Schede Ortaggi - Comune di Ceranova

Leguminose
Importanti per due fattori:
• nell’alimentazione sono gli unici
vegetali che forniscono proteine
• assorbono azoto dall’aria e lo «fissano»
nel terreno arricchendolo quindi sono
anche autosufficienti per questo
elemento.
La pianta cede zuccheri agli azotofissatori
che in cambio forniscono N, ma questo
processo «costa» alla pianta !!!
a cura del dott. Andrea Giongo
1
La pianta «preferirebbe»
assumere N dal terreno, ma si
ammalerebbe più facilmente
perché sarebbe «troppo
lussureggiante» (più ricca di
AA e proteine) e più soggetta
agli attacchi afidi.
Per questo «ama la forza
vecchia» cioè le concimazioni
«fatte prima»
a cura del dott. Andrea Giongo
2
Le leguminose offrono una
grande BIODIVERSITA’
Posso scegliere la «tipologia»
più adatta (rampicanti, nani,
ecc. lisci, rugosi, a baccelli
lunghi, ecc.)
a cura del dott. Andrea Giongo
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Pisello
• A seconda dell’altezza si distingue
in nano, mezza rama, rampicante
(gli ultimi due richiedono un
sostegno per la crescita, per la
prima si possono evitare sostegni o
usare semplici rametti)
• Ama il fresco, hanno origine da
climi temperati (resiste fino a -10°)
Se fa caldo si ha la «cascola»
(caduta dei fiori) alla fioritura e i
piselli diventano asciutti e
«saponosi»
a cura del dott. Andrea Giongo
4
• SEMINA - febbraio/marzo
(raccolto in maggio/giugno); la
semina a ottobre/novembre è
sconsigliata per evitare possibili
attacchi di topi
• A febbraio fa freddo e magari
piove: è consigliata una semina
«pesante» per ridurre le fallanze
(più semi sulla fila) oppure…
• I ristagni di acqua fanno marcire
il seme: meglio non concimare
con sostanza organica che
contiene humus che trattiene
acqua
a cura del dott. Andrea Giongo
5
• L’azoto prodotto dai batteri è a pronto effetto: è vantaggioso far
seguire o consociare una cultura «avida» come radicchi e
lattughe che sono anche a ciclo breve e non necessitano di
ulteriori concimazioni. (Se mettessi il porro che vuole
concimazioni ricche ed è a ciclo lungo dovrei integrare con
compost)
• Varietà NANE sono meno produttive, ma il ciclo è breve e
potrebbero permettere due raccolti; non necessitano di tutori
• Varietà MEZZA RAMA e RAMPICANTI necessitano di tutori
• SEMINA
TRA LE FILE :è fisiologica e dipende dalle varietà: le nane 5060 cm tra le file, le mezza rame e rampicanti 80-90 cm per
cui una sola fila a prosa.
SULLA FILA : continua o a postarelle distanti 4-5 cm
a cura del dott. Andrea Giongo
6
• «Ama la terra addosso» per
cui non si usa la
pacciamatura e si rincalza
la pianta già quando è alta
15-20 cm. In questo modo si
controlla anche la crescita
delle infestanti.
• La raccolta avviene
effettuando al massimo due
passaggi perché la fioritura e
la maturazione sono scalari.
Dopo due passaggi si estirpa
la pianta o la si taglia alla
base lasciando le radici nel
terreno
a cura del dott. Andrea Giongo
7
Fagiolo e Fagiolo
mangiatutto
(Fagiolino)
• Sul mercato si trovano varietà
nane rampicante (richiedono
un sostegno per la crescita)
• Anch’essi NON sopportano le
temperature elevate
dell’estate (originari del Perù):
con 30°-35° i fiori cadono e
non si formano baccelli
a cura del dott. Andrea Giongo
8
• Semina - 1/2 aprile-maggio (raccolto
fino al 20 luglio a seconda delle varietà)
oppure a fine luglio (le rampicanti) così
superano il periodo caldo prima di
fiorire
DETTO POPOLARE: vanno seminati non
prima che l’anno abbia superato i 100
giorni e in modo tale che sentano le
campane
• Attenzione alla formazione della crosta
superficiale che può danneggiare i
cotiledoni e aumentare le fallanze
(allora seminare a postarelle, fare pre
germinazione, seminare nei vasetti,
coprire con telo antigrandine, ecc.)
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Dalla fioritura in poi è importante
irrigare 1-2 volte la settimana con poca
acqua nel caso di varietà rampicanti, 2
volte alla sola fioritura (che è
concentrata e non scalare) nelle varietà
nane. Si consideri inoltre le
precipitazioni atmosferiche e ci si
comporti di conseguenza
• SEMINA
TRA LE FILE :per le varietà nane in
semina binata 70 cm tra le bine,
per le varietà rampicanti un’unica
fila a prosa.
SULLA FILA : a postarelle distanti 40
cm per le semine binate, a 10-15
cm sulla fila singola
a cura del dott. Andrea Giongo
70 cm
40 cm
Semina binata
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• TUTORAGGIO: paletti incrociati nel
caso delle bine, rete o simili in
caso di fila singola
• «Ama la terra addosso» per cui
non si usa la pacciamatura e si
rincalza la pianta già quando è alta
15-20 cm. In questo modo si
controlla anche la crescita delle
infestanti.
• La raccolta avviene effettuando
scalarmente.
