ORDINE DEGLI STUDI FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI ANNO ACCADEMICO 2003/2004 ORDINE DEGLI STUDI FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI ANNO ACCADEMICO 2003/2004 indice Presentazione Corsi di Studio 9 Biblioteca di area scientifica e tecnologica 38 Indirizzi utili 40 Corpo docente Professori di ruolo di I e II fascia 43 Ricercatori 49 Corsi di Studio FISICA Corso di Laurea in Fisica 51 Corso di Laurea Specialistica in Fisica 83 Master di I livello in Gestione, assistenza e istruzione all'uso delle risorse informative e documentali elettroniche 124 MATEMATICA Corso di Laurea in Matematica 127 Corso di Laurea Specialistica in Matematica 145 Corso di Laurea quadriennale in Matematica (ad esaurimento) 158 SCIENZE BIOLOGICHE Corso di Laurea in Scienze Biologiche 194 Corso di Laurea Specialistica in Biologia ambientale 194 Corso di Laurea Specialistica in Biologia applicata alla ricerca bio-medica 200 Corso di Laurea Specialistica in Metodologie e applicazioni della biologia molecolare e cellulare 205 Master di II livello in Biologia per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali 210 3 SCIENZE GEOLOGICHE Corso di Laurea in Scienze Geologiche 299 Corso di Laurea Specialistica in Geologia del territorio e delle risorse 305 Master di II livello in G.I.S. e Telerilevamento per la pianificazione geoambientale 364 Master di II livello in Tecniche geoarcheologiche per gestione del territorio e la tutela del patrimonio culturale 365 Corso di Perfezionamento in Geologia e Geomorfologia applicate 4 nella pianificazione territoriale 366 L’Università Roma Tre 369 presentazione I Corsi di Studio della Facoltà hanno predisposto un lavoro di adeguamento al nuovo sistema universitario italiano, che si articola in tre livelli: laurea, laurea specialistica, dottorato. L’ordinamento didattico della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali per l’anno accademico 2003/2004 è strutturato in quattro Corsi di laurea triennali: ● Fisica ● Matematica ● Scienze Biologiche (numero programmato 100) ● Scienze Geologiche (numero programmato 60) e in sei Corsi di Laurea specialistica: ● Fisica ● Matematica ● Geologia del Territorio e delle Risorse Ambientale ● Metodologie e applicazioni della Biologia molecolare e cellulare ● Biologia applicata alla ricerca Bio-medica ● Biologia Per tutti i Corsi di laurea sono previste prove di Orientamento/accesso per la determinazione di eventuali debiti formativi, che dovranno essere soddisfatti entro il I anno di corso. La preiscrizione per le prove di Orientamento/accesso dovrà essere effettuata presumibilmente tra la fine del mese di agosto e l’inizio del mese di settembre, e le prove di accesso si svolgeranno entro il 23 settembre p.v., con modalità differenti a seconda del Corso di Laurea. Per colmare gli eventuali debiti formativi la Facoltà di Scienze M.F.N. ha in 5 programma apposite iniziative differenziate per corso di laurea, che consistono in corsi specifici o corsi di sostegno, quali tutorato, studio assistito, ecc. Le lezioni dei Corsi di Laurea della Facoltà saranno tenute tra il 17 settembre 2003 ed il 20 giugno 2004. Sono attivi vari Dottorati di ricerca, alcuni in consorzio con altre Università tra cui La Sapienza e Tor Vergata, che fanno capo direttamente ai Dipartimenti di Biologia, Fisica, Matematica e Scienze Geologiche. Informazioni più specifiche possono essere richieste, pertanto, presso le segreterie degli stessi. Infine, sono attivi presso la Facoltà di Scienze M.F.N. un Corso di perfezionamento e n. 4 Corsi di Master, così denominati: ● Corso di Perfezionamento in Presenza in “ Rilevamento geomorfologico a indirizzo applicativo” ● Master di I livello in Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse informative e documentali elettroniche (Servizi di Reference e Infor mation literacy) ● Master in presenza di II livello in “Tecniche geoarcheologiche per la gestione del territorio e la tutela del patrimonio culturale” ● Master in presenza di II livello in “ G.I.S. e telerilevamento per la pianificazione geoambientale” ● Master in Biologia per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali La Facoltà offre una serie di iniziative per gli studenti, al fine di facilitarne la carriera universitaria e favorire una buona riuscita negli studi relativi all’area scientifica. È stato istituito, infatti, il “Tutorato”, servizio rivolto e finalizzato a: - orientare ed assistere gli studenti per tutto il corso di studi; - rendere gli studenti partecipi del processo formativo; - rimuovere gli ostacoli che possono danneggiare una proficua frequenza dei corsi. Ogni studente della Facoltà, pertanto, fin dal primo anno, avrà assegnato un “Docente Tutore” che avrà l’incarico di assisterlo durante il suo corso di studi fornendogli, fra l’altro, indicazioni e consigli per quanto riguarda l’organizzazione e l’impostazione del curriculum didattico. I servizi di tutorato collaborano con gli organismi di sostegno al diritto allo studio e con le rappresentanze degli studenti, concorrendo alle esigenze di formazione culturale degli studenti e alla loro completa partecipazione alle attività universitarie. 6 Inoltre, allo scopo di favorire una più completa offerta didattica, per gli insegnamenti dei bienni di indirizzo, non attivati presso la sede di Roma Tre, è consentita la frequenza ed il riconoscimento degli esami sostenuti presso le altre sedi universitarie dell’area romana nell’ambito di accordi di interscambio, già definiti con le Facoltà di Scienze M.F.N. delle altre Università romane. Infine, viene incoraggiato lo svolgimento di attività didattiche presso qualificati centri scientifici esteri, sia nell’ambito di programmi comunitari (ad es. ERASMUS/SOCRATES) sia in quello di altri accordi internazionali. In proposito, si fa presente che tutte le strutture didattiche della Facoltà hanno aderito al sistema europeo di crediti didattici (ECTS) che permette agli studenti dei Corsi di Laurea della Facoltà di Scienze M.F.N. un inserimento nei programmi di scambio dell’Unione Europea. Coloro, che desiderino seguire uno o più insegnamenti relativi a Corsi di Laurea, possono ottenere l’iscrizione a Corsi singoli, che deve essere effettuata entro il 5 novembre. Inoltre, agli studenti immatricolati ai Corsi di Laurea della Facoltà negli anni accademici precedenti all’a.a. 2001-2002 viene data la possibilità sia di proseguire gli studi con la precedente normativa che di effettuare il passaggio al nuovo ordinamento (con riconoscimenti di CFU che vengono fissati da ogni singolo corso di studio). Non vengono accettati trasferimenti da altre Università per il “Vecchio ordinamento”. Alcuni dati sulla Facoltà Docenti di ruolo Ricercatori Studenti iscritti a.a. 2002/2003 87 37 1.800 Quella che segue è una breve presentazione dei Corsi di Laurea attivati in Facoltà. Il Preside Prof. Mario Girardi 7 Corsi di studio Corso di Laurea in Fisica Nell’anno accademico 2003-2004 sono attivi i tre anni del Corso di Laurea Triennale in Fisica del Nuovo Ordinamento Didattico ed il I anno del Corso di Laurea Specialistica. Corso di Laurea I livello (triennale) in fisica nuovo ordinamento Obiettivi formativi L’ obiettivo del Corso di Laurea del Nuovo Ordinamento è formare laureati in Fisica che: - posseggano un’adeguata conoscenza di base nei diversi settori della fisica classica e moderna; - conoscano le metodologie di indagine ed siano in grado di applicarle nella rappresentazione e nella modellizzazione della realtà fisica; - abbiano competenze operative nella gestione di strumentazione e nella misura di grandezze fisiche; - comprendano e sappiano utilizzare strumenti matematici ed informatici adeguati sia alla soluzione di problemi che alla gestione di esperimenti; - possano operare professionalmente in ambiti applicativi specifici, quali: il supporto scientifico e tecnico ad attività industriali, mediche, sanitarie e dell’ambiente, il risparmio energetico, i beni culturali; - siano in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali; - siano in possesso di adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione; - siano capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. Ambiti professionali I laureati del corso di laurea potranno svolgere attività professionali negli ambiti relativi: (1) alle applicazioni tecnologiche della fisica in generale sia in ambito industriale sia in laboratori di ricerca, ed in particolare in attività relative a controlli remoti, simulazione avanzata, telecomunicazioni, protezione (umana, ambientale e delle cose), caratterizzazione fisica di materiali di varia natura; (2) alla gestione delle attività di centri di ricerca pubblici e privati, curando ne gli aspetti di modellizzazione e analisi e le relative implicazioni fisiche ed informatiche; avranno inoltre cultura scientifica e capacità metodologiche tali da poter proseguire proficuamente sia in una laurea specialistica, 9 in classe di Fisica o affine, che nella preparazione all’insegnamento nella scuola. Ordinamento Didattico Il Corso di Laurea prevede attività formative comuni finalizzate ad acquisire: conoscenze di base dell’algebra, della geometria, del calcolo differenziale e integrale; i fondamenti della fisica classica, della fisica teorica e della fisica quantistica e delle loro basi matematiche; elementi di chimica; aspetti della fisica moderna relativi all’astronomia e astrofisica, alla fisica nucleare e subnucleare, alla struttura della materia. Sono previste inoltre attività di laboratorio dedicate all’apprendimento di metodiche sperimentali, alla misura, all’elaborazione dei dati e alla gestione e controllo di strumentazioni. In relazione a obiettivi specifici, è previsto l’obbligo di attività esterne, come tirocini formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori. Le attività a scelta consentiranno di acquisire sia competenze su metodologie sperimentali concernenti la rivelazione dei segnali, la gestione di dati, le reti informatiche, la simulazione, il controllo di sistemi complessi, il trattamento delle immagini, il monitoraggio dell’ambiente, sia conoscenze in ambiti particolari quali la Geofisica, l’Astrofisica, la Fisica Nucleare e Subnucleare, la Fisica della Materia e la Fisica Teorica. Conoscenze richieste per l’accesso Per accedere al corso di studio è necessario sostenere una prova d’accesso prevista per il 22 settembre 2003. Lo scopo della prova è di valutare il grado di conoscenza della Matematica elementare (algebra, potenze, logaritmi, trigonometria e rappresentazioni di funzioni) e delle grandezze fisiche di base. La prova di ingresso sarà un test a risposta multipla. L’esito della prova non pregiudica l’immatricolazione. Infatti agli studenti immatricolati con prova di ingresso non positiva, durante il I periodo didattico sarà fornito un sostegno aggiuntivo per raggiungere le adeguate conoscenze risultate carenti. Per sostenere la prova è inoltre necessario iscriversi alla prova stessa; ciò è possibile sia tramite il sito web (www.fis.uniroma3.it), sia telefonando alla Segreteria del Corso di Laurea. Per sostenere la prova è necessario il pagamento della tassa prevista per la iscrizione alla prova entro il 19 settembre 2003. Nelle prime due settimane di settembre sono previsti corsi di preparazione alla prova d’accesso ed una serie di seminari divulgativi sulla Fisica e le sue applicazioni attuali. La prova d’accesso avrà luogo lunedì 22 settembre 2003 alle ore 09,30 nell’aula n. 4 di Viale Marconi 446. I risultati della prova saranno resi noti martedì 23 settembre 2003, anche sul sito web del Corso di Studio. 10 Le lezioni avranno inizio il 22 settembre 2003. Corso di Laurea di II livello (specialistica) in Fisica - nuovo ordinamento Scopi, contenuti e sbocchi professionali La laurea specialistica in Fisica si propone di fornire: - una solida preparazione culturale nella fisica classica e moderna ed una buona padronanza del metodo scientifico di indagine; - un’approfondita conoscenza delle moderne strumentazioni di misura e delle tecniche di analisi dei dati; - una conoscenza specialistica in almeno uno dei campi principali di ricerca della Fisica moderna; - un’approfondita conoscenza di strumenti matematici ed informatici utili nella Fisica moderna; - un’elevata preparazione scientifica ed operativa nelle discipline che caratterizzano la classe; - la capacità di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture; - la capacità di utilizzare le conoscenze specifiche acquisite per la modellizzazione di sistemi complessi nei campi delle scienze applicate. - la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese. I laureati specialistici avranno capacità di svolgere attività nel campo: della ricerca di base ed applicata in laboratori di ricerca pubblici o privati; delle attività industriali, in particolare nei campi della elettronica, ottica ed informatica; della sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica; della progettazione e gestione di tecnologie in ambiti correlati con le discipline fisiche, nei settori dell’industria, dell’ambiente, della sanità, dei beni culturali e della pubblica amministrazione; della divulgazione ad alto livello della cultura scientifica con particolare riferimento agli aspetti teorici, sperimentali e applicativi della fisica classica e moderna. Avranno inoltre preparazione adeguata a proseguire gli studi nel Dottorato di Ricerca. Attività formative e struttura didattica Le Attività didattiche del corso di Laurea Specialistica in Fisica sono finalizzate ad fornire: - approfondite conoscenze della matematica nel campo dell’algebra, della geometria, del calcolo differenziale e integrale, delle equazioni differenziali; - solide conoscenze sia sperimentali che teoriche della fisica classica, della fisica quantistica e della relatività, delle loro basi matematiche, nonché dei fondamenti della struttura della materia, della fisica nucleare e subnucleare, dell’astronomia e astrofisica e di altri aspetti della fisica moderna; - conoscenze approfondite in un campo specifico della Fisica a scelta dello studente. 11 Le Attività prevedono attività individuali per non meno di 30 crediti complessivi, dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali o teoriche specifiche, alla misura e relativa elaborazione di dati sperimentali o allo sviluppo di modelli teorici. In relazione a obiettivi specifici sono possibili attività esterne come tirocini formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, e soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. Al fine di fornire una elevata formazione specialistica sia culturale che professionale in campi specifici della fisica, il biennio di laurea specialistica prevede un primo semestre di approfondimento delle conoscenze generali della Fisica di base ed una successiva articolazione in differenti curricula, nei tre semestri successivi. I curricula previsti sono: ● ● ● ● ● Fisica Teorica e Modelli Matematici Fisica della Materia Fisica Nucleare e Subnucleare Astrofisica e Fisica Spaziale Fisica Terrestre e dell’Ambiente. Nel curriculum di Fisica Teorica e Modelli Matematici lo studente acquisirà una preparazione scientifica specifica a settori della fisica teorica. Nel curriculum di Fisica della Materia lo studente acquisirà una conoscenza delle problematiche scientifiche e delle metodologie sperimentali nel campo della fisica della materia. In particolare tale conoscenza dovrà comprendere sia la fenomenologia e la modellistica delle proprietà della materia in differenti stati di aggregazione, sia l’utilizzo di moderne tecniche di indagine spettroscopica. Nel curriculum di Fisica Nucleare e Subnucleare lo studente acquisirà una conoscenza di base delle teorie e delle metodiche sperimentali nel campo della fisica nucleare e subnucleare. Inoltre dovrà familiarizzarsi con le tecniche relative alla sperimentazione in fisica nucleare e/o subnucleare. Nel curriculum di Astrofisica e Fisica Spaziale lo studente acquisirà conoscenze di base sulle moderne tematiche dell’astrofisica galattica ed extragalattica e della cosmologia. Inoltre familiarizzerà con le tecniche relative alla strumentazione astronomica da terra e dallo spazio. 12 Nel curriculum di Fisica Terrestre e dell’Ambiente lo studente acquisirà le nozioni scientifiche e le metodologie sperimentali e di analisi relative allo studio della struttura del pianeta terra, dei processi geodinamici vulcanologici, atmosferici ed oceanografici e al monitoraggio dell’ambiente. Lo schema didattico generale della laurea specialistica è strutturato in quattro semestri, due al primo anno di studi e due al secondo anno. L’ attività di stage (6 CFU) consisterà in uno stage presso un laboratorio o gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica o di Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna durante il quale lo studente apprenderà una metodologia particolare della Fisica. Il quarto semestre è interamente dedicato allo svolgimento della tesi di laurea. Il lavoro di tesi, della durata complessiva di 6 mesi, sarà rivolto allo svolgimento da parte dello studente di una studio teorico o sperimentale specifico all’ ambito curriculare prescelto, svolto presso il Dipartimento di Fisica o presso altra Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna. Lo studio svolto sarà riassunto in un elaborato scritto e sarà presentato sotto forma di seminario alla Commissione di Laurea. Gli argomenti del lavoro di tesi dovranno essere approvati dal Collegio didattico. Accesso, Immatricolazioni ed Iscrizioni Per la iscrizione al Corso di Laurea è sufficiente aver conseguito un titolo di Laurea Triennale in Fisica. I laureati triennali in disciplina diversa od i laureati specialistici in classe diversa dalla 20S saranno ammessi alla iscrizione purché abbiano conseguito un numero di crediti totali riconoscibili, in base al decreto istitutivo della classe 25, pari ad almeno 140. Il Collegio didattico elaborerà un percorso didattico per il recupero dei CFU mancanti, sulla base del curriculum presentato. È ammesso il trasferimento da Corsi di Laurea Specialistica della Classe 20S svolti presso altre Università, con il riconoscimento globale dei crediti acquisiti, se coerenti con il percorso formativo della presente laurea. È ammessa l’iscrizione anche di studenti iscritti a Corsi di Laurea Specialistica di altra classe. Il Collegio didattico stabilirà quali crediti formativi acquisiti, anche al di fuori dell’ambito universitario, sono riconosciuti. Per l’iscrizione al corso occorre superare una prova di accesso il cui scopo è determinare eventuali debiti formativi. Essa consisterà in semplici domande di fisica classica e di fisica moderna. Per sostenere la prova è necessario il pagamento della tassa prevista per la iscrizione alla prova entro il 10 ottobre 2003. Per sostenere la prova è inoltre necessario iscriversi alla prova stessa entro il 10 ottobre 2003; ciò è possibile sia tramite il sito web (www.fis.uniroma3.it), sia telefonando alla Segreteria del Corso di Laurea. La prova d’accesso sarà effettuata il 13 ottobre 2003, giorno di inizio delle lezioni. I risultati saranno resi noti il giorno 14 ottobre 2003. Per ciascun iscritto con debiti formativi sarà elaborato un percorso di studi individuale che consenta il recupero dei debiti formativi. I laureati in Fisica di I livello presso una Università italiana od in possesso di titolo di studio considerato equivalente sono esonerati dalla prova d’accesso e saranno iscritti senza debiti formativi. 13 A coloro che faranno domanda di trasferimento in data successiva al 13 ottobre 2003 sarà data la possibilità di una prova d’ accesso supplementare. Corso di Laurea in Fisica quadriennale - vecchio or dinamento Gli studenti iscritti nell’A.A. 2002-2003 al corso di laurea in Fisica del vecchio ordinamento ed al Diploma in Metodologie Fisiche potranno optare per il passaggio ai corsi del nuovo ordinamento o iscriversi come fuori corso; a coloro che non opteranno per il Nuovo Ordinamento sarà assicurato il completamento degli studi. Master di I livello in Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse informative e documentali elettroniche Scopi, contenuti e sbocchi professionali Il corso di master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse elettroniche (Servizi di Reference e Information literacy)” si pone l’obiettivo di formare professionisti dell’informazione e della documentazione in ambito bibliografico e fattuale, in tutte le discipline curricolari, allo scopo di creare figure professionali in grado di fornire servizi informativi e documentali ad alto valore aggiunto e strumenti concettuali e tecniche operative, tali da consentire all’utente finale l’acquisizione di competenze ottimali nel recupero e nell’uso dell’informazione (information literacy). In particolare, nel quadro di una didattica sempre più orientata alla formazione permanente e a distanza e di una ricerca sempre più caratterizzate dalle applicazioni di tecnologie elettroniche, oltre che dalla presenza sempre più diffusa di biblioteche digitali, il corso si propone di attivare un processo di professionalizzazione degli intermediari dell’informazione suscettibile di trasmettere agli utenti delle biblioteche le competenze e le abilità necessarie ad accedere, recuperare, analizzare, sintetizzare e valutare criticamente tutte le risorse informative. Il conseguimento del Master consentirà di trovare un’adeguata collocazione presso tutti gli enti e le organizzazioni che utilizzano, a qualunque titolo, l’informazione come risorsa strategica e organizzano corsi di Information literacy. Attività formative e struttura didattica Il Master prevede un programma annuale, con corsi, seminari, stages che si articolano nell’arco di nove mesi per un totale di 1500 ore di apprendimento pari a 60 crediti. 14 Accesso ed iscrizioni per l’anno accademico 2003/2004 L’iscrizione al corso di Master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse informative e documentali elettroniche (Servizi di Reference e Information literacy)”è consentita ai cittadini italiani in possesso di laurea triennale (o di laurea quadriennale del Vecchio Ordinamento) ed ai cittadini stranieri in possesso di un titolo equipollente. Il Master è aperto a personale di ruolo non laureato che abbia almeno 5 anni di servizio effettivo con qualifica di Bibliotecario. Possono conseguire il titolo di Master sia cittadini italiani che stranieri. Qualora il numero delle domande di ammissione risulti superiore al contingente dei posti stabilito, l’ammissione al Master sarà subordinata ad una graduatoria per titoli, stabilita dal Direttore e da due docenti del Consiglio del corso. La graduatoria sarà esposta nella sede del Master entro la settimana successiva alla scadenza del termine di presentazione delle domande di ammissione. Si accetta un massimo di 40 iscritti. Il Master non sarà attivato ove il numero di iscritti risultasse inferiore a 20. 15 Corso di Laurea in Matematica Corso di Laurea I Livello (triennale) in Matematica È diretta al conseguimento di buone conoscenze di base nell’area della matematica, di buone competenze computazionali ed informatiche, di abilità nella modellizzazione matematica in problemi di interesse scientifico, tecnico ed economico. Sbocchi professionali In ambito industriale, in attività finanziarie, nei servizi e nella pubblica amministrazione; nella diffusione della cultura scientifica. Per conseguire la Laurea di Primo Livello, lo studente deve acquisire almeno 180 crediti formativi (CFU). Modalità d’accesso È richiesta la partecipazione ad una prova non selettiva, il cui scopo è solo l’individuazione del percorso formativo iniziale appropriato: la Prova di Orientamento. Per l’a.a. 2003-2004, avrà luogo lunedì 22 settembre, alle ore 9.30, presso le aule F, G del complesso aule, sito in Largo S. Leonardo Murialdo 1. Per partecipare alla Prova, occorre preiscriversi, entro venerdì 19 settembre 2003. Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla Segreteria Didattica. Gli argomenti di tale prova sono elencati nell’Ordinamento Didattico, consultabile all’indirizzo http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti_manifesti.html Nel sito sono altresì accessibili test per l’autovalutazione. Sulla base del risultato conseguito alla Prova di Orientamento, ogni studente verrà inserito in un percorso formativo appropriato, comprendente attività di recupero dei debiti formativi. Le attività didattiche avranno inizio il 22 settembre 2003. Corso di Laurea di II Livello (specialistica) in Matematica 16 Obiettivi formativi CFU 120 (acquisibili in due anni) È diretta al conseguimento di una solida preparazione culturale nell’area della matematica e dei metodi propri della disciplina, a possedere avanzate competenze computazionali ed informatiche, ad acquisire conoscenze matematiche specialistiche, eventualmente contestualizzate ad altre scienze, all’ingegneria e ad altri campi applicativi, ad acquisire abilità nell’analisi e risoluzione di problemi complessi, anche in contesti applicativi, ad avere capacità relazionali e decisionali, ed essere capaci di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità scientifiche e organizzative. Sbocchi professionali I laureati nel Corso di Laurea Specialistica potranno esercitare funzioni di elevata responsabilità nella costruzione e nello sviluppo computazionale di modelli matematici di varia natura, in diversi ambiti scientifici e/o applicativi, industriali, finanziari, nei servizi e nella pubblica amministrazione, nei settori della comunicazione della matematica e della scienza. Modalità d’accesso Per accedere alla Laurea Specialistica occorre superare una Prova di Accesso. Tale prova, scritta ed a carattere interdisciplinare, è diretta ad accertare il possesso di conoscenze indispensabili e le capacità necessarie per affrontare studi avanzati in Matematica. La Prova – offerta tre volte l’anno (luglio, settembre/ottobre, febbraio/marzo) – consiste nello svolgimento di alcuni esercizi a scelta; tali esercizi includono problemi di algebra lineare e problemi di analisi matematica (e possono anche essere di carattere teorico). Per l’a.a. 2003-2004 una delle Prove di Accesso avrà luogo martedì 1 ottobre 2003, alle ore 9.30, presso il Dipartimento di Matematica, sito in Largo S. Leonardo Murialdo 1. Per partecipare ad una qualsiasi Prova, occorre preiscriversi, entro lunedì 30 settembre 2003. Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla Segreteria Didattica. A giugno sarà disponibile, anche nelle scuole, il fascicolo Benvenuto@Matematica contenente tutte le informazioni relative ai nuovi Corsi di Studio. 17 Corso di Laurea in Scienze Biologiche Corso di Laurea di I livello (triennale) in Scienze Biologiche Obiettivi formativi Gli obiettivi formativi qualificanti il Corso di Studio sono: - possedere buone conoscenze di base nei diversi settori delle scienze biologiche; - possedere competenze operative e applicative negli ambiti di interesse; - avere familiarità con le metodologie sperimentali; - essere capaci di svolgere compiti tecnico-operativi e attività professionali di supporto in attività di ricerca, produttive e tecnologiche, laboratori e servizi, a livello di analisi, controlli e gestione; - conoscere almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano. Il Corso di laurea di primo livello prevede l’impostazione di un’ampia base culturale comune a tutti gli iscritti, garantita da: - attività formative di base negli ambiti della biologia, matematica, fisica e chimica; - attività formative caratterizzanti i vari ambiti disciplinari della biologia e in ambiti disciplinari affini e coerenti con gli obiettivi formativi del percorso didattico o integrative di una formazione interdisciplinare. Curricula I primi due anni di Corso prevedono attività formative di base o quella parte delle attività formative caratterizzanti idonee a garantire la padronanza delle conoscenze e le impostazioni delle competenze ritenute essenziali per ogni studente di biologia. Gli obiettivi formativi sono dunque quelli di fornire per le diverse discipline le conoscenze irrinunciabili che permetteranno poi di fruire degli insegnamenti specifici professionalizzanti previsti nel terzo anno di corso. Il terzo anno è articolato in tre percorsi didattici differenziati: Molecolare-Cellulare Fisiopatologico ● Ambientale-Naturalistico ● ● 18 Requisiti di ammissione Per l’anno accademico 2003/2004 è stata richiesta l’istituzione di un numero programmato di immatricolazioni pari a 100 unità. Gli studenti che intendono iscriversi al Corso di Studio in Scienze Biologiche devono effettuare un test selettivo che verterà su argomenti delle materie formative di base e su prove di cultura scientifica generale. Il livello di preparazione atteso, concernente gli ambiti della matematica, chimica, fisica e biologia, è quello acquisibile con i diplomi di scuola secondaria superiore. Il test permetterà inoltre ai docenti di individuare eventuali lacune e di definire e assegnare i debiti formativi che lo studente è tenuto a estinguere entro il primo anno di corso. A questo scopo sono organizzati corsi specifici, attività di studio assistito e di tutorato. Le modalità di svolgimento di queste attività saranno dettagliate nel manifesto annuale. Il raggiungimento del livello di preparazione idoneo verrà valutato mediante test specificamente predisposti. date per le immatricolazioni al Corso di laurea in Scienze Biologiche (Triennale) termine prescrizioni: 15-09-03 data test: 23-09-03 pubblicazione graduatoria: 30-09-03 inizio immatricolazione: 08-10-03 fine immatricolazione: 17-10-03 ripescaggio: 23-10-03 Laurea quinquennale - vecchio ordinamento (in fase di progressiva disattivazione) Durata del corso: cinque anni Nell’a.a. 2003-2004 vengono attivati il quarto e quinto anno di corso. Dall’anno accademico 2003/2004 vengono attivate le seguenti lauree specialistiche (classe 6/S, Laurea specialistica in Scienze Biologiche): ● Laurea specialistica in Biologia ambientale; ● Laurea specialistica in Biologia applicata alla ricerca bio-medica; ● Laurea specialistica in Metodologie e applicazioni della Biologia molecolare e cellulare. La durata del corso di laurea è, di regola, di due anni. L’attività didattica è articolata in due anni di corso (nell’anno accademico 2003/2004 viene attivato il primo) durante i quali lo studente deve conseguire 120 crediti, ripartiti tra varie attività formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in conformità ai decreti ministeriali corrispondenti. Corso di Laurea di II livello (specialistica) in Biologia ambientale Obiettivi formativi specifici Il corso di Laurea Specialistica in Biologia Ambientale risponde alla domanda di una adeguata formazione nel settore della Biologia applicata allo studio ed alla gestione e tutela delle risorse naturali. Pertanto questo Corso di Laurea si pone i seguenti obiettivi formativi di carattere generale: - fornire una solida preparazione culturale nella Biologia di base e nei diversi settori della Biologia applicata allo studio ed alla gestione delle 19 risorse naturali, nonché un’elevata preparazione scientifica e operativa nelle discipline che caratterizzano la classe; - fornire una approfondita conoscenza della metodologia strumentale, degli strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati nel campo della Biologia ambientale; - fornire un’adeguata conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di supporto, in particolare per quanto attiene gli aspetti di analisi ecologica; - dare padronanza del metodo scientifico di indagine per poter sviluppare autonomamente ricerca di base ed applicata nel campo della Biologia ambientale; - mettere in grado gli studenti di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, in particolar modo l’inglese, con riferimento anche ai lessici disciplinari specialistici; - mettere in grado gli studenti di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture nei campi della Biologia ambientale. Ai fini indicati, il curriculum del Corso di Laurea specialistica in Biologia Ambientale comprende i seguenti aspetti professionalizzanti garantiti attraverso attività formative finalizzate a: - acquisizione degli strumenti matematici, statistici, informatici, fisici e chimici applicati all’analisi delle caratteristiche abiotiche e biotiche dell’ambiente; - approfondimento della formazione biologica di base e delle sue applicazioni, con particolare riguardo alle conoscenze applicative relativamente all’analisi di specie, popolazioni e comunità animali e vegetali in condizioni normali e alterate, alle loro interazioni reciproche, agli effetti ambientali e biotici sugli esseri viventi; - acquisizione di tecniche utili per la comprensione dei fenomeni ecologici; - attività formative, lezioni ed esercitazioni obbligatorie di laboratorio ed in ambiente naturale per non meno di 30 crediti complessivi (di cui 8 per esercitazioni sul campo), in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali per il riconoscimento e la descrizione della biodiversità, per l’analisi delle specializzazioni autoecologiche e dei rapporti biocenotici, per l’analisi di caratteristiche abiotiche degli ecosistemi e di loro alterazioni d’origine antropica, per l’analisi e l’elaborazione dei dati; - in relazione a obiettivi specifici, attività esterne come tirocini formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. 20 In prospettiva della formazione pratica e professionale degli studenti, l’attività didattica sarà integrata con corsi di perfezionamento, stage e tirocini specialistici di carattere botanico, zoologico, ecologico e di biologia della conservazione, svolti presso strutture specializzate (Musei di Zoologia, Orti botanici, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti CNR, Istituti Zoo- profilattici), nonché presso aziende ed enti pubblici e privati la cui qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata, indirizzati alla conservazione ambientale (Parchi nazionali, Parchi regionali, Riserve dello Stato e regionali, ecc.). Ambiti occupazionali previsti per i laureati Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - analisi e controlli dei diversi livelli strutturali della biodiversità degli ecosistemi e della loro conservazione, anche in relazione a valutazioni di impatto ambientale; - Biomonitoraggio per l’analisi della qualità (micro- e macrobiologica nonché chimica) delle acque; - sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche nello studio della biodiversità e della sua conservazione; - identificazione e studio di specie e comunità animali e vegetali applicate alla loro gestione e conservazione ed alla pianificazione territoriale; - valutazione dello stato di conservazione di habitat e specie incluse in Direttive internazionali ed in Leggi nazionali; - indagine scientifica in campo sistematico, ecologico e di Biologia della conservazione; - gestione della ricerca applicata in ambito ambientale. Gli ambiti professionali Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del 24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - attività professionali in istituzioni di ricerca, di controllo e di gestione in campo ambientale, sia in ambito privato che nella pubblica amministrazione, con particolare riguardo a: a) conoscenza e tutela della biodiversità degli organismi animali e vegetali e dei microrganismi; b) comprensione dei fenomeni biologici a tutti i livelli ed diffusione di tali conoscenze; c) uso regolato delle risorse biotiche e loro incremento; d) applicazioni biologiche in campo ambientale e dei beni culturali. - attività professionali di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica, nonché di gestione e progettazione di tecnologie utili in campo ambientale; - avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla indagine nel settore della Biologia ambientale. Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientale- 21 naturalistico. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso ambientale-naturalistico, in materie di carattere botanico, zoologico ed ecologico. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso. Modalità di regolamentazione dell’accesso Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientale-naturalistico dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame ed una valutazione dei titoli. Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I anno del CL specialistico in Biologia Ambientale, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso formativo Ambientale Naturalistico della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Ambientale sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione. 22 Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto. Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel piano di studi presentato dallo studente. La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia. La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata entro il primo semestre del secondo anno. Modalità di accesso e date - test selettivo; - prove su cultura generale e prove specifiche nei SSD caratterizzanti la Laurea Specialistica; - prescrizione entro il 15 settembre 2003 (aperta a laureati e laureandi con CFU > 159); - data e luogo del test: 22 settembre 2003, aule 5, 6 , 7 e 8, ore 9,00; - graduatoria: entro il 30 settembre 2003; - inizio lezioni: 1° ottobre 2003; - regolarizzazione dell’iscrizione: entro il 31 marzo 2004 (in modo che si possano iscrivere i laureati della sessione di febbraio che abbiano soste nuto con esito positivo il test di accesso); - numero programmato per ciascuna laurea specialistica: 25 studenti. Corso di Laurea di II livello (specialistica) in Biologia applicata alla ricerca Bio-medica Obiettivi formativi specifici L’ampio sviluppo della conoscenza scientifica in vari settori della biologia molecolare e cellulare ha avuto numerose ripercussioni in ambito bio-medico ed ha rapidamente portato a importanti acquisizioni sulle funzioni di cellule, organi e sistemi in condizioni normali ed alterate, sulle modificazioni genetiche e chimiche alla base delle alterazioni patologiche indotte da agenti chimici, fisici e biologici, permettendo in ultimo lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici. Lo studio della biologia della cellula in condizioni fisiologiche e patologiche e le nuove tecnologie bio-mediche mirate alla determinazione delle cause delle alterazioni molecolari e cellulari che si manifestano in numerose patologie sono alla base della moderna formazione specialistica dei biologi diretti operare nel settore bio-medico. La comprensione del funzionamento della cellula in condizioni normali ed alterate richiede quindi un approccio interdisciplinare e l’utilizzazione di strumenti propri di discipline specialistiche quali biochimica, biologia molecolare, biologia cellulare, farmacologia, fisiologia, immunologia, genetica, microbiologia e patologia. 23 Il Corso di Laurea Specialistica (II Livello) in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica mira ad approfondire le conoscenze già acquisite dai Laureati di I Livello in Biologia, indirizzo Fisiopatologico, Bio-medico o Sanitario, ai fini della formazione specialistica di biologi in grado di condurre autonomamente ricerca di base ed applicata nel settore bio-medico. Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di Laurea di II livello in Biologia applicata alla ricerca bio-medica sono: - fornire una preparazione culturale integrata nel campo della biologia applicata allo studio di processi fisiologici e patologici a livello molecolare, cellulare e sistemico; - approfondire la metodologia dell’indagine scientifica e la gestione delle tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica nel campo della biologia applicata allo studio di sistemi cellulari ed animali in condizioni fisiologiche e patologiche; - implementare le conoscenze operative delle strumentazioni analitiche ed informatiche proprie del settore bio-medico e sanitario; - trasferire le informazioni ottenute dalla genomica, trascrittomica e proteomica alla comprensione dettagliata di processi cellulari in condizioni fisiologiche e patologiche; - qualificare la professionalità in abiti correlati al settore bio-medico, con particolare riferimento ai laboratori di analisi biologiche e microbiologiche ed ai controlli biologico-sanitari a fini diagnostici e preventivi; - applicare tecnologie riguardanti lo sviluppo di modelli sperimentali subcellulari, cellulari e animali utilizzati nei settori farmaceutico, nutrizionistico, merceologico e sanitario; - impartire una buona conoscenza della lingua inglese scientifica e dell’uso di software dedicati alla ricerca scientifica. Attività formativa Per raggiungere i suddetti obiettivi è richiesta l’acquisizione di crediti essenzialmente nelle discipline dell’area biologica e medica. La formazione laboratoristica e l’esercizio dell’analisi critica dei progetti di ricerca, dei metodi d’indagine scientifica e dei risultati sperimentali saranno garantiti da un adeguata assegnazione di crediti per attività sperimentali dedicate alla preparazione della prova finale. L’attività didattica sarà integrata con seminari interni e tirocini a carattere specialistico che saranno svolti presso strutture pubbliche e private accreditate in ambito bio-medico e sanitario, alcune delle quali già in convenzione con il Dipartimento di Biologia quali ENEA, CNR o Istituti del Ministero della Sanità (Istituti di Ricovero e Cura a carattere Scientifico, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Istituto della Nutrizione, Istituto Superiore per la prevenzione e la Sicurezza sul lavoro) e Società ed Istituti riconosciuti dal Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR). 24 Ambiti occupazionali previsti per i laureati Gli obiettivi formativi del corso di Laurea di II livello in Biologia applicata alla ricerca bio-medica sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del biologo in ambito sanitario, così come istituita con legge n. 396 del 24/5/67, successivamente modificata con D.P.R. n. 328 del 5 giugno 2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche applicate alla ricerca bio-medica; - attività di ricerca scientifica presso istituti universitari, enti di ricerca, industrie farmaceutiche; - gestione della ricerca di base ed applicata in campo bio-medico, con particolare riferimento al settore farmacologico, nutrizionistico e diagnostico; - analisi e controlli biologici della qualità delle acque, derrate alimentari, medicamenti in genere e merci di natura biologica; - sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche in campo genetico, isto-citologico, immunologico, microbiologico e metabolico nell’uomo e negli animali; - identificazione di agenti patogeni nell’uomo e negli animali; Ambiti professionali Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di studio sono: - attività professionali in istituzioni di ricerca (nazionali ed intenazionali), controllo ed assistenza dell’area bio-medica e negli istituti di ricerca che utilizzano sistemi cellulari e animali in vivo, nell’industria farmaceutica, chimica, agro-alimentare, cosmetica, nei laboratori di analisi biologiche, chimico-cliniche e microbiologiche, nei presidi territoriali adibiti al controllo biologico e sanitario; - avviamento, attraverso scuole di specializzazione, ai ruoli dirigenziali di competenza biologica nel S.S.N; - avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla ricerca interdisciplinare nel settore bio-medico e sanitario. Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso fisiopatologico, in materie quali fisiologia, genetica, microbiologia e patologia generale. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso. Modalità di regolamentazione dell’accesso Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico dell’Uni- 25 versità di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame ed una valutazione dei titoli. Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso formativo fisiopatologico della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione. Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto. Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel piano di studi presentato dallo studente. 26 La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia. La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata entro il primo semestre del secondo anno. Modalità di accesso e date - test selettivo; - prove su cultura generale e prove specifiche nei SSD caratterizzanti la Laurea Specialistica; - prescrizione entro il 15 settembre 2003 (aperta a laureati e laureandi con CFU > 159); - data e luogo del test: 22 settembre 2003, aule 5, 6 , 7 e 8, ore 9,00; - graduatoria: entro il 30 settembre 2003; - inizio lezioni: 1° ottobre 2003; - regolarizzazione dell’iscrizione: entro il 31 marzo 2004 (in modo che si possano iscrivere i laureati della sessione di febbraio che abbiano soste nuto con esito positivo il test di accesso); - numero programmato: 25 studenti. Corso di Laurea di II livello (specialistica) in metodologie e applicazioni della Biologia molecolare e cellulare Il Corso di Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare ha come obiettivo la formazione di specialisti nella ricerca nel settore. La conoscenza delle fondamentali metodologie sperimentali attualmente adottate nelle indagini relative alla struttura e alla funzione biologica delle macromolecole, e ai meccanismi molecolari implicati nei processi vitali delle cellule, è presupposto essenziale per un impegno professionale negli ambiti di competenza. Una solida preparazione metodologica infatti consente un agevole inserimento in ambienti di ricerca grazie alla possibilità di fornire immediatamente contributi significativi. Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono: - Acquisire una solida preparazione epistemologica e culturale nella biologia molecolare e cellulare e un’elevata preparazione scientifica e operativa nelle discipline che caratterizzano la classe; - Approfondire la metodologia dell’indagine scientifica ed acquisire capacità critiche nell’analisi di progetti di ricerca, protocolli e risultati sperimentali per la corretta effettuazione di ricerche nella biologia di base ed applicata. - Approfondire la conoscenza delle tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica, della metodologia strumentale, degli strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati nel campo della biologia molecolare e cellulare di microorganismi, animali e piante. - Approfondire la conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di supporto e la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari; - Acquisire la capacità di lavorare con ampia autonomia, oltre la capacità 27 di lavorare in gruppo, valorizzando la propria e l’altrui competenza ed anche assumendo responsabilità di progetti e strutture. L’attività didattica sarà caratterizzata dalla presenza di corsi di alta specializzazione e sarà integrata da cicli di seminari, gruppi di lavoro e tirocini che saranno svolti presso i laboratori dell’Università o presso strutture accreditate in ambito scientifico alcune delle quali già in convenzione con il Dipartimento di Biologia (CNR, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Istituto Superiore per la prevenzione e la Sicurezza sul lavoro), nonché presso aziende ed enti di ricerca pubblici e privati la cui qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata. Ambiti occupazionali previsti per i laureati Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del 24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche; - attività di ricerca scientifica presso università, enti di ricerca pubblici e privati, industrie farmaceutiche e di biotecnologia; - accesso, attraverso scuole di specializzazione dell’area medica, ai ruoli dirigenziali di competenza biologica nel S.S.N.; - attività di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica, nonché di gestione e progettazione delle tecnologie; - gestione della ricerca di base e applicata nel settore della biologia molecolare e cellulare; - attività professionali e di progetto in ambiti correlati con le discipline biologiche, nei settori dell’industria, della sanità e della pubblica amministrazione. Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e cellulare. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso molecolare e cellulare, in materie di carattere citologico, biochimico, biologico-molecolare, genetico e microbiologico. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso. 28 Modalità di regolamentazione dell’accesso Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e cellulare dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame ed una valutazione dei titoli. Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso formativo molecolare e cellulare della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione. Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto. Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel piano di studi presentato dallo studente. La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia. La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata entro il primo semestre del secondo anno. Modalità di accesso e date - test selettivo; - prove su cultura generale e prove specifiche nei SSD caratterizzanti la Laurea Specialistica; 29 - prescrizione entro il 15 settembre 2003 (aperta a laureati e laureandi con CFU > 159); - data e luogo del test: 22 settembre 2003, aule 5, 6, 7 e 8, ore 9.00; - graduatoria: entro il 30 settembre 2003; - inizio lezioni: 1° ottobre 2003; - regolarizzazione dell’iscrizione: entro il 31 marzo 2004 (in modo che si possano iscrivere i laureati della sessione di febbraio che abbiano sostenuto con esito positivo il test di accesso); - numero programmato: 25 studenti. Master di II livello in Biologia per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali Scopi, contenuti e sbocchi professionali Il master si pone l’obiettivo di formare figure professionali contraddistinte da competenze di livello elevato nelle diverse problematiche biologiche connesse alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. In particolare verranno trattate metodologie, conoscenze e strumenti necessari: - all’analisi dei materiali di biologica costitutivi i beni culturali per problematiche conoscitive e di ricostruzione del contesto ambientale; - alla progettazione ambientale in contesti archeologici e monumentali; - all’analisi sulle problematiche di biodeterioramento dei beni culturali; - alle tecniche per la prevenzione e il controllo del danno di origine biologica in ambienti museali e in ambito monumentale ed archeologico; - alle problematiche di conservazione e valorizzazione dei parchi e giardini storici, oltre che dei complessi archeologici e monumentali. Le figure professionali con questo profilo potranno trovare una adeguata collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore archeologico, museale e storico-artistico dei Beni Culturali. 30 Attività formative e struttura didattica Il Master prevede un programma annuale di 60 crediti, articolato nell’arco di nove mesi per un totale di 1.500 ore (lezioni, esercitazioni, seminari, escursioni e ore di apprendimento individuale). Le lezioni frontali saranno organizzate in moduli compattati nell’arco di 7 mesi (venerdì a pieno tempo e sabato- mezza giornata). I corsi saranno organizzati in moduli sequenziali con un calendario che sarà indicato entro novembre 2003. La frequenza alle lezioni è obbligatoria con un limite di assenze del 30 %. Le lezioni saranno tenute da docenti dell’Università degli Studi “Roma Tre” e di altre Università italiane ed estere, oltre che da esperti con comprovata esperienza nelle discipline di insegnamento. Le attività formative sono integrate da conferenze da parte di operatori particolarmente qualificate nel settore. Corso di Laurea in Scienze Geologiche Corso di Laurea di I livello (triennale) in Scienze Geologiche Obiettivi formativi Il Corso di Laurea di i livello in Scienze Geologiche (Classe 16) si sviluppa nell’arco di tre anni per un carico didattico complessivo di 180 CFU. I laureati in Scienze Geologiche dovranno acquisire: - le conoscenze di base fondamentali nelle discipline matematiche, fisiche, chimiche ed informatiche; - le conoscenze di base nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici; - una sufficiente familiarità con le metodiche disciplinari di indagine; - la capacità di utilizzare gli strumenti fondamentali per l’analisi dei sistemi e dei processi geologici; - sufficienti competenze operative di laboratorio e di terreno; - la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese, oltre l’italiano, e possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione; - la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. Sintetica strutturazione del Corso Attività formative di base MAT05 - Matematica I FIS01 - Fisica I INF01 - Informatica CHIM03 - Laboratorio di Chimica per Geologi Attività formative caratterizzanti GEO04 - Geografia Fisica GEO08 - Introduzione alla Geochimica GEO02 - Geologia I GEO04 - Lab. di Cartografia Geografica GEO04 - La Terra nello Spazio GEO02 - Geologia II GEO06 - Mineralogia I GEO03 - Lab. di Cartografia Geologica GEO08 - Geochimica I GEO02 - Geologia III GEO06 - Mineralogia II GEO01 - Paleontologia I GEO06 - Lab. di Ottica Mineralogica GEO03 - Geologia IV GEO01 - Paleontologia II CFU 18 111 31 GEO10 - Introduzione alla Fisica della Terra Solida GEO04 - Geomorfologia GEO07 - Petrografia I GEO08 - Vulcanologia GEO04 - Lab. di Fotointerpretazione e Telerilevamento GEO07 - Petrografia II GEO08 - Geochimica II GEO11 - Geofisica Applicata GEO05 - Geologia Applicata I GEO03 - Rilevamento Geologico GEO01 - Lab. di Analisi Micropaleontologiche GEO08 - Lab. di Geochimica Ambientale GEO05 - Geologia Applicata II GEO09 - Geofisica Applicata oppure Georisorse e Mineralogia Applicata Attività formative affini e integrative LIN12 - Lingua Inglese MAT05 - Matematica II FIS01 - Fisica II ING-INF05 - Lab. di Sistemi Informativi Territoriali JUS10 - Legislazione Ambientale Altre attività formative Campo di Rilevamento di Fine Triennio Laboratorio di Inglese Stage presso Strutture Professionali Seminari di Avvio alla Professione di Geologo Attività formative a scelta dello studente Prova finale Saggio di Inglese Scientifico-Tecnico Saggio di Cartografia Geologica o Geotematica Preparazione di un Progetto in Campo Applicativo Saggio di Laboratorio 24 11 9 7 Sbocchi professionali I laureati in Scienze Geologiche svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, quali cartografia geologica e tematica; mitigazione dei rischi geologici e ambientali; indagini geognostiche ed esplorazione del sottosuolo, anche con metodi geofisici; reperimento, valutazione e gestione delle georisorse, comprese quelle idriche; valutazione e prevenzione del degrado dei beni culturali ed ambientali; analisi e certificazione dei materiali geologici; gestione del territorio e valutazione d’impatto ambientale; rilievi geodetici, topografici, oceanografici e atmosferici. Tali professionalità potranno trovare applicazione in enti pubblici, istituzioni, aziende, società, studi professionali. 32 Sintetica indicazione delle modalità di accesso Il corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche è a numero programmato. Il numero massimo degli studenti ammessi al primo anno viene stabilito di volta in volta prima dell’inizio di ciascun anno accademico: per il 2003-2004 è 60. L’ammissione di studenti trasferiti da altre sedi agli anni successivi al primo è soggetta al parere del Consiglio di Corso di Laurea, espresso sulla base del curriculum degli studi e dei crediti accumulati. In ogni caso il numero degli studenti ammessi agli anni successivi, sommato a quello degli studenti in corso negli stessi anni, non può superare quello programmato per l’ammissione al primo anno. Per essere ammessi al corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche gli studenti debbono sostenere una prova di Matematica, una di Lingua Inglese e una di cultura scientifica. Le prove si svolgono di regola del mese di settembre, prima dell’inizio di ciascun anno accademico. Per l’ammissione di studenti già laureati o trasferiti da altri corsi di studio non è prevista alcuna prova di ingresso. Coloro che non superano le prove di Matematica e di Lingua Inglese e vogliono iscriversi al corso di laurea sono tenuti a frequentare rispettivamente la prima parte del modulo di Matematica I e il corso di Lingua Inglese 0 (a 0 crediti) nel I semestre del I anno. È previsto inoltre un modulo propedeutico di Chimica 0 (a 0 crediti) per gli studenti che non abbiano dimostrato nella prova di cultura una sufficiente preparazione di base nella materia. Corso di Laurea di II livello (specialistica) in Geologia del Territorio e delle Risorse Obiettivi formativi Il Corso di Laurea Specialistica in Geologia del Territorio e delle Risorse (Classe 86/S) si sviluppa nell’arco di cinque anni per un carico didattico complessivo di 300 CFU e consiste nell’aggiunta di un ulteriore Biennio in aggiunta al Triennio di Laurea di I livello. Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono: - fornire agli studenti padronanza del metodo scientifico di indagine e delle tecniche di analisi dei dati e una solida preparazione culturale nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici; - fornire gli strumenti fondamentali e avanzati per l’analisi dei sistemi e dei processi geologici, della loro evoluzione temporale e modellazione oltre alle conoscenze necessarie per operare il ripristino e la conservazione della qualità di realtà naturali complesse; - fornire competenze operative di terreno e di laboratorio e un’elevata capacità di recepire e trasferire i risultati della ricerca scientifica e tecnologica, anche sulla base di un’avanzata conoscenza, in forma scritta e orale, di almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con parti - 33 colare riferimento ai lessici disciplinari; - fornire competenze specialistiche avanzate in diversi settori della Geologia attraverso percorsi formativi differenziati (curricula in: “Geologia Applicata alla Gestione del Territorio”, “Geologia del Quaternario e Applicazioni allo Studio dell’Ambiente”, “Geologia del Sedimentario e delle Risorse Naturali”,“Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse”, “Geologia Applicata alla Conservazione dei Beni Culturali”). I laureati in Geologia dovranno acquisire: - le conoscenze di base fondamentali nelle discipline matematiche, fisiche, chimiche ed informatiche; - le conoscenze di base nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici; - una sufficiente familiarità con le metodiche disciplinari di indagine; - la capacità di utilizzare gli strumenti fondamentali per l’analisi dei sistemi e dei processi geologici; - sufficienti competenze operative di laboratorio e di terreno; - la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese, oltre l’italiano, e possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione; - la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. 34 Sintetica strutturazione del Corso SSD Attività formative comuni Attività formative di base MAT05 - Complementi di Matematica FIS01 - Complementi di Fisica/ Modelli Matematici Attività formative caratterizzanti GEO02 - Geologia Regionale GEO04 - Geologia Strutturale Attività formative affini e integrative ING-INF05 - Cartografia Automatica JUS14 - Legislazione Economica Europea Attività formative scelte dalla Sede GEO03 - Telerilevamento Attività formative di curriculum GEO09 - Georisorse GEO03 - Geologia del Vulcanico GEO02 - Campo di Geologia Regionale GEO03 - Campo di Geologia Strutturale GEO04 - Climatologia GEO04 - Geologia e Geomorfologia del Quaternario GEO04 - Geomorfologia Applicata GEO04 - Campo di Rilevamento Geomorfologico GEO04 - Campo di Geologia e Geomorfologia del Quaternario ICAR07 - Elementi di Geotecnica GEO08 - Geochimica Nucleare CFU 12 10 7 60 GEO04 - Glaciologia GEO04 - Paleoclimatologia GEO02 - Geologia Stratigrafica GEO01 - Micropaleontologia GEO01 - Paleobiogeografia GEO02 - Sedimentologia GEO03 - Geodinamica I GEO10 - Fisica della Terra Solida GEO07 - Geologia del Cristallino GEO03 - Tettonica GEO06 - Cristallografia GEO06 - Minerogenesi e Petrogenesi GEO08 - Geochimica Ambientale GEO05 - Idrogeologia GEO08 - Analisi Geochimiche GEO05 - Espl. Geologica del Sottosuolo GEO05 - Geologia delle Aree Urbane GEO03 - Geologia delle Aree Geotermiche GEO04 - Morfotettonica e Tettonica Attiva GEO11 - Prospezioni Geofisiche GEO03 - Paleosismologia GEO08 - Vulcanologia e Rischio Vulcanico GEO01 - Stratigrafia e Paleontologia del Quaternario GEO01 - Paleontologia dei Vertebrati GEO03 - Analisi di Bacino GEO02 - Stratigrafia Sequenziale GEO03 - Geologia del Petrolio GEO03 - Geodinamica II GEO03 - Sezioni Bilanciate GEO08 - Geotermia GEO03 - Lab. di Geologia Strutturale GEO03 - Lab. di Modellazione Analogica GEO08 - Magmatologia GEO10 - Sismologia GEO03 - Vulcanotettonica GEO09 - Petrografia Applicata GEO06 - Gemmologia GEO07 - Petrografia dei Sedimenti e dei Suoli GEO07 - Petrologia GEO04 - Geoarcheologia L-ANT07 - Archeologia Classica L-ANT01 - Archeologia Greco-Romana FIS03 - Fisica dei Materiali CHIM12 - Chimica dei Materiali Altre attività formative Stage presso Strutture Pubbliche Prova finale 6 21 35 Sbocchi professionali Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di studio specialistico sono: attività di programmazione e progettazione di interventi geologici e coordinamento di strutture tecnico-gestionali; cartografia geologica di base e tematica, telerilevamento e sistemi informativi territoriali, con particolare riferimento alle problematiche geologiche ed ambientali, alla prevenzione ed alla mitigazione dei rischi, al recupero di siti estrattivi dismessi; analisi e modellazione dei sistemi e dei processi geoambientali; pianificazione e gestione del territorio e dei beni culturali; valutazioni di impatto ambientale con particolare riferimento agli aspetti geologici; indagini geognostiche per l’esplorazione del sottosuolo; indagini geologiche applicate alle opere di ingegneria, al reperimento, alla valutazione e gestione delle risorse idriche; analisi degli aspetti geologici ed idrogeologici legati all’inquinamento. Tali competenze potranno trovare applicazione in enti pubblici, istituzioni, aziende, società, studi professionali. La laurea specialistica consente inoltre l’accesso all’albo professionale dei Geologi. Sintetica indicazione delle modalità di accesso Per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Geologia sono richieste, in particolare, solide basi nei diversi settori delle Scienze dela Te r r a (GEO/01, GEO/02, GEO/04, GEO/05, GEO/06, GEO/07, GEO/08, GEO/10), compresi i necessari fondamenti di Matematica, Fisica, Chimica e Informatica oltre a buone conoscenze di Lingua Inglese. Possono essere direttamente iscritti al biennio gli studenti laureati in Scienze Geologiche presso l’Università Roma Tre nonché, previa verifica del curriculum didattico e completamento di eventuali debiti formativi a giudizio del Corso di Studio, quelli laureati presso altre sedi universitarie, tanto in corsi afferenti alla classe di Scienze della Terra, quanto in altri corsi universitari italiani e stranieri. Possono essere ammessi al corso, previa verifica del curriculum, anche studenti trasferiti da altri corsi di studio di II livello o dal IV o V anni del vecchio Corso di Laurea in Scienze Geologiche o di altri Corsi di Studio del precedente ordinamento, previa verifica del curriculum. In ogni caso l’ammissione dei candidati al corso di Laurea Specialistica è soggetta a un colloquio volto ad accertarne il livello culturale e l’idoneità a seguire con successo le previste attività formative. Quest’ultima norma non si applica agli studenti già iscritti al vecchio corso di laurea triennale e passati al nuovo corso di laurea di I livello attivato presso l’Università Roma Tre. Servizi di orientamento Per ottenere informazioni ed elementi di orientamento sui Corsi di Studio rivolgersi alla Segreteria Didattica (tel. 06-54888207, e-mail: [email protected]) o al Presidente dei Corsi di Studio Prof. Francesco Dramis (tel. 06-54888022, e-mail: [email protected]) 36 Inizio attività didattiche: Corso di Laurea di I livello 6 Ottobre Data prescrizioni 19 settembre 2003 Prove di accesso 22 settembre 2003 Corso di Laurea Specialistica Data prescrizioni 6 ottobre 2003 Prova di accesso 13 ottobre 2003 Master in presenza di II livello in Gis e telerilevamento per la pianificazione geoambientale Obiettivi: il Master si propone di fornire specifiche figure professionali in grado di analizzare, controllare e gestire realtà geoambientali complesse con l’ausilio di metodologie integrate di telerilevamento e sistemi informativi territoriali secondo i criteri della sostenibilità e della prevenzione. Master in presenza di II livello in T geoar cheologiche per gestione del ter e la tutela del patrimonio culturale ecniche ritorio Obiettivi: il Master si propone di formare specifiche figure professionali contraddistinte da competenze geologico-naturalistiche e storico-umanistiche e da un’ampia conoscenza delle principali tecniche di indagine di laboratorio e sul terreno; tali figure professionali potranno trovare un’adeguata collocazione presso enti pubblici e strutture private nel settore archeologico dei Beni Culturali, in forte sviluppo in Italia e nel Lazio oltre che in tutta l’area mediterranea. Corso di perfezionamento in presenza di Geologia e Geomorfologia applicate nella pianificazione territoriale Obiettivi: Obiettivo del corso è la formazione di specifiche figure professionali, contraddistinte da competenze geologico-geomorfologiche di livello elevato che potranno trovare collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore della pianificazione territoriale, con particolare riferimento alla definizione, valutazione e mitigazione dei rischi naturali. Tali competenze sono attualmente fortemente richieste in Italia e nel Lazio oltre che in tutta la Comunità Europea. 37 Biblioteca di area scientifica e tecnologica La Biblioteca di area scientifico-tecnologica (BAST) soddisfa le esigenze scientifiche e didattiche dei docenti e degli studenti delle Facoltà di Ingegneria e di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Ad essa fanno riferimento i Dipartimenti di: Biologia, Elettronica applicata, Fisica, Informatica e Automazione, Ingegneria elettronica, Ingegneria meccanica e industriale, Matematica, Scienze dell'ingegneria civile, Scienze geologiche e Strutture. La BAST è articolata attualmente in tre sedi aperte al pubblico: Sede centrale (MAR). Biologia, Ingegneria informatica, Ingegneria meccanica, Scienze dell'ingegneria civile, Strutture Viale G. Marconi, 446 - 00146 Roma Tel.: 06 55176283/77 Fax: 06 55176278 E-mail: [email protected] Orario di apertura: lunedì-venerdì: 9-19.50 • • Sede della Salini [SAL] Fisica, Ingegneria elettronica ed Elettronica applicata Via della Vasca navale, 84 - 00146 Roma Tel. e Fax: 06 55177072 E-mail: [email protected] Orario di apertura: lunedì-venerdì: 9-18 • Sede delle Torri [TOR] Matematica e Scienze geologiche Largo S. Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma Tel.: 06 54888213 Fax: 06 54888214 E-mail: [email protected] Orario di apertura: lunedì-venerdì: 9-18 Nelle sedi della Biblioteca è possibile consultare i libri e i periodici posseduti, utilizzare le postazioni informatiche per consultare le risorse elettroniche accessibili per gli utenti dell'Ateneo (banche dati e periodici elettronici) e utilizzare la rete Internet, per scopi di studio e ricerca. Posti di lettura: Sede centrale: 72 Sede della Salini: 32 Sede delle Torri: 80 38 Postazioni informatiche: Sede centrale: 3 Sede della Salini: 3 Sede delle Torri: 2 La Biblioteca offre i seguenti servizi: • consultazione e prestito • informazioni e ricerche bibliografiche • fornitura di documenti e prestito interbibliotecario • riproduzioni Consultazione e prestito Alla consultazione sono ammessi gli utenti istituzionali e gli utenti esterni dietro presentazione di un documento di identità valido; al prestito sono ammessi gli utenti istituzionali dell'Università degli studi Roma Tre e gli utenti esterni autorizzati. Il prestito è automatizzato e consente di verificare la disponibilità dei documenti attraverso la consultazione del Catalogo di Ateneo e di effettuare via web la prenotazione di un documento già in prestito. Per accedere al prestito è necessario essere registrati nell'archivio utenti e essere in possesso del tesserino rilasciato dalla Biblioteca. I documenti (libri, periodici, risorse elettroniche) della Biblioteca scientifico-tecnologica sono collocati in tre sedi diverse e sono reperibili attraverso la consultazione del Catalogo di ateneo al seguente indirizzo: <http://aleph.caspur.it/start.html> Servizio di informazione e ricerche bibliografiche Il personale della Biblioteca è a disposizione per assistere gli utenti in ricerche bibliografiche e per la consultazione delle risorse elettroniche in abbonamento accessibili dai computer collegati alla rete di Ateneo. Informazioni sulle risorse elettroniche sono reperibili: http://aleph.caspur.it/docs/ricbib3.html (informazioni generali) http://aleph.caspur.it/docs/bdarea.html (banche dati, elenco per area disciplinare) http://aleph.caspur.it/docs/bdalfa.html (banche dati, elenco alfabetico) http://aleph.caspur.it/docs/pe.html (periodici elettronici) Prestito interbibliotecario e fornitura di documenti Il servizio di fornitura di documenti e prestito interbibliotecario consente di ottenere libri in prestito o copie di articoli di documenti posseduti da altre biblioteche, sia italiane che straniere. Al servizio ci si può rivolgere quando si ha bisogno di un libro o di un articolo che non risulta disponibile in nessuna delle Biblioteche di Roma Tre; vi sono ammessi tutti gli utenti istituzionali. Il servizio è gratuito. Le richieste possono essere inoltrate alla per e-mail, fax o compilando il modulo a disposizione presso le Sale lettura: 39 Servizio di riproduzione Nella sede centrale (Viale Marconi 446), all'esterno della Sala lettura, è a disposizione degli utenti una macchina fotocopiatrice, gestita da una ditta esterna. Nelle altre sedi è possibile effettuare fotocopie esclusivamente rivolgendosi all'esterno. Tutte le informazioni sulla Biblioteca sono reperibili, aggiornate, sul sito web: http://aleph.caspur.it/docs/biblio/sct.html Indirizzi utili Presidenza Preside: Prof. Mario Girardi Ufficio di Presidenza Responsabile: Dott.ssa Mariella Giannangeli Collaboratori: Sigg.re Simona Cecconi/Laura Putzu/Laura Marrocu Largo S. Leonardo Murialdo n. 1 - 00146 Roma tel. 0654888051-8050-8053-8078 fax 0654888052 e-mail: [email protected] Corso di Laurea in Fisica Presidente: Prof. Settimio Mobilio Segreteria Didattica: Sig. Andrea D’Ottavi Via della Vasca Navale n. 84, tel. 0655177062 fax 065579303 e-mail: [email protected] sito internet: http://www.fis.uniroma3.it Corso di Laurea in Matematica Presidente: Prof. Angelo Felice Lopez Segreteria Didattica: Sig.ra Antonella Baldi Largo S. Leonardo Murialdo n. 1, tel. 0654888203 fax 0654888099 e-mail: [email protected] sito internet: http://www.mat.uniroma3.it 40 Corso di Laurea in Scienze Biologiche Presidente: Prof. Giovanni Antonini Segreteria Didattica: Sig. Francesco Mattu Segreteria del Corso di studi: Dott.ssa Paola Benvegnù V.le G. Marconi n. 446, tel. 0655176373 fax 0655176321 e-mail: [email protected] sito internet: http://www.bio.uniroma3.it/biologia Corso di Laurea in Scienze Geologiche Presidente: Prof. Francesco Dramis Segreteria Didattica: Sig.ra Barbara Norrito Largo S. Leonardo Murialdo n. 1, tel. 0654888207 fax 0654888201 e-mail: [email protected] Biblioteca Scientifico-Tecnologica Direttore: Dott. Ennio Michele Tarantola V.le G. Marconi n. 446, tel. 0655176203-4-77 fax 0655176278 Orario di apertura: - Sala lettura lunedi-venerdì 9,00-21,00 - Servizio distribuzione e prestito lun.-ven. 9,00-20,30; e-mail: [email protected] Sezione Libraria Matematica e Scienze Geologiche Largo San Leonardo Murialdo, 1 - tel. 0654888213 fax 0654888214 Orario di apertura: - Sala lettura lunedi-venerdì 09,00 - 19,00 - Servizio distribuzione e prestito lun.-ven. 9,00-18,30 Segreteria Studenti Sig.ra Marina Grossi Via Ostiense n. 175 - 00154 Roma, tel. 0657067717/6 fax 0657067724 Orario al pubblico: Lunedì/Giovedì ore 9,00/14,00-16,00/18,00 Venerdì ore 9,00/16,00 Centro Accoglienza e Servizi Per informazioni: via Ostiense 169, tel. 0657067245 fax 0657067700 e-mail: [email protected] ADiSU (Azienda per il diritto allo studio universitario) Gli studenti possono acquisire tutte le informazioni relative alla disponibilità di mensa e di altri servizi. Via della Vasca Navale 79, tel. 0655340740/29 fax 065593852 e-mail: [email protected] Relazioni Internazionali Per informazioni: via Ostiense 159, tel. 0657067328/9 fax 0657067330 e-mail: [email protected] Rappresentanze Studenti Studenti della Facoltà di Scienze M.F.N. membri del Consiglio di Facoltà: Pari Francesco, Pennacchia Francesco, Grassi Germana, Girardi Riccardo, Muolo Massimo 41 Rappresentanze degli Studenti nel Senato Accademico di Ateneo Caserta Massimiliano, Fallone Sara, Zaccagnini Federica, Di Meo Federica, Occhipinti Emanuele Rappresentanze degli Studenti nel Consiglio di Amministrazione di Ateneo Davide Palmisano, Matteo Zaccari, Matteo Petrella, Alessio Rossi Ulteriori informazioni sulla Facoltà, Corsi di Laurea e Diplomi Universitari possono essere reperite al seguente indirizzo Internet: http://www.smfn.uniroma3.it 42 corpo docente Professori di ruolo di I e II fascia Acosta A.T.R. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/03 Affabris E. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/19 Altarelli G. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/02 Angelini R. ● Antonini G. ● Ascenzi P. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/10 Bacci C. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/01 Bandiera M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/18 Barberi F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/08 Battaglia F. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD CHIM/12 Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/04 Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/10 43 44 Bessi U. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/05 Bologna M. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/05 Caneva G. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/03 Caporaso L. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/03 Capelli G. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/05 Casalino M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/19 Ceradini F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/04 Chierchia L. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/05 Colasanti M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/06 Cosentino D. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/02 Cozzupoli D. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/07 De Grassi G. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/02 Della Ventura G. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/06 De Marco G. ● De Notaristefani F. ● De Rita D. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/03 Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/01 Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/03 Dolfi D. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/08 Dramis F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/04 Evangelisti F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/03 Faccenna C. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/03 Federico R. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/04 Fontana M. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/02 Funiciello R. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/03 Gabelli S. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/02 Gambacorta A. ● Gentile G. ● Prof. Ass. – Dipartimento di Matematica SSD MAT/07 Gibertini G. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/06 Girardi M. ● Greco M. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/02 Incerpi S. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/09 Kotsakis A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/01 Prof. Ass. - Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale SSD CHIM/06 Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/05 45 46 Lauro G.M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD MED/04 Levi D. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/02 Lopez A.F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/03 Lubicz V. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/02 Lucchese F. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/02 Luisi P. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/10 Mancini G. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/05 Mariottini P. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/11 Martinelli F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/06 Matt G. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/05 Mattei M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/03 Mignani R. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/02 Mobilio S. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/01 Motta N. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/03 Mottana A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/09 Orlandi E. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/07 Pappalardi F. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/02 Parisi M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/05 Parotto M. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/02 Pastore F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/04 Pellegrinotti A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/07 Pepe F. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale SSD CHIM/03 Perola G. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/05 Pistilli P. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/04 Polzonetti G. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD CHIM/03 Pontecorvo M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/03 Praturlon A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/02 Ragnisco O. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/02 Ricci M.A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/07 Rovere M. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/03 Salvini F. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/03 47 Scandone R. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD GEO/08 Scoppola E. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/07 Sernesi E. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/03 Sgrigna V. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/06 Somma Anfosso F. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/03 Stefani G. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/01 Stella B.R. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica SSD FIS/04 Taddeucci A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche SSD GEO/08 Tanzarella C. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/18 Torracca E. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale SSD CHIM/03 Trentalance A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/09 Venturini G. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/06 Verra A. ● Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica SSD MAT/03 Visca P. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD BIO/19 ● Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia SSD CHIM/11 Zennaro E. ● 48 Ricercatori Biologia: ● Antoccia A . , Carpaneto G.M., Cozzi R., Cutini M., Marino M., Moreno S., Persichini T., Polticelli F., Tavladoraki P. Chimica: ● Iucci G. Fisica: ● Altamore A., Branchini E., Bruni F., Bussino S., De Seta M., Della Monica G., Di Gaspare L., Gallo P., La Franca F., Mari S., Orestano D., Pizzo G., Plastino W., Raimondi R., Ruocco A, Tonazzo A. Matematica: ● Biasco L., Bruno A., Ferretti R., Girolami F., Tartarone F. Scienze Geologiche: ● Corrado S., Delitala M.C., Giampaolo C., Gliozzi E., Romano C., Tuccimei P. 49 Corsi di studio in fisica Nell’a.a. 2003/2004 viene attivato presso la Facoltà di Scienze il Corso di Laurea Triennale in Fisica, al quale è possibile l’iscrizione a tutti e tre gli anni di corso, ed il solo primo anno del Corso di Laurea Specialistica in Fisica. Il corso di Laurea Triennale in Fisica fornisce una preparazione di base adeguata sia all’inserimento come laureati nel mondo del lavoro dopo solo tre anni di studi universitari sia il proseguimento degli studi in un Corso di Laurea Specialistica. Il Corso di Laurea Specialistica in Fisica fornisce una approfondita preparazione per l’inserimento nella ricerca fondamentale ed applicata, nell’insegnamento e nell’industria. Gli studenti iscritti nell’a.a. 2002-2003 al Corso di Laurea in Fisica del vecchio ordinamento ed al Diploma in Metodologie Fisiche potranno optare per il passaggio ai corsi del Nuovo Ordinamento od iscriversi come fuori corso; a coloro che non opteranno per il Nuovo Ordinamento sarà assicurato il completamento degli studi. Il Collegio didattico in Fisica organizza anche un Master di I livello in Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse informative e documentali elettroniche allo scopo di creare figure professionali capaci di fornire servizi informativi e documentali ad alto valore aggiunto. Corso di Laurea di I livello (triennale) in Fisica - Nuovo ordinamento Scopi, contenuti e sbocchi professionali Il Corso di Laurea in Fisica della Classe delle lauree in Scienze e Tecnologie Fisiche – Classe 25 – si propone di fornire: - un’adeguata conoscenza di base nei diversi settori della fisica classica e moderna; - la padronanza delle metodologie fisiche di indagine ed una competenza operativa di laboratorio nella misura di grandezze fisiche e nella gestione di strumentazione; 51 - la conoscenza degli strumenti matematici ed informatici adeguati alla soluzione di problemi ed alla gestione di esperimenti; - la capacità di operare professionalmente in ambiti applicativi definiti, quali il supporto scientifico e tecnico ad attività industriali, mediche e sanitarie, energetiche, di protezione ed monitoraggio dell’Ambiente e dei beni culturali; - la capacità di operare in attività rivolte alla diffusione della cultura scientifica; - la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro; - la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali. I laureati del corso di laurea potranno svolgere attività professionali negli ambiti relativi: - alle applicazioni tecnologiche della fisica sia a livello industriale sia a livello di laboratorio in particolare nei campi del monitoraggio ambientale, della radioprotezione (umana, ambientale e delle cose), delle telecomunicazioni, dei controlli remoti di sistemi complessi, e della caratterizzazione fisica di materiali di varia natura; - alle attività di ricerca in centri pubblici e privati, curandone gli aspetti di modellizzazione e analisi e le relative implicazioni informatico-fisiche. Avranno inoltre cultura scientifica e capacità metodologiche tali da proseguire proficuamente sia in una laurea specialistica, in classe di Fisica o affine, sia nella preparazione all’insegnamento nella scuola. 52 Attività formative e struttura didattica Le attività didattiche si articolano in: - Attività di base che introducono lo studente alla Matematica ed al suo uso in Fisica, ed alla Chimica elementare. - Attività caratterizzanti la laurea, che forniscono le adeguate conoscenze nella meccanica, nella termodinamica, nell’elettromagnetismo classico, nella meccanica quantistica e nella fisica moderna, dal subnucleare agli stati aggregati all’astrofisica, con un forte corredo metodologico di laboratorio e di calcolo tale da poter essere utilizzato proficuamente in un vasto campo di applicazioni. - Attività in ambiti affini alla fisica che forniscono conoscenze e capacità in matematica, in fisica matematica ed in applicazioni informatiche, adeguate ad operare in ambiti teorici, sperimentali ed applicativi della fisica classica e moderna. - Attività a scelta dello studente per orientamento e formazione professionale. - Attività a libera scelta dello studente per totali 9 CFU (vedi oltre). - Attività in altri ambiti riguardanti i primi rudimenti di informatica e la lingua inglese. - Attività di tesi che include uno stage preparatorio. Ogni anno lo studente deve frequentare e superare le prove di verifica (esami) delle Attività svolte per un totale di 60 CFU1. Per conseguire la Laurea di I livello occorrono 180 CFU. In tabella A è riportato l’elenco degli insegnamenti comuni previsti per le diverse attività formative. TABELLAA - INSEGNAMENTI COMUNI INSEGNAMENTO Elementi di Analisi I Elementi di Analisi II Elettromagnetismo I Geometria Laboratorio di Calcolo I Laboratorio di Calcolo II Lingua inglese Meccanica Misure Fisiche Termodinamica e Fisica dei Fluidi Laboratorio di Fisica I Chimica Elementi di Analisi III2 Elettromagnetismo II Fisica Quantistica I Laboratorio di Fisica I Laboratorio di Fisica II Meccanica Analitica e Statistica Metodi Matematici per la Fisica I Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Elementi di Struttura della Materia Elementi di Astrofisica e Cosmologia Fisica Quantistica II3 Laboratorio di Fisica III ANNO I I I I I I I I I I I II II II II II II II II III III III III III CFU 6 6 6 6 5 6 4 8 6 5 2 6 6 8 5 6 9 8 6 7 7 4 6 6 INSEGNAMENTI DI INDIRIZZO A SCELTA STUDENTE4 Corsi opzionali Rivelatori e Trattamento dei Segnali Trattamento delle Immagini 5 Metodologie di Fisica dell’Ambiente e Geofisica 6 Modelli Numerici in Fisica 7 Laboratorio di Gestione Dati 6 Geofisica 7 Astronomia Complementi di Fisica Teorica 53 Complementi di Metodi Matematici per la Fisica Fisica della Materia Condensata Laboratorio di Ottica e Fotonica Acceleratori e loro Applicazioni 8 Epistemologia 6, 7, 8 La distribuzione degli insegnamenti che gli studenti immatricolati nell’A.A. 2003-2004 dovranno seguire nei tre anni del corso di laurea è riportata in tabella C. TABELLA C I ANNO Elementi di Analisi I (6) Geometria (6) Laboratorio di Calcolo I (5) Lingue (4) II ANNO Elementi di Analisi III (6) Metodi Matematici per la Fisica I (6) Laboratorio di Fisica I (6) III ANNO Fisica Quantistica II (6) Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare (7) Laboratorio di Fisica III (6) Misure Fisiche (6) Meccanica (8) Elementi di Analisi II (6) Laboratorio di calcolo II (6) Termodinamica (5) Elettromagnetismo I (6) Laboratorio di Fisica I (2) Laboratorio di Fisica II (9) Elettromagnetismo II (8) Chimica (6) Meccanica Analitica Fisica Quantistica I (5) e Statistica (8) Libera scelta (6) Elementi di Astrofisica e Cosmologia (4) Elementi di Struttura della Materia (7) Scelta (9) Libera scelta (3) Laboratorio a Scelta (6) Stage (6) Tesi (6) In tabella D è riportata la distribuzione degli insegnamenti attivati per l’anno accademico 2003-2004. La differenza rispetto alla tabella C interessa solo gli studenti che per l’ A.A. 2003-2004 si iscrivono al secondo od al terzo anno del Corso di Laurea, a seguito di alcune modifiche apportate quest’anno alla struttura complessiva degli insegnamenti rispetto agli anni precedenti. 54 (1) Un Credito Formativo Universitario (CFU) corrisponde ad un’attività complessiva dello studente di 25 ore tra ore di lezioni, ore di esercitazioni, ore di laboratorio e studio personale. (2) Nell’A.A. 2003-2004 il corso non sarà attivato. Per gli studenti iscritti negli A.A. precedenti verrà attivato il corso di Matematica III. (3) Nell’A.A. 2003-2004 il corso non sarà attivato, avendo gli studenti iscritti negli anni precedenti già seguito al secondo anno il corso di Fisica Quantistica da 11 CFU. (4) Gli insegnamenti sono tutti suddivisi in moduli da 3 CFU. (5) Il corso può essere scelto anche al II anno. (6) Il primo modulo del corso (3CFU) può essere scelto anche al II anno.) (7) L’attivazione del corso per il 2003/2004 è da confermare. (8) Il corso è di soli 3 CFU TABELLA D I periodo Lezioni: dal 22/09 al 28/11 Esami: dal 1° al 19/12 II periodo III periodo Lezioni: dal 19/01 al 27/03 Lezioni: dal 19/04 al 26/06 Esami: dal 29/03 al 16/04 Esami: dal 28-06 al 10-07 Appelli di recupero dal 12 al 23/07 dal 1° al 10/09 dal 7 al 16 /01 I ANNO Elementi di Analisi I (6) Geometria (6) Laboratorio di Calcolo I (5) Lingue (4) II ANNO Matematica III (6) Metodi Matematici per la Fisica I (6) Chimica (6) III ANNO Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare (7) Elementi di Struttura della Materia (7) Laboratorio di Fisica III (6) Misure Fisiche (6) Meccanica (8) Elementi di Analisi II (6) Termodinamica (5) Elettromagnetismo I (6) Laboratorio di Fisica I (2) Laboratorio di calcolo II (6) Elettromagnetismo II (8) Meccanica Analitica e Statistica (8) Libera scelta (6) Laboratorio di Fisica II (9) Fisica Quantistica I (5) Laboratorio di calcolo II (6) Libera scelta (9) Scelta (9) Elementi di Astrofisica e Cosmologia (4) Laboratorio a Scelta (6) Stage (6) Tesi (6) TABELLA E ATTIVITÀ CORRISPONDENTI NUOVO ORDINAMENTO (CFU) INSEGNAMENTI CFU CFU Convalidati residui INSEGNAMENTI (CFU) Fisica Generale I Fisica Generale II Esperimentazioni di Fisica I Esperimentazioni di Fisica II Esperimentazioni di Fisica III 11 14 11 8 15 0 0 0 4 0 Istituzioni di Fisica Teorica Metodi Matematici per la Fisica Struttura della Materia Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare Analisi Matematica I Analisi Matematica II Geometria Meccanica Razionale Chimica Idoneità di Lingua Inglese 11 6 7 0 6 6 Meccanica (8) - Termodinamica e Fisica dei Fluidi (5) Elettromagnetismo I (6) - Elettromagnetismo II (8) Misure Fisiche (6) - Laboratorio di Calcolo I (5)9 Laboratorio di Fisica I (8) Laboratorio di Fisica II (9) Laboratorio di Calcolo II (6)1 Fisica Quantistica I (5) - Fisica Quantistica II (6) Metodi Matematici per la Fisica I (6) Elementi di Struttura della Materia (7) 7 9 9 6 8 6 4 6 3 3 6 4 6 0 Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare (7) Elementi di Analisi I (6) - Elementi di Analisi II (3)10 Elementi di Analisi II (3)2 -– Elementi di Analisi III (6)10 Geometria (6) Meccanica Analitica e Statistica (8) Chimica (6) Lingua Inglese (4) (9) modulo riconosciuto solo agli studenti provenienti da Roma Tre. (10) i CFU di Elementi di Analisi II ed Elementi di Analisi III verranno eventualmente riconosciuti solo dopo aver controllato il programma svolto. 55 Calendario delle attività Il Corso di Laurea adotta la ripartizione in tre periodi didattici dell’anno accademico, secondo lo schema riportato in tabella D, dove per ogni periodo didattico sono indicati gli insegnamenti e i relativi crediti. Ogni periodo didattico è composto da 10 settimane di lezioni ed è seguito da un momento di valutazione della preparazione raggiunta dagli studenti negli insegnamenti svolti nel periodo (sessioni ordinarie di esame). Per consentire allo studente di recuperare valutazioni negative, sono previsti tre ulteriori momenti di valutazione nella seconda metà di luglio (dal 14 al 25), nella prima metà di settembre (dall’8 al 19) ed all’inizio di gennaio. Curricula e piani di studio, stage e tesi Gli studenti che si iscrivono al II anno sono tenuti a presentare entro il 31 ottobre 2003 il piano degli insegnamenti a libera scelta previsti per il II anno di corso (6 CFU). Gli studenti che si iscrivono al III anno sono tenuti, entro il 31 ottobre 2003, a presentare il piano degli insegnamenti a scelta. Entro il 28 febbraio 2004 gli studenti del III anno dovranno comunicare la propria scelta di stage e tesi; a questo proposito verrà fornito un ampio elenco di possibilità. Studenti che intendono seguire uno stage od una tesi non prevista dall’offerta potranno farne richiesta al Collegio didattico che delibererà in merito. Tutorato Ogni studente avrà un docente tutore, cui farà riferimento per orientamento all’interno del corso di studi. Nei primi 2 anni sarà fornito agli studenti un supporto allo studio da giovani laureati in Fisica, ovvero da studenti del Corso di Laurea Specialistica in Fisica. 56 programma dei corsi ACCELERATORI E LORO APPLICAZIONI Prof. Filippo Ceradini 3 CFU Richiami di relatività ristretta, cinematica relativistica, moto di particelle cariche in campi elettromagnetici, trasformazione di campi elettrici e magnetici. Sorgenti di elettroni e ioni. Acceleratori a caduta di potenziale Cockroft-Walton, Wan de Graaf, Tandem. Acceleratori lineari, schema di Wideroe e di Alvarez, LINAC per protoni, ioni, elettroni. Acceleratori circolari, ciclotrone, sincrociclotrone, ciclotrone isocrono, betatrone, protosincrotrone, elettrosincrotrone. Oscillazioni di betatrone, focheggiamento debole. Focheggiamento forte, acceleratori a gradiente alternato. Elementi di trasporto dei fasci, matrici di trasporto, quadrupoli, strutture periodiche. Emittanza, stabilità di fase, oscillazioni di sincrotrone. Anelli di collisione, luminosità, vita media dei fasci. Richiami di elettromagnetismo, emissione di radiazione da una carica accelerata, radiazione di sincrotrone, distribuzione angolare e spettrale, energia critica, sorgenti di radiazione di sincrotrone. Alcune applicazioni alla fisica nucleare e subnucleare, fisica della materia, scienza dei materiali, diagnostica e terapia medica, industria. ASTRONOMIA Dott. Fabio La Franca 3 o 6 CFU I MODULO Lo spettro elettromagnetico: osservabilità da terra e misurazioni. Le proprietà fondamentali degli strumenti di osservazione. La misura di posizio- 57 ni, flussi e spettri. Astrometria: misura delle distanze e del moto proprio. Le stelle: la classificazione spettrale ed il diagramma HR. La fisica della classificazione spettrale. Elementi di fisica delle atmosfere stellari. Determinazione delle masse. Mezzo interstellare: polvere e reddening. II MODULO Equazioni di struttura, trasporto ed energetica delle stelle. Interpretazione del diagramma HR: le curve di evoluzione. Il Sole. Gli ammassi globulari e gli ammassi aperti. La formazione stellare. La classificazione morfologica e spettrale delle galassie e le popolazioni stellari. Cenni sulla casistica dei nuclei galattici attivi: radiogalassie, quasars e galassie di Seyfert. Elementi di formazione ed evoluzione delle galassie. Libri di testo UNSOLD A., BASHECK B., The New Cosmos (5th edition), Springer, ISBN 3-540-67877-8. Si raccomanda la quinta edizione; CARROL B.W., OSTLIE D.A., An Introduction to Modern Astrophysics, Addison-Wesley, ISBN 0-201-54730-9. CHIMICA Prof. Eugenio Torracca 6 CFU Proprietà chimiche e struttura molecolare Premesse. Leggi stechiometriche. Formule e pesi atomici. Equazioni chimiche e loro contenuto di informazione. La valenza come rapporto di combinazione. Struttura delle molecole. Isomeria. La valenza come numero di legami. Proprietà chimiche e relazioni di adiacenza tra gli atomi. Rappresentazioni topologiche e geometriche. Attività ottica e dissimmetria molecolare. L’atomo di C tetraedrico e i postulati della stereochimica. Geometria molecolare e reattività. Grandezze termodinamiche ed equilibri chimici Il punto di vista termodinamico e quello cinetico. L’aspetto energetico: entalpie di reazione, cicli termodinamici, energie di legame. L’aspetto entropico: calcolo dei DS, interpretazione statistica. Terzo principio. Energia libera. Dipendenza da P e T. Sistemi a più componenti. Criteri di idealità. Il potenziale chimico e le grandezze parziali molari. Condizione di equilibrio termodinamico. Sistemi reali. Coefficienti di attività. Fenomenologia degli equilibri chimici. Costante di equilibrio termodinamica. Andamento di G con il grado di avanzamento della reazione. Variazioni nella composizione in funzione di P e T. Principio di Le Châtelier. Effetti chimici delle interazioni. Equilibri eterogenei. 