Periodico dell’A.S.A.C. Veneto
31033 Castelfranco Veneto
via Vittorio Veneto, 10
Musica
insieme
OTTOBRE 2014
n. 106
Musica
insieme
ottobre 2014
n. 106
Periodico dell’A.S.A.C. Veneto
Iscritto al Tribunale di Venezia
il 13/8/1985 al n. 833 R.S.
Sede: Via Vittorio Veneto, 10
31033 Castelfranco Veneto (TV)
Tel. 0423 498941 - Fax. 0423 465022
www.asac-cori.it
[email protected]
Direttore Responsabile
Dino Bridda
Direttore Editoriale
Lorenzo Fattambrini
Redazione
Luca Fiorio
Piervito Malusà
Matteo Morgan
Alberto Opalio
Michele Pan
Claudio Sartorato
Segreteria di Redazione
Candy Cauilan
Collaborazioni
Commissione Artistica
Segreteria Regionale
Consulte Provinciali
dell’A.S.A.C. Veneto
Progetto grafico e realizzazione
CS point sas
associazione per lo sviluppo delle attività corali
Presidente Alessandro Raschi
2
SOMMARIO
Editoriale
Istruzioni per l’uso
8° Festival della Coralità Veneta
Corso Residenziale a Mel 2014
Accademia Piergiorgio Righele Veneto Canta 2015
3
Venezia in Coro 2015
5
6
11
12
13
16
6° Meeting Cori Giovanili Bassano
17
Il Coro Francesco Sandi
21
Go... Gospel!!
Intervista a Andrea D’Alpaos
18
Incontro con Fabrizio Barchi a Montorso 20
ad Arezzo 2014
XXXIV Rassegna dei Cori Padovani
Estate in Coro 2014
GREstX Choralis a Mel
Carte da musica
Pierangelo Valtinoni
22
23
24
25
Metodo Rohmert a Lonigo
38
Le schede dei cori
42
Laboratorio di Canto Gregoriano
I 50 anni del Coro Lavaredo di Padova
39
40
di Lorenzo Fattambrini
Ma allora,
per cosa combattiamo?”
Mentre sui quotidiani si rincorrono la notizie
più disparate riguardanti prima le dimissioni
“irrevocabili” del Maestro Muti dalla direzione
artistica del Teatro dell’Opera di Roma e poi
il licenziamento in blocco di orchestrali e
coristi dello stesso Ente Lirico, al di là di ogni
considerazione di parte (con la immancabile ridda
delle interpretazioni, da quelle sempliciste a quelle
complottiste) resta la sensazione che questa notizia
sia un ulteriore segnale che qualcosa stia piano
piano disgregandosi.
Non vogliamo entrare nel merito ma anche da
questi eventi viene sempre più drammaticamente
confermata la percezione che i danari spesi per e
nella cultura siano soldi gettati al vento.
Assistiamo impotenti ad un fallimento. Culturale,
politico e sociale.
Un fatto è certo: siamo nel pieno di una crisi.
Una strettoia non solo economica finanziaria, ma
anche crisi poetica, culturale, di senso, di possibilità
di pensamento intorno alla nostra posizione
rispetto ad altro, alla storia, al logos, all’Arte.
Sembra quasi che l’ignoranza - la mancanza di
cultura in primis per mancanza di opportunità
o, peggio, per scelta - venga spacciata per beata
condizione, invece di essere contrastata come una
grave malattia.
La crisi invece c’è, il problema è
esistente.
In epoca di crisi - e questo è il dramma - la Cultura
può venir considerata cosa superflua, invece di
riconoscerne il valore come strumento grazie al
quale poter cogliere il senso del vivere piuttosto
che sopravvivere, col quale potersi elevare e
meravigliare.
Invece di essere una risorsa ed un obiettivo per
la vera crescita del capitale umano la Cultura e
l’Istruzione subiscono tagli violenti, e questo vale
per tutta la filiera dei saperi.
L’Istruzione nello specifico è stata particolarmente
colpita (e da qui deriva anche la triplice richiesta
di destinazione fondi espressa nella citazione
del Maestro Muti), sottovalutando forse in modo
superficiale il progressivo abbassamento del livello
culturale e dell’impoverimento del senso civico che
ne sarebbe derivato.
In epoca di crisi, perdere di vista gli obiettivi è il
vero fallimento.
“Ma allora, per cosa combattiamo?”
Da un po’ di tempo circola sui social network un
aneddoto che attribuisce a Winston Churchill
questa domanda.
Si racconta che questa fu la risposta del primo
ministro inglese a chi gli chiedeva di tagliare i fondi
destinati all’arte e alla scuola per sostenere lo sforzo
bellico contro il nazismo.
Al di là della veridicità storica (pare infatti che
Churchill non abbia mai pronunciato questa frase)
il racconto è un buon pretesto per una riflessione;
appare molto efficace nel contrapporre a una
dissennata politica di tagli alla cultura quegli ideali
etici e civili che dovrebbero essere considerati il
vero patrimonio ineludibile di un Popolo e di una
Nazione, valori materiali e immateriali che, prima di
rappresentare un capitale, dovrebbero essere visti
come un potenziale di crescita in grado di stimolare
la creatività per educare al senso civico.
Diventa fondamentale “rintracciare una linea che
marchi o almeno tenti di segnare un sotto e un sopra,
un niente e un pieno, un vuoto e un tutto, un mondo e
un altro, pur nella condizione di dovere prendere atto
del fallimento di ogni compiuta certezza. Ma qui ciò
che entra in gioco è la sostanza stessa di ogni agire,
tra tradizione e mutamento, verità e fallimento.
Mutamento che può avvenire solo a cominciare
da un cambiamento della nostra vita nel senso del
porsi di nuovo, di porsi nella relazione con altri…”
(Galimberti)
Editoriale
Editoriale
“Se togliamo ai nostri figli la possibilità di
avvicinarsi all’arte, alla poesia, alla bellezza,
in una sola parola alla cultura, siamo destinati
a un futuro di gente superficiale e pericolosa.
Per questo occorre difendere un settore che
non esiste per dare dei profitti, ma per parlare
direttamente alla gente. Sottolineo che
un’orchestra sinfonica costo molto, ma molto
meno di un giocatore di calcio.
I dittatori hanno sempre cercato di chiudere la
bocca agli artisti e agli intellettuali, perché la
cultura, nonostante l’imbarbarimento estetico
al quale stiamo assistendo, continua a essere
l’anima del popolo.
L’Europa ha alle spalle una storia
importantissima, sul piano culturale è stata
a lungo leader nel mondo. Ora non può
dimenticarlo: per risalire e tornare propositiva,
basterebbe che i governi dei vari Paesi
togliessero un po’ di denaro alle cose superflue
e lo destinassero prima all’educazione, poi
all’educazione e quindi all’educazione…”
Riccardo Muti
3
Editoriale
Ciò significa porsi la questione dell’Arte e della Cultura
come risposta ad un urgenza in una prospettiva di
restituzione di senso a ciò che senso non ha più.
In epoca di crisi forse bisognerebbe tentare di sognare
ancora, quasi a far leva sulla nostalgia di un futuro dal
quale siamo stati allontanati, del quale siamo stati
espropriati.
La crisi potrebbe allora favorire un mutamento di
orizzonte, là dove non esiste orizzonte.
E qui si innesta l’importanza del Volontariato
Culturale e, per quello che ci compete, il mondo
dell’Associazionismo Corale: offrire ostinatamente
un’opportunità di visione entusiastica del mondo,
nonostante le difficoltà ben note nelle quali navigano
la maggior parte delle Associazioni e dei Cori.
Sempre di più diventa necessario ricercare e
promuovere le occasioni di visibilità del mondo corale
nel territorio. E l’ASAC negli ultimi anni ha investito
molte energie in questo senso.
Tra le molte iniziative, proprio nell’imminenza
dell’uscita di questo numero di Musica Insieme, i
prossimi 18, 25 e 26 ottobre si svolgeranno a Mogliano
e a Venezia le manifestazioni dell’ottavo Festival
della Coralità Veneta, promosso dall’ASAC a cadenza
biennale, con il patrocinio della Regione Veneto.
Otto edizioni che hanno certamente rivelato una parte
notevole del potenziale umano e culturale dei Cori
presenti sul territorio veneto, con una significativa
e straordinaria cifra qualitativa che è andata via via
innalzandosi nel corso degli anni. Anche in questo
modo sta passando il messaggio che “cantare fa bene”
e che cantare bene “fa meglio”: è senza dubbio sempre
più attuale e non trascurabile il fatto che l’esperienza
corale rappresenti un valore aggiunto nella formazione
globale di una persone e nell’identità di un popolo.
Ciò che i Cori possono offrire per contribuire al
superamento della crisi riguarda quindi anche
il curare e migliorare la propria visibilità sul
territorio, partecipando vivacemente agli eventi
civili, organizzando momenti di incontro corale
anche in modo originale (dal flashmob concordato
all’improvvisata in piazza…) dimostrando apertamente
che gli investimenti sull’Arte e sulla Musica hanno un
impatto irrinunciabile sul benessere della Società e
del Mondo.
I Cori - ma ne siamo davvero consapevoli? - fanno,
vivono, diffondono Cultura: ogni Coro dovrebbe essere
sano portatore di Bellezza, di Gioia, di Positività, di
Vita.
Se vogliamo crederci ancora e dare un senso al nostro
canto.
4
Istruzioni per l’uso
Musica Insieme è l’organo di stampa di tutti i cori del Veneto iscritti all’ASAC.
Ha periodicità quadrimestrale.
Entro le date sotto indicate potranno pervenire alla Redazione notizie relative a:
a) attività delle Consulte provinciali
b) nuove realtà corali
c) attività concertistiche, celebrazioni e manifestazioni di ogni singola associazione corale
d) eventi formativi e) concorsi
f) saggi / monografie sulla musica corale
g) pubblicazioni e iniziative editoriali o discografiche
h) suggerimenti e proposte relative al repertorio ed ai nostri compositori
i) schede dei cori
Tutto il materiale inviato, per quanto possibile, dovrà essere corredato da documentazione fotografica ad
alta definizione. Per facilitare la scelta e la pubblicazione delle notizie, il materiale di testo dovrà essere
inviato come comunicato stampa, in formato word (doc, txt, rtf).
INDIRIZZI E TERMINI:
Il materiale cartaceo (comprese le foto stampate su qualunque supporto) deve pervenire alla Segreteria
dell’ASAC (ASAC Veneto, Via Vittorio Veneto, 10 – 31033 Castelfranco Veneto – TV – tel 0423 498941)
almeno dieci giorni prima della data fissata per le spedizioni on line sotto indicate. Lo stesso termine vale per
le “Lettere al Direttore” indirizzate on line al Direttore Editoriale. Per la spedizione on line, il materiale deve
pervenire all’indirizzo e-mail della Segreteria, [email protected] entro le date qui sotto indicate:
ATTENZIONE
Oltre che alla segreteria ASAC è consigliabile inoltrare contemporaneamente la spedizione ai seguenti
indirizzi, allegando anche un recapito telefonico per eventuali comunicazioni:
[email protected] (Direttore Editoriale, Lorenzo Fattambrini)
[email protected] (Coordinamento)
Musica
insieme
Musica Insieme
• 15 novembre per il primo quadrimestre dell’anno successivo
• 15 aprile per il secondo quadrimestre
• 15 settembre per il terzo quadrimestre
5
8° Festival
della Coralita’ Veneta
L’A.S.A.C. Veneto e la Regione del Veneto promuovono ed organizzano l’8° Festival della Coralità Veneta con il
patrocinio del Comune e della Provincia di Venezia. La manifestazione sarà suddivisa in due categorie e si svolgerà a
Venezia e in importanti città del Veneto nel mese di ottobre 2014. Il Festival si svolge a cadenza biennale.