Fagiolino: raccolta prima della
formazione dei semi
Fagiolo: quando il baccello è
pieno e quasi asciutto
a cura del dott. Andrea Giongo
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Avversità
• Afidi
• Tonchio (nei fagioli lasciati
seccare in pianta)
• Antracnosi
• Rizoctonia
INSETTI
MALATTIE FUNGINE
• Trattamenti rameici per le malattie fungine e con
piretro per gli attacchi degli insetti
Liliacee
Comprendono:
Cipolla Aglio ….
• Non necessitano di molta
concimazione (0,3-0,4 kg/mq
di letame secco)
• Sopportano bene il trapianto a
radice nuda
• Non necessitano di molta acqua
perché marcirebbe il bulbo: se
non piove è sufficiente irrigare
ogni 2-3 settimane
• E’ la temperatura che regola
la fioritura e il ciclo vitale.
a cura del dott. Andrea Giongo
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… ma anche:
Porro
Scalogno
Asparago
a cura del dott. Andrea Giongo
I Cipollotti
e le Cipolline sono
CIPOLLE a crescita
interrotta cioè
raccolte
in anticipo !!!!
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Cipolla
• E’ una specie BIENNALE cioè
fiorisce al secondo anno dalla
semina e dopo aver subito la
VERNALIZZAZIONE (la «botta di
freddo») che fa capire alla pianta
di essere entrata nel 2° anno
cioè quello della fioritura.
• ATTENZIONE alla prefioritura
che SVUOTA il bulbo e quindi
non ho produzione. Può
accadere con i bulbilli piantati a
febbraio se vegetano troppo
vigorosamente.
a cura del dott. Andrea Giongo
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STRATEGIE DI COLTIVAZIONE
1. PIANTUMAZIONE
novembre/inizio inverno
(uso le piantine seminate in
ottobre/novembre)
ALLORA
- RACCOLTA PRECOCE (marzo-maggio)
ottengo i cipollotti di cui mangio
anche le foglie perché tenere (ottime
nelle insalate)
- RACCOLTA DA FINE MAGGIO
(quando la canna si piega)ottengo le
cipolle da CONSUMARE FRESCHE(2-3
mesi al massimo); NON sono cipolle
da conservare
a cura del dott. Andrea Giongo
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2. PIANTUMAZIONE
febbraio (dopo il freddo)
ho due opzioni:
- raccolta precoce e
ottengo i cipollotti
- raccolta a maturità per
la conservazione quando la
canna si piega da sola
a cura del dott. Andrea Giongo
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N.B.
-Se colte non mature in
presenza di umidità
germogliano subito
-Appena colte vanno fatte
asciugare al sole per 2-3 gg. e
poi conservate in luogo fresco
-Se una cipolla germina (si
verifica a ottobre o inizio
primavera) può essere
piantata per raccogliere i
cipollotti prima che vada a
fiore
-La raccolta va fatta sempre
prima che compaia lo scapo
a cura del dott. Andrea Giongo
fiorale
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Si coltivano tre varietà diverse:
Rosse (es. Di Tropea) sono
precoci e si conservano poco
Bianche sono semi precoci con
media conservabilità
Dorate sono tardive adatte alla
conservazione
Le rosse e le bianche sono
destinate al consumo fresco.
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Amano la « forza vecchia» (ad
esempio dopo i cavoli che si
raccolgono a marzo). L’eccesso di
azoto tende a farle marcire e si
conservano male
• Non esagerare con le
irrigazioni: è un bulbo e come tutti i
bulbi se troppo bagnato marcisce
• Bene la coltivazione su
pacciamatura con distanze
d’impianto di 20x20 cm.
Se l’impianto è più fitto raccolgo solo
cipollotti perché non crescono
• Non si rincalza perché
marcirebbe
a cura del dott. Andrea Giongo
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Aglio
• Si riproduce SOLO CON I
BULBILLI (divisione del
bulbo)
• Non ci sono particolari
problemi di fioritura legati
alla temperatura
• AMA il freddo: con
temperature superiori ai 15°
il bulbo fatica a formarsi
• Non vuole letame fresco
• Piantare interrando
leggermente (se pianto in
superficie ho pezzature più
grosse)
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Piantumazione
novembre oppure febbraio
• Raccolta
dopo 5-6 mesi quando il gambo
si piega e diventa vuoto.
Raccolta e conservazione come
la cipolla
• Buona pratica è la pacciamatura
• Distanze d’impianto: 40 cm tra
le file x 30 cm sulla fila
a cura del dott. Andrea Giongo
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Scalogno
E’ una liliacea biennale (la fioritura
avviene al secondo anno dalla
piantumazione), ma come per
l’aglio monta meno a seme
PIANTUMAZIONE
bulbilli a novembre
oppure metà/fine di febbraio
RACCOLTA
A giugno ne colgo uno per
mazzetto; quelli che lascio crescono
OPPURE
Quando la pianta è matura (praticamente
secca) anche 1 mese prima della cipolla
dorata: poi pianto radicchio e cavoli.
a cura del dott. Andrea Giongo
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Nei terreni pesanti è preferibile
NON piantare a novembre
Prodotto interessante perché
più delicato della cipolla.
Esistono varietà tonde o
allungate
Si conserva come la cipolla: al
buio in locali ben areati
NON tagliare le foglie
quando lo si raccoglie
perché dal taglio possono
entrare dei funghi che lo fanno
marcire.
a cura del dott. Andrea Giongo
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Piantumazione 30 x 30 su
pacciamatura oppure 40 x 30
su prosa libera: attenzione
alle infestanti.