58 Soluzioni Passaggi di stato nei sistemi a uno o più componenti. Regola delle fasi. Diagrammi di stato. Potenziale chimico nelle soluzioni. Proprietà delle soluzioni: pesi molecolari, dissociazione, associazione, deviazioni dall’idealità. Soluzioni di Elettroliti e pile Fenomeni chimici e di trasporto dovuti al passaggio di corrente. Elettrolisi. Conducibilità. Stati di riferimento. Tipi di elettrodo. Equazione di Nernst. Potenziali standard. Pile ed equilibri acido-base, di solubilità. Legame chimico Proprietà degli atomi degli elementi e Sistema Periodico. Energia di ionizzazione. Affinità elettronica. Solidi ionici. Ciclo di Born-Haber. Energia reticolare. Raggi ionici. Ruolo delle grandezze attribuite ai singoli atomi rispetto a quelle dei sistemi nel loro complesso. Il legame covalente secondo Lewis. Geometrie molecolari prevedibili in base al principio di minima interazione tra coppie di elettroni (VSEPR): lineare, trigonale, tetraedrica, bipiramidale trigonale, ottaedrica. Momento dipolare e polarizzazione del legame covalente. Misura della elettronegatività. Effetti dovuti alla presenza di elementi elettronegativi nelle molecole. Forze intermolecolari: correlazione con le proprietà fisiche delle sostanze. Legame idrogeno: direzionalità, distanza di legame e valori dell’energia; struttura del ghiaccio e proprietà dell’acqua. Testi consigliati ATKINS P.W., JONES L., Chimica Generale, Zanichelli. G. BANDOLI G., DOLMELLA A., NATILE G., Chimica di base, EdiSes. MANOTTI LANFREDI A.M., TIRIPICCHIO M., Fondamenti di Chimica, Ambrosiana. ATKINS P.W., Chimica-Fisica, Zanichelli. materiale integrativo distribuito a lezione e testi di esercizi numerici svolti (per lo scritto) COMPLEMENTI DI FISICA TEORICA Prof. Giuseppe Degrassi 3 o 6 CFU Scopo del corso è approfondire alcuni aspetti della relatività ristretta, dell’elettromagnetismo e della fisica quantistica. Più che di un corso specialistico si tratta di un corso di cultura generale avanzata, concepito per essere adatto agli studenti di tutti gli indirizzi che lo prevedono e presuppone solo i corsi del primo biennio. Gli studenti possono anche seguire uno solo dei moduli A e B, a scelta. Modulo A - Relatività ristretta: principio di relatività, trasformazioni di Lorentz, gruppo di Lorentz, calcolo tensoriale, meccanica relativistica. Elementi di elettromagnetismo: formulazione covariante delle equazioni di Maxwell, loro proprietà di simmetria, conseguenze. Moto relativistico di 59 particelle cariche in campi elettromagnetici. Onde elettromagnetiche. Modulo B - Meccanica quantistica: limite classico della equazione di Schroedinger, approssimazione semiclassica e metodo W.K.B.. Propagatori in meccanica quantistica non relativistica. Formulazione della meccanica quantistica in termini di integrali sui cammini. Propagatore della particella in un potenziale armonico come somma sui cammini. Introduzione alla teoria dell’urto: approssimazione di Born, scattering di Rutherford, sviluppo in onde parziali, teorema ottico. Libri di testo LANDAU L.D., LIFSITS E.M., Teoria dei campi, Editori Riuniti 1976 (o altre edizioni, anche in lingua straniera). SAKURAI J.J., Meccanica Quantistica Moderna, Zanichelli 1990 (o altre edizioni, anche in lingua straniera). COMPLEMENTI DI METODI MATEMATICI PER LA FISICA Prof. Orlando Ragnisco 3 o 6 CFU Trasformata di Fourier. Dalla serie all’integrale di Fourier; trasformata e antitrasformata. Principali proprietà. Introduzione euristica alla “_” di Dirac. Causalità e analiticità. Applicazioni: l’equazione delle onde l’equazione di Poisson. L’equazione di Helmholtz (equazione di Schödinger libera stazionaria); Le funzioni di Bessel. Trasformata e antitrasformata di Laplace. Definizioni e proprietà. Applicazioni. Le distribuzioni: un approccio “euristico’’. Trasformata di Fourier e di Laplace di distribuzioni. Simmetrie in Fisica. Simmetrie continue e discrete. Simmetrie in Fisica Classica e Quantistica. Il concetto di gruppo: definizioni generali. Rappresentazioni di un gruppo. Riducibilità. Carattere. Gruppi discreti e gruppi continui. Il gruppo delle permutazioni; il gruppo ciclico. I gruppi SU(2), SO(3); il gruppo di Lorentz. ELEMENTI DI ANALISI I Prof. Ugo Bessi 6 CFU 60 Numeri complessi. Funzioni. Insiemi e loro elementi. Funzioni. Funzioni iniettive, suriettive e biettive. Funzione inversa. Dominio, codominio e grafico di una funzione. Funzioni elementari reali e complesse. Limiti. Teoremi sui limiti; teorema del confronto. Limiti notevoli. Il numero di Nepero. Infinitesimi e confronto tra infinitesimi. Continuità. Proprietà delle funzioni continue. Teorema dei valori intermedi, teorema di esistenza di massimo e minimo per funzioni continue in un chiuso e limitato, teorema di esistenza degli zeri. Derivate. Derivata e operazioni tra funzioni. Funzioni inverse e loro derivate. Studio del grafico di una funzione. Intervalli di crescenza e di decre- scenza. Concavità e convessità. Asintoti e simmetria. Massimi e minimi: teoria e problemi. Teorema di Lagrange, Teorema di Rolle. Calcolo dei limiti di forme indeterminate mediante il teorema di L’Hopital. Polinomio di Taylor; formula di Lagrange per il resto; uso del polinomio di Taylor per il calcolo di limiti. Integrazione. Integrali indefiniti. Metodo di integrazione per sostituzione. Integrale delle funzioni trigonometriche. Metodo di integrazione per parti. Integrale di funzioni razionali. Integrale di alcune funzioni irrazionali. Integrali definiti: area con segno del rettangoloide relativo a una funzione. Teoremi fondamentali del calcolo integrale. Sostituzione negli integrali definiti. Area della regione compresa tra due curve. Libri di testo PISKUNO N., Calcolo differenziale e integrale, vol.1., Ed. Riuniti. (Capitoli I, II, III fino al paragrafo 15 incluso, IV, V tranne il paragrafo 12,X, XI fino al paragrafo 6 incluso, XII paragrafo 1). ELEMENTI DI ANALISI II Prof. Alessandro Pellegrinotti 6 CFU Successioni e serie numeriche. Successioni, limite di una successione, proprietà dei limiti. Serie. Somma di una serie. Condizione necessaria per la convergenza di una serie. Confronto di serie a termini positivi. Criterio di D’Alambert. Criterio di Cauchy. Criterio integrale di convergenza di una serie. Serie a termini di segno alterno. Convergenza assoluta. Funzioni di più variabili. Domini nel piano e nello spazio. Definizione delle funzioni di più variabili. Insieme di definizione, limiti, continuità e derivabilità. Studio dei massimi e dei minimi e dei massimi e minimi vincolati per funzioni di due variabili reali. Equazioni differenziali. Definizione di equazione differenziale. Problema di Cauchy. Separazione di variabili. Equazioni lineari del primo ordine. Equazione di Bernoulli. Equazioni lineari del secondo ordine. Equazioni lineari del secondo ordine a coefficienti costanti. Studio qualitativo di sistemi di equazioni differenziali. ELEMENTI DI ASTROFISICA E COSMOLOGIA Dott. Enzo Branchini 4 CFU Osservazioni Cosmologiche fondamentali. L’espansione dell’Universo e il moto di recessione delle galassie: misura di Hubble e osservazioni recenti. Omogeneità ed Isotropia del Fondo Cosmico di Microonde: l’osservazione di Penzias e Wilson e le misure da satellite. Abbondanze di elementi leggeri (D, He, Li): determinazioni da spettri di oggetti distanti. La distribuzione delle galassie nell’universo vicino: grandi surveys di galassie 61 e loro correlazioni spaziali. Evidenze sperimentali di materia oscura: curve di rotazione di galassie, moti viriali e moti coerenti. La legge di Hubble. Il Principio Cosmologico e sue implicazioni sulla geometria dell’universo. Distanze in Cosmologia. Il moto di recessione e la costante di Hubble. Il redshift cosmologico. Relazioni tra redshift, tempi, distanze. Approccio Newtoniano al problema dell’espansione dell’Universo. Universi Piatti, Aperti e Chiusi. Cenni ai Modelli di Friedmann. Il Big Bang. Fondo Cosmico di Microonde e Storia Termica dell’Universo. I l Modello del Big Bang Caldo. Equazione di Stato dell’Universo. Densità della materia, dei fotoni e dei neutrini. Adiabaticità dell’espansione dell’Universo e sua storia termica. Ricombinazione disaccoppiamento, equivalenza. Origine del fondo cosmico di microonde. Origine degli Elementi Leggeri. Breve storia dell’universo primordiale. L’era Leptonica e l’era radiativi. Disaccoppiamento dei neutrini. Il rapporto Protoni/Neutroni. Nucleosintesi Cosmologica degli elementi leggeri. Tests osservativi e misura dell’abbondanza di barioni nell’universo. Formazione ed Evoluzione delle Strutture nell’Universo. Origine delle fluttuazioni di densità. Anisotropie della radiazione di fondo. La teoria dell’instabilità gravitazionale: teoria classica di Jeans e applicazione al caso cosmologico. Fluttuazioni all’epoca della ricombinazione. I modelli Bottom-up e Top-Down. Il modello di collasso sferico. Origine delle strutture galattiche e loro correlazione spaziale. Il ruolo della materia oscura. Materia Oscura. Effetti dinamici della materia oscura: crescita delle fluttuazioni, velocità delle galassie e fenomeni di lenti gravitazionali. Natura della materia oscura e vincoli cosmologici. Il modello di materia oscura fredda. Esperimenti diretti ed indiretti per la rivelazione della materia oscura. Libri di testo LUCCHIN F., Introduzione alla Cosmologia, Zanichelli. Appunti del Corso. ELEMENTI DI FISICA NUCLEARE E SUBNUCLEARE Prof. Filippo Ceradini 7 CFU 62 Il protone, raggi catodici, l’elettrone, massa e carica elettrica. Spettro del corpo nero, costante di Planck, effetto fotoelettrico, il fotone. Modello atomico di Bohr, spettri atomici, momento magnetico, spin dell’elettrone. Relatività ristretta, trasformazioni di Lorentz, quadrivettori e invarianti relativistici. Energia-impulso, cinematica relativistica. Sezione d’urto, coefficiente di assorbimento. Diffusione coulombiana, sezione d’urto di Rutherford. Diffusione di radiazione elettromagnetica da una carica, sezione d’urto di Thomson, effetto Compton. Richiami di teoria delle perturbazioni, probabilità di transizione, spazio delle fasi. Legge di decadimento, interazione elettromagnetica, emissione e assorbimento, radiazione di dipolo elettrico e magnetico, regole di selezione. Diffusione di Rutherford, fattore di forma elettrico, diffusione di cari- ca da momento magnetico, fattori di forma elettrico e magnetico del protone e del neutrone. Diffusione da potenziale centrale, sviluppo in onde parziali, sezione d’urto di diffusione e assorbimento. Proprietà dei nuclei, numero e peso atomico, curva di stabilità, misure di carica, massa e raggio dei nuclei. Statistica, spin e parità dei nuclei, il neutrone. Energia elettromagnetica dei nuclei, sviluppo in multipoli, momento di dipolo magnetico e di quadrupolo elettrico, metodi di misura. Modello a gas di Fermi, energia cinetica dei nucleoni. Modello a goccia, formula di Bethe-Weizsaeker, nuclei isobari speculari. Numeri magici, modello a strati, interazione spin-orbita. Stati di energia dei nuclei, stati di spin-parità. Il sistema protone-neutrone, isospin, il deutone. Decadimenti dei nuclei, attività. Fenomenologia del decadimento gamma, radiazione di multipolo, coefficienti di Weisskopf, fluorescenza nucleare. Fenomenologia del decadimento alpha, cinematica, curva di stabilità, barriera di potenziale, fattore di Gamow, vita media. Fenomenologia del decadimento beta, ipotesi del neutrino, teoria di Fermi, diagramma di Kurie, vita media, elemento di matrice, transizioni Fermi e Gamow-Teller, costante di Fermi, interazioni deboli. Scoperta del neutrino. Reazioni nucleari. Fissione, bilancio energetico della fissione dell’uranio, fissione indotta da neutroni, reattore nucleare. Fusione, i cicli del sole, bilancio energetico, nucleosintesi, fusione in laboratorio. Forze nucleari, modello di Yukawa. Raggi cosmici, componente primaria e secondaria, il positrone, il positronio. Scoperta e proprietà delle particelle, mesoni e barioni, antiparticelle. Classificazione delle interazioni: nucleari, elettromagnetiche, deboli. Modello a quark, scoperta dei quark. ELEMENTI DI STRUTTURA DELLA MATERIA Prof. Nunzio Motta 7 CFU I fotoni: quanti di luce. Effetto fotoelettrico. Effetto Compton. Gli elettroni: onde di materia. Il microscopio a effetto tunnel. La struttura dell’atomo. Confinamento e quantizzazione. Elettrone in una buca, nanocristalli e punti quantici. L’atomo di idrogeno. Correzioni relativistiche e di struttura fine. Atomi con due elettroni: modello ad elettroni indipendenti, stati para ed orto. Funzioni d’onda di spin e Principio di Pauli. Schema dei livelli di atomi a due elettroni. Modello a particelle indipendenti. Atomi a più elettroni, origine delle proprietà ottiche e magnetiche. Spin dell’elettrone e momento magnetico atomico. Risonanza magnetica. Elettroni multipli in trappole multidimensionali, costruzione della tavola periodica (Aufbau). Raggi X e caratterizzazione degli elementi. Assorbimento ed emissione dei raggi X. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata: il Laser. Formazione del legame molecolare. Stati elettronici dello ione H2+ e della molecola H2 (metodo degli orbitali molecolari). Molecole omonucleari. Molecole eteronucleari. 63 I solidi. Periodicità e reticoli cristallini. Energia di Coesione. Diffrazione dei raggi X e diffrazione degli elettroni: formulazione di Bragg. Monocromatori. Proprietà elettriche dei solidi. Livelli di energia e teoria delle bande:Proprietà degli Isolanti. Proprietà dei metalli. Effetto Hall nei metalli. Proprietà dei semiconduttori. Semiconduttori intrinseci. Esempi di semiconduttori. Numero di portatori all’equilibrio termico. Statistica di Fermi. Semiconduttori drogati. Livelli di impurezza. Donori e accettori. Portatori p ed n. Effetto Hall nei semiconduttori. La giunzione p-n. Il diodo giunzione. Il diodo emettitore di luce. Il transistor e i circuiti integrati. Libri di testo HALLIDAY, RESNICK, WALKER, Fondamenti di Fisica. Vol III: Fisica Moderna, V edizione, Casa Editrice Ambrosiana (2001). Dispense del corso. Libri consigliati ATKINS P.W., FRIEDMAN R.S., Meccanica Quantistica Molecolare, Zanichelli. BRANSDEN B.H., JOACHAIN C.J., Physics of Atoms and Molecules, Longman. KITTELC., Introduzione alla Fisica dello stato Solido, Bollati-Boringhieri. ELETTROMAGNETISMO I Prof. Giorgio Matt 6 CFU 64 Richiami di Matematica. Campi scalari e vettoriali. Gradiente, divergenza e rotore. Elettrostatica. Fenomeni fondamentali. Carica elettrica. Quantizzazione della c.e. Il campo elettrico. Il potenziale elettrostatico. Il dipolo elettrico. Struttura atomica della materia. Struttura dell’atomo. Struttura cristallina. Materiali isolanti e conduttori. Elettrostatica e conduttori. Teorema di Gauss. Schermo elettrostatico. Capacità. Condensatori. Il problema generale dell’elettrostatica. Il metodo delle cariche immagini. Corrente elettrica nei conduttori metallici. F.e.m.. Corrente elettrica. Legge di Ohm. Effetto Joule. Resistenze. Leggi di Kirchhoff. Struttura dei conduttori metallici. Lavoro di estrazione. Effetto Volta e Seebeck. Conduttori elettrolitici. Meccanismo di conduzione. Pila di Volta. Campo magnetico nel vuoto. Induzione magnetica. Forza di Lorentz. Campo magnetico generato da una carica in moto. Leggi di Laplace. Divergenza di B. Forze elettrodinamiche. Teorema di Ampere. Induzione elettromagnetica. Legge di Faraday-Neumann. Auto e mutua induzione. Correnti Alternate. Oscillazioni frozate in circuito RLC. Risonanza. Libri di testo LOVITCH L., ROSATI S., Fisica Generale, Ambrosiana Milano. ELETTROMAGNETISMO II Prof. Cesare Bacci 8 CFU Elettrostatica nei dielettrici: dielettrici. Cariche di polarizzazione e interpretazione microscopica. Vettore di polarizzazione P. Momento di dipolo medio in campo esterno. Vettore D.E. e D. sulla superficie di separazione di due dielettrici. Rigidità dielettrica. Campo magnetico nella materia: correnti di magnetizzazione ed interpretazione microscopica. Vettori magnetizzazione M e campo magnetico H. B e H sulla superficie di separazione di due mezzi. Sostenze diamagnetiche e precessione di Larmor. Sostanze paramagnetiche. Sostanze ferromagnetiche e ciclo di isteresi magnetica. Poli e cariche magnetiche. Circuito magnetico. Riluttanza magnetica. Equazioni di Maxwell ed onde elettromagnetiche: corrente di spostamento. Equazioni di Maxwell. Propagazione del campo e.m. Vettore di Poynting. Cenni sulla produzione di onde elettromagnetiche. Elettrodinamica: potenziali ritardati. Natura e produzione della luce: natura della luce, velocità della luce. Ottica geometrica: leggi sulla riflessione e della rifrazione. Principio di Fermat. Diottro sferico. Lenti sottili. Costruzione delle immagini. Interferenza e diffrazione: Interferenza. Sorgenti coerenti. Diffrazione e principio di Huyghens. Diffrazione di Fraunhofer da una fenditura semplice e doppia. Esperienza di Young. Potere risolutivo di una fenditura e criterio di Rayleigh. Reticolo di diffrazione. Diffrazione di raggi X su cristalli. Polarizzazione: polarizzazione ellittica, circolare e rettilinea. Luce naturale. Polarizzazione per riflessione. Legge di Malus. Potere rotatorio. Libri di testo LOVITCH L., ROSATI S., Fisica Generale, Casa Editrice Ambrosiana Milano 1996. MAZZOLDI NIGRO, Voci Fisica, (vol. II), Edises. AMALDI, BIZZARRI, PIZZELLA, Fisica Generale, Zanichelli ed. 1986. EPISTEMOLOGIA Prof. Mauro Dorato 6 CFU Nella prima parte del corso affronteremo questioni di metodologia e di teoria della conoscenza scientifica. Partendo dal problema di che cosa caratterizzi un’ipotesi come “scientifica”, discuteremo le soluzioni di tipo verificazionista e falsificazionista. Passeremo quindi a trattare la questione di che cosa sia una teoria fisica e di come muti nel tempo (in base alla teoria delle rivoluzioni scientifiche di Kuhn). Infine ci domanderemo perché la matema- 65 tica sia il linguaggio in cui si esprimono le leggi di natura, una questione che è decisiva sia per comprendere il rapporto tra modelli teorici e realtà fenomenica, sia per connetterci alla logica della misurazione fisica. Nella seconda parte del corso – che servirà a illustrare in modo più concreto le ipotesi illustrate nella prima – presenteremo alcuni problemi filosofici sollevati dalla relatività speciale, misurandone la novità rispetto alle precedenti concezioni di Newton, Leibniz e Kant. In particolare, esamineremo le questioni della convenzionalità della simultaneità, della natura delle contrazioni di Lorentz nella nuova teoria di Einstein e del rapporto tra tempo relativistico e tempo della nostra esperienza dal punto di vista della natura del “presente”. Mostreremo infine come la formulazione della teoria della relatività speciale dovuta a Minkowski (1908) non solo erediti dall’Ottocento le fondamentali idee geometriche del cosiddetto “Programma di Erlangen” (Klein e Lie), ma apra anche la strada alla geometrizzazione ben più radicale della fisica operata dalla relatività generale. Libri di testo Per la prima parte, dispense di filosofia della scienza a cura dell’autore: http://host.uniroma3.it/dipartimenti/filosofia/personale/doratbio.htm più i primi due capitoli di DORATO M., Il Software dell’universo, B. Mondadori, Milano, 2000; per la seconda parte, fotocopie di articoli fornite dal docente. FISICA DELLA MATERIA CONDENSATA I MODULO - INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA Dott.ssa Paola Gallo 3CFU Il campo di radiazione puro: Equazioni del campo elettromagnetico. I potenziali elettromagnetici. Gauge di Coulomb (e di Lorentz cenni) e il campo di radiazione puro. Coordinate di campo classiche. Quantizzazione del campo e concetto di fotone. Probabilità di transazione e diffusione: Formulazione Hamiltoniana non relativistica per un campo di radiazione e particelle cariche senza spin. Rappresentazione di Heisenberg e di Interazione. “S-matrix expansion”. Regola d’oro di Fermi, teoria quantistica. Matrice S per problemi di diffusione. Sezione d’urto di diffusione differenziale. Sezione d’urto di diffusione di neutroni termici. Processi radiativi al I ordine: Sezione d’urto al I ordine in approssimazione di dipolo. Assorbimento ed Emissione spontanea e stimolata. Principio di funzionamento del laser (cenni). Spettri di assorbimento infrarosso. Processi radiativi al II ordine: Diffusione di fotoni da elettroni liberi (Thomson), teoria quantistica. Diffusione di fotoni da atomi. Sezione d’urto di diffusione di raggi X. Sezione d’urto di diffusione di luce visibile. Sezione d’urto Raman. Sezione d’urto Rayleigh. Spettri di diffusione della luce. 66 Libri di testo SOW-HSIN CHEN, KOTLARCHYK M., Interaction of photons and neu trons with matter: an introduction, World Scientific. FISICA DELLA MATERIA CONDENSATA II MODULO - MAGNETISMO E TRANSIZIONE DI FASE Dott. Roberto Raimondi 3 CFU Definizioni di campo magnetico, induzione magnetica, suscettività magnetica e relazioni costitutive. Magnetismo in fisica classica e quantistica: concetti generali. Magnetismo nei metalli: paramagnetismo di Pauli e diamagnetismo di Landau. Magnetismo negli isolanti: paramagnetismo di Curie e diamagnetismo di Larmor. Origine coulombiana delle interazioni magnetiche: forze di scambio di Heisenberg. Ferromagnetismo: fenomenologia ed esponenti critici. Teoria di Curie-Weiss: approssimazione di campo medio. Teoria della transizione gas-liquido di Van der Waals come teoria di campo medio. Teoria di Landau delle transizioni di fase del secondo ordine. FISICA QUANTISTICA I Prof. Vittorio Lubicz 5 CFU Meccanica quantistica: Crisi della fisica classica. Onde e particelle, principio di indeterminazione. Vettori di stato ed operatori. Misure ed osservabili. Operatore di posizione, funzioni d’onda. Traslazioni ed operatore impulso. Evoluzione temporale, equazione di Schrodinger, stati stazionari. Problemi unidimensionali: buca, gradino e barriera di potenziale. Effetto tunnel. Oscillatore armonico. Libri di testo SAKURAI J.J., Meccanica Quantistica Moderna, Zanichelli, Bologna, 1990. FISICA QUANTISTICA II Prof. Vittorio Lubicz 6 CFU Meccanica quantistica: Simmetrie e leggi di conservazione in meccanica quantistica. Rotazioni e momento angolare. Spin. Particelle identiche. Atomo di idrogeno. Teoria delle perturbazioni. Meccanica statistica quantistica: Principi della meccanica statistica quantistica. Gas perfetti quantistici. Distribuzione di Fermi-Dirac, gas di Fermi allo zero assoluto. Distribuzione di Bose-Einstein, gas di Bose degenere. Formula di Planck per lo spettro del corpo nero. 67 Libri di testo SAKURAI J.J., Meccanica Quantistica Moderna, Zanichelli, Bologna, 1990. HUANG K., Meccanica Statistica, Zanichelli, Bologna, 1997. GEOFISICA I MODULO - FONDAMENTI DI FISICATERRESTRE Prof. Roberto Scandone 3 CFU Il corso è indirizzato all’approfondimento dello studio dei fenomeni che possono determinare condizioni di rischio ambientale e alle metodologie per la sua valutazione. Generalità: Concetto di Pericolosità e di Rischio. Elementi per la Valutazione del Rischio. Elementi di Statistica. Metodologie per la rappresentazione del Rischio. Rischio Sismico: Generalità sui terremoti. Statistica dei Terremoti . Propagazione delle onde elastiche ed effetto sui manufatti. Processi di amplificazione ed attenuazione di sito. Analisi strumentali e macrosismiche dei dati sismici. Leggi di attenuazione. Distribuzione dei terremoti e elementi di sismo-tettonica in Italia. Rischio Vulcanico: Fattori di Pericolosità e valutazione del Rischio. Statistica delle eruzioni. Effetti delle fenomenologie vulcaniche su manufatti. Metodi di previsione delle eruzioni. Misure di contenimento del Rischio. Il rischio vulcanico in Italia. Rischio da Tsunami: Cause di generazione degli tsunami. Propagazione delle onde di Tsunami. Metodi di allertamento. Rischio da Tsunami in Italia. Libri di testo ALEXANDER D., 1993, Natural Hazards, Academic Press, London, AGTBERG F.P., 1973, Geomathematics, Elsevier, New York. HUNTER L., MANN C.J., 1992, Techniques for determining Probabilities of Geologic events and Processes, Oxford university Press, Oxford. GEOFISICA II MODULO -FONDAMENTI DI GEOFISICA DELLA TERRA SOLIDA Prof. Vittorio Sgrigna 3 CFU 68 Il Corso tratta alcuni aspetti fondamentali della Fisica dell’interno della Terra, dello spazio che la circonda e della loro interazione. Una particolare attenzione viene rivolta alla descrizione della fase preparatoria dei terremoti, alla previsione sismica e alle metodologie di misura basate su tecniche spaziali. Struttura, Reologia e dinamiche interne della Terra. Teoria dell’elasticitá, della viscoelasticitá e della plasticitá. Fisica del terremoto e della sua fase preparatoria. Teoria della dilatanza e processi di dislocazione alla sorgente. Meccanismi di cedimento e di frattura delle rocce. Effetti conseguenti al processo deformativo delle rocce: effetti piezoelettrico, piezomagnetico, triboelettrico ed elettrocinetico. Correnti elettrotelluriche. Emissioni elettromagnetiche e di gas dovuti a processi di microfratturazione delle rocce. Fenomeni precursori del terremoto. Sismologia. Onde sismiche. Sorgente sismica. Meccanismi di genesi e distribuzione spazio-temporale dei terremoti. Rischio sismico: Struttura e dinamiche del sistema circumterrestre. Emissioni elettromagnetiche, acustiche e gassose durante la fase preparatoria del terremoto. Loro propagazione all’interno della litosfera superiore e successiva penetrazione verso l’esterno del Pianeta (atmosfera neutra e ionizzata, magnetosfera). Interazioni litosfera-atmosfera-ionosfera-magnetosfera e relative perturbazioni ed instabilità. Misure satellitari e reti di monitoraggio a terra. Libri di testo FOWLER C.M.R., The Solid Earth, Cambridge University Press, 1990. SCHOLZ C.H., The Mechanics of Earthquakes and Faulting, Cambridge University Press, 1990. LAY T. WALLACE T.C., Modern Global Seismology, Academic Press, 1990. HARGREAVES J.K., The Solar-Terrestrial Environment, Cambridge University Press, 1995. GEOMETRIA Prof. Alessandro Verra 6 CFU Vettori geometrici. Somma di vettori geometrici e moltiplicazione per uno scalare. Spazi vettoriali: definizione ed esempi. Indipendenza e dipendenza lineare di vettori. Basi e dimensione di uno spazio vettoriale. Sottospazi. Formula di Grassmann. Applicazioni lineari: esempi e proprietà. Matrici. Metodo di riduzione di Gauss-Jordan. Rango di una matrice. Prodotto di matrici. Matrici ed applicazioni lineari. Determinante e Traccia di una matrice. Esempi di gruppi di matrici. Sistemi di equazioni lineari: metodi di soluzione. Teorema di RouchèCapelli. Regola di Cramer. Nozione di prodotto scalare su uno spazio vettoriale reale. Basi ortonormali. Metodi di ortogonalizzazione. Forme bilineari simmetriche: segnatura e rango. Nozione di spazio euclideo. Coordinate cartesiane. Luoghi fondamentali nel piano e nello spazio euclideo: rette, circonferenze, coniche, piani, sfere, cilindri. Studio della diagonalizzabilità di una matrice quadrata di ordine due. Condizioni di diagonalizzabilità di una matrice quadrata di ordine qualsiasi. Autovalori ed autospazi di una applicazione lineare. 69 Testi consigliati: ulteriori informazioni verranno date all’inizio del corso. È prevista la distribuzione di alcune dispense. LABORATORIO DI CALCOLO I Dott.ssa Severino Bussino 5 CFU Introduzione all’architettura dei calcolatori, rappresentazione dei dati in memoria, introduzione ai sistemi operativi, gestione di files in ambiente Windows e in ambiente Linux, elementi di programmazione, compilatori, precompilatore, librerie. Elementi di programmazione in linguaggio C++: classi numeriche e operatori, if, else, else if, switch, for, do while, uso di vettori e matrici, funzioni, applicazioni numeriche. Gli argomenti del corso sono presentati in lezioni frontali ciascuna seguita da un’esercitazione al calcolatore nell’ambito della quale vengono applicati i concetti illustrati a lezione. Libri di testo LIPPMAN S.B., LAJOLIE J., C++ primer, Addison Wesley 1998. LIPPMAN S.B., LAJOLIE J., C++ Corso di programmazione, Addison Wesley 2000 (versione italiana). LABORATORIO DI CALCOLO II Dott.ssa Domizia Orestano 6 CFU Programmazione in C++: Incapsulamento e Classi; Ereditarietà e Riutilizzo del Codice; Polimorfismo; Metodi Virtuali; Overloading dei Metodi e degli Operatori; Elementi di Programmazione Generica; Contenitori STL. Elementi di Architettura del Software: Introduzione al linguaggio UML; Esempi di Strutture Riutilizzabili: Factory, Composite, Observer, Strategy. Applicazioni: Ogni argomento verrà trattato a lezione e ripreso nelle esercitazioni in laboratorio, con applicazioni a problemi di Fisica Generale. Testi consigliati LIPPMAN S.B, LAJOLIE J., C++ PRIMER, third edition, Addison Wesley 1998, (trad. it. C++. Corso di Programmazione, terza edizione, AddisonWesley 2000). GAMMA E. et al., Design Patterns. Elements of Reusable Object-Oriented Software, Addison Wesley 1995. Altro materiale didattico, preparato dal docente, verrà distribuito a lezione. LABORATORIO DI FISICA I Prof. Fabrizia Somma 8 CFU 70 Misure elettriche in corrente continua: Concetti di corrente, differenza di potenziale, resistenza in un circuito in corrente continua e loro unità di misura. Legge di Ohm, legge di Joule. Componenti di un circuito: generatori, resistenze e condensatori. Circuiti elementari in serie ed in parallelo. Leggi Kirchoff. Teorema di Thevenin e di Norton. Trasferimento di potenza da un generatore ad un carico. Misura di intensità di corrente. Strimenti a bobina mobile, amperometro e galvanometro, perturbazione da essi introdotta nel circuito. Shunts. Misure di tensione. Voltometro e perturbazione da esso introdotta nel circuito. Metodi potenziometrici. Metodo di Poggendorf. Misure di resistenza. Metodo Voltamperometrico. Ponte di Wheatstone. Ohmmetro. Misure in corrente alternata: Generalità sulle grandezze periodiche. Tensione e corrente nei circuiti in regime sinusoidale. Valori efficaci. Fattore di potenza. Componenti lineari di un circuito: resistori, condensatori, induttori. Elementi reali di un circuito. Rappresentazione simbolica di una grandezza sinusoidale. Legge di Ohm. Impedenze. Leggi di Kirchoff. Teoremi di Thevenin e di Norton in corrente alternata. Circuiti attenuatori. Circuiti derivatori ed integratori. Circuiti risonanti. Fattore di merito. Oscilloscopio a raggi catodici. Studio di alcuni circuiti elementari in regime sinusoidale (RC, RL, RLC). Forme d’onda complesse: serie di Fourier, segnali a dente di sega ed a onda quadra. Il corso è articolato in lezioni di teoria e prove pratiche di laboratorio in gruppo ed individuali. Testi consigliati BAVINGTON P.R., Data Reduction and Error Analysis for Phisical Scien ces, Ed. Mc Graw Hill. YOUNG H.D., Elaborazione statistica dei dati sperimentali, Ed. Veschi. TAYLOR J.R., Introduzione all’analisi degli errori, Ed. Zanichelli. SEVERI M., Introduzione alla Esperimentazione fisica, Ed. Zanichelli. CERVELLATI R., MALOSTI D., Elettronica: esercitazioni per il laboratorio di Fisica, Ed. Euroma La Goliardica. BROPHY J.J., Elettronica di base, vol. I, Ed. Sansoni. WARD L., BUNN J.P., Introduction to the theory and practice of High vacuum technology, Ed. Butterworths. Leybold ed., Tecnica del vuoto, sue basi fondamentali, formule e tabelle. RESNICK R., HALLIDAY D., Fisica Generale (Ottica). OHANIAN H.C., Fisica, vol. II (Ottica). MAZZOLDI P., NIGRO M., VOCI C., Fisica, vol. II. Ed. Edises. Appunti delle lezioni da ritirare presso Copisteria Marconi - Viale Marconi. LABORATORIO DI FISICA II Dott. Stefano Mari 9 CFU Il corso viene svolto sia con lezioni teoriche che con esercitazioni in laboratorio. In una prima fase, solo con lezioni teoriche, sono forniti allo studente alcuni concetti di base riguardanti: analisi di reti elettriche, serie e trasformata di Fourier, trasformata di Laplace, analisi di un segnale nel 71 campo delle frequenze e nel dominio del tempo, linee di trasmissione. Poi, durante il periodo in cui si svolgono le nove esercitazioni di laboratorio, oltre che la preparazione delle singole esperienze, sono affrontati vari argomenti tra cui: caratteristiche della strumentazione esistente in laboratorio, diodo a semiconduttore, amplificatori operazionali e loro utilizzo in vari tipi di quadrupoli, algebra di Boole e circuiti logici, reti combinatorie e sequenziali, convertitori A/D e D/A. L’argomento specifico delle esercitazioni può variare di anno in anno. Sono a disposizione degli studenti dispense degli argomenti trattati e il programma di simulazione usato durante le lezioni teoriche. Libri di testo MILLMAN, GRAVEL, Microelectronics, Mc Graw-Hill. HOROWITZ P., The art of electronics, Cambridge. LABORATORIO DI FISICA III Dott. Alessandro Ruocco 6 CFU 72 Introduzione: schema di un esperimento e acquisizione automatica di dati; classificazione dei segnali: analogici, digitali, statici, dinamici. Vedi [1] cap.1. Circuiti logici: Circuiti combinatori: half adder, multiplexer, decoder, encoder; Circuiti sequenziali: latch, latch bistabili S-R, J-K; master-slave di tipo J-K, D, T; registri a scorrimento, contatore asincrono, contatore sincrono, utilizzo di un contatore per: contare eventi, misure di frequenza, misure di intervalli temporali. DAC Vedi [2] cap. 7,8,16. Convertitore analogico digitale (ADC): a rampa semplice, a rampa digitale, ad approssimazioni successive, di tipo flash; cenni sulla velocità di conversione; caratteristiche di un convertitore: risoluzione, velocità di campionamento, non linearità integrale e differenziale; offset e guadagno. Vedi: [2] cap.16; [1] cap. 10. Elementi di analisi dei segnali: Segnali analogici dipendenti dal tempo, velocità di campionamento, aliasing, trasformata e sviluppo in serie di Fourier; effetto del tempo di misura e finestratura; integrale di convulazione, teorema di convoluzione; trasformata di Fourier di un segnale periodico, spettro in energia e teorema di Parseval. Vedi: dispense su web, [1] cap. 10. Condizionamento e acquisizione di segnali analogici e digitali: Discriminatori a soglia e di tipo a frazione costante; il problema del Walk e del Jitter nei discriminatori; Vedi [4] cap. 14.9, 17 Bus di comunicazione con strumenti: GPIB, seriale RS232, bus interni XT, AT, PCI Vedi: dispense Esempi di sistemi di acquisizione automatica: Conteggio di eventi, tempo morto e misura del tempo morto; Vedi: dispense Programmazione in LabVIEW: Pannello frontale, diagramma a blocchi, icona-connettore; programmazione a flusso di dati, esecuzione parallela delle istruzioni in Labview; controlli, indicatori; strutture di programmazio- ne: ciclo While, ciclo For, Case, Sequence; variabili locali; SubVI; debugging di un VI; waveform Chart e Graph; Gestione di vettori e stringhe in Labview; scrittura e lettura da file; acquisizione automatica con Labview: contatore di eventi, acquisizione di forme d’onda. Vedi: [3] Esperienze di laboratorio: Misura della velocità del suono tramite l’effetto Doppler Propagazione del calore Acquisizione automatica da un volano Libri di testo [1] TAYLOR H.R., Data acquisition for sensor system”, Chapman & Hall, 1997. [2] MILLMAN, GRABEL, Microelectronics, McGraw Hill. [3] Linguaggio di programmazione G (vedi manuale su pagina web del corso). [4] LEO W.R., Techniques for Nuclear and Particle Physics Experiments, Springer-Verlag 1994. LABORATORIO DI GESTIONE DATI Dott. Cristian Dan Stanescu 3 o 6 CFU Primo modulo Architettura degli Elaboratori: organizzazione logica e fisica, architetture CISC e RISC a confronto, bus di sistema e per periferiche e loro confronto, architettura RISC in dettaglio (paralellismo, pipeline, arch. superscalare, registri, operazioni, buffer e cache interna), cache di secondo livello, memoria principale, dischi e loro organizzazione fisica, sistemi RAID. Sistemi Operativi: funzioni, tipi di kernel, processi e struttura degli eseguibili, indirizzi virtuali e indirizzi fisici, paginazione, swap, algoritmi di scheduling, priorità dei processi, input/output e driver, gestione degli interrupt, communicazioni tra processi, timing, file system. Reti di Elaboratori : protocolli di communicazione standard e TCP/IP, struttura a strati, organizzazione degli header dei pacchetti, architetture IP, routing, topologie di reti locali e geografiche, funzioni avanzate e loro protocolli (DNS, mailing, web). Esercitazioni pratiche: installazione di un sistema operativo UNIX, partizioni e configurazione del sistema, uso dell’ambiente interrattivo. Secondo modulo Sistemi di acquisizione dati: raccolta dati, instradamento e flusso dei dati, trigger, monitoraggio, salvataggio dei dati e gestione di grosse mole di dati, esempi. Processamento dei dati: calcolo intensivo, parallelismo degli algoritmi, farm di calcolatori, sistema di code e batch integrato, DB, nuove frontiere del calcolo scientifico e GRID. Esercitazioni pratiche: collegamento in rete, uso di farm, code batch, monitoring di farm. 73 Libri di testo TANENBAUM A., Architettura dei Computer, Prentice Hall Int. TANENBAUM A., WOODHULLA., Sistemi Operativi, Prentice Hall Int. BOVET D., CESATI M., Understanding the LINUX Kernel, O’Reilly. TANENBAUM A., Reti di Computer, Prentice Hall Int. LABORATORIO DI OTTICA E FOTONICA Prof. Fabrizia Somma 3 o 6 CFU Ottica Onde elettromagnetiche e fotoni. Propagazione nei mezzi isotropi.Strumenti ottici. Coerenza ed Interferenza con applicazioni. Diffrazione, da singola fenditura e da più fenditure. Diffusione della luce. Mezzi cristallini: simmetrie e proprietà fische. Interferometri: Michelson, Fabry-Perot. Ottica dei mezzi anisotropi e cenni di ottica non lineare (1 esp.di laboratorio). Elementi di spettroscopia Transizioni atomiche. Assorbimento e Trasmissione. Emissione spontanea e stimolata. Grandezze caratteristiche in misure di spettroscopia. Spettrometro a prisma ed a reticolo. (1 esp. di laboratorio). Rivelatori ottici e termici. Laser e principi di funzionamento Coefficienti di Eistein, guadagno ottico, allargamento di riga, inversione di popolazione, sistemi a tre ed a quattro livelli, sistemi di pompaggio ottico, cavità risonanti, rate equations, Q-switching, mode locking, sistemi laser convenzionali (Rubino, Nd:YAG, CO2,A+, He:Ne, sistemi laser non convenzionali( Eccimeri, FEL, Diodo), cavità ottiche. (1 esp. laboratorio con laser a diodo e/o laser He:Ne). Caratteristiche ed applicazioni della radiazione Laser: applicazioni scientifiche ( ottica non lineare, spettroscopia, generazione di impulsi ultracorti), applicazioni industriali: Lavorazione materiali, microelettronica, trasmissioni, interferometria, olografia, applicazioni in medicina. Testi consigliati GORI F., Elementi di Ottica, Ed. Accademia. YURGEN R., MAYER-ARENDT, Introduzione all’ottica classica e moder na, Ed. Zanichelli. HENDERSON B., IMUSCH G.F., Optical Spectroscopy of Inorganic Solids, Ed. Clarendon Press Oxford. SVELTO O., Priciples of Lasers, Ed. Plenum. JENKINS F.A., WHITE H.E., Fundamentals of Optics, Ed.Mac Graw-Hill. BORN M., WOLF E., Principles of Optics, Ed. Perg. Press Oxford. Keyes, Optical and infrared detectors. 74 MATEMATICA III Dott. Nicoletta Cancrini 6 CFU Successioni e Serie Numeriche. Successioni reali. Definizioni. Limiti. Teoremi fondamentali sui limiti. Successioni monotone. Numero e e polvere di Cantor. Criterio di convergenza di Cauchy. Teorema ponte successioni-funzioni. Definizione serie. Criterio generale di convergenza. Serie a termini positivi. Criteri del confronto della radice e del rapporto. Serie convergenti assolutamente. Criterio di convergenza di Leibniz per serie a segni alterni. Successioni e Serie di funzioni. Successioni di funzioni. Convergenza puntuale ed uniforme. Condizione necessaria e sufficiente per la convergenza uniforme. Criterio di Cauchy. Convergenza uniforme e continuità, derivabilità, integrabilità. Serie di funzioni. Convergenza assoluta, totale, uniforme. Condizione necessaria e sufficiente per la convergenza uniforme. Convergenza totale implica convergenza assoluta ed uniforme. Condizioni per lo scambio sommatoria con integrale e derivata. Serie di potenze. Raggio di convergenza. Derivazione ed integrazione. Serie di Taylor. Sviluppi in serie di potenze di alcune funzioni elementari. Serie di Fourier. Funzioni periodiche. Sviluppi in serie di Fourier. Convergenza della serie di Fourier. Integrazione delle serie di Fourier. Serie di Fourier per funzioni non periodiche e funzioni periodiche di periodo arbitrario. Equazioni differenziali alle derivate parziali. Concetti di base. Corda vibrante, equazione d’onda. Separazione delle variabile e uso della serie di Fourier. Soluzione di D’Alembert dell’equazione d’onda in una dimensione. Equazione del calore in una dimensione: soluzione con la serie di Fourier. Estremi della barra a temperatura nulla, isolati, a temperatura diversa. Studio qualitativo per sistemi di equazioni differenziali del I ordine. Esempi introduttivi. Conversione di un’equazione differenziale di ordine n in un sistema. Concetti base e teorema di esistenza ed unicità (solo enunciato). Sistemi lineari. Principio di sovrapposizione. Soluzione generale. Wronskia no. Sistemi omogenei a coefficienti costanti. Piano delle fasi. Punti critici. Criteri per punti critici. Definizione stabilità, instabilità asintotica stabilità. Studio qualitativo sistemi di equazioni differenziali del I ordine attorno ai punti critici: linearizzazione e teorema di Lyapunov. Sistema Lotka-Volterra. Applicazione (cenni) a sistemi meccanici conservativi. Testi consigliati PISKUNOV N., Calcolo differenziale ed integrale, Editori Riuniti. CECCONI, STAMPACCHIA, Analisi Matematica 1. APOSTOL T.M., Calcolo, vol. I, Boringhieri. MECCANICA Prof. Settimo Mobilio 8 CFU Cinematica del punto materiale: concetti di velocità ed accelerazione. Anali- 75 si dei moti elementari in una dimensione: moto uniforme, moto uniformemente accelerato, moto armonico. Generalizzazione in più dimensioni; carattere vettoriale della velocità e della accelerazione. Componente tangenziale e normale della accelerazione. Moto di un proiettile, moto circolare uniforme, moto armonico. Moti relativi, composizione delle velocità e delle accelerazioni. Accelerazione di Coriolis. Concetto di forza e di massa. I e II legge della dinamica. Quantità di moto. Momento di una forza e momento angolare. Forze elastiche, reazioni vincolari, forze d’attrito, forza di resistenza viscosa. Applicazioni. Lavoro ed energia. Teorema dell’energia cinetica. Forze conservative e forze dissipative. Energia potenziale e teorema di conservazione della energia meccanica. Quantità di moto, momento angolare ed energia dei sistemi di punti materiali. La terza legge della meccanica: conservazione della quantità di moto e del momento angolare. La conservazione della energia per i sistemi di punti materiali. Teorema di Koenig. Studio degli urti. Urti elastici, urti completamente anelastici. Meccanica dei corpi rigidi: energia cinetica e momento della quantità di moto di un sistema rigido. Momento d’inerzia, teorema di Steiner. Studio completo del moto intorno ad asse fisso e del moto di rototraslazione attorno ad asse parallelo. Non parallelismo della velocità angolare e del momento della quantità di moto. Assi principali di inerzia ed ellissoide di inerzia. Cenno ai moti giroscopici: la ruota, la trottola, la bussola giroscopica. Legge di gravitazione universale. Leggi di Keplero. Massa inerziale e massa gravitazionale. Analisi del moto in sistemi di riferimento non inerziali. Libri di testo HALLIDAY D., RESNICK R., J. WALKER J., Fondamenti di Fisica (Mecca nica e Termologia),V edizione, Casa Editrice Ambrosiana. SERWAY R.A., BEICHNER R.J., Fisica per Scienze ed Ingegneria, Terza Edizione, Casa Editrice EdISES. MECCANICA ANALITICA E STATISTICA Prof.ssa Elisabetta Scoppola 8 CFU 76 Formalismo lagrangiano. Analisi qualitativa di sistemi unidimensionali. Potenziali centrali e problema dei due corpi. Principio variazionale, equazioni di Eulero-Lagrange. Gradi di libertà e vincoli. Variabili cicliche. Piccole oscillazioni. Teorema di Noether. Forze d’inerzia. Corpo rigido. Formalismo hamiltoniano: trasformata di Legendre ed equazioni di Hamilton. Teorema di Liouville e teorema del ritorno di Poincarè. Matrici simplettiche e trasformazioni canoniche. Parentesi di Poisson. Forme differenziali. Significato dell’azione. Metodo di Hamilton-Jacobi. Meccanica statistica classica: fondamenti, entropia, richiami di termodinamica ed ensembles statistici. Microcanonico. Canonico. Gran canonico. Ulteriore materiale didattico: www.fis.uniroma3.it/raimondi/mr/index.html Libri di testo HUANG K., Statistical Mechanics, Wiley, New York, 1963. FASANO A., MARMI S., Meccanica Analitica, Bollati Boringhieri, Torino 1994. ARNOLD V.I., Metodi matematici della meccanica classica, Editori Riuniti, Roma 1979. METODI MATEMATICI PER LA FISICA I Dott. Roberto Raimondi 6 CFU Numeri complessi. Rappresentazione cartesiana e polare. Funzioni di variabile complessa. Domini. Continuità e differenziabilità. Condizioni di CauchyRiemann. Funzioni analitiche. Funzioni elementari: potenza, radice, logaritmo, esponenziale. Punti di diramazione. Integrazione nel piano complesso. Teorema integrale di Cauchy e suoi corollari. Sviluppo in serie di potenze: serie di Taylor e di Laurent. Singolarità di una funzione analitica monodroma. Teorema e metodo dei residui. Valor principale di un integrale. Richiami di proprietà di matrici e sistemi lineari. Cambiamenti di base in spazi lineari complessi. Problema agli autovalori per matrici hermitiane ed unitarie. Funzione di matrice: il caso esponenziale. Matrici di Pauli. Trasformata di Fourier e sue proprietà. Prodotto di convoluzione. Applicazione della trasformata di Fourier alla soluzione dell’equazione del calore. METODOLOGIE DI FISICA DELL’AMBIENTE E GEOFISICA I MODULO Prof. Claudio Palma 3 CFU Fondamenti di rappresentazione del territorio tramite sistemi informativi territoriali (GIS). Rappresentazione del territorio tramite mappe: elementi di cartografia. Rappresentazione del territorio tramite mappe di sistemi informativi territoriali (GIS). Georeferenziazione di carte, foto e immagini. Formati dei dati spaziali in un GIS. Componenti di una mappa GIS: strati, caratteristiche e attributi. Funzionalità, creazione, uso, gestione e rappresentazione di strati,caratteristiche e attributi. Operatori di relazione tra oggetti GIS e analisi spaziale. Problemi di modellazione di superfici 2D e 3D. Applicazioni dei GIS. Libri di testo BIALLO G., Introduzione ai sistemi informativi geografici, Ed. Mondogis. ZELLER M., Modeling our world, Ed. ESRI. LONGLEY P., Geographic information systems and science, Ed.ESRI. 77 METODOLOGIE DI FISICA DELL’AMBIENTE E GEOFISICA Dott. Wolfango Plastino II MODULO 3CFU Elementi di Fisica dell’Atmosfera. Metodologie di misura e rivelatori per la Meteorologia. Meteorologia satellitare: orbite e navigazione satellitare, pertubazioni orbitali, campionamento spazio-temporale. Equazione di trasferimento radiativo. Assorbimento e scattering. Interpretazione delle immagini satellitari. Elementi di Oceanologia. Metodologie di misura e rivelatori per l’Oceanografia. Oceanografia acustica: propagazione del suono, campionamento spazio-temporale. Metodo Helmholtz-Kirchhoff. Assorbimento e scattering. Profili batimetrici e sismici. Elementi di Radioattività ambientale. Metodologie di misura e rivelatori di radiazioni ionizzanti. Radioattività dei gas nobili: radon e xenon, campionamento spazio-temporale, analisi delle esplosioni nucleari sotterranee. Libri di testo KIDDER S.Q., VONDER HAAR T.H., Satellite Meteorology, Academic Press. MEDWIN H., CLAY C.S., Fundamentals of Acoustical Oceanography, Academic Press. MANN W.B., AYRES R.L., GARFINKEL S.B., Radioactivity and Its Measu rements, Pergamon Press. MISURE FISICHE Prof. Settimio Mobilio 6 CFU 78 Concetto di grandezza fisica. Operazione di misurazione diretta. Misure indirette. Dimensioni delle grandezze fisiche. Grandezze fondamentali e derivate. Il Sistema Internazionale. Errori di Misura. Errore assoluto ed errore relativo. Errori strumentali: accuratezza, precisione, sensibilità di uno strumento di misura. Errori casuali ed errori sistematici. Classificazione delle incertezze in incertezze statistiche e non. Elementi di calcolo della probabilità. Analisi statistica degli errori casuali. Rappresentazione delle misure mediante istogrammi. Media e deviazione standard. Distribuzione limite gaussiana. Stima dei parametri della distribuzione limite. Curva degli errori e suo significato. Migliore stima di una grandezza fisica e sua indeterminazione. Teorema della media. Test di ipotesi per distribuzione gaussiana e confidenza dei dati. Propagazione degli errori nelle misure indirette. Covarianza di variabili casuali. Variabili correlate e non. Coefficiente di correlazione lineare. Effetto della covarianza nella propagazione degli errori. Combinazione di misure con diversa affidabilità: media pesata. Metodo di Chauvenet per il rigetto dei dati. Approssimazione di dati sperimentali con curve teoriche: il metodo dei minimi quadrati. Il caso della retta. La variabile del chi-quadro. Verifica della bontà di ipotesi con il metodo del chi quadro. Distribuzione binomiale, caso limite gaussiano. Distribuzione di Poisson e sue applicazioni. Variabile t di Student e sue applicazioni. Completano il corso n. 5 prove di laboratorio di laboratorio. Testi consigliati MOBILIO S., Dispense per il corso di Misure Fisiche. TAYLOR J.R., Introduzione all’analisi degli errori, Ed. Zanichelli BEVINGTON P.R., Data reduction and error analysis for the physical sciences, Ed. Mc Graw-Hill Book Company MODELLI NUMERICI IN FISICA Dott.ssa Paola Gallo 3 o 6 CFU Primo modulo Introduzione al linguaggio Fortran 77. Rappresentazione finita dei numeri. Numeri random e pseudorandom. Metodi Monte Carlo (MC). MC per simulazione di processi naturalmente random. MC per operazioni matematiche (integrazione). Secondo modulo Applicazione dei metodi MC: simulazione di sistemi fisici. Algoritmo alla Metropolis. Modelli su reticolo (Ising). Sistemi continui. Metodi deterministici. Libri di testo RUBIN H. LANDAU, MANUEL J. PAEZ, Computational physics: problem solving with computers, John Wiley & Sons Inc. RIVELATORI E TRATTAMENTO DEI SEGNALI I MODULO - RIVELATORI Dott. Enrico Bernieri 3 CFU Il Corso si propone di presentare i principi fisici di funzionamento delle principali famiglie di rivelatori e di analizzarne caratteristiche e prestazioni. L’obiettivo del corso è quello di fornire le conoscenze base indispensabili alla comprensione del funzionamento e all’uso dei rivelatori nei vari campi applicativi e della ricerca. Programma: Generalità sui rivelatori. Interazione radiazione-materia. Rivelatori a gas: Camere a ionizzazione. Contatori proporzionali. Position sensitive proportional counters e altri rivelatori di posizione e traiettoria. Contatori Geiger-Mueller. Rivelatori a scintillazione: Scintillatori organici e 79 inorganici. Fotomoltiplicatori. Applicazione degli scintillatori alla spettroscopia gamma. Elementi di fisica dei dispositivi a semiconduttore. Caratteristiche generali dei rivelatori a stato solido: Diodi PIN. Diodi a Valanga. Rivelatori Si(Li). Rivelatori HPGe. CCD: Struttura e principi di funzionamento. Rivelatori a raggi X basati sui CCD. Cenni ai rivelatori criogenici: Microcalorimetri, Transition-edge. Libri di testo Dispense del Corso KNOLL G.F., Radiation Detection and Measurement, John Wiley & Sons, Inc. NY (2000). RIVELATORI E TRATTAMENTO DEI SEGNALI II MODULO - TRATTAMENTO DEI SEGNALI Dott. Eleuterio Spiriti 3 CFU Il corso intende presentare il trattamento dei segnali con tecniche elettroniche provenienti dai rivelatori di radiazione attualmente utilizzati. Esso si struttura in due parti: la prima rivolta allo studio dei rivelatori, con particolare attenzione allo studio del meccanismo della formazione del segnale, e la seconda ai metodi di elaborazione dei segnali con particolare attenzione alla studio del rumore proveniente sia dai rivelatori che dai circuiti elettronici utilizzati per la lettura. Nella prima fase si studiano i rivelatori quali i fotomoltiplicatori, i contatori a scarica in gas e liquido, i rivelatori a stato solido nei campi della spettroscopia X, gamma e per particelle cariche di alta energia, si introducono inoltre altre metodologie di rivelazione quali i Bolometri. Nella seconda fase si affrontano: le proprietà fondamentali dei circuiti lineari; la descrizione matematica, i modelli fisici e i metodi di minimizzazione del rumore; le caratteristiche di rumore dei principali circuiti elettronici. Il corso è indirizzato a tutti coloro che intendano approfondire gli aspetti sperimentali della fisica e può essere raccomandato agli studenti di tutti gli indirizzi. 80 Libri di testo GATTI, MANFREDI, Processing the signals from solid-state detectors in elementary particle physics, La Rivista del Nuovo Cimento 1986, Editrice Compositori. PAPOULIS A., Probabilità, variabili aleatorie e processi stocastici, Boringhieri. PAPOULIS A., The Fourier Integral and its Applications, McGraw Hill. PAPOULIS A., Signal Analysis, McGraw Hill. KNOLL G.F., Radiation Detection and measurements, John Wiley and Sons. CUSANI R., Teoria dei segnali. MARTINELLI G., SALERNO M., Fondamenti di elettrotecnica, Ed. Siderea. TERMODINAMICA E FISICA DEI FLUIDI Prof.ssa Maria Antonietta Ricci 5 CFU Proprietà elastiche della materia. Fluidi: forze di superficie e forze di volume, pressione. Lavoro della pressione. Condizioni di equilibrio per un fluido in un campo gravitazionale. Legge di Stevino. Principio dei vasi comunicanti. La pressione atmosferica, sua misura e variazione con la quota. Principio di Archimede. Fluidi ideali e reali: la viscosità. Fluidi in moto: linee e tubi di flusso, portata. Teorema di Bernoulli e sue applicazioni. Il punto di vista macroscopico e quello microscopico nello studio dei sistemi a molti corpi. Definizione di sistema termodinamico, ambiente, contenitore. Variabili intensive ed estensive; il concetto di forza e spostamento generalizzati. Equilibrio termodinamico. Reversibilità. Gradi di libertà. Principio zero della Termodinamica. La temperatura. Il I principio della termodinamica. Energia interna, quantità di calore e lavoro. Trasformazioni isobare, isoterme, isocore e adiabatiche. Gas reali e gas ideali. Tensione superficiale e lavoro. Espansione libera di un gas. Teoria cinetica dei gas e teorema dell’equipartizione dell’energia. Calori specifici a volume e a pressione costante: gas perfetto e gas reale, legge di Dulong e Petit. Il II principio della Termodinamica. Cicli termodinamici, macchine termiche e rendimento. Teorema di Carnot e temperatura termodinamica.Teorema di Clausius. Entropia: reversibilità e irreversibilità, processi spontanei, legame tra l’entropia e la capacità di compiere lavoro, ordine e disordine. Entropia del gas perfetto e del gas di Van der Waals. Legame tra entropia e calori specifici: anomalie dei calori specifici. Calori latenti. Entropia e stress dei materiali. I potenziali termodinamici e le condizioni di equilibrio termodinamico. Relazioni di Maxwell. Compressibilità isoterma e isobara ed espansività isobara. Diagramma di fase per una sostanza pura reale. Transizioni di fase. Propagazione del calore. III Principio della termodinamica. Libri di testo HALLIDAY D., RESNICK R., WALKER J., Fondamenti di Fisica (Meccani ca e Termologia), V edizione, Casa Editrice Ambrosiana; ADKINS C.J., Equilibrium Thermodynamics, Cambridge University Press. TRATTAMENTO DELLE IMMAGINI Dott. Valentino Cencelli 3 o 6 CFU Primo modulo Introduzione: natura della materia, nozione di “segnale”, tipi di segnali di interesse nella elaborazione delle immagini, operazioni elementari sui segnali, operazioni di correlazione e convoluzione, ‘Point Spread Function’, alcuni segnali notevoli e loro proprietà: impulso, gradino, sinc, segnali armonici. 81 Richiami sullo sviluppo in serie di Fourier, Trasormata di Fourier e sue proprietà: simmetrie, linearità, riflessione, cambiamanto di scala, traslazione nel tempo, traslazione in frequenza, relazione convoluzione - prodotto. Trasformata del treno di impulsi. Teorema del Campionamento, ricostruzione di segnali coampionati, aliasing, errore di troncamento. Quantizzazione su N livelli di una grandezza continua, effetti della quantizzazione sulla distribuzione delle ampiezze, somma di segnali aleatori, dithering. Operazioni su immagini campionate, operazioni sul singolo punto, filtri lineari shift-invariant: filtri di media box e binomiali, filtri per edge-detection. Trasformate ortogionali, Discrete Fourier Tranforms (DFT), trasformate discrete come cambio di base in uno spazio vettoriale. Trasformate seno e coseno discreto, tarsformata Karhunen-Loewe. Algoritmi “fast” per il calcolo di trasformate ortogonali. Secondo modulo Nozione di quantità di informazione e sua interpretazione in termini di sequenze tipiche. Colorimetria: percezione dell’intesità luminosa e del colore, CIE standard observer, diagrammi di cromaticità, correzione gamma. Riproduzione e memorizzazione di Immagini: Sistemi di visualizzazione a CRT, formati grafici Joint Photographic Experts Group (JPEG), compuserve Graphical Image Format (GIF) algoritmo di compressione Lempel-ZivWelsh, DIB (MS device indipendent bitmap), Tagged Image Format (TIF). Sistemi di rappresentazione del colore: RGB(CIE), RGB(NTSC), RGB(CCIR), XYZ(CIE), L*u*v*, CMY, YIQ, YUV, IHS, Karhunen-Loeve. Elaborazione nel dominio della frequenza: deconvoluzione, filtri di Wiener, trasformata di Radon, Fourier Slicing Theorem, filtered back projection. Immagini di interesse biomedico: radiografia, ecografia, scintigrafia (Anger Camera), risonanza magnetica nucleare. Reti neuronali artificiali: generalità, regola di apprendimento di Hebb e di Widrow-Hoff (delta), regola delta generalizzata, apprendimento competitivo, mappe di Kohonen. Libri di testo JAEHNE B., Digital Image Processing, Concepts, Algorithms, and Scientific Applications, Springer Verlag, 5th ed. 2002. YOH-HAN PAO, Adaptive Pattern Recognition and Neural Networks, Addison-Wesley, 1989. 82 Corso di Laurea II livello (specialistica) in Fisica - Nuovo ordinamento Scopi, contenuti e sbocchi professionali La laurea specialistica in Fisica si propone di fornire: - una solida preparazione culturale nella fisica classica e moderna ed una buona padronanza del metodo scientifico di indagine; - un’approfondita conoscenza delle moderne strumentazioni di misura e delle tecniche di analisi dei dati; - una conoscenza specialistica in almeno uno dei campi principali di ricerca della Fisica moderna; - un’approfondita conoscenza di strumenti matematici ed informatici utili nella Fisica moderna; - un’elevata preparazione scientifica ed operativa nelle discipline che caratterizzano la classe; - la capacità di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture; - la capacità di utilizzare le conoscenze specifiche acquisite per la modellizzazione di sistemi complessi nei campi delle scienze applicate. - la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese. I laureati specialistici avranno capacità di svolgere attività nel campo: - della ricerca di base ed applicata in laboratori di ricerca pubblici o privati; - delle attività industriali, in particolare nei campi della elettronica, ottica ed informatica; - della sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica; - della progettazione e gestione di tecnologie in ambiti correlati con le discipline fisiche, nei settori dell’industria, dell’ambiente, della sanità, dei beni culturali e della pubblica amministrazione; - della divulgazione ad alto livello della cultura scientifica con particolare riferimento agli aspetti teorici, sperimentali e applicativi della fisica classica e moderna. Avranno inoltre preparazione adeguata a proseguire gli studi nel Dottorato di Ricerca. Attività formative e struttura didattica Le attività formative del corso di Laurea Specialistica in Fisica sono finalizzate ad fornire: - approfondite conoscenze della matematica nel campo dell’algebra, della geometria, del calcolo differenziale e integrale, delle equazioni differenziali; -solide conoscenze sia sperimentali che teoriche della fisica classica, della fisica quantistica e della relatività, delle loro basi matematiche, nonché dei fondamenti della struttura della materia, della fisica nucleare e subnucleare, dell’astronomia e astrofisica e di altri aspetti della fisica moderna; conoscenze approfondite in un campo specifico della Fisica a scelta dello studente. 83 Le Attività prevedono attività individuali per non meno di 30 crediti complessivi, dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali o teoriche specifiche, alla misura e relativa elaborazione di dati sperimentali o allo sviluppo di modelli teorici. In relazione a obiettivi specifici sono possibili attività esterne come tirocini formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, e soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. Al fine di fornire una elevata formazione specialistica sia culturale che professionale in campi specifici della fisica, il biennio di laurea specialistica prevede un primo semestre di approfondimento delle conoscenze generali della Fisica di base ed una successiva articolazione in differenti curricula, nei tre semestri successivi. I curricula previsti sono: ● Astrofisica e Fisica Spaziale Fisica della Materia ● Fisica Nucleare e Subnucleare ● Fisica Teorica e Modelli Matematici ● Fisica Terrestre e dell’Ambiente. ● Nel curriculum di Astrofisica e Fisica Spaziale lo studente acquisirà conoscenze di base sulle moderne tematiche dell’astrofisica galattica ed extragalattica e della cosmologia. Inoltre familiarizzerà con le tecniche relative alla strumentazione astronomica da terra e dallo spazio. Nel curriculum di Fisica della Materia lo studente acquisirà una conoscenza delle problematiche scientifiche e delle metodologie sperimentali nel campo della fisica della materia. In particolare tale conoscenza dovrà comprendere sia la fenomenologia e la modellistica delle proprietà della materia in differenti stati di aggregazione, sia l’utilizzo di moderne tecniche di indagine spettroscopica. Nel curriculum di Fisica Nucleare e Subnucleare lo studente acquisirà una conoscenza di base delle teorie e delle metodiche sperimentali nel campo della fisica nucleare e subnucleare. Inoltre apprenderà le tecniche relative alla sperimentazione in fisica nucleare e/o subnucleare. Nel curriculum di Fisica Teorica e Modelli Matematici lo studente acquisirà una preparazione scientifica specifica a diversi settori della fisica teorica. Nel curriculum di Fisica Terrestre e dell’Ambiente lo studente acquisirà le nozioni scientifiche e le metodologie sperimentali e di analisi relative allo studio della struttura del pianeta terra, dei processi geodinamici vulcanologici, atmosferici ed oceanografici e al monitoraggio dell’ambiente. 84 Lo schema didattico generale della laurea specialistica è strutturato in quattro semestri, due al primo anno di studi e due al secondo anno, secondo lo schema seguente: I anno II anno I semestre Insegnamenti comuni Insegnamenti di Indirizzo Stage 6 CFU 31 CFU 24 CFU II semestre Insegnamenti di Indirizzo Libera scelta Tesi 30 CFU 23 CFU1 6 CFU1 Nel primo semestre sono previsti solo insegnamenti obbligatori comuni a tutti gli indirizzi, riportati in tabella A. TABELLAA I semestre Metodi Matematici per la Fisica II Fisica Quantistica III Complementi di Struttura della Materia Complementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Elettrodinamica e Relatività Equazioni Differenziali della Fisica Matematica 6 CFU 4 CFU 6 CFU 6 CFU 5 CFU 4 CFU Gli insegnamenti del secondo e terzo semestre (I semestre del II anno) sono specifici al curriculum prescelto, secondo lo schema seguente: Curriculum di Astrofisica e Fisica Spaziale I anno II anno I anno II anno II semestre Misure Astrofisiche: gli strumenti Astrofisica delle Stelle Astrofisica delle Galassie Fisica Spaziale: Attività Solare e Mezzo Interplanetario Libera scelta I semestre Misure Astrofisiche: l’Analisi dei Dati Cosmologia: Osservazioni e Teoria Raggi Cosmici e Astrofisica delle Alte Energie Curriculum di Fisica della Materia II semestre Teoria Quantistica della Materia Fisica dello Stato Solido Metodi Sperimentali della Struttura della Materia I semestre 18 CFU a scelta tra: Fisica dei Liquidi Dispositivi Nanostrutture Ottica Quantistica Superfici/Interfacce Meccanica Statistica Metodi Probabilistici di Fisica Teorica Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici Libera scelta CFU 3 6 6 8 6 CFU 4 8 12 CFU 9 10 10 CFU 6 6 6 6 6 6+3 6 3 6 (1) Per alcuni curriculum la libera scelta è prevista al II anno. Per questi curricula al I anno sono previsti 29 CFU di insegnamenti d’indirizzo, ed al II 18 CFU 85 Curriculum di Fisica Nucleare e Subnucleare I anno II anno II semestre Fisica Teorica Fisica delle Particelle Elementari Fisica delle Astroparticelle I semestre 18 CFU a scelta tra: Fisica Sperimentale delle Particelle Elementari Laboratorio di Fisica Subnucleare Metodi sperimentali della fisica Subnucleare Elettronica dei Rivelatori di Radiazione Acceleratori Fisica delle Interazioni Fondamentali Cosmologia Libera scelta CFU 11 12 6 CFU 6 6 6 6 3 6 6 6 Curriculum di Fisica Teorica e Modelli Matematici Sono proposti percorsi di studio specifici per chi voglia specializzarsi nella Fisica Teorica delle Particelle Elementari, oppure nella Fisica Teorica della Struttura della Materia, oppure nella Fisica Matematica. Percorso di Fisica delle Particelle Elementari II semestre I anno Fisica Teorica 12 CFU a scelta tra: Fisica delle Particelle Elementari Fisica delle Astroparticelle Teoria della Relatività Generale Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici Libera scelta Percorso di Fisica della Materia II semestre I anno Teoria Quantistica della materia Fisica Teorica Fisica dello Stato Solido Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici Libera scelta 86 Percorso di Fisica Matematica II semestre I anno Fisica Teorica Fisica dei Sistemi non Lineari Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici Teoria della Relatività Generale Libera scelta II anno: comune a tutti i percorsi I semestre II anno 24 CFU a scelta tra: Fisica delle Interazioni Fondamentali CFU 11 6+6 6 6 6 6 CFU 9 6 5 3 6 CFU 6 5 6 6 6 CFU 6 Teoria dei Campi I semestre Fisica Sperimentale delle Particelle Elementari Raggi Cosmici e Astrofisica delle Alte Energie Meccanica Statistica Fisica dei Liquidi Simmetria ed Integrabilità di Sistemi Fisici Metodi Probabilistici della Fisica Teorica Caos Classico e Quantistico Cosmologia: Osservazioni e Teoria 6 CFU 6 6+6 6+3 6 6 6 6 8 Curriculum di Fisica Terrestre e dell’Ambiente I anno II anno II semestre Fisica Terrestre Fisica dell’Ambiente I Fisica del Vulcanismo Libera scelta I semestre Fisica dell’Ambiente II Laboratorio di Fisica Terrestre 1 11 CFU a scelta tra: Sismologia Oceanografia Elaborazione Elettronica di Segnali ed Immagini Attività Solare e Campo Geomagnetico Vulcanologia Geodinamica Fisica della Magnetosfera Fisica della Ionosfera Complementi di Geofisica Fisica dei Sistemi non Lineari Geofisica per i Beni Culturali CFU 9 6 8 6 CFU 3 0 4 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 L’attività di stage (6 CFU) consisterà in uno stage presso un laboratorio o gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica o di Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna durante il quale lo studente apprenderà una metodologia particolare della Fisica. Il quarto semestre è interamente dedicato allo svolgimento della tesi di laurea. Il lavoro di tesi, della durata complessiva di 6 mesi, sarà rivolto allo svolgimento da parte dello studente di una studio teorico o sperimentale specifico all’ambito curriculare prescelto, svolto presso il Dipartimento di Fisica o presso altra Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna. Lo studio svolto sarà riassunto in un elaborato scritto e sarà presentato sotto forma di seminario alla Commissione di Laurea. Gli argomenti del lavoro di tesi dovranno essere approvati dal Collegio didattico. 87 Accesso, immatricolazioni ed iscrizioni Per la iscrizione al Corso di Laurea è sufficiente aver conseguito un titolo di Laurea Triennale in Fisica. I laureati triennali in disciplina diversa od i laureati specialistici in classe diversa dalla 20S saranno ammessi alla iscrizione purché abbiano conseguito un numero di crediti totali riconoscibili, in base al decreto istitutivo della classe 25, pari ad almeno 140. Il Collegio didattico elaborerà un percorso didattico per il recupero dei CFU mancanti, sulla base del curriculum presentato. È ammesso il trasferimento da Corsi di Laurea Specialistica della Classe 20S svolti presso altre Università, con il riconoscimento globale dei crediti acquisiti, se coerenti con il percorso formativo della presente laurea. È ammessa l’iscrizione anche di studenti iscritti a Corsi di Laurea Specialistica di altra classe. Il Collegio didattico stabilirà quali crediti formativi acquisiti, anche al di fuori dell’ambito universitario, sono riconosciuti. Per l’iscrizione al corso occorre superare una prova di accesso il cui scopo è determinare eventuali debiti formativi. Essa consisterà in semplici domande di fisica classica e di fisica moderna. Per sostenere la prova è necessario il pagamento della tassa prevista per la iscrizione alla prova entro il 10 ottobre 2003. Per sostenere la prova è inoltre necessario iscriversi alla prova stessa entro il 10 ottobre 2003; ciò è possibile sia tramite il sito web (www.fis.uniroma3.it), sia telefonando alla Segreteria del Corso di Laurea. La prova d’accesso sarà effettuata il 13 ottobre 2003, giorno di inizio delle lezioni. I risultati saranno resi noti il giorno 14 ottobre 2003. Per ciascun iscritto con debiti formativi sarà elaborato un percorso di studi individuale che consenta il recupero dei debiti formativi. I laureati in Fisica di I livello presso una Università italiana od in possesso di titolo di studio considerato equivalente sono esonerati dalla prova d’accesso e saranno iscritti senza debiti formativi. A coloro che faranno domanda di trasferimento in data successiva al 13 ottobre 2003 sarà data la possibilità di una prova d’ accesso supplementare. Calendario della Attività Il Corso di Laurea è strutturato in due semestri per anno accademico. Per l’ A.A. 2003-2004 il calendario delle lezioni e degli esami è il seguente: 88 I semestre: dal 13 ottobre al 23 gennaio 12 settimane Esami: dal 26 gennaio al 28 febbraio 5 settimane II semestre: dall’8 marzo al 4 giugno 13 settimane Esami: dal 7 giugno al 17 luglio 6 settimane Esami: dal 1 al 30 settembre 4 settimane Curriculum e piano di studio Gli studenti iscritti al I anno della laurea specialistica sono tenuti a scegliere il curriculum che intendono seguire entro il 31-12-2003, presentando contestualmente anche il piano degli insegnamenti a scelta relativi al I anno. Entro il 15 luglio 2004 dovranno presentare il piano di studi completo, che preveda gli insegnamenti a scelta del II anno. 89 programma dei corsi ASTROFISICA DELLE GALASSIE Prof. Giorgio Matt 6 CFU 90 1. La nostra Galassia 1a. La Galassia vista nelle diverse finestre dello spettro elettromagnetico 1b. Le popolazioni stellari.. Struttura a grande scala: disco, bulbo, alone. Proprietà delle stelle nelle tre componenti: funzione di luminosità, cinematica, composizione chimica; ammassi aperti come traccianti della formazione stellare nel disco; ammassi globulari (ed RR Lyrae) come traccianti dell’alone. Età degli ammassi. 1c. La polvere interstellare e suoi effetti di assorbimento. 1d. Il mezzo interstellare. Fase neutra atomica e riga a 21 cm dell’idrogeno; fase neutra molecolare (H2, CO, OH etc.). Fase ionizzata: regioni HII e associazione con la formazione stellare. Resti di supernova. Cenni sul campo magnetico, sui raggi cosmici e sull’emissione radio non-termica. 1e. Cinematica su grande scala. Rotazione galattica differenziale e curva di rotazione. 1f. Dinamica stellare. Definizione del Local Standard of Rest: velocità peculiari delle stelle rispetto al LSR. Cenni su orbite stellari nel potenziale galattico. Collisioni e tempo di rilassamento. Stima dinamica della densità di materia nel disco alla distanza Ro (limite di Oort). Il potenziale gravitazionale delle tre componenti su grande scala della Galassia e della distribuzione di massa attraverso la curva di rotazione; evidenza di materia “oscura”. Cenni sul metodo del “microlensing” per lo studio della materia oscura. 1g. La regione centrale della Galassia. Evidenza dinamica di un buco nero supermassiccio al centro. 2. Le Galassie 2a. Classificazione morfologica qualitativa. Cenni a misure quantitative (brillanza superficiale, colori, spettroscopia spazialmente risolta) ed alle relazioni tra forma e contenuti in stelle, mezzo interstellare, cinematica e dinamica. 2b. Le varietà delle galassie a spirale: relazioni fra rapporto bulbo/disco, tipologia delle braccia spirali, e popolazioni stellari dominanti; presenza di barre nelle regione centrale. Curve di rotazione ed evidenza dell’ubiquità di materia oscura. Relazione Tully-Fischer. 2c. Cenni alle teorie delle braccia a spirale e delle barre. 2d. Le galassie ellittiche. Profilo di De Vaucouleurs; generalità su rapporti assiali e loro interpretazione. dinamica. Velocità di rotazione: discrepanze con l’interpretazione classica e loro interpretazione. Triassialità Stime di massa e di materia oscura. Il “piano fondamentale”. 2e. Evidenze cinematico-dinamiche della esistenza di buchi neri supermassici al centro delle galassie. Relazioni tra la massa del buco nero e parametri della galassia ospite. Possibili relazioni con il fenomeno di Nucleo Galattico Attivo. 2f. Interazioni dinamiche fra galassie. Fenomeni mareali. La frizione dinamica ed i processi di coalescenza. Attivazione di processi rapidi di formazione stellare. 2g. Distribuzione spaziale delle galassie. Gruppi ed ammassi di galassie. Morfologia degli ammassi e delle galassie contenute. Misura della massa e confronto con la massa “luminosa”: evidenza di una componente dominante di materia oscura. Il plasma intergalattico e la sua emissione nei raggi X. Materia oscura e barionica. Abbondanze dei metalli nel plasma intergalattico. L’effetto Sunyaev-Zeldovich. Libri di testo BINNEY, MERRIFIELD, Galactic Astronomy, Princeton Univ. Press. COMBES, BOISSÈ, MASURE, BLACHARD, Galaxies and Cosmology, Springer. BINNEY, TREMAINE, Galactic Dynamics, Princeton Univ. Press. ASTROFISICA DELLE STELLE Dott.ssa Francesca D’Antona 6 CFU 1. Richiami di astronomia: Distanze, magnitudini, Temperatura effettiva, diagramma HR. 2. Atmosfere stellari e spettri. Classificazione spettrale. Equilibrio termodinamico locale. L’equazione di Boltzmann e l’equazione di Saha. Il trasporto radiativo e la formazione delle righe spettrali. Opacità. Determinazione delle abbondanze. 3. Equazioni della struttura stellare: Equilibrio idrostatico; equazione della luminosità; equazione del trasporto. Convezione superadiabatica. Il problema del mescolamento oltre i “bordi” convettivi. Metodi di integrazione. 91 4. Proprietà della materia in condizioni stellari e reazioni nucleari: Equazioni di stato. Degenerazione elettronica ed applicazioni astrofisiche (brown dwarfs, nane bianche). Fusione dell’idrogeno. Reazioni 3alfa. Neutrini solari. Nucleosintesi del Big Bang. 5. L’evoluzione stellare: Presequenza e sequenza principale. Giganti rosse. Fusione dell’elio al centro. Datazioni stellari. Metodi di datazione degli ammassi globulari. Ammassi aperti. I pulsi termici e la fase di AGB. Cenni sulla perdita di massa. Fato delle stelle di massa intermedia. Fato delle stelle massicce. Supernovae di tipo II e Ib/c. Evoluzione delle nane bianche. 6. L’evoluzione delle binarie interattive: Il potenziale di Roche e l’evoluzione con scambio di massa. Evoluzione conservativa. Cenni sul “common envelope”. Meccanismi di perdita di momento angolare orbitale ed evoluzione delle binarie cataclismiche. Cenni sull’evoluzione delle binarie X di piccola massa. I sistemi contenenti pulsar al millisecondo. Supernovae di tipo Ia. Libri di testo WEIGERT A., KIPPENHAHN R., Stellar Structure and Evolution, Astronomy and Astrophysics Library. C A R R O L L B . W., OSTLIE D.A., An Introduction to Modern Stellar Astrophysics, Addison Wesley. BOHM-VITENSE E., Introduction to Stellar Astrophysics, Volume 2, Stel lar Atmosphere, Cambridge University Press. ATTIVITÀ SOLARE E GEOMAGNETISMO Prof. Mario Parisi 4 CFU 92 Atmosfera solare Fotosfera. Cromosfera. Corona. Spettro di radiazione. Ruolo del campo magnetico. Campo magnetico generale del Sole. Sorgenti di attività solare: regioni attive e macchie solari, prominenze e filamenti, brillamenti, emissioni di massa coronale (CME), buchi coronali. Ciclo delle macchie solari e ciclo eliomagnetico. Fenomeni associati ai brillamenti ed alle CME. Emissioni di raggi cosmici solari di alta energia. Vento solare e campo magnetico interplanetario. Modelli di espansione della corona solare. Proprietà e variazioni spaziotemporali del plasma interplanetario. Campo magnetico interplanetario, struttura a settori. Misure “in situ” di particelle e campi: strumenti e metodi. Perturbazioni nel vento solare: flussi di vento solare veloce, onde d’urto, transienti coronali, nuvole magnetiche. Onde e discontinuità nel plasma interplanetario. Magnetosfera terrestre. Interazione del vento solare con pianeti magnetizzati. Campo geomagnetico. Configurazione della cavità magnetosferica terrestre: bow shock, foreshock, magnetosheath, magnetopausa e coda geomagnetica. Ricon- nessione magnetica nella coda ed alla magnetopausa . Sistemi di corrente nella magnetosfera. Energia trasferita alla magnetosfera dal vento solare. Dinamica della magnetosfera. Particelle energetiche, plasma e onde elettromagnetiche nella magnetosfera. Accoppiamento ionosfera-magnetosfera. Perdita di particelle magnetosferiche nell’atmosfera della Terra. Storms and substorms magnetosferici: osservazioni e modelli. Misure dell’attività geomagnetica tramite gli indici Kp, ap, Dst, AE, AL, AU: correlazione con le variazioni temporali dell’attività solare e del vento solare. Effetti della interazione delle diverse perturbazioni interplanetarie sul sistema di correnti nella magnetosfera. Moto di particelle cariche nel campo magnetico terrestre. Propagazione dei raggi cosmici galattici e solari e loro effetto sull’ambiente terrestre. Libri di testo KIVELSON G., RUSSELL C.T. (eds.), Introduction to Space Physics, Cambridge University Press, 1995 [ISBN 0-521-45104-3 Hardback; ISBN 0-521-45714-9 Paperback]. PARKS G.K., Physics of Space Plasmas. An Introduction, A d d i s o n Wesley Publishing Co., 1991 [ISBN 0-201-50821-4]. FOUKAL P., Solar Astrophysics, Wiley Interscience, 1990. CAOS CLASSICO E QUANTISTICO Docente da definire 6 CFU Sistemi con un numero finito di gradi di liberta. Connessione tra meccanica classica e quantistica. Espansione WKB e regole di quantizzazione. Quantizazzione EBK. Spettri regolari e irregolari: autovettori. Spettri regolari e irregolari: autovalori. Spettro di matrici random. Applicazioni quantistiche non dissipative. La formula delle traccia. Risultati sperimentali. Sistemi con un numero infinito di gradi di liberta. Campo medio: equazioni di Schroedinger non lineari. Limite termodinamico: mescolamento e ergodicità. Risultati rigorosi. Risultati numerici. Tecniche numeriche. Spettri quantistici e indicatori caotici. Equazione di Schroedinger dipendente dal tempo. Equazione di Schroedinger non lineare. Testi consigliati GUTZWILLER M.C., Chaos in Classical and Quantum Mechanics, Springer Verlag, Berlin 1991. TABOR M., Chaos and integrability in nonlinear dynamics: an introduction, John Wiley & Sons, New York 1989. Articoli tratti da varie riviste specializzate forniti dal docente. 93 COMPLEMENTI DI FISICA NUCLEARE E SUBNUCLEARE Prof. Filippo Ceradini 6 CFU Principi di invarianza e leggi di conservazione, trasformazioni continue e discrete, parità, coniugazione di carica, inversione temporale. Equazioni quantistiche relativistiche, equazione di Klein-Gordon, equazione di Dirac, soluzioni a energia negativa, elicità, limite non relativistico, spin. Parità e coniugazione di carica delle soluzioni, antiparticelle. Soluzioni per massa nulla, proprietà dei neutrini. Simmetrie e decadimenti del positronio. Teoria relativistica delle perturbazioni, interazione elettromagnetica, diagrammi di Feynman, propagatore. Estensione relativistica della sezione d’urto di Rutherford, sezione d’urto di Mott, Dirac, Rosenbluth. Raggi cosmici, componente primaria e secondaria, scoperta dei mesoni. Proprietà del muone e del pione, particelle strane, multipletti di isospin. Classificazione delle particelle e delle interazioni, leptoni e adroni, mesoni e barioni, antiparticelle. Interazioni adroniche, isospin, modello di Yukawa, diffusione elastica pi-N, Delta++, risonanze barioniche e mesoniche, multipletti di mesoni e barioni. Simmetrie unitarie, SU(2), SU(3), modello statico a quark, barioni e mesoni nel modello a quark, momenti magnetici dei barioni. Interazioni deboli, transizioni Fermi e Gamow-Teller, non conservazione della parità, decadimento beta del Co60 polarizzato. Elicità del neutrino, interazione V-A. Decadimento del muone, costante di Fermi. Decadimento del pione, produzione di fasci di neutrini, numero leptonico, neutrini emu. Interazioni dei neutrini, propagatore dell’interazione debole. Decadimenti nel modello a quark, decadimenti deboli delle particelle strane, angolo di Cabibbo. Mesoni K0, autostati di CP, mesoni K0L e K0S, Glashow-Iliopoulos-Maiani e il quarto quark, violazione della simmetria CP, Kobayashi-Maskawa e il quinto quark. Diffusione inelastica leptone-nucleone, funzioni di struttura, Bjorken-scaling, modello a partoni, densità dei partoni, diffusione inelastica di neutrini e antineutrini, densità di quark e antiquark, i gluoni, colore e cromodinamica quantistica. Sezione d’urto elettrone-positrone, diffusione e annichilazione, produzione di adroni, il leptone tau, produzione di quark pesanti. Processi Drell-Yan, il sesto quark, il neutrino tau, le tre generazioni. Isospin e ipercarica deboli, modello di Glashow-Weinberg-Salam, unificazione delle interazioni elettro-deboli, i bosoni W e Z, scoperta dei bosoni W e Z. 94 Testi consigliati Appunti del corso di Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare, http://www.fis.uniroma3.it/~ceradini/efns.html B. POVH, K. RITH, G. SHOLTZ, F. ZETSCHE, Particelle e nuclei, Bollati Boringhieri, 1998. COMPLEMENTI DI GEOFISICA Prof. Roberto Scandone 3 CFU Il corso è indirizzato all’approfondimento degli elementi di Statistica elementare, applicata ai fenomeni geofisici Statistica elementare Probabilità e statistica, Test t di student; test F, analisi della varianza, e test del c 2. Analisi di regressione Regressione lineare semplice e correlazione; Misure di adeguatezza dei modelli; regressione lineare multipla; modelli di regressione polinomiali. Analisi di sequenze di dati Interpolazione, filtraggi e analisi di trend. Autocorrelazione e cross-correlazione. Serie di Fourier. Applicazioni ad esempi geofisici Analisi di cataloghi di terremoti ed eruzioni. Analisi di segnali sismici. Valutazioni di rischio sismico e vulcanico. Libri di testo DAVIS J., Statistics and data analysis in Geology, John Wiley & Sons, 2002, New York. MIDDLETON G.V., Data Analysis in the Earth Sciences Using Matlab, 1999. COMPLEMENTI DI STRUTTURA DELLA MATERIA Prof. Nunzio Motta 6 CFU Riepilogo: Interazione di atomi ad un elettrone con la radiazione elettromagnetica. Probabilità di transizione: assorbimento, emissione stimolata, emissione spontanea. Approssimazione di dipolo. Effetto Zeeman, Paschen Bach e Stark nell’atomo di idrogeno. Stato fondamentale degli atomi a due elettroni, metodo variazionale e perturbativo. Stati eccitati degli atomi a due elettroni. Atomi con molti elettroni, l’appros simazione di campo centrale. Il metodo di Hartree-Fock e il campo autoconsistente. Correzioni all’approssimazione di campo centrale, accoppiamento L-S e jj. Regola di Hund. Regola degli intervalli di Landè. Regole di selezione per gli atomi a molti elettroni. Spettri degli atomi a molti elettroni. Gli spettri degli atomi alcalini. Effetto Zeeman. Spettri rotazionali, vibrazionali e rotovibrazionali delle molecole biatomiche. Scattering Raman. Spettri elettronici delle molecole; principio di Frank-Condon. Proprietà vibrazionali. Approssimazione armonica e modi normali. Matrice dinamica. Fononi. Calori specifici: Modelli di Debye e Einstein. Dinamica degli elettroni di Bloch. Buche. Approssimazione del tempo di rilassamen- 95 to. Conducibilità. Semiconduttori drogati. Modello della giunzione p-n. Magnetismo. Superconduttività. Libri consigliati B.H. BRANSDEN, C.J. JOACHAIN, Physics of Atoms and Molecules, Longman (BJ). Ashcroft-Mermin: Solid State Physics. Saunders College. (AM) C.Kittel: Introduzione alla Fisica dello stato Solido. Bollati-Boringhieri Dispense del corso. P.W.Atkins, R.S.Friedman. Meccanica Quantistica Molecolare. Zanichelli (AF) COSMOLOGIA: TEORIA E OSSERVAZIONI Docente da definire 8 CFU 1. L’Universo Omogeneo e Isotropo. Richiami di Relatività Generale. Principio Cosmologico. Metrica di Robertson-Walker. Modelli di Friedmann. Costante di Hubble e sua determinazione. Test cosmologici classici. Storia termica dell’universo. L’inflazione Cosmologica. Modelli inflazionari. Spettro delle fluttuazioni primordiali. L’Universo Primordiale. Epoche Principali. L’epoca di Planck e la Gravità Quantistica. Bariogenesi. Nucleosintesi Cosmologica. Ricombinazione dell’Idrogeno. Disaccoppiamento radiazione-materia. 2. L’Universo Disomogeneo. Teoria dell’instabilità gravitazionale. Modello a uno e due fluidi. Perturbazioni Adiabatiche ed Isoterme. Fenomeni dissipativi. Scenari non barionici: materia oscura calda e fredda. Fondo Cosmico di Microonde. Misure Sperimentali. Anisotropie e loro interpretazione. Lo spettro di fluttuazioni di temperatura e determinazione dei parametri cosmologici. Evoluzione delle perturbazioni nel regime lineare e non. Campi cosmologici e loro caratterizzazione statistica. 3. L’Universo di Barioni. Materia Luminosa e Materia Oscura. Il problema del bias. La distribuzione spaziale di galassie nell’universo e la misura dei paramentri cosmologici. Velocità peculiari delle Galassie. Lenti gravitazionali. Ammassi di galassie e loro importanza cosmologica. Evoluzione dell’universo barionico. Evoluzione del mezzo intergalattico, della sua composizione chimica. Evoluzione delle galassie normali e di quelle con nuclei attivi. Evoluzione degli ammassi di galassie. Libri di testo M. LONGAIR, Galaxy Formation, A&A Library. P. COLES, F. LUCCHIN, Cosmology, J. Wiley. E. KOLB, M. TURNER, The Early Universe, Addison Wesley. 96 ELABORAZIONE ELETTRONICA DI SEGNALI ED IMMAGINI Docente da definire 4 CFU Struttura, componenti e funzionalità di un GIS. Modelli, strutture e formati dei dati spaziali. Importazione, creazione, restituzione di dati geografici. Elaborazione dei dati spaziali entro un GIS: analisi relazionale, analisi spaziale, analisi statistica, problemi di elaborazione specialistici. Applicazioni dei GIS (per la parte pratica sarà utilizzato il software dell’ulti mo libro in bibliografia). Libri di testo BIALLO G., Introduzione ai sistemi informativi geografici, Ed. Mondogis. Zeller, M., Modeling our world, Ed. ESRI. LONGLEY, P. et al., Geographic information systems and science, Ed. ESRI. ORMSBY, T. et al., Getting to know ARCGIS, Ed. ESRI. ELETTRODINAMICA E RELATIVITÀ Prof. Roberto Mignani 6 CFU Teoria della Relatività Ristretta Sistemi inerziali. Principio di relatività. Proprietà dello spazio-tempo. Trasformazioni di Lorentz. Tempo proprio. Dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezze. Forma generale delle trasformazioni di Lorentz. Calcolo tensoriale nello spazio a quattro dimensioni. Integrazione nello spaziotempo. Geometria dello spazio di Minkowski. Intervallo spazio-temporale tra due eventi. Cono di luce. Cinematica relativistica: Quadrivelocità e quadriaccelerazione; Composizione delle velocità. Trasformazione degli angoli e delle frequenze. Dinamica relativistica: Quadrivettore energiaimpulso. Quadriforza. Momento angolare di un sistema di particelle. Dinamica relativistica dal principio di azione. Elementi generali di Elettromagnetismo Potenziali elettromagnetici e trasformazioni di gauge: gauge di Lorentz e di Coulomb. Equazioni dei potenziali. Formulazione relativistica delle equazioni dei potenziali e delle equazioni di Maxwell. Trasformazione relativistica dei campi. Invarianti del campo elettromagnetico. Il tensore energia - impulso del campo elettromagnetico. Teorema di Poynting. L’interazione tra campi e sorgenti descritta attraverso il principio di azione. Derivazione variazionale delle equazioni di Maxwell. Momento angolare del campo elettromagnetico. Il campo di radiazione Onde piane nel vuoto e in un mezzo omogeneo e isotropo. Polarizzazione di un’ onda elettromagnetica. Parametri di Stokes. Onde longitudinali in un campo coulombiano. Oscillazioni proprie di campo. Ottica geometrica. Equazione dell’iconale. Principio di Fermat. 97 Elettromagnetismo in un mezzo dispersivo Mezzo dispersivo. Velocità di gruppo di un pacchetto d’onde. Nonlocalità tra i vettori D e E in un mezzo dispersivo. Relazioni di dispersione di Kramers-Kronig. Campi generati da una distribuzione assegnata di sorgenti Funzioni di Green invarianti. Potenziali ritardati. Potenziali di Lienard-Wiechert e campi da essi derivati. Campi generati da una particella in moto uniforme. Potenza irradiata da una carica in moto nel caso non relativistico e relativistico. Radiazione di sincrotrone. Distribuzione in frequenza della radiazione emessa da una carica in moto. Radiazione Cherenkov. Reazione della radiazione. Interazione radiazione-materia Scattering Thomson. Effetto Compton. Scattering Rayleigh. Trasferimento di energia ad una carica legata. Sezione d’urto totale. Regola di somma di Thomas-Reiche-Kuhn. Perdita di energia di una particella per collisione. Bremsstrahlung. ELETTRONICA PER I RIVELATORI DI RADIAZIONE Docente da definire 6 CFU Il corso intende presentare il trattamento con tecniche elettroniche dei segnali provenienti dai principali rivelatori di radiazione attualmente utilizzati. Esso si struttura in due parti: la prima rivolta allo studio dei rivelatori, con particolare attenzione allo studio del meccanismo della formazione del segnale, e la seconda ai metodi di elaborazione dei segnali con particolare attenzione alla studio del rumore proveniente sia dai rivelatori che dai circuiti elettronici utilizzati per la lettura. Nella prima parte si studiano i rivelatori quali i fotomoltiplicatori, i contatori a scarica in gas e liquido, i rivelatori a stato solido nei campi della spettroscopia X, gamma e per particelle cariche di alta energia, si introducono inoltre altre metodologie di rivelazione quali i Bolometri. Nella seconda parte si affrontano: le proprietà e metodi di analisi dei circuiti lineari; i componenti elettronici (transistor BJT, FET e MOSFET) e le configurazioni circuitali fondamentali; la descrizione matematica, i modelli fisici e i metodi di minimizzazione del rumore; le caratteristiche di rumore dei principali circuiti elettronici. Il corso è indirizzato a tutti coloro che intendano approfondire gli aspetti sperimentali della fisica e può essere raccomandato agli studenti di tutti gli indirizzi. 