COMMISSIONE D’ASCOLTO
CATEGORIA 1 - Concerto
COMMISSIONE ARTISTICA
FESTIVAL
Federico Donadoni
Nicola Ardolino
Giorgio Mazzucato
Robertro Spremulli
Michele Peguri
8° Festival della Coralità Veneta
Paolo Piana
Mateja Cernic
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GIURIA CATEGORIA 2 - Concorso
Pasquale Veleno
Pierluigi Comparin
Mario Mora
Lorenzo Fattambrini
Study-Tour
“Vivi il Festival”
I cori potranno aderire alla categoria 1 o 2 e
potranno iscriversi presentando un progetto relativo
a una delle seguenti sezioni:
SEZIONE A: Composizioni d’autore sacre e/o profane
SEZIONE B: Composizioni, elaborazioni o
arrangiamenti su temi di ispirazione popolare
SEZIONE C: Composizioni per cori di voci bianche
e cori scolastici
SEZIONE D: Composizioni, elaborazioni o arrangiamenti vocal pop-jazz, gospel e spirituals
Il Festival prevede un concorso per i progetti a cui
concorrono entrambe le categorie e un concorso
con valutazione dell’esecuzione a cui concorre
la categoria 2. I cori partecipanti al festival sono
stati selezionati tra le molte domande pervenute
all’ASAC da una Commissione di Valutazione
composta dai Maestri Federico Donadoni, Paolo
Piana e Roberto Spremulli. I cori ammessi
alla categoria 1 si esibiranno in un concerto
presentando il proprio progetto (sabato 18
ottobre 2014 a Mogliano Veneto) e avranno anche
l’occasione di essere ascoltati da una apposita
Commissione, composta dai Maestri
Nicola
Ardolino, Giorgio Mazzuccato e Michele Peguri;
i Cori ammessi alla categoria 2 parteciperanno
alle audizioni con il proprio Progetto (a Venezia
sabato 25 e domenica 26 ottobre 2014), saranno
valutati e suddivisi in fasce di merito da una Giuria
composta dai Maestri Pasquale Veleno, Pierluigi
Comparin, Mateja Černic, Mario Mora, Lorenzo
Fattambrini.
I cori della categoria 2 selezionati nella fascia di
eccellenza dalla Giuria parteciperanno al concerto
finale ove sarà attribuito il “Gran Premio dell’8°
Festival della Coralità Veneta”. Durante il
concerto finale saranno consegnati i premi relativi
ai progetti, a cui concorreranno unitamente tutte
le categorie (1 e 2).
VIVI IL FESTIVAL
Study tour di formazione
e aggiornamento per direttori
e allievi direttori di coro allo
Venezia.
Scuola Grande
di S. Giovanni Evangelista
25 e 26 ottobre 2014
Tutor M° Mario Lanaro
8° FESTIVAL DELLA CORALITÀ VENETA
ASSOCIAZIONE PER LO SVILUPPO
DELLE ATTIVITÀ CORALI
Via Vittorio Veneto 10, 31033 Castelfranco Veneto
T (+39) 0423.498941 — F (+39) 0423.465022
[email protected] — www.asac-cori.it
8° Festival della Coralità Veneta
• favorire la crescita e l’affermazione dei cori veneti;
• stimolare e valorizzare nuove esperienze e
repertori nell’ambito dell’esecuzione corale,
della composizione, dell’arrangiamento e
dell’elaborazione
Con lo scopo di completare la formazione
ed aggiornamento dei direttori e allievi
direttori di coro o musicisti e coristi
interessati ad approfondire le proprie
conoscenze sul canto corale, in occasione
del Festival della Coralità l’ASAC ha
proposto anche lo Study-Tour “VIVI IL
FESTIVAL”. L’iniziativa, aperta anche alla
partecipazione di non residenti in Veneto
e non iscritti ASAC/Feniarco, prevede la
presenza dei partecipanti alle audizioni
dei cori iscritti all’8° Festival della Coralità
Veneta nella categoria competitiva e
l’esame e dibattito con il M° Mario Lanaro,
incaricato dall’ASAC in qualità di docentetutor. I corsisti durante il Festival potranno
non solo ascoltare e seguire le performance
dei cori partecipanti ma anche analizzare
con il tutor le partiture e le esecuzioni
analizzandone tutti gli aspetti utili alla
conoscenza approfondita dei brani
proposti e della concertazione, arricchendo
il proprio bagaglio musicale.
design Tomomot
Scopi del Festival
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I PROGETTI
18 OTTOBRE 2014
Categoria 1 (non competitiva)
FILANDA MOTTA - MOGLIANO VENETO (TV)
Sezione A
Composizione d’autore, sacre o profane
Coro “Note Rosa” - Quinto di Treviso
dir: Fabiola Ciuffetti
“TRACCE DI BELLEZZA”
Gruppo vocale “Crystal Tears” - Belluno
dir: Stefano Squarzina
“ARMONICI ENTUSIASMI DI DAVIDE”
IL RECUPERO DEI SALMI OP. 9 DI GIOVANNI BATTISTA BASSANI
Sezione B
Composizioni, elaborazioni o arrangiamenti su temi
di ispirazione popolare
Gruppo vocale Cantagaia - Vicenza
dir: Catherine Robin
“UN ORECCHIO GRANDE COME IL MONDO”
Coro polifonico “La Spineta” - Spinea (VE)
dir: Barbara Dalla Valle
“ANIME IN VIAGGIO”
8° Festival della Coralità Veneta
Coro Cantamilmondo - Vicenza
dir: Catherine Robin
“SE CANTO COMPRENDO”
8
Coro Serenissima - Campalto (VE)
dir: Lucia Santi
“DUETTI A VENEZIA”
Coro A. B. Michelangeli - Conegliano (TV)
dir: Svetlana Saroka
“VOCI SENZA CONFINI”
Gruppo Corale Numeri Atque Voces - Lamon (BL)
dir: Donato Cengia
“L’INFANZIA E LE PROPRIE ORIGINI NELLA MUSICA
POPOLARE”
Sezione C
Composizioni per cori di voci bianche e scolastici
Coro Amicanto - Malo (VI)
dir. Stefania Lanaro
“CENTO MANI DICONO PIU’ DI MILLE PAROLE”
Sezione D
Composizioni elaborazioni o arrangiamenti vocal pop-jazz,
gospel e spiritual
Coro Amicanto - Malo (VI)
dir. Stefania Lanaro
“INVESTINCORO”
I PROGETTI
Categoria 2 (competitiva)
25-26 OTTOBRE 2014 VENEZIA - SCUOLA GRANDE DI S.GIOVANNI EVANGELISTA
Coro Amurianum - Murano (VE)
dir: Franco Salvadori
“IL CORO E LA CHITARRA: FASCINO ININTERROTTO NEI
SECOLI”
Gioventù in Cantata - Marostica (VI)
dir: Cinzia Zanon
“I BELIEVE - COLTIVO L’ALBERO DELLA VITA CHE VORREI”
Coro Le Sorgenti - Varago (TV)
dir: Luca Barbon
“TRA FIABE E LEGGENDE”
Coro Polifonico San Biagio - Montorso Vicentino (VI)
dir: Francesco Grigolo
“NASCITA E PASSIONE DI CRISTO NELLA MUSICA
CONTEMPORANEA”
Coro Giovanile Amicanto - Malo (VI)
dir: Stefania Lanaro
“TRA NOI UN PROFETA”
Gruppo Vocale Novecento - San Bonifacio (VR)
dir: Maurizio Sacquegna
“DICEMBRE: ANTICO E CONTEMPORANEO NEL MESE
DELLA NATIVITÀ”
Ensemble Vaga Luna - Padova
dir: Stefano Lovato
“VOCI DALLA NATURA”
Coro Mortalisatis - Maserà di Padova (PD)
dir: Alessandro Kirschner
“IL DIALOGO CON IL SILENZIO: IL CANTO COME
INVOCAZIONE”
Corale Zumellese - Mel (BL)
dir: Manolo Da Rold
“CAMMINANDO VERSO LA LUCE”
Coro Femminile F. Sandi - Feltre (BL)
dir: Maria Canton
“LA VITA DI MARIA NELLE COMPOSIZIONI PER CORO
FEMMINILE”
Sezione B
Composizioni, elaborazioni o arrangiamenti u temi di
ispirazione popolare
Gruppo Corale Bolzano Vicentino (VI)
dir: Francesco Grigolo
“NOSTALGIA E RICORDI DI UN TEMPO PASSATO”
Coro Valcavasia - Cavaso del Tomba (TV)
dir: Sabino Toscan
“TERRA AMICA”
Coro Mortalisatis - Maserà di Padova (PD)
dir: Alessandro Kirschner
“CANTI D’AMORE TRA LE DUE SPONDE DELL’ATLANTICO”
Corale Zumellese - Mel (BL)
dir: Manolo Da Rold
“POESIA E CORO (POPOLARE)”
Corocastel - Conegliano (TV)
dir: Giorgio Susana
“TRA FANTI E SANTI”
Sezione C
Composizioni per cori di voci bianche e scolastici non ci sono
cori in competizione per questa sezione
Sezione D
Composizioni, elaborazioni o arrangiamenti vocal pop-jazz,
gospel e spiritual
Gioventù in Cantata - Marostica (VI)
dir: Cinzia Zanon
“I’VE GOT THE MUSIC IN ME”
Coro Giovanile Amicanto - Malo (VI)
dir: Stefania Lanaro
“COR’OST”
Fm Vocal Group - Carbonera (TV)
“IL RESPIRO DEL TEMPO”
Gruppo Vocale Ottavagiusta - Schio (VI)
dir: Valentino Carobin
“LA MELODIA POP NELLA MUSICA CORALE”
Amazing Gospel Choir - Este (PD)
dir: Marica Fasolato
“MOSES HOGAN: LA POLIFONIA NELLO SPIRITUAL”
Coro San Marco - Camposampiero (PD)
dir: Andrea Basso
“NESSUNA SCHIAVITU’ PUO’ INCATENARE L’ANIMA”
Joy Singers - Venezia
dir: Andrea D’Alpaos
“RIVISITAZIONI”
Coro del Conservatorio A. Steffani
dir: Roberta Paraninfo
“A LITTLE JAZZ MASS - BOB CHILCOTT”
8° Festival della Coralità Veneta
Sezione A
Composizione d’autore, sacre o profane
9
Il Coro Giovanile Italiano
ospite al Festival
8° Festival della Coralità Veneta
Il Coro Giovanile Italiano, formazione unica nel
panorama corale italiano nata nel 2003, è stata
fortemente voluta da Feniarco, la Federazione
Nazionale Italiana delle Associazioni Regionali
Corali. Una selezione giovanile della coralità italiana,
guidata da maestri d’eccezione, un’esperienza
formativa importante, un laboratorio fonte di
fruttuose impronte sul territorio, un coro che
punta all’eccellenza: questo è il profilo voluto dalla
10
federazione per il suo coro. I giovani coristi, tra i 18
e i 28 anni, provengono da diverse città d’Italia e
da molteplici esperienze musicali. Nel corso degli
anni si sono alternati alla guida del Coro Giovanile
Italiano maestri di fama nazionale e internazionale
quali Filippo Maria Bressan, Nicola Conci e Stojan
Kuret e il coro ha affrontato repertori diversi tra
loro e in particolare: la polifonia rinascimentale,
la musica di scuola napoletana del ‘700, la musica
sacra e profana del ‘900 italiano e brani popolari
da varie regioni italiane. In ogni sessione di studio
e nei relativi concerti, accanto alle opere dei più
famosi autori del periodo studiato, sono state
commissionate a compositori italiani nuove opere
da abbinare al programma musicale stabilito. Per il
periodo 2011-2014 il Coro Giovanile Italiano è stato
affidato ai maestri Dario Tabbia e Lorenzo Donati
con i quali sono stati studiati, rispettivamente,
composizioni di polifonia sacra del sedicesimo e
diciassettesimo secolo e opere di musica del ‘900 e
contemporanea. Il coro ha preso parte per due volte
al Festival Europa Cantat, nel 2006, alla XVI edizione
a Mainz (Germania), e nel 2012, alla XVIII edizione a
Torino, esibendosi all’Auditorium Lingotto di Torino
con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e altri
due cori giovanili nazionali sotto la direzione dello
svizzero Simon Gaudenz nell’oratorio Le Laudi di
Hermann Suter. Il coro, nei suoi primi dieci anni
di vita, si è fatto conoscere nelle regioni del nostro
paese toccando molte città tra cui Arezzo, Alba,
Assisi, Bergamo, Fano, Firenze,
L’Aquila, Matera, Messina,
Perugia,
Pescara,
Reggio
Calabria,
Roma,
Salerno,
Siena, Taranto, Torino, Udine,
Venezia. Il Coro Giovanile
Italiano è una formazione
in grado di affrontare sfide
impegnative e di confrontarsi
con le più prestigiose realtà
corali
grazie
all’estrema
flessibilità
dei
giovani
componenti, all’attenzione e
alla scrupolosità dei suoi
maestri e allo spirito energico
che arriva dalla voglia di far
coro,
crescendo
insieme,
maturando da un punto di
vista musicale e anche umano.