Durante la crescita,
soprattutto nelle varietà
tonde più produttive,
i bulbi centrali vengono
spinti in superficie: vanno
colti subito altrimenti
seccano
e germinano
a cura del dott. Andrea Giongo
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Porro
• Liliacea biennale come la
cipolla: è il freddo che
induce la fioritura
• E’ facile fare il semenzaio a
febbraio per poi piantare a
maggio ATTENZIONE a NON
anticipare il trapianto
prima di maggio: il ritorno di
freddo potrebbe stimolare la
fioritura
• Non ha particolari esigenze di
terreno
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Vuole una buona concimazione
di fondo e leggere irrigazioni in
caso di periodi siccitosi (è un
ciclo colturale lungo di
100-120 gg)
• Se manca N non cresce
• Vuole essere RINCALZATO per
mantenere l’umidità e
aumentare la parte bianca che
è quella edibile
a cura del dott. Andrea Giongo
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TRAPIANTI RACCOLTA
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novem./Dic./Genn
Primavera successiva
NON oltre Aprile
perché va fiore e
diventa coriaceo
La raccolta è scalare, al bisogno
70 cm tra le file perché ho bisogno
di terra per rincalzare
Fitto sulla fila così «fila» e ottengo
una parte bianca più lunga
a cura del dott. Andrea Giongo
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MALATTIE E PARASSITI
• Peronospora che colpisce le
foglie e bulbo: attenzione ai
ristagni.
Usare solamente rame sulle
foglie .
• Insetto tipico delle labiate è
invece la mosca della cipolla.
I bulbi sono danneggiati dalle
larve che scavano gallerie per
nutrirsi. I bulbi colpiti sono
irrecuperabili.
Si combatte con prodotti
biologici come il Bacillus
thuringensis.
a cura del dott. Andrea Giongo
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La «consociazione» con la
carota è un rimedio naturale
per porro e cipolla contro la
mosca
Il porro potrebbe anche essere
tagliato due dita dal terreno
asportando le foglie colpite
dall’insetto: ricrescerà nei due
mesi successivi rimanendo
solamente un po’ più piccolo
NON mettere le foglie o i
bulbi colpiti nel composter
a cura del dott. Andrea Giongo
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Asparago
Diffusione limitata negli orti famigliari
per il costo delle «zampe», per le
notevoli cure soprattutto
dell’asparago bianco
Per le qualità che si raccolgono verdi
si può optare per la semina
a inizio primavera
Le piantine sono poi trapiantate a
giugno, 1 fila a prosa (1 metro tra le
file) e 30 cm sulla fila.
Tenere pulita la prosa e in autunno
tagliare la parte aerea, coprire con
qualche centimetro di terra e poi
letame maturo o compost.
a cura del dott. Andrea Giongo
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Non si fa più nulla, si mantiene
pulita la prosa dalle erbacce e
si ripete nell’autunno
successivo il taglio della parte
aerea e la copertura con terra e
letame maturo o compost.
a cura del dott. Andrea Giongo
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Alla primavera del 2° anno inizio a
raccogliere qualche turrione quando
emerge e quando sono alti 10-20 cm, ma
non tutti!
Ad autunno ritaglio la parte aerea e
ricopro con terra e letame maturo o
compost.
Dalla primavera del 3° anno fino a giugno
raccolgo i turrioni; e in autunno ritaglio la
parte aerea e ricopro come sopra.
La raccolta procede per 10-20 anni.
Importante è mantenere pulite le aiuole
e in primavera se non piove bisogna
inumidire il terreno (non inzupparlo)
a cura del dott. Andrea Giongo
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L’asparago vuole terreni
assolutamente molto sciolto
(sabbioso)
La principale avversità è la
mosca bianca (come per le
cipolle) che si combatte con il
Bacillus thuringensis.
a cura del dott. Andrea Giongo
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Chenopodiacee
Comprendono:
Spinacio Bietola da costa
Bietola da taglio (erbetta)
Barbabietola
Sono tutte biennali :
pianta che completa il proprio ciclo
vitale nell’arco di due anni: nel
primo anno sviluppa le proprie
strutture vegetative (foglie, fusti,
radici), nel secondo fiorisce,
fruttifica e muore.
Non amano la rincalzatura: si
coltivano con pacciamatura
a cura del dott. Andrea Giongo
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Spinacio
• E’ la lunghezza del giorno (ore
di luce) che induce la fioritura,
è una brevidiurna: quando le
giornate si allungano e la
temperatura media supera i 15°
vanno a fiore
• Vuole letame o compost ben maturi
(forza vecchia) e ama il calcio
• Non vuole concimazioni
azotate che portano all’accumulo di
nitrati nella foglia (come per tutte le
chenopodiacee)
a cura del dott. Andrea Giongo
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• I suoli pesanti, i periodi piovosi e i
terreni freddi rallentano la
germinazione
• Nei terreni argillosi-limosi
tende ad ingiallire
• L’umidità aiuta la germinazione e
la crescita nelle primavere
siccitose, ma attenzione ai
ristagni
• Migliori le varietà bollose
• Bene la coltivazione su
pacciamatura (non si rincalza):
ottengo un anticipo della
germinazione e un prodotto
pulito
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Semina:
20-30 cm tra le file, continua o ogni 5 cm sulla fila
sett./ott.
