Le forme e la musica
Inaugurazione 16 marzo 2012 ore 19
«Trascrivere la musica dei colori, dipingere i suoni della natura,
vedere cromaticamente i suoni e udire musicalmente i colori».
(Wassily Kandinsky, Lo spirituale nell’arte)
Secondo la teoria dell“opera d’arte totale” di Richard Wagner, tutte le forme espressive
(musica e danza, poesia, pittura e architettura) sono in rapporto di vicendevole scambio e
soltanto attraverso di esso l’artista potrà rappresentare l’essenza più intima dell’uomo,
facendo sì che le varie arti comunichino sotto la guida della musica.
Negli anni Cinquanta John Cage (di cui ricorrono i cento anni dalla nascita) divenne pioniere
degli “happening”, incontri basati sull'unione delle arti-musica, danza, poesia, teatro, arti
visive, con l'intento di unire arte e vita, rivendicando l'intrinseca artisticità dei gesti più
comuni ed elementari e promuovendo lo sconfinamento dell'atto creativo nel flusso della
vita quotidiana.
Da questi esperimenti ebbe origine il gruppo Fluxus, rete internazionale di artisti di primo
piano (Allan Kaprow, Robert Raushemberg, John Cage, George Maciunas, Christo, Daniel
Spoerri, Nam June Paik, Joseph Beyus, Yoko Ono, Wolf Vostell, Giuseppe Chiari), che
sviluppò l'esperienza degli happening, caratterizzando i propri interventi con un flusso di
situazioni, percezioni ed esperienze estetiche che contengono la musica sperimentale, il
noveau realism, la videoart, l’arte povera, il minimalismo e l’arte concettuale.
L’artista di oggi è uno sperimentatore alla costante ricerca di nuovi processi creativi che deve
conoscere e confrontarsi con linguaggi diversi: musica, danza, gesto, forma e poesia si
fondono e allontanandosi si frantumano in mille rivoli colorati, in contaminazioni diverse
che prescindono dalla traduzione dei suoni in immagini e viceversa.
Le forme e la musica
Vuol essere un laboratorio di esperienze diverse, articolato in varie sezioni aperte al
contributo di pittori e musicisti che si confrontano sui confini di sperimentazione fra le arti,
ed ha lo scopo di proporre agli studenti del Conservatorio una riflessione sui linguaggi
dell’arte contemporanea, indagando i rapporti tra musica e immagini del nostro tempo, intesi
come contaminazione interdisciplinare e, al tempo stesso, come evocazione delle sottili
corrispondenze interiori tra le diverse forme dell’arte.
Il progetto si articolerà attraverso tre differenti sezioni:
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Arti visive in Conservatorio prevede l’esposizione, a rotazione, durante tutto l’anno
accademico, di opere figurative di affermati artisti contemporanei all'interno degli
spazi della Direzione dell'Istituto.
A partire dal 16 febbraio saranno esposte alcune opere di Guido Baragli, artista
palermitano le cui opere sono state esposte a Palermo, Basilea, Bologna, Torino,
Milano, Brasilia, Londra, Hannover, Mosca e Seoul.
Seguiranno nei mesi a venire lavori di Croce Taravella, Alfonso Leto e altri.
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L’immagine dei suoni prevede lo svolgimento di quattro laboratori per la cui
realizzazione prevediamo di coinvolgere l’Accademia di Belle Arti e dedicati alle arti
del Barocco, del periodo moderno, e del contemporaneo.
Allievi dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio insieme alla ricerca dei colori
della musica. Sotto la guida dei docenti, I ragazzi del Conservatorio eseguiranno dei
brani musicali che gli allievi dell’Accademia tradurranno in immagini. Le opere
realizzate saranno esposte per un mese negli spazi comuni del Conservatorio.
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Gli spazi della finzione. L’arte della scena propone,in collaborazione con la
cattedra di Arte scenica dell’Accademia di belle arti, saranno esposti bozzetti e
figurini di famosi artisti tra cui Francesco Zito, Michele Canzoneri, Rossella Leone,
Denis Krief e Fabrizio Lupo.