98 Libri di testo GATTI, MANFREDI, Processing the signals from solid-state detectors in elementary particle physics, La Rivista del Nuovo Cimento 1986, Editrice Compositori. PAPOULIS A., Probabilità, variabili aleatorie e processi stocastici, Boringhieri. MARTINELLI G., SALERNO M., Fondamenti di elettrotecnica, Ed. Siderea. EQUAZIONI DIFFERENZIALI DELLA FISICA MATEMATICA Prof. Alessandro Pellegrinotti 4 CFU Introduzione euritistica alle equazioni della Fisica-Matematica. Classificazione delle equazioni semilineari del secondo ordine in dimensione arbitraria. Classificazione in 2 dimensioni e riduzione a forma canonica. Studio dell’equazione delle onde in un intervallo unidimensionale: metodo di separazione delle variabili. Studio dell’equazione delle onde su tutta la retta: soluzione di D’Alambert. Equazione non omogenea. Stabilità delle soluzioni. Semiretta e metodo dei prolungamenti. Caso del segmento limitato. Problema in tutto lo spazio tridimensionale: formula di Kirchoff. Equazione del calore. Deduzione dell’equazione del calore da una passeggiata aleatoria, caso unidimensionale. Soluzione del problema su tutta la retta. Interpretazione della soluzione in termini del processo di Wiener. Principio del massimo. Applicazione al teorema di unicità ed a teoremi di confronto. Unicità su tutta la retta. Caso di un segmento: separazione delle variabili. Studio di vari casi di condizioni iniziali e al bordo. Studio dell’equazione del calore con termini di sorgente e condizioni al bordo nulle. Studio dell’equazione del calore con condizioni al bordo arbitrarie. Introduzione alle equazioni ellittiche. Coordinate sferiche e polari. Formula di rappresentazione tramite le formula di Green. Proprietà delle funzioni armoniche. Principio del massimo. Risultati unicità problema interno. Teoremi di confronto. Studio del caso del cerchio. Formula di Poisson. Formulazione problema esterno. Teoremi di unicità nel piano e nello spazio. Problema esterno relativo al cerchio. Funzione di Green. Soluzione del problema ellittico in una sfera. Soluzione del problema ellittico in un semispazio.Teoria del potenziale. Proprietà del potenziale volumetrico: continuità e derivabilità. Calcolo delle derivate seconde e loro proprietà. Testi consigliati TICHONOV A.N., SAMARSKIJ A.A., Equazioni della fisica matematica, Edizioni MIR. FISICA DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI E OPTOELETTRONICI Docente da definire 6 CFU Giunzione metallo-semiconduttore (Schottky). Giunzione metallo-isolantesemiconduttore (MOS) Dispositivo MOS ideale; Caratteristiche capacitàtensione; deviazioni dal MOS ideale. Transistor ad effetto di campo MOSFET, CCD, MESFET; HFET Assorbimento e ricombinazione nei semiconduttori. Fotoconducibilità. Processi ad alti campi.Moltiplicazione a valanga. Fotoconduttori e fotodiodi; celle solari Transizioni radiative e diodi emettitori di luce. Fisica dei laser: emissione spontanea e stimolata; guadagno. Cavità otti- 99 che; interferometro di Fabry-Perot. Laser a quattro livelli. Laser a semiconduttore. Laser a quantum well. Libri di testo PIERRET R., Field Effect Devices, Addison-Wesley. SZE S.M., Physics of Semiconductor Devices, Wiley & Sons. SZE S.M., Modern Semiconductor Device Physics, Wiley & Sons. SEEGER K., Semiconductor physics, Springer. YARIF A., Optical electronics in modern communications, Oxford Un. Press. FISICA DEI LIQUIDI Prof. Mauro Rovere 6 CFU Richiami di termodinamica e meccanica statistica. Condizioni di equilibrio. Coesistenza fra fasi diverse. Teoria di Van der Waals della transizione liquido-gas e teoria di Landau delle transizioni di fase. (1/2) Lo Stato liquido della materia.Stati stabili e metastabili della materia. Caratterizzazione dello stato liquido. Criterio di Lindemann. Metodi di misura. Metodi di simulazione e di elaborazione teorica. (1/2) Forze fra atomi e ordine a corto range nei liquidi. Potenziali efficaci e correlazione. Ruolo degli effetti di volume escluso. Le funzioni di distribuzione. Equazioni gerarchiche per le funzioni di distribuzione. Il potenziale di forza media. Approssimazione di sovrapposizione. Il fattore di struttura di un liquido e la sua misura sperimentale. Teorie delle stato liquido, equazione di Ornstein-Zernike. Il liquido di sfere dure. Teoria PercusYevick.Teoria HNC e HNC modificata. Simulazione numerica delle proprietà di un liquido (2). Dinamica dei liquidi. Moti molecolari termici nei liquidi. Proprietà idrodinamiche dei liquidi, liquidi ideali e liquidi con viscosità. Descrizione microscopica della dinamica dei liquidi: funzioni di Van Hove. Fattore di struttura dinamico e sua misura sperimentale. Diffusione. Funzioni di correlazione nel limite idrodinamico. Funzioni memoria. Metodi di simulazione delle proprietà dinamiche di un liquido (1+1/2). Liquidi metastabili. Stabilità e metastabilità. Caratterizzazione degli stati metastabili in termini meccanico-statistici (1/2). I liquidi sottoraffreddati e la transizione vetrosa. Fenomenologia della vetrificazione. Il diagramma di Angell. La temperatura di Kauzmann. La teoria di Mode Coupling applicata ai liquidi sottoraffreddati (1). Libri di testo MARCH N.H., TOSI M.P., Introduction to liquid state physics. DEBENEDETTI P.G., Metastable liquids. 100 FISICA DEI SISTEMI NON LINEARI Prof. Orlando Ragnisco 5 CFU A. Sistemi dinamici (3 crediti: 24 - 27 0re ) I. Considerazioni introduttive sui Fenomeni nonlineari: proiezioni, modelli, relazioni tra equazioni differenziali lineari e non. II. Concetti fondamentali. II.1 Sistemi dinamici autonomi e non, spazio delle fasi, spazio dei parametri di controllo; sistemi hamiltoniani, sistemi gradiente, rappresentazioni grafiche nello spazio delle fasi. II.2 Esistemza, unicità, integrali del moto. II.3 Tipi di stabilità. II.4 Invarianti integrali. II.5 Sistemi dinamici”astratti” e “mappe” unidimensionali. II.6 Dimensioni e misura degli insiemi; insiemi di cantor, strutture frattali. III. Equazioni differenziali del I ordine. III.1 Esempi classici (Riccati etc.). III.2 Spazio dei parametri; biforcazioni. III.3 Stabilità strutturale. IV. Equazioni alle differenze del I ordine. IV.1: Considerazioni generali sulle mappe. IV.2: La mappa logistica. IV.3: Sequenze universali e invarianza di scala. IV.4: Caratterizzazione del caos deterministico V. Dinamica in due dimensioni. V.1 Il piano delle fasi: centro, nodi, fuoco, punti di sella. Analisi lineare intorno ai punti fissi. Aspetti globali: teorema di Lyapunov, cicli limite, teorema di Poincare-Bendixon. V.II Esempi: modelli di Rayleigh e Van der Pol, modello di Volterra-Lotka. V.III Mappe bi-dimensionali: la mappa di Henon, la standard map. B. Sistemi integrabili (2 crediti: 16-18 ore) I. Sistemi hamiltoniani finito-dimensionali. I.1 Considerazioni generali; varietà di Poisson e varietà simplettiche. I.2 Il teorema di Arnold-Liouville. Moto su un toro N-dimensionale: “generico” e multiplamente periodico. I.3 Il teorema KAM. Il fenomeno di Fermi-Pasta-Ulam. Il reticolo di Toda. I.4 Integrabilità del reticolo di Toda, nel caso aperto e periodico. Rappresentazione di Lax. Proprietà algebriche. Integrazione delle equazioni del moto. I.5. Altri esempi di modelli integrabili: Calogero-Moser, CalogeroSutherland. Cenno all’integrabilità quantistica. II. Sistemi infinito-dimensionali. II.1 La catena di Toda infinita e il metodo dello scattering inverso. II.2. Dalla catena di Toda all’equazione di Korteweg-Devries; altri esempi di sistemi hamiltoniani integrabili infinitodimensionali: l’equazione di Schoredinger nonlineare, l’equazione di sineGordon. II.3 Proprietà algebriche dei sistemi hamiltoniani infinito-dimensionali: operatori di ricorrenza, simmetrie isospettrali e non, algebra di Virasoro. II.4 Cenno al metodo della matrice R e al Quantum Inverse Scattering method. FISICA DEL VULCANISMO Prof. Roberto Scandone 8 CFU Le proprietà chimico-fisiche dei magmi. Caratteristiche generali del magma, caratteristiche chimiche, proprietà 101 fisiche, elementi di fluidodinamica La generazione e risalita dei magmi. Meccanismi di formazione dei magmi, la risalita dei magmi nel mantello, la risalita dei magmi nella crosta. Le camere magmatiche e l’eruzione dei magmi. Condizioni di formazione delle camere magmatiche, processi di vescicolazione, risalita dei magmi in condotti e fratture I fenomeni precursori delle eruzioni. Le deformazioni del suolo, le variazioni di gravità, i terremoti, le variazione del campo magnetico, le emissioni gassose Le eruzioni. Schemi di classificazione delle eruzioni, l’energia delle eruzioni, le eruzioni effusive, le eruzioni effusive-esplosive, le eruzioni esplosive, le eruzioni freato-magmatiche, meccanismi di dispersione e di sedimentazione dei prodotti da caduta, meccanismi di dispersione e di sedimentazione nei flussi piroclastici, meccanismi di dispersione e di sedimentazione nei surge piroclastici. Il rischio vulcanico La definizione del rischio vulcanico, statistica delle eruzioni, le carte di rischio vulcanico Libri di testo RYAN M., 1994, Magmatic Systems, Academic Press, London, 401 pp. SIGURDSSON et alii, 1999, Encyclopedia of Volcanoes, Oxford Univ. Press. SCANDONE R., GIACOMELLI L., 1998 Vulcanologia, Liguori ed. Napoli, 660 pp. FISICA DELL’AMBIENTE I Dott. Wolfango Plastino 6 CFU Fisica dell’Atmosfera. Struttura, composizione e termodinamica dei gas atmosferici. Morfologia degli aerosols atmosferici; formazione, classificazione e proprietà microfisiche delle nuvole. Dinamica, turbolenza e bilancio termoradiativo dell’atmosfera. Equazioni del moto ed analisi di scala. Onde atmosferiche: gravità, acustica, Lamb, Rossby. Circolazione generale. Instabilità idrodinamica: barotropica e baroclina. Elementi di Meteorologia sinottica: anticicloni, cicloni, fronti, episodi di blocco; analisi della struttura di un modello numerico per la previsione del tempo. Elementi di Climatologia. L’atmosfera ionizzata: struttura e composizione, teoria di Chapman. Oceanologia. Distribuzione di temperatura, salinità e densità oceanica. Dinamica, turbolenza e bilancio termico degli oceani. Correnti barotropiche e trasporto baroclino, vortici, circolazione termoalina. Equazioni del moto ed analisi di scala. Interazione atmosfera-oceano. 102 Libri di testo SALBY M.L., Fundamentals of Atmospheric Physics, Academic Press. KANTHA L.H., CLAYSON C.A., Numerical Models of Oceans and Ocea nic Processes, Academic Press. FISICA DELL’AMBIENTE II Docente da definire 3 CFU Radioattività ambientale. Decadimenti radioattivi α, β e γ. Interazione radiazione-materia. Rivelatori di radiazioni ionizzanti. Tecniche di misura: contatore proporzionale, scintillazione liquida, AMS. Metodi di datazione radioisotopica: radiocarbonio, trizio-elio, potassio-argon, rubidio-stronzio, uranio-torio. Elementi di Radioprotezione. Rischio ambientale. Inquinamento atmosferico, degli oceani, dell’acqua nel sottosuolo, dei suoli. Inquinamento termico, acustico, chimico, elettromagnetico e radioattivo. Libri di testo MANN W.B., AYRES R.L., GARFINKEL S.B., Radioactivity and Its Measu rements, Pergamon Press. FISICA DELLA IONOSFERA Prof. Vittorio Sgrigna 3 CFU Struttura e composizione del geospazio. Atmosfera neutra e ionizzata, magnetosfera, fasce di Van Allen, campo magnetico interplanetario. Il mezzo ionosferico. Equazioni di trasporto. Gas ionizzati e plasmi. Plasma in equilibrio statico. Magnetoplasma. Frequenza di plasma. Lunghezza di Debye. Campo congelato. Conducibilità di Pedersen e di Hall. Urti. Funzioni e parametri caratteristici. Sezione d’urto. Effetti sulla ionizzazione, sulla diffusione del plasma, sulla conduzione di calore e sugli scambi energetici. Onde di plasma. Approccio cinetico. Smorzamento di Landau. Onde di Langmuir. Onde elettrostatiche. Onde di plasma elettronico. Oscillazioni di plasma. Oscillazioni ibride. Onde ionico-acustiche e ionico-ciclotroniche. Onde elettromagnetiche. Onde ordinarie e straordinarie. Whistlers. Onde di Alfvén. Onde magnetosoniche. Formulazione magnetoidrodinamica. Propagazione e riflessione di onde radio nella ionosfera. Teoria magnetoionica. Indice di rifrazione complesso. Equazione di Appleton-Hartree. Instabilità. Instabilità di Farley-Buneman, di Rayleigh-Taylor e di KelvinHelmholz. Processi chimici. Reazioni chimiche esotermiche ed endotermiche. Entalpia ed Energia di attivazione. Processi di scambio e di ricombinazione. Emissioni ottiche. Bagliori e Aurore. Processi di ionizzazione e di scambio energetico. 103 Assorbimento della radiazione solare. Radiazione ultravioletta e raggi X. Fotoionizzazione. Struttura e composizione della Ionosfera. Formazione della Ionosfera. Regioni ionosferiche D, E, F 1, F 2. Temperatura e densità del plasma ionosferico. Conducibilità del plasma ionosferico. Effetti della radiazione ultravioletta solare e della precipitazione di particelle dalla sovrastante zona magnetosferica verso la sottostante atmosfera neutra. Tempeste ionosferiche. Correnti ionosferiche. Interazioni Litosfera-Atmosfera-Ionosfera-Magnetosfera. Radiazione elettromagnetica, di origine naturale ed antropica, emessa dalla superficie terrestre, e sua propagazione attraverso l’atmosfera neutra e ionizzata e la zona di transizione ionosfera-magnetosfera. Conseguenti perturbazioni ed instabilità di plasma e precipitazione di particelle cariche dalle fasce di Van Allen. Misure satellitari di emissioni elettromagnetiche terrestri originate da disastri naturali. Libri di testo SCHUNK R.W, NAGY A.F., Ionospheres, Physics, Plasma Physics, and Chemistry, Cambridge University press, 2000. FISICA DELLA MAGNETOSFERA Docente da definire 4 CFU 104 Introduzione Cenni sull’esplorazione della magnetosfera terrestre. Campo geomagnetico. Approssimazione di campo dipolare. Campo disomogeneo e sua rappresentazione. Analisi armonica del campo esterno. Sistema di correnti esterne. Correnti ad anello, elettrojet equatoriali, correnti Sq, ecc. Fasce di radiazione della Terra. Scoperta delle fasce di Van Allen. Osservazioni spaziali. Caratteristiche delle particelle intrappolate: distribuzioni spaziali, flussi, spettri energetici. Funzioni di distribuzione delle popolazioni. Teorema di Liouville. Moto di singola particella in un campo magnetico. Caso del campo dipolare. Moti di girazione, bounce e drift. Invarianti adiabatici: definizioni e derivazione. Mirror points. Tempi di girazione, bounce e drift. Coordinate geomagnetiche, parametro L-shell. Estensione al campo geomagnetico reale, cono di perdita, interazioni con l’atmosfera residua. Diffusione e trasporto delle particelle nella fascia di radiazione. Equazione di diffusione. Diffusione in pitch angle. Scattering elettroniatomi, interazione elettrone-onda elettromagnetica. Diffusione radiale. Caso di diffusione in L-shell indotta da fluttuazioni magnetiche e da potenziale elettrico. Mezzo magnetosferico. Definizioni e caratteristiche dei plasmi nella magnetosfera. Collisioni. Ten- sore conduttività della ionosfera. Campo “congelato”, moti e sistemi di correnti nella magnetosfera. Eementi di teoria cinetica. Moti collettivi. Funzione di distribuzione delle particelle intrappolate. Equa zione di Vlasov. Distribuzioni di velocità: maxwelliana, loss-cone, kappa, ecc. Variabili macroscopiche e momenti delle velocità. Equazioni di stato. Teoria a un fluido e a due fluidi. Richiami sulle perturbazioni geomagnetiche. Emissioni naturali e antropiche a bassa frequenza. Onde elettromagnetiche ULF/ELF/VLF: sorgenti, fenomeni correlati, propagazione, osservazioni. Interazioni delle emissioni a bassa frequenza con la fascia di radiazione. Precipitazione di particelle e perturbazioni del plasma. Libri di testo BAUMJOHANN W., TREUMANN R.A., Basic Space Plasma Physics, Imperial College Press, 1999. WALT M., Introduction to Geomagnetically Trapped Radiation, Cambridge University Press, 1994. HARGREAVES J.K., The solar-terrestrial environment, Cambridge University Press, 1992. FISICA DELLE ASTROPARTICELLE Prof. Pio Pistilli 6 CFU Ricapitolazione metodologia fisica delle particelle elementari. Correlazioni tra fisica delle particelle, astrofisica e cosmologia. Massa di neutrini ed oscillazione dei neutrini. Ricerca di materia oscura. Violazione di CP e asimmetria materia-antimateria. Raggi cosmici. Meccanismi di accelerazione. Astrofisica delle alte energie (gamma astronomia, neutrino astrono mia). FISICA DELLE INTERAZIONI FONDAMENTALI Docente da definire 6 CFU Il corso ha lo scopo di fornire le nozioni necessarie alla comprensione della moderna fenomenologia delle particelle elementari. Oggetto del corso sono: Il Modello Standard di Glashow-Weinberg-Salam e le interazioni elettrodeboli. Costruzione del modello. Rottura spontanea della simmetria di gauge e meccanismo di Higgs. Generazione delle masse e del mescolamento dei fermioni. Simmetrie discrete e violazione di CP. La Cromodinamica Quantistica (QCD) e le interazioni forti. Costruzione del modello. Scaling e sua violazione. Libertà asintotica e costante di accoppiamento “running”. 105 Le teorie efficaci. Hamitoniane efficaci deboli. Lagrangiana chinale. Teoria efficace dei quark pesanti. Oltre agli aspetti teorici, gli argomenti trattati includono sempre una discussione delle principali implicazioni fenomenologiche. FISICA DELLE NANOSTRUTTURE Prof. Florestano Evangelisti 6 CFU Eterogiunzioni e eterostrutture. Sistemi 2-,1-, 0-dimensionali. Stati elettronici e densità degli stati. Gas di elettroni 2D:. Lunghezze caratteristiche per il trasporto in sistemi a bassa dimensionalità. Interferenza delle funzioni d’onda ed effetto Aharonov-Bohm. Trasporto balistico e quantizzazione della conduttanza nei sistemi 1-dimensionali. Conducibilità e in presenza di un campo magnetico. Oscillazioni Shubnikov-de Haas. Effetto Hall quantistico. Tunnelling di singolo elettrone e bloccaggio Coulombiano. Transistor a singolo elettrone. Nanotubi: struttura e proprietà di trasporto. Cenni sull’ elettronica molecolare. Libri di testo DAVIES, The physics of low-dimensional semiconductors, Cambridge University Press. DATTA S., Electronic transport in mesoscopic systems, Cambridge University Press. FERRY D.K., GOODNICK S.M., Transport in nanostructures, Cambridge University Press. FISICA DELLE PARTICELLE ELEMENTARI Prof.ssa Fernanda Pastore 12 CFU Particelle e interazioni. Leptoni, mesoni e barioni. Simmetrie e leggi di conservazione. Sezione d’urto e legge di decadimento. Richiami di teoria delle perturbazioni relativistica - grafici di Feynman. Risonanze adroniche. Modello statico a quark. Interazione debole. Diffusione fortemente inelastica e modello a partoni. Cromodinamica quantistica. Interazione elettrodebole. Modello Standard delle interazioni fondamentali. FISICA DELLE SUPERFICI Prof. Giovanni Stefani 6 CFU 106 Descrizione macroscopica di superfici ed interfacce: morfologia e termodinamica (Lu capitolo 3). Struttura elettronica delle superfici: jellium model, bande in una dimensione, bande in due dimensioni e stati di superfice (Az capitolo 4). Eccitazioni elementari di superfici: eccitoni, plasmoni, fononi, magnoni (Az Capitolo 6). Transizioni di fase bidimensionali: ricostruzioni, fusione di superficie, cenni al magnetismo di superficie (Az capitolo 5). Fondamenti del fisisorbimento: struttura elettronica e cristallina (Az capitolo 8). Fondamenti del chemisorbimento: struttura elettronica e cristallina, cenni alle transizioni di fase (Az parti dei capitoli 9,10,11,12). Libri di testo Lu - LUTH H., Surfaces and interfaces of solid materials, Springer Verlag, Berlino 1995. Az - ZANGWILL A., Physics at surfaces, Cambridge Press, Cambridge 1992. FISICA DELLO STATO SOLIDO Prof. Florestano Evangelisti 10 CFU Approssimazione adiabatica. Approssimazione di Hartree-Fock, interazione e carica di scambio. L’ approssimazione ad un elettrone. L’ equazione delle bande.Metodi di calcolo dei livelli di energia in potenziale periodico. Classificazione dei solidi. Struttura a bande di alcuni sistemi. Energie di coesione Proprietà ottiche dei solidi. Costante dielettrica complessa e suo significato. Assorbimento e dispersione. Relazioni di Kramers Kronig. Le vibrazioni reticolari nei cristalli; la matrice dinamica e sue proprietà. Quantizzazione dei modi normali: i fononi. Interazione elettrone - fonone. Effetti di campo magnetico. Livelli di Landau. Effetto Hall. Effetto Hall quantistico (cenni). Effetto de Haas-van Alphen. Paramagnetismo di Pauli. Proprietà magnetiche della materia, sostanze diamagnetiche, paramagnetiche, ferromagnetiche, antiferromagnetiche. Proprietà di trasporto nei metalli: Equazione del trasporto di Boltzmann. Conducibilità elettrica, Conducibilità termica. Processi Normali ed Umklapp. Semiconduttori omogenei e non: Conduzione elettrica nei semiconduttori. Livelli di impurezza e loro popolazione. Giunzione p-n Superconduttività: Generalità. Conduttore e diamagnete perfetto. Equazioni di London. Effetto Meissner. Quantizzazione del flusso. Eff e t t o Josephson. Libri di testo ASHCROFT, MERMIN, Solid State Physics. MADELUNG, Introduction to Solid State Theory. GROSSO, PASTORI, PARRAVICINI, Solid State Physics. ZIMAN, Principles of the Theory of Solids. SZE, Semiconductor Devices, Physics and Technology. DE GENNES, Superconductivity of Metals and Alloys. SOLYMAR, Superconducting Tunneling and Applications. 107 FISICA QUANTISTICA III Dott. Silvano Simula 4 CFU Scopo e programma del corso Scopo del corso è approfondire diversi aspetti della meccanica quantistica e della meccanica statistica quantistica nell’ambito dei corsi di recupero del IV anno della Laurea Specialistica. E’ comunque un corso di cultura generale adatto a vari indirizzi e presuppone solo i corsi del primo triennio. Meccanica Statistica Quantistica. Terzo principio della termodinamica. Gas perfetto biatomico classico e quantistico. Gas di Fermi totalmente e parzialmente degenere. Gas di Bose-Einstein degenere e transizioni di fase. Calore specifico dei solidi Meccanica Quantistica. Simmetrie spazio-temporali. Rappresentazioni di Schroedinger e Heisenberg. Atomo di idrogeno e correzioni relativistiche. Atomo in un campo elettrico o magnetico. Teoria delle perturbazioni dipendenti dal tempo e regola d’oro. FISICA SPAZIALE: ATTIVITÀ SOLARE E MEZZO INTERPLANETARIO Prof. Mario Parisi 8 CFU 108 Complementi di meccanica dei fluidi Fluidi incomprimibili e viscosi. Equazioni di continuità, di Eulero e di Navier-Stokes. Flusso di energia e di quantità di moto. Superfici di discontinuità ed onde d’urto. Magnetoidrodinamica (MHD) Diffusione magnetica. Congelamento delle linee di forza. Pressione e tensione magnetiche. Flusso di energia e di quantità di moto. Onde magnetoidrodinamiche. Onde d’urto MHD. Riconnessione magnetica. Introduzione alla fisica del plasma Moto di particelle cariche in campi elettrici e magnetici. Lunghezza di Debye. Frequenza di plasma. Legge di Ohm generalizzata. Onde di plasma. Onde elettromagnetiche. Cenni sulle instabilità in un plasma. Fisica dell’atmosfera solare Generalità sulla struttura del Sole: nucleo, regione radiativa, regione convettiva, fotosfera, cromosfera, corona. Caratteristiche morfologiche della corona. Processi di riscaldamento della corona. Magnetismo ed attività solare. Il campo magnetico generale del Sole. Ciclo delle macchie e ciclo magnetico. Protuberanze, brillamenti, emissione di massa coronale, buchi coronali. Il vento solare e l’eliosfera Modelli stazionari di espansione della corona. Campo magnetico interplanetario. Strumenti per le misure dirette di plasma e campo magnetico. Velocità angolare del vento solare e perdita di momento angolare del Sole. Composizione chimica del vento solare. Onde d’urto interplanetarie. Interazione del vento solare con corpi planetari. Effetti della variabilità del mezzo interplanetario sulla magnetosfera e sull’ambiente terrestre. Raggi cosmici nell’eliosfera Propagazione dei raggi cosmici galattici e solari nell’eliosfera e loro modulazione temporale durante le diverse fasi dell’attività solare. Libri di testo KIVELSON G., RUSSELL C.T. (eds.), Introduction to Space Physics, Cambridge University Press, 1995. PARKS G.K., Physics of Space Plasmas. An Introduction, A d d i s o n Wesley Publishing Co., 1991. STIX M., The Sun, Springer-Verlag, 1989. FOUKAL P., Solar Astrophysics, Wiley Interscience, 1990. LANG K.R., Sun, Earth and Sky, Springer, 1995 FISICA SPERIMENTALE DELLE PARTICELLE ELEMENTARI Docente da definire 6 CFU Descrizione degli apparati sperimentali e delle tecniche utilizzate per effettuare alcune misure di fisica delle particelle elementari. In particolare: misura della sezione d’urto puntiforme, produzione di risonanze, produzione di quark, produzione e decadimenti del bosone Z, in esperimenti agli anelli di collisione elettrone-positrone; misura della sezione d’urto elastica e sezione d’urto totale, produzione inclusiva di adroni, produzione di jet adronici, produzione dei bosoni W e Z, in esperimenti ad anelli di collisione protone-antiprotone; diffusione fortemente inelastica neutrino-nucleone e misura delle funzioni di struttura del nucleone, ricerca di oscillazioni di neutrini, in esperimenti con fasci di neutrini; misure in esperimenti senza acceleratore. FISICA TEORICA Prof. Mario Greco 11 CFU Teoria dei campi classici. Seconda Quantizzazione. Creazione e annichilazione di particelle. Equazione di Klein-Gordon. Equazione di Dirac. Teoria delle perturbazioni. Matrice S. Diagrammi di Feynman. QED: processi elementari, correzioni radiative e rinormalizzazione. Interazioni deboli: decadimenti del neutrone, muone, pione. Quarks e matrice CKM. Modello Standard elettrodebole. Introduzione alla Cromodinamica Quantistica (QCD). Libri di testo MANDLE, SHAW, Quantum Field Theory, Ed. J. Wiley & Sons. OKUN, Leptoni e Quark, Editori Riuniti. 109 FISICA TERRESTRE Prof. Vittorio Sgrigna 9 CFU 110 Analisi dello Sforzo. Relazione di Cauchy. Il Tensore sforzo. Sforzi Principali. Sforzi deviatorico, idrostatico, ottaedrico e litostatico. I Cerchi di Mohr. Massimo sforzo di taglio. Analisi della Deformazione. Il tensore deformazione. Deformazione isotropa e deviatorica. Dilatazione cubica. Il Tensore rotazione. Deformazioni principali. Deformazioni finite. Elasticità lineare. Legge di Hooke generalizzata. Il Tensore delle costanti elastiche. Energia di deformazione. Effetti dell’espansione termica sulla legge di Hooke. Sforzo termico. Anelasticità lineare e non lineare. Solidi lineari con meccanismo di memoria. Funzioni di creep e di rilassamento. Modulo complesso, ritardo di fase della deformazione rispetto allo sforzo e fattore di attenuazione specifico. Modelli a reologia viscoelastica lineare. Anelasticità non lineare. Termodinamica della deformazione. Cedevolezza dei materiali. Criteri di frattura e di cedimento duttile. Sforzo efficace. Sforzo-corrosione, soluzione indotta da pressione ed indebolimento idrolitico. Plasticità. Strain hardening e softening. Modelli a reologia plastica. Transizione fragile-duttile. Il Terremoto. Trasformazioni di fase nell’interno della Terra. Campi meccanici ed elettromagnetici generati durante la fase preparatoria del terremoto. Aspetti microscopici del processo deformativo. Difetti nei solidi. Legge di Fick. Dislocazioni. Sorgente di Frank-Read. Instabilità termodinamica delle dislocazioni. Velocità di deformazione e densità delle dislocazioni. Creep da dislocazione. Viscosità efficace. Equazione di Dorn. Dislocation glide e dislocation climb. Onde elastiche. Teorema di Helmholtz-Lamé. Equazione delle onde elastiche. Onde P, S, SV ed SH. Parametri del raggio sismico. Elementi di Fluidodinamica. Il tensore velocità di deformazione. Fluidi viscosi e non. Equazioni di Stokes e di Eulero. Fluidi compressibili e incompressibili. Relazione tra sforzo e velocità di deformazione. Viscosità dinamica e cinematica. Seconda viscosità. Fluidi di Newton e di Stokes. Equazioni di Navier-Stokes. Il campo di gravità della Terra. Forza di Coriolis. Effetto Eötvös. La gravità. La teoria del potenziale. Coefficienti di Stokes. Il Geoide. Teorema di Clairaut. Riduzione delle misure di gravità sul geoide. Anomalie di gravità. Isostasia. Modelli di Pratt e di Airy. Rotazioni della Terra. Nutazioni e precessioni. Precessione degli equinozi. Chandler-wobble. Variazioni temporali di gravità. Le maree terrestri. Potenziali mareali. Variazioni di gravità per effetto delle maree. Numeri di Love. Generazione e trasmissione del calore. Sorgenti di calore all’interno della Terra. Bilancio termico globale. Trasmissione del calore all’interno della Terra. Geoterme. Plumes. Hot spots. Equazioni di conduzione e di diffusione del calore. Distanza termica caratteristica di diffusione. Discontinuità termiche. Comportamento del nucleo interno, del nucleo esterno e del mantello. Flusso di calore nella crosta e nel mantello. Temperatura potenziale. Equazioni per la convezione termica. Numeri di Rayleigh, di Nusselt e di Peclet. Il campo magnetico terrestre. Sorgenti ed Elementi del campo geomagnetico. Teorie della dinamo. Il campo principale. Il campo reale. La teoria del potenziale. Il campo non dipolare. Anomalie magnetiche. Magnetizzazione delle rocce.Variazioni temporali del campo magnetico. Paleomagnetismo. Polar wandering. Inversioni del campo. Variazione secolare. Deriva verso ovest. Il campo magnetico esterno. Variazioni diurne solare e lunare. Disturbi magnetici. Tempeste magnetiche e baie. Libri di testo MALVERN L.E., Introduction to the Mechanics of a Continuous Medium, Prentice-Hall, Inc., Englewood Cliffs, 1969. STACEY F.D., Physics of the Earth, 3rd edn, Brookfield Press, Brisbane, 1995. TEISSEYRE R., MAJEWSKI E., Earthquake Thermodynamics and Phase Transformations in the Earth’s Interior, Academic Press, 2001. ANDERSON D.L., Theory of the Earth, Blackwell Scientific Pub., 1989. RANALLI G., Rheology of the Earth, 2nd edn, Chapman & Hall, 1995. MERRILL R.T., MCELHINNY M.W., MCFADDEN P.L., The Magnetic Field of the Earth, Academic Press, 1996. FLUIDODINAMICA E FISICA DEL PLASMA Dott. Rosario Bartiromo 6 CFU Proprietà fisiche dei fluidi. Forze di volume e di superficie, equilibrio meccanico. Equazioni di Boltzman e Fokker-Planck. Interazioni coulombiane. Idrodinamica: visuali Lagrangiana ed Euleriana. Leggi di conservazione ed equazioni del moto: equazione di continuità , equazione di Bernoulli, equazioni di Navier-Stokes. Dinamica dei fluidi. Espansione, scorrimento e vorticità. Viscosità . Flusso di un fluido viscoso incompressibile. Numero di Reynolds. Flussi laminare e turbolento. Proprietà termodinamiche dei gas ad alta temperatura. Onde sonore. Caratteristiche. Onde d’urto. Curve di Hugoniot. Instabilità . Turbolenza. Magnetoidrodinamica. Processi collisionali nei plasmi. Termoconduzione: conduzione radiativa ed elettronica. Onde nei plasmi.Testi di riferimentoA. Choudhuri, The physics of Fluids and Plasmas, Cambridge University PressR. J. Goldston, P. H. Rutherford, Introduction to plasma physics, IOP Publishing FONDAMENTI DI TEORIA DEI GRUPPI PER FISICI Prof. Decio Levi 6 CFU 1. Simmetrie e concetto di Gruppo. 2. Elementi di Teoria dei Gruppi. 3. 111 Gruppi di Lie. 4. Rappresentazioni dei Gruppi. 5. Rappresentazioni dei Gruppi in Meccanica Quantistica. 6. Il Gruppo delle Rotazioni. 7. Applicazioni fisiche: i. stati elettronici delle molecole. ii. vibrazioni delle molecole. iii. stati elettronici nei cristalli. iv. gruppi spaziali e la teoria di Landau delle transizioni di fase. v. simmetrie interne globali delle particelle elementari. vi. un modello di diffusione in teoria della probabilità. Riferimenti bibliografici INUI T., Y. TANABE Y., ONODERA Y., Group Theory and its Applications in Physics, Springer & Verlag 1996, capitoli: 1,2,4,6,7,9,10,12,11,14. CORNWELL J.F., Group Theory in Physics, Academic Press 1984, capitolo 6. FASSLER A. STIEFEL E., Group Theoretical Methods and their Applica tions, Birkhauser 1992, capitolo 6; HAMERMESH M., Group theory and its applications to physical problems, Dover. TUNG WU-KI, Group Theory in Physics World Scientific, 1985. GEODINAMICA Prof. Francesco Salvini 4 CFU CORSO MUTUATO DA SCIENZE GEOLOGICHE GEOFISICA PER I BENI CULTURALI Docente da definire 3 CFU Ground Penetrating Radar: tecniche tradizionali e tecniche tomografiche. Risonanza Magnetica Nucleare. Tomografia a Raggi X. Tecniche ad ultrasuoni tradizionali e tomografiche. Applicazioni delle diverse metodiche all’archeologia ed alla diagnostica dei Beni Culturali. Libri di Testo DANIELS D.J., Surface-Penetrating Radar, IEE 1996. HAKEN H., WOLF H.C., Fisica Atomica e Quantistica, Bollati Boringhieri, 1990. HASHEMI R., BRADLEY W.G. Jr., Lippincott, Williams and Wilkins, 2003, MRI: the basics. Appunti del docente. LABORATORIO DI FISICA SUBNUCLEARE Prof. Bruno Stella 6 CFU 112 Rivelatori a scintillazione. Fotomoltiplicatori. Cenni ai rivelatori a semiconduttore. Alte energie: sciami elettromagnetici e adronici. Calorimetria. Tra- smissione dei segnali. Acquisizione dati controllata dal calcolatore. Statistica e trattamento dei dati sperimentali. Simulazione di esperimenti. Esperienze di laboratorio: 1) Spettrometria gamma. 2) Studio di sciami di alta energia con diversi calorimetri. LABORATORIO DI FISICA TERRESTRE Docente da definire 10 CFU Prospezione gravimetrica. Il potenziale gravimetrico; il geoide l’ellissoide e lo sferoide; Correzioni delle misure gravimetriche “ Faye, Bouguer, topografica; Anomalie di Bouguer e carta delle anomalie; Anomalie generate da corpi sepolti : “sfera, cilindro e strato”; Isostasia cenni di tettonica delle placche; Strumenti per misure di gravità Pendoli e gravimetri. Prospezione elettrica. Definizione di conduttore, definizione di isolante, definizione di dielettrico; la conduzione elettrica nei geomateriali. la presenza dell’acqua nei sistemi granulari; la legge di Archie; Il fenomeno della polarizzazione di un dielettrico. La costante dielettrica relativa, metodi per la sua misura. La resistività nei geomateriali, metodi di misura, in laboratorio ed in campagna; Esecuzione di un Sondaggio Elettrico a Resistività ed interpretazione dei dati. Prospezione sismica. Equazione delle onde elastiche; Propagazione nei mezzi stratificati; Coefficiente di riflessione; Fenomeno della riflessione delle onde elastiche; Principio di Fermat; Prospezione sismica a riflessione strati piani e paralleli, strati inclinati; Dromocrone. Prospezione magnetica. Sostanze ferromagnetiche, sostanze diamagnetiche, sostanze paramagnetiche; Il campo geomagnetico; Magnetizzazione delle rocce; Anomalia magnetica locale e regionale; Anomalie magnetiche generate da corpi sepolti magnetizzati; Paleomagnetismo e Tettonica. Elementi Meccanica del continuo e resistenza dei materiali. Spostamenti e deformazioni, Il tensore delle deformazioni; Deformazioni lineari e defor mazioni angolari. La variazione volumetrica relativa, Il tensore degli sforzi, tensioni normali e tensioni tangenziali. Lo stato dello sforzo in un continuo, condizioni di equilibrio, legge della parità degli sforzi tangenziali. L’el lissoide degli sforzi, gli invarianti dello sforzo, gli sforzi principali s1,s2,s3; Diagramma circolare dello stato di sforzo “Cerchio di Mohr, La legge di Hooke, Principio di sovrapposizione Modulo di Young, Deformazione elastica deformazione permanente, Limite di elasticità e limite di rottura, Energia potenziale di deformazione energia superficiale di Griffith, Coefficiente di Poisson, i limiti ed il valor medio del rapporto di Poissonle costanti di Lamè, I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o trazione, flessione semplice e torsione. Stato di sforzo in uno strato litosferico, Condizioni di fagliamento di uno strato litosferico, Stati di sforzo limite, teoria di Mohr, angolo di attrito interno, coesione legge di Coulomb, Faglie dirette e faglie inverse, Stili di deformazione di una struttura rigida, I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o trazione, flessione semplice e torsione, La reologia, definizione di 113 solido e di liquido, il comportamento viscoelastico. Modelli reologici, Solido di Maxwell Solido di Kelvin-Woight , equazioni costitutive, Fattore di Qualità “Q”, funzione di Creep e funzione di rilassamento, Equazioni delle onde elastiche, oscillatori armonici, Onde logitudinali ed onde trasversali, Velocità delle onde, rapporto VP/VS. Libri di testo VSEVOLOD I. FEODOSEV, Resistenza dei materiali, Editori riuniti. LANDAU LIFSITS, Teoria dell’Elasticità, Editori riuniti. BAYLY B., Mechanics in Structural Geology, Springer-Verlag. W.M.Telford Applaied Geophysics CambridgeUniversity Press. RUTHERFORD ARIS VECTO R S, Tensors and the Basic Equations of Fluid Mechanics, Dover. Appunti del Docente. MECCANICA STATISTICA Dott. Roberto Raimondi 6+3 CFU Richiami di Termodinamica: potenziali termodinamici. Condizioni di equilibrio e stabilità. Fluttuazioni. Insiemi statistici. Fluttuazioni e stabilità. Limite termodinamico. Transizioni di fase: gas-liquido, ferromagnetica, superconduttiva. Teoria di Landau per le transizioni di fase. Teorie classiche dei fenomeni critici. Universalità e scaling. Gruppo di rinormalizzazione e teorie moderne dei fenomeni critici. METODI PROBABILISTICI DELLA FISICA TEORICA Prof.ssa Elisabetta Scoppola 6 CFU 114 Elementi di teoria della misura e di probabilità: Eventi, variabili casuali. Lemma di Borel Cantelli. Indipendenza. Legge 0-1. Schemi di Bernoulli. Legge debole dei grandi numeri, Teorema di Mac-Millan, Dimostrazione probabilistica del teorema di Weierstrass Catene di Markov. Teorema ergodico e legge dei grandi numeri per le catene di Markov. Metodo Monte Carlo e applicazioni alla meccanica statistica. Processi stocastici: Funzioni di transizione e processi stocastici Markoviani. Equazione di Chapman-Kolmogorov. Processo di Wiener. Costruzione e proprietà delle traiettorie. Integrale stocastico di Ito. Differenziazione stocastica e formula di Ito. Stima dei momenti degli integrali stocastici. Equazioni stocastiche. Processi di diffusione ed equazioni differenziali stocastiche. Processo di Ornstein-Uhlenbeck. Formula di Girsanov. Equazioni di Fokker-Planck e di Kolmogorov per le funzioni di transizione. Tempi di Markov e problema di Dirichlet. Probabilità di uscita da un intervallo. Formula di Feynman-Kac. Esempi di calcolo di integrali funzionali. Stime di grandi deviazioni: Le due stime di Wentzel e Freidlin. Applica- zioni alla meccanica quantistica. Limite semiclassico. Trasformazione dello stato fondamentale e processo stocastico associato. Il caso dell’oscillatore armonico. Descrizione dell’effetto tunnel in termini stocastici. Indicazioni bibliografiche WILLIAMS D., Probability with martingales, Cambridge. SHIRYAEV A.N., Probability, Springer. GIKHMAN I.I., SKOROKHOD A.V., Thery of stochastic processes, Springer. FREIDLIN M.I., WENTZELL A.D., Random perturbations of dynamical systems, Springer. METODI MATEMATICI PER LA FISICA II Prof. Orlando Ragnisco 6 CFU I. Funzioni di variabile complessa. I.1 Trasformazioni conformi e mapping di Moebius. I.2 Integrali di tipo Cauchy: relazioni di dispersione, formule di Plemelj. I.3 Prolungamento analitico; la funzione Gamma di Eulero. I.4 Trasformata e antitrasformata di Laplace e loro proprietà. I.5 Sviluppi asintotici. I.6 Equazioni differenziali lineari ordinarie nel campo complesso; punti regolari e singolari; funzioni ipergeometriche. II. Spazi lineari infinito-dimensionali e operatori differenziali e integrali. II.1 Spazi metrici e spazi normati. II.2 Spazi euclidei; spazi di Hilbert come s.e. separabili e completi. Sistemi ortonormali e basi ortonormali: gli esempi della base di Fourier e dei polinomi ortogonali classici. II.3 Funzio nali lineari e distribuzioni: la δ e le distribuzioni collegate. II.4 Operatori lineari su spazi di Hilbert; Teorema di Hilbert-Schmidt. II.5 Equazioni integrali; classificazione. Soluzione iterativa e mediante diagonalizzazione. II.6 Equazioni differenziali ordinarie del II ordine e problemi di Sturm-Liouville. Funzione di Green. II.7 Trasformata di Fourier e applicazioni. METODI SPERIMENTALI DELLA FISICA SUBNUCLEARE Prof. Cesare Bacci 6 CFU Interazioni radiazione-materia: i processi elementari: Processi di diffusione. Processi di ionizzazione. Effetto fotoelettrico. Diffusione compton. Creazione di coppie. Radiazione di sincrotrone. Irraggiamento. Scattering multiplo. Radiazione Cerenkov. sviluppo di una cascata elettromagnetica:la “radiation length”. sviluppo di una cascata adronica: “interaction length”. elementi di funzionamento dei rivelatori: Rivelatori di particelle cariche. Rivelatori di gamma. Rivelatori di particelle neutre. Calorimetri. Apparati complessi. 115 METODI SPERIMENTALI DELLA STRUTTURA DELLA MA Prof. Giovanni Stefani 10 CFU 116 TERIA Probabilità di transizione. Approssimazione impulsiva. Approssimazione adiabatica. Regola d’oro di Fermi. Sezioni d’urto integrali e differenziali (BJ). Fenomenologia delle distribuzioni in energia ed angolo degli elettroni risultanti da eventi di fotoassorbimento e da impatto di particelle cariche in atomi, molecole, solidi. Spettroscopie collisionali La sezione d’urto di processi di collisione, sezioni d’urto integrali e differenziali (BJ appendice 2). Diffusione di particelle da un potenziale rigido, il metodo delle onde parziali, shift di fase (BJ da 11.2 a 11.3 ). Equazione integrale dello scattering, prima approssimazione di Born (BJ 11.4, 11.5, 12.2), approssimazione di Wentzel. LEED cinematico, lunghezza di coerenza (Lu da 4.1 a 4.2, 4.5). LEED dinamico (Lu 4.4, Panel VIII). Eccitazione e ionizzazione per impatto elettronico, limite dipolare, EELS (BJ 12.3 e 12.4). Canali risonanti. Interferenze fra canali del discreto e del continuo, profili di Fano (BJ 11.3). Forza dell’oscillatore generalizzata. Spettroscopie di perdita di energia di elettroni nei solidi, teoria dielettrica. Scattering di volume, da superfici e da film sottili ( EELS e HREELS ) (Lu 4.5, 4.6, 4.7, Panel IX). Cenni di microscopia elettronica a scansione ed in trasmissione. Collisioni elastiche ed inelastiche di neutroni (da definire). Spettroscopie di fotoemissione e fotoassorbimento Operatore di interazione radiazione materia. Polarizzazione. Approssimazione di dipolo elettrico, dipolo magnetico, quadrupolo elettrico. Regole di selezione. Fotoemissione e fotoassorbimento: sezioni d’urto totali e differenziali, il punto di vista atomico (BJ 4.7, 4.8, Ma). Diffusione elastica ed inelastica della radiazione elettromagnetica (HL). Fenomenologia degli esperimenti di fotoassorbimento e fotoemissione (Hu 1, CL 1). Spettroscopie di emissione ed assorbimrnto nell’IR e UV, effetti dicroici. Diffusione Raman. Spettri infrarossi e Raman di molecole biatomiche (poli-?). Spettri di assorbimento di stati di core. spettri ad alta risoluzione e loro interpretazione. Dicroismo circolare magnetico (Fcb, Fs, SW). EXAFS (Gb, Lu Panel VII) e NEXAFS. Interpretazione degli spettri di fotoemissione. Teorema di Koopmans, picchi satelliti, limite dell’interrpetazione a particelle indipendenti. Effetti a molti corpi. Chemical shift (Lu 6.3.5, Hu 1.4,1.5,2.1,2.2). Fotoemissione nei solidi, il modello a tre step. Esempi di applicazioni. La fotoemissione inversa (cenni) (Lu 6.3, per approfondimenti Hu 6). Fotoemissione risolta in angolo. Fotoemissione di valenza e struttura a bande. Fotoemissione di core, photoelectrondiffraction. Esempi di applicazioni (Lu 6 e Panel XI, Hu 7.1, 7.2, 7.3.1). Rilassamento delle buche di core: l’effetto Auger. Energie di transizione Auger (Lu Panel III, EK 2). Fluorescenza. Interpretazione quantomeccanica dell’effetto Auger. Risonanze a due buche, il modello di Cini-Sawatzky. Spettroscopie correlate in tempo: APECS (cenni). Cenni di microscopia ottica. Microscopie a scansione a sonda ( STM, AFM, SNOM). Libri di testo BJ - BRANSDEN B.H., JOACHAIN C.J., Physics of Atoms and Molecules, Longman Scientific and Technical, John Whiley and sons. Lu - LUTH H., Surface and interface of solid materials, Springer study edition, 1995. CL - CARDONA M., LEY L., Photoemission in solids, Topics in Applied Physics, Vol. 26, Springer Verlg, 1978. Hu - HUFNER S., Photoelectron spectroscopy, Solid State Sciences Vol. 82, Springer, 1995. EK - ERTL G., KUPPERS J., Low energy electron and surface chemistry, VCH, 1985. Ma - MANSON S.T., in CLpp. 135-163. Fcb - BROWN F.C., Synchrotron Radiation Research, H. Winich e S. Doniach Editori, Plenum Press 1980, pp. 61-99. Fs - SETTE F., in New directions in research with third-generation soft xray synchrotron radiation sources, A.S. Schlachter e F.J. Wuilleumier editori, NATO ASI series Vol E254, Kluwer Academic Publisher, 1992, pp. 251-280. HL - HAYES W., LOUDON R., in cp. 1 Scattering of light by crystals, John Wiley & Sons 1978. SW - STHOR J., WU Y., in New directions in research with third-genera tion soft x-ray synchrotron radiation sources, A.S. Schlachter e F.J. Wuilleumier editori, NATO ASI series Vol E254, Kluwer Academic Publisher, 1992, pp 221-250. Gb - BROWN G.S., in Synchrotron Radiation Research, H. Winich e S. Doniach Editori, Plenum Press 1980, pp. 397-400. Ma - Margaritondo G., Introduction to Synchrotron Radiation, Oxford University Press, 1988. NOTA. Questa è una prima rielaborazione del corso di spettroscopia tenuto per la laurea quadriennale e gli argomenti di nuovo inserimento sono meno “meditati” di quelli ormai stabilizzati. Ritengo comunque utile iniziare a discutere contenuti, ridondanze e mancanze. MISURE ASTROFISICHE: L’ANALISI DEI DATI Docente da definire 4 CFU Dati in banda radio: Gli interferometri come metodo per ottenere grandi 117 poteri risolutivi: sintesi di apertura a rotazione terrestre e tecnica VLBI. Cenni alle trasformate di Fourier (teoremi rilevanti per l’interferometria). Metodi per la ricostruzione delle immagini da dati interferometrici. AIPS. Cenni alla applicazione delle tecniche radioastronomiche alla astronomia del visibile. Dati in banda ottica: Il rapporto S/N, il rumore, gli errori sistematici, la magnitudine limite. Riduzione e calibrazione di immagini CCD astronomiche: Le correzioni per il bias e il flat field La calibrazione delle magnitudini (correzione assorbimento atmosfera, equazione di colore) . Fotometria di apertura. Fotometria di campi stellari densi. Fotometria superficiale delle galassie. Riduzioni spettrografiche: Calibrazione in lunghezza d’onda monodimensionale e bidimensionale. Spettrografia di campi “densi” Multislit e Multifiber. Calibrazione in flusso. MIDAS, IRAF, SEXtractor, GAIA. Dati in banda X: Caratteristiche dei files di eventi. Estrazione di conteggi in intervalli di energia e tempo. Sottrazione del fondo. Spettri. SAS, CIAO, XSPEC. Libri di testo Appunti del docente. Fotocopie da manuali di programmi di analisi di dati astrofisici. MISURE ASTROFISICHE: GLI STRUMENTI Dott. Aldo Altamore 3 CFU Il cielo nelle varie regioni dello spettro elettromagnetico. Effetti dell’atmosfera terrestre sulle osservazioni astronomiche. L’assorbimento interstellare. Luminosità del fondo cielo. Richiami di ottica. Telescopi: parametri fondamentali, configurazioni ottiche, montature. Osservatori e grandi telescopi a terra. Telescopi nello spazio. Analizzatori della radiazione. Filtri e spettrografi. Interferometri. Polarimetri. Proprietà generali dei rivelatori. Occhio. Emulsione fotografica. Fotomoltiplicatori. Rivelatori a stato solido: CCD. Termocoppie. Bolometri. Intensificatori di immagini. Fondamenti di fotometria e spettroscopia. Sistemi fotometrici. Classificazione spettrale. Strumenti per l’astrofisica delle alte energie. Contatori proporzionali. Scintillatori. CCD e altri rivelatori X a stato solido. Telescopi ad incidenza radente. Spettrometri di Bragg. Rivelatori gamma. Cenno ai rivelatori di raggi cosmici e di neutrini. Satelliti X e gamma. Fondamenti di radioastronomia e caratteristiche dei radiotelescopi. Le misure astrometriche: il satellite Hipparcos. Archiviazione dei dati astronomici e basi dati. Software per l’analisi dei dati astrofisici. 118 Libri di testo KITCHIN C.R., Astrophysical Techniques, 3 Edit., Bristol & Phyl. Inst. Of Phys. Pub., 1998. LENA P., LEBRUN F., MIGNARD F., Observational Astrophysics, 2 Edit., Springer. H O W E L L S . B ., Handbook of CCD A s t r o n o m y, Cambridge University Press. OCEANOGRAFIA Docente da definire 4 CFU Dimensioni, morfologia e struttura dei bacini oceanici. Distribuzione di temperatura, salinità e densità oceanica. Superfici geopotenziali, isobariche e isopicniche. Dinamica: onde e correnti equatoriali; onde di Sverdrup/Poincare, Kelvin, Rossby (planetarie, topografiche). Correnti oceaniche: inerziali e geostrofiche. Flusso barotropico e baroclino. Interazione atmosfera-oceano. Correnti di deriva e verticali. Storm surge e sesse. Vorticità. Principali sistemi di circolazione oceanica: costiera, equatoriale, termoalina e profonda. Maree e correnti mareali. Libro di testo APELJ., Principles of Ocean Physics, Academic Press. OTTICA QUANTISTICA Docente da definire 6 CFU Guide planari ed a canale. Teoria dei modi accoppiati. Fasci gaussiani. Risonatori ottici. Mezzi amplificatori. Oscillazione laser. Elementi di elettro-ottica. Fibre ottiche. RAGGI COSMICI E ASTROFISICA DELLE ALTE ENERGIE Prof. Giuseppe Cesare Perola 12 CFU Fenomeni non-termici. 1a Processi radiativi e collisionali propri di particelle relativistiche. 1b Raggi cosmici galattici. Lo spettro di energia e la composizione chimica. Accoppiamento magnetico con il mezzo interstellare e modi di propagazione. Processi di accelerazione e sorgenti, in particolare supernovae. Interazioni con le componenti gassosa e fotonica del mezzo interstellare. Componenti elettroniche primaria e secondaria e radiazione di sincrotrone associata. Produzione di emissione gamma diffusa e strutturata. 1c Radiogalassie e quasar nel dominio radio. Fenomeni non-termici dalla piccola alla grande scala. Fisica dei getti e delle componenti estese. Fenomeni sperluminali ed interpretazione degli spettri radio e della loro estensione fino ai raggi gamma nei cosidetti blazar. 1d I Gamma Ray Burst. Fenomenologia e modelli interpretativi. 1e Raggi cosmici extraga- 119 lattici di altissima energia. Propagazione nel mezzo intergalattico. Effetto GZK. Ipotesi sull’origine. 2. Fenomeni di alta energia associati ad oggetti supercompatti ed all’accrescimento di materia. 2a Natura degli oggetti supercompatti: stelle di neutroni, buchi neri. 2b Stelle di neutroni e pulsar radio. Fenomenologia e fisica della emissione. 2c Fisica dell’accrescimento di materia su oggetti supercompatti. La dinamica, l’energetica e la formazione degli spettri di emissione. Produzione di getti. 2d Accrescimento su stelle di neutroni e buchi neri in sistemi stellari binari, fenomenologia e modelli interpretativi. 2e Accrescimento su buchi neri supermassicci al centro di galassie. I nuclei galattici attivi, fenomenologia e modelli interpretativi. Libri di testo LONGAIR M., High Energy Astrophysics, vol. 1 e vol. 2, Cambridge Univ. BEREZINSKII V.S., BULANOV S.V., DOGIEL V.A., GINZBURG V.L. (ed.), PTUSKIN V.S., Astrophysics of Cosmic Rays, North-Holland . DE YOUNG D.S., The Physics of Extragalactic Radio Sources, Univ. of Chicago Press. SHAPIRO S.L., TEUKOLSKY S.A., Black Holes, White Dwarfs and Neu tron Stars - The physics of Compact Objects, Wiley and Sons. PETERSON B.M., An introduction to Active Galactic Nuclei, Cambridge Univ. Press. SIMMETRIA ED INTEGRABILITÀ DI SISTEMI FISICI Prof. Decio Levi 6 CFU Gruppi di trasformazioni di equazioni. Tecniche per ricavare le simmetrie di una equazione. Risoluzione di un’equazione a partire dalla conoscenza del suo gruppo di simmetria. i. equazione differenziale ordinaria. ii. equazione alle derivate parziali. Teorema di Noether e Simmetrie di Lie-Backlund. Applicazioni a equazioni di interesse fisico. 120 Riferimenti bibliografici BLUMAN G.W., KUMEI S., Symmetries and differential equations, Springer & Verlag, 1996, capitoli: 2-5. OLVER P.J., Application of Lie groups to differential equations, Springer & Verlag, II edizione. HYDON P.E., Symmetry Methods for Differential Equations, Cambridge University Press, 2000. CANTWELL B.J., Introduction to Symmetry Analysis, Cambridge University Press, 2002. STEPHANI H., Differential Equations: Their Solution Using Symmetries, Cambridge University Press, 1990. SISMOLOGIA Docente da definire 4 CFU Sorgenti sismiche. Deformazione e radiazione prodotte da sorgenti puntiformi. Meccanismi focali di doppia coppia. Meccanismi non di doppia coppia. Rappresentazione di sorgenti sismiche. Modelli cinematici di sorgente. Spettro della radiazione sismica. Implicazioni tettoniche del rilascio di momento sismico. Onde di volume. Equazione iconale. Equazione parametrica dei raggi sismici. Tempi di tragitto in modelli di velocità a strati piani e paralleli. Tempi di tragitto in una Terra sferica. Inversione dei tempi di tragitto (equazione di Wiechert-Herglotz). Ampiezza ed energia delle onde sismiche. Attenuazione delle onde sismiche. Partizione dell’energia tra mezzi diversi. Onde superficiali e oscillazioni libere. Onde di Raileigh. Onde di Love. Dispersione delle onde superficiali. Oscillazioni libere della Terra. Analisi di dati sismologici. Sismogrammi e struttura della Terra. Localizzazione di eventi sismici: metodi a una e a più stazioni. Metodi di localizzazione relativa e congiunta. Magnitudo. Determinazione del meccanismo focale. Sorgenti naturali e artificiali: loro discriminazione. Il problema inverso in sismologia. Generalizzazione del problema inverso. Applicazione alla localizzazione di eventi sismici. Applicazione alla determinazione della struttura della Terra. Tomografia sismica. Libri di testo BOSCHI, DRAGONI, Sismologia, UTET. LAY, WALLACE, Modern Global Seismology, Academic Press. STEIN, An Introduction to Seismology, Blackwell. TEORIA DEI CAMPI Prof. Giuseppe Degrassi 6 CFU Metodi funzionali: integrale sui cammini in meccanica quantistica e teoria dei campi. Teoria dei campi nel formalismo funzionale. Quantizzazione funzionale del campo scalare, elettromagnetico e spinoriale. Teoria delle perturbazioni e rinormalizzazione: grado di divergenza di un diagramma. Teorie rinormalizzabili e non rinormalizzabili, formula di riduzione L.S.Z. Gruppo di rinormalizzazione. Quantizzazione delle teorie di gauge non abeliane. Simmetrie in teoria dei campi. Libri di testo PESKIN M.E., SCHROEDER D.V., An Introduction to Quantum Field Theory. BJORKEN J.D., DRELL S., Relativistic Quantum Fields. ITZYKSON C., ZUBER J.B., Quantum Field Theory. 121 TEORIA DELLA RELATIVITÀ GENERALE Prof. Roberto Mignani 6 CFU Fondamenti Principio di equivalenza. Metrica dello spazio-tempo in un riferimento non inerziale (L. §82; W. §3.1). Forze gravitazionali (L. §81; W. §3.2). Misure di lunghezza e tempo (L. § 84). Principio di covarianza generale (W. §4.1). Calcolo tensoriale in coordinate generali. Densità tensoriali (L. §83; W. §4.24.4). Trasformazione della connessione affine (L. §85; W. §4.5). Derivazione covariante (L. §85; W. §4.6). Legame tra affinità e metrica (L. §86; W. §3.3). Operatori differenziali in coordinate generali (L. §86; W. §4.7). Derivazione covariante lungo una curva (W. §4.9). Geodetiche. Azione per una particella in un campo gravitazionale e limite newtoniano. Redshift (L. §87, 88; W. §3.3-3.5). Elettrodinamica in presenza di un campo gravitazionale (L. §90; W. §5.2). Analogia tra principio di covarianza generale e invarianza di gauge (W. §4.10). Tensore di Riemann-Christoffel, sue proprietà e significato fisico: deviazione delle geodetiche (L. §92; W. §6.5, 6.6, 6.8, 6.10). Curvatura in N dimensioni (L. §92; W. ß 6.7). Elementi di geometria di uno spazio di Riemann Varietà differenziabile (S. §2.1, 2.5). Spazio tangente (S. §2.7, 2.8). Unoforme differenziali. Gradiente (S. §2.16-2.18). Cambiamenti di base (S. §2.20, 2.21, 2.26). Tensori (S. §2.22-2.25, 2.27). p-forme differenziali (S. § 4.2-4.6, 4.9). Derivazione esterna (S. §4.14-4.16). Forme chiuse ed esatte (S. §4.17, 4.18). Cenni sull’integrazione di forme. Teorema di Stokes (S. §4.1, 4.7, 4.8, 4.13, 4.22, 4.23). Geometria affine di una varietà (L. §91; S. §6.1-6.4). Geometria metrica di una varietà (S. §6.11, 6.12). Elettromagnetismo e forme differenziali (S. §5.11, 5.13, 6.14). Equazioni di campo di Einstein e loro soluzioni Derivazione delle equazioni di campo di Einstein (W. §7.1). Le equazioni di campo derivate dal principio di azione (L. §93-95). Coordinate armoniche (W. §7.4). Pseudotensore di energia-impulso (L. §101). Campo gravitazionale a simmetria sferica: teorema di Birkhoff e metrica di Schwarzschild (L. §97; W. §8.1). Moto in un campo gravitazionale centrale: precessione delle orbite e deflessione della luce (L. §98). “Singolarità” di Schwarzschild. Metrica di Lemaitre (L. §100). Moto radiale di una particella in un campo centrale e collasso gravitazionale (L. §100). Onde gravitazionali. Onde piane. Irraggiamento di onde gravitazionali (W. §10.1-10.5). 122 Bibliografia L. - LANDAU L.D., LIFCHITZ E.N., Physique Thèorique, Vol. II - Thèorie des Champs, Mir, Mosca, 1970. Traduzione italiana: Fisica Teorica 2 Teoria dei campi, Editori Riuniti - Edizioni Mir, Roma, 1976. S. - SCHUTZ B.F., Geometrical Methods of Mathematical Physics, Cambridge Univ. Press, Cambridge, 1980. W. - WEINBERG S., Gravitation and Cosmology - Principles and Applica tions of the General Theory of Relativity, Wiley, New York, 1972. TEORIA QUANTISTICA DELLA MATERIA Prof. Mauro Rovere 9 CFU Richiami di seconda quantizzazione. Il problema degli elettroni nei metalli. Hartree-Fock e applicazione al gas di elettroni. Energia di correlazione. Teoria perturbativa per il problema a molte particelle. Schermo elettronico, RPA. Transizione di Wigner (4 CFU). Sistemi a basse temperature: degenerazione di Bose, elio superfluido, teoria dei due fluidi, teoria di Bogoliubov. Eccitazioni del superfluido: rotoni, vortici. Superconduttività. Equazione di London. Teoria di Ginzburg-Landau. Interazione elettrone-fonone. Coppie di Cooper. Teoria BCS (4 CFU). Teoria del funzionale densità. Approssimazione di local density. Metodo dello pseudopotenziale. Energie totali e forze fra gli atomi. Cenni ai metodi di simulazione ab-initio (1 CFU). VULCANOLOGIA Prof.ssa Daniela Dolfi 4 CFU CORSO MUTUATO DA SCIENZE GEOLOGICHE 123 Master di I livello in Gestione, Assistenza e Istruzione all’uso delle Risorse Informative e Documentali Elettroniche Scopi, contenuti e sbocchi professionali Il corso di master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse elettroniche (Servizi di Reference e Information literacy)” si pone l’obiettivo di formare professionisti dell’informazione e della documentazione in ambito bibliografico e fattuale, in tutte le discipline curricolari, allo scopo di creare figure professionali in grado di fornire servizi informativi e documentali ad alto valore aggiunto e strumenti concettuali e tecniche operative, tali da consentire all’utente finale l’acquisizione di competenze ottimali nel recupero e nell’uso dell’informazione (information literacy). In particolare, nel quadro di una didattica sempre più orientata alla formazione permanente e a distanza e di una ricerca sempre più caratterizzate dalle applicazioni di tecnologie elettroniche, oltre che dalla presenza sempre più diffusa di biblioteche digitali, il corso si propone di attivare un processo di professionalizzazione degli intermediari dell’informazione suscettibile di trasmettere agli utenti delle biblioteche le competenze e le abilità necessarie ad accedere, recuperare, analizzare, sintetizzare e valutare criticamente tutte le risorse informative. Il conseguimento del Master consentirà di trovare un’adeguata collocazione presso tutti gli enti e le organizzazioni che utilizzano, a qualunque titolo, l’informazione come risorsa strategica e organizzano corsi di Information literacy. Attività formative e struttura didattica Il Master prevede un programma annuale, con corsi, seminari, stages che si articolano nell’arco di nove mesi per un totale di 1500 ore di apprendimento pari a 60 crediti. L’attività didattica prevede i seguenti insegnamenti: Corsi obbligatori: - Fondamenti di Informatica nella gestione delle Biblioteche - Web information system per le Biblioteche - Reti di telecomunicazioni per servizi bibliotecari - Biblioteca digitale ed E-learning - Intelligenza artificiale in Biblioteca - Servizi ed attività di Reference - Principi di Information literacy - Information literacy nel recupero dell’informazione - Knowledge management nella Biblioteca Universitaria - Normative nella Biblioteca elettronica 124 Due corsi a scelta tra i seguenti: - Storia ed evoluzione della Fisica - Storia ed evoluzione della Matematica - Storia ed evoluzione della Biologia CFU 4 4 4 4 4 5 4 3 4 3 3 3 3 - Storia ed evoluzione della Chimica - Storia ed evoluzione della Geologia 3 3 Un corso a scelta tra i seguenti: - Analisi teorica e del linguaggio della Fisica - Analisi teorica e del linguaggio della Matematica - Analisi teorica e del linguaggio della Biologia - Analisi teorica e del linguaggio della Chimica - Analisi teorica e del linguaggio della Geologia 6 6 6 6 6 Un corso a scelta tra i seguenti: - Strumenti per il recupero dell’informazione in Fisica - Strumenti per il recupero dell’informazione in Matematica - Strumenti per il recupero dell’informazione in Biologia - Strumenti per il recupero dell’informazione in Chimica - Strumenti per il recupero dell’informazione in Geologia 3 3 3 3 3 La scelta degli insegnamenti opzionali va fatta dagli studenti all’inizio del corso. Gli insegnamenti opzionali non vengono attivati nel caso di un numero di studenti inferiore a tre. Saggio Finale (Tesi di Master) 6 Accesso ed iscrizioni per l’anno accademico 2003/2004 L’iscrizione al corso di Master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse informative e documentali elettroniche (Servizi di Reference e Information literacy)”è consentita ai cittadini italiani in possesso di laurea triennale (o di laurea quadriennale del Vecchio Ordinamento) ed ai cittadini stranieri in possesso di un titolo equipollente. Il Master non sarà attivato qualora il numero di iscritti risulti inferiore a 20. Saranno ammessi al massimo 40 studenti. Qualora il numero delle domande di ammissione risulti superiore al contingente dei posti stabilito, l’ammissione al Master sarà subordinata ad una graduatoria per titoli, stabilita dal Direttore e da due docenti del Consiglio del corso. La graduatoria sarà esposta nella sede del Master entro la settimana successiva alla scadenza del termine di presentazione delle domande di ammissione. Qualora il numero di iscritti al Master non raggiunga il limite massimo di 40 studenti, saranno ammessi a frequentare i Master anche studenti non laureati interessati ad utilizzarlo come corso di formazione professionale e di aggiornamento. A tali studenti sarà rilasciato solo un attestato di frequenza al corso. Calendario delle attività Corsi e seminari sono organizzati in quattro moduli di sei settimane per due semestri: dal 1 novembre al 28 febbraio; dal 15 marzo al 15 giugno. La prova finale dovrà essere svolta entro il mese di ottobre 2004. 125 Corsi di studio in matematica A partire dall’a.a. 2001-2002 è attiva la nuova Laurea di Primo Livello (Triennale); l’attivazione riguarda l’intero ciclo, della durata di tre anni. A seguito dell’attivazione della Laurea di Primo Livello (Triennale), viene avviata la disattivazione del vecchio Corso di Laurea Quadriennale: non verrà attivato il primo anno di corso, nè verranno ammessi trasferimenti o passaggi alla Laurea Quadriennale. Gli studenti già iscritti a Roma Tre al vecchio corso di Laurea, potranno chiedere il passaggio alla Laurea di Primo Livello (Triennale), ma potranno altresì continuare il programma di studi iniziato, che dovrà comunque concludersi entro l’a.a. 2004-2005. Dell’a.a. 2002-2003 non è più attivo il Diploma di Laurea in Matematica. Gli studenti che dovessero ancora completare il proprio programma di studi, potranno fare riferimento all’offerta didattica relativa alla Laurea di Primo Livello. Corso di Laurea di Primo Livello (Triennale) in Matematica Durata: 3 anni CFU (crediti formativi universitari): 180 La durata del Corso di Laurea di Primo Livello è, di regola, di tre anni. L’attività didattica è articolata in tre anni di corso, durante i quali lo studente deve conseguire 180 crediti didattici (CFU), ripartiti tra varie attività formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in conformità ai Decreti Ministeriali (3/11/1999, no. 509 e 4/8/2000), come meglio precisato nell’Ordi- 127 namento Didattico (vedasi paragrafo 2 seguente o il sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/Laurea_triennale.htm). I CFU sono associati alle diverse attività formative, ed il loro conseguimento prevede la frequenza alle attività medesime ed il superamento delle relative prove d’esame. 1. Norme generali 1.1. Gli obiettivi formativi, il quadro generale delle attività formative, l’elenco dei Settori Scientifici Disciplinari (SSD) per attività formativa nei singoli ambiti disciplinari, con assegnazione dei CFU, le caratteristiche della Prova Finale, la descrizione dei Curricula, sono contenute nel “Regolamento Didattico” e nei paragrafi successivi (vedasi il sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/Laurea_triennale.htm). 1.2. Le modalità di ammissione, i percorsi formativi (piani di studio consigliati) e le modalità per la scelta di piani di studio individuali, le modalità relative agli obblighi di frequenza e per il passaggio ad anni successivi, la disciplina della figura di “studente ripetente”, di “studente fuori corso”, le modalità di riconoscimento di CFU acquisiti presso altre strutture, la regolamentazione delle competenze linguistiche ed informatiche, le norme relative al tutorato, alla valutazione del profitto, ai passaggi ed ai trasferimenti, le norme transitorie, sono contenute nel “Regolamento Didattico” e nei paragrafi successivi (vedasi il sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/Laurea_triennale.htm). 1.3. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. 128 1.4. L’accesso al corso di Laurea di Primo Livello è disciplinato da una “Prova di Orientamento”, diretta a verificare l’acquisizione della preparazione iniziale di base. Qualora la Prova non abbia esito positivo, allo studente verranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso e vincoli al piano di studio. Tali vincoli consisteranno nell’inserimento nel curriculum didattico dell’insegnamento speciale ICA (introduzione al calcolo) e, parallelamente, gli obblighi formativi aggiuntivi consisteranno nella partecipazione ad un’attività di tutorato collettiva ed aggiuntiva. L’acquisizione da parte dello studente della preparazione di base richiesta per il Corso di Laurea in Matematica viene accertata da una Commissione, appositamente costituita, designata dal Presidente del Consiglio del Collegio Didattico, mediante la riproposizione di una prova scritta preliminare e propedeutica alle prove di valutazione relative all’insegnamento speciale ICA (introduzione al calcolo), negli appelli di esame previsti per questo insegnamento, fino al compimento della sessione estiva. Il “syllabus” delle conoscenze richieste è riportato nel “Regolamento Didattico”. 1.5. L’attività didattica ha carattere modulare, ed è articolata, di regola, in moduli da 9, 7.5, 7, 6 CFU. I corsi offerti sono, di norma, dei seguenti due tipi, in relazione al tipo di prova finale richiesta per la valutazione del profitto: ● i “corsi standard”, i quali sono denotati anche con una stringa del tipo XYn (due lettere maiuscole seguite da un numero intero n. ≥ 1). Tali corsi valgono, di norma, tra 6 e 9 crediti ed, al termine, è prevista una prova finale con voto espresso in trentesimi con possibilità eventuale di lode; ● i “corsi speciali”, i quali sono denotati anche con una stringa del tipo IJK (tre lettere maiuscole). Tali corsi valgono, di norma, tra 3 e 6 crediti ed, al termine, è prevista una prova finale ad idoneità (cioè, un esame che non comporta un voto, il cui superamento dà comunque diritto al conseguimento dei crediti previsti). Per alcuni corsi possono essere previste anche prove parziali con valutazione in itinere del profitto, secondo modalità fissate dal docente in accordo con la struttura didattica. In tal caso, nell’esame finale verrà formalizzata (con un voto - per i corsi standard - o con l’idoneità - per i corsi speciali) la valutazione del profitto avvenuta in itinere. 1.6. La frequenza alle attività formative è di regola obbligatoria, ed è disciplinata dalla preiscrizione alle attività formative. Sono previsti regimi diversi di frequenza, per studenti iscritti a tempo pieno, rispettivamente, a tempo parziale. 1.7. È obbligatoria, per qualsiasi tipo di laurea, la conoscenza di una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano. Il corso di laurea in Matematica, tra le attività formative di tipo (f), prescrive la conoscenza di almeno una tra le seguenti lingue straniere: francese (LSF), inglese (LSI), spagnolo (LSS), tedesco (LST). Per tale finalità, si avvale del supporto del Centro Linguistico di Ateneo (CLA), il quale pianifica dei corsi di supporto al superamento di una prova di idoneità ad una delle lingue sopra menzionate. L’idoneità linguistica comporta 6 crediti. I crediti relativi alla conoscenza di una delle lingue sopra elencate possono essere riconosciuti dal Consiglio del Collegio Didattico anche sulla base di certificazioni rilasciate da strutture interne od esterne all’ateneo, definite specificatamente competenti dall’ateneo, e che attestino un livello adeguato di conoscenza linguistica, superiore od uguale a quello richiesto per il superamento dell’idoneità presso il CLA. Le conoscenze informatiche elementari vengono certificate dal superamento di una prova ad idoneità, TIB - tecniche informatiche di base, che comporta 3 crediti. 1.8. La frequenza alle diverse attività formative concorre alla definizione dei diversi curricula: Matematica per l’educazione, Matematica per l’infor matica ed il calcolo scientifico, Matematica generale. Tutti i Curricula prevedono attività formative indispensabili per complessivi 132 CFU, di cui 129 112.5 comuni. I rimanenti CFU sono destinati alla articolazione flessibile dei diversi curricula. La struttura didattica offre una vasta gamma di curricula (piani di studio). Ogni studente ha comunque facoltà, nel rispetto dei vincoli stabiliti dall’Ordinamento Didattico, di sottoporre all’approvazione del Consiglio del Collegio Didattico, un piano di studi individuale. 1.9. Fatto salvo quanto prescritto dal Regolamento Didattico di Ateneo, viene iscritto - al II anno di corso lo studente che abbia conseguito almeno 30 crediti; - al III anno di corso lo studente che abbia conseguito almeno 90 crediti; - al I anno ripetente sia lo studente, già iscritto al I anno (eventualmente già ripetente), che abbia conseguito meno di 30 crediti, che lo studente, già iscritto al I anno ed ammesso con debito formativo come al punto II.1 del regolamento, qualora non abbia recuperato il debito entro il I anno di corso (fermo restando l’obbligo di recuperare il debito); - al II anno ripetente lo studente, già iscritto al II anno (eventualmente già ripetente) che abbia conseguito tra 30 ed 89 crediti; - al III anno ripetente lo studente, già iscritto al III anno, che abbia conseguito tra 90 e 129 crediti ovvero uno studente fuori corso da al più un anno che intenda presentare un piano di studi individuale; - al III anno fuori corso lo studente che abbia conseguito almeno 130 crediti e si sia iscritto al III anno ripetente o fuori corso nell’A.A. precedente. Lo studente impegnato a tempo parziale viene iscritto in corso a tempo parziale a ciascun anno di corso per un periodo temporale biennale e viene poi considerato ripetente o fuori corso con gli stessi vincoli di crediti sopra riportati. Per gli studenti iscritti fuori corso da più di tre anni, il Consiglio del Collegio Didattico può dichiarare non più attuali i crediti acquisiti (anche parzialmente) e può provvedere a rideterminare nuovi obblighi formativi per il conseguimento del titolo. Di norma, lo studente ripetente viene re-iscritto allo stesso anno di corso al quale era iscritto nel precedente anno accademico. Su richiesta motivata dello studente, il Consiglio del Collegio Didattico può derogare da tale norma permettendo allo studente l’iscrizione ad un anno di corso coerente con la tipologia ed il totale dei crediti già acquisiti. Uno studente ripetente può sostenere tutte le prove di valutazione delle attività formative, alle quali si è pre-iscritto indipendentemente dall’anno di corso e relative al suo curriculum complessivo, nel rispetto delle eventuali propedeuticità. 130 1.10. Norme transitorie. Al Regolamento Didattico è allegata la tabella per il riconoscimento degli esami sostenuti nell’ambito della Laurea Quadriennale, con la corrispondente assegnazione dei CFU. Agli studenti già iscritti, alla data di entrata in vigore di questo nuovo ordinamento didattico, è assicurato il completamento del ciclo quadriennale del corso di laurea e di quello biennale del corso di diploma universitario in Matematica ed il rilascio dei relativi titoli, secondo gli ordinamenti didattici previgenti. Inoltre, è assicurata agli studenti del corso di laurea (vecchio ordinamento) e del diploma universitario in Matematica, la facoltà di optare per l’iscrizione al corso di laurea con il nuovo ordinamento. Ai fini dell’opzione, il Consiglio del Collegio Didattico provvede al riconoscimento ed alla conversione in crediti di tutti gli esami superati con il vecchio ordinamento. L’opzione potrà essere esercitata fino ad un termine massimo equivalente alla durata legale del corso di studio (quattro anni per il corso di laurea, due anni per il corso di diploma). Al termine di questa fase transitoria entrerà in vigore per tutti gli studenti il nuovo ordinamento didattico. Il corso di laurea in Matematica (triennale) è attivo a partire dall’a.a. 2001/02. Nell’a.a. 2001/02 sono stati attivati tutti e tre gli anni del corso degli studi. Il conseguimento dei crediti richiesti per la laurea triennale potrà essere realizzato anche mediante la convalida di esami sostenuti nell’ambito del precedente ordinamento quadriennale, secondo una tabella di corrispondenza tra esami superati nell’ordinamento quadriennale ed attività formative del nuovo ordinamento triennale (con i relativi crediti), approvata dal Consiglio del Collegio Didattico. Gli studenti che vorranno completare la laurea, secondo il precedente ordinamento quadriennale, potranno realizzare il proprio piano di studio, usufruendo anche degli insegnamenti offerti per il corso di laurea triennale, in accordo con le corrispondenze indicate dal Consiglio del Collegio Didattico nel Manifesto Annuale degli Studi. L’ultima sessione utile per conseguire la laurea in Matematica con il precedente ordinamento quadriennale è l’ultima sessione dell’a.a. 2004/05 (inverno 2006). L’ultima sessione utile per conseguire il diploma in Matematica (biennale) è l’ultima sessione dell’a.a. 2002/03 (inverno 2004). A partire dall’a.a. 2005/06 tutti gli studenti verranno iscritti al corso di Laurea in Matematica, nuovo ordinamento triennale, con la convalida degli esami sostenuti in base ai criteri e procedure predeterminati dal Consiglio stesso, in conformità con quanto prescritto dal Regolamento Didattico di Ateneo. 131 2. Attività formative di base, caratterizzanti, affini Attività formative Ambiti disciplinari di base Formazione matematica Formazione fisica (a) di base Settori scientifico disciplinari MAT/02 - Algebra CFU CFU tot. 9 FIS/01 - Fisica sperimentale matematici INF/01 - Informatica 9 Formazione 9 informatica Gli obblighi relativi alle attività formative di base (a) prevedono almeno tre 27 insegnamenti, nei tre distinti ambiti disciplinari sopra indicati, contrassegnati nel piano didattico annuale come insegnamenti relativi alle attività formative con cfu di tipo (a). (b) caratterizzanti Formazione algebrico MAT/02 - Algebra 23 geometrica MAT/03 - Geometria Formazione MAT/05 - Analisi analitica matematica 30 MAT/06 - Probabilità e statistica matematica Formazione MAT/07 - Fisica modellistico matematica 7 applicativa MAT/08 - Analisi numerica Gli obblighi relativi alle attività formative caratterizzanti (b) 60 prevedono almeno un insegnamento in MAT/02, MAT/06, MAT/07; due insegnamenti in MAT/03; tre insegnamenti in MAT/05 (c) Affini o Formazione Discipline Fisiche integrative interdisciplinare settori scientifico-disciplinari e applicativa FS/01, FIS/02, FIS/03, FIS/05, FIS/08 Discipline Informatiche settori scientifico-disciplinari ING-INF/05,INF/01 Discipline Statistiche ed Economiche settori scientifico-disciplinari SECS-S/01, SECS-S/02, SECS-S/06 Discipline Matematiche area 01, limitatamente alla formazione logico-fondazionale*, cioè settori scientifico- disciplinari MAT/01 - Logica matematica MAT/04 - Matematiche complementari 18 Ulteriori Settori Scientifico-Disciplinari area 02 (scienze fisiche); area 03 (scienze chimiche); area 04 (scienze della terra); area 05 (scienze biologiche); area 06 (scienze mediche); area 08 (ingegneria civile e architettura); area 09 (ingegneria industriale e dell’informazione); area 13 (scienze economiche e statistiche); nonché insegnamenti dei seguenti settori scientifico-disciplinari M-FIL/02 - Logica e filosofia della scienza M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale M-PED/02 - Storia della pedagogia M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale (d) Ascelta I crediti sono attribuiti per attività formative scelte 9 dello studente autonomamente dallo studente fra quelle presenti nell’ateneo o fuori di esso, nell’ambito di accordi di mobilità didattica. (e) Per la prova Prova finale e verifica della conoscenza della lingua inglese 9 finale e per almeno 9 CFUe non più di 15 CFU. la conoscenza della lingua straniera (f) Altre Abilità informatiche: SSD INF/01, ING-INF/05 9 Lingua straniera: una tra le seguenti SSD L-LIN/12 (inglese), L-LIN/13 (tedesco) , L-LIN/03 (francese), L-LIN/05 (spagnolo). Abilità relazionali, tirocini, etc. 132 TOTALE 132 3. Prova di Orientamento ed Accesso Per l’a.a. 2003-2004, avrà luogo LUNEDÌ 22 SETTEMBRE, alle ore 9.30, presso le aule F, G del complesso aule, sito in Largo S. Leonardo Murialdo 1. Per partecipare alla Prova, occorre preiscriversi, entro VENERDÌ 19 SETT E M B R E 2003. Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla Segreteria Didattica. La Prova di Orientamento ha scopi orientativi e non selettivi. In dipendenza dal risultato conseguito nella Prova, gli studenti vengono invitati a seguire, durante il primo anno, due percorsi alternativi: PRIMO ANNO (studenti senza debiti formativi ) PRIMO SEMESTRE AM1a Analisi 1, Teoria dei Limiti AL1 Algebra 1, Fondamenti TIB Tecniche Informatiche di Base IN1 Informatica 1, Fondamenti SECONDO SEMESTRE CAM Complementi di Analisi I GE1 Geometria 1, Algebra Lineare CP1 Probabilità Discreta PAC Probabilità al Calcolatore: Simulazione LSX Lingua Straniera PRIMO ANNO (studenti con debito formativo evidenziato dalla Prova di Orientamento) PRIMO SEMESTRE ICA Introduzione al calcolo (corso accompagnato da attività di tutorato aggiuntiva obbligatoria: debiti formativi, senza crediti) AL1 Algebra 1, Fondamenti TIB Tecniche Informatiche di Base IN1 Informatica 1, Fondamenti SECONDO SEMESTRE AM1b Analisi 1, Teoria dei Limiti GE1 Geometria 1, Algebra Lineare CP1 Probabilità Discreta PAC Probabilità al Calcolatore: Simulazione LSX Lingua Straniera CFU 9 9 3 9 6 9 6 3 6 CFU 6 9 3 9 9 9 6 3 6 L’acquisizione della preparazione di base, ovvero il recupero dei debiti formativi, favorito dalla frequenza, obbligatoria, al tutorato aggiuntivo è disciplinata dal Regolamento Didattico. 4. Calendario Didattico Le attività didattiche sono di regola distribuite su due semestri. CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE PER SEMESTRI E RELATIVE SESSIONI D’ESAME PERIODI PRIMA SESSIONE D’ESAMI II SESSIONE DI LEZIONE I APPELLO II APPELLO APPELLO STRA- APPELLO (a) (b) ORDINARIO** UNICO (c) I SEMESTRE* 22/9-31/10 13/1-19/2 13/1-19/2 6/9-18/9 14/6-23/7 10/11-23/12 II SEMESTRE* 23/2-2/4 19/4-28/5 7/6-23/7 7/6-23/7 6/9-18/9 12/1-18/2 (2005) (*) durante il periodo di interruzione si svolgeranno le prove di “esonero” secondo il seguente calendario: 2/11 -8 /11 (I semestre); 3/4 - 17/4 (secondosemestre). (**) L’appello straordinario riguarda solo insegnamenti comuni (AL1-2, AM1-2-3, CAM, TIB, PAC, IN1, GE1-2, CP1, FM1, FS1-2) e gli insegnamenti con almeno 20 studenti iscritti. 133 5. Preiscrizione ai corsi Ai fini di disciplinare gli obblighi di frequenza, gli studenti debbono, come disposto dal Regolamento Didattico, pre-iscriversi alle attività formative. Le preiscrizioni si chiudono di norma dieci giorni prima dell’inizio dei corsi. Le modalità per le preiscrizioni sono contenute in apposito modulo telematico, al sito web del Corso di Laurea. La preiscrizione è necessaria per sostenere le prove in itinere e per l’iscrizione (prevista in forma telematica) agli esami. 6. Curricula (piani di studio consigliati) PRIMO ANNO PRIMO SEMESTRE uno tra AM1a op. ICA AL1 TIB IN1 uno tra AM1b CAM GE1 CP1 PAC LSX AM3 AN1 GE3 TN1 FM1 AC1 ST1 TE1 SECONDO ANNO PRIMOSEMESTRE Algebra 2, gruppi, anelli e campi Analisi 2, funzioni di variabile reale Fisica 1, dinamica e termodinamica Geometria 2, geometria euclidea e proiettiva SECONDO SEMESTRE Analisi 3, Calcolo differenziale ed integrale in più variabili Analisi numerica 1, Fondamenti Topologia generale ed elementi di topologia algebrica Introduzione alla teoria dei numeri Equazioni differenziali e meccanica Analisi complessa 1 Statistica 1, metodi matematici e statistici Teoria delle equazioni e teoria di Galois FS2 AM4 IN2 AN2 CP2 FM2 GE4 TERZO ANNO PRIMO SEMESTRE Fisica 2, Elettromagnetismo Teoria dell’integrazione e analisi di Fourier Informatica 2, modelli di calcolo Analisi Numerica 2 Calcolo delle probabilità Equazioni differenziali della fisica matematica Geometria differenziale 1 AL2 AM2 FS1 GE2 uno tra uno tra uno tra due tra 134 Analisi 1, Teoria dei Limiti Introduzione al Calcolo Algebra 1, Fondamenti Tecniche Informatiche di Base Informatica 1, Fondamenti SECONDO SEMESTRE Analisi 1, Teoria dei Limiti Complementi di Analisi 1 Geometria 1, Algebra Lineare Probabilità Discreta Probabilità al Calcolatore: Simulazione Lingua Straniera CFU e loro tipologia 9 (b, tut) 6 (b) 9 (a, tut) 3 (f) 9 (a, tut) 9 (b, tut) 6 (b) 9 (b, tut) 6 (b, tut) 3 (c) 6 (f) CFU 7 (b) 7 (b) 9 (a, tut) 7 (b) 7.5 (b) 7.5 (b, d) 7.5 (b, d) 7.5 (b,c,d) 7.5 (b) 7.5 (b,c,d) 7.5 (c,d) 7.5 (b,c,d) CFU 7.5 (c) 7.5 (b, d) 7.5 (b, d) 6 (b, d) 6 (b, d) 6 (b, d) 6 (b, d) gruppo I gruppo II gruppo III SECONDO SEMESTRE - tre o quattro tra i seguenti gruppi (*) AC1, AN1, GE3, ST1, TE1, TN1 AM5 Teoria della misura e spazi funzionali CR1 Crittografia FM3 Meccanica lagrangiana e hamiltoniana GE5 Superfici di Riemann 1 MC1 Matematiche complementari 1, fondamenti di geometria e didattica della matematica MC2 Matematica complementare 2, teoria assiomatica degli insiemi MQ1 Meccanica quantistica CP3 Argomenti scelti di probabilità AL3 Fondamenti di algebra commutativa Altri corsi attivati dal CD (vedi Piano Didattico ) o anche esterni alla struttura 7.5 6 (b, d) 7.5 (c) 6 (b,d) 6 (b,d) 6 (b,c,d) 6 (b,c,d) 7.5 (c,d) 6 (b,d) 6 (b,d) (*) 3 per chi sceglie la PFB, 4 per chi sceglie la PFA. 7. Piano Didattico 2003/04 INSEGNAMENTO CFU SEM AL1 - Algebra 1, fondamenti AL2 - Algebra 2, gruppi, anelli e campi 9 7 1 1 FONTANA GIROLAMI (PFA) 6 1 GABELLI AL3 - Fondamenti di algebra commutativa NOTE DOCENTE AL4 - Numeri algebrici (PFA) 6 2 AL5 - Anelli commutativi e ideali (PFA) 6 2 FONTANA TE1 - Teoria delle equazioni e teoria di Galois (PFA) 7.5 2 GABELLI TN1 - Introduzione alla teoria dei numeri (PFA) 7.5 2 PAPPALARDI TN2 - Teoria dei numeri (PFA) Corso di letture FONTANAGABELLI 6 1 PAPPALARDI TS - Tutorato Speciale per il recupero dei debiti formativi 0 2 BRUNO AM1a - Analisi 1, Teoria dei limiti 9 1 GIRARDI AM1b - Analisi 1, Teoria dei limiti 9 2 MATALONI AM2 - Analisi 2, Funzioni di variabile reale 7 1 MANCINI AM3 - Analisi 3, Calcolo differenziale e Integrale in più variabili 7.5 2 CHIERCHIA AM4 - Teoria dell’integrazione e analisi di Fourier (PFA) 7.5 1 CHIERCHIA AM5 - Teoria della misura e spazi funzionali (PFA) 6 2 BESSI AM6 - Principi dell’analisi funzionale (PFA) 6 2 da designare AM7 - Equazioni alle derivate parziali 1 (PFA) 6 1 BIASCHO AM8 - Metodi locali in analisi funzionale non lineare (PFA) 6 2 AM9 - Analisi funzionale non lineare (PFA) 6 2 AM10 -Teoria degli operatori lineari (PFA) 6 2 6 1 SERNESI 6 2 GIRARDI 7,5 2 CAPORASO ICA- Introduzione al calcolo CAM - Complementi di analisi 1 AC1 - Analisi complessa 1 (PFA) Corso di letture CHIERCHIA MANCINI Corso di letture BESSI 135 GE1 - Geometria 1, algebra lineare 9 2 LOPEZ GE2 - Geometria 2, geometria euclidea e proiettiva 7 1 VERRA GE3 - Geometria 3, topologia generale (PFA) ed elementi ditopologia algebrica 7.5 2 LOPEZ PONTECORVO GE4 - Geometria differenziale 1 (PFA) 6 1 GE5 - Superfici di Riemann 1 (PFA) 6 2 GE6 - Superfici di Riemann 2 (PFA) 6 2 SERNESI Corso di letture LOPEZ GE7 - Geometria Algebrica 1 (PFA) 6 1 GE8 - Geometria differenziale 2 (PFA) 6 2 CAPORASO GE 9 - Geometria Algebrica 2 (PFA) 6 2 Corso di letture SERNESI GE10 -Topologia Algebrica (PFA) 6 1 Corso di letture da designare PONTECORVO AN1 - Analisi numerica 1, fondamenti (PFA) 7.5 2 AN2 - Analisi numerica 2 (PFA) 6 1 AN3 - Analisi numerica 3 (PFA) 6 2 7.5 2 GENTILE FM1 - Equazioni differenziali e meccanica FERRETTI FERRETTI Corso di letture da designare FM2 - Equazioni differenziali della Fisica Matematica (PFA) 6 1 PELLEGRINOTTI FM3 - Meccanica Lagrangiana ed Hamiltoniana (PFA) 6 2 GENTILE FM4 - Problemi di evoluzione in Fisica Matematica (PFA) 6 2 Corso di letture PELLEGRINOTTI FM5 - Introduzione ai sistemi dinamici caotici (PFA) 6 2 Corso di letture da designare CP1 - Probabilità discreta 6 2 MARTINELLI PAC - Probabilità al calcolatore: simulazione 3 2 CAPUTO CP2 - Calcolo delle probabilità (PFA) 6 1 MARTINELLI CP3 - Argomenti scelti di probabilità (PFA) 6 2 SCOPPOLA CP4 - Processi aleatori (PFA) 6 1 ST1 - Statistica 1, metodi matematici e statistici (PFA) 7.5 2 SM1 - Statistica Matematica 1 (PFA) FS1 - Fisica 1, dinamica e termodinamica FS2 - Fisica 2, elettromagnetismo FS3 - Fisica 3, relatività e teorie relativistiche (PFA) MQ1 - Meccanica quantistica (PFA) IN1 - Informatica 1, fondamenti Corso di letture da designare PETRELLA 6 2 LISEO 9 1 PLASTINO 7.5 1 DE NOTARISTEFANI 6 2 MARI 7.5 2 9 1 LIVERANI PEDICINI IN2 - Informatica 2, modelli di calcolo (PFA) 7.5 1 IN3 - Teoria dell’informazione (PFA) 6 2 DENOTARISTEFANI TORTORA DE FALCO TIB - Tecniche informatiche di base 136 3 LM1 - Logica Matematica 1, Logica intuizionista e logica lineare (PFA) MC2 - Matematiche complementari 2, Teoria assiomatica degli insiemi MC3 - Matematiche complementari 3, Piani affini 1 6 2 (PFA) 6 2 (PFA) 6 1 PEDICINI Mutuato da Filosofia ABRUSCI ABRUSCI Corso di letture da designare MC4 - Matematiche complementari 4, Logica Classica del primo ordine (PFA) 6 1 MC5 - Matematiche complementari 5, Assiomatica della geometria e didattica della matematica (PFA) 6 1 CRUCIANI CR1 - Crittografia 1 (PFA) 7.5 1 TARTARONE CR2 - Crittografia 2 (PFA) 6 2 PEDICINI MF1 - Modelli matematici per mercati finanziari (PFA) 7.5 2 RAMPONI 6 1e2 PFB - Preparazione alla prova finale Mutuato da Filosofia ABRUSCI BESSI/GIROLAMI Il suffisso PFA individua gli insegnamenti nel cui ambito lo studente può richiedere l'assegnazione di una "tesina" in vista della prova finale (di tipo "A") 8. Prova Finale Lo studente può scegliere una delle seguenti 2 opzioni. ● Prova finale di tipo A: 9 crediti (e). La prova finale di tipo A consiste nella presentazione in forma seminariale, di fronte ad una Commissione designata dal Collegio Didattico in accordo con le modalità generali previste dal Regolamento Didattico di Ateneo, di un breve elaborato riguardante una o più tesine a lui assegnate da un docente, nell’ambito di uno dei corsi di tipo avanzato o/e interdisciplinare offerti anche a tale scopo dalla struttura didattica. Tali corsi sono segnalati nel Piano Didattico dal suffisso PFA (preparazione alla prova finale di tipo A). ● Prova finale di tipo B: 15 crediti (e) (comprensivi dei crediti relativi ai corsi speciali PFB di preparazione alla prova finale di tipo B). La prova finale di tipo B consiste nel superamento di una prova scritta di tipo interdisciplinare su argomenti fondamentali riguardanti il curriculum del corso di laurea. Per la preparazione della prova finale di tipo B vengono offerti appositi “corsi speciali” segnalati nel Piano Didattico con la sigla PFB (preparazione alla prova finale di tipo B). Al fine del superamento della prova finale per il conseguimento della laurea si richiede inoltre l’accertamento della conoscenza della lingua inglese, mediante lettura e traduzione di testi scientifici. Elenco degli insegnamenti e dei settori scientifico disciplinari di riferimento Area 01 - Scienze matematiche e informatiche MAT/01 logica matematica LM1 - logica matematica 1, logica intuizionista e logica lineare LMn - per n > 1 logica matematica 137 teoria dei modelli teoria della ricorsività insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: MC2 - matematiche complementari 2, teoria assiomatica degli insiemi MC4 - matematiche complementari 4, logica classica del primo ordine PFB - preparazione alla prova finale MAT/02 algebra AL1 - algebra 1, fondamenti AL2 - algebra 2, gruppi, anelli e campi AL3 - fondamenti di algebra commutativa AL4 - numeri algebrici AL5 - anelli commutativi ed ideali AL6 - rappresentazioni di gruppi AL7 - argomenti di teoria algebrica dei numeri ALn - per n > 7 istituzioni di algebra superiore algebra superiore algebra commutativa algebra computazionale algebra omologica algebre di Boole ed insiemi ordinati algebra lineare e multilineare teoria dei gruppi teoria dei moduli insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: GE1 - geometria 1, algebra lineare PFB - preparazione alla prova finale TE1 - teoria delle equazioni e teoria di Galois TE2 - teoria di Galois 2 TN1 - introduzione alla teoria dei numeri TNn - teoria dei numeri (per n > 1) 138 MAT/03 geometria GE1 - geometria 1, algebra lineare GE2 - geometria 2, geometria euclidea e proiettiva GE3 - topologia generale ed elementi di topologia algebrica GE4 - geometria differenziale 1 GE5 - superfici di Riemann 1 GE6 - superfici di Riemann 2 GE7 - geometria algebrica 1 GE8 - geometria differenziale 2 GE9 - geometria algebrica 2 GE10 - topologia algebrica GEn - per n > 10 istituzioni di geometria superiore geometria geometria superiore geometria algebrica geometria analitica (reale e complessa) geometria combinatoria geometria computazionale geometria descrittiva geometria differenziale topologia generale topologia algebrica topologia differenziale insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: AC1 - analisi complessa 1 GE1 - geometria 1, algebra lineare PFB - preparazione alla prova finale MAT/04 matematiche complementari MC1 - matematiche complementari 1, fondamenti di geometria e didattica della matematica MC2 - matematiche complementari 2, teoria assiomatica degli insiemi MC3 - matematiche complementari 3, piani affini MC4 - matematiche complementari 4, logica classica del primo ordine MC5 - matematiche complementari 5, assiomatiche della geometria e didattica della matematica MCn - per n > 5 didattica della matematica fondamenti della matematica matematiche elementari da un punto di vista superiore storia dell’insegnamento della matematica storia delle matematiche insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari AC1 - analisi complessa 1 CP1 - probabilità discreta ICA - introduzione al calcolo CAM - Complementi di Analisi 1 PFB - preparazione alla prova finale TE1 - teoria delle equazioni e teoria di Galois TE2 - teoria di Galois 2 TN1 - introduzione alla teoria dei numeri MAT/05 analisi matematica AM1 - analisi 1, teoria dei limiti AM2 - analisi 2, funzioni di variabile reale AM3 - analisi 3, calcolo differenziale ed integrale in più variabili AM4 - teoria dell’integrazione ed analisi di Fourier AM5 - teoria della misura e spazi funzionali AM6 - principi dell’analisi funzionale AM7 - equazioni alle derivate parziali 1 139 AM8 AM9 AM10 AM11 AMn - metodi locali in analisi funzionale non lineare analisi funzionale non lineare teoria degli operatori lineari analisi armonica per n > 11 analisi matematica istituzioni di analisi superiore analisi superiore analisi armonica analisi convessa analisi funzionale analisi non lineare biomatematica calcolo delle variazioni equazioni differenziali metodi matematici per l’ingegneria teoria delle funzioni teoria matematica dei controlli insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: AC1 - analisi complessa 1 ICA - introduzione al calcolo CAM - Complementi di Analisi 1 PFB - preparazione alla prova finale TNn - teoria dei numeri (n ≥ 2) MAT/06 probabilità e statistica matematica CP1 - probabilità discreta CP2 - calcolo delle probabilità CP3 - argomenti scelti di probabilità CP4 - processi aleatori CP5 - metodi Montecarlo CPn - per n > 5 filtraggio e controllo stocastico processi stocastici teoria dell’affidabilità teoria delle code SMn - statistica matematica insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: PFB - preparazione alla prova finale SM1 - statistica matematica 1 140 MAT/07 fisica matematica FM1 - equazioni differenziali e meccanica FM2 - equazioni differenziali della fisica matematica FM3 - meccanica lagrangiana ed hamiltoniana FM4 - problemi di evoluzione in fisica matematica FM5 FM6 FM7 FMn - introduzione ai sistemi dinamici caotici passeggiate aleatorie e mezzi disordinati metodi probabilistici in fisica matematica per n > 7 istituzioni di fisica matematica fisica matematica meccanica del continuo meccanica razionale metodi geometrici della fisica matematica propagazione ondosa sistemi dinamici stabilità e controlli teorie relativistiche insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: PFB - preparazione alla prova finale MAT/08 analisi numerica AN1 - analisi numerica 1, fondamenti AN2 - analisi numerica 2 AN3 - analisi numerica 3 AN4 - modelli differenziali ANn - per n > 4 calcolo numerico calcolo parallelo matematica computazionale metodi di approssimazione metodi numerici insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: PFB - preparazione alla prova finale MAT/09 ricerca operativa ROn - grafici e reti di flusso metodi e modelli per il supporto alle decisioni ottimizzazione programmazione matematica ricerca operativa simulazione INF/01 informatica IN1 - informatica 1, fondamenti IN2 - informatica 2, modelli di calcolo IN3 - teoria dell’informazione insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: CR1 - crittografia IN2 - informatica 2, modelli di calcolo IN3 - teoria dell’informazione INn - per n > 3 141 affidabilità, prestazioni e sicurezza dei sistemi informatici e telematici architetture dei sistemi di elaborazione e sistemi operativi elaborazione di immagini e suoni, riconoscimento e visione artificiale reti neurali, intelligenza artificiale e soft computing fondamenti logico-matematici dell’informatica calcolabilità, semantica, modelli di calcolo linguaggi, ambienti e metodologie di programmazione progettazione e analisi degli algoritmi e complessità simulazione computazionale sistemi informativi, basi di dati e sistemi di accesso all’informazione teoria dell’informazione, dei codici e crittografia architetture dei calcolatori elettronici e sistemi digitali linguaggi di programmazione e sistemi operativi metodologie e tecniche per la sicurezza degli impianti informatici progettazione di basi di dati e sistemi informativi progettazione e valutazione di algoritmi reti di calcolatori ed applicazioni telematiche PAC - probabilità al calcolatore: simulazione TIB - tecniche informatiche di base Area 02 - Scienze fisiche settori scientifico-disciplinari FIS/01 (fisica sperimentale) FIS/02 (fisica teorica e modelli e metodi matematici) FS/03 (fisica della materia), FIS/05 (astronomia e astrofisica) FIS/08 (didattica e storia della fisica) FS1 FS2 FS3 MQ1 FSn 142 - fisica 1, dinamica e termodinamica fisica 2, elettromagnetismo fisica 3, relatività e teoria relativistiche meccanica quantistica per n > 3 fisica generale termodinamica acustica vibrazioni elastiche elettrodinamica fisica dei sistemi dinamici, dei sistemi non lineari fisica teorica fondamenti della fisica meccanica statistica modelli, metodi matematici e computazionali della fisica relatività e teorie relativistiche teorie quantistiche, dei campi, delle interazioni fondamentali ottica classica astronomia metodi matematici e computazionali dell’astronomia didattica, storia della fisica e dell’astronomia fondamenti della fisica classica preparazione di esperienze didattiche Area 09 - Ingegneria industriale e dell’informazione settori scientifico-disciplinari ING-INF/05 (sistemi di elaborazione delle informazioni) insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: CR1 - crittografia IN2 - informatica 2, modelli di calcolo IN3 - teoria dell’informazione INn - per n > 3 affidabilità, prestazioni e sicurezza dei sistemi informatici e telematici architetture dei sistemi di elaborazione e sistemi operativi elaborazione di immagini e suoni, riconoscimento e visione artificiale reti neurali, intelligenza artificiale e soft computing fondamenti logico-matematici dell’informatica calcolabilità, semantica, modelli di calcolo linguaggi, ambienti e metodologie di programmazione progettazione e analisi degli algoritmi e complessità simulazione computazionale sistemi informativi, basi di dati e sistemi di accesso all’informazione teoria dell’informazione, dei codici e crittografia architetture dei calcolatori elettronici e sistemi digitali linguaggi di programmazione e sistemi operativi metodologie e tecniche per la sicurezza degli impianti informatici progettazione di basi di dati e sistemi informativi progettazione e valutazione di algoritmi reti di calcolatori ed applicazioni telematiche PAC - probabilità al calcolatore: simulazione TIB - tecniche informatiche di base Area 13 - Scienze economiche e statistiche settori scientifico-disciplinari SECS-S/01 (statistica) SECS-S/02 (statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica) SECS-S/06 (metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie) SECS-P/05 (econometria) ST1 - statistica 1, metodi matematici e statistici 143 MF1 - modelli matematici per i mercati finanziari STn - per n > 1 progettazione e gestione informatica dei dati statistica statistica e calcolo delle probabilità MFn - per n > 1 metodi matematici dell’economia scienze e tecniche attuariali tecniche computazionali dell’economia teoria del rischio teoria matematica dei mercati teoria matematica del portafoglio finanziario economia matematica insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari: PAC - probabilità al calcolatore: simulazione SM1 - statistica matematica 1 Lingue straniere LSI LSF LST LSS 144 - lingua inglese lingua francese lingua tedesca lingua spagnola Corso di Laurea di Secondo Livello (Specialistica) in Matematica Durata: 2 anni CFU (crediti formativi universitari): 120 La durata del Corso di Laurea di Secondo Livello è, di regola, di due anni. L’attività didattica è articolata in due anni di corso, durante i quali lo studente deve conseguire 120 crediti didattici (CFU), ripartiti tra varie attività formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in conformità ai Decreti Ministeriali corrispondenti. I CFU sono associati alle diverse attività formative, ed il loro conseguimento prevede la frequenza alle attività medesime ed il superamento delle relative prove d’esame. 