raccolgo all’occorrenze le foglie Lo spinacio
ricaccia e protraggo la raccolta fino alla
primavera successiva. Ottimo se protetto in
piccola serra o tunnel
marzo
• Trapianti
raccolgo presto: le giornate si allungano e
tende ad andare a fiore
20x20 su telo pacciamante
a cura del dott. Andrea Giongo
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Bieta da coste
Bieta da taglio
• La prima è apprezzata per la
«costa» e per la foglia, la
seconda per la foglia. Sono più
richieste in estate rispetto allo
spinacio
• Sono lente a germinare.
a cura del dott. Andrea Giongo
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SEMINA - TRAPIANTO
 marzo oppure inizio settembre
La semina di settembre mi fornisce
un raccolto anche invernale se la
proteggo sotto un tunnel. Comunque
ricaccia in primavera ma devo
affrettarmi a raccogliere perché va a
fiore
 Meglio sfruttare la «forza
vecchia», evitare le concimazioni
azotate
 20 cm tra le file x 20 sulla fila
 Irrigazioni costanti ma non
abbondanti (favorirebbero lo
sviluppo della cercospora)
a cura del dott. Andrea Giongo
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PARASSITI
 Altica: insetto che
in estate bucherella
le foglie (anche di
cavoli, ravanelli, rucola, ecc.)
REGOLE GENERALI PER IL
CONTROLLO
rotazione adeguata
concimazioni azotate equilibrate
evitare i ristagni idrici
favorire il drenaggio
evitare le semine troppo fitte
irrigare regolarmente in modo localizzato
asportare e distruggere le foglie malate
a cura del dott. Andrea Giongo
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 Altica
RIMEDI
Infusi e decotti di tanaceto a
scopo curativo e preventivo
Tanacetum vulgare - specie erbacea
perenne . I fiori (in realtà delle
infiorescenze) sembrano margherite
senza petali. Rustica, si trova nei terreni incolti di pianura e di
montagna.
«Specie trappola»:
senape indiana, rafano (o barbabaforte
per fare il «cren), farinaccio che però
sono meno appetibili della rucola
a cura del dott. Andrea Giongo
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 Altica
RIMEDI
Macerati di aglio e cipolla
Macerato di ortica
Sapone liquido di Marsiglia
diluito in acqua (5-10 %)
Olio di Neem
Piretro
Gli insetticidi devono essere usati
nelle prime ore della mattina quando
l’insetto è ancora poco mobile
a cura del dott. Andrea Giongo
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 Cercospora: una malattia fungina
che macchia le foglie che in seguito
si perforano e seccano.
I trattamenti per il controllo della
cercospora e di eventuali marciumi
possono essere effettuati
all’occorrenza con:
propoli
macerato di equiseto
a cura del dott. Andrea Giongo
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Barbabietola
• Poiché cresce praticamente
fuori terra, si coltiva bene anche
nei terreni pesanti dove carote
e patate avrebbero difficoltà
• SEMINA da maggio a giugno;
è lenta a germinare (8-15 gg.)
• 20 x 20 è la distanza ottimale
per non avere pezzatura gande,
40 tra le file x 30 sulla fila se
voglio barbabietole grandi
• Attenzione alle irrigazioni:
umidità si, ma senza ristagni
• Raccolgo dopo circa 2-2mesi
e ½ all’occorrenza
a cura del dott. Andrea Giongo
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Utilizzate in cucina
principalmente per dare sapore
al cibo
Comprendono:
Carota, finocchio, prezzemolo,
sedano, aneto, coriandolo,
cumino, oltre all’achillea e al
genepì
Presentano la caratteristica di
avere una crescita iniziale molto
lenta: meglio seminarle in
vasetto e poi trapiantarle.
Questa regola non vale per la
carota che nel vasetto si
«fascicola» (si divide)
a cura del dott. Andrea Giongo
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Prezzemolo
• E’ biennale e la produzione dura
1 anno; poi quando la temperatura
comincia a salire dopo la
vernalizzazione va fiore
• Attenzione a non trapiantare
troppo presto: se torna il freddo
la piantina andrà a fiore lo stesso
anno del trapianto
• Teme i ristagni che lo fanno
ingiallire
• Le varietà giganti sono le più
resistenti
a cura del dott. Andrea Giongo
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Finocchio
• E’ una coltivazione complessa perché
ho «tempi stretti»
• E’ UNA BREVIDIURNA : se il
giorno è troppo lungo (più di 12 ore
di luce) monta rapidamente a seme
• Teme il freddo: per prolungare la
raccolta posso proteggerlo con
tessuto non tessuto
ALLORA
SEMINA
1. marzo
2. 10 luglio
raccolta
raccolta
giugno
autunno
a cura del dott. Andrea Giongo
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TRAPIANTO
agosto
raccolta
settembre
ottobre
novembre
• Meglio utilizzare varietà precoci con
ciclo di 60 gg. (le tardive vanno
troppo verso il freddo)
• LE PIANTINE ACQUISTATE DEVONO
ESSERE GIOVANI: se restano
nell’alveolo subiscono una pecie di
«induzione a fiore» il finocchio
RESTA PIATTO !
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Ama la terra addosso allora 70 cm
tra le file 30 cm sulla fila.
La rincalzatura NON serve per
imbiancare, ma per creare un
microclima adatto alla crescita.
• Rincalzo già dopo 15 gg dal
trapianto
• Bagno al trapianto e poi mantengo
l’umidità senza esagerare.
