CITTÀ DI LUGANO
2008 / 2009
Concorso d’architettura in due fasi per la progettazione
della nuova casa anziani di Pregassona completa di centro diurno, sede Scudo,
asilo nido e studio medico
RAPPORTO DELLA GIURIA
-2-
INDICE
1.
ESTRATTI DAL BANDO DI CONCORSO
1.1
Oggetto del concorso…………………………………... 3
1.2
Area di concorso…………………………………………. 4
1.3
Analisi funzionali dei contenuti………………………… 5
1.4
Criteri di giudizio…………………………………………... 22
1.5
Montepremi……………………………………………….. 22
2.
RAPPORTO DELLA GIURIA I FASE ………………………………. 23
3.
RAPPORTO DELLA GIURIA II FASE ………………………..…….. 35
4.
ELENCO AUTORI ………………………………………………….. 51
-3-
1
1.1
ESTRATTI DAL BANDO DI CONCORSO
OGGETTO DEL CONCORSO
La necessità di realizzare una nuova casa anziani per la Città di
Lugano, prevista in concomitanza con gli ampliamenti delle strutture di
Gemmo e Loreto, scaturisce dal fabbisogno dei posti letto per persone
anziane di cui al documento di pianificazione cantonale 2000-2010
elaborato dal Dipartimento della sanità e della socialità del canton
Ticino. Tramite questo concorso il Municipio della Città di Lugano si
propone di realizzare con il nuovo istituto di Pregassona una struttura di
120 posti letto, dimensione ottimale che soddisfa le necessità della
città: in questo contesto troveranno pure posto un centro di
accoglienza diurna, la sede Scudo, un asilo nido e uno studio medico
in modo da fornire un'adeguata risposta alle esigenze socio-sanitarie di
questo popoloso quartiere. L'ente banditore si aspetta dai concorrenti
delle proposte progettuali che sappiano coniugare opportunamente
le esigenze architettonico funzionali con quelle di contenimento dei
costi, in considerazione del concetto della Nachhaltigkeit (durabilità).
L'investimento totale previsto è di ca. CHF 32'500'000.— CCC 1,2,3,4,5,9
/ IVA Esclusa; resta escluso il valore del terreno.
SWISSIMAGE © swisstopo (DV064027)
-4-
1.2
AREA DI CONCORSO
L'area di concorso è situata in "Località Vedreggio" del comune di
Lugano – Pregassona, sulla fascia di territorio a sinistra di "Viale
Cassone" che collega la parte bassa (zona fiume Cassarate) con la
parte alta (zona nucleo storico) della frazione di Pregassona.
Il sedime è costituito dalle due particelle adiacenti site ai mappali RFD
328 e RFD 329 per una superficie complessiva di MQ 8677; esso è
servito da due strade comunali che si congiungono sull'angolo più alto
all'estremo Est della proprietà.
Dette strade sono di diverso calibro e importanza:
-
Via alle scuole, con circolazione a doppio senso, che rilega il
sedime con Via Cassone e costituisce la strada principale
d'accesso alla zona;
-
Via Vedreggio, con circolazione a senso unico verso Est in
corrispondenza dell'area di concorso, che rilega il sedime alla
zona del fiume Cassarate.
Le possibilità edificatorie del sedime ai sensi delle norme di PR sono
chiaramente illustrate nel paragrafo seguente.
In generale è lasciata libertà ai
concorrenti
per una libera
progettazione nell'ambito di queste norme; va tuttavia osservato che:
-
L'accesso principale alla casa anziani, sia perdonale che
veicolare
(posteggio
visitatori
e
accesso
autolettiga),
va
organizzato da Via alle Scuole; in corrispondenza di questa strada
va pure previsto l'accesso di servizio per le forniture;
-
L'accesso alle strutture secondarie del programma di concorso
(sede Scudo, asilo nido, centro diurno e studio medico), nonché
l'accesso ai posteggi per il personale della casa può avvenire da
via Vedreggio.
-5-
Area di concorso
1.3
ANALISI FUNZIONALE DEI CONTENUTI
Obiettivo del concorso è la realizzazione di un progetto che preveda
l'inserimento nell'area di concorso delle seguenti strutture:
a)
Un istituto di cura medicalizzato di 120 posti letto suddivisi in 4
reparti di circa 30 posti letto (minimo 24 – massimo 32 letti);
b)
Un centro di accoglienza diurno per anziani affetti da demenza
senile o temporaneamente dipendenti;
c)
La sede "Scudo", servizio cure e assistenza domiciliare;
d)
Un asilo nido, per l'accoglienza di bambini fino a 3 anni d'età;
e)
Uno studio medico;
Le cinque strutture devono poter lavorare in modo indipendente;
occorre pertanto concepirle e organizzarle come un insieme di
funzioni a sé stante e devono essere raggiungibili con accessi
diversificati.
Esse tuttavia lavorano in sinergia nell'intento di offrire al meglio il servizio
sociosanitario per il quale sono preposte.
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A.
ISTITUTO DI CURA
Criteri di organizzazione della struttura
L’organizzazione di questa struttura deve poter permettere:
-
Le cure mediche e infermieristiche;
-
Il mantenimento dell’indipendenza residua dell’ospite con
tutti i mezzi possibili (ergo –fisioterapia);
-
Lo sviluppo della vita sociale dei pazienti;
-
La creazione di ambienti adeguati a persone con disturbi di
orientamento (evitare le barriere architettoniche).
-
La creazione di servizi comunitari e medici accessibili anche
per gli esterni (ergo – fisioterapia, ginnastica, manifestazioni
culturali, cure diverse, ecc...);
-
La presa a carico delle demenze senili nei loro diversi gradi di
gravità.
E’ necessario inoltre, per lo stato di movimento generalmente
limitato del paziente, verificare con cura i criteri di impostazione
in
rapporto
all’ubicazione
dello
stabile
nel
sedime,
con
particolare riferimento ai rumori, all’orientamento, alle immissioni.
