Alimentiamo la Danza

annuncio pubblicitario
Associazione di Promozione Sociale
via Lusitania, 2 - 00183 Roma
http://associazionealtrove.com/
[email protected]
Codice Fiscale: 97791590587
Tel: +39 320 3664579
Alimentiamo la Danza
Danzare, è lottare contro tutto ciò che ci trattiene, tutto ciò che ci affonda, tutto ciò che
pesa e appesantisce, è scoprire con il proprio corpo l’essenza, l’anima della vita, è entrare
in contatto fisico con la libertà. (Jean-Louis Barrault)
1
Alimentiamo la danza è un progetto di promozione della pratica sportiva della danza per
ridurre i fattori di rischio dei disturbi del comportamento alimentare in bambini e ragazzi
dai 7 ai 13 anni di età. I partecipanti verranno coinvolti in:
• laboratori di danza consapevole: per lavorare sul movimento, sull’immagine
corporea, l’autostima, la socializzazione.
• laboratori di alimentazione consapevole: per stimolare un confronto su abitudini e
comportamenti alimentari, diete, stili di vita, lasciando libero spazio alle riflessioni e
all’espressione emotiva.
Mente e corpo assieme allo sport hanno un prezioso alleato per vivere in salute:
l’alimentazione.
All’interno del percorso scolastico di base la pratica sportiva è protagonista insieme al
modo di alimentarsi per favorire l’acquisizione di sani stili di vita.
Pratica sportiva ed educazione alimentare insieme, quindi, sono la chiave per crescere in
salute e sviluppare una personalità equilibrata. Una insufficiente disciplina sportiva e
problematiche del comportamento alimentare comportano effetti negativi non solo sulle
condizioni di vita di chi ne soffre, ma anche su quelle dei familiari e indirettamente sulla
collettività, aggravando i costi della spesa sanitaria e sociale.
Disturbi alimentari e obesità producono effetti negativi a livello di autostima e
sull’immagine che i bambini hanno di loro stessi, inducendoli spesso a comportamenti di
isolamento, a passare molte ore davanti alla tv, a non voler partecipare ad attività con i
coetanei, a scarso o eccessivo impegno scolastico, alla modificazione del carattere, con
conseguente emarginazione per diversità. Affrontare il problema attraverso la semplice
imposizione di una dieta alimentare o forzarli a praticare tanto esercizio controvoglia si è
dimostrata una scelta inefficace e controproducente.
Per ottenere cambiamenti durevoli è utile un approccio di promozione alla salute, inteso
non già come aumento o perdita esclusiva di peso corporeo, piuttosto come adozione di
comportamenti finalizzati al cambiamento degli stili di vita, che contribuiscono cioè ad
accrescere il livello di autoefficacia del bambino migliorandone l’autostima.
Alle attività sportive di “danza consapevole” affiancheremo dei laboratori di
“alimentazione consapevole” per far sì che la pratica sportiva aumenti la possibilità di una
crescita psico-fisica equilibrata in bambini e ragazzi dai 7 ai 13 anni di età.
FINALITÀ E OBIETTIVI
Il progetto si propone di creare le condizioni per facilitare un approccio equilibrato alla
danza e alle scelte alimentari e agevolare la richiesta di aiuto da parte di bambini e ragazzi
che si trovano già in situazioni a rischio per le problematiche alimentari e per l’obesità.
Obiettivi specifici:
• promuovere consapevolezza sull’adozione di sani stili di vita da parte dei ragazzi;
• aumentare la competenza a riconoscere problematiche del comportamento alimentare da
parte della scuola e della famiglia;
• migliorare la comunicazione tra le diverse istituzioni (famiglia-scuola-servizi sanitari) per
favorire una presa in carico efficace delle situazioni a rischio.
2
PROBLEMA CHE IL PROGETTO INTENDE AFFRONTARE
Attività fisica e salute
Praticare regolarmente attività fisica fa bene a ogni età. Fare sport è una delle chiavi per
prendersi cura di sé, un modo per migliorare, sin da subito, la qualità della propria vita.
