allegato a - Provincia di Vicenza

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ALLEGATO A
LE VILLE VENETE DI PARTICOLARE INTERESSE PROVINCIALE
SCHEDE DESCRITTIVE
Comune: Agugliaro
Frazione: Agugliaro
Via Ponticelli
Villa Dal Verme
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1956/03/24
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 13/ 65
CTR: 146 NE
Irvv: VI002 - 00001371
Descrizione
La villa fu edificata, probabilmente nel primo Quattrocento, dalla famiglia lombarda dei Dal Verme. A pianta quadrata, rivolge il
prospetto principale a sud, verso il canale Liona, sul quale affaccia un portico a due grandi archi a sesto ribassato di diversa
ampiezza decentrati sulla sinistra. Al piano nobile si aprono simmetricamente una trifora in pietra tenera dei Berici ad archetti
trilobati, affiancata da due monofore trilobate in cotto. Il fronte settentrionale è simmetrico e si apre verso la campagna, al piano
terra, con un portale ad arco a tutto sesto in laterizi, mentre al piano nobile ripete lo stesso schema di aperture della facciata
opposta con la trifora e le due monofore. È probabile che la primitiva villa sia sorta su resti di un edificio preesistente con funzione
difensiva, trasformato poi in fondaco, base anche per scambi commerciali con Venezia, che avvenivano via acqua. Del complesso
originario rimane solamente il corpo dominicale, mentre sono del tutto scomparse le adiacenze, rilevate comunque negli estimi
antichi e in particolare in una mappa del 1652 in una zona oggi a vigneto.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, che si trova poco fuori del centro abitato, provenendo dalla Riviera Berica lungo la vecchia strada per Vò, appare ben
visibile e isolata e in parte nascosta dagli argini del canale Liona. Il contesto agrario ancora in buona parte integro merita la totale
conservazione del quadro d'insieme.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Fondo Mappe, Agugliaro n. 586, aprile 1652.
Vicenza, Archivio di Stato, Estimo 24, 28 maggio 1546.
Vicenza, Archivio di Stato, Estimo Agugliaro n. 1052, maggio 1689.
Bibliografia
AZZI VISENTINI 1995, p. 226; CEVESE 1952, p. 137; CEVESE 1953, p. 249; CEVESE 1954a, p. 9; CEVESE 1971, I, p. 283;
CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 249; FASOLO 1929, p. 62; KUBELIK 1977, p. 121; MAZZOTTI 1963, pp. 39, 44; MURARO 1986,
pp. 38, 124–125, 268; RABACHIN, TRENTIN, TRIVELLIN 1987-1988; ROSCI 1968, p. 26; VERLATO 1997, p. 98; ZANCAN 1969,
p. 434.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Agugliaro
Frazione: Agugliaro
Via Ponticelli
Villa Dal Verme
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1956/03/24
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 13/ 65
CTR: 146 NE
Irvv: VI002 - 00001371
Veduta principale.
Prospetto Nord.
Prospetti est e sud.
Trifora sulla facciata meridionale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Agugliaro
Frazione: Finale
Via Finale, 23
Villa Saraceno Franchin
Vincolo: 1089/1939
Dati catastali: F. 16, m. 10/ 8/9
CTR: 146 NE
Irvv: VI003 - 00001368
Descrizione
Si tratta di una corte agricola chiusa pavimentata a trachite in una vasta porzione centrale e introdotta da un'antica porta. Sulla
sinistra, orientata a est, si trova la casa padronale, collegata da un lungo muro alle residenze dei salariati e alla barchessa, che
chiude il lato nord, di fronte al quale, lungo il lato opposto, si sviluppa un altro edificio in parte residenza, in parte deposito, che
volge le spalle alla strada. Il corpo dominicale, su due livelli, è forato al pianoterra da sei finestre cinquecentesche protette da
inferriate, con cornice in pietra di Nanto, davanzale su mensole e alta cimasa aggettanti. Interferiscono con il ritmo delle finestre
due porte di accesso: la prima sulla sinistra è incorniciata e trabeata, mentre la seconda ha cornice più elaborata ed è sormontata
da un fregio affiancato da volute, con al centro uno stemma. Al piano superiore le aperture sono più semplici e una cornice di
gronda in cotto a dente di sega cinge tutto l'edificio. La barchessa sul lato nord, forse del secondo Settecento, si apre sulla corte
con cinque archi in laterizio retti da pilastri con spigoli sporgenti che proseguono sulla centina, mentre quella sul lato sud è più
antica e presenta verso strada, sopra le molte, piccole e irregolari aperture, una cornice a dentelli gotica. I diversi elementi gotici e
un mattone rinvenuto nell'angolo nord-orientale del corpo padronale, con incisa la data 1470, attestano che l'edificio è frutto di un
rinnovamento, collocabile poco oltre la metà del Cinquecento di una struttura più antica. Forse il complesso rappresenta la prima
residenza dei Saraceno a Finale, passata poi, come molti altri altri beni, alla famiglia Caldogno.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa si trova oltre l'incrocio di Finale, verso est, immersa nella campagna. Con la villa Saraceno di Andrea Palladio e la villa
Saraceno delle Trombe, tutte site lungo la via Finale, forma un insieme di raro interesse per il contesto agrario ancora pressoché
intatto.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Archivio Caldogno-Curti, cartella 8, n. 166, 1604.
Vicenza, Archivio di Stato, catastatico francese, mappa di Agugliaro, 1808.
Bibliografia
CEVESE 1971, I, p. 285; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 250.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Agugliaro
Frazione: Finale
Via Finale, 23
Villa Saraceno Franchin
Vincolo: 1089/1939
Dati catastali: F. 16, m. 10/ 8/9
CTR: 146 NE
Irvv: VI003 - 00001368
Veduta principale.
Portale su strada della barchessa.
Facciata su strada della barchessa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Agugliaro
Frazione: Finale
Via Finale, 10
Villa Saraceno detta "delle Trombe"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1956/03/24
Dati catastali: F. 9, sez. B, m. 7/8/10/ 11/
12/14/16/92/93/94/95/96/97/98/99/101/102/103
CTR: 146 NE
Irvv: VI005 - 00001366
Descrizione
Il complesso si presenta come una grande corte cinta da un muro delimitata a nord-ovest dalla villa padronale, a est da alcuni
rustici e da una barchessa e a ovest da un piccolo edificio con una porta ad arco verso la campagna, sormontato da una
colombara. Il corpo padronale, sviluppato su due livelli, poggia su uno zoccolo strombato concluso da un toro molto pronunciato.
La facciata principale è scandita da sei finestre, con cornici in pietra di Nanto e con cimase e davanzali aggettanti, raggruppate al
centro ai lati di un semplice portale con cimasa, un tempo sovrastato da uno stemma, e da altrettanti fori quadrangolari nel
sottotetto, con cornici più semplici. Immediatamente sotto la cornice di gronda, decorata con protomi leonine, corre un fregio dorico
a triglifi e metope, un tempo dipinte a monocromi. La caratteristica forma chiusa della fabbrica, la disposizione aritmica delle
aperture e soprattutto la presenza del fregio sottogronda rendono plausibile l'attribuzione della villa a Michele Sanmicheli. Il
committente della villa fu Gasparo di Girolamo Saraceno.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa si trova lungo la vecchia strada che dalla Riviera Berica porta a Vò sui colli Euganei, al crocevia di Finale. Di estremo
interesse la relazione con la campagna, la vicina villa Saraceno di Andrea Palladio e con la poco discosta villa Saraceno Franchin.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Archivio Caldogno-Curti, cartella 7, n.155, 5 luglio 1685.
Bibliografia
[fonti manoscritte] Vicenza, Archivio di Stato, Estimi, Balanzon di Orgiano, vol. 24, Balanzon di Orgiano, vol. 24, p. 265; G.
Beltramini, Villa Saraceno detta "delle Trombe" a Finale di Agugliaro, Relazione storico artistica, Archivio Istituto Regionale Ville
Venete; BLASONE VICENTINO, ms. seg. G 5.7.24; 24.9.21 presso BBVi; DA SCHIO MEMORABILI, presso BBVi; DALL'ACQUA
ARME, ms. seg. 5.7.24; 14.9.20 presso BBVi; RUMOR BLASONE VICENTINO, ms. seg. 24.9.97, presso BBVi. [testi a stampa]
BARBIERI 1960, pp. 105–107; BARBIERI 1987, p. 56; BATTILOTTI 1995, p. 105; CEVESE 1952, p. 139; CEVESE 1953, p. 251;
CEVESE 1954a, p. 10; CEVESE 1956a, pp. 1–2; CEVESE 1971, II, p. 285; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 251–252; DE
GREGORIO 1994, pp. 112–113; FASOLO 1929, pp. 71–72; KAHNEMANN 1960, p. 185; KUBELIK 1977, p. 122;
MAZZOTTI 1963, p. 104; PUPPI 1958, pp. 451–452; PUPPI 1959, pp. 49–67; PUPPI 1971, p. 87; PUPPI 1986, pp. 57–58,
100–101, 107, 114–119, 125; SCANTAMBURLO 1996; SEMENZATO 1969, p. 117; VERLATO 1997, p. 105; ZAUPA 1990a,
pp. 133–140.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Agugliaro
Frazione: Finale
Via Finale, 10
Villa Saraceno detta "delle Trombe"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1956/03/24
Dati catastali: F. 9, sez. B, m. 7/8/10/ 11/
12/14/16/92/93/94/95/96/97/98/99/101/102/103
CTR: 146 NE
Irvv: VI005 - 00001366
Veduta principale.
Facciata meridionale.
Colombara quattrocentesca.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Albettone
Frazione: Lovolo Vicentino
Via Lovolo
Villa Erizzo detta "Ca' Brusà"
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1929/10/10
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 15/ 17/ 98
CTR: 146 NE
Irvv: VI011 - 00001375
Descrizione
La villa, con le sue pertinenze, si trova al termine della via Rampezzana, che proviene da Ponte di Barbarano, poco prima del
monte Lovolo, orientata con la facciata principale a ovest. La fabbrica dominicale, frutto del rimaneggiamento di una fabbrica
gotica avvenuto alla fine del Quattrocento, si presenta come uno dei più cospicui esempi veneti di villa quattrocentesca con la
parte centrale della facciata principale a portico e loggia più bassa e incassata, mentre i settori laterali, diversi per larghezza, sono
sporgenti e con l'aspetto di torri. In queste si aprono due assi di finestre rettangolari, con davanzali retti da mensole e cimase
appena accennate, che hanno sostituito le aperture centinate originali; un fregio continuo in cotto ne conclude i prospetti. Il corpo
padronale è collegato verso sud a una bassa tezza e a sud-ovest alla barchessa. Affaccia inoltre su un cortile, chiuso da un muro
e, sulla destra, dal fronte posteriore quasi cieco della barchessa. La barchessa è realizzata in pietra e laterizi e si apre verso un
giardino cinto da un alto muro in pietra. La pianta richiama gli schemi tipici dei palazzi veneziani, con salone passante che
distribuisce due stanze per lato; in corrispondenza delle torri laterali esterne vi sono due grandi locali verso sud e una stanza, cui
si accede dopo un disimpegno collegato alla loggia, verso nord.
Contesto figurativo/paesaggistico
Dato il rapporto inscindibile tra la villa, i suoi annessi e la campagna circostante si rende necessaria la salvaguardia del quadro
paesaggistico d'insieme.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Vicenza, r.219, m.34, d.4, 12 marzo 1659.
Vicenza, Archivio dii Stato, Fondo estimo, b. 1711, f.10; fine XVIII sec.
Bibliografia
ACKERMAN 1966, p. 45; ACKERMAN 1967, p. 5; ACKERMANN 1963, II, p. 10; AZZI VISENTINI 1995, p. 225; BÖDEFELD,
HINZ 1987; CEVESE 1952, pp. 139–140; CEVESE 1953, p. 252; CEVESE 1954a, p. 12; CEVESE 1956, didascalia n.3;
CEVESE 1971, II, p. 288; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 253; CONDOSTAULO 1871, p. 22; DALLA POZZA 1943, p. 56;
FASOLO 1929, pp. 62–63; GOLIN, SCHIAVO 1987; HEYDENREICH 1969, p. 19; HOFER 1969, pp. 39–40; KUBELIK 1977,
p. 123; MANTESE 1962, p. 289; MAZZOTTI 1963, pp. 80–81, didascalia 45; MORRESI 1988; MURARO 1986, pp. 38, 268;
PANE 1948, p. 72, nota 6; ROSCI 1968, p. 43; ROSCI 1969, p. 79; WITTKOWER 1964, p. 72, nota 7; ZANCAN 1969,
pp. 435–436, 438, 443–444; ZORZI 1969, p. 5.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Albettone
Frazione: Lovolo Vicentino
Via Lovolo
Villa Erizzo detta "Ca' Brusà"
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1929/10/10
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 15/ 17/ 98
CTR: 146 NE
Irvv: VI011 - 00001375
Veduta principale.
Veduta del complesso.
Prospetto del corpo dominicale.
Portico e loggia prima del restauro.
Portico e loggia dopo il restauro.
Particolare della torre di destra e della connessione con la
barchessa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Arcugnano
Frazione: Arcugnano
Via Roma, 5
Villa Franceschini, Canera di Salasco
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1914/01/18
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 56/ 59/ 60/ 61/ 65/ 66/ 70/ 71/ 157/ 190/ 207/
208/ 209/ 210
CTR: 125 NE
Irvv: VI025 - 00001386
Descrizione
Il corpo padronale della villa volge a sud-ovest il prospetto principale in asse con il cancello d'ingresso. Al centro un'alta loggia,
comprensiva di piano nobile e attico, si imposta sul pianterreno, che le fa da basamento. Le sei colonne corinzie che la
compongono, accoppiate alle estremità, formano tre intercolumni balaustrati, ora chiusi da vetrate, e reggono la trabeazione e un
frontone con stemma al centro. Gli ambienti interni di maggior interesse sono quelli distribuiti al pianterreno ai lati del salone
centrale con soffitto a padiglione. Gli affreschi che li decorano, perfettamente conservati, sono opera di Giacomo Ciesa. La
cappella posta sul retro, isolata e a pianta quadrata, volge alla strada la facciata scandita da quattro lesene ioniche trabeate, tra le
quali si apre il portale con cimasa a volute e frontone curvilineo. La costruzione della villa e della chiesetta venne affidata nel 1770
dal ricco setaiolo vicentino Girolamo Franceschini a Ottavio Bertotti Scamozzi. A metà Ottocento la proprietà passa ai Pasini, cui si
deve una serie di interventi affidati ad Antonio Caregaro Negrin, il quale tra il 1878 e il 1884 innalza l'ala con portico che chiude a
nord-est il giardino posteriore, affiancando il corpo padronale con la testata aperta al piano nobile in una loggia a colonne binate. A
destra della cancellata d'ingresso pone inoltre una torre merlata di gusto romantico e un portico con balaustra e statue sommitali
che racchiude un'ampia terrazza da cui si innalza un'altra struttura vetrata.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa si inserisce all'interno di un giardino all'italiana, mentre un ampio parco si sviluppa a nord-est, seguendo l'ascesa del colle.
Particolarmente felice l'inserimento ambientale su un crinale a dominio di un ampio panorama collinare.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa napoleonica, 1814.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca, 1838.
Bibliografia
[fonti manoscritte] ALVERÀ NOTIZIE, pp. 20, 24, 28; BORTOLAN GUIDA, p. 12; BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI.
[testi a stampa] BARBIERI 1952b, luglio–dicembre; BARBIERI 1972, pp. 78–79; BARICHELLA 1880, p. 65; BERTON 1945-1946;
BOATTA 1990-1991, pp. 20–39; BORTOLAN 1885a, voce Bertotti Scamozzi, p. 12; BORTOLAN, RUMOR 1919, p. 131;
BRESSAN 1897, p. 48; CEVESE 1952, p. 142; CEVESE 1953, p. 255; CEVESE 1954, pp. 15–16; CEVESE 1954a, p. 23;
CEVESE 1955, p. 23; CEVESE 1956, p. 3; CEVESE 1962a, pp. 236–237; CEVESE 1963, p. 145; CEVESE 1971, II, pp. 297–299;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 259–262; CEVESE 1980, pp. 242–243; DE MORI 1932, p. 74; FASOLO 1929, p. 126;
FERRO 1932, marzo–aprile; FORMENTON 1870, p. 76; FRANCO 1963, pp. 155, 157; IVANOFF 1942, p. 63; MACCÀ 1813c,
pp. 182–183, 198; MAGRINI 1845a, II, pp. 33, 59; MILIZIA 1785, II, 297; OLIVATO 1975, p. 141; PANE 1948, p. 74;
PETTINÀ 1930, p. 165; PITTURA MURALE 1995, p. 71; RICATTI 1980, pp. 103–104; ROI, MONDANI 1957; RUMOR 1904a,
p. 10, n. 3; RUMOR 1926, pp. 278, 281; SCARPARI 1980, p. 169; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 183–184;
ZANELLA 1880, p. 108.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Arcugnano
Frazione: Arcugnano
Via Roma, 5
Villa Franceschini, Canera di Salasco
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1914/01/18
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 56/ 59/ 60/ 61/ 65/ 66/ 70/ 71/ 157/ 190/ 207/
208/ 209/ 210
CTR: 125 NE
Irvv: VI025 - 00001386
Veduta principale.
Giardino antistante la villa: in linea con la fontana centrale
una scalinata che si sviluppa sul pendio ad est.
Prospetto posteriore; a sinistra si sviluppa il portico che
chiude ad est il giardiono sul retro della villa.
Torre merlata e portico a destra della cancellata d'ingresso
alla proprietà.
Sala centrale del piano terra.
Facciata posteriore della cappella.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Bassano del Grappa
Frazione: Bassano del Grappa
Località: Riva
Via Ca' Rezzonico, 60
Villa Rezzonico
Vincolo: L. 364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1925/05/2; 1937/11/17; 1948/03/16; 1961/11/30
Dati catastali: F. 2, m. 33/ 34/ 35/ 36/ 37/ 38/ 39/ 189/ 191/ 221/ 222/ 227/
228/ 229
CTR: 104 NO
Irvv: VI067 - 00002920
Descrizione
Il complesso, databile agli inizi del Settecento su preesistenze, forse realizzato su progetto di Giorgio Massari, sorge lungo la
strada che collega Bassano a Cittadella, separato a est dalla corte giardino delimitata nei lati sud e nord da due barchesse, nelle
quali sono collocati i due ingressi. Oltre la strada la corte prosegue idealmente in una esedra semi-ellittica, che conserva al centro i
pilastri che segnavano l'ingresso alla campagna. Il corpo centrale si presenta come un massiccio edificio di due piani su di un alto
zoccolo bugnato, con due torri laterali. Il portale a tutto sesto, introdotto da una scalinata piramidale, movimenta la facciata con i
suoi conci bugnati conclusi da architrave. I grandiosi interni conservano tele di A. Canova, G. Busato, D. Pellegrini, G.B. Volpato e
stucchi di Abbondio Stazio e Carpoforo Tencalla, autore anche degli stucchi della barchessa di sinistra. Le facciate delle
barchesse presentano portici, retti da colonne giganti fasciate da anelli bugnati, conclusi da timpano triangolare centrale. La
barchessa di destra ospita la cappella gentilizia. La cui facciata è rivolta alla strada. Sul retro, nascosti alla vista, si dispongono i
rustici.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, pur assediato da edificazioni recenti, conserva un'area verde antistante l'esedra a est che deve essere oggetto di
stretta tutela, come le aree residue di pertinenza alla villa. È auspicabile, per quanto possibile, che cortine verdi tentino di ridare
una cornice idonea al complesso. Da recuperare anche i coni visuale da nord e da sud dalla strada, oggi invasi da ostacoli
incongrui.
Cartografia storica
Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio di Bassano del Grappa, Carta topografica, tav. XXI bis, 1833.
Bibliografia
[fonti manoscritte] ZULIANI. [testi a stampa] ALBERTON, PETOELLO 1970, p. 52; ANTONIBON 1887, pp. 14–15;
BALZARETTI 1965, p. 47; BASSANO 1988, p. 47; BITTANTE 1996; BONTORIN, CHESO, GABRIELI 1990-1991;
BRENTARI 1884, pp. 715, 762; BRENTARI 1885, pp. 52–53; CEVESE 1952, p. 145; CEVESE 1953, pp. 259–260;
CEVESE 1954a, pp. 20–21; CEVESE 1971, II, pp. 320–323; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 277–280; DAMI 1924, p. 45; DE
MORI 1931, pp. 9–11; DI MONTEMALO 1922, pp. 43–45; DI MONTEMALO 1929, p. 14; FASOLO 1929, pp. 122–123;
GEROLA 1910, p. 81; MASSARI 1971, pp. 63–67; MAZZOTTI 1963, pp. 270, 332–335, foto 452–456; MINCHIO 1982-1983;
MOSTRA CANOVIANA 1957, pp. 6, 13, 15; PAVAN 1962, pp. 245, 251 n. 21; RICCI 1922, XIII, tav. 220, 232, 274;
SEMENZATO 1954, pp. 58, 60; SEMENZATO 1962a, p. 191; STORIA DI BASSANO 1989, pp. 509–510, 514–515, 518;
TUA 1935, p. 12; VERCI 1775, pp. 260, 316; VICENZA 1958, col. 85; VINCO DA SESSO 1992, pp. 311–324, in part. p. 324;
ZUCCATO 1934, p. 24.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Bassano del Grappa
Frazione: Bassano del Grappa
Località: Riva
Via Ca' Rezzonico, 60
Villa Rezzonico
Vincolo: L. 364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1925/05/2; 1937/11/17; 1948/03/16; 1961/11/30
Dati catastali: F. 2, m. 33/ 34/ 35/ 36/ 37/ 38/ 39/ 189/ 191/ 221/ 222/ 227/
228/ 229
CTR: 104 NO
Irvv: VI067 - 00002920
Veduta principale.
Prospetto secondario della villa.
Veduta della barchessa settentrionale.
Veduta del salone e della scala.
Voluta decorativa della recinzione orientale.
Vaso in pietra che decora il giardino.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Breganze
Frazione: Breganze
Località: Montegoggio
Via Montegoggio
Villa Diedo, Basso detta "delle Rose"
Dati catastali: F. 2, m. 118/ 119/ 122
CTR: 103 NE
Irvv: VI098 - 00001724
Descrizione
Circondata da un vasto parco, sorge al sommo di un pendio e vi si accede salendo una lunga e dritta scalinata che parte dalla
strada che conduce a Lusiana. A pianta quadrata, la villa è coperta da tetto a padiglione e si compone di tre piani fuori terra. Il
prospetto principale, orientato a sud, presenta al piano nobile una triade di finestre centinate, unite da un frontone triangolare
applicato alla parete e da un unico poggiolo balaustrato. Al fianco orientale si appoggia un'ala a "L", aggiunta a fine Ottocento,
tutta aperta al primo piano da una loggia continua scandita da archi a pieno centro. All'interno la planimetria si ripete identica al
pianoterra e al piano nobile e rientra nella tradizione veneta con una sala mediana passante. Il pianoterra ospita ricche decorazioni
pittoriche sia nel salone centrale, sia nelle due sale a destra, sia in quella d'angolo sud-est con scene allegoriche e storiche legate
ai committenti della villa: i patrizi veneti Francesco Diedo e il procuratore di San Marco Angelo Diedo. Nel grande parco che
circonda la villa si trova la piccola cappella gentilizia, consacrata nel 1684, il cui fronte appare coronato da un timpano e aperto da
una monumentale porta, sormontata da frontone curvilineo spezzato e affiancata da due lesene composite.
Contesto figurativo/paesaggistico
La situazione ambientale ancora sostanzialmente integra in cui è inserita la villa, ben visibile anche da lontano, è tra le più
pregevoli della fascia pedecollinare e merita la massima considerazione sia per l'emergenza architettonica della villa, sia per il
quadro paesaggistico dell'insieme.
Bibliografia
AFFRESCHI 1978, p. 136; CAVALLONI 1946-1947; CEVESE 1953, pp. 261–262; CEVESE 1954, p. 28; CEVESE 1971, II,
pp. 346–348; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 297–298; CISCATO 1871, p. 30; DALLE NOGARE 1953, p. 102; FACCIOLI 1804,
p. 183; MACCÀ 1812a, pp. 89–90; MANTESE 1962, p. 197; SPAGNOLO 1907, pp. 214–215.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Breganze
Frazione: Breganze
Località: Montegoggio
Via Montegoggio
Villa Diedo, Basso detta "delle Rose"
Dati catastali: F. 2, m. 118/ 119/ 122
CTR: 103 NE
Irvv: VI098 - 00001724
Veduta principale.
Facciata.
Oratorio.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Bressanvido
Località: San Benedetto
Via San Benedetto, 12
Villa Mezzalira
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/07/18; 1985/10/15
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 19/ 20/ 22/ 23/ 24/ 25/ 26/ 27/ 42/ 51
CTR: 103 SE
Irvv: VI144 - 00002604
Descrizione
Il complesso sorge isolato nella campagna, fuori dal centro di Bressanvido, in direzione di Pozzoleone. Al grande parco, parte
integrante della proprietà Mezzalira, si accede da un'apertura che fora il muro di cinta davanti alla facciata principale della villa,
orientata a sud. Questa presenta una loggia centrale architravata, costituita da sei colonne di ordine tuscanico, impostata su un
portico bugnato di cinque archi e conclusa da un frontone triangolare con oculo ovale. La loggia si estende per due intercolumni
anche nelle brevi ali, mentre al pianterreno gli archi sono sostituiti da finestre rettangolari.L'edificio presenta una pianta inconsueta
che dietro il blocco con il portico e la loggia si restringe, allungandosi, per poi tornare ad allargarsi innestandosi a sinistra alla
barchessa retrostante. In asse con l'ingresso, si apre un lungo corridoio voltato con spicchi su capitelli pensili, ai lati del quale si
distribuiscono gli ambienti. Adiacente al lato ovest del corpo padronale si trova la barchessa con portico su pilastri. Adiacente a
questa si sviluppa un fabbricato a "L"che conserva un portone a profilo leggermente acuto e modanature tardo-quattrocentesche.
In testa a questo lungo edificio si trova la cappella di San Benedetto. Originariamente il complesso apparteneva ai Benedettini di
San Felice di Vicenza, qui presenti dal 902 al 1807. La loggia nel prospetto sud è databile verso la fine del XVII secolo. Passato
all'Austria dopo le soppressioni napoleoniche, il complesso divenne dal 1810 proprietà dell'arciduca Ranieri d'Asburgo, il quale
ampliò e ristrutturò il corpo centrale. In questo stesso periodo venne messo a dimora il parco che vanta esemplari di alberi
centenari, tra cui spicca il Ginkgo Biloba più grande e antico d'Italia. Nel 1866, anno dell'annessione del Veneto al Regno d'Italia,
la casa d'Austria mantiene questi possedimenti. Nel 1870 è nominato amministratore Alessandro Mezzalira il cui figlio Lorenzo
acquista villa e terreni circostanti nel 1910 dal conte De Bordeau proprietario dal 1881.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso è inserito in un paesaggio ancora pressoché integro, ai limiti dell'abitato di Bressanvido in direzione di Pozzoleone,
meritevole della massima tutela da estendere ad ampio raggio.
Bibliografia
CARRARO 1966, pp. 24, 26, 68, 73, 105; CEVESE 1952, p. 148; CEVESE 1953, p. 267; CEVESE 1954, p. 267; CEVESE 1954a,
p. 32; CEVESE 1971, II, pp. 359–361; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 306; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978,
p. 136; DELLAI 1999, pp. 119–126, 170; FASOLO 1929, p. 125; KUBELIK 1977, voce 115, 143; MACCÀ 1812a, parte II, 125;
MANTESE 1962, p. 315; MAZZOTTI 1954, p. 267.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Bressanvido
Località: San Benedetto
Via San Benedetto, 12
Villa Mezzalira
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/07/18; 1985/10/15
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 19/ 20/ 22/ 23/ 24/ 25/ 26/ 27/ 42/ 51
CTR: 103 SE
Irvv: VI144 - 00002604
Veduta principale.
Fianco della cappella.
Arco di ingresso alla proprietà.
Veduta aerea (Dellai 1999).
Cappella San Benedetto.
Lapide sulla parete orientale del corridoio all'interno del
corpo padronale (Dellai, 1999).
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Camisano Vicentino
Frazione: Camisano Vicentino
Località: Santa Maria
Via Negrin, 1
Villa Capra, Barbaran
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Dati catastali: F. 11, sez. A, m. 126/ 217/ 224/ 225/ 226/ 227/ 229
CTR: 126 NO
Irvv: VI156 - 00002617
Descrizione
Situato a sud-ovest dell'abitato, vicino alla chiesa di Santa Maria, il complesso è formato da corpo padronale, foresteria con
cappella, barchessa e colombara isolata, che delimitano nelle loro posizioni una grande corte. Il lato sud-occidentale è definito dal
corpo padronale, in origine di due piani su un seminterrato, il cui prospetto non è rivolto verso la corte, ma all'opposto, verso la
campagna. Al centro si apre, occupando tutta l'altezza della fabbrica, una loggia retta da sei colonne ioniche giganti. All'estremità
destra della facciata rimangono le ammorsature di un muro che avrebbe dovuto svilupparsi perpendicolarmente e nel
corrispondente fianco resti di una struttura con elementi gotici. Il lato nord-occidentale della corte è delimitato nella parte più
settentrionale da una grandiosa barchessa in laterizi con portico ritmato da ampi archi sostenuti da pilastri. Staccata dalla
barchessa, ma sempre sullo stesso lato della corte, a destra dell'ingresso alla proprietà, si trova la foresteria, che con la cappella e
quello che rimane di un'antica cedraia, forma una struttura a "L". Adiacente, a sinistra, rivolta verso l'interno del complesso, sorge
la piccola cappella gentilizia la cui facciata è conclusa da un grande cimiero coronato da tre statue di santi. Accanto rimane un
portale settecentesco privo delle tre statue che lo coronavano: questo dava accesso alle cedraie andate distrutte. Lontano, a sud,
sorge isolata una elegante colombara ottagonale con balaustra e lucernario sulla sommità. Per il corpo padronale, costruito nel
1672 dalla famiglia Capra, e la coeva barchessa sono state avanzate attribuzioni a Carlo Borella o a Baldassare Longhena;
mentre per la foresteria, la cappella, l'arco d'ingresso alle cedraie, la colombara, tutte opere del 1728, si sono fatti i nomi di
Francesco Muttoni o del padovano Girolamo Frigimelica.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, lambito sul lato nord da una urbanizzazione relativamente recente che ha interrotto la continuità del complesso
padronale con le dipendenze situate a settentrione, mantiene però intatta la relazione con la campagna sugli altri versanti; in
particolare sul lato sud da dove il panorama spazia fino alla fascia collinare berica. E' quindi opportuno schermare con cortine
verdi le costruzioni sorte a nord della corte, mentre va garantito l'eccezionale cono visuale a sud. Nell'attesa dell'auspicata ipotesi
che l'intero complesso (compresa la colombara) passi in mano pubblica (solo il corpo padronale è proprietà dell'IRVV) è
necessario che vengano date ai privati proprietari dei singoli immobili precise direttive sugli interventi di manutenzione e di uso di
detti immobili e degli spazi circostanti, tenendo nella massima considerazione l'unità e l'unicità del complesso.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, raccolta mappe,Camisano,n. XVIII c.2-Santa Maria, 8 ottobre 1776.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 45. [testi a stampa] BARBIERI 1967a, p. 133; BATTILOTTI 2000, p. 242; BRESSAN 1897,
p. 37; CEVESE 1952, p. 149; CEVESE 1953, pp. 268–269; CEVESE 1954, p. 268; CEVESE 1954a, pp. 34–35; CEVESE 1956,
didascalia 46; CEVESE 1962, pp. 140–142; CEVESE 1971, II, pp. 367–369; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 311; D'ARCAIS, ZAVA
BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, p. 232; FACCIOLI 1804, p. 70; FAGNONI 1937; FAMA TRINGALI, ZENTILIN 1988-1989;
FASOLO 1929, pp. 102–103; FRANCO 1938; MACCÀ 1813c, pp. 21, 24; MARTINI 1973, pp. 16–18; MAZZOTTI 1963, p. 270.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Camisano Vicentino
Frazione: Camisano Vicentino
Località: Santa Maria
Via Negrin, 1
Villa Capra, Barbaran
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Dati catastali: F. 11, sez. A, m. 126/ 217/ 224/ 225/ 226/ 227/ 229
CTR: 126 NO
Irvv: VI156 - 00002617
Veduta principale.
La barchessa.
Prospetto della foresteria.
Stucco con stemma della famiglia Capra all'interno della
foresteria.
La cappella e sulla sinistra l'ingresso alle cedraie, ora
demolite.
La colombara.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Campiglia dei Berici
Frazione: Campiglia dei Berici
Località: Piazza Vecchia
Via Andrea Palladio, 1
Villa Repeta, Bressan
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1928/10/11
Dati catastali: F. 2, m. 20/ 21/ 22/ 49/ 50
CTR: 146 NE
Irvv: VI158 - 00001432
Descrizione
La villa sorge poco a nord del paese, al centro delle sue estese proprietà. Provenendo da Campiglia, il corpo padronale è
preceduto dal grande serraglio, costituito da un alto muro di mattoni che circonda campi coltivati e costeggia la strada fino
all'ingresso della parte privata della proprietà. Qui un altro muro circonda la villa, il brolo e la cappella privata, antica parrocchiale
del paese. Tra questa area e i prati a ovest doveva essere realizzato il progetto palladiano, mai portato a termine. Dalla strada,
una breve scalinata conduce a un cancello posto in asse con il prospetto meridionale della fabbrica padronale. Questo si sviluppa
su un primo piano piuttosto alto e un attico. Il settore mediano, rivestito da bugnato gentile, è leggermente avanzante e concluso
da un timpano, con ai lati due alti camini a piramide. Il prospetto nord ripete lo stesso schema tripartito, ma con soluzione
architettonica diversa. La quota del salone è raggiunta da una scala a doppia rampa simmetrica con balaustrini che porta ad una
loggia aperta in tre intercolumni suddivisi da alte colonne tuscaniche, probabilmente recuperate dalla fabbrica palladiana. A
occidente si innesta un'ala più bassa, collegata al corpo padronale. Nelle tre stanze orientali sono state recuperate alcune
decorazioni ad affresco di mano diversa da quelle delle tre stanze occidentali. Completano la proprietà: a sud-ovest, oltre il brolo,
una colombara; a occidente, dopo il prato, una barchessa aperta da cinque archi su pilastri bugnati e, a oriente, la cappella cui si
accede da un portale incorniciato da quattro colonne corinzie con fusto scanalato, forse recuperate da un edificio più antico. Sulla
facciata è murata una pietra con il millesimo 1519.
Contesto figurativo/paesaggistico
La grandiosità e l'eccellenza del complesso trova nel contesto ambientale in cui è inserito, ancora praticamente intatto, uno degli
elementi di forza che è necessario preservare nella sua totale integrità, sia per la relazione con la campagna, che con l'abitato, che
con le colline circostanti.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n. 723, 20 novembre 1679.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra beni inculti, Disegni, Vicenza, rot. 278, mazzo 82/A, dis. 7, 4 novembre 1692.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra beni inculti, Disegni, Vicenza, mazzo 15, dopo il 29 gennaio 1769.
Pilastri di Campiglia dei Berici (VI), già Proprietà Bressan (irreperibile), 1 marzo 1778.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Campiglia, b. 34, fogli II, V, 1830-1845.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 45. [testi a stampa] ACKERMAN 1990, pp. 137–139; ANDREA PALLADIO 1975,
pp. 83–84; ANDREA PALLADIO 1975a, p. 58; ANDREA PALLADIO 1997; BATTILOTTI 1990, pp. 100–101; BATTILOTTI 1999,
pp. 479–480; BATTILOTTI 2001; BERTOTTI SCAMOZZI 1781, p. 16; BOUCHER 1998, pp. 130–131; BRESSAN 1897, p. 37;
CEVESE 1952, p. 150; CEVESE 1953, p. 269; CEVESE 1954a, p. 35; CEVESE 1971, II, pp. 370–371; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 314–315; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, p. 139; FACCIOLI 1804, p. 261; FAGIOLO 1972, pp. 357–358;
FASOLO 1929, pp. 106–107; HOLBERTON 1990, pp. 56–57; IL VENETO 1982, p. 297; KUBELIK 1974, pp. 460–461;
MACCÀ 1814b, pp. 56–59, 64, 69; MANTESE 1962, p. 290; MARINI 1980, pp. 482–484; MAZZOTTI 1954, p. 269;
MURARO 1978, pp. 206–216; MURARO 1980; MURARO 1981; MURARO 1981-1982, pp. 41–43; MURARO 1986, pp. 270–271;
MUTTONI 1741, I, 35; POMELLO 1886, p. 267; PUPPI 1973, pp. 318–320; TESTIMONIANZE VENEZIANE 1980, pp. 40–41;
ZOPPÈ 1974, p. 61; ZORZI 1969, pp. 123–124.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Campiglia dei Berici
Frazione: Campiglia dei Berici
Località: Piazza Vecchia
Via Andrea Palladio, 1
Villa Repeta, Bressan
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1928/10/11
Dati catastali: F. 2, m. 20/ 21/ 22/ 49/ 50
CTR: 146 NE
Irvv: VI158 - 00001432
Veduta principale.
Barchesse ad est della proprietà.
Corpo cinquecentesco addossato al fianco orientale.
Colombara a nord.
Fronte settentrionale.
Particolare di una porta del salone principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Cartigliano
Frazione: Cartigliano
Viale Cappello, 5
Villa Morosini, Cappello detta il "Palazzo"
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1926/09/10
Dati catastali: F. 2, sez. U, m. 31/ 162
CTR: 104 NO
Irvv: VI161 - 00002893
Descrizione
Sorge nel cuore del paese, con il prospetto ovest rivolto verso la roggia Bernarda e più oltre il Brenta e quello est verso un ampio
spazio delimitato a nord e a sud da grandi barchesse. A pianta rettangolare, assai sviluppata in lunghezza, è circondata per tutto il
suo perimetro da un doppio loggiato scandito al pianoterra da poderosi pilastri tuscanici privi di base e collegati da archi ribassati
e, al piano nobile, da colonne ioniche reggenti un'alta trabeazione continua a dentelli. A metà dei lati maggiori due avancorpi
formano l'asse trasversale del rettangolo e si elevano di un terzo piano rispetto al corpo dell'edificio attraverso due sopralzi
scanditi da colonne composite reggenti un frontone triangolare. Per quanto riguarda il periodo di costruzione, si ipotizza una
datazione intorno agli anni ottanta del Cinquecento, allorché i patrizi Morosini da San Silvestro s'impegnarono nell'acquisto di case
e terreni, mentre l'ideazione della villa è data all'architetto bassanese Francesco Zamberlan (1529-1606), uno degli ultimi
collaboratori di Andrea Palladio. Successivamente interverrà l'architetto ticinese Antonio Sardi (1579-1661).
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, pur inserita nel contesto urbano, mantiene intatta la relazione con le barchesse e con l'area dell'antico brolo con peschiera
che concludeva il complesso a est. È auspicabile un intervento che riqualifichi lo spazio verde tentando di restituire unitarietà al
complesso, valorizzando l'idea del brolo e del giardino recintati. Del massimo interesse le aree verdi a ovest verso la roggia
Bernarda e il Brenta che vanno conservate nella loro integrità sia per il cono visivo che si ha dalla villa e sulla villa, sia per far
comprendere l'antica relazione della villa con le vie d'acqua. Per quanto possibile vanno evitati parcheggi nelle vicinanze del
complesso.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Cartigliano, Costruzione della segheria, Battaglia Morosini, XVIII c.1, 1792.
Bibliografia
BALZARETTI 1965, p. 38; BARBARANO 1762, p. 134; BARBIERI 1967, pp. 43, 56–57; BARBIERI 1967, n. 100; BORIN 1946,
p. 45 e ss.; BOSCO 1999-2000; CABIANCA, LAMPERTICO 1861, p. 285; CEVESE 1952, p. 150; CEVESE 1953, p. 270;
CEVESE 1954, p. 36; CEVESE 1956c; CEVESE 1971, II, pp. 374–375; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 317–318; DE BON 1941,
p. 133; FASOLO 1929, p. 120; GEROLA 1910, p. 80; MARIGA 1955-1956; MAZZOTTI 1963, p. 196, didascalie 283–285;
RAVA 1953,; ROI, MONDANI 1957; TARGHETTA 1989, pp. 113–120; TARGHETTA 1990, pp. 45–66; TARGHETTA 1991,
pp. 257–272.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Cartigliano
Frazione: Cartigliano
Viale Cappello, 5
Villa Morosini, Cappello detta il "Palazzo"
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1926/09/10
Dati catastali: F. 2, sez. U, m. 31/ 162
CTR: 104 NO
Irvv: VI161 - 00002893
Veduta principale.
Prospetto principale.
Veduta del fianco.
Fronte posteriore.
Particolare della sala mediana e dell'avancorpo centrale
orientale.
Facciata orientale dalla barchessa di sinistra.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Castelgomberto
Frazione: Castelgomberto
Via Villa, 123
Villa Piovene, Da Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/10/21; 1961/12/02; 1982/07/03
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 1/ 2/ 3/ 4/ 5/ 6/ 7/ 8/ 9/ 11/ 12/ 16/ 495
CTR: 125 NO
Irvv: VI174 - 00001440
Descrizione
L'imponente complesso, a pianta quadrilatera, è organizzato attorno a un cortile centrale e offre il fianco destro alla strada. Il corpo
principale occupa il braccio meridionale, elevandosi per due piani e sottotetto e volgendo la lunga fronte al vasto giardino, fronte
caratterizzata nel settore mediano da quattro lesene ioniche che reggono un frontone triangolare coronato da statue. Non manca
un ricco corredo di sculture, disseminate in gran quantità soprattutto lungo i vialetti del giardino meridionale e le balaustre della
peschiera, che corre sul lato ovest. Questa ha forma rettangolare allungata e, oltre a costituire un elemento decorativo, funge,
tramite una fitta canalizzazione sotterranea, da serbatoio idrico per l'irrigazione dei campi. A nord è delimitata da una piazzetta
belvedere con mura merlate aggiunte successivamente, innestata al fianco sinistro del corpo padronale. Il cortile interno è formato
da una serie di porticati che si sviluppano su tre lati senza addossarsi al corpo residenziale. Parte integrante della proprietà è
infine la piccola chiesetta di Santa Maria Maddalena, appoggiata al fianco destro della villa, alla cui facciata allinea la propria. La
data 1614 indicata sulla facciata dell'oratorio costituisce anche il primo riferimento cronologico certo per la storia dell'intero
complesso architettonico, che però ha assunto l'attuale aspetto nel decennio 1656-1666. Il rigore e l'essenzialità delle superfici
esterne del manufatto inducono ad attribuirne il progetto ad Antonio Pizzoccaro (1605-1680).
Contesto figurativo/paesaggistico
Situato a ridosso del centro abitato, il complesso sorge su un vasto fondo agricolo. Un alto muro di cinta separa la proprietà dalla
strada e dalle case a est, ma si apre verso ponente alla campagna, riconfermando lo stretto legame con le originarie funzioni di
controllo della tenuta. Lungo il confine ovest scorre il torrente Poscola. Il prezioso connubio qui realizzato tra architettura e
paesaggio va preservato nella sua integrità, evitando qualsiasi tipo di intervento urbano che possa ledere sia l'unità del complesso
con il paesaggio agrario circostante, sia i coni visuali dalla villa verso la campagna e viceversa.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i beni inculti, Disegni, Vicenza, rot. 215, mazzo 30, dis. 7. 26 aprile 1656.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i beni inculti, Disegni, Vicenza, rot. 261, mazzo 69, dis. 6. 30 dicembre 1666.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa napoleonica del Comune di Castelgomberto, 1817.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca, Comune censuario di Castelgomberto, foglio IV, 1830.
Bibliografia
[fonti manoscritte] TRISSINO ARTISTI VICENTINI, voce F. Boldrini. [testi a stampa] ARSLAN 1956, p. 138; BALLICO,
ZUCCOLIN 1993-1994; BARBIERI 1972, p. 160; CABIANCA, LAMPERTICO 1861, p. 304; CALLEGARI 1931, p. 221, sala 51;
CASTELGOMBERTO 1997, pp. 69, 105, 164, 207; CASTELGOMBERTO 1999, pp. 201–202, 252, 314–317; CEVESE 1951;
CEVESE 1952, p. 152; CEVESE 1953, pp. 272–273; CEVESE 1954a, pp. 38–39; CEVESE 1955, p. 23; CEVESE 1956, didascalie
30–31; CEVESE 1962, p. 138; CEVESE 1971, I, pp. 188–201; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 170–183; CHIESA
PARROCCHIALE 1931; DA CANAL 1809, p. 34; DA SCHIO 1986; FABRIS 1996, pp. 123–133; FACCIOLI 1804, pp. 378, 380;
FASOLO 1929, p. 98; FIOCCO 1929; FORTUNA 1920; GOERING 1939; MACCÀ 1815a, p. 110; MAGANZA 1610, p. 33;
MANTESE 1962, p. 204; MAZZOTTI 1954, p. 272; MAZZOTTI 1963, p. 270; MEDA 1939, p. 23; MENEGHELLO 1929, p. 13;
MORASSI 1950, p. 16; MORASSI 1955, p. 10; MORASSI 1965, col. 907; MORSOLIN 1883, p. 33; MOSCHINI 1931, p. 41;
MOSTRA DEL TIEPOLO 1951, pp. 21–23; PALLUCCHINI, PIOVENE 1968, p. 89, scheda 33; PAOLETTI 1839, II, 142;
PUPPI 1961, pp. 46, 48, 50; RUZZENE 1989, p. 113; SACK 1910, p. 153, n. 40–45; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995,
p. 125; STELLA, ZEN 1998-1999.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Castelgomberto
Frazione: Castelgomberto
Via Villa, 123
Villa Piovene, Da Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/10/21; 1961/12/02; 1982/07/03
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 1/ 2/ 3/ 4/ 5/ 6/ 7/ 8/ 9/ 11/ 12/ 16/ 495
CTR: 125 NO
Irvv: VI174 - 00001440
Veduta principale.
Peschiera con statue.
Piazzetta belvedere all'inizio della peschiera.
Facciata posteriore.
Scorcio sulle barchesse a nord.
Scorcio sulla barchessa a nord-est.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Cornedo Vicentino
Frazione: Cornedo Vicentino
Piazza Aldo Moro, 18
Villa Trissino
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1933/06/03
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 193
CTR: 103 SO
Irvv: VI183 - 00001005
Descrizione
L'edificio, voluto dai Trissino secondo i modi della prima Rinascenza vicentina, si compone di due piani e di un sottotetto. La
facciata anteriore, orientata a sud, è quasi interamente aperta al pianterreno, leggermente rialzato, da un portico di sette arcate,
con copertura a travi, cui si accede attraverso l'arco mediano preceduto da una breve scalinata. Le arcate sono rette da pilastri
poggianti su un basso parapetto. I capitelli ionici a piccole volute, che si fregiavano un tempo di stemmi gentilizi, e i fusti adorni di
patere nelle quattro facce li avvicinano ai pilastri del chiostro di San Lorenzo a Vicenza. Il centro del piano nobile è nobilitato da
una trifora a semplici profili e capitelli in pietra, e su ciascun lato si dispongono, senza rispondenza assiale con gli archi sottostanti,
due monofore a tutto sesto. Anche la disposizione delle quattro finestrelle quadrate del sottotetto prescinde da quella delle
aperture sottostanti. La facciata posteriore presenta al pianterreno quattro finestre disposte simmetricamente ai lati della porta
d'ingresso; quelle di destra con larga cornice lapidea sono di dimensioni maggiori delle altre. Al piano nobile si trovano due
monofore simili a quelle della facciata anteriore. Adattata tra Otto/Novecento a scuola elementare, la villa, dopo un intervento di
restauro dei primi anni ottanta del Novecento, ospita la biblioteca civica di Cornedo
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, che si trova la centro dell'abitato affianco della chiesa parrocchiale, conserva ancora delle aree verdi ai bordi del
complesso, aree che vanno mantenute schermando con opportune cortine arboree gli eventuali edifici moderni incongrui con il
contesto urbano.
Cartografia storica
Ufficio Tecnico Erariale, Vicenza, Comune di Cornedo Vicentino, Sez. A., F. 7.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Cornedo Vicentino, 1648.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; MAGRINI MISCELLANEA. [testi a stampa] BRESSAN 1897, p. 26; CEVESE 1952, p. 153;
CEVESE 1953, pp. 273–274; CEVESE 1954, p. 273; CEVESE 1971, II, pp. 384–385; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 325;
CEVESE 2001, pp. 454–456; CISCATO 1910; FASOLO 1929, p. 68; KUBELIK 1977, pp. 152–153; MAGRINI 1845a, p. 64;
MAZZOTTI 1954, p. 273; MORSOLIN 1862, p. 21; MORSOLIN 1878, p. 200; PETTINÀ 1930, p. 74; RUMOR 1926b, p. 212;
ZANELLA 1880, p. 9.
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Comune: Cornedo Vicentino
Frazione: Cornedo Vicentino
Piazza Aldo Moro, 18
Villa Trissino
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1933/06/03
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 193
CTR: 103 SO
Irvv: VI183 - 00001005
Veduta principale.
Veduta del portico.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Costabissara
Frazione: Costabissara
Via San Carlo, 1
Villa Bissari, detta "San Carlo"
Dati catastali: F. 7, m. 62
CTR: 125 NO
Irvv: VI186 - 00002620
Descrizione
Nel pianoro di San Pietro si sviluppa, all'interno di un ampio parco, l'insieme di edifici sorti in diverse epoche che costituiscono villa
San Carlo, complesso voluto dai conti Bissari, feudatari di Costabissara dal 1285. Il corpo principale e più antico, risalente al XVIII
secolo, presenta una fronte ampia a est, scandita da finestre distribuite a ritmo serrato su quattro piani. Elaborati sono i tre portali
d'ingresso centinati, inquadrati da lesene tuscaniche a bugne rustiche alterne e chiave di volta a protome umana. A destra,
salendo una rampa di scale, all'altezza del piano nobile, si affianca una struttura più alta, su tre livelli, con tre aperture ad arco a
tutto sesto al pianoterra, una finta loggia forata da tre finestre con frontocini arcuati o triangolari al centro e altri tre archi all'ultimo
piano. Ancora a destra parte un muro bugnato, con statue all'interno di nicchie e una balaustra alla sommità, che funge da
collegamento con una loggia belvedere situata nel parco: struttura neoclassica di ordine ionico a tre intercolumni sul fianco sud e
nove sulla fronte est. Nelle pareti interne, interamente affrescate, è stata riprodotta la stessa serie di colonne della loggia; tra
queste si inseriscono finte architetture e brani paesaggistici tardosettecenteschi. Si suppone che il belvedere, il manufatto più
pregevole del complesso, cui si accede tramite una scala a doppia rampa, sia stato commissionato da Camillo Bissari a un
architetto della cerchia di Ottone Calderari. Interessante il parco all'inglese tagliato da un viale rettilineo, residuo dell'antico
giardino all'italiana. La villa appartiene dal 1961 dalla Diocesi di Vicenza.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso lambito dalla espansione urbana di Costabissara, va salvaguardato per quanto riguarda il parco e le residue aree
agricole, mentre per quanto possibile vanno schermati con cortine verdi gli edifici recenti.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, raccolta mappe,n. XVIII b.10-Costabissara.
Bibliografia
CEVESE 1952, p. 153; CEVESE 1953, p. 275; CEVESE 1954, p. 275; CEVESE 1954a, p. 42; CEVESE 1971, II, pp. 388–390;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 328–330; CEVESE 1980, p. 240; DALLA CÀ 1904, p. 10; DE FRANCESCHI ET AL. 1991,
pp. 119–124; MACCÀ 1813d, pp. 5–8; MAGNABOSCO 1989-1990; MAZZOTTI 1954, p. 275; SCHIAVO, GUERRIERI,
CHIOZZI 1995, p. 192; TONIOLO 1989, pp. 13–21, 55–61.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Costabissara
Frazione: Costabissara
Via San Carlo, 1
Villa Bissari, detta "San Carlo"
Dati catastali: F. 7, m. 62
CTR: 125 NO
Irvv: VI186 - 00002620
Veduta principale.