Criteri costruttivi per la corretta pianificazione dei contenuti di
progetto
E’ necessario costruire con schemi di massima flessibilità in modo
da garantire l’adattamento a ogni esigenza futura.
La costruzione dovrà permettere un’altezza in luce dei locali di M
2.70 e una cubatura minima per camera di 45 MC; anche i locali
che ospitano i servizi generali della casa quali cucina, lavanderia
e locali tecnici dovranno avere un’altezza in luce di M 2.70 sotto
l'eventuale soffitto tecnico.
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Altro fattore importante è l’analisi dei diversi tipi di movimento
degli ospiti all’interno dell'edificio:
a) Spostamento di persone sane;
b) Spostamento
di
persone
che
circolano
con
bastone,
stampelle o deambulatore;
c) Spostamento di persone con sedia a rotelle;
d) Spostamento letti.
Accessi
Gli accessi alla struttura dovranno essere situati a livello dell'arrivo
autovetture, senza gradini e soglie. Le porte di vetro trasparente,
se usate, necessitano di una buona segnalazione.
L’accesso principale deve essere coperto con un’ampia
pensilina
che
permetta
di
ricevere
comodamente
un’automobile con paziente su sedia a rotelle.
La porta d’ingresso dovrà essere ad apertura automatica con
scorrimento laterale, larghezza min. M 1.80: è richiesta la
creazione di una bussola sufficientemente ampia per evitare le
correnti d’aria.
Eventuali rampe per entrate di servizio non dovranno avere
pendenze superiori al 6%.
Circolazioni orizzontali e verticali, scale
Corridoi
I corridoi d’accesso alle camere vanno dimensionati in modo da
permettere la circolazione dei letti che devono poter essere
spostati da reparto a reparto e a ogni piano della casa: i letti si
devono poter incrociare, devono poter incrociare un ospite in
carrozzella o con il bastone; l’accesso alle camere dev’essere
studiato in modo da permettere la manovra di entrata – uscita
per e dalla camera con il letto tipo ospedale; entrambi i lati del
corridoio devono essere provvisti di corrimano.
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La larghezza minima del corridoio potrà essere ridotta ad un
minimo di passaggio (M 2.50), a condizione che vengano
garantite, con gli opportuni spazi di manovra, tutte le circolazioni
sopra descritte.
L’illuminazione dei corridoi dovrà essere di poco inferiore a quella
degli alloggi, per evitare contrasti di luce; l’illuminazione
naturale, anche parziale, è auspicata.
Ascensori
Sono da prevedere 2 montaletti e 2 ascensori: i montaletti
devono permettere il trasporto di un letto d’ospedale in ogni
piano della casa, il trasporto di materiali vari su carrelli, il
trasporto di persone, il trasporto contemporaneo di 5 ospiti in
carrozzella (+ 1 persona); devono essere muniti di corrimano sui
lati (dimensioni cabina M 1.60 x 2.60, carico utile 1800 Kg);
Gli ascensori devono essere di dimensioni tali da poter
trasportare 2 persone su sedia a rotelle e due accompagnatori
(dimensioni cabina M 1.40 x 1.60): sono riservati agli ospiti
autosufficienti, ai parenti degli ospiti, al personale.
Scale
Le scale principali avranno una larghezza minima di M 1.40
mentre quelle di servizio M 1.20. E’ preferibile che tutte le scale
siano separate dalla circolazione principale e che non siano
direttamente accessibili agli ospiti.
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1.3.1 I reparti
Gli ospiti del nuovo istituto saranno accolti in quattro reparti così
suddivisi:
-
Un reparto per ospiti affetti da demenza senile con un
massimo di 30 posti – letto;
-
Tre reparti di accoglienza con un massimo di 32 posti – letto
cadauno.
Le camere sono generalmente disposte su ambedue i lati del
corridoio in modo da rendere il più efficiente possibile la
conduzione delle cure.
Le porte d'accesso alle camere dovranno avere una larghezza
in luce minima di M 1.10, aprirsi verso il corridoio (senza per
questo
ostacolarne
la
normale
circolazione)
ed
essere
posizionate in modo da permettere il movimento di entrata –
uscita del letto per e dalla camera con un minimo di manovra.
L'arredamento principale della camera è di proprietà dell'istituto.
Per ogni camera singola sono previsti:
-
1 letto tipo ospedale e accessori;
-
1 comodino e accessori;
-
1 sedia, 1 poltrona, 1 tavolino;
-
1 armadio individuale (2 o più ante) + 1 armadio di servizio (1
anta).
Per ogni camera doppia sono previsti:
-
2 letti tipo ospedale e accessori;
-
2 comodini e accessori;
-
2 sedie, 2 poltrone, 1 tavolino;
-
2 armadi individuali a 2 ante + 1 armadio di servizio (1 anta).
E' auspicata la discrezione tra un letto e l'altro.
- 10 -
Ogni camera è provvista di un locale WC – doccia che deve
avere le dimensioni adatte per accedervi con sedia a rotelle
(doccia a filo pavimento) ed essere munito del dispositivo di
chiamata.
La porta del locale di larghezza in luce min. M 0.90 deve essere
scorrevole a scomparsa e munita di serrature maneggiabili.
1.3.1.1 Reparto demenze senili / 1 reparto di minimo 24, massimo 30
posti letto
In generale in questo reparto spazi e circolazioni vanno
concepiti in modo da permettere agli anziani, nella fase
itinerante, di poter usufruire di un percorso ininterrotto.
Nel reparto vanno predisposte sia camere doppie che camere
singole. La ripartizione desiderata è la seguente:
-
2/3 degli ospiti alloggiati in camere doppie comunicanti a
due a due fra loro con un servizio completo (lavabo, WC,
doccia) per camera;
-
1/3 degli ospiti alloggiati in camere singole comunicanti a
due a due fra loro con un servizio completo (lavabo, WC,
doccia) per coppia di camere, accessibile da una zona
comune.