ATTENZIONE
Se manca l’acqua al trapianto va in
stress e va in prefioritura
Se manca l’acqua durante la
coltivazione diventa coriaceo
a cura del dott. Andrea Giongo
50
• I finocchi piatti Mantovani
sopportano meglio il caldo e si
addicono alla raccolta estiva, quelli
tondi sono più adatti alla raccolta
autunnale
PARASSITI
• Peronospora e Xantomonas causano
striature nere e/o marciumi: posso
controllarle con il rame (20 gg di
carenza)
• Afidi e il Macaone (farfalla) sono gli
insetti che lo attaccano: la
consociazione con la cipolla tiene
lontana la farfalla
a cura del dott. Andrea Giongo
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Sedano
• E’ una coltivazione difficile perché
soffre di SEPTORIOSI che attacca
anche il gambo
• Come per il prezzemolo il freddo
induce la fioritura
• Mai bagnare a pioggia ma a goccia
• E’ molto lento nascere e a «partire»;
meglio effettuare il trapianto con
piantine pronte
• La pacciamatura, come nel
prezzemolo, ha un effetto favorevole
sulla crescita: calore e acqua in
abbondanza (soprattutto nella fase
iniziale)fanno sviluppare bene sia le
a cura del dott. Andrea Giongo
foglie che il gambo
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• NON si effettua la rincalzatura
perché lo farebbe marcire più
facilmente
TRAPIANTO
Maggio
Luglio
raccolta
raccolta
giugno
settembre
ottobre
Il sapore amaro è dato dalla scarsità
d’acqua durante la coltivazione
Per imbiancare il sedano si ricorre
alla legatura-rincalzatura con il terreno,
alla copertura con carta(incartatura) o
alla semplice legatura dei piccioli con
fibre vegetali (giunco o rafia) o
sintetiche
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Il POMODORO è la pianta «più
lontana» da noi del Nord e più adatta
alla coltivazione al sud nonostante i
miglioramenti genetici
• Possiamo avere bacche con forma
differente (allungata, piriforme,
piatta, tonda, costoluti, a ciliegina, a
datterino, ecc.)
•
Si distinguono essenzialmente per la
differente crescita: determinata
(generalmente sono pomodori per
l’industria) e indeterminata (per il
consumo fresco
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Temperature troppo alte
NON fanno maturare bene il
pomodoro mentre l’eccesso di
umidità lo fa ammalare:
attenzione alle fittezze
d’impianto
• I problemi maggiori in fatto
di malattie si hanno in agosto
dove si ha elevata umidità
(condensa) causata dalla a forte
escursione termica tra notte e
giorno, foglie bagnate per 4-5 ore
• Una irrigazione/settimana è
quasi sempre sufficiente: non
creo eccessi di umidità
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Ama la concimazione organica di fondo : 0,60,7 kg/mq di pellettato organico o 6 kg/mq
di letame maturo.
• N.B. Se la produzione è scalare (es. nel cuore
di bue ho fusto fiori e bacche in
contemporanea da gestire) si può
integrare la concimazione con
prodotti organici idrosolubili (sangue
di bue, borlande, macerato di ortica, ecc.)
dalla fioritura 1 volta settimana con
l’irrigazione.
Meglio i concimi organici di quelli
chimici: faccio meno danni
• N.B.B. NON
usare urine o liquami:
si dilavano
a cura del dott. Andrea Giongo
56
• Importante - irrigazioni costanti e abbondanti soprattutto se
non piove per evitare fisiopatie in genere (es. spaccature della
bacca soprattutto in prossimità della maturazione). Ha una radice
profonda che va a cercare l’acqua.
• Evitare di bagnare la sera perché resta umidità nel
terreno e si forma condensa che favorisce l’insorgenza di
malattie fungine
• Necessita di temperature superiori ai 12-14 °C per crescere e per
l’allegagione dei fiori: trapianto consigliato ad inizio
maggio
• Le cimici: a settembre compaiono le cimici (verdi, se adulte,
colorate, se sono forme giovanili). Pungono la bacca che diventa
gialla e cattiva. N.B. Le cimici amano la bacca grossa e
poco i datterini: posso avere un buon prodotto anche in
autunno inoltrato
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Trapianti a file binate sfalcate 60x70
con pali tutori che si legano in alto
N.B. Mettere prima il palo e poi
trapiantare per evitare di
danneggiare le radici
• A fine agosto la crescita rallenta:
mantenere 4-5-6 palchi fiorali a
seconda della varietà per farli maturare
tutti.
Se non lo facessi rischio che
i palchi basali NON MATURINO
• Numero palchi consigliati:
4 per cuore di bue
5 per i grappoli
6 per le bacche piccole
a cura del dott. Andrea Giongo
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San Marzano
• La crescita è indeterminata allora
devo intervenire con:
- tutoraggio
- sfemminellatura ascellare e al
piede
- blocco della crescita perché
siamo al nord in un clima
sfavorevole
A fine agosto/primi settembre la
pianta rallenta la crescita:
mantengo 4/6 palchi fiorali per
poterli far maturare tutti.
Se non lo faccio quelli basali NON
maturano
a cura del dott. Andrea Giongo
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• La «macchia nera» o «cicca»
è una FISIOPATIA non una
malattia fungina o procurata da un
insetto.
E’ causata da SQUILIBRI
IDRICI
Tutte i pomodori ne soffrono ma i
S. Marzano sono più sensibili; la
var. Oscar è la più resistente.
Evitare di bagnare il colletto della
pianta (irrigazione a goccia
non ad allagamento).