Ulteriore prova di ciò è la
vittoria nel giugno 2014 al
prestigioso concorso Florilège
Vocal di Tours in Francia,
dove il coro ha sbaragliato la
concorrenza di formazioni
provenienti da tutto il mondo. La competizione è una
delle maggiori vetrine mondiali della coralità di alto
livello. Il Coro Giovanile Italiano ha vinto i primi premi
nelle categorie principali a programma obbligato,
libero e rinascimentale, conquistando inoltre il
premio speciale per la migliore interpretazione di
un brano del compositore francese Thierry Machuel.
La giuria internazionale ha premiato l’eccellenza
della preparazione tecnica, la presentazione e
l’interpretazione dei brani, la qualità del suono, la
forte personalità, in particolar modo per la capacità
comunicativa e l’intensità di tutte le esecuzioni.
A riprova dell’eclettismo e della versatilità di questo
coro, sempre nel giugno 2014, ha calcato il palco
con The Rolling Stones nel loro concerto al Circo
Massimo di Roma per l’esecuzione di un brano con le
celeberrime icone del rock. Sarà possibile ascoltare il
CGI a Venezia sabato 25 ottobre alle ore 18, nel pieno
dell’8vo Festival della Coralità. Un onore per tutta
l’ASAC e la Coralità Veneta!
Corso residenziale a Mel
Estate 2014
di Maurizio Sacquegna
che i cori laboratori riportano da quest’esperienza. La duttilità di un coro è certamente una tra
le più grandi doti che esso può possedere. L’avvicendarsi di diversi direttori, di diverse idee sul
brano in questione e anche le diverse esperienze
nell’ambito corale fanno sì che i vari approcci sia-
no completamente diversi e arricchenti e, inoltre,
stimolano il coro ad un continuo cambiamento
di prospettiva sonora ed interpretativa dandogli
autonomia, crescita e fornendo ai maestri ufficiali
del coro anche diversi e nuovi spunti interpretativi. Aggiungo inoltre che i docenti, andando oltre alla loro mansione di quel momento (seguire
i corsisti) sono sempre stati forieri di grandi consigli per poter aumentare la qualità del gruppo.
Per questo li ringrazio infinitamente. Il coro di
Mel non ha solo una grande finalità professionale,
ma anche umana. Conoscere altre persone, altre
esperienze e altre storie nei vari momenti di convivialità tra docenti, cori e corsisti forse è la cosa
più importante perché è da ciò che la fiducia in
ciò che facciamo, per cui lottiamo e che vogliamo
portare avanti ad ogni costo si consolida e ci fa
capire che stiamo spendendo bene il nostro tempo, dedicandoci ad un’arte illustre e facendo un
esperienza umana ancora più grande.
Corso Residenziale Mel 2014
Nella splendida cornice di Mel (Belluno) si è svolto anche quest’anno il corso residenziale per direttori di coro patrocinato dall’ A.S.A.C. Veneto.
In qualità di direttore di uno dei cori-laboratorio,
la sezione femminile dell’ “Associazione Musicale Gruppo Vocale Novecento”, riporto diverse impressioni: Il corso è
risultato ancora una
volta una splendida
occasione per direttori e aspiranti tali
che vogliono avvicendarsi a questa
complessa materia.
Dal punto di vista didattico, i tre docenti
(Pasquale
Veleno,
Sandro Naglia e Manolo Da Rold) hanno
svolto un lavoro encomiabile cercando
di riversare la loro
grande professionalità e il loro sapere
sui corsisti adattando la loro esperienza a tutti i casi e a
tutte le problematiche, soprattutto,
da uomini d’azione,
hanno voluto creare
nel direttore la consapevolezza del proprio ruolo volta alla capacità
di gestire e “comandare” quel grande e complesso strumento che è il coro. Ai direttori non solo
si è voluto fornire un approccio alla gestualità,
indispensabile per guidare qualsiasi compagine
corale, ma anche una modalità d’avvicendamento ai coristi ergonomica, ossia volta ad ottenere
il maggior risultato interpretativo con il minimo
dispendio di energie, sia nel momento della comunicazione delle idee, sia all’atto di renderle
musica. Pensando ai risultati del concerto finale,
il lavoro di pochi giorni di docenti e allievi è stato
certamente un ulteriore successo che conferma
la grande utilità di questo corso: un’ opportunità
unica in una regione come il Veneto ricca di cultura musicale e in particolare corale. Auspico quindi
che questa benemerita iniziativa possa perdurare
negli anni. Da direttore del coro laboratorio vorrei soffermarmi anche in un altro aspetto, probabilmente più sottovalutato: il grande giovamento
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Associazione sviluppo Attività Corali del veneto
CORSO BIENNALE
DI DIREZIONE DI CORO
Anno accademico 2014-2015
corsi accademici
target
PRESSO IL CENtRO CuLtuRA CANEvON, vIA J. DEL CASSERO 4,
MALCONtENtA (vE)
Il corso è aperto a tutti i direttori
e aspiranti direttori di coro
per iniziare, per imparare,
per approfondire.
tECNICA DELLA DIREzIONE
Matteo valbusa
tECNICA vOCALE
i “numeri” dell’accademia
Lia Serafini
2 anni di corso
10 weekend di lezione (sab-dom):
LABORAtORIO DI CANtO gREgORIANO
1 weekend al mese per 10 mesi,
da settembre a giugno 2014.
18 docenti di chiara fama.
Cori laboratorio di prestigio.
Concerti in Veneto e Trentino, diretti dagli allievi.
Alessio Randon
LABORAtORIO MADRIgALIStICO
Sandro Naglia
MAStERCLASS
MuSICA
RINASCIMENtALE
MuSICA
ROMANtICA
Docente:
Docente:
Marco Ozbic
Marco Berrini
Coro laboratorio:
Caterina Ensemble
Coro laboratorio:
Coro da Camera trentino
NEL SECONDO ANNO SONO PREvIStE ANChE LE MAStERCLASS:
MuSICA DEL
12
MuSICA
‘600 - ‘700
POPOLARE
(A. A. 2015-2016)
(A. A. 2015-2016)
MuSICA
CONtEMPORANEA
Docente:
Lorenzo Donati
Coro laboratorio:
Coro Polifonico S. Biagio
Seminari FORMAtIvI
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Elementi di semiografia rinascimentale
Retorica musicale
Accordatura e temperamenti, l’intonazione del coro
Tecniche di insegnamento e concertazione
Analisi formale e armonica
Tecniche di consapevolezza corporea
ISCRIzIONI ENtRO IL 31 LugLIO 2014
PER INFO: ASAC Ass. per lo sviluppo delle attività corali del veneto - Via Vitt. Veneto 10, 31033 Castelfranco Veneto
Tel: (+39) - 0423 498941 fax 0423 465022 - [email protected] - www.asac-cori.it
3° Veneto Canta
Festival Corale
Internazionale
23/26.04.2015
conclusione del festival con
39° Venezia in Coro
26.04.2015
Chi siamo
A chi si rivolge
L’Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali (A.S.A.C.)
è l’associazione dei cori veneti, fondata nel 1979 allo scopo
di sviluppare la coralità, attraverso attività di formazione,
concorsi, festival e rassegne. Attualmente l’A.S.A.C.
conta 340 cori ed è federata alla Feniarco (la Federazione
nazionale dei cori italiani), a European Choral AssociationEuropa Cantat e a IFCM (Federazione internazionale
della musica corale).
Possono iscriversi al Festival cori con qualsiasi
tipo di organico e repertorio. È ammessa anche
la partecipazione di famigliari e simpatizzanti.
Il festival
Il Veneto è tra le regioni italiane più affascinanti,
per la diversità del paesaggio, che dalle cime delle Dolomiti
declina dolcemente verso la Pianura Padano-Veneta
fino a perdersi nell’azzurro dell’Adriatico, per la varietà
dei sapori enogastronomici frutto della tradizione locale,
e per la molteplicità di atmosfere evocate da borghi
fortificati, eleganti ville aristocratiche e città d’arte
tra le quali spicca la raffinatezza di Venezia.
Quando
giovedì, 23 aprile
pomeriggio: arrivo dei cori
sera: concerto di apertura
venerdì, 24 aprile
mattino/pomeriggio: visita guidata a siti d’arte
sera: concerti sul territorio o serata libera
Il Festival si tiene dal 23 al 26 aprile 2015.
Programma del festival
Il Festival prevede la partecipazione a concerti e itinerari
artistico-culturali:
• concerti: in base al giorno di arrivo, ogni coro terrà
concerti in luoghi diversi di grande interesse
turistico-culturale.
• concerto di chiusura in Piazza San Marco a cori
riuniti con i partecipanti della manifestazione
VENEZIA IN CORO giunta alla 39° edizione,
con animazione della città, concerti in chiese
e centri socioculturali ed esibizioni itineranti.
È all’interno di questo quadro che si svolgerà la III edizione
di VENETO CANTA, il Festival Internazionale della coralità
nel Veneto, aperto a cori di ogni tipologia e repertorio,
promosso da Asac-Veneto in collaborazione con Feniarco,
la Regione del Veneto e le amministrazioni locali.
Nato dal desiderio di far incontrare realtà corali provenienti
da tutto il mondo, il Festival si propone di favorire lo
scambio e il confronto tra esperienze musicali diverse,
offrendo a ogni coro la possibilità di esibirsi in luoghi unici
per bellezza e incanto nel magico Veneto e Venezia.
• visite e scambi culturali: il programma prevede
incontri con realtà corali venete e tour guidati
a località di interesse storico-architettonico
tra le quali Verona, Cortina (la perla delle Dolomiti), etc.
Iscrizioni
Contributo individuale
Per partecipare al Festival, ogni coro deve compilare
il form dal sito dell’ASAC, entro il 19 gennaio 2015.
Programma generale
PROGRAMMA 4 GIORNI / 3 NOTTI
• degustazioni enogastronomiche: visite guidate
alla scoperta dei sapori del territorio veneto.
sabato, 25 aprile
mattino/pomeriggio: seminario sulla musica corale
veneta o visita guidata a siti d’arte
sera: concerto sul territorio o serata libera
domenica, 26 aprile
dal mattino: partecipazione a VENEZIA IN CORO
con animazione della città, concerti in chiese
e centri socioculturali ed esibizioni itineranti.