Nel locale infermeria del reparto va previsto uno spazio a
disposizione per accogliere un posto letto in caso di necessità.
Nel reparto non sono da prevedere terrazze; si deve tuttavia
predisporre un collegamento diretto del reparto con il giardino
protetto situato al piano terreno e abbinato al centro diurno.
- 11 -
1.3.1.2 Reparto di accoglienza / 3 reparti di minimo 24, massimo 32 posti
letto
Anche nei 3 reparti di accoglienza vanno predisposte sia
camere doppie che singole. La ripartizione desiderata è la
seguente:
-
1/4 degli ospiti alloggiati in camere doppie con un servizio
completo (lavabo, WC, doccia) per camera;
-
3/4 degli ospiti alloggiati in camere singole provviste ognuna
di un servizio completo (lavabo, WC, doccia).
Per questi reparti possono essere previste terrazze.
1.3.2
Locali di servizio del reparto
1.3.2.1 Servizi generali del reparto
Locali da situare in zona il più possibile centrale rispetto ai
reparti, in vicinanza delle circolazioni verticali.
-
Locale infermeria, dove avviene la consegna tra le “équipes”
del reparto; in questo locale vanno previsti gli opportuni
scaffali per la documentazione riguardante gli ospiti, un
lavabo medicale, una posizione PC in rete e un armadio per
lo stoccaggio dei medicamenti; integrato con il locale
infermeria va previsto l'ufficio capo reparto.
-
Bagno terapeutico munito di vasca libera sui tre lati e un
sollevatore o bagno idraulico; completo di WC accessibile
con carrozzella;
-
WC per invalidi, accessibile con la carrozzella.
- 12 -
1.3.2.2 Locali di servizio del reparto
-
Locale pulizia con vuotatoio; il locale deve poter contenere il
dispositivo vuotavasi, i carrelli per i sacchi biancheria e rifiuti e
il deposito di attrezzature e materiale di pulizia;
-
Deposito biancheria pulita, con grandi armadi per carrelli a
ripiani;
-
Locale deposito attrezzature e mezzi ausiliari;
-
WC per il personale;
1.3.2.3 Locali comunitari del reparto
-
Nell'impianto organizzativo del reparto soggiorno e sala
pranzo al piano sono da separare fisicamente, ma possono
formare un unico ambiente da situare in posizione centrale e
privilegiata.
Nel soggiorno va prevista una zona differenziata per un uso
più discreto.
Per quanto riguarda il pranzo, si valuta in circa il 50% il numero
degli ospiti da servire al piano del reparto;
-
Office, da situare in posizione adiacente alla sala pranzo del
reparto, riservato al personale per la preparazione di
bevande, la ripartizione dei pasti forniti dalla cucina centrale,
il deposito delle stoviglie di servizio e dei carrelli (con
lavastoviglie).
1.3.3
Vani comunitari e relativi servizi
I
vani
comunitari
generalmente
principali
abbinabili
costituiscono
fra
loro
a
delle
“zone”
dipendenza
dell’impostazione del progetto; tutte queste "zone" devono
essere accessibili sia degli ospiti della casa, che dai visitatori.
- 13 -
1.3.3.1 Zona entrata
Da situare obbligatoriamente al piano terreno, la zona entrata
principale va raggiunta attraverso una bussola che ne protegga
i relativi spazi dalle correnti d’aria; l’atrio va disposto in modo che
sia il vano ricezione che il blocco delle risalite verticali siano
immediatamente visibili alle persone in entrata.
1.3.3.2 Zona amministrazione
La zona amministrazione è costituita dai locali direzione, servizi
amministrativi e saletta riunioni; essa va necessariamente
disposta nelle immediate vicinanze dell'atrio principale e deve
poter essere raggiunta facilmente e in modo indipendente da
ogni punto della casa.
1.3.3.3 Zona soggiorno principale – bar
Ubicata nelle immediate vicinanze dell’entrata principale,
questa zona deve rappresentare il principale luogo d’incontro
degli ospiti della casa con il mondo esterno.
Lo spazio assegnatole dev’essere sufficientemente grande per
ospitare la maggior parte degli ospiti con i rispettivi parenti; vi
vengono svolte attività diverse e manifestazioni varie; molto
utilizzato è il bar che costituisce un elemento importante
all’interno di questo spazio e in corrispondenza del quale va
organizzato il locale fumatori dotato di ventilazione meccanica
con espulsione a tetto. Auspicabile l’accesso diretto al giardino.
In tutta questa zona non sono ammesse barriere architettoniche
di nessun genere.
- 14 -
1.3.3.4 Zona pranzo
La sala da pranzo dev’essere dotata di circa 80 posti, in tavoli
con un massimo di 4 posti a sedere; in aggiunta, occorre inoltre
prevedere la possibilità di separare una zona di circa 30 posti per
il pranzo del personale.
Tutti i posti devono essere facilmente accessibili anche da
persone in carrozzella; auspicabile l’accesso diretto al giardino.
La
zona
pranzo
dev’essere
dotata
di
un
impianto
di
raffreddamento; è preferibile che il locale non sia utilizzato per
altri scopi.
1.3.3.5 Locale animazione
In questo locale viene svolto un lavoro di gruppo o singolo per il
mantenimento
delle
capacità
creative,
intellettuali
e
dell’equilibrio psichico, sollecitando l’anziano a nuovi interessi,
onde
evitare
l’apatia,
creare
dei
contatti,
mantenere
l’autonomia, ecc....
Auspicabile l’accesso diretto al giardino.
1.3.3.6 Servizio fisioterapia
I locali per la fisioterapia devono essere facilmente raggiungibili
da tutte le camere anche con sedie a rotelle; devono inoltre
godere di ottima illuminazione e ventilazione naturale.