E’ possibile aiutare la pianta
spruzzandola fin da piccola con
concimi fogliari a base di calcio
a cura del dott. Andrea Giongo
60
Cuore di Bue
a cura del dott. Andrea Giongo
61
Cuore di Bue
• Concimazione e produzione difficile:
bacca grossa, scalarità della produzione
crescita vegetativa e fioritura continua.
Alla concimazione di fondo ottimo è
l’integrazione con concimi organici
liquidi dalla fioritura in poi 1 volta
settimana.
• La buccia sottile tende a rompersi
durante la manipolazione in fase di
raccolta.
• Irrigazioni costanti e abbondanti:
se salto l’innaffiatura la buccia si
«irrigidisce»; quando irrigo di nuovo la
bacca si rigonfi ma tende a rompersi e a
marcire
a cura del dott. Andrea Giongo
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Ramato o
a grappolo
• Interessante perché un po’ più
piccolo del cuore di bue,
resistente e rustico, si mantiene
bene senza raggrinzire.
Se è sovramaturo è molto
buono.
• La buccia è un po’ coriacea se
non è ben maturo
• Varietà interessante: Piccadilly
(sembrano dei S. Marzano
piccoli)
a cura del dott. Andrea Giongo
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Bacche piccole
• Ciliegini e Datterini sono i
più interessanti da coltivare
perché si adattano bene e
«sopportano» gli errori di
coltivazione
• I Datterini raggiungono dei
livelli qualitativi moto buoni
anche al nord.
• Posso lasciarli sulla pianta e
raccoglierli all’occorrenza ma se
piove si possono spaccare e
marcire
a cura del dott. Andrea Giongo
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Malattie e parassiti
Le «buone pratiche agronomiche»
rappresentano il primo efficace
intervento preventivo per il
contenimento delle malattie
MALATTIE FUNGINE
Peronospora e alternaria
colpiscono sia le foglie che i frutti
causando ingiallimenti,
imbrunimenti, seccumi.
Il caldo e l’umidita sono i
responsabili di queste malattie.
Il controllo si ottiene con l’utilizzo
di prodotti a base di rame
a cura del dott. Andrea Giongo
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Malattie e parassiti
Le «buone pratiche agronomiche»
rappresentano il primo efficace
intervento preventivo per il
contenimento delle malattie
INSETTI
Afidi, nottue, cimici
Il controllo si ottiene con l’utilizzo di
insetticidi a base di piretro o macerati
specifici.
Per le elateridi (ferretti) che vivono nel
terreno si utilizzano esche per attirarli
«fuori terra» (es. pezzetti di patata) o si
usa la pacciamatura che scoraggia la
ovideposizione dei coleotteri
a cura del dott. Andrea Giongo
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Fisiopatologie
Sono alterazioni di natura NON
parassitaria, ma imputabili a
fattori climatici o pratiche
colturali errate.
Marciume apicale (cicca)
Scatolamento: frutti leggeri vuoti,
molli
Scottature: decolorazione dei
frutti (macchie gialle)
Depressioni nerastre dovute a
sbalzi termici
a cura del dott. Andrea Giongo
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Melanzana
• Si trovano diverse tipologie con buccia di
colore differente e forme svariate. Per
esempio la Violetta di Firenze ha buccia
sottile ed è ideale per le grigliate; quella
Bianca è molto precoce.
• E’ più rustica del pomodoro e produce fino a
tardo autunno
• Tra una fioritura e l’altra c’è una stasi di circa
15 gg. e le temperature elevate (32-33 °C) di
luglio causano la cascola dei fiori e l’arresto
momentaneo della produzione che riprende
a settembre.
P.S. Anche l’eccesso di azoto o la carenza di
acqua possono causare la cascola: mai fare
seguire la melanzana ad una leguminosa
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Concimazioni di fondo e poi in copertura
e irrigazioni come per il pomodoro
• La raccolta va fatta fino a quando la
buccia è brillante prima cioè che il frutto
diventi duro e pieno di semi maturi che
danno fastidio e deprezzano il prodotto.
• Quando la buccia perde lucentezza e il
frutto incomincia ad assumere un colore
giallastro marrone la melanzana diventa
dura e legnosa e piena di semi
• Trapianto a maggio; 70x80 sulle file
perché ha bisogno di spazio perché si
allarga e non cresce in altezza
• Sempre meglio tutorare la pianta
a cura del dott. Andrea Giongo
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Peperone
• E’ forse la solanacea con maggiori
problemi di coltivazione
• Soffre i marciumi del colletto per
cui bisogna evitare i ristagni
d’acqua, ma la carenza insieme alle
alte temperature e alla eccessiva
luce NON fanno colorare la bacca
• La colorazione ha un ciclo lungo: a
luglio e agosto è vede e si colora a
settembre. Ai fini alimentari la
differenza tra un frutto verde e uno
colorato è insignificante
• Le varietà a cono (piccolo o
grande) sono più resistenti di
quelle quadrate
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Le varietà a cono (piccolo o
grande) sono più resistenti di
quelle quadrate
• Interessanti sono i «friggitelli» o
«sigaretta» da mettere sottaceto o
mangiare fritti
• Concimazioni e irrigazioni come
tutte le solanacee
• Necessitano di tutori
• N.B. Man mano che cresce
aumenta anche il numero di fiori
emessi: se voglio avere
peperoni di dimensione costante
devo intervenire con la
potatura di alcuni frutti
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Zucchino, zucca, cetriolo,
melone, anguria
• Hanno tutte grande sviluppo
1. necessitano di spazio:
circa 1 mq a pianta
1. alte esigenze nutrizionali
2. alte esigenze idriche
• Richiedono la presenza di insetti
pronubi per l’impollinazione perché
sulla stessa pianta trovo fiori maschili
e femminili quindi si avranno
innumerevoli incroci e varietà
sempre nuove ogni anno
a cura del dott. Andrea Giongo
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Si possono raccogliere i
fiori la mattina da fare
impanati fritti (solo i fiori
maschili).