Chiusura della manifestazione in Piazza San Marco
con tutti i cori partecipanti.
sera: partenza dei cori
PROGRAMMA 3 GIORNI / 2 NOTTI
venerdì, 24 aprile
pomeriggio: arrivo dei cori
sera: concerto sul territorio o serata libera
sabato, 25 aprile
mattina/pomeriggio: seminario sulla musica corale
veneta o visita guidata a siti d’arte
sera: concerto sul territorio o serata libera
domenica, 26 aprile
come da “PROGRAMMA 4 GIORNI”
PROGRAMMA
Informazioni
Hotel ***
Jesolo **
Segreteria del Festival
Via Vittorio Veneto 10
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ASAC VENETO
CONSIGLIO DIRETTIVO 2014
Presidente
Alessandro Raschi
Vicepresidenti
Camillo De Biasi, Luca Fiorio
Segretario regionale
Claudio Sartorato
Assistenza alla presidenza ASAC
Alberto Cimenti
CONSIGLIO DIRETTIVO
Maria Chiara Ardolino, Ferruccio Artuso, Marino
Baldissera, Rolando Basso, Antonio Cagnin, Daniela
Corolaita, Camillo De Biasi, Osvaldo Fedini, Luca Fiorio,
Michele Fontana, Paolo Gardenal, Giampaolo Piccoli,
Cristiano Roccato, Massimo Zulpo
COMMISSIONE ARTISTICA
Manolo Da Rold, Pierluigi Comparin, Alessandro
Kirschner, Paolo Piana, Matteo Valbusa, Cinzia Zanon
COLLEGIO DEI SINDACI 2012-2015
Danilo Riedi, Giovanni Selmin; Gianni Zennaro (effettivi)
Roberto Bortolazzi (supplente)
DIRETTORE RESPONSABILE DI “MUSICA INSIEME”
Dino Bridda
DIRETTORE EDITORIALE
Lorenzo Fattambrini
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Segretario
Candy Patricia Cauilan
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giornata conclusiva di
3° Veneto Canta
Festival Corale
Internazionale
23-26 aprile 2015
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GO... GOSPEL !!!
Intervista ad Andrea D’Alpaos
a cura di Matteo Morgan
Alcune domande al M° Andrea D’Alpaos, nell’intento di capire i perché della mancata attivazione del workshop GO…
GOSPEL!, progetto nel quale l’ASAC crede fortemente e che verrà quindi riproposto dal 27 febbraio al 1 marzo 2015
Carissimo Maestro Andrea, quali pensi siano state le cause del numero insufficiente di iscrizioni al corso
GO GOSPEL?
Credo sia stato principalmente per il numero dei giorni... Troppo impegnativo per i cori riuscire a prendersi
giorni di ferie e/o permessi per poter seguire tutte le lezioni. In quest’ottica anche i costi totali per il soggiorno
potevano smorzare un po’ l’entusiasmo però il costo del corso in sé era assolutamente ragionevole. Altro motivo
potrebbe essere lo scarso interesse per questo genere...
Ma gli ultimi anni non hanno forse visto una continua crescita delle formazioni pop e gospel?
Assolutamente sì! Ma non voglio pensare che il motivo della poca partecipazione sia la pigrizia. Questa era, ed è
ancora, una buona occasione per entrare in contatto con un genere musicale che ha avuto il più ampio sviluppo in
Italia negli ultimi quindici anni. Molte rassegne corali hanno dovuto aprire categorie specifiche per dare il giusto
risalto e riconoscere finalmente una propria identità ad un genere che, troppo spesso, viene confuso e messo in
coabitazione con la musica popolare, come se entrambe non avessero abbastanza importanza.
Forse proprio per la popolarità del genere ci sono state troppe proposte di workshop negli ultimi anni? Può essere
una proposta non più così coinvolgente?
Questo seminario, rispetto ad altri progetti, ha in vantaggio non da poco. È stato pensato mettendo insieme
diverse competenze. Forse per la prima volta viene proposta una full immersion nella musica afroamericana
tenendo ben presenti, anzi in realtà partendo proprio dalle difficoltà tecniche e psicologiche che ci possono
essere nell’affrontare questo particolare repertorio.
Viene da chiedersi anche se non ci fosse il dubbio da parte dei possibili partecipanti che il corso non potesse soddisfare
né i cori già abituati al repertorio né i cori che volessero avvicinarsi
Sempre più spesso i cori polifonici e popolari propongono nei loro programmi uno o più brani spiritual o gospel
o pop perché indubbiamente riscuotono sempre un certo successo tra il pubblico. Altri cori faticano nell’aprirsi
a nuove esperienze, a volte per diffidenza preconcetta nei confronti di un genere considerato non alto...
Qualcuno rinuncia invece a questa possibilità per timore, perché non hanno la padronanza di quel linguaggio.
Questa è in realtà un’ottima occasione per aprirsi a nuovi repertori ed è inoltre una fantastica possibilità di
affrontare le eventuali difficoltà con l’esperienza ed i consigli mirati messi a disposizione dai docenti.
Go... Gospel!!!
Hai avuto altre esperienze di insegnamento/ collaborazione con docenti stranieri?
A parte gli incontri fatti durante i viaggi negli Stati Uniti, ho avuto la fortuna di imparare tanto da vari musicisti
e direttori e di collaborare con molti di loro a diversi livelli. Quando si è lavorato insieme si è creata sempre
una bella empatia... Faccio un esempio pratico: Daniel Thomas rappresenta l’esperienza diretta, l’energia di un
modo di essere e di vivere la musica; io porto invece l’esperienza di chi ha dovuto/ voluto affrontare un nuovo
linguaggio musicale da straniero. Penso di avere capito e di potermi esprimere in quella “lingua” ma, al contempo,
sono cosciente di tutte le difficoltà di chi, come me, non è “madrelingua”. La soluzione, per quanto mi riguarda,
è stata una sorta di mediazione culturale. Ho cercato innanzitutto di capire il nostro modo di fare musica ed il
nostro modo di esprimerci per cercare quindi di colmare le distanze che separano i due linguaggi.
Ci sono problemi legati alla comunicazione tra cori e docenti americani ed inglesi?
Nei cori quasi tutti parlano un po’ di inglese. Quando però mi trovo a tradurre per il coro faccio sempre molta
attenzione a rendere chiaro soprattutto il concetto espresso perché molte volte una traduzione letterale non è
comprensibile. La stessa difficoltà viene riscontrata quando si deve tradurre per il docente, cercando di spiegare
tutte le diverse sfumature che spesso non hanno una vera e propria corrispondenza nelle due lingue.
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Quali sono le difficoltà che più spesso incontri nei seminari?
a. Innanzitutto il primo impatto con i cori: l’amatorialità come scusa per motivare i propri difetti non ha
giustificazioni reali. Dopo anni di esperienza di insegnamento e di impegno con diverse formazioni sono sempre
più convinto che l’amatorialità dei gruppi corali deve essere la base di partenza per superare gradatamente tutti
gli ostacoli;
b. Nei cori pop o gospel un problema può anche essere l’eccesso di entusiasmo che non permette di vedere i reali
difetti stilistici (non basta mettersi le tuniche per diventare un coro gospel... );
c. In alcuni direttori inoltre si può riscontrare diffidenza o insicurezza, la paura di aprirsi al confronto, il timore di
affrontare uno stile non familiare. In questo senso il seminario prevede anche un momento di confronto specifico
pensato esclusivamente proprio per i direttori.
Dal 27 febbraio al 1 marzo 2015 l’ASAC, credendo molto in questo progetto, riproporà il workshop GO…GOSPEL: su
quali aspetti specifici si concentrerà il seminario?
a. Lo stile POP
b. La concertazione di brani GOSPEL
c. Il contesto storico- culturale
d. Ritmo-parole-movimento
e. Scelta del repertorio e problematiche per i direttori
Per finire perché proprio pop e gospel?
In entrambi i generi c’è una grande energia, una presa immediata sul pubblico e poi la cosiddetta contaminazione.
Gospel e pop sono ormai trasversali ed abbracciano o hanno influenzato quasi ogni altro genere musicale
contemporaneo.
Go... Gospel!!!
Cosa diresti per incoraggiare un coro a partecipare ad un seminario?
Penso che questa sia soprattutto un’occasione di confronto e condivisione: le esperienze nuove portano sempre
frutto. Si comincia con piccoli passi: la bella musica può essere fatta con poco... Ci si può appassionare ad un
romanzo lunghissimo ma anche essere conquistati da un racconto breve: tutto sta nella qualità di quanto
presentato.
Le idee chiare ci sono. L’entusiasmo anche. Auspichiamo che la accattivante proposta ideata dal M° D’Alpaos possa
incontrare l’interesse del maggior numero di coristi legati al genere e non...
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A Montorso
”Incontro con Fabrizio Barchi”
Montorso: Incontro con Fabrizio Barchi
E’ sempre con grande piacere che
aderisco alle richieste di tenere dei
corsi, specialmente se questi sono
destinati a cori e a corsisti cantori
più che ai direttori; la cosa poi
che questi corsisti non siano già
solidamente avvezzi al canto corale,
non siano così bravi e selezionati
mi appassiona ancora di più. Negli
ultimi decenni infatti il canto
corale in Italia è cresciuto molto,
gruppi sempre più bravi, direttori
sempre più eclettici, repertori
sempre più virtuosistici ma si è
persa un po di vista quella coralità
amatoriale autentica, verace, fatta
di uno studio a volte stancante
ma
dall’impatto
sociologico
importantissimo. Purtroppo ciò
a discapito della formazione di
base decisamente meno ambita.
Direttori, anche molto giovani,
ancora in formazione, perseguono
da subito modelli ambiziosi e
cercano immediate soddisfazioni
nell’assemblare insieme cantori
già formati, già bravi, con i quali
non si deve perdere troppo tempo
ad insegnare la parte con il tastino.
Crescere insieme, migliorare
insieme, tollerare (ma anche
pungolare) i meno spigliati, avere
un riferimento nei più bravi che
non si fregiano di chissà quali doti
musicali ma mettono umilmente
a servizio di tutto il coro la loro
esperienza. Questa è la coralità
che mi piace ed è l’ambiente che
ho trovato nel coro polifonico San
Biagio che mi ha
fatto l’onore di voler
festeggiare con me
il loro trentesimo
compleanno.
Come nei 4 anni
precedenti dove ho
tenuto corsi sempre
rivolti ai cantori,
corsi
organizzati
dall’Usci del Friuli,
l’uditorio non era
iperselezionato ma
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formato da persone che, giovani,
ma per gran parte meno giovani,
non disdegnavano di mettersi in
gioco consci che questa passione,
pur essendo un dopolavoro e non
la propria occupazione, è un’arte
nobilissima e va onorata al meglio.
