In primo piano Ritorno al futuro la tecnologia 3D nel

In primo piano
Ritorno al futuro
la tecnologia 3D nel 21esimo secolo
Data: 20. Maggio 2004
Versione 1.0
FEA-2004-05-3D-DISPLAYS-1026-EN
In primo piano
Un'occhiata al passato e al futuro della tecnologia 3D; dai film degli anni Cinquanta, che richiedevano
occhiali 3D, alla tecnologia emergente odierna, che permette allo spettatore di sperimentare giochi e
tridimensionali senza l'uso di occhiali speciali. Il dr. Yuzo Hirayama, che ha sviluppato la tecnologia
3D Toshiba, spiega come funziona e come utilizzeremo a breve i contenuti 3D.
Il futuro in 3D
Al CeBIT 2004 Toshiba ha offerto una visione del futuro
dell'intrattenimento digitale. Visori digitali miniaturizzati per fotografie,
un telefono UMTS con fotocamera digitale per scattare foto e
condividerle con gli amici e un display 3D, sono solo alcuni dei concetti
e dei prototipi presentati.
Il display 3D in particolare ha catturato l'attenzione perché il ballerino di
Kabuki e le figure animate del gioco davano l'impressione di saltare
Dettagli delle immagini sul
fuori dalla schermo. Il display è stato sviluppato in due versioni. Il
prototipo del display 3D
primo è in formato 20,8 pollici: offre 32 parallassi, 240.000 pixel,
160cd/m2, angolo del campo visivo di 20 gradi e può essere guardato
entro una larghezza di 50 cm del campo visivo, da una distanza di 1,5
metri. Il display formato 15,4 pollici offre la visualizzazione 3D in tempo reale. Toshiba ritiene che
questa tecnologia non solo introduce molti cambiamenti per i giochi e la pubblicità, ma che sarà anche
molto utile per professionisti quali architetti, disegnatori grafici e medici.
Il display 3D trasforma anche l'esperienza di guardare i film. Negli anni Cinquanta i frequentatori dei
cinema facevano la fila per vedere i film 3D quali "Destinazione terra!", "La maschera di cera" oppure
"Il mostro della laguna nera". Agli spettatori venivano dati occhiali 3D e si preparavano ad assistere a
scene che uscivano dallo schermo, in genere meteore o di mostri.
Come funziona la tecnologia 3D: la barriera di parallasse
Vi chiederete come funziona la tecnologia 3D. La tecnologia
3D o stereoscopia sfrutta il modo in cui normalmente
vediamo gli oggetti. Dato che i nostri occhi si trovano a una
distanza di circa 5 centimetri, guardano la stessa immagini da
angoli lievemente diversi. Il cervello mette in relazione le
informazioni per determinare la distanza corretta o la
profondità e crea un unico campo visivo. Nei film 3D la stessa
scena viene proiettata simultaneamente da due angoli diversi e
in due colori diversi: rosso e blu (o verde). I filtri colorati
degli occhiali 3D separano alle due immagini diverse, così
ciascuna di esse entra solo in un occhio. Il cervello riunisce
nuovamente le due immagini, creando l'effetto 3D.
Prototipo di schermo 3D di Toshiba
La più recente tecnologia Toshiba funziona in base a un
principio simile, ad eccezione del fatto il che filtraggio
avviene all'interno del display, anziché attraverso gli occhiali. L'effetto stereoscopio si ottiene
mediante le barriere di parallasse, che vengono utilizzate per separare i percorsi della luce, in modo
che l'occhio sinistro e destro siano raggiunti da percorsi distinti, producendo così un effetto simili a
quello del filtro creato dagli occhiali 3D. I miglioramenti della tecnologia di imaging integrale
consentono di ottenere angoli di visualizzazioni fino a 14 gradi su ciascun lato (come dimostrato nel
Articolo: "Ritorno al futuro: la tecnologia 3D
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© 2004. Toshiba Europe GmbH. Nonostante l'impegno profuso da Toshiba per assicurare l'accuratezza delle informazioni qui fornite alla data della
pubblicazione, le specifiche, le configurazioni, i prezzi, la disponibilità di opzioni relative al sistema o ai componenti dei prodotti sono soggetti a
modifiche senza preavviso. Per le ultime informazioni sui prodotti o per rimanere aggiornati sulle più recenti opzioni software e hardware, visitare il sito
web Toshiba all'indirizzo pcsupport.toshiba.com.
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prototipo da 15, 4 pollici con 300 pixel orizzontali e 400 pixel verticali). Le immagini 3D naturali
possono essere ricostruite portando il valore di parallasse a 18.
Lo sviluppatore di questa tecnologia, il dr. Yuzo Hirayama, spiega che il metodo di imaging integrale
Toshiba ha prodotto due risultati straordinari:
•
Cambiando la disposizione degli elementi RGB dell'immagine è stata triplicata la risoluzione
orizzontale. In questo modo, si ottengono contemporaneamente alta precisione un maggiore
numero di parallassi.
•
Modificando la campionatura della direzione dei raggi di luce, è stato sviluppato un algoritmo
che garantisce il massimo campo visivo in funzione della distanza dello spettatore.
Uso del nuovo display 3D
Toshiba ha già sviluppato contenuti 3D basati sul metodo di imaging integrale. Offrendo agli spettatori
un campo visivo più ampio ed effetti stereoscopici naturali, Toshiba si augura di tracciare la strada per
molti scenari applicativi, incluse una nuova tendenza di entertainment per i giochi 3D, la pubblicità, i
videoclip e infine la televisione.
Nel caso dei film e della televisione, sarà particolarmente importante per Toshiba riuscire a ridurre lo
sforzo visivo spesso associato al 3D. Per ottenere questo risultato, sarà cruciale ottenere un campo
visivo più ampio. Superato questo ostacolo, Toshiba prevede che qualsiasi casa sarà dotata di uno
schermo 3D collegato a una rete per visualizzare contenuti 3D sul Web o sulla TV.
Presto potremo abbandonare i vecchi occhiali 3D e prepararci ai nuovi display 3D del 21esimo secolo.
Curiosità:
Domanda: Quale film 3D ha sbancato il botteghino nel 1952 lanciando la mania del tridimensionale?
Risposta: "Bwana Devil" diretto da Arch Oboler, il film con i leoni mangiatori di uomini.
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