salomone. Durante il periodo della dinastia asmonea,
che durò circa 80 anni, si raggiunse un consolidamento politico sotto un
governo ebraico e la vita ebraica prosperò.
SOTTO IL GOVERNO ROMANO
63 a.C.- 313 d.C.
Pompeo nel 63 occupò Gerusalemme.
Quando i romani si sostituirono ai Seleucidi nel ruolo di potenza maggiore
nella zona, assicurarono al re asmoneo, Ircano II, un'autorità limitata
sotto il governatore romano di Damasco. Gli ebrei non accettarono di buon
grado il nuovo regime, e gli anni seguenti videro frequenti insurrezioni.
L'ultimo tentativo di restaurare la gloria passata della dinastia asmonea
fu fatto da Mattatia Antigono (40 a.C.). La sua sconfitta e morte tre anni
più tardi, per mano dei romani, segnarono la fine del governo asmoneo, e
la Terra d'Israele divenne uno stato vassallo dell'Impero Romano.
Nel 37 a.C. Erode, figlio di un consigliere del re Ircano II e genero di
quest'ultimo, venne designato dai romani re di Giudea. Per quanto non
avesse alcuna autorità in politica estera, a Erode fu assicurata
un'autonomia praticamente illimitata negli affari interni del paese, e
divenne uno dei sovrani più potenti nella zona orientale dell'Impero
Romano. Grande ammiratore della cultura greco-romana, Erode promosse
un intenso programma edilizio, comprendente la costruzione delle città di
Cesarea e Sebastia e delle fortezze di Herodium e Masada.
Inoltre rifece il Tempio trasformandolo in uno dei più begli edifici del suo
tempo. Ma nonostante le numerose mete raggiunte, Erode non riuscì mai
a conquistare la fiducia e l'appoggio dei suoi sudditi ebrei.
Dopo la morte di Erode (4 a.C.), il potere dei suoi discendenti andò
progressivamente diminuendo, a causa soprattutto dell'opposizione
popolare alla dinastia erodiana, finché‚ la Giudea passò direttamente sotto
l'amministrazione romana (6 d.C.).
Quando il governo romano, sempre più duro e insensibile, divenne
intollerabile, gli ebrei si rivoltarono (66 d.C.):
regnava allora l'imperatore romano Nerone.
Questa rivolta si concluse con
la totale distruzione di Gerusalemme (70 d.C.)
e la sconfitta dell'ultima roccaforte degli ebrei a Masada (73 d.C.).
La distruzione di Gerusalemme e del Tempio (70 d.C.) per opera di Tito
figlio di Vespasiano, comandante delle forze romane, colpì duramente il
popolo ebraico. Secondo lo storico ebreo contemporaneo Giuseppe Flavio,
si calcola che un milione di ebrei morirono soltanto nell'assedio di
Gerusalemme, mentre molti furono uccisi altrove e decine di migliaia
furono venduti come schiavi.
Un ultimo breve periodo di indipendenza ebraica seguì la rivolta di
Shimon Bar Kochba (132) durante la quale la Giudea e Gerusalemme
furono riconquistate. Tuttavia, data la forza massiccia dei romani, il
risultato era scontato. Alla fine di tre anni, secondo l'usanza romana,
Gerusalemme fu "arata con una coppia di buoi"; per cancellare tutti i
legami ebraici con la Terra d'Israele, la Giudea ricevette il nuovo nome di
Syria Paleshna e Gerusalemme quello di Aelia Capitolina.
Gli ebrei e l'ebraismo sopravvissero al conflitto con Roma, anche se il
Tempio era stato distrutto e Gerusalemme era stata rasa al suolo.
La piccola comunità ebraica rimasta si riprese gradatamente, rinvigorita
di tanto in tanto da esuli che ritornavano. La vita istituzionale e
comunitaria venne ricostruita per far fronte alla nuova situazione, senza
cioè la cornice unificatrice di uno stato e del Tempio, supremo ente
legislativo e giudiziario, il Sinedrio (successore della Grande Assemblea),
fu riconvocato a Yavneh (70 d.C ) e più tardi a Tiberiade.
I sacerdoti furono sostituiti dai rabbini, e, in mancanza di un luogo di
culto centrale, la sinagoga, di cui sussistono maestosi esempi a Cafarnao,
Korazin, Bar'am, Gamla e altrove, divenne il fulcro di
ciascuna delle comunità disperse.
La Halakhah (legge religiosa) servì di legame comune fra gli ebrei e venne
trasmessa di generazione in generazione .
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