“Materiali per La Formazione Musicale Superiore”
A cura di Annalia Nardelli
a.s. 2009-2010
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CONTRAPPUNTO
ARMONIA
BASSO CONTINUO
CIRCOLO DELLE QUINTE
PROGRESSIONE
CONTRAPPUNTO
Nel linguaggio musicale, con il termine contrappunto si possono intenderela presenza, in
una composizione o in una sua parte, di linee melodiche indipendenti che si combinano
secondo regole tramandate dalla tradizione musicale occidentale;
Nel contrappunto, quindi, l'effetto di accordo dato dal sovrapporsi delle diverse voci è in un
certo senso incidentale. In primo luogo, infatti, il contrappunto si concentra sull'aspetto
melodico piuttosto che sull'effetto armonico.
Il termine deriva dal latino punctus contra punctum, ovvero nota contro nota (punctum è il
termine del latino medievale equivalente al nostro termine "nota").
Il contrappunto è sviluppato durante il tardo Medioevo e il Rinascimento, ed è stato
dominante nei periodi successivi, caratterizzando in particolar modo la musica barocca.
La stessa parola contrappunto si riferisce alla pratica di contrapporre ad un cantus firmus,
cioè ad una voce avente una melodia tratta generalmente dal canto gregoriano ed esposta
a valori larghi, una nuova melodia, secondo regole che si andarono sviluppando via via nel
corso della storia della musica e che giunsero a maturazione nel 1500.
L'uso sapiente e misurato degli artifici contrappuntistici è riassumibile a titolo di esempio
nelle opere di Palestrina, Marenzio e Orlando di Lasso.
Esempio magistrale dell'uso del contrappunto in epoca barocca può essere considerata
anche tutta l'opera di Johann Sebastian Bach.
ARMONIA
Col nome di armonia si indica il ramo della teoria musicale che studia la sovrapposizione
"verticale" (simultanea) dei suoni, la loro reciproca concatenazione (accordi) e la loro
funzione all'interno della tonalità.
Per gli antichi greci, armonia significava gamma e logica successione di suoni, mentre nel
medioevo diviene la combinazione di suoni concomitanti e in qualche modo affini.
L'armonia come disciplina autonoma nasce con Jean-Philippe Rameau (Traité de
l'harmonie, 1722) il quale pone le basi della teoria dei rivolti e dei gradi armonici. La
concezione illuministica di Rameau si scontrò già all'epoca con quella empirista(tutta la
conoscenza deriva dai sensi e esperienza) della scuola del basso continuo, ponendo
così le basi per una secolare diatriba tra l'armonia vista come scienza o come arte.
L'armonia si sviluppò ulteriormente, fino a diventare il ramo più importante della teoria
musicale, relegando il contrappunto ai margini dello studio della composizione.
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Il basso continuo, strettamente associato con tutti i generi di musica del periodo barocco,
è l'accompagnamento strumentale che conduce il discorso d'insieme mediante
l'elaborazione estemporanea di accordi, seguendo la traccia della parte più grave della
partitura.Nato con la monodia accompagnata, il basso continuo era costituito da una linea
melodica che il musicista scriveva in chiave di basso, e che faceva da sostegno armonico
a tutta la composizione. Sul rigo però non erano indicati gli accordi da suonare insieme
alle note del basso, ma solo numeri che davano allo strumentista esperto indicazioni sul
modo di improvvisarli. Il basso continuo era affidato a uno strumento ad arco che seguiva
solo la parte scritta, e a uno strumento polifonico(clavicembalo o organo) sul quale
l'esecutore suonava anche gli accordi.
le parti per basso continuo erano suonate praticamente ovunque, nella musica del periodo
barocco (1600-1750), senza soluzione di continuità durante l'intero pezzo, fornendo la
struttura armonica del brano. Il termine è spesso abbreviato in continuo.
L'esecutore di musica per tastiera (o altro strumento che è in grado di eseguire degli
accordi) realizza un basso continuo suonando, oltre alla nota di basso indicata, le note
necessarie per formare un accordo completo, sia esso predeterminato, sia improvvisato al
momento dell'esecuzione.
Il circolo delle quinte o ciclo delle quinte è un grafico utilizzato nella teoria musicale per
mostrare le relazioni tra le dodici note che compongono la scala cromatica.
L'intervallo di quinta perfetta ha molti significati in teoria musicale: esso è alla base del
temperamento pitagorico è il sistema musicale usato nella musica antica per la
costruzione della scala ed è l'intervallo che suona meglio ed in modo più naturale per
l'orecchio umano.
Per illustrare tutti questi significati facciamo riferimento alla seguente illustrazione visiva,
dove in un quadrante di orologio sono inserite in senso orario le note a partire dal Do in
successione di quinte giuste. In questo modo tutte e dodici le note sono rappresentate, e
in senso orario ogni nota è adiacente alla sua dominante mentre in senso antiorario alla
sua sottodominante (nel caso di do: fa è sottodominante e sol è dominante).
Per determinare il numero di diesis o bemolle che sono inseriti in chiave per una
determinata tonalità ci si muove in senso orario per i diesis ed in senso antiorario i
bemolle.Per esempio partendo dal Do maggiore, che non ha accidenti (alterazioni) in
chiave, ci spostiamo sul Sol che ha un diesis in chiave (Fa#), il Re maggiore ha due diesis
(Fa# e Do#) e così via.
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circolo delle quinte
Nell'altro verso spostandoci sul Fa maggiore abbiamo un bemolle in chiave (il Sib), il Sib
maggiore ne ha due (il Sib ed il Mib) e così via.
Il circolo delle quinte si può anche usare per definire le scale: 7 note consecutive adiacenti
formano una scala maggiore, 5 note consecutive compongono una scala pentatonica. Per
esempio le note dal Fa in senso orario fino al Si formano la scala di Do maggiore.
Se invece consideriamo i nomi delle note come accordi questi possono aiutare a
visualizzare i movimenti armonici di una progressione tipica come la cosiddetta secondaquinta-prima (rappresentata spesso come ii-V-I, ovvero: seconda minore - quinta maggiore
dominante - tonica). Per esempio la tipica progressione Sol-7 / Do7 / Fa si visualizza in
senso antiorario partendo dal Sol.
Considerando sempre le note come accordi, quelle che si trovano agli opposti della
circonferenza (per esempio Do e Fa#) sono separate da un tritono, un intervallo
particolarmente delicato. Tale intervallo spesso è utilizzato per creare tensione nel brano
musicale, mediante la sostituzione di tritono, ovvero si sostituisce ad una progressione un
accordo di settima dominante con il suo tritono, ad esempio nella progressione Sol-7 / Do7
/ Fa si sostituisce il Do7 con un Solb7).
Rispettando gli accordi derivati dall'armonizzazione della scala di Do maggiore si ottiene il
seguente ciclo diatonico delle quinte armonizzato:
Domaj7 Famaj7 Sim7/b5 Mim7 Lam7 Rem7 Sol7 Do7.
La progressione è la ripetizione successiva, ogni volta trasposta di un certo intervallo, di
un elemento melodico e/o armonico, che prende il nome di modello; essa si può svolgere
nell'ambito di una voce o, in forma imitativa, in maniera alternata tra più voci.
Si parla di progressione ascendente o discendente a seconda della direzione delle
trasposizioni del modello. Si parla inoltre di progressione monotonale se essa si mantiene
sempre nel'ambito della medesima tonalità; di progressione modulante se ciò non si
verifica. Le ripetizioni del modello possono essere del tutto letterali, ma si parla di
progressione anche nel caso di ripetizioni fiorite o variate in diversi modi.