Tutte le porte d’accesso dovranno avere una larghezza in luce
min. di M 1.10 e saranno senza soglie (ev. con apertura
automatica).
I
servizi
igienici
per
ospiti
ancheall’esterno del locale.
e
pazienti
possono
trovarsi
- 15 -
Il servizio di fisioterapia è preposto alle seguenti funzioni:
-
Rieducazione fisica dell’anziano dopo malattie, incidenti
ecc...;
-
Esercitazioni
a
scopo
preventivo
per
permettere
di
mantenere l’autonomia dei movimenti essenziali alla vita
stessa della persona.
Al servizio di questi locali va abbinato un deposito per carrozzine
e ausili vari.
1.3.3.7 Locale pausa personale
Questo locale deve essere facilmente raggiungibile da ogni
zona dell’edificio.
1.3.3.8 Locale medico
Si tratta di un locale tenuto a disposizione del medico della casa
quale studio e sala colloqui.
1.3.3.9 Locali di servizio annessi ai vani comunitari
- Locali per il deposito dei materiali di bar e animazione;
- Guardaroba e WC uomini e donne per visitatori;
- WC uomini e donne per invalidi a disposizione degli ospiti;
- Locale coiffeur;
- Locale pédicure.
1.3.4
Funzioni religiose
Lo spazio destinato alle funzioni religiose deve avere le seguenti
caratteristiche:
- Facile accessibilità sia dall’interno della casa che dall’esterno;
- Discreto, in quanto luogo di raccolta e di preghiera;
- 16 -
- Possibilità di essere combinato con altri spazi per funzioni
religiose anche aperte a persone esterne;
- Ventilazione naturale.
L’ubicazione di questo spazio è lasciata a libera scelta del
concorrente e sarà da definire in funzione delle caratteristiche
del progetto.
1.3.5
Servizi generali della casa
I servizi generali della casa comprendono la cucina, una piccola
lavanderia, gli spogliatoi per il personale, le cantine e i depositi, i
locali tecnici.
Tutti questi servizi devono essere raggiungibili dall’ingresso di
servizio, (da concepire separatamente rispetto all’ingresso
principale della casa) completo di spazio di carico e scarico
coperto, ev. rampa di accesso ai locali cantinati, ecc....
1.3.5.1 Cucina
La cucina da prevedere in questa nuova struttura, dovrà essere
dimensionata per la preparazione di 180 pasti; infatti la cucina
dovrà considerare il servizio pasti per ospiti esterni che fanno
capo all’istituto e per l'asilo nido.
Si tenga conto che per una casa per anziani medicalizzata,
circa il 50% degli ospiti sono da servire nella sala pranzo dell’unità
di cura, mentre il restante 50% consuma i pasti nella sala da
pranzo comune.
- 17 -
Organizzativamente, la cucina si compone di 7 zone di
specifiche attività:
- Consegna merce;
- Riserva giornaliera;
- Preparazione;
- Cottura;
- Cucina fredda;
- Distribuzione;
- Lavaggio.
Le superfici di ogni zona, come pure le rispettive attrezzature,
devono essere dimensionate sul fabbisogno di 180 pasti; è da
prevedere un appropriato spazio per il deposito dei carrelli
termici preposti ai vari servizi.
1.3.5.2 Locali abbinati alla cucina
I locali abbinati alla cucina (cfr. cap. 8, art. 852) devono essere
in stretta relazione con l’entrata di servizio alla casa e relativo
spazio di carico e scarico della merce; il loro dimensionamento
deve tener conto del numero effettivo dei pasti di pertinenza
della cucina.
1.3.5.3 Lavanderia e stireria
La maggior parte della biancheria viene trattata all’esterno.
Nell’ambito
della
presente
struttura
occorre
prevedere
attrezzature di tipo domestico distribuite nei seguenti locali:
- Locale cernita biancheria sporca;
- Locale stoccaggio biancheria pulita proveniente da fuori;
- Locale stireria e rammendo;
- Locale lavatrice e tumbler.
- 18 -
1.3.5.4 Spogliatoi per il personale
Separati (uomini – donne) con servizi wc e docce pure separati;
per il numero di posti e relative superfici occorre considerare che
la dotazione di una casa per anziani è prevalentemente
femminile; il numero degli armadietti guardaroba, ritenuti i tempi
parziali dei dipendenti che lavorano nella casa, va calcolato in
140 unità, da separare con 100 armadietti per lo spogliatoio
donne e 40 armadietti per lo spogliatoio uomini;
In altro locale va sistemato lo spogliatoio del personale cucina
per 4 donne e 6 uomini, completo di un unico servizio
wc/doccia.
L'ubicazione di tutti gli spogliatoi deve trovarsi in facile
collegamento con l'entrata di servizio (ingresso per il personale) e
le circolazioni principali.
1.3.5.5 Camera mortuaria
La
camera
mortuaria
va
posizionata
in
prossimità
delle
circolazioni verticali, direttamente in relazione con l’entrata di
servizio della casa e relativo spazio di carico e scarico.
Il locale deve essere refrigerato.
1.3.5.6 Cantine e depositi/officina
Oltre ai depositi per la cucina devono essere previsti i seguenti
spazi:
- Cantina con armadi ospiti;
- Deposito per il materiale medico sanitario;
- Deposito per il materiale di casa (mobili, carrozzelle, utensili e
prodotti);
- Deposito per mobilio ecc...;
- Officina custode, con luce naturale.
- 19 -
- Locale per lavaggio e disinfezione carrozzine, letti, ecc…
- Locale deposito attrezzi e arredamento giardino.
N.B. In quest'area di interesse pubblico, per l'evacuazione dei
rifiuti il comune intende mettere in opera 3 contenitori
interrati. Il progetto dovrà trovare
una collocazione
facilmente accessibile da via alle Scuole e ben rilegata con
l'entrata di servizio.