Se nei corsi tenuti dal 2010 al 2013
a Sacile prima ed ad Artegna poi la
provenienza dei corsisti era molto
diversificata nelle esperienze,
a Montorso mi sono trovato un
coro che pur eterogeneo nelle
età, si mostra compatto, con
un suo stile, una vocalità molto
curata, un bel repertorio ed
una propensione al lavoro che è
certamente frutto dell’imprinting
imposto dal maestro Francesco
Grigolo. Il bravo e preparato
direttore, pur avendo solidi studi
musicali alle spalle (direzione,
organo, canto, composizione) non
disdegna di “sporcarsi” le mani
sul campo lavorando con cantori
non selezionati e creando, in una
piccola realtà come Montorso
Vicentino, una virtuosa eccellenza
corale. Pur avendo concentrato
il lavoro in una giornata e mezza
in pratica ci siamo volentieri
“sfiancati”, sia io che i poveri
cantori, in una full immersion
bella, conclusasi con una esibizione
concertistica. Non c’è stato modo
di fare un lavoro di fino, di curare
il dettaglio sulla concertazione
ma credo che le provocazioni
musicali, vocali e dialettiche siano
state molto positive, a partire
dalla mattinata trascorsa invece
in piacevole compagnia di molti
colleghi con i quali si è aperto
un fruttuoso dibattito. Partito
dalla mia personale esperienza
(per 20 anni con cori adulti e da
altrettanti immerso nella coralità
giovanile ed infantile), abbiamo
alternato ascolti di esecuzioni dei
miei cori a riflessioni nelle quali,
con una confidenza pari ad una
rimpatriata tra vecchi amici, ci
siamo “aperti” alle problematiche
che indissolubilmente ci legano
alla nostra professione: mancanza
di fondi, ricambio generazionale
dei cantori, collaborazione con i
comuni ma anche il travagliato
rapporto che a volte ci lega alle
associazioni madre, sia la regionale
che la nazionale. Abbiamo poi
parlato di un problema ricorrente
nella nostra coralità nazionale,
la “migrazione” da un coro
all’altro dei cantori, uno sport che
sembra andare molto di moda
in questi ultima anni in Italia; ciò
rappresenta, sia nei direttori che
nei cantori avvezzi
a questa pratica,
la volontà di darsi
delle soddisfazioni
immediate
ma
certamente non
durature; la parola
“percorso”
con
il con il quale il
coro si propone di
migliorare di prova
in prova, attraverso
la preparazione di
Coro “Francesco Sandi” terzo
al Polifonico di Arezzo 2014
Il Coro Femminile “Francesco Sandi” di Feltre
ha ottenuto un importante risultato al recente
Concorso Polifonico Nazionale ed Internazionale
“Guido d’Arezzo”, tenutosi ad Arezzo dal 27
al 30 agosto scorso. La formazione, diretta
dalla Maestra Maria Canton ed accompagnata
al pianoforte dal Maestro Matteo Andri si è
infatti classificata al terzo posto al Concorso
Nazionale, e sempre al terzo posto al Concorso
Internazionale nella categoria 4 “Voci pari”,
con brani di Palestrina, Hassler, Real, Gjeilo,
Bojesen, Kocsar, Mendelssohn, ed una rilettura
Il ricambio generazionale
dei cori veneti
brani sempre più complessi, uno
studio sulla vocalità, concerti o
gli stimolanti concorsi, è stata
sostituita dal “progetto”. Il coro non
ha più una identità o almeno ne ha
una mobile, mai uguale con il quale
si realizzano momenti musicali
anche interessanti ma all’insegna
del mordi e fuggi. Lavorare su
brani come l’Ubi caritas di Gjello, il
suggestivo Ave Verum di Stopford,
il Magnum misterium di Busto,
con persone che, provenienti da
esperienze di cori parrocchiali
non avvezzi a questi repertori,
sentire che con fatica ma con
dedizione ed impegno ad ogni mio
suggerimento modificavano il loro
modo di cantare per migliorare
è stato bellissimo, coinvolgente e
per me a tratti anche emozionante.
Questa è la coralità che mi piace!
Al concerto è seguito il classico
momento conviviale e a tavola, si
sa, i rapporti umani vengono ancor
meglio consolidati; il coro, come
Coro Francesco Sandi
corale del Maestro Lorenzo Fattambrini
del celeberrimo “Nel blu dipinto di blu” di
Domenico Modugno. La giuria era composta
dai Maestri Peter Broadbent, Javier Busto,
Stojan Kuret, Luigi Ciuffa, Giovanni Conti, Luigi
Marzola e Fabiana Noro per l’Internazionale, e
dai Maestri Javier Busto, Marco Cimagalli, Luigi
Ciuffa, Maria Dal Bianco e Luigi Marzola per il
Nazionale. E’ stata un’esperienza che ha visto
il coro confrontarsi con gruppi provenienti da
Paesi di tutto il mondo: Francia, Ucraina, Spagna,
Polonia, Estonia, Croazia, Indonesia, Slovenia,
Repubblica Ceca, Ungheria, e che ha dato modo
alle giovani coriste di vivere in pieno l’emozione
di cantare nella Chiesa di San Domenico,
proprio sotto il Crocifisso ligneo dipinto da
Cimabue, e di ascoltare formazioni di elevata
qualità e raffinatezza. E’ il più importante
risultato ottenuto finora, dopo il secondo posto
conseguito al Concorso Nazionale di Stresa nel
2013 e la fascia di distinzione al Festival della
Coralità Veneta tenutosi a Treviso nel 2012.
attestano molti studi scientifici,
aiuta la nostra mente, ci aiuta
a coltivare rapporti sociali ma,
recenti studi, attestano che nel
coro i battiti cardiaci dei cantori si
sintonizzano fra loro e rallentano
il loro battito. Questa sintonia
delle voci e del cuore è il valore
più grande che ci lascia l’autentica
coralità amatoriale. Cori come il
Polifonico San Biagio e direttori
come Francesco Grigolo coltivano
questa autentica bellezza.
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XXXIV Rassegna dei Cori Padovani
Sabato 14 e Domenica 15 giugno 2014
XXXIV Rassegna dei Cori Padovani
Lo spettacolo che tradizionalmente si tiene nel
cortile di Palazzo Moroni è stato ospitato solo per
la prima serata nella sala anziani, situata proprio
sopra la grande scalinata poiché le condizioni
atmosferiche erano sfavorevoli, ma nonostante tutto,
gli abili presentatori dei cori hanno dato un impulso
vitale ad ogni formazione. Sabato 14 si sono esibiti
gli storici cori padovani Rondinella, diretto da Dina
Checchetto Morello, e La Valle diretto da Luciano
Pengo preceduti dal Serenissima di Vigonza diretto
da Stefano Zanella. I Cori si sono cimentati in brani
tradizionali, ma anche d’autore e su tema amoroso
uniti ad una sottile malizia, passando perfino a
descrivere l’arte della caccia in una sorprendente
composizione del maestro vicentino Mario Lanaro,
caccia che tuttavia non intende eliminare alcuna
specie della fauna, ma metaforicamente allude
ad una conquista amorosa: Il saggio cacciatore
è stato eseguito dal coro vigontino che celebra
quest’anno i quarant’anni di attività. Domenica 15
invece come per magia ha smesso di piovere e i cori
hanno cantato nella bellissima scalinata, avvolti
da continue luci di diversi colori, quasi a voler
indicare la varietà di proposte musicali offerte al
caloroso pubblico. Ha esordito il Coro Lavaredo
diretto da Luigi Zampieri che quest’anno celebra
i cinquant’anni di attività ed ha eseguito sei brani
nel segno della tradizione o della musica leggera
italiana e straniera quest’ultima opportunamente
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tradotta da abili parolieri come ad esempio Mogol.
Ha proseguito il Coro Mortalisatis di Maserà diretto
da Alessandro Kirschner, il maestro ha preparato
un programma che non ha voluto dimenticare il
canto popolare italiano, per poi passare a dei brani
provenienti dall’America Latina; particolarmente
Cori in Municipio: un
appuntamento intramontabile
emozionante “El ultimo cafè”, uno struggente addio
accompagnato dalla coreografia di due abili ballerini
di tango fuoriusciti in modo estemporaneo dal coro.
Infine il coro Piemme (Parole in Musica) diretto da
Mariarosa Fidora ha voluto infondere nel pubblico
una vitale energia con un percorso di musica corale
internazionale. Il coro celebra i dieci anni di attività
ed ha avuto origine grazie all’intraprendenza di
alcuni dipendenti del corpo della Polizia Municipale
di Padova. Il Piemme accompagnato da abili
strumentisti e da un coinvolgente presentatore
e solista ha cantato musica leggera italiana come
Samarcanda e per finire con ritmi africani od
oltreoceano come Baba Yetu o Siyahamba. Insomma
un evento che è rassegna non solo di cori diversi per
organico ed origini storiche, ma anche per la varietà
dei temi proposti attraverso composizioni di ogni
epoca e luogo.
Estate in Coro 2014
Memorial al M° Luigi Molfino
di Liliana Stefani
7 giugno 2014: per la sesta volta, nell’Auditorium San Michele
di Selvazzano Dentro, a Padova, l’Associazione “Coro Voice In
Progress” ha organizzato la rassegna di canto corale “Estate
in coro”, appuntamento ormai tradizionale alle porte della
stagione estiva. Ospiti del gruppo organizzatore, guidato
dall’inossidabile Matteo Morgan, la compagine trentina del
Coro Lago di Tenno, diretto da Arianna Berti, e il gruppo di
Scorzè (VE) del Coro Comiter, diretto da Lucia Libralesso.
La serata, presentata da Liliana Stefani, si è svolta come
sempre all’insegna della solidarietà e della partecipazione
alla raccolta fondi per le ricerche sulle malattie genetiche
della Fondazione Telethon, ai progetti della quale ha dato
voce commossa ed efficace il suo vicepresidente nazionale
Omero Toso. La varietà dei repertori e delle voci, miste
o solo maschili, ha coinvolto il pubblico e riscaldato un
inizio di stagione poco favorevole, offrendo agli spettatori
la possibilità di ascoltare brani della tradizione veneta
e di montagna, come quelli proposti dal “Coro Lago di
Tenno”, di provenienza internazionale, come “All I have to
do is dream” del Coro VIP o “Heal the world” del Comiter
o simbolici di un’Italia spensierata e vacanziera, ormai del
secolo scorso, come “Stessa spiaggia, stesso mare”, del VIP
o “Un bacio a mezzanotte” sempre del Comiter. Il concerto
è stato arricchito, come succede ormai a cadenza triennale
(il 2011 è stato dedicato a Lamberto Pietropoli), dal ricordo
di un grande maestro della coralità italiana e quest’anno è
toccato a Luigi Molfino (1916-2012), organista e maestro
d’organo, direttore del coro del teatro Carlo Felice di
Genova, appassionata guida musicale in seminari, collegi,
scuole, e conservatori e tra i primi in Italia ad armonizzare
canti della tradizione per cori misti, che furono raccolti in
una pubblicazione già negli anni cinquanta. Tutti i cori alla
fine hanno intonato sotto la direzione di Matteo Morgan
“Va l’alpin” armonizzato appunto da Molfino, un brano che
assume il carattere di un inno: tuttavia il titolo originale di
questo pezzo è “Stenka Razin”, sostanzialmente un brano
del folklore russo che parla di un cosacco che capitanò
una rivoluzione nel Don. Bisognerebbe poi raccontare “il
terzo tempo” del post concerto... ma gli appassionati sanno
quanta amicizia, e musica ancora, si condivide quando il
sipario si chiude! Il prossimo appuntamento con la musica
organizzato dal Coro Vip sarà il concerto della rassegna “I
Suoni del Natale”, II edizione, che si terrà il 13 dicembre 2014
alle ore 21 sempre nell’Auditorium S. Michele di Selvazzano
Dentro (PD), la rassegna che ha cadenza biennale maggiori
informazioni saranno presenti prossimamente nel sito
www.voiceinprogress.it
Estate in Coro 2014
Tradizione,innovazione
e solidarietà
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GREstX Choralis a Mel
Esperienza da ripetere!