1. Norme generali 1.1. Gli obiettivi formativi, il quadro generale delle attività formative, l’elenco dei Settori Scientifici Disciplinari (SSD) per attività formativa nei singoli ambiti disciplinari, con assegnazione dei CFU, le caratteristiche della Prova Finale, la descrizione dei Curricula, sono contenute nel “Regolamento Didattico” e nei paragrafi successivi (vedasi il sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/laurea_specialistica.html). 1.2. Le modalità di ammissione, i percorsi formativi (piani di studio consigliati) e le modalità per la scelta di piani di studio individuali, le modalità relative agli obblighi di frequenza e per il passaggio ad anni successivi, la disciplina della figura di “studente ripetente”, di “studente fuori corso”, le modalità di riconoscimento di CFU acquisiti presso altre strutture, la regolamentazione delle competenze linguistiche ed informatiche, le norme relative al tutorato, alla valutazione del profitto, ai passaggi ed ai trasferimenti, le norme transitorie, sono contenute nel “Regolamento Didattico” e nei paragrafi successivi (vedasi il sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/laurea_specialistica.html). 1.3. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. 1.4. L’accesso al corso di Laurea di Secondo Livello è disciplinato da una “Prova di accesso”, diretta a verificare l’acquisizione della preparazione iniziale di base. 1.5. La frequenza alle diverse attività formative concorre alla definizione dei diversi curricula definiti nei paragrafi successivi. 145 1.6. I corsi offerti sono, di norma, dei seguenti due tipi, in relazione al tipo di prova finale richiesta per la valutazione del profitto: ● i “corsi standard”, i quali sono denotati anche con una stringa del tipo XYn (due lettere maiuscole seguite da un numero intero n ≥ 1). Tali corsi valgono, di norma, tra 6 e 9 crediti ed, al termine, è prevista una prova finale con voto espresso in trentesimi con possibilità eventuale di lode; ● i “corsi speciali”, i quali sono denotati anche con una stringa del tipo IJK (tre lettere maiuscole). Tali corsi valgono, di norma, tra 3 e 6 crediti ed, al termine, è prevista una prova finale ad idoneità (cioè, un esame che non comporta un voto, il cui superamento dà comunque diritto al conseguimento dei crediti previsti). Per alcuni corsi possono essere previste anche prove parziali con valutazione in itinere del profitto, secondo modalità fissate dal docente in accordo con la struttura didattica. In tal caso, nell’esame finale verrà formalizzata (con un voto - per i corsi standard - o con l’idoneità - per i corsi speciali) la valutazione del profitto avvenuta in itinere. 1.7. È obbligatoria, per qualsiasi tipo di laurea, la conoscenza di una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano. Il corso di Laurea Specialistica in Matematica, tra le attività formative di tipo (f), prescrive la conoscenza di almeno una tra le seguenti lingue straniere: francese (LSF), inglese (LSI), spagnolo (LSS), tedesco (LST). Per tale finalità, si avvale del supporto del Centro Linguistico di Ateneo (CLA), il quale pianifica dei corsi di supporto al superamento di una prova di idoneità ad una delle lingue sopra menzionate. L’idoneità linguistica comporta da 6 a 12 crediti, di cui 6 possono essere conseguiti mediante la stesura in lingua inglese della tesi. I crediti relativi alla conoscenza di una delle lingue sopra elencate possono essere riconosciuti dal Collegio Didattico anche sulla base di certificazioni rilasciate da strutture interne od esterne all’ateneo, definite specificatamente competenti dall’ateneo, e che attestino un livello adeguato di conoscenza linguistica, superiore od uguale a quello richiesto per il superamento dell’idoneità presso il CLA. Le conoscenze informatiche elementari vengono certificate dal superamento di una prova ad idoneità, TIB – Tecniche informatiche di base, che comporta 3 crediti e, ove previsto dal piano di studi, dal superamento di un’altra prova pari a 6 crediti. 146 1.8. La frequenza alle attività formative è di regola obbligatoria. Fatto salvo quanto prescritto dal Regolamento Didattico di Ateneo, viene iscritto - al II anno di corso lo studente che abbia conseguito, nel I anno di corso, almeno 30 crediti; - al I anno ripetente sia lo studente, già iscritto al I anno (eventualmente già ripetente), che abbia conseguito, nel I anno di corso, meno di 30 crediti, che lo studente, già iscritto al I anno ed ammesso con debito formativo come all’articolo II.2, qualora non abbia recuperato il debito entro il I anno di corso (fermo restando l’obbligo di recuperare il debito). - al II anno ripetente lo studente, già iscritto al II anno (eventualmente già ripetente), che abbia conseguito tra 30 ed 89 crediti; - al II anno fuori corso lo studente che abbia conseguito, nel biennio specialistico, almeno 90 crediti e si sia iscritto al II anno ripetente o fuori corso nell’A.A. precedente. Lo studente impegnato a tempo parziale viene iscritto in corso a tempo parziale a ciascun anno di corso per un periodo temporale biennale e viene poi considerato ripetente o fuori corso con gli stessi vincoli di crediti sopra riportati. Per gli studenti iscritti fuori corso da più di tre anni, il Collegio Didattico può dichiarare non più attuali i crediti acquisiti (anche parzialmente) e può provvedere a rideterminare nuovi obblighi formativi per il conseguimento del titolo. Di norma, lo studente ripetente viene re-iscritto allo stesso anno di corso al quale era iscritto nel precedente anno accademico. Su richiesta motivata dello studente, il Collegio Didattico può derogare da tale norma permettendo allo studente l’iscrizione ad un anno di corso coerente con la tipologia ed il totale dei crediti già acquisiti. Uno studente ripetente può sostenere tutte le prove di valutazione delle attività formative, alle quali si è pre-iscritto indipendentemente dall’anno di corso e relative al suo curriculum complessivo, nel rispetto delle eventuali propedeuticità. 1.9. Il conseguimento dei crediti richiesti per la Laurea Specialistica potrà essere realizzato anche mediante la convalida d’esami sostenuti nell’ambito del corso di Laurea (Triennale), eccedenti i 180 crediti, sulla base del parere di un’apposita commissione del Collegio Didattico. 2. Accesso alla Laurea di Secondo Livello 2.1. Requisiti per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica Per essere ammessi al Corso di Laurea Specialistica in Matematica occorre essere in possesso, secondo le norme specificate nell’articolo II.2, di una Laurea (Triennale) o di altro titolo di studio conseguito in Italia o all’estero, ritenuto idoneo dalla struttura didattica. Per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica viene inoltre richiesto, secondo le norme specificate nell’articolo II.2, il possesso ovvero l’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale su argomenti di base elencati nell’articolo II.3 ed il superamento della prova di accesso, secondo le norme specificate nell’articolo II.2. 147 2.2. Modalità di accesso al Corso di Laurea Specialistica in Matematica a. Laureati del Corso di Laurea (Triennale) in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre a.1 L’accesso al Corso di Laurea Specialistica in Matematica è direttamente consentito ai laureati che hanno superato la Prova Finale di tipo B (PFB) del Corso di Laurea Triennale in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre. Tali studenti possono dunque presentare domanda di immatricolazione, senza verifiche circa la preparazione conseguita. a.2 Per essere ammesso in un dato anno il laureato del Corso di Laurea Triennale in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre che soddisfi i requisiti del punto a.1, deve presentare domanda di preiscrizione entro il 30 settembre dell’anno stesso presso la Segreteria Didattica dei Corsi di Studio in Matematica per posta elettronica all’indirizzo [email protected] oppure può far pervenire la domanda al seguente indirizzo: Segreteria Didattica dei Corsi di Studio in Matematica, Largo S. Leonardo Murialdo 1, 00146 Roma. La do manda di immatricolazione dovrà invece essere presentata presso le Segreterie Studenti dell’Ateneo nel periodo ivi specificato. b. Studenti iscritti al terzo anno del Corso di Laurea (Triennale) in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre b.1 Per evitare la perdita di un anno accademico, è consentita l’immatricolazione, previa apposita domanda preliminare di ammissione, al primo anno del Corso di Laurea Specialistica in Matematica, anche agli studenti iscritti al terzo anno del Corso di Laurea (Triennale) in Matematica dell’Ateneo in un dato anno accademico che, all’inizio (ottobre) dell’anno accademico successivo, abbiano conseguito almeno 165 crediti. È condizione del riconoscimento del pieno valore del primo anno specialistico e dell’ammissione alle relative prove di valutazione, l’aver poi conseguito il titolo triennale entro il febbraio/marzo dell’anno solare successivo, superando la Prova Finale di tipo B (PFB) del Corso di Laurea (Triennale) in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre. Tali studenti dovranno comunque presentare domanda preliminare di ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica entro il 30 settembre presso la Segreteria Didattica dei Corsi di Studio in Matematica e domanda di preiscrizione come ai punti a.2 e d.3. c. 148 Altri studenti c.1 Al fine dell’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica presso l’Ateneo di Roma Tre, gli studenti iscritti ad un Corso di Laurea (Triennale) presso l’Ateneo di Roma Tre od altro Ateneo o ad un Corso di Laurea Specialistica presso l’Ateneo di Roma Tre od altro Ateneo o i titolari di analogo o differente titolo di studio universitario saranno soggetti alle regole che seguono. c.2 Tutti gli studenti di cui al punto c.1 dovranno presentare domanda preliminare di ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica entro il 30 settembre presso la Segreteria Didattica dei Corsi di Studio in Matematica includendo il proprio curriculum. Essi dovranno inoltre presentare la domanda di preiscrizione come ai punti a.2 e d.3. In caso di esenzione o di esito positivo della prova di accesso, essi dovranno infine presentare domanda di immatricolazione presso le Segreterie Studenti dell’Ateneo nel periodo ivi specificato. c.3 Gli studenti laureati di un Corso di Laurea (Triennale) in Matematica di altro Ateneo, se non esonerati come al punto c.2, dovranno sostenere una prova di accesso, come al punto d. Tali studenti possono essere ammessi senza debiti formativi se hanno già conseguito in ciascuno dei (e in tutti i) seguenti settori scientifico-disciplinari il numero minimo di crediti formativi specificato per ognuno: - almeno 18 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/02 e MAT/03; - almeno 24 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/05 e MAT/06; - almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/08 e INF/01; - almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/07; - almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari FIS/01, FIS/02. La mancanza di tali prerequisiti non preclude l’accesso al corso di Laurea Specialistica in Matematica, ma comporta “debiti formativi”: coloro che non disponessero dei prerequisiti di cui al precedente comma, ed avendo ottenuto un giudizio positivo nella prova d’accesso, dovranno sostenere, di fronte ad apposita Commissione, un colloquio finalizzato alla definizione dei propri debiti formativi ed alle corrispondenti modalità di recupero. A seguito di tale colloquio, la Commissione potrà attribuire un numero di crediti formativi a parziale/totale estinzione del debito formativo. c.4 Gli studenti iscritti al terzo anno di un corso di Laurea (Triennale) in Matematica di un altro Ateneo in un dato anno accademico che, a seguito della domanda di cui al punto c.2, abbiano visto riconosciuti dal Collegio Didattico in Matematica almeno 165 crediti all’inizio (ottobre) dell’anno accademico successivo, saranno ammessi con riserva al primo anno del Corso di Laurea Specialistica in Matematica. È condizione del riconoscimento del pieno valore del primo anno speciali- 149 stico e dell’ammissione alle relative prove di valutazione, l’aver poi conseguito il titolo triennale nel proprio ateneo ed aver superato la Prova di Accesso del Corso di Laurea Specialistica in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre entro il febbraio/marzo dell’anno solare successivo. Tali studenti dovranno comunque presentare la domanda di preiscrizione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica come ai punti c.2 e d.3. c.5 Gli studenti iscritti ad un Corso di Laurea Specialistica presso l’Ateneo di Roma Tre od altro Ateneo che intendano trasferirsi o i titolari di differente titolo di studio universitario saranno tenuti eventualmente a sostenere la prova d’accesso ed il colloquio finalizzato alla definizione dei propri debiti formativi ed alle corrispondenti modalità di recupero sulla base di una relazione di apposita Commissione che valuterà il loro curriculum. d. Prova di accesso d.1 Per accedere alla Laurea Specialistica occorre superare una prova di accesso secondo le modalità descritte nei commi precedenti e successivi. d.2 La prova, scritta e a carattere interdisciplinare, è diretta ad accertare il possesso di conoscenze indispensabili e le capacità necessarie per affrontare studi avanzati in Matematica. La prova – offerta tre volte l’anno (luglio, settembre/ottobre, febbraio/marzo) – consiste nello svolgimento di alcuni esercizi a scelta; tali esercizi includono problemi di algebra lineare e problemi di analisi matematica (e possono anche essere di carattere teorico). d.3 La prova di accesso per essere ammesso in un dato anno accademico (ottobre di un dato anno solare) avrà luogo, presso il Dipartimento di Matematica, di norma a luglio ed ottobre dello stesso anno solare ed a febbraio dell’ anno solare successivo. Per ciascuna di tali prove lo studente deve presentare domanda di preiscrizione rispettivamente entro il giorno precedente la prova, con le stesse modalità del punto a.2. La valutazione della prova verrà pubblicata presso il Dipartimento di Matematica, Largo S. Leonardo Murialdo 1, entro otto giorni. Per l’a.a. 2003-2004 una delle Prove di Accesso avrà luogo 20 giugno 2003, il 1 ottobre 2003 ed il 2 febbraio 2004, alle ore 9.30, presso il Dipartimento di Matematica, sito Roma, Largo S. Leonardo Murialdo 1. Per ciascuna di tali prove lo studente deve presentare domanda di preiscrizione rispettivamente entro il 19 giugno 2003, il 30 settembre 2003 ed il 1 febbraio 2004. Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla Segreteria Didattica. 150 3. Attività formative di base, caratterizzanti, affini Attività formativedi base Formazione Fisica Totale CFU 9 Formazione informatica Formazione matematica Attività caratterizzanti Formazione algebricogeometrica Formazione analitica 9 9 Totale CFU 23 Formazione modellistica applicativa Ambito/i di sede 30 7 36 Attività affini o integrative Totale CFU Formazione interdisciplinare 11 e applicativa Ambito/i di sede 12 Attività transitate Totale CFU da caratterizzanti ad affini/integrative Formazione logico 7 fondazionale Altre attività formative Totale CFU Ascelta dello studente 9 Per la prova finale e per la conoscenza 8 della lingua straniera 1 Altre (art.10, comma1, lettera f) 6 3 9 Settori scientifico-disciplinari FIS/02: Fisica teorica, Modelli e Metodi matematici INF/01: Informatica MAT/02: Algebra Settori scientifico disciplinari MAT/02: Algebra MAT/03: Geometria MAT/05: Analisi matematica MAT/06: Probabilità e Statistica matematica MAT/07: Fisica matematica MAT/02: Algebra MAT/03: Geometria MAT/05: Analisi matematica MAT/07: Fisica matematica Settori scientifico disciplinari INF/01: Informatica MAT/03: Geometria MAT/05: Analisi matematica Settori scientifico disciplinari MAT/04: Matematiche complementari Tipologie Prova finale lingua straniera Ulteriori conoscenze linguistiche Abilità informatiche e relazionali Tirocini Altro Totale Biennio Specialistico Attività formativedi base Formazione Fisica e informatica Totale CFU 14-14 Settori scientifico-disciplinari FIS/01: Fisica sperimentale FIS/02: Fisica teorica Modelli e Metodi matematici INF/01: Informatica 151 Formazione Matematica 18-18 Totale Attività formative di base Attività caratterizzanti Formazione algebrico geometrica Formazione analitica Formazione modellistica applicativa Totale Attività caratterizzanti 32 Totale CFU 22-34 36-48 16-28 74-110 Attività transitate da Totale CFU caratterizzanti ed affini o integrative Formazione logica 1-32 e fondazionale Totale Attività transitate da caratterizzanti ad affini/integrative 1-32 Attività affini o integrative TotaleCFU Formazione interdisciplinare 10-32 e applicata Totale Attività affini o integrative 10-32 Crediti di Sede aggregati 152 Totale CFU 70-70 MAT/02: Algebra MAT/03: Geometria MAT/05: Analisi matematica Per “Attività formative” di base è previsto un numero minimo di crediti pari a 32 Settori scientifico disciplinari MAT/02: Algebra MAT/03: Geometria MAT/05: Analisi matematica MAT/06: Probabilità e statistica matematica MAT/07: Fisica matematica MAT/08: Analisi numerica Per “Attività caratterizzanti” è previsto un numero minimo di crediti pari a 74 Settori scientifico disciplinari MAT/01: Logica matematica MAT/04: Matematiche complementari Settori scientifico disciplinari FIS/01: Fisica sperimentale FIS/02: Fisica teorica Modelli e metodi matematici FIS/03: Fisica della materia FIS/05: Astronomia e Astrofisica FIS/08: Didattica e storia della fisica INF/01: Informatica NG-INF/05: Sistemi di elaborazione delle informazioni SECS-S/01: Statistica SECS-S/02: Statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica SECS-S/06: Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie Per “Attività affini o integrative” è previsto un numero minimo di crediti pari a 32 Settori scientifico disciplinari MAT/01: Logica matematica MAT/02: Algebra MAT/03: Geometria MAT/04: Matematiche complementari MAT/05: Analisi matematica MAT/06: Probabilità e statistica matematica MAT/07: Fisica matematica MAT/08: Analisi numerica Totale Crediti di sede aggregati 70 Altre attività formative CFU Tipologie Ascelta dello studente 15 Per la prova finale 50 Altre (art.10, comma 1, lettera f) 6 Totale altre attività formative 15 80 Totale generale crediti 300 Ulteriori conoscenze linguistiche Abilità informatiche e relazionali Tirocini Altro Totale “Altre attività formative” è previsto un numero minimo di crediti pari a 60 Oscillazione massima proposta con gli intervalli 267-356 Note Nota 1: I 9 crediti attribuiti, per la Laurea Triennale, sotto la voce “Altre (art. 10, comma 1, lettera f)” sono da intendersi ulteriormente suddivisi in 6 crediti per “Ulteriori conoscenze linguistiche” e 3 crediti per “Abilità informatiche e relazionali” (come dal format approvato della Laurea Triennale). Nota 2: La somma dei crediti conseguiti per attività affini o integrative deve essere almeno di 32 crediti. Tale minimo va inteso come raggiungibile sia attraverso la formazione interdisciplinare e applicata (attività affini o integrative) sia attraverso la formazione logica e fondazionale (attività transitate da caratterizzanti ad affini/integrative) (A norma dell’Art.4 Comma 3 del DM 4/8/2000, essendo presenti quattro ambiti disciplinari distinti tra le attività formative caratterizzanti ed essendo stati individuati tre ambiti ai quali riservare un numero adeguato di crediti, viene disposto l’impiego, tra le attività formative affini o integrative, dell’ambito disciplinare caratterizzante non già utilizzato tra le attività formative caratterizzanti). Nota 3: Dei 70 crediti nell’ambito “Crediti di Sede aggregati”, 48 crediti sono già presenti nel Format della Laurea Triennale e questi ultimi sono già suddivisi in specifiche assegnazioni di Settore Scientifico Disciplinare. Nota 4: I 50 crediti attribuiti per la prova sono da intendersi cumulativi del lavoro di preparazione, studio di testi ed articoli recenti nel settore, ricerca e stesura della tesi. 153 4. Curricula Nella lista seguente sono indicati i principali curricula consigliati per il conseguimento della Laurea Specialistica. Lo studente che volesse proporre un curriculum differente ha comunque la possibilità di presentare un piano di studi individuale da sottoporre all’approvazione del Collegio Didattico. ● I curricula sottoelencati suppongono soddisfatti i vincoli per crediti di tipo (a), (b), (c) in opportuni settori scientifico-disciplinari previsti dall’Ordinamento della laurea Specialistica. Nel caso in cui i suddetti vincoli non siano soddisfatti durante il triennio occorrerà inserire nel piano di studio corsi opportuni in maniera da soddisfare i vincoli, fino al raggiungimento dei 120 crediti previsti nel biennio. Per quanto riguarda gli studenti in possesso di una Laurea Triennale in matematica presso l’Università di Roma Tre con un piano di studi consigliato `e possibile che manchino, ai fini dei vincoli suddetti, 5.5 crediti in uno dei settori scientifico-disciplinari MAT/07-08-09 e/o 14 crediti in uno dei settori scientifico-disciplinari FIS/01-02-03-05-08, ING-INF, INF/01, SECS-S/01-02-06, MAT/01-04. ● I corsi definiti nel seguito obbligatori devono essere stati sostenuti durante la Laurea Triennale o devono essere sostenuti durante la Laurea Specialistica. Nel caso in cui, per via del piano di studi della Laurea Triennale, i crediti obbligatori richiesti eccedano il massimo consentito, lo studente dovrà presentare un piano di studi individuale da sottoporre all’approvazione del Consiglio del Collegio Didattico. CURRICULA Algebra Commutativa e Teoria degli Anelli Corsi obbligatori: AL3; almeno 6 corsi tra {ALi, per i > 3, GEi, per i > 2, TE1, TN1}, di cui almeno due tra {ALi, per i > 3, TE1, TN1} e almeno due tra {GEi, per i > 2}; uno tra {AC1,AMi, per i > 4,CP2}; uno tra {AN1, FMi, per i > 1, INi, per i > 1}; due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Didattico 1 Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, CP2, FM2, FM3, GE3, GE4, GE5, MC2, MC3, TE1, TN1, ST1 e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Didattico 2 Corsi obbligatori : AC1, AM4, AM5, AN1, CP2, FM2, FM3, GE3, GE4, IN2, MC2, MC3, TE1, TN1, ST1 e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. 154 Didattico 3 Corsi obbligatori: AC1, AL3, GE3, GE4, GE5, MC2, MC3, TE1 e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Equazioni differenziali ed analisi funzionale Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, AM6, un AMi, i > 6, FM2, FM3, GE3, GE4 e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Fisica Matematica Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, CP2, GE3, FM2, FM3; uno tra {FMi, per i > 3}; uno tra {ALi, per i > 2,GEi, per i > 3}; due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Geometria Algebrica Corsi obbligatori: AC1, AL3, AM4, GE3, GE4, GE5, GE7, GE9 e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Logica Matematica e Informatica teorica Corsi obbligatori: AM5, AM6, AN1, CP2, GE3, IN2, IN3, IN4, LM1, LM2, MC2; uno tra {CR1, TE1, TN1}; uno tra {ANi, per i > 1, FMi, per i > 1}; uno tra {AM4,AC1, SM1,AMi, per i > 6,CPi, per i > 2}; due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Matematica Computazionale ed Applicata Corsi obbligatori: AM4, AN1, AN2, FM2, GE4; uno tra {AMi, per i > 4,CPi, per i > 1}; tre tra {AN3, IN2, IN3,CR1, STi, per i ≥ 1,MFi per i ≥ 1}; due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Metodi probabilistici in Fisica Matematica Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, CP2, CP3, FM2, FM3, GE3; uno tra {ALi, per i > 2,GEi, per i > 3}; due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. Probabilità Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, CP2, CP3, un CPi per i > 3, FM2, GE3, GE4; uno tra {AN1,AN2}; uno tra {STi, per i ≥ 1,MFi per i ≥ 1}; due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. 155 Sistemi dinamici Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, un AMi per i > 5, CP2, FM2, FM3, GE3, GE4; due tra {AN1, AN2, FM4, FM5}; due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore. 5. Piano Didattico a.a. 2003/2004 INSEGNAMENTO AL3 - Fondamenti di algebra commutativa AL4 - Numeri algebrici AL5 - Anelli commutativi e ideali 156 CFU 6 6 6 TE1 - Teoria delle equazioni 7.5 e teoria di Galois TN1 - Introduzione alla teoria dei numeri 7.5 TN2 - Teoria dei Numeri 6 AM4 - Teoria dell’integrazione 7.5 e analisi di Fourier AM5 - Teoria della misura e spazi funzionali 6 AM6 - Principi dell’analisi funzionale 6 AM7 - Equazioni alle derivate parziali 1 6 AM8 - Metodi locali in analisi 6 funzionale non lineare AM9 - Analisi funzionale non lineare 6 AM10 - Teoria degli operatori lineari 6 AC1 - Analisi complessa 1 7.5 GE3 - Geometria 3, topologia generale 7.5 ed elementi di topologia algebrica GE4 - Geometria differenziale 1 6 GE5 - Superfici di Riemann 1 6 GE6 - Superfici di Riemann 2 6 GE7 - Geometria algebrica 1 6 GE8 - Geometria differenziale 2 6 GE9 - Geometria algebrica 2 6 GE10 - Topologia Algebrica 6 AN1 - Analisi numerica 1, fondamenti 7.5 AN2 - Analisi numerica 2 6 AN3 - Analisi numerica 3 6 FM2 - Equazioni differenziali 6 della Fisica Matematica FM3 - Meccanica lagrangiana 6 ed hamiltoniana FM4 - Problemi di evoluzione 6 in Fisica Matematica FM5 - Introduzione ai sistemi dinamici caotici 6 CP2 - Calcolo delle probabilità 6 CP3 - Argomenti scelti di probabilità 6 CP4 - Processi Aleatori 6 ST1 - Statistica 1, metodi matematici e statistici7.5 SM1 - Statistica Matematica 1 6 FS3 - Fisica 3, relatività e teorie relativistiche 6 MQ1 - Meccanica quantistica 7.5 SEM 1 2 2 2 DOCENTE GABELLI FONTANA FONTANA GABELLI GABELLI 2 1 1 PAPPALARDI PAPPALARDI CHIERCHIA 2 2 1 2 BESSI Docente da designare BIASCO CHIERCHIA 2 2 2 2 1 2 2 1 2 2 1 2 1 2 1 NOTE Corso di letture Corso di letture Corso di letture Corso di letture Corso di letture Corso di letture Corso di letture 2 MANCINI BESSI CAPORASO LOPEZ PONTECORVO SERNESI LOPEZ CAPORASO PONTECORVO SERNESI Docente da designare FERRETTI FERRETTI Docente da designare PELLEGRINOTTI GENTILE 2 Corso di letture PELLEGRINOTTI 2 1 2 1 2 2 2 2 Corso di letture Docente da designare MARTINELLI SCOPPOLA Docente da designare PETRELLA LISEO MARI DE NOTARISTEFANI Corso di letture IN2 - Informatica 2, modelli di calcolo IN3 - Teoria dell’informazione LM1 - Logica Matematica 1, logica intuizionista e logica lineare MC2 - Matematiche complementari 2, teoria assiomatica degli insiemi MC3 - Matematiche complementari 3, piani affini MC4 - Matematiche complementari 4, Logica classica del primo ordine MC5 - Matematiche complementari 5, assiomatica della Geometria e didattica della Matematica CR1 – Crittografia 1 CR2 – Crittografia 2 MF1 - Modelli matematici per mercati finanziari 7.5 6 6 1 2 2 6 2 6 1 Corso di letture Docente da designare 6 1 Mutuato da Filosofia 1 ABRUSCI 6 7.5 6 7.5 1 2 2 Mutuato da Filosofia PEDICINI TORTORADE FALCO ABRUSCI ABRUSCI CRUCIANI TARTARONE PEDICINI RAMPONI 6. Prova finale Dopo aver superato le prove didattiche previste dal proprio curriculum, regolamentate dall’ordinamento del corso di studio e relative alle attività formative (a), (b), (c), (d) ed (f), lo studente accede alla prova finale per il conseguimento della Laurea Specialistica in Matematica. La prova finale consiste nella presentazione in forma seminariale, di fronte ad una Commissione designata del Collegio Didattico in accordo con le modalità generali previste dal Regolamento Didattico di Ateneo, di una tesi su argomenti di interesse per la ricerca fondamentale od applicata. Preceduta da due appositi moduli di letture, o da stage presso imprese industriali, finanziarie o dei servizi, comporta lo studio ed elaborazione della letteratura recente al riguardo, organizzazione ed elaborazione autonoma dei principali risultati e problemi. Contributi originali, in termini di riformulazioni, esemplificazioni od applicazioni sono di regola attesi. La stesura della tesi medesima può essere anche in lingua inglese e ciò comporta l’attribuzione di 6 crediti di tipo (f). La commissione della prova finale è composta da cinque docenti ufficiali del corso di studio.La valutazione finale è espressa in centodecimi e comprende una valutazione globale del curriculum del candidato.Per la formazione del voto finale, la commissione calcola la media dei voti sostenuti nelle attività formative valutate in trentesimi, utilizzando come pesi relativi i crediti. La commissione ha di norma la possibilità di aggiungere alla media base convertita in centodecimi da 0 a 4 punti per la valutazione della prova finale e da 0 a 3 punti per la valutazione del curriculum, tenendo conto delle eventuali lodi ottenute nelle varie attività formative. Per l’attribuzione complessiva di punteggi maggiori e, comunque, fino ad un massimo complessivo di 9 punti, la commissione dovrà pronunciarsi all’unanimità sulla base di una proposta scritta motivata di uno dei membri del Collegio Didattico. Agli studenti che raggiungono il voto di laurea di 110 punti, può essere attribuita la lode con voto unanime della commissione. 157 Corso di Laurea quadriennale in matematica Durata: 4 anni Esami: 30 moduli semestrali Crediti didattici: 240 A seguito dell’attivazione della Laurea di Primo Livello, il Corso di “Laurea Quadriennale” inizia ad estinguersi: nell’a.a. 2002-2003 vengono considerate iscrizioni ai soli anni di corso II, III, IV; non vengono considerati passaggi o trasferimenti alla Laurea Quadriennale. Gli studenti attualmente iscritti alla Laurea Quadriennale hanno l’opzione di passare alla Laurea di Primo Livello, così come di terminare il Programma quadriennale, che verrà comunque disattivato al termine naturale del ciclo: l’a.a. 2004-2005 sarà l’ultimo anno utile per conseguire la Laurea Quadriennale. I. Il presente ordinamento (denominato “Nuovo” Ordinamento) è entrato in vigore nell’a.a. 1997/98. Dall’a.a. 2000/2001 tutti gli studenti seguono il “Nuovo” Ordinamento, ad eccezione al più di quelli che hanno superato tutti gli esami entro l’a.a. 1999/2000. II. Il presente ordinamento ha istituito gli insegnamenti modulari ed il sistema dei crediti. Dall’a.a. 2000/2001 i crediti vengono attribuiti in accordo con il Corso di Laurea di Primo Livello. 1. Norme generali 1.1. Il corso di Laurea Quadriennale in Matematica ha lo scopo di fornire strumenti metodologici e conoscenze della matematica pura ed applicata a livello scientifico. 1.2. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge. 158 1.3. La durata del corso di laurea è di quattro anni. Il corso di studi prevede trenta moduli semestrali. Tali moduli vanno scelti tra quelli offerti nel Programma di Laurea di Primo Livello, e quelli appartenenti alla lista al seguente punto. L’articolazione del Corso di Laurea, i piani di studio con i relativi insegnamenti fondamentali obbligatori, i moduli didattici, le forme di tutorato, le prove di valutazione della preparazione degli studenti, la propedeuticità degli insegnamenti, il riconoscimento degli insegnamenti annuali o dei moduli semestrali seguiti presso altri corsi di laurea o di diploma, sono determinati dalle strutture didattiche secondo quanto previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo. 2. Ordinamento degli studi 2.1. Il corso degli studi è articolato in un biennio propedeutico, a carattere formativo di base, ed in un successivo biennio di indirizzo con contenuti più specifici. 2.2. Il biennio di indirizzo è suddiviso in tre indirizzi: generale, didattico ed applicativo. Le iscrizioni sono così regolamentate: - non è prevista iscrizione al primo anno di Corso. - iscrizione al II anno è necessario avere superato gli esami relativi a 2 moduli, tra cui AM1 Analisi Matematica (1° modulo); - iscrizione al III anno è necessario avere superato complessivamente gli esami relativi a 8 moduli tra cui AM2 Analisi Matematica (2° modulo) GE2 Geometria (2° modulo); - iscrizione al IV anno è necessario avere superato complessivamente gli esami relativi a 14 moduli. 3. Biennio di base 3.1. Il biennio di base è articolato in sedici moduli semestrali: otto moduli al primo anno e otto moduli al secondo anno. 3.2. Tutti gli insegnamenti del biennio di base sono obbligatori. 3.3. Gli insegnamenti del biennio di base sono i seguenti: 4 moduli semestrali nell’area disciplinare dell’analisi matematica; 4 moduli semestrali nell’area disciplinare della geometria; 2 moduli semestrali nell’area disciplinare dell’algebra; 2 moduli semestrali nell’area disciplinare della fisica matematica; 2 moduli semestrali nell’area disciplinare della fisica; 1 modulo semestrale nell’area disciplinare dell’analisi numerica; 1 modulo semestrale nell’area disciplinare del calcolo delle probabilità e statistica matematica 4. Biennio di indirizzo 4.1. Ciascun indirizzo è articolato in quattordici moduli semestrali: otto moduli semestrali al terzo anno e sei moduli semestrali al quarto anno. 159 4.2. In aggiunta agli insegnamenti del biennio di base, sono obbligatori per tutti e tre gli indirizzi i seguenti insegnamenti: 2 moduli semestrali nell’area disciplinare della fisica; 1 modulo semestrale nell’area disciplinare dell’analisi matematica; 1 modulo semestrale nell’area disciplinare della geometria; 1 modulo semestrale nell’area disciplinare della fisica matematica. 4.3. Indirizzo generale. In aggiunta agli insegnamenti del comma 4.2, sono caratterizzanti l’indirizzo generale: 2 moduli semestrali in una od ambedue le aree disciplinari dell’algebra e della geometria; 2 moduli semestrali nell’area disciplinare dell’analisi matematica. Gli ulteriori 5 moduli semestrali necessari per completare il curriculum degli studi dell’indirizzo generale debbono essere scelti in uno dei piani di studio relativi a tale indirizzo, predisposti dalla struttura didattica. 4.4. Indirizzo didattico. In aggiunta agli insegnamenti del comma 4.2, sono caratterizzanti l’indirizzo didattico: 4 moduli semestrali in una od ambedue le aree disciplinari della logica matematica e delle matematiche complementari. Gli ulteriori 5 moduli semestrali necessari per completare il curriculum degli studi dell’indirizzo didattico debbono essere scelti in uno dei piani di studio relativi a tale indirizzo, predisposti dalla struttura didattica nel manifesto annuale degli studi. 4.5. Indirizzo applicativo. In aggiunta agli insegnamenti del comma 4.2, sono caratterizzanti l’indirizzo applicativo: 1 modulo semestrale in una delle aree disciplinari della probabilità e statistica matematica, dell’analisi numerica, della ricerca operativa e dell’informatica; 4 moduli semestrali in una o più tra le aree disciplinari indicate nel Piano Didattico annuale in relazione ai diversi orientamenti dell’indirizzo applicativo attivati. Gli ulteriori 4 moduli semestrali necessari per completare il curriculum degli studi dell’indirizzo applicativo debbono essere scelti in uno dei piani di studio relativi a tale indirizzo. 5. Prove accessorie ed esame di laurea 5.1. Per essere ammesso all’esame di laurea, lo studente oltre ad aver superato tutti gli esami previsti dal suo piano di studio, sarà tenuto a dimostrare con modalità definite dalla struttura didattica, di norma entro i primi due anni di corso, la conoscenza della lingua inglese. 160 5.2. L’esame di laurea deve comprendere la discussione di una disserta- zione scritta e può essere preceduto da una prova di qualificazione le cui modalità sono definite dalla struttura didattica. 5.3. Superato l’esame di laurea, lo studente consegue il titolo di dottore in matematica, indipendentemente dall’indirizzo prescelto. L’indirizzo seguito potrà essere indicato, a richiesta dell’interessato, nel certificato degli studi rilasciato dalla Università. 6. Piano Didattico Gli insegnamenti per il conseguimento della Laurea Quadriennale vengono mutuati da quelli offerti per la Laurea di Primo e Secondo Livello, e sono indicati nel relativo Piano Didattico. Una lista specifica di insegnamenti rivolti alla Laurea Quadriennale ed i corrispondenti programmi è contenuta alla fine di questa sezione. Ai fini della realizzazione dei piani di studio prescelti, gli studenti potranno avvalersi degli insegnamenti sopra menzionati, in accordo con la tabella di conversione elaborata dalla struttura didattica qui sotto. TABELLA DI CONVERSIONE INSEGNAMENTO DELLALAUREA QUADRIENNALE (con sigla e, se necessario, sottotitolo) CHE LO STUDENTE DEVE ANCORASOSTENERE PUÒESSERE SOSTITUITO CON L’INSEGNAMENTO IMPARTITO NELL’AMBITO DELLALAUREA DI PRIMO LIVELLO: AL1 AL2 AL3 AL4 AL5 AL6 AL7 AM1 AM2 AM3 AL1 - Algebra1, fondamenti TN1 - Introduzione alla teoria dei numeri AL2 - Algebra 2, gruppi, anelli e campi TE1 - Teoria delle equazioni e teoria di Galois AL4 - Numeri algebrici AL7 - Argomenti di teoria algebrica dei numeri AL5 - Anelli commutativi ed ideali AM1 - Analisi 1, Teoria dei limiti AM2 -Analisi 2, Funzioni di variabile reale AM3 - Analisi 3, Calcolo differenziale ed integrale in più variabili AM4 - Teoria dell’integrazione e analisi di Fourier AM5 - Teoria della misura e spazi funzionali AC1 - Analisi complessa 1 AM7 - Equazioni alle derivate parziali 1 AM8 - Metodi locali in analisi funzionale non lineare o AM9 - Analisi funzionale non lineare AM6 - Principi dell’analisi funzionale AM10 - Teoria degli operatori lineari AM11 - Analisi armonica GE1 - Geometria 1, Algebra lineare GE2 - Geometria 2, geometria euclidea e proiettiva AM4 AM5 AM6 AM7 AM8 AM9 (Analisi funzionale) AM 10 AM 11 (Analisi Armonica) GE1 GE2 161 GE3 GE4 GE5 GE6 GE7 GE8 GE9 GE10 FM1 FM2 FM3 FM4 FM5 FM7 FM8 AN1 (Laboratorio di programmazione e calcolo) AN2 AN3 FS1 FS2 FS3 FS4 IN1 IN2 IN3 LM1 MC1 MC2 MC3 MC4 PS1 PS2 PS3 PS4 PS5 MA1, modelli differenziali MA2, crittografia MA3, Metodi Montecarlo MA4, Modelli matematici per i mercati finanziari MA5 GE3 - Topologia generale ed elementi di topologia algebrica GE4 - Geometria differenziale 1 GE5 - Superfici di Riemann 1 GE6 - Superfici di Riemann 2 AL6 - Rappresentazione di gruppi GE7 - Geometria Algebrica 1 GE8 - Geometria differenziale 2 GE9 - Geometria algebrica 2 o GE10 - Topologia Algebrica FM1 - Equazioni differenziali e meccanica FM3 - Meccanica Lagrangiana ed Hamiltoniana FM2 - Equazioni differenziali della fisica matematica FM4 - Problemi di evoluzione in Fisica Matematica FM5 - Introduzione ai sistemi dinamici caotici FM6 - Passeggiate aleatorie e mezzi disordinati FM7 - Metodi probabilistici in Fisica Matematica IN1 - Informatica 1, Fondamenti, + TIB AN1 - Analisi numerica 1 AN2 - Analisi numerica 2 FS1 - Fisica 1, dinamica e termodinamica FS2 - Fisica 2, elettromagnetismo FS3 - Fisica 3, Relatività e teorie relativistiche MQ1 - Meccanica quantistica 1 IN1 - informatica 1, fondamenti +TIB IN2 - Informatica 2, Modelli di calcolo IN3 - Teoria dell’informazione LM1 - Logica matematica 1, logica intuizionista e logica lineare MC5 - Matematiche complementari 5, Assiomatica della geometria e didattica della matematica MC4 - Matematiche complementari 4, Logica classica del primo ordine MC3 - Matematiche complementari 3, Piani affini MC2 - Matematiche complementari 2, Teoria assiomatica degli insiemi CP1 - Probabilità discreta, + PAC - Probabilità al calcolatore: simulazione ST1 - Statistica 1, metodi matematici e statistici CP2 - Calcolo delle probabilità SM1 - Statistica Matematica CP3 - Argomenti scelti di probabilità AN4 - Modelli differenziali CR1 - Crittografia 1 CP5 - Metodi Montecarlo MF1 - Modelli matematici per i mercati finanziari CR2 - Crittografia 2 Nota: gli studenti che hanno nel piano di studi un MA, possono scegliere tra CR1, CR2 e MF1 162 Gli esami avranno luogo nei periodi di interruzione delle lezioni secondo lo schema riportato nell’ordine degli studi della Laurea di Primo Livello. Alcuni insegnamenti prevedono prove di esonero dall’esame finale, con modalità fissate dal titolare del corso. L’esonero resta valido per una sessione d’esame (due appelli) successiva allo svolgimento del corso. Moduli del secondo anno AM3 AM4 FM1 FM3 FS 2 GE3 GE4 TN1 Analisi 3, calcolo differenziale ed integrale in più variabili Teoria dell’integrazione e analisi di Fourier Equazioni differenziali e meccanica Meccanica lagrangiana e hamiltoniana Fisica 2, elettromagnetismo Topologia generale ed elementi di topologia algebrica Geometria differenziale 1 Introduzione alla teoria dei numeri Moduli del secondo biennio (o biennio di indirizzo) AL2 AL3 AL4 AL5 AM5 AM6 AM7 AM8 AM10 AN1 AN2 AN3 CP2 CP3 CP4 CR1 CR2 FM2 FM4 FM5 FS3 GE5 GE6 GE 7 GE9 GE 10 IN1 IN2 IN3 LM1 MC2 MC3 MC4 MC5 MF1 SM1 ST1 Gruppi, anelli e campi Fondamenti di algebra commutativa (letture) Numeri algebrici Anelli commutativi e ideali Teoria della misura e spazi funzionali Principi dell’Analisi Funzionale (corso di letture) Equazioni alle derivate parziali 1 Metodi locali in analisi funzionale non lineare Teoria degli operatori (corso di letture) Analisi numerica 1, fondamenti Analisi Numerica 2 (Corso di letture) Analisi Numerica 3 Calcolo delle probabilità Argomenti scelti di probabilità Processi aleatori Crittografia 1 Crittografia 2 Equazioni differenziali della fisica matematica Problemi di evoluzione in fisica matematica Introduzione ai sistemi dinamici caotici (letture) Relatività e teoria relativistiche Superfici di Riemann 1 Superfici di Riemann 2 Geometria algebrica 1 Geometria Algebrica 2 Topologia algebrica (corso di letture) Informatica 1, fondamenti Informatica 2, modelli di calcolo Teoria dell’informazione Logica intuizionista e logica lineare Matematiche Complementari 2, Teoria assiomatica degli insiemi Matematiche Complementari 3, piani affini Matematiche Complementari 4, Logica classica del primo ordine Matematiche complementari 5, Assiomatiche della geometria e didattica della matematica Modelli matematici per i mercati finanziari Statistica Matematica 1 Metodi matematici e statistici 163 7. Tutorato 7.1. Servizio di assistenza durante il processo formativo. Il tutorato è una forma di assistenza agli studenti intesa soprattutto a fornire consigli ed indicazioni quanto all’organizzazione dello studio ed all’impostazione del curriculum didattico. 7.2. Servizio di carattere collettivo: tutorato svolto con la collaborazione di studenti “senior”. Allo scopo di fornire assistenza in alcune attività integrative e facoltative (ad esempio: revisione di esercizi, assistenza in esercitazioni pratiche o di laboratorio), per alcuni corsi è prevista anche un’attività di tutorato collettivo, svolto in collaborazione con studenti “senior” del CdL in Matematica. L’attività di tutorato è disciplinata da un apposito regolamento riportato nel fascicolo benvenuto@matematica. 8. Mobilità nell’ambito del Sistema Universitario Romano Allo scopo di favorire una più completa scelta didattica, per alcuni insegnamenti specialistici del biennio di indirizzo, potrà essere consentita la frequenza presso le altre sedi universitarie dell’area romana. L’autorizzazione viene concessa dal Consiglio di Corso di Laurea sulla base di una domanda motivata dello studente, presentata prima dell’inizio del corso. L’autorizzazione è valida soltanto per l’anno accademico per il quale è stata richiesta. 9. Riconoscimento di attività didattica svolta in qualificati centri scientifici esteri Il Consiglio di Corso di Laurea nomina annualmente una commissione che ha lo scopo di coordinare e proporre all’autorizzazione del Consiglio di Corso di Laurea piani di studio che includano attività didattica svolta in qualificati centri scientifici esteri, sia nell’ambito di programmi comunitari (SOCRATES/ERASMUS) sia in quello di altri accordi internazionali. Gli esami superati all’estero, per corsi inclusi in piani di studio autorizzati, saranno valutati ai fini del conseguimento della laurea presso l’Università degli Studi Roma Tre. 10. Piani di studio 164 Allo studente del secondo biennio sono offerte le seguenti alternative: 1. scegliere uno dei piani di studio tra quelli consigliati dal Consiglio di Corso di Laurea attenendovisi strettamente (tali piani di studio sono ripor- tati nei fascicoli benvenuto@matematica); in tal caso lo studente indica soltanto il piano di studio consigliato prescelto, gli eventuali insegnamenti opzionali ed il relativo indirizzo; per tali piani non é richiesta l’approvazione del Consiglio di Corso di Laurea; 2. sottoporre all’approvazione del Consiglio di Corso di Laurea un piano di studio individuale; il piano deve corrispondere a precise esigenze di formazione culturale e di preparazione professionale e, quindi, deve presentare una coerenza nella scelta delle discipline. La scadenza per la presentazione dei piani di studio è fissata al 31 marzo 2004. 11. Verifica della conoscenza della lingua inglese L’accertamento della conoscenza della lingua inglese, di norma, deve essere espletato prima dell’iscrizione al III° anno, tramite una prova di idoneità (che non comporta voto). L’idoneità linguistica può essere conseguita iscrivendosi al Centro Linguistico di Ateneo, seguendo un corso e sostenendo la prova finale. 12. Prova di Qualificazione e Tesi di Laurea Sentito il proprio Tutore, lo studente che abbia superato almeno venti moduli ha la facoltà di chiedere ad un docente o ricercatore l’assegnazione di un argomento per la propria tesi di laurea. L’esame per il conseguimento della laurea in matematica consiste: - in una Prova di Qualificazione da sostenere prima dell’assegnazione dell’argomento di tesi di laurea, secondo modalità fissate dal Consiglio di Corso di Laurea (attualmente, tale prova consiste nella discussione di una tesina orale); - nella discussione di una tesi scritta il cui argomento dovrà inquadrarsi nell’indirizzo scelto. Ogni tesi di laurea deve essere accompagnata da un particolareggiato sommario nel quale devono essere indicati gli scopi del lavoro, i principali risultati, i riferimenti bibliografici essenziali e gli eventuali contributi del candidato. Il Regolamento dell’Esame di Laurea è riportato nel fascicolo benvenuto@matematica. 165 programma dei corsi di studio in matematica Sede dei docenti DM = Dipartimento di Matematica, Largo San L. Murialdo n. 1; DF = Dipartimento di Fisica, Via della Vasca Navale n. 84 AC1 - ANALISI COMPLESSA (Secondo semestre) Prof. Lucia Caporaso DM, Stanza 108, tel. 06 54888040 email: [email protected] CFU 7.5 Equazioni di Cauchy-Riemann. Serie di potenze. Funzioni trascendenti elementari. Mappe conformi elementari, trasformazioni lineari fratte. Teorema e formula di Cauchy su dischi. Proprietà locali di funzioni olomorfe (formula e serie di Taylor, zeri e singolarità isolate, mappe olomorfe locali, principio del massimo). Residui. Principio dell’argomento. Teorema Fondamentale dell’algebra (varie dimostrazioni). Serie di Laurent, frazioni parziali, fattorizzazioni, prodotti infiniti. Teorema di Weierstrass sulla convergenza uniforme. Ulteriori argomenti tra: il teorema generale di Cauchy; funzioni speciali; il teorema della mappa di Riemann; funzioni armoniche; prolungamenti analitici. (Prerequisiti: AM3) 166 AL1 - ALGEBRA 1, FONDAMENTI (Primo semestre) Prof. Marco Fontana DM, Stanza 204 tel. 06 5488 8232 email: [email protected] CFU 9 Insiemi ed applicazioni. Cenni sulla cardinalità. Numeri. Assiomi di Peano. Principio di induzione. Principio del Buon Ordinamento. Costruzione di Z e Q. Prime proprietà di C. Cenni sui numeri reali. Definizioni ed esempi delle principali strutture algebriche. Semigruppi e gruppi. Gruppi di permu tazioni. Anelli. Domini di integrità. Campi. Divisibilità in Z. Anelli di polinomi a coefficienti numerici: fattorizzazione unica, criteri di irriducibilità. (Prerequisiti: nessuno) AL2 - ALGEBRA 2, ANELLI E CAMPI (Primo semestre) Prof. Florida Girolami DM, Stanza 205 tel. 06 5488 8240 email: [email protected] CFU 7 Gruppi: Gruppi di permutazioni, diedrali, ciclici. Sottogruppi. Classi laterali e teorema di Lagrange. Omomorfismi. Sottogruppi normali e gruppi quoziente. Teoremi di omomorfismo. Anelli: Anelli, domini, corpi e campi. Sottoanelli, sottocampi e ideali. Omomorfismi. Anelli quoziente. Teoremi di omomorfismo. Ideali primi e massimali. Campo dei quozienti di un dominio. Divisibilità in un dominio. Campi: Estensioni di campi (semplici, algebriche e trascendenti). Campo di spezzamento di un polinomio (cenni). Campi finiti. (Prerequisiti: GE1) AL3 - FONDAMENTI DI ALGEBRA COMMUTATIVA (Primo semestre) Prof. Stefania Gabelli DM, Stanza 312 tel. 06 5488 8005 email: [email protected] CFU 6 Moduli ed anelli: moduli. Operazioni tra ideali, radicale primo e radicale di Jacobson. Anelli e moduli di frazioni. Anelli locali. Lemma di Nakayama. Dipendenza integrale: dipendenza integrale. Anelli di valutazione. Il Teorema di Krull sulla dipendenza integrale. Il Nullstellensatz di Hilbert. Anelli noetheriani: Proprietà delle catene di ideali. Anelli noetheriani. Anelli e moduli artiniani. Decomposizione primaria. Anelli di valutazione discreta e domini di Dedekind. Generatori di un ideale e teorema di Krull dell’ideale principale. (Prerequisiti: AL2) AL4 - NUMERI ALGEBRICI (Secondo semestre) Prof. Marco Fontana DM, Stanza 204 tel. 06 5488 8232 email: [email protected] CFU 6 167 Gruppi abeliani finitamente generati e liberi. Cenni alla teoria dei moduli su domini ad ideali principali. Campi di numeri algebrici. Interi algebrici. Basi intere. Teorema di esistenza e criteri per il riconoscimento di basi intere. Polinomi e campi ciclotomici. Interi ciclotomici. Campi quadratici. Descrizione degli anelli di interi quadratici. Proprietà di fattorizzazione. Gruppo degli invertibili. Cenni al teorema di Dirichlet sulle unità. Teoria della ramificazione e domini di Dedekind. Norme e tracce. Discriminanti e teoria della ramificazione. Teoria di Dedekind sulla fattorizzazione. Gruppo delle classi. Teorema di Minkowski e teorema di finitezza. (Prerequisiti: AL2, TN1) AL5 - ANELLI COMMUTATIVI ED IDEALI (Corso di letture, secondo semestre) Prof. Marco Fontana DM, Stanza 204 tel. 06 5488 8232 email: [email protected] Prof. Stefania Gabelli DM, Stanza 312 tel. 06 5488 8005 email: [email protected] CFU 6 Anelli da valutazione. Valutazioni discrete. Estensioni di valutazioni. Costruzioni di anelli di valutazione. Chiusura integrale e teorema di Krull. Ideali primi in estensioni intere. Domini di Pr_fer, domini di Bezout e domini di Dedekind. Teoria moltiplicativa degli ideali in domini di Pr_fer. (Prerequisiti: AL3, GE2) AM1a - ANALISI 1, TEORIA DEI LIMITI (Primo semestre) Prof. Mario Girardi DM, Stanza 202 tel. 06 5488 8231/8054 email: [email protected] CFU 9 Assiomatica di R. Proprietà dei numeri reali. Topologia sulla retta. Limiti, massimo e minimo limite. Successioni e serie numeriche: teoremi fondamentali. Funzioni. Continuità ed uniforme continuità. Derivate. Massimi e minimi locali. Definizione assiomatica di exp(x), sin(x), cos(x). (Prerequisiti: nessuno) 168 AM1b - ANALISI 1, TEORIA DEI LIMITI (Secondo semestre) Prof. Silvia Mataloni DM, Stanza 207, tel. 06 5488 8241 email: [email protected] CFU 9 Assiomatica di R. Proprietà dei numeri reali. Topologia sulla retta. Limiti, massimo e minimo limite. Successioni e serie numeriche: teoremi fondamentali. Funzioni. Continuità ed uniforme continuità. Derivate. Massimi e minimi locali. Definizione assiomatica di exp(x), sin(x), cos(x). Grafici. Integrazione di funzioni continue: teorema fondamentale del calcolo, integrazione per parti. Formula di Taylor. Calcolo di alcuni integrali elementari; metodi di integrazione; integrali impropri. Estensioni alle funzioni continue a tratti. (Prerequisiti: ICA) AM2 - ANALISI 2, FUNZIONI DI VARIABILE REALE (Primo semestre) Prof. Giovanni Mancini DM, Stanza 310, tel. 06 5488 8221 email: [email protected] CFU 7 Richiami sull’integrazione: linearità e positività dell’integrale;integrazione per parti; approssimazioni dell’integrale tramite somme parziali di Riemann. Successioni e serie di funzioni: convergenza puntuale, uniforme e totale; derivazione ed integrazione. Integrali impropri: definizione ed esempi. Serie di potenze: Serie di potenze e funzioni analitiche. Serie di Taylor e principali funzioni trascendenti elementari. Funzioni esponenziali, trigonometriche e iperboliche in campo complesso; formula di Eulero; il logaritmo complesso. Funzioni di due e tre variabili: topologia del piano e dello spazio; derivate; differenziale; lemma di Schwarz; formula di Taylor al secondo ordine; massimi e minimi locali. Derivazione sotto segno di integrale. (Prerequisiti: AM1, GE1) AM3 - ANALISI 3, CALCOLO DIFFERENZIALE ED INTEGRALE IN PIÙ VARIABILI (Secondo semestre) Prof. Luigi Chierchia DM, Stanza 210 tel. 06 5488 8235 email: [email protected] CFU 7.5 Principio delle contrazioni e applicazioni: lemma delle contrazioni in spazi metrici. Teorema di esistenza ed unicità per equazioni differenziali ordinarie. Dipendenza dai dati iniziali e intervalli di esistenza. Teorema delle funzioni implicite e applicazioni a problemi di estremi vincolati. Calcolo vettoriale: Derivate e differenziale di funzioni vettoriali. Curve e superfici parametriche in R3. Definizione di integrale su domini in R2 e R 3; formule di riduzione e cambi di variabile (enunciati). Lunghezza, area, integrali curvilinei, integrali superficiali. Integrazione di 1-forme differenziali; potenziali. I teoremi di Gauss, Green e Stokes (enunciati). (Prerequisiti: AM2) AM4 - TEORIA DELL’INTEGRAZIONE ED ANALISI DI FOURIER (Primo semestre) Prof. Luigi Chierchia DM, Stanza 210 tel. 06 5488 8235 email: [email protected] 169 CFU 7.5 Insiemi di misura nulla. Integrale di Riemann e misura di Peano-Jordan. Teorema di Vitali-Lebesgue. Domini normali e integrali iterati. Teorema del cambio di variabili. Misure superficiali. Teorema della divergenza in Rn ed applicazioni al calcolo integrale vettoriale. Serie e trasformate di Fourier in Rn ed applicazioni alle equazioni differenziali. (Prerequisiti: AM3) AM5 - TEORIA DELLA MISURA E SPAZI FUNZIONALI (Secondo semestre) Prof. Ugo Bessi DM, Stanza 107, tel. 06 54888017 email: [email protected] CFU 6 Teoria della misura astratta. Integrale di Lebesgue. Spazi Lp. Spazi di Hilbert. Misure prodotto. Misure assolutamente continue e misure singolari. Variazione totale. Misure e funzionali lineari. Convoluzioni. Spazi di Sobolev (cenni). (Prerequisiti: AM4) AM6 - PRINCIPI DELL’ANALISI FUNZIONALE (Secondo semestre) Docente da definire CFU 6 Fondamenti di analisi funzionale lineare. Spazi di Hilbert. Spazi di Banach. Spazi localmente convessi. Operatori limitati (Prerequisiti: AM5) AM7 - EQUAZIONI ALLE DERIVATE PARZIALI 1 (Primo semestre) Prof. Luca Biasco DM, Stanza 309, tel. 06 54888228 email: [email protected] CFU 6 Argomenti scelti dalla teoria delle equazioni differenziali non lineari alle derivate parziali. (Prerequisiti: AM5) 170 AM8 - METODI LOCALI IN ANALISI FUNZIONALE NON LINEARE (CORSO di letture, primo semestre) Prof. Luigi Chierchia DM, Stanza 210 tel. 06 5488 8235 email: [email protected] CFU 6 Soluzioni quasi-periodiche per sistemi di equazioni differenziali non lineari di tipo hamiltoniano. Problemi di piccoli divisori. Teoria di KolmogorvArnold-Moser. Teoremi di funzioni implicite in scale di spazi di Banach. Problemi analitici e problemi differenziabili. (Prerequisiti: AM5) AM9 – ANALISI FUNZIONALE NON LINEARE (Secondo semestre) Prof. Giovanni Mancini DM, Stanza 310 tel. 06 5488 8221 email: [email protected] CFU 6 Metodi variazionali e topologici nello studio di equazioni differenziali non lineari. (Prerequisiti: AM5, FM2) AM10 - TEORIA DEGLI OPERATORI LINEARI (Corso di letture, secondo semestre) Prof. Ugo Bessi DM, Stanza 107, tel. 06 54888017 email: [email protected] CFU 6 Teoria degli operatori non limitati in spazi di Hilbert. Teorema spettrale. Semigruppi. Applicazioni alle equazioni differenziali. (Prerequisiti: AM5, FM2) AN1 - ANALISI NUMERICA 1, FONDAMENTI (Secondo semestre) Prof. Roberto Ferretti DM, Stanza 304, tel. 06 54888218 email: [email protected] CFU 7.5 Metodi diretti per sistemi lineari: il metodo di Gauss, le fattorizzazioni LU, di Cholesky e QR. Calcolo di autovalori: il metodo delle potenze e delle potenze inverse, successioni di Sturm, metodi QR e di Householder. Approssimazione di funzioni: interpolazione polinomiale di Lagrange e Newton, semplice e composita. Quadrature di Newton-Cotes semplici e composite. (Prerequisiti: AM3) AN2 - ANALISI NUMERICA 2 (Primo semestre) Prof. Roberto Ferretti DM, Stanza 304, tel. 06 54888218 email: [email protected] CFU 6 Metodi iterativi per sistemi di equazioni lineari e nonlineari: i metodi di 171 punto fisso, di rilassamento, di Newton. La formulazione di minimo residuo per un sistema di equazioni. Metodi di discesa per la ottimizzazione libera e vincolata di funzioni in più dimensioni. Calcolo di autovalori: il metodo delle potenze e delle potenze inverse, successioni di Sturm, metodi QR e di Householder. Equazioni differenziali ordinarie: metodi ad uno e a più passi. Introduzione ai metodi alle differenze per Equazioni a Derivate Parziali: equazioni del trasporto, del calore e di Poisson. (Prerequisiti: AN1, AM4, FM1) AN3 – ANALISI NUMERICA 3 (Corso di letture, secondo semestre) Docente da definire CFU 6 Argomenti scelti in analisi numerica. (Prerequisiti: AN2) CAM - COMPLEMENTI DI ANALISI 1 (Secondo semestre) Prof. Mario Girardi DM, Stanza 202 tel. 06 5488 8231/8054 email: [email protected] CFU 6 Integrazione di funzioni continue: teorema fondamentale del calcolo, integrazione per parti. Formula di Taylor. Calcolo di alcuni integrali elementari; metodi di integrazione; integrali impropri. Estensioni alle funzioni continue a tratti. Costruzione dei numeri reali: cardinalità; costruzione dell’insieme dei numeri reali come completamento dell’insieme dei numeri razionali. Serie di potenze: Numeri complessi. Raggio di convergenza; funzione esponenziale; funzioni trigonometriche; funzioni iperboliche. (Prerequisiti: AL1, AM1) CP1 - PROBABILITÀ DISCRETA (Secondo semestre) Prof. Fabio Martinelli DM, Stanza 106 tel. 06 5488 8039 email: [email protected] CFU 6 Spazi di Probabilità discreti. Probabilità condizionata, indipendenza. Variabili aleatorie discrete: leggi congiunte e marginali, indipendenza. Media, momenti, varianza e covarianza. Prove indipendenti, processo di Poisson, tempi di vita.Cenni su variabili aleatorie assolutamente continue: calcolo di leggi, indipendenza, momenti. Disuguaglianza di Chebycev e Legge (debole) dei Grandi Numeri. Approssimazione gaussiana e applicazioni. Intoduzione alle catene di Markov. (Prerequisiti: AL1, AM1 o ICA, IN1) 172 CP2 - CALCOLO DELLE PROBABILITÀ (Primo semestre) Prof. Fabio Martinelli DM, Stanza 106 tel. 06 5488 8039 email: [email protected] CFU 6 Elementi di teoria della misura. Spazi di probabilità astratti. Lemmi di Borel-Cantelli. Variabili aleatorie continue: leggi congiunte e marginali, indipendenza, leggi condizionali. Media e media condizionale. Momenti, varianza e covarianza. Disuguaglianze. Convergenza quasi certa e in probabilità. Leggi dei Grandi Numeri. Convergenza in distribuzione. Funzioni caratteristiche e Teorema di Lévy. Teorema Limite Centrale. Catene di Markov. Processi di ramificazione. (Prerequisiti: AM4, PAC) CP3 - ARGOMENTI SCELTI DI PROBABILITÀ (Secondo semestre) Prof. Elisabetta Scoppola DM, Stanza 302 tel. 06 5488 8217 email: [email protected] CFU 6 Grandi deviazioni. Probabilità e media condizionata a sigma-algebre. Martingale. Argomenti scelti dalla teoria dei processi stocastici. (Prerequisiti: CP2) CP4 - PROCESSI ALEATORI (Corso di letture, primo semestre) Docente da definire CFU 6 Introduzione allo studio dei processi aleatori. (Prerequisiti: AM5, FM2) CR1 - CRITTOGRAFIA (Primo semestre) Prof. Francesca Tartarone DM, Stanza 309 tel. 06 5488 8228 email: [email protected] CFU 7.5 Crittografia a chiave pubblica: RSA. Test di primalità probabilistici. Logaritmi discreti. Dieffie Hellmann. ElGamal. Baby steps, Giant steps. Crittosistemi Ellittici. Firme digitali e cenni di crittografia a chiave simmetrica. (Prerequisiti: AL2, AM3, GE2, PAC) CR2 - CRITTOGRAFIA 2 (Secondo semestre) Prof. Marco Pedicini DM Stanza 202 tel 06 5488 8231 e mail: [email protected] CFU 6 173 Crittografia applicata: teoria di Shannon, crittografia a chiave simmetrica, Advanced Encryption Standard, crittografia a flussi e crittografia a blocchi, funzioni di Hash. (Prerequisiti: CR1) FM1 - EQUAZIONI DIFFERENZIALI E MECCANICA (Secondo semestre) Prof. Guido Gentile DM, Stanza 305 tel. 06 5488 8226 email: [email protected] CFU 7.5 Equazioni differenziali lineari. Flussi in R n. Stabilità secondo Lyapunov. Insiemi limite. Sistemi planari e sistemi meccanici unidimensionali. Sistemi meccanici conservativi a più gradi di libertà: moti centrali, problema dei due corpi. Introduzione ai principi variazionali della meccanica. (Prerequisiti: AM3) FM2 - EQUAZIONI DIFFERENZIALI DELLA FISICA MATEMATICA (Primo semestre) Prof. Alessandro Pellegrinotti DM, Stanza 206 tel. 06 5488 8233 email: [email protected] CFU 6 Equazioni alle derivate parziali lineari e quasi-lineari del primo ordine. Caratteristiche e forma canonica per equazioni alle derivate parziali lineari. Equazioni di Laplace, del calore e delle onde. (Prerequisiti: AM4) FM3 - MECCANICA LAGRANGIANA E HAMILTONIANA (Secondo semestre) Prof. Guido Gentile DM, Stanza 305 tel. 06 5488 8226 email: [email protected] CFU 6 Meccanica lagrangiana e sistemi vincolati. Variabili cicliche. Costanti del moto e simmetrie. Sistemi di oscillatori lineari e piccole oscillazioni. Moti relativi e cinematica dei sistemi rigidi. Trottola di lagrange. Meccanica hamiltoniana. Flussi hamiltoniani. Teorema di Liouville e del ritorno. Trasformazioni canoniche. Funzioni generatrici. Metodo di Hamilton-Jacobi e variabili azione angolo. Introduzione alla teoria delle perturbazioni. (Prerequisiti: FM1) 174 FM4 - PROBLEMI DI EVOLUZIONE IN FISICA MATEMATICA (Corso di letture, secondo semestre) Prof. Alessandro Pellegrinotti DM, Stanza 206 tel. 06 5488 8233 email: [email protected] CFU 6 Approssimazione di profili continui mediante opportuni processi di limite. Limite idrodinamico e cinetico. Gas libero. Gas di Lorentz su reticoli bidimensionali. Comportamento asintotico del Gas di Lorentz. (Prerequisiti: AM5, FM3) FM5 - INTRODUZIONE AI SISTEMI CAOTICI (Corso di letture, secondo semestre) Docente da definire CFU 6 Mappe dissipative del piano. Orbite periodiche. Varietà stabili. Entropia topologica. Dinamica simbolica. Sistemi iperbolici. (Prerequisiti: AM5, FM3) FS1 - FISICA 1, DINAMICA E TERMODINAMICA (Primo semestre) Prof. Wolfango Plastino DF, Stanza 132A tel. 06 5517 7277 email: [email protected] CFU 9 Dinamica: Cinematica del punto materiale. Dinamica del punto materiale. Leggi di Newton. Dinamica del centro di massa. Invarianza galileiana. Conservazione dell’impulso. Forze conservative. Lavoro. Forze di attrito. Dinamica dei solidi. Momento delle forze e momento angolare. Tensore di inerzia. Equazioni di Eulero. Termodinamica: Primo principio della termodinamica. Secondo principio della termodinamica. Reversibilità ed entropia. Potenziali termodinamici. (Prerequisiti: AM3) FS2 - FISICA 2, ELETTROMAGNETISMO (Primo Semestre) Prof. Francesco de Notaristefani DF, Stanza 153 tel. 06 5517 7231 email: [email protected] CFU 7.5 Leggi di Coulomb e di Gauss. Campo elettrostatico e potenziale. Teoria del potenziale, equazioni di Poisson e Laplace, teorema di unicità. Conduttori, condensatori, densità di energia del campo elettrostatico. Correnti e circuiti. Campi magnetostatici, legge di Ampere. L’induzione, la mutua induzione e l’autoinduzione. Equazioni di Maxwell. Onde elettromagnetiche. Campi elettrici e magnetici nella materia. Cenni di relatività ristretta. (Prerequisiti: FS1) 175 FS3 - FISICA 3, RELATIVITÀ E TEORIE RELATIVISTICHE (Secondo semestre) Prof. Stefano Maria Mari DF, via della Vasca Navale, 84 tel. 06 5517 7285 email: [email protected] CFU 6 La radiazione elettromagnetica. Trasformazioni di Lorenz. Invarianti relativistici. Gruppo di Poincaré. Fondamenti di relatività generale. Equazioni di Einstein. (Prerequisiti: FS2) GE1 - GEOMETRIA 1, ALGEBRA LINEARE (Secondo semestre) Prof. Angelo F. Lopez DM, Stanza 112 tel. 06 5488 8045 email: [email protected] CFU 9 Spazi vettoriali. Matrici e sistemi di equazioni lineari. Il teorema di Rouchè-Capelli. Spazi affini. Rappresentazione di sottospazi. Applicazioni lineari. Autovalori e autovettori di operatori lineari. Diagonalizzazione. Forma canonica di Jordan. (Prerequisiti: AL1) GE2 - GEOMETRIA 2, GEOMETRIA EUCLIDEA E PROIETTIVA (Primo semestre) Prof. Alessandro Verra DM, Stanza 306 tel. 06 5488 8219/8206 email: [email protected] CFU 7 Forme bilineari simmetriche. Ortogonalità. Prodotti scalari. Operatori autoaggiunti ed ortogonali su spazi vettoriali euclidei. Spazi euclidei. Distanze e angoli. Affinità ed isometrie. Spazi proiettivi e proiettività. Completamento proiettivo di uno spazio affine. Curve algebriche piane: proprietà generali. Classificazione delle coniche proiettive, affini ed euclidee. (Prerequisiti: GE1) 176 GE3 - TOPOLOGIA GENERALE ED ELEMENTI DI TOPOLOGIA ALGEBRICA (Secondo semestre) Prof. Angelo F. Lopez DM, Stanza 112 tel. 06 5488 8045 email: [email protected] CFU 7.5 Funzioni distanza e spazi metrici. Spazi topologici. Funzioni continue e proprietà topologiche. Assiomi di numerabilità e di separazione. Topologia prodotto. Spazi quoziente. Compattezza. Connessione e connessione per archi. Rivestimenti. Sollevamenti di funzioni continue. Rivestimenti universali. (Prerequisiti: AM2, GE2) GE4 - GEOMETRIA DIFFERENZIALE 1 (Primo semestre) Prof. Massimiliano Pontecorvo DM, Stanza 208 tel. 06 5488 8234 email: [email protected] CFU 6 Curve in Rn. Torsione e curvatura. Formule di Frenet. Classificazione delle curve in Rn. Superfici. Mappa di Gauss. Curvatura gaussiana e media. Linee di curvatura. Geodetiche. Teorema Egregium di Gauss. Generalità sulle varietà topologiche e differenzialbili. (Prerequisiti: AM3, GE2) GE5 - SUPERFICI DI RIEMANN 1 (Secondo semestre) Prof. Edoardo Sernesi DM Stanza 110 tel 06 5488 8044 e mail: [email protected] CFU 6 Omotopia. Gruppo fondamentale. Gruppo fondamentale della circonferenza. Classificazione delle superfici topologiche compatte. Le superfici di Riemann. La formula di Riemann-Hurwitz. Costruzione della superficie di Riemann associata ad una curva algebrica piana. (Prerequisiti: AC1, GE3) GE6 - SUPERFICI DI RIEMANN 2 (Corso di letture, secondo semestre) Prof. Angelo F. Lopez DM, Stanza 112 tel. 06 5488 8045 email: [email protected] CFU 6 Divisori e sistemi lineari su una superficie di Riemann. Mappe olomorfe in spazi proiettivi. Immersioni. Campi di funzioni meromorfe. Curve algebriche e Teorema di Riemann-Roch. Applicazioni a curve ellittiche, curve canoniche. (Prerequisiti: GE5) GE7 - GEOMETRIA ALGEBRICA 1 (Primo semestre) Prof. Lucia Caporaso DM, Stanza 108 tel. 06 5488 8040 email: [email protected] CFU 6 Varietà affini e varietà proiettive. Funzioni ed applicazioni regolari e razionali. Famiglie e spazi di parametri. Studio locale. (Prerequisiti: GE5) GE8 – GEOMETRIA DIFFERENZIALE 2 (Secondo semestre) Prof. Massimiliano Pontecorvo DM, Stanza 208 tel. 06 5488 8234 email: [email protected] 177 CFU 6 Varietà liscie. Fibrati vettoriali, forma differenziali. Integrazione su varietà. Teorema di Stokes. Complesso di de Rham (Prerequisiti: GE4) GE9 - GEOMETRIA ALGEBRICA 2 (Corso di letture, Secondo semestre) Prof. Edoardo Sernesi DM Stanza 110 tel 06 5488 8044 e mail: [email protected] CFU 6 Teoria degli schemi. Teoria dei moduli. (Prerequisiti: GE7) GE10 - TOPOLOGIA ALGEBRICA (Corso di letture, Primo semestre) Docente da definire CFU 6 Richiami su gruppo fondamentale e rivestimenti. Rivestimenti ramificati di superfici di Riemann. Il teorema di esistenza di Riemann. Spazi di Hurwitz. Il teorema di Luroth-Clebsch. (Prerequisiti: GE5) ICA - INTRODUZIONE AL CALCOLO (Primo semestre) Prof. Edoardo Sernesi DM Stanza 110 tel 06 5488 8044 e mail: [email protected] CFU 6 (Tale corso verrà mutuato da uno dei corsi attivati nella Facoltà di Scienze M.F.N.) Funzioni di una variabile reale a valori reali. Limiti di funzioni. Principali proprietà delle funzioni continue. Funzioni derivabili. Minimi, massimi e flessi di funzioni: analisi qualitativa del grafico di una funzione. Il teorema di Lagrange. Integrale indefinito e principali tecniche per il calcolo degli integrali indefiniti. Integrali definiti e calcolo di aree. Teorema fondamentale del calcolo integrale. (Prerequisiti: nessuno) 178 IN1 - INFORMATICA 1, FONDAMENTI (Primo semestre) Prof. Marco Liverani DM Stanza 207 tel 06 5488 8241 e mail: [email protected] CFU 9 Formalizzazione di problemi, algoritmi, diagrammi di flusso, linguaggi di programmazione, programmazione strutturata, tipi di dato, strutture di dati, rappresentazione delle informazioni. Fondamenti di programmazione in linguaggio C. Algoritmi per l’ordinamento di sequenze (Quick sort, Merge sort, Heap sort). Pile, code, liste, grafi, alberi; algoritmi per la risoluzione di problemi di ottimizzazione su grafi (visita di grafi, alberi di copertura, ricerca di cammini minimi, ordinamento topologico). Cenni di complessità computazionale. Laboratorio di programmazione C in ambiente UNIX. (Prerequisiti: TIB) IN2 - INFORMATICA 2, MODELLI DI CALCOLO (Primo semestre) Prof. Marco Pedicini DM Stanza 202 tel 06 5488 8231 e mail: [email protected] CFU 7.5 Complessità, computabilità, rappresentabilità: problemi di decisione, automi finiti e algoritmi. Turing-calcolabilità. Complessità spaziale e temporale degli algoritmi. Funzioni di complessità. Funzioni ricorsive. Il problema dell’arresto per le macchine di Turing. Programmazione funzionale: Lambda calcolo. Teorema di Church-Rosser. Strategie di normalizzazione. Risolubilità. Teorema di Bohm. Teorema di lambda-definibilità per le funzioni ricorsive. Modelli beta-funzionali del lambda-calcolo. Programmazione object-oriented: Dichiarazioni di classi funzionali. Ereditarietà tra classi. Dichiarazione di classi virtuali. Definizione di metodi privati. Late-binding di metodi. (Prerequisiti: IN1) IN3 - TEORIA DELL’INFORMAZIONE (Secondo semestre) Prof. Lorenzo Tortora de Falco DM Stanza 300 tel 06 5488 8223 e mail: [email protected] CFU 6 Calcolabilità e funzioni ricorsive. Macchina di Turing (deterministica). Indecidibilità e riduzioni algoritmiche. I teoremi di enumerazione, di Rice, del punto fisso. Macchine di Turino non deterministiche. Classi di complessità algoritmica. Teorema di Savitch. Riduzioni polinomiali e completezza. Teoremi di Cook-Levin sulla NP-completezza di SAT. (Prerequisiti: IN2) LSX - lingua straniera (X=F, I,..) Corso di lingua straniera riconosciuta dall’U.E. (F = francese, I = inglese,...). Questo corso comporta la frequenza presso il Centro Linguistico d’Ateneo ed il superamento della relativa prova d’esame. (Prerequisiti: nessuno) LM1 - LOGICA INTUIZIONISTA E LOGICA LINEARE (Secondo semestre) Prof. Vito Michele Abrusci Facoltà di Lettere e Filosofia via Ostiense 234, Stanza 202 tel. 06 5457 7419 179 email: [email protected] CFU 6 (Insegnamento mutuato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia) Deduzione naturale e normalizzazione della logica intuizionista. Reti dimostrative, semantica delle dimostrazioni e semantica delle fasi per la logica lineare (Prerequisiti: MC2, MC4) MC2 - MATEMATICHE COMPLEMENTARI 2, TEORIA ASSIOMATICA DEGLI INSIEMI (Secondo semestre) Prof. Vito Michele Abrusci Facoltà di Lettere e Filosofia via Ostiense 234, Stanza 202 tel. 06 5457 7419 email: [email protected] CFU 6 Assiomi di Zermelo-Fraenkel, teoria degli ordinali e dei cardinali, ipotesi del continuo. (Prerequisiti: AL2, GE2) MC3 - MA TEMA TICHE COMPLEMENTARI 3, PIANI AFFINI (Corso di letture, Primo semestre) Docente da definire CFU 6 Piani affini desarguesiani, coordinabilità su un corpo; piani affini staudtiani e piani affini pascaliani; piani affini ordinati. (Prerequisiti: AL3, GE3) MC4 - MATEMATICHE COMPLEMENTARI 4, LOGICA CLASSICA DEL PRIMO ORDINE (Primo semestre) Prof. Vito Michele Abrusci Facoltà di Lettere e Filosofia via Ostiense 234, Stanza 202 tel. 06 5457 7419 email: [email protected] CFU 6 (Insegnamento mutuato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia) Linguaggio formale, calcolo dei seguenti, teorema di Compattezza, teorema di Loewwnhweim-Skolem, teorema di Completezza e teorema di eliminazione del taglio; teoremi di incompletezza. (Prerequisiti: AL2, GE2) 180 MC5 - MATEMA TICHE COMPLEMENTARI 5, ASSIOMA TICHE DELLA GEOMETRIA E DIDATTICA DELLA MATEMATICA (Primo semestre) Prof. Rosanna Cruciani DM, Stanza 304 tel. 06 5488 8218 email: [email protected] CFU 6 Assiomi di Hilbert, indipendenza degli assiomi, le “Geometrie non”. Assiomi di Choquet, classificazione delle isometrie, similitudini, angoli. Uso di Cabri Geometrie per esplorare il modello di Klein. (Prerequisiti: AL3, GE3) MF1 - MODELLI MA TEMA TICI PER MERCATI FINANZIARI (Secondo semestre) Prof. Alessandro Ramponi DM Stanza 202 tel 06 5488 8231 e mail: [email protected] CFU 7,5 Titoli obbligazionari. Modelli per il tasso d’interesse. Dinamiche di prezzo, a tempo discreto e continuo. Titoli derivati e loro valutazione. Problemi di gestione del rischio finanziario. (Prerequisiti: CP2) MQ1 - MECCANICA QUANTISTICA (Secondo semestre) Prof. Francesco De Notaristefani DF, Stanza 153 tel. 06 5517 7231 email: [email protected] CFU 7.5 Proprietà ondulatorie delle particelle, proprietà corpuscolari della luce. Il corpo nero. L’equazione di Schrodinger. Oscillatore armonico e atomo di idrogeno. Il principio di indeterminazione. Lo spin dell’elettrone. Fenomeni quantistici: effetto Zeeman ed effetto Zeeman anomalo. Teoria elementare dell’interazione col campo elettromagnetico. Livelli energetici. (Prerequisiti: FS2) PAC - PROBABILITÀ AL CALCOLATORE: SIMULAZIONE (Secondo semestre) Prof. Pietro Caputo DM, Stanza 106, tel. 06 5488 8039 email: [email protected] CFU 3 Algoritmi per la simulazione di variabili aleatorie discrete (bernoulliane, binomiali, geometriche, di Poisson, finite) e continue (esponenziali, gamma, di Weibull, di Cauchy, gaussiane). Prove ripetute. Confronto tra distribuzione empirica e teorica; stima della media o della varianza; metodo Monte Carlo per il calcolo numerico di un integrale. Precisione legata alla disuguaglianza di Chebycev. Simulazione di catene di Markov e convergenza verso l’equilibrio. (Prerequisiti: CP1) PFB - PREPARAZIONE ALLA PROVA FINALE DI TIPO B (Primo e secondo semestre) Prof. Ugo Bessi DM, Stanza 107, tel. 06 54888017 email: [email protected] Prof. Florida Girolami 181 DM, Stanza 205 tel. 06 5488 8240 email: [email protected] CFU 6 Discussione in aula di esercizi relativi alla prova finale di tipo B. (Prerequisiti: acquisizione di 130 CFU) SM1 - STATISTICA MATEMATICA 1 (Secondo semestre) Prof. Brunero Liseo DM, Stanza 207, tel. 06 5488 8241 email: [email protected] CFU 6 Modelli statistici, stima di parametri. Criteri UMVUE e Cramer-Rao, RaoBlackwell. Proprietà asintotiche degli stimatori ML. Teorema di GaussMarkov. Teorema di Neyman-Pearson e test ottimali. Teoria asintotica degli stimatori e quantità pivotali. Nozioni di statistica. (Prerequisiti: ST1, CP2) ST1 - STATISTICA 1, METODI MATEMATICI E STATISTICI (Ssecondo semestre) Prof. Lea Petrella DM, Stanza 207, tel. 06 5488 8241 email: [email protected] CFU 7.5 Stime: stima di media e varianza percampioni gaussiani; stima di una proporzione. Test: test su media e varianza per campioni gaussiani; il test del chi-quadro. Regressione lineare. Analisi della varianza. Stimatori dei momenti e di massima verosimiglianza. Confronto tra stimatori. Normalità asintotica. Il lemma di Neyman-Pearson. Il punto di vista Bayesiano. Esercitazioni in laboratorio: l’implementazione di algoritmi tramite software opportuno. (Prerequisiti: AM3, PAC) 182 TE1 - TEORIA DELLE EQUAZIONI E TEORIA DI GALOIS (Secondo semestre) Prof. Stefania Gabelli DM, Stanza 312 tel. 06 5488 8005 email: [email protected] CFU 7.5 Elementi di Teoria dei Campi. Ampliamenti finiti, ciclotomici, finitamente generati. Campo di spezzamento di un polinomio. Ampliamenti algebrici e puramente trascendenti. Chiusura algebrica e campi algebricamente chiusi. Il gruppo di Galois di un polinomio. La corrispondenza di Galois. Costruzioni con riga e compasso. Il teorema di Gauss sulla costruibilità dei poligoni regolari. Risolubilità per radicali. Il Teorema di Ruffini-Abel. Formule radicali per le equazioni di terzo e quarto grado. Equazioni quintiche non risolubili per radicali. (Prerequisiti: AL2) TIB - TECNICHE INFORMATICHE DI BASE (Primo semestre) Prof. Marco Pedicini DM Stanza 202 tel 06 5488 8231 e mail: [email protected] CFU 3 Introduzione all’informatica generale: architettura del calcolatore, sistemi operativi, linguaggi di programmazione e ingegneria del software. Introduzione al sistema operativo Unix: uso della shell e introduzione al sistema X-windows. Scrittura e typesetting di testi matematici in LaTeX. Introduzione al software per il calcolo numerico e simbolico. (Prerequisiti: nessuno) TN1 - INTRODUZIONE ALLA TEORIA DEI NUMERI (Secondo semestre) Prof. Francesco Pappalardi DM, Stanza 209 tel. 06 5488 8243 email: [email protected] CFU 7.5 Congruenze e polinomi. Equazioni diofantee lineari in due (o più) indeterminate. Risoluzione di sistemi di congruenze lineari. Congruenze polinomiali. Congruenze polinomiali mod p: teorema di Lagrange. Approssimazione p-adica. Esistenza di radici primitive mod p. Indice relativamente ad una radice primitiva. Congruenze quadratiche. Residui quadratici. Simbolo di Legendre. Lemma di Gauss e Legge di Reciprocità Quadratica. Simbolo di Jacobi. Interi somma di due quadrati. Lemma di Thue. Interi rappresentabili come somma di due, tre, quattro quadrati. Funzioni moltiplicative. Le funzioni j, s, t, m. La formula di inversione di Möbius. Studio di alcune equazioni diofantee. (Prerequisiti: AL2, GE2) TN2 - TEORIA DEI NUMERI (Primo semestre) Prof. Francesco Pappalardi DM, Stanza 209 tel. 06 5488 8243 email: [email protected] CFU 6 Metodi Elementari: Teoremi di Chebicev per la distribuzione dei primi, Teoremi di Mertens, Teorema di Dirichlet per primi in progressione aritmetica, Ordini medi, Metodo dell’iperbole, funzioni generatrici. Metodi di Crivello: Il crivello di Eratostene, quello di Brun, quello di Selberg e il Gran Crivello”. Metodi dell’analisi complessa: La funzione zeta di Rieman e sua continuazione meromorfa. Regioni prive di zeri. Il Teorema dei Numeri primi. Conseguenze dell’ipotesi di Riemann. Il Teorema dei Numeri primi in progressione aritmetica. Il Teorema di Bombieri Vinogradov. Eventuali aggiornamenti ed ulteriori informazioni sono riportate sulle pagine web del Corso di Laurea: http://www.mat.uniroma3.it 183 Corsi di studio in scienze biologiche Corso di Laurea di I livello (triennale) in Scienze Biologiche Introduzione La durata del Corso di Laurea in Scienze Biologiche è di tre anni accademici, suddivisi in un biennio comune e un terzo anno articolato in più indirizzi (curricula). L’impegno dello studente è calcolato in base alle unità di Credito Formativo Universitario (CFU). Il CFU misura il lavoro di apprendimento richiesto ad uno studente (decreto 87/327/CEE) e corrisponde a 25 ore di attività formativa. Ogni CFU equivale a 8 ore di lezione frontale e 17 ore di studio personale, o a 16 ore di attività di laboratorio o di elaborazione di dati e 9 ore di studio personale. Ad ogni corso insegnamento e/o modulo di qualsiasi attività formativa, è attribuito un numero di crediti corrispondenti al carico didattico del corso stesso. Per l’immatricolazione al corso di Laurea in Scienze Biologiche è previsto un numero programmato. Per l’anno accademico 2003-2004 è stato proposto il valore di 100 unità. Gli studenti che intendono iscriversi al Corso di Laurea in Biologia dovranno effettuare un test selettivo, che verterà su argomenti di cultura genera- 185 le e delle materie formative di base. Il livello di preparazione atteso, concernente gli ambiti della matematica, chimica, fisica e biologia, è quello acquisibile con i diplomi di scuola secondaria superiore. Sulla base degli esiti del test attitudinale verrà stilata una graduatoria di merito. Il test, oltre a definire la graduatoria ai fini della immatricolazione, permetterà ai docenti di individuare eventuali lacune e di definire e assegnare i debiti formativi che lo studente è tenuto a estinguere entro il primo anno di corso. Il trasferimento da altri Atenei può essere accolto in base alle possibilità logistiche e allo studente potranno essere riconosciuti i crediti conseguiti nella sua carriera. Il numero massimo di trasferimenti consentiti verrà stabilito dal Collegio Didattico e pubblicato nel manifesto degli studi. I corsi d’insegnamento sono organizzati in moduli semestrali. La frequenza alle attività formative è obbligatoria. Per accedere al secondo anno lo studente dovrà aver saldato eventuali debiti formativi accertati tramite la prova di ingresso e dovrà aver acquisito almeno un terzo dei crediti previsti per il primo anno (20 CFU). Per accedere al terzo anno lo studente deve aver acquisito tutti i crediti previsti per il primo anno (60 CFU) e almeno un terzo dei crediti previsti per il secondo anno (20 CFU). A questi fini non verranno computati i crediti acquisiti tramite le idoneità di lingua inglese e di laboratorio di programmazione e calcolo. Elenco dei corsi attivati PRIMO ANNO Anatomia comparata (BIO/06) 6 CFU II semestre Botanica (BIO/01) 7 CFU II semestre ● Chimica Generale ed Inorganica (CHIM/03) 7 CFU I semestre ● Chimica Organica (CHIM/06) 7 CFU II semestre ● Fondamenti di Citologia (BIO/06) 6 CFU I semestre ● Embriologia (BIO/06) 3 CFU II semestre ● Fisica (FIS/07) 7 CFU II semestre ● Istituzioni di Matematiche (MAT/05) 7 CFU I semestre ● Laboratorio di programmazione e calcolo (INF/01) 5 CFU I semestre ● Lingua Inglese 5 CFU ● ● SECONDO ANNO ● 186 ● Analisi dei dati sperimentali (FIS07) 4 CFU I semestre Biochimica (BIO/10) 7 CFU I semestre Biologia Molecolare (BIO/11) 7 CFU I semestre Fisiologia (BIO/09) 7 CFU II semestre ● Fisiologia Vegetale (BIO/04) 7 CFU II semestre ● Fondamenti di Genetica (BIO/18) 7 CFU I semestre ● Laboratorio di Chimica (CHIM/03) 4 CFU I semestre ● Microbiologia Generale (BIO/19) 7 CFU II semestre ● Zoologia (BIO/05) 7 CFU I semestre ● Corso opzionale: ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I (discipline Biologiche) 3 CFU ** ● ● TERZO ANNO ● Ecologia (BIO/07) 7 CFU comune ai tre curricula I semestre CURRICULUM MOLECOLARE-CELLULARE Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Biochimiche (BIO/10) 4.5 CFU I semestre ● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Bio-molecolari (BIO/11) 4.5 CFU II semestre ● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Cellulari (BIO/06) 4.5 CFU II semestre ● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Genetiche (BIO/18) 4.5 CFU II semestre ● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie applicate ai Micro-organismi (BIO/19) 3 CFU I semestre ● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU * ● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU * ● Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I (discipline Biologiche) 3 CFU ** ● Corsi a scelta libera dello studente: 9 CFU *** ● Tirocinio o Seminari integrativi 5 CFU ● Elaborato Finale: 9 CFU. ● CURRICULUM FISIOPATOLOGICO Citogenetica, Mutagenesi (BIO/18) 4.5 CFU II semestre Fisiologia, Neurofisiologia, Endocrinologia (BIO/09) 4.5 CFU I I semestre ● Laboratorio tematico integrato (BIO/18, BIO/19, BIO/09 e MED/04) 4.5 CFU II semestre ● ● 187 Microbiologia, Virologia (BIO/19) 6 CFU II semestre Patologia, Immunologia (MED/04) 4.5 CFU II semestre ● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU * ● Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I (discipline Biologiche) 3 CFU ** ● Corsi a scelta libera dello studente: 9 CFU *** ● Tirocinio o Seminari integrativi 5 CFU ● Elaborato Finale: 9 CFU ● ● CURRICULUM AMBIENTALE-NATURALISTICO Complementi di Botanica (BIO/02) 7.5 CFU I semestre Complementi di Zoologia (BIO/05) 7.5 CFU I semestre ● Fondamenti di Ecologia applicata (BIO/07) 6 CFU II semestre ● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU * ● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU * ● Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I (discipline Biologiche) 3 CFU ** ● Corsi a scelta libera dello studente: 9 CFU *** ● Tirocinio o Seminari integrativi 5 CFU ● Elaborato Finale 9 CFU ● ● * Nota - Corsi opzionali congrui al curriculum 188 CORSI ATTIVATI: ● Fondamenti di Anatomia comparata (BIO/06) 3 CFU ● Fondamenti di Biochimica Applicata (BIO/10) 3 CFU ● Fondamenti di Biochimica Vegetale (BIO/04) 3 CFU ● Fondamenti di Biotecnologie dei microorganismi (CHIM/11) 3 CFU ● Fondamenti di Biotecnologie Vegetali (BIO/04) 3 CFU ● Fondamenti di Citogenetica (BIO/18) 3 CFU ● Fondamenti di Conservazione natura e delle sue risorse (BIO/07) 3 CFU ● Fondamenti di Ecologia acque interne (BIO/07) 3CFU ● Fondamenti di Ecologia animale (BIO/07) 3 CFU ● Fondamenti di Ecologia vegetale (BIO/03) 3 CFU ● Fondamenti di Biofisica (BIO/10) 3 CFU ● Fondamenti di Entomologia (BIO/05) 3 CFU ● Fondamenti di Mutagenesi Ambientale (BIO/18) 3 CFU ● Fondamenti di Farmacologia (BIO/14) 3 CFU ● Fondamenti di Fisiologia ambientale (BIO/09) 3 CFU ● Fondamenti di Genetica dei Microorganismi (BIO/18) 3 CFU ● Fondamenti di Immunologia (MED/04) 3 CFU ● Fondamenti di Microbiologia ambientale (BIO/19) 3 CFU ● Fondamenti di Virologia (BIO/19) 3 CFU ● Fondamenti di Zoogeografia (BIO/05) 3 CFU ** Nota - Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRATIVI (discipline Biologiche): CORSI ATTIVATI: ● Fondamenti di Ecologia vegetale (BIO/03) 3 CFU ● Fondamenti di Farmacologia (BIO/14) 3 CFU ● Fondamenti di Didattica delle Scienze Naturali (BIO/05) 3 CFU ● Applicazioni interdisciplinari in Biologia 1 (BIO/13) 6 CFU (limitatamente al riconoscimento crediti degli studenti passati dal vecchio al nuovo ordinamento) ● Applicazioni interdisciplinari in Biologia 2 (BIO/13) 6 CFU (limitatamente al riconoscimento crediti degli studenti passati dal vecchio al nuovo ordinamento) CORSI ATTIVABILI: ● Fondamenti di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (BIO/12) 3 CFU ● Fondamenti di Botanica applicata (BIO/03) 3 CFU ● Fondamenti di Antropologia (BIO/08) 3 CFU *** Nota corsi a scelta libera dello studente CORSI ATTIVATI: ● Fondamenti di Parassitologia (MED/07) 3 CFU ● Fondamenti di Igiene (MED/42) 3 CFU ● Fondamenti di Chimica dell’ambiente (CHIM/12) 3 CFU ● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Scienze Biologiche ● Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del Collegio Didattico 189 Indirizzi dei docenti ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI Prof.ssa MARIAANTONIETTARICCI Via della Vasca Navale, 84 [email protected] ANATOMIA COMPARATA Prof. GIANCARLO GIBERTINI Viale Marconi 446 [email protected] BIOLOGIA MOLECOLARE Prof. PAOLO MARIOTTINI Viale Marconi 446 [email protected] BOTANICA Prof.ssa GIULIACANEVA Viale Marconi 446 [email protected] FONDAMENTI DI CITOLOGIA Prof. GIORGIO VENTURINI Viale Marconi 446 [email protected] CHIMICABIOLOGICA Dott. FABIO VIRGILI (Docente esterno) tel. 0651494517 [email protected] CHIMICAGENERALE ED INORGANICA Dott.ssa GIOVANNAIUCCI Via della Vasca Navale, 84 [email protected] CHIMICAORGANICA Prof. AUGUSTO GAMBACORTA Via della Vasca Navale, 79 [email protected] 190 CITOGENETICA E MUTAGENESI Prof.ssa CATERINATANZARELLA Viale Marconi 446 [email protected] COMPLEMENTI DI BOTANICA Prof. GIULIA CANEVA [email protected] Prof. FERNANDO LUCCHESE [email protected] Viale Marconi 446 COMPLEMENTI DI ZOOLOGIA Prof. MARCO ALBERTO BOLOGNA Viale Marconi 446 [email protected] ECOLOGIA Prof.ssa ALICIAACOSTA Viale Marconi 446 [email protected] ECOLOGIAAPPLICATA Dott. CORRADO BATTISTI docente esterno [email protected] EMBRIOLOGIA Dott.ssa SANDRA MORENO Viale Marconi 446 [email protected] FISICA Dott. FABIO BRUNI Via della Vasca Navale, 84 [email protected] FISIOLOGIA, NEUROFISIOLOGIA, ENDOCRINOLOGIA Prof.ssa ANNATRENTALANCE Viale Marconi, 446 [email protected] FISIOLOGIA GENERALE Prof.ssa ANNATRENTALANCE Viale Marconi 446 [email protected] 191 FISIOLOGIAVEGETALE Prof. RODOLFO FEDERICO Viale Marconi 446 [email protected] GENETICA Prof.ssa CATERlNATANZARELLA Viale Marconi 446 [email protected] ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Dott. ANDREABRUNO Largo S. Leonardo Murialdo, 1 [email protected] LABORATORIO DI CHIMICA Prof. GIOVANNI POLZONETTI Via della Vasca Navale, 84 [email protected] LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE APPLICATE AI MICROORGANISMI Prof.ssa ELISABETTA ZENNARO Viale Marconi, 446 [email protected] LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI Prof. RICCARDO ANGELINI [email protected] Prof. PAOLO MARIOTTINI [email protected] Viale Marconi, 446 LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE CELLULARI Prof. MARCO COLASANTI Viale Marconi, 446 [email protected] LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE GENETICHE Dott.ssa RENATACOZZI Viale Marconi 446 [email protected] 192 LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE E CALCOLO Ing. ROBERTO PUCCINELLI docente esterno [email protected] LABORATORIO TEMATICO INTEGRATO Prof.ssa ELISABETTAAFFABRIS Prof.ssa MARIASSUNTA CASALINO Prof.ssa CATERINATANZARELLA Prof.ssa GIOVANNAMARIA LAURO Prof.ssa ANNATRENTALANCE Prof.ssa SANDRA INCERPI Viale Marconi 446 LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE BIOCHIMICHE Prof. GIOVANNI ANTONINI Viale Marconi, 446 [email protected] MICROBIOLOGIA GENERALE Prof.ssa PAOLO VISCA Viale Marconi 446 [email protected] MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA Prof. PAOLO VISCA [email protected] Prof.ssa ELISABETTAAFFABRIS [email protected] Viale Marconi 446 PATOLOGIA E IMMUNOLOGIA Dott. FABRIZIO POCCIA docente esterno [email protected] ZOOLOGIA Prof. MARCO ALBERTO BOLOGNA Viale Marconi 446 [email protected] 193 Corso di Laurea di II livello (specialistica) in Scienze Biologiche Introduzione Dall’anno accademico 2003/2004 vengono attivate le seguenti lauree specialistiche (classe 6/S, Laurea specialistica in Scienze Biologiche): ● Laurea specialistica in Biologia ambientale; ● Laurea specialistica in Biologia applicata alla ricerca bio-medica; ● Laurea specialistica in Metodologie e applicazioni della Biologia molecolare e cellulare. La durata del corso di laurea è, di regola, di due anni. L’attività didattica è articolata in due anni di corso (nell’anno accademico 2003/2004 viene attivato il primo) durante i quali lo studente deve conseguire 120 crediti, ripartiti tra varie attività formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in conformità ai decreti ministeriali corrispondenti. Corso di Laurea di II livello (specialistica) in Biologia ambientale Obiettivi formativi specifici Il corso di Laurea Specialistica in Biologia Ambientale risponde alla domanda di una adeguata formazione nel settore della Biologia applicata allo studio ed alla gestione e tutela delle risorse naturali. Pertanto questo Corso di Laurea si pone i seguenti obiettivi formativi di carattere generale: - fornire una solida preparazione culturale nella Biologia di base e nei diversi settori della Biologia applicata allo studio ed alla gestione delle risorse naturali, nonché un’elevata preparazione scientifica e operativa nelle discipline che caratterizzano la classe; - fornire una approfondita conoscenza della metodologia strumentale, degli strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati nel campo della Biologia ambientale; - fornire un’adeguata conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di supporto, in particolare per quanto attiene gli aspetti di analisi ecologica; - dare padronanza del metodo scientifico di indagine per poter sviluppare autonomamente ricerca di base ed applicata nel campo della Biologia ambientale; - mettere in grado gli studenti di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, in particolar modo l’inglese, con riferimento anche ai lessici disciplinari specialistici; - mettere in grado gli studenti di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture nei campi della Biologia ambientale. 