L’esercizio è anche uno degli strumenti migliori per prevenire e curare molte patologie.
Quanto muoversi? Già nel 2010 l’Oms ha pubblicato un documento, le “Global
recommendations on Physical activity for Health”, in cui definisce i livelli raccomandati di
attività fisica, in particolare, per bambini e ragazzi (5 – 17 anni): almeno 60 minuti al giorno
di attività moderata–vigorosa, includendo almeno 3 volte alla settimana esercizi per la forza
che possono consistere in giochi di movimento o attività prettamente sportive.
La pratica sportiva è importante e fa crescere bene non solo il corpo ma anche la mente.
L’altro elemento che l’OMS associa al “corpore sano” è la “mens sana”.
Mente e corpo assieme allo sport hanno un prezioso alleato per vivere in salute:
l’alimentazione. Il modo di alimentarsi è protagonista insieme alla pratica sportiva delle
Linee Guida per l’educazione alimentare nella Scuola (Miur, 2015) per
favorire
l'acquisizione di sani stili di vita.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno dimostrato che, nei bambini e nei ragazzi, la
mancanza di equilibrio nella pratica sportiva, soprattutto nella danza, porta ad alcuni
disordini alimentari, soprattutto anoressia ed alimentazione selettiva. Allo stesso tempo la
mancanza di equilibrio nella nutrizione alimentare porta a disturbi dell’alimentazione come
bulimia nervosa e obesità. Come ogni patologia quelle alimentari comportano degli effetti
negativi più o meno gravi non solo sulle condizioni di vita di chi ne soffre, ma anche su
quella dei familiari e indirettamente sulla collettività. La letteratura evidenzia che gli interventi di promozione della salute per i DCA
dell’infanzia e dell’adolescenza dovrebbero avere come obiettivo il potenziamento delle
competenze di vita personali e sociali (life skills), in particolare della consapevolezza di sé,
della gestione delle emozioni, gestione dello stress, empatia, comunicazione e relazioni
efficaci, per migliorare autostima e autoefficacia, da cui derivano una riduzione
dell’insoddisfazione per il proprio corpo, dei comportamenti alimentari disordinati e di
dieting.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un progressivo aumento dei DCA e
contemporaneamente si sta verificando un decremento dell’età di insorgenza, fino a 8-9
anni di età, tanto che nel Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 del Ministero della
Salute, si afferma che “la diffusione dei Disturbi Alimentari ha una rapidità ed una rilevanza
sconcertanti: non si ha alcun altro esempio di malattia psichiatrica con una simile propagazione e
con le caratteristiche di una vera e propria epidemia sociale”. I disturbi del comportamento alimentare più comuni che si possono presentare nei bambini
e ragazzi dagli 8 ai 14 anni di età sono: anoressia e bulimia nervosa a esordio precoce,
disturbo di alimentazione incontrollata ad esordio precoce, disturbo emotivo di evitamento
del cibo, alimentazione selettiva, fobie alimentari.
Quanto sono diffusi i disturbi alimentari?
Gli studi sulla prevalenza dei disturbi del comportamento alimentare indicano che nella
popolazione femminile la frequenza è di circa dello 0,3-0,5% (un caso ogni 200-300 persone)
3
per l’Anoressia Nervosa e dell’1-2% (un caso ogni 50-100 persone) per la Bulimia Nervosa.
La letteratura scientifica asserisce che le civiltà occidentali e più industrializzate sembrano
essere le più colpite e le più a rischio mentre è più rara la loro presenza in paesi in via di
sviluppo, dove la pressione sociale verso un ideale di magrezza è quasi del tutto assente.