Avancorpo settentrionale visto dal cortile dietro il belvedere.
Avancorpo settentrionale visto dal cortile antistante.
Muro bugnato con nicchie e statue di collegamento col
belvedere.
Loggia belvedere. A sinistra la villa.
Architetture e paesaggi effrescati nella loggia belvedere.
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Comune: Costabissara
Frazione: Costabissara
Via Sant'Antonio, 37/39
Villa Bissari, Buzzacarini detta "il Castello"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1958/09/30
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 3
CTR: 125 NO
Irvv: VI187 - 00002619
Descrizione
L'edificio sorge nel pianoro di San Pietro, sulle rovine dell'antico castello dell'XI secolo, distrutto da Ezzelino III nel 1241. I Bissari,
proprietari dal 1285, si adoperarono per la ricostruzione del corpo meridionale, cui successivamente vennero aggregate altre
strutture più basse e arretrate a creare un insieme non omogeneo: un edificio pieno di breve estensione, un porticato a quattro
intercolumni, un altro corpo pieno, il tutto ampiamente rinnovato nell'Ottocento. Nell'edificio più antico gli unici elementi originali
sono quattro finestre gotiche trilobate al secondo piano del prospetto principale, rivolto a nord-est, e probabilmente le piccole
finestre centinate all'ultimo piano. Un ulteriore intervento, risalente al XVI secolo, è denunciato da due finestre della facciata
posteriore sud-ovest, dovute alla probabile aggregazione al corpo primitivo di un nuovo edificio con orientamento a sud, poi
demolito. Anche la cappella gentilizia, inserita nel parco e risalente al 1659, ha risentito del gusto storicistico di fine Ottocento. Alla
moda neogotica si deve anche il piccolo fortilizio merlato d'ingresso con stemmi.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'espansione urbana di Costabissara lambisce il lato nord della proprietà, mentre per il resto il contesto agrario risulta ancora
conservato e meritevole di tutela.
Bibliografia
BIASIUTTI ET AL. 1991, pp. 41–49; CEVESE 1952, p. 154; CEVESE 1953, p. 275; CEVESE 1954a, p. 42; CEVESE 1971 (ed.
1980), p. 327; DALLA CÀ 1904, pp. 11, 28, 29, 41–43; FACCIOLI 1804, p. 149; MACCÀ 1813d, VII, pp. 5–8, 17; MANTESE 1962,
p. 214; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 192.
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Comune: Costabissara
Frazione: Costabissara
Via Sant'Antonio, 37/39
Villa Bissari, Buzzacarini detta "il Castello"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1958/09/30
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 3
CTR: 125 NO
Irvv: VI187 - 00002619
Veduta principale.
Portale di accesso in via Sant'Antonio con pilastri bugnati e
statue settecentesche.
Corpo merlato d'ingresso.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Costabissara
Frazione: Motta
Località: Gardellina
Via IV Novembre, 15
Villa Franceschini detta Ca' Gardellina
Dati catastali: F. 15, m. 81/ 82/ 84/ 90
CTR: 125 NE
Irvv: VI188 - 00002621
Descrizione
Il complesso, di origine gotica ma rifatto e ampliato tra fine Seicento e inizi Settecento, è immerso nella campagna, a pochi metri
dalla sponda orientale del torrente Orolo. Villa, annessi rustici, colombara e cappella delimitano una corte, chiusa frontalmente da
un muro di cinta. Il corpo padronale, collocato sul lato nord-occidentale e rivolto a sud-est, si eleva su due piani e un sottotetto e
presenta la facciata tripartita in tre settori. Quello centrale è sigillato da un frontone triangolare retto da quattro lesene impostate su
un pianterreno rivestito a bugnato gentile. Fasce marcapiano e marcadavanzale unificano il prospetto. Ai fianchi si innestano,
simmetrici, alti porticati retti da colonne tuscaniche in cui si alternano tre intercolumni più stretti a due più larghi. Al porticato di
sinistra si aggancia perpendicolarmente un rustico concluso da torre colombara. La cappella si affaccia all'esterno del muro di
cinta, rivolta alla campagna. Due semicolonne corinzie delimitano la facciata, coronata da un frontone con statue acroteriali.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso mantiene ancora intatto il rapporto con la cornice agricola circostante che deve essere oggetto di salvaguardia nella
sua integrità. Tutelati devono essere i coni visuale sul complesso. Nell'attesa dell'auspicabile vincolo ai sensi della legislazione
vigente sulla tutela delle cose di interesse storico e artistico, gli uffici comunali devono vigilare sull'integrità e unitarietà del
complesso.
Bibliografia
CEVESE 1971, II, pp. 390–391; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 330; DALLA CÀ 1904; LOVATO ET AL. 1991, pp. 59–66;
MACCÀ 1815, p. 91; MANTESE 1962, p. 214.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Costabissara
Frazione: Motta
Località: Gardellina
Via IV Novembre, 15
Villa Franceschini detta Ca' Gardellina
Dati catastali: F. 15, m. 81/ 82/ 84/ 90
CTR: 125 NE
Irvv: VI188 - 00002621
Veduta principale.
Colombara ad ovest.
Cappella ad est.
Prospetto posteriore.
Pilastri bugnati dell'ingresso.
Ingresso della cappella.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Pozzetto
Via Pozzetto, 38
Villa Fadinelli, Suppiej, detta "dei Veneziani"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1962/03/26
Dati catastali: F. 5, sez. U, m. 136/ 137/ 295
CTR: 125 NO
Irvv: VI190 - 00001445
Descrizione
Sul colle di Creazzo la villa domina un'insenatura da cui si gode il panorama della pianura. Il prospetto principale, volto a sud,
presenta un settore centrale forato al piano nobile da una loggia bugnata a tre fornici. Ai tre archi corrispondono altrettante
aperture quadrate nel sottotetto e un frontone coronato da tre vasi acroterali. A destra si innesta una breve ala arretrata, preceduta
da una terrazza; ancora a destra segue il rustico su de piani che presenta, tra due corpi pieni, un doppio portico con pilastri
intonacati e balaustra lignea al piano superiore. Il complesso si completa con ulteriori annessi rustici a destra e con un edificio del
1830 circa dai caratteri di uno chalet svizzero dipinto a decorazioni geometriche rosse e arancio. Statue decorano il giardino
anteriore e posteriore di impostazione regolare. La villa, databile alla seconda metà del Settecento, è stata realizzata su progetto
di Ottavio Bertotti Scamozzi.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, che gode di una posizione panoramica privilegiata, è inserita in un contesto ambientale ancora conservato a sud, a nord e
a ovest del complesso. Mentre edificazioni recenti sono sorte a est e andrebbero, per quanto possibile, schermate con cortine
verdi. La villa inoltre è in stretta relazione con la vicina villa "del Sole", relazione che deve essere conservata nel più ampio
contesto ambientale di quanto resta da tutelare del colle di Creazzo.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa napoleonica di Creazzo, 1809.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Creazzo, 1832.
Bibliografia
CEVESE 1952, p. 155; CEVESE 1953, pp. 276–277; CEVESE 1954a, p. 43; CEVESE 1971, II, pp. 399–400; CEVESE 1971 (ed.
1980), pp. 336–337; CEVESE 1980, p. 243; COSARO 2000, pp. 50–51; FRANCO 1963, p. 155; LEGUMI, MAZZARIOL 1995,
p. 110; MARTINI 1965, p. 20; MAZZOTTI 1954, p. 276; OLIVATO 1975, p. 144; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 183;
SCOLA 1885, p. 84; VILLE VENETE 1999, G1445.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Pozzetto
Via Pozzetto, 38
Villa Fadinelli, Suppiej, detta "dei Veneziani"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1962/03/26
Dati catastali: F. 5, sez. U, m. 136/ 137/ 295
CTR: 125 NO
Irvv: VI190 - 00001445
Veduta principale.
Prospetto posteriore del corpo padronale.
Veduta dell'ala arretrata che racchiude un cortile rialzato.
Prospetto posteriore del rustico.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Poggian
Via Poggian, 23
Villa Farinon, Garagnini, Suppiej, Legrenzi, Bocchi, detta "del
Sole"
Vincolo: D. Lgs. 490/99
Dati catastali: F. 5, m. 863/449/862/864/132/133/293/402
CTR: 125 NO
Irvv: VI191 - 00001444
Descrizione
Sul colle di Creazzo, sede dell'antico borgo abitato, volta a sud verso la pianura sottostante, si distende la villa denominata "del
Sole". L'andamento della strada retrostante ha condizionato la struttura leggermente concava del fronte anteriore. Leggermente
aggettante, il corpo principale è ritmato da serie di cinque aperture distribuite su tre livelli. L'asse centrale è concluso da un
frontone triangolare con vasi acroterali. I settori laterali proseguono in ali più basse, coronate con sfere di pietra. Il settore centrale
della villa è databile verso la fine del XVII secolo. I settori laterali furono aggiunti entro il 1734, mentre le due ali più basse sono
state costruite tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, inserita in un verde parco, forma un unico insieme da salvaguardare con la sottostante villa Suppiej. Così come il contesto
dell'intero colle nelle parti ancora integre.
Bibliografia
D. Battilotti, Relazione storico-artistica (1991), in Archivio privato Legrenzi; CEVESE 1952, p. 154; CEVESE 1953, p. 276;
CEVESE 1954a, p. 42; CEVESE 1971, II, pp. 396–397; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 334; COSARO 2000, pp. 51–53; LEGUMI,
MAZZARIOL 1995, pp. 108–109; MAZZOTTI 1954, p. 276; SCOLA 1885, p. 84.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Poggian
Via Poggian, 23
Villa Farinon, Garagnini, Suppiej, Legrenzi, Bocchi, detta "del
Sole"
Vincolo: D. Lgs. 490/99
Dati catastali: F. 5, m. 863/449/862/864/132/133/293/402
CTR: 125 NO
Irvv: VI191 - 00001444
Veduta principale.
Veduta aerea del complesso.
Gradinata che asseconda il pendio in direzione el corpo
centrale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Castello
Via Fusine, 2
Villa Scola Camerini, detta "il Castello"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1965/02/19
Dati catastali: F. 3, sez. A; 7, sez. A, m. 3; 66/ 67/ 68/ 69/ 70/ 80/ 245/ 246/
247/ 301
CTR: 125 NO
Irvv: VI195 - 00001442
Descrizione
Si tratta di un complesso piuttosto articolato, sito sul colle di Creazzo, con una planimetria complessiva molto allungata che
comprende il corpo principale al cui fianco nord si innesta un portico di minor altezza. La villa risalente al secondo Quattrocento,
come testimoniano le finestre del prospetto posteriore, ha subito ripetuti rimaneggiamenti, di cui restano segni evidenti in quelli
condotti a fine Seicento e a fine Settecento, e in quelli ottocenteschi quando il corpo padronale è stato coronato da merli. Scale
con balaustra conducono dai giardini pensili all'italiana, delimitati da muri bugnati, al parco digradante; una scala collega il giardino
sud con un altro di livello inferiore. Numerose sculture settecentesche sono distribuite nel perimetro dei giardini. Separata dal
complesso, a nord, è collocata la cedraia, attribuita a Ottone Calderari, costituita da un corpo centrale, individuato da quattro
lesene doriche, frontone con stemma centrale e vasi acroterali, e da due ali con colonne in mattoni e capitelli in pietra.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa che domina dall'alto del colle di Creazzo la pianura sottostante, conserva con il suo contesto verde quanto resta di una
situazione ambientale un tempo ammirevole. Oggi resta da valorizzare a ovest la continuità spaziale con le ville Suppiej e
Legrenzi, nonché a sud la relazione con il borgo storico di Creazzo e quanto resta della area verde a est e a nord.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa napoleonica di Creazzo, 1809.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Creazzo, 1832.
Bibliografia
CEVESE 1967b, pp. 19–22; CEVESE 1971, II, p. 398; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 335; COSARO 2000, pp. 49–50;
KUBELIK 1977, I, p. 154; II, pp. 570, 647; LEGUMI, MAZZARIOL 1995, p. 109; MARTINI 1965, p. 20; SCHIAVO, GUERRIERI,
CHIOZZI 1995, p. 193; SCOLA 1885, pp. 83–84.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Castello
Via Fusine, 2
Villa Scola Camerini, detta "il Castello"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1965/02/19
Dati catastali: F. 3, sez. A; 7, sez. A, m. 3; 66/ 67/ 68/ 69/ 70/ 80/ 245/ 246/
247/ 301
CTR: 125 NO
Irvv: VI195 - 00001442
Veduta principale.
Corpo di fabbrica a destra del corpo principale.
Portico.
Cedraia isolata a nord.
Scorcio della villa dal giardino inferiore.
Scala che conduce al giardino inferiore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Fusine
Via Sabbioni, 5
Villa Serta, Giaconi Bonaguro
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1962/04/07
Dati catastali: F. 4, sez. U, m. 52/ 53
CTR: 125 NO
Irvv: VI196 - 00002570
Descrizione
Salendo la strada che conduce alle pendici collinose di Creazzo verso Monteviale, si incontra la villa, costruita agli inizi del
Settecento, che volge la facciata principale a sud, verso la pianura. Si tratta di struttura palesemente incompiuta, in quanto manca
il settore destro. La parte che avrebbe dovuto essere quella centrale, leggermente avanzante, è scandita da tre aperture ampie e
ravvicinate in ognuno dei tre livelli. Tale settore è concluso da frontone triangolare con vasi acroteriali. Nel sottotetto la finestra
centrale è a rettangolo allungato, quadrate le due laterali. Il salone centrale è decorato da affreschi a prospettive architettoniche
vicini ai modi di Francesco Aviani; mentre nelle altre stanze rimangono altri fregi pittorici e stucchi. Al corpo principale si affianca a
ovest, al posto dell'ala incompiuta, una barchessa con fienile e un rustico. A destra si innesta un altro rustico in posizione arretrata.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa conserva verso la collina aree verdi ancore integre che vanno tutelate come il resto del colle.
Bibliografia
[fonti manoscritte] Relazione storico-artistica, in Archivio Istituto Regionale Ville Venete. [testi a stampa] CAZZANELLO 19891990; CEVESE 1952, p. 154; CEVESE 1953, p. 276; CEVESE 1954a, pp. 42–43; CEVESE 1967b, p. 20; CEVESE 1971, II,
pp. 395–396; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 331, 334; LEGUMI, MAZZARIOL 1995, p. 111; MACCÀ 1814a, p. 112;
MANTESE 1962, p. 341; MAZZOTTI 1954, p. 276; SCOLA 1885, p. 84.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Creazzo
Frazione: Creazzo
Località: Fusine
Via Sabbioni, 5
Villa Serta, Giaconi Bonaguro
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1962/04/07
Dati catastali: F. 4, sez. U, m. 52/ 53
CTR: 125 NO
Irvv: VI196 - 00002570
Veduta principale.
Prospetto posteriore.
Particolare del corpo centrale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Dueville
Frazione: Vivaro
Località: Pilastroni
Via Da Porto, 3/ 5
Villa Porto, Milan Massari
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/03/23
Dati catastali: F. 14, sez. U, m. 74/ 92/ 97/ 104/ 105/ 106/ 107/ 108/ 111/
118/ 256/ 257
CTR: 103 SE
Irvv: VI209 - 00004711
Descrizione
Il complesso sorge in aperta campagna, introdotto a sud da un lungo rettifilo, al quale offre il prospetto principale, e costeggiato da
una strada che lambisce il giardino anteriore, delimitato da una peschiera che forma una sorta di esedra. Il corpo principale
presenta un volume cubico e un alzato di due piani più sottotetto, con copertura a padiglione. La facciata meridionale è nobilitata
da un imponente pronao tetrastilo di ordine ionico, sormontato da un timpano coronato da tre statue. Il pronao è introdotto da
un'ampia scalea, affiancata alla base da statue. Ai fianchi si innestano brevi ali, di epoca successiva, raccordate al corpo
principale da strutture a loggia. Discosta, a occidente, si affaccia sulla strada la cappella settecentesca. A oriente un lungo e
massiccio rustico in stile neolombardesco delimita il versante orientale del giardino. Alla villa fa da sfondo un vasto parco
romantico, vivacizzato da corsi d'acqua, disegnato da Francesco Bagnara. Il complesso, di origine cinquecentesca, si presenta
oggi come il risultato degli interventi operati da Antonio Caregaro Negrin tra il 1855 e il 1860, che hanno portato all'introduzione dei
corpi laterali e del rustico, al rifacimento del prospetto posteriore e alla ridefinizione di quello principale.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionale conservazione della campagna circostante il complesso, impone la massima considerazione del contesto figurativo
che va salvaguardato nella sua integrità, considerata, oltre il resto, la continuità spaziale ancora integra tra questa villa e la vicina
villa Da Porto Casarotto Dalla Croce.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra beni Inculti, Processi 74/5, 5 agosto 1557.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra beni inculti, Disegni, Vicenza, rot. 212, mazzo 27, dis. 6, 1563.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra beni inculti, Disegni, Vicenza, rot. 245, mazzo 57/A, dis. 4, 20 maggio 1608.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n. XVIII.c.1-Vivaro, 1705.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n. 425, 1774.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n.XVIII.b.-Vivaro, 1754.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n. XVIII.c.21-Vivaro, 18 febbraio 1795.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Vivaro, b. 242, fogli V, VI, IX, X, 1830-1845.
Bibliografia
[fonti manoscritte] Villa Da Porto, Relazione storica, in Archivio Istituto Regionale Ville Venete; BRESSAN STUDI, c. 43. [testi a
stampa] ANDREA PALLADIO 2000, p. 167; BALZARETTI 1965, p. 37; BARBIERI 1953, pp. 63–67; BARBIERI 1972, pp. 86,
137–139; BATTILOTTI 1990, p. 92; BATTILOTTI 1999, pp. 467–468; BATTILOTTI, NANTE 1997; BERTOTTI SCAMOZZI 1770,
pp. 117–124, in part. p. 119; BORDIGNON FAVERO 1985a, pp. 209–213; BRESSAN 1897, p. 33; BRUNIALTI 1925, pp. 6–7;
BUSNELLI 1892, p. 12; CALDERARI 1808, pp. 31–32, tavv. XXXI–XXXIII; CEVESE 1952, p. 156; CEVESE 1953, pp. 277–278;
CEVESE 1954a, pp. 44–45; CEVESE 1955, p. 20; CEVESE 1956, didascalia 60; CEVESE 1963, pp. 149–150; CEVESE 19641965, p. 45; CEVESE 1964b, p. 353; CEVESE 1971, II, p. 410; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 344–345; CEVESE 1971a,
pp. 163–164; CEVESE 1980, p. 235, n. 7; DALLA POZZA 1943, pp. 162–163, 169; FASOLO 1929, pp. 84–85, 127;
FASOLO 1932; GIUSSANI 1988, p. 26; ILLUMINISMO 1969, pp. 163–164; LOUKOMSKI 1927, p. 28, tav. 104; MACCÀ 1815,
parte II, 305; MAGRINI 1845a, pp. 32, 59–60; MANTESE 1962, p. 232; MANTESE 1966-1967, pp. 227–243, in part. pp. 235–238;
MANTESE 1974, IV/I, pp. 196–197; MAZZOTTI 1954, p. 277; MAZZOTTI 1963, pp. 459, 469, didascalia 632; MILIZIA 1781,
pp. 397–398; MILIZIA 1785, pp. 298–299; MILIZIA 1797, p. 132; MUTTONI 1740, I, Indice delle città, castelli e ville del vol. IV, n.
27; PANCIERA 1985, II, 1035–1088, in part. 1073–1079; PULLÈ 1847, p. 16; PUPPI 1973, pp. 297–298; QUATREMÈRE DE
QUINCY 1842, I, 312; RICATTI 1980, p. 88; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 95–97; TIOZZO 1981, p. 41;
ZAUPA 1990a, pp. 77–99; ZORZI 1969, p. 226.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Dueville
Frazione: Vivaro
Località: Pilastroni
Via Da Porto, 3/ 5
Villa Porto, Milan Massari
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/03/23
Dati catastali: F. 14, sez. U, m. 74/ 92/ 97/ 104/ 105/ 106/ 107/ 108/ 111/
118/ 256/ 257
CTR: 103 SE
Irvv: VI209 - 00004711
Veduta principale.
Corpo rustico orientale.
Facciata dell'oratorio di San Gaetano Thiene.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Dueville
Frazione: Vivaro
Località: Pilastroni
Via Da Porto
Villa Da Porto, Casarotto - Dalla Croce
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1910/10/29; 1926/09/14
Dati catastali: F. 2, sez. C, m. 41/ 42/ 44/ 45/ 46/ 106
CTR: 103 SE
Irvv: VI210 - 00001762
Descrizione
La villa sorge al centro di una vasta area pianeggiante, in fondo a un rettifilo alberato che si stacca verso nord dalla statale
Marosticana. Davanti al corpo padronale si estende il cortile, delimitato a sud da un'altra strada che interseca il rettifilo; a nordovest i rustici imponenti si dispongono in quattro rami attorno a una corte interna; a est, isolata, sta la cappella gentilizia.
L'imponente corpo padronale si eleva su un alto pianterreno che funge da zoccolo al piano nobile ed è concluso da un attico. Il
settore centrale è scandito da un pronao ionico esastilo, preceduto da una scalinata con poggi laterali e concluso dal frontone
triangolare contenente lo stemma Porto. La villa fu progettata dal più importante architetto neoclassico vicentino, Ottone Calderari,
per Antonio Maria Porto negli anni settanta del XVIII secolo, ma la gran parte dei lavori relativi alla sua costruzione e alla
sistemazione del giardino sono documentati negli anni ottanta e novanta. La cappella, situata un centinaio di metri più a est, è
stata progettata da Calderari nel 1769, quindi in un momento precedente la villa.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionale rilevanza del contesto agrario praticamente intatto che circonda questo complesso e che giunge sino alla vicina villa
Porto Milan Massari, è tale da imporre la massima tutela per la sua conservazione da estendere a 360 gradi per il più ampio raggio
possibile. Vanno preservati tutti i coni visuali, in particolare quelli da sud.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra beni Inculti, Processi 74/5, 5 agosto 1557.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, rotolo 245, mazzo 57/A, dis. 4, 20 maggio 1608.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n. XVIII.c.1-Vivaro, 1705.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n.XVIII.b.-Vivaro, 1754.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Vivaro, b. 242, fogli V, VI, IX, X, 1830-1845.
Bibliografia
[fonti manoscritte] ALVERÀ NOTIZIE; BRESSAN STUDI; MACCÀ ABECEDARIO PITTORICO; TRISSINO NOTIZIE
BIOGRAFICHE. [testi a stampa] BALZARETTI 1965, p. 53; BARBIERI 1953, p. 75; BARBIERI 1972, pp. 137–138; BARBIERI,
MENATO 1970, pp. 110–117; BORDIGNON FAVERO 1985a, pp. 215–230; BOZZETTO 2003-2004; BRESSAN 1897, p. 48;
CALDERARI 1808, pp. 31–34, tav. XXXI–XXXVI; CEVESE 1952, p. 156; CEVESE 1953, p. 278; CEVESE 1954a, pp. 45–46;
CEVESE 1955, p. 20; CEVESE 1956, didascalia 60; CEVESE 1963, pp. 149–150; CEVESE 1964-1965, pp. 45–52;
CEVESE 1964b, pp. 346, 349, 351, 353; CEVESE 1971, II, pp. 404–406; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 340–342; CEVESE 1980,
p. 235; DISEGNI 1999, pp. 121–123; FACCIOLI 1804, p. 360; FASOLO 1929, p. 127; FASOLO 1932; ITINERARI
NEOCLASSICI 1998, pp. 193–194; LE BRETON 1839, p. 14; MACCÀ 1815, parte II, 303; MAGRINI 1845a, II, pp. 32, 59–60;
MANTESE 1962, p. 232; MAZZOTTI 1954, p. 278; MAZZOTTI 1963, pp. 453, 459, 469, didascalia 632; MILIZIA 1781, p. 395;
MILIZIA 1785, pp. 298–299; MILIZIA 1797, I, 132; PANE 1948, p. 74, n. 33; PULLÈ 1847, p. 76; QUATREMÈRE DE
QUINCY 1842, I, 312, voce Calderari; VELO 1791; ZAUPA 1990a, p. 96.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Dueville
Frazione: Vivaro
Località: Pilastroni
Via Da Porto
Villa Da Porto, Casarotto - Dalla Croce
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1910/10/29; 1926/09/14
Dati catastali: F. 2, sez. C, m. 41/ 42/ 44/ 45/ 46/ 106
CTR: 103 SE
Irvv: VI210 - 00001762
Veduta principale.
Fianco orientale del corpo padronale.
Prospetto meridionale, verso il giardino, dei rustici.
Cappella gentilizia.
Cancellata d’ingresso.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grisignano di Zocco
Frazione: Barbano
Via Vittorio Veneto 105
Villa Ferramosca
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/01/03
Dati catastali: F. 8, sez. A, m. 42/ 43/ 44/ 46/ 47/ 48/ 49/ 50/ 139
CTR: 126 SO
Irvv: VI240 - 00001452
Descrizione
Lungo la statale Padana Superiore, sul sito dell'antico castello di Barbano, sorge questo complesso, delimitato sui tre lati verso la
campagna da un alto muro in laterizi interrotto a sud-est e a sud-ovest da due cancelli con stemma gentilizio. Una barchessa
segna il confine a nord-est sulla strada; mentre il corpo padronale si trova sul lato di nord-ovest. La facciata rivolta alla corte è
totalmente aperta al pianoterra da un portico architravato, sostenuto da colonne tuscaniche, che occupa metà della profondità
della villa. Una loggia di quattro colonne ioniche su alto plinto occupa la parte centrale del piano nobile e sostiene una trabeazione
e un frontone triangolare con stemma araldico. Nel prospetto posteriore le numerose aperture hanno una disposizione simmetrica
rispetto a un corpo cilindrico centrale che contiene il vano scala e solo due stemmi al piano nobile decorano la spoglia parete.
L'edificio adiacente a nord-est, su due piani, ingloba probabilmente la preesistente casa dominicale quattrocentesca dei
Ferramosca. È aperto verso la corte da un portico tuscanico che riprende e prosegue quello del corpo principale. La facciata
posteriore, a nord-ovest, si protende con una loggia ad archi su piccole colonne tuscaniche, aperta su tre lati. Sopra la loggia
domina un frontone triangolare a tutta larghezza, con cornice poco pronunciata. All'estremità est del porticato si trova la cappella di
origine quattrocentesca. La villa, voluta da Girolamo Ferramosca nel 1568, come indica l'iscrizione sulla facciata, è riconducibile a
una collaborazione tra Giandomenico Scamozzi e il figlio Vincenzo, non ancora ventenne.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa mantiene ancora il contesto agrario sul retro e sui lati del complesso, mentre di fronte, oltre la statale Padana Superiore,
sorgono edifici moderni incongrui, di cui si auspica una opportuna schermatura verde. È da conservare integro il contesto agrario
esistente a sud, a ovest e in particolare a est, considerata la relazione e continuità spaziale intatta tra questa villa e la vicina villa
Verlato Mezzalira Dorio VI 243.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Mappa n.3, 28 gennaio 1679.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Mappa n.4, 5 agosto 1680.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Mappa n.5, 5 giugno 1684.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Mappa n.6, 13 gennaio 1688.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Mappa n.8, 2 aprile 1697.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Mappa n.11, 31 agosto 1711.
Bibliografia
[fonti manoscritte] ALVERÀ PICCOLA BIOGRAFIA; BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORIE DI ARTISTI; DA SCHIO
MEMORABILI, voce Scamozzio Giovanni Domenico, Ferramosca Girolamo; MAGRINI MISCELLANEA, p. 271 r e v; TRISSINO
MATERIALI. [testi a stampa] BARBIERI 1951a; BARBIERI 1952, pp. 46–47, 49–50, 53–54, 180; BARBIERI 1985, p. 9, ill;
BARDELLA 1937; BELTRAMINI 2003, pp. 145–150; BRESSAN 1897, p. 28; BURNS 1979a, pp. 113–115, ill. 68–72;
CEVESE 1952, pp. 156–157; CEVESE 1953, p. 279; CEVESE 1954a, p. 47; CEVESE 1956, didascalia 20; CEVESE 1968a;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 348–350; DU RY 1713, p. 81; FASOLO 1929, pp. 87–88; FRANCO 1937, p. 64; GRANT
KEITH 1935, fig. 10; LEWIS 1981b, pp. 213–214; LOUKOMSKI 1940, pp. 65–72; MACCÀ 1813c, p. 45; MAGRINI 1845, I, 82;
MAGRINI 1845a, p. 14; MAZZOTTI 1954, p. 279; MURARO 1954, pp. 47, 68, 137; PALLADIO 1570; PALLUCCHINI 1961, p. 90;
RONCONE 1619; SCAMOZZI 1615; ZANELLA 1880, pp. 102–103; ZORZI 1956,; ZORZI 1956a, pp. 130–131; ZORZI 1963, p. 90;
ZORZI 1965, p. 288, n. 5; ZORZI 1965a, p. 311.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grisignano di Zocco
Frazione: Barbano
Via Vittorio Veneto 105
Villa Ferramosca
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/01/03
Dati catastali: F. 8, sez. A, m. 42/ 43/ 44/ 46/ 47/ 48/ 49/ 50/ 139
CTR: 126 SO
Irvv: VI240 - 00001452
Veduta principale.
Vista della facciata posteriore dalla strada.
La capella quattrocentesca dedicata a Sant'Ambrogio dalla
strada.
Il portico adiacente alla villa e l'originale ingresso.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Grumolo delle Abbadesse
Via Piave, 25
Villa Rossi di Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1973/11/27
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 200/ 201/ 202/ 203/ 275
CTR: 125 NE
Irvv: VI244 - 00001459
Descrizione
Il complesso, databile alla metà del Settecento su preesistenze, sorge poco distante dal centro del paese, affiancato a ovest da
una strada e costituito da un corpo principale rivolto a sud e da una serie di edifici contigui, disposti a "U" attorno a un giardino
arricchito da siepi e statue e delimitato da muro di recinzione. La facciata anteriore del corpo padronale è caratterizzata da
aperture simmetriche rispetto all'asse mediano, lungo il quale si impostano l'ingresso e un'alta finestra soprastante, entrambi ad
arco sigillato da cimasa orizzontale. La fronte è conclusa da un abbaino centrale, da due camini laterali e da quattro statue, due tra
abbaino e camini, due alle estremità. Al fianco sinistro si innesta un edificio con portico trabeato, retto da quattro snelle colonne e
due semicolonne tuscaniche. Una bassa costruzione ad angolo lo collega a un'altra barchessa con portico a colonne tuscaniche
binate e ampia terrazza soprastante. Sul lato opposto la villa prosegue in una struttura con portico a cinque arcate su pilastri.
All'estremità dell'edificio che delimita il lato orientale del cortile si trova la cappella, costruita nel 1697.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa gode ancora oggi di ampie zone verdi, in particolare a nord, a sud e a est, che devono essere oggetto di salvaguardia.
Bibliografia
BARBIERI 1963, p. 125; BARBIERI 1972, pp. 25–37; BULLATO 2002, pp. 91–94; CEVESE 1953, pp. 280–281; CEVESE 1954a,
p. 49; CEVESE 1971, II, pp. 419–420; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 351–352; MACCÀ 1813c, p. 177; MANTESE 1962, p. 244;
MAZZOTTI 1954, p. 280; MAZZOTTI 1963, p. 280; VIALETTO 1997-1998.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Grumolo delle Abbadesse
Via Piave, 25
Villa Rossi di Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1973/11/27
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 200/ 201/ 202/ 203/ 275
CTR: 125 NE
Irvv: VI244 - 00001459
Veduta principale.
Vista dal portico sud-est del corpo centrale con a sinistra il
portico su colonne tuscaniche e a destra le barchesse
laterali.
La barchessa del lato occidentale dal giardino.
Il portico su colonne tuscaniche dal giardino.
Cappella gentilizia.
Porticato d'ingresso.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Sarmego
Via Venezia, 6
Villa Fracasso
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1968/03/05
Dati catastali: F. 5, sez. B, m. 8/ 130/ 131
CTR: 125 SE
Irvv: VI246 - 00001456
Descrizione
La villa sorge poco distante dal centro del paese, cinta da un muro che delimita un giardino anteriore e una corte rustica posteriore
conclusa sul fondo da una barchessa porticata. Il corpo padronale si eleva per due piani su un alto basamento contenente i locali
seminterrati. A questi si sovrappone un terzo piano, con sviluppo planimetrico a croce, che corrisponde ai settori centrali della
pianta e che in fronte è sigillato da un frontone. Al centro della facciata anteriore si impostano l'ingresso centinato, raggiungibile da
una scalinata, e al di sopra una porta-finestra ad arco riquadrato e sigillato da un frontone curvo, provvista di poggiolo come le due
aperture che l'affiancano. Il corpo emergente dell'attico si conclude con un frontone triangolare. Gli ambienti sono riccamente
stuccati e il soffitto del salone superiore è affrescato con soggetti mitologici di derivazione tiepolesca. Ai lati del corpo centrale si
sviluppano, arretrate, due ali più basse che si aprono verso il giardino con arcate a tutto sesto su pilastri, inquadrate da lesene
tuscaniche che reggono una trabeazione. La barchessa che si erge a nord, è aperta verso la corte da numerose arcate su pilastri.
Secondo un'iscrizione posta sopra la porta che dalle scale introduce al salone, l'edificio fu fatto costruire nel 1790 da Francesco di
Girolamo Fracasso, forse da architetto estraneo all'area vicentina.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il completamento dell'area urbana della frazione di Sarmego a est del complesso, edilizia che va schermata con opportune cortine
verdi, non ha però compromesso la relazione tra questa villa e le vicine ville Godi Piovene VI 247 e Volpe VI 248, relazione che va
salvaguardata, come va tutelato il contesto agrario a nord, a ovest e a sud del complesso.
Bibliografia
BULLATO 2002, pp. 96–97; CEVESE 1953, p. 281; CEVESE 1954a, pp. 49–50; CEVESE 1968b, p. 232; CEVESE 1971, II,
pp. 422–423; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 352–354; MAZZOTTI 1954, p. 281; SEGATO 1935, p. 17.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Sarmego
Via Venezia, 6
Villa Fracasso
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1968/03/05
Dati catastali: F. 5, sez. B, m. 8/ 130/ 131
CTR: 125 SE
Irvv: VI246 - 00001456
Veduta principale.
Il portico laterale con l'ingresso al corpo padronale.
Il prospetto posteriore visto dalla corte.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Sarmego
Via Favallina, 4
Villa Godi, Piovene Porto Godi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/04/10
Dati catastali: F. 3, sez. B, m. 42/ 43/ 45/ 46/ 47/ 49/ 50/ 51/ 52/ 53/ 54/ 83/
100/ 101/ 102/ 131
CTR: 125 SE
Irvv: VI247 - 00001457
Descrizione
Il complesso si estende in aperta campagna, delimitato a sud-ovest da un fossato. Un ponticello conduce al monumentale
ingresso, oltrepassato il quale, si accede all'ampio giardino. La villa padronale appare come un ampio volume cubico a cui si
connettono, arretrati, altri corpi di fabbrica: le due ali laterali e la grande barchessa a "L" che si sviluppa a nord-ovest. La facciata
principale, rivolta a sud-ovest, ha il semplice portale d'ingresso affiancato da due pilastrini con capitello tuscanico, mentre nel
brano di parete piena sovrastante è collocato uno stemma araldico. Le due ali si differenziano per la presenza della torretta
emergente: ottocentesca e aggettante quella a sinistra, allineata alla parete quella di destra. All'estremità sud del giardino si trova
la cappella, risalente al secondo Seicento e attribuibile a Carlo Borella. La villa fu commissionata a Vincenzo Scamozzi dai fratelli
Alessandro e Camillo Godi alla fine del Cinquecento. La realizzazione presenta differenze rispetto al progetto iniziale.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionale contesto agrario ancora integro in cui è inserito il complesso, impone una tutela integrale del quadro ambientale da
cui non possono prescindere le aree circostanti le vicine ville Lampertico VI 246 e Volpe VI 248.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Processi 74/2, 17 aprile 1562.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, raccolta mappe, n. XVIII.b.1-Sarmego, 7 marzo 1795.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Sarmego, b. 203, fogli I e V, 1830-1845.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORIE DI ARTISTI; DA SCHIO MEMORABILI, voci Scamozzi Vincenzo;
Godi. [testi a stampa] BARBIERI 1951a; BARBIERI 1952b, pp. 156, 158, 180; BARBIERI 1967a, p. 133; BARBIERI 2003,
pp. 382–384; BRESSAN 1897, p. 32; BULLATO 2002, pp. 95–96; CALVI 1779, pp. 248–249; CENNI STORICI 1927;
CEVESE 1952, p. 157; CEVESE 1953, pp. 279–280; CEVESE 1954a, p. 48; CEVESE 1962b, pp. 140–141; CEVESE 1968b,
pp. 229–232; CEVESE 1971, II, pp. 423–425; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 354–356; DU RY 1713, libri IV e V, pp. 92–93;
FACCIOLI 1804, p. 105; KUBELIK 1977, pp. 40–41; MACCÀ 1813c, p. 371; MAGRINI 1845a, II, p. 53; MAGRINI 1869, p. 56;
MANTESE 1962, p. 245; MAZZOTTI 1954, p. 280; PALLUCCHINI 1935, p. 525; SCOLARI 1837, p. 49; SEGATO 1935, pp. 13, 24;
TEMANZA 1778, p. 449; VENTURI 1940, vol. XI, parte III, 522; ZORZI 1956.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Sarmego
Via Favallina, 4
Villa Godi, Piovene Porto Godi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/04/10
Dati catastali: F. 3, sez. B, m. 42/ 43/ 45/ 46/ 47/ 49/ 50/ 51/ 52/ 53/ 54/ 83/
100/ 101/ 102/ 131
CTR: 125 SE
Irvv: VI247 - 00001457
Veduta principale.
Prospetto posteriore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Sarmego
Via Venezia, 3
Villa Volpe
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1927/04/20
Dati catastali: F. 9, m. 57
CTR: 126 SO
Irvv: VI248 - 00001461
Descrizione
L'edificio si trova nel cuore del paese, poco distante dalla chiesa, e si sviluppa su due piani e un sottotetto, dando il fianco
orientale alla strada. Sul fianco opposto si trova un rustico e di fronte alla facciata settentrionale, dall'altro lato della corte, un
essiccatoio. Le due facciate principali si presentano uguali, con aperture distribuite su cinque assi ravvicinati al centro e su due alle
estremità, dopo ampia pausa muraria. Ad ogni livello corrisponde un diverso tipo di finestre: rettangolari, con cimasa e davanzale
retto da mensole al pianoterra, ad arco su pilastrini tuscanici, riquadrato e sigillato da cimasa sporgente al piano nobile, piccole e
spoglie nel sottotetto. L'asse mediano è occupato al pianoterra dal portale d'ingresso trabeato, cui corrisponde, al piano nobile,
una finestra centinata più alta e larga delle altre, con balcone a pilastrini e formelle, su mensole, finemente scolpito a motivi floreali
di gusto lombardesco. Simili sono i balconi delle due monofore al piano nobile del fianco su strada, mentre settecentesche
sembrano le corrispondenti finestre al piano terra. Nel sottotetto, in entrambi i fianchi si apre una bifora. Lo sporto del tetto è
sostenuto da mensole a voluta in pietra. La piccola barchessa, forse settecentesca, addossata a ovest, si apre verso sud in un
portico architravato, sostenuto da due colonne tuscaniche. Un documento della fine del 1498 attesta che la villa era allora in
costruzione, per volontà del nobile vicentino Antonio Volpe, la cui cultura umanistica è documentata dalla presenza di numerose
epigrafi incise sugli architravi delle porte di ingresso al giardino, alla villa e al rustico.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa mantiene integra l'area agricola a sud, a ovest verso la villa Piovene Porto Godi VI 247, e a est, aree che vanno
salvaguardate. Vanno schermati da cortine verdi gli insediamenti moderni al limite della proprietà.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Disegni, VI, mazzo 99, 10 agosto 1704.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Sarmego, b. 203, fogli I e V, 1830-1845.
Bibliografia
BULLATO 2002, p. 95; CEVESE 1952, p. 157; CEVESE 1953, p. 280; CEVESE 1954a, p. 48; CEVESE 1956, p. 1;
CEVESE 1971, II, p. 426–427; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 357; FASOLO 1929, p. 69; KUBELIK 1977, pp. 158, 661–663;
MANTESE 1962, p. 245; MAZZOTTI 1963, p. 280; ZANCAN 1969, pp. 435, 439.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Sarmego
Via Venezia, 3
Villa Volpe
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1927/04/20
Dati catastali: F. 9, m. 57
CTR: 126 SO
Irvv: VI248 - 00001461
Veduta principale.
La barchessa settecentesca con portico architravato.
Prospetto laterale dalla strada.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Vancimuglio
via Nazionale, 3
Villa Lioy, Macerata
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1958/06/18
Dati catastali: F. 2, sez. B, m. 21/ 24
CTR: 125 NE
Irvv: VI249 - 00001458
Descrizione
La villa sorge a nord della statale Padana Superiore e solo una strada la divide da villa Chiericati (VI 245). Si eleva su due piani e
un sottotetto, con il basso pianterreno rivestito a bugnato gentile che funge da zoccolo. Nella facciata principale, rivolta a nord, il
settore centrale leggermente aggettante, è scandito, al piano nobile, da quattro semicolonne ioniche che reggono una trabeazione
pronunciata e un frontone triangolare con al centro lo stemma dei Lioy. Il prospetto posteriore è più unitario e spoglio, scandito da
numerose finestre rettangolari con semplice cornice lapidea disposte simmetricamente. Due torri laterali, molto arretrate, a filo
della facciata posteriore, contengono le scale. Ai lati del corpo principale si connettono, simmetricamente, due ali leggermente
arretrate. La costruzione a est, connessa alla torre, è aperta sul davanti da un piccolo portico sostenuto da due colonne tuscaniche
e due semicolonne appoggiate rispettivamente al muro perimetrale della villa e al pilastro angolare. Nell'ala ovest, invece, il portico
è stato tamponato. Al portico occidentale si connette perpendicolarmente un edificio allungato che si sviluppa verso nord, parallelo
alla strada provinciale. La villa fu iniziata su disegno di Ottavio Bertotti Scamozzi nel 1768. Passata in seguito dalla famiglia
Modena ai Lioy, fu da costoro portata a termine nel 1831.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'insieme di questa villa con la confinante villa Chiericati VI 245, impone una tutela massima del paesaggio agrario da estendere
per il più vasto raggio possibile.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voce Lioy. [testi a stampa] BERTON 1945-1946;
BRESSAN 1897, p. 48; CEVESE 1952, p. 157; CEVESE 1953, p. 280; CEVESE 1954a, p. 48; CEVESE 1968b, p. 229;
CEVESE 1971, II, p. 432; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 361–362; FRANCO 1963, p. 155; KUMM KYBURZ 1983, pp. 96–101;
MAGRINI 1845a, II, p. 58; OLIVATO 1975, p. 140, fig. 85; SEGATO 1935, pp. 115–118.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Grumolo delle Abbadesse
Frazione: Vancimuglio
via Nazionale, 3
Villa Lioy, Macerata
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1958/06/18
Dati catastali: F. 2, sez. B, m. 21/ 24
CTR: 125 NE
Irvv: VI249 - 00001458
Veduta principale.
Il portico occidentale.
Facciata posteriore con le torrette laterali.
Il portico orientale.
Particolare dell'avancorpo della facciata anteriore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Isola Vicentina
Frazione: Isola Vicentina
Località: Vallugana
Via Vallugana
Villa Branzo Loschi, Drago Laverda
Dati catastali: F. 27, m. 104/ 105/ 106
CTR: 103 SO
Irvv: VI251 - 00002628
Descrizione
Il complesso si situa alla periferia occidentale del paese, immerso nel verde delle colline. Si affaccia a sud-est su un giardino,
limitato a sud-ovest da un modesto corpo di fabbrica, alla cui testata settentrionale, a lato del cancello d'ingresso, sta un oratorio.
La casa padronale è rinserrata tra un porticato a sud-ovest e una struttura più bassa a nord-est. L'edificio principale consta di tre
piani, segnati sulla parete da lisci marcapiano e da sequenze regolari di finestre a incorniciatura semplificata; due assi si
dispongono simmetricamente ai lati del settore mediano, segnato al pianterreno da un portico di cinque aperture su colonne
tuscaniche - le tre centrali ad arco, le due estreme trabeate -, di una porta-finestra centinata con balaustra al piano nobile e del
piccolo frontone triangolare sulla sommità. L'attuale fisionomia della villa si deve al progetto dell'architetto Domenico Cerato,
intervenuto probabilmente per rimodernare un edificio più vecchio.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa conserva intatto il contesto agrario in cui è inserita, che va salvaguardato nella sua integrità.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, n. XVIII.c.1-Isola Vicentina, 20 marzo 1660.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Disegni, Vicenza, 215,30,2, 20 settembre 1596.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 47; DA SCHIO MEMORABILI, voci Loschi (tav. LIII); Cerato Domenico. [testi a stampa]
BARBIERI 1963, p. 124; BRESSAN 1897, p. 46; CEVESE 1952, p. 158; CEVESE 1953, p. 282; CEVESE 1954a, p. 50;
CEVESE 1971, II, pp. 439–440; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 366–367; MACCÀ 1813d, p. 232; MAGRINI 1845a, p. 59;
MANTESE 1962, p. 266; MAZZOTTI 1954, p. 282; MOTTERLE 1960-1961.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Isola Vicentina
Frazione: Isola Vicentina
Località: Vallugana
Via Vallugana
Villa Branzo Loschi, Drago Laverda
Dati catastali: F. 27, m. 104/ 105/ 106
CTR: 103 SO
Irvv: VI251 - 00002628
Veduta principale.
Barchessa adiacente alla villa.
Oratorio di San Gaetano.
Stemma della famiglia Folco Zambelli sul pavimento della
loggia di ingresso.
Altare della cappella gentilizia.
Barchessa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Isola Vicentina
Frazione: Ignago
Località: Terrosse
Via Terosse
Villa Casentini, detta "la Colombara"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1989/08/09
Dati catastali: F. 25, m. 106
CTR: 103 SO
Irvv: VI254 - 00004687
Descrizione
Lungo la strada che da Castelnovo sale a Ignago, tra distese di vigneti, emerge il profilo di questo edificio, che costituisce un tipico
esempio di torre colombara, adattata a funzioni abitative, consolidatosi in territorio vicentino nel periodo prepalladiano. Il prospetto
principale è rivolto a mezzogiorno a dominare la pianura sottostante e si apre in un ampio portico a tre archi sostenuti da due esili
colonne centrali e pilastri angolari alle estremità. Nei pennacchi sono murati due stemmi che valorizzano l'intera costruzione. La
struttura a torre si alza in posizione decentrata nel corpo dell'edificio, in corrispondenza dell'ultimo intercolumnio di destra, e
dispone quattro semplici finestre a illuminare i due piani sovrapposti. Poco lontano, più a sud, stanno altri annessi rustici che non
presentano elementi architettonici di particolare rilievo, ma che costituiscono parte integrante della proprietà. La nascita di questo
complesso si fa tradizionalmente risalire agli inizi del Cinquecento.
Contesto figurativo/paesaggistico
La rilevanza del manufatto, che segna il passaggio da strutture fortificate ai primi insediamenti di villa, e il contesto agrario integro
in cui è inserito, impongono una tutela integrale dell'intero contesto ambientale.
Bibliografia
[fonti manoscritte] R. Boschi, Relazione, Archivio Istituto Regionale Ville Venete. [testi a stampa] BERLAFFA 1998, pp. 40, 84,
267, 388.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Isola Vicentina
Frazione: Ignago
Località: Terrosse
Via Terosse
Villa Casentini, detta "la Colombara"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1989/08/09
Dati catastali: F. 25, m. 106
CTR: 103 SO
Irvv: VI254 - 00004687
Veduta principale.
Lato posteriore del complesso.
Prospetto sud-est della colombara.
Stemma gentilizio sulla fronte del portico.
Stemma gentilizio sulla fronte del portico.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 4
Villa Garzadori, Da Schio, detta "Grotta del Marinali"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/09/16
Dati catastali: F. 15, m. 30
CTR: 125 SE
Irvv: VI261 - 00001471
Descrizione
Il villino, situato nella porzione più alta della proprietà da Schio, fa parte di un complesso di tre ville poste a diversi livelli sulle
pendici di un colle (cfr. schede VI 264, VI 272). È raggiungibile percorrendo un breve viale delimitato da siepi di bosso e si
presenta come un modesto edificio addossato alla parete di roccia. Il breve prospetto principale, rivolto a meridione, è coronato da
un frontone con al centro lo stemma da Schio. A destra si innesta un corpo arretrato a tre piani fuori terra, il cui piano nobile, a
causa del digradare del pendio, corrisponde al piano terra del volume principale. Un salone occupa interamente il corpo principale
e presenta la parete di fondo scavata nella roccia, che invade anche parte della volta. Il resto delle pareti conserva decorazioni a
fresco. Il villino fu costruito per l'abate Alberto Garzadori nel 1686, e fu poi ristrutturato nel 1690 come attestato dall'iscrizione in
facciata. I Garzadori concessero in seguito il villino ad Orazio Marinali (1643-1720) che ne fece il suo studio, detto per l'appunto
"Grotta del Marinali".
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionale quadro figurativo di Costozza, il cui abitato è sorto intorno alle ville storiche qui costruite fin dal Quattrocento,
impone una conservazione integrale dell'insieme e dell'anfiteatro naturale in cui è inserito. In particolare il complesso delle tre ville
da Schio, di cui fa parte la Grotta del Marinali.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, Studi..., ms.; DA SCHIO MEMORABILI, voce Orazio Marinali. [testi a stampa]
BATTILOTTI 1994, pp. 54–59; BEVILACQUA 1984, pp. 912–919; BRESSAN 1892, p. 17; BRESSAN 1897, p. 38;
CAMERLENGO 1999, pp. 293–319; CAZZANIGA, FURLANETTO, MOLON 1980-1981; CEVESE 1953, pp. 283–285;
CEVESE 1954, p. 283; CEVESE 1954a, pp. 53–54; CEVESE 1956a, didascalia 37; CEVESE 1971, II, pp. 442–445;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 368–371; DA SCHIO 1913, pp. 18, 21–22; DI THIENE 1998, pp. 67–88; DISEGNA, RODIGHIERO,
SAMBUGARO 1989-1990; FACCIOLI 1804, pp. 34–35; FELTRE, MUSSOLIN 2003-04; MACCÀ 1813a, pp. 128–136;
MAGRINI 1847a, p. 24; MANTESE 1962, p. 227; MAZZOTTI 1954, p. 283; MAZZOTTI 1962, n. 5; MAZZOTTI 1963, pp. 12, 292,
295, 459; MIOTTO, ZACCARIA 1997, pp. 34–35; MORSOLIN 1869, pp. 5, 9; MORSOLIN 1893a; MURARO 1986, pp. 362–365;
PIGAFETTA 1602-1603, p. 11; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 107; SIMEONE 1997, pp. 63, 66; TESO 1956, p. 5;
TUA 1935, p. 24; VENETO 1969, p. 271.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 4
Villa Garzadori, Da Schio, detta "Grotta del Marinali"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/09/16
Dati catastali: F. 15, m. 30
CTR: 125 SE
Irvv: VI261 - 00001471
Veduta principale.
Prospetto principale.
Interno.
Particolare della sala principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Volto, 28
Villa Zoga, Miotto
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/04/14
Dati catastali: F. 15, m. 134/ 135/ 136/ 137/ 138/ 139
CTR: 125 SE
Irvv: VI262 - 00001474
Descrizione
La villa sorge su un pendio digradante da sud-ovest verso nord-est. Un portale seicentesco con pilastri bugnati immette nel
giardino, e da qui si arriva alla facciata principale, rivolta a est, che presenta un settore centrale leggermente avanzante con tre
aperture per piano, coronato da un frontone. Sul fianco nord si innesta il corpo della barchessa ad ampie arcate, con pianta a "L",
intorno a una corte a cui si accede attraverso un portale della fine del Quattrocento. Sul retro si trova una ghiacciaia scavata nella
roccia. In facciata è presente una lapide con la data 1666, che deve riferirsi a restauri dell'edificio preesistente, già appartenente
agli Zoga e poi passato ai Godi. Si suppone che il rinnovamento seicentesco dell'edificio sia stato commissionato da Alfonso Godi
ad Antonio Pizzocaro.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa pur lambita da costruzioni moderne, conserva integra la sua relazione con la collina retrostante che va salvaguardata.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Estimo, 1040 ter c. 7, a. 1753.