194 Ai fini indicati, il curriculum del Corso di Laurea specialistica in Biologia Ambientale comprende i seguenti aspetti professionalizzanti garantiti attraverso attività formative finalizzate a: (a) acquisizione degli strumenti matematici, statistici, informatici, fisici e chimici applicati all’analisi delle caratteristiche abiotiche e biotiche dell’ambiente; (b) approfondimento della formazione biologica di base e delle sue applicazioni, con particolare riguardo alle conoscenze applicative relativamente all’analisi di specie, popolazioni e comunità animali e vegetali in condizioni normali e alterate, alle loro interazioni reciproche, agli effetti ambientali e biotici sugli esseri viventi; (c) acquisizione di tecniche utili per la comprensione dei fenomeni ecologici; - attività formative, lezioni ed esercitazioni obbligatorie di laboratorio ed in ambiente naturale per non meno di 30 crediti complessivi (di cui 8 per esercitazioni sul campo), in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali per il riconoscimento e la descrizione della biodiversità, per l’analisi delle specializzazioni autoecologiche e dei rapporti biocenotici, per l’analisi di caratteristiche abiotiche degli ecosistemi e di loro alterazioni d’origine antropica, per l’analisi e l’elaborazione dei dati; - in relazione a obiettivi specifici, attività esterne come tirocini formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel quadro di accordi internazionali. In prospettiva della formazione pratica e professionale degli studenti, l’attività didattica sarà integrata con corsi di perfezionamento, stage e tirocini specialistici di carattere botanico, zoologico, ecologico e di biologia della conservazione, svolti presso strutture specializzate (Musei di Zoologia, Orti botanici, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti CNR, Istituti Zooprofilattici), nonché presso aziende ed enti pubblici e privati la cui qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata, indirizzati alla conservazione ambientale (Parchi nazionali, Parchi regionali, Riserve dello Stato e regionali, ecc.). Ambiti occupazionali previsti per i laureati Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - analisi e controlli dei diversi livelli strutturali della biodiversità degli ecosistemi e della loro conservazione, anche in relazione a valutazioni di impatto ambientale; - Biomonitoraggio per l’analisi della qualità (micro- e macrobiologica nonché chimica) delle acque; - sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche nello studio della biodiversità e della sua conservazione; 195 - identificazione e studio di specie e comunità animali e vegetali applicate alla loro gestione e conservazione ed alla pianificazione territoriale; - valutazione dello stato di conservazione di habitat e specie incluse in Direttive internazionali ed in Leggi nazionali; - indagine scientifica in campo sistematico, ecologico e di Biologia della conservazione; - gestione della ricerca applicata in ambito ambientale. Gli ambiti professionali Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del 24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - attività professionali in istituzioni di ricerca, di controllo e di gestione in campo ambientale, sia in ambito privato che nella pubblica amministrazione, con particolare riguardo a: (a) conoscenza e tutela della biodiversità degli organismi animali e vegetali e dei microrganismi; (b) comprensione dei fenomeni biologici a tutti i livelli ed diffusione di tali conoscenze; (c) uso regolato delle risorse biotiche e loro incremento; (d) applicazioni biologiche in campo ambientale e dei beni culturali. - attività professionali di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica, nonché di gestione e progettazione di tecnologie utili in campo ambientale; - avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla indagine nel settore della Biologia ambientale. Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientalenaturalistico. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso ambientale-naturalistico, in materie di carattere botanico, zoologico ed ecologico. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso. 196 Modalità di regolamentazione dell’accesso Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientale-naturalistico dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame ed una valutazione dei titoli. Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I anno del CL specialistico in Biologia Ambientale, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso formativo Ambientale Naturalistico della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Ambientale sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi man canti all’atto dell’iscrizione. Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto. Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel piano di studi presentato dallo studente. La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia. La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata entro il primo semestre del secondo anno. 197 PIANO DIDATTICO DETTAGLIATO PRIMO ANNO Attività formative Di base - Ambiti disciplinari Discipline biologiche SSD Possibili: BIO/10 BIO/09 BIO/05 BIO/01 Corsi Attivati: ● Zoologia sistematica BIO/05 I semestre Attività formative - Ambiti disciplinari Caratterizzanti - Crediti di sede aggregati SSD Possibili: BIO/01 BIO/02 BIO/04 BIO/05 BIO/06 BIO/07 BIO/18 BIO/19 Corsi Attivati: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 5. Il Collegio Didattico proporrà percorsi formativi consigliati ● Botanica sistematica BIO/02 (obbligatorio) I - II semestre ● Fisiologia ambientale e Biochimica vegetale BIO/09 e BIO/04 II semestre ● Complementi di Microbiologia ambientale BIO/019 I semestre ● Complementi di Ecologia delle acque interne BIO/07 I semestre ● Complementi di Mutagenesi BIO/18 I semestre ● Complementi di Entomologia BIO/05 I semestre ● Complementi di Zoogeografia BIO/05 II semestre ● Complementi di Ecologia animale BIO/05 II semestre ● Complementi di Anatomia Comparata BIO/06 II semestre Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f) Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini. SSD Possibili: Tutti Sicurezza in laboratorio 3 CFU (obbligatorio) SECONDO ANNO (da attivare nell’a.a. 2004-2005) 198 Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Chimica e Biologia SSD Possibili: BIO/03 BIO/08 MED/42 Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1 ● Complementi di Ecologia Vegetale BIO/03 ● Fitogeografia BIO/03 ● Igiene Ambientale MED/42 ● Ecologia del Paesaggio BIO/07 Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Interdisciplinarietà ed applicazioni SSD Possibili: Vedi format ministeriale Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1. ● Biologia applicata ai Beni Culturali BIO/13 ● Complementi di Chimica dell’ambiente CHIM/12 BIO/03 ● Didattica delle Scienze Biologiche BIO/13 ● Etnobotanica Attività formative: A scelta dello studente. SSD Possibili: Tutti. Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 2. ● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Scienze Biologiche ● Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del CCL Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f) Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini. SSD Possibili: Tutti Corsi Attivabili: 3 CFU ciascuno. Ulteriore Lingua straniera 3 CFU Ulteriori conoscenze informatiche / Elementi di Statistica 3 CFU Tirocinio in laboratori differenti da quelli in cui si svolge la attività per la Tesi o Stage 3 CFU 199 Corso di Laurea di II livello (specialistica) in Biologia applicata alla ricerca Biomedica Obiettivi formativi specifici L’ampio sviluppo della conoscenza scientifica in vari settori della biologia molecolare e cellulare ha avuto numerose ripercussioni in ambito biomedico ed ha rapidamente portato a importanti acquisizioni sulle funzioni di cellule, organi e sistemi in condizioni normali ed alterate, sulle modificazioni genetiche e chimiche alla base delle alterazioni patologiche indotte da agenti chimici, fisici e biologici, permettendo in ultimo lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici. Lo studio della biologia della cellula in condizioni fisiologiche e patologiche e le nuove tecnologie biomediche mirate alla determinazione delle cause delle alterazioni molecolari e cellulari che si manifestano in numerose patologie sono alla base della moderna formazione specialistica dei biologi diretti operare nel settore bio-medico. La comprensione del funzionamento della cellula in condizioni normali ed alterate richiede quindi un approccio interdisciplinare e l’utilizzazione di strumenti propri di discipline specialistiche quali biochimica, biologia molecolare, biologia cellulare, farmacologia, fisiologia, immunologia, genetica, microbiologia e patologia. Il Corso di Laurea Specialistica (II Livello) in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica mira ad approfondire le conoscenze già acquisite dai Laureati di I Livello in Biologia, indirizzo Fisiopatologico, Bio-medico o Sanitario, ai fini della formazione specialistica di biologi in grado di condurre autonomamente ricerca di base ed applicata nel settore bio-medico. 200 Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di Laurea di II livello in Biologia applicata alla ricerca bio-medica sono: - fornire una preparazione culturale integrata nel campo della biologia applicata allo studio di processi fisiologici e patologici a livello molecolare, cellulare e sistemico; - approfondire la metodologia dell’indagine scientifica e la gestione delle tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica nel campo della biologia applicata allo studio di sistemi cellulari ed animali in condizioni fisiologiche e patologiche; - implementare le conoscenze operative delle strumentazioni analitiche ed informatiche proprie del settore bio-medico e sanitario; - trasferire le informazioni ottenute dalla genomica, trascrittomica e proteomica alla comprensione dettagliata di processi cellulari in condizioni fisiologiche e patologiche; - qualificare la professionalità in abiti correlati al settore bio-medico, con particolare riferimento ai laboratori di analisi biologiche e microbiologiche ed ai controlli biologico-sanitari a fini diagnostici e preventivi; - applicare tecnologie riguardanti lo sviluppo di modelli sperimentali subcellulari, cellulari e animali utilizzati nei settori farmaceutico, nutrizionistico, merceologico e sanitario; - impartire una buona conoscenza della lingua inglese scientifica e dell’uso di software dedicati alla ricerca scientifica. Attività formativa Per raggiungere i suddetti obiettivi è richiesta l’acquisizione di crediti essenzialmente nelle discipline dell’area biologica e medica. La formazione laboratoristica e l’esercizio dell’analisi critica dei progetti di ricerca, dei metodi d’indagine scientifica e dei risultati sperimentali saranno garantiti da un adeguata assegnazione di crediti per attività sperimentali dedicate alla preparazione della prova finale. L’attività didattica sarà integrata con seminari interni e tirocini a carattere specialistico che saranno svolti presso strutture pubbliche e private accreditate in ambito bio-medico e sanitario, alcune delle quali già in convenzione con il Dipartimento di Biologia quali ENEA, CNR o Istituti del Ministero della Sanità (Istituti di Ricovero e Cura a carattere Scientifico, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Istituto della Nutrizione, Istituto Superiore per la prevenzione e la Sicurezza sul lavoro) e Società ed Istituti riconosciuti dal Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR). Ambiti occupazionali previsti per i laureati Gli obiettivi formativi del corso di Laurea di II livello in Biologia applicata alla ricerca bio-medica sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del biologo in ambito sanitario, così come istituita con legge n. 396 del 24/5/67, successivamente modificata con D.P.R. n. 328 del 5 giugno 2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche applicate alla ricerca bio-medica; - attività di ricerca scientifica presso istituti universitari, enti di ricerca, industrie farmaceutiche; - gestione della ricerca di base ed applicata in campo bio-medico, con particolare riferimento al settore farmacologico, nutrizionistico e diagnostico; - analisi e controlli biologici della qualità delle acque, derrate alimentari, medicamenti in genere e merci di natura biologica; - sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche in campo genetico, isto-citologico, immunologico, microbiologico e metabolico nell’uomo e negli animali; - identificazione di agenti patogeni nell’uomo e negli animali; Ambiti professionali Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di studio sono: - attività professionali in istituzioni di ricerca (nazionali ed intenazionali), controllo ed assistenza dell’area bio-medica e negli istituti di ricerca che utilizzano sistemi cellulari e animali in vivo, nell’industria farmaceutica, chimica, agro-alimentare, cosmetica, nei laboratori di analisi biologiche, chimico-cliniche e microbiologiche, nei presidi territoriali adibiti al controllo biologico e sanitario; 201 - avviamento, attraverso scuole di specializzazione, ai ruoli dirigenziali di competenza biologica nel S.S.N; - avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla ricerca interdisciplinare nel settore bio-medico e sanitario. Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso fisiopatologico, in materie quali fisiologia, genetica, microbiologia e patologia generale. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso. Modalità di regolamentazione dell’accesso Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame ed una valutazione dei titoli. 202 Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso formativo fisiopatologico della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione. Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto. Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel piano di studi presentato dallo studente. La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia. La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata entro il primo semestre del secondo anno. PIANO DIDATTICO DETTAGLIATO PRIMO ANNO Attività formative Di base - Ambiti disciplinari Discipline biologiche SSD Possibili: BIO/10 BIO/09 BIO/05 BIO/01 Corsi Attivabili: ● Complementi di Fisiologia BIO/09 II semestre Attività formative Caratterizzanti - Ambiti disciplinari Crediti di sede aggregati SSD Possibili: BIO/06 BIO/09 BIO/10 BIO/11 BIO/14 BIO/18 BIO/19 MED/04 Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 5. Il Collegio Didattico proporrà percorsi formativi consigliati ● Complementi di Patologia generale MED/04 II semestre ● Complementi di Immunologia MED/04 I semestre ● Complementi di citologia BIO/06 I semestre ● Complementi di Genetica BIO/18 I semestre ● Genetica umana BIO/18 I semestre (da attivare) ● Metodologie molecolari in genetica e citogenetica BIO/18II semestre ● Complementi di microbiologia BIO/19 II semestre ● Complementi di Virologia BIO/19 II semestre ● Biochimica di proteine e sistemi BIO/10 I semestre ● Complementi di Biochimica applicata ed enzimologia BIO/10 I semestre ● Complementi di Biofisica BIO/10 II semestre ● Complementi di Biologia molecolare BIO/11 II semestre ● Complementi di Farmacologia BIO/14 II semestre 203 Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f) Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini. SSD Possibili: Tutti ● Sicurezza in laboratorio 3 CFU (obbligatorio) SECONDO ANNO (da attivare nell’a.a. 2004-2005) Attività formative Affini ed integrative Ambiti disciplinari Chimica e Biologia SSD Possibili: BIO/12 CHIM /06 MED/07 MED/42 Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1 Biochimica clinica e biologia molecolare clinica BIO/12 Igiene generale ed applicata MED/42 Attività formative Affini ed integrative Ambiti disciplinari Interdisciplinarietà ed applicazioni SSD Possibili: Vedi format ministeriale Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1. ● Tecniche istologiche BIO/17 ● Complementi di Biotecnologie dei microrganismi CHIM/11 ● Complementi di Parassitologia MED/07 ● Didattica delle Scienze Biologiche BIO/13 Attività formative: A scelta dello studente. SSD Possibili: Tutti. Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 2. ● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Sc. Biologiche ● Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del CCL Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f) Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini. SSD Possibili: Tutti Corsi Attivabili: 3 CFU ciascuno. Ulteriore Lingua straniera 3 CFU Ulteriori conoscenze informatiche / Elementi di Statistica 3 CFU Tirocinio in laboratori differenti da quelli in cui si svolge la attività per la Tesi o Stage 3 CFU 204 Corsi di La ur ea di II livello (specialistica) in metodologie e applicazioni della biologia molecolar e e cellulare Obiettivi formativi specifici Il Corso di Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare ha come obiettivo la formazione di specialisti nella ricerca nel settore. La conoscenza delle fondamentali metodologie sperimentali attualmente adottate nelle indagini relative alla struttura e alla funzione biologica delle macromolecole, e ai meccanismi molecolari implicati nei processi vitali delle cellule, è presupposto essenziale per un impegno professionale negli ambiti di competenza. Una solida preparazione metodologica infatti consente un agevole inserimento in ambienti di ricerca grazie alla possibilità di fornire immediatamente contributi significativi. Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono: - acquisire una solida preparazione epistemologica e culturale nella biologia molecolare e cellulare e un’elevata preparazione scientifica e operativa nelle discipline che caratterizzano la classe; - approfondire la metodologia dell’indagine scientifica ed acquisire capacità critiche nell’analisi di progetti di ricerca, protocolli e risultati sperimentali per la corretta effettuazione di ricerche nella biologia di base ed applicata. - approfondire la conoscenza delle tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica, della metodologia strumentale, degli strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati nel campo della biologia molecolare e cellulare di microorganismi, animali e piante. - approfondire la conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di supporto e la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con riferimento anche ai lessici disciplinari; - acquisire la capacità di lavorare con ampia autonomia, oltre la capacità di lavorare in gruppo, valorizzando la propria e l’altrui competenza ed anche assumendo responsabilità di progetti e strutture. L’attività didattica sarà caratterizzata dalla presenza di corsi di alta specializzazione e sarà integrata da cicli di seminari, gruppi di lavoro e tirocini che saranno svolti presso i laboratori dell’Università o presso strutture accreditate in ambito scientifico alcune delle quali già in convenzione con il Dipartimento di Biologia (CNR, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Istituto Superiore per la prevenzione e la Sicurezza sul lavoro), nonché presso aziende ed enti di ricerca pubblici e privati la cui qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata. 205 Ambiti occupazionali previsti per i laureati Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del 24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a: - sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche. - attività di ricerca scientifica presso università, enti di ricerca pubblici e privati, industrie farmaceutiche e di biotecnologia - accesso, attraverso scuole di specializzazione dell’area medica, ai ruoli dirigenziali di competenza biologica nel S.S.N.. - attività di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica, nonché di gestione e progettazione delle tecnologie; - gestione della ricerca di base e applicata nel settore della biologia molecolare e cellulare. - attività professionali e di progetto in ambiti correlati con le discipline biologiche, nei settori dell’industria, della sanità e della pubblica amministrazione. Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e cellulare. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso molecolare e cellulare, in materie di carattere citologico, biochimico, biologico-molecolare, genetico e microbiologico. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso. 206 Modalità di regolamentazione dell’accesso Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e cellulare dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame ed una valutazione dei titoli. Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno di corso Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso formativo molecolare e cellulare della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione. Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto. Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel piano di studi presentato dallo studente. La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia. La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata entro il primo semestre del secondo anno. PIANO DIDATTICO DETTAGLIATO PRIMO ANNO Attività formative Di base - Ambiti disciplinari Discipline chimiche SSD Possibili: CHIM/01 CHIM/02 CHIM/03 CHIM/06 CHIM/10 CHIM/11 Corsi Attivati: ● Chimica fisica CHIM/02 - 6 CFU II semestre 207 Attività formative Caratterizzanti - Ambiti disciplinari Crediti di sede aggregati SSD Possibili: BIO/04 BIO/06 BIO/10 BIO/11 BIO/18 BIO/19 Corsi: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 5. Il Collegio Didattico proporrà percorsi formativi consigliati ● Complementi di Biochimica vegetale BIO/04 I semestre ● Complementi di Biotecnologie vegetali BIO/04 II semestre ● Biochimica di proteine e sistemi BIO/10 I semestre ● Complementi di Biochimica applicata ed Enzimologia BIO/10 I semestre ● Complementi di Biofisica BIO/10 II semestre ● Complementi di Biologia Molecolare BIO/11 II semestre ● Complementi di Citologia BIO/06 I semestre ● Lab. Avanzato di Citologia BIO/06 I semestre ● Biologia dello sviluppo BIO/06 II semestre ● Complementi di Genetica BIO/18 I semestre ● Metodologie molecolari in genetica e citogenetica BIO/18 II semestre ● Genetica dei microorganismi BIO/18 II semestre ● Genetica umana BIO/18 I semestre ● Complementi di Virologia BIO/19 II semestre Attività formative Altre ( art. 10, comma 1, lettera f ) Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini. SSD Possibili: Tutti Sicurezza in laboratorio 3 CFU (obbligatorio) SECONDO ANNO (da attivare nell’a.a. 2004-2005) Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Chimica e Biologia SSD Possibili: BIO/12 MED/07 CHIM/05 CHIM/06 Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1 ● Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica BIO/12 ● Complementi di chimica organica CHIM/06 Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Interdisciplinarietà ed applicazioni SSD Possibili: Vedi format ministeriale Corsi attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1 ● Biotecnologie dei microorganismi CHIM/11 ● Complementi di Farmacologia BIO/15 ● Didattica delle Scienze Biologiche BIO/13 208 Attività formative A scelta dello studente SSD Possibili: Tutti Corsi attivabili: 6 CFU ciascuno . Lo studente ne deve scegliere 2 ● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Sc. Biologiche ● Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del CCL Attività formative Altre ( art. 10, comma 1, lettera f ) Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini. SSD Possibili: Tutti Corsi Attivabili: 3 CFU ciascuno. Ulteriore Lingua straniera 3 CFU Ulteriori conoscenze informatiche / Elementi di Statistica 3 CFU Tirocinio in laboratori differenti da quelli in cui si svolgerà la attività per la Tesi o Stage 3 CFU PROVA FINALE: 54 CFU 209 Master di II livello Master in Biologia per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali Scopi, contenuti e sbocchi professionali Il master si pone l’obiettivo di formare figure professionali contraddistinte da competenze di livello elevato nelle diverse problematiche biologiche connesse alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. In particolare verranno trattate metodologie, conoscenze e strumenti necessari: all’analisi dei materiali di biologica costitutivi i beni culturali per problematiche conoscitive e di ricostruzione del contesto ambientale; alla progettazione ambientale in contesti archeologici e monumentali; alla analisi sulle problematiche di biodeterioramento dei beni culturali; alle tecniche per la prevenzione e il controllo del danno di origine biologica in ambienti museali e in ambito monumentale ed archeologico; alle problematiche di conservazione e valorizzazione dei parchi e giardini storici, oltre che dei complessi archeologici e monumenatli. Le figure professionali con questo profilo potranno trovare una adeguata collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore archeologico, museale e storico-artistico dei Beni Culturali. 210 Attività formative e struttura didattica Il Master prevede un programma annuale di 60 crediti, articolato nell’arco di nove mesi per un totale di 1.500 ore (lezioni, esercitazioni, seminari, escursioni e ore di apprendimento individuale). Le lezioni frontali saranno organizzate in moduli compattati nell’arco di 7 mesi (venerdì a pieno tempo e sabato- mezza giornata). I corsi saranno organizzati in moduli sequenziali con un calendario che sarà indicato entro novembre 2003. La frequenza alle lezioni è obbligatoria con un limite di assenze del 30 %. Le lezioni saranno tenute da docenti dell’Università degli Studi “Roma Tre” e di altre Università italiane ed estere, oltre che da esperti con comprovata esperienza nelle discipline di insegnamento. Le attività formative sono integrate da conferenze da parte di operatori particolarmente qualificate nel settore. Per lo svolgimento delle attività del Master sono utilizzate le strutture e le aule a disposizione del Dipartimento di Biologia ed altre strutture del Ministero Beni Culturali e Ambientali. La struttura didattica del Master è organizzata in: Corsi di insegnamento comuni (26 crediti): Processi ed ecologia del biodeterioramento dei materiali; Tecniche diagnostiche nel biodeterioramento; Microbiologia; Micologia; Algologia; Lichenologia; Entomologia; Botanica sistematica applicate ai beni culturali; Metodi di prevenzione e controllo del biodeterioramento; Conservazione e valorizzazione Orti Botanici e Giardini Storici; Tecniche di riconoscimento e di datazione di materiali di origine biologica. Corsi di insegnamento opzionali fra due indirizzi (14 crediti) : Indirizzo beni archeologici e monumentali: Principi di conservazione per la salvaguardia dei beni archeologici e monumentali; A r c h e o b o t a n i c a ; Archeozoologia; Tecniche di biomonitoraggio per prospezioni archeologiche; Ecologia paesaggio per la progettazione ambientale; Conservazione biodiversità in aree archeologiche e monumentali Indirizzo beni storico- artistici, bibliotecari e museali: Principi di conservazione per la salvaguardia dei beni storico-artistici; Principi di conservazione in biblioteche, archivi e contesti museali; Museologia naturalistica; Aerobiologia nella prevenzione biodeterioramento; Aerobiologia nell’igiene. Per il saggio finale sono previsti 20 crediti. Accesso e iscrizioni per l’anno accademico 2003/2004 Possono essere iscritti al corso di Master i laureati in Scienze Biologiche, Biotecnologie, Scienze Geologiche, Scienze Naturali, Fisica, Chimica, Scienze Ambientali, Scienze Agrarie, Scienze Forestali, Lettere e Filosofia, Geografia, Architettura, Beni Culturali. A giudizio del Consiglio del Master potranno essere ammessi candidati titolari di altri Corsi di Studio. Il numero massimo degli ammessi al Master è di 25 iscritti. Qualora il numero delle domande di ammissione risulti superiore al contingente dei posti stabilito, l’ammissione al Master sarà subordinata ad una graduatoria per titoli, effettuata dal Direttore e da due docenti del Consiglio del corso. Il Corso di Master non verrà attivato nel caso di un numero di iscritti inferiori a 10. La tassa d’iscrizione è stabilita in 2.500 €. 211 programma di laurea di I livello (triennale) PRIMO ANNO (BIO/06) ANATOMIA COMPARATA Prof. Giancarlo Gibertini Dipartimento di Biologia, 2° piano, Laboratorio n° 8 [email protected] orario ricevimento: martedì ore 15-17 6 CFU L’insegnamento è impartito nel 2° semestre del primo anno, ogni modulo corrisponde a 24 ore di lezione e a 5 ore di esercitazione. Propedeucità culturali Citologia e Biologia dello sviluppo. Obiettivi formativi prevalenti apprendimento ed applicazione del “metodo comparativo”; uso delle conoscenze per elaborare spiegazioni; osservazione, rilevazione, interpretazione di eventi. Tempi e modalità di valutazione esame finale ed interrogazione orale. 212 Argomenti trattati nelle lezioni Origine dei Vertebrati. I primi Agnati e la comparsa degli Gnatostomi: vantaggi evolutivi della cerniera boccale. Diversità e successo evolutivo dei Pesci ossei letto sulla base della loro anatomia e biologia riproduttiva. I Dipnoi, i Crossopterigi e l’origine dei Tetrapodi. Caratteri dell’anatomia dei primi Vertebrati terrestri e modificazioni adattative che hanno consentito la colonizzazione dell’ambiente subaereo. I Rettili e la definitiva conquista dell’ambiente terrestre. Gli Uccelli e l’adattamento al volo. L’origine della viviparità come una causa del successo dei Mammiferi. La diversità dei Mammiferi espressione di una plasticità naturale e di processi evolutivi in atto. Strategie alimentari nei Vertebrati: Sistemi respiratorio, digerente e circolatorio; organizzazione, sviluppo e funzione di apparati coinvolti nella presa degli alimenti, nel loro trattamento, nella cattura dell’ossigeno e della circolazione di sangue e linfa. Evoluzione del sistema uro-genitale nei Vertebrati: organizzazione del sistema renale. Modalità e tipi di escrezione. Differenziamento sessuale e determinazione del sesso. Strategie riproduttive nei Vertebrati. Attività di laboratorio • Caratterizzazione morfologica, morfometrica e meristica delle classi dei Vertebrati • Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci cartilaginei • Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci ossei • Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Anfibi • Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Uccelli • Morfologia e anatomia dei Sistemi organici nei Mammiferi Testi consigliati LIEM, BEMIS, WALKER, GRANDE, Anatomia comparata dei Vertebratiuna visione funzionale ed evolutiva, EDISES 2002; Per le esercitazioni di Laboratorio: A.PEYROT e C. VELLANO, Guida alla dissezione dei Verte brati, Ed. ZANICHELLI. (BIO/01) BOTANICA Prof.ssa Giulia Caneva Dipartimento di Biologia, piano 5°, stanza [email protected] orario di ricevimento: martedì e giovedì ore 12-13 • L’insegnamento è articolato in 3 moduli per il NO e 4 VO per un totale rispettivamente di 7 e 9 crediti. • Il primo modulo (2 crediti) introduce alle peculiarità del mondo vegetale, con particolare riguardo alla cellula vegetale. Il secondo (2 crediti) evidenzia i principali caratteri morfologici e funzionali dei vegetali superiori. Il terzo (3 crediti) evidenzia le differenze tassonomiche degli organismi vegetali in chiave evolutiva. Il quarto (2 crediti) riguarda solo il vecchio ordinamento ed approfondisce la sistematica delle piante vascolari. 213 • L’insegnamento è impartito nel II semestre; ogni credito comporta lezioni frontali ed esercitazioni nella misura media di 16 ore frontali e 5 ore di esercitazione • È segnalata la propedeuticità di “citologia ed Istologia” I modulo- Citologia vegetale (2 crediti) Introduzione alla Botanica: Caratteristiche generali dei vegetali (cosa intendiamo per organismo vegetale s.l.) ed introduzione alla nascita della botanica come scienza (obiettivi e storia delle ricerche botaniche).Introduzione all’evoluzione degli organismi vegetali (dalle prime forme procariotiche alle forme più evolute)- Valutazioni qualitative e quantitative su scala multitemporale La cellula vegetale in chiave evolutiva: struttura e caratteristiche che la distinguono da una cellula animale. Organizzazione di una cellula vegetale. Lamella mediana. Parete cellulare: struttura, funzione, differenziamento. Plastidi: proplastidi, cloroplasti, ezioplasti, leucoplasti, cromoplasti. Filogenesi del plastidio, importanza tassonomica del plastidio. Vacuolo. Perossisomi. Nucleo e ciclo cellulare (cenni). Totipotenza. Accrescimento e differenziamento di una cellula vegetale (cenni). II modulo – Morfologia e riproduzione (2 crediti) Morfologia delle piante: La diversità dei vegetali in chiave evolutiva: l'organizzazione delle strutture vegetative (protofite, tallofite, cormofite). Struttura delle piante superiori. Pseudotessuti e tessuti. I meristemi. I tessuti adulti: tessuti tegumentali, tessuti parenchimatici, tessuti di sostegno, tessuti conduttori, tessuti secretori. Sviluppo del cormo: crescita primaria e secondaria. Strutture primarie e secondarie di radici e fusti; sviluppo ed organizzazione della foglia La riproduzione: La riproduzione vegetativa e sessuale. Strutture riproduttive. Genesi ed evoluzione del fiore e del frutto. Evoluzione ciclo ontogenetico, dalle piante alghe alle piante vascolari a fiore. III modulo- Principi di sistematica vegetale (3 crediti) Monera e Protisti Procarioti: i cianobatteri: particolarità della protocellula. I principali taxa. Ipotesi sull'origine degli eucarioti. Eucarioti eterotrofi: i funghi. Mixomycota ed Eumycota: morfologia, metabolismo, ecologia ed importanza. Eucarioti autotrofi acquatici: le alghe. Rhodophyta, Dinophyta, Chrysophyta, Phaeophyta, Chlorophyta, Charophyta. Morfologia, metabolismo, ecologia ed importanza. Emersione dall'acqua e le prime piante terrestri Le piante terrestri non vascolari : le Briofite. Generalità, morfologia del gametofito e dello sporofito. Gli adattamenti alla vita terrestre Le piante terrestri vascolari Pteridofite: generalità e sistematica (cenni) I principali taxa delle piante terrestri vascolari: le Spermatofite generalità. Morfologia riproduttiva delle Spermatofite e diversità Le Gimnosperme: generalità Le Angiosperme o Magnoliophyta: generalità 214 IV modulo- Sistematica delle Spermatofite (2 crediti) (solo VO) Guida all’allestimento di un Herbarium. Le principali e principali famiglie delle Gimnosperme e delle Angiosperme Dicotiledoni e Monocotiledoni. Tempi e modalità di valutazione Esame finale, con scritto obbligatorio e selettivo, con test di riconoscimento di strutture anatomiche vegetali (tessuti e organi) e dei principali gruppi sistematici trattati nel corso. Allestimento di un Herbarium scientifico di 20 specie di piante vascolari, obbligatorio per VO e facoltativo per NO. Attività di laboratorio Esercitazioni di microscopia sulle principali tematiche trattate nel corso (citologia, morfologia e sistematica dei principali gruppi di vegetali). (CHIM/03) CHIMICA GENERALE E INORGANICA Dott.ssa Giovanna Iucci Dipartimento di Fisica (Via della Vasca Navale 79), piano 1°, stanza 115 [email protected] orario di ricevimento: martedì 15-17 • L’insegnamento è impartito nel primo anno di corso, e consiste di 7 crediti formativi, suddivisi in 6 crediti di lezioni teoriche e 1 credito di esercitazioni numeriche. • l’insegnamento è impartito nel 1° semestre; un incontro introduttivo (2 ore); 48 ore di lezione e 16 ore di esercitazioni numeriche. • non ci sono propedeuticità culturali (nel senso di esami sostenuti; da un punto di vista formativo è auspicabile una conoscenza di base dell’algebra elementare e della fisica, a livello di scuola superiore) • obiettivi formativi prevalenti: 1) Acquisire conoscenza dei principi fondamentali della Chimica Generale ed Inorganica 2) Saper applicare le conoscenze acquisite alla soluzione di semplici problemi di Chimica generale. • L’esame finale consiste di una prova scritta ed una prova orale; il conseguimento di un punteggio minimo nella prova scritta è condizione per poter sostenere la prova orale. Sono previste due prove di esonero in itinere, valevoli ai fini dell’esonero dalla prova scritta. • argomenti trattati nelle lezioni: 1) Teoria atomica. Atomi, molecole, moli. 2) Struttura dell’atomo. Livelli elettronici, orbitali. Sistema periodico. 3) Molecole. Tipi di legame chimico. Struttura Molecolare. 4) Nomenclatura Chimica. Ossidi, idrossidi, acidi, sali. 5) Reazioni chimiche e loro bilanciamento. Ossidoriduzioni. 6) Stati di aggregazione: gassoso, liquido, solido. Passaggi di stato e diagrammi di stato. 7) Soluzioni. Concentrazione. Proprietà colligative. Soluzioni di elettroliti. 8) Termodinamica. Primo e secondo principio. Entalpia, entropia, energia libera. 9) Equilibrio chimico. Costante di equilibrio. Equilibri acido base e di precipitazione. 215 10) Elettrochimica. Pile e celle di elettrolisi. 11) Cinetica chimica. Velocità di reazione e fattori che la influenzano. 12) Chimica inorganica sistematica: caratteristiche dei gruppi e dei periodi. Gli elementi principali della tavola periodica. Elementi di transizione e complessi di coordinazione. Esercitazioni Esercitazioni numeriche sui punti 1, 4, 5, 6, 7, 9, 10. Testi consigliati A.M. MANOTTI LANFREDI. A. TIRIPICCHIO, Fondamenti di Chimica, Casa Editrice Ambrosiana, Milano; CACACE E SCHIAVELLO Stechiome tria, Bulzoni editore, Roma. (CHIM/06) CHIMICA ORGANICA Prof. Augusto Gambacorta Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) 1° piano, studio n° 13 - [email protected] orario di ricevimento: martedì, ore 15-17 • L’insegnamento non è articolato in moduli e attribuisce 7 crediti formativi nell’ambito del corso di Laurea NO • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre in 50 ore di lezioni e 16 ore di esercitazioni numeriche. • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Chimica Generale e Inorganica • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti la: a) padronanza della terminologia chimica; b) padronanza nella formulazione, interpretazione e applicazione di modelli teorici di reattività; c) padronanza nell’uso di conoscenze per la soluzione di problemi. Tempi e modalità di valutazione Tre tests scritti in itinere; esame finale in due fasi: prova scritta e orale. Il conseguimento di una media ≥ 16/30 nei due migliori tests in itinere (con obbligo di aver sostenuto il terzo test), comporta l’esonero dalla prova scritta finale. 216 Argomenti trattati nelle lezioni: Le proprietà del carbonio: ibridazione, geometria e forza dei legami. Isomeria costituzionale. Teoria della risonanza. I gruppi funzionali: Struttura, nomenclatura e proprietà di alcani, cicloalcani, alcheni, alchini, alogenuri alchilici, alcooli, tioli, eteri, epossidi, solfuri, ammine, aldeidi, chetoni, acidi carbossilici e loro derivati. Composti omo- e etero-aromatici. Stereochimica: conformeri, diastereoisomeri, antipodi e mesoforme: loro proprietà, nomenclatura e proiezioni. Relazioni tra struttura molecolare e proprietà fisiche: punto di ebollizione e solubilità delle molecole; acidità di protoni all’ossigeno e al carbonio. Termodinamica e cinetica applicate allo studio dei meccanismi di reazione. Reazioni di sostituzione radicalica: alogenazione degli alcani; polimerizza zione radicalica. Addizione elettrofila ad alcheni, dieni ed alchini: teoria del carbocatione; controllo regio- e stereo-chimico nella preparazione di bromuri alchilici, alcooli, eteri, aloidrine ed epossidi Ozonolisi. Addizioni ai dieni coniugati. Polimerizzazione cationica. Sostituzione nucleofila ed eliminazione al carbonio sp3. Andamento regio- e stereo-chimico dei meccanismi SN1, SN2, E1 ed E2. Loro competizione in relazione alla struttura del substrato e del reagente; preparazione di alcooli, eteri, ammine, epossidi, nitrili, alcheni e alchini da alogenuri alchilici. Apertura di epossidi ed eteri. Disidratazione di alcooli. Sostituzione elettrofila aromatica: meccanismo generale; nitrazione ed uso dei nitroderivati; alogenazione; solfonazione; alchilazione e acilazione. Addizione nucleofila al carbonile: preparazione di alcooli, cianidrine, ossime, acetali e immine. Tautomeria chetoenolica: enolati e condensazione aldolica inter-, intra-molecolare e incrociata Sostituzione nucleofila acilica: idrolisi acida e saponificazione degli esteri; interconversione dei derivati acilici. Esterificazione diretta e indiretta. Transesterificazione. Ammidi. Condensazione di Claisen. Bio-molecole. Molecole bifunzionali: sintesi acetacetica e malonica; idrossiacidi e loro comportamento; Addizione nucleofila a sistemi enonici. Trigliceridi: saponi, tensioattivi e micelle. a-Amminoacidi: strutture e punto isoelettrico. Peptidi (cenni). Carboidrati: classificazione; strutture emiacetaliche: anomeri e mutarotazione. C- e N-glucosidi. Polisaccaridi: cellulosa e amido. Testi consigliati W.H.BROWN, C.S. FOOTE Chimica Organica, EDiSES s.r.l., Napoli; Copie dei lucidi utilizzati per le lezioni sono disponibili presso la libreria Galilei (via Segre). (BIO/06) FONDAMENTI DI CITOLOGIA Prof. Giorgio Venturini Dipartimento di Biologia, Piano 3, laboratorio 7 tel. 0655176342 - e.mail: [email protected] orario di ricevimento: Lunedi, Mercoledi, Venerdi ore 12-14 Altri giorni: telefonare Insegnamento impartito nel primo anno primo semestre. Crediti complessivi 6, articolato in un Modulo di Citologia (Crediti 4) e un Modulo di Istologia (Crediti 2). Ore di lezione 42, ore di esercitazione 10. Propedeuticità culturali Le conoscenze di chimica, fisica e matematica acquisibili nel liceo classico o scientifico. 217 Obiettivi formativi prevalenti Acquisizione delle conoscenze di base sulla organizzazione morfo-funzionale delle cellule e dei tessuti animali, con particolare riguardo ai mammiferi. Pratica dell’uso del microscopio ottico e riconoscimento di preparati istologici dei principali tessuti animali. tempi e modalità di valutazione Prove di auto-valutazione in itinere. Prova finale articolata in test scritto e prova orale Argomenti trattati nelle lezioni • Composizione chimica della cellula • Membrane cellulari: Struttura e funzioni • Secrezione e traffico vescicolare • Organelli cellulari: Struttura e funzioni • Il citoscheletro e le basi del movimento cellulare • Il nucleo e l’informazione genetica • Ciclo cellulare e divisione cellulare: Mitosi e Meiosi • Tessuto epiteliale • Tessuti connettivi • Tessuto muscolare • Tessuto nervoso Titoli delle attività di laboratorio Uso del microscopio ottico; Osservazione di cellule a fresco. Colorazioni cellulari; Esame di preparati istologici con osservazione dei principali tessuti. Testi consigliati ALBERTS ET AL. L’Essenziale di Biologia Molecolare della Cellula, Zanichelli; ADAMO et al. Istologia di V. Monesi, Piccin; altri testi adeguati vengono presentati e discussi durante le prime lezioni. (BIO/06) EMBRIOLOGIA Dott.ssa Sandra Moreno Dipartimento di Biologia, piano 3°, lab. 3.7 tel. 06/55176339 - e-mail: [email protected] orario di ricevimento: Lunedì ore 10-12 / Mercoledì ore 10-12 218 • L’insegnamento è articolato in un unico modulo ed è incardinato nel primo anno di corso; sono attribuiti 3 CFU • L’insegnamento viene impartito nel 2° semestre; comprende 22 ore di lezione frontale e 4 ore di esercitazione • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Citologia ed Istologia • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: 1) la conoscenza dei principi generali dello sviluppo animale, dalla gametogenesi alla formazione degli organi 2) la valutazione dei criteri di scelta di modelli animali 3) l’impostazione delle basi per la comprensione dei meccanismi molecolari che regolano processi di sviluppo, quali il differenziamento cellulare e la morfogenesi. • tempi e modalità di valutazione: esame orale finale, eventualmente preceduto da un breve test scritto. Argomenti trattati nelle lezioni • Da una singola cellula a un organismo pluricellulare: differenziamento e morfogenesi. Modelli di studio. Sviluppo a mosaico e regolativo. • La riproduzione sessuata. Gametogenesi nei vertebrati. Differenze strutturali tra l’uovo e lo spermatozoo. Morfogeni e gradienti. L’ovulazione ed il controllo ormonale. • La fecondazione: riconoscimento dei gameti a distanza e per contatto. Attivazione dello spermatozoo. Fusione dei gameti. Attivazione dell’uovo. Prevenzione della polispermia. • Generalità sulle varie fasi di sviluppo: segmentazione, gastrulazione, organogenesi. I tipi di uova e i relativi schemi di divisione. I tre foglietti embrionali e i tessuti che ne derivano. • Sviluppo del riccio di mare. Particolarità della segmentazione radiale. Gastrulazione: meccanismi cellulari. Il blastoporo e la formazione dell’archenteron. Potenzialità prospettica e destino prospettico: gli esperimenti di Driesch e Horstadius. • Sviluppo degli Anfibi. La segmentazione: macromeri e micromeri. Mappa dei territori presuntivi. La gastrulazione: movimenti cellulari. La neurulazione. Creste neurali. • Sviluppo degli Uccelli. Segmentazione discoidale. Formazione di epiblasto ed ipoblasto. La gastrulazione: stria primitiva e nodo di Hensen. La neurulazione. • Il mesoderma e il destino delle regioni in cui è suddiviso. Somatopleura e splancnopleura. Il celoma. Gli annessi extraembrionali: amnios, corion, allantoide e sacco del tuorlo. • Sviluppo dei Mammiferi. Segmentazione rotazionale. La blastocisti: trofoblasto e massa cellulare interna. La gastrulazione. Citotrofoblasto e sinciziotrofoblasto. Placenta. La neurulazione. Programma delle esercitazioni Osservazione al microscopio ottico di vetrini con preparati di embrioni di vertebrati ed invertebrati. Osservazione e manipolazione di modelli in materiale plastico di embrioni di vertebrati. Proiezione di filmati sullo sviluppo di vertebrati ed invertebrati e discussione critica. Testi consigliati HOUILLON, Embriologia dei vertebrati, Casa Editrice Ambrosiana; MULLER, Biologia dello sviluppo, Zanichelli; Sono inoltre disponibili le diapositive delle lezioni sul sito internet: http://idra.bio.uniroma3.it/corso/sviluppo.htm 219 (FIS/07) FISICA Prof. Fabio Bruni Dipartimento di Fisica, stanza n° 150 [email protected] orario ricevimento: martedì, ore 14-15,30 • L’insegnamento è un unico modulo, equivalente a 7 crediti formativi • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre; 4 ore a settimana, per un totale di 56 ore di lezione • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Matematica, Chimica generale • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: 1. Convincere lo studente che la fisica fornisce una descrizione della realtà; 2. Lo studente quindi acquisisce una "attitudine" alla fisica che gli consente non solo di risolvere problemi numerici, ma anche di usare la fisica durante la sua vita e nella sua professione. Tempi e modalità di valutazione Test in ingresso, 3 verifiche/esoneranti in itinere. Queste richiedono la risoluzione di un numero di esercizi. Se le verifiche sono superate, allo studente viene proposto un voto finale complessivo. Non è previsto esame finale. Il voto proposto può eventualmente essere migliorato, a discrezione dello studente, sostenendo una o più verifiche relative alle varie parti del programma in occasione degli appelli a fine corso. La validità delle prove in itinere è fissata ad un anno accademico. Argomenti trattati nelle lezioni Il programma del corso è tradizionale (meccanica, teoria cinetica, elettromagnetismo, ottica, dinamica dei fluidi), ma dove possibile, si da risalto alle leggi di conservazione, intese come strumento di lettura del mondo circostante. Particolare importanza riveste la parte del corso relativa a "visione e luce", considerata parte integrante del bagaglio di uno studente di biologia. Libri di testo Principi di Fisica Serway, Edises oppure Fondamenti di Fisica Halliday, Resnick, Walker, Casa Editrice Ambrosiana. Il programma del corso, con indicazione dettagliata dei capitoli e dei paragrafi da studiare è disponibile al sito http://scienze.fis.uniroma3.it/ (MAT/05) ISTITUZIONI DI MATEMATICHE Dott. A. Bruno Dipartimento di Matematica (Largo S. L. Murialdo, 1) primo piano, stanza 109, tel.0654888021 - [email protected] Sito web http://www.mat.uniroma3.it/dipartimento/membri/bruno_homepage.htm orario ricevimento: 220 Il corso si tiene nel primo semestre del primo anno del corso di laurea triennale e il superamento dell’esame assegna 7 crediti. Il corso è articolato in sei ore settimanali di lezioni ed esercitazioni per dodici settimane. Ogni settimana almeno due ore sono dedicate esclusivamente a esercitazioni. Propedeuticità culturali nessuna Obiettivi formativi prevalenti 1. padronanza delle tecniche di calcolo matematico di base: limiti, derivate, integrali 2. orientamento relativamente alle relazioni tra matematica e scienze sperimentali Tempi e modalità di valutazione Due prove scritte in itinere ( esoneri ) o esame finale scritto; è prevista la possibilità di esonero parziale nel corso delle prove della prima sessione. Il voto finale terrà anche conto dell’assiduità nello svolgere gli esercizi assegnati settimanalmente. Argomenti trattati nelle lezioni Richiami. I numeri reali come punti della retta e loro ordinamento. Esponenti con esponente razionale e reale. Equazioni e disequazioni. Breve rassegna della trigonometria. Sistemi lineari di rango basso. Funzioni. Coordinate nel piano. Coefficiente angolare di una retta. Equazioni delle rette. Funzioni. Funzioni elementari. Coefficiente angolare di una retta tangente e velocità. Limiti. Teoremi sui limiti; teorema del confronto. Limiti notevoli. Continuità. Proprietà delle funzioni continue. Teorema dei valori intermedi, teorema di esistenza di massimo e minimo per funzioni continue in un chiuso e limitato, teorema del valore intermedio. Derivate. Derivata e operazioni tra funzioni. Derivata delle funzioni elementari. Funzioni inverse e loro derivate. Intervalli di crescenza e di decrescenza. Concavità e convessità. Asintoti e simmetria. Massimi e minimi: teoria e problemi. Teorema del valor medio. Calcolo dei limiti di forme indeterminate mediante il teorema di L’Hopital. Integrazione. Integrali indefiniti. Metodo di integrazione per sostituzione. Metodo di integrazione per parti. Integrale di funzioni razionali. Integrali definiti: area con segno del rettangoloide relativo a una funzione. Teoremi fondamentali del calcolo integrale. Testi consigliati G.B. THOMAS E R.L. FINNEY, Elementi di Analisi Matematica e Geome tria Analitica, Ed. Zanichelli; (Capitoli I, II fino al paragrafo 7 incluso, III fino al paragrafo 8 incluso, IV tranne i paragrafi 6 e 9, V paragrafo 2, VI, VII paragrafi 1,2,6,7). 221 (INF/01) LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE E CALCOLO Ing. Roberto Puccinelli Docente esterno [email protected] L'insegnamento consta di 10 lezioni teoriche e 10 lezioni pratiche e fa parte dei corsi del primo anno. Si tiene normalmente durante il primo semestre dell'anno accademico e consta di 20 ore di lezione teorica e 20 ore di laboratorio. Non prevede propedeuticità. Il superamento dell'esame da diritto a 5 crediti formativi. L'obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti le nozioni teoriche fondamentali dell'informatica e una conoscenza pratica dell'uso del computer e degli applicativi più diffusi. Il raggiungimento degli obiettivi del corso viene accertato mediante un esame finale che mira a verificare sia la conoscenza delle nozioni teoriche trattate a lezione sia la capacità di utilizzare il computer come strumento di lavoro. L'esame è articolato in una prova teorica scritta ed una prova pratica di laboratorio. Gli argomenti trattati durante le lezioni teoriche sono • Architettura dei calcolatori: principali componenti di un calcolatore, loro funzioni e mutue interazioni. • Sistemi Operativi: ruolo dei sistemi operativi e loro componenti. • Linguaggi di programmazione: definizione di linguaggio; linguaggi di basso ed alto livello di astrazione; costrutti comuni dei linguaggi di alto livello; compilatori ed interpreti. • Rappresentazione dei dati: codifica binaria dell'informazione; rappresentazione binaria dei numeri interi, dei caratteri, delle immagini e dei suoni. • Reti di Calcolatori: utilità delle reti di calcolatori; classificazione delle reti per tipologia di connessione e per estensione geografica; Internet. 222 Gli argomenti trattati durante le ore di laboratorio sono: • Nozioni fondamentali sulla struttura del computer e sul suo funzionamento: identificazione delle componenti fondamentali; avvio e processo di bootstrap. • Utilizzo di base del sistema operativo Windows: procedura di login; interazione con gli oggetti dell'interfaccia grafica (icone, finestre, menù); interazione mediante interfaccia a caratteri. Lo studente viene messo in grado di compiere le operazioni fondamentali (avvio ed utilizzo di un'applicazione, navigazione del contenuto dei dispositivi di memoria di massa, manipolazione dei file, etc.) sia mediante l'interfaccia grafica che mediante l'interfaccia a caratteri. • Compressione dei file: utilizzo di Winzip. • Pacchetto Office: Word; Excel. • Gli ipertesti: nozioni di base di HTML, utilizzo dei browser. Sono a disposizione degli studenti le dispense teoriche e il materiale di riferimento per le lezioni di pratica sul sito web del corso di laurea di Biologia alla URL: http://www.bio.uniroma3.it/biologia/puccinelli/ccl_lezioni_lab_prog_cal.htm Sono inoltre depositati presso la segreteria didattica due CD contenenti il medesimo materiale. In particolare, per la preparazione della parte teorica del corso sono disponibili le slides utilizzate durante le lezioni e un documento integrativo relativo alle reti di computer. Per la parte pratica sono disponibili • oun tutorial sull'utilizzo base di Word • oun tutorial sull'utilizzo base di Excel • oun file HTMLdi esempio usato a lezione Per quel che riguarda il sistema operativo Windows e il linguaggio HTML, lo studente può utilizzare qualunque testo che copra gli argomenti trattati a lezione. 223 SECONDO ANNO (FIS07) ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI Prof. Maria Antonietta Ricci indirizzo: Dipartimento di Fisica E. Amaldi, via della Vasca Navale 84 stanza 145, tel. 06-55177226, fax 06-5579303 indirizzo e-mail: [email protected] Il corso si articola in un solo modulo da 5 crediti ed è incardinato nel secondo anno della laurea triennale. L’insegnamento è impartito durante il primo semestre e consiste in lezioni frontali ed esercitazioni numeriche. La frequenza del corso di Matematica è propedeutica. Obiettivi formativi prevalenti • scelta e uso di strumenti appropriati a una indagine/ricerca • stima delle misure e valutazione dei limiti di accuratezza • rilevazione, organizzazione, rappresentazione di dati • interpretazione di dati • presentazione di dati (produzione di relazioni, rapporti, …) • valutazione di una ipotesi alla luce dei dati sperimentali Tempi e modalità di valutazione Durante il corso vengono effettuate tre verifiche in itinere (compiti scritti), che possono, ove se ne verifichino le condizioni, dare accesso all’esonero totale o parziale dall’esame, che di regola è orale. 224 Argomenti trattati nelle lezioni • Il metodo scientifico. Grandezze fisiche e loro dimensioni. Sistemi di unità di misura. Strumenti di misura e loro caratteristiche. Caratteristiche di una misura. Errori di sensibilità e loro propagazione. Errori relativi. Errori sistematici. Errori casuali. Istogrammi di frequenza. Grafici. Cifre significative e ordine di grandezza. Errori di tipo A ed errori di tipo B. Elementi di statistica. Il concetto di probabilità e le proprietà delle probabilità. • Funzioni di distribuzione discrete e continue: il concetto di valore aspettato e varianza; i momenti delle funzioni di distribuzione e la funzione generatrice dei momenti. Le principali funzioni di distribuzione discrete: binomiale e di Poisson. • Le principali funzioni di distribuzione continue: uniforme, di Gauss, del t di Student, del _2, normale bivariata. Il teorema del limite centrale. La distribuzione degli errori casuali e la loro propagazione. La funzione di distribuzione della varianza della media e le cifre significative nell'errore statistico. Applicazioni della distribuzione t di Student. Intervallo di confidenza ed errori statistici. Applicazioni della distribuzione del _2. • Il criterio della massima verosimiglianza. Il metodo dei minimi quadrati. Il coefficiente campionario di correlazione. I fit lineari: previsioni e intervalli di confidenza per i parametri delle rette, interpolazioni ed estrapolazioni. Fit lineari nel caso in cui entrambe le variabili siano affette da errore. Testi consigliati CAMETTI, DI BIASIO, Introduzione all'elaborazione dei dati sperimentali', Ed. CISU; M.A. RICCI, Dispense disponibili sul sito web del ccs in Biologia ANALYSIS OF EXPERIMENTAL DATA Prof. Maria Antonietta Ricci • The scientific method. Physical quantities and their dimensions. Instruments and their characteristics, sensibility, bias and so on. Statistical uncertainties and propagation. Histograms, diagrams and plots. A type and B type errors. • Probability and its properties. Discrete and continuous distribution functions: their momenta. Study of the principal distribution functions: Binomial, Poisson, Gauss, Student, del _2. Statistical tests based on the properties of the studied distribution functions. Least Squares fit. (BIO/10) BIOCHIMICA Dott. Fabio Virgili Docente esterno (c/o INRAN) - via Ardeatina 546, 00178 Roma tel 06 51494 517 - [email protected] ricevimento a richiesta L’insegnamento è articolato su un unico modulo diviso in due parti, è rivolto agli studenti del nuovo ordinamento e assegna 7 crediti formativi. L’insegnamento si svolge nel primo semestre su di un totale di circa 50 ore di lezione. Non sono previste ore di laboratorio ed esercitazioni pratiche che comunque potranno essere concordate e svolte se richiesto e se possibile, compatibilmente con la disponibilità di laboratori adatti, presso la sede universitaria o presso l’affiliazione del docente (INRAN). Propedeuticità culturali: chimica inorganica, chimica organica e se possibile citologia. Obiettivi formativi padronanza della terminologia biochimica, conoscenza dei rapporti tra struttura e funzione delle molecole di interesse biochimico e dei principali percorsi metabolici cellulari. Tempi e modalità di valutazione gli studenti frequentanti, in itinere, al termine di ciascuna delle due parti del programma, svolgeranno un test di valutazione sulla base di un elaborato scritto e di un colloquio. Gli esami di valutazione nel corso dell’anno 225 saranno anche basati su una parte scritta ed un colloquio che comprenderanno l’intero programma. Argomenti trattati nelle lezioni Prima parte: Macromolecole e rapporto struttura-funzione Acqua: proprietà fisiche e chimiche. Amminoacidi: struttura, proprietà generali, classificazione e caratterizzazione, legami peptidici, amminoacidi non-standard, derivati degli amminoacidi nelle proteine Proteine: Struttura primaria. Struttura secondaria: a-elica, foglietto b e strutture non ripetitive. Struttura terziaria: motivi e dominii. Struttura qua ternaria: forze che stabilizzano la struttura. Denaturazione e rinaturazione. Cenni di metodologia per la purificazione delle proteine. Rapporto struttu ra-funzione delle proteine: Mioglobina e emoglobina. Cenni sull’evoluzione delle proteine Catalisi enzimatica: Proprietà generali degli enzimi (Nomenclatura, specificità del substrato, cofattori e coenzimi, energia di attivazione). Meccani smi di catalisi: acido-base, covalente, favorita da ioni metallici, elettrostatica, favorita da orientamento e prossimità. Esempi di meccanismi di attività catalitica (chimotripsina e altre proteasi). Cinetica di reazione. Inibizione enzimatica: competitiva, non competitiva e mista. Regolazione dell’attività enzimatica Lipidi: classificazione e funzione dei principali lipidi di interesse biochimico. Metabolismo energetico: aspetti termodinamici, composti ad alta energia, reazioni accoppiate, composti fosforilati, trasporatori di elettroni (NAD+ e FAD). 226 Seconda parte: principali percorsi metabolici e loro regolazione Metabolismo del glucosio: glicolisi, fermentazione omolattica e alcolica, metabolismo di esosi diversi dal glucosio, via dei pentoso fosfati, gluconeogenesi Ciclo dell’acido citrico: reazioni correlate e reazioni anaplerotiche, via del gliossilato Metabolismo dei lipidi: attivazione e trasporto intra-mitocondriale, b-ossidazione, corpi chetonici, biosintesi degli acidi grassi Metabolismo degli amminoacidi: degradazione intracellulare delle proteine, deamminazione, transamminazione, deaminazione ossidativa, ciclo dell’urea Trasporto degli elettroni e fosforilazione ossidativa: trasporto degli elettroni, fosforilazione ossidativa, controllo della produzione di ATP. Implicazioni fisiologiche del metabolismo aerobico (specie reattive dell’ossigeno e meccanismi antiossidanti) Cenni sull’evoluzione dei percorsi metabolici (concetti di base sulla) fotosintesi (concetti di base sulla) integrazione e regolazione del metabolismo nei mammiferi: specializzazione di alcuni organi e vie di collegamento tra vari organi. Cenni sui disturbi del metabolismo. Testi consigliati D.L. NELSON, M. M. COX, I principi di Biochimica di Lehninger, Zanichelli. D. VOET, J. G. VOET, C. W. PRATT, Fondamenti di Biochimica, Zanichelli. (BIO/11) BIOLOGIA MOLECOLARE Prof. Paolo Mariottini Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1 [email protected] orario di ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle 12,30. L’intero corso attribuisce 7 crediti nell’ambito della laurea di I livello in Scienze Biologiche. L’insegnamento è impartito nel 2° semestre. Materie consigliate come propedeutiche Genetica, Biochimica, Microbiologia Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione dei meccanismi molecolari che regolano i processi biologici, con particola re riguardo alla struttura genica, alla sua organizzazione e alla sua espressione. Inoltre, verranno trattate le metodologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate nella ricerca di base o a fini applicativi La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale. Gli argomenti trattati nelle lezioni sono: descrizione del genoma; anatomia dei genomi; ruolo delle proteine che legano il DNA; espressione genica: i) inizio trascrizione, ii) sintesi e maturazione dell'RNA e iii) sintesi e matura zione del proteoma; regolazione dell'attività del genoma; replicazione del genoma; basi molecolari dell'evoluzione del genoma; mappatura di genomi mediante tecniche genetiche e fisiche; sequenziamento dei genomi; interpretazione di una sequenza genomica; modelli di evoluzione del genoma; filogenetica molecolare. Testi consigliati GENOMI, BROWM, EdiSES, DNARicombinante, Watson et al., Zanichelli. (BIO/09) FISIOLOGIA Prof.ssa Anna Trentalance Dipartimento di Biologia, piano 3°, laboratorio 3.6 [email protected] orario di ricevimento: Lunedì ore 12-13, studio 4° piano. • L’insegnamento è articolato in tre moduli Fisiologia delle membrane biologiche e compartimentazione (3CF); 227 Funzione di organi ed apparati (3CF); Generalità sugli ormoni. Tutto il corso attribuisce 7 CF • L’insegnamento viene impartito nel secondo semestre e corrisponde a circa 48 ore di lezione e n. 16 ore di esercitazione • Propedeuticità culturali: Citologia, Anatomia Comparata, Biochimica. • Obiettivi formativi prevalenti: Acquisizione di un linguaggio scientifico consapevole; sviluppo di interesse per un impegno in ambito scientifico. Tempi e modalità di valutazione: Autovalutazioni in itinere; la valutazione finale prevede un esame orale. Argomenti trattati nelle lezioni Fisiologia delle membrane biologiche. (3 CFU) Compartimentazione e scambi con l’ambiente esterno-definizione di ambiente interno-Costanti chimico fisiche e meccanismi di regolazioneFeedback. Struttura e specializzazioni funzionali; rapporti cellula-cellula e cellulaambiente (giunzioni e canali): riconoscimento materiali endogeni ed esogeni (recettori). Permeabilità della membrana-Diffusione-Osmosi e pressione osmoticaTonicità. Trasporto di membrana: trasporto facilitato- trasporto attivo primario e secondario. Endocitosi-Esocitosi. Passaggio di ioni, glucidi, protidi, lipidi. Passaggio attraverso epiteli (assorbimento-secrezione-escrezione). Proprietà elettriche delle membrane-genesi del potenziale transmembranario. Funzione di organi ed apparati (3CFU) L’Eccitabiltà. Potenziali elettrotonici-potenziale d’azione-potenziali pacemaker. L’ arcoriflesso somatico ed autonomo. Propagazione e trasmissione dei segnali. I l movimento muscolare. Miogrammi lavoro. Il sangue. Il cuore e la circolazione. Coagulazione ed emostasi. Respirazione:Meccanica respiratoria- Ventilazione polmonare-Scambi respiratori. Funzione renale:funzione glomerulare, funzione tubulare, osmoregolazione Termoregolazione Ormoni. ( 1 CFU) Generalità su localizzazione e funzione delle ghiandole endocrine, natura chimica degli ormoni, meccanismi di produzione e rilascio, livelli ematici. 228 Esercitazioni pratiche di laboratorio 1) Pressione osmotica 2) Sangue-eritrociti-resistenza globulare 3) Respirazione-metabolismo Libri di testo SILVERTHORN D.U., Fisiologia, Casa Editrice Ambrosiana; RICHARD D., Fisiologia degli animali, Zanichelli; C. CASELLA, V.TAGLIETTI, Principi di Fisiologia, ed. La Goliardica Pavese, per Fisiopatologico; R.M. BERNE E M.N.LEVY, Principi di Fisiologia –2°ed., ed.Casa Editrice Ambrosiana, per Fisiopatologico; RANDALL, Fisiologia Animale (meccanismi e comportamento), Zanichelli, per Fisiopatologico. (BIO/04) FISIOLOGIA VEGETALE Prof. Rodolfo Federico Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza n° 4.5.3 e-mail: [email protected] orario ricevimento: Mercoledì,Giovedì e Venerdì ore 11-13 • l’insegnamento è articolato in tre moduli • l’insegnamento è impartito nel 2° semestre; un incontro introduttivo (2 ore); sono previste 40 ore di lezione e 24 ore di laboratorio • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica, Genetica, Biologia Molecolare Tempi e modalità di valutazione esame finale su argomenti trattati nel corso. Argomenti trattati nelle lezioni 1° Modulo • Potenziale chimico e potenziale idrico. L’ascesa della linfa. Compromesso fotosintesi-traspirazione. La nutrizione minerale. Il trasporto dei soluti. 2° Modulo • Fotosintesi: Fissazione del diossido d’azoto e sintesi dei carboidrati. Aspetti fisiologici, agronomici ed ecologici della fotosintesi. Floema : struttura e funzione. Assimilazione dei nutrienti minerali.:azoto, zolfo, cationi fosfato. Sostanze di riserva. 3° Modulo • Parete cellulare.: struttura, biogenesi, espansione. Ormoni e fitoregolatori (auxine, gibberelline, citochinine, etilene, acidoabscissico, giasmonati, acido salicilico, brassinosteroidi, oligosaccarine). Fitocromo e totorecettori. Fotomorfogenesi. Fotoperiodismo. I movimenti delle piante. Cenni di fisiologia dello stress. Attività di laboratorio Determinazione del potenziale idrico. Scambi gassosi. Saggi biologici ormoni. I materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono distribuiti nel corso delle attività. 229 (BIO/18) FONDAMENTI DI GENETICA Prof.ssa Caterina Tanzarella Dipartimento di Biologia [email protected] 1° Semestre Secondo anno (Nuovo ordinamento) Prepedeucità culturali Citologia Modalità di valutazione L’esame consiste nel superamento di una prova scritta per l’ammissione alla prova orale. 1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche. Introduzione alla Genetica. Analisi Mendeliana: gli esperimenti di Mendel; purezza dei gameti; segregazione; indipendenza. Genotipo e fenotipo; penetranza; espressività. Teoria cromosomica dell'ereditarietà. Formazione dei gameti. Concordanza tra mendelismo e meiosi. 1,2 CREDITO: Lezioni frontali +esercitazioni numeriche e pratiche. Eredità legata al sesso; determinazione del sesso. Associazione: Estensioni dell'analisi mendeliana. Allelia multipla; Geni letali; Geni epistatici. 1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche e pratiche. Mappe genetiche negli eucarioti: statistiche e citologiche. Mappe genetiche in procarioti: coniugazione, trasformazione e trasduzione nei batteri. Mappe per ricombinazione e per delezione nei batteriofagi. Esperimenti di Benzer. Definizione dell'unità di funzione mediante complementazione. 1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche. Codice genetico; prove che il codice è a triplette; decifrazione del codice. Natura e funzione del gene: introduzione ai processi di trascrizione e traduzione. Colinearità tra gene e suo prodotto proteico. Duplicazione del DNA in procarioti: esperimenti di Meselson e Stahl. Duplicazione del DNAin eucarioti: esperimenti di Taylor. 1 CREDITO: Lezioni frontali. Mutazioni geniche. Mutazioni cromosomiche: Mutazioni genomiche. Definizione, classificazione, cause e conseguenze dei vari tipi di alterazioni. Le mutazioni per la comprensione dei processi complessi: la regolazione nei procarioti e negli eucarioti Analisi genetica delle vie metaboliche. 230 1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche. Meccanismi e ruolo della variabilità. Genetica nei processi evolutivi. Cenni di genetica quantitativa. Cenni di genetica di popolazione: Teoria di Hardy-Weinberg. Testi consigliati P.J. RUSSEL, Genetica, IV EDIZIONE. 2002 (EdiSES); R.J. BROOKER, Genetica, analisi e principi. 1999 (Zanichelli); A . J . F. G R I F F I T H S , W.M.GELBART, J.H. MILLER,R.C. LEWONTIN, Genetica Moderna, 2000, Volumi 1 e 2, Zanichelli. Per esercizi STANFIELD, Genetica, collana Shaum, Etas, Milano. (CHIM/03) LABORATORIO DI CHIMICA Prof. Giovanni Polzonetti Dipartimento di Fisica, Laboratorio di Chimica dei Materiali Via della Vasca Navale, 79, 1° piano, stanza 114 [email protected] orario di ricevimento mercoledì 15-17 • L’insegnamento è impartito al 2° anno di corso e consiste di 4 crediti formativi, suddivisi in 2 crediti di lezioni teoriche e 2 crediti di esperienze di laboratorio. Un credito teorico equivale a 8 ore di lezione, un credito di esperienza di laboratorio equivale a 16 ore. • L’insegnamento è impartito al 1° semestre; un incontro introduttivo (1 ora); 16 ore di lezione teoriche e 32 ore di esperienze di laboratorio. • Non ci sono propedeuticità culturali, nel senso di esami sostenuti tuttavia, per seguire fruttuosamente il corso e per l’accesso alla verifica è essenziale la conoscenza dei contenuti dei corsi di Istituzioni di Matematiche, Fisica, Chimica Generale e Inorganica, Chimica Organica. Obiettivi formativi prevalenti 1) sulla base delle conoscenze dei principi fondamentali di chimica, acquisire conoscenza delle metodiche analitiche più comuni e dei principi che stanno alla base di metodiche strumentali come quelle elettrochimiche e spettroscopiche; acquisire conoscenza delle diverse attrezzature di laboratorio, dalla vetreria comune a quella per sintesi, dagli apparecchi semplici come il pHmetro a strumentazioni complesse come gli spettrofotometri; 2) sapere applicare le conoscenze acquisite a determinazioni sperimentali qualitative e quantitative, mediante: calcolo, determinazione, interpretazione e presentazione dei dati sperimentali; 3) acquisire conoscenza delle leggi e normative che regolano la vita in laboratorio, dei diversi prodotti chimici per utilizzarli in modo corretto ed avere una cultura chimica che permetta di fronteggiare incidenti o infortuni utilizzando rimedi adeguati. L’esame finale consiste in una prova orale. Argomenti trattati nelle lezioni • Il laboratorio di chimica: attrezzature e materiali. Norme di comportamento e di sicurezza. 231 • Osservazioni sperimentali: misurazione, errori di misura, trattamento dati. • Strumentazione di base. Misure chimico-fisiche e manipolazioni di base.Tecniche di purificazione e di separazione. Distillazione, sublimazione, cristallizzazione, separazione, estrazione, centrifugazione, punto di fusione e di ebollizione. • Metodi volumetrici quantitativi. Preparazione di soluzioni a titolo noto. Titolazioni acido base, redox, complessometriche, potenziometriche, indicatori. • Sostanze standard. Punto finale, punto di equivalenza, indicatori e curve di titolazione. Potenziale di cella, elettrodi di riferimento e di misura. Tamponi, idrolisi e PH all’equivalenza. • Composti di coordinazione, esempi biologici, porfirine, clorofilla, emoglobina. • Analisi con metodi spettrofotometrici: principi fondamentali della spettroscopia nel visibile e nell’infrarosso, lo spettrofotometro, complessi e spettri di assorbimento, legge di Lambert-Beer. • Analisi cromatografiche: fase stazionaria e fase mobile, natura e meccanismo di adsorbimento, serie eluotropica, cromatografia di adsorbimento, ripartizione, scambio ionico, su colonna, su carta e su strato sottile, HPLC, gas-cromatografia, rapporto di ritenzione. • Metodi di preparazione e purificazione del campione. Esperienze pratiche in laboratorio riguardanti gli argomenti trattati • Titolazione acido-base: H2C2O4/NaOH. • Titolazione redox: H2C2O4/KMnO4. • Titolazioni complessometriche: determinazione della durezza delle acque. • Titolazioni potenziometriche acido forte-base forte: pHmetro. • Determinazione spettrofotometrica del Fe2+ con fenantrolina. • Reattività dei gruppi funzionali: sintesi dell’aspirina. • Estrazione e separazione cromatografia dei pigmenti presenti negli spinaci. • Isomeria: conversione dell’acido maleico in fumarico. Gli studenti frequentanti sono tenuti a presentare una relazione scritta su ciascuna esperienza svolta. Testi consigliati 1) M. CONSIGLIO, V. FRENNA, S. ORECCHIO Il laboratorio di Chimica, EdiSES con esclusione dei paragrafi e capitoli n°: 6.2; 7; 8; pag.172-177 del cap.9; 13; 14; 15; 16. Del cap. 17 considerare le note preliminari e le esperienze considerate nel corso; 2) POLZONETTI GIOVANNI, Dispense; 3) POLZONETTI GIOVANNI, Dispense delle esperienze. 232 (BIO/19) Microbiologia Generale Prof. Visca Paolo con moduli a cura di AFFABRIS Elisabetta e CASALINO Mariassunta Dipartimento di Biologia, Viale Marconi 446 e-mail: [email protected] Orario di ricevimento nel secondo semestre al termine di tutte le lezioni, l'orario delle quali viene stabilito anno per anno. Nel primo semestre, tutti i lunedì ore 10.00 presso il 4° piano - studio Prof.ssa Casalino (in sua assenza, 3° piano ufficio Prof. Visca stanza 3.2.2). Il corso è organizzato in tre moduli di due crediti ciascuno. Un credito è costituito da esercitazioni di laboratorio. Il primo modulo (VISCA) tratterà la struttura e la funzione della cellula batterica; il secondo modulo (CASALINO) sarà centrato sulla genetica batterica e sulla diversità microbica; il terzo modulo (AFFABRIS) fornirà i fondamenti di virologia animale ed immunità antimicrobica. Il corso è obbligatorio per tutti gli studenti di Biologia nuovo ordinamento. L’insegnamento è impartito nel 2° semestre; ogni modulo corrisponde a 2 crediti ed per un totale di 16 ore di lezione frontale. Il modulo di esercitazioni consiste in 5 esperienze di laboratorio di per un totale di circa 16 ore. Le esercitazioni saranno svolte da gruppi di circa 10 studenti ciascuno e saranno ripetute per più turni in relazione all’affluenza studentesca. Costituiscono propedeuticità culturali gli insegnamenti di Genetica, Biochimica e Biologia Molecolare. La valutazione sarà basata su esame finale e su eventuali test (non obbligatori) in itinere. Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti la conoscenza: 1) della struttura e della funzione della cellula procariotica; 2) dei meccanismi di base per la replicazione, lo scambio e la ricombinazione genetica bei batteri; 3) della diversità strutturale, genetica e metabolica dei batteri; 4) del concetto di specie ed evoluzione nei procarioti; 6) dei meccanismi di interazione fra batteri e virus e gli organismi superiori; 7) dei meccanismi fondamentali per la replicazione virale. Argomenti delle lezioni Modulo I (2 crediti): struttura e funzione della cellula batterica • Scoperta del mondo microbico: principali eserimenti storici • La parete cellulare di batteri ed Archea. Il peptidoglicano: struttura, funzione, sintesi; principi biochimici delle colorazioni. • La membrana citoplasmatica e sistemi di trasporto nei procarioti • Strutture citoplasmatiche (organelli ed inclusioni) ed extra-citoplasmatiche (capsula, pili e fimbrie, flagelli) • Organizzazione e struttura del genoma nei procarioti • Modelli fondamentali di regolazione dell’espressione genica nei batteri • La spora:struttura e regolazione 233 • La chemiotassi nei batteri • Cenni sul metabolismo energetico nei procarioti • Batteri chemolitotrofi • Ciclo cellulare nei batteri: la divisione cellulare e la curva di crescita • Controllo della crescita batterica: sterilizzazione, disinfezione, antibiotici e meccanismi di resistenza • Interazioni ospite-parassita: batteri patogeni e fattori di patogenicità • Esotossine, endotossina e parassitismo intracellulare Modulo II (2 crediti): genetica batterica e diversità microbica • Plasmidi. Geni portati dai plasmidi. Meccanismo di replicazione plasmidica. Controllo del numero di copie.Controllo della ripartizione. • Trasformazione. Naturale e Artificiale. Fasi della trasformazione attraverso i saggi sperimentali. Competenza. Trasformazione in gram-. Trasformazione plasmidica. • Coniugazione. Scoperta, F+ e Hfr. Polarità del trasferimento. Mappe a tempo. Origine degli Hfr. Fisiologia della coniugazione, F’, origine e formazione degli F’. • Batteriofagi Caratteristiche generali. Fagi virulenti e ciclo litico T4 e T7. • Batteriofagi temperati e ciclo lisogenico Fago lambda e P1 • Trasduzione specializzata e generalizzata. Meccanismi di impaccamento del DNA. Destino delle particelle trasducenti. Ingresso del DNAnelle cellule. Mappe mediante traduzione • Trasposizione elementi trasponibili e meccanismi di trasposizione nei batteri • Fagi e plamidi come vettori di clonaggio.Enzimi di restrizione.Tecniche di ingegneria genetica • Cenni di tassonomia e sistematica batterica Identificazione e descrizione delle unità tassonomiche fondamentali • Gli Archea caratteristiche strutturali funzionali ed evolutive. • Archea ipertermofili, metanogeni e alofili • Biodiversità dei microrganismi. Metodi d’isolamento di colture pure per la tipizzazione Analisifenotipiche e uso di anticorpi • Analisi del genotipo Analisi del DNA (%GC, Riassociazione DNA_DNA,) Uso di enzimi di restrizione. • Analisi basate sulla PCR. Uso di vari metodi per una tipizzazione dei microrganismi 234 Modulo III (2 crediti): fondamenti di virologia animale ed immunità antimicrobica • Generalità sui virus: struttura e ciclo virale. • Criteri di classificazione dei virus e suddivisione in classi di replicazione • Generalità sulle strategie di replicazione dei virus animali ad RNA. • Generalità sulle strategie di replicazione dei virus animali a DNA. • Retroviridae. • Cenni sui metodi di isolamento, identificazione e titolazione. • L'immunità naturale nella risposta dell'ospite alle infezioni microbiche. • L'immunità specifica umorale nella risposta dell'ospite alle infezioni microbiche. • L'immunità specifica cellulare nella risposta dell'ospite alle infezioni microbiche. • Gli anticorpi monoclonali. • Utilizzazione degli anticorpi in microbiologia. • Introduzione al virus che causa l'AIDS. L’attività di laboratorio (1 credito) affronterà le seguenti tematiche: 1) Osservazione microscopica e morfologia di batteri; 2) Terreni colturali e coltivazione batteri; 3) Valutazione quantitativa di batteri in coltura; 4) Saggi di antibiosi ed antibiogramma; 5) Analisi del contenuto proteico e/o del DNA in cellule batteriche. Testo consigliato T. BROCK ETAL., Microbiologia, UTET (BIO/05) ZOOLOGIA Prof. Marco A. Bologna Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6 [email protected] Orario ricevimento: lunedì 11.00-13.00 • L’insegnamento è articolato in sette moduli obbligatori per tutti gli studenti: i primi quattro moduli (I: punti 1-3 del programma; II: punti 4-6; III: punti 7-9; IV: punti 10-12) corrispondono a 4 CF, ognuno dei quali è costituito da 8 ore di lezioni frontali e 16 ore di studio individuale; gli ultimi tre moduli (V: punti 13-14 del programma; VI: punto 15; VII: punto 16) corrispondono a tre CF, ognuno dei quali è costituito da 6 ore di lezioni frontali, 6 ore di esercitazioni in laboratorio e 12 ore di studio individuale. • l’insegnamento è impartito nel 1° semestre; • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Citologia • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: 1) l’acquisizione di un approccio evoluzionistico alla Biologia animale; 2) l’acquisizione di conoscenze di base di zoologia generale e sulla biodiversità animale; 3) l’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti particolari del campo specifico. Tempi e modalità di valutazione Esame finale con prova orale o, eventualmente, altri metodi di valutazione. Argomenti trattati nelle lezioni 1. Campi di studio della zoologia moderna e livelli di approfondimento; 235 236 relazione con altre materie biologiche; caratteristiche degli organismi animali. 2. Concetto di popolazione e di specie; espressione fenotipica della variabilità; curve di frequenza dei caratteri; variazione geografica; mec canismi adattativi (darwiniani) e non adattativi (selezione stocastica, casi sociobiologici) di selezione naturale; selezione naturale ed evoluzione; micro- e macroevoluzione. 3. Modelli interpretativi della speciazione (allopatrico, simpatrico, parapatrico, stasipatrico); meccanismi pre- e postmating di isolamento riproduttivo; anagenesi e cladogenesi; ipotesi classica ed ipotesi di evoluzione per equilibri puntiformi. 4. Radiazione adattativa; significato evolutivo dell’adattamento; generalità sulle strategie adattative alla vita in ambiente acquatico marino e d’acqua dolce, e nell’ambiente terrestre; colorazioni adattative criptiche ed aposematiche. 5. Morfologia funzionale ed ecologia dei sistemi di: alimentazione; respirazione; escrezione; locomozione e dispersione. Sensibilità all’ambiente ed orientamento; bioritmi. 6. Riproduzione asessuale e sessuale; gonocorismo ed ermafroditismo; fecondazione interna ed esterna; diversi tipi di partenogenesi; sviluppo postembrionale diretto ed indiretto; cicli di sviluppo. 7. Concetto pluridimensionale di nicchia ecologica negli organismi anima li; ruoli ecologici degli animali negli ecosistemi: struttura e dinamica delle zoocenosi. Convergenza adattativa, omologia ed analogia. 8. Rapporti interspecifici: competizione, predazione, parassitismo, commensalismo, simbiosi. 9. Rapporti intraspecifici. Colonie e società. Generalità sul comportamento animale: stimoli e segnali, comunicazione, corteggiamento, cure parentali, home range e territorialità. Dinamica delle popolazioni animali. 10. Cause storiche della distribuzione degli animali: areale; cause paleoecologiche. 11. Cause dinamiche della distribuzione degli animali: dispersione, barriere, colonizzazione di aree geografiche. 12. La biodiversità animale: livelli strutturali (dal molecolare al sistemico). Filogenesi animale. Tassonomia e sistematica: regole e tecniche dell’ordinamento della diversità e della ricostruzione della filogenesi. 13. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa animali a livello di phyla. Protisti Protozoi: Sarcomastigofori, Sporozoi, Ciliofori. 14. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa animali a livello di phyla. Metazoi primitivi: Poriferi; Cnidari. Metazoi a simmetria bilaterale, acelomati: Platelminti; 15. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa animali a livello di phyla. Metazoi a simmetria bilaterale pseudocelomati ed eucelomati: Aschelminti; Molluschi; Anellidi; Artropodi. 16. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa animali a livello di phyla. Metazoi a simmetria bilaterale eucelomati deuterostomi ed affini: Lofoforati; Echinodermi; Cordati. Libri di testo (previa indicazione del docente) ARGANO R. ET AL., Zoologia generale e sistematica. Monduzzi Ed.; DORIT R. ET AL., Zoologia. Zanichelli Ed.; HICKMAN C. ET AL., Zoolo gia, Edises Ed. Testi di supporto per le esercitazioni in laboratorio ZAFFAGNINI F. E SABELLI B. Atlante di Morfologia degli Invertebrati. Piccin Ed. 237 TERZO ANNO (BIO/07) ECOLOGIA Prof.ssa Alicia Acosta Dipartimento di Biologia, piano 5°, stanza n° 1 [email protected] Orario ricevimento: martedì, giovedì, ore 10. • L’insegnamento è articolato in 3 moduli (di 2 CF ciascuno) ed 1 credito di laboratorio/campo. - - - L’intero corso attribuisce 7 crediti nell’ambito del terzo anno delle lauree triennali. • L’insegnamento è impartito nel 1° semestre. • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Zoologia. • Sono assunti come obiettivi formativi la padronanza dei principi dell’ecologia ecosistemica, di popolazioni e di comunità, l’applicazione in contesto ecologico di conoscenze acquisite in precedenza (per esempio Botanica, Zoologia), l’osservazione e analisi di aspetti ecologici in campagna e lo sviluppo di interesse per tematiche ecologiche connesse a quelle del corso. S’intende inoltre sviluppare gli elementi di base per la rilevazione, organizzazione e interpretazione dei dati ecologici. Tempi e modalità di valutazione esame finale in due fasi: prova scritta e interrogazione. Argomenti trattati nelle lezioni 1) Introduzione all’ecologia. Origine e sviluppi dell’ecologia come scienza. Suddivisioni teoriche e settori di specializzazione. Ecologia ecosistemica. Fattori che condizionano la distribuzione dei biomi. Foresta tropicale pluviale. Savana. Desertificazione. Deserti. Ecosistemi di tipo mediterraneo. Ecosistemi di tipo temperato. Steppa. Taiga. Tundra. Atri biomi. L’energia negli ecosistemi. Aspetti termodinamici dei flussi energetici. Struttura trofica. Produttori primari in ambienti terrestri e in ambienti marini. Produzione e Produttività. Piramidi ecologiche. I cicli biogeochimici. Esempi di cicli biogeochimici in diversi tipi di ecosistemi. 238 2) Ecologia delle comunità. Il concetto di comunità. Analisi della composizione di una comunità. Metodi di analisi delle comunità. Fora, vegetazione e fauna. Dinamica delle comunità. Successioni ecologiche. Metodi di studio delle successioni. Variazioni stagionali e zonazione. Diversità. Significato e calcolo della biodiversità. Articolazione della diversità a diversi livelli. I fattori che regolano diversità. Diversità nei diversi ecosistemi. Ecologia delle popolazioni. Relazioni intraspecifiche. Struttura delle popolazioni. Dinamica delle popolazioni (accrescimento esponenziale e logistico, fluttuazioni periodiche e irregolari). Selezione r e K. Fattori che influenzano la crescita delle popolazioni. Meccanismi di regolazione. Competizione interspecifica e nicchia ecologica. Relazione antagonistiche, neutre e mutualistiche. Mimetismo. 3) Ambiente fisico e relazioni organismi-ambiente. I fattori ecologici. Risposta degli organismi ai fattori ambientali (ambienti aridi, zone umide, ambienti salini, ambienti ricchi di metalli pesanti). Disturbostress. Effetti del disturbo sulle comunità. Stress: meccanismi di risposta. Il fuoco come fattore ecologico. Le strategie C-S-R. Introduzione all’ecologia del paesaggio. Dati usati in ecologia del paesaggio. Struttu ra del paesaggio. Importanza dei corridoi. Dinamica del paesaggio. Paesaggio e gestione del territorio. Introduzione all’ecologia urbana. Caratteri ecologici dell’ecosistema urbano. Introduzione all’ecologia della conservazione. Strategie della conservazione in Italia. Attività di laboratorio/campo Una escursione giornaliera. Una visita guidata. Testi consigliati BULLINI, PIGNATTI & VIRZO DE SANTO. Ecologia Generale, UTET, 1998; DODSON, S. (ED.) Ecologia, Zanichelli, 2000; TOWNSEND, C., HARPER, J. & BEGON, M. L’essenziale di ecologia, Zanichelli, 2000; RICKLEFS, R., L’economia della natura, Zanichelli, 1997; TYLER MILLER, G. 2001, Scienze Ambientali, Edises, 2001; I materiali di documentazione per le attività di campo sono distribuiti durante le lezioni. Altri testi utilizzabili per approfondimenti e chiarimenti M. BEGON, J. HARPER & C. TOWSEND, Ecologia, Zanichelli, Bologna, 1989; P. COLINVAUX, Ecologia, Edises, Napoli, 1995. Curriculum Molecolare-Cellulare (BIO/10) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE BIOCHIMICHE Prof. Giovanni Antonini Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 2 o LIME [email protected] orario ricevimento: Lunedì 11-13 • L’insegnamento è articolato in 11 argomenti. Ogni argomento prevede lezioni teoriche in aula ed esercitazioni pratiche in laboratorio. Mediamente, ogni settimana viene svolto un argomento. Il corso è parzialmente mutuato dal corso di Biochimica Applicata tuttavia non prevede lezioni ed esercitazioni numeriche sull’analisi dei dati sperimentali • Il corso è tenuto con lezioni frontali in aula e lezioni pratiche in laboratorio, la cui frequenza è consigliata per poter affrontare la prova pratica in sede di esame • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biochimica e Biologia Molecolare 239 • Scopo del corso è di fornire allo studente le competenze teoriche e pratiche che permettano allo studente di utilizzare con competenza, sicurezza e buona manualità le principali tecniche biochimiche in uso in tutti i laboratori bio-molecolari Tempi e modalità di valutazione L’esame finale consiste in una prova pratica in laboratorio ed in una prova orale. 240 Argomenti trattati nelle lezioni 1. NORME DI SICUREZZA Dispositivi e norme per la protezione individuale. Eliminazione di rifiuti. Simboli dei rischi da contatto, ingestione ed inalazione. Pittogrammi più frequenti. 2. RACCOLTA DEI DATI SPERIMENTALI Analisi statistica elementare. Presentazione grafica dei dati. Pubblicazione dei dati. 3. STRUMENTAZIONE DI USO COMUNE Pipette volumetriche. Contenitori per soluzioni. Provette da laboratorio. Bilance. pH metro ed agitatore magnetico. Centrifughe e rotori. Apparati per Elettroforesi. Spettrofotometro. 4. SPETTROFOTOMETRIA La luce. Come è fatto un spettrofotometro. Importanza della slitta. Legge di Lambert-Beer. Relazione tra T, Abs e C. 5. PURIFICAZIONE DELLE PROTEINE Metodi di dosaggio di proteine Lowry; Bradford. Strategie per la purificazione. Prima fase: Raccolta delle informazioni. Usuali passi di purificazione. Passi intermedi di purificazione. Omogeneizzazione ed estrazione. La solubilità differenziale. Precipitazione delle proteine. Centrifugazione. La centrifuga ed il rotore. Centrifugazione su gradiente di densità. Dialisi. 6. CROMATOGRAFIA Supporti per romatografia liquida. Cromatografia a scambio ionico. Cromatografia per gel-filtrazione. Cromatografia per affinità. Cromatografia idrofobica. Cromatografia in fase inversa. 7. BINDING. Isoterma di legame; Metodi non lineari; Metodi lineari: plot dei doppi reciproci e plot di Scatchard. Binding cooperativo e plot di Hill. Binding con legame aspecifico. 8. CINETICA DI BINDING. Cinetica rapida. calcolo delle kapp, delle kon e koff. I caso: L >> R; kon >> koff. II caso: L >> R; kon * [L] ≈ koff. III caso: L ≈ R. Integrazione numerica delle ODE. 9. CINETICA ENZIMATICA IN STATO STAZIONARIO. Metodi non lineari. Metodi lineari: plot di Lineawever-Burk, di Hanes-Woolf e di Eadie-Hofstee. Inibizione competitiva; non competitiva, incompetitiva; plot di Dixon. 10. ELETTROFORESI DELLE PROTEINE. Punto isoelettrico. Supporti per elettroforesi. Amido. Agarosio. Acrilammide. Polimerizzazione dell’acrilammide. Elettroforesi nativa. Elettroforesi denaturante. Disc-elettroforesi. La compressione (stacking). Colorazione dei gel. Conservazione dei risultati. Mobilità elettroforetica. Estrazione di proteine dal gel. Isoelettrofocusing. Elettroforesi bidimensionale. 11. M E TODICHE IMMUNOCHIMICHE. Anticorpi policlonali. A n t i c o r p i monoclonali. Procedura diretta ed indiretta. ELISA. RIA. Immunoblotting. Immunofluorescenza. Attività di laboratorio 1. Utillizo di pipette, bilance e recipienti di laboratorio 2. Misurazione del pH e preparazione di un tampone 3. Spettroscopia Vis-UV. 4. Dosaggio delle proteine. 5. Estrazione. Centrifugazione. Dialisi. 6. Cromatografia a scambio ionico. 7. Binding. 8. Cinetica in stato stazionario. 9. Elettroforesi. Determinazione del P.M. di una proteina. 11. Tecnica ELISA Testo consigliato REED ET AL., Metodologie di base per le scienze biomolecolari, ed. Zanichelli. Altri testi consultabili NINFA/BALLOU, Metodologie di base per la Biochimica e la Biotecnolo gia, ed. Zanichelli (testo più completo rispetto al precedente); FERSHT, Struttura e meccanismo d'azione degli enzimi, Zanichelli (testo che approfondisce alcuni aspetti dello studio di proteine ed enzimi). Sono anche disponibili dispense delle lezioni teoriche e pratiche ed i testi delle esercitazioni numeriche. (BIO/11) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE BIO-MOLECOLARI Prof. Paolo Mariottini Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1 [email protected] orario ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle 12,30. L’intero corso attribuisce 4,5 crediti nell'ambito della laurea breve del nuovo ordinamento. L’insegnamento è impartito nel 2° semestre. Materie consigliate come propedeutiche Genetica, Biochimica, Microbiologia, Biologia Molecolare. Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione delle metodologie e tecnologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate nella ricerca di base o a fini applicativi. La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale 241 Gli argomenti trattati nelle lezioni Parte Teorica: uso degli enzimi coinvolti nel metabolismo degli acidi nucleici; vettori plasmidici, fagici e loro derivati; costruzione di banche a cDNA; costruzione banche genomiche; tecniche di PCR, tecniche di mutagenesi in vitro; tecniche di isolamento dei geni clonati; trasferimento di geni in Escherichia coli; trasferimento di geni in Drosophila; trasferimento di geni in cellule di mammifero; topi transgenici; ingegneria genetica nelle piante; il DNA ricombinante e l'evoluzione; il DNA ricombinante in medicina e nell'industria; mappatura e clonaggio di geni coinvolti in malattie umane; studio dei genomi. Parte Sperimentale: uso delle strumentazioni ed equipaggiamento di laboratorio (plasticherie e vetrerie, cappa chimica, cappa a flusso laminare, incubatori, centrifughe da bancone, bagni termostatati, bilance, pHmetro, agitatori magnetiti, apparati elettroforetici); tecniche di base per l’allestimento e il mantenimento di colture cellulari di E. coli; terreni di coltura (tipi di terreni, costituenti di base, tamponi, indicatori di pH, antibiotici, cromogeni); tecniche di base della tecnologia del DNA ricombinante; tecniche di base della PCR; tecniche di trasformazione in E. coli; tecniche di base dell'analisi elettroforetica degli acidi nucleici; tecniche di base dell'uso degli enzimi di restrizione; analisi delle sequenze; espressione di proteine eterologhe in E. coli; tecniche di base dell'analisi elettroforetica delle proteine. Testi consigliati GENOMI, BROWM, EdiSES, DNA Ricombinante, Watson et al., Zanichelli. (BIO/18) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNICHE GENETICHE Dott.ssa Renata Cozzi Dipartimento di Biologia [email protected] 4,5 CFU totali Dal gene al fenotipo; dalla mutazione del gene al fenotipo clinico: applicazioni di metodologie e tecniche nell’analisi di una malattia genetica. 