L’età più a rischio per l’insorgenza di un DCA è dai 15 anni. Eppure esistono, sempre più
casi di esordio in età infantile, a 7/ 8 anni e quasi sempre casi di Anoressia Nervosa. Le
preoccupazioni per il cibo e per il peso sono del tutto simili a quelle descritte nell’anoressia
degli adolescenti; molto più rara, in questi casi, è la presenza di vomito, crisi bulimiche,
abuso di diuretici e lassativi.
La complicanza medica più grave in questi casi riguarda la mancata o rallentata crescita
ossea (che ha il suo picco massimo in adolescenza) che in età adulta può portare a nanismo.
Per quanto riguarda l’obesità infantile, considerato uno dei più importanti fattori di rischio
per l’insorgenza dei DCA, per i bambini delle scuole primarie (6-10 anni), si stima un 24%
di bimbi in sovrappeso e un 12% obeso. Fra gli aspetti più critici rilevati vale la pena citare
che l’11% dei bambini non fa la prima colazione e il 28% la fa in maniera non adeguata,
l’82% fa una merenda a scuola qualitativamente non corretta, il 23% dei genitori dichiara
che i propri figli non consumano giornalmente frutta e verdura (solo il 2% dei bambini ne
mangia più di 4 porzioni al giorno), il 41% dei bambini beve ogni giorno bevande
zuccherate (il 17% più di una volta al giorno), solo 1 bambino su 10 ha un livello di attività
fisica raccomandato per la sua età, mentre 1 su 2 trascorre più di due ore al giorno davanti
al televisore o a videogiochi e ha un televisore in camera. Infine, circa 4 madri su 10 di
bambini con sovrappeso/obesità non ritengono che il proprio figlio abbia un peso
eccessivo.
La prevenzione del comportamento alimentare viene attuata su tre livelli, primaria,
secondaria, terziaria, in base al momento in cui si agisce:
• prevenzione primaria: prima dell’insorgenza della malattia, per ridurre o eliminare i
fattori di rischio che contribuiscono a sviluppare il DCA, attraverso interventi di
educazione, sensibilizzazione e informazione.
• prevenzione secondaria: alle prime avvisaglie di sintomi, per ridurre la morbilità e il
cronicizzarsi dei DCA, attraverso l’identificazione precoce delle persone a rischio.
• prevenzione terziaria: per il trattamento delle persone con DCA ormai conclamato e
prevenzione delle complicanze, attraverso interventi sui sintomi.
Il nostro progetto si colloca all’interno della prevenzione primaria, in un’ottica
biopsicosociale. L’intento è promuovere una visione sistemica e integrale della persona, in
relazione con il suo ambiente. La scuola risulta essere il contesto più adeguato per un
intervento preventivo per varie ragioni: rappresenta innanzitutto un contesto di
apprendimento non solo per la didattica, ma anche rispetto ad abitudini, valori e
comportamenti, inoltre svolge un ruolo importante nei processi di socializzazione delle
giovani generazioni e permette una facilità di accesso su larga scala a bambini e adolescenti.
Inoltre, tramite gli studenti, è possibile educare anche le famiglie e la collettività.
Perché la danza?
La danza si configura come un’attività multisensoriale ad alto potenziale espressivo per la
crescita della persona. La danza riesce a conciliare lo sviluppo motorio con quello
4
espressivo e comunicativo, in quanto coinvolge l’intera persona nell’atto simultaneo di
muoversi, pensare e sentire. La sua pratica può quindi migliorare lo sviluppo fisico,
mentale ed emotivo di chi sta costruendo una propria identità, attraverso la rielaborazione
in forma autonoma di esperienze mentali, cognitive, emotive e sociali.
Danzando si impara a conoscere il proprio corpo e ad usarlo come mezzo di comunicazione
con gli altri, si scopre che la qualità del proprio movimento varia a seconda delle emozioni
provate ed è strettamente collegata allo spazio usato, alla musica, al ritmo e, non ultimo,
alle persone che ci circondano.
