Lettura per l’apprendimento Richiede otto strategie di studio: 1. Scorrere velocemente il testo (qual è lo scopo per cui mi avvicino al testo; cosa so su questo tema; cosa cerco) 2. Leggere 3. Tornare ai passi precedenti e saltare ai passi seguenti 4. Individuare parole chiave 5. Individuare i passaggi concettuali più importanti 6. Parafrasare 7. Riassumere, ossia gerarchizzare 8. Utilizzare strategie di memorizzazione La memoria non è un semplice contenitore di informazioni (altrimenti non vi sarebbe selezione), ma funziona attraverso la ricostruzione, cioè viene potenziata attraverso la creazione di una struttura organizzata (mappe e reti concettuali che consentono di fare inferenze) I meccanismi fondamentali della memoria Memoria immediata o registro sensoriale Memoria a breve termine o memoria di lavoro Memoria a lungo termine Memoria immediata Inerisce tutte le informazioni che colpiscono i nostri sensi e che vengono immagazzinate in memoria per il tempo necessario a permettere il riconoscimento percettivo (da 0,25 a 2 secondi). Se si tratta di una informazione nuova, essa rimane in memoria il tempo necessario per formare un ricordo (traccia mnestica), che potrà poi essere cancellato Memoria a breve termine Mantiene l’informazione per il tempo necessario alla sua funzione e serve anche per organizzare e codificare le informazioni in entrata integrandole nei propri schemi cognitivi. Per favorire le operazioni di codifica, decodifica e controllo dell’informazione si può usare il meccanismo della “ripetizione subvocalica”, che si divide in “accorpamento” e “associazione immaginativa” Esempio di accorpamento Raggruppamento di alcune cifre per memorizzare un numero telefonico Esempio di associazione immaginativa Associazione di un’informazione a un’altra o a una sensazione Memoria a lungo termine E’ in grado di mantenere stabilmente l’informazione anche per tutta la vita I differenti tipi di memoria Esistono più forme di memoria in relazione ai differenti organi sensoriali. Funzionali all’attività di studio sono la memoria visiva, quella uditiva e quella motoria La memoria visiva Sfrutta la ricchezza, la concretezza e la vivacità degli stimoli (il colore, la forma, le dimensioni) unendo in una visione di insieme più informazioni (memoria fotografica) La memoria uditiva Sfrutta la varietà e la ricchezza sonora, ritmica e musicale delle informazioni (ritmo, cadenza, volume, timbro) evidenziando l’importanza della voce nella memorizzazione delle informazioni La memoria motoria Sfrutta il ruolo della drammatizzazione raccordando il ricordo al movimento corporeo dell’azione o dell’evento da memorizzare Fasi dell’apprendimento e della memorizzazione Acquisizione Elaborazione Conservazione Recupero Fase dell’acquisizione Effetto primacy (effetto informazioni primarie) Effetto recency (effetto informazioni finali) In altri termini, memorizziamo più facilmente le prime informazioni e le ultime (necessità di spezzettare l’unità di studio per meglio memorizzarne i contenuti) Necessità di un’alternanza tra i tempi di studio e le pause Ogni pausa dovrebbe corrispondere a un decimo del tempo di studio Fasi da seguire per una corretta alternanza Definire una tabella di marcia, collocando nel tempo i vari obiettivi di apprendimento Fissare un tempo limite per ciascun obiettivo e rispettarlo Concedersi le giuste pause Sapersi ricompensare con adeguate gratificazioni per gli obiettivi raggiunti Rispettare il principio di Plemark, che consiglia di iniziare sempre con attività meno gradite e poi con quelle più gradite (la facilità del compito può essere vissuta come ricompensa) La metacognizione Rappresenta la consapevolezza che il soggetto ha dei propri processi cognitivi unitamente al controllo, cioè alle strategie con cui l’individuo controlla i propri processi cognitivi Fase della elaborazione Corrisponde alla fase della lettura analitica, funzionale alla corretta e completa comprensione del testo Strategie nella fase della elaborazione Sottolineare Prendere appunti Schematizzare Sottolineare Consente di dare risalto e di mettere in primo piano informazioni utili sfruttando l’“effetto Restorff”, ovvero il contrasto “figura-sfondo” elaborato dalla psicologia della gestalt. Tale effetto attira l’attenzione e facilita la percezione visiva Per sottolineare bene occorre imparare a comprendere ciò che, all’interno di un brano, rappresentano i concetti fondamentali, ovvero le informazioni più significative: 1. Definizioni 2. Parole chiave 3. Date 4. Frasi riassuntive (alla fine dei paragrafi) Errori da evitare Sottolineare troppo Utilizzare vari colori La sottolineatura non dovrebbe superare il 20% delle righe che compongono un testo Prendere appunti Mentre l’operazione del sottolineare è finalizzata alla ricerca delle informazioni, quella del prendere appunti consente di dare una nuova forma alle informazioni, ovvero consente di fare operazioni di metacognizione, cioè di riflettere sul proprio modo di pensare Come prendere appunti Appunti discorsivi (ricostruzione di parole chiave entro un tessuto di brevi frasi di collegamento) Appunti telegrafici (parole chiave) Appunti per diagrammi (ricostruzione di idee tramite schemi) Appunti sinottici (raccolta del massimo di informazioni possibili) In qualunque modo vengano presi, è importante che gli appunti mantengano le caratteristiche costitutive che ne garantiscono l’efficacia: 1.La sinteticità 2.La brevità 3.La leggibilità 4.La chiarezza 5.La schematicità 6.La personalizzazione Schematizzare Non serve solo a fissare o a riprendere i concetti fondamentali, ma soprattutto ad evidenziare la relazione tra i concetti stessi Gli schemi devono quindi: 1. Essere chiari (meglio se sono in forma gerarchica) 2. Rispettare le caratteristiche della nostra vista (leggere da sinistra verso destra) 3. Evidenziare graficamente l’idea principale e i suoi rapporti con le idee secondarie Fase della conservazione Conservare l’unità di apprendimento serve a non disperdere le informazioni acquisite e rielaborate Per conservare in memoria un’informazione la strategia più utilizzata è quella della ripetizione La ripetizione può essere facilitata con il ricorso ad alcune tecniche elaborate nella fase di acquisizione (ricorso alle parole chiave) o con alcune delle tecniche utilizzate nella fase della elaborazione (schemi, mappe concettuali e appunti elaborati attraverso la lettura analitica del testo) Modalità di ripetizione 1. Registrazione 2. Ripetizione in coppia o in piccolo gruppo (costringe ad essere più chiari) Fase del recupero Si misura la capacità di utilizzare le informazioni presenti in memoria: importanza delle mnemotecniche e degli stratagemmi mentali (tecnica dei loci: “fare mente locale”)