1.3.5.7 Rifugio
Da prevedere un rifugio medicalizzato per 120 posti protetti.
Per quanto possibile, gli spazi sono da sfruttare come cantine.
1.3.5.8 Locali tecnici
Comprendono:
Centrali
riscaldamento,
ventilazione,
climatizzazione; centrali elettriche, ecc...
Per il dimensionamento dei vani di questi servizi sono da
osservare
tutte
le
disposizioni
specifiche
emanate
dal
Dipartimento del Territorio / Divisione dell’Ambiente.
E' richiesto un gruppo autogeno in caso di mancanza di
corrente.
1.3.6
Posteggi e autorimesse
Sono da prevedere circa 90 posteggi, suddivisi in 30 posti per
visitatori e 60 posti a disposizione del personale della casa
anziani, del centro di accoglienza, della sede Scudo, dell'asilo
nido e dello studio medico.
I posteggi dei visitatori devono permettere l’accesso alla casa
fino all’ascensore senza gradini; per gli invalidi saranno da
prevedere uno o più posteggi
di M 5.50 per 3.50 per poter
avvicinare la carrozzella al veicolo.
I posteggi per il personale dell'istituto vanno predisposti in
un’area separata, con accesso controllato.
- 20 -
Per i veicoli di servizio della casa anziani è auspicabile prevedere
un’autorimessa per un pulmino e un’auto di servizio, dotata di
uno spazio di carico e scarico coperto.
B.
CENTRO DI ACCOGLIENZA DIURNA
PER ANZIANI AFFETTI DA
DEMENZE SENILI
Il centro di accoglienza diurna è un servizio destinato agli anziani
per una loro presa a carico nelle prime fasi di demenza o
dipendenza temporanea.
Il centro con la presa a carico diurna favorisce il mantenimento
delle capacità residue dell’anziano, permettendo di ritardare in
modo significativo ed in alcuni casi di evitare l’ammissione
definitiva in una casa per anziani. Sgrava durante le ore diurne
lavorative l’entourage familiare, favorendo i parenti o congiunti
a continuare ad accudire il loro familiare a casa.
La sua ubicazione è da prevedere con un ingresso indipendente
rispetto alla casa anziani ma con un collegamento interno, con
l’accessibilità diretta al giardino protetto utilizzato anche dagli
anziani del reparto demenze senili.
C.
SEDE SERVIZIO CURE A DOMICILIO DEL LUGANESE (SCUDO)
Lo SCUDO eroga servizi di cure e sostegno a domicilio che
consentono di :
-
evitare all’anziano una prematura istituzionalizzazione in
una casa per anziani;
-
diminuire la frequenza e la durata delle ospedalizzazioni;
-
favorire
il
mantenimento
delle
proprie
abitudini
nell’ambiente famigliare.
Nella sede SCUDO vengono svolte tutte le attività di ordine
organizzativo e amministrativo del servizio.
- 21 -
D.
ASILO NIDO
Il nido d'infanzia è un servizio educativo che accoglie, in
collocamento diurno, bambini in età compresa fra i due mesi e i
tre anni.
L'asilo nido, in uno spazio di circa 300 MQ con giardino
adiacente
riservato,
dovrà
poter
accogliere
contemporaneamente 25 bambini; sarà dotato di spazi per il
riposo e per le attività di gioco completi di servizi WC per
educatori e bambini, spazi fasciatoio e docce.
E.
STUDIO MEDICO
La struttura della "Nuova casa anziani di Pregassona" usufruirà
anche dei servizi di uno studio medico privato in cui dovranno
poter operare tre medici.
- 22 -
1.4
CRITERI DI GIUDIZIO
La Giuria valuterà i progetti in base ai seguenti criteri:
Urbanistica:
-
le qualità urbanistiche del progetto, l’inserimento nel sito e il
rapporto con gli edifici e il paesaggio circostante;
-
l’identità e la qualità degli spazi complementari esterni.
Architettura:
-
la riconoscibilità del carattere “pubblico” dell’edificio;
-
le qualità spaziali e funzionali, con particolare riferimento alla
destinazione della struttura;
-
l’espressione architettonica.
Aspetti finanziari:
-
la razionalità del progetto nello spirito della “Nachhaligkeit”.
-
L’aspetto economico, in sede di giudizio, costituirà un fattore
importante della valutazione globale dei progetti.
-
Nella prima fase i costi saranno valutati in base ai dati forniti dai
progettisti (volume degli edifici).
Nella 2° fase l’ente banditore potrà avvalersi di un consulente
esterno per la valutazione dei costi, sulla base dei dati specifici
che saranno richiesti nel successivo bando relativo a questa fase.
1.5
MONTEPREMI
La Città di Lugano mette a disposizione della giuria un montepremi
complessivo di CHF 200'000.-- / IVA Inclusa per l’attribuzione dei premi
(minimo 3 - massimo 8) e per eventuali acquisti, che la giuria potrà
attribuire all'unanimità.
- 23 -
2
RAPPORTO DELLA GIURIA I FASE
La giuria si è riunita l’8 e il 9 settembre 2008 per l’esame dei progetti
consegnati nella prima fase di concorso ed è composta da:
Presidente
On. Sindaco Giorgio Giudici, architetto, Lugano
Membri
Sig. Valentin Bearth, architetto
Sig. Ruggero Tropeano, architetto
Sig. Milo Piccoli, architetto
Sig. Paolo Pezzoli
Supplenti
Sig. Lorenzo Quadri, lic.jur.