Lo sport è uno strumento che permette di conoscere se stessi, le proprie capacità e i propri
limiti per poterli vedere, affrontare e superare, ma non solo, è occasione anche per fare
nuove amicizie oppure stringere dei legami profondi. Praticare una disciplina sportiva
come la danza, permette di mettersi in gioco soprattutto emozionalmente, lavorando su
stessi per potersi conoscere.
I ritmi della società di oggi rendono quasi impossibile l’ascolto di se stessi. Raramente ci si
ferma e ci si chiede “Come ci sentiamo dentro?”. In questo progetto, è stata proposta la
Danza proprio perché è una disciplina di espressione.
La danza è un momento di connessione con le proprie emozioni. L’utilizzo della musica, ci
mette a confronto con la nostra capacità di saper fluire o meno con le nostre emozioni. Ci
permette di accendere una fiamma interiormente che possiamo alimentare ogni volta che ne
sentiamo la necessità. La Danza è gioia ed espressione dell’anima!
Rispetto all’educazione personale e sociale la danza:
• fornisce opportunità per esplorare relazioni fra sentimenti, valori ed espressioni;
• incoraggia l’autonomia e l’iniziativa;
• promuove disponibilità al lavoro di gruppo;
• sviluppa sicurezza ed autostima nel lavoro individuale e di gruppo;
• favorisce una reale integrazione delle diverse identità presenti nel gruppo, anche in
presenza di bambini con difficoltà.
Rispetto all’educazione motoria e alla salute:
• sollecita un rapporto creativo con il corpo, utilizzando l’immaginazione, la
visualizzazione e l’ascolto;
• costruisce una maggiore consapevolezza delle potenzialità e dei limiti del proprio corpo;
• favorisce il rispetto del proprio corpo e di quello degli altri;
• sollecita una consapevolezza posturale e motoria e sviluppa coordinazione, forza,
elasticità;
• sviluppa la responsabilità personale nei riguardi del corpo e del benessere fisico.
Rispetto alle educazioni trasversali la danza permette di sviluppare abilità di integrazione
tra linguaggi verbali, visivi, sonori e gestuali.
DESTINATARI
I destinatari diretti del progetto saranno bambini e ragazzi di età compresa fra i 7 e i 13
anni, di scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
5
Il progetto verrà attuato in un Istituto Comprensivo del Lazio. Le attività laboratoriali
proposte si svolgeranno nei locali della scuola, in orario extrascolastico.
Sono da considerarsi beneficiari indiretti gli insegnanti, le famiglie, gli alunni che non
parteciperanno ai laboratori, e più in generale la scuola e la comunità di riferimento,
secondo una logica di benefici a cascata sui sistemi di appartenenza degli alunni coinvolti,
utile a promuovere una sostenibilità delle azioni sul lungo periodo.
FASI DI REALIZZAZIONE
Il progetto verrà sviluppato nell’arco di sei mesi (da novembre 2017 ad aprile 2018) e si
articolerà in quattro fasi, dettagliate in tabella:
•
•
•
•
Fase 1: presentazione del progetto alle classi
Fase 2: plenaria con tutti gli alunni aderenti
Fase 3: laboratori
Fase 4: documentazione
FASI
FASE 1
Presentazione del
progetto alle classi
ATTIVITA’
Gli psicologi dell’Associazione altrove* presenteranno il progetto 1 incontro per
in ciascuna classe dell’Istituto Comprensivo, durante l’orario classe a inizio
scolastico, alla presenza dell’insegnante, per raccontare novembre 2017
l’iniziativa e lasciare del materiale informativo agli alunni.
FASE 2
Verrà organizzato un primo incontro con tutti i bambini e ragazzi
Plenaria con tutti gli aderenti al progetto, per presentare gli obiettivi e le attività. Si
alunni aderenti
faranno dei giochi e un piccolo lavoro in circle-time in modo da
creare una prima familiarizzazione e senso di gruppo.