Bibliografia
BEVILACQUA 1984, p. 921; CAPPELLARO 1959, pp. 4, 37; CEVESE 1953, p. 285; CEVESE 1954, p. 285; CEVESE 1954a,
p. 54; CEVESE 1971, II, p. 448; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 374; DA SCHIO 1913, p. 17; MACCÀ 1799, p. 2; MAZZOTTI 1954,
p. 285; MIOTTO, ZACCARIA 1997, p. 37; VILLE VENETE 1999, VI, p. 262.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Volto, 28
Villa Zoga, Miotto
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/04/14
Dati catastali: F. 15, m. 134/ 135/ 136/ 137/ 138/ 139
CTR: 125 SE
Irvv: VI262 - 00001474
Veduta principale.
Prospetto posteriore.
Fianco sud addossato alla parete di roccia.
Affresco nella sala passante al piano terra.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Giovanni Da Schio, 6
Villa Zoga, Crescenzio Turato
Dati catastali: F. 15, m. 75
CTR: 125 SE
Irvv: VI263 - 00001472
Descrizione
Il prospetto principale dell'edificio si affaccia a sud-ovest, in direzione della chiesetta di Santa Sofia, già proprietà Zoga e poi Godi,
così come la villa, mentre il fronte posteriore dà sul parco di villa da Schio (VI 272). Al pianterreno è un portico architravato con
ampia campata centrale, cui corrisponde, al piano nobile, una loggia a serliana con apertura mediana poligonale. L'edificio attuale
risale al XVII secolo, ma venne impostato riutilizzando fabbriche preesistenti. L'accesso al giardino avviene oltrepassando un arco
gotico, vestigio dell'antico edificio su cui sorge la struttura attuale e di cui, nel portico a pianoterra, sono ancora visibili tracce di altri
archi ora murati.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, inserita nel contesto abitato, conserva il giardino originario. Va salvaguardata la relazione tra villa e collina retrostante.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Estimo, 1040 ter c. 7, a. 1753.
Bibliografia
BEVILACQUA 1984, p. 920; CAPPELLARO 1959, p. 40; CEVESE 1971, II, p. 447; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 373;
KUBELIK 1977, I, 159; II, 665–666; MIOTTO, ZACCARIA 1997b, p. 37.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Giovanni Da Schio, 6
Villa Zoga, Crescenzio Turato
Dati catastali: F. 15, m. 75
CTR: 125 SE
Irvv: VI263 - 00001472
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 4
Villa Molin, Trento, Da Schio, detta "Ca' Molina"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/09/16
Dati catastali: F. 15, m. 34/ 303
CTR: 125 SE
Irvv: VI264 - 00002649
Descrizione
Ca' Molina è inserita insieme a villa da Schio (VI 272) e al villino Garzadori (VI 261) all'interno della proprietà da Schio che si
affaccia sull'omonima piazza di Costozza. È situata in posizione defilata allo stesso livello della prima, a destra rispetto all'ingresso
alla proprietà che immette direttamente nel giardino sul pendio. Ha la fronte rivolta a oriente ed è composta da un corpo centrale
fra due ali arretrate, sormontato da un frontone con orologio dipinto al centro e campana all'apice. L'edificio risale alla seconda
metà del Settecento, anche se alcuni elementi in pietra, all'apparenza più antichi, potrebbero indicare una preesistenza
cinquecentesca. Ortogonalmente a Ca' Molina si innestano le scuderie, un corpo più basso e bugnato al livello inferiore. Sul retro
si apre il "covolo", una grotta scavata nella roccia che la lapide sopra la porta fa risalire al 1303.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il quadro ambientale in cui è inserita la villa, parte integrante del complesso da Schio, va salvaguardato con la massima tutela.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI. [testi a stampa] BATTILOTTI 1994, pp. 54–59; BEVILACQUA 1984, pp. 905–906;
BRESSAN 1897, p. 38; CAZZANIGA, FURLANETTO, MOLON 1980-1981,; CEVESE 1953, pp. 283–285; CEVESE 1954a,
pp. 53–54; CEVESE 1956a, didascalia 37; CEVESE 1971, II, pp. 442–443; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 368–369;
COCCO 1984, pp. 16–20; DA SCHIO 1913, pp. 21–22; DISEGNA, RODIGHIERO, SAMBUGARO 1989-1990; FACCIOLI 1804,
pp. 34–35; FELTRE, MUSSOLIN 2003-04; MACCÀ 1813a, pp. 128–136; MANTESE 1962, p. 227; MAZZOTTI 1954, p. 283;
MAZZOTTI 1962, n. 5; MAZZOTTI 1963, pp. 12, 292, 295, 459; MIOTTO, ZACCARIA 1997, pp. 34–35; MORSOLIN 1869, pp. 5,
9; SIMEONE 1997, pp. 63, 66; TESO 1956, p. 5; VENETO 1969, p. 271.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 4
Villa Molin, Trento, Da Schio, detta "Ca' Molina"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/09/16
Dati catastali: F. 15, m. 34/ 303
CTR: 125 SE
Irvv: VI264 - 00002649
Veduta principale.
Veduta della villa e scuderie sul fondo.
Prospetto posteriore.
Ingresso alla cantina.
Grotta adibita a cantina sul retro della villa.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 1
Villa Molini, Trento, Carli detta "Aeolia"
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1926/07/20
Dati catastali: F. 15, m. 306
CTR: 125 SE
Irvv: VI265 - 00001465
Descrizione
Costruzione di modeste dimensioni, a pianta quadrata, all'esterno è delimitata superiormente da una cornice a dentelli, mentre
un'altra cornice, piatta, separa la fascia dell'attico dal livello inferiore. Il fronte nord-orientale, sulla strada, e quello opposto sono
coronati da frontoni, in corrispondenza delle falde del tetto. L'interno è costituito un'unica grande sala coperta da una volta a
padiglione che si innalza occupando tutta l'altezza dell'attico; al di sotto è una bassa cantina a pianta quadrata con angoli
smussati. Le pareti e la volta della sala sono interamente affrescate forse ad opera di Giovanni Antonio Fasolo. Innalzata tra il
1552 e il 1560 su commissione di Francesco Trento come dipendenza della vicina residenza padronale che sorgeva sul luogo
dell'odierna villa Trento, poi Carli, venne adibita in origine a foresteria e in seguito divenne sede di un cenacolo umanistico.
Contesto figurativo/paesaggistico
Questo padiglione, oggi in un contesto urbano, sarebbe meritevole di un recupero dello spazio circostante.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Estimo 1040 ter c. 7, a. 1753.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 40. [testi a stampa] BARBARANO 1762, p. 138; BARBIERI 1983, pp. 81–142;
BATTILOTTI 1977, p. 234; BEVILACQUA 1984, l'Eolia, pp. 906, 912; BORTOLAN 1883, p. 104; CAMERLENGO 1999,
pp. 293–319; CAZZANIGA, FURLANETTO, MOLON 1980-1981; CEVESE 1952, pp. 159–160; CEVESE 1953, p. 282;
CEVESE 1954, p. 282; CEVESE 1964a, n. 2 marzo–aprile; CEVESE 1971, II, pp. 446–447; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 372–373; COCCO 1984, pp. 16–20; CROSATO 1962, pp. 108–109; DA SCHIO 1913, pp. 19–20; DISEGNA, RODIGHIERO,
SAMBUGARO 1989-1990; DOTTORI 1652, p. 90; FASOLO 1929, pp. 85–86; FELTRE, MUSSOLIN 2003-04; MACCÀ 1813a,
p. 117; MAGRINI 1847, pp. 127, 194; MAZZOTTI 1962, n. 5; MAZZOTTI 1963, pp. 238–239; MIOTTO, ZACCARIA 1997, p. 36;
MURARO 1986, Villa Eolia, Costozza di Longare, pp. 312–313; OLIVATO 1992, pp. 191–194; PALLADIO 1570, libro I, p. 60;
SCAMOZZI 1615, parte I, cap. XIV, 140; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 107; SIMEONE 1997, pp. 63, 66;
SPONZA 1982-1987, pp. 211–220; VAN DER SMAN 1988, pp. 58–66.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 1
Villa Molini, Trento, Carli detta "Aeolia"
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1926/07/20
Dati catastali: F. 15, m. 306
CTR: 125 SE
Irvv: VI265 - 00001465
Veduta principale.
Veduta da villa Trento, Carli.
Affreschi nella sala voltata del piano terra.
La cantina.
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Comune: Longare
Frazione: Bugano
Via Bugano, 74
Villa Righi, Zambon-Zannini
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1991/06/01
Dati catastali: F. 1, m. 14/ 15
CTR: 125 SE
Irvv: VI267 - 00001466
Descrizione
La villa si trova lungo la dorsale dei colli Berici. Il prospetto principale, esposto a nord e risalente all'inizio del Settecento, è
caratterizzato da un portico architravato cui è sovrapposta una loggia, anch'essa architravata. Il portico a tre intercolumni è
sostenuto da quattro pilastri tuscanici bugnati, cui corrispondono, al primo piano, due colonne e due semicolonne, pure tuscaniche,
addossate ai pilastri delle estremità; l'architrave e il parapetto sono in legno. Il fianco est della loggia è libero, e presenta due
aperture centinate a bugne rustiche, di cui quella superiore è attualmente tamponata. Sul fianco opposto della loggia è una torretta
a tre piani, con merlature ottocentesche, che ripropone la tipologia della torre colombaia. A est della loggia, più arretrato, è un
corpo novecentesco. La villa è corredata da un giardino davanti alla facciata principale e da un ampio parco sul retro.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il quadro ambientale, tipico dei colli Berici, in cui è inserito il complesso, si presenta conservato con rara integrità da meritare la
massima salvaguardia.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Estimo 1040 quater, c. 13, a. 1676.
Bibliografia
BEVILACQUA 1984, Bugano. Villa Righi–Zannini, 948; Bugano. Ex oratorio della B. V. del Carmine, 937–938; CEVESE 1971, II,
p. 441; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 368; MACCÀ 1813a, pp. 190, 280, 281; MANTESE 1962, p. 228; MIOTTO, ZACCARIA 1997,
p. 29; VILLE VENETE 1999, VI, p. 267.
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Comune: Longare
Frazione: Bugano
Via Bugano, 74
Villa Righi, Zambon-Zannini
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1991/06/01
Dati catastali: F. 1, m. 14/ 15
CTR: 125 SE
Irvv: VI267 - 00001466
Veduta principale.
Prospetto posteriore.
Torretta merlata.
Rustico affrescato.
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Comune: Longare
Frazione: Lumignano
Via Palazzo Bianco, 15
Villa Dottori detta "Palazzo Bianco"
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1930/11/20
Dati catastali: F. 24, m. 29/ 32
CTR: 125 SE
Irvv: VI269 - 00001469
Descrizione
Il complesso è composto da tre edifici indipendenti: la villa, una barchessa e un oratorio, tutti rivolti a sud e allineati lungo la strada
che da Lumignano conduce al vicino paese di Castegnero. Un viale attraverso il giardino conduce alla villa, detta anche "palazzo
bianco" per il colore degli esterni. Si tratta di un volume compatto con portico in facciata: il piano nobile, evidenziato da una cornice
marcapiano, poggia su un ampio zoccolo con accesso diretto dal sottoscala e rinforzato negli spigoli da bugne rustiche. Una
scalinata a rampa unica introduce ai tre intercolumni centrali della loggia. Il frontone, in corrispondenza dei tre intercolumni
centrali, poggia su un alto attico, ritmato da quattro lesene e da due volute laterali; ai vertici sono due acroteri a pigna. Ai lati si
elevano due camini a piramide. L'interno della loggia è decorato da affreschi. Un'iscrizione con la data 1587 si riferisce
probabilmente alla conclusione degli affreschi, realizzati da Girolamo Moro su commissione di Alessandro Dottori di Padova. Nel
1727 è stato realizzato l'attico della facciata e il nuovo frontone, al centro del quale è inserito lo stemma di famiglia con bue
rampante e tre stelle. In linea con la cinta muraria è la cappella di San Teobaldo, eretta nel 1716.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il paesaggio agrario che circonda il complesso merita ogni tutela possibile. Vanno schermati da cortine verdi gli edifici moderni
visibili dalla villa.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Disegni, VI, mazzo A 2, 5 gennaio 1765.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voci Dottori, Palladio. [testi a stampa] BARBARANO 1762, VI,
p. 155; BEVILACQUA 1984, Villa Dottori–Scaroni o palazzo "bianco", pp.962, 963; Oratorio di S. Teobaldo, pp. 957–958; BONIN,
STIEN 1997-98; BRESSAN 1897, p. 25; CEVESE 1952, p. 160; CEVESE 1953, p. 283; CEVESE 1954a, p. 52; CEVESE 1971, II,
pp. 452–453; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 376–377; CROSATO 1962, p. 131; FAGNONI 1937, pp. 39, 40; FASOLO 1929,
pp. 111, 112; MACCÀ 1813a, pp. 265–267; MAGRINI 1845, p. 292; MAGRINI 1845a, p. 53; MANTESE 1962, p. 230;
MAZZOTTI 1963, p. 283; MIOTTO, ZACCARIA 1997, p. 38; MIOTTO, ZACCARIA 1997b, p. 50; MUTTONI 1741; PITTURA
MURALE 1995, p. 123; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 120.
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Comune: Longare
Frazione: Lumignano
Via Palazzo Bianco, 15
Villa Dottori detta "Palazzo Bianco"
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1930/11/20
Dati catastali: F. 24, m. 29/ 32
CTR: 125 SE
Irvv: VI269 - 00001469
Veduta principale.
Veduta del complesso con la cappella di S. Teobaldo.
Scorcio della facciata della villa.
Cappella di S. Teobaldo.
Affreschi nel portico.
Veduta del giardino anteriore.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Bartolomeo Bizio, 1
Villa Molini, Trento detta "Casa dei Buoni fanciulli"
Dati catastali: F. 15, m. 193/ 334
CTR: 125 SE
Irvv: VI271 - 00001473
Descrizione
La villa sorge lungo la strada all'interno dell'abitato. È un edificio a sviluppo longitudinale, a tre piani fuori terra, con la facciata nord
affacciata direttamente su strada, quella sud sul giardino. Il fronte nord presenta una composizione simile a quello sud: al piano
terra è un gruppo composto da una porta centrale ad arco con finestre rettangolari ai lati, separate da quattro semicolonne
corinzie; al primo piano, al centro, una porta timpanata, ai lati due finestre neogotiche polilobate. Gli interni sono decorati da
affreschi, databili alla metà del Cinquecento quelli del piano terra, alla seconda metà del secolo successivo quelli del piano
superiore. L'edificio gotico originario fu profondamente rimaneggiato tra XVI e XIX secolo: alla fine del Seicento-primi del
Settecento risale la fronte sud, al secondo Ottocento la trasformazione neogotica della fronte nord.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa conserva integra l'area verde a sud che va tutelata. Ancor più meritevole di salvaguardia quella a nord, oltre la strada, per
la stretta relazione con la vicina villa Trento Carli VI 273.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Estimo 1040 ter c. 7, a. 1753.
Bibliografia
BARBIERI 1979, p. 179; BATTILOTTI 1977, pp. 235–236; BEVILACQUA 1984, pp. 922–927; CAPPELLARO 1959, pp. 4, 52, 55;
CAZZANIGA, FURLANETTO, MOLON 1980-1981; CEVESE 1971, II, p. 451; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 376; CROSATO 1962,
pp. 56, 110; D'ARCAIS 1978, pp. 157–158; DA SCHIO 1913, p. 17; DE MORI 1932, p. 90; DISEGNA, RODIGHIERO,
SAMBUGARO 1989-1990; FELTRE, MUSSOLIN 2003-04; MACCÀ 1813a, IV, p. 137; MAGRINI 1845a, p. 63; MIOTTO,
ZACCARIA 1997, p. 31; MORSOLIN 1893, p. 20; PALLUCCHINI 1981, pp. 381–382; PEDROLLO 1932, pp. 235–243;
SACCARDO 1981, pp. 588–589, 613.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Bartolomeo Bizio, 1
Villa Molini, Trento detta "Casa dei Buoni fanciulli"
Dati catastali: F. 15, m. 193/ 334
CTR: 125 SE
Irvv: VI271 - 00001473
Veduta principale.
Prospetto posteriore.
Particolare della facciata posteriore.
Scala monumentale sul retro.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 4
Villa Trento, Da Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/09/16
Dati catastali: F. 15, m. 40
CTR: 125 SE
Irvv: VI272 - 00001470
Descrizione
Residenza padronale della famiglia da Schio, fa parte di un complesso di tre edifici inseriti all'interno di un vasto parco sviluppato
sul pendio collinoso: si trova circa a metà altezza, allo stesso livello di Ca' Molina (VI 264) e più in basso rispetto al villino
Garzadori (VI 261). È composta da tre corpi che si chiudono intorno a una corte trapezoidale. Il pendio digrada verso sud, per cui il
piano terreno dell'ala nord si trova allo stesso livello del primo piano nobile dell'ala est e del secondo piano dell'ala sud. I poderosi
pilastri bugnati del portale d'accesso dalla strada conducono alla scalinata che percorre il pendio del colle, organizzato in cinque
terrazzamenti, ritmata ad ogni rampa da pilastri con sculture, molte opera dei fratelli Marinali o di bottega. Il giardino a terrazze di
villa da Schio è tra i principali dell'intero territorio vicentino.
Contesto figurativo/paesaggistico
La salvaguardia del complesso da Schio di cui è parte fondamentale questa villa, presuppone anche la tutela integrale
dell'anfiteatro naturale in cui è inserito il complesso, che deve essere mantenuto a verde.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Disegni, 1812.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voce Orazio Marinali. [testi a stampa] AZZI VISENTINI,
FONTANA 1988, pp. 142–144; BATTILOTTI 1994, pp. 54–59; BEVILACQUA 1984, pp. 919, 920, 928, 929; BRESSAN 1892,
p. 17; BRESSAN 1897, p. 38; CAPPELLARO 1959, p. 4; CAZZANIGA, FURLANETTO, MOLON 1980-1981; CEVESE 1953,
pp. 283–285; CEVESE 1954, pp. 53–54; CEVESE 1956a, didascalia 37; CEVESE 1971, II, pp. 442–445; CEVESE 1971 (ed.
1980), pp. 368–371; COCCO 1984, pp. 16–20; DISEGNA, RODIGHIERO, SAMBUGARO 1989-1990; FACCIOLI 1804, pp. 34–35;
FELTRE, MUSSOLIN 2003-04; MACCÀ 1814b, pp. 128–136; MAGRINI 1847a, p. 24; MANTESE 1962, p. 277; MAZZOTTI 1957,
n. 5; MAZZOTTI 1963, pp. 12, 292, 295, 459; MIOTTO, ZACCARIA 1997, pp. 34–35; MORSOLIN 1869, pp. 5–9;
PIGAFETTA 1602-1603, p. 11; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 142; SIMEONE 1997, pp. 63, 66; TESO 1956, p. 5;
TUA 1935, p. 24; VENETO 1969, p. 271.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Piazza Da Schio, 4
Villa Trento, Da Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/09/16
Dati catastali: F. 15, m. 40
CTR: 125 SE
Irvv: VI272 - 00001470
Veduta principale.
Lato sud loggiato.
Veduta dell'intero complesso.
Uno dei due nani originali, opera di Orazio Marinali, sulla
scala della loggia ionica.
Soffitto ligneo dipinto del salone.
Giardino e scalinata.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Bartolomeo Bizio, 6/ 8
Villa Trento, Carli
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1926/07/20
Dati catastali: F. 15, m. 199
CTR: 125 SE
Irvv: VI273 - 00001462
Descrizione
La villa, situata all'interno di un vasto parco, ha uno sviluppo longitudinale con prospetto principale orientato a sud. È formata da
un corpo centrale, due ali arretrate e, a destra, da un altro corpo chiamato "ala napoleonica". Al settore centrale del prospetto
meridionale si accede salendo uno scalone a due rampe, probabilmente seicentesco, chiuso da balaustre. Al piano rialzato quattro
semicolonne ioniche incorniciano tre portali centinati con teste di guerrieri in chiave d'arco. Al piano nobile ancora semicolonne,
ma di ordine composito e più alte, racchiudono al centro una portafinestra centinata con testa femminile in chiave d'arco, ai lati
altre due portefinestre con timpano triangolare. Conclude il settore centrale un frontone triangolare con cornice a dentelli che reca
al centro lo stemma Valmarana sorretto da due putti. Nel fronte posteriore l'andamento è simile a quello della fronte principale, ma
più sobrio. La proprietà è delimitata da una cinta muraria con un portale in asse con l'entrata principale sormontato da statue. In
linea con il muro e ad esso esterna è la chiesa di San Michele, già esistente nel Quattrocento. Si ritiene che l'architetto della villa,
costruita su preesistenze, sia Antonio Pizzocaro.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa inserita in un contesto ambientale ancora pressoché intatto, è considerevole anche per la sua relazione con le vicine ville
da Schio e con la villa ora "Casa dei Buoni Fanciulli". Da tutelare tutto l'anfiteatro naturale in cui è inserito il complesso.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, Disegni, n. 330, 13 otobre 1627.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Disegni, VI, Mazzo 28, 21 maggio 1664.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voce Trento, tav. XVI. [testi a stampa] BARBIERI 1967a, p. 130;
BEVILACQUA 1984, pp. 902–904, 927–928; BRESSAN 1897, pp. 27–28; CAZZANIGA, FURLANETTO, MOLON 1980-1981;
CEVESE 1952, p. 159; CEVESE 1953, p. 282; CEVESE 1954, p. 282; CEVESE 1954a, pp. 51–52; CEVESE 1955, p. 17;
CEVESE 1956, didascalia 36; CEVESE 1957; CEVESE 1971, II, pp. 448–450; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 374–375;
COCCO 1984, pp. 16–20; DA SCHIO 1913, p. 17; DISEGNA, RODIGHIERO, SAMBUGARO 1989-1990; FASOLO 1929,
pp. 95–96; FELTRE, MUSSOLIN 2003-04; MACCÀ 1813a, pp. 137–138; MAGRINI 1845, II, 64; MAGRINI 1851, p. 66;
MAZZOTTI 1954, p. 282; MAZZOTTI 1963, pp. 270, 323; MIOTTO, ZACCARIA 1997, pp. 32–33; MIOTTO, ZACCARIA 1997b,
p. 44; NARDI 1952; PANNIZZONI 2001; PILO 1961, p. 92; PUPPI 1961, p. 49; SIMEONE 1997, pp. 63, 66.
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Comune: Longare
Frazione: Costozza
Via Bartolomeo Bizio, 6/ 8
Villa Trento, Carli
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1926/07/20
Dati catastali: F. 15, m. 199
CTR: 125 SE
Irvv: VI273 - 00001462
Veduta principale.
Fianco orientale.
Prospetto posteriore.
Soffitto dipinto nella sala principale al piano terra.
Chiesa di San Michele.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Lonigo
Frazione: Lonigo
Via San Fermo, 17
Villa Giovanelli detta "San Fermo"
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1924/08/06; 1943/04/28
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 1/ 5/ 6/ 7/ 8/ 9/ 10/ 12/ 13/ 15/ 16/ 18/ 19/ 20/
21/ 22/ 23/ 25/ 26/ 27/ 148/ 149/ 150/ 151/ 152/ 153/ 154/ 157
CTR: 146 NO
Irvv: VI277 - 00001478
Descrizione
Sul colle a ridosso del paese si estende una vasta proprietà, circondata da un parco e dominata dal complesso, sorto sui resti di
un'antica abbazia benedettina. L'impianto architettonico è composto da tre corpi di fabbrica realizzati tra il 1860 e il 1866. Il blocco
orientale è formato dalla ex-Cavallerizza e dai locali per la servitù, a nord, e dal teatro a sud: le due ali in passato erano
completamente separate dalla zona residenziale e inquadravano l'ampio piazzale in porfido che conduceva alla facciata posteriore
della villa, che si erge nel settore occidentale. Oggi, invece, il cortile risulta chiuso e raccordato da una moderna costruzione
realizzata per ospitare una scuola. L'imponente mole della casa padronale, che si sviluppa attorno ai due chiostri porticati
dell'antico convento medievale, è affiancata dalla chiesa quattrocentesca di San Fermo e dal suo campanile romanico. La villa si
innalza su tre piani e presenta il prospetto principale a ponente, aperto verso la pianura sottostante tramite una scenografica
scalinata dell'architetto milanese Gaetano Balzaretto. Due torrette racchiudono la parte centrale ribassata della facciata. Notevoli
gli interni come l'atrio con volta a botte decorata da stucchi, lo scalone, le sale monumentali affrescate da Mosè Bianchi e Luigi
Scrosati. Tutto il complesso è immerso in un parco romantico, all'interno del quale vi è l'antica chiesa di Santa Colomba. Tra gli
autori Francesco Bagnara, che ha realizzato il monumentale ingresso ai piedi del colle detto "dei fiumi".
Contesto figurativo/paesaggistico
La collina sulla quale è sita la villa con il suo vasto parco, si pone come un elemento caratterizzante l'intero centro storico di
Lonigo. La tutela deve essere massima, in particolare va considerato l'intero sistema collinare leoniceno, che trova il momento
saliente nel poggio della Rocca Pisana, sia da un punto di vista paesaggistico che naturalistico. Sarebbe auspicabile il recupero
dell'originaria volumetria del complesso di villa San Fermo con la demolizione dell'incongruo corpo scolastico, offrendo un credito
edilizio in località più idonea. Per il parco storico sono ammessi solo lavori di manutenzione e restauro.
Bibliografia
CARLOTTO 1933; CENZATO 1953; CEVESE 1952, p. 160; CEVESE 1953, p. 285; CEVESE 1954a, p. 54; CEVESE 1971, II,
pp. 456–457; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 380; CLERICI 1969; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, pp. 179–180;
FACCIOLI 1804, pp. 113–114; GIACOMELLO 1957, pp. 29–31; LEONICENO 1935; MACCÀ 1812, pp. 100–104; MANTESE 1962,
pp. 248–249; MARANGONI 1924; MAZZOTTI 1954, p. 285; MAZZOTTI 1963, p. 459; PICENI 1969; POMELLO 1886,
pp. 203–206; RUZZENE 1989, p. 118; SCHIAVO 1979, pp. 48, 56, 112–142; SCHIAVO 1988; SCHIAVO 1993, pp. 17–54;
SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 190.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Lonigo
Frazione: Lonigo
Via San Fermo, 17
Villa Giovanelli detta "San Fermo"
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1924/08/06; 1943/04/28
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 1/ 5/ 6/ 7/ 8/ 9/ 10/ 12/ 13/ 15/ 16/ 18/ 19/ 20/
21/ 22/ 23/ 25/ 26/ 27/ 148/ 149/ 150/ 151/ 152/ 153/ 154/ 157
CTR: 146 NO
Irvv: VI277 - 00001478
Veduta principale.
Fianco sud della villa.
Il chiostro maggiore con la vera da pozzo cinquecentesca.
La chiesa quattrocentesca dei Santi Fermo e Rustico.
Scalone interno della villa.
Il salone d'onore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Lonigo
Frazione: Lonigo
Località: Rocca
Via Rocca, 1
Villa la "Rocca Pisana"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 67/ 68/ 69/ 70/ 71/ 73/ 74/ 125
CTR: 146 NO
Irvv: VI280 - 00001482
Descrizione
Posta sulla più alta delle colline che lambiscono il paese a nord-est, la villa domina il paesaggio circostante con la sua massa
compatta e perfettamente conchiusa ed è totalmente separata dalle adiacenze rustiche della proprietà, che rimangono a un livello
inferiore. Realizzata probabilmente sul sito di un'antica struttura fortificata, si risolve esternamente in un cubo sormontato da una
cupola emisferica impostata su di un tamburo ottagonale. Il prospetto rivolto a mezzogiorno acquista un valore preminente per la
presenza di un pronao esastilo, concluso da timpano, inglobato entro il corpo della fabbrica, e di una scalinata che collega il piano
di campagna al piano nobile. La villa è tra le prime opere progettate da Vincenzo Scamozzi, che ne inserì pianta e alzato nel suo
trattato L'idea della architettura universale (1615), committente il patrizio veneto Vettor Pisani.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionalità dell'architettura scamozziana e del contesto ambientale praticamente intatto, impongono il rispetto assoluto di tutto
il comprensorio collinare, considerato che la Rocca Pisana segna con il suo profilo l'intero paesaggio circostante. Particolare
attenzione va data a tutta l'area pianeggiante a ovest e soprattutto a sud in modo da non intralciare alcun cono visuale sulla villa.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 41; DA SCHIO MEMORABILI, voce Scamozzi Vincenzo; TREZZA RACCOLTA, ms. [testi
a stampa] BALZARETTI 1965, pp. 38–39; BARBIERI 1948; BARBIERI 1952, pp. 98, 102, 108, 112, 114, 122; BARBIERI 1964,
p. 55; BARBIERI 1969, p. 225; BARBIERI 1985; BARBIERI 1987a; BARBIERI, BURNS, TORTORA 2003, pp. 162–180;
BECHERUCCI 1936, p. 58; BORGHESE, CEVESE 1963, III, parte I, pp. 45–46; BREINER 1994, pp. 358–363; BRESCIANI
ALVAREZ 1961, p. 104; BRESSAN 1897, p. 30; BUSCHING 1777, XII, p. 145; CABIANCA, LAMPERTICO 1861, p. 514;
CAVALLARI MURAT 1962, pp. 83–100; CAVALLARI MURAT 1969, pp. 177–178, 186–187, 189; CEVESE 1952, pp. 160–162;
CEVESE 1953, pp. 187–189; CEVESE 1953a; CEVESE 1954a, pp. 56–58; CEVESE 1955, p. 17; CEVESE 1956, III, parte I,
pp. 45–46; parte II, p. 3, fig. 115, didascalie 23–25; CEVESE 1956a; CEVESE 1968d; CEVESE 1971, I, pp. 164–177;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 148–159; DALLA POZZA 1964-1965a, p. 221; DAMERINI 1961; DAMI 1924, p. 40, n. 27;
FASOLO 1929, p. 90; FOSCARI 1958-1959, pp. 342–347; FRANCO 1937, p. 64; FRANCO 1963, p. 157; GIARDINO
VENETO 1988, p. 43; IVANOFF 1967, p. 98; KERMAN 1960, pp. 106–111; LOUKOMSKI 1940, fasc. II, 67–72; MACCÀ 1812,
pp. 32–34; MAGAGNATO 1960, p. 171; MAGRINI 1845a, p. 53; MARZEMIN 1967, pp. 59–60; MAZZADI 1989, pp. 847–855;
MAZZOTTI 1963, pp. 195–199; MILIZIA 1785, II, 86–87; MONICELLI 2003, pp. 174–183; PALLUCCHINI 1935, XXIX;
PALLUCCHINI 1936, fasc. I, VII, 16; PALLUCCHINI 1949; PALLUCCHINI 1961, pp. 93–94; POMELLO 1886, pp. 209–211;
PULLÈ 1847, foglio 46, tavv. I–III, fasc. XXXVI; ROGERS 1959, p. 59; RONCONE 1619; ROSCI 1966, p. 132; RUBIN DE CERVIN
ALBRIZZI 1967, pp. 94–99; RUZZENE 1989, p. 121; SABELLICO 1560, p. 78, n. 55; SCAMOZZI 1615, cap. XIII, pp. 272–273;
SCARPARI 1980, p. 177; SCHIAVO 1979, pp. 1–16; SCHIAVO 1993; SCOLARI 1837, p. 12; SEMENZATO 1962, pp. 98–110;
SEMENZATO 1968, pp. 20, 42; TECCHIO 1954; TECCHIO 1955; TEMANZA 1770, III; TENTORI 1789, XI, p. 203;
TORTORA 2003; VENTURI 1940, XI, parte III, pp. 519, 546; WITTKOWER 1959, p. 67; ZORZI 1956a, pp. 123, 128–129.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Lonigo
Frazione: Lonigo
Località: Rocca
Via Rocca, 1
Villa la "Rocca Pisana"
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 67/ 68/ 69/ 70/ 71/ 73/ 74/ 125
CTR: 146 NO
Irvv: VI280 - 00001482
Veduta principale.
Corridoio laterale con serliana aperta verso l'esterno.
Salone centrale.
Veduta interna della cupola.
Fianco della villa.
Ambiente sottostante il salone centrale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Malo
Frazione: Molina
Via Colleoni
Adiacenze di villa Da Porto
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1931/03/25
Dati catastali: F. 23, m. 6/ 19/ 20/ 21/ 25/ 28/ 139/ 184/ 205/ 207/ 208/ 209/
210/ 211/ 212/ 213/ 214/ 215/ 216/ 217/ 218/ 219/ 220/ 221/ 222/ e altri
CTR: 103 SO
Irvv: VI290 - 00001961
Descrizione
In una zona d'aperta campagna a nord-est dell'abitato di Malo, lungo la strada che porta a Thiene, s'incontra il piccolo borgo di
Molina cresciuto attorno a un imponente complesso di origine gotica. La fronte sud di questo brano architettonico è costituita da un
lungo muro di cinta con merlature ghibelline, oggi in gran parte inglobate in edifici. Un portale d'ingresso archiacuto in pietra, con
esili colonnine negli spigoli dei pilastri e soprastante stemma lapideo, immette nel vasto cortile, il cui perimetro è scandito
lateralmente da due lunghi porticati a colonne molto rastremate di ordine tuscanico. Nell'ala occidentale è inclusa anche la parte
inferiore di una torre colombara, il cui piano terreno è voltato a crociera. A nord emergono per la loro imponenza i fusti di dieci
gigantesche colonne in mattoni - una completa fino al collarino, le altre mozze a diverse altezze - con base lapidea. Sulle facce
anteriori dei plinti di ciascuna base si leggono ancor oggi le tracce di un'antica iscrizione, che rivela il nome del committente,
Iseppo da Porto, e la data 1572. Le dieci colonne indicano l'inizio di un'ambiziosa impresa architettonica, mai portata a termine.
L'attribuzione a Palladio si fonda su analisi stilistiche, confortate dalla data e dal nome del proprietario, Iseppo Porto, già
committente dell'architetto per il palazzo vicentino. I lavori si fermarono nel 1580 con la morte del committente.
Contesto figurativo/paesaggistico
Quanto resta del contesto agrario attorno allo straordinario manufatto va integralmente preservato. Vanno anche schermati con
opportune cortine verdi di essenze autoctone gli edifici di recente costruzione che circondano la proprietà.
Cartografia storica
Thiene (VI), Archivio Porto Colleoni Thiene, Raccolta Da Porto, 1635.
Thiene (VI), Archivio Thiene, Raccolta Da Porto, 1 luglio 1659.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Malo Tramontana, b. 112, fogli V, VI, X, XI, 1830-1845.
Bibliografia
ANDREA PALLADIO 2000, pp. 190–191; BATTILOTTI 1990, p. 131; BATTILOTTI 1999, p. 502; BATTILOTTI 2001, pp. 83–84;
BRESSAN 1897, p. 27; BURNS 1979, pp. 9–34, in part. pp. 16–18; BURNS 1997a; CEVESE 1952, p. 165; CEVESE 1953, p. 291;
CEVESE 1954a, p. 61; CEVESE 1971, II, pp. 462–463; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 384–385; COGO 1999, pp. 95–97, 208;
FASOLO 1929, p. 60; KUBELIK 1977, pp. 162–163, 673–675; MAGRINI 1845, pp. 294–295; MAGRINI 1845a, pp. 54, 64;
MALO 1979, pp. 84–85; MALO 1996, docc. 13, 21; MANTESE 1976, pp. 33–39; MANTESE 1976b; MANTESE 1990, pp. 57–64;
MAZZOTTI 1954, p. 291; PUPPI 1973, p. 400; ROOP 1968, pp. 318–319; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 101;
ZORZI 1969, pp. 228–230.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Malo
Frazione: Molina
Via Colleoni
Adiacenze di villa Da Porto
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1931/03/25
Dati catastali: F. 23, m. 6/ 19/ 20/ 21/ 25/ 28/ 139/ 184/ 205/ 207/ 208/ 209/
210/ 211/ 212/ 213/ 214/ 215/ 216/ 217/ 218/ 219/ 220/ 221/ 222/ e altri
CTR: 103 SO
Irvv: VI290 - 00001961
Veduta principale.
Stemma nobiliare sull'arco d'ingresso alla corte.
Particolare dell'arco d'ingresso alla corte.
Resti di colonne sul fondo della corte.
Base di colonna con iscrizione risalente al 1572.
Scorcio del complesso dalla strada.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Malo
Frazione: San Tomio
Via San Tomio, 12/14
Barco Ghellini
Dati catastali: F. 31, m. 106/ 110/ 370
CTR: 103 SO
Irvv: VI291 - 00001956
Descrizione
L'edificio, costruito nel 1620, sorge ai piedi del monte Palazzo, alla periferia dell'abitato, e si presenta come un blocco a "L". Il
prospetto principale del braccio maggiore è orientato a sud e si organizza in un lungo portico a nove campate di archi su pilastri,
sormontate da altrettante finestre rettangolari. L'ala nord-est, forse la sola destinata a residenza padronale, insiste su preesistenze
cinquecentesche, di cui rimane, all'interno, un camino.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso pur lambito a sud e a ovest da edificazioni recenti, conserva indenne la corona collinare a monte che va
salvaguardata. Le edificazioni recenti vanno opportunamente schermate con cortine verdi.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Archivio Ghellini, San Tomio: XVIII.b.2, Trecco, 1762.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Disegno n. XVIII.b.2-Santomio, 4 marzo 1762.
Bibliografia
CEVESE 1952, p. 165; CEVESE 1953, p. 291; CEVESE 1954a, p. 61; CEVESE 1971, II, p. 463; CEVESE 1971 (ed. 1980),
p. 385; COGO 1999, pp. 85, 98–99, 103; MALO 1979, pp. 167, 172, 449; MALO 1996, doc. 3; MAZZOTTI 1954, p. 291;
SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 121.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Malo
Frazione: San Tomio
Via San Tomio, 12/14
Barco Ghellini
Dati catastali: F. 31, m. 106/ 110/ 370
CTR: 103 SO
Irvv: VI291 - 00001956
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Malo
Frazione: Malo
Via Muzana, 11
Villa Muzani, Castellani, Fancon
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1975/06/24
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 335/ 633/ 634/ 637/ 638/ 639/ 1489
CTR: 103 SO
Irvv: VI293 - 00001955
Descrizione
Situata al centro di una delle contrade più antiche del centro storico, il complesso si compone di vari edifici separati. La casa
padronale, eretta nel 1775 su preesistenze e completata intorno al 1840, ha la facciata principale rivolta su strada, a sud, e si
caratterizza per un corpo centrale più alto e coronato da frontone triangolare recante uno stemma gentilizio. Il prospetto posteriore
ripete in maniera speculare quello rivolto a sud. Gli interni del piano nobile conservano affreschi di Giovanni Busato e Lorenzo
Giacomelli. Sul fianco orientale della casa si innestano perpendicolarmente gli annessi rustici. La barchessa funge da diaframma
tra il cortile interno e il giardino all'italiana, dotato di serra con cupolina, e l'antico brolo piantato a frutteto. Sull'altro lato della strada
si trovano un ricco parco romantico, realizzato da Antonio Caregaro Negrin tra il 1878 e il 1880, e la chiesetta proto-rinascimentale
di San Francesco.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa con le sue adiacenze, pur inserita in un contesto urbano conserva intorno aree verdi di pertinenza che vanno
salvaguardate nella loro integrità.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Malo, Tramontana, b.112, fogli V, VI, X, XI, 1830-1845.
Bibliografia
[fonti manoscritte] Villa Castellani-Fancon. Malo (VI). Restauro del porticato storico, rel. ms. a cura dello Studio A.U.A., in Archivio
Istituto Regionale Ville Venete. [testi a stampa] ARCHINTI 1888, pp. 11–12; CAREGARO NEGRIN 1883, chiesette, tav. 5;
CEVESE 1964, p. 209; CEVESE 1971, II, p. 461; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 383–384; COGO 1996-1997; COGO 1999,
pp. 182–184, 215–223; DE ZEN 1996; FACCIOLI 1804, p. 135; MACCÀ 1813d, pp. 100–101; MALO 1979, p. 212; MALO 1996,
docc. 37, 39, 40; MANTESE 1962, p. 258; RICATTI 1980, p. 108.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Malo
Frazione: Malo
Via Muzana, 11
Villa Muzani, Castellani, Fancon
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1975/06/24
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 335/ 633/ 634/ 637/ 638/ 639/ 1489
CTR: 103 SO
Irvv: VI293 - 00001955
Veduta principale.
Blasone dei Castellani sul timpano di facciata.
Scorcio del prospetto posteriore.
Colonnato della distrutta barchessa.
Rustici a est della villa.
Serra ottocentesca sul fondo del giardino.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Marostica
Frazione: Marsan
Località: Villa Favero
Via Marsan, 3
Villa Dalle Laste, Bavero-Raselli
Dati catastali: F. 6, m. 109
CTR: 104 NO
Irvv: VI306 - 00004656
Descrizione
Sorge al termine di una via perpendicolare alla statale che collega Bassano a Marostica e presenta una pianta articolata per cui al
nucleo principale rettangolare si addossano diverse ali minori. Situata su di un'altura, si compone di tre piani più sottotetto e vi si
accede da una monumentale scala a due rampe ad andamento convergente-divergente, che abbracciano un ninfeo e sono
accompagnate da statue e vasi in pietra. Al fianco ovest si addossa una lunga ala di servizio costruita agli inizi del Novecento e
perpendicolare al corpo principale a cui è raccordata da un settore sporgente poligonale. Addossato alla fronte settentrionale si
conserva un breve settore caratterizzato da forme stilisticamente riconducibili al secondo Seicento. A sud-est del cortile
prospiciente la villa si trova la cappella gentilizia restaurata nel 1769.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto ambientale in cui è inserito il complesso, in particolare la collina retrostante, è meritevole di tutela. Le edificazioni
moderne a est della villa e delle relative adiacenze, vanno schermate con opportune cortine verdi. Da salvaguardare il lungo
cannocchiale prospettico da sud.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SCHIO MEMORABILI, voce Dalle Laste, appendice 1153. [testi a stampa] CEVESE 1953, p. 293;
CEVESE 1954, p. 62; CEVESE 1971, II, p. 471; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 391; MACCÀ 1812a, pp. 121–122;
MAZZOTTI 1954, p. 293; SPAGNOLO 1907, pp. 53, 179.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Marostica
Frazione: Marsan
Località: Villa Favero
Via Marsan, 3
Villa Dalle Laste, Bavero-Raselli
Dati catastali: F. 6, m. 109
CTR: 104 NO
Irvv: VI306 - 00004656
Veduta principale.
Oratorio.
Fronte meridionale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mason Vicentino
Frazione: Mason Vicentino
Via Braglio, 22
Villa Angaran delle Stelle, Cattaneo
Dati catastali: F. 6, m. 133
CTR: 103 NE
Irvv: VI311 - 00002964
Descrizione
Il complesso, situato col suo vasto parco all'inglese nel centro urbano, è costituito da diversi corpi di fabbrica. Anticamente era di
proprietà della famiglia Angaran, presente a Mason fin dal XV secolo. Il corpo padronale presenta una pianta rettangolare e si
sviluppa su tre livelli. La facciata principale, orientata a ovest, è ritmata da una sequenza di lesene ioniche d'ordine gigante con il
settore centrale sormontato da un timpano triangolare. Una scala centrale permette l'accesso al piano nobile. Il prospetto si
arricchisce dalla presenza di statue poste ai lati della scala, alle estremità della facciata e ai vertici del timpano. L'attuale corpo
padronale è stilisticamente collocabile nella prima metà del Settecento. A sud, alla destra del viale di ingresso alla villa, si trova un
edificio di servizio. A nord, accanto al fianco sinistro della residenza, c'è una fabbrica più antica sul cui arco di ingresso è segnata
la data 1694; un passaggio sotterraneo conduce alle cantine di un lungo edificio agricolo che sviluppa in direzione est-ovest.
Ancora più a nord, su una lieve altura, sorge l'oratorio edificato da Gabriele Angaran nel 1518.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, pur situato nel contesto urbano, conserva le aree verdi di pertinenza pressoché integre che vanno salvaguardate.
Bibliografia
BRENTARI 1885, p. 125; CEVESE 1953, p. 295; CEVESE 1954, p. 64; CEVESE 1971, II, pp. 475–476; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 394–395; MACCÀ 1812a, p. 193; MANTESE 1962, p. 197; MAZZOTTI 1963, pp. 404–405; SPAGNOLO 1907, II, pp. 288, 301.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mason Vicentino
Frazione: Mason Vicentino
Via Braglio, 22
Villa Angaran delle Stelle, Cattaneo
Dati catastali: F. 6, m. 133
CTR: 103 NE
Irvv: VI311 - 00002964
Veduta principale.
Oratorio.
Barchessa settentrionale.
Prospetto posteriore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montebello Vicentino
Frazione: Montebello Vicentino
Località: Castello
Via Castello
Castello Maltraverso, Dal Maso
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/08/17
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 120/ 121/ 122/ 123/ 247/ 250/ 413/ A
CTR: 125 SO
Irvv: VI316 - 00004610
Descrizione
Posto sulla sommità del colle che domina il centro abitato e tutta la vasta pianura ove confluiscono la via Postumia, le valli
dell'Agno e del Chiampo, nonché le strade provenienti dal Basso Vicentino, questo antico castello medievale conserva allo stato
attuale alcune porzioni delle mura di fortificazione che chiudono lo spazio in tre parti distinte. L'entrata orientale conduce a un
primo spiazzo coltivato dove, fino al primo Cinquecento, erano gli alloggiamenti per i soldati. Nel vasto cortile centrale trovano
posto nell'angolo a nord-est una piccola chiesa dedicata a san Daniele Martire e Levita, a sud un fabbricato di epoca ottocentesca
a uso residenziale, e verso ovest la vecchia residenza del castellano veneziano. Il terzo cortile conserva il suo stato primitivo con
alte mura provviste di merlature e camminamento di ronda. A nord-ovest sorge la possente torre del mastio. Del 1843 è
l'imponente villa con citazioni neogotiche all'interno del secondo cortile.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto figurativo ancora indenne del colle che domina l'abitato di Montebello, va conservato nella sua integrità; in particolare
va tutelata la contiguità spaziale tra il castello e le sottostanti ville Meneguzzo (VI 317 e VI 318 cat. IRVV). Da salvaguardare i coni
visuale dalla varie direzioni.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, Mappa raffigurante il Castello di Montebello durante la proprietà di Francesco Viviani, Trecco, 1781.
Bibliografia
BRUNELLO, CASTEGNARO, ZONTA 1994-1995; MAGGIO 1999; NORI 1988, pp. 52–57; SCHIAVO 1992, pp. 88–91, 142.
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Comune: Montebello Vicentino
Frazione: Montebello Vicentino
Località: Castello
Via Castello
Castello Maltraverso, Dal Maso
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/08/17
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 120/ 121/ 122/ 123/ 247/ 250/ 413/ A
CTR: 125 SO
Irvv: VI316 - 00004610
Veduta principale.
Facciata del palazzetto sul cortile interno.
Ingresso principale del palazzetto sul cortile.
Chiesetta di San Daniele.
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Perizie di Antonio Trecco del 1781, raffiguranti il castello di
Montebello Vicentino durante la proprietà di Francesco
Viviani.
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Comune: Montecchio Maggiore
Frazione: Montecchio Maggiore
Via Lovara, 36
Villa La Cordellina
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/12/17
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 35/ 36/ 38/ 39/ 40/ 41/ 42/ 45/ 46
CTR: 125 NO
Irvv: VI322 - 00004615
Descrizione
Il complesso, voluto da Carlo Cordellina ed eretto da Giorgio Massari tra il 1735 e il 1740, si inserisce all'interno di una vasta
proprietà, il cui centro focale è il volume compatto della villa padronale, attorno alla quale si distribuiscono gli altri edifici di servizio.
Il prospetto principale della villa , a sud-est, è dominato da un pronao tetrastilo di colonne ioniche giganti, preceduto da una larga
scalinata con statue e concluso da frontone triangolare con statue acroteriali. Degli interni è notevole il salone affrescato da
Giambattista Tiepolo. Le due basse adiacenze, con pareti bugnate coronate da statue e vasi, sono separate dalla residenza e si
sviluppano entrambe su tre lati di un cortile, porticato su due lati e chiuso a sud-est da un muro. Dietro alle scuderie, a ovest,
attorno a un'ampia corte, separata e non visibile dal giardino posteriore della villa, si dispongono i porticati e i numerosi spazi del
rustico. Accanto all'ingresso posteriore stanno due torrette. I due giardini, anteriore e posteriore, sono geometricamente impostati
su viali rettilinei intersecati che racchiudono prati e animati da sculture. Dipende dalla proprietà anche la cappella di San Antonio, a
sud dall'altro lato della strada.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, pur conservando qualche area di pertinenza a verde, risulta compromesso da edificazioni recenti per quanto
concerne le visuali da est. E' opportuno che siano schermati con cortine verdi tutti gli edifici incongrui con il contesto monumentale
della villa. Salvaguardate devono essere anche le zone collinari a nord della villa, dove pure vanno schermati gli edifici moderni.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, 320-139 A/12, 1761.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni inculti, rot. 253, mazzo 61, dis. 3, 16 aprile 1796.
In situ, Archivio villa Cordellina- Lombardi, Mappa con supplica presentata il 16 aprile 1796.
In situ, Archivio villa Cordellina-Lombardi, Raccolta Antiche mappe dei Cordellina, 12 giugno 1773.
Montecchio Maggiore, Archivio Comunale, Raccolta Mappe, mappa di Montecchio Maggiore, 1678.
Montecchio Maggiore, Archivio Comunale, mappa austriaca di Montecchio Maggiore, foglio n. 20, 1854.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 45; TRISSINO NOTIZIE PER UNA GUIDA. [testi a stampa] AGOSTI 1909, pp. 125,
239–241; ALIBERTI GAUDIOSO, SCHIAVO, SGARBI 1985; AZZI VISENTINI, FONTANA 1988, p. 159; BARBIERI 1963, p. 124;
BARBIERI 1967a, p. 132; BARBIERI 1972, pp. 7–10, 12–13, 18, 85–86, 119, 134; BATTILOTTI 1990a, pp. 297–305;
BRESSAN 1897, p. 49; CAMERLENGO 1999, pp. 293–319; CEVESE 1952, pp. 165–166; CEVESE 1953, pp. 258–259;
CEVESE 1954, p. 298; CEVESE 1954a, pp. 68–69; CEVESE 1954b, settembre; CEVESE 1955, p. 21; CEVESE 1955a;
CEVESE 1956a, didascalia 54; CEVESE 1971, I, pp. 256–272; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 232; CEVESE 1980, pp. 232–245;
DELLA VALLE 1984; FACCIOLI 1804, p. 238; FAGNONI SPADOLINI 1962, pp. 68–77; FASOLO 1929, pp. 45, 103–104;
FIOCCO 1950, p. 829; FOGOLARI 1942, pp. 34–35; FONTANA 1988a; FONTANELLA 1801, pp. 12–15; FRANCESCHINI 1926;
FRANCO 1959, p. 21; GOERING 1939, p. 148; KNOX 1960, pp. 16–17, 55–56; MACCÀ 1814a, p. 7; MAGAGNATO 1960, p. 177;
MANTESE 1962, p. 179; MARIACHER 1990; MASSARI 1971, XIX, XX, XXII, XXV, pp. 7, 11, 16, 68–70, 97, 113, 135;
MAZZA 1994a, pp. 104–110; MAZZOTTI 1954, p. 298; MAZZOTTI 1963, pp. 363, 364, 368–390; MOLMENTI 1885, p. 86;
MOLMENTI 1928, XVII; MORASSI 1950, p. 26; MORASSI 1954, col. 90; MORASSI 1955, pp. 19–20; MORASSI 1965, voce
Tiepolo, col. 908; MOSTRA DEL TIEPOLO 1951, pp. 70–72; MURARO 1986, villa Cordellina Lombardi, Montecchio Maggiore,
Vicenza, 434–441; PALLUCCHINI, PIOVENE 1968, pp. 107, 108, n. 147; PANE 1948, p. 74; PERONATO 1930, p. 66;
PERONI 1951; PILO 1961, p. 103; PUPPI 1968a; RUMOR 1925; SCARPARI 1980, p. 171; SCHIAVO 1975; SCHIAVO 1975a;
SCHIAVO 1976, pp. 9–23; SCHIAVO 1989, pp. 47–59; SCHIAVO 1995, pp. 21–24; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995,
pp. 161–164; SCHIAVO, ZANNI 1986, pp. 34–37; SEMENZATO 1957, pp. 55, 156, 157, 159; SEMENZATO 1966, pp. 105, 125;
VENTURI 1952, p. 76; VILLE VENETE 1998, p. 147.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montecchio Maggiore
Frazione: Montecchio Maggiore
Via Lovara, 36
Villa La Cordellina
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/12/17
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 35/ 36/ 38/ 39/ 40/ 41/ 42/ 45/ 46
CTR: 125 NO
Irvv: VI322 - 00004615
Veduta principale.
