FEDERICO TIEZZI
Regia
Federico Tiezzi, regista drammaturgo e attore,
nel 1977 si laurea a Firenze in Storia dell'Arte con
Roberto Salvini, con una tesi sullo scultore Claus
Sluter e la teatralità nel tardo gotico in Francia.
Già dal 1973 si impone, con lo spettacolo La
donna stanca incontra il sole, come uno degli
esponenti di punta della neoavanguardia italiana.
Sul finire degli anni Settanta, affronta una ricerca
concettuale sul linguaggio drammaturgico da cui
scaturiscono spettacoli-manifesto quali Presagi
del vampiro (1977), Vedute di Porto Said (1978),
Studi per ambiente (1978), Punto di rottura
(1979) nei quali è evidente il continuo formarsi
del suo linguaggio teatrale a contatto delle arti
visive. Sono gli anni in cui con il suo lavoro è
presente nei principali Festival europei. Il lavoro di Tiezzi sfocia
successivamente in spettacoli dichiaratamente aperti a uno sguardo sulla
contemporaneità: del 1979 è Ebdòmero, tratto dal romanzo di Giorgio De
Chirico; del 1980 Crollo nervoso– dove per la prima volta applica le ricerche di
E. G. Craig sullo spazio teatrale – mentre Sulla strada, liberamente ispirato al
romanzo di Jack Kerouac, debutta a Venezia per la Biennale-Teatro del 1982.
Nel 1980 allestisce allo Stadio Olimpico di Monaco Ins Null, con la
partecipazione di Hanna Schygulla. Rainer Werner Fassbinder filma Ebdòmero
e Crollo nervoso per il suo Theater in Trance (1981). Questi spettacoli sono
ospiti, tra l'altro, del Theater der Nationen a Colonia e del Wiener Festwochen a
Vienna. Alla metà degli anni Ottanta, inizia a teorizzare e praticare una forma
di “teatro di poesia” volta a coniugare drammaturgia in versi e scrittura
scenica. Questa fase coincide inizialmente con l'elaborazione drammaturgica di
una trilogia di testi scritti e messi in scena tra il 1984 e il 1985:Genet a
Tangeri, Ritratto dell'attore da giovane e Vita immaginaria di Paolo Uccello. Nel
1985 l'intera trilogia è presentata alla Biennale di Venezia e nel 1986 al TeaterDans di Anversa.
Al Festival del Teatro Italiano a New York, con il titolo di Portrait of the actor as
a young man, viene tradotto e messo in scena un suo testo a cura della
Columbia University. Nel 1987 porta sulla scena, per la prima volta e su
drammaturgia di Franco Quadri, il romanzo di Samuel Beckett Come è (Premio
UBU per la miglior regia). Nello stesso anno presenta, al Teatro dell'Opera di
Kassel, Artaud, cui fa seguito un dittico di testi di Heiner Müller:
Hamletmaschine e Medeamaterial, entrambi realizzati nel 1988.
Dal 1989, dirige a Prato, in collaborazione coproduttiva con il Teatro
Metastasio, tre spettacoli che teatralizzano per la prima volta la Divina
Commedia. Affida la rielaborazione drammaturgica a tre poeti: Edoardo
Sanguineti (Commedia dell'Inferno, 1989), Mario Luzi (Il Purgatorio, 1990) e
Giovanni Giudici (Il Paradiso, 1991). Nel 1990 riprende Hamletmaschine e per
il Teatro Taganka di Mosca e per il Tokyo Theatre Festival.
I lavori successivi si iscrivono nell'ambito di una moderna riappropriazione dei
classici: nel 1989 firma per lo Stabile di Palermo Aspettando Godot di Beckett,
nel 1991 per il Teatro di Roma Adelchi di Alessandro Manzoni. Nel 1992 torna a
Beckett con un Finale di partita in collaborazione con il Teatro Stabile di
Brescia. Sin dall'inizio del suo lavoro è affascinato dal teatro musicale: del
1976 è una collaborazione con Azio Corghi per Tactus all'Autunno Musicale di
Como. Prosegue lavorando con musicisti quali Brian Eno, Jon Hassell, Giancarlo
Cardini. Nel 1993 Salvatore Sciarrino compone la musica per una nuova
edizione del Paradiso di Dante al Ravenna Festival. Esordisce nella regia lirica
con una apprezzatissima Norma (1991) al Teatro Petruzzelli di Bari, cui faranno
seguito La Traviata al Pergolesi di Jesi (1992), e il Barbiere di Siviglia per il
Teatro Comunale di Messina e il Teatro La Fenice di Venezia. In questi anni ha
come collaboratori alcuni pittori e architetti italiani, come Mario Schifano,
Alighiero Boetti, Alessandro Mendini.