Subito dopo verranno creati due gruppi. I laboratori della fase 3,
infatti, verranno svolti in parallelo per due gruppi, nello stesso
orario. Si stima che ciascun gruppo si componga di circa 15
partecipanti. Il numero dei gruppi dipenderà da quante saranno
le adesioni al progetto.
FASE 3
Laboratori
TEMPI
1 incontro
preliminare nel
mese di
novembre 2017
Le attività laboratoriali, verranno svolte a cadenza settimanale, 16 incontri a
per un totale di 16 incontri. Ciascun incontro ha una durata cadenza
complessiva di due ore e mezzo, così strutturate:
settimanale da
fine novembre
• 1 ora di laboratorio di danza consapevole.
2017 a fine
• 1 ora di laboratorio di alimentazione consapevole.
marzo 2018
• ½ ora di circle time finale con i due gruppi.
I due laboratori saranno portati avanti in parallelo per due
gruppi, nello stesso orario, a distanza di un’ora i gruppi si
scambiano e partecipano all’altra attività, in modo da potersi
ritrovare nello stesso momento a partecipare al circle time finale
dell’intero incontro.
FASE 4
Documentazione
A conclusione del progetto si prevedono tre incontri, in cui:
3 incontri a
• ogni membro racconterà agli altri l’esperienza esperita in cadenza
gruppo e singolarmente;
settimanale nel
• Verranno condivisi i materiali creati durante il laboratorio di mese di aprile
educazione alimentare (disegni, video, foto, brochure);
2018
• verrà organizzato uno spettacolo di ballo di gruppo.
6
RISORSE UMANE
Le professionalità coinvolte per lo svolgimento del progetto sono:
•
•
PhD in Scienze Motorie: tutor sportiva presso CONI-MIUR.
Psicologhe dell’Associazione altrove*, Specialiste in Psicologia della Salute, con
formazione specifica in psicologia alimentare, disturbi del comportamento alimentare,
tecniche di mindfulness e rilassamento.
LUOGHI DI REALIZZAZIONE E STRUMENTI
Verranno utilizzati i locali scolastici dell’Istituto Comprensivo aderente al progetto.
Alcune attività motorie e psicologiche utilizzeranno un sottofondo musicale, con lo scopo
di integrare le esperienze di legame tra suono, emozione e movimento.
Inoltre, ci si avvarrà di cartelloni, matite colorate, videocamera, macchina fotografica,
schede strutturate, materiali di gioco.
METODOLOGIA
Nel nostro progetto la danza rappresenta sia una pratica sportiva, sia una metodologia di
lavoro.
Accanto all’educazione fisico-sportiva, la danza utilizza una modalità di trasmissione dei
contenuti attraverso le esperienze relative al fare, al creare e al saper osservare il
movimento, che fanno parte di ogni processo di apprendimento equilibrato.
Il Fare, amplia le esperienze di movimento, indicando un corretto lavoro sul corpo,
l’attenzione alla ripetizione e all’esecuzione.
Il Creare, sviluppa la capacità dell’esplorazione, dell’invenzione, l’originalità del
movimento, fornendo strumenti che permettono di creare e comporre la danza.
L’Osservare, realizza situazioni nelle quali si possono vedere, confrontare e apprezzare vari
tipi di danza per acquisire chiare regole di osservazione e analisi del movimento.
Questi sono gli elementi della danza che possono essere il ponte di collegamento e raccordo
alle differenti abilità cognitive, espressive, emotive, con le quali ci troveremo a operare per
ottenere i risultati attesi.
La Danza che verrà proposta nel progetto è una danza di tipo intuitivo, che si propone di
confrontare con gli altri le emozioni che si provano durante il ballo e i cambiamenti che si
percepiscono mentre si porta avanti questo percorso. Le musiche che si ascolteranno e su
cui si danzerà sono musiche pensate per ascoltare se stessi, basate sulle vibrazioni
dell’universo, per stimolare l’interiorità. Musiche suonate con arpe, flauti, handpan, hang,
etc…
Ciascun incontro del laboratorio di danza manterrà la seguente strutturazione:
• Accoglienza: si formerà un cerchio, per creare un clima sereno, pronto all’ascolto delle
proprie emozioni e a un momento di riconnessione con se stessi e con il gruppo.