Prospetto nord occidentale.
Giardino posteriore.
Fianco sud occidentale.
Prospetto delle scuderie.
Portico delle scuderie.
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Comune: Montecchio Maggiore
Frazione: Alte Ceccato
Località: Gualda
Via Gualda
Villa Gualdo, Spina
Dati catastali: F. 20, m. 19/ 32/ 33/ 34/ 35/ 37/ A
CTR: 125 SO
Irvv: VI325 - 00004637
Descrizione
L'edificio si inserisce in una vasta proprietà agricola al confine con Montebello. È costituito da un corpo principale a "U" alle cui
estremità settentrionali si elevano due torri da cui si dipartono ortogonalmente due ali laterali; ancora a più nord si distribuiscono gli
annessi rustici, mentre a sud-ovest è la cappella ottocentesca che sostituisce quella del XVI secolo. Nel prospetto meridionale
della residenza una scala a doppia rampa introduce a una trifora architravata sormontata da timpano frutto del restauro
novecentesco. L'ala orientale conserva in una sala decorazioni pittoriche cinquecentesche con scene di battaglia. Il complesso,
voluto dal vicentino Stefano Gualdo, è databile al 1560 circa. All'Ottocento risale un intervento, commissionato dai Fogazzaro, che
ha determinato l'aumento d'altezza dell'edificio, come testimonia la cornice di gronda con modiglioni.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, tuttora al centro di una vasta proprietà agricola, è meritevole della massima tutela non solo per intrinseche qualità
storico artistiche, ma proprio per il contesto ambientale che ancora lo circonda e che va salvaguardato nella sua integrità
schermando con cortine verdi gli edifici moderni visibili sia pur in lontananza.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori soprai Beni Inculti, Vicenza, m.7, 1577.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Vicenza, 213-28/6, 1579.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Disegni, rotolo 218, mazzo 33, dis. 5, 20 ottobre 1639.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Vicenza, 253-61/7, 1687.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Vicenza,233-48/8, 1689.
In situ, Coreografie Mappali del territorio comunale di Montecchio Maggiore e di Villa Gualdo di Angelo Zanovello, 1678
Montecchio Maggiore, Archivio Comunale, mappa austriaca di Montecchio Maggiore, foglio n.19, 1854.
Montecchio Maggiore, Archivio Storico Comunale,m.4, 1580.
Montecchio Maggiore, Archivio Comunale, Raccolta Mappe, mappa di Montecchio Maggiore, 1678.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 43; DA SCHIO MEMORABILI, voce Fogazzaro, appendice I; GUALDO MEMORIE, ms.
25.8.67 in 2935; 26.5.2–3 in 1907; 26.6.42 in 2930; MAGRINI NOTIZIE, 3314, foglio 307. [testi a stampa] AGOSTI 1909, p. 125;
BARBARANO 1762, p. 76; BATTILOTTI 1995, pp. 104–105, 285; BRESSAN 1897, p. 34; CEVESE 1953, pp. 302–303;
CEVESE 1954a, pp. 67–68; CEVESE 1971, II, pp. 482–484; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 399–400; CHILESE 1988,
pp. 164–167; GUALDO 2002-2003; KAHNEMANN 1960a; MACCÀ 1814a, pp. 61–62; MAGRINI 1845, I, p. 9–10; MAGRINI 1845a,
II, pp. 12, 54; MANTESE 1962, p. 179; MAZZOTTI 1954, p. 296; MAZZOTTI 1963, pp. 104, 117; PUPPI 1958, pp. 449–453;
PUPPI 1971, p. 85; PUPPI 1986, p. 106; ROETTA 1994, p. 173, tav, 15; ROETTA 1995, p. 7; SCHIAVO 1976, pp. 103–111;
SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 64–66; SEMENZATO 1969, p. 117.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montecchio Maggiore
Frazione: Alte Ceccato
Località: Gualda
Via Gualda
Villa Gualdo, Spina
Dati catastali: F. 20, m. 19/ 32/ 33/ 34/ 35/ 37/ A
CTR: 125 SO
Irvv: VI325 - 00004637
Veduta principale.
Prospetto nord.
Cappella ottocentesca.
Veduta dal cortile interno dell'ala ovest con torre.
Veduta dell'ala est e vera da pozzo nel cortile.
Fianco ovest e scorcio degli annessi rustici.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montegalda
Frazione: Montegalda
Via Giuseppe Roi, 26
Villa Chiericati, Fogazzaro, Colbacchini
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/10/17(PG); 1960/05/19(A)
Dati catastali: F. 11, sez. A, m. 34b/ 44/ 46/ 47/ 154/ 159
CTR: 126 SO
Irvv: VI343 - 00002651
Descrizione
La villa sorge su un leggero rialzo, circondata da un grande parco con giardino, bosco e un piccolo lago. Si tratta di un complesso
articolato in più volumi: la facciata principale della residenza, a pianta rettangolare è rivolta a sud. Sul fianco ovest sono una serie
di corpi secondari che si sviluppano longitudinalmente verso ovest; sul retro diparte un corpo perpendicolare, che si conclude, in
testata nord, con una corte porticata su tre lati. A est, staccate dal corpo principale, una limonaia e la cappella di origine gotica. Il
settore centrale della facciata sud si eleva in un attico coronato da una cimasa sormontata da cornucopie con stemma centrale. La
fabbrica attuale è stata costruita nel 1846 dall'architetto Antonio Caregaro Negrin per i Fogazzaro su un preesistente edificio
secentesco dei Chiericati.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il paesaggio che circonda il complesso di villa e parco appare tra i meglio conservati del vicentino. E' pertanto necessaria la
massima tutela del contesto per il più vasto raggio possibile, sia a nord dove il parco storico sfuma nella vegetazione della
boscaglia naturale delle colline, sia a est, a ovest, a sud oltre la strada per Montegalda nella pianura.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI. [testi a stampa] BARBARANO 1762, pp. 162–163; BRESSAN 1897, p. 53; CAREGARO
NEGRIN 1883, tav. I–II, prog. B; CATTANEO 1995, pp. 35–40; CEVESE 1953, pp. 302–303; CEVESE 1954, pp. 302–303;
CEVESE 1954a, pp. 73–74; CEVESE 1971, II, pp. 491–492; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 405–406; FACCIOLI 1804, pp. 92–93;
FERIANI 1928, pp. 125–127; MACCÀ 1813c, pp. 247, 255; MAZZOTTI 1954, p. 302; NARDI 1945, pp. 11, 27, 61; RICATTI 1980,
p. 83; RUMOR 1902, pp. 129–131; SCARPARI 1980, p. 172.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montegalda
Frazione: Montegalda
Via Giuseppe Roi, 26
Villa Chiericati, Fogazzaro, Colbacchini
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/10/17(PG); 1960/05/19(A)
Dati catastali: F. 11, sez. A, m. 34b/ 44/ 46/ 47/ 154/ 159
CTR: 126 SO
Irvv: VI343 - 00002651
Veduta principale.
Fronte sud ovest.
Facciata dell'oratorio.
Fronte nod ovest.
Inizio del porticato a nord.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montegalda
Frazione: Montegalda
Via Castello
Castello Grimani Marcello, Sorlini
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/07/15(PG); 1964/07/17(A)
Dati catastali: F. 13, sez. A, m. 32/ 33/ 34/ 35/ 36/ 37/ 38/ 70/ 71/ 72/ 73/ 74/
76/ 79/ 80/ 81/ 82/ 83/ 84/ 85/ 87/ 88/ 89/ 90/ 93/ 94/ 95/ 96/ 97/ e altri
CTR: 126 SO
Irvv: VI344 - 00004617
Descrizione
Posto sulle ultime propaggini dei colli Euganei, a guardia dell'unico ponte che in epoca medievale attraversava il Bacchiglione
congiungendo Vicenza a Padova, il castello di Montegalda, costruita dai Maltraverso, sorge su una altura che domina il paese,
circondato da un giardino formale, da bosco e da vigneti. L'edificio si presenta come un alto castello turrito a pianta poligonale, con
corte interna e murature esterne intonacate e aperture disomogenee per forma e distribuzione. Trasformato in residenza signorile
in epoca veneziana conserva nel cortile un cospicuo arredo di sculture di Orazio Marinali. All'interno alcune sale sono decorate da
affreschi realizzati da Andrea Urbani tra il 1780 e il 1782. Il giardino all'italiana a terrazze con aiuole geometricamente ripartite e
numerose statue sempre di Orazio Marinali e della sua bottega, si estende in direzione sud-ovest e si pone tra gli esempi più
originali del vicentino.
Contesto figurativo/paesaggistico
La collina sulla quale è situato il castello con il relativo giardino, bosco e vigneti, rappresenta un punto panoramico e naturalistico
fondamentale per tutta l'area. Si rende necessaria non solo l'intangibilità di tutta l'area monumentale e agricola circostante il
complesso, ma anche la conservazione dei coni prospettici dalle varie vie d'accesso al paese. Gli edifici di recente costruzione
posti sulle direttrici visive vanno schermati con opportune cortine verdi di vegetazione rigorosamente autoctona.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BARBARANO ANNALI, p. 129. [testi a stampa] AZZI VISENTINI 1995, p. 224; BARBARANO 1762, VI,
pp. 160–161; BARBIERI 1972, p. 134; BAREA TOSCAN 1998; BONIFACIO 1744, p. 127; BRESSAN 1897, p. 18; CABIANCA,
LAMPERTICO 1861, p. 277; CANOVA, MANTESE 1979, pp. 86–88; CATTANEO 1995, pp. 29–33; CESAROTTI 1762;
CEVESE 1952, p. 168; CEVESE 1953, p. 301; CEVESE 1954a, p. 71; CEVESE 1971, I, pp. 44–53; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 40–47; CHRONICON PATAVINUM 1741, col. 1121; CONTI 1871; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, p. 199;
DA COSTOZZA 1886, p. 86; DA VITTORIO 1954; FACCIOLI 1804, p. 92; FERIANI 1928, pp. 35–47; FERIANI 1954, pp. 21–22;
FONTANA 1988; FORTIS 1762; LAMPERTICO 1883, pp. 234 e ss.; LEONI 1879, cap. XI, pp. 133–136; MACCÀ 1813c,
pp. 227–232; MAGRINI 1845a, II, p. 63; MARZARI 1604, p. 89; MAZZOTTI 1954, p. 301; MAZZOTTI 1957; MAZZOTTI 1963,
pp. 52, 62; MICHIELI 1927, p. 337; MURATORI 1723, VIII, col. 366; PALLUCCHINI 1964, pp. 11–12; PERBELLINI 1984;
PUPPI 1982, p. 13; RUGOLO 1994a; SALICI 1605, pp. 155–157; SCARPARI 1980, p. 174; SELVATICO 1839, pp. 3–34;
SUITNER NICOLINI 1973, p. 458; TIOZZO 1964, pp. 201–206; TIRSIDE 1904, p. 11; TONIOLO 1931; TUA 1935, p. 25;
VERCI 1775, p. 291; ZOPPÈ 1974, p. 57.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montegalda
Frazione: Montegalda
Via Castello
Castello Grimani Marcello, Sorlini
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/07/15(PG); 1964/07/17(A)
Dati catastali: F. 13, sez. A, m. 32/ 33/ 34/ 35/ 36/ 37/ 38/ 70/ 71/ 72/ 73/ 74/
76/ 79/ 80/ 81/ 82/ 83/ 84/ 85/ 87/ 88/ 89/ 90/ 93/ 94/ 95/ 96/ 97/ e altri
CTR: 126 SO
Irvv: VI344 - 00004617
Veduta principale.
Veduta del complesso da ovest.
Il cancello d'entrata.
Scorcio del complesso.
Cortile interno.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montegalda
Frazione: Colzè
Via Borgo, 26
Villa Feriani
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1966/05/30
Dati catastali: F. 21, sez. B, m. 13/ 21/ 22/ 23/ 25/ 26/ 75/ 91/ 92/ B
CTR: 125 SE
Irvv: VI345 - 00001485
Descrizione
Situata nella frazione di Colzè, sulla strada che collega Montegalda con la Riviera Berica, questa villa, circondata da parco, è
costituita da un corpo padronale a due piani e un sottotetto, a cui si addossa, a nord-est, una lunga barchessa.Il prospetto
principale, rivolto a sud-est verso il giardino è caratterizzato, al pianoterra, da un paramento a bugnato liscio, nel quale si aprono
tre archi a tutto sesto e al primo piano da semicolonne ioniche che sostengono segmenti sporgenti di trabeazione coronati da urne
lapidee. La barchessa innestata al fianco destro è preceduta da un portico di grandi archi su pilastri, mentre separata da queste
costruzioni sorge una cappella gentilizia a pianta ottagonale a cui si addossano due piccoli corpi raccordati ai fianchi grazie a due
brevi volute. La villa fu edificata nella seconda metà del Seicento su una primitiva costruzione gotica.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il paesaggio agrario di pianura in cui è inserito il complesso è meritevole della massima tutela.
Bibliografia
[fonti manoscritte] A. Pereswet-Soltan, Relazione storico artistica, 1985, in Archivio Istituto Regionale Ville Venete. [testi a stampa]
CATTANEO 1995, p. 41; CEVESE 1953, p. 303; CEVESE 1954, p. 303; CEVESE 1954a, p. 74; CEVESE 1971, II, pp. 490–491;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 404–405; FERIANI 1928, p. 129; MACCÀ 1813c, p. 127; MAZZOTTI 1954, p. 303; RUMOR 1933.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montegalda
Frazione: Colzè
Via Borgo, 26
Villa Feriani
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1966/05/30
Dati catastali: F. 21, sez. B, m. 13/ 21/ 22/ 23/ 25/ 26/ 75/ 91/ 92/ B
CTR: 125 SE
Irvv: VI345 - 00001485
Veduta principale.
Prospetto principale e barchessa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Monteviale
Frazione: Biron
Viale Zileri, 1
Villa Loschi, Zileri Dal Verme, Motterle
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1954/06/07(A); 1970/09/25(PG)
Dati catastali: F. 8, m. 14/ 16/ 17/ 18/ 19/ 20/ 21/ 22/ 24/ 25/ 26/ 27/ 28/ 29/
30/ 31/ 32/ 43/ 45/ 54/ A
CTR: 125 NO
Irvv: VI352 - 00001492
Descrizione
Situata tra monte Crocetta e il colle di Creazzo, nelle praterie del Biron, la villa è inserita in un vasto parco e si presenta come un
complesso agglomerato di corpi di fabbrica eterogenei e distinti tra loro. Il nucleo principale del complesso è costituito dalla villa
padronale, con facciata rivolta a sud; perpendicolare a essa si sviluppa, a ovest, un lungo corpo porticato, mentre sul fianco
orientale della villa, paralleli ma in posizione arretrata, sono la cappella e un altro portico. Le pareti e i soffitti del vano scale e del
salone principale sono decorati da cornici in stucco bianco entro cui è un ciclo di affreschi realizzato da Giambattista Tiepolo nel
1734. L'origine dell'insediamento è molto antica quando apparteneva ai benedettini dei Santi Felice e Fortunato di Vicenza. Al
primo Quattrocento risale un primo intervento dei Loschi, cui è seguito un ampliamento effettuato fra il 1692 e il 1699 dall'architetto
Carlo Borrella e quindi, intorno al 1729 un progetto di Francesco Muttoni, in minima parte attuato. Il vasto parco, oggetto di ripetuti
interventi, è stato ripeso nel 1877 su progetto di Antonio Caregaro Negrin, cui si deve il rifacimento della cappella nel 1858.
Contesto figurativo/paesaggistico
Le praterie del Biron che circondano la villa, si presentano come uno dei pochi luoghi ancora integri alle porte della città di
Vicenza. E' necessaria la massima tutela dell'intero comprensorio da estendere per il più vasto raggio possibile. Così vanno
attentamente studiati tutti i coni prospettici sulla villa. La miracolosa integrità del luogo è stata recentemente compromessa dalla
costruzione di una stazione di rifornimento carburanti sulla strada proveniente da Vicenza. Per tale manufatto si rende opportuna
la demolizione offrendo un credito edilizio in località più idonea.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio Comunale di Vicenza, Archivio Loschi, mappa dei beni di F. Loschi a Biron di Monteviale, 1636.
Vicenza, Archivio Comunale di Vicenza, rilievo dei terreni di Monteviale, Creazzo, Biron e colture di S.Felice e Fortunato, Dante,
1699.
Vicenza, Archivio Comunale di Vicenza, Archivio Loschi, mappa dei beni Loschi a Biron di Monteviale, 1700.
Vicenza, Archivio Comunale di Vicenza, mappa redatta per la divisione dei terreni tra Alfonso e Nicolò Loschi, Berlassa, 1700.
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, mappa dei beni Loschi a Biron di Monteviale, XVII sec.
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, rilievo di tutti i beni dei figli del defunto Alfonso Loschi in villa di biron di Monteviale, Munari, 1684.
In situ, mappa complessiva dei terreni di proprietà Loschi-Valmarana, rilievo della villa, delle strade, dei corsi d'acqua, Dante, 1670.
In situ, rilievo delle proprietà di Nicolò Loschi a Biron, Perini, 1745
In situ, rilievo della porzione meridionale dei beni passati in eredità a francesco e Alfonso Loschi, Mezzalira, 1770.
In situ, rilievo della porzione settentrionale dei beni passati in eredità a francesco e Alfonso Loschi, Mezzalira, 1770.
in situ, rilievo delle proprietà e terreni a Biron di Monteviale da dividere tra le sorelle Lucrezia Dal Verme Zileri e Drusilla Dal Verme
Loschi, Scaldafero, 1851.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN GENEALOGIA, pp. 86, 339, 340; BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voce Loschi, tav.
XXVII. [testi a stampa] ABBONDANDOLO 2000; AZZI VISENTINI 1990, p. 376; BARBIERI, CEVESE 1949, p. 26; BARBIERI,
CEVESE, MAGAGNATO 1956, p. 262; BRESSAN 1897, p. 39; CEVESE 1952, pp. 171–172; CEVESE 1953, pp. 245–249, 307;
CEVESE 1953b; CEVESE 1954, p. 307; CEVESE 1954a, p. 78; CEVESE 1955a; CEVESE 1956, didascalia 52; CEVESE 1956a;
CEVESE 1971, I, pp. 238–255; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 216–231; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978,
pp. 132–133; DE BENEDETTI 1988; FAGNONI 1937; FASOLO 1929, pp. 47, 116–117; FIOCCO 1950, voce Tiepolo G.B., p. 829;
FRANCO 1938, p. 879; FRANCO 1962, pp. 149, 151, 155; FRANK 1998, pp. 41–42, 44–45, 48, 53; GIARDINO VENETO 1988,
pp. 294–298, figg. 374–382; GOERING 1939, p. 147; GOLZIO 1950, pp. 818–819; I TIEPOLO 1990, pp. 39–40; LAFOND 1902,
pp. 2–7; MACCÀ 1814a, p. 158; MANTESE 1962, p. 343; MASCHIO 1994, pp. 96–101; MAZZOTTI 1954, p. 307;
MAZZOTTI 1963, pp. 364, 384–385; MELLI 1988-1989; MOLMENTI 1885, p. 186; MOLMENTI 1928, XVII–XVIII; MORASSI 1950,
p. 21; MORASSI 1954, col. 89; MORASSI 1965, col.908; MOSTRA DEL TIEPOLO 1951, XV; ONGARO 1910;
PALLUCCHINI 1960, pp. 85–86; PALLUCCHINI, PIOVENE 1968, p. 99, scheda 90; PRECERUTTI GARBERI 1971, pp. 33–34;
RICATTI 1980, p. 91; RIGON 1983, pp. 156–169; RIGON 1990, pp. 13–35; RUMOR 1883, p. 27; RUMOR 1914; SCHIAVO 1987,
p. 289; VICENZA 1958, voce Italia, vol. VIII, col. 106; VILLA LOSCHI 1998; ZOPPÈ 1974, p. 66.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Monteviale
Frazione: Biron
Viale Zileri, 1
Villa Loschi, Zileri Dal Verme, Motterle
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1954/06/07(A); 1970/09/25(PG)
Dati catastali: F. 8, m. 14/ 16/ 17/ 18/ 19/ 20/ 21/ 22/ 24/ 25/ 26/ 27/ 28/ 29/
30/ 31/ 32/ 43/ 45/ 54/ A
CTR: 125 NO
Irvv: VI352 - 00001492
Veduta principale.
Veduta aerea.
Barchessa occidentale.
Loggia seicentesca a destra della villa.
Lo scalone d'onore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montorso Vicentino
Frazione: Montorso Vicentino
Via Luigi Da Porto
Villa Porto Barbaran
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1978/03/10
Dati catastali: F. 7, m. 146/ 157/ 158/ 163/ 164/ 165/ 166/ 291/ 292/ 293/
294/ 295/ 299/ 300/ 330/ 331/ 332/ 351/ 352/ 353/ 355/ 361/ 368/ e altri
CTR: 125 SO
Irvv: VI363 - 00002559
Descrizione
La villa sorge ai piedi del colle della Fratta e con le sue adiacenze occupa una vasta area verde. Il prospetto principale guarda a
sud e si apre in un pronao centrale di quattro colonne ioniche di modulo gigante reggenti un frontone triangolare. Una larga
scalinata con poggi adorni di sculture dà accesso alla loggia. In posizione arretrata si innesta al fianco destro un'ala, cui doveva
corrisponderne una di uguali forme e sviluppo a sinistra di cui rimangono ancora le ammorsature nel fianco del corpo centrale.
L'ala destra continua in una loggia architravata di sei agili colonne ioniche su piedistalli intervallati da balaustre. Sul prospetto
posteriore della loggia si dispongono aperture con cimasa sporgente di forme cinquecentesche, riprese anche nelle prime finestre
del piano rialzato del corpo principale. Sempre sulla facciata nord emergono le tre sagome centrali centinate, ornate da teste
umane in chiave d'arco. La villa è una delle più prestigiose dimore appartenute alla nobile famiglia Porto. Da quanto si legge sulla
lapide posta sopra l'ingresso, la costruzione dell'edificio ebbe inizio nel 1662 e, dopo varie trasformazioni, giunse a compimento
intorno al 1724. Ma stando ad alcune attestazioni storiche, relative anche alla distrutta cappella di Santa Maria Maddalena e
particolari architettonici delle pareti posteriori e della barchessa a dodici colonne doriche, che ingloba anche la parte bassa di una
più antica torre colombara, il primo insediamento parrebbe almeno cinquecentesco.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso mantiene ancora parzialmente integre le aree verdi di pertinenza. Tali aree vanno integralmente salvaguardate, così
come la campagna a sud oltre la strada. Vanno assolutamente tutelati i coni prospettici, in particolare quelli da sud. La massima
attenzione va posta anche alla collina retrostante la villa, che va pure salvaguardata. Per le costruzioni incongrue costruite nelle
zone un tempo agricole nell'area dell'antico brolo e di fronte alla villa, anche dal lato sud della strada, è auspicabile la demolizione
previa concessione di crediti edilizi in zone idonee.
Cartografia storica
Venezia,Archivio di Stato,Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, ms. 5578, foto 1332/33, 12 giugno 1704.
Venezia, Archivio di Stato, Catasto Napoleonico di Montorso del 1813.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto Austriaco di Montorso 1832.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto Austriaco di Montorso 1840.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto Austriaco di Montorso 1846.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 46; TRISSINO ARTISTI VICENTINI, voce Busato; TRISSINO NOTIZIE PER UNA GUIDA.
[testi a stampa] BARBARANO 1762, VI, p. 176; BARBIERI 1967a, p. 132; BARBIERI 1975, pp. 6–11; BORDIGNON 2001-2002;
BRESSAN 1897, p. 39; BRUNIALTI 1925, pp. 6–7; CEVESE 1952, p. 173; CEVESE 1953, p. 309; CEVESE 1954a, pp. 80–81;
CEVESE 1955, p. 20; CEVESE 1956, p. 3; CEVESE 1964a; CEVESE 1967a, pp. 38, 45 n. 5; CEVESE 1971, II, pp. 509–510;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 419–420; CEVESE 1980, p. 237; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, pp. 201–202;
FACCIOLI 1804, pp. 233–234; FAGNONI 1937; FASOLO 1929, pp. 45, 104–105; FRACASSO 1974; GUARDA 1989;
GUARDA 1990; LUCATO 1954; LUCATO 1970; LUCATO 1998; MACCÀ 1814, pp. 128–129; MANTESE 1962, p. 181;
MAZZOTTI 1954, p. 309; MAZZOTTI 1957; MAZZOTTI 1963, p. 8; NEGRO 1955; NORI 1986, pp. 54–68; PANE 1948, p. 74;
RUZZENE 1989, p. 108; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 139; SCOLARI 1888; TESTA 1805; TRISSINO 1888; VILLA
DA PORTO 1987.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Montorso Vicentino
Frazione: Montorso Vicentino
Via Luigi Da Porto
Villa Porto Barbaran
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1978/03/10
Dati catastali: F. 7, m. 146/ 157/ 158/ 163/ 164/ 165/ 166/ 291/ 292/ 293/
294/ 295/ 299/ 300/ 330/ 331/ 332/ 351/ 352/ 353/ 355/ 361/ 368/ e altri
CTR: 125 SO
Irvv: VI363 - 00002559
Veduta principale.
Fianco ovest del corpo padronale.
Torre colombara e barchessa.
Prospetto posteriore.
Loggiato laterale a colonne ioniche.
Scala a chiocciola con affresco sulla volta.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mossano
Frazione: Mossano
Via Giuseppe Garibaldi, 30
Villa "Giulia"
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Dati catastali: F. 5, m. 71/ 72/ 73/ 74/ 548
CTR: 125 SE
Irvv: VI366 - 00004747
Descrizione
Superato il centro di Mossano, alle pendici della collina, si scorge sulla destra la recinzione che delimita la corte della villa,
introdotta da un cancello in posizione assiale. Il corpo padronale, a pianta rettangolare, si eleva per due piani più un basso
sottotetto. La facciata principale, esposta a sud, è articolata soltanto dall'inserimento delle finestre rettangolari, identiche al piano
terra e al primo piano. In corrispondenza dell'asse centrale, al piano terra è la porta architravata, sormontata da un balcone su
mensole con parapetto in ferro, sopra il quale è dipinta una meridiana. Il settore centrale del prospetto è coronato da un timpano
triangolare. Adiacente, a oriente, si trova un edificio più piccolo, l'attuale cantina, che a sua volta confina a est con il rustico in
pietra, più avanzato, aperto a ovest e a est con due archi a tutto sesto. Al limite est della corte si trova un altro annesso,
l'abitazione del custode. La proprietà della villa si estende fino a comprendere i cosiddetti "Covoli di Mossano", prigioni medievali.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto agrario ancora pressoché integro in cui è inserito il complesso deve essere oggetto di salvaguardia.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mossano
Frazione: Mossano
Via Giuseppe Garibaldi, 30
Villa "Giulia"
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Dati catastali: F. 5, m. 71/ 72/ 73/ 74/ 548
CTR: 125 SE
Irvv: VI366 - 00004747
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mossano
Frazione: Ponte di Mossano
Località: Ca' Vecchia
Via Fossarosa, 102
Villa Bertoli, Carampin, Martini
Dati catastali: F. 13, m. 100/ 235
CTR: 125 SE
Irvv: VI367 - 00004684
Descrizione
Si tratta di un edificio compatto di fattura ottocentesca su preesistenze a pianta quadrata, che si eleva su tre piani, coperto da tetto
a padiglione. I prospetti presentano ciascuno cinque assi di finestre, rettangolari a piano terra e primo piano, più basse all'ultimo
piano, con semplici cornici in pietra di Nanto. L'edificio è cinto orizzontalmente da quatto fasce in corrispondenza dei solai interni e
dei davanzali delle finestre dei piani superiori, e concluso in alto, sotto la gronda, da un cornicione aggettante modanato. Il
prospetto meridionale si differenzia dagli altri per l'accentuazione dell'asse centrale: la porta d'ingresso al piano terra, architravata,
è sormontata al primo piano da un balcone su mensole in pietra e parapetto in ferro. A nord del corpo principale, spostato verso
destra, si trova il rustico che presenta il fronte meridionale aperto da un porticato a quattro archi su pilastri, che dà su una piccola
corte. Nel muro di cinta si nota il frammento di una sagoma tardo-gotica.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, pur di non particolare architettura, riveste una sua importanza per il contesto agrario e paesaggistico in cui è inserita che
va salvaguardato.
Bibliografia
CEVESE 1971, II, p. 514; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 423.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mossano
Frazione: Ponte di Mossano
Località: Ca' Vecchia
Via Fossarosa, 102
Villa Bertoli, Carampin, Martini
Dati catastali: F. 13, m. 100/ 235
CTR: 125 SE
Irvv: VI367 - 00004684
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mossano
Frazione: Mossano
Località: Montruglio
Via Montruglio, 9
Villa Pigafetta, Camerini
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/01/27
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 24/ 25/ 26/ 27
CTR: 125 SE
Irvv: VI368 - 00001490
Descrizione
Il complesso si trova in posizione panoramica, circondato da parco e vigneti, poco dopo Longare, lungo la strada fra Vicenza e
Noventa. E' organizzato intorno a una corte quadrata, il cui lato occidentale è occupato dalla villa e quello settentrionale dalla
barchessa con retrostante corte rustica; sulla testata meridionale della villa è addossata l'antica cappella. La facciata orientale,
verso la corte, è organizzata gerarchicamente in tre settori. Una scalinata di pochi gradini porta dalla corte al livello di una terrazza
balaustrata davanti al settore centrale della facciata. Completa il settore centrale un alto frontone mistilineo con stemma al centro,
sormontato e affiancato da varie statue. Il prospetto posteriore, che dà su un giardino con fontana, presenta il settore centrale
arretrato, con al centro un volume aggettante semicilindrico. La decorazione pittorica del salone è opera di Francesco Aviani,
siglata e datata 1714. L'imponente barchessa, che si allunga sul lato settentrionale della corte, ha portico ad arcate in bugnato
rustico, il cui ritmo è interrotto, al centro e alle estremità, da intercolumni più stretti contenenti aperture rettangolari, che formano
tre serliane dissociate. La porzione superiore di ogni arco è tamponata e traforata da una finestra a trifoglio. Il complesso è
attribuito a Francesco Muttoni.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto agricolo che fa da contorno alla villa è inserito in una delle zone collinari meglio conservate della provincia che
necessita di una tutela integrale. Vanno assolutamente rispettati i coni prospettici dalla pianura ed evitate costruzioni che possano
interferire con il contesto. Le costruzioni moderne esistenti visibili dalla villa vanno schermate con cortine verdi.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 45; DA SCHIO MEMORABILI, voce Pigafetta; TRISSINO ARTISTI VICENTINI, voce
Aviani Francesco. [testi a stampa] BALLARIN 1956, pp. 197, 199–200; BARBIERI 1972, p. 134; BARBIERI 1987, p. 150;
BORTOLAN 1885a, I, 12–13; II, 23; BRESSAN 1897, p. 36; CEVESE 1952, pp. 173–174; CEVESE 1953, pp. 309–310;
CEVESE 1954a, pp. 81–82; CEVESE 1955, p. 15; CEVESE 1956, didacalie nn. 34–35; CEVESE 1971, II, pp. 511–513;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 420–422; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, p. 202; DE MORI 1932, pp. 98–99;
FASOLO 1929, pp. 17, 112–113; FRANCO 1950, voce Muttoni, p. 879; MACCÀ 1813a, pp. 280, 290–291; MANTESE 1962,
p. 186; MAZZOTTI 1954, p. 309; MAZZOTTI 1963, pp. 370–371; PRECERUTTI GARBERI 1968, p. 347; PUPPI 1961, n. 23;
SARLI 2000-2001; TUA 1935, p. 25; ZANCAN 1969, p. 434.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mossano
Frazione: Mossano
Località: Montruglio
Via Montruglio, 9
Villa Pigafetta, Camerini
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/01/27
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 24/ 25/ 26/ 27
CTR: 125 SE
Irvv: VI368 - 00001490
Veduta principale.
Prospetto della barchessa sul giardino.
Ingresso al piano terra.
Salone al piano nobile.
Paricolare della barchessa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mussolente
Frazione: Mussolente
Località: Villa Negri
Via della Vittoria, 35
Villa Negri Miazzi, Piovene Porto Godi
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1953/02/10(PG); 1959/06/04(A); 1963/06/20(A)
Dati catastali: F. 4, sez. A, m. 198/ 199/ 201/ 224/ 235/ 236/ 265
CTR: 104 NO
Irvv: VI376 - 00002959
Descrizione
La villa svetta dall'alto di un colle, circondata da parco, su un terrapieno rialzato che le conferisce maggiore slancio, ed è introdotta
da una lunga e scenografica scalinata, segnata alla base da massicci pilastri serrati da un basso cancello. Rivolta a sud, si
compone di più corpi di fabbrica: al centro si trova il corpo principale, elevato su tre piani e con base rettangolare, ai fianchi del
quale si dispongono a breve distanza due ali più basse, ma della medesima profondità, raccordate da brevi corpi arretrati alti un
solo piano. Seguono staccate, alle estremità, due strette foresterie, di maggiore altezza. Il prospetto del corpo principale è
movimentato al centro da un lieve risalto, coronato da un timpano con tre statue acroteriali e stemma gentilizio a fresco, mentre
due camini e due vasi sono collocati ai lati e alle estremità della copertura. Commissionata dal nobile bassanese Antonio Negri
Miazzi all'architetto Antonio Gaidon, la villa viene conclusa entro il 1763.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il colle sul quale sorge la villa si pone come uno degli elementi caratterizzanti l'intera fascia pedemontana alla base della quale
scorra la strada asolana. Si impone di conseguenza la conservazione integrale del sito, schermando con opportune cortine verdi di
essenze autoctone le nuove edificazioni in particolare a est. Devono inoltre essere conservati liberi da ostacoli visivi i coni
prospettici sulla villa e sul parco.
Bibliografia
BALZARETTI 1965, p. 53; BASEGGIO 1847; CELOTTO 1982, pp. 261–262; CEVESE 1952, pp. 174–175; CEVESE 1953,
pp. 310–311; CEVESE 1954a, pp. 82–83; CEVESE 1955, pp. 16, 21; CEVESE 1956, didascalie nn. 58–59; CEVESE 1971, II,
pp. 516–517; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 424–425; DE MORI 1931, p. 10; DE MORI 1932, p. 302; DI MONTEMALO 1929,
p. 30; FASOLO 1929, p. 123; GEROLA 1910, p. 46; MASSARI 1971, XXV, n. 22; MAZZOTTI 1954, p. 310; MAZZOTTI 1957;
MAZZOTTI 1963, p. 451; PAVAN 1962, p. 242; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 170–173; SEMENZATO 1962a,
pp. 259–260.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mussolente
Frazione: Mussolente
Località: Villa Negri
Via della Vittoria, 35
Villa Negri Miazzi, Piovene Porto Godi
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1953/02/10(PG); 1959/06/04(A); 1963/06/20(A)
Dati catastali: F. 4, sez. A, m. 198/ 199/ 201/ 224/ 235/ 236/ 265
CTR: 104 NO
Irvv: VI376 - 00002959
Veduta principale.
Veduta da nord-ovest.
Veduta di scorcio delle ali.
Prospetto settentrionale del corpo padronale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mussolente
Frazione: Mussolente
Località: Colle Vescovà
Via delle Statue, 2
Villa Drigo, Cremasco
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/07/15(PG)
Dati catastali: F. 1, sez. A, m. 74/ 76/ 77/ 127/ 133
CTR: 104 NO
Irvv: VI377 - 00002960
Descrizione
L'imponente mole della villa è impostata su una pianta quadrata e si eleva su tre piani. Il prospetto principale, rivolto a
mezzogiorno e serrato da due alte torri coronate da merli, è scandito al centro da un portico di quattro archi impostati su pilastri e
da una soprastante loggia cinquecentesca di sei più piccole arcate su colonnine tuscaniche. Al di sopra si colloca una terrazza
balaustrata, che precede il retrostante attico, chiuso alla sommità da un coronamento merlato neogotico. A nord-ovest si trova, in
posizione sopraelevata, una barchessa con portico a cinque archi. Il complesso ha origine quattrocentesca; ripetutamente
rinnovato, ha ricevuto l'attuale veste neo medievale agli inizi del Novecento.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso sorge a nord-est del centro abitato, sulla cima di un colle, circondato da un grande parco nel quale si snoda il lungo
viale d'accesso, detto "dei Tigli", introdotto da due pilastri sormontati da statue. Il paesaggio agrario circostante mantiene una certa
integrità, ed è pertanto meritevole della massima tutela, così come vanno salvaguardati i coni prospettici sull'intera collina.
Bibliografia
CELOTTO 1982, pp. 266–268; CEVESE 1971, II, pp. 514–515; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 423–424; DRIGO 1922, p. 6;
MAZZOTTI 1963, p. 468; MELCHIORI 1992, pp. 15–78; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 195–196.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Mussolente
Frazione: Mussolente
Località: Colle Vescovà
Via delle Statue, 2
Villa Drigo, Cremasco
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/07/15(PG)
Dati catastali: F. 1, sez. A, m. 74/ 76/ 77/ 127/ 133
CTR: 104 NO
Irvv: VI377 - 00002960
Veduta principale.
Barchessa.
Ingresso al parco.
Veduta da sud-est.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Nanto
Frazione: Nanto
Via Madonnetta, 1
Villa Barbaran, Muraro, Grassi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/07/05
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 103/ 109/ 110/ 112/ 131
CTR: 125 SE
Irvv: VI379 - 00001495
Descrizione
La villa di matrice cinquecentesca si sviluppa a ferro di cavallo con il corpo dominicale, orientato a sud-est verso la corte, aperto al
centro del pianoterra da un lungo portico di nove archi retti da colonne tuscaniche appoggiate su un muretto; le ghiere modanate
hanno in chiave piccoli stemmi araldici. Una cornice a dentelli funge da marcapiano su cui poggiano cinque finestre rettangolari,
concluse da una cimasa sporgente su mensole. A destra, verso la strada, è addossata una porzione di edificio, probabilmente
successiva, aperta sulla corte da un portale centinato a bugne rustiche che introduce ad una scala. Sia a destra che a sinistra si
affrontano edifici più bassi di servizio. L'interno, cui si accede attraverso il portico, è organizzato da una infilata di stanze
accostate, dove si riconosce ancora la decorazione a fresco cinquecentesca.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso sorge nella campagna tra Ponte di Nanto e Nanto, poco prima del nucleo storico del paese. La notevole qualità del
manufatto impone un meticoloso recupero di cui diventa fondamentale la salvaguardia del contesto agrario, ancora pressoché
integro, che circonda l'edificio, in particolare va tutelata la prospettiva a meridione.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI. [testi a stampa] BRESSAN 1897, p. 25; CEVESE 1952, p. 175; CEVESE 1953, p. 311;
CEVESE 1954, p. 311; CEVESE 1954a, pp. 83–84; CEVESE 1971, II, p. 519; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 426–427;
FASOLO 1929, pp. 70–71; GASPARINI 1933, pp. 17–18; KUBELIK 1977, vol. I, 175–176; vol. II, 709; MAGRINI 1845a, II, p. 64;
MAZZOTTI 1954, p. 311; ZANCAN 1969, pp. 433, 436, 439.
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Comune: Nanto
Frazione: Nanto
Via Madonnetta, 1
Villa Barbaran, Muraro, Grassi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/07/05
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 103/ 109/ 110/ 112/ 131
CTR: 125 SE
Irvv: VI379 - 00001495
Veduta principale.
Fianco sud occidentale.
Portale della scala a nord.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Nove
Frazione: Nove
Località: Crosara
Via Murà, 10
Villa Machiavello, Carlesso
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/03/04
Dati catastali: F. 7, sez. U, m. 21/ 268
CTR: 104 NO
Irvv: VI385 - 00002956
Descrizione
La villa, di matrice secentesca, a pianta rettangolare, si compone di un basso pianterreno, un piano nobile molto alto e un
sottotetto. Presenta il prospetto principale, orientato a sud, sottolineato da un lieve aggetto centrale scandito al piano nobile da tre
slanciati fornici muniti di balaustra e voluta in chiave d'arco, inquadrati da quattro lesene ioniche giganti. Al piano nobile si trova un
salone con fastosa decorazione a fresco, attribuita, relativamente al soffitto, a Giulio Carpioni. A destra della villa si sviluppa la
barchessa, il cui prospetto principale è preceduto da un portico segnato al centro da un'apertura architravata in lieve risalto e ai lati
da archi, retti da colonne e pilastri dorici accoppiati. Fonti orali testimoniano che risale agli inizi del Novecento la connessione di
villa e barchessa attraverso l'aggiunta di una ala adibita ad abitazione, del tutto dissonante col resto della fabbrica, come il rustico
a sinistra, pure di recente costruzione. A sud della villa sorge la piccola cappella, sul cui prospetto, delimitato da lesene tuscaniche
reggenti un timpano, si legge la data 12 maggio 1666.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso sorge isolato in una contrada di Nove verso Santa Romana. Il contesto agrario ancora sostanzialmente integro che
circonda il complesso, va salvaguardato, così come i coni prospettici, in particolare da sud. E' auspicabile il ripristino dell'insieme
originario con la demolizione del corpo incongruo che unisce villa e barchessa e del moderno rustico a sinistra, concedendo crediti
edilizi da realizzare in aree idonee.
Bibliografia
CEVESE 1953, p. 312; CEVESE 1954a, p. 84; CEVESE 1971, II, pp. 523–525; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 430–431;
MACCÀ 1812a, II, 257; MANTESE 1962, p. 271; MAZZOTTI 1954, p. 312; MAZZOTTI 1963, pp. 276–277; PILO 1960-61,
pp. 16–18; PILO 1964-65, pp. 56, 59–60; SERATO, CARLESSO 2002-2003; SPAGNOLO 1907, II, 345.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Nove
Frazione: Nove
Località: Crosara
Via Murà, 10
Villa Machiavello, Carlesso
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/03/04
Dati catastali: F. 7, sez. U, m. 21/ 268
CTR: 104 NO
Irvv: VI385 - 00002956
Veduta principale.
Barchessa.
Affreschi del salone.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Nove
Frazione: Nove
Località: Santa Romana
Via Friola, 46/ 47
Villa Remondini
Dati catastali: F. 10, m. 51/ 94/ 95/ 96/ 99/ 100
CTR: 104 SO
Irvv: VI386 - 00002950
Descrizione
Si tratta di un complesso databile al secondo Seicento, voluto dalla famiglia Remondini di Bassano. Il corpo padronale, orientato a
ovest, presenta una pianta a "L" che delimita, assieme alla barchessa innestata al lato breve, una corte interna. La lunga facciata
anteriore è aperta al centro da una porta centinata al pianoterra e da tre finestre, pure ad arco, al piano nobile; quella centrale,
munita di balaustra trattenuta. I settori laterali sono ritmati da quattro assi di tre aperture rettangolari, come nella facciata
posteriore rivolta al cortile. L'edificio, concluso da cornice a fitte mensole, è percorso orizzontalmente da lunghe fasce di pietra
rosa che collegano tra loro le aperture, decorazione questa, assai diffusa in ambiente bassanese. La lunga barchessa, che
delimita il lato nord del cortile, ingloba una torre colombara ed è preceduta da un portico ritmato da archi ribassati. A ovest del
cortile anteriore si affaccia sulla strada la cappella gentilizia con piccolo campanile a vela. La facciata, conclusa da un timpano
triangolare, è scandita da quattro paraste doriche che proseguono in risalti nell'attico.
Contesto figurativo/paesaggistico
Complesso di notevole interesse situato all'estremo limite del comune di Nove verso Schiavon in un contesto agrario ancora
pressoché integro. Fabbriche recenti deturpano la lettura dell'edificio storico (per altro compromesso in parte da interventi edilizi
incongrui) come l'edificio moderno che nasconde completamente la fronte ovest. È auspicabile un recupero del complesso,
attraverso un corretto riuso degli immobili che deve essere garantito dagli uffici competenti, sia statali con l'apposizione di vincoli,
sia comunali con indicazioni corrette degli interventi edilizi possibili. Si rende auspicabile la demolizione degli incongrui edifici
moderni a ridosso del manufatto storico, con concessione di crediti edilizi da realizzarsi in aree idonee. Si rende comunque
necessaria la salvaguardia del contesto agrario in cui è inserito il complesso.
Bibliografia
CEVESE 1953, pp. 312–313; CEVESE 1954, pp. 84–85; CEVESE 1971, II, p. 526; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 432;
MACCÀ 1812a, pp. 256–257; MANTESE 1962, p. 271; MAZZOTTI 1954, pp. 312–313; SPAGNOLO 1907, II, 356; TUA 1935,
p. 22.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Nove
Frazione: Nove
Località: Santa Romana
Via Friola, 46/ 47
Villa Remondini
Dati catastali: F. 10, m. 51/ 94/ 95/ 96/ 99/ 100
CTR: 104 SO
Irvv: VI386 - 00002950
Veduta principale.
Colombara e barchessa.
Oratorio.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Noventa Vicentina
Frazione: Noventa Vicentina
Piazza IV Novembre
Villa Barbarigo
Vincolo: L.1089/1939
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 96
CTR: 146 SE
Irvv: VI387 - 00001501
Descrizione
Provenendo dalla strada della Riviera Berica, si incontra, nel cuore del paese, il vasto complesso di matrice cinquecentesca voluto
dai patrizi Barbarigo, costituito dalla villa e dalle sue adiacenze. Due lunghi porticati uguali che si fronteggiano e due colombare
corrispondenti e allineate, definiscono assieme al corpo padronale in posizione centrale, due spazi piuttosto vasti, un tempo
separati da alti muri e dalla strada pubblica. La villa rivolge il prospetto principale a sud, verso la corte - ora piazza - e le
barchesse. Il corpo centrale, leggermente sporgente, è evidenziato da un avancorpo loggiato di due ordini, tuscanico e ionico, cui
si innesta un doppio pronao tetrastilo concluso da timpano triangolare. Il prospetto meridionale, affacciato sul brolo verso le due
colombare, è stato profondamente alterato nel corso del XIX secolo, con l'aggiunta di tre corpi aggettanti. Tutte le stanze del
settore centrale sono affrescate con storie della famiglia Barbarico, alternate a soggetti mitologici. Le lunghe barchesse, situate
oltre la strada e disposte su due piani più un sottotetto, sono ritmate da colonne giganti tuscaniche molto serrate.
Contesto figurativo/paesaggistico
La demolizione dei muri di cinta all'inizio del XX secolo ha profondamente alterato l'immagine del complesso assorbendolo nel
tessuto urbano. E' auspicabile, come in parte già iniziato dall'amministrazione comunale, che venga ricucito il contesto originario
dell'eccezionale complesso, sia riproponendo a nord della villa il primitivo brolo recintato compreso tra villa e colombare, sia
recuperando l'area sud, divisa dalla pubblica via in giardini formali antistanti la villa e la grande corte agricola, ora piazza,
compresa tra le due barchesse. L'uso delle aree esterne deve tener conto dell'antica unitarietà del complesso evitando inserimenti
incongrui di insegne pubblicitarie, arredo urbano invasivo, parcheggi, monumenti che possono essere collocati in aree più idonee.
Va poi recuperato e valorizzato lo straordinario cono prospettico da sud con l'originario viale monumentale d'accesso.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Disegni, Vicenza, 89/4, 1622.
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, mappa del Basso Vicentino, n. 696, Roccatagliata, 30 luglio 1624.
Bibliografia
BARBARANO 1762, p. 177; CABIANCA, LAMPERTICO 1861, p. 316; CEVESE 1952, p. 176; CEVESE 1953, p. 313;
CEVESE 1954a, p. 85; CEVESE 1971, I, pp. 178–187; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 161–169; CEVESE 1974; COLLA, LOSA,
MURARO 1984; D'ARCAIS 1969, pp. 190–192; FASOLO 1929, p. 95; IVANOFF 1960, p. 130 scheda 101; MACCÀ 1814b,
pp. 88–89; MAGAGNATO 1960, pp. 165, 177; MAGGIO 1893, pp. 12–17; MANTESE 1991; MAZZOTTI 1954, p. 313;
MAZZOTTI 1963, pp. 269, 274–275; MURARO 1960, pp. 124–125 scheda 95; MUTTONI 1740, Indice, IV, n.33; POMELLO 1886,
pp. 221, 295; RIDOLFI 1648, II, 218; VENETO 1969, p. 265; VICENZA 1958, col. 88.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Noventa Vicentina
Frazione: Noventa Vicentina
Piazza IV Novembre
Villa Barbarigo
Vincolo: L.1089/1939
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 96
CTR: 146 SE
Irvv: VI387 - 00001501
Veduta principale.
Barchessa est vista dal pronao della villa.
Particolare del pronao sul prospetto sud.
Colombara a est.
Fianco orientale del pronao.
Prospetto sud.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Noventa Vicentina
Frazione: Noventa Vicentina
Via Alcide De Gasperi, 7
Villa Prosdocimi
Dati catastali: F. 9, m. 2
CTR: 146 SE
Irvv: VI389 - 00001505
Descrizione
La villa di origine cinquecentesca, ma rifatta intorno al 1740, è formata da un corpo rettangolare a due piani più mezzanino, che si
allunga da nord-est a sud-ovest, cui è accostato, in posizione leggermente arretrata, all'estremità meridionale, un piccolo oratorio
settecentesco rivolto alla pubblica via. La facciata principale, verso la strada, è tripartita. Il settore mediano, coronato da un
timpano con acroterii ai vertici, è articolato, al piano nobile, da quattro lesene ioniche fra le quali si aprono tre finestre, centinata la
centrale, rettangolari le due laterali, collegate da un balcone balaustrato, sporgente su mensole in pietra. La facciata sud-orientale,
verso la campagna, è caratterizzata dall'aggetto centrale del corpo che contiene il vano scale. È stata aggiunta nel 1976 verso est
una nuova ala per adeguare il complesso alle nuove esigenze di casa di riposo.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso posto al limite meridionale del centro abitato, lungo una larga strada di traffico, mantiene integra la porzione di
campagna a sud est, che va salvaguardata.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, mappa del Basso Vicentino, n. 696, Roccatagliata, 30 luglio 1624.
Bibliografia
BRESSAN 1892, p. 17; CEVESE 1952, p. 176; CEVESE 1953, p. 313; CEVESE 1954a, p. 85; CEVESE 1971, II, pp. 528–529;
CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 433; FACCIOLI 1804, p. 266; MACCÀ 1814b, pp. 102–103; MANTESE 1962, p. 288;
MAZZOTTI 1954, p. 313; MAZZOTTI 1963, p. 313; POMELLO 1886, p. 295; TUA 1935, p. 25.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Noventa Vicentina
Frazione: Noventa Vicentina
Via Alcide De Gasperi, 7
Villa Prosdocimi
Dati catastali: F. 9, m. 2
CTR: 146 SE
Irvv: VI389 - 00001505
Veduta principale.