Nel 1994 mette in scena Edipus di Giovanni Testori e successivamente approda
al teatro di Pasolini con Porcile. I due spettacoli ricevono il premio Ubu per la
regia. Del marzo 1995 è la regia di Carmen di Bizet per il Teatro Comunale di
Bologna, e del giugno successivo, per il 58° Maggio Musicale Fiorentino, quella
di Felicità turbate, un testo di Mario Luzi dedicato al pittore cinquecentesco
Pontormo con musiche originali di Giacomo Manzoni, interpretato da Sandro
Lombardi, per il quale il testo è stato scritto. Nel 1997 apre la stagione lirica
del Teatro dell’Opera di Roma con Les vepres siciliennes di Giuseppe Verdi.
Realizza poi a Messina Nella giungla della città di Bertolt Brecht, di cui cura
anche la traduzione. Del 1997 è la regia di Madama Butterfly di Giacomo
Puccini per il Teatro Vittorio Emanuele di Messina e per il Regio di Torino; e
quella dell’Assoluto naturale di Goffredo Parise, con Lombardi e Sabina
Guzzanti.
Nel 1998, con lo spettacolo Scene di Amleto, creato per lo spazio del Teatro
Fabbricane a Prato, sigla l’apertura di una fase nuova di lavoro e ottiene
l’assegnazione del premio Ubu per la miglior regia. Dopo gli studi Scene di
Amleto ha portato in scena Amleto di Shakespeare nel dicembre 2002. Lo
spettacolo nasce in collaborazione con il Teatro Metastasio e Ert. Mentre con
Cleopatràs, 1996, e Due Lai, 1998, prosegue il felice lavoro sull’opera di
Giovanni Testori, di cui nel 2001 mette in scena anche L'Ambleto. Gli spettacoli
che portano alla riscoperta di questo autore sono creati tutti in collaborazione
con Sandro Lombardi. La totalità del progetto su Testori è presentata al Piccolo
Teatro di Milano e al Teatro Valle di Roma. Zio Vanja di Anton Cechov debutta
nell’ottobre 1999 a Venezia per la Biennale-Teatro.
Nel 2000 è impegnato con Didone ed Enea di Henry Purcell per il Festival
Monteverdiano di Cremona e il Maggio Musicale Fiorentino, e La Sonnambula di
Vincenzo Bellini per il Teatro Comunale di Firenze.
Sempre nel 2000 debutta con un testo di Thomas Bernhard, L'apparenza
inganna, anch’esso premiato con l’Ubu per la miglior regia, e con un DanteInferno, interpretato da Sandro Lombardi e David Riondino. Nel 2004 ha curato
la regia di Antigone di Sofocle di Bertolt Brecht con Sandro Lombardi e Chiara
Muti ( anche questo spettacolo nasce in collaborazione con la Fondazione
Teatro Metastasio di Prato e Ert )e di Viaggio terrestre e celeste di Simone
Martini di Mario Luzi su commissione del Comune di Siena, in occasione del
novantesimo compleanno del Poeta. Sandro Lombardi ne è il protagonista. Nel
2003 realizza La clemenza di Tito di Mozart per il Maggio Musicale Fiorentino,
con le scene di Maurizio Balò. Apre la stagione teatrale del Teatro Verdi di
Trieste nell’ottobre 2004 con la regia de I cavalieri di Ekebù di Riccardo
Zandonai, scene di Pier Paolo Bisleri e costumi di Giovanna Buzzi, suoi
collaboratori abituali.
Il lavoro di Tiezzi si è spinto - sia nella drammaturgia classica e moderna, sia
nella lirica - sempre più verso l’astrazione figurativa, in un rapporto costante
con le arti visive e la musica; verso la ricerca di uno “spazio emotivo”, che gli
permetta maggiormente di isolare e approfondire i personaggi, le situazioni
drammatiche e la musica, in tutta la pienezza del loro significato; verso una
pedagogia dell’attore che coniughi tradizione e contemporaneità. Del marzo
2005 è la sua prima regia wagneriana con La valchiria, al Teatro San Carlo di
Napoli, con la collaborazione per le scene di Giulio Paolini, al quale seguirà
prossimamente, nello stesso teatro e con gli stessi collaboratori, un
allestimento del Parsifal. Nel 2005 ha riallestito La sonnambula di Vincenzo
Bellini, nell’edizione fiorentina, a Bilbao e Baltimora, nonché Il Trovatore a
Tokyo. I suoi lavori più recenti sono Gli Uccelli di Aristofane, 2005, Iris di
Mascagni e Carmen di Bizet, 2006, tutti accolti da unanime successo.