CONSIGLI PER FAR CRESCERE UN ALBERO L`albero è un amico

CONSIGLI PER FAR CRESCERE UN ALBERO
L’albero è un amico generoso, ma occorre ricordare che la legge ci dice che non possiamo piantare alberi a
meno di 3 metri dal confine con il nostro vicino, e il buon senso ci consiglia di evitate di piantare alberi di
grandi dimensioni vicino alle case per evitare problematiche legate alla crescita. Per un buon attecchimento
occorre innanzi tutto valutare le caratteristiche della zona e del terreno cosicché scegliere l'albero o gli alberi da
far crescere risulta più facile e più conveniente per la pianta. Potete far crescere un albero partendo dal seme
oppure partendo da una piantina.
SEME
Se decidete di far crescere un albero partendo dal seme occorre innanzitutto raccogliere o acquistare i semi. La
cosa migliore è metterli nel terreno nel periodo in cui cadono naturalmente dalla pianta corrispondente. Fare una
buchetta di 2-3 centimetri. Sdraiare il seme orizzontalmente e ricoprire di terra. Dare un po’di acqua. Nelle
giornate calde del primo anno di crescita inumidire il terreno. Non è necessario tagliare l’erba, salvo togliere
infestanti tipo i rovi, che dovessero compromettere la crescita della pianta soffocandola. Importante mettere una
cannuccia o un segnale di dove è stato piantato il seme per evitare di danneggiare la piantina nelle eventuali
manutenzioni.
PIANTINE
Se decidete di far crescere un albero partendo da piantine occorre farle crescere in un semenzaio o acquistarle. Se
volete fare un semenzaio valgono le indicazioni descritte sopra con l’unica differenza che dovete tenere pulito il
terreno e poi quando la piantina ha raggiunto un’altezza di qualche centimetro dovete trapiantarla nel terreno
come indicato di seguito. Se volete acquistarle vi dovete rivolgere a un vivaio della Forestale o un vivaio privato,
dove le piantine vi verranno date in fitocella (vasetto di plastica) o a radice nuda (senza vasetto). E’ bene ricordare
che le latifoglie in generale si piantano in autunno-inverno (querce, faggi, carpini, olmi, platani, aceri, tigli,
castagni, ciliegi,noci, meli,olivi...) mentre le conifere si piantano in primavera (pini, abeti, larici, cipressi, cedri,
ginepri, tassi, sequoie..). Il periodo più adatto va da ottobre-novembre fino a marzo. Nella fascia temperata si
dovranno fare delle buche larghe almeno il doppio della fitocella (contenitore della pianta) (Fig. 1). Di norma si
fanno le buche con una stagione di anticipo. Nei terreni particolarmente argillosi si dovranno fare delle buche
profonde almeno 20 o 30 cm in più della parte della pianta che andrete a interrare. Tale spazio andrà riempito con
uno strato di pietrisco o ghiaia per favorire lo sviluppo delle radici. Una volta fatta la buca, sul fondo di essa
sarebbe bene praticare dei fori per favorire il drenaggio del terreno (Fig 2).
Fig. 1
Fig. 2
Se si mettono a dimora più piante si dovrà tenere conto della distanza fra di esse che va da 5 metri e oltre per gli
alberi. Per gli arbusti da siepe le distanze possono essere anche inferiori a 1 metro.
Nel momento della messa a dimora della pianta, sulla fitocella in cui essa è contenuta, una volta denudata
dell'involucro plastico esterno, vanno praticati con una lama dei tagli verticali allo scopo di ammorbidire la terra
in cui sono contenute le radici, facendo attenzione a non recidere le stesse. Ciò allo scopo di ammorbidire la terra
e favorire l'attecchimento al suolo in cui le piante dimoreranno. Questa operazione, se ben effettuata, migliora la
crescita della pianta. Deposta la pianta nella buca, si ricoprirà con la stessa terra precedentemente estratta,
coprendo la pianta fino al colletto. All'inizio la piantina nei periodi più caldi e secchi va annaffiata regolarmente e
ripulita dalle piante e dalle erbe che le crescono troppo vicino. Eventualmente un tutore può aiutare la pianta a
stabilizzarsi e crescere diritta (Fig. 3); comunque esso non è indispensabile. Dotare una pianta di un tutore
significa conficcare nel terreno, alla distanza di 5 cm dal fusto della pianta, un paletto di legno, della dimensione
adatta al livello di accrescimento della pianta e più alto della pianta stessa, legato al suo fusto con un legaccio di
materiale morbido ed elastico (stracci,corde morbide, paglia , ...) per non rovinare la corteccia. Il tutore vi
permetterà anche di individuare la pianta in primavera o in estate fino a che l'erba sovrasta le sue dimensioni,
consentendovi di apportare le cure necessarie (pacciamatura, innaffiatura,...).Se la pianta è già ben sviluppata al
posto del tutore si può utilizzare un crocchio, fatto con tre assi conficcati nella parte dura del terreno intorno alla
buca, a piramide, fissati tra loro in prossimità della pianta e saldati alla pianta con un legaccio leggero (Fig. 4).
Fig. 3
Fig. 4
Nei periodi e nelle zone calde o secche, con poche precipitazioni o in presenza di venti secchi costanti, è bene
eseguire una pacciamatura (cioè un ricoprimento della base della pianta per una larghezza pari o superiore al
diametro dell'apparato fogliare, con paglia o foglie secche), per ridurre l'evaporazione dell'acqua dal terreno e
favorire la resistenza della pianta al clima. La decomposizione della paglia e delle foglie della pacciamatura
produce sali minerali che migliorano la qualità del terreno e la crescita della pianta. Quando la pianta è alta 1,5-2
metri, quando i rami basali della prima corona si seccano, possono essere potati per favorire lo sviluppo di nuovi
rami. Oppure potete lasciar esprimere liberamente la crescita della pianta senza intervenire. Le malattie sono
sempre provocate da funghi e insetti, ma dipendono molto dalla compatibilità albero-clima, albero-zona, alberoterreno. La resistenza della pianta è comunque sfavorita dalle cattive condizioni dell'ambiente e della qualità
dell'aria. Va ricordato che le piante sono delle pompe di assorbimento della CO2 e contribuiscono a raffreddare
l’atmosfera. Se si ripristinassero sulle superficie agricole utilizzabili le siepi e i vecchi filari, come il prof. Mario
Pianesi sta dicendo da tempo, si potrebbero mettere a dimora miliardi di alberi che in uno o due decenni
produrrebbero positivi effetti sul riscaldamento globale, migliorando anche la tenuta dei suoli e la loro fertilità.
Perché Viviamo? ……..
Perché respiriamo, beviamo, mangiamo.
Tratto da “Un Manuale di Alimentazione” Ci-Ha
Autore Mario Pianesi - Casa Editrice L’CHI - ( [email protected] )
Un Manuale di Alimentazione CI-HA è riconosciuto come testo di riferimento per il suo significativo contributo allo sviluppo
sostenibile DESS-CNI UNESCO 2012
La qualità dell'aria è essenziale per la vita umana.
Piantiamo alberi
Grazie