242 Metodi di studio ed analisi 1) Coltura di cellule derivate da pazienti 2) Osservazione delle metafasi cromosomiche colorate con bandeggio e identificazione di eventuali aberrazioni cromosomiche presenti 3) Estrazione del dna 4) Elettroforesi su gel 5) Analisi di polimorfismi genetici 6) Analisi di prodotti proteici attraverso immuno blotting 7) Studio dell’andamento del ciclo cellulare tramite tecniche di citometria a flusso (CHIM 11) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE APPLICATE AI MICRORGANISMI Prof.ssa Elisabetta Zennaro Dipartimento di Biologia, Laboratorio piano 2°, stanza 2.3 Studio piano 4°, stanza 4.3.1 [email protected] Orario ricevimento: Mercoledì ore 14-16 • L’insegnamento è impartito nel primo semestre ed è rivolto agli studenti del NO • L’insegnamento attribuisce 3 crediti, corrispondenti a 10 ore di lezione e a 20 ore di attività di laboratorio • Sono richieste le seguenti propedeuticità culturali: Microbiologia, Genetica, Biochimica • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: a) l’osservazione e la descrizione di microrganismi con metodologie e linguaggi appropriati b) L’uso delle attrezzature e delle metodologie di base per lo studio dei microrganismi c) Elementi fondamentali per l’impostazione di un protocollo sperimentale e per la sua esecuzione Modalità di valutazione Esame finale in due fasi: discussione sull’attività di laboratorio (procedure e risultati ottenuti), interrogazione sulla parte teorica. Argomenti delle lezioni • Caratteristiche e cicli vitali di batteri, lieviti e muffe. • Isolamento di microrganismi da fonti naturali e tecniche di coltivazione. • Processi di ricombinazione in batteri e funghi. Mutagenesi. Selezione, screening e arricchimento di mutanti • Elementi di ingegneria genetica applicata ai microrganismi: principali vettori per batteri gram negativi, gram positivi, lieviti. Attività di laboratorio Isolamento di microrganismi e terreni selettivi (6 ore) Replica plating (4 ore) Coniugazione e trasformazione, selezione e screening (10 ore) Testi consigliati Sulla base delle nozioni sugli argomenti indicati, reperibili in un testo di Microbiologia, il materiale monografico specifico sarà fornito nel corso delle lezioni e delle esercitazioni. 243 Curriculum Fisiopatologico (BIO/18) CITOGENETICA E MUTAGENESI Dott.ssa Francesca Degrassi docente esterno 4,5 crediti Propedeuticità Citologia, Genetica. Biologia molecolare Citogenetica 2,5 crediti • Struttura del cromosoma eucariotico • Studio della regione centromerica • Studio della regione telomerica • Cromosoma X • Cariotipo normale e patologico • Diagnosi prenatale Mutagenesi 2 crediti • Risposte cellulari al danno e riparazione del DNA: • Tipi di lesioni al DNAindotte dalle diverse classi di mutageni chimici e fisici • Fotoriattivazione • BASE EXCISION REPAIR • NUCLEOTIDE EXCISION REPAIR • MISMATCH REPAIR • Riparazioni delle doppie lesioni al DNA • Attivazione dei checkpoints del ciclo cellulare ed apoptosi caspasidipendente e caspasi-indipendente Testi consigliati AA. VV. Mutagenesi ambientale, Zanichelli, 2003 Verranno anche messi a disposizione degli studenti articoli in inglese. Gli argomenti trattati nel corso di mutagenesi fanno parte del programma di Mutagenesi Ambientale, modulo 1 (vecchio ordinamento). (BIO/09) FISIOLOGIA, NEUROFISIOLOGIA, ENDOCRINOLOGIA Prof.ssa Anna Trentalance Dipartimento di Biologia, piano 3°, laboratorio 3.6 [email protected] orario di ricevimento: Lunedì ore 12-13, studio 4° piano. 244 • L’insegnamento è articolato in tre moduli di approfondimenti in Neurofisiologia,1CFU; nella regolazione della funzionalità di organi ed apparati,1,5 CFU; nelle regolazioni ormonali, 1 CFU. • Esercitazioni di laboratorio e simulazioni al computer di attività fisiologiche, 1,5 CFU. Tutto il corso attribuisce 5 CFU • L’insegnamento viene impartito nel secondo semestre e corrisponde a circa 28 ore di lezione e n. 24 ore di esercitazione. Propedeuticità culturali Citologia, Anatomia Comparata, Biochimica, Fisiologia Obiettivi formativi prevalenti Capacità di correlare la nozione teorica con il dato sperimentale; capacità critica nella valutazione di un risultato sperimentale; capacità di aggiornamento sulla letteratura scientifica nei campi specifici. Tempi e modalità di valutazione Autovalutazioni in itinere; la valutazione finale prevede un esame orale Neurofisiologia: Correlazioni nervose- Neuroni - Arco riflesso- L’impulso nervoso: Il Potenziale d’azione- La conduzione dell’ impulso nervoso. Fibre, velocità di conduzione, metabolismo. Sinapsi, meccanismo di trasmissione dell’impulso,potenziali postsinaptici. I recettori sensoriali. 1 CR Fisiologia: Il movimento muscolare. Muscolo striato e muscolo liscio. Miogrammi: scossa semplice e tetano. Lavoro muscolare. Il cuore e la circolazione del sangue: Attività cardiaca- Regolazione intrinseca e regolazione nervosa della gettata ;misura della pressione arteriosa e meccanismi di regolazione.Il lavoro cardiaco. La respirazione: regolazione nervosa ed umorale. La funzione renale: formazione urina – s. renina angiotensina; eritropoietina-regolazione del pH. 1,5 CR Endocrinologia: Ormoni, meccanismo di funzionamento, trasduzione del messaggio Regolazione ricambio idrico salino- Regolazione glicemiaCiclo ovarico. 1 CR Esercitazioni Esperimenti di fisiologia classica e simulazioni al computer. Libri di testo C. CASELLA, V.TAGLIETTI, Principi di Fisiologia (ed. La Goliardica Pavese) (per Fisiopatologico) R.M. BERNE E M.N.LEVY, Principi di Fisiologia – 2° ed., ed. Casa Editrice Ambrosiana, per Fisiopatologico; RANDAL, Fisiologia Animale (meccanismi e comportamento, Zanichelli, per Fisiopatologico (BIO/18) LABORATORIO TEMATICO INTEGRATO 4.5 crediti Gli studenti devono frequentare il laboratorio di metodologie e tecniche genetiche scegliendo una delle seguenti combinazioni: • 1e2 • 3, 4 e • 6e7 tra i metodi descritti nel programma. 245 1) Coltura di cellule umane; 2) Osservazione delle metafasi cromosomiche colorate con bandeggio e identificazione di eventuali aberrazioni cromosomiche presenti; 3) Estrazione del DNA; 4) Elettroforesi su gel; 5) Analisi di polimorfismi genetici; 6) Analisi di prodotti proteici attraverso immuno blotting; 7) Studio dell’andamento del ciclo cellulare tramite tecniche di citometria a flusso. (MED/04) IMMUNOLOGIA Dott. Giorgio Mancino docente esterno 9 crediti • Articolazione in moduli: L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO. • L’insegnamento è impartito nel 1° semestre; ogni modulo corrisponde a 16 ore di lezione e 12 ore di laboratorio • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biologia cellulare, Biologia molecolare, Istologia, Genetica, Biochimica, Microbiologia. • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione: d) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico; e) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali. Tempi e modalità di valutazione: due test di autovalutazione in itinere per modulo, esame finale orale. 246 Argomenti trattati nelle lezioni • Proprietà generali della risposta immunitaria: immunità umorale e immunità cellulare; risposta primaria e risposta secondaria. Ontogenesi del sistema immune. Il sistema linfatico e le cellule del sistema immune. • Il complesso maggiore d'istocompatibilità (MHC). I recettori per l'antigene dei linfociti T e B. Le immunoglobuline (Ig) • Il sistema del complemento • Gli antigeni e la reazione antigene-anticorpo • Induzione della risposta immunitaria: presentazione dell'antigene e restrizione per l'MHC; interazioni cellulari ed eventi molecolari; meccanismi di attivazione e trasduzione del segnale • Meccanismi di controllo della risposta immunitaria: help e soppressione Fattori di crescita e mediatori solubili delle risposte immunitarie: interleuchine, interferoni, TNF, ecc. • Meccanismi effettori della risposta immunitaria: cellule citotossiche specifiche e non specifiche • Tolleranza immunitaria • Immunità ed infezioni: meccanismi di difesa verso agenti infettanti (virus, batteri, protozoi, ecc.) • Gli anticorpi monoclonali: principi della metodologia; applicazioni nella ricerca e nella clinica • Metodi di laboratorio per il rilevamento degli antigeni e degli anticorpi e per lo studio delle funzioni immunitarie cellulari Attività di laboratorio • Gli anticorpi monoclonali (test immunoenzimatico, es. ELISA) • Caratterizzazione delle sottopopolazioni linfocitarie (citofluorimetria) Testi consigliati ABBAS-LICHTMAN-POBER, Immunologia cellulare e molecolare, 4a edizione); KUBY, Immunologia, 2a edizion; ROITT, Immunologia, edizione. (BIO/19) MICROBIOLOGIA, VIROLOGIA Responsabile del corso: Prof.ssa Elisabetta Affabris con moduli a cura di Paolo Visca e Mariassunta Casalino Dipartimento di Biologia, 4°piano studio 4.4.1 e-mail: [email protected] Orario ricevimento: al temine delle lezioni e il martedì alle 15:00 Settore disciplinare BIO/19 Microbiologia Generale 6 CFU Totali Semestre: 2° Propedeuticità culturali Genetica, Biochimica, Biologia Molecolare, Microbiologia, Immunologia, Fisiologia Generale. Alcuni esempi di interazione tra microrganismi ed il loro ospite saranno utilizzati come modello per descrivere le basi molecolari e cellulari della patogenicità microbica, per introdurre i principali criteri di identificazione e classificazione tassonomica, le strategie terapeutiche e di profilassi delle infezioni microbiche. Il corso si articolerà in 2 moduli di 3 CFU (2 teorici +1 di laboratorio). Argomenti trattati nel 1° modulo (docente: prof.ssa E. Affabris) 2 crediti teorici Poliovirus, virus della Stomatite Vescicolare e particelle difettive interferenti, virus influenzale, interferenza virale, retrovirus oncogeni, virus dell’AIDS, virus che causano epatite (HAV, HBV, HCV, HDV), SV40 e Papillomaviridae. 1 credito di laboratorio titolazione per emagglutinazione, osservazione di effetto citopatico, titolazione per diluizione limite e per placche. Argomenti trattati nel 2°modulo (docente: prof. P. Visca) 2 crediti teorici: le tossine batteriche (la tossina tetanica, botulinica, difterica, del carbon- 247 chio, colerica, le tossine citolitiche, i superantigeni, l’endotossina, profilassi e tarepia antitossica) 1 credito di laboratorio (docente: prof.ssa M. Casalino): tecniche per l’identificazione e localizzazione di geni di virulenza. Libro di testo CANN A.J., Principles of molecular virology, Third Edition, 2001, Academic Press. Integrazione obbligatoria capitolo 24 del testo WATSON J.D., HOPKINS N.H., ROBERTS J.W., STEITZ J.A., WEINER A.M., Biologia molecolare del gene, Quarta edizione, Zanichelli 1988; per il modulo sulle tossine batteriche verrà indicato durante il corso il materiale da utilizzare per lo studio. Indirizzi Internet di utilità: http://www-micro.msb.le.ac.uk/, www.asm.org, www.cdc.org La valutazione sarà basata su un colloquio finale e su eventuali test (non obbligatori) in itinere. Curriculum Ambientale-Naturalistico: (BIO/02) COMPLEMENTI DI BOTANICA Prof. Fernando Lucchese Dipartimento di Biologia, Piano V, Lab. 5.10 indirizzo e-mail: [email protected] orario di ricevimento: mercoledì 12-13 Articolazione in moduli: il corso è rivolto agli studenti del 3° anno NO e si articola in moduli con 7,5 CFU totali, di cui 3,5 CFU di lezione (28 ore) e 4 CFU di Laboratorio (64 ore). I moduli del corso teorico sono suddivisi in: 1) Sistematica e flora = 1 CFU; 2) Botanica applicata = 1 CFU; 3) Ecologia = 1 CFU; 4) Conservazione = _ credito, a cui seguiranno Esercitazioni di Laboratorio. Semestre in cui viene impartito l’insegnamento I semestre; ore di lezione = 28; ore di laboratorio = 64. Totale = 92 ore. Propedeuticità culturali: Botanica, Genetica. 248 Obiettivi formativi prevalenti Il corso si prefigge lo scopo di formare personale tecnico da inserire in ambito di attività organizzative e gestionali museali e naturalistiche (curatori, uffici parchi, guide naturalistche, etc.). Pertanto si richiederà una conoscenza della flora d’Italia e in particolare anche del territoriale regionale Laziale riguardo alla presenza di specie endemiche nei parchi e riserve. Tempi e modalità di valutazione Prove finali: colloquio orale; prove tecniche in laboratorio; identificazione di piante mediante chiavi. Argomenti trattati nelle lezioni Integrando le informazioni acquisite nel corso di Botanica del I anno, si approfondiscono i metodi di studio della sistematica anche tramite prove di laboratorio. Si utilizzeranno le chiavi analitiche della flora d’Italia per il riconoscimento delle specie della flora (modulo Sistematica). Si prenderanno in considerazioni aspetti legati all’applicazione delle tecniche botaniche in campo ambientale (colture in vitro, banca del germoplasma, restauro ambientale, cartografia, elaborazioni di rilievi ecologici) su cui si articoleranno i relativi moduli (Botanica Applicata, Ecologia, Conservazione). Titoli delle attività di laboratorio: 1) Uso delle chiavi dicotomiche per la flora; 2) Laboratorio di tecniche istologiche vegetali; 3) Cartografia; 4) Analisi di software per l’ecologia. Oltre al laboratorio, saranno programmate escursioni per svolgere attività tecniche in campo (rilevamenti, osservazioni sulla flora, etc.). Testi consigliati STRASSBURGER E., Trattato di Botanica. Parte II Sistematica. Ed. Delfino; FERRARI C., Biodiversità, Ed. Zanichelli. SPERANZA A., CALZONI G.L., Struttura delle piante in immagini, Ed. Zanichelli; SCHAUER C., Guida alla identificazione delle piante, Ed. Zanichelli. (BIO/05) COMPLEMENTI DI ZOOLOGIA Prof. Marco A. Bologna Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6 [email protected] orario ricevimento: lunedì 11:00/13:00 • l’insegnamento è articolato in 7 moduli per un totale di 7 CF, obbligatori per gli studenti dell’indirizzo in Biologia ambientale: i primi quattro moduli (I: punto 1 del programma; II-IV: punti 2-6) attribuiscono 4 CF, corrispondenti a 24 ore di lezioni frontali, 24 ore di esercitazione in laboratorio e 48 ore di studio individuale; il quinto modulo (punto 7 del programma) attribuisce 1 CF, corrispondente a 8 ore di lezioni frontali, 16 ore di studio individuale; i moduli dal sesto al settimo (punto 8 del programma) attribuiscono 2 CF, corrispondenti a 12 ore di lezioni frontali, 12 ore di esercitazione sul campo e 24 ore di studio individuale. • l’insegnamento è impartito nel 1° semestre; • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: 4) l’acquisizione di conoscenze sulla biodiversità animale ad un livello tassonomico più avanzato dell’esame di Zoologia di base; 249 5) l’acquisizione di esperienza diretta, in laboratorio ed in campo sulla diversità animale, strutturale ed ecologica, delle relative tecniche di studio e di applicazione gestionale; 6) l’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti particolari del campo specifico. Tempi e modalità di valutazione: esame finale orale o con altre forme di valutazione da definire. Argomenti trattati nelle lezioni 1. Tecniche di classificazione zoologica: metodo gerarchico e principali categorie tassonomiche; regole di nomenclatura; sistema binario di classificazione; sistemi automatici con supporto informatico. Filosofie e tecniche della ricostruzione filogenetica: metodi fenetici, evoluzionistici classici, cladistici. 2. Classificazione e biologia di Poriferi, Cnidari e Ctenofori a livello di classi. 3. Classificazione e biologia di Platelminti a livello di classi, Nemertini, Nematodi e Rotiferi 4. Classificazione e biologia dei Molluschi e degli Anellidi a livello di classi. 5. Classificazione e biologia degli Onicofori ed Artropodi a livello di classi,. 6. Classificazione e biologia degli Echinodermi, Lofoforati e dei Cordati a livello di classi. 7. Caratteristiche faunistiche e zoogeografiche della fauna italiana 8. Tecniche zoologiche (faunistiche, eco-etologiche, di conservation biology) applicate alla gestione delle risorse animali. Libri di testo (previa indicazione del docente) ARGANO R. ETAL. Zoologia generale e sistematica. Monduzzi Ed. BRUSCAR. E BRUSCA G., Invertebrati. Zanichelli Ed. Ed altri volumi di dettaglio indicati dal docente per quanto riguarda i crediti finali del corso. Di supporto per le esercitazioni in laboratorio ZAFFAGNINI F. E SABELLI B, Atlante di Morfologia degli Invertebrati. Piccin Ed. (BIO/06) FONDAMENTI DI ANATOMIA COMPARATA Prof. Giancarlo Gibertini Dipartimento di Biologia, 2° piano, Laboratorio n°8 [email protected] orario ricevimento: martedì ore 15-17 3 CFU 250 • Fondamenti per lo studio dell'Anatomia comparata • L'interpretazione anatomica e funzionale • Anatomia funzionale e interpretazione comparativa • Terminologia anatomica • Forma e funzione • Le proprietà e la crescita dei materiali strutturali • Le articolazioni e le catene cinematiche • Fattori di scala: crescita isometrica e allometrica (BIO/07) FONDAMENTI DI ECOLOGIA APPLICATA Dr. Corrado Battisti Servizio Pianificazione ambientale, sviluppo parchi, riserve naturali via Tiburtina, 691, 00159 Roma (docente esterno) [email protected] orario di ricevimento: martedì ore 16.30 durante le lezioni (altrimenti reperibile e disponibile al cell: 328.2289873 o via mail). • l’insegnamento è articolato in due moduli: il primo modulo è rivolto agli studenti del NO e attribuisce 3 CF (lezioni frontali per complessive 24 ore), il secondo modulo attribuisce 3 CF (esercitazioni in laboratorio e sul campo per complessive 16 ore) nell’ambito del curricolo biennale delle lauree specialistiche, l’intero corso attribuisce 6 CF. - l’insegnamento è impartito nel II semestre; Tempi e modalità di valutazione esame finale con analisi cartografica di settori territoriali cui applicare le basi teoriche dell’ecologia, nonché ipotesi di gestione, pianificazione, conservazione. Previsto un lavoro di ricerca bibliografica sul tema della frammentazione ambientale e dei suoi effetti sulla diversità biologica ed i processi ecologici. Richiesta una frequentazione attiva del Corso (lezione frontali ed esercitazioni in laboratorio e sul campo). Argomenti trattati nelle lezioni Ecologia: principi generali, metodi per diversi livelli ecologici. Il contesto territoriale. Gli strumenti di indagine per la conoscenza del territorio. Cartografia generale. Scale di riferimento. Coordinate. Simbolismi. Lettura degli elementi territoriali. Cartografia tematica. Aerofotogrammetria. Telerilevamento. Sistemi Informativi Geografici. Misura delle componenti ambientali e delle alterazioni Metodi qualitativi e quantitativi di studio a livello di popolazioni e comunità. Modelli ecologici. Nozioni di statistica applicata all’ecologia. Azioni di tutela, mitigazione, recupero. Biodiversità, Conservazione (completamento, in un’ottica di ecologia applicata, della parte svolta con il Prof. Cutini di Conservazione della Natura). Cause di estinzione di popolazioni e specie Pianificazione. 251 Legislazione ambientale in Italia. I piani (PTC, PRG, piani di assetto dei parchi). Regolamenti. Aree naturali protette (procedimento di istituzione, classificazione, livello di interesse. Ente gestore, legislazione, norme di salvaguardia). Perimetrazione di aree protette con criteri di conservazione. Direttive comunitarie. SIC, SIN, SIR. Il ruolo delle altre aree (venatorie, militari, private). Frammentazione. Connettività. Reti ecologiche. Target-species. Problematiche a livello di specie, di contesto territoriale, di scala di indagine. Atlanti faunistici e floristici e loro applicazioni. Gestione del territorio. Le risorse. Sfruttamento controllato delle risorse naturali. Gestione faunistica. Introduzioni, reintroduzioni, ripopolamenti. Piani faunistico-venatori, Progettazione ambientale. Tecniche di recupero di ambienti degradati Ingegneria naturalistica. SIAe VIA. Legislazione relativa. Attività di laboratorio analisi dei boli di Strigiformi, parametri di comunità attività di campo escursioni didattiche e applicazione di metodi di stima e censimento dell’ornitofauna in ambienti forestali. Verranno fornite le fotocopie dei lucidi proiettati (disponibili nel gabbiotto della segreteria didattica al 1° piano) e articoli scientifici distribuiti in fotocopia; tra i testi che possono utilmente essere consultati (in parte disponibili in biblioteca): FARINAA., Ecologia del paesaggio, UTET Libreria, Torino, 2000; WILSON E.O., La diversità della vita, Rizzoli, Milano, 1993 (disponibile anche in edizione economica come WILSON E.O., Biodiversità. Sansoni editore); MASSA R., INGEGNOLI V., Biodiversità, Estinzio ne, Conservazione, UTET, 2000; FERRARI C., Biodiversità, UTET Libreria, 2001. 252 programma dei corsi di laurea di II livello (specialistica) Corso di Laurea Specialistica in Biologica ambientale (BIO/06) COMPLEMENTI DI ANATOMIA COMPARATA Prof. Giancarlo Gibertini Dipartimento di Biologia, 2° piano, Laboratorio n° 8 [email protected] orario ricevimento: martedi ore 15-17 6 CFU L’insegnamento è impartito nel 2° semestre del primo anno, ogni modulo corrisponde a 24 ore di lezione e a 5 ore di esercitazione • propedeucità culturali: Citologia e Biologia dello sviluppo • obiettivi formativi prevalenti: -apprendimento ed applicazione del “metodo comparativo” -uso delle conoscenze per elaborare spiegazioni osservazione, rilevazione, interpretazione di eventi. • tempi e modalità di valutazione: esame finale ed interrogazione orale Argomenti trattati nelle lezioni Il metodo comparativo nell'analisi della forma dei Vertebrati da Aristotele a Darwin - Genesi e sviluppo del concetto di piano strutturale e suo uso in chiave evoluzionistica nella morfologia post-darwiniana - Le idee di omologia, analogia, convergenza, correlazione, bilanciamento degli organi Un approccio funzionalista allo studio della forma animale - La meccanica 253 del vivente da Galileo ai nostri giorni - La legge biogenetica fondamentale e i rapporti tra Anatomia Comparata e Embriologia - Importanza dell'introduzione del microscopio nello studio delle strutture - L'analisi della forma e la biologia sperimentale - D'arcy Thompson e l'analisi geometrica della forma in un moderno approccio - Sistema della vita di relazione nei Vertebrati - Strategie alimentari nei Vertebrati - Evoluzione del sistema scheletrico dei Vertebrati. Attività di laboratorio Caratterizzazione morfologica, morfometrica e meristica delle classi dei Vertebrati Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci cartilaginei Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci ossei Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Anfibi Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Uccelli Morfologia e anatomia dei Sistemi organici nei Mammiferi Testi consigliati LIEM, BEMIS, WALKER, GRANDE, Anatomia comparata dei Vertebratiuna visione funzionale ed evolutiva, EDISES 2002. Per le esercitazioni di Laboratorio A. PEYROT e C. VELLANO, Guida alla dissezione dei Vertebrati. Ed. ZANICHELLI. (BIO/04) BIOCHIMICA VEGETALE Prof. Riccardo Angelini Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza n° 4.5.2 e-mail: [email protected] orario ricevimento: mercoledì, giovedì e venerdì ore 11-13 • L’insegnamento è articolato in tre moduli; il primo modulo è rivolto agli studenti del NO e attribuisce 3 CF, il secondo e il terzo modulo attribuiscono 6 CF nell’ambito della laurea specialistica. L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO. • L’insegnamento è impartito nel 1° semestre; il corso ha inizio con un incontro introduttivo (2 ore); ogni modulo corrisponde a 18 ore di lezione e 10 ore di laboratorio • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica, Fisiologia Generale, Fisiologia Vegetale, Genetica, Biologia Molecolare sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: a) l’analisi critica di informazione scientifica aggiornata; b) la lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico; c) la rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali. 254 Tempi e modalità di valutazione esame finale su argomenti trattati nel corso; relazioni scritte sulla rilevazione ed interpretazione dei dati sperimentali nell’ambito delle esercitazioni. Argomenti trattati nelle lezioni Il corso si articola in una serie di approfondimenti di tematiche nell’ambito della biochimica, fisiologia e biologia molecolare delle piante: 1° Modulo • Ormoni vegetali: trasduzione del segnale. • La percezione e trasduzione delle variazioni della qualità spettrale della luce: Fitocromo, Criptocromo. 2° Modulo • Le specie reattive dell’ossigeno: produzione e sistemi di eliminazione nei compartimenti cellulari. • La respirazione “cianuro resistente”. • La morte cellulare programmata nelle piante: ruolo nei processi di sviluppo e difesa. 3° Modulo • Metabolismo secondario: interazione delle piante con l’ambiente, gli erbivori, gli insetti, i microrganismi. • Principali classi di metaboliti secondari: glucosidi cianogenici, glucosinolati, aminoacidi non-proteici, ammine alifatiche, alcaloidi, terpeni, compo sti fenolici. • Le interazioni ospite-patogeno: risposte constitutive ed indotte, risposta di ipersensibilità, geni di resistenza, strategie di difesa, risposta sistemica acquisita. Attività di laboratorio • metodiche per la determinazione delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) in vitro ed in vivo • preparazione dei fluidi extracellulari • determinazioni di attività enzimatiche in estratti vegetali e fluidi extracellulari • metodologie istochimiche per la rivelazione di ROS in vivo • metodologie immunocitochimiche • le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali e/o materiali preparati dal docente presentati e discussi a lezione; tra i testi che possono utilmente essere consultati e che sono disponibili presso la biblioteca si segnala: Biochemistry and Molecular Biology of Plants, Buchanan et al Eds. ASPB; i materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono distribuiti nel corso delle attività 255 (BIO/02) BOTANICA SISTEMATICA (MUTUATA) Prof. Fernando Lucchese Dipartimento di Biologia, Piano V, Lab. 5.10 e.mail: [email protected] orario di ricevimento: mercoledì 12-13 6 CFU • Articolazione in moduli: si; anno di corso in cui l’insegnamento è incardinato: 1° anno Biennio (Bot. Sist.); 4° anno (Bot. II); crediti formativi assegnati: Botanica Sistematica: 5 CFU di lezioni (40 ore) + 1 CFU di Laboratorio ed Escursioni di campo; Bot.. II: 5 CFU + 4 CFU Lab. + Escurs. Sono previste 2 verifiche: una verifica alla fine del I semestre e un’altra alla fine del II semestre con l’esame finale. • semestre in cui viene impartito l’insegnamento: I semestre (I-II-III Modulo; V Modulo: 8 ore Bot. Sist. / 32 ore Bot. II); II semestre (IV Modulo: 8 ore Bot. Sist. / 32 ore Bot. II). Propedeuticità culturali Botanica Generale, Citologia, Genetica, Chimica Obiettivi formativi prevalenti Percezione e ordinamento della biodiversità vegetale in una gerarchia tassonomica; individuazione dei caratteri morfologici ai fini della sistematica e della filogenesi; riconoscimento delle specie più diffuse in Italia. Tempi e modalità di valutazione: 1) esercitazioni scritte; 2) colloquio finale; 3) prova di laboratorio. Argomenti trattati nelle lezioni: I Modulo (1CFU): concetto di specie e delle entità infraspecifiche (variabilità delle popolazioni); nomenclatura e codice internazionale, principi e metodi di classificazione, filogenesi, sistemi di classificazione; biodiversità e areali; processi evolutivi (mutazioni, ibridazione, poliploidia, apomissia, isolamento); caratteri sistematici (morfologici, chimici, genetici) e metodi di analisi; uso di chiavi dicotomiche; II Modulo (1 CFU): sistematica dei Funghi e Pteridofite; III Modulo (1 CFU): sistematica delle Gimnosperme; IV Modulo (2 CFU): sistematica delle Angiosperme con particolare riferimento alle specie italiane e ai gruppi tassonomici più rilevanti (Magnoliacee, Ranuncolacee, Crucifere, Rosacee, Leguminose, Solanacee, Labiate, Scrofulariacee, Composite, Liliacee, Palme, Orchidacee) secondo la classificazione di Cronquist (Magnoliidae, Rosidae, Caryophyllidae, Dilleniidae, Asteridae, Alismatidae, Liliidae) con aggiornamento delle più recenti impostazioni (Angiosperm Phylogeny Group 1998): paleoerbe non-monocotiledoni, etc. Titoli delle attività di laboratorio: V Modulo (1 CFU x Bot. Sist. / 4 CFU Bot. II): preparazione di essiccati per erbario, riconoscimento delle specie tramite chiavi dicotomiche; escursioni in campo. Seminari: tecniche per la conservazione in situ ed ex situ. 256 Testi consigliati STRASBURGER E., Trattato di Botanica. Parte II Sistematica. Ed Delfino; GEROLA ET AL., Biologia e diversità dei vegetali. Ed. Utet; JUDD W. ET AL., Botanica Sistematica. Ed. Piccin; CAPPELLETTI C., Botanica Siste matica, Ed Utet (fuori commercio). Eventuali letture consigliate STACE C., Plant Taxonomy and Biosystematics. Edward Arnold Ed.; BARRY COX C. & MOORE P.D., Biogeography, Blackwell Ed.; FRANKEL O. ETAL., The conservation of Plant biodiversity, Cambridge Univ. Press. Documentazione per le attività di laboratorio (disponibili in Erbario): 1) Pignatti S., Flora d’Italia, 3 voll., ed Edagricole 5) TUTIN ETAL. eds., Flora Europaea, 5 voll., Oxford Univ. Press. 6) Guide illustrate sulla flora disponibili in Erbario Materiali da campo (disponibile in Erbario) 1) Lenti da campo 2) Presse per erbario da campo (BIO/18) COMPLEMENTI DI MUTAGENESI Dott. Antonio Antoccia Dipartimento di Biologia,piano °4, stanza 1 [email protected] orario di ricevimento: 6 crediti Propedeuticità culturali genetica, chimica ambientale Modalità di valutazione esame finale in forma di seminario su argomento concordato con il docente ed interrogazione sul programma del corso. Argomenti trattati nelle lezioni Il corso ha lo scopo di fornire una panoramica dei vari aspetti della tossicologia genetica. particolare attenzione sarà rivolta ad agenti genotossici di rilevanza ambientale e alle metodologie per valutare il loro impatto nell’uomo e in specie animali. • Biomarcatori di esposizione: addotti al DNA, addotti alle proteine • Biomarcatori di effetto: mutazioni HPRT, saggio della cometa test citoge netici “in vitro” e “in vivo” • Biomarcatori di suscettibilità: il metabolismo degli xenobiotici,le famiglie p450 e NAT, polimorfismi negli enzimi della riparazione, riparazione del danno al DNA • Epidemiologia molecolare fingerprintig di mutazione: applicazione del gene p53 nella esposizione ambientale • Mutagenesi e cancerogenesi 257 • Effetti delle mutazioni geniche e cromosomiche nella linea somatica e germinale • Tests “in vitro” e “in vivo” per la valutazione dell’effetto mutageno di agenti chimici e fisici di rilevanza ambientale • Metodologie per il monitoraggio di popolazioni animali ed umane nella valutazione dell’impatto di genotossici ambientali ed in individui professionalmente esposti • Esempi di monitorggio eco-geno-tossicologico in matrici ambientali (aria, suolo, acqua) • Valutazione della mutagenecità atmosferica • Conseguenze biologiche della esposizione a genotossici ambientali: benzene, idrocarburi policiclici aromatici, nitrosoamine, radon, metalli pesanti • Aspetti regolatori: linee guida comunitarie per la valutazione degli effetti mutageni Testi consigliati AA. VV., Mutagenesi ambientale, Zanichelli 2003, verranno messi a disposizione degli studenti articoli in inglese. (BIO/07) ECOLOGIA ANIMALE Prof. Marco A. Bologna Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6 [email protected] orario ricevimento: lunedì 11,00-13,00 • Il corso è organizzato in lezioni teoriche (6 CFU di 8 ore ognuno) ed attività pratiche (3 CFU di 16 ore ognuno), che includono esercitazioni giornaliere in natura ed uno stage conclusivo sul campo • l’insegnamento è impartito nel 2° semestre • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Ecologia e Zoologia II • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione: della lettura critica e discussione di articoli scientifici nel campo specifico; della rilevazione, ordinamento, elaborazione ed interpretazione, nonché presentazione e discussione di dati sperimentali; della autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti particolari del campo specifico. Tempi e modalità di valutazione Esame finale orale. 258 Argomenti trattati nelle lezioni Biodiversità: I concetti di fauna e zoocenosi. Livelli strutturali della biodiversità animale. Cause storiche ed ecologiche della biodiversità animale. Ecologia delle comunità animali. Struttura delle comunità animali. Rappor ti tra i viventi nelle comunità; reti trofiche; piramidi alimentari. Rapporti interspecifici. Rapporti intraspecifici. Aspetti dinamici e condizioni climaciche delle comunità; comunità tipo e comunità secondarie. Diversità, equipartizione, dominanza; specie guida e del corteggio faunistico, guild. Relazioni ecologiche tra zoocenosi e fitocenosi. Convergenza adattativa in biomi simili di aree disgiunte. Coevoluzione tra animali e piante. Metodi qualitativi e quantitativi dello studio delle comunità animali; indici di diversità biotica, indici di somiglianza. Esempi di comunità animali di ambienti acquatici e terrestri: specializzazioni biologiche, ecologiche e morfologiche. a) Ambiente marino: comunità abissali; planctoniche, nectoniche; bentoniche; di ambienti intertidali, e lagune; barriere coralline. b) Ambienti dulcacquicoli: comunità bentoniche di acque lentiche e lotiche; plancton; necton; acque temporanee. c) Ambienti forestali: comunità di taiga, foreste temperate, foreste tropicali pluviali, foreste mediterranee. d) Ambienti “aperti”: comunità di tundra e praterie alpine, steppe e praterie continentali, steppe e savane tropicali. e) Ambienti desertici: deserti caldi e freddi. f) Ambiente ipogeo: acque freatiche, acque sotterranee, ambiente cavernicolo, ambiente sotterraneo superficiale (MSS), suolo. g) Ambienti costieri: dune, mangrovieti, coste rocciose, lagune salmastre. h) Ambienti di origine antropica: agroecosistemi; ambiente urbano. Ecologia delle popolazioni. Struttura e dinamica delle popolazioni; regolazione delle popolazioni. Modello dell’equilibrio delle popolazioni di Wilson e MacArthur; dispersione (dispersal e dispersion) e colonizzazione; immigrazione ed estinzione; effetto area; effetto distanza; ricchezza di ambienti e disponibilità di risorse e relativa diversità specifica; aspetti ecologici del popolamento insulare; turnover di fauna; fluttuazione degli individui. Autoecologia. Nicchia ecologica: aspetti della nicchia trofica, riproduttiva, fenologia e cicli biologici. Valenza ecologica delle specie; fattori limitanti e barriere ecologiche. Esclusione competitiva e slittamento dei caratteri. Metodi e tecniche di ricerca in ecologia animale: esempi relativi al marcaggio e ricattura, studio del territorio e stima dell’home range, anali della nicchia trofica. Tecniche di analisi e monitoraggio delle popolazioni: stabilità e cause di variazione della densità, vitalità delle popolazioni. Indici di abbondanza, variazioni demografiche, temporali, spaziali e stocastiche. Uso del GIS per l’analisi dei dati sinecologici ed autoecologici. Ecologia comportamentale. Il comportamento come aspetto della nicchia ecologica. Comportamenti innati ed acquisiti; comportamenti riflessi. Comportamenti intraspecifici ed interspecifici. Comunicazione acustica, visiva, chimica. Comportamento di esplorazione, nutrizione, difesa. Comportamenti riproduttivi, strategie riproduttive alternative, sistemi nuziali, cure parentali. Territorialità. Colonialità, protosocialità, socialità. Vita di gruppo: bilancio costi-benefici, egoismo e altruismo, cooperazione, gerarchia. Testi consigliati ALCOCK J., Etologia. Un approccio evolutivo. Zanichelli, 1992; BOITANI 259 L. & FULLER T.K. (EDS.), Research techniques in Animal Ecology. Cony troversies and Consequences. Columbia University Press, N.Y., 2000. BULLINI L., PIGNATTI S. E VIRZO DE SANTO A., Ecologia generale. UTET, 1998; MARCUZZI M., Ecologia animale. Zanichelli, 1968. RICKLEFS R.E., Ecologia. Zanichelli, 1993. KREBS J.R. E DAVIES N.B., Ecologia e Comportamento animale, 2002, Bollati Boringhieri. (B IO/ 07) CO MPLE MENTI DI E CO LO GIA DE LLE A CQ UE INTERNE Prof. Giancarlo Gibertini Dipartimento di Biologia, piano 2°, Laboratorio n° 7 [email protected] orario ricevimento: martedi 15-17 L’insegnamento è articolato in tre moduli: il 1° modulo è per studenti del NO (Fondamenti di Ecologia delle acque interne) e attribuisce 3 CF; il 2° ed il 3° modulo attribuiscono 6 CF nell’ambito del curricolo biennale della Laurea specialistica in Biologia Ambientale. L’insegnamento è impartito nel 1° semestre ed ogni modulo corrisponde a 16 ore di lezione e 5 ore di Laboratorio ed Esercitazioni sul campo. Propedeucità culturali Zoologia, Ecologia, Ecologia animale, Ecologia vegetale. Obiettivi formativi prevalenti Uso delle conoscenze per risolvere problemi - applicazione di particolari metodologie. Tempi e modalità di valutazione Esame finale con interrogazione orale. Argomenti trattati nelle lezioni Elementi di ecologia generale e di Ecologia fluviale. L’importanza della diversità ambientale. Le componenti biotiche dell’ecosistema acquatico. Acque lentiche: i laghi, gli stagni, le paludi. Acque lotiche: ruscello, torrente, fiume. Zonazione dei corsi d’acqua. Ittiofauna delle acque interne italiane. Metodi di studio, ripopolamenti, carte ittiche. Metodi di analisi per ambienti di acque correnti: chimico-fisici, biologici. IBE (indice biotico esteso) e I.F.F. (indice di funzionalità fluviale). L’impatto antropico sulle acque interne: alterazioni morfologiche dei corsi d’acqua, inquinamento. 260 Attività di laboratorio e sul campo • Indicatori biologici • Valutazione qualità delle acque mediante sonda multiparametrica • Valutazione qualità ambientale mediante metodo IBE • Analisi morfologica, morfometrica e meristica di alcune popolazioni ittiche ed astacicole delle acque interne italiane Testi consigliati GIUSSANI, LIBERA, BOFFINO, Ecologia delle acque interne, Assessota to alla Cultura. Regine Piemonte. 1999; FORNERIS, PASCALE, PEROSINO, Idrobiologia, EDA, 1996. (BIO/05) ENTOMOLOGIA Prof. Marco A. Bologna Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6 [email protected] orario ricevimento: lunedì 11:00/13:00 9 CFU • Primi due moduli (punti 1-4 del programma) corrispondono 2 CFU; i restanti 6 moduli (punti 5-8 del programma) corrispondono a 7 CFU di cui 5 CFU, ognuno composto di 8 ore di lezioni frontali più 16 ore di studio individuale, e 2 CFU di esercitazioni in laboratorio e sul campo, ognuno composto di 6 ore di esercitazioni e 12 ore di studio individuale • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre del V anno • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Complementi di Zoologia (per gli studenti del Nuovo ordinamento che vogliano acquisire dei CFU di Entomologia), Zoologia II • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: 1) l’acquisizione di conoscenze di base sulla biodiversità degli Esapodi; 2) l’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti particolari del campo specifico. Il corso prevede esercitazioni obbligatorie pratiche in laboratorio e sul campo. Gli studenti all’esame dovranno portare un “insettario” (collezione di preparati predisposti autonomamente) rappresentativo di almeno 8 ordini e più famiglie. Tempi e modalità di valutazione Esame finale con prova orale o, eventualmente, altri metodi di valutazione. Argomenti trattati nelle lezioni 1) Introduzione: significato e scopo del corso; l’entomologia nella storia della Zoologia e più in generale nella storia della scienza; ruolo dell’entomologia nelle moderne discipline biologiche; entomologia di base ed applicata; rapporti degli insetti con l’uomo e l’ambiente. Aspetti della entomologia applicata: entomologia medica, entomologia agraria, ento- 261 mologia nella valutazione ambientale, entomologia forense. 2) Generalità sugli Artropodi; problemi di filogenesi degli Artropodi; gli insetti nell’evoluzione degli Artropodi terrestri; generalità sugli Atelocerati, ed in particolare sugli Esapodi; cenni di paleontologia degli insetti; origine degli insetti; significato del successo evolutivo degli insetti. 3) Gli insetti come animali terrestri; esoscheletro; struttura del tegumento e della cuticola; colori chimici e fisici. Anatomia esterna: regioni del corpo; scleriti; segmentazione primaria e secondaria; appendici ed ali. Il movimento: muscolatura ed endoscheletro; la corsa; il salto; origine e meccanica del volo; adattamenti alla vita acquatica ed importanza delle forze di superficie, il nuoto; lo scavo; arti raptatori e foretici. 4) Respirazione; respirazione in ambiente acquatico; riassorbimento dell’acqua; escrezione; adattamenti alle modificazioni di temperatura. L’alimentazione: appendici cefaliche ed apparati boccali; anatomia e fisiologia dell’apparato digerente; strategie alimentari. Sistema circolatorio. 5) La riproduzione: struttura e morfologia funzionale dei segmenti e delle appendici genitali; apparati riproduttori e comportamenti riproduttivi; viviparità; partenogenesi; pedogenesi; poliembrionia; significato dell’eterogonia; uova; spermatozoi. Sviluppo embrionale e postembrionale: accrescimento e metamorfosi; tipi di larve e tipi di metamorfosi; diapausa; fisiologia della muta. 6) Cenni di fisiologia degli Esapodi. Sistema endocrino: gli ormoni e gli organi endocrini. Ghiandole esocrine. Sistema nervoso centrale, viscerale e periferico. Percezione dell'ambiente. Occhi composti. Visione. Ocelli. Meccanorecettori. Chemiorecettori. Comunicazione con altri organismi. Colorazione. Produzione di luce. Comunicazione meccanica: produzione di suono e vibrazioni del substrato.Comunicazione chimica: feromoni. 7) Rapporti intraspecifici; cure parentali; società; rapporti interspecifici; predazione; parassitismo. Orientamento; migrazioni; dispersione. 8) Filogenesi degli insetti. Classificazione: caratteri diagnostici a livello degli ordini e cenni sulle famiglie più importanti, con particolare riguardo alla fauna italiana ed agli aspetti di biologia ed ecologia. Esapodi Apterigoti: Collembola, Protura, Diplura, Microcoryphia, Zygentoma. Paleotteri: Ephemeroptera, Odonata Polineotteri: Ordini Ortotteroidi: Plecoptera, Embioptera, Dictyoptera, Isoptera, Grylloblattodea, Dermaptera, Phasmida, Ortoptera, Zoraptera, Mantofasmatodea. Paraneotteri: Ordini Emitteroidi: Psocoptera, Phthiraptera, Thysanoptera, Heteroptera. Homoptera. Oligoneotteri: Complesso Panorpoide: Mecoptera, Trichoptera, Lepidoptera, Diptera, Siphonaptera; Altri Endopterigoti: Megaloptera, Raphidioptera, Planipennia, Coleoptera, Strepsiptera, Hymenoptera. 262 Libri di testo R.G. DAVIES, Lineamenti di Entomologia, Zanichelli; G. GRANDI, Istitu - zioni di entomologia generale, Edizioni Calderini; V.B. WIGGLESWORTH, La vita degli Insetti, Garzanti; R.F. CHAPMAN The Insects: structure and function, Hodder & Stoughton, London; C. GILLOT Entomology, Plenum Press, New York; O.W. RICHARDS & R.G. DAVIES, Imm’s general text book of entomology, Chapman & Hall, London. Testi di supporto per le esercitazioni M. Chinery “Collins Field Guide, Insects of Western Europe” Harper Collins Publishers. (BIO/09) FISIOLOGIA AMBIENTALE Dott.ssa Maria Marino Indirizzo e-mail: [email protected] orario ricevimento: Lunedì ore 10.00-13-00 Dipartimento di Biologia: Piano 3° Lab 3.4 • L’intero corso attribuisce 9CF nell’ambito del biennio del VO. • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre • Sono richieste le seguenti propedeucità culturali: Biochimica, Fisiologia Generale, Fisiologia Vegetale. L’esame finale potrà essere sostenuto, per gli studenti frequentanti, sotto forma di una tesina presentata sia scritta che come seminario su un argomento scelto dallo studente e concordato con il docente. Argomenti trattati nelle lezioni Storia, terminologia, sviluppi (0.5 CF). La plasticità fenotipica. La scelta tra sopravvivenza e riproduzione. Modalità e vincoli delle risposte fisiologiche. I modelli di studio della Fisiologia Ambientale. Omeostasi e meccanismi regolativi: letalità, tolleranza e resistenza. Adattamento e acclimatazione degli organismi conformi e regolati. L’ambiente esterno e l’ambiente interno. Percezione delle informazioni che arrivano dall’ambiente. Parametri ambientali fisici (4 CF). Temperatura: regolazione, risposte agli ambienti freddi, risposte agli ambienti caldi. Pressione: Risposte all’alta pressione Luce: risposte fisiologiche alle radiazioni luminose. Orologi biologici. Ritmi circadiani. Parametri ambientali chimici (4 CF). L’ossigeno: disponibilità e scambi, tossicità e formazione delle specie reattive all’ossigeno (ROS), adattamenti e acclimatazioni all’ipossia, risposte fisiologiche all’immersione, altitudine, esercizio fisico. L’acqua: tolleranza alle perdite idriche, regolazione del bilancio idrico, regolazione del bilancio osmotico, risposte fisiologiche agli ambienti estremi. Alimenti e nutrizione: bilancio energetico, effetti fisiologici della deprivazione di cibo, la leptina e la regolazione dell’assunzione di cibo. Limiti di tolleranza e letalità di tossine animali e vegetali. Metalli pesanti e xenobiotici. Meccanismi di detossificazione: le metallotioneine e la famiglia dei citocromi P450. Definizione di bioindicatori e "biomarkers" nella fisiologia ambientale. 263 Attività di laboratorio (0.5CF) Costruzione di una curva psicometrica, individuazione della soglia di percezione (2 ore). Limiti di tolleranza e letalità di xenobiotici su due parametri fisiologici (8 ore). Il corso, principalmente monografico, sarà centrato sulle risposte fisiologiche di organismi animali agli stimoli ambientali fisici e chimici e si avvarrà dei contributi di approfondimento sulle risposte fisiologiche degli organismi vegetali. Parte delle lezioni verteranno su articoli scientifici sperimentali distribuiti a lezione e discussi dagli studenti. I testi di consultazione, disponibili presso il laboratorio sono: Riedesel M.L. and Thrift D.L. Principles of integrative environmental physiology Austin and Winfield Publ (1998); Willmer P., Stone G. and Johnston I. Environmental physiology of animals Blackwell Science (2000) Yu M-H Environmental toxicology Lewis Pub. (2001). I materiali per le attività di laboratorio sono distribuiti nel corso delle attività. (BIO/19) MICROBIOLOGIA AMBIENTALE Corso di Microbiologia Ambientale VO (9 crediti) Corso di Fondamenti di Microbiologia Ambientale NO I livello III anno (3 crediti) Corso di Complementi di Microbiologia Ambientale NO II livello (6 crediti) Docente Prof.ssa Mariassunta Casalino studio 4.3.2, 4° piano, Dip. Biologia, [email protected], orario ricevimento: lunedì ore 11,00 e alla fine delle lezioni. L’insegnamento è impartito nel I semestre ed è rivolto agli studenti del Nuovo Ordinamento (NO) del Vecchio Ordinamento(VO). Propedeuticità culturali Genetica, Biochimica, Microbiologia per il terzo modulo anche Biologia molecolare. Obiettivi formativi Lo studente dovrà consolidare il linguaggio, la terminologia e le conoscenze di microbiologia In particolare, dovrà essere in grado di: impiegare correttamente i terreni selettivi e differenziali per il conteggio e l'isolamento dei principali microrganismi; isolare, identificare e conservare culture di microrganismi procarioti, leggere criticamente articoli di biologia molecolare applicate alla classificazione dei microrganismi; distinguere sulla base di caratteri morfologici e fisiologici i principali gruppi di microrganismi di interesse ambientale, essere in grado di applicare le tecniche basilari della biologia molecolare allo studio di comunità microbiche. 264 L’insegnamento si articola in tre moduli ciascuno corrispondente a 3 Crediti Formativi. Il primo modulo corrisponde al corso di Fondamenti di Microbiologia Ambientale NO I livello III anno (3 crediti). Il secondo ed il terzo modulo attribuiscono 6 crediti nell’ambito delle lauree specialistiche NO. L’intero corso attribuisce 9 crediti per il VO. 1° MODULO RAPPORTO MICRORGANISMI AMBIENTE 1. Introduzione alla microbiologia ambientale. Organizzazione e ruolo dei microorganismi in natura fattori che ne influenzano l’habitat e la distribuzione geografica; 2. Diversità metaboliche dei microrganismi: classificazione in base alle fonti di energia e di carbonio; 3. Risposta microbica alle sollecitazioni ambientali Ricezione e trasmissione del segnale ambientale: l’esempio della chemiotassi; 4. Forma e strutture cellulari superficiali: i biofilm; 5. Alcuni esempi di interazione Interazioni simbiotiche parassitismo predazione; 6. Partecipazione dei microrganismi nei cicli biogeochimici cicli del Carbonio e dell’Azoto (Metanogeni e metilotrofi Nitrificanti, Denitrificanti, Azoto-fissatori) - Microrganismi coinvolti nei cicli dello Zolfo, del Ferro. 2° MODULO I MICRORGANISMI E I DIVERSI AMBIENTI NATURALI. 1. Ambiente acquatico. Caratteristiche generali dell’ambiente acquatico. La comunità microbica negli ambienti marini e d’acqua dolce. Batteri gemmanti, barofili, magnetotattici. La bioluminescenza un esempio di quorum sensing; 2. Ambiente terrestre. Caratteristiche generali dell’ambiente terrestre. Interazioni dei microrganismi del suolo con le piante; 3. Ambiente animale. Simbionti del corpo umano. Microrganismi del rumine; 4. Ambienti estremi. Sorgenti geotermiche. Ambienti freddi, acidi, ipersalini. Gli archeobattei negli ambienti estremi; 5. Microbiologia delle acque per uso domestico. Trattamento delle acque e criteri di potabilità. 3° MODULO PRINCIPALI METODI DI STUDIO 1. Studio delle attività microbiche nell’ambiente; 2. Studio dei microrganismi Campionamento, isolamento, quantificazione; 3. Studio della biodiversità microbica di microrganismi coltivabili: metodi classici Analisi fenotipiche,Uso di Anticorpi; 4. Analisi molecolari (%GC, Riassociazione DNA_DNA,) Elettroforesi, Ibridazione, uso di enzimi di restrizione; 5. Analisi basate sulla PCR( RAPD ARDRA); 6. DNA ribosomiale e filogenesi. Analisi delle comunità microbiche(FISH e DGGE); 7. Nuove tecniche i microarray. Attività di laboratorio Tecnica di isolamento e purificazione di particolari microrganismi da campioni ambientali; Estrazione di DNA plasmidico ed analisi con enzimi di restrizione; Analisi per PCR. 265 Modalità di valutazione L’esame consisterà di un colloquio che valuterà la padronanza complessiva dei temi trattati, partendo da un argomento scelto a piacere dallo studente e dalla valutazione della comprensione di un articolo scientifico concordato con il docente. Testi consigliati Gli argomenti trattati durante il corso sono in parte tratti da articoli la cui bibliografia viene fornita durante il corso o a richiesta degli interessati. Gran parte degli argomenti trattati sono comunque reperibili nei seguenti testi T.D. BROCK, M.T. MADIGAN, J. M. MARTINO, J. PARKER, Microbiolo gia, Città studi Ed.; L. M. PRESCOTT, J.P. HARLEY ,D.A. KLEIN , Micro biologia, Zanichelli Ed. (BIO/05) ZOOGEOGRAFIA Prof. Giuseppe M. Carpaneto Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.8 [email protected] orario ricevimento: martedì 11,00-13,00 • Il corso è rivolto agli studenti del V anno del vecchio ordinamento (indirizzo bio-ecologico) al quale attribuisce 9 CF. È organizzato in lezioni teoriche (8 CF) ed esercitazioni (1 CF) che includono la discussione di audiovisivi (documentari su temi zoologici) e visite guidate al Museo Civico di Zoologia ed al Bioparco di Roma. • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre. • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Ecologia, Zoologia II, Ecologia animale. • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: 3) l’acquisizione di conoscenze sulla diversità e la distribuzione geografica degli animali sulle terre emerse, nello spazio e nel tempo; 4) l’acquisizione di una conoscenza approfondita della diversità animale nelle diverse regioni zoogeografiche, attraverso la visione di documentari selezionati che permettono di associare un’immagine ed un ruolo ecologico ad un termine tassonomico; 5) la comprensione, attraverso un approccio interdisciplinare, dei meccanismi e degli eventi che hanno determinato e continuano a regolare la distribuzione degli organismi sulle terre emerse; 6) L’acquisizione di conoscenze e metodologie utili per la conservazione della biodiversità e per la gestione della fauna a livello nazionale ed internazionale. Tempi e modalità di valutazione Esame finale orale. 266 Argomenti trattati nelle lezioni (8 moduli) 1) La zoogeografia ieri ed oggi. Definizioni, storia, indirizzi e metodi d’indagine. Relazioni con le altre discipline, in particolare con la fitogeografia, l’ecologia e le scienze della terra. Ruolo della biogeografia nella moderna biologia evoluzionistica e nella conservazione della biodiversità. (1 CF); 2) L’areale. Dalla speciazione all’estinzione: la specie e la sua distribuzione nel tempo e nello spazio. Forma, dimensioni e caratteristiche ecologiche dell’areale. Dinamica dell’areale: espansione, riduzione, dislocazione e frammentazione. Areale primario e secondario. Geonemia e corologia: studio della distribuzione geografica della specie e rappresentazione grafica dell’areale. Modelli di distribuzione e corotipi fondamentali. Taxa endemici, relitti e cosmopoliti. Vicarianti geografici ed ecologici. Variabilità geografica, sottospecie, semispecie, superspecie. (1 CF); 3) Zoogeografia storica. Paleogeografia e paleoecologia. Storia della distribuzione degli organismi viventi, dalla deriva dei continenti alle variazioni climatiche del Pleistocene. Effetti delle glaciazioni sulla fauna in regioni temperate e tropicali. Dispersione e vicarianza. Panbiogeografia. (1 CF); 4) Zoogeografia dinamica. Aspetti ecologici della distribuzione delle specie: dispersione e colonizzazione; barriere, filtri, stepping stones e corridoi biologici. Teoria dell’equilibrio insulare di Mac Arthur e Wilson e sue applicazioni. Isole continentali e oceaniche. L’isolamento: laghi, montagne, grotte e habitat frammentati dalla trasformazione antropica del territorio. (1 CF) ; 5) Zoogeografia applicata. Ruolo del biogeografo nella valutazione dell’impatto ambientale e nella gestione della fauna, a livello internazionale, nazionale e locale. Inventari faunistici: checklists e faune. Selezione delle aree da proteggere in base al loro significato biogeografico, attraverso l’analisi della biodiversità e degli endemiti. (1 CF); 6) Le regioni zoogeografiche. Sistemi regionali fondati sulla distribuzione geografica degli organismi. Regni floristici e faunistici, regioni zoogeografiche e zone di transizione. Confini, barriere ed origine delle regioni zoogeografiche. Vie di dispersione e scambi faunistici tra le regioni durante le ere geologiche (esempi di taxa noti). Convergenze e divergenze adattative tra gli organismi nelle diverse regioni. Descrizione dettagliata delle regioni e delle zone di transizione: caratteristiche fisiche (orografiche, idrografiche e climatiche); suddivisione in sottoregioni; biomi e tipologia degli habitat presenti con cenni sul loro significato nell’ambito delle successioni ecologiche; trasformazioni ambientali prodotte dall’uomo; emergenze faunistiche nei vari biomi (taxa endemici e subendemici, taxa in comune con una o con due regioni zoogeografiche, taxa relitti, fenomeni di vicarianza geografica, specie chiave, specie a rischio di estinzione). Per ciascuna regione vengono portati esempi tra i vertebrati e alcuni taxa di invertebrati particolarmente significativi. (3 CF). 267 Testi consigliati ZUNINO M. & ZULLINI A., Biogeografia. La dimensione spaziale dell’e v o l u z i o n e, Casa Editrice Ambrosiana, Milano,1995; BROWN J. H. & LOMOLINO M.V., Biogeography (second edition). Sinauer Associates, Sunderland, Massachusetts, 1998; RUFFO S., Zoogeografia, In: Baccetti et al., Zoologia, Vol.I (Capitolo 13, pp. 605-655). Zanichelli. Bologna, 1995, (+fotocopie di materiale messo a disposizione dal docente). (BIO/05) ZOOLOGIA II Prof. Giuseppe M. Carpaneto Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.8 [email protected] orario ricevimento: martedì 11,00-13,00 • Il corso è rivolto agli studenti del IV anno del vecchio ordinamento (indirizzo bio-ecologico) al quale attribuisce 9 CF. È organizzato in lezioni teoriche (6 CF) ed attività pratiche (3 CF) che includono sia esercitazioni in laboratorio che escursioni giornaliere sul campo • L’insegnamento è impartito nel 1° semestre • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Anatomia comparata, Ecologia • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: 1) l’acquisizione di conoscenze sulla diversità e sull’evoluzione dei vertebrati, con particolare riguardo alla fauna terrestre (mammiferi, uccelli, rettili e anfibi); 2) l’acquisizione di conoscenze sulla diversità e sull’evoluzione dei phyla minori, gruppi tassonomici che non vengono studiati nei corsi di Zoologia di primo livello; 3) l’acquisizione di conoscenze dettagliate sulla fauna italiana, come strumento di base per lavorare nel settore della gestione ambientale a livello nazionale e locale; 4) L’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti particolari del campo specifico. Tempi e modalità di valutazione Esame finale orale. Argomenti trattati nelle lezioni (6 moduli) 1) Sistematica, evoluzione, organizzazione anatomica, origine filogenetica, sviluppo e ruolo ecologico dei seguenti phyla minori: Placozoi, Mesozoi, Gnatostomulidi, Endoprotti, Priapulidi, Chinorinchi, Loriciferi, Gastrotrichi, Nematomorfi, Acantocefali, Echiuri, Sipunculidi, Pogonofori, Tardigradi, Pentastomidi, Chetognati, Emicordati; 268 2) Sistematica ed evoluzione dei vertebrati endotermi (mammiferi e uccelli), con cenni su aspetti eco-etologici e biogeografici. Studio tassonomi- co fino a livello degli ordini, con esempi di famiglie su scala globale; 3) Sistematica ed evoluzione dei vertebrati ectotermi terrestri (rettili e anfibi), con cenni su aspetti eco-etologici e biogeografici. Studio tassonomico fino a livello degli ordini, con esempi di famiglie su scala globale. 4) Studio monografico dei mammiferi della fauna italiana, a livello di famiglia (a livello di specie nei carnivori e negli artiodattili), con caratteristiche morfologiche, eco-etologiche e zoogeografiche; 5) Studio monografico degli uccelli della fauna italiana, a livello di famiglia (esempi di specie per ciascuna famiglia), con caratteristiche morfologiche, eco-etologiche e zoogeografiche (compresi gli aspetti legati al fenomeno migratorio); 6) Studio monografico dell’erpetofauna italiana (anfibi e rettili), a livello di specie, con caratteristiche morfologiche, eco-etologiche e zoogeografiche. Testi consigliati BACCETTI B. ET AL., Zoologia, Vol.II. Zanichelli, Bologna, 1995; ARGANO R. ET AL., Zoologia generale e sistematica, Monduzzi Ed. (capitoli sui phyla minori), 1991; BRUSCA R. & BRUSCA G. Invertebrati, Zanichelli Ed., 1996 (capitoli sui phyla minori); MINELLI S. ET AL., La fauna in Italia. Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio. TCI, Milano, 2002 (capitoli sui vertebrati); CORBET G. & D. OVENDEN. Guida dei Mammi feri d'Europa, F.Muzzio, Padova; PETERSON R. ET AL., Guida degli Uccelli d'Europa, F. Muzzio, Padova, ARNOLD E.N. & OVENDEN D. W., A field guide to the Reptiles and Amphibians of Britain and Europe, Harper Collins Publishers, London, 2002. (+ fotocopie di materiale messo a disposizione dal docente). (gli studenti possono esaminare il materiale espositivo e i documenti elettronici presenti al Museo di Zoologia ed Anatomia Comparata, presso la sede del Dipartimento di Biologia). 269 Corso di Laurea Specialistica in Biologica applicata alla ricerca Bio-medica PRIMO ANNO (BIO/10) BIOCHIMICA DI PROTEINE E SISTEMI Prof. Paolo Ascenzi LIME, Via della Vasca Navale 79, 00146 Roma [email protected] lunedì, mercoledì, venerdì, ore 10-11 CFU totali 6 ore di lezione: 40 ore di seminari/lavori di gruppo: 16 Propedeuticità culturali Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Organica, Biochimica, Fisica, Matematica, Biologia Molecolare, Fisiologia, Fisiologia Vegetale. Obiettivi formativi prevalenti Al termine del Corso lo studente dovrà essere in grado di apprezzare il contenuto di pubblicazioni scientifiche internazionali relative alle relazioni struttura-funzione delle proteine. Tempi e modalità di valutazione Prove scritte ed orali in itinere e finale. Argomenti trattati nelle lezioni Relazioni struttura-funzione in macromolecole modello: • Emoproteine: mioglobina, emoglobina, citocromi, emopessina, nitroforine, emoalbumina • Metalloproteine: metalloproteasi, NOS, • Proteasi a serina e cisteina • Inibitori enzimatici: Kunitz, Kazal • Altre proteine di particolare interesse innovativo potranno essere concordate con gli studenti Testi consigliati sarà fornito materiale reperibile in biblioteche cartacee e virtuali. 270 (BIO/11) BIOLOGIA MOLECOLARE II Dott. Francesco Cecconi Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1 [email protected] Orario di ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle 12,30. L’intero corso attribuisce 7 crediti nell'ambito della laurea breve del vecchio ordinamento. L’insegnamento è impartito nel 2° semestre. Materie consigliate come propedeutiche Genetica, Biochimica, Microbiologia, Biologia Molecolare I. Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione delle metodologie e tecnologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate nella ricerca di base o a fini applicativi. La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale. Gli argomenti trattati nelle lezioni a) Tecnologia del DNA ricombinante: uso degli enzimi coinvolti nel metabolismo degli acidi nucleici; vettori plasmidici, fagici e loro derivati; costruzione di banche a cDNA; costruzione banche genomiche; tecniche di PCR, tecniche di mutagenesi in vitro; tecniche di isolamento dei geni clonati; trasferimento di geni in Escherichia coli; trasferimento di geni in Drosophila; trasferimento di geni in cellule di mammifero; topi transgenici; ingegneria genetica nelle piante; il DNA ricombinante e l'evoluzione; il DNA ricombinante in medicina e nell'industria; mappatura e clonaggio di geni coinvolti in malattie umane; studio dei genomi. b) Argomenti monografici: studio dei piccoli RNA nucleolari, esempi di controllo traduzionale, studio dei geni delle immunoglobuline, esempi di oncogeni, studio dei geni coinvolti nel differenziamento e nella apoptosi, studio dei geni coinvolti nel ciclo cellulare. Testi consigliati GENOMI, BROWM, EdiSES; DNA Ricombinante, Watson et al., Zanichelli. (BIO/10) BIOFISICA Prof. Pier Luigi Luisi indirizzo e.mail [email protected] L’insegnamento è suddiviso in tre moduli 1. Autorganizzazione in sistemi chimici e biologici; 2. Autopoiesi, definizione del vivente minimale, origine della vita; 3. Sistemi lipidici autorganizzanti, liposomi come modelli di cellule viventi. Semestre in cui viene impartito l’insegnamento Secondo semestre Ore di lezione: 80 ore totali (20 ore ogni modulo, il resto esercitazioni). 271 Propedeuticità culturali Biochimica, Struttura delle proteine, Termodinamica Obiettivi formativi prevalenti Concetti formativi di base difilosofia della scienza; Capacità critica di comprendere l’orizzonte moderno delle scienze biologiche. Tempi e modalità di valutazione (in itinere e finale): Prova orale circa 30 minuti per candidato. A scelta i candidati possono sostenere l’esame in forma di seminario di 25 minuti ( piu’ 5’ di discussione aperta) su un argomento concordato con il docente. Argomenti trattati nelle lezioni: il problema della origine della vita sulla terra; l'ottenimento della complessita' molecolare tramite autorganizzazione, con enfasi sul concetto di emergenza, contingenza e determinismo nelle prime fasi della evoluzione biologica; il problema dell'origine delle sequenze macromolecolari; principi termodinamici dell'autoorganizzazione e dell'autoreplicazione; principi e definizioni della vita cellulare; autopoiesi e cognizione biologica; autoorganizzazione di lipidi e surfattanti; proprieta' chimiche e biologiche di micelle, vescicole e liposomi ; liposomi come agenti per il trasporto di farmaci; geli biologici per il trasporto trasdermale di farmaci; liposomi contenenti macromolecole biologiche come modelli di cellule biologiche. Titoli delle attività di laboratorio/seminari/lavori di gruppo : Film sulla origine della vita con discussione, Films e dimostrazioni sul folding delle proteine, Light scattering dinamico per la dispersione di liposomi. (BIO/06) CITOLOGIA ED ISTOLOGIA Prof. Giorgio Venturini Dipartimento di Biologia, Piano 3, laboratorio 7 tel. 0655176342 - e.mail [email protected] orario di ricevimento: Lunedi, Mercoledi, Venerdi Ore 12-14 Altri giorni: telefonare Insegnamento impartito nel primo anno primo semestre. Crediti complessivi 6, articolato in un Modulo di Citologia (Crediti 4) e un Modulo di Istologia (Crediti 2). Ore di lezione 42, ore di esercitazione 10 Propedeuticità culturali Le conoscenze di chimica, fisica e matematica acquisibili nel liceo classico o scientifico. 272 Obiettivi formativi prevalenti Acquisizione delle conoscenze di base sulla organizzazione morfo-funzionale delle cellule e dei tessuti animali, con particolare riguardo ai mammiferi. Pratica dell’uso del microscopio ottico e riconoscimento di preparati istologici dei principali tessuti animali. tempi e modalità di valutazione Prove di auto-valutazione in itinere. Prova finale articolata in test scritto e prova orale Argomenti trattati nelle lezioni • Composizione chimica della cellula • Membrane cellulari: Struttura e funzioni • Secrezione e traffico vescicolare • Organelli cellulari: Struttura e funzioni • Il citoscheletro e le basi del movimento cellulare • Il nucleo e l’informazione genetica • Ciclo cellulare e divisione cellulare: Mitosi e Meiosi • Tessuto epiteliale • Tessuti connettivi • Tessuto muscolare • Tessuto nervoso Titoli delle attività di laboratorio • Uso del microscopio ottico • Osservazione di cellule a fresco. Colorazioni cellulari • Esame di preparati istologici con osservazione dei principali tessuti Testi consigliati ALBERTS et al., L’Essenziale di Biologia Molecolare della Cellula, Zanichelli; ADAMO et al., Istologia di V. Monesi, Piccin. Altri testi adeguati vengono presentati e discussi durante le prime lezioni (BIO/10) COMPLEMENTI DI BIOCHIMICA APPLICATA ED ENZIMOLOGIA Prof. Giovanni Antonini Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 2 o LIME [email protected] orario ricevimento: Lunedì 11-13 • L’insegnamento è articolato in 7 argomenti. Ogni argomento prevede esercitazioni numeriche in aula. Mediamente, ogni due settimane viene svolto un argomento. Il Corso è parzialmente mutuato dal corso di Biochimica Applicata. Si distingue dal corso di Fondamenti di Biochimica Applicata per il maggiore approfondimento sui singoli argomenti. • Il corso è tenuto con lezioni frontali ed esercitazioni numeriche in aula. • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biochimica e Biologia Molecolare • Scopo del corso è di fornire allo studente le competenze teoriche e parti che che permettano allo studente di utilizzare con competenza i risultati di tecniche biochimiche avanzate per lo studio di enzimi. 273 Tempi e modalità di valutazione È previsto un test di autovalutazione su ciascun argomento trattato. L’esame finale consiste in una prova scritta con elaborazione di dati sperimentali ed in una prova orale. 1. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati. 2. Strumentazione di uso comune. Esercitazioni di stechiometria. 3. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati. Pubblicazione dei dati. Esercitazioni di stechiometria. 4. Binding. Isoterma di legame; Metodi non lineari; Metodi lineari: plot dei doppi reciproci e plot di Scatchard. Binding cooperativo e plot di Hill. Binding con legame aspecifico. 5. Cinetica dello stato pre-stazionario. Tecniche di flusso e rilassamento, misura della concentrazione assoluta di enzimi. 6. Cinetica di Binding. Calcolo delle kapp, delle kon e koff. I caso: L >> R ; kon >> koffII caso: L >> R ; kon * [L] ≈ koff. III caso: L ≈ R. Integrazione numerica delle ODE. 7. Cinetica enzimatica in stato stazionario. Metodi non lineari. Metodi lineari: plot di Lineawever-Burk, di Hanes-Woolf e di Eadie-Hofstee. Inibizione competitiva; non competitiva, incompetitiva; plot di Dixon. Testo consigliato FERSHT, Struttura e meccanismo d'azione degli enzimi , ed. Zanichelli; (sono anche disponibili dispense delle lezioni teoriche e pratiche ed i testi delle esercitazioni numeriche) (BIO/18) COMPLEMENTI DI GENETICA 6 crediti Dott.ssa Renata Cozzi Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza 4 [email protected] orario di ricevimento: propedeuticità culturali: genetica, biologia molecolare. Organizzazione del genoma in eucarioti superiori Struttura: DNAa sequenza unica; DNAa sequenze ripetute; geni discontinui Espressione: elementi mobili e modulazione dell’espressione genica Regolazione: dosaggio e amplificazione dei geni; famiglie geniche. Metilazione del dna. acetilazione degli istoni eredità mitocondriale 274 Analisi genetica del ciclo cellulare Fasi del ciclo e controllo genetico; Geni regolatori del ciclo. Cicline e cdk; Senescenza morte cellulare apoptosi; Controllo genetico dello sviluppo e del differenziamento; Basi genetiche del cancro Instabilità genomica e cancro Protoncogeni e oncogeni Geni ras, myc, jun, fos, bcl-2 Geni soppressori del cancro p53 e danno al DNA Retinoblastoma tumore di Wilms Sindrome di Von Hippel-Lindau Testi consigliati SINGER-BERG, Geni e genomi, ED. ZANICHELLI; KNIPPERS, Genetica molecolare, ed. Zanichelli; MCCONKEY, Genetica umana, ed. Zanichelli; COOPER, La cellula, ed. Zanichelli. (BIO/19) COMPLEMENTI DI MICROBIOLOGIA Prof. Paolo Visca Dipartimento di Biologia, Viale Marconi 446 e-mail: [email protected] Orario di ricevimento nel secondo semestre al termine di tutte le lezioni, l'orario delle quali viene stabilito anno per anno. Nel primo semestre, tutti i lunedì ore 10.00 presso il 4° piano - studio Prof.ssa Casalino (in sua assenza, 3° piano ufficio Prof. Visca stanza 3.2.2). Il corso si articola in 5 crediti di attività didattica frontale ed un credito di attività di laboratorio. Il corso è costituisce parte integrante della formazione degli studenti del corso di laurea di II livello in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica, ma è fruibile anche da studenti del corso di laurea di II livello in Biologia Molecolare e Cellulare. L’insegnamento è impartito nel 2° semestre; ciascun credito di didattica frontale corrisponde a 8 ore di lezione, per un totale di 40 ore di lezioni frontali. Il modulo di esercitazioni consiste nella frequentazione del laboratorio di microbiologia per un totale di 16 ore nel corso delle quali lo studente prenderà visione delle modalità di contenimento di microrganismi patogeni ed acquisirà familiarità con alcune procedure di base per l’analisi microbiologica quali la semina, l’identificazione microbica con procedure convenzionali ed innovative, la tipizzazione batterica con tecniche biomolecolari. Le esercitazioni saranno svolte da gruppi di massimo 10 studenti e saranno ripetute per più turni in relazione all’affluenza studentesca. Costituiscono propedeuticità culturali gli insegnamenti di Genetica, Biochimica, Biologia Molecolare, Microbiologia Generale, Fisiologia Generale, Patologia Generale, Immunologia, Microbiologia e Virologia. La valutazione sarà basata su esame finale e su eventuali test (non obbligatori) in itinere. 275 Sono considerati obiettivi formativi prevalenti l’acquisizione di conoscenze inerenti: 1) L’azione patogena dei microrganismi; 2) La diagnosi di laboratorio di malattie ad eziologia batterica e fungina; 3) Le caratteristiche, a livello di specie, dei principali batteri e funghi patogeni; 4) Le applicazioni delle biotecnologie in campo biomedico. Ulteriori obiettivi formativi sono lo sviluppo di capacità analitiche in microbiologia medica e impostazione e l’esercitazione della lettura critica di articoli scientifici nel settore della microbiologia medica. Argomenti delle lezioni • L’azione patogena dei batteri • Principio generali della diagnosi di malattie ad eziologia batterica • Il concetto di specie in batteriologia e la classificazione dei batteri d’interesse medico • Stafilococchi • Streptococchi ed enterococchi • Pneumococchi • Bacilli patogeni • Corynebatteri • Mycobatteri ed attinomiceti • Neisserie • Enterobatteri • Vibrioni, Spirilli, Campylobacter ed Helicobacter • Yersinie • Brucelle • Emofili • Bordetelle • Pseudomonas • Burkholderia ed altri bacilli Gram-negativi non fermentati • Legionelle • Clostridi • Patogeni speciali: Franciselle, Spirochete, Bartonelle, Rickettsie, Ehrlichie, Chlamydie, Micoplasmi • I miceti patogeni per l’uomo • Le reazioni sierologiche nella diagnostica microbiologica • Immunoprofilassi ed immunoterapia delle malattie ad eziologia batterica • Biotecnologie mediche e loro applicazioni L’attività di laboratorio (1 credito) affronterà le seguenti tematiche: 1) Le procedure di asepsi per il trattamento del campione biologico; 2) L’isolamento del microrganismo; terreni colturali selettivi e differenziali; 3) L’identificazione microbica su base biochimica; 4) L’identificazione microbica su base genetica; 5) La genotipizzazione batterica. 276 Testo consigliato M. LA PLACA, Principi di Microbiologia Medica, Società Editrice Esculapio, 2001. (BIO/19) COMPLEMENTI DI VIROLOGIA Responsabile del corso: Prof.ssa Elisabetta Affabris Dipartimento di Biologia, 4°piano studio 4.4.1 e-mail: [email protected] orario ricevimento: al temine delle lezioni e il martedì alle 15,00 Crediti formativi totali: 6 CFU Semestre: 2° Propedeuticità culturali Genetica, Biochimica, Microbiologia, Immunologia. Descrivendo alcune delle principali famiglie virali (Picornaviridae, Ortomixoviridae, Paramixoviridae, Rabdoviridae, Retroviridae, Hepadnaviridae, Flaviviridae, Papovaviridae, Adenoviridae, Herpesviridae, Poxviridae) vengono approfondite le tematiche relative alle strategie replicative dei virus animali, interazioni con la cellula ospite, meccanismi di difesa dell’ospite dalle infezioni virali e rispettive strategie virali di evasione, metodiche di rilevazione, identificazione e titolazione dei virus, terapia e profilassi delle infezioni virali. Vengono introdotti i vettori di espressione virale. Libro di testo E D WARD K. WAGNER E MARTINEZ J. HEWLETT, Basic Vi r o l o g y, Blackwell Science Integrazioni obbligatorie al testo La Placa M. Principi di microbiologia medica, 9° ed.- Soc. Ed. Esculapio 2001 (Cap. 67 I retrovirus umani e Cap. 68 I virus responsabili di epatiti primarie.) Indirizzi Internet di utilità http://www-micro.msb.le.ac.uk/ - www.asm.org - www.cdc.org L’esame sarà costituito da un colloquio o una prova scritta con quiz a risposta multipla per valutare la padronanza complessiva dei temi trattati durante il corso, dalla discussione di un argomento scelto a piacere dallo studente e dalla valutazione della comprensione di un articolo scientifico dell’ambito disciplinare concordato con il docente. 277 (BIO/14) FARMACOLOGIA BIO14 FARMACOLOGIA(VECCHIO ORDINAMENTO) BIO14 FONDAMENTI DI BIOLOGIA (III ANNO LAUREATRIENNALE) BIO14 COMPLEMENTI DI FARMACOLOGIA (I ANNO LAUREA SPECIALISTICA) Docente: Prof. Vincenzo Mollace Docente esterno [email protected] tel. 0655176366-3332611626 orario di ricevimento: nelle giornate di lezione, come da orario comunicato alla segreteria didattica, dalle ore 13 alle 14, c/o studio Prof. Colasanti IV Piano • L’insegnamento è articolato in due moduli (Fondamenti di Farmacologia generale e molecolare e Complementi di Farmacologia molecolare speciale); il primo modulo è rivolto agli studenti del NO e attribuisce 3 CF, il secondo attribuisce 6 CF nell’ambito del curriculum biennale delle lauree specialistiche, l’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre e prevede un incontro introduttivo (2 ore); il primo modulo corrisponde a 12 ore di lezione frontale e 10 di esercitazione di dosaggio farmacologico mediante supporto informatico fornito dal docente; il secondo modulo prevede 24 ore di lezione frontale, 12 ore di laboratorio sperimentale, ove possibile su animale da esperimento o su preparati ex vivo e 12 ore di esercitazione in vitro o di stage formativo in azienda farmaceutica o presso laboratorio di farmacologia clinica • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Anatomia comparata, Biochimica, Biologia molecolare, Fondamenti di Fisiologia e Fondamenti di Patologia e Microbiologia • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione: a) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico; b) dell’impiego di metodologie di laboratorio per lo studio della cinetica e dei fondamenti molecolari e fisiopatologici per le principali classi di farmaci c) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali; d) della autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti particolari del campo specifico. Sono previste due prove in itinere e la presentazione, mediante supporto informatico, di singoli argomenti del corso in oggetto. 278 È previsto un esame finale e sessioni di esame in coerenza con le sessioni ufficiali previste dal Corso di Laurea Programma delle lezioni Fondamenti di Farmacologia : Concetto di Farmaco. Introduzione alla farmacocinetica e Farmacodinamica; Aspetti molecolari dell’azione dei farmaci: i recettori, i meccanismi di traduzione della risposta farmacologia, concetti di agonista, antagonista ed agonista parziale. Vie di assorbimento ed eliminazione dei farmaci. Distribuzione dei farmaci e legame farmaco-proteico. Metabolismo dei farmaci. Dosaggio dei farmaci. Curve di titolazione dei farmaci nell’organismo. Dosi efficaci, dosi tossiche, dosi letali. Determinazione della DL.50. Complementi di Farmacologia Aspetti molecolari e fisopatologici dei farmaci dei seguenti apparati: 1) cardiovascolare (inotropi, antiaritmici, antipertensivi, antianginosi, antipiastrinici ed anticoagulanti, trombolitici); 2) Sistema nervoso (farmaci colinergici, catecolaminergici, serotoninergici, GABAergici, glutammatergici, istaminergici, peptidergici). (Farmaci antiparkinson, neurolettici, antidepressivi, ansiolitici, antiepilettici); 3) Apparato gastrointestinale: f. antiulcera; 4) Apparato respiratorio: f. antiasmatici. 5) F. del metabolismo: antigottosi, antidislipidemici, antidiabetici; 6) anti-batterici, antivirali, antiparassitari, antimicotici 7) Endocrino: steroidi, f. tiroidei. 8) Farmaci antinfiammatori. 9) Cenni di tossicologia molecolare. Testi consigliati CLEMENTI ETAL., Farmacologia generale e molecolare, UTET. CD delle lezioni ed altro materiale fornito dal docente (vademecum degli antibiotici, fotocopie, metariale scaricato dal Web). Trattato di riferimento consigliato per l’approfondimento della farmacologia speciale: GOODMAN GILMAN’S, Le basi farmacologiche della Terapia, McGraw Hill Ed. (BIO/09) FISIOLOGIA Prof.ssa Anna Trentalance Dipartimento di Biologia, piano 3°, laboratorio 3.6 [email protected] orario di ricevimento: Lunedì ore 12-13, studio 4°piano. • L’insegnamento è articolato in tre moduli (Fisiologia delle membrane biologiche e compartimentazione(3CF) - Funzione di organi ed apparati (3CF) – Generalità sugli ormoni. Tutto il corso attribuisce 7 CF 279 • L’insegnamento viene impartito nel secondo semestre e corrisponde a circa 48 ore di lezione e n. 16 ore di esercitazione Propedeuticità culturali Citologia, Anatomia Comparata, Biochimica Obiettivi formativi prevalenti Acquisizione di un liguaggio scientifico consapevole;sviluppo di interesse per un impegno in ambito scientifico. Tempi e modalità di valutazione Autovalutazioni in itinere; la valutazione finale prevede un esame orale Argomenti trattati nelle lezioni Fisiologia delle membrane biologiche. (3 CFU) Compartimentazione e scambi con l’ambiente esterno-definizione di ambiente interno-Costanti chimico fisiche e meccanismi di regolazioneFeedback. Struttura e specializzazioni funzionali; rapporti cellula-cellula e cellulaambiente (giunzioni e canali): riconoscimento materiali endogeni ed esogeni (recettori). Permeabilità della membrana-Diffusione-Osmosi e pressione osmoticaTonicità. Trasporto di membrana: trasporto facilitato- trasporto attivo primario e secondario. Endocitosi-Esocitosi. Passaggio di ioni, glucidi, protidi, lipidi. Passaggio attraverso epiteli (assorbimento-secrezione-escrezione). Proprietà elettriche delle membrane-genesi del potenziale transmembranario. Funzione di organi ed apparati (3CFU) L’Eccitabiltà. Potenziali elettrotonici-potenziale d’azione-potenziali pacemaker. L’arcoriflesso somatico ed autonomo. Propagazione e trasmissione dei segnali. I l movimento muscolare. Miogrammi lavoro. Il sangue. Il cuore e la circolazione. Coagulazione ed emostasi. Respirazione: Meccanica respiratoria- Ventilazione polmonare-Scambi respiratori. Funzione renale: funzione glomerulare, funzione tubulare,osmoregolazione Termoregolazione Ormoni. ( 1 CFU) Generalità su localizzazione e funzione delle ghiandole endocrine, natura chimica degli ormoni, meccanismi di produzione e rilascio,livelli ematici. Esercitazioni pratiche di laboratorio 1) Pressione osmotica 2) Sangue-eritrociti-resistenza globulare 3) Respirazione- metabolismo 280 Libri di testo SILVERTHORN D.U., Fisiologia, (Casa Editrice Ambrosiana); RICHARD D., Fisiologia degli animali, (Zanichelli); C. Casella V.Taglietti, Principi di Fisiologia (ed. La Goliardica Pavese) (per Fisiopatologico) R.M. BERNE E M.N.LEVY, Principi di Fisiologia - 2°ed. (ed.Casa Editrice Ambrosiana). (per Fisiopatologico) RANDALL, Fisiologia Animale (meccanismi e comportamento), (Zanichelli) (per Fisiopatologico) (BIO/18) GENETICA UMANA Prof.ssa Caterina Tanzarella Dipartimento di Biologia e-mail: [email protected] 6 crediti Propedeuticità culturali Genetica, Biologia molecolare. Struttura, organizzazione e regolazione del genoma umano. I geni delle globine: cluster a e non-a (struttura-espressione- regolazione). emoglobinopatie. I geni dell’immunità: clusters delle immunoglobuline e dei recettori dei linfociti T. I geni HLA. Deficienze immunitarie. Mappatura del genoma umano. Progetto genoma umano. Identificazione di geni patologici nell’uomo Analisi genetica e molecolare delle malattie monogeniche Analisi genetica e molecolare delle malattie complesse malattie mitocondriali Patologie genetiche associate ad alterazioni dello sviluppo Modelli animali per lo studio delle malattie ereditarie Quadri di eredità nelle popolazioni umane Terapia genica: cenni Testi consigliati STRACHAN T., Genetica umana molecolare, II EDIZIONE UTET 2001 KORF B.R., Genetica umana, SPRINGER 2000. (MED/04) IMMUNOLOGIA Dott. Giorgio Mancino • L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO • L’insegnamento è impartito nel 1° semestre • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biologia cellulare, 281 Biologia molecolare, Istologia, Genetica, Biochimica, Microbiologia • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione: e) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico; f) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali. Tempi e modalità di valutazione: due test di autovalutazione in itinere per modulo, esame finale orale. Argomenti trattati nelle lezioni • Proprietà generali della risposta immunitaria: immunità umorale e immunità cellulare; risposta primaria e risposta secondaria. Ontogenesi del sistema immune. Il sistema linfatico e le cellule del sistema immune. • Il complesso maggiore d'istocompatibilità (MHC). I recettori per l'antigene dei linfociti T e B. Le immunoglobuline (Ig). • Il sistema del complemento. • Gli antigeni e la reazione antigene-anticorpo. • Induzione della risposta immunitaria: presentazione dell'antigene e restrizione per l'MHC; interazioni cellulari ed eventi molecolari; meccanismi di attivazione e trasduzione del segnale. • Meccanismi di controllo della risposta immunitaria: help e soppressione. Fattori di crescita e mediatori solubili delle risposte immunitarie: interleuchine, interferoni, TNF, ecc. • Meccanismi effettori della risposta immunitaria: cellule citotossiche specifiche e non specifiche. • Tolleranza immunitaria. • Immunità ed infezioni: meccanismi di difesa verso agenti infettanti (virus, batteri, protozoi, ecc.). • Gli anticorpi monoclonali: principi della metodologia; applicazioni nella ricerca e nella clinica. • Metodi di laboratorio per il rilevamento degli antigeni e degli anticorpi e per lo studio delle funzioni immunitarie cellulari. Attività di laboratorio Gli anticorpi monoclonali (test immunoenzimatico, es. ELISA) Caratterizzazione delle sottopopolazioni linfocitarie (citofluorimetria) Testi consigliati Immunologia cellulare e molecolare (Abbas-Lichtman-Pober, 4a edizione). Immunologia (Kuby, 2a edizione). Immunologia (Roitt, edizione 1998). 282 (BIO/18) METODOLOGIE MOLECOLARI IN GENETICA E CITOGENETICA Prof.ssa Caterina Tanzarella Dipartimento di Biologia e-mail: [email protected] 6 crediti Propedeuticità Citologia, Genetica. Biologia molecolare • Test molecolari per la presenza di mutazioni che determinano malattie genetiche. • Lo scopo dei test genetici nell’uomo • Esempi di applicazione dei polimorfismi di lunghezza dei frammenti di restrizione (RFLP) • Metodi di tipizzazione del DNA • Analisi di minisatelliti (VNTR) e di microsatelliti ( STR) • Applicazioni in genetica medica, medicina forense, attribuzione di paternità • Analisi di ibridazione con oligonucleotidi : DNAmicroarray • Analisi dei profili di espressione genica con microarray • La mappatura fisica del genoma • Mappa citogenetica • Mappa ibridazione “in situ” con sequenze specifiche • Applicazioni in mappaggio fisico ad alta risoluzione • Mappe con ibridi di radiazioni • Mappe di cloni contigui • Ibridazione “in situ” con “librerie” genomiche per interi cromosomi • Esempi di applicazione in diagnosi prenatale, in terapia genica Testi consigliati Saranno messi a disposizione degli studenti articoli, e materiale informatico. 283 Corso di Laurea Specialistica in Metodolo gie e applicazioni della biologia molecola re e cellulare - PRIMO ANNO (BIO/10) BIOCHIMICA DI PROTEINE E SISTEMI Prof. Paolo Ascenzi LIME, Via della Vasca Navale 79, 00146 Roma [email protected] lunedì, mercoledì, venerdì, ore 10-11 CFU totali 6 ore di lezione: 40 ore di seminari/lavori di gruppo: 16 Propedeuticità culturali Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Organica, Biochimica, Fisica, Matematica, Biologia Molecolare, Fisiologia, Fisiologia Vegetale Obiettivi formativi prevalenti Al termine del Corso lo studente dovrà essere in grado di apprezzare il contenuto di pubblicazioni scientifiche internazionali relative alle relazioni struttura-funzione delle proteine Tempi e modalità di valutazione prove scritte ed orali in itinere e finale Argomenti trattati nelle lezioni Relazioni struttura-funzione in macromolecole modello: • Emoproteine: mioglobina, emoglobina, citocromi, emopessina, nitroforine, emoalbumina • Metalloproteine: metalloproteasi, NOS, • Proteasi a serina e cisteina • Inibitori enzimatici: Kunitz, Kazal • Altre proteine di particolare interesse innovativo potranno essere concordate con gli studenti Testi consigliati Sarà fornito materiale reperibile in biblioteche cartacee e virtuali (BIO/04) BIOCHIMICA VEGET ALE Prof. Riccardo Angelini Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza n° 4.5.2 e-mail: [email protected] orario ricevimento: Mercoledì, Giovedì, Venerdì ore 11-13 284 • L’insegnamento è articolato in tre moduli; il primo modulo è rivolto agli stu- denti del NO e attribuisce 3 CF, il secondo e il terzo modulo attribuiscono 6 CF nell’ambito della laurea specialistica. L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO. • l’insegnamento è impartito nel 1° semestre; il corso ha inizio con un incontro introduttivo (2 ore); ogni modulo corrisponde a 18 ore di lezione e 10 ore di laboratorio • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica, Fisiologia Generale, Fisiologia Vegetale, Genetica, Biologia Molecolare • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: a) l’analisi critica di informazione scientifica aggiornata b) la lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico; c) la rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali; Tempi e modalità di valutazione Esame finale su argomenti trattati nel corso; relazioni scritte sulla rilevazione ed interpretazione dei dati sperimentali nell’ambito delle esercitazioni. Argomenti trattati nelle lezioni Il corso si articola in una serie di approfondimenti di tematiche nell’ambito della biochimica, fisiologia e biologia molecolare delle piante: 1° Modulo • Ormoni vegetali: trasduzione del segnale. • La percezione e trasduzione delle variazioni della qualità spettrale della luce: Fitocromo, Criptocromo. 2° Modulo • Le specie reattive dell’ossigeno: produzione e sistemi di eliminazione nei compartimenti cellulari. • La respirazione “cianuro resistente”. • La morte cellulare programmata nelle piante: ruolo nei processi di sviluppo e difesa. 3° Modulo • Metabolismo secondario: interazione delle piante con l’ambiente, gli erbivori, gli insetti, i microrganismi. • Principali classi di metaboliti secondari: glucosidi cianogenici, glucosinolati, aminoacidi non-proteici, ammine alifatiche, alcaloidi, terpeni, composti fenolici. • Le interazioni ospite-patogeno: risposte constitutive ed indotte, risposta di ipersensibilità, geni di resistenza, strategie di difesa, risposta sistemica acquisita. 285 Attività di laboratorio • metodiche per la determinazione delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) in vitro ed in vivo • preparazione dei fluidi extracellulari • determinazioni di attività enzimatiche in estratti vegetali e fluidi extracellulari • metodologie istochimiche per la rivelazione di ROS in vivo • metodologie immunocitochimiche • le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali e/o materiali preparati dal docente presentati e discussi a lezione; tra i testi che possono utilmente essere consultati e che sono disponibili presso la biblioteca si segnala: Biochemistry and Molecular Biology of Plants, Buchanan et al Eds. ASPB; i materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono distribuiti nel corso delle attività (BIO/10) BIOFISICA Prof. Pier Luigi Luisi Dipartimento di biologia, Piano II, Stanza n. 1 e.mail [email protected] L'insegnamento è suddiviso in tre moduli 1. Autorganizzazione in sistemi chimici e biologici 2. Autopoiesi, definizione del vivente minimale, origine della vita 3. Sistemi lipidici autorganizzanti, liposomi come modelli di cellule viventi Semestre in cui viene impartito l’insegnamento: Secondo semestre Ore di lezione: 80 ore totali (20 ore ogni modulo, il resto esercitazioni) Propedeuticità culturali: Biochimica, Struttura delle Proteine, Termodinamica obiettivi formativi prevalenti: concetti formativi di base di filosofia della scienza; capacità critica di comprendere l'orizzonte moderno delle scienze biologiche. 286 Tempi e modalità di valutazione (in itinere e finale) Prova orale circa 30 minuti per candidato. A scelta i candidati possono sostenere l’esame in forma di seminario di 25 minuti (più 5’ di discussione aperta) su un argomento concordato con il docente. Argomenti trattati nelle lezioni: il problema della origine della vita sulla terra; l'ottenimento della complessità molecolare tramite autorganizzazione, con enfasi sul concetto di emergenza, contingenza e determinismo nelle prime fasi della evoluzione biologica; il problema dell'origine delle sequenze macromolecolari; principi termodinamci dell'autoorganizzazione e dell'autoreplicazione; principi e definizioni della vita cellulare; autopoiesi e cognizione biologica; autoorganizzazione di lipidi e surfattanti; proprietà chimiche e biologiche di micelle, vescicole e liposomi; liposomi come agenti per il trasporto di farmaci; geli biologici per il trasporto trasdermale di farmaci; liposomi ontenenti macromolecole biologiche come modelli di cellule biologiche. Titoli delle attività di laboratorio/seminari/lavori di gruppo • film sulla origine della vita con discussione • films e dimostrazioni sul folding delle proteine • light scattering dinamico per la dispersione di liposomi (BIO/11) BIOLOGIA MOLECOLARE II Dr. Francesco Cecconi Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1 [email protected] orario di ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle 12,30 L’intero corso attribuisce 7 crediti nell'ambito della laurea breve del vecchio ordinamento L’insegnamento è impartito nel 2° semestre Materie consigliate come propedeutiche Genetica, Biochimica, Microbiologia, Biologia Molecolare I Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione delle metodologie e tecnologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate nella ricerca di base o a fini applicativi La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale Gli argomenti trattati nelle lezioni a) Tecnologia del DNA ricombinante: uso degli enzimi coinvolti nel metabolismo degli acidi nucleici; vettori plasmidici, fagici e loro derivati; costruzione di banche a cDNA; costruzione banche genomiche; tecniche di PCR, tecniche di mutagenesi in vitro; tecniche di isolamento dei geni clonati; trasferimento di geni in Escherichia coli; trasferimento di geni in Drosophila; trasferimento di geni in cellule di mammifero; topi transgenici; ingegneria genetica nelle piante; il DNAricombinante e l'evoluzione; il DNA ricombinante in medicina e nell'industria; mappatura e clonaggio di geni coinvolti in malattie umane; studio dei genomi. b) Argomenti monografici: studio dei piccoli RNA nucleolari, esempi di controllo traduzionale, studio dei geni delle immunoglobuline, esempi di oncogeni, studio dei geni coinvolti nel differenziamento e nella apoptosi, studio dei geni coinvolti nel ciclo cellulare. Testi di studio GENOMI, BROWM, EdiSES, DNA Ricombinante, Watson et al., Zanichelli 287 (BIO/04) BIOTECNOLOGIE VEGET ALI Dott.ssa Paraskevi Tavladoraki Dipartimento di Biologia, piano 2°, lab. 2.5 e-mail: [email protected] orario ricevimento: Martedì e Giovedì, ore 10-12 • L’insegnamento rivolto agli studenti del NO attribuisce 3 CF e l’insegnamento rivolto agli studenti della laurea specialistica attribuisce 6 CF. • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre. Il corso per gli studenti del NO consiste a 16 ore di lezione e 16 ore di laboratorio. Il corso per gli studenti della Laurea specialistica consiste a 40 ore di lezione e 16 ore di laboratorio. Il corso per il VO consiste a 48 ore di lezione e 24 ore di laboratorio. • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica, Fisiologia Vegetale, Genetica, Biologia Molecolare • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti: a) La conoscenza delle tecniche di trasformazione genetica delle piante. b) La conoscenza delle possibili applicazioni delle piante transgeniche. c) L’analisi dei rischi connessi al utilizzo delle piante trasgeniche. d) L’analisi critica di informazione scientifica aggiornata. Tempi e modalità di valutazione Esame finale su argomenti trattati nel corso e presentazione di un lavoro scientifico tratto dalla letteratura. Argomenti trattati nelle lezioni Il corso si articola in una serie di approfondimenti di tematiche nell’ambito della biochimica, fisiologia e biologia molecolare delle piante: Insegnamento per NO Trasferimento genico mediante il ‘Breeding’ molecolare. Colture in vitro di piante e di cellule vegetali. Tecniche di trasformazione genetica. Vettori di espressione. Espressione transiente di geni in pianta. Applicazioni delle Biotecnologie vegetali. Rischi connessi all’utilizzo di piante trangeniche. 