Cappella gentilizia.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Orgiano
Frazione: Spessa
Via Ronego, 48/ 50
Villa Bevilacqua
Dati catastali: F. 10, m. 45/ 46/ 48/ 69/ 70/ 71/ 72
CTR: 146 NO
Irvv: VI391 - 00001510
Descrizione
In prossimità del centro abitato si scorge l'estesa fronte meridionale di questa villa tardo secentesca, racchiusa tra la barchessa a
ovest e la cappella gentilizia a est. È composta di più corpi, forse aggregati in più tempi e uniformati. La fabbrica principale si
articola in un corpo mediano a tre piani che si prolunga in ali più basse, movimentate alle estremità da due loggiati rientranti.
Un'ampia balconata sorretta da mensoloni evidenzia la zona centrale della facciata.Molti ambienti hanno conservato parte dei
numerosi stucchi e affreschi originali. Per quanto riguarda le adiacenze, la barchessa ripropone sei ampi archi bugnati, mentre la
cappella mostra in facciata quattro lesene ioniche su alti piedistalli sulle quali si imposta il frontone coronato da due statue ai lati.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto agricolo del complesso, compromesso da edificazioni recenti a est, mantiene ancora una certa integrità a nord. Oltre a
salvaguardare questa area residua, si rende necessario schermare con cortine verdi gli edifici moderni a est.
Bibliografia
CEVESE 1954a, pp. 86–87; CEVESE 1971, II, pp. 532–533; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 436–438; D'ARCAIS, ZAVA
BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, pp. 239–240; FACCIOLI 1804, p. 256; LO PRETE 1978, pp. 239–240; MACCÀ 1814b, p. 31;
MANTESE 1962, p. 338; MURARO 1926, p. 60.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Orgiano
Frazione: Spessa
Via Ronego, 48/ 50
Villa Bevilacqua
Dati catastali: F. 10, m. 45/ 46/ 48/ 69/ 70/ 71/ 72
CTR: 146 NO
Irvv: VI391 - 00001510
Veduta principale.
Particolare della decorazione del salone del pianterreno.
Affresco sul soffitto del pianerottolo dello scalone con Zefiro
e Flora di G. Anselmi.
Tracce di affresco nel sottotetto.
Cappella gentilizia.
Altare della cappella gentilizia di A. Festa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Orgiano
Frazione: Orgiano
Via San Francesco, 2
Villa Fracanzan, Piovene
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19; 1987/07/01
Dati catastali: F. 3, m. 120/ 121/ 122/ 181/ 269; F. 7, sez. A, m. 13/ 27/ 48/
84/ 85/ 86/ 88/ 89/ 91/ 92/ 93/ 96/ 99/ 103/ 105/ 111/ 117/ 118/ 119/ e altri
CTR: 146 NO
Irvv: VI393 - 00001508
Descrizione
Il grande complesso, edificato intorno al 1710 su preesistenze con ogni probabilità da Francesco Mattoni per i Fracanzan,
presenta la fronte nord della villa affacciata, oltre la strada, da un piccolo giardino ad anfiteatro, delimitato ai lati dalla cappella
gentilizia e dalla cosiddetta "casa dell'orologio". Questa facciata appare inquadrata da due torrette ottagone, con un'imponente
scalinata che dalla strada dà direttamente accesso al salone del piano nobile. A sud l'avancorpo centrale, fondato su un alto
zoccolo bugnato a scarpa, in cui si aprono tre piccoli fornici, è dominato da un maestoso pronao tetrastilo con colonne composite,
a cui si sovrappone un altissimo rialzo, che interessa tutta la profondità dell'edificio. A fianco della villa, la barchessa si allunga
verso levante con archi a profilo bugnato che compongono una fronte rettilinea, suddivisa in tre settori da due strutture trabeate.
L'asimmetricità del portico, così come l'andamento curvo del muro perimetrale del lato posteriore su strada, sono dovuti al
desiderio di integrare strutture preesistenti. Poco più a est si situa il nucleo più antico del complesso, con edifici un tempo
probabilmente fortificati e stretti attorno a una corte dominata dalla torre colombara. A sud una breve scalinata semicircolare
scende nel giardino a parterre, arricchito da due peschiere e da qui, attraverso altri scalini, si raggiunge il lungo viale di carpini che
prosegue in direzione della campagna. A ovest della villa, sorge un orto geometrico con limonaia e locali di servizio.
Contesto figurativo/paesaggistico
Situata sulle ultime propaggini meridionali dei colli Berici, al margine del centro abitato, la proprietà si articola attorno al blocco
compatto della casa padronale con una serie di annessi rustici di grandi dimensioni che lo affiancano a est. La villa si inserisce
lungo un asse scenografico nord-sud, che scendendo dal colle incontra vari episodi architettonici. L'eccezionale conservazione del
sito, a monte con la collina boscosa che fa da sfondo, e a valle con la vasta campagna coltivata che circonda il lungo asse
prospettico, impone la più attenta salvaguardia del complesso monumentale e paesaggistico. Grande attenzione va data ai coni
prospettici da sud, che vanno lasciati liberi da qualsiasi ostacolo visivo incongruo.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra i Beni Inculti, Disegni, Vicenza, mazzo 43, 28 agosto 1615.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori alla Camera dei Confini, B.331., Dis. 13, 17 dicembre 1629.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 45; DA SCHIO MEMORABILI, voce Fracanzani. [testi a stampa] AZZI VISENTINI 1990,
pp. 376–377; BARAUSSE 1990; BARBIERI 1980; BRESSAN 1897, p. 37; CABIANCA, LAMPERTICO 1861, p. 316;
CEVESE 1952, p. 177; CEVESE 1953, p. 314; CEVESE 1954a, p. 86; CEVESE 1962a, p. 237; CEVESE 1968b; CEVESE 1971,
II, pp. 529–531; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 434–436; FACCIOLI 1804, p. 256; FASOLO 1929, p. 115; FRANCO 1962, pp. 148,
153, 155; GIARDINO VENETO 1988, p. 52; GIUSTI DEL GIARDINO 2002, pp. 245–255; GRILLI 1991, pp. 48, 193, 195;
KUBELIK 1977, pp. 177, 713–715; LEWIS 1976; S. Los, B. Andretta, Rilievi per il corso di Caratteri tipologici dell'architettura,
IUAV, Dipartimento di Progettazione Architettonica (prof. Adriano Cornoldi), a.a. 1990-1991; MACCÀ 1814b, pp. 10, 13, 30–31;
MANTESE 1962, p. 338; MASCHIO 1994, pp. 95–96; MAZZOTTI 1954, p. 314; MAZZOTTI 1963, pp. 363, 369; MONICELLI 2002;
MONICELLI 2003, pp. 214–223; PIEROPAN 1990, pp. 138–144; PIOVENE 1988; PODINI, PODINI 2001-2002; POMELLO 1886,
p. 304; PUPPI 1980; RUZZENE 1989, p. 135; SACCARDO 1981, pp. 602–603; SCHENATO 1993-1994; SCHENATO 1998;
TAGLIOLINI 1988, p. 285; TRISSINO 1853, p. 239.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Orgiano
Frazione: Orgiano
Via San Francesco, 2
Villa Fracanzan, Piovene
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19; 1987/07/01
Dati catastali: F. 3, m. 120/ 121/ 122/ 181/ 269; F. 7, sez. A, m. 13/ 27/ 48/
84/ 85/ 86/ 88/ 89/ 91/ 92/ 93/ 96/ 99/ 103/ 105/ 111/ 117/ 118/ 119/ e altri
CTR: 146 NO
Irvv: VI393 - 00001508
Veduta principale.
Veduta del complesso da sud-est.
Facciata nord rivolta alla strada.
La barchessa ad archi bugnati.
Lato ovest della barchessa.
Rustici a sud-est.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Piovene Rocchette
Frazione: Piovene Rocchette
Via Libertà, 150
Villa Verlato, Chiappin
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1990/09/15
Dati catastali: F. 5, m. 592/ 960
CTR: 103 NO
Irvv: VI399 - 00004659
Descrizione
Allineato alla via centrale del paese, il complesso, assegnabile alla prima metà del Cinquecento quando era dei Verlato, sorge a
ridosso di una collina e si compone di due edifici contigui, storicamente risalenti al medesimo impianto. Quello più a nord, un
tempo annesso rustico della casa padronale, era isolato all'interno della corte, delimitata da un muro e da un imponente portale ad
arco. La fabbrica principale si sviluppa a sinistra con una pianta pressoché quadrangolare e una copertura a due falde
asimmetriche. La facciata rivolta a oriente è divisa orizzontalmente da una semplice fascia aggettante e presenta al pianterreno un
porticato con sei archi a tutto sesto, sostenuti da colonnine tuscaniche poggianti su un basso parapetto in muratura. Il prospetto
posteriore, parzialmente interrato, mostra invece una serie di finestre accoppiate sui due piani, di cui quelle superiori hanno forma
quadrata. Oltre alla presenza di alcuni camini nei vari ambienti, l'interesse maggiore si appunta sulle cospicue tracce di
decorazione pittorica che si trovano al pianterreno, assegnabile alla cerchia dello Zelotti. Nel 1853 i nuovi proprietari Fraccaroli
avevano commissionato all'architetto Antonio Caregaro Negrin la costruzione dell'imponente palazzo adiacente alla casa, rimasto
però incompiuto.
Contesto figurativo/paesaggistico
Pur trovandosi al centro del paese, il complesso mantiene un contesto agrario ancora integro nella collina boscosa che gli fa da
cornice. Un contesto che va tutelato nella sua integrità, considerato l'alto valore storico artistico della villa.
Bibliografia
[fonti manoscritte] M. Binotto, Relazione storica, 1990, ms. in Archivio Istituto Regionale Ville Venete; BRESSAN STUDI. [testi a
stampa] BRAZZALE DEI PAOLI 1992, p. 87; MACCÀ 1814c, parte II, 228; PASSUELLO, PANOZZO 1977, pp. 65–66;
RICATTI 1980, p. 85.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Piovene Rocchette
Frazione: Piovene Rocchette
Via Libertà, 150
Villa Verlato, Chiappin
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1990/09/15
Dati catastali: F. 5, m. 592/ 960
CTR: 103 NO
Irvv: VI399 - 00004659
Veduta principale.
Particolare del prospetto posteriore.
Scorcio del fianco sud con l'adiacente palazzo incompuito
del Caregaro Negrin.
Portico della villa.
Rustico a nord.
Decorazione della sala meridionale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Pojana Maggiore
Frazione: Pojana Maggiore
Via Castello, 17
Villa Miniscalchi Erizzo
Dati catastali: F. 18, m. 444
CTR: 146 SE
Irvv: VI402 - 00004641
Descrizione
L'edificio, di origine tardo quattrocentesca, sorge a nord della Pojana di Andrea Palladio (VI 404), affacciato sul lato ovest di una
corte delimitata a sud da una barchessa e da altri rustici in laterizio. Si sviluppa su tre piani appoggiati ad uno zoccolo segnato da
un toro continuo; il prospetto principale, a est, è scandito da finestre rettangolari ed è concluso da una merlatura ghibellina cieca
immediatamente sotto lo sporto del tetto. La stessa si ripete sul lato occidentale, mentre il fronte settentrionale è quasi del tutto
privo di aperture e quello meridionale è nascosto da un corpo di servizio costruito successivamente. Il salone è decorato con un
fregio continuo sotto le travi in legno del soffitto.
Contesto figurativo/paesaggistico
Questa villa con la vicina villa Poiana VI 404 e il castello Paltinieri Pojana VI 403, forma un unicum con il paesaggio agrario
circostante da salvaguardare nella sua integrità, in particolare sul retro dove il cono prospettico da est va tenuto libero da ostacoli.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori alla Camera dei Confini, b. 331, dis. 13, 17 dicembre 1629.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Poiana Levante, b. 160, fogli I, IV, V, 1830-1845.
Bibliografia
CEVESE 1971, II, p. 534; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 439; KUBELIK 1977, I, 178; II, 717.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Pojana Maggiore
Frazione: Pojana Maggiore
Via Castello, 17
Villa Miniscalchi Erizzo
Dati catastali: F. 18, m. 444
CTR: 146 SE
Irvv: VI402 - 00004641
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Pojana Maggiore
Frazione: Pojana Maggiore
Località: Castello
Via Castello, 30
Castello Paltinieri Pojana
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/06/18
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 101/102/ 103/ 160/ 194/ 195/ B
CTR: 146 SO
Irvv: VI403 - 00001512
Descrizione
Il complesso appare come un piccolo borgo, chiuso intorno a una corte, che ha come elemento di particolare spicco l'alta torre cui
si accede dopo un breve tratto sterrato. L'ingresso avviene sul lato orientale della torre, attraverso un arco trecentesco con conci in
pietra gialla e una ghiera in cotto; in asse si trovano ai piani superiori due bifore e una monofora in pietra e laterizi. Verso la corte,
si appoggia alla torre una loggia a tre archi ribassati su colonne, della fine del Cinquecento. Più a nord è una chiesetta, intitolata a
san Zeno, eretta nel 1440 molto rimaneggiata, con timpano e campanile. Immediatamente a fianco dell'oratorio è l'ingresso a un
rustico, il cui portale conserva due stemmi della famiglia Pojana. Verso sud si allunga una barchessa con portico su pilastri in
laterizi. Feudo dalla fine del Duecento dei padovani Paltinieri, che successivamente adottarono il nome da Pojana, il complesso è
stato restaurato e trasformato a partire dal XV secolo.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso sorge fuori dal centro del paese, di fronte all'ingresso della villa palladiana (VI 404). È scostato un poco dalla strada,
isolandosi nella campagna. Il contesto agrario ancora pressoché integro deve essere oggetto della massima tutela. Come va
salvaguardata la relazione visiva e spaziale tra il castello e le due ville Pojana VI 404 e Miniscalchi Erizzo VI 402.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori alla Camera dei Confini, b. 331, dis. 13, 17 dicembre 1629.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Poiana Levante, b. 160, fogli I, IV, V, 1830-1845.
Bibliografia
BARBARANO 1762, p. 179; BATTILOTTI 2000, p. 233; CANOVA, MANTESE 1979, pp. 165, 168–171; CEVESE 1952, p. 178;
CEVESE 1953, p. 315; CEVESE 1954a, p. 88; CEVESE 1971, II, p. 435; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 439–440;
FACCIOLI 1804, p. 268; FASOLO 1929, pp. 58–59; KUBELIK 1977, I, 179; II, 718–721; MACCÀ 1814b, pp. 115–116, 122;
MANTESE 1962, p. 291; MAZZOTTI 1954, p. 315; PANE 1948, p. 71, n.1; PASQUALIGO 1886, p. 61; ZANCAN 1969, pp. 434,
440.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Pojana Maggiore
Frazione: Pojana Maggiore
Località: Castello
Via Castello, 30
Castello Paltinieri Pojana
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/06/18
Dati catastali: F. 7, sez. A, m. 101/102/ 103/ 160/ 194/ 195/ B
CTR: 146 SO
Irvv: VI403 - 00001512
Veduta principale.
Vista del castello dalla palladiana villa Pojana.
Particolare della torre di ingresso.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Quinto Vicentino
Frazione: Lanzè
Via Capparozzo, 21
Villa Galvanini, Rigon
Dati catastali: F. 2, m. 88
CTR: 125 NE
Irvv: VI415 - 00001520
Descrizione
La villa sorge nel centro di Lanzè, al fondo di un cortile al quale offre il prospetto meridionale, affiancata da due brevi ali, ognuna di
tre arcate su pilastri. L'edificio padronale, datato 1717, che si eleva su due piani, presenta la facciata principale scandita da sette
assi di aperture, delle quali cinque si raggruppano al centro. Il settore centrale, corrispondente a tre aperture, è in lieve aggetto ed
è sormontato da un abbaino terminante a timpano, che si raccorda alla linea di gronda con piccole volute. Di particolare pregio
sono gli affreschi delle sale interne, dove operarono almeno tre diversi mani, da individuarsi, in parte, in quelle di Costantino
Pasqualotto e in quelle di Francesco Aviani. Il complesso si completa sul lato orientale della corte con una barchessa di dieci
intercolumni.
Contesto figurativo/paesaggistico
Pur sorgendo al centro del paese, il complesso conserva integro il contesto agrario a nord e a est, che va tutelato, mentre le
costruzioni moderne che delimitano a ovest la campagna vanno schermate con opportune cortine verdi.
Bibliografia
CEVESE 1954a, p. 51; CEVESE 1971, II, pp. 541–543; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 444–445; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI,
PAVANELLO 1978, p. 176; DONADELLO 1997, pp. 35–36.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Quinto Vicentino
Frazione: Lanzè
Via Capparozzo, 21
Villa Galvanini, Rigon
Dati catastali: F. 2, m. 88
CTR: 125 NE
Irvv: VI415 - 00001520
Veduta principale.
Affresco sul soffitto del sottoscala.
Sopraporta del vano scala.
Uno dei sopraporta del salone del pianterreno.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Quinto Vicentino
Frazione: Quinto Vicentino
Località: Quintarello
Via Quintarello, 18
Villa Tacchi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/03/07
Dati catastali: F. 6, sez. U, m. 36/ 37/ 50/ 68
CTR: 125 NE
Irvv: VI416 - 00004692
Descrizione
La proprietà è raggiungibile da un lungo viottolo che si stacca dalla strada comunale e sul quale si apre il cancello d'ingresso,
formato da quattro pilastri di pietra, che introduce alla corte anteriore. Inserita in un grande parco dalle essenze secolari,
circondato da un corso d'acqua che origina a nord un lago, la villa, di matrice settecentesca su preesistenze, è rivolta a sud e si
compone di un corpo centrale, sviluppato su due piani e un sottotetto, ai fianchi del quale si innestano due ali porticate a "L". Il
prospetto principale è coronato da timpano triangolare con vasi acroteriali. Il corpo padronale comunica ai lati con due foresterie
scandite ognuna, verso meridione, da quattro arcate su pilastri, delle quali tre in linea con il corpo signorile e la rimanente
avanzata verso la corte a disegnare una "L". Nel salone del piano nobile si conservano affreschi di argomento mitologico ascrivibili
al tardo Settecento.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'ambito territoriale in cui è inserita la villa rappresenta uno dei pochi, residui lacerti dell'antico paesaggio agrario veneto. La
perfetta relazione ancora esistente tra villa, il verde monumentale del parco e la campagna coltivata, deve essere oggetto della
massima tutela per il più vasto raggio possibile. L'autostrada Valdastico, che scorre a ovest del complesso, deve essere
opportunamente schermata da cortine verdi di essenze rigorosamente autoctone.
Bibliografia
DONADELLO 1997, p. 35; GRANDI ALBERI 1992, pp. 94–95.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Quinto Vicentino
Frazione: Quinto Vicentino
Località: Quintarello
Via Quintarello, 18
Villa Tacchi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/03/07
Dati catastali: F. 6, sez. U, m. 36/ 37/ 50/ 68
CTR: 125 NE
Irvv: VI416 - 00004692
Veduta principale.
Veduta della facciata secondaria.
Particolare degli affreschi del piano nobile.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Quinto Vicentino
Frazione: Lanzè
Via Monte Grappa, 30
Villa Todescato detta Ca' Prigioni
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1984/11/12
Dati catastali: F. 5, m. 143
CTR: 125 NE
Irvv: VI418 - 00001517
Descrizione
Situata a sud-ovest del centro abitato, presenta a meridione un ampio giardino sul quale affaccia il prospetto. All'originaria entrata,
posta a occidente e segnata da due pilastri bugnati, di recente è stata aggiunta una seconda a meridione lungo lo stesso versante.
Perno del complesso è l'alta torre colombara, che si eleva per quattro piani, ai fianchi della quale si trovano due barchesse, di
epoca diversa, a cinque intercolumni ciascuna. Quella occidentale, a tre livelli, dà il fianco alla strada. La barchessa orientale, su
due soli livelli, presenta invece un architrave ligneo poggiante su pilastri in laterizio. A oriente chiudono la corte l'antica casa del
fattore e altri fabbricati rustici. Il complesso, forse di origine medievale, ha subito interventi di ristrutturazione nel tardo Cinquecento
con la costruzione della barchessa occidentale, la sistemazione di quella orientale e la riconversione ad uso abitativo della torre.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice agricola, che ancora circonda questo notevole complesso, deve essere oggetto di salvaguardia, considerata la rarità di
complessi monumentali ancora inseriti nel contesto originario.
Bibliografia
BARBARANO 1762, p. 151; CEVESE 1971, II, p. 541; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 444; DONADELLO 1997, p. 35;
PAGLIARINO 1663, p. 168; PELLIZZARI 1981, pp. 46–47.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Quinto Vicentino
Frazione: Lanzè
Via Monte Grappa, 30
Villa Todescato detta Ca' Prigioni
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1984/11/12
Dati catastali: F. 5, m. 143
CTR: 125 NE
Irvv: VI418 - 00001517
Veduta principale.
Fronte meridionale della torre colombara.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Romano d'Ezzelino
Frazione: Romano Alto
Località: Ca' Cornaro
Via Cornaro, 5
Villa Cornaro
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1925/05/26; 1962/08/11
Dati catastali: F. 10, sez. U, m. 167/ 16(/ 170/ 171/ 172/ 173/ 174/ 175/ 176/
177/ 178/ 179/ 180/ 181/ 191/ 206/ 268/ 302
CTR: 104 NO
Irvv: VI425 - 00002936
Descrizione
Il complesso è formato da corpi eterogenei di diverse epoche, inseriti in un parco di gusto romantico, che ha sostituito l'originario
giardino formale. La villa di origine cinquecentesca, ma restaurata successivamente, fu voluta dai Cornaro da San Polo; sviluppata
su due piani, rivolge la facciata ovest verso il parco e quella est verso il cortile. Questa presenta al piano nobile una quadrifora
leggermente aggettante, cui corrispondono al pianterreno quattro porte rettangolari, conclusa da frontone triangolare. All'interno
sono conservati stucchi del tardo Cinquecento e affreschi monocromi e altri stucchi settecenteschi. A nord il cortile è delimitato da
un lungo edificio, restaurato intorno al 1920 dall'architetto veneziano Duilio Torres, con portico scandito da lesene doriche giganti
che inquadrano archi inframezzati da strette aperture rettangolari. All'interno ancora sale con stucchi e affreschi. Tale fabbrica,
dietro la quale si sviluppa una corte rustica, si prolunga a sinistra, verso la villa, in un ala a due piani terminante con una torre
quadrata. Qui si trovano affreschi attribuiti alla scuola di Tiepolo. Sul lato sud del cortile due grandi scalinate, tra le quali è
compreso un ninfeo, collegano al parco. Ai lati troviamo due cedraie simmetriche, con colonne e pilastri reggenti un timpano
triangolare, opera di Vincenzo Scamozzi. Completa il complesso la cappella gentilizia posta a nord, lungo la strada, costruita
probabilmente intorno al 1720, in sostituzione di una più antica quattrocentesca All'interno affreschi attribuiti a Gian Battista Canal.
Cinquecentesco è anche il portale classico del muro di recinzione del parco, antico monumentale ingresso da ovest.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa sorge in prossimità della frazione di Romano Alto, in un contesto paesaggistico parte a verde monumentale, parte a verde
agricolo, ancora relativamente integro, che va salvaguardato. In particolare è da auspicare il recupero delle cedraie di Scamozzi
con il ripristino della originaria volumetria, concedendo crediti edilizi da realizzare in aree idonee. Gli edifici moderni a nord della
proprietà vanno, per quanto possibile, schermati da cortine verdi. Il portale cinquecentesco posto a ovest della recinzione va
valorizzato recuperando la spazialità originaria.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Proveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, 29 novembre 1591.
Asolo, Archivio del museo, mappe catastali, 1717.
Romano d' Ezzelino, mappe catastali conservate presso istituto Fatebenefratelli a Ca' Cornaro, 1690.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI. [testi a stampa] AZZI VISENTINI 2000, p. 489; AZZI VISENTINI 2003, p. 114;
BARBIERI 1952; BERNARDI 1954, p. 221; BREINER 1994, pp. 458–461; BRENTARI 1885, p. 56; CEVESE 1953, p. 318;
CEVESE 1954a, p. 91; CEVESE 1971, II, pp. 543–544; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 445, 446; FARRONATO 1982;
GANDA 1964; MAGRINI 1845a, p. 54; MAZZOTTI 1954, p. 318; MAZZOTTI 1963, pp. 469, 474; PESCE 1925, p. 16;
SCAMOZZI 1615, I. L. III. C. XXIII, 325, r. 50, 326, r. 27; P. II, L. VI, C. XXII, 87, r. 24; P. II, L. VII, C. VIII, 200, r. 29; P. II, L. VIII,
C. XII, 311, r. 5; VACCARI 1896, p. 5; VENDRAMIN 2003, p. 540.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Romano d'Ezzelino
Frazione: Romano Alto
Località: Ca' Cornaro
Via Cornaro, 5
Villa Cornaro
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1925/05/26; 1962/08/11
Dati catastali: F. 10, sez. U, m. 167/ 16(/ 170/ 171/ 172/ 173/ 174/ 175/ 176/
177/ 178/ 179/ 180/ 181/ 191/ 206/ 268/ 302
CTR: 104 NO
Irvv: VI425 - 00002936
Veduta principale.
Cappella rivolta alla strada.
Portico a nord della corte.
Cedraia.
Sala al piano terra.
Interno della cappella.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Romano d'Ezzelino
Frazione: San Giacomo
Località: Villa Negri
Via Ca' Negri, 15
Villa Cabianca, Negri
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1977/03/10
Dati catastali: F. 15, m. 2/ 14/ 17/ 22/ 23/ 24/ 25/ 27/ 28/ 29/ 30/ 31/ 158
CTR: 104 NO
Irvv: VI430 - 00002937
Descrizione
Il corpo padronale, databile al 1700, a pianta rettangolare, si sviluppa su tre piani e ha tre facciate. La facciata principale, a
meridione, corrispondente al lato breve del rettangolo, presenta lungo l'asse mediano un piccolo timpano raccordato da volute. Le
altre due facciate, a oriente e a occidente, sono uguali e presentano al sommo un piccolo frontoncino aperto al centro da un oculo.
A nord-ovest della villa, collegato all'angolo della stessa, si sviluppa un rustico il cui portico verso sud è ritmato da sei grandi arconi
ribassati su pilastri. A tale fabbrica si appoggia la colombara di origine quattrocentesca. A nord-ovest del complesso sorge, isolato,
un altro rustico a cinque arcate, mentre a sud-ovest si trova un piccolo oratorio la cui facciata è conclusa da un timpano
triangolare. Altre case coloniche, una situata a sud-est e l'altra a nord-est, completano il complesso.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso sorge su un'altura poco lontana dal centro abitato in una cornice agricola ancora integra da salvaguardare.
Cartografia storica
Asolo, Archivio del museo, mappe catastali, 1717.
Bibliografia
BAGGIO 1995-1996; BORDIGNON, GASPAROTTO 1990, pp. 96–97; CEVESE 1971, II, p. 545; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 447;
FARRONATO 1983, pp. 180–183.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Romano d'Ezzelino
Frazione: San Giacomo
Località: Villa Negri
Via Ca' Negri, 15
Villa Cabianca, Negri
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1977/03/10
Dati catastali: F. 15, m. 2/ 14/ 17/ 22/ 23/ 24/ 25/ 27/ 28/ 29/ 30/ 31/ 158
CTR: 104 NO
Irvv: VI430 - 00002937
Veduta principale.
Corpo padronale visto da sud-ovest.
Oratorio.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Romano d'Ezzelino
Frazione: Romano Alto
Località: Villa Stecchini
Via Molinetto, 2
Villa Stecchini
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/09/22
Dati catastali: F. 11, sez. U, m. 68/ 69/ 71/ 121/ 140
CTR: 104 NO
Irvv: VI431 - 00002938
Descrizione
La villa, assegnabile al secondo Seicento, è parte di un vasto complesso, circondato da un parco e da un giardino con peschiera,
comprendente una barchessa, una colombara e una cappella gentilizia. Il corpo padronale, a pianta quadrata, si sviluppa su tre
piani, conclusi da un cornicione a fitti dentelli. La facciata orientale, verso il cortile, è ritmata da semplici aperture rettangolari
disposte ai lati dell'asse mediano, enfatizzato da due trifore. Assume particolare importanza il breve fianco meridionale, rivolto un
tempo verso l'antica strada che saliva da Romano. A nord della villa s'innestano la torre colombara e la barchessa a "L", aperta da
un porticato architravato, ritmato da colonne tuscaniche; mentre nel grande cortile antistante si trova la peschiera, delimitata da
una balaustra con statue. La cappella gentilizia, consacrata nel 1674, sorge a sud del corpo padronale e rivolge la facciata alla
strada.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, situato in posizione elevata a nord del paese, conserva un contesto paesaggistico che deve essere oggetto di
salvaguardia. Vanno tutelati i coni prospettici e possibilmente schermati da cortine verdi gli insediamenti recenti ai limiti della
proprietà.
Cartografia storica
Asolo, archivio del museo, mappe catastali, 1717.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, 1697.
Bibliografia
CALLEGARI 1931, p. 211; CEVESE 1953, p. 319; CEVESE 1954a, p. 92; CEVESE 1971, II, pp. 447–448; CEVESE 1971 (ed.
1980), pp. 545–546; FARRONATO 1983, pp. 153–158; MAZZOTTI 1954, p. 319; PETOELLO 1992-1994; VERCI 1775, p. 261.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Romano d'Ezzelino
Frazione: Romano Alto
Località: Villa Stecchini
Via Molinetto, 2
Villa Stecchini
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1961/09/22
Dati catastali: F. 11, sez. U, m. 68/ 69/ 71/ 121/ 140
CTR: 104 NO
Irvv: VI431 - 00002938
Veduta principale.
Fianco meridionale.
Colombara.
Fronte sul cortile e peschiera.
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Comune: Rosà
Frazione: Cusinati
Località: Ca' Diedo
Via Ca' Diedo, 63
Villa Diedo, Favaretti
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/05/06
Dati catastali: F. 7, m. 142
CTR: 104 NO
Irvv: VI435 - 00002929
Descrizione
La villa, assegnabile al Settecento su preesistenze, sorge rivolta a occidente, a breve distanza dalla chiesa parrocchiale, al centro
di un vasto parco ed è separata dalla strada dalla corte anteriore cinta da mura. Il corpo padronale si presenta come un lungo
edificio gerarchicamente organizzato con il settore centrale contraddistinto da frontone e il primo e secondo piano movimentati da
una serliana con balaustra continua in pietra. L'ingresso alla proprietà, in asse col prospetto, avviene attraverso una cancellata
retta da quattro possenti pilastri a bugne sormontati da statue. Sulla destra si affaccia verso strada la cappella gentilizia. A sinistra
dell'entrata, all'interno della proprietà, si dispone un rustico a tre archi su pilastri ammezzati, la cui muratura finge un paramento a
bugne. Il parco fu ideato nell'Ottocento da Alberto Parolini, proprietario dal 1841.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa mantiene integra la relazione spaziale con la chiesa parrocchiale con la cui facciata è in posizione assiale, come integra è
la cornice agricola circostante. La salvaguardia del contesto deve essere integrale, come va tutelato il cono visuale dalla chiesa.
Bibliografia
BORDIGNON 1991, p. 24; BRENTARI 1885, p. 81; CEVESE 1953, p. 320; CEVESE 1954, p. 320; CEVESE 1954a, pp. 93–94;
CEVESE 1971, II, pp. 552–554; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 452–453; DE BON 1941, p. 134; MANTESE 1977, pp. 243–247;
MAZZOTTI 1954, p. 320; MAZZOTTI 1963, p. 341.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Rosà
Frazione: Cusinati
Località: Ca' Diedo
Via Ca' Diedo, 63
Villa Diedo, Favaretti
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/05/06
Dati catastali: F. 7, m. 142
CTR: 104 NO
Irvv: VI435 - 00002929
Veduta principale.
Prospetto su strada dell'oratorio.
Cancello d'ingresso.
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Comune: Rosà
Frazione: Rosà
Località: Ca' Dolfin
Via Giardini, 4
Villa Dolfin Boldù
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1964/01/20
Dati catastali: F. 3, sez. C, m. 20/ 44/ 45/ 46/ 48/ 49/ 50/ 51/ 52/ 54/ 55/ 56/
57/ 58
CTR: 104 NO
Irvv: VI437 - 00002928
Descrizione
La villa sorge a ovest del paese, circondata da un parco e da vasti terreni che ne preservano il contesto originario. Il complesso,
databile al XVII secolo con ampliamenti e abbellimenti successivi, si sviluppa attorno a due grandi corti; su quella occidentale,
circondata da eleganti barchesse, volge il prospetto meridionale la fabbrica dominicale; la corte orientale è invece chiusa da edifici
rurali di epoca più recente ed è accessibile a est da un ingresso segnato da pilastri a finte bugne lisce, sormontati da statue
settecentesche. Altre sei coppie di pilastri corredati da statue serrano, a est e ovest, il giardino antistante la villa, e ancora statue
affiancano, disponendosi a esedra, le foresterie che lo chiudono a meridione. L'ingresso occidentale, segnato da una peschiera,
un tempo era in asse con un rettifilo che partiva dalla strada. Il corpo padronale, che occupa l'estremità nord-occidentale della
corte, affiancato da basse ali a due piani, ha una pianta rettangolare e un alzato di quattro livelli. Al di sopra dei tre assi mediani si
colloca un timpano arcuato con cornice a dentelli, contenente lo stemma Dolfin e coronato da tre statue poste su piedistalli. L'ala di
sinistra, rialzata al centro da un timpano arcuato, è affiancata a nord da un oratorio gentilizio dedicato all'Immacolata. L'ala di
destra prosegue invece nella lunga barchessa che si dispone a "U" attorno alla corte. Il versante orientale è esaltato, al centro, da
un timpano arcuato, che ospita un orologio meccanico.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice agricola che fa da contorno al complesso monumentale di villa e parco, deve essere preservata nella sua totale
integrità, sia per l'eccezionalità dell'insieme, sia per la rara conservazione nella quale il sito è giunto fino ad oggi.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SCHIO MEMORABILI, voce Bagnara, in appendice, c. 162. [testi a stampa] BALZARETTI 1965, p. 51;
BORDIGNON 1991, pp. 22, 26; BORTOLAN 1885a, p. 7; BRENTARI 1885, p. 81; CALLEGARI 1931, p. 221; CEVESE 1952,
p. 179; CEVESE 1953, pp. 319–320; CEVESE 1954a, pp. 92–93; CEVESE 1956, didascalia n. 55; CEVESE 1971, II,
pp. 548–550; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 449–451; DE BON 1941, pp. 132–134; DE MORI 1932, p. 303; MAZZOTTI 1954,
p. 319; MAZZOTTI 1963, pp. 410–411; RAVA 1953; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 133–137.
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Comune: Rosà
Frazione: Rosà
Località: Ca' Dolfin
Via Giardini, 4
Villa Dolfin Boldù
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1964/01/20
Dati catastali: F. 3, sez. C, m. 20/ 44/ 45/ 46/ 48/ 49/ 50/ 51/ 52/ 54/ 55/ 56/
57/ 58
CTR: 104 NO
Irvv: VI437 - 00002928
Veduta principale.
Particolare dell'ala destra.
L'ingresso occidentale alla corte.
Veduta del fianco occidentale e dell'oratorio.
Facciata dell'oratorio gentilizio.
Foresteria posta a occidentale.
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Comune: Rosà
Frazione: Rosà
Località: Ca' Minotto
Via Giuseppe Garibaldi, 65
Villa Ca' Minotto
Dati catastali: F. 4, m. 107
CTR: 104 NO
Irvv: VI438 - 00002931
Descrizione
Situata lungo la strada che collega Castelfranco a Rosà, alla quale offre il prospetto meridionale, la villa è costituita da un corpo
padronale e adiacenti annessi rurali disposti a "L", formati da una barchessa e da un lungo edificio che si sviluppa verso sud e
termina sul fronte strada con la cappella gentilizia. A settentrione si estende un vasto parco che presenta all'estremità una cedraia.
La villa è costituita da un corpo centrale, su due piani e mezzanino, e da due brevi ali laterali di due piani. L'asse centrale è
accentuato al piano nobile da una porta-finestra poggiante sulla pronunciata cimasa retta da mensole del portone d'ingresso. La
barchessa, innestata sul fianco destro, è scandita da sette arcate giganti e presenta un paramento murario a conci bugnati. In
corrispondenza dei tre fornici centrali, nobilitati da paraste doriche, insiste un frontone. Due diverse strutture costituiscono i restanti
corpi di fabbrica. Quella perpendicolare si eleva su due piani con al centro un portale ad arco ribassato. La villa, di origine
secentesca, è stata sopraelevata, ingrandita e riqualificata in termini neoclassici nel 1832 da Giuseppe Jappelli, autore del parco
all'inglese.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto agricolo, che fa da cornice al complesso, deve essere tutelato nella sua integrità. In particolare vanno salvaguardate le
aree ancora verdi di fronte alla villa e i terreni agricoli che fanno da contorno al parco storico.
Bibliografia
BORDIGNON 1991, pp. 24, 26; BRENTARI 1885, p. 82; BROTTO PASTEGA 1990, p. 62; CAVALLARI MURAT 1982, p. 464;
CEVESE 1971, II, p. 551; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 451; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, pp. 225–226;
FRANCESCHETTO 1961, pp. 116–118; MANTESE 1962, p. 303; MANTESE 1977; SEMENZATO 1963, p. 243.
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Comune: Rosà
Frazione: Rosà
Località: Ca' Minotto
Via Giuseppe Garibaldi, 65
Villa Ca' Minotto
Dati catastali: F. 4, m. 107
CTR: 104 NO
Irvv: VI438 - 00002931
Veduta principale.
Facciata dell'oratorio.
La barchessa.
Atrio della villa.
Veduta del retro dei corpi rustici orientali.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Rosà
Frazione: Travettore
Via Zanchetta, 8/ 10
Villa Meneghetti, Zanchetta
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/01/28
Dati catastali: F. 2, sez. D, m. 13/ 14/ 15/ 203/ 209/ 211/ 212/ 213/ 230
CTR: 104 NO
Irvv: VI440 - 00002933
Descrizione
Situata al centro di un'ampia tenuta, a nord-ovest del centro abitato, costeggia parte della strada con la propria recinzione, la quale
è chiusa a occidente dalla casa a fasce bianche e rosse che fu del giardiniere e ingloba la roggia Rosà, che corre parallela alla
proprietà verso meridione. Presenta un lungo corpo tripartito rivolto a sud con due brevi ali laterali. Due grandi barchesse si
affrontano perpendicolari alla facciata principale delimitando un'ampia corte. Sono scandite nella parte centrale da tre archi giganti,
mentre i settori laterali sono nobilitati al pianterreno da una nicchia con statua. Sede di una filanda risalente al Seicento, con
sviluppo a ferro di cavallo, l'edificio fu trasformato in villa a inizio Ottocento. Nella seconda metà del secolo fu realizzato il parco su
disegno di Paolo Agostinelli Parolini.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto agricolo, che fa da contorno all'intero complesso, riveste il massimo interesse per l'eccezionalità della conservazione, al
punto che ne è necessaria l'integrale salvaguardia.
Bibliografia
BORDIGNON 1991, p. 26; FANTINATO 1998, pp. 92–95.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Rosà
Frazione: Travettore
Via Zanchetta, 8/ 10
Villa Meneghetti, Zanchetta
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/01/28
Dati catastali: F. 2, sez. D, m. 13/ 14/ 15/ 203/ 209/ 211/ 212/ 213/ 230
CTR: 104 NO
Irvv: VI440 - 00002933
Veduta principale.
La barchessa orientale.
Fianco occidentale della villa.
Serra a vetri.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Rossano Veneto
Frazione: Rossano Veneto
Via Bassano, 21
Villa Caffo detta Ca' Dotta
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1966/05/30
Dati catastali: F. 2, sez. U, m. 86/ 87/ 88/ 89/ 90/ 252/ 256/ 1317/ 1320/ 1326
CTR: 104 NO
Irvv: VI441 - 00002924
Descrizione
L'edificio, edificato nel 1739 su disegno di Giacomo Miazzi, sorge nel centro del paese, isolato dall'abitato da un ampio parco e
raggiungibile attraverso un lungo viale che conduce al prospetto orientale. Si compone di un corpo padronale quadrangolare,
elevato su due piani, e di due ali laterali porticate, di minore altezza, che sviluppano cinque arcate l'una e terminano in due torri.
L'ala di sinistra gira sul retro ad angolo retto, delimitando il cortile posteriore con un lungo braccio; mentre quella di destra acquista
a occidente un portico su pilastri. A nord-ovest si colloca, invece, un piccolo edificio rustico di due piani. La villa ricalca evidenti
schemi palladiani con breve avancorpo centrale a portico e loggia sigillati da timpano triangolare. La stanza del pianterreno posta
a nord-est, si distingue per gli affreschi settecenteschi, di autore ignoto, raffiguranti paesaggi campestri, mentre quella a sud-ovest
ospita l' oratorio.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto verde che circonda il complesso va salvaguardato, così come l'area verde antistante l'ingresso assiale della villa.
Cartografia storica
Bassano del Grappa, Archivio del Museo, mappa di Rossano, 1809.
Bibliografia
BRENTARI 1884, p. 721; BRENTARI 1885, p. 82; CEVESE 1952, p. 180; CEVESE 1953, p. 321; CEVESE 1954a, p. 94;
CEVESE 1971, II, p. 554; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 453; DE PAOLI 1992, p. 308; MAZZOTTI 1954, p. 321; MILIZIA 1785,
p. 304; PAVAN 1962, pp. 240, 246; PILO 1963b, p. 232; SEMENZATO 1962a, p. 254; SIGNORI, LUNARDON MARIN 2002,
pp. 122–123.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Rossano Veneto
Frazione: Rossano Veneto
Via Bassano, 21
Villa Caffo detta Ca' Dotta
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1966/05/30
Dati catastali: F. 2, sez. U, m. 86/ 87/ 88/ 89/ 90/ 252/ 256/ 1317/ 1320/ 1326
CTR: 104 NO
Irvv: VI441 - 00002924
Veduta principale.
Facciata posteriore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Campolongo
Via Campolongo, 28
Torre Barbarano, Cantarella
Dati catastali: F. 12, m. 125
CTR: 146 NO
Irvv: VI445 - 00001523
Descrizione
Nella zona più occidentale del piccolo borgo di Campolongo, sorge isolata e completamente staccata dal resto del complesso di
villa Dolfin VI 448, una torre di origine medievale con funzioni militari, arroccata alla muraglia di un terrapieno. La costruzione ha
base quadrata e si erge per oltre 18 metri d'altezza, rivelando nel suo paramento murario stratificazioni derivate da interventi
successivi. L'origine antica è sottolineata da un possente contrafforte inclinato. L'epoca del rinnovamento è invece attestata dal
millesimo 1493 inciso nel capitello di destra del grande arco ad ogiva della parete orientale. A ovest ritorna il portone con arco a
sesto acuto, a lato del quale sono state incassate due candelabre scolpite, reggenti grandi conchiglie. Sul lato meridionale la
costruzione si appoggia al muro di contenimento e si apre sul cortile rialzato attraverso un piccolo portichetto d'ingresso.
Contesto figurativo/paesaggistico
La torre, in stretta relazione con la contigua villa Dolfin VI 448, rappresenta per le sue intrinseche qualità storico artistiche un
elemento di eccezionale valore. Il contesto agrario ancora integro in cui è inserito il complesso della torre Barbarano e di villa
Dolfin, si pone tra i più interessanti dell'intera provincia, al punto che la tutela del contesto deve essere la più attenta possibile. Va
integralmente conservata tutta l'area agricola a ovest e a sud del complesso con un'estensione che è necessario espandere
sull'altro versante della Val Liona oltre la Fossa Leona, preservando la continuità spaziale con la villa Priuli di Villa del Ferro VI
447. Tutta l'area collinare a est del complesso deve pure essere oggetto della massima salvaguardia. Le attività estrattive presenti
nell'area devono essere limitate per contenere al massimo il danno paesaggistico. Le cave dimesse devono essere oggetto di
ripristino ambientale con riordino dei profili e delle quote e la piantumazione di essenze autoctone. I coni prospettici sul complesso
Barbarano Dolfin, in particolare da sud e da ovest, non devono incontrare ostacoli visivi incongrui.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori alla Camera dei Confini, b. 331, dis. 13, 17 dicembre 1629.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, XVII.d.1, 1624.
Bibliografia
BULLA BORGA 2003, pp. 7–63; CEVESE 1971, II, p. 558; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 458; FRIGOTTO 2001, pp. 31–32;
ZAUPA 1998, pp. 69–94.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Campolongo
Via Campolongo, 28
Torre Barbarano, Cantarella
Dati catastali: F. 12, m. 125
CTR: 146 NO
Irvv: VI445 - 00001523
Veduta principale.
Particolare del prospetto est con figura femminile scolpita.
Particolare del capitello scolpito con stemma imperiale.
Capitello dell'arco ogivale a est.
Lacerti di affresco sul fianco sud.
Particolare di decorazione di facciata.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Villa Del Ferro
Via Chiesa, 23
Villa Priuli, Lazzarini detta Ca' Priuli
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/03/23
Dati catastali: F. 3, sez. B, m. 337/ 338/ 429
CTR: 146 NO
Irvv: VI447 - 00001524
Descrizione
Sorto al di sotto del livello della strada che porta a Grancona, nel cuore della borgata, il complesso della fine del Cinquecento su
preesistenze, si articola su tre terrazzamenti cinti da mura. Il cortile più alto è a ovest, dove si trova la cancellata d'ingresso,
mentre la corte più a valle è quella antistante le vecchie stalle; nel mezzo sta la villa, preceduta da un giardino all'italiana. L'ampia
e bassa facciata guarda a sud ed è caratterizzata da un pronao centrale tetrastilo, con colonne doriche di modulo gigante e fusto a
rocchi bugnati che reggono il frontone triangolare coronato da tre vasi acroteriali. Il vecchio brolo, trasformato in parco romantico,
occupa un livello inferiore. A causa del dislivello, a quello che sulla facciata principale è il pianterreno, corrisponde sul retro il piano
nobile, la cui porta centrale è preceduta da una scalinata contenuta fra poggi. All'interno si conservano soffitti a travi lignee e
monumentali caminetti seicenteschi; altrettanto interessanti sono gli affreschi che decorano le pareti. A ovest la villa prosegue con
una piccola appendice formata da ambienti aggiunti in un secondo tempo per uso residenziale e da un oratorio privato con
prospiciente portico. Staccata dalla villa sorge ad est una lunga barchessa a cinque arcate.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice agricola che fa da contorno al complesso, ancora pressoché integra, deve essere oggetto di tutela. Va preservata la
continuità spaziale con il complesso Dolfin di Camplongo sull'altro versante della valle. Gli incongrui edifici moderni che si trovano
a sud del complesso Priuli vanno schermati con opportune cortine verdi.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, rot. 210, mazzo 55, dis. 9, 20 febbraio 1975.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, XVII.d.1, 1624.
Bibliografia
BULLA BORGA 2003, pp. 77–129; CEVESE 1952, p. 183; CEVESE 1953, p. 324; CEVESE 1954a, p. 98; CEVESE 1971, II,
pp. 561–562; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 458–459; FRIGOTTO 2001, pp. 25–27; MAZZOTTI 1954, p. 324; RIZZERIO,
BRESSAN 2001, pp. 101–102, 280–285; RUZZENE 1989, p. 123; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 120;
SILVESTRI 1963, p. 120.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Villa Del Ferro
Via Chiesa, 23
Villa Priuli, Lazzarini detta Ca' Priuli
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/03/23
Dati catastali: F. 3, sez. B, m. 337/ 338/ 429
CTR: 146 NO
Irvv: VI447 - 00001524
Veduta principale.
Facciata posteriore.
Fianco est della villa.
Fianco ovest.
Pronao di facciata.
Barchessa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Campolongo
Via Campolongo, 7
Villa Dolfin
Dati catastali: F. 12, m. 46/ 48
CTR: 146 NO
Irvv: VI448 - 00001522
Descrizione
Sulle ultime propaggini dei colli Berici, la mole articolata del complesso domina il piccolo borgo di Campolongo. Composto di
distinte unità architettoniche fra loro collegate, si dispone seguendo l'orografia del terreno: nel settore più alto a est sta la lunga
teoria delle barchesse, sotto le quali si trova la casa dominicale; su di un piano inferiore si dispongono il nucleo più antico della
residenza, un'ampia corte e alcuni altri annessi rustici; verso ovest sorge isolata l'antica torre medievale dei Barbarano VI 445. Il
corpo padronale è strutturato su quattro piani e organizzato attorno a un cortile a pianta quadrata, posto a livello del secondo
piano. Il progetto originario risulta incompiuto nell'angolo nord-occidentale. La fronte nord ospita nei due livelli superiori centrali
una loggia, oggi murata, conclusa da timpano triangolare. Nel prospetto orientale su strada si apre un portale centinato a bugne in
asse con quello della vicina chiesa di Sant'Andrea. Nel cortile interno affaccia l'altra loggia a sei colonne bugnate, pure tamponata,
conclusa da timpano con apertura ovale nel mezzo. La facciata meridionale del corpo padronale dà su un piccolo brolo e si
presenta con un porticato centrale di cinque arcate su pilastri bugnati. Sull'angolo nord-est della villa si eleva un grande arcone
bugnato d'ingresso alla corte, concluso da timpano con stemma gentilizio. Stando all'iscrizione sul fregio della loggia, la
sistemazione dell'antico complesso risale al 1601 per volere del patrizio Andrea Dolfin procuratore di San Marco, su probabile
progetto di Vincenzo Scamozzi.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionalità del complesso e del suo contesto ambientale impone tutte le considerazioni e prescrizioni esplicitate per la torre
Barbarano VI 445. Integrale deve essere la conservazione del sito in tutte le direzioni. In assenza di auspicabili vincoli ai sensi
della attuale legislazione di tutela sulle cose di interesse storico-artistico, è necessario che gli uffici comunali garantiscano la
conservazione del complesso con indicazioni di restauro e riuso compatibili con l'unicità e la unitarietà del complesso.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori alla Camera dei Confini, b. 331, dis. 13, 17 dicembre 1629.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, XVII.d.1, 1624.
Bibliografia
BREINER 1994, I, 490–493; BULLA BORGA 2003, pp. 7–50, 64–75; CEVESE 1971, II, pp. 558–560; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 456–458; FRIGOTTO 2001, pp. 30–32; KUBELIK 1977, pp. 188, 739–742; MACCÀ 1814b, pp. 68–72; RIZZERIO,
BRESSAN 2001, p. 281; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 121; VENDRAMIN 2003, p. 542.
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Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Campolongo
Via Campolongo, 7
Villa Dolfin
Dati catastali: F. 12, m. 46/ 48
CTR: 146 NO
Irvv: VI448 - 00001522
Veduta principale.
Particolare del loggiato dal cortile interno.
Prospetto sud del complesso.
Facciata principale della villa.
Tracce gotiche sulla facciata nord del palazzo.
Il palazzo antico a ovest.
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Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Villa Del Ferro
Via Chiesa, 48
Villa Oliviera, Trissino
Dati catastali: F. 8, m. 342
CTR: 146 NO
Irvv: VI449 - 00001526
Descrizione
Poco discosta dalla chiesa, in posizione sopraelevata rispetto alla prospiciente piazza del borgo, si trova la villa di antichissime
origini. Costruita in leggero pendio, ha la fronte orientale preceduta da una scalinata con parapetto in sassi che si addossa alla
parete. L'ingresso leggermente decentrato a sinistra, con porta gemina rettangolare abbellita da tortiglia, si impone per le sette
finestre trilobate disposte sui due piani, raro esempio di arte gotico-veneziana in terraferma. Di epoca successiva sono la casa
rustica e la cantina spostate sulla destra, come pure gli ampliamenti fatti nella parte posteriore della villa. Una barchessa porticata
si trova più in basso, verso la strada. Nel 1960 parte del cortile venne espropriata dal Comune per far posto al piazzale con
parcheggio, alterando inevitabilmente lo spazio attiguo alla casa.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, che gode di una posizione elevata, conserva inalterata la zona collinare a ovest, che deve essere salvaguardata. È
auspicabile la ricomposizione funzionale tra la villa e l'antico cortile.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori alla Camera dei Confini, b. 331, dis. 13, 17 dicembre 1629.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, XVII.d.1, 1624.
Bibliografia
CEVESE 1971, II, p. 562; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 459; FRIGOTTO 2001, pp. 23–24; KUBELIK 1977, pp. 188–189, 743;
RIZZERIO, BRESSAN 2001, pp. 279–280.