I fiori femminili si
possono raccogliere la
sera quando iniziano
ad appassire senza
rovinare l’ovario per non
perdere il frutto
fecondato
Fiori di zucchini a sinistra
e fiore di zucca a destra
a cura del dott. Andrea Giongo
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fiori femminili
fiori maschili
fiori maschili
a cura del dott. Andrea Giongo
fiori femminili
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Zucchino
• Trapianto o semina in fila
singola con prosa è di 1 mt
• E’ esigente in fatto di concimazione
(8 kg/mq di stallatico maturo !!!).
Amano P e K: lo stallatico apporta anche
molto K che da sorbevolezza
• I terreni argillosi sono più ricchi di quelli
sabbiosi e pertanto le cucurbitacee in
genere sono più saporite
• Vuole irrigazioni abbondanti perché le
foglie sono grandi:
NON irrigazione a pioggia
(favorirebbe l’insorgenza di malattie)
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Quando piove lo
zucchino resta più
piccolo perché i bombi
non circolano: le loro
«visite» non solo
impollinano ma
stimolano la
produzione di
ormoni che
migliorano in
generale il frutto
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Trapianto a maggio (ho seminato 15
gg prima) alla 3^ foglia vera: se
ritardo e lascio la piantina nel vasetto la
radice si arrotola su sé stessa e la pianta
si stressa. Dopo circa 30 gg la piantina
entra in produzione
• I primi zucchini sono più piccoli ma è
meglio raccoglierli (tanto non
crescerebbero molto di più):
stimolo la produzione
• Più sono regolare e costante nella
raccolta e più dura la produzione
• A metà luglio generalmente si ha un calo
di produzione dovuto alle temperature
elevate
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Se voglio una raccolta costante e
continua quando entra in il primo
trapianto devo trapiantare le nuove
piantine.
• Le varietà chiare sono più precoci ma poi
calano di produzione e sono più delicate
delle varietà scure
a cura del dott. Andrea Giongo
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SEMINA
a cura del dott. Andrea Giongo
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Zucca
• Negli ultimi anni sono comparse
una infinità di varietà
• Sostanzialmente si distinguono due
varietà
- le varietà tipo «Mantovana»
(varietà Delica) a buccia sottile (si
cuociono senza pelarle), di
dimensioni più ridotte, ma che non
sono adatte alla conservazione (non
arrivano a Natale)
- Le varietà a buccia rugosa e di
grandi dimensioni adatte alla
conservazione (es. la varietà
«Piacentina»)
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Si consiglia di rialzare i
frutti da terra per evitare
che marciscano a contatto
con l’umidità
LA LUFFA
Una spugna naturale
a cura del dott. Andrea Giongo
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Crucifere
Cavolo verza, cavolo nero, cavolo cappuccio bianco,
cavolfiore, broccolo, cavolino di Bruxelles, ma anche
rapanello, rucola, crescione, rafano.
• In generale sono attivi contro i nematodi del terreno
• In genere resistono bene al freddo
a cura del dott. Andrea Giongo
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Cavolo verza
• Ci sono varietà da 60-90-120 gg
PIANTUMAZIONE:
tutte a fine luglio
• Varietà da 60 gg sono le
meno gustose. Raccolta
TASSATIVA a settembre: se
ritardo le butto via
• Varietà da 90 gg: sono pronte
a fine ottobre/novembre poi la
crescita si ferma.
Le raccolgo scalarmente perché
resistono al freddo; buone come
caratteristiche organolettiche
a cura del dott. Andrea Giongo
Cavolo cappuccio
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• Varietà da 120 gg sono
rappresentate dai cavoli
neri e sono le più
resistenti al freddo
PIANTUMAZIONE: fine luglio – primi di agosto entro il 10-12
soprattutto per le varietà a ciclo lungo
• Si consiglia una concimazione supplementare un mese prima del
trapianto (se possibile) perché hanno un ciclo lungo
• Le varietà a foglia bollosa resistono meglio al freddo di quelle a
foglia liscia
• 70x60 o 60x60 se più fitto resta piccolo
a cura del dott. Andrea Giongo
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• Tutti vanno rincalzati
• Ricordarsi di bagnarli al
trapianto con una frequenza
settimanale: siamo nel mese di
agosto e fa caldo
• Hanno bisogno di acqua
soprattutto quando
«chiudono la testa» quando
cioè le foglie iniziano a girare
per formare la «palla»; se
manca l’acqua allora restano
piccoli.