288 Insegnamento per la Laurea specialistica e VO Trasferimento genico mediante il ‘Breeding’ molecolare Trasformazione del cloroplasto Metodi di eliminazione dei geni di selezione. Espressione inducibile di geni in piante transgeniche Espressione transiente di geni in piante transgeniche. Silenziamento genico. ‘Gene targeting’ Piante con un maggiore valore nutritivo. Espressione di anticopri in piante transgeniche. Produzione di vaccini. Piante resistenti a infestanti, agenti patogeni, erbicidi e stress ambientali. Piante con una maggiore capacità fotosintetica Rischi connessi all’utilizzo di piante trangeniche. Problematiche bioetiche Insegnamento per VO Trasferimento genico mediante il ‘Breeding’ molecolare Colture in vitro di piante e di cellule vegetali. Tecniche di trasformazione genetica. Vettori di espressione. Espressione transiente di geni in pianta. Trasformazione del cloroplasto Metodi di eliminazione dei geni di selezione. Espressione inducibile di geni in piante transgeniche Espressione transiente di geni in piante transgeniche. Silenziamento genico in piante transgeniche. ‘Gene targeting’ Piante con un maggiore valore nutritivo. Espressione di anticopri in piante transgeniche. Produzione di vaccini. Piante resistenti a infestanti, agenti patogeni ed erbicidi. Piante resistenti agli stress ambientali. Piante con una maggiore capacità fotosintetica Rischi connessi all’utilizzo di piante trangeniche. Problematiche bioetiche Attività di laboratorio • Coltura in vitro di cellule vegetali e di piante • Trasformazione genetica di piante • Determinazione dei livelli di espressione di geni in piante trasgeniche mediante RT-PCR, analisi western e saggi di attività enzimatica • Infezione di piante con vettori virali vegetali per l’espressione transiente di geni • Le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali e/o materiali preparati dal docente presentati e discussi a lezione. Testi che possono essere consultati e che sono disponibili presso la biblioteca sono: WATSON J.D., GILMAN M., WITKOWSKI J. AND ZOLLER M.Dna Ricombi n a n t e ; KINGSMAN S.M. AND KINGSMAN A . J . , Ingegneria genetica; BUCHANAN B.B, GRUISSEM W., JONES RL, (American Society of plant physiology), Biochemistry and molecular biology of plants. 289 (CHIM/02) CHIMICA FISICA Prof. Franco Battaglia Dipartimento di Fisica, piano 1°, stanza n° 83 [email protected] orario ricevimento: tutti i giorni di lezione dalle 10 alle 17 6 Crediti • L’insegnamento è impartito nel 2° semestre. • Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Istituzioni di Matematica, Fisica, Chimica Generale. • Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti la comprensione, in termini delle leggi fondamentali della fisica, dei fenomeni di interesse chimico e la loro trattazione mediante l’uso delle tecniche matematiche apprese nei corsi di matematica; particolare riguardo viene data alla trattazione della termodinamica e alla precisa definizione delle funzioni termodinamiche; il programma prevede anche la trattazione quantitativa della cinetica delle reazioni chimiche. Tempi e modalità di valutazione Alla fine del corso gli studenti svolgono una prova scritta con problemi scelti tra quelli (circa 80) il cui svolgimento durante il corso è essenziale per il successo dell’apprendimento (e dell’esame). Argomenti trattati nelle lezioni Cenni di meccanica analitica classica e di meccanica quantistica - Operatore densità - Energia interna, entropia e grandezze intensive - Funzione di partizione canonica - Energia libera di Helmholtz, energia libera di Gibbs, entalpia - Jacobiani – Equilibrio e stabilità degli stati termodinamici, lavoro, calore, principi della termodinamica - Teorema di equipartizione, cristallo ideale, gas ideale classico, esempi di processi, miscele di gas ideali - Transizioni, equilibri e diagrammi di fase, equazione di ClausiusClapeyron, regola della leva, isoterme di Van der Waals – Termodinamica delle soluzioni, tensione di vapore, abbassamento crioscopico, innalzamento ebullioscopico, pressione osmotica, legge di Henry, soluzioni reali Equilibrio chimico tra gas ideali, tra gas reali, e tra soluti in soluzione Cinetica chimica descrittiva: reazioni semplici di ordine zero, uno, e due, reazioni consecutive, reazioni reversibili, equazione di Arrhenius - Meccanismi di reazione: reazioni a catena, reazioni catalizzate da enzimi, reazioni bimolecolari, teoria dello stato di transizione, reazioni unimolecolari, reazioni trimolecolari, principio del bilancio dettagliato. 290 Libro di testo F. BATTAGLIA, Fondamenti di Chimica Fisica,Cedam, 1999. (Con esclusione dei capitoli 1.6, 2.4, 2.5, 3.3.2, 3.3.3, 3.4.3, 3.4.4, 3.6.3, 4, 5, 6.1, 6.2 e 6.3). (BIO/10) COMPLEMENTI DI BIOCHIMICA APPLICATA ED ENZIMOLOGIA Prof. Giovanni Antonini Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 2 o LIME [email protected] orario ricevimento: Lunedì 11-13 • L’insegnamento è articolato in 7 argomenti. Ogni argomento prevede esercitazioni numeriche in aula. Mediamente, ogni due settimane viene svolto un argomento. Il Corso è parzialmente mutuato dal corso di Biochimica Applicata. Si distingue dal corso di Fondamenti di Biochimica Applicata per il maggiore approfondimento sui singoli argomenti. • Il corso è tenuto con lezioni frontali ed esercitazioni numeriche in aula. • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biochimica e Biologia Molecolare • Scopo del corso è di fornire allo studente le competenze teoriche e partiche che permettano allo studente di utilizzare con competenza i risultati di tecniche biochimiche avanzate per lo studio di enzimi Tempi e modalità di valutazione È previsto un test di autovalutazione su ciascun argomento trattato. L’esame finale consiste in una prova scritta con elaborazione di dati sperimentali ed in una prova orale. 1. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati. 2. Strumentazione di uso comune. Esercitazioni di stechiometria. 3. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati. Pubblicazione dei dati. Esercitazioni di stechiometria. 4. Binding. Isoterma di legame; Metodi non lineari; Metodi lineari: plot dei doppi reciproci e plot di Scatchard. Binding cooperativo e plot di Hill. Binding con legame aspecifico. 5. Cinetica dello stato pre-stazionario. Tecniche di flusso e rilassamento, misura della concentrazione assoluta di enzimi. 6. Cinetica di Binding. Calcolo delle kapp, delle kon e koff. I caso: L >> R ; kon >> koffII caso: L >> R ; kon * [L] ≈ koff. III caso: L ≈ R. Integrazione numerica delle ODE. 7. Cinetica enzimatica in stato stazionario. Metodi non lineari. Metodi lineari: plot di Lineawever-Burk, di Hanes-Woolf e di Eadie-Hofstee. Inibizione competitiva ; non competitiva, incompetitiva; plot di Dixon. Testo consigliato FERSHT, Struttura e meccanismo d'azione degli enzimi, ed. Zanichelli. (sono anche disponibili dispense delle lezioni teoriche e pratiche ed i testi delle esercitazioni numeriche) 291 (BIO/06) COMPLEMENTI DI CITOLOGIA Prof. Giorgio Venturini Dipartimento di Biologia, Piano 3, laboratorio 7 tel. 0655176342 - e.mail [email protected] orario di ricevimento Lunedi, Mercoledi, Venerdi ore 12-14 Altri giorni: telefonare Insegnamento impartito nel primo anno, primo semestre, delle lauree specialistiche in Biologia cellulare e molecolare e in bio-medicina. Crediti complessivi 6 Articolazione in moduli Trattandosi di un corso di nuova istituzione questo aspetto verrà valutato in seguito. Semestre in cui viene impartito l’insegnamento: primo, ore di lezione: 32, ore di laboratorio/seminari/lavori di gruppo: 32 Propedeuticità culturali Citologia ed Istologia, Genetica, Chimica Biologica, Biologia Molecolare, Microbiologia, Fisiologia Generale. Obiettivi formativi prevalenti Approfondimento e aggiornamento di argomenti di biologia cellulare, esame di data base bibliografici, scelta, lettura e sintesi di articoli scientifici di argomento cellulare. Tempi e modalità di valutazione Trattandosi di un corso di nuova istituzione questo aspetto verrà valutato in seguito. Argomenti trattati nelle lezioni Si prevede un corso monografico, con argomenti che verranno scelti e cambiati ogni anno. Testi consigliati Testi di Biologia Molecolare della cellula e articoli scientifici da riviste di biologia cellulare. (BIO/18) COMPLEMENTI DI GENETICA Dott.ssa Renata Cozzi Dipartimento di Biologia,piano 4°, stanza 4 [email protected] orario di ricevimento: 6 crediti Propedeuticità culturali genetica, biologia molecolare. 292 Organizzazione del genoma in eucarioti superiori Struttura: DNAa sequenza unica; DNAa sequenze ripetute; geni discontinui Espressione: elementi mobili e modulazione dell’espressione genica Regolazione: dosaggio e amplificazione dei geni; famiglie geniche. Metilazione del dna. acetilazione degli istoni eredità mitocondriale Analisi genetica del ciclo cellulare Fasi del ciclo e controllo genetico Geni regolatori del ciclo. cicline e cdk Senescenza morte cellulare apoptosi Controllo genetico dello sviluppo e del differenziamento Basi genetiche del cancro Instabilità genomica e cancro Protoncogeni e oncogeni Geni ras, myc, jun, fos, bcl-2 Geni soppressori del cancro p53 e danno al DNA Retinoblastoma tumore di Wilms Sindrome di Von Hippel-Lindau Testi consigliati SINGER-BERG, Geni e Genomi, ed. Zanichelli KNIPPERS, Genetica molecolare, ed. Zanichelli MCCONKEY, Genetica umana, ed. Zanichelli COOPER, La cellula, ed. Zanichelli (BIO/19) COMPLEMENTI DI VIROLOGIA (MUTUATO) Responsabile del corso: Prof.ssa Elisabetta Affabris Dipartimento di Biologia, 4° piano studio 4.4.1 e-mail: [email protected] orario ricevimento: al temine delle lezioni e il martedì alle 15,00 Settore disciplinare BIO/19 Microbiologia Generale Crediti formativi totali: 6 CFU Semestre: 2° Propedeuticità culturali • Genetica, Biochimica, Microbiologia, Immunologia. Descrivendo alcune delle principali famiglie virali (Picornaviridae, Ortomixoviridae, Paramixoviridae, Rabdoviridae, Retroviridae, Hepadnaviridae, Flaviviridae, Papovaviridae, Adenoviridae, Herpesviridae, Poxviridae) vengono approfondite le tematiche relative alle strategie replicative dei virus animali, interazioni con la cellula ospite, meccanismi di difesa dell’ospite dalle infezioni virali e rispettive strategie virali di evasione, metodiche di rilevazione, identificazione e titolazione dei virus, terapia e profilassi delle infezioni virali. Vengono introdotti i vettori di espressione virale. 293 Libro di testo E D WARD K. WAGNER E MARTINEZ J. HEWLETT, Basic Vi r o l o g y, Blackwell Science. Integrazioni obbligatorie al testo LA PLACAM., Principi di microbiologia medica, 9° ed., Soc. Ed. Esculapio 2001. (Cap.67 I retrovirus umani e Cap.68 I virus responsabili di epatiti primarie.) Indirizzi Internet di utilità: http://www-micro.msb.le.ac.uk/ - www.asm.org - www.cdc.org L’esame sarà costituito da un colloquio o una prova scritta con quiz a risposta multipla per valutare la padronanza complessiva dei temi trattati durante il corso, dalla discussione di un argomento scelto a piacere dallo studente e dalla valutazione della comprensione di un articolo scientifico dell’ambito disciplinare concordato con il docente. (BIO/18) GENETICA DEI MICRORGANISMI Prof.ssa Milena Bandiera Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 7 [email protected] orario di ricevimento: martedì, ore 12-14 9 crediti 294 • l’insegnamento è articolato in tre moduli (che si distinguono in quanto dedicano particolare attenzione rispettivamente ai fondamenti storico epistemologici della disciplina, alle peculiarità della sperimentazione, a una trattazione monografica); il primo modulo – con la denominazione Fondamenti di Genetica dei microrganismi – è rivolto agli studenti del NO e attribuisce 3 CF, il secondo e il terzo modulo – con la denominazione Complementi di Genetica dei microrganismi – attribuiscono 6 CF nell’ambito del curricolo biennale delle lauree specialistiche, l’intero corso è fruibile nell’ambito del biennio del VO • l’insegnamento è impartito nel 1° semestre ed è presentato nel corso di un incontro introduttivo (2 ore); ogni modulo corrisponde a 16 ore di lezione e 10 ore di laboratorio • sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Microbiologia, Genetica, Biochimica • sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione: a) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico; b) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali; c) di procedure di autovalutazione da parte dello studente relativamente alla competenza in ambiti particolari del campo specifico. Tempi e modalità di valutazione Test in ingresso, due test di autovalutazione in itinere per modulo, esame finale in due fasi: esercizio scritto e interrogazione “a libro aperto”. Gli studenti frequentanti possono sostenere l’esame in forma di seminario su un argomento concordato con il docente. Argomenti trattati nelle lezioni • le basi della genetica molecolare, la mutazione (marcatori genetici in batteri, batteriofagi, ascomiceti; mutazione spontanea; mutazione adattativa; peiotropia; retromutazione e soppressione; frequenza di mutazione; mutagenesi) • i meccanismi fisico-chimici dell’eredità: aspetti teorici, metodologici e tecnici della sperimentazione relativa a metabolismo del DNA (replicazione, ricombinazione, riparazione), mutazione (natura della mutazione, uso di mutageni per lo studio della mutazione, geni mutatori, test di mutagenicità, mutagenesi sito-specifica), codice genetico (decifrazione, caratteristiche, evoluzione, codice mitocondriale), controllo dell’espressione dei geni (controllo positivo e negativo, repressione e attenuazione, controllo stringente, repressione autogena) • fisiologia e genetica di batteriofagi (ciclo litico e lisogenico, titolazione, organizzazione gnomica, restrizione e modificazione, traduzione, incrocio), batteri (organizzazione genomica, trasformazione, coniugazione, plasmidi e elementi trasponibili), ascomiceti (cicli biologici, ricombinazione meiotica e mitotica; eredità extranucleare, genetica mitocondriale, geni discontinui, trasposizione) Attività di laboratorio • i microrganismi nell’ambiente (5 ore) • conta vitale (2 ore) • auxanografia (3 ore) • trattamento UV (5 ore) • ricombinazione mitotica (5 ore) • test di mutagenicità (5 ore) • impostazione autonoma di un esperimento (5 ore) • le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali presentati e discussi a lezione e distribuiti in fotocopia; tra i testi che possono utilmente essere consultati e che sono disponibili presso il laboratorio: G.S. Stent “Genetica molecolare” Zanichelli (1977) e U.N. Streips, R.E. Yasbin “Modern Microbial Genetics” Wiley-Liss (2002); i materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono distribuiti nel corso delle attività 295 (BIO/18) GENETICA UMANA Prof.ssa Caterina Tanzarella Dipartimento di Biologia e-mail: [email protected] 6 crediti Propedeuticità culturali Genetica, Biologia molecolare. • Struttura, organizzazione e regolazione del genoma umano. • I geni delle globine: cluster a e non-a (struttura-espressione-regolazione). • Emoglobinopatie. • I geni dell’immunità: clusters delle immunoglobuline e dei recettori dei linfociti T. • I geni HLA. Deficienze immunitarie. • Mappatura del genoma umano. Progetto genoma umano. • Identificazione di geni patologici nell’uomo. • Analisi genetica e molecolare delle malattie monogeniche. • Analisi genetica e molecolare delle malattie complesse malattie mitocondriali. • Patologie genetiche associate ad alterazioni dello sviluppo. • Modelli animali per lo studio delle malattie ereditarie. • Quadri di eredità nelle popolazioni umane. • Terapia genica: cenni. Testi consigliati STRACHAN T., Genetica umana molecolare, II EDIZIONE UTET 2001. KORF B.R., Genetica umana, SPRINGER 2000. (BIO/18) METODOLOGIE MOLECOLARI IN GENETICA E CITOGENETICA Prof.ssa Caterina Tanzarella Dipartimentodi Biologia e-mail: [email protected] 6 crediti Propedeuticità Citologia, Genetica. Biologia molecolare 296 • Test molecolari per la presenza di mutazioni che determinano malattie genetiche • Lo scopo dei test genetici nell’uomo • Esempi di applicazione dei polimorfismi di lunghezza dei frammenti di restrizione (RFLP) • Metodi di tipizzazione del DNA • Analisi di minisatelliti (VNTR) e di microsatelliti ( STR) • Applicazioni in genetica medica, medicina forense, attribuzione di paternità • Analisi di ibridazione con oligonucleotidi : DNA microarray • Analisi dei profili di espressione genica con microarray • La mappatura fisica del genoma • Mappa citogenetica • Mappa ibridazione “in situ” con sequenze specifiche • Applicazioni in mappaggio fisico ad alta risoluzione • Mappe con ibridi di radiazioni • Mappe di cloni contigui • Ibridazione “in situ” con “librerie” genomiche per interi cromosomi • Esempi di applicazione in diagnosi prenatale, in terapia genica Testi consigliati Saranno messi a disposizione degli studenti articoli e materiale informatico. 297 Corsi di Studio in scienze geologiche Corso di Laurea di I livello (triennale) in Scienze Geologiche Il corso di laurea in Scienze Geologiche (Classe 16) si sviluppa nell’arco di tre anni per un carico didattico complessivo di 180 CUF. I laureati in Scienze Geologiche dovranno acquisire: le conoscenze di base fondamentali nelle discipline matematiche, fisiche, chimiche ed informatiche; ● le conoscenze di base nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici; ● una sufficiente familiarità con le metodiche disciplinari di indagine; ● la capacità di utilizzare gli strumenti fondamentali per l’analisi dei sistemi e dei processi geologici; ● sufficienti competenze operative di laboratorio e di terreno; ● la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese, oltre l’italiano, e possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione; ● la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro. I laureati in Scienze Geologiche svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, quali cartografia geologica e tematica; mitigazione dei rischi geologici e ambientali; indagini geognostiche ed esplorazione del sottosuolo, anche con metodi geofisici; reperimento, valutazione e gestione delle georisorse, comprese quelle idriche; valutazione e pre- 299 venzione del degrado dei beni culturali ed ambientali; analisi e certificazione dei materiali geologici; gestione del territorio e valutazione d’impatto ambientale; rilievi geodetici, topografici, oceanografici e atmosferici. Tali professionalità potranno trovare applicazione in enti pubblici, istituzioni, aziende, società, studi professionali. Il corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche è a numero programmato. Il numero massimo degli studenti ammessi al primo anno viene stabilito di volta in volta prima dell’inizio di ciascun anno accademico: per il 2003-2004 è 60. L’ammissione di studenti trasferiti da altre sedi agli anni successivi al primo è soggetta al parere del Consiglio di Corso di Laurea, espresso sulla base del curriculum degli studi e dei crediti accumulati. In ogni caso il numero degli studenti ammessi agli anni successivi, sommato a quello degli studenti in corso negli stessi anni, non può superare quello programmato per l’ammissione al primo anno. Per essere ammessi al corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche gli studenti debbono sostenere una prova di Matematica, una di cultura scientifica generale e una di Lingua Inglese. Gli studenti già laureati o trasferiti da altri corsi di studio possono essere ammessi senza prova di ingresso. Le prove si svolgono di regola del mese di settembre, prima dell’inizio di ciascun anno accademico. Coloro che non superano le prove di Matematica e di Lingua Inglese e vogliono iscriversi al corso di laurea sono tenuti a frequentare rispettivamente la prima parte del modulo di Matematica I e il corso di Lingua Inglese 0 (a 0 crediti) nel I semestre del I anno. È previsto inoltre un modulo propedeutico di Chimica 0 (a 0 crediti) per gli studenti che non abbiano dimostrato nella prova di cultura una sufficiente preparazione di base nella materia. Piano degli Studi I ANNO CFU Primo Semestre 300 Matematica I (68h Lez; 22h Es; 12h St as) 1 Geografia Fisica - (30h Lez; 10h Es) Laboratorio di Cartografia Geografica - (35h Lab) La Terra nello Spazio - (12h Lez) Geologia I - (21h Lez; 10h Es) Informatica - (22h Lez; 22h Lab) 6 5 3 2 4 4 Introduzione alla Geochimica - (22h Lez; 12h Es) Laboratorio di Chimica per Geologi - (24h Lab) Inglese 0 - (82h Lez) 2 Chimica 0 - (24h Lez) 2 Totale 4 2 0 0 30 Secondo Semestre Fisica I - (32h Lez; 22h Es; 12h St as) Lingua Inglese - (30h Lez; 30h Lab) Matematica II - (32h Lez; 22h Es; 12h St as) Geologia II - (21h Lez; 10h Es) Laboratorio di Cartografia Geologica - (22h Lab; 2gg Esc-16h) Campo di Introduzione alla Geologia - (6gg Cmp) 3 Totale II ANNO 6 6 6 4 2 2 26 CFU Terzo Semestre Fisica II - (32h Lez; 22h Es; 12h St as) Geologia III - (24h Lez; 10h Es.) Mineralogia I - (21h Lez; 10h Es) Paleontologia I - (21h Lez; 10h Lab) Laboratorio di Sistemi Informativi Territoriali - (14h Lez; 24h Lab) Laboratorio di Inglese I - (30h Lab) Totale 6 4 4 4 3 3 24 Quarto Semestre Geomorfologia - (23h Lez;10h Lab; 3gg Es-24h) Laboratorio di Fotointerpretazione e Telerilevamento - (12h Lez; 24h Lab) Introduzione alla Geodinamica - (26h Lez; 10h Es) Paleontologia II - (26h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h) Mineralogia II - (21h Lez; 10h Es) Laboratorio di Ottica Mineralogica - (9hLez; 18h Lab) Introduzione alla Fisica della Terra Solida - (21h Lez; 10h Es) Introduzione alla Vulcanologia - (28h Lez; 1gg Esc-8h) Laboratorio di Inglese II (15h Lab) Totale 5 2 4 5 4 2 4 4 1 31 301 III ANNO CFU Quinto Semestre Introduzione alla Geologia Strutturale - (26h Lez; 10h Es; 2gg Esc 16h) Geochimica I - (21h Lez; 10h Lab) Geologia Applicata I - (25h Lez; 10h Es) Petrografia I - (21h Lez; 12h Es) Rilevamento Geologico - (12h Lez; 4gg Esc-32h; 16h St as) Laboratorio di Analisi Micropaleontologiche - (9h Lez; 18h Lab) Geofisica Applicata - (21h Lez; 10h Es) oppure Georisorse e Mineralogia Applicata - (21h Lez; 10h Es) Totale 5 4 4 4 3 2 4 4 26 Sesto Semestre Petrografia II - (23h Lez; 12h Lab; 3gg Esc-24h) Geochimica II - (21h Lez; 10h Lab) Laboratorio di Geochimica Ambientale - (9h Lez; 18h Lab) Geologia Applicata II - (24h Lez; 10h Es; 1g Esc-8h) Legislazione Ambientale - (24h Lez) Campo di Rilevamento Geologico - (6gg Cmp) 3 Corsi di Libera Scelta (per un minimo di) 4 Laboratorio o Saggio di inglese Scientifico Tecnico Campo di Fine Triennio - (6gg Cmp) 3 Saggio di Cartografia Geologica o Geotematica5 Preparazione di un Progetto in Campo Applicativo5 Saggio di Laboratorio5 Stage presso Strutture Professionali Pubbliche o Private3 Seminari di Avvio alla Professione di Geologo6 Totale 5 4 2 4 3 2 9 1 2 4 1 1 4 1 42 1 La prima parte del modulo, per 26 h frontali e 0 CUF, è riservata agli studenti che non hanno superato la prova di ingresso; al suo termine è prevista una prova con giudizio di idoneità. 2 Riservata agli studenti che non hanno superato la prova di ingresso; al suo termine è prevista una prova con giudizio di idoneità. 3 Prova finale con giudizio di idoneità 4 Insegnamenti del Corso di Laurea e di altri Corsi di Studio dell’Ateneo. 302 5 Prova d’esame finale. 6 Senza valutazione finale; è comunque richiesta la presenza. Il piano didattico del corso di laurea è organizzato secondo modalità che, se ben seguite, consentono di fornire agli studenti una preparazione adeguata nell’arco del triennio, riducendo al minino gli abbandoni. In questa prospettiva appare chiaro come sia indispensabile per gli studenti rispettare le seguenti propedeuticità: Lingua Inglese 0 ➝ Lingua Inglese; Matematica I ➝ Matematica II; Matematica I ➝ Fisica I; informatica ➝ Lab. di Sistemi Informativi Terrritoriali; Introduzione alla Geochimica, Lab. di Chimica per Geologi ➝ Mineralogia I ➝ Petrografia I e II ➝ Geochimica I ➝ Geochimica II; Geografia Fisica, Lab. di Cartografia Geografica, La Terra nello Spazio, Geologia II ➝ Geomorfologia; Fisica I, Matematica II ➝ Fisica II ➝ Fisica della Terra Solida, Geofisica Applicata; Mineralogia I ➝ Mineralogia II; Paleontologia I Paleontologia II ➝ Lab. di Analisi Micropaleontologiche; Geologia I ➝ Geologia II, Lab. di Cartografia Geologica, Campo di Introduzione alla Geologia ➝ Geologia III ➝ Introduzione alla Geodinamica ➝ Introduzione alla Geomogia Strutturale; Introduzione alla Geodinamica ➝ Rilevamento Geologico ➝ Campo di Rilevamento Geologico ➝ Campo di fine triennio. Le attività didattiche si svolgono di regola nelle aule e nei laboratori disponibili presso il Dipartimento di Scienze Geologiche oltre che sul terreno tra il 6 ottobre e il 31 luglio; fanno eccezione alcune attività individuali del 3° anno, quali lo stage presso strutture professionali e il saggio di cartografia geologica o geotematica, che possono svolgersi anche nei mesi di agosto e settembre. Inizio e termine delle lezioni: Primo semestre - 6 ottobre / 30 gennaio. Secondo semestre: 1 marzo / 18 giugno. Le lezioni si tengono in due “semestri”, dal 6 ottobre al 30 gennaio e dal 1 marzo al 18 giugno. Dopo le prime 6 settimane di ogni semestre le lezioni vengono di regola interrotte per una settimane al fine di consentire la realizzazione di prove di profitto parziali o di sessioni di esame per i corsi brevi o intensivi. I campi di Introduzione alla Geologia (1° anno) e di Rilevamento Geologico (3° anno) si svolgono nel secondo semestre, nella settimana immediatamente successiva al termine della lezioni. I moduli Lingua Inglese possono essere svolti e certificati presso il Centro Linguistico di Ateneo. Per quanto riguarda i corsi di libera scelta, gli studenti sono tenuti a seguirne i relativi regolamenti circa frequenza e metodi di valutazione. Sono previste tre sessioni di esame: due al termine di ciascun semestre e una di recupero nel mese di settembre, prima dell’inizio dei corsi del nuovo anno accademico; le due sessioni ordinarie si svolgono in due 303 appelli, separati da un intervallo di almeno 2 settimane. Le prove di esame sono di regola scritte e pratiche, integrate eventualmente da una breve discussione orale, a giudizio del titolare dell’insegnamento o su richiesta dello studente. Le votazioni relative sono espresse in trentesimi (ed eventuale lode). La verifica del profitto viene effettuata oltre che negli esami, anche mediante prove intermedie da svolgersi a metà dei corsi semestrali. Gli studenti che superano tali prove con esiti positivi possono ottenere riduzioni nei programmi da presentare alle prove di fine semestre. A conclusione del corso di laurea sono previste quattro prove: un saggio di cartografia geologica o geotematica, preceduto da un campo di rilevamento interdisciplinare (da svolgere di regola nell’ultima settimana di luglio), un saggio di laboratorio (a scelta dello studente, da concordare con un docente guida, titolare di un corso di laboratorio ), un progetto geologico-applicativo (a scelta dello studente da concordare con un docente guida del corso di laurea), un saggio di Inglese scientifico-tecnico. Le prove si svolgono in tre sessioni nell’anno accademico: di regola nei mesi di febbraio, luglio e settembre-ottobre. La votazione finale deriva da quelle ottenute nelle diverse prove, oltre che dal curriculum svolto in precedenza nell’ambito del Corso di Laurea e viene espressa n centodecimi (con eventuale lode). 304 Corso di Laurea di II livello specialistica in Geologia del territorio e delle risorse Il Corso di Laurea Specialistica in Geologia del Territorio e delle Risorse (Classe 86/S) si sviluppa nell’arco di cinque anni e risulta dalla composizione del Corso di Laurea di I livello in Scienze Geologiche e di un Biennio di Laurea Specialistica per un carico didattico complessivo di 300 CUF. Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono: ● fornire agli studenti padronanza del metodo scientifico di indagine e delle tecniche di analisi dei dati e una solida preparazione culturale nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici; ● fornire gli strumenti fondamentali e avanzati per l’analisi dei sistemi e dei processi geologici, della loro evoluzione temporale e modellazione oltre alle conoscenze necessarie per operare il ripristino e la conservazione della qualità di realtà naturali complesse; ● fornire competenze operative di terreno e di laboratorio e un’elevata capacità di recepire e trasferire i risultati della ricerca scientifica e tecnologica, anche sulla base di un’avanzata conoscenza, in forma scritta e orale, di almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con particolare riferimento ai lessici disciplinari; ● fornire competenze specialistiche avanzate in diversi settori della Geologia attraverso percorsi formativi differenziati (curricula in: “Geologia Applicata alla Gestione del Territorio”, “Geologia del Quaternario e Applicazioni allo Studio dell’Ambiente”, “Geologia del Sedimentario e delle Risorse Naturali”,“Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse”, “Geologia Applicata alla Conservazione dei Beni Culturali”). Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di studio specialistico sono: attività di programmazione e progettazione di interventi geologici e coordinamento di strutture tecnico-gestionali; cartografia geologica di base e tematica, telerilevamento e sistemi informativi territoriali, con particolare riferimento alle problematiche geologiche ed ambientali, alla prevenzione ed alla mitigazione dei rischi, al recupero di siti estrattivi dismessi; analisi e modellazione dei sistemi e dei processi geoambientali; pianificazione e gestione del territorio e dei beni culturali; valutazioni di impatto ambientale con particolare riferimento agli aspetti geologici; indagini geognostiche per l’esplorazione del sottosuolo; indagini geologiche applicate alle opere di ingegneria, al reperimento, alla valutazione e gestione delle risorse idriche; analisi degli aspetti geologici ed idrogeologici legati all’inquinamento. Tali competenze potranno trovare applicazione in enti pubblici, istituzioni, aziende, società, studi professionali. La laurea specialistica consente inoltre l’accesso all’albo professionale dei Geologi. 305 Per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Geologia sono richieste, in particolare, solide basi nei diversi settori delle Scienze dela Terra (GEO/01, GEO/02/, GEO/04, GEO/05, GEO/06, GEO/07, GEO/08, GEO/10), comprese li necessari fondamenti di Matematica, Fisica, Chimica e Informatica oltre a buone conoscenze di Lingua Inglese. Possono essere direttamente iscritti al biennio gli studenti laureati in Scienze Geologiche presso l’Università Roma Tre nonché, previa verifica del curriculum didattico e completamento di eventuali debiti formativi a giudizio del Consiglio di Corso di Studio, quelli laureati presso altre sedi universitarie, tanto in corsi afferenti alla classe di Scienze della Terra, quanto in altri corsi universitari italiani e stranieri. Possono essere ammessi al corso anche studenti del IV e V anno del vecchio corso di laurea in Scienze Geologiche o di altri Corsi si Studio del precedente ordinamento, previa verifica del curriculum. In ogni caso l’ammissione dei candidati al Corso di Laurea Specialistica è soggetta a un colloquio volto ad accertarne il livello culturale e l’idoneità a seguire con successo le previste attività formative. Quest’ultima norma non si applica agli studenti già iscritti al vecchio corso di laurea triennale e passati al nuovo corso di laurea di I livello attivato presso l’Università “Roma Tre”. Piano degli Studi I ANNO CFU Primo Semestre Complementi di Matematica - (30h Lez; 20h Es) Geologia Regionale - (30h Lez; 10h Es) Geologia Strutturale - (30h Lez; 10h Es) Laboratorio di GIS e Cartografia Automatica - (40h Lab) Telerilevamento - (20h Lez; 20h Lab) Complementi di Fisica - (30h Lez; 20h Es) oppure Modelli Matematici - (30h Lez; 20h Es) 6 5 5 4 4 6 6 Secondo Semestre 306 - Insegnamenti di libera scelta 2 4 Curriculum “Geologia Applicata alla Gestione del Territorio” Climatologia - (30h Lez; 10h Es) Geologia del Vulcanico - (30h Lez; 10h Es) Geologia Stratigrafica - (30h Lez; 10h Es) 5 5 5 Idrogeologia - (26h Lez; 10h Es; 2gg.Esc-16h) Campo di Geologia Regionale - (6gg Campo) 1 Campo di Geologia Strutturale - (6gg Campo) 1 Campo di Rilevamento Geomorfologico - (6gg Campo)1 5 2 2 2 Curriculum “Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse” Fisica della Terra Solida - (30h Lez; 10h Es) Geodinamica I - (28h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h) Magmatologia - (30h Lez; 10h Es) Tettonica - (26h Lez; 4gg Campo-32h) 3 Geologia del Cristallino - (28h Lez; 2gg Esc-16h) 3 Campo di Geologia Strutturale - (6gg Campo) 1 5 5 5 5 4 2 Curriculum “Geologia del Quaternario e Applicazioni allo Studio dell’Ambiente” Geologia del Vulcanico - (30h Lez; 10h Es) Geologia Stratigrafica - (30h Lez; 10h Es) Geologia e Geomorfologia del Quaternario Continentale - (30h Lez; 10h Es) Stratigrafia e Paleontologia del Quaternario - (26h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h) Campo di Geologia del Quaternario - (6gg Campo) 1 Campo di Geologia del Vulcanico - (6gg Campo) 1 Campo di Rilevamento Geomorfologico - (6gg Campo)1 Curriculum “Geologia del Sedimentario e delle Risorse Naturali” Geologia Stratigrafica - (30h Lez; 10h Es) Micropaleontologia - (28h Lez; 20h Lab) Paleobiogeografia - (30h Lez; 10h Es) Stratigrafia e Paleontologia del Quaternario (26h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h) Campo di Geologia Regionale - (6gg Campo) 1 Campo di Geologia Stratigrafica - (6gg Campo)1 Campo di Geologia Strutturale - (6gg Campo) 1 5 5 5 5 2 2 2 5 5 5 5 2 2 2 Curriculum “Geologia Applicata alla Conservazione dei Beni Culturali” Chimica dei Materiali - (30h Lez; 10h Lab) 5 Geoarcheologia (26h Lez; 10h Es; 3gg Esc-24h) 5 Archeometria - (20h Lez; 20h Lab) 4 Caratterizzazione Strutturale dei Materiali - (20h Lez; 20h Lab) 4 Minerogenesi e Petrogenesi - (22h Lez; 10 Es) 4 Due campi a scelta tra i seguenti: Campo di Geologia del Quaternario - (6 gg. Campo) 1 Campo di Geologia Regionale - (6 gg. Campo) 1 Campo di Geologia Strutturale - (6 gg. Campo) 1 2 2 2 307 II ANNO Terzo Semestre 308 Insegnamenti di libera scelta 2 4 Curriculum “Geologia Applicata alla Gestione del Territorio” Geochimica Ambientale - (30h Lez; 10h Lab) Geotecnica - (30h Lez; 10h Lab) Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h) Idrogeochimica - (20h Lez; 20h Lab) 5 4 4 Due insegnamenti a scelta tra i seguenti: Analisi di Bacino - (20h Lez; 20 Es) Esplorazione Geologica del Sottosuolo - (20h Lez; 20h Lab) Geologia della Pianificazione Territoriale - (28h Lez; 2gg.Esc-16h) Geologia delle Aree Urbane - (28h Lez; 2gg Esc-16h) Geologia del Petrolio - (24h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h) Paleoclimatologia - (28h Lez; 2gg Esc-16h) Petrografia Applicata - (20h Lez; 20h Lab) Prospezioni Geofisiche - (20h Lez; 20h Es) Sezioni Sismiche - (20h Lez; 20h Es) Stratigrafia Sequenziale - (22h Lez; 10h Es) 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Curriculum “Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse” Laboratorio di Geologia Strutturale - (30h Lez; 20h Lab) Vulcanologia e Rischio Vulcanico - (28h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h) Geodinamica II - (26h Lez; 12h Es) Geotermia - (28 Lez; 2gg Esc-16h) 5 5 4 4 Due insegnamenti a scelta tra i seguenti: Analisi di Bacino - (20h Lez; 20h Es) Geochimica Nucleare - (20h Lez; 20h Es) Geologia del Petrolio - (24h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h) Laboratorio di Modellazione Analogica - (20h Lez; 20h Lab) Sezioni Bilanciate - (24h Lez; 12h Es; 1gg Esc-8h) Sezioni Sismiche - (20h Lez; 20h Es) Sismologia - (20h Lez; 20h Es) Vulcanotettonica - (28h Lez; 2gg Esc-16h) 4 4 4 4 4 4 4 4 Curriculum “Geologia del Quaternario e Applicazioni allo Studio dell’Ambiente” Glaciologia - (26h Lez; 3 gg Esc-24h) Paleosismologia - 26h Lez; 3gg Esc-24h) Geochimica Nucleare - (20h Lez; 20h Es) Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h) 5 5 4 4 Due insegnamenti a scelta tra i seguenti: Geologia delle Aree Urbane - 28h Lez; 2gg Esc-16h) 4 Morfotettonica - (20h Lez; 20h Es) Paleontologia dei Vertebrati - (20h Lez; 20h Es) Prospezioni Geofisiche - (20h Lez; 20h Es) Stratigrafia Sequenziale - (22h Lez; 10h Es) 4 4 4 4 Curriculum “Geologia del Sedimentario e delle Risorse Naturali” Geologia Storica - (30h Lez; 10h Es ) Sedimentologia - (30h Lez; 10h Es) Stratigrafia Sequenziale - (22h Lez; 10h Es) 5 5 4 Tre insegnamenti a scelta tra i seguenti: Analisi di Bacino - (20h Lez; 20h Es) Esplorazione Geologica del Sottosuolo - (20h Lez; 20h Es) Geologia delle Aree Urbane - (28h Lez; 2gg Esc-16h) Geologia del Petrolio - (24h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h) Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h) Geotermia - (28 Lez; 2gg Esc-16h) Paleontologia dei Vertebrati - (20h Lez; 20h Es) Petrografia Applicata - (20h Lez; 20h Lab) Petrografia dei Sedimenti e dei Suoli - (20h Lez; 20h Lab) Sezioni Sismiche - (20h Lez; 20h Es) 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 Curriculum “Geologia Applicata alla Conservazione dei Beni Culturali” Fisica dei Materiali - (30h Lez; 10h Lab) Geotecnica - (30h Lez; 10h Lab) Petrografia Applicata - (20h Lez; 20h Lab) Petrologia - (26h Lez; 10h Lab) 5 5 4 4 Due insegnamenti a scelta tra i seguenti: Archeologia Greco-Romana (21h Lez; 10h Es) Archeologia Preistorica e Protostorica (21h Lez; 10h Es) Geologia delle Aree Urbane - (28h Lez; 2gg Esc-16h) Gemmologia - (20h Lez; 20h Lab) Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h) Materiali da Costruzione, Malte e Ceramiche (22h Lez; 10h E) Prospezioni Geofisiche - (20h Lez; 20h Lab) Sismologia - (20h Lez; 20h Es) 4 4 4 4 4 4 4 4 Quarto Semestre Legislazione Economica Europea - (24h Lez) Stage presso Strutture Pubbliche 1 Tesi di Laurea Specialistica 1 Prova finale con giudizio di idoneità. 2 Insegnamenti del Corso di Laurea e di altri Corsi di Studio dell’Ateneo. 3 Campo in comune tra i corsi di Geologia del Cristallino e Tettonica 3 6 21 309 Le attività didattiche iniziano il 1 ottobre e terminano il 31 luglio; fanno eccezione alcune attività individuali del 3° anno, quali lo stage presso strutture professionali e il saggio di rilevamento, che possono svolgersi anche nei mesi di agosto e settembre. Le lezioni si svolgono in due periodi semestrali di circa 14 settimane. La frequenza ai corsi di insegnamento ai laboratori, ai campi di rilevamento ed allo stage presso strutture professionali è obbligatoria. Eventuali eccezioni e deroghe al riguardo possono essere stabilite dal Consiglio di Corso di Studio. A conclusione del biennio di laurea specialistica è prevista la realizzazione di un elaborato scientifico originale (tesi di laurea specialistica) su tematiche attinenti al corso di studio. 310 programmi dei corsi di laurea di primo livello (triennale) CHIMICA 0 Prof. Franco Pepe CFU 0 Programma del corso Struttura atomica e sistema periodico. Proprietà periodiche. Legami chimici e formule chimiche. Nomenclatura e leggi fondamentali della Chimica. Calcoli stechiometrici. Equazioni chimiche e loro bilanciamento. Stati di aggregazione e passaggi di stato. Diagrammi di stato. Soluzioni e dissociazione elettrolitica. Acidi e basi. Teoria di bronsted. Elettrochimica Esercitazioni numeriche e di laboratorio. Testi consigliati SCHIAVELLO M., La chimica di base. Dispense del Docente. FISICA I Prof. Pio Pistilli CFU 6 Programma del corso Dinamica del punto materiale; gravitazione; energia e lavoro; leggi di conservazione; meccanica dei corpi rigidi; introduzione della relatività; principi di termodinamica. 311 Testi consigliati SERWAY R.A., Principi di fisica, EdiSES, Napoli. FISICA II Dott. Aldo Altamore CFU 6 Programma del corso Legge di Coulomb. Campo elettrico. Legge di Gauss e sue applicazioni. Potenziale elettrico. Capacità e condensatori. Corrente elettrica. Legge di Ohm. Energia nei circuiti elettrici: le leggi di Kirchhoof. Circuito RC. Il campo e la forza magnetica. Legge di Gauss per il campo magnetico. Campo magnetico terrestre. Forza magnetica sulle correnti. Legge di Biot e Savart. Legge di Ampere e sue applicazioni. Legge di Faraday. Proprietà elettriche e magnetiche dei materiali. Le equazioni di Maxwell Richiami sui sistemi oscillanti. Generalità sulle onde: onde meccaniche, onde elettromagnetiche. Dualismo onda-particella. Soluzione armonica dell’equazione delle onde. Principio di sovrapposizione. Principio di Huygens. Dalle equazioni di Maxwell alle onde elettromagnetiche. Spettro elettromagnetico. Leggi di Snell. L’approssimazione dell’ottica geometrica. Interferenza. Diffrazione di Fraunhofer. Reticoli di diffrazione. Polarizzazione della luce. Doppia rifrazione. Testi consigliati SERWAY R.A., Fisica per scienze e ingegneria, vol. IIEdiSES, Napoli. HALLIDAY D., RESNICK R. & WALZER J., Fondamenti di fisica, vol. II, Ed. Ambrosiana, Milano. GEOCHIMICA I Abbondanza e Comportamento degli Elementi nei Sistemi Geologici Prof. Adriano Taddeucci CFU 4 312 Programma del corso Abbondanza degli elementi nell’Universo. I metodi di indagine della cosmochimica: analisi degli spettri stellari, delle meteoriti, dei materiali lunari. Considerazioni sulle abbondanze cosmiche degli elementi. La carta dei nuclidi. I processi di nucleosintesi. Gli orbitali nucleari. Energia di legame dei nuclidi : tendenza alla formazione e tendenza alla distruzione. Abbondanza degli elementi nella Terra. Struttura “a gusci” della Terra. Le “sfere geochimiche”: cenni sulla composizione chimica del nucleo e del mantello. La composizione chimica della crosta. Elementi “maggiori”, elementi “minori”, elementi “traccia”. La classificazione geochimica degli elementi. Il comportamento degli elementi nel corso dei processi magmatici. Il raggio ionico; l’elettronegatività; l’energia totale di legame. Le regole di Goldschmidt. Il ruolo degli elementi minori nello studio dei processi genetico- evolutivi dei magmi. Il coefficiente di ripartizione. Elementi compatibili ed incompatibili. Modellizzazione geochimica dei processi di fusione parziale, genesi dei magmi e loro cristallizzazione frazionata. L’esempio dei basalti dell’Afar. Cenni di cronologia radiometrica e geochimica isotopica: Concetti propedeutici: I nuclidi naturali. Isotopi stabili, radiogenici e radioattivi. I modi di decadimento. “Accumulation clock” e “Decay clock”. Il corso è integrato da esercitazioni pratiche di laboratorio aventi lo scopo di addestrare lo studente all’esecuzione di procedure analitiche classiche e strumentali relative alla determinazione di specifiche caratteristiche chimico-fisiche dei materiali geologici. Testi consigliati FORNASERI M., Lezioni di geochimica, Veschi, Roma. KRAUSKOPF K. B. & BIRD D.K., Introduction to geochemistry, McGrawHill, New York. OTTONELLO G., Principi di geochimica, Zanichelli, Bologna. HENDERSON P., Inorganic geochemistry, Pergamon, Oxford. COX K.G., BELL J.D. & PANKHURST R.J., The interpretation of igneous rocks, Chapman & Hall, London. FERRARAG., Geocronologia radiometrica, Patron, Bologna. GEOCHIMICA II Le Acque e la loro Azione sulle Rocce Dott. Maria Cristina Delitala CFU 4 Programma del corso Il comportamento degli elementi nel corso dei processi supergenici. L’acqua come agente dell’alterazione chimica delle rocce: azione solvente, azione idratante, azione idrolizzante. I prodotti dell’alterazione chimica. I principali fattori che controllano il comportamento geochimico degli elementi durante le fasi di trasporto e sedimentazione: il potenziale ionico, il pH, l’Eh; le dispersioni colloidali ed i processi di adsorbimento. I diagrammi pH-Eh e la stabilità delle fasi minerali. Le “barriere geochimiche”. Geochimica dell’idrosfera (Idrogeochimica). Aspetti geochimici del ciclo dell’acqua; frazionamenti ed equilibri; i serbatoi naturali; salinità, clorinità e loro misura. Il tempo di residenza degli elementi. Il chimismo delle acque oceaniche. Equilibri dei carbonati e indice di saturazione. Il chimismo delle acque meteoriche. Il chimismo delle acque dei ghiacciai, dei fiumi, dei laghi aperti e dei bacini chiusi. I profili chimici delle acque dei laghi. Il chimismo delle acque sotterranee e loro classificazione. L’interazione acqua-rocce. Le acque connate. Le acque minerali e la loro classificazione. L’utilizzazione delle acque da parte dell’uomo: problematiche geochimiche. Il bilancio energetico della Terra. I cicli geochimici del C, N, P e loro alterazione antropica. Il corso è integrato da esercitazioni pratiche di laboratorio aventi lo scopo 313 di:addestrare lo studente all’esecuzione di più avanzate procedure analitiche classiche e strumentali relative alla determinazione di specifiche caratteristiche chimico-fisiche dei materiali geologici e delle acque in particolare. Testi consigliati FORNASERI M., Lezioni di geochimica, Veschi, Roma. KRAUSKOPF K.B. & BIRD D.K., Introduction to geochemistry, McGrawHill, New York. OTTONELLO G., Principi di geochimica, Zanichelli, Bologna. HENDERSON P., Inorganic geochemistry, Pergamon, Oxford. DREVER J., The geochemistry of natural waters, Prentice-Hall, New Jersey. GEOFISICA APPLICATA Dott. Giuseppe Della Monica CFU 4 Programma del corso Principi e scopi della Geofisica Applicata. Campi di applicazione. Criteri generali di applicabilità dei metodi geofisici. Impostazione di una campagna geofisica. Limiti e possibilità dei metodi. Metodi elettrici. Caratteristiche elettriche delle rocce. Metodi in corrente continua: potenziali spontanei, metodi galvanici: resistività apparente, sondaggi elettrici verticali ed orizzontali, pseudosezioni di resistività. Metodi sismici: onde longitudinali e trasversali. Caratteristiche sismiche delle rocce. Onde elastiche su superfici di discontinuità. Apparecchiature sismiche. Principi di sismica a rifrazione: Principi di sismica a riflessione: Cenni ai metodi gravimetrico e magnetico. Applicazione dei metodi geofisici a problemi di geologia strutturale ed applicata. Testi consigliati REYNOLDS J.M., An introduction to applied and environmental geophy sics, John Wiley & Sons, Chichester. TELFORD W.M., GELDART L.P. & SHERIFF R.E., Applied geophysics, Cambridge University Press, Cambridge. Dispense del Docente GEOGRAFIA FISICA L’Atmosfera, il Mare e le Acque Continentali Prof. Francesco Dramis CFU 5 314 Programma del corso La Terra nell’universo: il sistema solare; le leggi di Keplero e la legge di gravitazione universale; forma e dimensioni della Terra; i moti della Terra e loro conseguenze geografiche; la Luna e i suoi movimenti. Composizione, suddivisione e limite dell’atmosfera. Il bilancio radiativo del sistema Sole, Terra, atmosfera. La temperatura dell’aria. La Pressione atmosferica e i venti. La circolazione generale dell’atmosfera. L’umidità dell’aria e le precipitazioni. Le perturbazioni atmosferiche e la previsione del tempo. Tempo atmosferico e clima; la classificazione dei climi e la loro distribuzione. Il clima d’Italia. Le variazioni climatiche nel tempo. Metodi di indagine paleoclimatica. Caratteri fisico-chimici delle acque marine. I ghiacci marini. I movimenti del mare. Il sistema delle acque continentali: Il ciclo dell’acqua. I ghiacciai; caratteristiche e distribuzione. Le acque sotterranee e le sorgenti. Il deflusso superficiale; i bacini idrografici, i corsi d’acqua e l’idrologia fluviale. I laghi. Testi consigliati LUPIA PALMIERI E. & PAROTTO M., Il globo terrestre e la sua evoluzio ne, Zanichelli, Bologna. STRAHLER A.N., Geografia fisica, Piccin, Padova. CIABATTI M., Elementi di idrologia, CLUEB, Bologna. McKNIGHT D.H. & HESS D., Physical geography. Prentice-Hall, New Jersey. GEOLOGIA I Introduzione alle Scienze Geologiche Prof. Antonio Praturlon CFU 4 Programma del corso Generalità sui minerali e sulle rocce: ciclo delle rocce; rocce ignee (genesi e principi di classificazione); vulcanismo, processi e prodotti; rocce sedimentarie (genesi e principi di classificazione). Le deformazioni delle rocce: elementi di tettonica. Esplorazione dell’interno della Terra, con cenni di sismologia, gravimetria, paleomagnetismo, geotermia. Vedute recenti sulla costituzione interna della Terra e sulla geodinamica terrestre. Ciclo idrologico e principi di idrogeologia. Degradazione meteorica ed erosione, i suoli. Trasporto dei materiali da parte dei corsi d’acqua. Dinamica fluviale. Trasporto dei materiali da parte di vento e ghiaccio. Le spiagge, dinamica costiera. Dalle spiagge agli oceani: morfologie, processi, depositi. Il tempo geologico: elementi di stratigrafia. Esercitazioni: riconoscimento macroscopico dei minerali più comuni; riconoscimento pratico delle più comuni rocce ignee intrusive ed effusive; primi contatti teorici e pratici con le rocce metamorfiche. Testi consigliati DUFF D., Principi di geologia fisica di Holmes, Piccin Nuova Libraria, Padova. LUPIA PALMIERI E. & PAROTTO M., Il globo terrestre e la sua evoluzio ne, Zanichelli, Bologna. 315 PRESS F. & SIEVER R., Capire la Terra ( ed. Italiana della I edizione di “Understanding Earth”), Zanichelli, Bologna. PRESS F. & SIEVER R., Understanding earth, II Edizione (integrato con un CD), Freeman & Co., New York. TARBUCK E.J., LUTGENS F.K. & TOZZI M., Scienze della Terra , Principato, Milano. SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA, Guide geologiche regionali - Lazio, II Edizione, BE-MAEd., Milano. SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA, Guide geologiche regionali - Appenni no umbro-marchigiano, BE-MAEd., Milano. GEOLOGIA II Litologia ed Elementi di Stratigrafia Prof. Antonio Praturlon CFU 4 Programma del corso Integrazione di rocce sedimentarie: composizione e tessitura delle rocce terrigene silicoclastiche; composizione e tessitura delle rocce carbonatiche; processi diagenetici nei carbonati; dolomie e dolomitizzazione; evaporiti; altri tipi di depositi; trasporto sedimentario selettivo e di massa, correnti di torbida. Integrazione di elementi di stratigrafia: le unità stratigrafiche tradizionali, le unità stratigrafico-deposizionali, dinamica delle successioni sedimentarie. Integrazione di elementi di tettonica. Introduzione allo studio dell’orogene appenninico. Sono previste esercitazioni di riconoscimento rocce. Testi consigliati BOSELLINI A., MUTTI E. & RICCI LUCCHI F., Rocce e successioni sedi mentarie, UTET, Torino. Appunti del Docente. GEOLOGIA III Struttura sismica della terra – Struttura della crosta Prof. Maurizio Parotto CFU 4 316 Programma del corso Introduzione alle Scienze della Terra - La Terra come pianeta - Forma, dimensioni, massa, coeff. Momento di inerzia, oscillazione di Chandler. Prime conclusioni sulla struttura generale del pianeta. Richiami di sismologia - Caratteristiche generali dei terremoti: distribuzione nello spazio e nel tempo; teoria del rimbalzo elastico; deformazioni per compressione e di taglio (moduli y e m); onde P, S e superficiali; effetti in superficie; intensità; isosisme. Dati strumentali: sismogrammi, dromocrone, magnitudo. La struttura della Terra in base ai dati sismici - Raggi sismici, zone d’ombra, canali a bassa velocità; discontinuità di Conrad, Moho e Gutemberg. LID oceanico e continentale Rapporti litosfera-astenosfera e nucleo-mantello; discontinuità di Lehman; mantello sublitosferico (discontinuità a 400 e a 640); nucleo; andamento di vp ,vs, d, y, m con la profondità all’interno della Terra . Struttura “statica” e “dinamica” del pianeta; resistenza della litosfera continentale e oceanica con la profondità. Oscillazioni libere (cenni) Modello digitale della struttura della Terra; struttura sismica della Luna (cenni) La crosta terrestre - Informazioni dalla curva ipsografica. Le grandi strutture della crosta continentale: scudi, tavolati, orogeni: il caso dello scudo canadese; il ciclo di Hutton applicato alla sezione del Grand Canyon del Colorado; l’orogenesi nel tempo: l’esempio dell’Europa. Fosse tettoniche, bacini di subsidenza e aree in sollevamento. Le grandi strutture della crosta oceanica: prismi sedimentari (struttura, forma, sviluppo, estensione, litogenesi); dorsali oceaniche (fisiografia, sismicità, vulcanismo, flusso termico, litogenesi); fosse abissali (fisiografia, sismicità, superficie di Benioff, vulcanismo, litogenesi); seamount, guyot, atolli (caratteristiche e origine). Testi consigliati KEAREY P. & VINE F.J., Tettonica globale, Zanichelli, Bologna. PRESS F. & SIEVER R., Capire la Terra ( ed. Italiana della I edizione di “Understanding Earth”), Zanichelli, Bologna. TREVISAN L. & GIGLIA G., Introduzione alla geologia, Pacini Ed., Pisa. DUFF D., Principi di geologia fisica di Holmes, Piccin, Padova. GEOLOGIA APPLICATA I Le Basi Geologico-Tecniche per l’Applicazione Prof. Giuseppe Capelli CFU 4 Programma del corso Rilevamento geologico-tecnico; rilievi applicati ad opere e progetti. Indagini geologiche in situ; progettazione, esecuzione, interpretazione; scopo delle indagini gegnostiche, aspetti organizzativi, attrezzature; carotaggi e campionamenti; SPT, prove penetrometriche statiche, prove pressiometriche; prove scissometriche; prova Lefranc; prova Lugeon, piezometri; inclinometri; classificazione meccanica delle rocce attraverso le indagini in situ. Materiali naturali: uso e caratterizzazione tecnica dei materiali naturali; aggregati, leganti, calcestruzzi. Studi ambientali; indicatori geologici per la progettazione, lo sfruttamento ed il recupero delle aree di impianto di attività a rischio ambientale, discariche, cave, depositi di sostanze nocive, cimiteri ecc., con particolare riguardo per i vari tipi di discarica. Progettazione di studi geologico-tecnici a supporto di opere (piani regolatori, edifici, ecc.). 317 Testi consigliati CASADIO M. & ELMI C., Il manuale del geologo. Editrice Pitagora, Bologna. CESTARI F., Prove geotecniche in situ, Editrice GeoGraph, Segrate Milano. SERAFINI F., Il manuale per la progettazione e la costruzione delle strade, Editrice Geo-Graph, Segrate, Milano. MARSAN M. & ROMEO R., La relazione geologico-tecnica, Editrice Nuova Italia Scientifica, Roma. GERVASONI S., Discariche controllate, Editrice Hoepli BLASI C. & PAOLELLA A., Progettazione ambientale , Editrice Nuova Italia Scientifica, Roma. GEOLOGIA APPLICATA II Indagini per la Realizzazione di Piani Territoriali e la Progettazione di Opere Prof. Giuseppe Capelli CFU 4 Programma del corso Dinamica dei versanti. Rilevamento e classificazione dei fenomeni di frana, cartografia dei fenomeni franosi. Analisi della stabilità dei versanti. Interventi per il recupero della stabilità dei versanti. Definizione del rischio idrogeologico. Pianificazione delle aree franose. Idrogeologia applicata; concetto di falda, acquifero, complesso acquifero, bacino idrogeologico, idrostruttura; misura e regionalizzazione dei parametri idrologici ed idrogeologici; tecniche di rilevamento idrogeologico. 1a) Opere di captazione; pozzi per acqua; tecniche di perforazione; modalità di completamento; i filtri; le prove di emungimento; gallerie e trincee; fori drenanti; dewatering; 1b) definizione delle fasce di rispetto attorno alle opere di captazione; 1c) elementi di cartografia idrogeologica. Testi consigliati CASADIO M. & ELMI C., Il manuale del geologo, Pitagora Editrice, Bologna. CELICO P., Prospezioni idrogeologiche, voll. 1–2, Editrice Liguori, Napoli. A.A.V.V., Il manuale delle acque sotterranee, Editrice Geo-Graph - Segrate. MARSAN M. & ROMEO R., La relazione geologico-tecnica, Editrice Nuova Italia Scientifica, Roma. VALLARIO F., Frane e territorio, Editrice Liguori, Napoli. GEOMORFOLOGIA I Processi Superficiali e le Forme del Rilievo Terrestre Prof. Francesco Dramis CFU 5 318 Programma del corso Principi e metodi della geomorfologia. Processi morfogenetici, forme e depositi correlativi; alterazione meteorica e suoli; processi, forme e depositi di versante; processi, forme e depositi connessi con l’azione delle acque correnti incanalate; processi, forme e depositi di planazione; processi, forme e depositi carsici; processi forme e depositi costieri; processi, forme e depositi glaciali; processi, forme e depositi periglaciali; processi, forme e depositi eolici. Geomorfologia climatica. Geomorfologia antropica. Geomorfologia strutturale e morfotettonica. Geomorfologia vulcanica. Introduzione al rilevamento e alla cartografia geomorfologici. Testi consigliati CASTIGLIONI G.B., Geomorfologia, UTET, Torino. DRAMIS F. & BISCI C., Cartografia geomorfologica, Pitagora Editrice, Bologna. SELBY M.J, Earth’s changing surface, Oxford University Press, Oxford. GEORISORSE E MINERALOGIA APPLICATA ALL’AMBIENTE Prof. Annibale Mottana (titolarità) III anno per la laurea (triennale) 1 Semestre Finalità Introdurre alla conoscenza della costituzione materiale della Terra solida ed ai metodi d’utilizz opratico di minerali e rocce nella salvaguardia dell’ambiente naturale. Modulo preliminare Cosa s’intende per Georisorse e per Mineralogia applicata. I principali 50 minerali da considerare come georisorse: minerali di interesse geologico e industriale. Le principali 20 rocce utilizzate tal quali nell’industria e 20 rocce intese come fonte e matrice di scarto dei minerali utili (giacimenti minerari) I Modulo Descrizione dettagliata dei principali minerali utili, con le loro caratteristiche e le modalità di riconoscimento (ottico, ai raggi X e in infrarosso). Il problema amianto. II Modulo Descrizione dettagliata delle principali rocce utili, con le modalità di studio (essenzialmente ottiche) e di trattamento per l’uso pratico. Il problema cave. III Modulo L’ambiente come fonte di degrado e come elemento caratterizzante del paesaggio. Geositi. Modalità di salvaguardia dei beni geologici e di recu- 319 pero dei danni inferti al paesaggio a causa dell’estrazione di materiali utili. Cenni sulla prospezione mineralogica a fini di salvaguardia e recupero ambientali. Testi consigliati A. MOTTANA, R. CRESPI & G. LIBORIO, Minerali e rocce, Mondadori, Milano; COMITATO SCIENTIFICO ANPA. Scienza e ambiente, vol. II. ANPA, Roma. INFORMATICA Dott. Massimiliano Adamo CFU 4 Programma del corso Introduzione generale sui calcolatori elettronici: componenti, la CPU (Central Processing Unit), l’Unità logico aritmetica (ALU), le principali porte logiche (AND, OR, NOT, NAND, NOR, XOR), tabelle di verità delle porte logiche, programmi, compiti del processore, registri, istruzioni, dati utente, differenze tra architetture CISC e RISC, memoria principale e secondaria, rappresentazione dei dati in memoria, algoritmi, codifica ASCII, unità di misura della memoria, caratteristiche delle schede di memoria, Bus di sistema. Sistemi Operativi: il software e il computer, tipi di software, Macchine Virtuali, classificazione dei sistemi operativi, “Bootstrap” di sistema, gestione dei processi, gestione della memoria principale, gestione della memoria secondaria, gestione delle periferiche, gestione della interazione con l’utente (Shell e GUI) Linguaggi di Programmazione: cenni generali, semantica e Sintassi dei linguaggi ad alto livello, Il “Parser”, differenze tra compilazione ed in,terpretazione, Panoramica sui linguaggi di programmazione, ingegnerizzazione del Software. Gestione Distribuita dei Calcolatori: Architettura Client/Sever, Internet, la suite di protocolli TCP/IP, il protocollo http, server http, Browser. Trattamento Ipertestuale dell’Informazione: il linguaggio HTML, struttura della pagina HTML, cenni generali sui Tag HTML, la comunicazione client server via Web: i Form HTML e le procedure CGI. Basi di Dati: cenni generali , definizione classica di database, evoluzione storica della definizione, tabelle, record, campi, interfacce utente, definizioni di “query” e “report”. Javascript: linguaggi di scripting, classi ed oggetti, oggetti JS, tipi di dati JS, funzioni JS, gestori di eventi JS. Applicativi: il foglio elettronico, il wordprocessor. 320 Testi consigliati TANENBAUM A. S., Architettura del computer. Prentice Hall International (edizione italiana Jackson Libri). Manuali Javascript (di libera consultazione per scopi didattici su Internet). Dispense del Docente. INTRODUZIONE ALLA FISICA DELLA TERRA SOLIDA Dott. Antonio Meloni CFU 4 Programma del corso Meccanica rotazionale; accelerazione centripeta e di Coriolis, equazioni di Eulero, momenti di inerzia della Terra. Precessione libera, nutazione e fluttuazione della lunghezza del giorno. Gravità della Terra, cenni all’equazione di Laplace, sviluppo in serie di Fourier e armoniche sferiche. Forma della Terra, ellissoide e Geoide. Isostasia modelli di Airy e Pratt, anomalie gravimetriche e applicazioni. Elementi del campo magnetico terrestre e sua morfologia; cenni all’equazione di Laplace. campo di dipolo e termini superiori, spettro di potenza, campi di riferimento, anomalie regionali e locali. I minerali magnetici. Variazioni temporali lente e rapide. Applicazioni della magnetometria. Bilancio termico, radiazione solare e calore interno della Terra; cenni sulla disintegrazione radioattiva. Trasmissione del calore, equazione della conduzione stazionaria, geoterme, conduzione dipendente dal tempo, flusso di calore nei casi continentale e oceanico e applicazioni. Analisi dello sforzo e della deformazione, teoria dell’elasticità lineare, equazione di Cauchy-Navier e equazione delle onde elastiche. Onde sismiche: propagazione ed attenuazione delle onde piane e sferiche, teoria dei raggi, struttura di velocità nella Terra, onde superficiali. Genesi dei terremoti, determinazione dei parametri ipocentrali, reti sismografiche; Magnitudo, energia, momento sismico, distribuzione spazio-temporale dei terremoti e meccanismi focali. Testi consigliati LOWRIE W., Fundamentals of geophysics, Cambridge University Press, Cambridge. FOWLER C.M.R., The solid Earth, Cambridge University Press, Cambridge. Dispense del Docente. INTRODUZIONE ALLA GEOCHIMICA Dagli Elementi ai Minerali e alle Rocce Prof. Adriano Taddeucci CFU 4 Programma del corso Il ruolo della Geochimica fra le Scienze della Terra. Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo: Cosmologia (Universo) - Geologia (Terra) - Petrologia (Rocce) - Mineralogia (Minerali) - Geochimica (Elementi) Geochimica nucleare (Nuclidi). Brevi cenni sulla storia della Geochimica. La classificazione geochimica degli elementi. L’atomo e la sua struttura. Il sistema periodico. Dagli elementi ai minerali (formazione) e viceversa (alterazione). I legami chimici. Gli equilibri chimici nelle acque naturali. Il comportamento degli elementi in soluzione. Dai minerali alle rocce. La 321 “regola delle fasi”. Materia ed energia. Gli equilibri tra minerali. Influenza della pressione, della temperatura e del sistema chimico. Calcolo della curva di equilibrio tra minerali Il corso è integrato da esercitazioni numeriche per l’elaborazione dei dati. Testi consigliati KRAUSKOPF K.B & BIRD D.K., Introduction to geochemistry, Mc GrawHill, New York. CACACE F. & SCHIAVELLO M., Stechiometria, Bulzoni, Roma. SILVESTRONI P., Fondamenti di chimica, Zanichelli, Bologna. INTRODUZIONE ALLA GEODINAMICA La Dinamica del Pianeta: un Modello Globale e alcune Verifiche Prof. Maurizio Parotto CFU 4 322 Natura petrochimica della Terra. La Terra come sistema integrato Crosta continentale (superiore e inferiore) i dati dei sondaggi Kola e KTB. Crosta oceanica Mantello superiore: dati diretti (vulcaniti ultrabasiche, xenoliti in vulcaniti, affioramenti) e indiretti (diagrammi di fase: enstatite, olivina. Mantello inferiore: dati di laboratorio e sismici. Nucleo. Flusso di calore e geotermia (cenni). Flusso termico nelle diverse grandi strutture continentali e oceaniche. La Geoterma. Aree di interesse geotermico lungo la costa tirrenica. La mobilità della crosta: dai precursori alle intuizioni di Hess e Ditz. Punti nodali nell’evoluzione delle Scienze geologiche. Stenone, Werner, Hutton. La “scoperta” dei grandi cicli sedimentari e degli orogeni a falde; la teoria di Daly sull’orogenesi per contrazione. La possibilità di una deriva dei continenti: la teoria di Wegener. Le idee dopo Wegener: Du Toit; la radioattività e i moti convettivi nel mantello: Joly, Griggs, Holmes; la geosinclinale di Auboin; orogeni e cratoni. Le undazioni di Van Bemmelen; la superficie di Beniof e Wadati; l’ipotesi di Hess e di Dietz. La mobilità della crosta: l’espansione dei fondi oceanici. I dati del paleomagnetismo (termoresiduale e in rocce sedimentarie; paleoinclinazione e paleodeclinazione). La migrazione “apparente” dei poli. Il contributo del paleomagnetismo: le anomalie magnetiche dei fondali oceanici; l’inversione periodica del campo magnetico terrestre (cenni) e la magnetostratigrafia; l’ipotesi di Vine e Mattews sull’espansione dei fondi oceanici. Distribuzione generale delle anomalie magnetiche oceaniche; età dei fondali oceanici. La teoria della tettonica delle placche (o della tettonica globale). Le linee fondamentali della teoria. Sismicità mondiale (epicentri). Caratteristiche generali delle placche: geometria, strutture, faglie trasformi. Aspetti cinematici: teorema di Eulero, polo di rotazione, movimenti relativi, velocità lineare e angolare; indicazioni dai punti caldi. Margini di placche divergenti. Struttura generale della zona di rifting in una dorsale oceanica. Un tentativo di rifting abortito: il Graben del Reno; struttura di margini divergenti maturi attuali. Esempi di rifting continentali a vari stadi di sviluppo. Evoluzione di un margine continentale passivo; dall’individuazione di una zona di espansione (rifting continentale) all’evoluzione di una dorsale e dei prismi sedimentari: successioni pre-, sin-, post-rift. Esempi di successioni stratigrafiche italiane interpretabili come antichi prismi sedimentari (richiamo ai grandi cicli sedimentari). Volume di una dorsale oceanica in funzione della subsidenza termica e della velocità di espansione. Margini di placche convergenti. Zone di subduzione:caratteristiche generali; fosse; intervallo arco-fossa; subduzione di tipo A e di tipo B. Prisma di accrezione: struttura ed evoluzione; arco magmatico; bacino di retroarco; vulcanismo associato alla subduzione. Esempi di relazioni tra placche attuali e ricostruzioni di zone di subduzione per antiche orogenesi. Cenni sulla magmatogenesi in zone di dorsale; geoterme e metamorfismo associato a zone di subduzione. Un test sul modello della tettonica delle placche: l’orogenesi. Caratteristiche generali delle fasce orogenizzate; evoluzione del concetto di geosin clinale: da Aubouin ai prismi sedimentari nella tettonica delle placche. L’orogenesi come interazione tra placche: dal prisma sedimentario all’orogeno (subduzione litosfera oceanica-litosfera continentale; collisione continentale). Ofioliti e melanges ofiolitiferi; flysch; molassa; formazione di metamorfiti, plutoniti e vulcaniti). Orogenesi per accrezione di frammenti crostali. Orogenesi e formazione di crosta continentale (rapporti arcooceano, arco-arco, arco-continente). Il sistema avampaese-avanfossaorogeno e la migrazione dell’avanfossa . Strutture crostali e sismica a riflessione (NVR). Esempi dai progetti di ricerca COCORP, ADCOH, BIRPS, ECORS-CROP. Tettonica compressiva (thin- e thick-skinned style; zone di sutura); tettonica distensiva (detachment-style e domino-style); passaggio struttura crostale continentale-oceanica. Il “motore” delle placche. Moti convettivi, pennacchi, punti caldi; i dati della tomografia sismica sull’interno della Terra: zone calde, zone fredde e flussi. Un possibile modello della rottura del Pangea per moti convettivi a grande scala nel mantello; il ciclo del supercontinente. Esercitazioni: lettura di carte geologiche: La cartografia nazionale a scala 1:100 000 (Foglio Sora). Testi consigliati KEAREY P. & VINE F.J., Tettonica globale, Zanichelli, Bologna. PRESS F. & SIEVER R., Capire la Terra (ed. Italiana della I edizione di “Understanding Earth”), Zanichelli, Bologna. DUFF D., Principi di geologia fisica di Holmes, Piccin, Padova. GASPARINI P. & MANTOVANI M., Fisica della Terra solida, Ed. Liguori, Napoli. BOLT B. A., L’interno della Terra, Ed. Zanichelli, Bologna. 323 INTRODUZIONE ALLA GEOLOGIA STRUTTURALE Elementi di Tettonica e Geologia Strutturale Prof. Renato Funiciello CFU 5 Programma del corso Processi della dinamica della terra e delle modificazioni indotte nelle varie unità geologiche superficiali e profonde. Metodologie per la determinazione delle condizioni al contorno delle interazioni tra i campi di sforzo e i tipi di deformazione elastica, duttile e fragile. La Geologia strutturale è dedicata alla definizione dei rapporti tra i processi della dinamica della terra e dei pianeti e le modificazioni indotte nelle varie unità geologiche superficiali e profonde. Si tratta in particolare della determinazione nei vari ambienti geologici delle condizioni al contorno che regolano i rapporti tra i campi di sforzo e i tipi di deformazione elastica, duttile e fragile prodotti osservabili nelle unità rocciose. Tali condizioni vengono studiate sia con lo studio delle caratteristiche geometriche delle strutture alle varie scale di osservazione sia con i tradizionali metodi dell’analisi stratigrafica, mineralogica e petrografica. Ricostruzione tridimensionale di strutture geologiche complesse e la comparazione e l’integrazione con i dati forniti dalle altre discipline delle Scienze della Terra. Trattazione integrata di dati strutturali ottenuti alle varie scale con diverse metodologie sperimentali, produzione di sintesi appropriate per la la ricostruzione tridimensionale di strutture geologiche complesse e la comparazione ed integrazione con quelli forniti da altre discipline delle Scienze della Terra, Geologia stratigrafica, Geofisica della Terra solida, Geochimica, Petrologia. Principi di metodologia sperimentale per la soluzione di problemi di geologia strutturale e di tettonica; analisi con vari metodi fisici dei processi di deformazione, fondamenti per la costruzione di modelli numerici e modelli analogici per la rappresentazione e l’interpretazione dei diversi processi di deformazione alle varie scale e alle diverse profondità. Caratteri strutturali regionali dell’area mediterranea, problematiche applicative della Geologia Strutturale. Testi consigliati RAMSEY J., Structures of geology - Folding and fracturing of rocks, McGraw-Hill, New York. RAMSEY J. & HUBER M., Modern structures of geology, vol. I e II, Academic Press, Washington D,C. SUPPE J., Structures of geology, Prentice-Hall, New Jersey. INTRODUZIONE ALLA VULCANOLOGIA L’Attività Vulcanica e i suoi Prodotti Prof. Daniela Dolfi CFU 4 324 Programma del corso Il magma dalla sorgente alla superficie: la genesi del magma, meccanismi di fusione parziale; magmi di origine mantellica; i basalti di dorsale mediooceanica, i basalti infraplacca; magmi di origine crostale, contributo della crosta subdotta nella genesi dei magmi calcoalcalini; Il trasporto del magma: motori del trasporto, meccanismi di trasporto, comportamento reologico del magma; il ristagno e la differenziazione magmatica, tempi di soggiorno del magma in profondità, le camere magmatiche zonate, il miscelamento dei magmi, contaminazione del magma e delle rocce incassanti. L’attività vulcanica ed i suoi prodotti: gas vulcanici ed eruzioni gassose, l’attività effusiva ed i suoi prodotti, colate e domi, l’attività vulcanica esplosiva, meccanismi esplosivi con magmi basici, meccanismi esplosivi con magma differenziato, meccanismi esplosivi generati dall’interazione con volatili esterni al magma, i prodotti dell’attività esplosiva, regimi di trasporto e regime di deposizione, nomenclatura delle piroclastiti, caratteristiche strutturali e giaciturali, prodotti di ricaduta, prodotti di flusso. I vulcani e la loro evoluzione: i grandi tipi di strutture vulcaniche; vulcanismo sottomarino; gli apparati monogenici ed i loro raggruppamenti; le caldere, i vulcani a scudo, gli stratovulcani, i trapps, la datazione del vulcanismo con i metodi di geochimica isotopica, apporto dei metodi geofisici allo studio delle strutture vulcaniche. La valutazione del rischio vulcanico e la sorveglianza: previsioni e valutazione del rischio, la sorveglianza dell’attività vulcanica. Testi consigliati SCANDONE R. & GIACOMELLI L., Vulcanologia, Editrice Liguori, Napoli. BOURDIER J.-L., Le volcanisme, Ed. BRGM, Orleans. Dispense del Docente. LABORATORIO DI ANALISI MICROPALEONTOLOGICHE Dott. Elsa Gliozzi CFU 2 Programma del corso Preparazioni micropaleontologiche: lavati, sezioni sottili. Biostratigrafia e paleoecologia della successione Umbro-Marchigiana. Biostratigrafia e paleoecologia della successione Laziale-Abruzzese. Biostratigrafia e paleoecologia del Plio-Quaternario marino. Testi consigliati CITA M.B., Micropaleontologia, Cisalpino Goliardica, Milano. Dispense del Docente. LABORATORIO DI CARTOGRAFIA GEOGRAFICA Dott. Paola Molin CFU 3 Programma del corso Introduzione alla rappresentazione cartografica: le coordinate geografiche, le proiezioni, diagrammi e cartogrammi. La carta topografica: il sistema UTM, le isoipse e i simboli topografici. Metodi di costruzione di una 325 carta topografica: rilevamento topografico, aerofotogrammetria, sistemi informatici. Lettura e interpretazione di carte topografiche: delimitazione di bacini idrografici, esecuzione di profili topografici. Testi consigliati CAMPBELLJ., Cartografia, Zanichelli, Bologna. I.G.M., Segni convenzionali e norme sul loro uso, voll. I e II, Istituto Geografico Militare, Firenze. LABORATORIO DI CARTOGRAFIA GEOLOGICA Dott. Sveva Corrado CFU 2 Programma del corso Introduzione alla rappresentazione cartografica geologica: scale e simbologie, la produzione cartografica italiana; lettura delle carte geologiche a grande e media scala, rapporto tra periodo topografico e superfici geologiche affioranti, tracce d’intersezione delle superfici geologiche con la topografia per la definizione della loro giacitura (definizione e rappresentazione di direzione, immersione e inclinazione di una superficie), identificazione e analisi di strutture geologiche dalla rappresentazione cartografica. Elementi di stratimetria: costruzione e uso delle “orizzontali”; costruzione del triangolo delle pendenze, pendenze reali e apparenti, determinazione dello spessore di unità litologiche, determinazione della profondità di un punto di una superficie geologica piana, determinazione dell’intersezione tra due superfici piane, calcolo del rigetto di una faglia; costruzione di isobate da dati di superficie e di sottosuolo. Esercitazioni di terreno: uso della bussola per la misura della giacitura di superfici e linee; riconoscimento sul terreno delle principali litologie sedimentarie; riconoscimento sul terreno delle principali litologie ignee. Testi consigliati BUTLER B. & BELL J., Lettura e interpretazione delle carte geologiche, edizione italiana a cura di Lupia Palmieri E. e Parotto M., Zanichelli, Bologna. POWELL D., Interpretation of geological structures through maps, Longman, Edinburgh. LABORATORIO DI CHIMICA PER GEOLOGI Prof. Franco Pepe CFU 2 326 Programma del corso Rischio chimico: normative e misure di tutele, frasi di rischio e sicurezza CEE, scheda di sicurezza. Rischio incendio: norme generali e comportamenti in laboratorio. Prevenzione antincendio e primo soccorso. Reazioni chimiche in geologia, equilibri chimici e loro leggi. Equilibri chimi- ci in soluzione. Solubilità. equilibri nelle acque naturali: carbonati e silicati. Tecniche analitiche di riconoscimento di alcuni ioni e di inquinanti. Esercitazioni numeriche e di laboratorio secondo protocolli standardizzati. Testi consigliati Dispense del Docente. LABORATORIO DI FOTOINTERPRETAZIONE E TELERILEVAMENTO Prof. Francesco Dramis CFU 2 Programma del corso Generalità. Classificazione delle foto aeree. Spostamento di un punto immagine per effetto del rilievo (relief displacement). Visione stereoscopi ca. Orientamento di una coppia di aerofotografie sotto uno stereoscopio a specchi. Esagerazione stereoscopica. Camera di ripresa, proprietà di un obiettivo. Scala media dei fotogrammi. Ricoprimenti (overlap e sidelap). Inclinazione raggi solari. Fotointerpretazione: parametri delle fotografie, tono, tessitura, allineamenti, vegetazione, tettonica, litologia, morfologia. Pellicole all’infrarosso. Mosaici, fotopiani e ortofotocarte. Preparazione di carte tematiche tramite foto aeree. Il ruolo del telerilevamento in Geologia. Piattaforme e sensori: aeree, satellite, sintetiche. Lo spettro e.m. e le sue interazioni con l’acqua e con le principali rocce. Riflettanza, trasmittanza, emittanza. Immagini raster: risoluzione, pixel e groundel. Analisi multispettrali e multitemporali. Testi consigliati AMADESI E., Manuale di fotointerpretazione con elementi di fotogramme tria, Pitagora Editrice, Bologna. MANTOVANI F. & MARCOLONGO B., Fotogeologia, La Nuova Italia Scientifica, Roma. VERRSTAPPEN H. TH., An atlas illustrating the useof aerial photographs in geomorphological mapping, ITC, Enschede. DRURY S.A., A guide to remote sensing, Oxford Science Publications. LABORATORIO DI GEOCHIMICA AMBIENTALE Dott. Paola Tuccimei CFU 2 Programma del corso Il rischio radon. Spettrometria di assorbimento molecolare. Misure di nitra ti e fosfati per spettrometria di assorbimento molecolare. Spettrometria gamma e misura dell’attività di Cs-137. Inquinamento da sostanze organiche. BOD ed EBI. Esercitazioni di laboratorio su: misura della concentrazione del radon nella 327 atmosfera e nelle abitazioni attraverso l’utilizzo di un radonometro, in relazione all’insorgere di patologie all’apparato respiratorio; misura della concentrazione di radon nelle acque e rischio per la salute e previsione dei terremoti); misura dell’attività di Cs-137 (Chernobyl) nei sedimenti lacustri e determinazione delle velocità di sedimentazione; misura della quantità di nitrati nelle acque e nei suoli e indice d’inquinamento in relazione alle attività agricole e di allevamento; misura dei nitriti nelle acque e nei suoli e inquinamento legato alle attività agricole e di allevamento bestiame. Testi consigliati APPELO C.A.J. & POSTMA D., Geochemistry, groundwater and pollution, Balkema, Amsterdam. DREVER J.I., The geochemistry of natural waters - Surface and ground water environment, Prentice-Hall, New Jersey. FRANZLE O., Contaminants in terrestrial environments, Springer-Verlag, Berlin. Dispense del Docente. LABORATORIO DI OTTICA MINERALOGICA Dott. Ciriaco Giampaolo CFU 2 Programma del corso Descrizione ed uso del microscopio polarizzatore con tavolino ruotante. Natura della luce polarizzata e interazione con i minerali. Osservazioni al solo polarizzatore: abito e contorno; opacità; sfaldatura; indici di rifrazione e rilievo; colore e pleocroismo. Osservazioni a nicols incrociati: potere birifrattivo; estinzione; geminazione; segno dell’allungamento. Osservazioni a nicols incrociati e in luce convergete per la determinazione dell’indicatrice ottica, del 2V e del segno ottico. Caratteristiche ottiche dei minerali più comuni. Testi consigliati e siti web MOTTANAA., Fondamenti di mineralogia geologica (capp. 16 e 17), Zanichelli, Bologna. NESSE W. D., Introduction to optical mineralogy, Oxford University Press, Oxford. http://www.pslc.ucla.edu/pet/mineral_html/ http://www.bris.ac.uk/Depts/Geol/opmin/mins.html http://sorrel.humboldt.edu/~jdl1/petrography.page.html LABORATORIO DI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI Prof. Claudio Palma CFU 3 328 Programma del corso Il SIT-GIS come strumento di archiviazione-interpretazione-analisi delle informazioni territoriali. Concetti e teoria dei dati spaziali. Tipologie e natura delle informazioni geografiche. Dati analogici e digitali. Sistemi di coordinate e loro utilizzazione nei GIS. Strutturazione dei dati cartografici. Tecniche di informatizzazione. Georeferenzazione e concetti di rappresentazione del dato spaziale. Metodologie per la strutturazione delle informazioni geografiche. Introduzione ai database e correlazione di informazioni geografiche. Esempi di interrogazioni-analisi e visualizzazione delle informazioni raccolte in GIS. Esempi di cartografia tematica realizzata con tecniche GIS. Testi consigliati BERNHARDSEN T., Geographical Information Systems. An introduction, II ed., John Wiley & Sons, Chichester. BURROUGH P.A., Principles of Geographical Information Systems for land resources assessment, Oxford University Press, Oxford. MAGUIRE D.J., GOODCHILD M.F. & RHIND D., Geographical Informa tion System: principles and application, Longman, Edinburgh. LA TERRA NELLO SPAZIO Dott. Maurizio Chirri CFU 2 Programma del corso Le conoscenze astronomiche e geografiche:Le origini dell’osservazione del cielo:orientamento e riconoscimento dei marcatempo stagionali, la sfera celeste: elementi di riferimento. Moti della volta celeste. Coordinate astronomiche: sistemi altazimutale, equatoriale, eclitticale. Misurazione del Tempo: Tempo solare e siderale. Moto apparente diurno e annuale del Sole I calendari lunari e solari. La misura della Terra: i primordi della Geodesia. Le dimensioni e la forma della Terra: l’esperienza di Eratostene. Le carte geografiche e il reticolato geografico: la Cosmographia di Tolomeo. La rivoluzione greca: dimensioni della Luna e del Sole, distanze dei pianeti. Moti apparenti dei pianeti. Periodi sinodici e siderali. Il pianeta nel Sistema Solare:Il geocentrismo: Ipparco e Tolomeo. L’eliocentrismo: da Aristarco a Copernico. L’Astronomia e l’ubiquitarietà delle leggi fisiche: le leggi di Keplero, le esperienze di Galileo, la legge di gravitazione universale di Newtoni parametri orbitali. L’obliquità dell’asse e le stagioni. Precessione e nutazione. Oscillazioni di Chandler. Irregolarità della velocità di rotazione della Terra. Variazioni millenarie dei parametri orbitali: eccentricità-obliquità-passaggio al perielio. La curva di Milankovitch e le variazioni climatiche. Altri fattori di controllo dell’innesco delle glaciazioni: un sistema complesso. I cicli di attività solare e le variazioni climatiche a breve periodo: Prove oggettive dei moti di rotazione e rivoluzione della Terra: L’esperienza di Focault. Parallassi stellari e aberrazione di Bradley. Il pianeta e le interazioni con l’ambiente cosmico: La caduta di materiale cosmico. Le comete e le piogge meteoritiche. Ciclicità degli impatti e loro ubiquitarietà Distribuzione dei crateri da impatto.Gli impatti e la Biosfera: 329 le cinque crisi; altre ipotesi Differenti tipi di materiale cosmico:condriti, sideriti, basalti extraterrestri. Le tectiti: distribuzione e ipotesi genetiche. Moto della Luna e fasi. Periodi di rivoluzione e di rotazione lunare.L’orbita della Luna: principali ineguaglianze.Le librazioni e la faccia visibile del satellite. La geometria del sistema Terra-Luna-Sole: eclissi parziali e totali. maree terrestri, effetti mareali lunari. Elementi di morfologia e di storia geologica della Luna: formazione del satellite, genesi dei “bacini marini”, il vulcanismo lunare, i crateri recenti. Testi consigliati LUPIA PALMIERI E. & PAROTTO M., Il globo terrestre e la sua evoluzio ne, Zanichelli, Bologna. LEGISLAZIONE AMBIENTALE Dott. Antonio Colombi CFU 3 Il Geologo e l’attività professionale: definizioni dei termini di Legge; l’Ordine Professionale, la Tutela della Professione, i Regolamenti, le Norme Deontologiche e Tariffario Professionale, gli Esami di Stato e il DL 328/2001. Il Decreto Ministeriale LL.PP. 11.03.88: la caratterizzazione del terreno, le indagini, La Relazione Geologica; la Relazione Geotecnica. La Valutazione d’Impatto Ambientale: Direttive Comunitarie; le Leggi Nazionali; la legge Quadro; il quadro normativo nella Regione Lazio Rifiuti e bonifiche di siti degradati: le Direttive Comunitarie; la Legge Quadro “Ronchi”; le normative regionali. La difesa del suolo: la Legge Quadro 183/89, le altre normative nazionali; La Legge Regione Lazio 53/98. Risorse idriche e aree di salvaguardia: la Legge Quadro 152/99, le altre normative nazionali; Le Autorità di Bacino e i Piani di Bacino; Normative nella Regione Lazio. Cave e miniere: le Direttive Comunitarie; le Leggi Nazionali; il quadro normativo nella Regione Lazio. La pianificazione territoriale: gli Strumenti Urbanistici previsionali e attuativi;il ruolo del Geologo; Leggi Nazionali; Legge e Delibere nella Regione Lazio. La vincolistica: i Vincoli geologico-ambientali, il vincolo idrogeologico; Leggi di riferimento. Testi consigliati Dispense del Docente MATEMATICA I Dott. Davide Vergni CFU 6 330 Programma del corso Numeri Reali. Calcolo algebrico elementare. Funzione Logaritmo e Funzioni Esponenziali, trigonometriche. Polinomi. Equazioni e disequazioni algebriche e irrazionali. Fondamenti di Geometria Analitica. Elementi di algebra lineare: matrici. Proprietà delle matrici. Determinante. Sistemi lineari omogenei e disomogenei. Equazione cartesiana e parametrica di una retta nel piano e nello spazio. Condizioni di perpendicolarità e di parallelismo. Equazione cartesiana di un piano nello spazio. Parallelismo e perpendicolarità nello spazio. La retta come intersezione di due piani. Problemi relativi a rette e piani nello spazio. Circonferenza nel piano. Le coniche: parabola, iperbole, ellisse. Limite di una successione. Successioni monotone e teorema del confronto. Alcuni limiti elementari. Il numero di Nepero e. Funzioni: dominio, condominio, e grafico di una funzione; composizione di funzioni; la funzione valore assoluto. Limiti di Funzioni. Funzioni continue. Proprietà fondamentali delle funzioni continue, teorema di Weiestrass. Funzioni inverse di funzioni continue. Funzioni discontinue. Derivate: la retta tangente e la derivata. Massimi e minini assoluti e relativi. Teoremi fondamentali del calcolo differenziale (Rolle, Cauchy e Lagrange). Regole di derivazione. Derivate elementari. Derivazioni di funzioni composte e di funzioni inverse. Derivate di ordine superiore. Applicazioni delle derivate: studio del grafico di una funzione; intervalli di crescenza; concavità e punti di flesso; asintoti e simmetria. Calcolo dei limiti di forme indeterminate mediante la regola di l’Hôpital. Integrazione: integrali definiti, area con segno del rettangoloide relativo a una curva; teoremi fondamentali del calcolo integrale; integrali indefiniti; integrali elementari; metodo di integrazione per sostituzione e per parti; integrazione di funzioni trigonometriche; integrazione delle funzioni razionali e irrazionali. Serie numeriche: serie geometrica. Criteri di convergenza per serie a termini positivi, criterio del confronto, criterio integrale. Testi consigliati BRAMANTI M., PAGANI C.D., SALSA S., Matematica, calcolo infinitesi male e algebra lineare, Zanichelli, Bologna. MATEMATICA II Dott. Giuseppe Pontrelli CFU 6 Programma del corso Dominio, grafico, limite, continuità. Derivate parziali, derivata direzionale, gradiente, piano tangente. Estremi. Punti di sella. Hessiano. Integrali multipli. Cambiamento di riferimento cartesiano. Coordinate polari, sferiche. Campi conservativi. Equazioni differenziali del primo ordine. Modelli descritti da equazioni differenziali lineari del primo ordine. Equazioni differenziali del secondo ordine, oscillatore armonico. Elementi di probabilità discreta. Testi consigliati BERTSCH M., Istituzioni di matematica, Bollati Boringhieri, Torino. 331 MINERALOGIA I Introduzione ai Minerali e ai Cristalli Prof. Giancarlo Della Ventura CFU 4 Programma del corso Distribuzione degli elementi nella Terra: nucleo, mantello, crosta. Ciclo petrogenetico: rocce ignee, sedimentarie, metamorfiche e anatettiche. I minerali come elementi costitutivi delle rocce. Classificazione delle 3850 specie di minerali noti (1998). I principali 120 minerali di interesse geologico e industriale. Riconoscimento dei principali minerali in base ai caratteri esterni. La ripetizione omogeneo-periodico-discontinua come principio primo di simmetria nei solidi: atomo-filare-maglia-cella. Operatori di simmetria. Struttura: reticoli e gruppi spaziali. Simmetria morfologica dei cristalli: gruppo, sistema, classe. Riconoscimento della simmetria in base ai caratteri esterni. Variazioni di struttura e simmetria al variare delle condizioni di pressione e temperatura nella Terra. Testi consigliati FRYE K., Mineral science. An introductory survey (capp. 1-4 e 7), Macmillan, London. MOTTANA A., Fondamenti di mineralogia geologica (capp. 1-4; 6-7; 9-12; 14-15), Zanichelli, Bologna. MOTTANA A., CRESPI R. & LIBORIO G., Minerali e rocce, Mondadori, Milano. MINERALOGIA II Metodi e Applicazioni in Mineralogia Dott. Claudia Romano CFU 4 332 Programma del corso Principi di spettroscopia: propagazione dei raggi x nei mezzi solidi, emissione e assorbimento ai raggi x; principi della diffrazione; riflessione dei raggi c; metodi sperimentali di determinazione mineralogica ai raggi x; apparecchiature usate in diffrazione; spettroscopia vibrazionale (IR e Raman).Microscopia e microanalisi elettronica: microscopia elettronica a scansione (SEM); microscopia elettronica per trasmissione (TEM); microsonda elettronica (EPMA). Stabilità dei minerali e processi di trasformazione; variazioni strutturali in funzione della pressione e della temperatura; cambiamenti in un sistema; polimorfismo; classificazione strutturale e termodinamica delle trasformazioni polimorfe. Solubilità allo stato solido; isomorfismo e regole di vicarianza; tipi di soluzioni solide; essoluzione; difetti nei minerali. Equilibri tra minerali; regola delle fasi; sistemi unari; sistemi binari; sistemi ternari. Minerosintesi e mineralogia sperimentale. Metodi di sintesi ad alta pressione; studi delle proprietà fisico-chimiche dei minerali tramite metodologie in situ. Testi consigliati FRYKE K., Mineral science. An introductory survey, Macmillan, London. MOTTANAA., Fondamenti di mineralogia geologica, Zanichelli, Bologna. PALEONTOLOGIA I I Fossili e l’Evoluzione della Vita Prof. Anastassios Kotsakis CFU 4 Programma del corso Cenni di storia della Paleontologia. Tafonomia. Processi biostratinomici. Processi di fossilizzazione. La Classificazione. Il concetto di Specie. Le diverse scuole tassonomiche. Paleoecologia. Paleoecologia marina. Morfologia funzionale. Sinecologia. Paleocologia continentale. Paleoicnologia. Biostratigrafia. Fossili ed evoluzione. Adattamento e diversità. Le teorie pre-evoluzionistiche. La teoria evolutiva di Lamarck e i neolamarckisti. La teoria evolutiva di Darwin. La trasmissione dei caratteri. Origine delle variazioni. Microevoluzione. Teoria sintetica e teoria degli equilibri intermittenti. Macroevoluzione. Estinzioni. Radiazioni adattative. Paleobiogeografia. La biogeografia storica: dispersione e vicarianza. La biogeografia ecologica. Migrazioni e dispersioni. Regioni biogeografiche e paleobiogeografiche. Tettonica delle placche e paleobiogeografia. Testi consigliati RAFFI S. & SERPAGLI E., Introduzione alla paleontologia, UTET, Torino. DENNETT D.C., L’idea pericolosa di Darwin, Bollati Boringhieri. ELDGREDGE N., Ripensare Darwin, Einaudi, Torino. ELDREDGE N., Le trame dell’evoluzione, Raffaello Cortina Editore. GOULD S.J., The structure of evolutionary theory, The Belknap Press of Harvard Univ. Press. BRIGGS D.E. & CROWTHER P.R. (Eds.), Palaeobiology. A synthesis, Blackwell Science. PALEONTOLOGIA II Sistematica e Distribuzione Stratigrafica dei Fossili di Invertebrati Dott. Elsa Gliozzi CFU 5 Programma del corso Studio sistematico dei principali gruppi fossili. Foraminiferi. Biologia dei foraminiferi viventi. Sistematica ed evoluzione dei principali gruppi dei foraminiferi. Radiolari. Poriferi: morfologia e sistematica delle forme fossili. Celenterati: morfologia, sistematica e distribuzione. Principali costruttori di scogliere. Briozoi. Brachiopodi: morfologia, sistematica e distribuzione. Molluschi. Caratteri generali. Classi minori. Gasteropodi, bivalvi, cefalopodi: morfologia, sistematica, distribuzione. Artropodi: trilobiti, ostracodi e gruppi minori. Echinodermi: pelmatozoi ed eleuterozoi. Graptoliti. Conodonti. Distribuzione stratigrafica dei principali gruppi fossili. 333 Testi consigliati ALLASINAZ A., Paleontologia sistematica degli invertebrati, UTET, Torino. CLARCKSON E.N.K., Invertebrate paleontology and evolution, Blackwell, Oxford. PETROGRAFIA I Introduzione allo Studio delle Rocce Prof. Domenico Cozzupoli CFU 4 Programma del corso Introduzione. Struttura e composizione della terra. Definizione dei principali domini petrogenetici. Le rocce magmatiche. Cristallizzazione magmatica ed aspetti essenziali della chimico-fisica dei magmi. Implicazioni petrogenetiche dei caratteri strutturali, tessiturali e giaciturali delle rocce plutoniche e delle rocce vulcaniche. Riconoscimento in base ai caratteri macroscopici delle rocce magmatiche.Modelli classificativi e nomenclatura delle plutoniti e delle vulcaniti. Caratteri essenziali delle serie magmatiche e delle associazioni orogenetiche. Testi consigliati D’AMICO A., INNOCENTI F. & SASSI F.P., Magmatismo e metamorfismo, UTET, Torino. NEGRETTI G. & DI SABATINO B., Corso di petrografia, Ed. C.I.S.U., Roma. TUCKER M.E., Sedimentary petrology, Blackwell, Oxford. ZEZZAU., Petrografia microscopica, La Goliardica Pavese, Pavia. PETROGRAFIA II Le Rocce Metamorfiche e Sedimentarie Prof. Domenico Cozzupoli CFU 5 Programma del corso Il processo metamorfico. Fattori del metamorfismo. Aspetto strutturali, tessiturali e giaciturali delle rocce metamorfiche. Facies e subfacies metamorfiche. Riconoscimento in base ai caratteri macroscopici delle rocce metamorfiche.Diagrammi classificativi delle rocce metamorfiche e loro impiego. Le rocce sedimentarie. Concetti base e metodologie di studio. Caratteri strutturali, tessiturali e giaciturali. Riconoscimento in base ai caratteri macroscopici delle rocce sedimentarie. Principali modelli classificativi e nomenclatura delle rocce sedimentarie. 