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Comune: San Germano dei Berici
Frazione: Villa Del Ferro
Via Chiesa, 48
Villa Oliviera, Trissino
Dati catastali: F. 8, m. 342
CTR: 146 NO
Irvv: VI449 - 00001526
Veduta principale.
Prospetto posteriore.
Finestra gotica.
Barchessa inferiore.
Particolare della facciata.
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Comune: Sandrigo
Frazione: Ancignano
Località: Soella
Via Soella, 7
Villa Chiericati, Milan
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 9, m. 96/ 116/ 121/ 268/ 270/ 356/ 358
CTR: 103 SE
Irvv: VI452 - 00002025
Descrizione
Sorge rivolta alla strada che conduce a Scaldaferro, dalla quale la separa a meridione un prato, segnato, sul ciglio stradale, da due
pilastri in asse col centro della facciata. Questo, attraversando idealmente il salone centrale passante, proseguiva sul retro, dove si
colloca un'altra entrata. La villa si presenta a meridione come un lungo corpo porticato, scandito da sette archi su pilastri, serrati
agli angoli da aperture trabeate Chiude la sommità un basso e allargato timpano che insiste sui tre archi mediani e contiene lo
stemma Chiericati. Al di sopra del timpano si trovano tre statue su alti piedistalli. Altre due statue sono poste all'estremità del
prospetto. Alcune sale conservano affreschi, cinquecenteschi nell'ambiente a nord, secenteschi nelle insegne araldiche sopra i
camini. Il salone centrale presenta una complessa impaginazione pittorica dei primi del Settecento attribuita a Francesco Aviani. Il
corpo padronale è serrato a oriente da una lunga barchessa con archi impostati su pilastri e a occidente da tre distinti corpi di
fabbrica: in quello all'estremità è forse possibile riconoscere la colombara. Una seconda barchessa seicentesca, a undici arcate su
pilastri, delimita il versante occidentale della corte. L'edificio, sorto su preesistenze quattrocentesche, vide nel 1540 un importante
restauro e ingrandimento concluso nel 1623 con il loggiato.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso conserva pressoché integro il conteso agrario, che deve essere oggetto di attenta salvaguardia; in particolare a nord,
data la relazione ambientale ancora perfetta tra villa e campagna circostante. La massima attenzione va posta anche a sud, in
modo da lasciare completamente libero l'asse prospettico della strada in asse con la facciata della villa.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, Ancignano/Soella L. 8, 1613.
Bibliografia
[fonti manoscritte] MACCÀ ABECEDARIO PITTORICO, voce De Putti; TRISSINO NOTIZIE SU ARTISTI, voce Belli, A. Palladio, V.
Scamozzi, c. 87. [testi a stampa] AVIANI 1962, pp. 677–678; BALLARIN 1956, p. 197; BARBIERI, LODI 1991, pp. 677–678;
CANOVA 1999; CEVESE 1952, p. 182; CEVESE 1953, p. 323; CEVESE 1954, p. 323; CEVESE 1954a, p. 96; CEVESE 1955a,
p. 57; CEVESE 1971, II, pp. 573–574; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 466–467; CEVESE 1980, p. 244; CORTESE 1998-1999;
D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, p. 125; DE PELLEGRINI 1975h, p. 4; FACCIOLI 1804, pp. 174–175;
FASOLO 1929, p. 94; MACCÀ 1812a, parte II, 50–51, 54–56; MANTESE 1962, p. 315; MAZZOTTI 1954, p. 323; PRECERUTTI
GARBERI 1968, pp. 333–334; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 123; SEMENZATO 1966, pp. 37, 104;
SPAGNOLO 1907, II, 433–435.
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Comune: Sandrigo
Frazione: Ancignano
Località: Soella
Via Soella, 7
Villa Chiericati, Milan
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 9, m. 96/ 116/ 121/ 268/ 270/ 356/ 358
CTR: 103 SE
Irvv: VI452 - 00002025
Veduta principale.
Veduta d'angolo degli affreschi della sala centrale.
Affreschi del settore occidentale del granaio.
Camino cinquecentesco posto al pianterreno dell'estremo
settore occidentale.
Particolare degli affreschi di Francesco Aviani.
Particolare con medaglione degli affreschi di Francesco
Aviani.
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Comune: Sandrigo
Frazione: Lupia
Località: Lupiola
Via Cadore, 3
Villa Dal Toso, Velo, Trevisan, Cadore
Vincolo: L.364/1909; 1089/1939
Decreto: 1927/03/30
Dati catastali: F. 26, m. 28/ 29/ 30/ 31/ 32/33/ 34/ 36/ 66/ 69/ 82/ 83/ 85/ 115
CTR: 103 SE
Irvv: VI454 - 00004625
Descrizione
La villa, di origine quattro-cinquecentesca, sorge isolata, raggiungibile dalla strada attraverso una via sterrata, che ne lambisce il
fianco occidentale. Presenta una pianta rettangolare e un alzato di due piani e un sottotetto, e si inserisce in un articolato
complesso formato da due corti chiuse da mura, che la fronteggiano rispettivamente a nord e a sud. La facciata rivolta a meridione
si apre al centro in un portico e una loggia architravati di cinque intercolumni. La corte meridionale, trasformata in giardino, è
delimitata a nord da un rustico porticato che si appoggia al fianco est del corpo padronale, mentre tre rustici allineati chiudono il
versante orientale, e parte di quello meridionale; una torre colombara è posta infine nell'angolo sud-ovest. La corte settentrionale,
identificabile con l'antico brolo, ospita, nell'angolo di nord-ovest, un oratorio secentesco, attribuito a Antonio Pizzocaro, rivolto alla
strada e affiancato a nord da campanile.
Contesto figurativo/paesaggistico
La relazione tra questo complesso e il paesaggio agrario circostante, si evidenzia per la rara conservazione giunta fino ad oggi.
Conservazione che deve essere salvaguardata con la massima attenzione.
Bibliografia
ALLUVIONI DELL'ASTICO 1989; BARBIERI 1952, p. 54; BRUTTO 2002, pp. 7–29; CEVESE 1952, pp. 181–182; CEVESE 1953,
p. 322; CEVESE 1954, p. 322; CEVESE 1954a, p. 96; CEVESE 1971, II, p. 571; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 465; DE
PELLEGRINI 1975g, p. 4; DE PELLEGRINI 1995, p. 170; FASOLO 1929, pp. 87–88; MACCÀ 1812a, parte II, 177;
MANTESE 1962, p. 317; MAZZOTTI 1954, p. 322; PALLUCCHINI 1935, p. 524; SACCUMAN 2001-2002.
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Comune: Sandrigo
Frazione: Lupia
Località: Lupiola
Via Cadore, 3
Villa Dal Toso, Velo, Trevisan, Cadore
Vincolo: L.364/1909; 1089/1939
Decreto: 1927/03/30
Dati catastali: F. 26, m. 28/ 29/ 30/ 31/ 32/33/ 34/ 36/ 66/ 69/ 82/ 83/ 85/ 115
CTR: 103 SE
Irvv: VI454 - 00004625
Veduta principale.
Veduta dell'oratorio gentilizio.
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Comune: Sandrigo
Frazione: Lupia
Località: Lupiola
Via Lupiola, 3
Villa Garbinati
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1962/03/26
Dati catastali: F. 24, m. 32/ 33/ 34/ 35/ 36/ 42
CTR: 103 SE
Irvv: VI457 - 00002019
Descrizione
La villa, eretta nel 1672 su preesistenze forse su disegno di Carlo Borella, sorge dirimpetto a una strada, al centro di un articolato
complesso, delimitato da una recinzione in laterizi e ciottoli di fiume, orientando la facciata principale a occidente verso il giardino.
A base rettangolare, presenta un pianterreno bugnato, sul quale si impostano il piano nobile e un mezzanino, e si appoggia sul
retro a un'alta torre colombara incassata tra due lunghi corpi rustici. La facciata principale della villa è tripartita dal lieve aggetto del
settore centrale, coronato da timpano triangolare. All'inizio del Novecento risale l'ampliamento del rustico di settentrione,
prolungato verso nord, e la riconversione della stalla ad uso abitativo, rinnovandola in stile neogotico.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso gode di un contorno agricolo che deve essere preservato nella sua integrità; questo vale sia per le aree di pertinenza,
sia per quelle limitrofe.
Bibliografia
[fonti manoscritte] Restauro di Villa Garbinati a Lupiola di Sandrigo. Relazione storico-artistica, in Archivio Istituto Regionale Ville
Venete. [testi a stampa] BARBIERI 1967a, p. 133; BRUTTO 2002, pp. 7–29; CEVESE 1952, p. 181; CEVESE 1953, p. 322;
CEVESE 1954, p. 322; CEVESE 1954a, p. 96; CEVESE 1971, II, p. 572; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 465–466;
MAZZOTTI 1963, p. 322.
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Comune: Sandrigo
Frazione: Lupia
Località: Lupiola
Via Lupiola, 3
Villa Garbinati
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1962/03/26
Dati catastali: F. 24, m. 32/ 33/ 34/ 35/ 36/ 42
CTR: 103 SE
Irvv: VI457 - 00002019
Veduta principale.
Torre colombara incassata tra i corpi rustici.
Il rustico settentrionale visto dal retro.
La barchessa posta a meridione.
Edificio neogotico a nord-ovest.
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Comune: Sandrigo
Frazione: Lupia
Via Chiesa, 34/ 36/ 38/ 40
Villa dal Toso, Mocenigo
Vincolo: L.1089/1939
Dati catastali: F. 21, sez. U, m. 34/ 84/ 85/ 159/ 160/ 267
CTR: 103 SE
Irvv: VI460 - 00002027
Descrizione
La villa, edificata tra il 1593 e il 1603, situata nel centro della contrada ed elevata su due piani e un sottotetto, affaccia sulla strada
con l'imponente fronte settentrionale, scandita da sette assi di aperture. La severità della lunga facciata è interrotta dal
concentrarsi di tre aperture nel lieve aggetto del settore centrale. La fronte meridionale, sul cortile, ripete la stessa disposizione. Il
fianco occidentale ospita un portale bugnato ad arco con mascherone in chiave, affiancato da lesene, sempre bugnate. L'edificio
risulta intonacato a finte bugne. Al fianco orientale si appoggia un basso edificio al quale si aggancia verso la corte il rustico che ne
delimita il versante orientale. Di fronte, lungo il lato occidentale, si sviluppa un porticato in laterizi seicentesco di otto archi su
pilastri; mentre in un'altra corte contigua a ovest si trova una barchessa coeva con portico trabeato scandito da colonne
tuscaniche. Essa si addossa a ovest a un alto edificio di origine gotica.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa mantiene nel contesto di Lupia il suo carattere agricolo, soprattutto nelle aree verdi retrostanti. La particolare ed
eccezionale concentrazione a Lupia di insediamenti signorili, considerata la contiguità di questo insediamento con la villa dal Toso
Rigoni VI 465, la torre colombara dei dal Toso e l'importante chiesa quattrocentesca, va valorizzata con la salvaguardia e la tutela
proprio del contesto paesaggistico ancora agricolo del sito che deve essere pertanto mantenuto nella sua integrità.
Cartografia storica
Venezia, Archivi di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, mazzo 26, dis. 6, 1 luglio 1593.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, mazzo 43, dis.6, 12 dicembre 1655.
Bibliografia
BRUTTO 2002, pp. 7–29; CANOVA 1986; CEVESE 1971, II, p. 570; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 464–465; KUBELIK 1977, I,
190; II, 746–747; SACCUMAN 2001-2002.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sandrigo
Frazione: Lupia
Via Chiesa, 34/ 36/ 38/ 40
Villa dal Toso, Mocenigo
Vincolo: L.1089/1939
Dati catastali: F. 21, sez. U, m. 34/ 84/ 85/ 159/ 160/ 267
CTR: 103 SE
Irvv: VI460 - 00002027
Veduta principale.
Portale d’ingresso del fianco occidentale.
Veduta della barchessa posta a occidente.
Il corpo rustico che delimita la corte a ovest.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sandrigo
Frazione: Ancignano
Via Chiesa, 1
Villa Negri de Salvi
Dati catastali: F. 26, m. 14/ 15/ 16/ 24/ 85/ 191/ 192/ 193/ 239
CTR: 103 SE
Irvv: VI461 - 00002026
Descrizione
La villa, frutto della sopraelevazione progettata nel 1882 da Antonio Caregaro Negrin su un preesistente edificio neoclassico,
sorge lungo la strada che da Sandrigo conduce ad Ancignano, al limite settentrionale di un ampio e secolare parco, cinto da un
muro, al quale rivolge il prospetto meridionale. A est si appoggia una foresteria con un portico impostato su pilastri, al centro del
quale si apre un passaggio che immette a una barchessa scandita da undici archi che si allunga perpendicolarmente delimitando a
est la corte posteriore. Il corpo padronale a pianta rettangolare si eleva su quattro livelli. La facciata, tripartita, presenta nel settore
centrale, con paramento a bugnato liscio limitato ai primi due piani, le tre aperture centrali inserite in un ordine gigante di lesene
corinzie, che reggono una trabeazione oltre la quale si eleva un fastigio centrale con due vasi laterali.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso mantiene a sud e a est il contesto agricolo originario che va salvaguardato. Così come vanno tutelate le aree verdi a
ovest, di fronte alla villa, oltre la strada statale.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voce Negri, tav. IX. [testi a stampa] BARBIERI 1972;
BRESSAN 1897, p. 51; CAREGARO NEGRIN 1883; CEVESE 1954, p. 323; CEVESE 1954a, p. 97; CEVESE 1971, II, p. 569;
CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 464; DE PELLEGRINI 1977b, p. 4; MAZZOTTI 1954, p. 323; RICATTI 1980, p. 109;
SPAGNOLO 1907, II, 433.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sandrigo
Frazione: Ancignano
Via Chiesa, 1
Villa Negri de Salvi
Dati catastali: F. 26, m. 14/ 15/ 16/ 24/ 85/ 191/ 192/ 193/ 239
CTR: 103 SE
Irvv: VI461 - 00002026
Veduta principale.
Veduta della barchessa che racchiude la corte secondaria.
Particolare del coronamento del prospetto principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sandrigo
Frazione: Sandrigo
Via IV Novembre, 13/ 15
Villa Trissino, Cavaliere-Girardini
Vincolo: L.778/1922(PG); L.1089/1939(A)
Decreto: 1924/08/19(PG)
Dati catastali: F. 13, m. 454/ 455/ 460/ 649/ 650/ 651/ 652/ 653/ 655/ 656/
661
CTR: 103 SE
Irvv: VI468 - 00002013
Descrizione
La villa, settecentesca su preesistenze, sorge lungo la strada che attraversa il centro abitato, seguendone l'andamento curvilineo
con il lungo affaccio occidentale, che unifica due diversi corpi di fabbrica, distinguibili solo nella facciata prospiciente il giardino. Il
fronte interno è costituito da due distinti corpi accostati, il maggiore arretrato rispetto all'altro. A meridione si sviluppa un parco
romantico, delimitato verso strada da un'antica recinzione in ciottoli e laterizi, ideato da Antonio Caregaro Negrin con corsi d'acqua
che confluiscono in un laghetto in riva al quale sorge un oratorio a pianta poligonale, opera dello stesso architetto.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, sita nel centro urbano, conserva ancora a est la relazione tra il verde monumentale del parco e le confinanti aree agricole
attraversate da corsi d'acqua. Queste aree devono essere oggetto di salvaguardia, come va tutelata la relazione spaziale tra la
presente villa e la confinante villa Sesso Schiavo VI 470.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, rot. 188, mazzo 6, dis. 6, 7 dicembre 1605.
Vicenza, Bilbioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Sandrigo XVII.a.2, 1605.
Bibliografia
[fonti manoscritte] Sandrigo, Archivio comunale, Mappa di Sandrigo, 1638. [testi a stampa] BARBIERI 1972, pp. 53–84;
BRENTARI 1885, p. 124; BRUTTO 2003, pp. 17–19, 91; CEVESE 1952, p. 182; CEVESE 1953, p. 323; CEVESE 1954, p. 323;
CEVESE 1954a, p. 97; CEVESE 1971, II, p. 568; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 463–464; FRANCO 1963, pp. 152–161;
KUBELIK 1977, II, 748–749; MAZZOTTI 1954, p. 323; MISTRORIGO 1939, pp. 65–67; RICATTI 1980, p. 96; RIGON 1995;
SANDRIGO 2002; TIRSIDE 1904, p. 41, n. 135.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sandrigo
Frazione: Sandrigo
Via IV Novembre, 13/ 15
Villa Trissino, Cavaliere-Girardini
Vincolo: L.778/1922(PG); L.1089/1939(A)
Decreto: 1924/08/19(PG)
Dati catastali: F. 13, m. 454/ 455/ 460/ 649/ 650/ 651/ 652/ 653/ 655/ 656/
661
CTR: 103 SE
Irvv: VI468 - 00002013
Veduta principale.
Portale bugnato d’ingresso al parco.
Statua del giardino contrassegnata dallo stemma della
famiglia Conti.
Veduta del lungo prospetto su strada.
Veduta del corpo settentrionale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sandrigo
Frazione: Sandrigo
Via San Lorenzo, 5/ 7
Villa Sesso, Schiavo, Nardone
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 13, m. 462/ 468/ 529/ 531
CTR: 103 SE
Irvv: VI470 - 00002011
Descrizione
Il vasto complesso, edificato nel 1570 su preesistenze, si situa nel centro abitato, lungo la strada che conduce a Lupia,. Sulla
pubblica via affacciano le fronti occidentale del corpo padronale e della cappella gentilizia, parti terminali di due corpi di fabbrica ad
andamento orizzontale che si affrontano rispettivamente a nord e a sud del giardino. La facciata della residenza cinquecentesca è
costituita da un portico a cinque intercolumni giganti impostati su colonne di ordine dorico, reggenti una trabeazione sulla quale
poggia direttamente la falda del tetto. Nel fianco sulla strada, con terminazione a timpano e statue cinquecentesche ai vertici, si
apre a destra, in corrispondenza del portico, un portale a bugne in laterizio con la raggiera dei conci sommitali che invade il
frontone triangolare. Il sottoportico comunica a destra con un breve corpo contiguo settecentesco, pure residenziale. Seguono
sulla destra, a un livello inferiore del terreno, le strutture di servizio, costituite da un breve corpo di collegamento con l'abitazione,
un rustico porticato di cinque archi su pilastri e un edificio che chiude il complesso a est, affiancato da un arco in laterizi, a finte
bugne, che immette alla retrostante campagna. La barchessa a sud del giardino è costituita da un corpo centrale quadrangolare,
identificabile con un'antica torre colombaia. Ai lati si innestano due portici dorici a cinque intercolumni; quello occidentale termina
con la cappella gentilizia. All'interno della residenza cinquecentesca è conservato un pregevole ciclo di affreschi coevi.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, pur inserita nel centro abitato, conserva integra la relazione con la campagna a sud e a est, aree che devono essere
oggetto di salvaguardia, come va tutelata la relazione spaziale tra questo insediamento e la confinante villa Trissino Cavaliere VI
468.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, rot. 188, mazzo 6, dis. 6, 7 dicembre 1605.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Sandrigo XVII.a.2, 1605.
Bibliografia
[fonti manoscritte] Sandrigo, Archivio comunale, Mappa di Sandrigo, 1638. [testi a stampa] AFFRESCHI 1960; CANOVA 1992a;
CEVESE 1952, p. 181; CEVESE 1953, p. 322; CEVESE 1954a, p. 95; CEVESE 1971, II, pp. 563–565; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 460–461; CROSATO 1962, pp. 182–183; DE PELLEGRINI 1975f, pp. 3–4; FACCIOLI 1804, p. 203; FASOLO 1929,
pp. 79–80; FASOLO 1930, pp. 41–55; MACCÀ 1812a, parte II, 331; MAZZOTTI 1954, p. 322; MAZZOTTI 1961, p. 175;
MAZZOTTI 1962, n. 5; MAZZOTTI 1963, pp. 196, 218–223; MAZZOTTI 1964a, pp. 81–91; MISTRORIGO 1939, pp. 54–55, 59–61;
RIGON 1995, p. 50, mappa n. 8; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 107.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sandrigo
Frazione: Sandrigo
Via San Lorenzo, 5/ 7
Villa Sesso, Schiavo, Nardone
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 13, m. 462/ 468/ 529/ 531
CTR: 103 SE
Irvv: VI470 - 00002011
Veduta principale.
Fianco su strada del corpo padronale cinquecentesco.
Facciata su strada dell’oratorio di San Lorenzo.
Finestra che si affaccia nel sottoportico.
Veduta del sottoportico.
Particolare degli affreschi della prima stanza: figura di
guerriero con vesti romane.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Santorso
Frazione: Santorso
Località: Garziere
Via Garziere, 57
Villa Thiene, Leder
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 55
CTR: 103 NO
Irvv: VI483 - 00001979
Descrizione
Situata in aperta campagna, al confine tra i comuni di Santorso, Piovene, Zanè e Schio, la villa, risalente al XVIII secolo, fa parte di
un complesso che comprende lunghe barchesse, una torre colombara e una cappella gentilizia. Sviluppata su due piani, ritmati da
regolari aperture ad alto rettangolo, la casa padronale presenta sulla facciata sud, rivolta all'antistante corte, un piccolo frontone
triangolare che conclude il settore centrale. Sui fianchi si innestano le barchesse, che in parte hanno mantenuto il porticato sorretto
da robusti pilastri quadrati. Queste adiacenze si piegano poi in due bracci paralleli e formano un perimetro a "U", che si apre verso
mezzogiorno. Sul lato di ponente si trova la torre colombara. Sul retro, dove si trova una ghiacciaia interrata, il giardino si
arricchisce di una piccola cedraia.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'insediamento è inserito in un paesaggio agrario che ancora mantiene una certa integrità, integrità che va preservata. Va anche
salvaguardato il cono visuale dalla strada proveniente da sud in asse con la facciata principale della villa.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, Santorso XVIII.c.1, 18 luglio 1722.
Bibliografia
[fonti manoscritte] M.G. Sola, Relazione storica, 1989, ms. in Archivio Istituto Regionale Ville Venete. [testi a stampa]
CEVESE 1971, II, pp. 578–579; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 470; MACCÀ 1814c, pp. 181, 225–227; MANTESE 1962, p. 331;
PIROCCA 2002; RUZZENE 1989, p. 88.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Santorso
Frazione: Santorso
Località: Garziere
Via Garziere, 57
Villa Thiene, Leder
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 55
CTR: 103 NO
Irvv: VI483 - 00001979
Veduta principale.
Fianco su strada del complesso.
Torre colombara.
Chiesetta dei SS. Leonardo e Anna.
Chiesetta dei Santi Leonardo e Anna.
I rustici verso il 1960.
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Comune: Sarcedo
Frazione: Sarcedo
Via San Giorgio, 4
Villa Balardi detta Ca' Dotta
Dati catastali: F. 5, m. 102/ 103
CTR: 103 NE
Irvv: VI484 - 00001975
Descrizione
Sorge nella parte alta dell'abitato, lungo il pendio della collina, protetta da un gruppo di alberi secolari. L'edificio, a base
rettangolare, si eleva su due piani e un sottotetto e presenta il prospetto principale, orientato a meridione, aperto al centro del
primo piano da una trifora, con fori trilobati impostati su colonnine, affiancata da quattro monofore, anch'esse trilobate, inserite in
riquadri rettangolari; altre quattro monofore impegnano il fianco orientale. Il livello superiore, delimitato da una cornice a dente di
sega, ospita stretti fori a centina ribassata. L'edificio, ascrivibile alla seconda metà del Quattrocento, risulta manomesso da
interventi operati nell'Ottocento relativamente al piano terreno.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa sorge in posizione elevata su un poggio che ha mantenuto ancora le sue valenze naturalistiche. Considerata la rarità e la
pregevolezza del fabbricato tardo gotico e l'inserimento ambientale, ancora pressoché integro, è necessaria la tutela dell'intero sito.
Bibliografia
BRAZZALE 1966, pp. 222–223; BRAZZALE DEI PAOLI 1987, p. 108; CEVESE 1971, II, p. 584; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 473;
KUBELIK 1977, I, 194–195.
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Comune: Sarcedo
Frazione: Sarcedo
Via San Giorgio, 4
Villa Balardi detta Ca' Dotta
Dati catastali: F. 5, m. 102/ 103
CTR: 103 NE
Irvv: VI484 - 00001975
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarcedo
Frazione: Sarcedo
Località: Cavallino
Via Villa Capra, 39
Villa Capra Bassani
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1927/06/03
Dati catastali: F. 8, sez. U, m. 94/ 95/ 96/ 97/ 98/ 99
CTR: 103 NE
Irvv: VI485 - 00001971
Descrizione
La villa, edificio di origine cinquecentesca su cui interviene nei primi del Settecento Francesco Muttoni e successivamente nel
1764 Ottavio Bertotti Scamozzi autore della facciata principale, sorge isolata nella parte bassa dell'abitato, a ovest della roggia
Verlata, circondata da una cinta muraria con ingresso a sud affiancato da due peschiere e segnato da pilastri bugnati sormontati
da statue. Il corpo padronale si eleva su due piani e un sottotetto e presenta una pianta a "T" con la fronte, costituita dal braccio
breve, esposta a meridione. Una ripida scalea introduce alla loggia tetrastila, scandita da colonne ioniche giganti, reggenti una
trabeazione conclusa da timpano triangolare coronato da statue. I settori laterali sono scanditi da due assi di aperture ciascuno,
semicircolari al pianterreno, rettangolari con frontoncino triangolare al primo piano, quadrate nel sottotetto. Gli interni si segnalano
per la ricca decorazione a fresco tardo settecentesca da ricondurre a Paolo Guidolini e Giacomo Ciesa. A meridione si distende il
giardino, percorso da un viale in asse col prospetto principale, in origine arginato a est da una peschiera, ora interrata, e a ovest
separato da recinzione dalla corte rustica. Questa è delimitata a nord da una barchessa scandita da archi su pilastri.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contorno figurativo, in cui è inserita la villa, mantiene intatta la sua caratteristica agricola che deve essere oggetto di salvaguardia
nella sua globalità; in particolare a nord est e a sud, dove va tutelato anche il cono visuale dalla strada.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; U. Todeschini, La proprietà Capra di Sarcedo, presso autore; TRISSINO ARTISTI VICENTINI,
voce Capra Orazio Claudio. [testi a stampa] BALZARETTI 1965, p. 52; BARBIERI 1963, p. 124; BARBIERI 1972, pp. 85–86;
BARBIERI 1976, p. 132; BRAZZALE 1966, pp. 218–219; BRAZZALE DEI PAOLI 1987, p. 108; BRESSAN 1897, p. 48;
CEVESE 1952, p. 184; CEVESE 1953, p. 325; CEVESE 1954, p. 325; CEVESE 1954a, p. 99; CEVESE 1955, p. 16;
CEVESE 1971, I, p. 19; II, pp. 579–581; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 471–472; CEVESE 1980, p. 239; D'ARCAIS, ZAVA
BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, I, 235–236; FASOLO 1929, p. 125; FASOLO 1932; MACCÀ 1815, parte II, 206–208;
MAGRINI 1845a, p. 32, appendice, p. 59; MAZZOTTI 1954, p. 325; MAZZOTTI 1963, pp. 422–423; PANE 1948, 74, n. 33;
POZZETTO 1951; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 169.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarcedo
Frazione: Sarcedo
Località: Cavallino
Via Villa Capra, 39
Villa Capra Bassani
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1927/06/03
Dati catastali: F. 8, sez. U, m. 94/ 95/ 96/ 97/ 98/ 99
CTR: 103 NE
Irvv: VI485 - 00001971
Veduta principale.
Particolare del soffitto del salone al piano nobile.
Busto sopraporta del salone nobile.
Cancello d'ingresso.
Particolare del timpano della villa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarcedo
Frazione: Sarcedo
Località: Barcon
Via Barcon
Villa Franzan detta Il Barcon
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1982/02/18
Dati catastali: F. 4, sez. U, m. 9/ 10/ 11/ 12/ 13/ 14/ 15/ 16/ 17/ 57/ 58/ 59/
61/ 83/ 88/ 103/ 124/ 198/ A/ B
CTR: 103 NE
Irvv: VI486 - 00001974
Descrizione
La villa sorge isolata nella campagna confinante con Thiene, lungo una via sterrata, alla quale rivolge il fianco sud-occidentale,
circondata da un'alta cinta muraria, che ne racchiude l'estesa possessione. L'imponente mole del corpo padronale, eretto nel
secondo Seicento forse su disegno di Antonio Pizzocaro, presenta una pianta rettangolare molto allungata, elevata su tre livelli e
percorsa da una cornice di coronamento a dentelli. Entrambe le facciate, la principale a sud-est e quella a nord-ovest, sono
scandite da quindici assi di fori sapientemente impaginati. Perno della composizione risulta, su entrambi i prospetti, l'asse centrale
concluso da timpano triangolare. Anche il fianco della villa sulla strada è concluso da timpano con tracce a fresco. All'interno
alcune stanze hanno travature dipinte e fregi sei settecenteschi con scene di soggetto religioso. A nord-ovest del complesso sorge
la cappella gentilizia affacciata sulla strada con alto campanile arretrato alla sua destra. Al posto della barchessa che sorgeva a
nord-est del corpo padronale, distrutta nella seconda metà dell'Ottocento, sorge un lungo edificio che si innesta al fianco della villa.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'insediamento gode di un contesto agricolo ancora sostanzialmente integro, che deve essere oggetto di salvaguardia, in
particolare nelle aree sud occidentali.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, rot. 271, mazzo 77/a, dis.5, 1673.
Venezia, Archivio di Stato, Miscellanea Gregolin, b. 17, dis. 16, 1673.
Venezia, Archivio di Stato, Rason Vecchie, b. 198, dis. 881, 1675.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto napoleonico, 1809.
Vicenza, Archivio di Stato, modifica della mappa del catasto napoleonico del 1809, 1839.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto austriaco, 1850 circa.
Bibliografia
BRAZZALE 1966, pp. 83–86, 91, 219–220; BRAZZALE DEI PAOLI 1987, p. 81; BRESSAN 1969-1970; BRUNELLO 2000-2001;
CEVESE 1954a, pp. 99–101; CEVESE 1971, II, pp. 582–583; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 474–475; D'ARCAIS, ZAVA
BOCCAZZI, PAVANELLO 1978, p. 236; FACCIOLI 1804, p. 358; MACCÀ 1815, parte II, 220–221; PUPPI 1961, pp. 42–52;
PUPPI 1973a, pp. 421–435; SARTORATTI 2003; SARTORATTI 2003a.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarcedo
Frazione: Sarcedo
Località: Barcon
Via Barcon
Villa Franzan detta Il Barcon
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1982/02/18
Dati catastali: F. 4, sez. U, m. 9/ 10/ 11/ 12/ 13/ 14/ 15/ 16/ 17/ 57/ 58/ 59/
61/ 83/ 88/ 103/ 124/ 198/ A/ B
CTR: 103 NE
Irvv: VI486 - 00001974
Veduta principale.
Veduta del fianco sud-occidentale.
Particolare del fianco meridionale raffigurante la
portafinestra.
Veduta dell'oratorio gentilizio.
Mappa del catasto ottocentesco.
Veduta del fianco meridionale della villa.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarego
Frazione: Sarego
Via Alessandro Manzoni, 3/4
Villa Araldi detta Ca' Manzoni
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/09/26
Dati catastali: F. 5, m. 118/ 119/ 121/ 122/ 123/ 124/ 125/ 242/ 243/ 244/
245/ 246/ 301/ 302/ 333/ 334/ 342/ F
CTR: 125 SO
Irvv: VI489 - 00001528
Descrizione
Situata, a ridosso della strada che porta a Lonigo, lungo le rive del Guà, la villa, costruita nella prima metà del Cinquecento,
presenta una robusta struttura orizzontale con le facciate principali esposte a nord e a sud. La semplice composizione
architettonica a due piani si ripete pressoché identica su entrambi i prospetti. Tutte le aperture del primo livello sono trabeate con
fregio pulvinato e con davanzale sporgente retto da lunghe mensole a scanalature orizzontali. Il fianco corto su strada presenta
due assi delle medesime aperture schermate da grata in ferro. All'interno della grande sala passante centrale, che conserva
l'originale pavimento in mattoni e soffitto a travi lignee, sono emersi lacerti di una ricca decorazione pittorica cinquecentesca. Di
fronte alla facciata principale stanno alcuni annessi rustici porticati retti da robuste colonne tuscaniche a rocchi bugnati. Del
complesso fa parte la cappella gentilizia affacciata sulla strada con una breve esedra conclusa da statue, e con l'abside che
guarda sul giardino posto a settentrione.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, pur soffocata dalla strada, mantiene intatto il rapporto spaziale con la collina retrostante a sud est, con il fiume Guà a
ovest e le aree agricole oltre il Guà. Un contesto ambientale che va preservato nella sua integrità.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, 1785.
Bibliografia
CEVESE 1953, p. 327; CEVESE 1954a, p. 102; CEVESE 1971, II, pp. 584–585; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 475–476;
FACCIOLI 1804, p. 131; MACCÀ 1812, p. 198; MAGRINI 1851, p. 66; MANTESE 1962, p. 254; MAZZOTTI 1954, p. 327;
SAREGO 1987, pp. 26, 39–40, 48, 69.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarego
Frazione: Sarego
Via Alessandro Manzoni, 3/4
Villa Araldi detta Ca' Manzoni
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/09/26
Dati catastali: F. 5, m. 118/ 119/ 121/ 122/ 123/ 124/ 125/ 242/ 243/ 244/
245/ 246/ 301/ 302/ 333/ 334/ 342/ F
CTR: 125 SO
Irvv: VI489 - 00001528
Veduta principale.
Fianco ovest con cappella gentilizia.
Barchessa.
Salone del pianterreno.
Porta interna verso le stanze ovest.
Particolare degli affreschi del salone centrale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarego
Frazione: Meledo
Località: Meledo Alto
Via Meledo Alto, 8
Villa Revese, Arnaldi
Dati catastali: F. 8, m. 91/ 93/ 95/ 180/ 181/ 182/ 197/ 214/ 246
CTR: 125 SO
Irvv: VI490 - 00001537
Descrizione
A mezza costa del colle che s'inerpica dal paese si trova un nucleo di edifici di origine quattrocentesca, distribuiti attorno a una
corte. A est una chiesa trasformata in abitazione è collegata da un muro di recente costruzione a una barchessa. Il lato nord, a
ridosso della strada, è delimitato dal corpo padronale, oggetto di interventi tra il 1549 e il 1556 da parte di Andrea Palladio per
Vincenzo Arnaldi. Il corpo padronale è rivolto a sud, verso la corte e la grande aia lastricata, ed è collegato a ovest con la chiesa
tramite due corpi di fabbrica minori, mentre a est è affiancato da una modesta aggiunta. Poco discosti dalla casa padronale, si
sviluppano ortogonalmente ad essa i due annessi rustici che delimitano il cortile: quello di ponente mostra caratteri di gusto gotico,
quello di levante, molto più articolato ad arcate bugnate, incorpora la torre colombara. La composizione ruota attorno alla loggia
del pianterreno del corpo signorile, che interpreta liberamente il motivo della serliana proponendo tre arcate su pilastri con aperture
minori rettangolari ai fianchi. La semplice copertura a due spioventi e lo sporto ligneo del tetto avvertono dell'origine antica della
fabbrica. Gli interni presentano alcuni elementi di spicco come due camini di gusto quattrocentesco, un soffitto ligneo a travi dipinte
e alcuni affreschi sopraporta.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'insediamento, di indubbio valore in relazione all'intervento palladiano, gode di un contesto agrario ancora integro, che deve
essere oggetto della più attenta tutela. In assenza di un auspicabile vincolo ai sensi della vigente legislazione sulla tutela delle
cose di interesse storico artistico, è necessario che i competenti uffici comunali vigilino sulla conservazione e integrità del
complesso.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Disegni, Vicenza, rot. 242, mazzo 55/B, dis. 2, 3 febbraio 1598.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca di Meledo Alto, b. 118, foglio III, 1830-1845.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe. Meledo, 1746.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 47; DA SCHIO MEMORABILI, voce Palladio. [testi a stampa] ANDREA PALLADIO 1975,
pp. 221–222; ANDREA PALLADIO 2000, pp. 128–129; BARBIERI 1953, p. 68; BARBIERI 1963, p. 123; BATTILOTTI 1990,
pp. 55–56; BATTILOTTI 1999, pp. 457–458; BATTILOTTI 2001, p. 82; BRESSAN 1897, p. 46; BURNS 1979, pp. 15–16;
BURNS 1997,; BURNS 1999, pp. 55–56; CEVESE 1971, II, pp. 585–586; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 476; FACCIOLI 1804,
p. 60; KUBELIK 1977, p. 225; LEWIS 1981, pp. 118–120; LO PRETE 1969, pp. 183, 186–187; MACCÀ 1813c, p. 161;
MAGRINI 1845, I, pp. 74–75; II, pp. 52, 60; MAGRINI 1845a, pp. 52, 60; MANTESE 1962, p. 254; POMELLO 1886, p. 319, n. 1;
PUPPI 1973, pp. 371–372; PUPPI 1974a, pp. 96–97; SAREGO 1987, pp. 52–55; VERLATO 1996-1997; ZAUPA 1990a,
pp. 53–54; ZORZI 1969, pp. 227–228, 281.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarego
Frazione: Meledo
Località: Meledo Alto
Via Meledo Alto, 8
Villa Revese, Arnaldi
Dati catastali: F. 8, m. 91/ 93/ 95/ 180/ 181/ 182/ 197/ 214/ 246
CTR: 125 SO
Irvv: VI490 - 00001537
Veduta principale.
Barchessa ovest.
Barchessa est.
Caminetto al piano terra.
Soffitto con decorazione al piano nobile.
I rustici negli anni sessanta del Novecento.
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Comune: Sarego
Frazione: Monticello di Fara
Via Favorita, 7
Villa Da Porto detta La Favorita
Vincolo: L.364/1909; L.688/1912; L.1089/1939
Decreto: 1935/09/25; 1965/04/14; 1965/04/12
Dati catastali: F. 3, sez. D, m. 8/ 9/ 10/ 11/ 12/ 13/ 14/ 15/ 16/ 109/ 110/ 111/
112/ 113/ 114/ 175/ 212/ 263/ B
CTR: 125 SO
Irvv: VI491 - 00001536
Descrizione
Il complesso, eretto tra il 1714 e il 1715 per Giovanni Battista Da Porto su probabile disegno di Francesco Muttoni, costruito sulla
cima di una collina, è introdotto da uno scenografico viale alberato. Un vigoroso muraglione delimita la proprietà e sostiene i
terrapieni che fanno da podio all'intero complesso; in corrispondenza dei fianchi e del prospetto posteriore del corpo padronale i
muri del recinto s'incurvano per formare delle esedre che fungono da belvedere per il giardino soprastante. Appena fuori dalla
proprietà, sulla sinistra si trova la cappella gentilizia; oltrepassati i monumentali pilastri d'ingresso, due barchesse porticate con
fastigio sommitale si dispongono ai lati della corte che fa da sfondo alla villa. Un'ampia scalinata introduce al pronao ionico esastilo
che si apre al centro della fronte ovest, coronato da frontone triangolare con statue acroteriali. Più chiusa e austera appare la
facciata posteriore con un avancorpo centrale pieno forato da tre fornici e concluso da frontone triangolare pure coronato da
statue. I prospetti laterali riprendono lo schema della facciata di levante. I grandiosi interni conservano decorazioni a fresco.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa gode di un raro contorno paesaggistico, data la posizione elevata su un poggio al centro di un anfiteatro naturale. Il colle su
cui è sita la villa deve essere oggetto della massima tutela, come deve essere protetto il cono visuale da ovest dal viale d'accesso.
Edifici incongrui che possano turbare la visione dell'insieme dalle varie prospettive vanno schermati con opportune cortine verdi.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; TRISSINO NOTIZIE PER UNA GUIDA. [testi a stampa] ALBERTON VINCO DA
SESSO 1978, p. 200; BARBIERI 1952b, p. 158; BARBIERI 1980; BISCOTTO 1998-1999; BRESSAN 1897, p. 38; BURGER 1909,
p. 118; CABIANCA, LAMPERTICO 1861, p. 316; CEVESE 1952, pp. 184–186; CEVESE 1953, pp. 325–327; CEVESE 1953a;
CEVESE 1954a, pp. 100–101; CEVESE 1955, p. 20; CEVESE 1956, didascalia 45; CEVESE 1968c, p. 295; CEVESE 1971, II,
pp. 589–591; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 478–481; CEVESE 1980, p. 239; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978,
p. 200; DAL MOLIN 1957; DE BON 1941, p. 85; FACCIOLI 1804, p. 131; FASOLO 1929, p. 108; FRANCO 1938, p. 879;
FRANCO 1962, pp. 148, 151, 154–155,; LOUKOMSKI 1927, p. 7; MACCÀ 1812, p. 191; MAZZOTTI 1954, p. 325;
MAZZOTTI 1963, pp. 363, 368; MUNARETTO 1933; PANE 1961, p. 192; PERUFFO 1911; POMELLO 1886, pp. 208–209;
PRECERUTTI GARBERI 1968, pp. 345–346; PUPPI 1980; RUZZENE 1989, p. 122; SCARPARI 1980, p. 176; SCHIAVO,
GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 150; ZORZI 1969, pp. 145–146.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sarego
Frazione: Monticello di Fara
Via Favorita, 7
Villa Da Porto detta La Favorita
Vincolo: L.364/1909; L.688/1912; L.1089/1939
Decreto: 1935/09/25; 1965/04/14; 1965/04/12
Dati catastali: F. 3, sez. D, m. 8/ 9/ 10/ 11/ 12/ 13/ 14/ 15/ 16/ 109/ 110/ 111/
112/ 113/ 114/ 175/ 212/ 263/ B
CTR: 125 SO
Irvv: VI491 - 00001536
Veduta principale.
Facciata posteriore.
Fianco sud della villa.
Barchessa sud.
Barchessa sud.
Salone d'onore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Schiavon
Frazione: Longa
Via Peraro, 7
Villa Chiericati, Cabianca
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/04/18
Dati catastali: F. 1, sez. B, m. 99/ 100/ 146/ 256/ 257/ 258
CTR: 103 SE
Irvv: VI494 - 00001013
Descrizione
Questa villa di origine cinquecentesca, circondata da vasto parco all'inglese della metà dell'Ottocento quando fu alterata forse su
disegno di Antonio Caregaro Negerin, sorge nel cuore del paese. Molto sviluppata in lunghezza, ha una pianta rettangolare e
prosegue nel fianco occidentale in un corpo di fabbrica leggermente inclinato all'indietro. Si eleva su un basso pianterreno che
funge da basamento, e presenta, al centro della facciata rivolta a mezzogiorno, un risalto ritmato al piano nobile da quattro lesene
ioniche, che inquadrano tre aperture, reggenti una trabeazione e un timpano triangolare. Il settore centrale è preceduto da un
terrazzo con balaustra, al centro del quale approda la scala a un'unica rampa. I lunghi settori laterali sono ritmati ciascuno da sei
assi di finestre. Un bugnato gentile riveste tutto il perimetro dell'edificio a livello del pianoterra. La facciata posteriore presenta
anch'essa un risalto centrale, sormontato da timpano, che racchiude un piccolo corpo aggettante mediano. Negli interni due
stanze minori a ovest conservano affreschi cinquecenteschi. Una sala del settore orientale è decorata con nature morte firmate da
Luigi Sacchi e datate 1852. Isolati a est della villa si sviluppano gli annessi rustici con barchessa del 1563, ma ricostruita nel 1590,
ritmata da archi a pieno centro.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, inserita in un vasto parco informale nel cuore dell'abitato, conserva aree agricole a ovest, oltre la strada per Vicenza, e a
est, sud-est. Aree che vanno salvaguardate per l'opportuna conservazione del contesto figurativo del complesso.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, rot. 229, mazzo 44, dis. 3, 6 agosto 1565.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, rot. 252, mazzo 60/B, dis. 5, 13 giugno 1600.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, rot. 249, mazzo 59/A, dis. 5, 2 maggio 1622.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voce Fasolo Gian Antonio; G. Mantese, La nobile famiglia
vicentina dei Chiericati e la sua villa di Longa, ms. 1969, già archivio privato Lambert (Longa di Schiavon). [testi a stampa]
CEVESE 1952, p. 186; CEVESE 1953, p. 328; CEVESE 1954, p. 103; CEVESE 1955a, p. 23; CEVESE 1971, II, pp. 593–594;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 482–483; CROSATO 1962, pp. 127–130; DE POLI 1992-1993; DELLAI 1994, pp. 82–87.;
FACCIOLI 1804, pp. 182–183; FASOLO 1929, pp. 130–131; FASOLO 1930, p. 48; FIOCCO 1934, p. 109; HADELN 1914-1915;
MAGRINI 1851, pp. 67 e agg.; MAZZOTTI 1954, p. 328; MAZZOTTI 1963, pp. 225–226, 230–231; NARDI 1945, p. 37;
RICATTI 1980, pp. 82–83; RONZANI 1954.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Schiavon
Frazione: Longa
Via Peraro, 7
Villa Chiericati, Cabianca
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/04/18
Dati catastali: F. 1, sez. B, m. 99/ 100/ 146/ 256/ 257/ 258
CTR: 103 SE
Irvv: VI494 - 00001013
Veduta principale.
Fronte posteriore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Schio
Frazione: Giavenale
Via Palazzo di Ferro, 2/3
Villa Dal Ferro, Barettoni
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/10/20
Dati catastali: F. 10, sez. B, m. 1/ 2/ 4/ 5/ 6/ 7
CTR: 103 NO
Irvv: VI505 - 00002051
Descrizione
Situata ai margini dell'abitato e immersa nel verde del fondo agricolo di cui è il centro, la villa, eretta nel 1573 su probabile disegno
di Vincenzo Scamozzi, si presenta, circondata da alcuni annessi rustici, con una mirabile compostezza di linee e volumi.
Sviluppata in due soli piani, l'armonia della fronte meridionale è basata sulla pacata scansione della doppia serie di aperture. Una
serie di lapidi murate e stemmi nobiliari ne tracciano l'asse mediano, concluso da un frontone triangolare dotato di cornice
modanata in lieve aggetto con vasi ornamentali sugli acroteri. All'interno si conservano soffitti a travature lignee e caminetti nelle
stanze laterali. Sul fianco orientale la casa presenta una piccola sporgenza, una sorta di torretta quadrata con alcune modeste
aperture sul davanti e un campaniletto a vela sul tetto: è quanto rimane di un piccolo oratorio costruito nel 1581. A tale corpo, ma a
un livello più basso del terreno, aderisce una barchessa, affrontata sull'altro lato del cortile da un portico di epoca successiva, con
ampi archi su pilastri. Altri edifici rustici si trovano a ovest della villa, oltre lo spazio riservato al giardino, tra questi spicca la torre
colombara.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice agricola, in cui è inserito il complesso, deve essere oggetto della massima tutela. Le edificazioni recenti, che
lambiscono la proprietà, è opportuno siano schermate con cortine verdi.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Giavenale XVII.b.1, XVII secolo.
Venezia, Archivio di Stato, Catasto napoleonico, comune di Schio, sezione seconda, 1815.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto austriaco, comune censuario di Giavenale, 1836.
Bibliografia
BREINER 1994, pp. 465–468; CEVESE 1954a, pp. 103, 105; CEVESE 1971, II, pp. 596–597; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 484–485; DALLA CÀ 1913, pp. 9–10, 11–13, 15, 29; DU RY 1713, pp. 92–95; SCHIO 1981, p. 130; VINCENZO
SCAMOZZI 2003, pp. 152–153.
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Comune: Schio
Frazione: Giavenale
Via Palazzo di Ferro, 2/3
Villa Dal Ferro, Barettoni
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1964/10/20
Dati catastali: F. 10, sez. B, m. 1/ 2/ 4/ 5/ 6/ 7
CTR: 103 NO
Irvv: VI505 - 00002051
Veduta principale.
Particolare del retro della casa.
Portone d'ingresso alla corte.
Torre colombara con stemma affrescato dei Dal Ferro.
Stemma dei Barettoni.
Veduta d'insieme.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sovizzo
Frazione: Sovizzo
Località: Sovizzo
Via Roma, 64/ 68
Villa Sale di San Damiano, Curti
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1964/07/17(PG); 1965/01/28(A)
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 151/ 186/ 187/ 188
CTR: 125 NO
Irvv: VI516 - 00002572
Descrizione
Il complesso, di origine quattrocentesca ma ripetutamente restaurato, sorge all'interno del centro urbano, circondato da un giardino
con teatro all'antica e da un ampio parco all'inglese, ed è costituito da un corpo padronale, orientato a sud, da due ali e da una
barchessa, che delimita a ovest la corte antistante. La facciata del corpo padronale, a due piani più mezzanino, riflette l'asimmetria
della pianta dove gli ambienti disposti a sinistra del salone passante, ed evidentemente preesistenti, sono più ampi di quelli sulla
destra. Uno scalone esterno conduce al livello del piano nobile, con portale d'ingresso centinato con pilastri corinzi e una testa
umana in chiave. Questo settore è coronato da un frontone triangolare con tre statue acroteriali, cui rispondono due laterali. Su
tutta la facciata si distende una decorazione ad affresco del 1892, che riproduce un'intelaiatura architettonica di colonne corinzie,
arricchita da balaustre, fregi, festoni. A est si sviluppa l'ala neogotica, più arretrata e bassa del corpo centrale, costruita tra il 1928
e il 1935 con elementi di spoglio, mentre l'ala neomanierista, a ovest, è stata realizzata tra il 1915 e il 1919. La barchessa
occidentale sviluppa un portico ad arcate rette da pilastri tuscanici bugnati.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso di villa e parco, inserito nel centro abitato, conserva aree agricole verdi a est, che devono essere oggetto di
salvaguardia.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio Curti, mappa n. 12/a, descrizione dei possedimenti Sale e primo Centro Storico, 16 luglio 1687.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto napoleonico, 1808.
Sovizzo, Archivio Curti, mappa di Sovizzo Piano, dicembre 1744.
Bibliografia
BEZZE 2000-2001; CEVESE 1953, p. 330; CEVESE 1954a, pp. 104–105; CEVESE 1955, p. 23; CEVESE 1971, II, pp. 600–601;
CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 487–488; FASOLO 1929; MACCÀ 1814a, pp. 194–195; 203–204; MANTESE 1994, pp. 321–338;
MANTESE 1994a, pp. 345, 348; MAZZOTTI 1954, p. 330; MAZZOTTI 1963, p. 439; MELLI 1992-1993; MICHELIN 1989,
pp. 35–36; PITTURA MURALE 1995, p. 173; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 194–195, 201.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sovizzo
Frazione: Sovizzo
Località: Sovizzo
Via Roma, 64/ 68
Villa Sale di San Damiano, Curti
Vincolo: L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1964/07/17(PG); 1965/01/28(A)
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 151/ 186/ 187/ 188
CTR: 125 NO
Irvv: VI516 - 00002572
Veduta principale.
Ala occidentale.
Porticato rustico ortogonale all'ala occidentale.
Scorcio del porticato.
Teatro all'antica.