a cura del dott. Andrea Giongo
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Broccolo
• Interessante perché quando lo taglio poi
ricaccia e raccolgo scalarmente i ricacci
• Prima si raccoglie il centrale poi i ricacci
laterali
Cavolfiore romano, violetto,
bianco, verde di Macerata
• Se non li raccolgo continuano a
crescere ma si deprezzano
• Quelli «colorati» resisto maggiormente
al freddo
Le migliori varietà di broccolo e di cavolfiore sono
quelle da 80-90 gg
a cura del dott. Andrea Giongo
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a cura del dott. Andrea Giongo
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ELEMENTI GENERALI DI DIFESA DELLE COLTURE DA ORTO
Gli ANTIPARASSITARI, detti anche PESTICIDI o PRESIDI SANITARI, si
suddividono in due gruppi: insetticidi – anticrittogamici
INSETTICIDI: eliminano o controllano gli insetti
ANTICRITTOGAMICI: eliminano o controllano le muffe e i funghi
microscopici
a cura del dott. Andrea Giongo
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Gli ANTIPARASSITARI possono essere:
DI CONTATTO: NON vengono assorbiti dalle piante e agiscono se
colpiscono direttamente l’insetto o la muffa o il fungo o se coprono
la foglia di cui essi si nutriranno
TRANSLAMINARI: i prodotti distribuiti su una pagina della foglia
sono trasportati anche nell’altra pagina della foglia
SISTEMICI: i prodotti sono assorbiti dalla pianta e trasportati in ogni
sua parte garantendo una protezione totale anche dove non ho
distribuito il prodotto.
I più pericolosi per noi sono gli ANTIPARASSITARI SISTEMICI perché
rischiamo di «mangiarli» e «accumularli» nel nostro organismo !!!
a cura del dott. Andrea Giongo
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Gli ANTIPARASSITARI per l’orto biologico dovrebbero essere soltanto
quelli di copertura di origine organica o naturali (non sintetizzati
chimicamente)
INSETTICIDI
• Bacillus thuringensis: ingerito dall’insetto ne blocca l’apparato
masticatore
• Piretro: agisce solo per contatto ed elimina tutti gli insetti colpiti
anche quelli «buoni». Da usare con cautela
• Neem: sotto forma di polveri o olii da diluire
INSETTIFUGHI allontanano gli insetti, ma NON li uccidono
• Ortica: 100 gr di foglie in 1 litro di acqua in infusione per 10 gg.;
filtrare e diluire 1:10 in acqua. Spruzzare sulle piante
• Aglio: spremuto e lasciato in infusione per 3-4 gg e poi spruzzato
• Sapone di Marsiglia puro: sciolto in acqua e spruzzato
a cura del dott. Andrea Giongo
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ANTICRITTOGMICI
• Rame: si trova in svariate forme, anche se l’effetto è più blando di
altri prodotti ha tuttavia un ampio spettro di azione: colpisce cioè
una vasta gamma di malattie crittogamiche.
Ha un TEMPO DI CARENZA(1) VARIABILE (5-20 gg a seconda
dell’ortaggio trattato) anche se un buon lavaggio sotto l’acqua
corrente o la caduta della pioggia ne anticipa il consumo, ma
meglio rispettare i tempi di carenza effettivi.
L’efficacia maggiore si ha se usato «in prevenzione» prima o al
manifestarsi della malattia.
E’ possibile usarlo anche in fioritura, ma con attenzione e nelle
ore più fresche della giornata
Combatte peronospora, septoria, alternaria, marciumi radicali
vari, ecc.
(1)TEMPO DI CARENZA – Periodo che deve trascorrere prima che il prodotto trattato
possa essere consumato. I tempi di carenza per i diversi ortaggi sono riportati
nell’etichetta della confezione.
a cura del dott. Andrea Giongo
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ANTICRITTOGMICI
• Zolfo: l’efficacia maggiore si ha se usato «in prevenzione» prima o
al manifestarsi della malattia.
Va distribuito nelle ore più fresche della giornata per non
provocare scottature. La prevenzione contro l’oidio va fatta
soprattutto a maggio e all’inizio di agosto quando le temperature
sono comprese tra 20° e 25°C e l’umidità dell’aria è elevata.
Il tempo di carenza(1) è di circa sette giorni
Combatte l’oidio (il mal bianco) tipico delle cucurbitacee
(1)TEMPO DI CARENZA – Periodo che deve trascorrere prima che il prodotto trattato
possa essere consumato. I tempi di carenza per i diversi ortaggi sono riportati
nell’etichetta della confezione.
a cura del dott. Andrea Giongo
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PRINCIPALE BIBLIOGRAFIA CONSULTATA
Enrico Accorsi e Francesco Beldì (2010) – Il mio orto Biologico – Terra Nuova Edizioni
Coltivazione biologica (2012) – Giunti Editore S.p.A.
Orto Professionale (2013) – Scuola Agraria del Parco di Monza
Giacomo Sartori – L’acqua nei suoli e nel sottosuolo
Dott. Agronomo M Zonca - Appunti di Tecnica di Orticoltura (2013)
Maria Pagnini – Il campo in conca, l’arte dell’orto – Terra Nuova Edizioni
VITA IN CAMPAGNA – Mensile di agricoltura part-time
Verdi incontri – Rivista di giardinaggio on line
Enrico Meineri e Rosanna Giordano (2010) Assessorato all’Agricoltura di Cuneo - “La
sostanza organica, la vita del terreno e l’humus” - Messaggerie Subalpine scn
Carmelo Santonoceto - Il terreno - Corso di Laurea Scienze e Tecnologie Alimentari (L26)
Corso integrato Agronomia e colture erbacee e arboree
industriali
Modulo Agronomia e colture erbacee industriali
Bill Mollison e Reny Mia Slay – Introduzione alla permacultura – Terra Nuova Edizioni
a cura del dott. Andrea Giongo
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