Analisi dei bilanci comunali della popolazione nel primo decennio del nuovo secolo (2002-2011) Mauro Albani*, Maura Simone* Nel corso degli ultimi dieci anni la popolazione residente in Italia ha avuto un forte incremento legato all’immigrazione straniera. Al contrario, la popolazione italiana, ha fatto registrare un decremento dovuto principalmente al saldo naturale negativo. Dal 1° gennaio 2002 al 1° gennaio 2010 si è registrato complessivamente un incremento di 3 milioni e 600 mila abitanti, dovuto principalmente all’aumento di popolazione straniera (+3 milioni e 200 mila), mentre la popolazione italiana sembra essere rimasta pressoché stabile. Tale stabilità si deve, in realtà, ai recuperi post censuari† e alle acquisizioni di cittadinanza italiana da parte degli stranieri. In assenza di queste due voci di bilancio, il movimento reale della popolazione italiana (saldo naturale + saldo migratorio estero) ne determinerebbe un decremento di più di 650 mila unità. A livello comunale le diverse dinamiche migratorie e naturali per le due popolazioni (italiana e straniera) hanno generato in alcuni casi fenomeni di compensazione se non di ripresa dell’incremento di popolazione, anche in comuni che nel decennio precedente presentavano una popolazione in decremento. Il presente lavoro vuole analizzare il fenomeno utilizzando i dati relativi ai flussi, secondo le diverse componenti, nazionale ed estera, dei cittadini residenti nel nostro Paese, e le loro dinamiche demografiche. I dati utilizzati sono tratti dall’Indagine sul movimento e calcolo annuale della popolazione residente e dall’Indagine sul movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente. Il livello territoriale di analisi scelto è quello comunale. L’analisi è basata sui dati di bilancio delle due rilevazioni: Istituto Nazionale di Statistica – Istat Si tratta dell’inserimento nelle voci di bilancio delle persone non censite di cui successivamente si è accertata la residenza sul territorio nazionale. * † nascite, morti, iscrizioni e cancellazioni per trasferimenti di residenza interni ed esteri. Si è scelto di analizzare distintamente il comportamento della popolazione italiana e di quella straniera. Il periodo considerato fa riferimento agli anni dal 2002 al 2010‡. Per descrivere l’andamento demografico della popolazione italiana e straniera nel periodo si sono calcolati i valori dei saldi demografici: naturale, migratorio interno, migratorio con l’estero. I saldi sono stati utilizzati per la derivazione di tassi relativi all’intero periodo preso in considerazione§. Per la costruzione dei tassi, al denominatore si è utilizzata la popolazione media, italiana e straniera, del periodo. Ai fini del calcolo dell’incremento/decremento complessivo della popolazione italiana e della popolazione straniera si è considerata, invece della semplice differenza tra stock di inizio e stock fine periodo, la somma delle due componenti principali del bilancio: la componente naturale e la componente migratoria. La scelta si è resa necessaria per eliminare l’effetto distorsivo del movimento anagrafico relativo alle rettifiche post-censuarie effettuate principalmente negli anni immediatamente successivi al Censimento della popolazione e delle abitazioni del 2001. Inoltre, solo per la popolazione straniera, si è deciso di includere, nel calcolo del saldo migratorio estero, le cancellazioni per irreperibilità degli stranieri, raccolte distintamente nel modello di rilevazione e considerate alla stregua di cancellazioni per l’estero. L’analisi dei dati a livello comunale ha evidenziato fenomeni differenziati nello spazio. L’analisi del periodo fatta cumulativamente mette in risalto quelli che nel tempo hanno acquisito una certa consistenza. In particolare si sottolinea che nel corso del decennio si è osservato: ‡ I dati comunali sono stati riportati alla classificazione amministrativa del 2010, essendoci state nel corso del decennio sia la cessazione e la nascita di nuovi comuni (nati dall’unione di due o più comuni), sia la creazione di nuove province, sia il trasferimento di alcuni comuni da una provincia a un’altra. Cfr. Codici dei comuni delle province e delle regioni: http://www.istat.it/it/archivio/6789. Queste operazioni si sono rese necessarie per omogeneizzare il substrato territoriale di riferimento dell’informazione, anche al fine della sua rappresentazione su cartogrammi. § Si è scelto di considerare i tassi relativi all’intero periodo, anziché i tassi medi annui. Si è verificato che l’utilizzo dell’uno o dell’altro indicatore non determina modificazioni nel quadro dei diversi profili comunali che emergono. - La classificazione dei comuni per tipologia di incremento/decremento ha mostrato un intreccio di dinamiche differenti che si manifestano lungo il territorio. - Differenze a livello territoriale del tasso di incremento naturale della popolazione italiana che, sebbene in generale perda popolazione a causa del saldo naturale negativo, conserva zone in cui si registra un aumento di popolazione dovuto a una dinamica naturale positiva. - Un andamento pressoché positivo per tutti i comuni del tasso di incremento naturale per gli stranieri, con particolare riguardo ai comuni di più lunga immigrazione. - Il decremento si manifesta in modo evidente nelle zone interne del Mezzogiorno; mentre gli incrementi dovuti soprattutto a dinamiche migratorie si registrano nelle regioni del Centro-Nord, dove in alcune zone si affiancano a dinamiche naturali positive. Riferimenti bibliografici ISTAT (2011). La popolazione straniera residente in Italia al 1° gennaio 2011, Statistiche report. ISTAT (2011). Bilancio demografico nazionale – Anno 2010, Statistiche report. ISTAT (2012). Rapporto annuale 2012. La situazione del Paese. ZANI S. (1994), Analisi dei dati statistici, Giuffrè, Milano.