di Alessia Colle
GREstX Choralis a Mel
È ormai il secondo anno che si ripete l’esperienza formativa del Grex Coralis, durante il quale giovani coristi dagli
undici ai ventinove anni hanno la possibilità di affinare la propria tecnica vocale e studiare nuove partiture, in
vista dell’inizio dell’anno scolastico, con il quale coincide la riapertura delle attività dei cori giovanili. Questa bella
iniziativa è stata organizzata dalla Corale Zumellese, dal coro voci Bianche “Roberto Goitre” in collaborazione
con il gruppo giovanile del coro “Monte Dolada”, e il comune di Mel. Quest’anno il Grex Coralis – il gruppo estivo
del coro – si è tenuto sabato 30 e domenica 31 agosto, presso la sede della Corale Zumellese a Mel, in località
Zottier le lezioni avevano inizio al mattino presto con tutta la parte relativa allo studio della tecnica vocale, la
respirazione e la postura, mentre nella seconda parte della giornata si
Incontro formativo
lavorava intensamente sul repertorio. Il pranzo comunitario, sotto il
capannone appositamente allestito per i quasi 50 partecipanti, è stato
per giovani coristi
preparato dalle cucine della mensa comunale di Mel. In quest’occasione
si sono incontrati giovani di cinque diversi cori ASAC, provenienti da Mel, Arsiè, Belluno, Cesiomaggiore e
dall’Alpago, guidati dal maestro Manolo Da Rold per il gruppo femminile e dal maestro Alessio Lavinia per il
gruppo maschile, coadiuvati dalla maestra Radmilla Visentin, con l’accompagnamento al pianoforte di Damiano
Del Monego. Il Grex si è concluso domenica 31 agosto con un piccolo concerto in cui sono stati presentai i brani
studiati e letti nei due giorni; iniziato con due brani per coro maschile e due per coro femminile, il repertorio ha
poi spaziato dal canto popolare al sacro – con A Blessing, una tradizionale bedizione irlandese con la musica di
Jay Althouse – passando per il repertorio con brani di Filippo Azzaiolo, e Attagnant per poi finire gioiosamente
con il famosissimo The lion sleeps tonight di Linda Campbell, con tanto di coreografia. L’esperienza oltre alla
crescita musicale di ciascun corista ha favorito l’incontro e lo scambio di esperienze fra giovani provenienti da
realtà corali diverse, sono nate nuove amicizie e tanti progetti musicali per il futuro. Entusiasti i coristi e i maestri,
esperienza sicuramente da ripetere!
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Pierangelo
Valtinoni
Ha studiato Organo e composizione organistica
(A. Cozza), Musica corale e direzione di coro
(U. Amendola), Composizione (W. Dalla Vecchia)
e Direzione d’orchestra (L. Descev e V. Tchfichian).
Ha tenuto lezioni e seminari su proprie
composizioni al IV Corso di composizione Franco
Donatoni di Città del Messico, al Symposium
Kinderchor Opern Neue Musik di Berlino e al
XVIII Festival Internazionale Europa Cantat di
Torino, e di composizione al Seminario Europeo
per Giovani Compositori di Aosta. È stato
membro di giuria in diversi concorsi musicali.
Come organista e direttore d’orchestra ha svolto
un’intensa attività concertistica privilegiando il
repertorio del Novecento e contemporaneo. È
stato fondatore e direttore del Paralleli Ensemble
di Vicenza ed ha diretto per diversi anni l’Icarus
Ensemble di Reggio Emilia tenendo concerti in
Italia (Venezia: Festival Galuppi; Milano: Nuove
Sincronie, Scuola Civica; Torino: Società Casella;
Palermo: Musica su più dimensioni; Reggio
Emilia: Di Nuovo Musica), in Europa (Monaco:
Hochschule für Musik, Gasteig; Amsterdam:
Gaudeamus Week 1998) e in Messico
(Guanajuato: Festival Cervantino; Città del
Messico: Festival Donatoni). Le sue composizioni
sono eseguite in Italia, Europa, Asia e America,
sono incise per le etichette Ariston-Ricordi,
Tactus, Discantica, Internationales Forum Junge
Chormusik, Osnabrücker Jugendchor, Fugatto e
Song & Music Production e sono state trasmesse
dalla Deutschland Radio, da Sky Classica, da
Radio 3 e da Radio Berlin rbb. Ha pubblicato per
le case editrici Boosey & Hawkes, Carus-Verlag,
Sonzogno, Carrara, Feniarco e Cipriani. Ha avuto
commissioni dalla Komische Oper di Berlino,
dall’Internationales Forum Junge Chormusik di
Rotenburg-Wümme, dal Concorso Internazionale
Organistico Gaetano Callido di Borca di Cadore,
dal Festival Organistico Internazionale Marco
Enrico Bossi di Salò, dal Duomo di Milano, dal
Festival Klavier Theater 2002 di Treviso e da La
Piccionaia, dall’Orchestra del Teatro Olimpico
e da Theama Teatro di Vicenza. Ha scritto tre
opere per ragazzi: - Il ragazzo col violino, su
libretto di Roberto Piumini, rappresentata
a Vicenza nel 1997 e pubblicata dalla casa
editrice Sonzogno. - Pinocchio, su libretto di
Paolo Madron, una delle opere contemporanee
più rappresentate in Europa (Komische Oper di
Berlino, Staatsoper di Amburgo, Opera di Lipsia,
Teatro Regio di Torino, Teatro Boris Pokrovsky
di Mosca, Teatro Circo di Braga, Teatro Olimpico
e Teatro Comunale di Vicenza, Bassano Opera
Estate Festival) e pubblicata dalla casa editrice
Boosey & Hawkes. Prossimamente Pinocchio
sarà ancora in scena al Teatro Boris Pokrovsky
di Mosca e, in un nuovo allestimento, al Teatro
dell’Opera di Monaco di Baviera nel mese di
giugno del 2015. - La Regina delle nevi, su libretto
di Paolo Madron, commissionata dalla Komische
Oper di Berlino e rappresentata alla Komische
Oper di Berlino, alla Staatsoper di Amburgo, al
Conservatorio di Dresda, al Teatro dell’Opera di
Umeå e al Teatro Comunale di Vicenza, anch’essa
pubblicata dalla casa editrice Boosey & Hawkes.
Nel 2015 l’opera sarà ripresa alla Komische Oper
di Berlino nel mese di marzo, mentre in aprile
sarà rappresentata a Smirne, in Turchia. Con le
musiche di scena per lo spettacolo teatrale Un
teatro per Jules - L’ultima rotta di Verne ha vinto
il premio per il miglior commento musicale
al 60° Festival nazionale di arte drammatica
di Pesaro.
Su commissione della Boosey
& Hawkes, ha completato l’orchestrazione
del finale dell’Opera buffa Koukourgi di L.
Cherubini la cui prima mondiale è avvenuta il 16
settembre 2010 allo Stadt Theater di Klagenfurt
(Germania). Come ricercatore ha collaborato alla
ricostruzione dell’opera Malombra di M.E. Bossi
andata in scena in prima mondiale al Teatro
Comunale di Bologna il 19 settembre 2005.
Vincitore di tre concorsi nazionali a cattedre nei
Conservatori di musica, attualmente insegna
Ear Training e Strumentazione e orchestrazione
al Conservatorio di Vicenza. Si occupa anche di
didattica della composizione.
Carte da musica
Nell’occasione dell’8vo Festival della Coralità Veneta,
verrà attribuito al M° Pierangelo Valtinoni il PREMIO
ASAC PER LA MUSICA CORALE 2014, un riconoscimento
del mondo corale veneto che l’ASAC assegna a una
figura di spicco del panorama musicale regionale, per
la prestigiosa attività e il contribuito al mondo della
coralità italiana e internazionale. Con molto piacere la
rubrica dedicata alle “Carte da Musica” del numero 106
di Musica Insieme ci condurrà alla scoperta dell’opera e
del pensiero dello stimatissimo compositore vicentino.
25
Intervista a
Pierangelo Valtinoni
Ci puoi descrivere la tua evoluzione musicale e in
particolar modo quale é stata la tua formazione
corale?
Come molti musicisti ho scoperto la musica da
bambino. Ho incominciato a studiare la fisarmonica,
poi il pianoforte e infine l’organo. Quest’ultimo mi
ha permesso di avvicinarmi alla musica corale sacra
e quindi, ad un certo punto, di indossare l’abito del
direttore di coro e di gruppi strumentali. Ho diretto
alcuni cori amatoriali con repertori sacri e profani
e il Paralleli Ensemble, formato invece da cantanti e
da strumentisti professionisti. Ma la passione per la
composizione ha sempre avuto il sopravvento per
cui sottoponevo i miei lavori ai coristi già da ragazzo.
Ci sono dei modelli compositivi che privilegi?
Tutto sommato la mia è una formazione classica e
quindi tutto ciò che ha riferimenti ai modelli classici
mi è congeniale. Questo non significa che non ami
anche la musica di tipo differente. Solo che, dal
punto di vista compositivo, preferisco avere uno
stile riconoscibile e perciò lascio ad altri il compito
di esplorare le vie diverse dalla mia.
Quali Autori hanno maggiormente influenzato il tuo
lavoro?
Sono stati moltissimi. Da Bach a Britten e da Rossini a
Puccini, se vogliamo parlare della cosiddetta musica
colta, ma anche i mitici complessi “Progressive” degli
anni settanta.
Carte da musica
Esiste un tipo di scrittura con il quale ti senti più a tuo
agio?
Se s’intende il modo di organizzare il materiale
musicale preferisco pensare al concetto classico di
bellezza, nel quale ho sempre trovato implicito il senso
della varietà che io cerco di applicare nell’ideazione
del ritmo, della melodia, dell’armonia e del timbro.
Se invece ci si riferisce al tipo di composizione che
preferisco realizzare, penso che l’Opera sia quello
che più mi permette di esprimermi. In essa, infatti, è
racchiuso un mondo dove tutte le emozioni possono
essere raccontate. Però, devo dire che ultimamente
ho scritto molto anche per soli strumenti.
26
Che consigli daresti ad un giovane compositore che
desiderasse scrivere per coro?
Potrei dare solo dei consigli generici e non di scelta
dello stile compositivo. Ad esempio quello di prestare
attenzione alle possibilità tecnico-musicali del coro
per cui ci si accinge a scrivere. Oppure di conciliare
l’effetto che si vuole ottenere con la soddisfazione
dei coristi nell’esecuzione della propria parte.
Quanto è importante il canto corale?
Molto. E non solo a livello professionale. Cantare in
coro significa comprendere la musica in maniera
più completa. Nei paesi dell’Europa settentrionale il
canto corale è uno degli elementi fondamentali nella
formazione di un individuo. Si canta nelle scuole
primarie ma anche nelle Università e il risultato è
un pubblico più numeroso e più attento nelle sale
da concerto nonché maggiori investimenti pubblici
e privati nel settore.
Quale è la tua visione del mondo corale veneto,
nazionale e internazionale?
Come si sa il mondo corale del Nord Italia, in generale,
e del Veneto, in particolare, è più simile alla situazione
del Nord Europa che non quello dell’Italia centrale
e meridionale, pur con importanti eccezioni. Anche
nel Nord Italia, però, mancano quelle premesse di cui
accennavo prima, e cioè la pratica del canto corale
in tutte le scuole, vitale al ricambio generazionale
dei gruppi corali ed essenziale al raggiungimento di
una qualità tecnico-musicale sempre maggiore. Ma
bisogna rimboccarsi le maniche e non disperare.
C’è un futuro per i compositori e direttori?
Per i Cori? Ma certamente, soprattutto per i cori e
per i direttori. Per i compositori le cose andrebbero
meglio se si ritornasse, come in passato, ad eseguire
soprattutto musica attuale.
Quale è il contributo della musica contemporanea al
mondo corale?
La musica contemporanea ha contribuito ad
arricchire notevolmente il ventaglio delle tecniche
esecutive del coro, basti pensare alla spazializzazione
oppure all’utilizzo della voce in modo non usuale.
Molti compositori hanno creato un proprio stile
compositivo proprio su queste nuove modalità
esecutive, talvolta con risultati notevoli. Sicuramente
questo ha reso più modernamente comunicativo il
mondo corale italiano avvicinandolo a quello di altri
paesi.