Sig. Claudio Pellegrini, architetto
Coordinatore
Sig. Gabriele Grignoli, architetto
I 38 progetti consegnati al Notaio del concorso sono stati numerati
progressivamente in ordine casuale e corrispondono alle seguenti sigle
di riconoscimento:
1
Centro d’agio
2
Zenobia
3
Spirale
4
Green Lagoon
5
Verbena
6
Arcobaleno
- 24 -
7
Lacorte, il triangolo
8
Rialzo in China
9
La finestra sul cortile
10
080503
11
Senecio
12
Vit
13
Quadrifoglio
14
Arthe
15
Shangri-la
16
Lilium
17
821127
18
Pathos
19
Crocs
20
Incontro
21
Twins
22
Và pensiero
23
Sophia e Morfeo
24
La domus domino
25
Teodolite
26
Ben
27
Villa arzilla
28
Ecoricò
29
Polo
30
Trientalis
31
Q-disc
32
Remember
33
Surtidor de sombra y sueno
34
Ippocampo
35
Lambda
36
Im-b
37
Gelsomino
38
Il campo
- 25 -
L’arch. Gabriele Grignoli ha eseguito l’esame preliminare dei progetti,
per la verifica dell’adempimento delle condizioni del bando e delle
prescrizioni di programma; per ciascun lavoro è stata allestita una
scheda riassuntiva.
In particolare si segnalano i seguenti casi:
-
il progetto no. 28 (Ecoricò), invade la proprietà privata al mapp.
RFD 1174.
-
il progetto no. 38 (Il campo), è stato consegnato al notaio del
concorso tramite posta l’11.8.2008 alle ore 09.00, quindi oltre il
termine previsto dal bando (8.8.2008 ore 17.00).
La giuria decide all’unanimità di non ammettere al giudizio:
-
il progetto no. 28 poiché non rispetta l’area di concorso;
-
il progetto no. 38 per violazione formale (mancato rispetto dei
termini di consegna).
Pertanto sono ammessi al giudizio della giuria 36 progetti, nonostante
alcuni di essi presentino divergenze con quanto prescritto dal bando di
concorso.
La giuria concorda di procedere con una strategia di esclusioni a turni.
Per i progetti esclusi resta comunque salvaguardata la possibilità di un
successivo ripescaggio.
Per palesi inadempienze ai disposti del bando di concorso, in
particolare per quanto riguarda il numero dei posti letto e il rispetto
delle norme di attuazione di Piano Regolatore, al primo turno sono stati
eliminati i seguenti progetti:
3
Spirale
5
Verbena
6
Arcobaleno
- 26 -
10
080503
16
Lilium
22
Va pensiero
23
Sophia e Morfeo
24
La domus domino
26
Ben
30
Trientalis
34
Ippocampo
36
IM-B
37
Gelsomino
Per un inserimento urbanistico e un’espressione architettonica poco
adeguati alle finalità del programma progettuale di concorso, al
secondo turno sono stati eliminati i seguenti progetti:
1
Centro d’agio
7
La Corte, il triangolo
8
Rialzo in china
9
La finestra sul cortile
11
Senecio
13
Quadrifoglio
19
Crocs
27
Villa Arzilla
29
Polo
31
Q-Disc
32
Remember
35
Lambda
- 27 -
Degli 11 progetti restanti la giuria ha nuovamente analizzato
attentamente le singole proposte e dopo approfondito esame ha
proceduto all’esclusione dei seguenti progetti:
2
Zenobia
4
Green Lagoon
14
Arthe
15
Schangri – La
18
Phatos
25
Teodolite
Conformemente ai disposti del bando la giuria, prima di procedere
all’ammissione
alla
seconda
fase
dei
progetti
restanti,
passa
nuovamente in rassegna tutte le proposte ammesse al giudizio. Questa
ulteriore verifica non modifica le scelte effettuate precedentemente e
pertanto, per decisione unanime, vengono ammessi alla seconda fase
del concorso 5 progetti.
PROGETTO N° 12 / VIT
Urbanistica
Il progetto di questo edificio formato da due corpi connessi e posto
trasversalmente nel terreno suddivide lo stesso in due parti distinte: una
più ampia a monte adibita a parco e l’altra a valle sulla cui estremità
nord è organizzato l’accesso principale pedonale e veicolare.
L’ubicazione del centro diurno e dell’asilo nido in posizione discosta
all’esterno del blocco principale è da ripensare.
Architettura
La rappresentazione grafica dei piani presentati è molto schematica e
di conseguenza di difficile lettura.
- 28 -
Tuttavia
la
qualità
dell’organizzazione
dei
volumi
nel
rispetto
dell’andamento naturale del terreno e l’espressione architettonica
coerente con la semplicità dell’impianto funzionale garantiscono al
progetto una potenzialità evolutiva; in particolare gli spazi pubblici
dovranno essere migliorati in rapporto alla loro funzione, e le diverse
entrate dovranno trovare miglior corrispondenza alla loro effettiva
funzione; ad esempio va risolta l’incompatibilità tra giardino protetto e
posteggi del centro diurno.
Dal punto di vista funzionale si fa osservare la necessità di organizzare
in modo più mirato la suddivisione tra sala da pranzo, sala animazione
e locale soggiorno / bar; anche la cucina va meglio relazionata con i
collegamenti verticali (servizio pasti ai piani).
Anche il corpo di congiunzione tra e due blocchi deve essere
migliorato.
Aspetti finanziari
Il progetto rientra in una valutazione di cubatura bassa.
PROGETTO N° 17 / 821127
Urbanistica
L’impianto urbanistico del progetto è convincente e apprezzato dalla
giuria, soprattutto per l’idea di creare una piazza che collega
trasversalmente Via Vedreggio a Via delle Scuole.
Apprezzata è pure la dettagliata e accurata relazione degli spazi
dimensionali delle piazze della città di Lugano rispetto a quella qui
presentata.
- 29 -
Uno dei problemi sollevati dalla giuria è la proposta, da ripensare,
della connessione dell’edificio sull’angolo di congiunzione fra Via
Vedreggio e Via alle Scuole quale accesso veicolare al centro diurno.
Anche lo spazio a valle tra l’edificio proposto e le palazzine private
esistenti è da migliorare (distanza).