Particolare del teatro all'antica: ingresso laterale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sovizzo
Frazione: Montemezzo
Località: Civena
Via Giuseppe Garibaldi, 12/ 16/ 18
Villa Civena
Dati catastali: F. 14, m. 3/ 4/ 5/ 6/ 7/ 12/ 13/ 15/ 17/ 19/ 35/ 371
CTR: 125 NO
Irvv: VI518 - 00002647
Descrizione
Il complesso, dei primi decenni del Cinquecento, costituito da corpo padronale, colombara e barchessa, sorge isolato nella vallata
dominata dalla chiesa di Montemezzo. Il corpo padronale, basso ed esteso nel prospetto principale volto a occidente, seguendo il
pendio del terreno si sviluppa su tre piani nel fronte orientale. L'ingresso è costituito da un portale con solidi pilastri dal fusto a
specchiatura, alto fregio e cimasa, ripresa anche nelle due finestre che l'affiancano, i cui davanzali molto sporgenti sono retti da
mensole. Il sottotetto, forato da finestre quadrate, è frutto di una sopraelevazione riconducibile alla fine del Seicento o ai primi del
Settecento; mentre il settore meridionale dell'edificio sembra non essere stato mai completato. Anche la colombara a strapiombo
sulla valle è riconducibile alla fase costruttiva del primo Cinquecento, sia per i capitelli pensili che reggono gli spicchi della volta
della sala terrena, sia per le finestre del lato ovest, sia per la cornice a toro che la cinge alla sommità della base a scarpa. Le
merlature che la coronano, pur murate, e la sua posizione strategica potrebbero rimandare a una struttura d'avvistamento o
difensiva preesistente. Pure la barchessa a due livelli, con portico su pilastri in pietra, è assegnabile al XVI secolo.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, di indubbio valore architettonico, trova nella cornice figurativa che lo circonda, ancora pressoché integra, un ulteriore
motivo di interesse. La salvaguardia del sito deve essere oggetto della massima attenzione; come oggetto di attenzione da parte
dei competenti uffici comunali devono essere gli eventuali interventi sugli immobili, in attesa di auspicati vincoli di salvaguardia ai
sensi della vigente legislazione di tutela sulle cose di interesse storico e artistico.
Bibliografia
CEVESE 1971, II, pp. 696–697; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 490; KUBELIK 1977, I, 201; II, 779–780; MICHELIN 1989, pp. 40–41.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Sovizzo
Frazione: Montemezzo
Località: Civena
Via Giuseppe Garibaldi, 12/ 16/ 18
Villa Civena
Dati catastali: F. 14, m. 3/ 4/ 5/ 6/ 7/ 12/ 13/ 15/ 17/ 19/ 35/ 371
CTR: 125 NO
Irvv: VI518 - 00002647
Veduta principale.
Veduta della villa e della colombara.
Prospetto occidentale.
Colombara.
Prospetto meridionale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Thiene
Frazione: Thiene
Località: Santo
Via Ca' Beregane, 2/ 3
Villa Beregan detta Ca' Beregane
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1926/02/15
Dati catastali: F. 10, sez. U, m. 523/ 533
CTR: 103 SO
Irvv: VI533 - 00001023
Descrizione
Il complesso, ascrivibile alla metà del Cinquecento, situato lungo la statale che collega Thiene a Vicenza, si presenta come un
lungo parallelepipedo inglobante due case padronali collegate da un settore intermedio più basso, con ampia corte posteriore
delimitata da rustici. Identici nelle dimensioni, i due corpi padronali sono a pianta rettangolare e coperti da tetto a padiglione.
Presentano le facciate, rivolte alla strada ed orientate a sud-ovest, scandite entrambe da cinque assi di aperture rettangolari
munite di balaustra trattenuta al primo piano. La lunga ala a due piani che collega i due edifici è scandita da coppie di finestra e ed
è attraversata al centro da un androne che immette nella grande corte posteriore. L'accesso all'androne è incorniciato da un
monumentale arco bugnato, forse disegnato da Antonio Pizzocaro, affiancato da due lesene doriche reggenti un timpano
triangolare coronato da tre statue. All'interno del settore mediano si susseguono spaziose sale di rappresentanza adorne di
stucchi. A fianco del corpo padronale di destra si addossa un'altra lunghissima ala a due piani conclusa all'estremità da una tozza
torre. Al fianco della casa padronale di sinistra si addossa invece un piccolo oratorio concluso da un timpano triangolare. Collegato
alla chiesetta dalla cortina muraria che circonda tutto il perimetro del complesso, si trova un altro piccolo edificio la cui forma
potrebbe far pensare a un'antica colombara. A nord-est del cortile retrostante si sviluppa una barchessa scandita da archi ribassati
retti da pilastri dorici, il cui fianco breve è coronato da un timpano. Sempre nel cortile si trova, in asse con l'androne, il cancello
abbellito da pilastri coronati da statue, che dava accesso ai vasti possedimenti terrieri.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso si trova inserito al centro di vaste praterie, che devono essere oggetto di tutela nella loro integrità. Vanno
salvaguardati i coni visuali, in particolare da sud, anche da notevole distanza. Edificazioni moderne che possano interferire con i
coni prospettici vanno schermate con opportune cortine verdi.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SCHIO MEMORABILI, voce Berengan. [testi a stampa] BRESSAN 1893; CEVESE 1954a, p. 108;
CEVESE 1971, II, pp. 609–610; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 495; FASOLO 1941; RANZOLIN 1993, p. 308; SCUDELLA 1973.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Thiene
Frazione: Thiene
Località: Santo
Via Ca' Beregane, 2/ 3
Villa Beregan detta Ca' Beregane
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1926/02/15
Dati catastali: F. 10, sez. U, m. 523/ 533
CTR: 103 SO
Irvv: VI533 - 00001023
Veduta principale.
Corpo di sinistra e oratorio.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Thiene
Frazione: Thiene
Corso Giuseppe Garibaldi, 2
Villa Da Porto, Colleoni, Thiene, detta "il Castello"
Vincolo: L.364/1909(A); L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/07/15(PG); 1977/07/13(A); 1989/07/22(A)
Dati catastali: F. 3, sez. U, m. 2/ 3/ 4/ 5/ 6/ 7/ 8/ 9/ 10/ 276/ 277/ 278/ 279/
284/ 1564/ 1591/ 1594/ 1598/ 1599/ 1600/ 1640
CTR: 103 NO
Irvv: VI536 - 00001984
Descrizione
La villa, voluta dai Porto insediati a Thiene fin dalla metà del XIV secolo, sorge nel cuore dell'abitato e rappresenta uno degli
esempi più cospicui di villa quattrocentesca che riprende la tipologia del palazzo fondaco veneziano. Posta all'interno di una vasta
proprietà con annessi rustici e cappella gentilizia, è costituita da un corpo centrale, orientato a sud-est, caratterizzato da portico
stretto da torri angolari concluse da merlatura scalare. Al centro del piano nobile campeggia una pentafora ad archi trilobati retti da
quattro colonnine e due pilastri angolari con capitelli fioriti. Le primitive merlature ghibelline che coronavano tutto l'edificio risultano
tamponate. Il prospetto posteriore riprende la struttura del principale, senza portico e pentafora, ma con al centro del piano nobile
una semplice monofora fiancheggiata da due bifore. Sul fianco sud-ovest si distribuiscono quattro assi di monofore; tre in quello
nord-orientale, che conserva ancora leggere tracce della decorazione a fresco che ricopriva tutti i prospetti. Gli interni sono
articolati attorno allo spazio a "T" che caratterizza sia il portico terreno, sia la sala del piano nobile. Al pianterreno si conservano,
nel cosiddetto camerone, la decorazione a fresco di Gianantonio Fasolo databile agli anni ‘60/70 del Cinquecento con scene di
storia romana tra finte architetture e un camino lombardesco del secondo Quattrocento. La cappella gentilizia di ascendenze
gotico-veneziane, situata a nord-est fuori dal muro di cinta, risale al 1476. Fa parte del complesso anche il barco risalente al 1514.
Del 1559 è la vera da pozzo assegnata ad Andrea Palladio. Negli anni ottanta del Cinquecento si collocano interventi di
sistemazione del giardino, affidati al veronese Cristoforo Sorte, cui si deve la grotta artificiale. Alla prima metà del Settecento
risale, infine, la scuderia tradizionalmente assegnata a Francesco Muttoni.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso si trova al centro del nucleo antico di Thiene, in un contesto urbano completamente definito. É opportuno tuttavia che
cartellonistica stradale, insegne pubblicitarie e arredo urbano in generale, siano limitati in modo tale da esaltare l'insieme
architettonico della villa, delle relative adiacenze, del parco, del muro di recinzione e della cappella gentilizia.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, dis. VI, mazzo 8, 15 marzo 1617.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, dis. VI, mazzo 5, 15 agosto 1617.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, dis. VI, mazzo 5, copia del 15 settembre 1641 dall'originale del
15 agosto 1617.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, Thiene XVIII.c.1, 1673.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Thiene XVIII.a.3, 1 marzo 1767.
Thiene, Archivio Porto-Colleoni, mazzo II, n. 25, 1679.
Thiene, Archivio Porto-Colleoni, Mappe, Mazzo VIII, n. 77, 23 agosto 1776.
Thiene, Archivio Porto-Colleoni, Mappe, 7 settembre 1786-23 novembre 1793.
Thiene, Archivio Porto-Colleoni, Mappe, Mazzo III, dis. 25, 20 marzo 1679.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SCHIO MEMORABILI, voce Porto; TRISSINO NOTIZIE BIOGRAFICHE; TRISSINO NOTIZIE PER UNA
GUIDA. [testi a stampa] ACKERMAN 1966, p. 45; ACKERMAN 1967, p. 5; ARCHINTI 1888, p. 14; AZZI VISENTINI 1995, p. 225;
BALLARIN 1968, p. 123; BARBARANO 1761, IV, p. 105; BARBIERI 1952a, p. 2; BARBIERI 1965, pp. 173, 178; BARBIERI 1969,
p. 33, n. 30; BERENSON 1958, Vol. II, foto 1105; BIERMAN 1969, p. 36; BRESSAN 1897, p. 25; BRUGNOLO
MELONCELLI 1991, p. 55; BRUGNOLO MELONCELLI 1992, pp. 119–121; BURNS 1979, pp. 9–34; CABIANCA,
LAMPERTICO 1861, p. 296; CALIARI 1888, pp. 21–22; CAMESASCA, GALLETTI 1950, p. 2585; CASTELLO PORTO 1995;
CERETTA 1786, didascalia 2; CEVESE 1952, pp. 186–187; CEVESE 1953, pp. 331–332; CEVESE 1954a, pp. 107–108;
CEVESE 1955a, pp. 2, 4, 5; CEVESE 1965, VII, p. 217; CEVESE 1971, I, pp. 54–69; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 48–61;
CRESCENZI 1639, p. 737; CROSATO 1962, pp. 33, 39–41, 194–195; DI MONTEMALO 1929, p. 32; FASOLO 1929, pp. 59–60;
FASOLO 1930, p. 48; FASOLO 1932; FIOCCO 1928, p. 203; GIONGO 1880; GOEDICKE, KUBELIK, SLUSALLEK 1986,
pp. 7–26; HADELN 1914-1915, p. 195; HEYDENREICH 1969, p. 19; KUBELIK 1977, I, 203–205; II, 783–791; MACCÀ 1815,
pp. 11–16; MAGRINI 1845a, p. 64; MAGRINI 1851, pp. 22–25, 60; MARZARI 1604; MAZZOTTI 1954, p. 331; MAZZOTTI 1963,
pp. 52, 56–61; MICHIELI 1927, p. 349; MORRESI 1985; MORRESI 1986; MORRESI 1988; PAGLIARINO 1663, libro III, 168;
PALLUCCHINI 1968, pp. 204–206; RIDOLFI 1648; ROSCI 1969, p. 79; RUMOR 1887a; RUPPRECHT 1964, p. 242;
SABELLICO 1560, p. 75, n. 39; SCOTO 1601, p. 44; VAN DER SMAN 1993, pp. 102–111; VASARI 1568, p. 268; VICENZA 1958,
voce Italia, vol. VIII, col. 92; WOLTERS 1969, p. 86; ZANCAN 1969, pp. 435, 436, 444; ZORZI 1926, p. 154; ZORZI 1959, p. 347;
ZORZI 1969a, p. 142.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Thiene
Frazione: Thiene
Corso Giuseppe Garibaldi, 2
Villa Da Porto, Colleoni, Thiene, detta "il Castello"
Vincolo: L.364/1909(A); L.1089/1939(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1949/07/15(PG); 1977/07/13(A); 1989/07/22(A)
Dati catastali: F. 3, sez. U, m. 2/ 3/ 4/ 5/ 6/ 7/ 8/ 9/ 10/ 276/ 277/ 278/ 279/
284/ 1564/ 1591/ 1594/ 1598/ 1599/ 1600/ 1640
CTR: 103 NO
Irvv: VI536 - 00001984
Veduta principale.
Muro di cinta e portale d'accesso dalla strada in una vecchia
foto.
Prospetto principale.
Il prospetto principale visto dal portale d'ingresso al
complesso.
Affresco sul lato est del camerone di Villa Porto.
Interno delle scuderie.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Thiene
Frazione: Rozzampia
Via Ca' Ghellina, 1
Villa Ghellini detta Ca' Ghellina
Dati catastali: F. 19, sez. U, m. 37
CTR: 103 SO
Irvv: VI538 - 00001981
Descrizione
Il complesso, di origine cinquecentesca ma ripetutamente ripreso e ampliato, sorge poco prima dell'abitato di Villaverla, presso la
strada per Vicenza, e si sviluppa su tre lati di una grande corte rettangolare cinta da mura, raggiungibile da un rettifilo introdotto da
due pilastri in cotto sormontati da piramidi. L'ala nord è occupata da un lungo parallelepipedo composto di tre elementi contigui:
una stalla, il corpo padronale e una colombara. Un lungo portico, ritmato da colonne tuscaniche in laterizio, con base e capitelli
lapidei, reggenti una trabeazione, precede tutto il fronte meridionale, interrotto solo al centro da una grande serliana, in laterizio a
bugnato. Il corpo padronale retrostante è organizzato al pianoterra in una sequenza di cinque sale di varie dimensioni collegate tra
loro da un'infilata di porte. Al suo fianco orientale si addossa la colombara. Sul fianco ovest del braccio settentrionale è il portale
d'accesso alla villa, caratterizzato da bugne disposte a raggiera e affiancato da paraste reggenti un timpano coronato da statue in
pietra tenera. Su questo lato del cortile si trovano una casa colonica e una stalla preceduta da un portico scandito da pilastri a
base quadrata, mentre sul lato opposto è situata un'altra casa colonica, cui si addossa la serra novecentesca in stile neogotico,
aperta da grandi finestre ogivali. Discosta dal complesso sorge la cappella gentilizia, probabilmente coeva alla colombara.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice agricola, che ancora fa da contorno a questo notevole complesso, deve essere oggetto di attenta salvaguardia.
Parimenti i competenti uffici comunali devono dare corrette indicazioni su eventuali lavori che possano interessare il complesso, in
attesa di auspicabili vincoli di salvaguardia in base alla vigente legislazione di tutela sulle cose di interesse storico e artistico.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Villaverla XVIII.b.1, 17 ottobre 1730.
Bibliografia
BARBARANO 1762, p. 97; BORRIERO, DAL BIANCO 1989-1990; CEVESE 1971, II, pp. 608–609; CEVESE 1971, II,
pp. 494–495; MACCÀ 1812a, pp. 60–62.
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Comune: Thiene
Frazione: Rozzampia
Via Ca' Ghellina, 1
Villa Ghellini detta Ca' Ghellina
Dati catastali: F. 19, sez. U, m. 37
CTR: 103 SO
Irvv: VI538 - 00001981
Veduta principale.
Fronte meridionale e ala occidentale.
Oratorio.
Vera da pozzo.
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Comune: Torri di Quartesolo
Frazione: Torri di Quartesolo
Via Roma, 99
Villa Porto, Slaviero
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/06/18
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 16/ 24/ 25/ 26/ 28/ 31/ 132/ 133/ 136/ 137/
139/ 140/ 141/ 142/ 183/ 184/ 189/ 190/ 191/ 192
CTR: 125 NE
Irvv: VI545 - 00001543
Descrizione
La villa, della seconda metà del Cinquecento su preesistenze quattrocentesche, sorge lungo la strada statale, superato il torrente
Tesina. È composta da un blocco quadrato a due piani su basamento, coperto da tetto a padiglione, cui si connettono ali allungate
più basse; da quella di sinistra si diparte ortogonalmente la barchessa porticata. La facciata principale, esposta a sud, presenta il
settore centrale leggermente aggettante caratterizzato da tre archi bugnati al piano nobile, da quattro lesene al secondo piano,
che dividono tre finestre rettangolari, e dal frontone triangolare, coronato da tre vasi acroteriali ai vertici e su cui sono ancora
visibili tracce di affreschi, che un tempo dovevano decorare tutta la facciata. Due alti pinnacoli emergono oltre la cornice di gronda.
L'importante decorazione a fresco che ornava gli interni, asportata nel 1926, si trova presso palazzo Trissino al Corso, sede
municipale di Vicenza, e a palazzo Chiericati, sede del Museo Civico.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, di notevole valore, conserva ancora a ovest, ma soprattutto a nord e a est, vaste aree agricole che devono essere
oggetto di salvaguardia. Si auspica che l'incongruo edificio moderno a est della villa possa essere demolito previo credito edilizio
da concordarsi in area idonea.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, Torri di Quartesolo XVIII.a.1.
Vicenza, Archivio di Stato, F. Estimo, 1040 ter, 1775.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SCHIO MEMORABILI, voce Fasolo G.A. appendice I, pp. 289, 291. [testi a stampa] BRESSAN 1897, p. 33;
BRUGNOLO MELONCELLI 1991, pp. 55, 61 nota 80; BRUGNOLO MELONCELLI 1992, p. 123. fig. 214–233, tav. XXXVII–XLIV;
CEVESE 1954a, p. 109; CEVESE 1968b, p. 229; CEVESE 1971, II, pp. 612–613; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 496–498;
CEVESE 1980, pp. 243–244; CROSATO 1962, pp. 198–199; FASOLO 1929, pp. 83–84; FERRARI, MAZZAROL 1981,
pp. 131–137; MACCÀ 1813c, p. 393; MAGRINI 1851, pp. 39–41; MANTESE 1962, p. 247; MAZZOTTI 1954, p. 333;
PALLUCCHINI 1968, p. 222; PUPPI 1973, p. 261; VAN DER SMAN 1993, p. 321; ZORZI 1961, p. 222, n.2; ZORZI 1969,
pp. 226–227.
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Comune: Torri di Quartesolo
Frazione: Torri di Quartesolo
Via Roma, 99
Villa Porto, Slaviero
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/06/18
Dati catastali: F. 3, sez. A, m. 16/ 24/ 25/ 26/ 28/ 31/ 132/ 133/ 136/ 137/
139/ 140/ 141/ 142/ 183/ 184/ 189/ 190/ 191/ 192
CTR: 125 NE
Irvv: VI545 - 00001543
Veduta principale.
Camino quattrocentesco con nappa in legno.
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Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Via Dalle Ore, 44
Villa Dalle Ore Buffa
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/07/07
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 198/ 199/ 200/ 201/ 207/ 210/ 404
CTR: 125 NO
Irvv: VI546 - 00001212
Descrizione
Tra le vie del centro, ai piedi della collina che si alza a nord-ovest del centro abitato, la villa, eretta nel 1674 su preesistenze forse
su disegno di Antonio Pizzocaro, affaccia su un ampio prato. Si compone di un corpo centrale a tre piani e di due brevi ali
ribassate con alcune adiacenze minori. L'asse centrale della facciata principale è individuato dalla grande porta-finestra centinata
del piano nobile, che sovrasta il portale d'ingresso, e dal frontone triangolare coronato da statue acroteriali, che si eleva sul tetto
affiancato da comignoli a piramide.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa mantiene pressoché inalterata la cornice collinare a monte, mentre il rettangolo verde antistante il complesso verso valle, è
contornato da edifici moderni. Oltre all'intangibilità dell'area verde antistante, è necessaria la tutela di tutta l'area collinare,
considerata, tra l'altro, la relazione spaziale tra questa villa e le vicine ville Ghirardini VI 547 e Trissino Paninsacco VI 549.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Trissino XVIII.a.2, 9 luglio 1711.
Bibliografia
[fonti manoscritte] TRISSINO NOTIZIE PER UNA GUIDA. [testi a stampa] CEVESE 1953, pp. 337–338; CEVESE 1954a,
pp. 113–114; CEVESE 1971, II, p. 614; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 489–499; MAZZOTTI 1954, p. 337; PUPPI 1961,
pp. 42–52; RASIA, FAGGION 1992, pp. 23, 75, 170; RUZZENE 1989, p. 112; STORIA DI TRISSINO 2003, pp. 157–158, 225, 265.
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Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Via Dalle Ore, 44
Villa Dalle Ore Buffa
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/07/07
Dati catastali: F. 5, sez. A, m. 198/ 199/ 200/ 201/ 207/ 210/ 404
CTR: 125 NO
Irvv: VI546 - 00001212
Veduta principale.
Particolare del timpano di facciata.
Sottotetto di una delle due ali con il cornicione del corpo
centrale.
Caminetto monumentale del piano nobile.
Statua di Mercurio.
Statua di Giove.
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Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Piazza Gian Giorgio Trissino, 1
Villa Trissino, Da Porto, Marzotto
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/06/10
Dati catastali: F. 4, sez. A, m. 152/ 154/ 155/ 156/ 157/ 161/ 162/ 167/ 171/
172/ 174/ 175/ 177/ 180/ 192
CTR: 125 NO
Irvv: VI548 - 00001209
Descrizione
L'insieme architettonico di notevole sviluppo, in parte realizzato agli inizi del Settecento su progetto di Francesco Muttoni, sorge
sul colle dominante il paesaggio, immerso in un complesso verde ricco di giardini e alberi ad alto fusto distribuiti su terrazzamenti a
vari livelli. È composto da due distinti corpi di fabbrica: la cosiddetta villa superiore e quella inferiore (VI 550). Il complesso è
delimitato da un muro di cinta. Sul piazzale antistante la parrocchiale si apre un portale cinquecentesco che introduce alla corte
interna. La villa superiore presenta il volume compatto dell'originario castello dei Trissino, restaurato negli anni venti dell'Ottocento,
e una lunga foresteria costruita a metà Settecento dall'architetto Girolamo Dal Pozzo, subentrato dopo la morte di Francesco
Muttoni nel cantiere, con un breve avancorpo centrale più alto. Un ballatoio continuo corre lungo tutto il piano nobile, saldando
l'edificio con il fronte est del castello, e prosegue al di sopra della recinzione del cortile per arrivare al giardino a terrazza della
Cavallerizza. Alcuni interni della foresteria conservano paesaggi e scene di genere dipinti nel 1765 da Tommaso Porta e da suo
figlio Andrea. Sul lato orientale della villa si distende un piccolo belvedere con balaustra lapidea e statue, che si affaccia sulla
sottostante "camera verde", luogo dedicato alla memoria dei defunti. Dal cortile d'ingresso a ovest dopo un fantasioso cancello
diparte il lungo viale delle cedraie, che termina con un belvedere. All'imbocco del belvedere parte un sentiero immerso nel bosco
che, assecondando il declivio del colle, sbuca in uno slargo dove si apre il cancello d'ingresso alla villa inferiore. Fanno parte del
complesso anche la piccola chiesa quattro-cinquecentesca di Sant'Antonio abate, posta sulla strada a fianco del cancello
d'ingresso alla villa inferiore e la scuderia, che sorge fuori del muro di cinta, nei pressi del piazzale della parrocchiale. Le oltre
cento statue che decorano i giardini, sia della villa superiore che di quella inferiore, sono ascrivibili a Orazio Marinali e alla sua
bottega, con interventi di Giacomo Cassetti e di altre due mani non identificate.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, tra i più cospicui del Veneto, è sito sulla sommità del colle ove era l'insediamento antico del paese. L'eccezionalità
dell'insieme impone il rispetto assoluto dell'ambiente, non solo delle aree monumentali, ma di tutte le aree limitrofe, in particolare a
est, a nord e a ovest. Va data la massima attenzione ai coni visuale anche da grande distanza, tali coni infatti non devono avere
interferenze.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Disegni, Vicenza, rot. 300, mazzo 103, dis. 103, 9 luglio 1711.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto, mappa austriaca, Comune censuario di Trissino, foglio VII, rettificata al 1830.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Trissino XVIII.a.2, 9 luglio 1711.
Vicenza, collezione privata, diegno di G. Domenico dall'Acqua, 3 dicembre 1748.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN INDICE, p. 100; BRESSAN STUDI, p. 42; TRISSINO MATERIALI; TRISSINO NOTIZIE PER UNA
GUIDA; TRISSINO VILLA DI TRISSINO. [testi a stampa] ANSELMI 1962, p. 9; ARCHINTI 1888, pp. 14–17; ARCHITETTURA DEI
GIARDINI 1990, pp. 143, 147–149; AZZI VISENTINI 1988; AZZI VISENTINI 1990, pp. 374–375; AZZI VISENTINI 1993; AZZI
VISENTINI 2003, pp. 211–214; BARBIERI 1972, pp. 139–140; BENI 1624, p. 10; BRESSAN 1897, pp. 31–32; CABIANCA,
LAMPERTICO 1861, p. 304; CALLEGARI 1931, p. 214; CANOVA, MANTESE 1979; CEVESE 1952, p. 122, nota 3; 188–191;
CEVESE 1953, pp. 333–337; CEVESE 1954a, pp. 109–113; CEVESE 1955, pp. 22–23; CEVESE 1956, didascalie 41–44;
CEVESE 1956b; CEVESE 1962, pp. 132–133; CEVESE 1964-1965, p. 52; CEVESE 1964b, p. 353; CEVESE 1971, I,
pp. 222–237; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 202–215; CROVELLA 1995-1996; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978,
pp. 251–252; DANI 1953, pp. 253–260; DE BONI 1840, voce Pozzo Girolamo, p. 817; DE MORI 1932, p. 157; FABRIS 1996,
pp. 134–155; FACCIOLI 1804, p. 392; FARIELLO 1967, p. 125; FASOLO 1929, pp. 113–115; FRANCO 1938, p. 879;
GAZZOLA 1963, p. 176; GIARDINO VENETO 1988, pp. 145–148; GRILLI 1991, pp. 5, 8, 28–29, 35, 39, 48, 55–56, 9, 148–149,
155–158, 199; MACCÀ 1815a, p. 244; MAGRINI 1845a, pp. 30, 53, 59; MASCHIO 1994, pp. 81–94; MAZZOTTI 1954,
pp. 333–337; MAZZOTTI 1963, pp. 440–445; MENEGHELLO 1929, p. 12; MICHIELI 1927, p. 350; MILIZIA 1785, II, 284; voce Dal
Pozzo Girolamo; MILIZIA 1797, II, 183; voce Dal Pozzo Girolamo; MINGARDI 1989-1990,; MONICELLI 2003, pp. 278–289;
MORSOLIN 1881, pp. 48–67; MORSOLIN 1883, pp. 31–32; MORSOLIN 1883a, p. 225; MOSTRA DELLA PIETRA 1952, foto
37–38; MUGNA 1875, pp. 8–10; PANE 1948, p. 72, nota 10; PRECERUTTI GARBERI 1968, pp. 353–356; PUPPI 1988;
QUATREMÈRE DE QUINCY 1844, p. 308, voce Girolamo Dal Pozzo; RASIA, FAGGION 1992, pp. 155–166; RAVA 1953; ROI,
MONDANI 1957; RUZZENE 1989, p. 111; SCHIASSI 1838; SCOLARI 1888; SICCA 1989,; STORIA DI TRISSINO 2003, pp. 69,
125, 149, 169, 243; TAFURI 1965, pp. 833–841; TAGLIOLINI 1988, p. 285; TESTA 1805, nota 6; TESTA 1818; TRISSINO 1853,
pp. 101, 149, 348; TUA 1935, p. 26; VERNIO 1910.
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Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Piazza Gian Giorgio Trissino, 1
Villa Trissino, Da Porto, Marzotto
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/06/10
Dati catastali: F. 4, sez. A, m. 152/ 154/ 155/ 156/ 157/ 161/ 162/ 167/ 171/
172/ 174/ 175/ 177/ 180/ 192
CTR: 125 NO
Irvv: VI548 - 00001209
Veduta principale.
Veduta area del complesso superiore.
Portale cinquecentesco d'ingresso alla villa.
Facciata posteriore.
Facciata del palazzo antico.
Ex-scuderie della villa.
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Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Via Paninsacco, 4/6
Villa Trissino Paninsacco
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1954/01/12
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 411
CTR: 125 NO
Irvv: VI549 - 00001211
Descrizione
A mezza costa del pendio che da Sant'Andrea scende al paese, si staglia una villa di pianta irregolare, che nella sua struttura
generale segue la conformazione del terreno. Secondo la naturale inclinazione del colle sono stati ricavati tre piani nella facciata
principale a sud, mentre solo due caratterizzano il lato nord. Esternamente una stretta scala sul fianco est mette in comunicazione
i due livelli. La facciata meridionale mostra al pianterreno sei finestre rettangolari con inferriata e un'elegante porta a cornice
lapidea con due mensole di profilo che sostengono l'architrave aggettante, che dovrebbero risalire al primo Cinquecento. Al piano
nobile si distendono una pentafora affiancata da monofore laterali. Lo sporto del tetto è costituito, secondo la tradizione costruttiva
quattrocentesca, da lastre di pietra sostenute da mensole. Semplificata appare la facciata posteriore. Su entrambi i prospetti
spiccano due eleganti comignoli a volute. Del giardino posteriore oggi rimane soltanto una piccola esedra delimitata da muretto
con statue. Sul fianco di ponente sono già visibili le stalle porticate, ancora in sito, mentre ad epoca più recente si deve la
costruzione della casa colonica all'estrema sinistra.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa mantiene pressoché integra la cornice collinare che la circonda e che deve essere oggetto di salvaguardia, come va
tutelata la relazione spaziale tra questa villa e la vicina villa Dalle Ore Buffa VI 546.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, dis. VI, mazzo 13, 1557.
Bibliografia
CEVESE 1952, p. 191; CEVESE 1953, p. 337; CEVESE 1954a, p. 113; CEVESE 1971, II, p. 611; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 499–500; DE MORI 1932, p. 157; FASOLO 1929, pp. 68–69; KUBELIK 1977, pp. 207, 796–797; MAZZOTTI 1954, p. 337;
RASIA, FAGGION 1992, pp. 167–168; RUPPRECHT 1964, p. 242; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 63; STORIA DI
TRISSINO 2003, pp. 68–70, 158, 164; ZANCAN 1969, pp. 435, 443.
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Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Via Paninsacco, 4/6
Villa Trissino Paninsacco
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1954/01/12
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 411
CTR: 125 NO
Irvv: VI549 - 00001211
Veduta principale.
Pentafora di facciata.
Scorcio sud-est della villa.
Facciata posteriore verso il monte.
Particolare della porta d'ingresso superiore.
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Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Piazza Gian Giorgio Trissino, 1
Villa inferiore Trissino, Da Porto, Marzotto
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/06/10
Dati catastali: F. 4, m. 175
CTR: 125 NO
Irvv: VI550 - 00001210
Descrizione
La villa, eretta tra il 1722 e il 1746, restaurata dopo un incendio nel 1843 a quindi definitivamente abbandonata dopo un
successivo incendio, che con quella superiore (VI 548) forma un unico grande complesso, è introdotta da uno slargo dove si apre
un elaborato cancello d'ingresso con colonne doriche sormontate da trofei. Poco lontano emergono i resti abbandonati della villa.
La fabbrica, che conserva soltanto i muri perimetrali, volge la facciata principale a mezzogiorno; l'avancorpo centrale è
caratterizzato al piano superiore da lesene composite scanalate, sorreggenti un complesso fastigio, mentre le ali sono concluse da
torricelle angolari con merlature neomedievali. Davanti all'edificio una terrazza balaustrata si affaccia sul ripiano sottostante, cui si
accede tramite due monumentali rampe laterali; il prato-belvedere è dominato da un'enorme vasca ottagonale, cadenzata ai vertici
da statue allegoriche, cui risponde il ricco apparato scultoreo che orna la balaustra che cinge l'intero spazio. Verso meridione
questo ripiano rettangolare si apre in un emiciclo da cui scendono altre due scalinate: esse portano a un ulteriore spiazzo boscoso,
che si allunga poi in direzione della vallata.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionale complesso, sito in posizione dominante, deve avere tutelate tutte le aree agricole ancora esistenti a nord, a sud, e a
est. Attenzione deve essere data ai coni visuale anche da notevole distanza.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, Raccolta mappe, Trissino XVIII.a.2, 9 luglio 1711.
Bibliografia
si veda VI 548.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Trissino
Frazione: Trissino
Piazza Gian Giorgio Trissino, 1
Villa inferiore Trissino, Da Porto, Marzotto
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1953/06/10
Dati catastali: F. 4, m. 175
CTR: 125 NO
Irvv: VI550 - 00001210
Veduta principale.
Ingresso alla villa inferiore con cancellata attribuita al
Frigimelica.
Peschiera ottagonale sul terrazzamento prospiciente la villa.
Scorcio sulla villa con statue del giardino.
Esedra del giardino con fontana delle divinità fluviali.
Statue sulla balaustra del belvedere.
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Comune: Velo d'Astico
Frazione: Velo d'Astico
Via Montanina, 1
Villa Fogazzaro della La Montanina
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1932/02/17
Dati catastali: F. 3, sez. B, m. 169/ 171/ 172/ 173/ 191/ 192/ 193/ 194/ 195/
507
CTR: 103 NO
Irvv: VI556 - 00004667
Descrizione
Situata in posizione isolata, a mezza costa tra i colli che salgono fino all'abitato di Lago di Velo, la villa, costruita nel 1907 dallo
scrittore Antonio Fogazzaro con l'ausilio dell'architetto Mario Ceradini e restaurata dopo la Grande Guerra, si inserisce in uno
splendido contesto naturale, realizzando un discorso armonico con l'ambiente alpino che la circonda. Oltrepassato il cancello
d'entrata, un breve viale introduce ai vari edifici inseriti nel ricco parco romantico. La villa presenta forme inusitate di spiccato
carattere secessionista e mitteleuropeo, che ne fanno un unicum dello stile "modernista" del Liberty vicentino con il gioco dei tetti,
che trova il suo fulcro nel timpano trapezoidale della facciata nord. A ovest, le vecchie scuderie e la casa del guardiano,
trasformate in foresteria, ripetono in tono minore i motivi della villa, chiudendo la vasta spianata antistante. Più in basso, sul
declivio del colle, si trova la chiesetta di Santa Maria dei Monti.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionale situazione ambientale in cui è inserito il complesso, deve essere oggetto di salvaguardia. Grande attenzione va data
ai coni visuale sul complesso anche da notevole distanza.
Bibliografia
BARBIERI 1989, pp. 35–51; FILOSOFO 1989, pp. 67–74; FRANCESCHINI 1907, pp. 1013–1015; GIARDINO VENETO 1988,
p. 76; LA MONTANINA 1914, pp. 90–97; MENEGHELLO 1932; NARDI 1966-1967; RUZZENE 1989, p. 96; SCHIAVO,
GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 198.
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Comune: Velo d'Astico
Frazione: Velo d'Astico
Via Montanina, 1
Villa Fogazzaro della La Montanina
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1932/02/17
Dati catastali: F. 3, sez. B, m. 169/ 171/ 172/ 173/ 191/ 192/ 193/ 194/ 195/
507
CTR: 103 NO
Irvv: VI556 - 00004667
Veduta principale.
Cappellina di Santa Maria dei Monti.
Scorcio laterale sugli ambienti aggiunti alla villa.
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Comune: Velo d'Astico
Frazione: Velo d'Astico
Via Scarpa
Villa Velo
Vincolo: L.778/1922(PG); L.1089/1939(A)
Decreto: 1923/10/16(PG); 1948/07/27(A)
Dati catastali: F. 1, sez. U, m. 190/ 191/ 198/ 199/ 200/ 201/ 203
CTR: 103 NO
Irvv: VI558 - 00001009
Descrizione
In margine al centro storico a fianco dell'altura ove sorgeva il castello medievale, una strada conduce alla grande spianata, che
domina la valle, racchiusa da mura di pietra e occupata dalla composita struttura della villa che fu dei conti Velo. Essa si compone
di due strutture più antiche raccordate da una bassa ala settecentesca e un giardino posteriore. Oltre un imponente portale a
bugne lisce, si innalza un edificio a pianta quadrata, che costituisce il nucleo originario della proprietà con elementi gotici e
rinascimentali ancora riconoscibili. A sinistra del pianterreno della facciata settentrionale si apre una loggia a quattro arcate
sorrette da pilastri. Del 1752 è l'ala centrale formata da un basso corpo allungato che presenta sul fronte nord due serliane nei
settori laterali e una scalea centrale che conduce al portale centinato, oltre il quale si eleva un contenuto timpano triangolare.
Dell'apparato decorativo rimangono sulle pareti del salone scene raffiguranti l'epopea napoleonica, affrescate da Pietro Moro. Il
giardino posteriore è formale con pescheria ovale a sud e scale a rampe mistilinee che ascendono al parco. Il complesso è
concluso dal rustico porticato con torre colombara, che delimita a nord-ovest il cortile. Di fronte si erge la colonna egizia portata
nell'Ottocento dal conte Egidio Velo dalle terme di Caracalla. Della proprietà fa parte anche la cappella gentilizia di Santa Maria
Assunta.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso confinante a est con il centro abitato, conserva dagli altri lati, in particolare a ovest, una cornice ambientale ancora
sostanzialmente integra, che deve essere oggetto di attento salvaguardia.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, Velo d'Astico XVIII. b.1, copia da 30 luglio 1748 dall'originale 12 novembre
1635.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SHIO MISCELLANEA. [testi a stampa] CEVESE 1952, p. 143; CEVESE 1953, p. 256; CEVESE 1954a,
p. 18; CEVESE 1971, II, pp. 620–623; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 503–506; D'ARCAIS, ZAVA BOCCAZZI, PAVANELLO 1978,
pp. 255–256; DE MORI 1931a, p. 210; FACCIOLI 1804, p. 316; FILOSOFO 1989, pp. 60–66; KUBELIK 1977, p. 226;
MACCÀ 1814a, parte II, 324; MANTESE 1962, p. 172; MAZZOTTI 1954, p. 256; MI. 1953; PREVITALI 1967; RUMOR 1910;
RUZZENE 1989, p. 95; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 176; SILVESTRI 1955; TRISSINO 1831; VELO
D'ASTICO 1947; ZANNONI 1932.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Velo d'Astico
Frazione: Velo d'Astico
Via Scarpa
Villa Velo
Vincolo: L.778/1922(PG); L.1089/1939(A)
Decreto: 1923/10/16(PG); 1948/07/27(A)
Dati catastali: F. 1, sez. U, m. 190/ 191/ 198/ 199/ 200/ 201/ 203
CTR: 103 NO
Irvv: VI558 - 00001009
Veduta principale.
Fianco nord-est della casa padronale.
Rustici ovest con torre colombara.
Fronte nord-ovest della casa padronale.
Facciata nord dell'ala neoclassica.
Parterre sul fronte sud.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Maddalene
Località: Ca' Pertile
Via Beregane, 31
Villa Beregan Pertile
Dati catastali: F. 5, sez. H, m. 81/ 129/ 336
CTR: 125 NE
Irvv: VI569 - 00001572
Descrizione
Situata nella zona delle Maddalene, a ovest della statale Pasubio, si presenta come un complesso di fabbricati articolati a "L",
eretti in un arco di tempo che va dalla metà del Cinquecento al tardo Settecento. Già dall'ingresso decorato con statue si scorge il
braccio occidentale, formato da un portico bugnato di sette archi su pilastri, completato a sinistra da una torre colombara con attico
scandito da lesene; alla torre è addossato un corpo che ospita la scala a chiocciola. L'altro braccio, a nord, è composto dalla
residenza, coronata da un alto attico, posta centralmente e da due ali laterali con piano terra porticato su pilastri quadrati a grosse
bugne, e mezzanino. L'ala destra finisce sulla strada con un basso edificio, caratterizzato da un grande portale bugnato a tutto
sesto tra finestre rettangolari al piano terra e quadrate nel sottotetto, tutte a grosse bugne. Affrontato, dalla parte opposta del
cortile, è un edificio identico. I soffitti del piano nobile del corpo padronale sono decorati da affreschi e stucchi settecenteschi.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice agricola, ancora sostanzialmente intatta, a parte edificazioni recenti poste sul rettifilo in asse con l'accesso al
complesso da est, merita di essere oggetto di salvaguardia e mantenuta nella sua funzione.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, 4 aprile 1634, foto n. 93-94.
Bibliografia
CEVESE 1952, pp. 205–207; CEVESE 1953, pp. 354–355; CEVESE 1954, p. 354; CEVESE 1954a, p. 127; CEVESE 1971, II,
p. 658; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 531–532; FERRAROTTO 1992, pp. 121–127, foto 94; MAZZOTTI 1954, p. 354.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Maddalene
Località: Ca' Pertile
Via Beregane, 31
Villa Beregan Pertile
Dati catastali: F. 5, sez. H, m. 81/ 129/ 336
CTR: 125 NE
Irvv: VI569 - 00001572
Veduta principale.
Porticato e torre colombara.
Veduta del porticato.
Scuderie.
La colombaia.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: San Bastian
Via Tiepolo, 6
Villa Bertolo, Valmarana, detta "ai Nani"
Vincolo: L.688/1912; L.1089/1939
Decreto: 1989/10/03
Dati catastali: F. 34, m. 92/ 93/ 94/ 95/ 97/ 98/ 99/ 101/ 103/ 104/ 105/ B
CTR: 125 NE
Irvv: VI571 - 00002653
Descrizione
Il complesso si estende sul versante declinante dei colli Berici, prossimo alla città, immerso nel verde della Valletta del Silenzio. Si
compone di diversi edifici, realizzati tra il 1665 e il 1736, indipendenti e distanziati fra loro: la residenza padronale, la foresteria
adiacente all'ingresso, la scuderia. La villa di impianto rettangolare, è elevata su un alto basamento che, in corrispondenza della
facciata principale e del fronte posteriore, si allarga in due terrazze balaustrate. L'asse centrale in entrambe le facciate è concluso
da un frontone triangolare, con stemma araldico dei Valmarana, sormontato da statue. La foresteria in origine pensata aperta sul
giardino, a est, è ritmata da un portico di sette arcate cieche. All'estremità meridionale della foresteria si innesta ortogonalmente
un portico architravato sostenuto da imponenti colonne tuscaniche, che si collega al portale di ingresso, chiudendo a sud il
giardino antistante la villa. Superato il portico si arriva alla scuderia di Francesco Muttoni, sviluppata su due piani e preceduta da
un portico a serliana dissociata, concluso nel settore centrale da un frontone triangolare con vasi acroteriali. Nel 1757 Giovan
Battista e Giandomenico Tiepolo con il quadraturista Girolamo Mengozzi Colonna intervengono per affrescare gli ambienti della
villa e della foresteria. La sistemazione del giardino fu invece completata nel 1785, con la collocazione sul muro di cinta delle
statue dei "Nani" che hanno valso il nome alla villa.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice ambientale in cui è inserito il complesso, deve essere oggetto della massima tutela, ben oltre le aree monumentali di
pertinenza della villa. Particolare attenzione va data a tutta l'area a ovest del complesso, la cosiddetta Valletta del Silenzio, che
deve essere oggetto di salvaguardia integrale, così come i versanti della valletta opposti al complesso dei Nani.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; DA SCHIO MEMORABILI, voce Bertolo Giovanni Maria; MAGRINI STUDI. [testi a stampa]
ARCHINTI 1888, p. 12; ARSLAN 1956, p. 186; AVAGNINA 1990; BARBIERI 1972, pp. 13, 130–131; BARBIERI 1987,
pp. 141–143; BARBIERI, CEVESE, MAGAGNATO 1956, pp. 391–392; BERTI 1822, p. 96; BIGARELLA 1951, p. 77; BOITO 1884,
pp. 33–37; BORTOLAN 1885, pp. 176–178; BORTOLAN, RUMOR 1899, pp. 196–197; BRESSAN 1893; BROCCHI 1785, pp. 20,
22, 23; CEVESE 1952, pp. 204–208; CEVESE 1952a, p. 146; CEVESE 1953, pp. 350–354; CEVESE 1953b, pp. 204–208;
CEVESE 1954a, pp. 127–131; CEVESE 1955, pp. 18–20; CEVESE 1955a; CEVESE 1956, p. 3, didascalie 26–29, 61;
CEVESE 1969a, pp. 12–15, 24–26; CEVESE 1971, I, pp. 202–221; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 184–201; CHIARELLI 1965;
CISCATO 1871, p. 107; CISCO 1950; FASOLO 1929, p. 110; FRANCESCHINI 1924; FRANCO 1938, voce F.A. Muttoni;
FRANCO 1962, p. 151; GHIROTTI 1951; INCANTO DELLE COLLINE 1955; MAGAGNATO 1952, p. 26; MAZZOTTI 1963,
pp. 363, 364, 391–398; MICHIELI 1927, p. 337; MOLMENTI 1885, pp. 185–205; MOLMENTI 1928, pp. 20–21; MORASSI 1946,
pp. 33, 35; MORASSI 1954, voce Tiepolo; MORASSI 1955, pp. 30–31; MORASSI 1965, voce i Tiepolo; MOSCHINI 1931, p. 42;
MOSTRA DEL RESTAURO 1949; MUZIO 1925, pp. 236–238; ONGARO 1910; PALLUCCHINI 1945; PALLUCCHINI,
PIOVENE 1968, pp. 122–123; PETTINÀ 1930, p. 165; POZZA 1955; POZZA 1970, pp. 82–88; PUPPI 1967-1968; PUPPI 1968;
PUPPI 1982, pp. 74–75; PUPPI, MORASSI 1976; RUMOR 1907, pp. 25–28; SACCARDO 1976, pp. 225–227; SACCARDO 1981,
pp. 591–592; SORAGNI 1977; TECCHI 1967, p. 14; VENETO 1969, pp. 260–261; VENTURI 1952, p. 79; VICENZA 1958, voce
Vicenza.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: San Bastian
Via Tiepolo, 6
Villa Bertolo, Valmarana, detta "ai Nani"
Vincolo: L.688/1912; L.1089/1939
Decreto: 1989/10/03
Dati catastali: F. 34, m. 92/ 93/ 94/ 95/ 97/ 98/ 99/ 101/ 103/ 104/ 105/ B
CTR: 125 NE
Irvv: VI571 - 00002653
Veduta principale.
La foresteria e il portico di ingresso.
Prospetto principale della scuderia.
Prospetto laterale della scuderia dalla strada.
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Comune: Vicenza
Frazione: San Lazzaro
Località: Ponte Alto
Via dell'Oreficeria, 21
Villa Bonin
Dati catastali: F. 10, sez. B, m. 9
CTR: 125 NE
Irvv: VI572 - 00001567
Descrizione
La villa, costruita nel 1785 da Ottone Calderai, sorge in una zona suburbana a occidente di centro cittadino. Si tratta di un edificio
a pianta rettangolare composto da un piano seminterrato che fa da basamento al piano nobile e da un sottotetto. Il prospetto
principale, orientato a sud, presenta un pronao aggettante, preceduto da scalinata con alti poggi laterali, ritmato da quattro
colonne ioniche che reggono il timpano, con stemma centrale della famiglia Bonin. La facciata posteriore è scandita da quattro
assi di aperture, mentre al fianco occidentale si addossa una piccola torretta, contenente il vano scale. Verso ovest, allineata al
prospetto anteriore del corpo padronale, si trova la barchessa, coperta da tetto a doppia falda e scandita da archi a pieno centro.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, seppure inserita in contesto urbano, conserva delle aree verdi che devono essere salvaguardate.
Bibliografia
BARBIERI 1953, p. 78; BARBIERI 1972, p. 136; BRESSAN 1897, p. 49; CALDERARI 1815, p. 23, tavv. XXXII–XXXIII–XXXIV;;
CEVESE 1952, p. 198; CEVESE 1953, p. 344; CEVESE 1954a, p. 120; CEVESE 1971, II, pp. 665–666; CEVESE 1971 (ed.
1980), pp. 538–539; DISEGNI 1999, pp. 116–119; FASOLO 1929, p. 127; MAGRINI 1845a, p. 59.; MAZZOTTI 1954, p. 344;
MAZZOTTI 1963, p. 459; PANE 1948, p. 74, n. 33; PULLÈ 1847, p. 21, fasc. XXI, tavv. II, III, 1 lit. M: Moro.
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Comune: Vicenza
Frazione: San Lazzaro
Località: Ponte Alto
Via dell'Oreficeria, 21
Villa Bonin
Dati catastali: F. 10, sez. B, m. 9
CTR: 125 NE
Irvv: VI572 - 00001567
Veduta principale.
Facciata anteriore.
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Comune: Vicenza
Frazione: Anconetta
Via Stradella Perin, 61
Villa Bonioli
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/11/17
Dati catastali: F. 6, sez. L, m. 126/ 127/ 128/ 132/ 157/ 167/ 168/ 603/ 604/
605/ 606/ 607/ 608/ 609/ 610/ 669/ 670/ 722/ 772/ 779/ 926/ 927/ e altri
CTR: 125 NE
Irvv: VI573 - 00001570
Descrizione
La villa, degli inizi dell'Ottocento, si erge nella campagna, scostata dalla statale che da Vicenza porta a Treviso. È un blocco
compatto a pianta quadrata, che si compone di un basso piano terreno, a bugnato gentile, e di un piano nobile. La facciata
principale, orientata a sud-ovest, presenta al centro un imponente pronao tetrastilo dorico, introdotto da un'ampia scalinata. Il
pronao è coronato da un frontone entro cui si apre un oculo circolare. Le fronti laterali e il prospetto posteriore sono più semplici
con aperture rettangolari a spigolo vivo. In prossimità del corpo padronale sono altri edifici annessi.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso mantiene ancora pressoché integra l'originaria relazione con le aree agricole circostanti, che devono essere oggetto
di salvaguardia.
Bibliografia
[fonti manoscritte] ALVERÀ NOTE, ms. 25.8.82. [testi a stampa] BRESSAN 1897, p. 56; CEVESE 1952, p. 355; CEVESE 1953,
p. 355; CEVESE 1954a, p. 131; CEVESE 1971, II, pp. 630–631; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 510–511; FASOLO 1929, p. 128;
MAZZOTTI 1954, p. 355; PANE 1948, p. 74 n.33; PULLÈ 1847, p. 43, tavv. II–III, fasc. XXXXIII lit. di Marco Moro.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Anconetta
Via Stradella Perin, 61
Villa Bonioli
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1986/11/17
Dati catastali: F. 6, sez. L, m. 126/ 127/ 128/ 132/ 157/ 167/ 168/ 603/ 604/
605/ 606/ 607/ 608/ 609/ 610/ 669/ 670/ 722/ 772/ 779/ 926/ 927/ e altri
CTR: 125 NE
Irvv: VI573 - 00001570
Veduta principale.
Prospetto laterale dal giardino.
Litografia della villa realizzata da Marco Moro.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Bertesina
Strada Bertesina, 86
Villa Chiericati, Ghislanzoni del Barco, Curti
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1963/07/26
Dati catastali: F. 13, sez. L., m. 26/ 27/ 28/ 29/ 60
CTR: 125 NE
Irvv: VI576 - 00001579
Descrizione
Il complesso, di origine cinquecentesca ma rifatto entro il 1764, è composto da diversi corpi di fabbrica che delimitano un'ampia
corte preceduta da un ampio spazio verde. Il corpo padronale, orientato a sud, a pianta rettangolare, presenta un rialzo centrale
concluso da timpano coronato da statue e, al pianoterra, un portico a tre intercolumni architravati, cui si accostano nei settori
laterali due portali centinati a bugne rustiche, di cui quello di destra, cieco, conserva una finta prospettiva affrescata. Al fianco
occidentale, aperto in alto da una loggetta retta da colonnine tuscaniche, si appoggia una lunga barchessa, con portico a colonne
tuscaniche, che all'estremità sinistra piega a sud. Allo stesso ordine appartengono le semicolonne che scandiscono il prospetto
della scuderia, che si sviluppa a "L" nell'angolo sud-occidentale della corte. Una lunga serra si addossa invece al fianco orientale
della villa, e più oltre, isolata, si trova la colombara fiancheggiata da due brevi ali coronate da volute e attraversata da un portico
introdotto a est e ovest da un arco inquadrato da lesene. Statue settecentesche coronano i pilastri del cancello che fronteggia il
prospetto della villa.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso gode ancora di un'ampia area verde a sud, che deve essere mantenuta nella sua integrità. Anche le aree agricole a
nord devono essere oggetto di salvaguardia integrale, come l'area a ovest, oltre la strada, di fondamentale importanza per il
rispetto del complesso e per la continuità spaziale con la vicina villa Gazzotti VI 588; tale area deve essere mantenute a verde
agricolo.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta Mappe, Bertesina XVIII.a.1, 10 febbraio 1772.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI. [testi a stampa] BORTOLAN, RUMOR 1899, voce Ghislanzoni, p. 88; BRESSAN 1897,
p. 42; CEVESE 1952, p. 209; CEVESE 1953, p. 355; CEVESE 1954, pp. 131–132; CEVESE 1956, didascalie 56–57;
CEVESE 1971, II, pp. 633–634; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 513–514; FACCIOLI 1804, p. 72; FASOLO 1929, pp. 124–125;
MACCÀ 1813c, p. 51; MAZZOTTI 1954, p. 355; SABELLICO 1560, p. 73.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Bertesina
Strada Bertesina, 86
Villa Chiericati, Ghislanzoni del Barco, Curti
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1963/07/26
Dati catastali: F. 13, sez. L., m. 26/ 27/ 28/ 29/ 60
CTR: 125 NE
Irvv: VI576 - 00001579
Veduta principale.