Che rapporto c’é tra cori e compositori?
Il compositore impara molto dal coro, soprattutto
se assiste alle prove per l’esecuzione della sua
composizione. Comprende cosa è preferibile non
fare quando comporrà il prossimo pezzo e cosa
invece avrebbe dovuto fare nel pezzo in questione.
Capisce se la sua composizione sarà gradita o
Puoi parlarci del rapporto testo/musica?
Parole e musica dovrebbero essere indissolubilmente
legate, ma ci possono essere infinite musiche
differenti per uno stesso testo, che dipendono dalla
personalità del compositore. Se dovessi mettere in
ordine le due forme espressive, però, direi che in
un pezzo cantato la musica è più importante della
parola. È la musica che veicola la parola. E se il
mezzo di trasporto non cammina il passeggero non
può arrivare a destinazione. Un buon pezzo per coro
dovrebbe stare in piedi anche senza le parole alle
quali è comunque debitore.
Musica italica e non: quale è la tua posizione?
Per quanto riguarda la musica popolare, nel senso di
“Popular Music”, mi piace soprattutto quella che non
scimmiotta la musica inglese o americana perché ciò
che ne risulta è sempre una brutta copia. Preferisco
perciò le canzoni con la tipica ampia arcata
melodica italiana, magari supportate da un buon
arrangiamento, come spesso succede. Per quanto
riguarda la musica tradizionale, la “Traditional
Music”, non saprei cosa dire, nel senso che se da
un lato l’apprezzo profondamente, soprattutto
per via della varietà degli stili regionali, dall’altro
non credo sia in grado, oggi, di imporsi nel seppur
variegato mondo musicale italiano. Probabilmente
all’Italia servirebbe un nuovo Kodàly o un nuovo
Bartók. Riguardo alla musica “colta”, invece, trovo il
panorama musicale italiano, sebbene decisamente
attivo, un po’ sclerotizzato e talvolta schizofrenico.
Preferisco la musica inglese.
Ritieni che un coro possa cantare bene sia Bach che
Mozart, Monteverdi e Brahms, Ligeti e Valtinoni,
Jazz e magari Popular Music
L’avvicinamento a Ligeti, che è stato indubbiamente
uno dei massimi compositori del Novecento, mi crea
molto imbarazzo. Per rispondere, però, posso dire
che non ritengo importante una specializzazione
corale così netta. Piuttosto starei molto attento a
mischiare le cose. Naturalmente tutto si può fare,
come ad esempio avvicinare Bach a Duke Ellington
o ai Muse. Ma bisogna essere consapevoli che sono
cose diverse e quindi comprendere la necessità di
trovare una motivazione valida del perché lo si fa.
Coro stabile o coro “a progetto”?
Parlando dei cori amatoriali penso che un coro
stabile possa sopravvivere solo se c’è un obiettivo
da raggiungere, un “progetto” quindi. In ogni modo
il coro che si riunisce solo in occasione di un evento
ha il vantaggio di essere selezionato in partenza e
perciò di poter raggiungere una qualità esecutiva
migliore. D’altra parte, come in un’orchestra, non è
detto che mettere insieme i migliori porti sempre
dei buoni frutti perché c’è sempre la componente
umana che è un’incognita. Quindi, per rispondere
alla tua domanda, direi tutti e due.
Se tu potessi cambiare il mercato della musica cosa
vorresti riuscire ad influenzare maggiormente?
Non mi è congeniale influenzare qualcuno. Però
mi piacerebbe che in Italia ci fosse un maggiore
investimento nell’educazione musicale. Questo
porterebbe di fatto ad un reindirizzamento del
mercato, in quanto esso sarebbe costretto ad
orientarsi verso i nuovi e più sofisticati gusti dei
fruitori. Noi che abbiamo studiato musica sappiamo
mettere in ordine d’importanza i diversi stili, i diversi
generi e i diversi livelli qualitativi delle composizioni.
Una buona educazione farebbe lo stesso.
Quali sono le prospettive per un compositore in Italia?
Difficilmente un compositore in Italia riesce a
vivere esclusivamente del suo lavoro. Forse solo se
si dedica alla musica per film e per la televisione o
all’arrangiamento di canzoni. Altrimenti deve avere
anche un altro posto di lavoro. La mia esperienza mi
porta a dire che all’estero, soprattutto in Germania,
le cose sono più semplici. Naturalmente non sempre
sono rose e fiori, però le occasioni sono tante e
maggiori sono gli investimenti nella musica e nel
teatro musicale.
Tuoi progetti in corso e futuri?
Ho in progetto di scrivere la quarta opera nonché
altre cose meno impegnative ma altrettanto
importanti. Nel frattempo me ne vado in giro per
l’Europa ad assistere alle esecuzioni dei miei lavori.
Che significato ha per te il riconoscimento che l’ASAC
ti ha assegnato?
È un grande e inaspettato onore che mi ha commosso.
Senza nessuna falsa modestia, spero veramente di
meritarlo.
Carte da musica
meno dal pubblico, perché il coro non mente mai.
Naturalmente anche il coro e il direttore traggono
benefici dalla presenza del compositore, se non altro
nel capire qual è il pensiero dell’autore riguardo
l’interpretazione.
27
Due brani corali
In occasione del prestigioso riconoscimento che l’ASAC mi consegnerà il prossimo 26 ottobre, mi è stato chiesto
di proporre due pezzi corali che, in qualche modo, rappresentassero il mio stile compositivo. Ho scelto perciò due
brani di difficoltà tecniche e musicali diverse. Il primo, Much water may not put out love, richiede sicuramente un
impegno maggiore. Il secondo, L’hai detto, invece, si presta con più facilità ad essere eseguito dalla maggior parte
del gruppi corali misti.
MUCH WATER MAY NOT PUT OUT LOVE
(Le grandi acque non possono spegnere l’amore)
HUSBAND
[VII, 2] How beautiful are your feet in their shoes, o
king’s daughter!
The curves of your legs are like jewels, the work of
the hands of a good workman.
[VII, 8] You are tall like a palm-tree, and your breasts
are like the fruit of the vine.
[VII, 9] I said: “Let me go up the palm-tree, and let me
take its branches in my hands: your breasts will be as
the fruit of the vine, and the smell of your breath like
apples”.
BRIDE
[VII, 10] The roof of your mouth like good wine
flowing down smoothly for my loved one, moving
gently over my lips and my teeth.
[VII, 12] Come, my loved one, let us go out into the
field, let us take rest among the cypress-trees.
[VII, 13] Let us go out early to the vine-gardens; let
us see if the vine is in bud, if it has put out its young
fruit, and the pomegranate is in flower. There I will
give you my love.
Carte da musica
HUSBAND
[I, 15] See, you are fair, my love, you are fair! You
have the eyes of a dove.
BRIDE
[I, 16] See, you are fair, my loved one, and a pleasure!
Our bed is green.
TOGHETER
[VIII, 7] Much water may not put out love, or the deep
waters overcome it.
If a man would give all the substance of his house for
love, it would be judged a price not great enough.
Song of Songs
28
SPOSO
[VII, 2] Come sono belli i tuoi piedi nei loro calzari,
o figliuola di principe!
I contorni delle tue anche sono come monili, opera
di mano d’artefice.
[VII, 8] La tua statura è simile alla palma e le tue
mammelle a grappoli d’uva.
[VII, 9] Io ho detto: “Io salirò sulla palma, e
m’appiglierò ai suoi rami”. Siano le tue mammelle
come grappoli di vite e il profumo del tuo fiato
come quello dei pomi.
SPOSA
[VII, 10] E la tua bocca come un vino generoso che
cola dolcemente per il mio amico e scivola fra le
labbra di quelli che dormono.
[VII, 12] Vieni, amico mio, usciamo ai campi,
passiamo la notte nei villaggi!
[VII, 13] Fin dal mattino andremo nelle vigne;
vedremo se la vite ha sbocciato, se il suo fiore
s’apre, se i melagrani fioriscono. Qui ti darò le mie
carezze.
SPOSO
[I, 15] Come sei bella, amica mia, come sei bella! I
tuoi occhi sono come quelli dei colombi.
SPOSA
[I, 16] Come sei bello, amico mio, come sei amabile!
Anche il nostro letto è verdeggiante.
INSIEME
[VIII, 7] Le grandi acque non potrebbero spegnere
l’amore e i fiumi non potrebbero sommergerlo.
Se uno desse tutti i beni di casa sua in cambio
dell’amore sarebbe del tutto disprezzato.
Cantico dei Cantici
Anche se il testo è tratto dal Cantico dei Cantici, “Much water may not put out love” non è un canto sacro. La
selezione delle parti del testo biblico, infatti, ha escluso a priori qualsiasi riferimento al divino, cercando di
riportare l’antico e meraviglioso testo poetico alla sua essenza esclusivamente umana. Si tratta infatti di un
canto d’amore. La scelta della lingua inglese è stata fatta per sottolineare ancor più la sensualità contenuta senza
sottintesi nel testo. Dal punto di vista musicale il pezzo si snoda in un dialogo continuo tra la sposa (soprani
e contralti) e lo sposo (tenori e bassi) nel quale il carattere “teatrale” della musica rende esplicite le allusioni
delle parole. Come già detto non è un pezzo facile da eseguire, soprattutto perché i frequenti cambi di “tonalità”
richiedono una capacità d’intonazione adeguata.
L’HAI DETTO
L’hai detto: son Figlio di Dio, accanto al cuore del Padre, su nubi del cielo elevato.
(Padre Celso Mattellini)
Carte da musica
Si tratta di un piccolo pezzo per coro a cappella, su testo di Padre Celso Mattellini, che fa parte della Sacra
Rappresentazione “La bestemmia di Gesù”. Le parole rispondono alla domanda “Tu sei il Cristo?” posta da Caifa
durante il processo a Gesù. La musica interpreta la dolcezza e la poesia con la quale Gesù risponde. La facilità
di realizzazione da parte della quasi totalità dei cori misti è dovuta principalmente all’impiego di uno stile
essenzialmente diatonico e dalla brevità della durata.
29
MUCH WATER MAY NOT PUT OUT LOVE
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HUSBAND
[VII, 2] How beautiful are your feet in their shoes, o king's daughter!
The curves of your legs are like jewels, the work of the hands of a good workman.
[VII, 8] You are tall like a palm tree, and your breasts are like the fruit of the vine.
[VII, 9] I said: "Let me go up the palm tree, and let me take its branches in my hands: your breasts will be as the fruit of the vine,
and the smell of your breath like apples".
BRIDE
[VII, 10] And the roof of your mouth like good wine flowing down smoothly for my loved one, moving gently over my lips and
my teeth.
[VII, 12] Come, my loved one, let us go out into the field, let us take rest among the cypress trees.
[VII, 13] Let us go out early to the vine gardens; let us see if the vine is in bud, if it has put out its young fruit, and the
pomegranate is in flower. There I will give you my love.
HUSBAND
[I, 15] See, you are fair, my love, you are fair! You have the eyes of a dove.
BRIDE
[I, 16] See, you are fair, my loved one, and a pleasure! Our bed is green.
Ad uso esclusivamente didattico per gli associati ASAC
TOGHETER
[VIII, 7] Much water may not put out love, or the deep waters overcome it.
If a man would give all the substance of his house for love, it would be judged a price not great enough.
(From Song of Songs)
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L'hai detto: son Figlio di Dio,
accanto al cuore del Padre,
su nubi del cielo elevato.
(Padre Celso Mattellini)
Metodo Rohmert a Lonigo
Metodo Rohmert a Lonigo
Con il Laboratorio di Psicofonia,
tenuto da Silvana Noschese, è
ripartito a settembre a Lonigo
(Vi) il tradizionale piano di
formazione
promosso
dalla
Consulta ASAC di Verona in
collaborazione con l’associazione
culturale MiniTeatro Immagina,
con la direzione organizzativa
di Anna Chiara Scapini.