Architettura
Si riconosce il carattere pubblico dell’edificio, valorizzato dalla piazza
pubblica di quartiere.
Per quanto attiene all’impostazione della struttura compositiva,
particolare attenzione dovrà essere rivolta alla concezione delle
installazioni tecniche necessarie (ventilazione, riscaldamento, sanitario,
canalizzazioni), per i risvolti che si potranno generare al piano terreno e
sulla superficie di copertura (5a facciata).
Dovrà essere riesaminata la relazione funzionale del servizio cucina ai
reparti (servizio pasti al piano) che nel caso specifico deve far capo
ad un'unica risalita verticale.
Dovranno
pure
essere
perfezionate
alcune
funzioni
nella
loro
conformazione, come i locali cucina e pranzo e quelli comunitari dei
reparti situati sugli angoli (superfici e qualità spaziale); anche lo studio
medico dovrà essere separato dai collegamenti interni della casa
anziani.
Anche la scelta di posizionare sul tetto i due reparti di demenza suscita
qualche perplessità.
Aspetti finanziari
Il progetto rientra in una valutazione di cubatura bassa.
Si osserva d'altra parte che il notevole sviluppo in orizzontale delle
facciate e dei balconi costituirà un elemento di costo non indifferente.
- 30 -
PROGETTO N° 20 / INCONTRO
Urbanistica
L’edificio a corpo unico si situa nella parte più bassa del sedime
creando un esiguo spazio adibito a parco sull’angolo Via Vedreggio /
Via alle Scuole, la cui finalità suscita perplessità.
D'altro canto la giuria apprezza lo spazio arredato a valle dell'edificio e
la generosità, quasi eccessiva, del giardino protetto.
La conformazione dell’accesso principale così come proposto è
insoddisfacente.
La volumetria, relativamente imponente con la sua articolazione, a
giudizio della giuria non crea sinergie particolarmente attrattive con il
quartiere.
Architettura
L’espressione architettonica non corrisponde al carattere pubblico
dell’edificio ed è da rivedere.
L’impianto strutturale scelto richiede un'importante manomissione del
terreno per la creazione dei due piani interrati.
L’eccessiva frammentazione delle volumetrie porta ad incongruenze
funzionali come le camere affacciate su corti troppo esigue.
Anche la funzionalità del servizio pasti è da verificare.
Attenzione alla larghezza della camera, il cui interasse non dev'essere
inferiore a 3.50 m.
Infine la scelta di posizionare sul tetto i due reparti di demenza suscita
qualche perplessità, soprattutto pensando all'amplio parco che il
progetto salvaguarda al piano terreno.
Aspetti finanziari
La volumetria raggiunge un valore eccessivamente alto.
- 31 -
PROGETTO N° 21 / TWINS
Urbanistica
L’edificio
è
composto
da
due
volumi
principali
posti
in
contrapposizione geometrica con gli spazi di riferimento: il giardino piazza e l’accesso principale;il tutto completato da un amplio parco a
valle che dovrà essere meglio relazionato con lo spazio principale a
monte.
L’accesso principale pone problemi di gestione dei flussi veicolari e
pedonali e deve perciò essere ripensato.
Anche l'accesso alla sede SCUDO e al centro diurno situato
sull'incrocio Via Vedreggio / Via alle Scuole suscita perplessità nella
sua articolazione volumetrica.
Architettura
La giuria apprezza la semplicità formale ed espressiva del complesso
che però non restituisce all’edificio il suo carattere prevalentemente
abitativo.
L’impostazione dei due blocchi separati ai piani superiori pone grossi
problemi funzionali: lo spazio esterno del giardino protetto al primo
piano, di superficie insufficiente e ubicazione non ideale, crea
scompensi di collegamento interno ai piani superiori che penalizzano
fortemente la funzionalità del servizio.
Anche la concentrazione di un numero rilevante di posti auto al piano
interrato, con l’incompatibile interruzione dell’uscita pedonale al
parco, risulta problematica.
Aspetti finanziari
Il progetto rientra in una valutazione di cubatura medio – alta.
- 32 -
PROGETTO N° 33 / SURTIDOR DE SOMBRA Y SUEÑO
Urbanistica
Il progetto pone l’edificio lungo i limiti perimetrali del sedime
avvicinandosi in modo eccessivo alle palazzine poste a valle.
Si crea così uno spazio a corte chiusa apprezzato dalla giuria,
accessibile da Via alle Scuole attraverso l’edificio e da Via Vedreggio
tramite una rampa situata in corrispondenza dello stacco volumetrico
tra i due blocchi.
Doppio accesso che suscita nella giuria alcune perplessità, anche per
la complessità che l’utente ha ad individuare le diverse funzioni di
riferimento.
La frammentazione del blocco a valle, con la formazione dello spazio
a doppia altezza, non costituisce una risposta convincente né dal
punto di vista funzionale né da quello spaziale, considerata la
presenza a distanza insufficiente (anche rispetto alle NAPR) del retro
delle palazzine private.
Architettura
Si riconosce il carattere pubblico dell’edificio che integra la piazza di
quartiere.
Per quanto attiene all’impostazione della struttura compositiva,
particolare attenzione dovrà essere rivolta alla concezione delle
installazioni tecniche necessarie (ventilazione, riscaldamento, sanitario,
canalizzazioni), per i risvolti che si potranno generare al piano terreno e
sulla superficie di copertura (5a facciata).
Dovranno essere riesaminate le relazioni funzionali e di collegamento
dei vari settori al primo piano.
Il giardino protetto, oggi non definito, e il giardino dell’asilo nido
dovranno trovare una migliore interpretazione e collocazione.
Aspetti finanziari
Il progetto rientra in una valutazione di cubatura medio – alta.
- 33 -
Grazie ai progetti consegnati nella prima fase di concorso la giuria ha
potuto verificare la congruenza con il programma iniziale.