334 Testi consigliati D’AMICO A., INNOCENTI F. & SASSI F.P., Magmatismo e metamorfismo, UTET, Torino. NEGRETTI G. & DI SABATINO B., Corso di petrografia, Ed. C.I.S.U., Roma. TUCKER M.E., Sedimentary petrology, Blackwell, Oxford. ZEZZA U., Petrografia microscopica, La Goliardica Pavese, Pavia. RILEVAMENTO GEOLOGICO Prof. Donatella De Rita CFU 3 Programma del corso Introduzione al rilevamento geologico: gli strumenti del rilevamento geologico; le operazioni del rilevamento geologico: a) le operazioni preliminari, b) le operazioni sul terreno. Obiettivi del rilevamento geologico. Ricostruzione delle successioni stratigrafiche e correlazioni. Tipi di unità stratigrafiche: le unità litostratigrafiche, biostratigrfaiche e a limiti inconformi. Principi del rilevamento. Geologico e loro eccezione. Le applicazioni teoriche dei principi del rilevamento Geologico. Tipi di limiti geologici. Cartografia delle unità vulcaniche con particolare attenzione alle unità piroclastiche e vulcanoclastiche. Criteri per il rilevamento delle unità vulcaniche. Le UBSU. Riepilogo dei dati rilevati durante 4 escursioni pratiche di terreno. Per ogni escursione è previsto in aula il controllo della cartografia effettuata e delle osservazioni di massima effettuate sul terreno. Estrapolazione ed elaborazione dei dati rilevati durante l’escursione. Costruzione della carta geologica con elaborazione della legenda, colonna stratigrafica, schema dei rapporti stratigrafici. Considerazioni sulla finalità applicativa del rilevamento. Elaborazione della relazione da allegare al lavoro di cartografia. Testi consigliati CREMONINI U., Rilevamento geologico, Pitagora Editrice, Bologna. DAMIANI A.V., Geologia sul terreno e rilevamento geologico, Editore Grasso. BUTLER B.C.M. & BELL J.D., Lettura ed interpretazione delle carte geo logiche, edizione italiana a cura di Lupia Palmieri E. e Parotto M., Zanichelli, Bologna. CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., Volcanic successions: modern and ancient, Chapman & Hall, London. 335 programma dei corsi di laurea di II livello (specialistica) MODULI ATTIVATI NELL’a.a. 2003-2004 ANALISI DI BACINO Dott. Sveva Corrado CFU 4 Programma del corso I bacini sedimentari nel quadro della tettonica globale. I bacini sedimentari e l’esplorazione petrolifera. Petroleum charge: composizione e processi di produzione, conservazione e accumulo della materia organica dispersa nei sedimenti inorganici; classificazione e teorie sull’origine del kerogene in fase diagenitica; meccanismi e processi di formazione di rocce madri (case history attuali e del passato); evoluzione termica del kerogene e generazione degli idrocarburi (fasi di catagenesi e metagenesi), migrazione primaria. Metodologie ottiche e chimiche di studio delle facies e della maturità termica della materia organica dispersa nei sedimenti (con esercitazioni). Metodologie quantitative di studio della dinamica dei bacini sedimentari: storie di seppellimento e di subsidenza; evoluzione termica; modellazione degli stadi di generazione degli idrocarburi (con esercitazioni). 336 Testi consigliati ALLEN P.A. & ALLEN R.R., Basin analysis principles and applications, Blackwel, Oxford. HUNT J.M., Petroleum geochemistry and geology, W.H. Freeman & Co., San Francisco. KATZ B., Petroleum source rocks, II ed., Springer-Verlag, Berlin. CLIMATOLOGIA Dott. Massimiliano Fazzini CFU 5 Programma del corso Definizione di clima, tempo atmosferico, climatologia e meteorologia. Atmosfera: composizione, suddivisione e limiti; bilancio termico del sistema terra-atmosfera; effetto serra e buco dell’ozono. Pressione e temperatura; venti sinottici e venti locali; umidità dell’aria e precipitazioni; fenomeni meteorologici estremi (cicloni tropicali, tornados, trombe d’aria). Circolazioni generale dell’atmosfera, frontogenesi e ciclogenesi, el Nino, la Nina e la NAO. Classificazioni climatiche: De Martonne, Koppen-Geiger, Ivanov, Thorntwaite. Il clima d’Italia; modelli microclimatologici. Cenni di meteorologia: strumentazione meteo-climatica; meteosat, radiosonde e radar meteorologico. La previsione del tempo di tipo sinottico e numerico. Testi consigliati PINNA M., Climatologia, UTET, Torino. FLOHN H., Clima e tempo, Il Saggiatore, Milano. ESTIENNE P. & GODARD A., Climatologie, Armand Colin, Paris. AA.VV., Atmosfera e clima, Quaderno 20, Le Scienze. COMPLEMENTI DI FISICA Dott. Giuseppe Della Monica CFU 6 Programma del corso Il tensore delle deformazioni, spostamenti e deformazioni. Deformazioni lineari e deformazioni angolari. La variazione volumetrica relativa. Il tensore degli sforzi, tensioni normali e tensioni tangenziali. Lo stato dello sforzo in un continuo, condizioni di equilibrio, legge della parità degli sforzi tangenziali. L’ellissoide degli sforzi, gli invarianti dello sforzo, gli sforzi principali s1,s2,s3. Diagramma circolare dello stato di sforzo “Cerchio di Mohr. La legge di Hooke, Principio di sovrapposizione Modulo di Young. Deformazione elastica deformazione permanente. Limite di elasticità e limite di rottura. Energia potenziale di deformazione energia superficiale di Griffith. Coefficiente di Poisson, le costanti di Lamè, i limiti ed il valor medio del rapporto di Poisson. I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o trazione, flessione semplice e torzione. Stato di sforzo in uno strato litosferico. Condizioni di fagliamento di uno strato litosferico. Stati di sforzo limite, teoria di Mohr, angolo di attrito interno, coesione legge di Coulomb. Faglie dirette e faglie inverse. Stili di deformazione di una struttura 337 rigida. I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o trazione, flessione semplice e torsione. La reologia, definizione di solido e di liquido, il comportamento viscoelastico. Modelli reologici, Solido di Maxwell Solido di Kelvin-Woight , equazioni costitutive. Fattore di Qualità “Q”, funzione di Creep e funzione di rilassamento. Equazioni delle onde elastiche, oscillatori armonici. Onde logitudinali ed onde trasversali. Velocità delle onde, rapporto VP/VS. Metodi per misure di velocità sul terreno Elettricità: definizione di conduttore, definizione di isolante, definizione di dielettrico. La conduzione elettrica nei geomateriali. La presenza dell’acqua nei sistemi granulari “suoli”. Il fenomeno della polarizzazione di un dielettrico.La costante dielettrica relativa, e metodi per la sua misura. La resistività nei geomateriali, metodi di misura, in laboratorio ed in campagna. Testi consigliati FEODOSEV V.I., Resistenza dei materiali, Editori Riuniti. LIFSITS L., Teoria dell’elasticità, Editori Riuniti. BAYLY B., Mechanics in structural geology, Springer-Verlag, Berlin. TELFORD W.M., Applied geophysics, CambridgeUniversity Press. Appunti del Docente. COMPLEMENTI DI MATEMATICA Prof. Fabio Martinelli CFU 6 Programma del corso Equazione delle onde. Equazione del calore. Equazioni di Laplace. Metodo per separazione di variabili. Uso delle serie di Fourier con metodo di soluzione. Relazione con modelli fisici. Elementi di Meccanica del continuo. Calcolo combinatorio. Probabilità condizionata e indipendenza. Formula delle probabilità totale e delle probabilità composte. Variabili aleatorie. Principale distribuzioni. Legge dei grandi numeri. Teorema del limite centrale. Elementi di statistica. Metodo dei minimi quadrati e retta di regressione. Stima puntuale. Intervalli di confidenza. Test di ipotesi. Test chi-quadro di indipendenza e di buon adattamento. Regressione lineare. Si prevede di svolgere le ore di esercitazioni relative all’ultimo punto in laboratorio di calcolo con l’ausilio di un package statistico. ESPLORAZIONE GEOLOGICA DEL SOTTOSUOLO Dott. Roberto Mazza CFU 4 338 Programma del corso Impostazione di un cantiere geologico. Normativa applicabile a un cantiere geologico. Prospezioni meccaniche: metodi di perforazione (progettazione, macchinari, esecuzione, interpretazione). Tecniche di campionamento. Elementi per la caratterizzazione fisico-meccanica in sito di terre e rocce (prove in sito). Stesura del quaderno di cantiere. Archiviazione dati del sottosuolo. Strumenti di controllo e dispositivi per lo studio di dinamiche nel sottosuolo (monitoraggio dati del sottosuolo). Elementi per la caratterizzazione idrogeologica di terre e rocce. Prospezioni geofisiche: gravimetriche, elettriche, sismiche, georadar. Applicazioni tematiche e casi reali. Testi consigliati CASADIO M. & ELMI C., Il manuale del geologo, Pitagora Editrice, Bologna. CESTARI F. Prove geotecniche in sito, Editrice Geo-Graph, Segrate, Milano. CELICO P. Prospezioni idrogeologiche, Vol. 1, Editrice Liguori, Napoli. CHIESA G. Pozzi per acqua, Editrice Geo-Graph, Segrate, Milano. http://www.geologi.it FISICA DELLA TERRA SOLIDA Dott. Antonio Meloni CFU 5 Programma del corso L’analisi di Fourier, trasformate di Fourier, proprietà e teoremi base, trattamento dei segnali, sampling rate, range dinamico e windowing, correlazione e autocorrelazione, trasformata 2D, Spettri di potenza, teoria di Milankovic e altre semplici applicazioni in Geofisica.Meccanismi di conduzione elettrica nella Terra, proprietà elettriche, Poetnziali naturali, correnti telluriche, Geoelettricità tecniche geoelettriche e magnetotellurica e metodi elettromagnetici in Geofisica. Georadar. La Geofisica in campo ambien tale: applicazione dei metodi geomagnetici ed elettromagnetici. Viscosità, flusso viscoso e viscoelasticità. Equazione di Navier Stokes, modelli reologici elementari; caratteristiche meccaniche e reologiche della Terra. Flessura delle litosfera e Rebound isostatico. Convezione nel mantello. Parametri fisici all’interno della Terra, equazione di Adams Williamson, PREM, Il flusso di calore nel Mantello, Gradiente adiabatico nel Mantello, Il Parametro di Grunesein, Condizioni per l’innesco della convezione termica; Mantello e Nucleo fluido in convezione. I minerali magnetici, la magnetizzazione delle rocce, i metodi di laboratorio: strumenti e smagnetizzazione. La magnetostratigrafia. L’anisotropia della suscettività magnetica in campo debole. Il magnetismo ambientale. Testi consigliati STACEY F.D., Physics of the Earth, John Wiley & Sons, Chichester. MERRIL R.T., McELHINNY M.W. & McFADDEN P.L., The magnetic field of the Earth, Academic Press, Washington D.C. RANALLI G., Rheology of the Earth, Allen and Unvin, London. TURCOTTE D.L. & SCHUBERT G., Geodynamics, John Wiley & Sons, Chichester. Dispense del Docente. 339 GEOCHIMICA AMBIENTALE Dott.ssa Paola Tuccimei CFU 5 Programma del corso Introduzione. Definizioni. Weathering e chimica delle acque: mobilità geochimica degli elementi; processi di adsorbimento su minerali argillosi e ossi-idrossidi di Fe e Mn, con particolare riferimento ai metalli pesanti; complessi con la sostanza organica; trasporto e accumulo; sistemi colloidali. I suoli. Inquinamento del Tevere e dei corsi d’acqua minori nella città di Roma. Impianti di depurazione. Foce del Tevere. Eutrofizzazione. Inquinamento da sostanze organiche. Inquinamento atmosferico: Ozono. Effetto serra. Piogge acide. Smog fotochimico. Bio-indicatori della qualità dell’aria. Forni d’incenerimento dei rifiuti ed emissioni inquinanti. Global change. Cartografia geochimica. Valutazione dell’impatto degli inquinanti nell’ambiente. Isotopi e ambiente: Trizio d tempi di residenza delle soluzioni acquose naturali negli acquiferi. Inquinamento da piombo in aree urbane. Inquinamento marino. Rischio chimico-industriale. Disastri ambientali ed esplosioni nucleari utilizzate per la datazione di sedimenti e ghiacci: Cs-137, Am-241, Pb-210. Il rischio radon. Radon e previsione dei terremoti. Radon come indicatore idrogeologico (sinkhole). Centrali nucleari. Kossovo e contaminazione da uranio impoverito. Testi consigliati APPELO C.A.J. & POSTMA D., Geochemistry, groundwater and pollution, Balkema, Amsterdam. DREVER J.I., The geochemistry of natural waters - Surface and groundwater environment, Prentice-Hall, New Jersey. FRANZLE O., Contaminants in terrestrial environments, Springer-Verlag, Berlin. Dispense del Docente. GEOCHIMICA NUCLEARE Prof. Adriano Taddeucci CFU 4 340 Programma del corso I nuclidi naturali. Isotopi stabili, radiogenici e radioattivi. I modi di decadimento: alfa, beta, gamma, cattura K e fissione spontanea. Le famiglie radioattive dell’uranio e del torio. I metodi di indagine: la spettrometria di massa, la spettrometria alfa, beta e gamma. Metodi di cronologia radiometrica “accumulation clock”: K/Ar, Ar -39/Ar-40, Rb/Sr, Sm/Nd, U/Th/Pb. Metodi “decay clock”: C-14. Metodi basati sui disequilibri nelle famiglie dell’uranio e del torio. Metodo delle “tracce di fissione”. Gli isotopi cosmogenici Al-26 e Be-10: misura dei “tempi di esposizione”, delle velocità di deposizione e di erosione. Geochimica degli isotopi stabili. Gli isotopi dell’idrogeno, dell’ossigeno, del carbonio e dello zolfo: applicazioni all’idrogeologia, alla geotermia, alla giacimentologia ed alla paleoclimatologia. Gli stadi isotopici dell’ossigeno. Geochimica isotopica e magmatologia. Gli isotopi dello stronzio e del neodimio nello studio dei processi di fusione del mantello, di produzione e differenziazione della crosta. Gli isotopi delle serie radioattive dell’uranio e del torio nello studio del magmatismo recente. Testi consigliati FAURE G., Principles of isotope geology, John Wiley & Sons, Chichester. FRIEDLANDER G., KENNEDY J . W., MACIAS E.S. & MILLER J.M., Nuclear and radiochemistry, John Wiley & Sons, Chichester. HOEFS J., Stable isotope geochemistry, Springer-Verlag, Berlin. ROSSET E. & POTY B., Mèthodes de datation par les phénomènes nucléaires naturels - Applications, Masson, Paris. GEODINAMICA I Prof. Francesco Salvini CFU 5 Programma del corso Introduzione alla geodinamica. Rapporti tra modelli geodinamici e scala/risoluzione. Richiamo ai concetti di forze di volume e di superficie. Forze “fondamentali” e forze “trascurabili”. Concomitanza delle forze. Aspetti cinematici e dinamici. Limiti derivanti dalla conservazione dei volumi. Modelli matematici “classici” e modelli frattali. Forze tra litosfera ed astenosfera e tra crosta e mantello. Analisi di stress in-situ, sismicità, vulcanismo. La tettonica delle placche. Cinematica dei margini attivi: subduzione; rifting, trasformi. Moti delle placche. Teorema di Eulero. Rotazioni. Utilizzo dei dati paleomagnetici e delle anomalie magnetiche per la ricostruzione della evoluzione della tettonica delle placche. Ciclo di Wilson. Geodinamica dei sistemi litosfera oceanica/litosfera continentale. Geodinamica dei margini di placca attivi: di rifting, di subduzione, trasformi, collisionali. Geodinamica crostale: flessurazione, bacini, catene collisionali, faglie. Sforzi e deformazioni. Geodinamica delle faglie. Esercitazioni pratiche. Testi consigliati TURCOTTE D. & SCHUBERT G., Geodynamics. Application of counti nuum physics to geological problems, John Wiley & Sons, Chichester. GEODINAMICA II Prof. Francesco Salvini CFU 4 Programma del corso Metodologie numeriche di risoluzione di problemi geodinamici. Soluzioni dirette, approssimate, forward modelling, metodo Montecarlo. Cenni al linguaggio di programmazione Visual Basic. Interazinoe tra campi di stress reginali e locali alle varie scale. Comportamento elastico-perfettamente 341 plastico della litosfera. Diapirismo. Viscosità del sistema astenosfera-litosfera, risollevamento post-glaciale. Risoluzione di una semplice problematica di tipo geodinamico attraverso l’impostazione del problema, la raccolta e quantificazione dei dati, la preparazione di un software e la realizzazione di un report finale. Testi consigliati TURCOTTE D. & SCHUBERT G., Geodynamics. Application of counti nuum physics to geological problems, John Wiley & Sons, Chichester. GEOLOGIA DEL CRISTALLINO Dott. Federico Rossetti CFU 4 Programma del corso Flusso e deformazione; Principi di reologia, meccanismi deformativi e mappe di deformazione. Recovery; Ricristallizazione dinamica e statica; Orientazione cristallografica preferenziale. Metodi di analisi del fabric e della deformazione in rocce cristalline: rapporti deformazione/metamorfismo, meccanismi deformativi, riconoscimento e analisi di foliazione, lineazione, zone di taglio, criteri per la determinazione dei sensi di taglio, strutture dilatazionali. Tettonica e metamorfismo: meccanismi di esumazione, tettonica e metamorfismo. Petrografia delle rocce metamorfiche: facies metamorfiche, geotermometri e geobarometri percorsi pressione (P)-temperatura (T), blastesi e deformazione. Esempi da: Isole Cicladi, Norvegia, Cordillera Betica, Alpi - Appennino. Esercitazioni - Riconoscimento microscopico e macroscopico delle relazioni tra blastesi e deformazione. Tecniche di analisi in aree a metamorfismo polifasico. Testi consigliati PASSCHIER C.W. & TROUW,R.A.J., Micro-tectonics, Springer, Berlin. RANALLI G., Rheology of the Earth (2nd ed.) Chapman & Hall, London. DAVIS & REYNOLDS, Structural geology of rocks and regions, J.Wiley & Sons, Chichester. SPEAR F.S., Metamorphic phase equilibria and pressure-temperaturetime paths, Mineralogical Society of America. GEOLOGIA DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Prof. Giuseppe Bigi CFU 4 342 Programma del corso Geologia ambientale: l’uomo e l’ambiente; le principali azioni atmosferiche sull’ambiente; la pianificazione territoriale e leggi a tutela dell’ambiente. Cenni alla cartografia geologico-ambientale: rilevamento geologico; la fotogeologia; il telerilevamento; la cartografia tematica; esempi di cartografia ambientale. Il suolo; definizione e storia della pedologia; caratteristiche del suolo; suoli tipo che si originano sulle unità geomorfologiche fondamentali. Conservazione del suolo: dinamica dei versanti, dinamica fluviale. Erosione delle coste e dei litorali; fenomeni di subsidenza ed estrazione dell’acqua dal sottosuolo; scavo negli alvei dei fiumi; ripascimento delle spiagge. Cave edloro problemi ambientali: cave in rocce lapidee; cave in rocce incoerenti; restaurazione delle cave, legislazione. Invasi artificiali: dighe di ritenuta; gallerie di derivazione. Discariche controllate: requisiti geologico-ambientali in sito; caratteristiche della discarica e le discariche in cave abbandonate; legislazione. Cenni sull’inquinamento delle acque. Energia ed ambiente. Centrali a carbone, centrali nucleari. Attività mineraria. Energia eolica. Rischi naturali: pericolosità sismica; rischio vulcanico; frane e alluvioni. Valutazione impatto ambientale (VIA): nascita e sviluppo del VIA; la valutazione dell’impatto ambientale in Italia. Testi consigliati CREMASCHI G., Il suolo, La Nuova Italia Scientifica. GALETTA B., GANDOLFO M.A., PAZIENTI M. & PIERI BUTI G., Dal pro getto alla VIA: guida e manuale per gli studi di impatto ambientale di opere edilizie, Ed. Franco Angeli. GISOTTI G. & BRUSCHI S., Valutare l’ambiente: guida agli studi d’impat to ambientale, La Nuova Italia Scientifica. PERSICANI D., Elementi di scienza del suolo, Ed. CEA, Casa Editrice Ambrosiana. RASIO R. & VIANELLO G, Cartografia pedologica nella pianificazione e gestione del territorio, Ed. Franco Angeli. GEOLOGIA DELLE AREE URBANE Prof. Renato Funiciello CFU 4 Programma del corso Ubicazione delle aree urbane e condizioni geologiche. Aree urbane recenti. Aree urbane storiche. Il problema del patrimonio esistente. Il problema del patrimonio storico monumentale. Gli ambienti geodinamici delle aree urbane principali. Correlazioni e condizioni comuni. Risorse naturali. Risorse geomorfologiche (paesaggi, vie di comunicazione naturali, stabilità dei versanti, dei litorali, stato dei dissesti). Risorse litostratigrafiche e geologico strutturali (i materiali delle città, l’assetto strutturale dei siti urba ni). Risorse energetiche (fabbisogni, risorse prossime e risorse remote, problematiche dei siti delle fonti energetiche). Risorse idriche (fabbisogni, risorse e riserve). Sviluppo delle città e condizioni geologiche. Fattori geologici “promozionali” e fattori geologici limitativi-fattori di pericolosità e problematiche di sicurezza-sostenibilità di carattere geologico–crescita–economia-antenimento delle infrastrutture-ambiente-qualità della vita-p.es. infrastrutture-reti di 343 distribuzione elettrica-acquedotti-trasporti-distribuzione dei beni di consumo e dei beni alimentari. Legami reciproci e loro fragilità nei confronti dei rischi naturali e della loro sovrautilizzazione. Necessità di una dettagliata conoscenza per una valutazione quantitativa della vulnerabilità urbana e per una determinazione dello sviluppo sostenibile in funzione dello sviluppo delle infrastrutture. Necessità di produrre nuovi modelli integrati comprendenti la valutazione delle caratteristiche idrogeologiche. “Rischi geologici”. Definizione della pericolosità geologica in aree urbane per fattori: sismici-dissesti-esondazioni-subsidenza-inquinamento faldeinquinamento falde-attività vulcanica e tardovulcanica. Le città italiane e il “caso” di Roma. Le città storiche e le città d’Arte. Le città costiere. Le città dell’ambiente collinare e montano. Le città delle pianure alluvionali. Le città insulari. Il caso di Roma: sviluppo nella storia e vincoli geologici. Il nuovo piano regolatore e i vincoli geologici. Le caratteristiche del libretto del fabbricato nella relazione geologica. Le relazioni geologiche per la richiesta delle nuove licenze edilizie. Lo stato dei monumenti romani, problematiche della conservazione e fattori geologici. Testi consigliati AA.VV., Geologia di Roma, Memorie della Società Geologica Italiana, vol. 50. GEOLOGIA DEL PETROLIO Prof. Francesco Salvini CFU 4 Programma del corso Introduzione alla geologia degli idrocarburi. La geologia applicata alla ricerca e sviluppo di idrocarburi. Il ruolo degli idrocarburi nella società attuale. Statistiche sulla ricerca e sviluppo degli idrocarburi. Il ruolo del geologo. Natura ed origine degli idrocarburi. Composizione degli idrocarburi. Classificazione degli idrocarburi. Origine degli idrocarburi. Il ciclo dell’accumulo di petrolio. Origine organica ed inorganica. Le rocce madri. Principi di trasformazione della materia organica in idrocarburi. Meccanismi di migrazione ed intrappolamento. L’accumulo. Rocce serbatoio. Trappole per idrocarburi e loro classificazione. Contesti geologici dove ricercare idrocarburi. L’esplorazione degli idrocarburi. Interpretazione dei carotaggi. L’esplorazione sismica. Tecniche di prospezione in funzione del contesto geologico. Geologia economica degli idrocarburi. Esercitazioni pratiche. 344 Testi consigliati ALLEN P.A. & ALLEN R.R., Basin analysis principles and applications, Blackwell, Oxford. NORTH F.K., Petroleum geology, Chapman & Hall, London. PIERI M., Petrolio, Zanichelli, Bologna. GEOLOGIA DEL VULCANICO Dott. Guido Giordano CFU 5 Programma del corso Fenomenologie e processi vulcanici: meccanismi effusivi ed esplosivi, interazione acqua magma, meccanica di intrusione subsuperficiale, il sistema idrotermale. La sedimentazione vulcanoclastica: relazioni tra vulcanismo, tettonica e clima. Vulcanismo e tettonica: ambienti geodinamici e processi vulcanotettonici, fattori litosferici e fattori crostali, movimenti verticali, collassi calderici e collassi settoriali di vulcani. Il vulcanismo quaternario dell’area mediterranea: caratteri e relazioni con l’evoluzione geodinamica; i bacini egeo, tirrenico e balearico; la provincia magmatica romana, le Eolie, l’Etna. Testi consigliati CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., Volcanic successions: Modern and ancient, Chapman & Hall, London. FISHER R.V. & SMITH G.A., Sedimentation in volcanic settings, SEPM special publ. n. 45. SCANDONE R. & GIACOMELLI L., Vulcanologia, Editrice Liguori, Napoli. GEOLOGIA REGIONALE Prof. Domenico Cosentino CFU 5 Programma del corso Assetto tettonico globale e bacini sedimentari: megasuture, bacini sedimentari e margini continentali; margini divergenti e relativi bacini; margini convergenti e relativi bacini; zone orogeniche e subduzione; bacini perisuturali e bacini episuturali; margini trasformi e bacini associati. Gli orogeni paleozoici: l’Europa paleozoica; le Caledonidi; le Ercinidi; l’Europa postercinica. Il sistema orogenico alpino perimediterraneo; le catene del Mediterraneo occidentale; le catene del Mediterraneo centrale, le catene del Mediterraneo orientale; il bacino algero-provenzale; il Mar Tirreno. Testi consigliati AA.VV., Guide geologiche regionali, BE-MA Ed., Milano. BALLY A.W., CATALANO R. & OLDOW J., Elementi di tettonica regionale, Pitagora Editrice, Bologna. GASPERI G., Geologia regionale. Pitagora Editrice, Bologna. 345 GEOLOGIA STRATIGRAFICA Dott. Paola Cipollari CFU 5 Programma del corso Il corso è suddiviso in tre parti, da sviluppare in aula, più il campo di fine corso integrato con quello di Geologia Regionale. I temi trattati in aula riguarderanno i principi di classificazione stratigrafica, i principali metodi di indagine e di correlazione stratigrafica ed elementi di stratigrafia regionale. Principi di classificazione stratigrafica. Definizioni e procedure per la classificazione stratigrafica. Stratotipo e località tipo. Unità litostratigrafiche, unità a limiti inconformi, unità biostratigrafiche, magnetostratigrafiche, cronostratigrafiche. Relazione tra differenti tipi di unità stratigrafiche. Principi e metodi di stratigrafia isotopica (_O18/_O16, 13C/12C, 87Sr/86Sr). Principi e metodi della ciclostratigrafia. Scale stratigrafiche, limiti e rapporti stratigrafici, principi di correlazione stratigrafica a scala locale e globale (stratigrafia degli eventi). Analisi stratigrafica integrata. Stratigrafia regionale delle principali successioni meso-cenozoiche dell’area tetidea: successioni di bacino (domini imerse-sicano, lagonegrese, umbro-marchigiano, toscano e ligure), successioni di transizione (domini sabino e garganico), successioni di piattaforma carbonatica pelagica (Monti Cornicolani, M. Catria e M. Acuto), successioni di piattaforma carbonatica (domini laziale-abruzzese e dolomitico). Elaborazione in aula, a partire da cartografia geologica regionale esistente, di log stratigrafici sintetici e del relativo schema di correlazione. Testi consigliati SALVADOR A. (Ed.), International stratigraphic guide, Geological Society of America. AA. VV., Guide Geologiche Regionali, BE-MAEditrice. BERGGREN W.A., KENT D.V., AUBRY M. & HARDENBOL J., Geochro nology, time scales and global stratigraphic correlation, SEPM, Special Publication #54. GEOLOGIA STRUTTURALE Prof. Massimo Mattei CFU 5 346 Programma del corso Viene approfondito ed illustrato lo stato di avanzamento delle conoscenze in un settore specifico della geologia strutturale dedicato alla sistematica delle strutture deformative prodotte : Si tratta di un insieme di metodi descrittivi basati su principi elementari di analisi geometrica che tende sia a definire i metodi delle attività di rilevamento sul campo sia a risolvere sistemi costituiti da geometrie complesse ed a produrre sintesi tridimensionali volte alla interpretazione delle strutture profonde. Vengono illustrate le metodologie fisiche per il completamento dell’analisi strutturale Tali metodologie hanno necessariamente dovuto svilupparsi quando si è sentita con particolare evidenza la necessità di definire la dimensione e l’età di un sistema deformativo legato a tematiche applicative d’interesse strategico. di cui si farà cenno con esempi ed esercizi ad hoc. Viene presentato un settore di sviluppo per le applicazioni dei metodi della geologia strutturale con la illustrazione ed il rilevamento diretto sul terreno del campo di deformazione a scala regionale e della interpretazione in chiave strutturale dei processi geodinamici planetari. In tale ambito sarà mostrata la sintesi dei dati provenienti dalle varie discipline delle Scienze della Terra che comprende i maggiori ambienti di deformazione, la struttura e la morfologia dei continenti e dei bacini oceanici, i processi di spostamento orizzontale e verticale della litosfera. Vengono presentati i vari laboratori sperimentali di geologia strutturale e di tettonica dedicati sia alla analisi con vari metodi fisici dei processi di deformazione sia alla costruzione di modelli numerici e modelli analogici per la rappresentazione e l’interpretazione dei diversi processi di deformazione alle varie scale e alle diverse profondità. Testi consigliati RAMSEY J., Structures of geology - Folding and fracturing of rocks, McGraw-Hill, New York. RAMSEY J. & HUBER M., Modern structures of geology, vol. I e II, Academic Press, Washington D,C. SUPPE J., Structures of geology, Prentice-Hall, New Jersey. GEOMORFOLOGIA APPLICATA Dott. Felicia Papasodaro CFU 4 Programma del corso Geomorfologia applicata ai problemi di stabilità dei versanti: tipologia, monitoraggio e sistemazione dei fenomeni franosi. Il rischio ambientale. Suscettibilità e pericolosità da frana: alcune metodologie di valutazione. Morfodinamica fluviale applicata: erosione e sedimentazione in alveo, i fenomeni di piena e le inondazioni. Individuazione delle zone potenzialmente inondabili. Testi consigliati DIKAU R., BRUNSDEN D., SCHROTT L. & IBSEN M.-L., Landslide reco gnition, John Wiley & Sons, Chichester. DRAMIS F. & BISCI C., Cartografia geomorfologica, Pitagora Editrice, Bologna. PANIZZA M., Geomorfologia applicata, Editrice Nuova Italia Scientifica, Roma. VALLARIO A., Frane e territorio, Liguori, Napoli. 347 GEOTECNICA Dott. Sergio Storoni Ridolfi CFU 5 Programma del corso La geotecnica e la meccanica delle terre. Analisi granulometriche. Relazione tra le fasi costituenti una terra. Limiti. Sistemi di classificazione. Pressioni nel terreno. L’acqua nel terreno. Resistenza al taglio delle terre. Capacità portante delle fondazioni dirette. Stabilità dei pendii. Normativa e legislazione Testi consigliati LAMBE T.W. & WHITMANN R.W., Soil mechanics, John Wiley & Sons, London. LANCELLOTTAG.A., Geotecnica, Zanichelli, Bologna. GEOTERMIA Prof. Franco Barberi CFU 4 348 Programma del corso Il calore interno della terra - Gradiente termico e flusso di calore. Stato termico della litosfera continentale e della litosfera oceanica. Origine del calore terrestre e processi di trasferimento conduttivi e convettivi. Relazione tra flusso di calore ed età della crosta oceanica e del più recente processo orogenetico. Le risorse geotermiche - Risorse di bassa e di alta entalpia. Gli elementi essenziali di un campo geotermico di alta entalpia: sorgente di calore; serbatoio copertura; ricarica idrica. Il ruolo del processo magmatico nella genesi dei campi geotermici di alta entalpia. L’esplorazione geotermica per la produzione di energia elettrica - Metodi geologici e vulcanologici per la ricerca di anomalie termiche superficiali. Le camere magmatiche dei vulcani come sorgenti di calore dei sistemi geotermici: stima del volume; profondità e temperatura di una camera magmatica in base a dati vulcanologici e petrologici; conseguente stima dell’anomalia termica prodotta nelle rocce sovrastanti. Caratteristiche fisiche e idrologiche del serbatoio. Metodi gravimetrici e geolettrici. I pozzetti di gradiente geotermico e il loro impiego nell’esplorazione. Processi di alterazione idrotermale connessi alla circolazione dei fluidi geotermici. Informazioni desumibili dai depositi freatomagmatici e dalle esplosioni freatiche (individuazione delle rocce di copertura e del serbatoio e stima della loro temperatura). Le manifestazioni idrotermali. La geochimica dei fluidi idrotermali applicata all’esplorazione geotermica: geochimica delle acque e dei gas; anomalie di fuga di vapore e geotermometria geochimica. La strategia di un progetto di esplorazione geotermica ed il contributo del geologo - Studi di riconoscimento. Studi di prefattibilità e di fattibilità. Strategia di sviluppo di un campo: spaziatura dei pozzi e ingegneria del serba- toio. Le più frequenti cause di insuccesso nell’esplorazione geotermica. Caratteristiche dei campi geotermici in esercizio - Campi a vapore dominante (es. Larderello, M. Amiata). Campi ad acqua dominante (es. Latera, Wairakei): produzione di energia da flashing singolo o multiplo e da cicli binari. Gli aspetti ambientali dell’energia geotermica. Costi di produzione, livello di sviluppo e prospettive future. Le rocce calde secche: una risorsa geotermica per il futuro - Studi ed esperienze. Le prospettive italiane. Le risorse geotermiche di bassa entalpia - Usi civili, agricoli, industriali. Esempi di applicazioni. Le caratteristiche geotermiche delle aree vulcaniche laziali - Caratteristiche strutturali, vulcanologiche, geotermiche e risultati dell’esplorazione. Verso la fine del corso si effettuerà una escursione di due giorni ai campi geotermici toscani. Testi consigliati Appunti e dispense del Docente. GLACIOLOGIA Dott. Massimo Pecci CFU 5 Programma del corso Obiettivi e metodi della glaciologia - Genesi del ghiaccio - Classificazioni dei ghiacciai. Distribuzione del glacialismo: ghiacciai italiani, ghiaccio marino, ghiaccio sepolto e rock glaciers. Zone di metamorfismo - bilancio di massa - dinamica del ghiacciaio. Velocità e spessore del ghiaccio e metodi di misura. Morfogenesi e morfologia – forme da flusso - Erosione glaciale e relative forme. Trasporto e deposito glaciale - forme di accumulo - Morene - Depositi subglaciali e fluvioglaciali. Le fluttuazioni glaciali e la cronologia. Il ghiaccio come archivio climatico e ambientale - Elementi di sicurezza nello svolgimento delle attività sul terreno ghiacciato in alta montagna. Testi consigliati FRENCH H.M., The periglacial environment, Longman, Edinburgh. GUGLIELMIN M., Il permafrost alpino, Quaderni di Geodinamica Alpina e Quaternaria, CNR, Milano. SMIRAGLIAC., Guida ai ghiacciai e alla glaciologia, Zanichelli, Bologna. Dispense del Docente. BENN I. D. & EVANS D.J. A., Glaciers and glaciation, Arnold, London. 349 IDROGEOCHIMICA Dott. Maria Cristina Delitala CFU 4 Programma del corso Il ciclo idrogeochimico. Interazione acqua-roccia. Scambio ionico. I colloidi: definizione e proprietà Osmosi e membrane semipermeabili. Equilibri e condizioni redox nelle acque naturali. Equilibri dei silicati. Il “ Sistema Carbonato”: richiami e calcolo dell’Indice di Saturazione. Gli isotopi nelle acque naturali : d18O, dD, il trizio e il 14C. Analisi di un’acqua naturale. Campionamento, contaminazione e inquinamento. Analisi dei principali parametri chimico-fisici di un’acqua naturale. Analisi dei principali cationi e anioni in un’acqua naturale. Presenza, significato e analisi dei metalli pesanti in un’acqua naturale. Metodi di analisi strumentale e applicazioni : Spettrochimica: generalità . Spettrofotometria alla fiamma. Spettrometria mediante assorbimento atomico. Spettrometria mediante assorbimento molecolare. Potenziometria. Polarografia. Metodi di analisi di campagna (con esercitazioni sul terreno): Presentazione dei dati analitici. Unità di misura. Interpretazione dei dati : Diagrammi di Piper e di Stiff. Elaborazione statistica ,errori. Testi consigliati DREVER J.I., The Geochemistry of natural water, Prentice Hall. Upper Saddle River N.J. 1997 FIFIELD F. W.& KEALEY D., Principles and practice of analytical chemistry. Blackie Academic and Professional, London 1995. EATON A.D., CLESCERI L.S., GREENBERG A.E (Editors), Standards methods for the examination of water and wastewater, American Public Health Association, New York 1995. IDROGEOLOGIA Prof. Giuseppe Capelli CFU 5 350 Programma del corso Caratteristiche dell’elemento “acqua”; i consumi dell’acqua in Italia. Il ciclo idrologico e bilancio idrogeologico; misura e regionalizzazione dei parametri idrologici; il comportamento delle rocce nei confronti dell’acqua; caratteristiche chimico-fisiche delle acque naturali. Concetto di falda, acquifero, bacino idrogeologico, idrostruttura, risorse e riserve idriche, unità temporale di riferimento; i fenomeni sorgivi; gli scambi falda-fiume. Leggi che regolano la circolazione delle acque sotterranee nei mezzi porosi: Darcy, Dupuit, Theis, Jacob, Ghyben-Herzberg. Tecniche di prospezione idrogeologica; tecniche dirette; tecniche indirette. Opere di captazione; progettazione delle opere; esecuzione e completamento dei pozzi. Elementi di idrogeologia regionale. elementi di legislazione inerenti la gestione delle risorse idriche. Problematiche derivanti dallo sfruttamento delle risorse idriche. Testi consigliati CELICO P., Prospezioni idrogeologiche, Vol. 1 e 2, Editrice Liguori, Napoli. CHIESA G., Pozzi per acqua, Editrice Hoepli, Milano. AUTORI VARI, Il manuale delle acque sotterranee, Editrice Geograph, Segrate, Milano. GENETRIER B., La pratica delle prove di pompaggio in idrogeologia, Editrice Flaccovio, Palermo. LABORATORIO GIS E CARTOGRAFIA AUTOMATICA Prof. Claudio Palma CFU 4 Programma del corso Sistemi vettoriali e aster. Funzioni base dei GIS. Funzioni avanzate dei GIS. Analisi morfometrica. Cartografia tematica. Analisi statistica di variabili georeferenziate. GIS e Telerilevamento. Valutazione di un progetto. Esempi di progetti tematici. Valutazione dei rischi naturali. Studio delle risorse naturali. Monitoraggio ambientale. Pianificazione territoriale. Studio dell’impatto ambientale. Sviluppo di progetti personalizzati. Testi consigliati BURROUGH P.A., Principles of Geogrophic Information Systems, Oxford University Press, Oxford. ATKINSON P.M. & MARTIN D. (Editors), GIS and geo-computation, Taylor & Francis, London. JONES C.B., Geographical Information Systems and computer carto graphy, Addison-Wesley Publ. Co., London. KORTE G.B., The GIS book, Onword Press, Albany, New Jersey. LABORATORIO DI GEOLOGIA STRUTTURALE Prof. Massimo Mattei CFU 5 Programma del corso Il corso sarà centrato sulle applicazioni di carettere strutturale del paleomagnetismo, dell’Anisotropia della Suscettività Magnetica (AMS) e della geodesia satellitare. Verranno illustrati i principi teorici delle diverse metodologie e le loro applicazioni alla scala della tettonica delle placche, della deformazione dei continenti, e ad alcune specifiche regioni dell’area italiana. Il corso si svolgerà attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni di laboratorio. È prevista una escursione di terreno di un giorno. 351 Testi consigliati BUTLER R.F., Paleomagnetism, Blackwell, Oxford. TARLING D: & HROUDA F., The magnetic anisotropy of rocks, Chapman & Hall, London. LABORATORIO DI MODELLAZIONE ANALOGICA Prof. Renato Funiciello CFU 4 Programma del corso Criteri di similitudine e leggi di scala. Modellazione dei cunei di accrezione. Modellazione di processi vulcano-tettonici. Modellazione dei prismi orogenici. Modellazione dei processi di subduzione e convezione del mantello. Testi consigliati MANDL G., Mechanics of tectonic faulting, Elsevier, Amsterdam. MAGMATOLOGIA Prof. Daniela Dolfi CFU 5 Programma del corso I fusi silicatici: struttura dei fusi silicatici anidri e composizione chimica; cationi formatori e modificatori di struttura. Significato della polimerizzazione nei fusi silicatici e sua determinazione su base teorica; i volatili e le modificazioni strutturali nei fusi silicatici. Cenni su alcune tecniche di indagine : spettroscopia vibrazionale; spettroscopia a R-X. Caratteristiche chimiche dei magmi: Proprietà termodinamiche di miscelamento nei fusi silicatici; il fenomeno della diffusione. Proprietà fisiche dei magmi: temperatura, densità e viscosità . Distribuzione delle temperature all’interno di un corpo magmatico in risalita . Variazioni di densità e viscosità in funzione del chimismo, della pressione e della temperatura. Elementi di fluidodinamica inerenti i meccanismi di risalita dei magmi. Reologia dei magmi; comportamento newtoniano e binghamiano; influenza della cristallizzazione e della vescicolazione sulla reologia dei magmi. Propagazione dei magmi nel mantello e nella crosta. Testi consigliati Dispense del Docente. MINEROGENESI E PETROGENESI Dott. Claudia Romano CFU 4 352 Programma del corso Caratteristiche chimiche e geochimica delle rocce ignee come indicatori petrogenetici.Il Mantello terrestre. Lo stato fisico del mantello terrestre. Composizione chimica e mineralogica. Processi di fusione parziale del mantello superiore. Segregazione e ascesa del magma.Processi che modificano la composizione del magma primario. Convezione. Mixing. Cristallizzazione frazionata. Contaminazione crostale. Immiscibilità di liquidi. Processi di trasferimento gassosi. Processi di fusione parziale nel mantello segregazione e ascesa del magma processi di evoluzione e caratteristiche petrografiche e geochimiche delle rocce nelle seguenti ambientazioni geodinamiche. Dorsali medio oceaniche; sistemi di arco insulare; margini continentali attivi; isole oceaniche; provincie basaltiche continentali; rift continentale; provincie con magmatismo potassico e ultrapotassico; la provincia comagmatica romana. Testi consigliati BEST M.G., Igneous and metamorphic petrology, Freeman and Co., San Francisco. WILL T.M., Phase equilibria in metamorphic rocks, Springer-Verlag, Berlin. SPEAR F.S., Metamorphic phase equilibria and pressure-temperaturetime paths, Mineralogical Society of America. D’AMICO C., INNOCENTI F. & SASSI F.P., Magmatismo e metamorfismo. UTET, Torino. MODELLI MATEMATICI Prof. Orlando Ragnisco CFU 6 Programma del corso Introduzione all’analisi numerica. Algoritmi e loro classificazione. Rappresentazione finita dei numeri. Sistemi di rappresentazione decimale e binario. Rappresentazione di tipi numerici. Problemi di overflow e precisione macchina. Cenni ai linguaggi di programmazione. Introduzione ai metodi Monte Carlo. Numeri random e pseudorandom.Generatori di numeri random, distribuzioni.Simulazione di processi random: random walk, decadimento radioattivo. Monte Carlo come tool per operazioni matematiche. Metodi deterministici per líntegrazione con mesh equispaziate e non. Metodi stocastici per l’integrazione. Stima degli errori e confronto fra i vari metodi. Applicazioni dei metodi Monte Carlo da scegliere: Stima di medie in Meccanica Statistica; Eventuale tesina su un argomento specifico fra quelli di interesse dei gruppi di ricerca del Dipartimento. Il corso è integrato da esercitazioni al computer sui vari argomenti. Testi consigliati BEVILACQUAR., BINI D., CAPOVANI M. & MENCHI O., Introduzione alla matematica computazionale. LANDAU R.H. & PAEZ M.J., Computational physics: problem solving with computers. VESELY F. J., Computational physics - an introduction. GOULD H. & TOBOCHNIK J., Computer simulation methods: application 353 to physical systems, Varie parti dei testi e molto materiale didattico è reperibile sul web. Saranno disponibili anche appunti e note per le esercitazioni. PALEOBIOGEOGRAFIA Prof. Anastassios Kotsakis CFU 5 Programma del corso Elementi di Biogeografia. Teorie generali. Distribuzione degli organismi bentonici. Distribuzione degli organismi planctonici. Distribuzione degli organismi continentali (animali e piante). Casi particolari. Insularità. Diversità specifica. Fattori che influenzano la distribuzione degli organismi. Metodi di analisi biogeografica. Paleobiogeografia. Generalità. Maggiori cambiamenti temporali durante il Fanerozoico. Precambriano. Paleozoico inferiore: Cambriano, Ordoviciano, Siluriano. La convergenza di Laurentia, Avalonia e Baltica. Le relazioni biogeografiche delle Cina. Paleozoico superiore: Devoniano, Carbonifero, Permiano. La formazione del Pangea. Mesozoico: Trassico, Giurassico, Cretacico. Lo smembramento del Pangea. L’ingrandimento dell’Asia. Le microplacche circum-pacifiche. I corridoi marini attraverso il Pangea. Paleogene. L’interruzione delle comunicazioni terrestri Patagonia – Antartide - Australia. Neogene. La chiusura della Tetide e la Paratetide. Quaternario. III. Esempi paleobiogeografici particolari riguardanti le faune e flore italiane. Per ogni periodo si presentano brevemente la paleogeografia, i maggiori eventi geologici, la paleoclimatologia e i principali gruppi fossili prima di affrontare i problemi di paleobiogeografia. 354 Testi consigliati HALLAM A. (1994), An outline on Phanerozoic Biogeography, Oxford University Press. STANLEY S.M. (1999), Earth System History, W.H. Freeman and Co. Testi di approfondimento: BRIGGS J.C. (1995), Global Biogeography. Developments in Palaeontology and Stratigraphy 14, Elsevier. COX C. B. & MOORE P.D. (2001), Biogeography. An ecological and evolu tionary approach, Blackwell Scientific Publications. DARLINGTON P.J. JR. (1957), Zoogeography: the geographical distribution of animals, Robert E. Krieger Publishing Company. MACARTHUR R.H. & WILSON E.O. (1967), The Theory of Island Biogeo graphy,Princeton U.P. MYERS A.A. & GILLER P.S. (Eds.) (1988), Analytical Biogeography, Chapman & Hall. PIELOU E.C. (1979) – Biogeography, John Wiley and Sons. WHITTAKER R.J. (1998), Island Biogeography, Oxford U.P. ZUNINO M. & ZULLINI A. (1995), Biogeografia, Casa Editrice Ambrosiana. PALEOCLIMATOLOGIA Dott. Carlo Giraudi CFU 4 Programma del corso I cambiamenti climatici dal Precambriano al Mesozoico antico. I cambiamenti climatici tardo-mesozoici e cenozoici: la tettonica a placche, le orogenesi e le deviazioni delle correnti oceaniche come motore dei cambiamenti climatici di lungo periodo. I cambiamenti climatici quaternari: verso una definizione dei cicli climatici di periodo più breve. Cause delle variazioni climatiche: la circolazione atmosferica e oceanica; le variazioni orbitali; l’albedo planetario; gli Heinrich Events; le eruzioni vulcaniche; le variazioni nell’attività solare; l’effetto serra; l’aumento dell’effetto serra. Metodi di studio dei climi del passato: dendrocronologia; registrazione della produzione agricola; testimonianze iconografiche delle fasi di avanzata e ritiro dei ghiacciai; eventi storici; metodi geologici e geomorfologici; metodi isotopici; metodi paleontologici; carote di ghiaccio. Cambiamenti climatici catastrofici: grandi eruzioni vulcaniche ed impatti di meteoriti. Le condizioni climatiche necessarie allo sviluppo ed alla fine di una età glaciale. Le Glaciazioni Appenniniche: le tracce delle più antiche glaciazioni dell’Appennino; l’Ultimo Massimo Glaciale: estensione, limiti nivali e cronologia; le variazioni glaciali oloceniche. Siti Web http://www.emporia.edu/earthsci/student/lewicki3/prezentacja.htm http://gcrio.gcrio.org/CONSEQUENCES/winter96/geoclimate.html http://www.esd.ornl.gov/projects/qen/transit.html http://www.agu.org/sci_soc/vostok.html#vostfig2 http://atlantic.meteo.mcgill.ca/205Bold.html http://academic.emporia.edu/aberjame/ice/schedule.htm http://www.nicl-smo.sr.unh.edu/icwg/icwghtml.html#TheArctic http://www.agu.org/revgeophys/overpe00/overpe00.html http://gcrio.ciesin.org/CONSEQUENCES/winter96/geoclimate.html http://jrscience.wcp.muohio.edu/html/globalchange.html http://earth.agu.org/revgeophys/mayews01/mayews01.html http://www.ngdc.noaa.gov/paleo/globalwarming/paleo.html http://www.ngdc.noaa.gov/paleo/globalwarming/howdo.html PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI Prof. Anastassios Kotsakis CFU 4 PALEONTOLOGIA DEI VER TEBRA TI A (= P ALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI INFERIORI) Prof. A. Kotsakis I corsi di Paleontologia dei Vertebrati A (= Paleontologia dei Vertebrati Inferiori) e Paleontologia dei Vertebrati B (= Paleontologia dei Mammiferi) 355 sono attivati in anni alterni. Durante l’anno 2003-2004 sarà attivato il corso di Paleontologia dei Vertebrati B. (Lezioni: 36 h. – Esercitazioni: 4 h.) Programma del corso Richiami di evoluzione, biocronologia continentale e paleoecologia continentale. Metodi di scavo e recupero dei vertebrati fossili. I cordati: Urochordata e Cephalochordata. I craniati. Origine ed evoluzione dei vertebrati. Gli agnati. Myxinoidea e Conodonta. La grande radiazione degli agnati: Arandaspida, Astraspida, Hetrostraci, Thelodonti, A n a s p i d a , Galeaspida, Osteostraci. Primi gnatostomi: placodermi (Arthrodira, Acanthothoraci, Petalychthyida, Rhenanida, Ptyctodontida, Phyllolepida, Antiarchi) e acantodi. I condroitti e la loro evoluzione: lo sviluppo degli Holocephali e le tre radiazioni adattative degli Elasmobranchii. Origine e successive radiazioni adattative degli osteitti actinopterigi: Cheirolepididae e altre forme primitive; i Chondrostei; il grado evolutivo degli “Holostei”; l’enorme radiazione dei Teleostei (Osteoglossomorpha, Elopomorpha, Clupeomorpha, Euteleostei). I sarcopterigi (Actinistia, Dipnoi, Porolepiformes, Osteolepiformes) e la comparsa degli anfibi. Evoluzione degli anfibi dal Devoniano superiore al Triassico: le forme del Devoniano, gli Ichthyostegalia e altri gruppi primitivi. I Batrachomorpha: Te m n ospondyli, Aistopoda, Nectridea, Microsauria . I Reptiliomorpha: Anthracosauria, Seymouriamorpha, Diadectomorpha. Gruppi viventi di anfibi: Anura, Urodela, Gymnophiona. Origine dei rettili. Sviluppo ed evoluzione degli anapsidi: i Mesosauridae, il gruppo polifiletico dei “Cotylosauria” e i Testudinata. La grande radiazione adattativa dei diapsidi: lepidosauri, arcosauri, “euriapsidi”. I Diapsida primitivi:Araeoscelidia, Younginiformes e altri gruppi. I Lepidosauria: Sphenodontia e Squamata. I rettili marini: Pachypleurosauria, Placodontia, Nothosauria, Plesiosauria, Ichthyosauria. Archosauromorpha primitivi: Trilophosauria, Rhynchosauria, Prolacertiformes. Gli Archosauria primitivi e il problema dei “Thecodontia”. Crurotarsi e Crocodylomorpha. I Pterosauria e la biologia dei rettili volanti. I dinosauri. Varietà dei Saurischia: Theropoda e Sauropodomorpha. Gli Ornithischia: Thyreophora, Cerapoda e Ornithopoda. Biologia dei dinosauri. L’estinzione K/T. Origine e sviluppo degli uccelli. I giacimenti di Solenhofen e di Jiufotang. Enantiornithes, Hesperornithiformes, Ichthyornithiformes e altri gruppi di uccelli mesozoici. Le radiazioni cenozoiche degli uccelli: Palaeognathae e Neognathae. I rettili sinapsidi e l’origine dei mammiferi: la prima radiazione dei sinapsidi e i Pelycosauria. Le successive radiazioni dei sinapsidi e i Therapsida (Biarmosuchia, Dinocephalia, Dicynodontia, Gorgonopsia, Therocephalia, Cynodontia). L’origine dei mammiferi. Cenni sui principali giacimenti fossili a “pesci” del territorio italiano. Anfibi e rettili fossili in Italia. 356 Testi consigliati BENTON M. (2000), Paleontologia dei Vertebrati, Franco Lucisano Editore. Testi di approffondimento: CARROLL R.L. Vertebrate Paleontology and Evolution, W.H. Freeman and Company, 1988. CARROLL R.L., Patterns and Processes of Vertebrate Evolution, Cambridge University Press, 1997. POUGH F.H., HEISER J.B. & MC FARLAND W.N., Biologia Evolutiva e Comparata dei Vertebrati, Casa Editrice Ambrosiana, 1993. CLACK J., Gainning Ground. The Origin and Early Evolution of Tetrapods. Indiana University Press, 2002. PINNAG., Declino e caduta dell’impero dei dinosauri, Il Saggiatore, 2000. CURRIE P.J. & PADIAN K. (Eds.), Encyclopedia of Dinosaurs, Academic Press, 1997. FEDUCCIA A., The Origin and Evolution of Birds, 2nd ed. Yale University Press, 1999. PAUL G.S., Dinosaurs of the air. The Evolution and Loss of Flight in Dino saurs and Birds, John Hopkins University Press, 2002. PALEONTOLOGIA DEI VER TEBRA TI B (= P ALEONTOLOGIA DEI MAMMIFERI) Prof. Anastassios Kotsakis I corsi di Paleontologia dei Vertebrati A (= Paleontologia dei Vertebrati Inferiori) e Paleontologia dei Vertebrati B (= Paleontologia dei Mammiferi) sono attivati in anni alterni. Durante l’anno 2003-2004 sarà attivato il corso di Paleontologia dei Vertebrati B. Programma del corso Richiami di evoluzione, biocronologia continentale e paleoecologia continentale. Metodi di scavo e recupero dei vertebrati fossili. I Therapsida e l’origine dei mammiferi. I mammiferi del Mesozoico: Multituberculata, Triconodonta, Kuehnotheria, Symmetrodonta, Dryolestoidea, Peramura e Tribosphenida. Origine e sviluppo dei Monotremata. Origine dei Theria. I Theria primitivi: Deltatheroida e Asiadelphia. L’evoluzione dei marsupiali: Australidelphia e Ameridelphia. Origine dei placentati. Gli Xenarthra (Cingulata e Pilosa). Epitheri primitivi: Leptictida. Radiazione degli Anagalida: Macroscelidea, Mimotonida, Lagomorpha, Mixodontia, Rodentia. Il grandordine Ferae: Cimolesta, Creodonta e Carnivora. I Lipotyphla e gli Archonta (Chiroptera, Dermoptera, Primates e Scandentia). Gli Ungulata e la loro radiazione adattativa: Tubulidentata, Dinocerata Eparctocyona, Artiodactyla, gli ungulati sud-americani (Litopterna, Notoungulata, Astrapotheria, Xenungulata, Pyrotheria), Perissodactyla, Hyracoidea, Embrithopoda, Sirenia, Desmostylia e Proboscidea. Gli Acreodi. Origine ed evoluzione dei Cetacea. Le faune a mammiferi dell’Italia: Le faune del Paleogene. Le faune del Miocene e le paleobioprovincie italiane. Le faune del Plio-Pleistocene e la loro biocronologia e paleobiogeografia. Faune insulari della Sicilia, Sardegna e isole minori durante il Plio-Quaternario. Origine della mammalofauna attuale dell’Italia. 357 Testi consigliati AZZAROLI A. (1990), Lezioni di Paleontologia dei Vertebrati. Pitagora. BENTON M. (2000), Paleontologia dei Vertebrati. Franco Lucisano Editore. Testi di approffondimento: CARROLL R.L. (1988), Vertebrate Paleontology and Evolution. W.H. Freeman and Company. CARROLL R.L. (1997), Patterns and Processes of Vertebrate Evolution. Cambridge University Press. POUGH F.H., HEISER J.B. & MC FARLAND W.N. (1993), Biologia Evolu tiva e Comparata dei Vertebrati. Casa Editrice Ambrosiana. MELENDEZ B. (Ed.) (1990) Paleontologia, Vol. 3 (1), Mamiferos 1. Paraninfo. MELENDEZ B. (Ed.) (1995) Paleontologia, Vol. 3 (2), Mamiferos 2. Paraninfo. VAUGHAN T.A., RYAN J.M. & CZAPLEWSKI N.J. (2000), Mammalogy4th ed., Saunders College Publishing. MCKENNA M.C. & BELL S.K. (1997), Classification of mammals above the species level, Columbia University Press. AGUSTÍ J. & ANTÓN M. (2002), Mammoths, Sabertooths and Hominids. 65 million years of Mam malian Evolution in Europe, Columbia University Press. PETROGRAFIA APPLICATA Dott. Ciriaco Giampaolo CFU 4 Programma del corso Proprietà fisiche delle rocce: deformazioni naturali; colore e stabilità del colore; agenti dell’alterazione esogena; umidità e sali nella pietra. Alterazione chimica. Deterioramento da agenti biogeni. Criteri conservativi: Rocce ornamentali applicate ai beni culturali: Utilizzi e processi di trasformazione delle principali risorse litoidi. Testi consigliati WINKLER E.M., Stone in architecture: properties and durability, III ed., Springer-Verlag, Berlin. PETROGRAFIA DEI SEDIMENTI E DEI SUOLI Prof. Domenico Cozzupoli CFU 4 358 Programma del corso Composizione della crosta terrestre e distribuzione delle rocce sedimentarie. Il processo sedimentario ed il ciclo esogenetico. Ambienti di disgregazione, trasporto e sedimentazione. Il processo diagenetico. I suoli: principi generali di formazione e ruolo dell’alterazione esogena nel processo pedogenetico. Caratteri giaciturali, strutturali e composizionali dei sedi- menti. Principi classificativi. Metodi di studio per il riconoscimento dei caratteri morfometrici, di composizione chimica e mineralogica dei sedimenti. Utilizzazione e valore economico dei sedimenti. Testi consigliati BOSELLINI A., MUTTI E., RICCI LUCCHI F., Rocce e successioni sedi mentarie, UTET, Torino. HUTCHINSON C.S., Laboratory handbook of petrographic techniques, Wiley. Interscience, New York. PETTIJOHN F.J., Sedimentary rocks, III ed., Harper and Row, New York. PETROLOGIA Prof. Daniela Dolfi CFU 5 Programma del corso Composizione chimica e mineralogica del mantello superiore e della crosta. Relazioni di fase nella peridotite del mantello; Relazioni di fase a differenti T, P, e saturazione in volatili in sistemi di tipo granitico, tonalitico e basaltico. Diagrammi di variazione e processi di differenziazione magmatica Rappresentazioni chemiografiche Termodinamica chimica applicata ai processi petrogenetici: associazioni paragenetiche e chimismo delle fasi quali traccianti delle condizioni di formazione di rocce ignee e metamorfiche. Contributo della petrologia sperimentale alla risoluzione di problemi petrogenetici. Testi consigliati WILL T. M., Phase equilibria in metamorphic rocks, Springer-Verlag, Berlin. MORSE S. A., Basalts and phase diagrams, Springer-Verlag, Berlin. JOHANNES W & HOLTZ F., Petrogenesis and experimental petrology of granitic rocks. Springer Verlag, Berlin. Dispense del Docente. SEZIONI BILANCIATE Prof. Francesco Salvini CFU 4 Programma del corso Scopo delle sezioni bilanciate. Principi delle sezioni bilanciate. La scelta dell’orientazione delle sezioni. Limiti di applicabilità. Tettonica del multi layer. Ramp e flats. I diagrammi di separazione stratigrafica. Analisi dei cutoff. I domini di pendenza. Identificazione delle superfici assiali. Principi di conservazione delle superfici. Principi di conservazione dei volumi. Pieghe derivate da faglie: fault-bend folding, fault-propagation folding, decol lement folding. Ammissibilità delle sezioni. Retrodeformazione delle sezioni. Forward modelling. Esercitazioni pratiche. 359 Testi consigliati WOODWARD N.B., BOYER S.E., SUPPE J., Balanced geological crosssections. An essential technique in geological research and exploration, AGU Short Course in Geology, Vol. 6, AGU, Washington. STRATIGRAFIA E PALEONTOLOGIA DEL QUATERNARIO Dott. Elsa Gliozzi CFU 5 Programma del corso Breve storia della cronostratigrafia del Plio-Quaternario. Il limite Plio-Quaternario. Età e piani del Plio-Quaternario marino, GSSP. Stratigrafia magnetica del Plio-Quaternario. Stratigrafia isotopica del Plio-Quaternario. Biostratigrafia del Plio-Quaternario marino: Foraminiferi planctonici, foraminiferi bentonici, nannoplancton calcareo, molluschi marini (ospiti nordici e ospiti senegalesi), ostracodi marini. Biocronologia del Plio-Quaternario continentale: grandi mammiferi, micromammiferi, molluschi continentali, ostracodi continentali. Stratigrafia pollinica. Cenni di Paleoclimatologia del Plio-Quaternario. Cenni di Paleoecologia del Plio-Quaternario. Testi consigliati MALATESTA A., Geologia e paleobiologia dell’Era Glaciale. La Nuova Italia Scientifica, Roma. Dispense del Docente. STRATIGRAFIA SEQUENZIALE Prof. Domenico Cosentino CFU 4 Programma del corso Principi e concetti base della Stratigrafia sequenziale e definizione dei termini chiave. Strumenti per l’analisi stratigrafico-sequenziale: stratigrafia sismica; dati di pozzo e da affioramenti; schemi cronostratigrafici; biostratigrafia. Stratigrafia sequenziale applicata ai differenti sistemi deposizionali: sistemi fluviali; successioni paraliche; sistemi deposizionali marini clastici; sistemi deposizionali marini carbonatici; facies ricche in sostanza organica e rocce madri per idrocarburi. Esercizi pratici sull’analisi stratigrafico-sequenziale. Testi consigliati HEMERY D. & MYERS K.J., Sequence stratigraphy, Blackwell, Oxford. TELERILEVAMENTO Dott. Ruggero Casacchia CFU 4 360 Programma del corso Introduzione al telerilevamento ottico. Il ruolo del telerilevamento nelle scienze della terra. Lo spettro e.m. e le sue interazioni con i materiali superficiali (acqua, vegetazione, suoli e rocce). Risoluzione spaziale, spettrale, radiometrica e temporale. Riflettanza, trasmittanza, emittanza. Le equazioni del telerilevamento. Interazioni con l’atmosfera. Immagini raster: Immagini pancromatiche, multispettrali ed iperspettrali. Analisi multispettrali e multitemporali. Tecniche di elaborazione ed interpretazione delle immagini a scala regionale e locale. Classificazioni supervised e unsupervised. Esercitazioni pratiche con dati acquisiti con diversi sensori satellitari ed aviotrasportati. Testi consigliati DRURY S.A., Image Interpretation in Geology, Allen & Unwin. GOMARASCA M.A., Introduzione a telerilevamento e GIS per la gestione delle risorse agricole e forestali. Ed. Associazione Italiana di Telerilevamento. TETTONICA Prof. Claudio Faccenna CFU 5 Programma del corso Le zone di subduzione: vincoli geologici, geofisici nelle zone di subduzione del Giappone, Marianne-Filippine, Tonga-Nuova Zelanda, Himalaya, Ande, Mar dei Caraibi e Arco di Scozia, Mediterraneo orientale e centrale. Cinematica e dinamica del processo di subduzione: introduzione e stato dell’arte; modellazione dei processi di subduzione; inizio della subduzione; sviluppo della subduzione; interazione mantello inferiore-superiore; subduzione continentale; fine della subduzione. Esercitazioni di laboratorio: modellazione analogica dei processi di subduzione. Esercitazioni sul terreno: vincoli geologici ai processi di subduzione. Testi consigliati TURCOTTE D.L. & SCHUBERT G., Geodynamics. Applications of conti nuum physics to geological problems, John Wiley & Sons, Chichester. VULCANOLOGIA E RISCHIO VULCANICO Prof. Franco Barberi CFU 4 Programma del corso Proprietà fisiche del magma: viscosità e parametri che la controllano. (composizione chimica, contenuto in volatili, % cristalli, P e T). Processo di risalita del magma: livelli di nucleazione e di frammentazione; parametri di controllo e tipo di attività eruttiva che ne consegue. Attività effusiva - Proprietà fisiche della lava e parametri che influenzano la velocità di avanzamento delle colate (fluidi newtoniani, di Bingham, etc.). Come si produce una mappa di pericolosità da colate laviche. Interventi di controllo delle colate laviche: argini e terrapieni es. Etna ’83, ’91- 361 ’92 e 2001; deviazione delle colate (es. Etna 1983 e 1992); raffreddamento della lava es. Hemay 1973. Attività esplosiva - Processi nel condotto sopra il livello di frammentazione. Processi all’uscita del condotto (P-V del getto, craterizzazione). La nube eruttiva e i depositi di ricaduta. I vari tipi di eruzioni esplosive: surtseyane; hawaiane; stromboliane; peleane; subpliniane, pliniane, ultrapliniane. La nube eruttiva pliniana: collasso gravitazionale e formazione di flussi piroclastici. Ignimbriti e surges piroclastici. La simulazione fisiconumerica delle eruzioni esplosive: condizioni nel condotto e dinamica della nube eruttiva. L’interazione magma-acqua: meccanismi, processi e prodotti. Gli effetti sull’uomo e sull’ambiente. Come si costruisce una mappa di pericolosità da attività esplosiva: il problema dello scenario dell’ eruzione prossima, più probabile e massima attesa. Altri fenomeni pericolosi connessi all’attività vulcanica - Lahars (es. Nevado del Ruiz, Cotopaxi, etc.). Collassi calderici (Vesuvio, Campi Flegrei). Collassi di versanti e debris flow (St. Helens etc.). Gas hazard (Nyos, Vulcano, C. Albani). Esplosioni freatiche (Larderello, Guagua Pichincha, Nysiros). La sorveglianza dei vulcani attivi e la previsione delle eruzioni - Modello generale della risalita dei magmi e fenomeni che la accompagnano. Metodi sismici. Metodi gravimetrici. Metodi geodetici. Metodi gravimetrici e magnetici. Metodi geostrutturali. Metodi geochimici. Possibilità di mancato allarme e falso allarme nella previsione vulcanica. Esempi: La Soufriere, Nevado del Ruiz, Campi Flegrei, Pinatubo, Montserrat. Il rischio vulcanico in Italia e i relativi piani di emergenza - I vulcani dell’area napoletana: Vesuvio, C. Flegrei, Ischia. I vulcani siciliani: Etna; Vulcano; Stromboli; Pantelleria. Testi consigliati Appunti e dispense del Docente. VULCANOTETTONICA Prof. Donatella De Rita CFU 4 362 Programma del corso Il corso si articola su due sezioni principali. Nella prima saranno forniti i principi di base del vulcanismo associato ai margini di zolla. Questa sezione conterrà anche informazioni sulla generazione e risalita dei magmi nel mantello e nella crosta e più specificamente nei condotti e lungo le fratture. Saranno anche date indicazioni sulla distribuzione spaziale e temporale dell’attività vulcanica. Nella seconda sezione saranno dati cenni sulla struttura dei vulcani, con particolare riguardo ai processi di formazione delle strutture di collasso ed alle loro relazioni con l’assetto geologicostrutturale del basamento, oltre che sull’uso delle strutture intrusive ed estrusive per la ricostruzione del tensore degli sforzi in aree vulcaniche Testi consigliati SCANDONE R. & GIACOMELLI L., Vulcanologia, Editrice Liguori, Napoli. CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., Volcanic successions, Chapman & Hall, London. SUPPE J., Principles of structural geology, Princeton University Press, Princeton. 363 Master e corsi di perfezionamento Master in presenza di II livello in G.I.S. e Telerilevamento per la Pianificazione Geoambientale 364 Obiettivi: il Master si propone di formare specifiche figure professionali in grado di analizzare, controllare e gestire realtà geoambientali complesse con l’ausilio di metodologie integrate di telerilevamento e sistemi informativi territoriali secondo i criteri della sostenibilità e della prevenzione. Referente: prof. Maurizio Parotto Titolo richiesto: Certificato di laurea in Scienze Geologiche vecchio ordinamento o laurea specialistica i Scienze Geologiche, Scienze Naturali, Scienze Ambientali, Ingegneria Civile, Ingegneria Ambientale, Architettura, Agraria, Scienze Forestali, Geografia, Scienze Biologiche. Documenti da allegare alla domanda di preiscrizione: diploma di laurea (oppure dichiarazione sostitutiva attestante l’Università presso la quale si è conseguita la laurea e il tipo di laurea, con l’indicazione della data e del voto); curriculum degli studi e delle attività professionali; ogni altro titolo ritenuto utile ai fini della collocazione in graduatoria. Costo: 3.500 € da versare in due rate uguali di 1750,00 €. È inoltre prevista una percentuale (non oltre del 10%) di borse per l’iscrizione gratuita a favore di allievi con particolari requisiti di merito e reddito o portatori di grave handicap. Numero massimo di iscritti: 22. Qualora il numero delle domande superi quello dei posti disponibili, sarà effettuata una graduatoria per titoli che verrà esposta nella sede del Master. Impegno richiesto: 1500 ore di apprendimento. Le attività in aula si concluderanno nel Luglio 2004, l’impegno successivo per stage, studio ed elaborazione della tesi di master si dovrà concludere nel Dicembre 2004. La prova finale verrà sostenuta nel Gennaio 2005 Crediti assegnati: 60 Durata: 11 mesi Adempimenti richiesti: la frequenza alle lezioni è obbligatoria CALENDARIO Preiscrizioni: entro il 31 ottobre 2003 Pubblicazione graduatoria: 11 novembre 2003 Iscrizioni e pagamento prima rata entro il 28 novembre 2003 Avvio attività didattica: febbraio 2004 Pagamento seconda rata: 30 giugno 2004 Conclusione del Master: gennaio 2005 PER INFORMAZIONI Dipartimento di Scienze Geologiche Largo San Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma Segreteria Master Dott. Luca Balzerano Tel. 06.54888207 - Fax 06.54888201 e-mail: [email protected] Sito Web: host.uniroma3.it/master/mastergeo Master in presenza di II livello in T Geoar cheologiche per Gestione del T e la Tutela del Patrimonio Culturale ecniche erritorio Obiettivi: il Master si propone di formare specifiche figure professionali contraddistinte da competenze geologico-naturalistiche e storico-umanistiche e da un’ampia conoscenza delle principali tecniche di indagine di laboratorio e sul terreno; tali figure professionali potranno trovare un’adeguata collocazione presso enti pubblici e strutture private nel settore archeologico dei Beni Culturali, in forte sviluppo in Italia e nel Lazio oltre che in tutta l’area mediterranea. Referente: prof. Francesco Dramis. Titolo richiesto: diploma di laurea in Scienze Geologiche, Scienze Naturali, Lettere e Filosofia, Geografia, Architettura, Beni Culturali. A giudizio del Consiglio del Master potranno essere ammessi candidati titolari di altri diplomi di laurea. Documenti da allegare alla domanda di preiscrizione: titolo di diploma adeguato (oppure dichiarazione sostitutiva attestante l’università presso la quale si è conseguita la laurea e il tipo di laurea, con l’indicazione della data e del voto); curriculum degli studi, delle attività professionali ed ogni altro titolo ritenuto utile ai fini della collocazione in graduatoria. 365 Costo: 1.500,00 € (da versare in due rate uguali di 750,00 € ciascuna). Coloro che hanno seguito il Corso di Master in Tecniche Geoarcheologi che per Gestione del Territorio e la Tutela del Patrimonio Culturale nell’a.a. 2001/2002 e 2002/2003 senza peraltro riuscire a certificare i crediti relativi a tutte le attività formative previste, possono essere iscritti per l’a.a. 2003/2004 a fronte di una tassa che verrà stabilita dal Consiglio del Master in rapporto alle attività ancora da svolgere. È inoltre prevista una percentuale di borse per l’iscrizione gratuita a favore di allievi con particolari requisiti di merito e reddito e portatori di grave handicap. Numero massimo di iscritti: 30. Qualora il numero delle domande superi quello dei posti disponibili, sarà effettuata una graduatoria per titoli che verrà esposta nella sede del Master. Impegno richiesto: 1500 ore di apprendimento articolate in corsi, seminari, escursioni, campi, stages, studio personale (valutato in circa 1100 ore). Crediti assegnati: 60 Durata: 9 mesi. Adempimenti richiesti: la frequenza alle lezioni è obbligatoria. CALENDARIO Preiscrizioni: entro il 31 ottobre 2003 (inviare domanda in carta semplice per raccomandata al Responsabile del corso Prof. Francesco Dramis) Pubblicazione graduatoria: 11 novembre 2003 Iscrizioni: entro il 28 novembre 2003 Avvio attività didattica: gennaio 2004 Pagamento seconda rata: 30 giugno 2004 Conclusione del Master: settembre 2004 Per informazioni: Dipartimento di Scienze Geologiche Largo San Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma Prof. Francesco Dramis- Tel. 06.54888022 - port. 338.6638503 e-mail [email protected] Segreteria Didattica: Tel. 06.54888207 - Fax 06.54888201 e-mail: [email protected] Corso di Perfezionamento in Presenza di Geologia e Geomorfologia Applicate alla Pianificazione Territoriale 366 Obiettivi: Obiettivo del corso è la formazione di specifiche figure professionali, contraddistinte da competenze geologico-geomorfologiche di livello elevato che potranno trovare collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore della pianificazione territoriale, con particolare riferimento alla definizione, valutazione e mitigazione dei rischi naturali. Tali competenze sono attualmente fortemente richieste in Italia e nel Lazio oltre che in tutta la Comunità Europea. Referente: Prof. Francesco Dramis Titolo richiesto: Il Corso è riservato a laureati in Scienze Geologiche, Scienze Naturali, Scienze Ambientali e Geografia. Possono accedere al Corso candidati sia italiani che stranieri. A giudizio del Consiglio del Corso possono essere ammessi candidati in possesso di altri titoli di livello universitario. Documenti da allegare alla domanda di preiscrizione: certificato di laurea o diploma (oppure dichiarazione sostitutiva attestante l’università presso la quale si è conseguita la laurea e il tipo di laurea, con l’indicazione della data e del voto); curriculum degli studi, delle attività professionali ed ogni altro titolo ritenuto utile ai fini della collocazione in graduatoria. Costo: € 1.500,00. È inoltre prevista una percentuale di borse per l’iscrizione gratuita a favore di allievi con particolari requisiti di merito e reddito o portatori di grave handicap. Numero massimo di iscritti: 30. Impegno richiesto: 300 ore di apprendimento Crediti assegnati: 16 Durata: 3 mesi Adempimenti richiesti: la frequenza alle lezioni è obbligatoria. Per informazioni Dipartimento di Scienze Geologiche Largo San Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma Segreteria del Master Dott. Luca Balzerano - Tel. 06.54888207 - Fax 06.54888201 port. 338.6638503 - e-mail: [email protected] CALENDARIO Preeiscrizioni entro il 19 dicembre 2003 Graduatorie entro il 30 gennaio 2004 Iscrizioni entro il 27 febbraio 2004 367 l’Università Roma Tre Magnifico Rettore: prof. Guido Fabiani Prorettore: prof. Ilaria Caraci Direttore Amministrativo: dott. Pasquale Basilicata Rettorato: Via Ostiense 159 - 00154 Roma - Tel. 06.570671 Il Governo dell’Università Lo Statuto dell’Università degli Studi Roma Tre, emanato ai sensi e per gli effetti della legge 9 maggio 1989, n. 168, con decreto del Rettore del 4 settembre 1996, stabilisce che sono organi centrali di governo: ● Art. 10: il Rettore ● Art. 11: il Senato Accademico ● Art. 12: il Consiglio d’Amministrazione Rettore Il Rettore è il legale rappresentante dell’Università, ha il compito di rendere esecutive le delibere del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione ed esercita l’autorità disciplinare sul personale, di qualsiasi categoria, addetto all’università. I Rettori delle Università sono eletti tra i professori di ruolo e fuori ruolo di prima fascia a tempo pieno da un collegio elettorale composto dai professori di ruolo e fuori ruolo, dai ricercatori, dai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo presenti negli organi centrali di governo dell’Università e dai rappresentanti degli studenti negli organi centrali di governo dell’Università e nei Consigli di Facoltà. Il Rettore dura in carica quattro anni. 369 Senato Accademico Il Senato Accademico è un organo collegiale composto dal Rettore, che ne è il Presidente, dal Prorettore, dai Presidi di Facoltà, da una rappresentanza per ogni grande area scientifico-disciplinare, da una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo, da una rappresentanza degli studenti, dal Direttore Amministrativo, con funzioni di segretario e con voto consultivo. Esso esercita tutte le competenze relative alla programmazione, al coordinamento e alla verifica delle attività didattiche e di ricerca nell’ambito dell’Università. Il senato è rinnovato ogni quattro anni. Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione cura la gestione amministrativa, finanziaria, economica e patrimoniale dell’Università nonché la gestione del personale tecnico e amministrativo. Esso è composto: dal Rettore che ne è il Presidente, dal Prorettore, dal Direttore Amministrativo con funzioni di segretario e con voto consultivo, da dodici rappresentanti dei docenti, da quattro rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, da quattro a sei rappresentanti degli studenti. Su proposta del Rettore e sentito il Senato Accademico possono partecipare, a titolo consultivo, al Consiglio di Amministrazione rappresentanti di enti e organismi pubblici e privati di particolare interesse per l’Ateneo. Il Consiglio di Amministrazione è rinnovato ogni quattro anni. Strutture didattiche, scientifiche e di servizio dell’Università L’Università si articola in strutture didattiche, scientifiche e di servizio. Facoltà Le Facoltà sono le strutture di appartenenza e di coordinamento didattico dei professori e dei ricercatori. In esse operano corsi di studio, corsi di diploma e altri corsi di studio. Ogni Facoltà comprende una pluralità di settori scientifico-disciplinari che ritiene utili alla realizzazione ottimale dei propri corsi di studio. Sono organi della Facoltà il Preside e il Consiglio di Facoltà. 370 ● Preside di Facoltà Il Preside viene eletto dal Consiglio di Facoltà fra i professori di ruolo a tempo pieno. Il Preside svolge le funzioni inerenti alla qualità di presidente del Consiglio di Facoltà, cura l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio, vigila sul regolare svolgimento delle attività didattiche che fanno capo alla Facoltà. Resta in carica per quattro anni accademici. ● Consiglio di Facoltà Ha il compito di coordinare e indirizzare le attività didattiche, di proporre al Senato Accademico l’attivazione di nuove strutture didattiche, di proporre modifiche da apportare all’ordinamento didattico. Ne fanno parte i professori di ruolo e fuori ruolo, i ricercatori, una rappresentanza del personale tecnicoamministrativo e una rappresentanza degli studenti compresa tra cinque e nove, a seconda del numero degli studenti iscritti ad ogni Facoltà. ● Consiglio di Corso di Studio Il Consiglio di Corso di Studio provvede all’organizzazione, alla programmazione e al coordinamento delle attività didattiche per il conseguimento delle lauree e dei diplomi ed ha il compito di approvare i piani di studio degli studenti, di organizzare i servizi di orientamento e di tutorato, di formulare proposte al Consiglio di Facoltà. Ne fanno parte tutti i professori che svolgono la propria attività didattica nell’ambito del corso di studio, una rappresentanza degli studenti compresa tra tre e cinque e un rappresentante del personale non docente. Esso elegge, tra i professori di ruolo a tempo pieno, un Presidente del Corso di Studio il cui mandato ha la durata di quattro anni e che ha il compito di sovrintendere e coordinare le attività del corso. Dipartimenti I Dipartimenti promuovono e coordinano l’attività scientifica, di ricerca, di supporto all’attività didattica dell’Università e di formazione alla ricerca, svolgono attività di consulenza e di ricerca su contratto o convenzione. Ogni Dipartimento comprende uno o più settori di ricerca omogenei per fine o per metodo e organizza e coordina le relative strutture. Il Dipartimento ha autonomia finanziaria, amministrativa, contabile e dispone di personale tecnico ed amministrativo per il suo funzionamento. Organi del Dipartimento sono: a) Il Consiglio b) Il Direttore c) La Giunta Il Consiglio di Dipartimento programma e gestisce le attività del Dipartimento ed è composto dai professori di ruolo e fuori ruolo, dai ricercatori afferenti al Dipartimento, da una rappresentanza del personale tecnicoamministrativo, da una rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi di dottorato e dal Segretario Amministrativo, con voto consultivo. È presieduto dal Direttore del Dipartimento che viene eletto, tra i professori di ruolo a tempo pieno, dal Consiglio; resta in carica per quattro anni accademici. Rappresenta il Dipartimento, tiene i rapporti con gli organi accademici, predispone le richieste di finanziamento e propone il piano annuale delle ricerche del Dipartimento. La Giunta è l’organo esecutivo che coadiuva il Direttore. 371 I Professori universitari I professori universitari sono inquadrati, nell’unitarietà della funzione docente, in due fasce di carattere funzionale, con uguale garanzia di libertà didattica e di ricerca: a) professori ordinari e straordinari (prima fascia) b) professori associati (seconda fascia) Fanno altresì parte del personale docente: c) ricercatori d) assistenti di ruolo ad esaurimento Possono inoltre essere chiamati a cooperare alle attività di docenza: e) professori a contratto Possono essere assunti con contratto anche: f) lettori di madre lingua Sono inquadrati tra il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario: g) tecnici laureati e personale tecnico scientifico e delle biblioteche Alcune funzioni docenti sono svolte, gratuitamente, dai h) cultori della materia Svolgono attività di ricerca presso le strutture universitarie gli assegnatari di borse post-dottorato. Svolgono attività di studio e di ricerca nelle strutture universitarie i borsisti iscritti ai corsi di dottorato e alle scuole di specializzazione. I borsisti non possono essere impegnati in attività didattiche. Il tutorato: definizione e finalità Secondo quanto disposto dall’art. 13 della L. 341/90 di riforma degli ordinamenti didattici universitari, entro un anno dall’entrata in vigore di quest’ultima, ciascun Ateneo provvede ad istituire con regolamento, il tutorato sotto la responsabilità dei consiglio delle strutture didattiche. Questa nuova figura di servizio è finalizzata: ● ad orientare ed assistere gli studenti per tutto il corso di studi ● a rendere gli studenti partecipi del processo formativo ● a rimuovere gli ostacoli che possono danneggiare una proficua frequenza dai corsi 372 I servizi di tutorato collaborano con gli organismi di sostegno al diritto allo studio e con le rappresentanze degli studenti, concorrendo alle esigenze di formazione culturale degli studenti e alla loro completa partecipazione alle attività universitarie. Studenti Per studenti si intendono gli iscritti ai corsi di studio delle Università e degli Istituti di istruzione universitaria. All’atto dell’iscrizione lo studente si impegna ad osservare le norme previste dallo statuto e dai regolamenti delle Università. Doveri degli studenti sono: ● il pagamento delle tasse universitarie ● l’obbligo di frequenza (qualora richiesto) ● il dovere di rispettare la dignità dell’istruzione ● il dovere di non danneggiare gli immobili ed il materiale di proprietà dell’Università e di non compiere atti che impediscano il regolare svolgimento dei corsi e delle attività accademiche in generale Al Rettore, al Senato Accademico ed ai Consigli di Facoltà spetta il compito di applicare eventuali sanzioni disciplinari. Gli studenti hanno il diritto-dovere di partecipare agli organi di governo dell’Università secondo le modalità di rappresentanza previste ed hanno il diritto di usufruire degli aiuti previsti dalla legislazione sul diritto allo studio. Diritto degli studenti alla rappr negli organi di governo dell’Università (Statuto dell’Università) esentanza Senato Accademico - Art. 11 Il Senato Accademico è costituito con decreto rettorale ed è composto da: (Omissis ...) - una rappresentanza degli studenti, con voto deliberativo ristretto alle questioni concernenti la programmazione, l’approvazione dei piani di sviluppo, il coordinamento e la verifica, limitatamente all’attività didattica. Consiglio d’Amministrazione - Art. 12 Il Consiglio d’Amministrazione è composto: (Omissis …) - da quattro a sei rappresentanti degli studenti, a seconda della percentuale dei votanti. Consiglio di Facoltà - Art. 19 Il Consiglio di Facoltà è composto: (Omissis ...) - da una rappresentanza degli studenti pari a: nove studenti per le Facoltà con più di cinquemila iscritti, sette studenti per le Facoltà con iscritti tra i duemila e i cinquemila, cinque studenti per le Facoltà fino a duemila iscritti. 373 Consigli di Corso di Studio - Art. 20 I Consigli di Corso di Studio sono composti da: (Omissis ...) - una rappresentanza degli studenti stabilita nel numero di cinque rappresentanti per i corsi con più di duemila iscritti e di tre rappresentanti per i corsi con meno di duemila iscritti. Queste rappresentanze sono elette secondo modalità stabilite dal Regolamento generale d’Ateneo. Il Consiglio degli Studenti (art.15 Statuto dell’Università degli Studi Roma Tre) 1) Il Consiglio degli Studenti è organo autonomo degli studenti dell’Università; ha compiti di promozione della partecipazione studentesca e di coordinamento delle rappresentanze degli studenti negli organi centrali di governo e negli organi delle strutture didattiche, di ricerca e di servizio dell’Università. 2) Il Consiglio degli Studenti promuove e gestisce i rapporti nazionali ed internazionali con le rappresentanze studentesche di altri Atenei. 3) Il Consiglio degli Studenti è formato dagli studenti eletti in Senato Accademico, nel Consiglio di Amministrazione, nei Consigli di Facoltà, da due rappresentanti degli studenti iscritti ai dottorati di ricerca e da un rappresentante per ciascuna delle rappresentanze degli organi periferici di ricerca e di didattica più dieci studenti eletti dal corpo studentesco nel suo complesso. La rappresentanza dei dottorandi resta in carica due anni. Il Consiglio degli Studenti elegge nel proprio seno un Presidente. 4) Il Consiglio degli Studenti si dà un proprio regolamento in linea con gli altri regolamenti d’Ateneo. (art.8 del Regolamento generale d’Ateneo) 374 Il funzionamento del Consiglio degli Studenti è disciplinato da un apposito regolamento interno in linea con gli altri regolamenti di ateneo, così come previsto dall’art.15, co.4 dello Statuto. I Componenti eletti nel consiglio degli studenti durano in carica per 2 anni. La votazioni per la componente elettiva del Consiglio degli studenti si svolge nel mese di marzo e viene indetta dal Rettore con proprio decreto con almeno 30 giorni di anticipo rispetto alla data fissata per l’elezione stessa. È di competenza del Consiglio degli studenti nominare i rappresentanti del corpo studentesco nel Consiglio del SBA, del CLA e negli altri Consigli, ove previsto; tali rappresentanti non devono essere necessariamente componenti del Consiglio Studentesco. Il Consiglio degli studenti può costituire al suo interno apposite Commissioni istruttorie per la trattazione preliminare di particolari argomenti. Le Commissioni, su loro richiesta, possono essere integrate anche da funzionari tecnico-amministrativi e da esperti dell’ateneo. Il Consiglio degli studenti può richiedere all’ateneo risorse idonee allo svolgimento delle proprie funzioni. Il Consiglio degli studenti esprime parere sulle proposte presentate per l’utilizzo di eventuali fondi del bilancio di ateneo per attività formative e culturali gestite dagli studenti. (art.9 del Regolamento generale d’Ateneo) F) Criteri di ripartizione e assegnazione dei fondi per la ricerca e la didattica Il Rettore, avvalendosi del supporto tecnico dell’amministrazione, tenuto conto (omissis...) delle proposte avanzate dalle competenti Commissioni attivate dal Senato accademico e dal Consiglio degli studenti, predispone annualmente un progetto per la ripartizione dei fondi e delle risorse finanziarie per la ricerca, per la didattica e per i relativi servizi di supporto. G) Importo delle tasse universitarie e dei contributi di labo ratorio e biblioteca. Criteri di ripartizione di essi e diritto allo studio Il Rettore, tenuto conto dei dati rilevati dal Nucleo di valutazione, sentito il Consiglio degli studenti, (omissis...), predispone annualmente un progetto sulla determinazione dell’importo delle tasse universitarie e dei contributi di laboratorio e biblioteca e sui criteri di ripartizione di essi, nonché sulle esenzioni, agevolazioni e benefici per l’attuazione del diritto allo studio. Rappresentanti degli Studenti Rappresentanti nel Senato Accademico ● Massimiliano Caserta (Facoltà di Architettura) ● Federica Di Meo (Facoltà di Giurisprudenza) ● Sara Fallone (Facoltà di Scienze della Formazione) ● Emanuele Occhipinti (Facoltà di Girurisprudenza) ● Federica Zaccagnini (Facoltà di Economia) Rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione ● Davide Palmisano (Facoltà di Ingegneria) ● Matteo Petrella (Facoltà di Economia) ● Alessio Rossi (Facoltà di Giurisprudenza) ● Matteo Zaccari (Facoltà di Economia) 375 Rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione dell’Azienda per il Diritto allo Studio Universitario (ADiSU) di Roma Tre ● Alessandro Pilittu (Facoltà di Giurisprudenza) ● Alessandro Scopettuolo (Facoltà di Economia) Rappresentanti nel Comitato Universitario Sportivo (CUS) di Roma Tre ● Emiliano Pittueo (Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali) ● Andrea Roberti (Facoltà di Economia) Altri Rappresentanti nel Consiglio degli Studenti ● Gabriele Beghini (Presidente, Facoltà di Economia) ● Flavio Bonsignore (Facoltà di Lettere e Filosofia) ● Danilo Burressiniani (Facoltà di Giurisprudenza) ● Andrea Fari (Facoltà di Lettere e Filosofia) ● Ferdinando Foggia (Facoltà di Lettere e Filosofia) ● Francesco Iacobelli (Facoltà di Lettere e Filosofia) ● Marta Leonori (Facoltà di Scienze della Formazione) ● Federica Marchetti (Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali) ● Simone Silvi (Facoltà di Lettere e Filosofia) ● Rita Toti (Facoltà di Scienze della Formazione) ● Giandomenico Fubelli (Dottorando di Ricerca) Rappresentanti nel Consiglio di Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ● Riccardo Girardi ● Germana Grassi ● Francesco Pari ● Francesco Pennacchia ● Cristina Torraca Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Scienze Biologiche ● Francesco Imperi ● Riccardo Girardi ● Cristina Torraca Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Scienze Geologiche ● Silvia Lo Bue ● Federico M. De Crisogono Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Matematica ● Giuseppe Cioffi ● Alice Fabbri ● Irene Olivieri 376 Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Fisica ● George Azzari ● Andrea Bonchi La Riforma universitaria Il Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica n° 509 del 3 novembre 1999 ha avviato un profondo processo di riforma del sistema universitario nazionale al fine sia di uniformare a livello europeo i percorsi formativi ed i corrispondenti titoli di studio sia di mantenere la durata degli studi universitaria entro limiti congrui al ciclo formativo perseguito facilitando l’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro. La riforma articola il sistema universitario italiano in diversi corsi di studio, di questi due cicli formativi in serie assumono un ruolo primario: – I corsi di Laurea (L) di durata triennale, che hanno l’obbiettivo di fornire allo studente una buona preparazione di base insieme a specifiche conoscenze professionali. – I corsi di Laurea specialistica (LS) di durata biennale, che sarà possibile intraprendere dopo aver conseguito la Laurea (ecco perché si parla di “sistema 3+2”), e che hanno l’obbiettivo di fornire allo studente una formazione avanzata per attività di elevata qualificazione in ambienti specifici. Ad integrazione di questi due cicli formativi fondamentali, le università possono istituire ulteriori percorsi formativi, quali: – I Master di primo e di secondo livello, corsi di perfezionamento scientifico-professionale e di formazione permanente e ricorrente, che sarà possibile intraprendere dopo aver conseguito rispettivamente una Laurea o una Laurea Specialistica. – I corsi di Specializzazione con l’obiettivo di fornire allo studente conoscenze e abilità per funzioni richieste nell’esercizio di particolari attività professionali, secondo quanto previsto da specifiche norme di legge o da direttive dell’Unione Europea. – I Dottorati di ricerca, studi indirizzati all’approfondimento delle metodologie per la ricerca e dell’alta formazione scientifica nei diversi settori scientifici, studi a cui si accede tramite concorso dopo aver conseguito una Laurea Specialistica. Tramite la riforma vengono inoltre stabiliti i cosiddetti Crediti formativi universitari (CFU) ovvero l’ammontare delle ore di lavoro svolto dallo studente (ore di studio individuale, di lezione, laboratori, esercitazioni). Viene insomma dato un “valore” al tempo dello studente: ad un credito corrispondono 25 ore di lavoro. La quantità media di lavoro di apprendimento svolto in un anno da uno studente impegnato a tempo pieno negli studi universitari è convenzionalmente fissata in 60 crediti. Per conseguire quindi una Laurea (triennale) lo studente deve aver acquisito 180 crediti (60 crediti x 3 anni); per conseguire una Laurea Specialistica saranno necessari 300 crediti (vale a dire i 180 crediti della Laurea triennale più ulteriori 120 crediti). I crediti formativi hanno la funzione di: – consentire agli studenti una maggiore autonomia nella definizione dei piani di studio; 377 – facilitare la mobilità degli studenti da una università all’altra (anche fuori dall’Italia), favorendo il riconoscimento dei titoli universitari all’estero. I crediti non sostituiscono il voto d’esame, che rimane espresso in trentesimi. Ad ogni attività formativa (insegnamento, laboratorio, seminario, ecc.) prevista dal percorso formativo viene attribuito un numero di crediti uguale per tutti gli studenti che superano l’esame, ed un voto diverso a seconda del livello di preparazione. I crediti indicano la quantità, i voti la qualità del lavoro svolto. 378 come arrivare a Roma Tre Elenco bus Atac 23 L.go S. Leonardo Murialdo / S. Paolo Basilica / Via Ostiense / Piramide / P.za Emporio / Lgt. Tebaldi (rit. Lgt. Farnesina) / Pte Vittorio Emanuele II (rit. P.za Rovere / P.za Risorgimento / L.go Trionfale / P.le Clodio 128 V.le F. Baldelli / V.le G. Marconi / P.za A. Meucci / Via Magliana / Via Imbrecciato / Via Magliana / Rimessa ATAC Magliana 170 Stazione Termini / P.za della Repubblica / Via Nazionale / P.za Venezia / P.za Bocca della Verità / Lgt. Aventino / Lgt. Testaccio / Via C. Pascarella (rit Via C. Porta) / V.le Trastevere / Stazione Trastevere / V.le G. Marconi / Via C. Colombo / V.le Civiltà del Lavoro / P.le Agricoltura 670 Via S. Pincherle (solo rit Via della Vasca Navale) / V.le G. Marconi / V.le F. Baldelli / V.le Giustiniano Imperatore / L.go sette Chiese / Via G. Pullino / Cne Ostiense / Via C. Colombo / V.le Tor Marancia / V.le Pico della Mirandola / P.le Caduti della Montagnola 673 P.za Zama / P.za Tuscolo / P.za Porta Metronia / Colosseo / P.za Porta Capena / V.le Aventino / Via Galvani / Via P. Matteucci / Via G. Rho 702 P.le Partigiani / Piramide / Via Ostiense / Largo Leon. Da Vinci / Via A. Severo / Via Grotta Perfetta / Via Ardeatina / Via Torre S. Anastasia 707 L.go Leonardo da Vinci / Via A. Ambrosini / Via Pico della Mirandola / V.le dell’Arte / V.le dell’Umanesimo / Via Laurentina / Via Trigoria / Via Redattori (solo andata) / P.za V. Valgrisi 761 L.go Placido Riccardi / Via Ostiense / (solo rit. Viale G. Marconi) / Via Laurentina / L.go Cecchignola / V.le Esercito / P.za Carabinieri 766 Stazione Trastevere / Viale G. Marconi / V.le F. Baldelli / L.go Leonardo da Vinci / Via A. Severo / Via A. Ambrosini / Via Grotta Perfetta / Via Ardeatina / Via Millevoi 770 Via Ostiense / Lungotevere S. Paolo / Viale S. Paolo / Via Calzecchi Onesti / Viale G. Marconi / Via A. Manunzio / Piazzale della Radio / Via della Vasca Navale / Largo S. Leonardo Murialdo / Via S. Pincherle / Via di Valco S. Paolo / Via Ostiense 379 Dal 15 marzo 2002 è inoltre attivo il servizio UNIBUS, un nuovo servi zio di trasporto riservato agli studenti, ai docenti e al personale di Roma Tre che permette di raggiungere gratuitamente (muniti di tesse ra ADISU o di tesserino di identificazione di Roma Tre) le principali sedi dell’Ateneo, l’ADiSU e le mense universitarie. Il servizio è artico lato in una linea che percorre il seguente itinerario: UNIBUS LINEA BLU 380 DALLE 8.00 ALLE 19.30 Piazza dei Partigiani (Stazione F.S.) via delle Cave Ardeatine (Metro B Piramide) via B. Franklin (Facoltà di Architettura) via Ostiense (Metro B Piramide/Ferrovia Ostia Lido) via Ostiense (Cavalcavia via Stazione Ostiense) via Ostiense (Banca di Roma) via Ostiense (Rettorato/ Facoltà di Giurisprudenza/ Facoltà di Economia/Centro Linguistico Segreterie studenti) viale di San Paolo (mensa San Paolo) viale G. Marconi (Facoltà di Scienze Naturali/Biologia Facoltà di Scienze Politiche) via della Vasca Navale (mensa ADISU-Facoltà di Ingegneria) via della Vasca Navale (Facoltà di Ingegneria-Scienze Naturali/Fisica) largo San Leonardo Murialdo (Facoltà di Scienze Naturali/Geologia/Matematica) via S. Pincherle (Stadio degli Eucalipti/Centro Polispecialistico) via Valco San Paolo (Facoltà di Lettere) via Ostiense (metro B San Paolo) via Ostiense (basilica San Paolo) via Ostiense (Rettorato Facoltà di Giurisprudenza Facoltà di Economia Centro Linguistico/Segreterie studenti) via Ostiense (Banca di Roma) via Ostiense (Cavalcavia via Stazione Ostiense) via Ostiense (Metro B Piramide/Ferrovia Ostia Lido) Piazza dei Partigiani (Stazione F.S.) 382 383 Coordinamento redazionale Dott.ssa Mariella Giannangeli Responsabile Ufficio di Presidenza Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Coordinamento Editoriale Dott.ssa Elisabetta Garuccio Norrito Responsabile Centro Accoglienza e Servizi Copyright Università degli Studi Roma Tre Progetto grafico ab&c grafica e multimedia s.a.s. 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