• Riscaldamento: verranno proposte attività capaci di muovere le principali articolazioni,
di allungare e rinforzare la struttura muscolare, preparando il corpo all’attività della
danza.
• Movimento: momento danzante sulle musiche dell’universo, per promuovere la capacità
di riorganizzare il movimento in sequenza individuali o di gruppo (piccole coreografie
guidate o libere).
7
•
Chiusura: si riforma un cerchio, per dare parola alle emozioni vissute.
Fare, Creare e Osservare saranno anche le modalità privilegiate di lavoro per i Laboratori di
alimentazione consapevole tenuti dagli psicologi, che saranno incentrati su una
metodologia esperienziale e partecipativa. I partecipanti attraverso attivazioni e giochi di
gruppo si confronteranno e rifletteranno su abitudini e stili alimentari. Le attività proposte
saranno diversificate sulla base delle fasce di età (7-10 anni e 11-13 anni), mantenendo la
metodologia esposta con l’obiettivo di potenziare la consapevolezza di sé, la gestione delle
emozioni, la gestione dello stress, l’empatia, la comunicazione e le relazioni efficaci, al fine
di migliorare autostima e autoefficacia.
Il circle-time finale, è un metodo di lavoro pensato per facilitare la comunicazione e la
conoscenza reciproca nei gruppi, favorire la riflessione e la consapevolezza. Nel circle time i
partecipanti si posizionano per terra o su sedie disposte in cerchio, cosicché ciascuno possa
vedere ed essere visto da tutti, lasciando libero lo spazio al centro, sotto la guida dello
psicologo. La comunicazione avviene secondo regole condivise all’inizio e finalizzate a
promuovere l’ascolto attivo e la partecipazione di tutti e la discussione riguarderà
tematiche e vissuti emersi durante le attività esperienziali.
RISULTATI ATTESI
I risultati che ci si aspetta d ottenere:
•
•
•
•
•
•
•
aumentare il livello di autostima;
migliorare la consapevolezza della propria immagine corporea;
diminuire i comportamenti di isolamento;
aumentare la partecipazione ad attività con i coetanei;
migliorare l’impegno scolastico;
diminuire il senso di emarginazione;
migliorare stili di vita e abitudini alimentari.
MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA
Il progetto prevede una costante attività di monitoraggio, nelle diverse fasi di attuazione,
iniziale, in itinere e finale.
Questionari di autosservazione proposti ai ragazzi per esplorare stili di vita, abitudini
alimentari e il proprio senso di autostima e autoefficacia, griglie di osservazione, riunioni
del gruppo di progetto e colloqui di confronto con il corpo docente, rappresenteranno
validi strumenti per un costante monitoraggio in tutte le fasi di attuazione e per valutare
l’impatto che il progetto avrà sui risultati attesi. Inoltre, verrà programmato un follow-up a
sei mesi dalla fine dell’intervento, per verificare il perdurare nel tempo dei cambiamenti
maturati.
INNOVAZIONE
Da un’analisi della letteratura nel settore non ci risultano progetti realizzati, in ambito
scolastico, a livello nazionale, che propongano insieme la promozione dell’attività sportiva,
nello specifico la danza, con la promozione di sane abitudini alimentari.
8
Il nostro progetto, vuole superare la frammentazione degli interventi in ambito educativo e
proporre un approccio integrato alla salute della persona, che possa accogliere e trattare il
disagio psicofisico, nella sua componente individuale, sociale, emozionale. Alimentiamo la
danza non è un progetto di prescrizioni, di educazione a cosa è giusto o sbagliato, ma un
percorso esperienziale offerto a bambini e ragazzi per permettere loro di esprimere se stessi
e costruire il senso della propria identità individuale e di gruppo.
9
Scarica