Fronte posteriore.
Sala centrale del piano nobile.
Veduta generale dal cancello di ingresso.
Scorcio della facciata e le adiacenze laterali.
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Comune: Vicenza
Frazione: Polegge
Località: Abbadia
Via Marosticana, 492
Villa Cordellina, Rigon - Soldà
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1921/09/26
Dati catastali: F. 1, sez. 1, m. 5/ 44/ 45
CTR: 103 SE
Irvv: VI579 - 00001554
Descrizione
Il complesso sorge lungo la strada Marosticana. La lunga barchessa a nord della corte arriva a lambirne il ciglio con il fianco,
mentre la residenza padronale si dispone perpendicolarmente a est, formando un corpo a "L". All'angolo tra i due bracci si trova un
edificio a torre. La facciata principale della residenza, rivolta a ovest, si affaccia sull'ampia corte interna. La parte centrale
dell'intera composizione termina con un piccolo frontone triangolare inserito nella cornice del tetto. La facciata è rivestita a bugnato
gentile, mentre sopra le finestre centinate corre un'alta fascia di specchiature rettangolari. La barchessa porticata, scandita da alte
colonne ioniche su plinto ottagonale, che sorreggono un largo architrave ligneo, si congiunge all'edificio a "L" tramite una piccola
costruzione aperta sulla corte da quattro archi. La villa risale alla metà dell'Ottocento e potrebbe essere attribuita a Bartolomeo
Malacarne; mentre la barchessa ha struttura muraria più antica e colonne probabilmente della seconda metà del Settecento.
Accanto alla villa sorge la piccola chiesa di Santa Maria Etiopissa, di probabile origine longobarda, che quasi certamente
apparteneva a un edificio conventuale preesistente.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso è ancora sostanzialmente immerso in una cornice agricola che deve essere oggetto di attenta salvaguardia. La tutela
delle aree verdi deve essere estesa anche a quelle antistanti il complesso oltre la strada Marosticana.
Bibliografia
BARBIERI 1972, p. 164, fig. 163–164; BARBIERI 1997, p. 496; CEVESE 1971, II, p. 665; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 538;
SEGANFREDDO 1999-2000.
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Comune: Vicenza
Frazione: Polegge
Località: Abbadia
Via Marosticana, 492
Villa Cordellina, Rigon - Soldà
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1921/09/26
Dati catastali: F. 1, sez. 1, m. 5/ 44/ 45
CTR: 103 SE
Irvv: VI579 - 00001554
Veduta principale.
Porticato ionico a nord della corte.
Chiesa di Santa Maria Etiopissa.
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Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Monte Berico
Viale Cialdini, 23
Villa De Salvi, Galletto
Vincolo: L.364/1909(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1931/01/07(A); 1949/07/15(PG)
Dati catastali: F. 1, sez. F, m. 134/ 136/ 137/ 138/ 140/ 217
CTR: 125 NE
Irvv: VI581 - 00002561
Descrizione
Posto sulla sommità del Monte Berico, al centro di un ampio parco circondato da un'alta cinta muraria, l'edificio, eretto alla fine del
Settecento su probabili preesistenze, ha base quadrata e un alzato di due piani più un sottotetto. Orientato a sud, ha la facciata
principale scandita da cinque assi di aperture disposti a intervalli regolari. L'unico elemento che movimenta la facciata è il
rivestimento a bugnato gentile che si estende fino ai davanzali delle finestre al piano nobile. Simile è il trattamento e la
distribuzione dei fori nei fianchi e nel prospetto posteriore. Al fianco destro si innesta arretrata una barchessa, che piega poi ad
angolo retto formando una "L". Il braccio orientale è scandito al pianterreno da un portico di cinque archi su pilastri. La villa è
introdotta a meridione da un giardino, al quale si accede attraverso un portale, progettato da Ottone Calderai, architravato a bugne
rustiche con lesene tuscaniche, dal fusto pure bugnato, addossate a pilastri e reggenti un frontone con cornice a grosse mensole.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, sita in posizione panoramica, è ancora circondata da ampie zone agricole, che devono essere oggetto di tutela.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BORTOLAN GUIDA, c. 784; BRESSAN STUDI, c. 27. [testi a stampa] BARBIERI 1972, p. 144; BARBIERI,
CEVESE, MAGAGNATO 1956, p. 387; BORTOLAN, RUMOR 1919, p. 130; CALDERARI 1815, p. 15, tav. XXII; CEVESE 1952,
p. 197; CEVESE 1953, p. 344; CEVESE 1954a, p. 120; CEVESE 1971, II, pp. 658–659; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 532; DE
MORI 1928, p. 46; DISEGNI 1999, scheda n. 192; MAGRINI 1843, p. 49; MAGRINI 1845a, II, p. 58; RUMOR 1926, p. 371.
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Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Monte Berico
Viale Cialdini, 23
Villa De Salvi, Galletto
Vincolo: L.364/1909(A); L.1497/1939(PG)
Decreto: 1931/01/07(A); 1949/07/15(PG)
Dati catastali: F. 1, sez. F, m. 134/ 136/ 137/ 138/ 140/ 217
CTR: 125 NE
Irvv: VI581 - 00002561
Veduta principale.
Portale bugnato d'ingresso al giardino.
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Comune: Vicenza
Frazione: Anconetta
Località: Casello
Via Nicolosi, 2
Villa Imperiali
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1981/11/14
Dati catastali: F. 7, sez. L, m. 7/ 19/ 20/ 21/ 22/ 25/ 27
CTR: 125 NE
Irvv: VI589 - 00001583
Descrizione
La villa, eretta nel 1681, circondata da un ampio parco che si affaccia, a meridione, sulla strada che conduce a Treviso, rivolge a
questa il prospetto principale. L'ingresso alla proprietà, posto sul versante occidentale, è segnato da due pilastri reggenti statue
settecentesche e, alla sua sinistra, dall'imponente fianco di una barchessa. Il corpo padronale, collocato al centro di un lungo
complesso movimentato da sporgenze e rientranze, è affiancato da brevi ali fortemente arretrate, che proseguono in barchesse
più avanzate. L'edificio padronale, a pianta rettangolare, si eleva su due piani, tripartiti nel prospetto principale da un risalto
centrale, che impegna tre assi di fori ed è coronato da un timpano triangolare con tre statue poste ai vertici, affiancate da vasi e da
altre due statue collocate alle estremità del tetto. Le strette ali, a parità di altezza rispetto al corpo centrale, hanno mezzanini
inseriti tra i piani e si caratterizzano al piano nobile per l'incorniciatura a serliana su lesene tuscaniche delle tre aperture
rettangolari. Le barchesse sono precedute da portici con archi impostati su pilastri. A quella orientale si addossa una torre merlata,
che risulta sopraelevata.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, inserito in parco all'inglese, conserva a est e a sud ampie aree agricole che devono essere conservate nella loro
integrità.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SCHIO MEMORABILI, voce Imperiali. [testi a stampa] BALZARETTI 1965, pp. 42–43; BARBIERI 1967a,
p. 133; CEVESE 1952, p. 208; CEVESE 1953, p. 356; CEVESE 1954a, p. 132; CEVESE 1956, didascalia 38; CEVESE 1962,
p. 140; CEVESE 1971, II, pp. 631–632; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 511–512; MAZZOTTI 1954, p. 356; MAZZOTTI 1963,
pp. 270, 341; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, p. 137; VILLE VENETE 1999, VI, p. 589.
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Comune: Vicenza
Frazione: Anconetta
Località: Casello
Via Nicolosi, 2
Villa Imperiali
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1981/11/14
Dati catastali: F. 7, sez. L, m. 7/ 19/ 20/ 21/ 22/ 25/ 27
CTR: 125 NE
Irvv: VI589 - 00001583
Veduta principale.
Ala di raccordo a ovest.
Barchessa orientale.
Barchessa posta alla sinistra della villa.
Camino con inciso il millesimo 1681.
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Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Monte Berico
Viale X Giugno, 53
Villa Lampertico, Rossi di Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1975/04/21; 1975/06/05
Dati catastali: F. 2, sez. F, m. 103/ 104/ 105/ 108/ 151/ 152/ 163/ 165/ 167/
168/ 170/ 171/ 172/ 173/ 174/ 184/ 204/ 207/ 208/ 209/ 501/ 550/ e altri
CTR: 125 NE
Irvv: VI590 - 00001578
Descrizione
Sorge in prossimità del santuario di Monte Berico, affacciata sulla Valletta del Silenzio, e si presenta come un lungo
parallelepipedo composto da tre corpi di fabbrica congiunti, apparentemente uguali: di fatto quello centrale, di poco avanzante, è
più antico e leggermente diverso dagli altri. Questo presenta il fronte nord-occidentale, rivolto al parco, sviluppato su due piani,
segnato al centro da un risalto coronato da un timpano con cornice a mensoline. Al pianoterra si impone un portale ad arco
inquadrato da vigorose bugne rustiche di alterna grandezza e sovrastato da cimasa orizzontale. Nei corpi laterali si ripete il motivo
del portale centrale, però con bugne regolari e piatte, e del frontone, che però appoggia direttamente sulla linea di gronda con
modanature lisce, così come il cornicione. La sequenza di finestre del sottotetto contribuisce a unificare i tre organismi, i quali
anche nella fronte meridionale, rivolta a valle e quindi con un piano in più fuori terra, sono segnati ciascuno da un risalto coronato
da timpano, risalto che però qui è aperto al piano nobile da trifore centinate munite di balaustra trattenuta e affiancate da assi di
aperture architravate.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa, in posizione panoramica, prossima al santuario di Monte Berico, conserva ampie zone agricole intorno al verde del parco,
zone che devono essere oggetto di tutela, come la Valletta del Silenzio sulla quale guarda il complesso.
Bibliografia
CEVESE 1952, p. 202; CEVESE 1953, p. 346; CEVESE 1954a, p. 125; CEVESE 1971, II, pp. 652–653; CEVESE 1971 (ed.
1980), pp. 527–528; MAZZOTTI 1954, p. 349.
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Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Monte Berico
Viale X Giugno, 53
Villa Lampertico, Rossi di Schio
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1975/04/21; 1975/06/05
Dati catastali: F. 2, sez. F, m. 103/ 104/ 105/ 108/ 151/ 152/ 163/ 165/ 167/
168/ 170/ 171/ 172/ 173/ 174/ 184/ 204/ 207/ 208/ 209/ 501/ 550/ e altri
CTR: 125 NE
Irvv: VI590 - 00001578
Veduta principale.
Fronte meridionale.
Veduta del complesso.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Bertesina
Via Ospedaletto, 148
Villa Negri detta Ca' Latina
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1972/06/24
Dati catastali: F. 11, sez. L, m. 6/ 7/ 8/ 74/ 99
CTR: 125 NE
Irvv: VI598 - 00004702
Descrizione
La villa, eretta dai fratelli Negri nel 1709, sorge isolata nella campagna che collega Ospedaletto a Bertesina, al centro di un ampio
e secolare parco, introdotta a sud da un viale rettilineo che si biforca ai lati di una peschiera risalente al secondo dopoguerra.
Preceduta da due barchesse affrontate, la villa presenta un impianto quadrangolare e un alzato di un piano e un sottotetto
impostati su un piano seminterrato, rivestito a bugne lisce e forato da aperture quadrate, che funge da basamento. Il prospetto
principale è tripartito dalla loggia centrale esastila incassata di ordine ionico con colonne centrali e pilastri angolari poggianti su
una balaustra piena. Sopra la trabeazione è impostato un imponente timpano con cornice a dentelli e finestra semicircolare al
centro. Una lunga scala, a pianta piramidale e con poggi pieni in muratura, accede all'intercolumnio centrale. Nell'angolo sud-ovest
del parco si trova un'imponente torre colombara, mentre a nord-est si situa un oratorio dedicato all'Immacolata, con affaccio
stradale incompiuto privo di rivestimento.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, nonostante i frazionamenti della proprietà, conserva ancora pressoché integra la cornice agricola che deve essere
oggetto di salvaguardia.
Bibliografia
BARBIERI 1967a, p. 133; CEVESE 1952, p. 210; CEVESE 1953, pp. 356–357; CEVESE 1954a, p. 132; CEVESE 1956,
didascalia 39; CEVESE 1971, II, pp. 636–638; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 515–517; FASOLO 1929, p. 106; MAZZOTTI 1954,
p. 356; PANE 1948, p. 74, n. 33; SCHIAVO, GUERRIERI, CHIOZZI 1995, pp. 149–150.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Bertesina
Via Ospedaletto, 148
Villa Negri detta Ca' Latina
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1972/06/24
Dati catastali: F. 11, sez. L, m. 6/ 7/ 8/ 74/ 99
CTR: 125 NE
Irvv: VI598 - 00004702
Veduta principale.
Facciata su strada dell'oratorio gentilizio.
Veduta della torre colombara.
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Comune: Vicenza
Frazione: Longara
Via Grancare Basse, 114
Villa Papadopoli, Girardi, Mioni
Dati catastali: F. 31, m. 25
CTR: 125 NE
Irvv: VI602 - 00001586
Descrizione
La villa sorge, circondata da un alto muro, ai piedi di un colle, poco oltre la strada per Villabalzana. La facciata principale, orientata
a sud verso la campagna, è costituita da un lungo portico architravato a pilastri tuscanici bugnati cui è sovrapposta, al piano
nobile, una loggia segnata da una balaustrata continua intervallata, in corrispondenza degli elementi strutturali, dai dadi su cui
poggiano colonnine tuscaniche; queste, a loro volta, reggono, in corrispondenza del sottotetto, l'attico concluso da una breve
cornice e da un tetto sporgente. I sette intercolumni sono di diversa ampiezza: i tre centrali più stretti e i quattro laterali più larghi;
quelli del portico sono oggi chiusi da vetrate. Due archi sovrapposti aprono entrambi i voltatesta. Al fianco ovest si addossa,
leggermente arretrata, una barchessa di uguale altezza, ritmata da archi a tutto sesto aperti sul portico. Dietro la villa, verso nord,
è il brolo e, poco scostata a est, sorge una piccola adiacenza tardo settecentesca con portico a colonne tuscaniche. Il corpo
padronale dovrebbe risalire ai primi del Settecento, mentre la barchessa è opera neoclassica.
Contesto figurativo/paesaggistico
La cornice figurativa, in cui è inserito il complesso, mantiene l'originale carattere agricolo, che deve essere oggetto di
salvaguardia, non solo per la zona collinare a est, ma anche per le aree pianeggianti a nord, a sud e a ovest.
Bibliografia
CEVESE 1954a, p. 136; CEVESE 1971, II, p. 655; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 529.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Longara
Via Grancare Basse, 114
Villa Papadopoli, Girardi, Mioni
Dati catastali: F. 31, m. 25
CTR: 125 NE
Irvv: VI602 - 00001586
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Ca' Impenta
Via Ca' Impenta, 46
Villa Pigatti
Dati catastali: F. 42, m. 27/ 28
CTR: 125 NE
Irvv: VI604 - 00001594
Descrizione
Si trova alle porte orientali di Vicenza, a fianco della Ca' Impenta VI 620, e si presenta come un grande e articolato complesso
costituito da un corpo padronale a pianta quadrata, da due bassi edifici affiancati a nord-est, e da un fabbricato alto e stretto
addossato perpendicolarmente. Una grandiosa barchessa a "L" è a est di quest'ultimo. Nei due prospetti l'asse centrale è
evidenziato da una porta e una finestra balaustrata, entrambe centinate e affiancate da finestre rettangolari, mentre due altri assi
di aperture sono isolati alle estremità. Nell'attico sono finestre quadrangolari. Un'altana a pilastri dorici svetta nell'angolo
settentrionale. Il giardino sul retro è introdotto da un cancello con pilastri coronati da due statue seicentesche. La costruzione
principale risale al secondo Settecento, ma su preesistenze cinquecentesche dei Trissino. A metà dell'Ottocento fu aggiunta
l'attuale barchessa e costruito il balcone che unifica le tre finestre centrali del prospetto posteriore.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, confinante a est con la Statale 11 e a nord con la linea ferroviaria, assume importanza nel contesto figurativo in cui è
inserito per la stretta relazione spaziale con la vicina Ca' Impenta VI 620. Le aree verdi residue di contorno alla villa , in particolare
quelle a ovest, rivestono quindi un carattere essenziale per l'opportuna cornice verde del complesso. Devono pertanto essere
oggetto di salvaguardia, così come le aree verdi a est, oltre la strada statale, al fine di conservare necessarie zone di rispetto
anche ai coni visuale.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, dis. VI, mazzo 41, 20 luglio 1612.
Bibliografia
CEVESE 1971, II, p. 642; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 520.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Ca' Impenta
Via Ca' Impenta, 46
Villa Pigatti
Dati catastali: F. 42, m. 27/ 28
CTR: 125 NE
Irvv: VI604 - 00001594
Veduta principale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Casale
Via Stradone Commerciale Casale, 432
Villa Piovene, Garbin, Pigatti
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 2, sez. C, m. 3/ 4/ 7/ 8/ 9/ 10/ 11/ 12/ 13/ 14/ 15/ 50/ 60
CTR: 125 NE
Irvv: VI605 - 00002562
Descrizione
A pianta rettangolare, tra due lunghe adiacenze, la villa, databile al secondo Seicento su preesistenze, sorge al centro di un vasto
lotto di terreno agricolo. Il prospetto nord-orientale, rivolto alla strada, e quello sud-occidentale che dà sul parco, in fondo al quale
scorre il Bacchiglione, sono sostanzialmente identici. Entrambi presentano un risalto centrale, concluso da timpano triangolare
leggermente aggettante. Al piano terra, rivestito da bugnato e concluso da una trabeazione dorica, si apre il portale ad arco tra due
finestre centinate; al piano nobile si imposta un ordine di quattro lesene ioniche, che dissocia una serliana con aperture munite di
balaustra. Dai fianchi del corpo padronale si dipartono, simmetriche, due lunghe barchesse, che si piegano ad angolo retto verso il
parco. I portici sono scanditi da archi a pieno centro retti da pilastri e inquadrati da lesene doriche sopra le quali corre una
trabeazione a metope e triglifi, che riprende quella del corpo padronale.
Contesto figurativo/paesaggistico
Le vaste aree agricole, che fanno da cornice al complesso, devono essere oggetto di salvaguardia integrale. Devono pure essere
tutelate le aree verdi a est, oltre la strada, per mantenere libero il cono prospettico orientale in asse con il viale d'accesso alla villa.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 44. [testi a stampa] BRESSAN 1897, p. 34; CEVESE 1952, p. 202; CEVESE 1953, p. 349;
CEVESE 1954a, p. 125; CEVESE 1971, II, pp. 650–651; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 526–527; FASOLO 1929, pp. 47, 99–100;
MAZZOTTI 1954, p. 349.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Casale
Via Stradone Commerciale Casale, 432
Villa Piovene, Garbin, Pigatti
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1960/05/19
Dati catastali: F. 2, sez. C, m. 3/ 4/ 7/ 8/ 9/ 10/ 11/ 12/ 13/ 14/ 15/ 50/ 60
CTR: 125 NE
Irvv: VI605 - 00002562
Veduta principale.
Veduta aerea del complesso.
Fronte posteriore.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Debba
Località: San Pietro in Trigogna
Via San Pietro in Trigogna, 95
Villa Rubini
Dati catastali: F. 26, m. 6
CTR: 125 NE
Irvv: VI613 - 00001545
Descrizione
La villa, eretta alla fine del Settecento su preesistenze forse su disegno di Ottavio Bertotti Scamozzi, sorge isolata nella campagna
a sud di Vicenza, tra i fiumi Bacchiglione e Tesina. A pianta rettangolare, è coperta da tetto a padiglione e si compone di due piani
fuori terra. Il prospetto sud-orientale, rivolto al vasto cortile, presenta un risalto centrale scandito da quattro lesene ioniche
poggianti su alto basamento e reggenti un timpano triangolare coronato da statue. L'intercolumnio centrale, più largo dei due
laterali, è occupato al piano terra da una porta architravata con fregio pulvinato e frontoncino triangolare, preceduta da pochi
gradini, e, nel sottotetto, da una finestra più larga di quelle che si aprono, allo stesso livello, nei due intercolumni laterali e nei
settori laterali. Il cornicione sommitale è costituito dal proseguimento della trabeazione dell'ordine. Identico si presenta il prospetto
nord-occidentale, arricchito da stemma araldico al centro del timpano. L'intonaco di entrambe le facciate è rivestito da bugnato
gentile. Dai fianchi del corpo padronale si dipartono due barchesse e altre due pertinenze si innestano perpendicolari alle
estremità, delimitando ai lati il cortile. La barchessa sud-orientale conserva cornici dalle sagome gotiche attorno alle finestre del
piano superiore e un portale d'ingresso pure ascrivibile al periodo gotico.
Contesto figurativo/paesaggistico
La zona agricola, in cui sorge il complesso, conserva caratteristiche ambientali dell'antico paesaggio agrario veneto, che devono
essere oggetto di tutela, considerata la relazione ancora perfetta tra il complesso architettonico e la sua cornice originale.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto austriaco, particolare di una mappa di S. Pietro in Trigogna, 1830.
Bibliografia
BARBIERI 1972; CEVESE 1953, p. 358; CEVESE 1954, p. 134; CEVESE 1971, II, pp. 669–670; CEVESE 1971 (ed. 1980),
pp. 541–542; MAZZOTTI 1954, p. 358.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Debba
Località: San Pietro in Trigogna
Via San Pietro in Trigogna, 95
Villa Rubini
Dati catastali: F. 26, m. 6
CTR: 125 NE
Irvv: VI613 - 00001545
Veduta principale.
Particolare del frontone.
Particolare del prospetto.
Statua femminile del frontone e stemma nobiliare.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Polegge
Località: Mezzalunga
Via Polegge, 178
Villa Tognato, Stimamiglio
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1928/08/29
Dati catastali: F. 2, sez. I, m. 173/ 174/ 175
CTR: 125 NE
Irvv: VI618 - 00004649
Descrizione
A pianta rettangolare, la villa, degli inizi dell'Ottocento, sorge isolata su un lotto di terreno agricolo pianeggiante e vi si accede per
mezzo di una strada sterrata. Si compone di due piani fuori terra più un seminterrato e risulta coperta da tetto a padiglione. La
facciata principale, orientata a sud, è interamente occupata da un portico a cinque intercolumni d'ordine dorico. I tre centrali,
leggermente aggettanti e preceduti da una gradinata, sono sormontati da timpano triangolare e separati dai laterali da due colonne
compenetrate. Una finestra termale campeggia al centro del timpano. Una porta d'ingresso architravata, rialzata da alcuni gradini e
affiancata da finestre rettangolari, si ritaglia a spigolo vivo sulla parete di fondo del portico, interamente rivestita a bugnato gentile
come la facciata posteriore. Questa, ritmata da assi di aperture architravate, presenta un semplice risalto centrale sormontato
anch'esso da un timpano triangolare aperto al centro da una finestra termale. La pianta è dominata da una sala centrale coperta
da soffitto a padiglione e decorata da affreschi di gusto neoclassico. Dai fianchi est e ovest del corpo padronale dipartono due ali
adibite a barchesse precedute da portici scanditi da archi a pieno centro retti da poderosi pilastri e sormontati da finestrelle
rettangolari. Perpendicolari alle barchesse si sviluppano altri due corpi rustici di epoca e di sviluppo diversi, anch'essi preceduti da
archi su pilastri.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso mantiene praticamente intatta la cornice agricola storica, che deve essere oggetto di tutela.
Bibliografia
CEVESE 1952, p. 199; CEVESE 1953, pp. 345–446; CEVESE 1954, p. 123; CEVESE 1971, II, pp. 663–664; CEVESE 1971 (ed.
1980), pp. 536–537; FASOLO 1929, p. 128; MAZZOTTI 1954, p. 345; MAZZOTTI 1963, pp. 459– 460.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Polegge
Località: Mezzalunga
Via Polegge, 178
Villa Tognato, Stimamiglio
Vincolo: L.364/1909
Decreto: 1928/08/29
Dati catastali: F. 2, sez. I, m. 173/ 174/ 175
CTR: 125 NE
Irvv: VI618 - 00004649
Veduta principale.
Rustico occidentale visto dall'esterno del complesso.
Barchessa e rustico orientali.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Ca' Impenta
Via Ca' Impenta, 31/ 33
Villa Trissino detta Ca' Impenta
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/07/05
Dati catastali: F. 14, sez. B, m. 59/ 60/ 61/ 62/ 104/ 255/ A
CTR: 125 NE
Irvv: VI620 - 00001561
Descrizione
A pianta rettangolare, con copertura a doppia falda e due piani più sottotetto, sorge nell'immediata periferia della città, lungo la
statale per Padova. La villa, di origine gotica, fu eretta dalla famiglia Trissino e già nella seconda metà del XV secolo aveva dato il
nome alla località: "domus picta" o "caimpenta", dalla decorazione pittorica esterna, poi sostituita dall'attuale ottocentesca, a trama
geometrica. La facciata anteriore, orientata a sud-est, presenta al centro del piano nobile una quadrifora molto allungata, con le
aperture a tutto sesto su colonnine rette da alti piedistalli e munite di balaustra. Ai lati sono due monofore con poggiolo balaustrato
retto da mensole lapidee. La fronte posteriore, più composta, presenta due aperture con poggiolo balaustrato in corrispondenza
delle monofore della fronte anteriore e una triade di aperture centrali con frontoncino triangolare, unificate da un poggiolo con
parapetto traforato, in luogo della quadrifora. I fianchi dell'edificio conservano, a differenza dei prospetti, aperture di carattere
gotico. Al fianco orientale si addossa in posizione arretrata una piccola cappella gentilizia risalente forse alla seconda metà del
Quattrocento, ma ingrandita nel Seicento. Essa presenta sul fianco est, accanto al campanile, una loggetta pensile di archi a tutto
sesto retti da colonnine, sotto la quale si apre una porta architravata gotica. La grande corte rustica a sinistra di quella padronale,
è delimitata a nord-ovest da un rustico a portico architravato su pilastri, mentre la colombara a sud-ovest è stata inglobata in un
altro rustico tardo settecentesco. Il salone del piano nobile della villa è completamente decorato da pitture monocrome realizzate
probabilmente nel 1735, data segnata sul pavimento.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa conserva ancora aree verdi a nord e a sud, aree che devono essere oggetto di stretta tutela. Attenzione va posta al cono
visuale da sud, che deve essere mantenuto libero da ostacoli incongrui.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, dis. VI, mazzo 41, 20 luglio 1612.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI; MAGRINI NOTIZIE. [testi a stampa] ARSLAN 1956, p. 186; BARBIERI, CEVESE,
MAGAGNATO 1956, p. 360; BORTOLAN, RUMOR 1899, voce Alidosio; BORTOLAN, RUMOR 1919, p. 197; BRESSAN 1897,
p. 21; CASTELLINI 1822, p. 26; CASTELLINI 1822a, p. 51; CEVESE 1952, pp. 203, 205; CEVESE 1953, p. 350; CEVESE 1954a,
pp. 126–127; CEVESE 1968b, p. 229; CEVESE 1971, II, pp. 643–644; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 520–522; DE MORI 1928, I,
51; FANTONI 1871; FASOLO 1929, p. 66; FOGOLARI 1950, p. 13; KUBELIK 1977, pp. 209–210; MAGRINI 1845a, II, p. 64;
MANTESE, DALLA VIA 1978, pp. 49–65; MARINI 1909; MAZZOTTI 1954, p. 350; MENATO 1974; ZANCAN 1969, pp. 434–435,
441.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Vicenza
Frazione: Vicenza
Località: Ca' Impenta
Via Ca' Impenta, 31/ 33
Villa Trissino detta Ca' Impenta
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1969/07/05
Dati catastali: F. 14, sez. B, m. 59/ 60/ 61/ 62/ 104/ 255/ A
CTR: 125 NE
Irvv: VI620 - 00001561
Veduta principale.
Veduta del prospetto settentrionale con a sinistra l'abside
della cappella .
Affresco sopra la porta del salone centrale.
Fianco con cappella visto dalla strada.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaga
Frazione: Toara
Via Villa, 4
Villa Barbaran, Piovene Porto Godi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1982/10/18
Dati catastali: F. 1, sez. B, m. 37/ 40/ 42/ 130/ 178/ C
CTR: 146 NE
Irvv: VI627 - 00001598
Descrizione
La villa, situata nel centro della frazione di Toara, è raggiungibile deviando dalla strada che da Villaga porta a Sossano. Si tratta di
un complesso di fabbricati disposti a "U" intorno a una corte. Nel muro di cinta che delimita il lato meridionale della corte si apre un
portale bugnato, con la data 1602. La villa occupa il lato settentrionale della corte e si eleva per tre livelli, al di sopra di un alto
basamento a scarpa. Una ampia scalinata conduce al piano rialzato, aprendosi in una terrazza con parapetti in ferro. L'asse
centrale della facciata è individuato da un portale centinato entro tabella rettangolare a grosse bugne, sormontato da un'ampia
porzione di parete piena; nel concio di chiave è scolpito uno stemma con il nome del committente, Flavio di Giulio Barbarano, e il
millesimo 1590. Ai lati del portale sono disposte simmetricamente le sei finestre del piano nobile, rettangolari, trabeate e con fregio
pulvinato. Il lungo portico che costeggia la corte a ovest, contemporaneo alla villa o poco posteriore, ha colonne tuscaniche; vicino
a questo, a sud, si trova la cappella gentilizia, datata al 1701. Addossato al fianco orientale della residenza è un altro portico, con
travature in legno sostenute da pilastri in mattoni, che prosegue in altri rustici che delimitano a oriente la corte.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, lambito dalle case del centro abitato a sud-ovest, mantiene a nord e a est integra l'area collinare che fa da cornice
alla villa, e che deve essere tutelata nella sua integrità. Anche le aree a sud, sud-est vanno salvaguardate per rispettare i coni
visuale sul complesso.
Cartografia storica
Mappe di Toara in T. Cevese, R. Pellizzaro, Toara: immagini e storia, Vicenza 1999, fotoriproduzioni dall'Archivio di Stato di
Venezia, Provveditori sopra Beni Inculti.
Bibliografia
CEVESE 1964, p. 359, n.23; CEVESE 1971, II, p. 676; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 546; CEVESE, PELLIZZARO 1999, p. 81;
MACCÀ 1813a, p. 333; MANTESE 1962, p. 336; ZORZI 1969, p. 27.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaga
Frazione: Toara
Via Villa, 4
Villa Barbaran, Piovene Porto Godi
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1982/10/18
Dati catastali: F. 1, sez. B, m. 37/ 40/ 42/ 130/ 178/ C
CTR: 146 NE
Irvv: VI627 - 00001598
Veduta principale.
Barchessa a est del corpo principale.
Stemma del committente, Flavio di Giulio Barbarano.
Portale d'ingresso alla tenuta.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaga
Frazione: Belvedere
Via Andrea Palladio, 1
Villa Barbarano detta Castello del Belvedere
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1977/12/01
Dati catastali: F. 5, sez. B, m. 12/ 13/ 15/ 16/ 17/ 18/ 19/ 21/ 24/ 25
CTR: 146 NE
Irvv: VI628 - 00001601
Descrizione
La villa sorge su di un colle isolato fra Villaga e Toara, circondata da un parco cui si accede da un portale ad arco bugnato. Gli
edifici che la compongono si dispongono intorno a una corte: un rustico chiude il lato orientale, mentre sul lato settentrionale si
susseguono un portico a quattro aperture, un lunga barchessa e l'abitazione del custode; la residenza, a due piani su un
basamento a scarpa, si dispone a "L" nell'angolo sud-est. Il complesso, di matrice cinquecentesca su preesistenze, dopo i gravi
danni subiti durante la seconda guerra mondiale, è stato restaurato con modifiche. Il prospetto principale della villa si trova rivolto
all'esterno della corte, verso sud: una scalinata a doppia rampa, con balaustre in pietra, conduce alla loggia di ingresso
architravata a tre luci, chiusa da vetrate e retta da pilastri dorici scanalati, frutto dell'intervento postbellico. Fra l'abitazione e il
rustico orientale si innalza una torre merlata di origine medievale, nata per scopi militari, e successivamente adattata a colombara.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il contesto ambientale che circonda il colle su cui è sito il complesso, si presenta di grande interesse naturalistico e paesaggistico,
ragioni per le quali si rende necessaria la tutela integrale dell'intero comprensorio.
Cartografia storica
Mappa di Belvedere in T. Cevese, R. Pellizzaro, Toara: immagini e storia, Vicenza 1999, fotoriproduzione dall'Archivio di Stato di
Venezia, Provveditori sopra Beni Inculti.
Bibliografia
[fonti manoscritte] DA SCHIO MEMORABILI, voce Barbaran Giovanni. [testi a stampa] BARBARANO 1762, p. 120; CANOVA,
MANTESE 1979, pp. 46–47; CEVESE 1964, pp. 353, 359, n. 23; CEVESE 1971, II, pp. 675–676; CEVESE 1971 (ed. 1980),
p. 546; FAVARETTO, TESCARO 1997-1998; MACCÀ 1813a, pp. 331–333; PALLADIO 1570; ZORZI 1965, p. 254; ZORZI 1965a,
p. 338; ZORZI 1969, p. 27 n. 33.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaga
Frazione: Belvedere
Via Andrea Palladio, 1
Villa Barbarano detta Castello del Belvedere
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1977/12/01
Dati catastali: F. 5, sez. B, m. 12/ 13/ 15/ 16/ 17/ 18/ 19/ 21/ 24/ 25
CTR: 146 NE
Irvv: VI628 - 00001601
Veduta principale.
Particolare della facciata meridionale.
Arco d'ingresso al viale.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaga
Frazione: Villaga
Località: La Commenda
Via Commenda, 5/7
Villa Commenda dei Templari, Bedeschi
Dati catastali: F. 3, m. 13/ 195
CTR: 125 SE
Irvv: VI629 - 00001600
Descrizione
Il complesso si trova sulla strada della Commenda, che corre in collina a ovest di Villaga, da dove è visibile il suo prospetto
orientale. E' costituito da due corpi adiacenti, formanti un angolo ottuso, che cingono a est una piccola corte su cui si affaccia, sul
lato nord, un portico. Nella parte opposta al portico si trova un piccolo edificio rettangolare. Nel prospetto orientale della villa,
diagonale rispetto alla strada, il primo piano è parzialmente occupato da una ampia terrazza balaustrata. L'asse centrale è
individuato dalla porta al piano terra e da un balcone balaustrato al piano superiore, sormontati da un piccolo timpano triangolare.
L'elemento emergente della fronte nord-orientale, parallela alla strada, è una torretta cilindrica coronata da una merlatura, alla cui
destra si apre un portale, sormontato dallo stemma dei Templari, che immette nella corte. Il lato settentrionale della corte è chiuso
da un portico con colonne tuscaniche, in mattoni rivestite di marmorino, che sostengono un lungo architrave ligneo. Una
decorazione traforata in cotto corre sopra il tetto. Il complesso, databile nell'attuale veste tra la fine del Settecento e gli inizi del
secolo successivo, insiste su strutture più antiche, della fine del XIII secolo, collegate alla chiesa di San Silvestro e adibite a
ospizio dei Cavalieri Templari.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, lambito a est dal centro abitato, conserva integra la cornice collinare verde, che deve essere oggetto di attenta
salvaguardia.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Fondo Corporazioni Religiose Soppresse, Commenda di S. Giovanni di Longara, b.3072, cabreo, c.3, 8
maggio 1776.
Bibliografia
[fonti manoscritte] E. Zoccante, Relazione tecnica di restauro, 2003, ms. in archivio privato geometra E. Zoccante. [testi a stampa]
CEVESE 1971, II, p. 674; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 545; DAL LAGO, SIMEONE 1999, p. 349; DAL LAGO, SIMEONE 1999,
pp. 290–292; MANTESE 1962, vol. I, 185–186; II, 438; TACCHELLA 1969, p. 20.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaga
Frazione: Villaga
Località: La Commenda
Via Commenda, 5/7
Villa Commenda dei Templari, Bedeschi
Dati catastali: F. 3, m. 13/ 195
CTR: 125 SE
Irvv: VI629 - 00001600
Veduta principale.
Prospetto orientale.
Prospetto occidentale dall'interno della corte.
Prospetto meridionale sulla corte.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaverla
Via Sant' Antonio, 2
Villa Ghellini
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1927/04/01; 1960/03/07
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 148/ 149/ 150/ 151/ 152/ 169/ 170/ 172/ 173/
178
CTR: 103 SO
Irvv: VI640 - 00001996
Descrizione
Questo complesso, iniziato nel 1664 su progetto di Antonio Pizzocaro, articolato in quattro braccia disposte intorno a una corte
rettangolare, sorge nel cuore del centro abitato. Il corpo padronale occupa l'ala orientale, di fronte all'ingresso. Si sviluppa su
quattro piani, con il settore centrale ritmato da sei semicolonne doriche al livello inferiore e da altrettante di ordine ionico al livello
superiore. Le quattro semicolonne centrali sono sormontate da un frontone con al centro le insegne araldiche dei Ghellini. Sopra la
linea di gronda si innalzano delle statue. La facciata che doveva proseguire nei settori laterali con lo stesso paramento e le stesse
finestre, distribuite in cinque assi per parte, è stato completato solo nel settore destro. I lati brevi del cortile, a nord e a sud, sono
occupati da bassi porticati ad archi su pilastri inquadrati da semicolonne doriche; quello meridionale è sormontato da un piano
superiore con finestre rettangolari balaustrate intervallate da statue poste in asse con le semicolonne, mentre sopra il portico
settentrionale è un basso attico cieco ritmato da lesene. Il braccio ovest, a un solo piano, è formato nella fronte sul cortile da un
settore centrale pieno articolato da lesene e racchiuso tra due portici architravati a cinque luci di colonne doriche. Nel settore
centrale si apre un alto portale bugnato, centinato, sormontato da timpano triangolare. Anche la fronte su strada si rialza al centro,
in corrispondenza dell'arco d'ingresso, in un frontone con tre statue acroteriali. Il lungo corpo di fabbrica è concluso alle estremità
dalle alte testate bugnate, coronate da timpano, delle ali nord e sud del cortile. Quattro obelischi svettano sulla linea di gronda del
prospetto. A sud e a nord si trovano due corti rustiche.
Contesto figurativo/paesaggistico
L'eccezionale per quanto incompiuto complesso, si trova al centro dell'abitato, ma conserva aree verdi a sud, a nord e in
particolare ad est. Aree che devono essere oggetto della massima tutela. Eventuali edifici dissonanti che possano interferire con i
coni visuale da est, devono essere schermati da opportune cortine verdi.
Cartografia storica
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Disegni, Vicenza, 1766.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Disegni, Vicenza, rot. 326, mazzo B, dis. 7, 1771.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, Consorzi, busta 828, dis. 2, 1769.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Villaverla XVIII.b.1, 17 ottobre 1730.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Archivio Ghellini, libro II, dis. 19, 1550.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Archivio Ghellini, libro II, dis. 23, 1606.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Archivio Ghellini, libro I, dis. 12, 1674.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Archivio Ghellini, libro III, dis. 9, 1691.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Archivio Ghellini, libro II, dis. 8, 1691.
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Archivio Ghellini, libro II, dis. 28, 1771.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto Napoleonico, mappa d'avviso, 1809.
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto Napoleonico, copia del caseggiato, orti e giardini del Comune di Villaverla, dipartimento del
Bacchiglione, 1812.
Vicenza, Archivio di Stato, catasto austriaco del comune di Villaverla, 1830-1843.
Bibliografia
[fonti manoscritte] BRESSAN STUDI, p. 45; DA SCHIO MEMORABILI, voci Bendazzoli; Ghellini; Pizzoccaro; MACCÀ
ABECEDARIO PITTORICO, ms. 2109, voce Pizzocchero Antonio. [testi a stampa] ARSLAN 1956, p. 138; BARBARANO 1762,
p. 208; BARBIERI 1964-65, p. 29; BARBIERI 1967a, p. 130; BARBIERI 1987, p. 122; BARBIERI, CEVESE, MAGAGNATO 1956,
p. 200; BORTOLAN 1885a, voce Bendazzoli; BRESSAN 1897, p. 38; BÖDEFELD, HINZ 1987, pp. 153, 286; CECCHIN 19901991, pp. 10–32, 41–89, 46; CEVESE 1951; CEVESE 1952, p. 211; CEVESE 1953, p. 359; CEVESE 1954, p. 359;
CEVESE 1954a, p. 136; CEVESE 1955, p. 17; CEVESE 1956, didascalia 32; CEVESE 1956b, pp. 390–391; CEVESE 1960, n. II,
18–19; CEVESE 1971, II, pp. 678–680; CEVESE 1971 (ed. 1980), pp. 547–549; FACCIOLI 1804, pp. 364–365; FASOLO 1929,
pp. 97–98; FASOLO 1932; FRANCO 1937, p. 68; MACCÀ 1815, parte II, pp. 286, 295; MAGRINI 1845a, p. 29; MAGRINI 1847,
p. 51; MANTESE 1962, p. 237; MAZZOTTI 1954, p. 359; MAZZOTTI 1963, pp. 270, 316–317; POZZETTO 1951; PUPPI 1961,
pp. 49–51; PUPPI 1973a, p. 430; PUPPI 1992, p. 9; ZOPPÈ 1974, p. 64.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Villaverla
Via Sant' Antonio, 2
Villa Ghellini
Vincolo: L.364/1909; L.1089/1939
Decreto: 1927/04/01; 1960/03/07
Dati catastali: F. 6, sez. A, m. 148/ 149/ 150/ 151/ 152/ 169/ 170/ 172/ 173/
178
CTR: 103 SO
Irvv: VI640 - 00001996
Veduta principale.
Prospetto posteriore.
Facciata su strada.
Portico.
Salone interno.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Zugliano
Frazione: Zugliano
Via Villa, 16
Villa Zojano
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1948/02/07
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 344
CTR: 103 NE
Irvv: VI651 - 00001990
Descrizione
La villa, secentesca su preesistenze, situata su un poggio delle prime colline delle Bregonze, si affaccia verso la valle a sud. Il
complesso si compone di un lungo corpo padronale, alto e poco profondo, completato a destra da un edificio più basso un tempo
adibito ad abitazione del gastaldo e cappella, di cui si conserva ancora una Pietà ad affresco. Delimita la corte, a est, un rustico con
portico a due fornici al piano terra, che si sviluppa verso sud. Evidente è la ricerca di simmetria nel prospetto del corpo padronale,
scandito da un avancorpo mediano leggermente aggettante rispetto alle ali, che a loro volta sopravanzano leggermente i brevi
corpi estremi. La facciata principale è divisa da tre fasce marcapiano dipinte a fresco e da quattro ordini di finestre. Quelle al primo
e al secondo piano hanno timpani dipinti a tromp-l'oeil. Un grande affresco si trova anche sopra la porta d'ingresso centinata, cui si
accede con breve scalinata. Il settore centrale è concluso da un frontone con al centro due putti sostenenti uno stemma araldico in
stucco ad alto rilievo. Le tre statue che coronano il timpano e le quattro disposte sulle ali, intervallate da comignoli, raffigurano
allegorie dei mestieri. Dalla porta centrale si accede al piano nobile, completamente affrescato, costituito da un salone centrale a
doppia altezza e quattro stanze laterali con camini.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, inserito nel vecchio centro abitato, gode di una notevole posizione panoramica e di aree verdi degradanti verso valle
a sud, a est e a ovest. Aree che è necessario siano tutelate nella loro integrità. Anche le aree a nord della villa, oltre la strada,
devono essere tutelate per salvaguardare l'antico rapporto spaziale tra la villa, l'abitato storico e la cornice naturale.
Cartografia storica
Vicenza, Archivio di Stato, Catasto Austriaco, mappa di Zugliano, 1840.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, Vicenza, Mappa a corredo di una supplica presentata dal conte Barbieri.
Bibliografia
BRESSAN 1897, p. 31; CEVESE 1952, p. 212; CEVESE 1953, p. 360; CEVESE 1954, p. 360; CEVESE 1954a, p. 137;
CEVESE 1971, II, pp. 688–689; CEVESE 1971 (ed. 1980), p. 556; DURIGHELLO 1963, pp. 36–37, 139, 159; FASOLO 1929,
pp. 120–121; MACCÀ 1815, p. 331; MAZZOTTI 1954, p. 360; RIDOLFI 1648, pp. 195, 215.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Zugliano
Frazione: Zugliano
Via Villa, 16
Villa Zojano
Vincolo: L.1089/1939
Decreto: 1948/02/07
Dati catastali: F. 2, sez. A, m. 344
CTR: 103 NE
Irvv: VI651 - 00001990
Veduta principale.
Affresco di una sala interna.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Recoaro Terme
Località: Fonti Centrali
Via Fonti Centrali
Villa Tonello detta Villa Margherita
CTR: 102 NE
Irvv: VI664 - 00006711
Descrizione
Situata in posizione panoramica all'ingresso meridionale dello stabilimento balneo-idroterapico del centro prealpino, al di là del
torrente Prekel, la villa edificata tra il 1863 e il 1866 su disegno di Antonio Caregaro Negrin, propone un complesso gioco di solidi
rialzati da un basso basamento lapideo. La fronte è volta a oriente e mostra un corpo centrale a due piani racchiuso tra due torri
angolari a impianto poligonale, di cui una sopraelevata rispetto al resto della costruzione. Una stretta scalinata tra poggi conduce a
una loggia di tre arcate sorrette da colonne composite, mentre il piano superiore si articola in un ballatoio con balaustra a trafori
che congiunge le due torri. Sulla parete di fondo di entrambi i piani si aprono due finestre centinate e nel mezzo una nicchia. Sul
versante settentrionale l'asimmetria della composizione viene ribadita da una scala a due rampe addossata al settore di sinistra,
percorso da tre assi di aperture, cui segue un breve avancorpo centrale rialzato, con nicchie occupate da statue. Il breve voltatesta
occidentale presenta solamente due assi di finestre, mentre più ricca di aperture e mossa appare la facciata sud, che avanza in
corrispondenza dell'ingresso in un portico sostenuto da un pilastro e terrazzino superiore con parapetto lapideo. Tutte le aperture
dell'edificio hanno cornice neorinascimentale ad arco su pilastri. Elementi in stucco e riquadrature decorano le pareti. La torretta
poligonale, che si alza su tre piani nell'angolo sud-est, è conclusa da un'altana coperta da una struttura in vetro.
Contesto figurativo/paesaggistico
La villa è inserita in un parco circondato da qualche zona verde che deve essere tutelata.
Bibliografia
BATTILOTTI 2000, p. 245;
SCHIVARDI 1896, p. 16.
BRENTARI 1889,
p. 7;
FABRIS 1996,
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
pp. 86–90;
RICATTI 1979;
RICATTI 1980,
p. 103;
Comune: Recoaro Terme
Località: Fonti Centrali
Via Fonti Centrali
Villa Tonello detta Villa Margherita
CTR: 102 NE
Irvv: VI664 - 00006711
Veduta principale.
Prospetto sud.
Prospetto nord-ovest.
Particolare di una finestra.
Particolare della torretta angolare di facciata con altana.
Decorazione di un pavimento del pianterreno.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Santorso
Via Marzari
Villa Bonifacio, Rossi
Vincolo: 1089/1939
Dati catastali: F. 3, m. 241, 242, 243, 406, 465, 533, 534
CTR: 103 NO
Irvv: VI667 - 00006713
Descrizione
Il vasto complesso, di origine cinquecentesca ma rifatto e ampliato tra il 1865 e il 1884 su progetto di Antonio Caregaro Negrin,
circondato da parco, sorge al limite orientale del centro abitato, a mezza costa del monte Summano. Un alto muro cinge l'intera
proprietà e si apre sulla strada con un cancello, che dà accesso al breve giardino antistante la villa. La facciata principale si volge
a mezzogiorno ed è chiusa tra due settori laterali aggettanti. Una rigorosa simmetria governa il corpo centrale, con il monumentale
ingresso introdotto da una breve scalinata con sculture raffiguranti pecore Merinos e affiancato da due nicchie inquadrate da
lesene scanalate e da trabeazione con fregio. Robuste mensole in pietra rette da busti d'angelo sostengono il balcone del piano
nobile, dove altre quattro lesene corinzie, sovrastate da un fregio con breve timpano in rilievo e piccole sculture acroteriali,
delimitano due pannelli affrescati e l'apertura centrale. Tutta la facciata è dipinta con motivi architettonici e fregi in stile pompeiano.
La ricchezza cromatica e l'impianto geometrico di questo apparato decorativo continua nei due corpi laterali, dei quali quello
orientale acquista rilevanza per l'ampio portale centinato e il frontoncino conclusivo. A ridosso di questo si innestano un rustico e
un lungo porticato con colonne tuscaniche di modulo gigante, sormontato da attico e da una torretta. Un secondo portico si
aggancia trasversalmente e chiude la corte a est, dando accesso alle ex scuderie. Sculture arricchiscono gli edifici. Negli interni si
conservano decorazioni dipinte e pavimenti. Della medesima proprietà fa parte anche la vicina chiesa di Santo Spirito, le cui forme
cinquecentesche sono state modificate in stile eclettico. Tutta la proprietà è immersa in una vastissima area verde divisa in due
dalla strada: a nord si estende il bosco, mentre sul pendio inferiore si sviluppa un ricco parco, cui si accede attraverso una galleria
sotterranea. A sud-est sono le serre e la casa in stile svizzero destinata al guardiano.
Contesto figurativo/paesaggistico
Il complesso, pur lambito dall'abitato, conserva oltre alle aree verdi monumentali di pertinenza, ancora integra l'area collinare a
monte, che deve essere oggetto di attenta salvaguardia. Anche le aree a valle confinanti con il parco meridionale devono essere
salvaguardate. Il dissonante edificio moderno costruito nella zona ovest del giardino superiore tra la villa e la chiesa di Santo
Spirito deve essere demolito previo credito edilizio da realizzarsi in area idonea.
Cartografia storica
Vicenza, Biblioteca Civica Bertoliana, Raccolta mappe, Santorso XVII.a.1, 1642.
Venezia, Archivio di Stato, Provveditori sopra Beni Inculti, rot. 199, mazzo 114, dis. 2, 22 novembre 1606.
Bibliografia
ALPE 1884; BATTILOTTI 2000, p. 245; BORTOLI DE MUNARI 1976, p. 39; CAPPI BENTIVEGNA 1955, p. 147; CAREGARO
NEGRIN 1883, adiacenze al Podere modello di Pomologia e Orticoltura del Senatore A. Rossi in Sant’Orso, tavv. c, d, f, g, h;
CAREGARO NEGRIN 1884-1885, chiesetta della villa Rossi in S. Orso, tavv. e, f, g; CAREGARO NEGRIN 1885-1886, adiacenze
al Podere modello di Pomologia e Orticoltura dl Senatore A. Rossi in Sant’Orso, tavv. i, l; CAREGARO NEGRIN 1891; CENNI
STORICI 1925; GIARDINO VENETO 1988, p. 76; MARCHI 1976, pp. 73–79; PUTTIN 1974, pp. 81–89; RICATTI 1979;
RICATTI 1980, pp. 76, 124–128; ROSSI 1884; ROSSI 1885.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
Comune: Santorso
Via Marzari
Villa Bonifacio, Rossi
Vincolo: 1089/1939
Dati catastali: F. 3, m. 241, 242, 243, 406, 465, 533, 534
CTR: 103 NO
Irvv: VI667 - 00006713
Veduta principale.
Particolare del balcone di facciata.
Particolare della scala d'ingresso alla villa.
Corpo aggettante a est della facciata, corrispondente alla
sala-biblioteca.
Scorcio sul porticato della barchessa.
Atrio e scalone interno.
Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio
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