Il
programma quest’anno prevede
due percorsi, uno introduttivo
in un’unica giornata seminariale
(domenica 14 settembre) sulla
Psicofonia e, a partire dal 18
ottobre, il corso annuale sul
Metodo Lichtenberger® Institut
(più noto come Metodo Rohmert)
tenuto da Luciano Borin e giunto
ormai alla decima edizione.
Sul “Metodo Rohmert”, oggi
denominato più correttamente
Lichtenberger®
Metodo
Institut, in quanto frutto della
ricerca condotta a Lichtenberg
dall’ideatrice, la cantante e
fisiatra Gisela Rohmert, e dai
suoi
collaboratori,
abbiamo
pubblicato già numerosi articoli
che ne illustrano la straordinaria
efficacia educativa per la voce e
per il canto. Si tratta, infatti, di una
pedagogia della funzione vocale
che, partendo dal presupposto
che il suono vocale è un sistema
complesso,
profondamente
38
correlato alle nostre strutture
biologiche, si avvale del principio
di sensorialità e fa leva sulla
propriocezione delle potenzialità
vocali, consentendo la migliore
emissione della voce con il minimo
sforzo e garantendo maggiore
brillantezza, potenza, flessibilità
ed estensione. Per questo il
metodo
è
particolarmente
consigliato non soltanto a cantanti
(coristi e solisti), ma a tutti coloro
che sono interessati all’uso
della voce per motivi artistici,
professionali o personali. Anche
in questo caso non è richiesta
alcuna competenza di base. Ma
c’è di più: per la notevole efficacia
anche terapeutica dell’approccio
proposto, già dalla scorsa edizione
è stata avviata una sessione
riservata al “parlato”, cioè
all’uso della voce nel quotidiano e
in contesti non necessariamente
“musicali”. Anche quest’anno
sarà dunque attivato il gruppo
specifico che lavorerà sulla “voce
parlata”, al quale è possibile
iscriversi autonomamente. Le
lezioni sul “parlato” si terranno
solo ed esclusivamente il
sabato dalle 15 alle 19, a
costo ridotto, naturalmente,
rispetto al seminario completo.
Ogni gruppo di lavoro (da sei
a otto persone) è seguito di
volta in volta da un docente.
Lo staff didattico (altamente
qualificato) è composto da tre
docenti permanenti (Luciano
Borin, Luciana Del Col e Pier
Luigi Molinaro) e quattro docenti
a rotazione (Gabriella Greco,
Morena D’Este, Beppe Costi e Mario
Giacobini). Questa organizzazione
garantisce ad ogni corsista più
interventi individualizzati per
ogni sessione di lavoro. Per
ulteriori dettagli e informazioni:
[email protected]
- 338 2222141
E’ una gioia essere smentiti dai fatti.
Nello scorso numero lamentavamo la
sensazione di uno scarso interesse per
il canto monodico cristiano aggiunta
all’amarezza
per
un’occasione
perduta, sottolineata da un accorato
appello di Bepi De Marzi. Ebbene,
con molta soddisfazione in questo
numero di Musica Insieme siamo lieti
di informare che, confermando un
interesse ancora vivo per il genere,
è stato avviato a Trichiana (BL) con
una ventina di iscritti, il Laboratorio
di Canto Gregoriano proposto
dall’ASAC e tenuto dal M° Sandro
Bergamo. Il corso si rivolge a quanti
siano interessati al canto gregoriano
a qualsiasi titolo, per interesse
musicale, per approfondimento
culturale, per adesione di fede. In
particolare si rivolge a quanti, coristi
o direttori, pratichino la musica corale
e desiderino un primo approccio a
quel vasto e affascinante mondo del
canto liturgico monodico che va sotto
il nome di Gregoriano. Il percorso
inizierà dalle forme più semplici
del canto dell’Ufficio (Lodi, Vespri
e ore minori) sviluppandosi via via,
compatibilmente con le possibilità
del gruppo che si verrà a costituire,
verso le forme più complesse della
Messa, fino al proprio delle Messe più
solenni. Il carattere laboratoriale del
corso farà emergere le conoscenze
teoriche (con particolare attenzione
allo studio della notazione neumatica
in campo aperto) dalla pratica dei
brani stessi e si concluderà con
la realizzazione di una messa da
eseguire in liturgia.
Per informazioni:
Associazione per lo Sviluppo
delle Attività Corali
Via Vittorio Veneto 10,
31033 Castelfranco Veneto
T (+39) 0423.498941
F (+39) 0423.465022
[email protected]
www.asac-cori.it
Laboratorio di Canto Gregoriano
A Trichiana (BL)
il Laboratorio
di Canto Gregoriano
39
I 50 anni del Coro
Lavaredo di Padova
50 anni del Coro Lavaredo
Il Coro Lavaredo di Padova compie, nel 2014, 50
anni di vita. Tra le varie iniziative, per festeggiare
la ricorrenza, il Coro ha dato alle stampe un libro
contenente la sua storia (vedi foto della copertina).
Il libro (pagine 224) porta il titolo ‘50 anni del Coro
Lavaredo di Padova - La nostra storia 1964-2014’
ed è stato curato dal Maestro Zampieri, Direttore
del Coro, che ne ha vissuto la storia per intero.
Il libro contiene 150 foto, testimonianze varie,
31 spartiti del Maestro Zampieri (composizioni
originali ed elaborazioni di canti popolari, per coro
a voci maschili) ed, in allegato, due CD antologici
con ben 45 canzoni, una carrellata sul repertorio
di tanti anni. Il libro è stato presentato giovedì 15
maggio scorso presso l’Auditorium dell’Assunta di
Rubàno (PD), alla presenza di un nutrito gruppo di
amici, ex coristi ed autorità, tra cui il Presidente
dell’Asac Alessandro Raschi. Il Coro Lavaredo è
nato a Padova, quartiere S. Osvaldo, nel 1964, ad
opera di un gruppo di giovani studenti amanti
della montagna e dei suoi canti, sotto la direzione
di Luigi Zampieri. Il nome si ispira alla montagna,
come pure il primo repertorio. Anche la prima
divisa sa di montagna: braghe alla zuava, calzettoni
di lana su scarponi pesanti, camicia ‘a quadri’ (vedi
foto del 1969). Ma il Coro Lavaredo avverte subito
40
l’esigenza di non limitare il suo repertorio ai canti
di montagna, proposti allora, principalmente,
dal Coro della Sat di Trento. Il Maestro Zampieri,
iscritto alla Siae come compositore, fin dai primi
anni elabora personalmente i brani da inserire nel
repertorio del Coro, dapprima armonizzando canti
popolari e poi anche componendo canzoni originali
su testi di Ugo Suman, poeta e scrittore padovano,
e su propri testi. Un po’ alla volta, l’attenzione
viene rivolta anche ai canti contemporanei,
nella convinzione che un canto moderno, se ben
armonizzato, può tranquillamente trovare posto
nel repertorio che si ispira al canto popolare.
Ed ora, infatti, il Coro canta un po’ di tutto, canti
popolari e d’autore, italiani e stranieri, in gran parte
armonizzati da Luigi Zampieri, che può contare,
nell’arco dei 50 anni, su una produzione di oltre
cento canti, tra composizioni e armonizzazioni.
Come il repertorio, anche la divisa ha subìto
un’evoluzione. Abbandonate ben presto le braghe
alla zuava e la camicia a quadri, ora il coro veste
giacca e cravatta (vedi foto recente), non certo per
ripudiare chissà cosa, ma per dimostrare anche
visivamente di non avere etichetta alcuna. In 50
anni di attività, il Coro ha effettuato parecchie
trasferte all’estero: è stato in Grecia, Bulgaria,
di Rubàno: un coro di bambini
(‘Movie Chorus’) e una Jazz
Band (‘Statale 11’). Entrambe
le Rassegne si svolgeranno
presso l’Auditorium dell’Opera
della Provvidenza S. Antonio
in Via della Provvidenza 68,
Sarmeola di Rubàno (PD), con
inizio alle ore 21. Chi fosse
interessato all’acquisto del
libro lo troverà sicuramente
in occasione delle Rassegne. Oppure può contattare
[email protected] per accordare le modalità.
50 anni del Coro Lavaredo
Svizzera, Polonia, Germania,
Repubblica ceca, Francia,
Russia, Finlandia. Più di mille i
concerti effettuati, sia in Italia
che all’estero. Ha inciso 6 CD
e una musicassetta natalizia.
Organizza annualmente, dal
1982, la Rassegna Rubanese
di Canto Corale, a cui ha finora
invitato 80 tra i più qualificati
cori sia italiani che esteri.
Una seconda Rassegna viene organizzata anche in
periodo natalizio dal 1993. Partecipa a sua volta a
Rassegne corali, ottenendo sempre vivi consensi di
critica e pubblico. Per festeggiare il Cinquantennale
sono previste altre due manifestazioni: la Rassegna
Rubanese di Canto Corale, che giunge quest’anno
alla 33^ Edizione, sabato 18 ottobre 2014; gruppi
invitati: il Coro Brianza di Missaglia (LC) e il
Gruppo Musicale Barbapedana di Caerano S. Marco
(TV); la Rassegna Natalizia ‘Cantando il Natale
per chi soffre’, che giunge quest’anno alla 15^
Edizione, sabato 13 dicembre 2014, ideata come
evento ‘clou’ dell’anno del Cinquantenario; sono
stati invitati due gruppi che operano nel territorio
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Le schede dei cori
Coro femminile VOCINCANTO
di Feltre - BL
Tipo corale: femminile
Repertorio: polifonico, popolare
Direttore: Francesco Lorenzo Luciani
Indirizzo coro: Via Dolci, 3
32032 Feltre (BL)
Responsabile organizzativo: Carmen Zatta
Cell: 328.4182221
Email: [email protected]
COROCASTEL
di Conegliano – TV
Le schede dei cori
Tipo corale: maschile
Repertorio: polifonico, popolare
Direttore: Giorgio Susana
Indirizzo coro: Via Costa Alta, 64
31015 Conegliano (TV)
Responsabile organizzativo: Renato Cais
Cell: 328.7846935
Email: [email protected]
42
BIG VOCAL ORCHESTRA
di Murano - VE
Tipo corale: mista
Repertorio: pop, gospel
Direttore: Marco Toso
Indirizzo coro: Ramo San Salvador, 11
30141 Murano (VE)
Responsabile organizzativo: Cristina Pustetto
Tel: 041.7121448 Cell: 339.2623275
e-mail: [email protected]
Le schede dei cori
Gruppo vocale POLYMNIA
di Cittadella - PD
Tipo corale: femminile
Repertorio: polifonico
Direttore: Piergiorgio Zanin
Indirizzo coro: Via A. Gabrielli 32
35013 Cittadella (PD)
Responsabile organizzativo: Alessandra Corradin
Cell: 340.0838293
Email: [email protected]
VENEZZE CONSORT
di Rovigo
Coro polifonico CITTÀ DI VILLAFRANCA
di Villafranca - VR
Tipo corale: mista
Repertorio: polifonico, popolare
Direttore: Giovanni Tumicelli8
Indirizzo coro: Piazza Giovanni XXIII, 4
37069 Villafranca (VR)
Responsabile organizzativo: Giovanni Cordioli
Cell: 347.2258492
Email: [email protected]
Le schede dei cori
Tipo corale: mista
Repertorio: polifonico
Direttore: Giorgio Mazzucato
Indirizzo coro: Via Giovanni Tasso, 89
45100 Rovigo (RO)
Responsabile organizzativo: Damiano Lombardo
Cell: 349.3567871
Email: [email protected]
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Musica
insieme