A conclusione dei suoi lavori la giuria decide di riconoscere ad ognuno
dei cinque progetti ammessi alla seconda fase un importo di fr. 15'000./ IVA inclusa, a condizione che gli atti che verranno richiesti siano
presentati in modo completo e che il progetto sia ammesso al giudizio
finale della giuria.
- 34 -
- 35 -
3
RAPPORTO DELLA GIURIA II FASE
La giuria si è riunita il 26 e il 27 gennaio 2009 per l’esame dei 5 progetti
selezionati per la seconda fase del concorso.
Presenti i Signori:
Presidente
On Sindaco Giorgio Giudici, architetto
Membri
Sig. Valentin Bearth, architetto
Sig. Ruggero Tropeano, architetto
Sig. Milo Piccoli, architetto
Sig. Paolo Pezzoli
Supplenti
Sig. Lorenzo Quadri, Lic.jur.
Sig. Claudio Pellegrini, architetto
Coordinatore
Sig. Gabriele Grignoli, architetto
La giuria prende atto del controllo preliminare formale, eseguito
dall’arch. Gabriele Grignoli, riassunto in una scheda per ogni progetto.
Si constata che tutti i 5 concorrenti ammessi alla seconda fase hanno
presentato gli atti nei termini e nella forma richiesti.
- 36 -
Vengono ricordati i criteri di giudizio contenuti nel bando di concorso
di prima e seconda fase e i giudizi relativi a ciascun progetto emessi
dalla giuria in sede di prima fase.
La giuria procede ad una prima valutazione dei lavori in base ai
disposti del bando e alle successive indicazioni fornite ai concorrenti
con le risposte alle domande di chiarimento.
L’esame approfondito di ogni singolo progetto si conclude con la
stesura dei seguenti giudizi.
- 37 -
PROGETTO N° 12 / VIT
Modello 1:200
La potenzialità evolutiva riconosciuta a questo progetto in sede di
prima fase non è stata confermata.
Urbanistica
Il progetto è riproposto nella sua situazione di prima fase; edificio
costituito da due corpi connessi posto trasversalmente nel terreno che
viene suddiviso in due parti distinte: una più ampia a monte e l’altra a
valle sulla cui estremità nord è organizzata la piazza d’accesso.
Confermato l’elemento discosto, sede del centro diurno e dell’asilo
nido, collegato all’edificio principale con un improbabile cunicolo al
piano seminterrato: soluzione che non rappresenta il cambiamento
auspicato dalla giuria.
- 38 -
Architettura
La rampa pedonale che dà accesso all’entrata principale è
improponibile: eccessivamente lunga e con una pendenza media
fuori norma.
L’organizzazione del PT è stata sviluppata positivamente; tuttavia, ad
una zona d’arrivo interessante che si apre sugli spazi principali, si
contrappone una disposizione generale che ha mantenuto alcuni
evidenti
difetti
come
i
blocchi
verticali
mal
posizionati
e
l’attraversamento obbligato degli spazi comunitari per accedere allo
studio medico e alla sede Scudo.
L’impianto ai piani superiori propone i reparti organizzati in modo
razionale con superfici ben calibrate; discutibile la perfetta identità di
camere con orientazioni contrapposte (nord/sud).
La sezione costruttiva è carente delle necessarie informazioni circa i
materiali rappresentati.
L’aspetto esterno dell’edificio e la debolezza nell’espressione delle
facciate
non
restituiscono
un’identità
architettonica
a
questa
costruzione di carattere pubblico.
Aspetti finanziari
La nuova cubatura del progetto supera largamente quella di prima
fase.
- 39 -
PROGETTO N° 17 / 821127
Modello 1:200
Nel suo sviluppo il progetto ha conosciuto un processo involutivo; il suo
potenziale, riconosciuto dalla giuria in sede di prima fase, non è stato
adeguatamente sviluppato.
Urbanistica
La qualità dell’impianto urbanistico di questo progetto, apprezzata
dalla giuria in sede di prima fase, è parzialmente vanificata dal cattivo
dimensionamento degli spazi porticati che collegano trasversalmente
attraverso la piazza via Vedreggio a via delle Scuole: il loro rapporto
altezza profondità è chiaramente improponibile e la trasparenza del
piano terreno è andata perduta.
Anche la nuova soluzione pedonale proposta per la connessione
dell’edificio con l’angolo via Vedreggio–via delle Scuole, poco
attrattiva e poco gestibile, non convince la giuria.
- 40 -
Architettura
Il piano terreno ha come visto un’altezza chiaramente insufficiente se
rapportato ai singoli spazi pubblici e ai sopraccitati porticati.
La sistemazione dei locali comuni concepiti come uno spazio situato a
cavallo dei percorsi di transito non è ideale; i servizi sono in posizione
troppo discosta.
Al primo piano, dove sono sistemati tre reparti, i due blocchi ascensori
previsti non sono sufficienti per una corretta gestione del servizio della
casa.
L’idea spaziale interna non trova più quegli ambienti aperti negli
angoli riscontrati nel progetto di prima fase, ma si struttura attorno ad
un corridoio ad anello monotono ed eccessivamente lungo.
La struttura portante, improponibile con quei pilastri liberi nelle camere,
è impostata su interassi costruttivi troppo ampi.
Sono stati quasi completamente tolti i balconi: con il risultato che la
facciata è ora costituita da un muro bucato che accentua
l’impressione di una struttura troppo chiusa su se stessa; nella sua
involuzione il progetto ha perso quella iniziale attrattività e leggerezza
che lo caratterizzava e la corte disegnata dall’edificio è divenuta
poco invitante.
Anche i particolari riportati nella sezione costruttiva non convincono: il
filtro rappresentato dalla facciata traforata non funziona più perché
non supportato come prima da un vuoto (balcone); la nuova
proposta, oltre a creare problemi di manutenzione irrisolvibili, ha perso
l’elemento spaziale che la caratterizzava.
L’impiantistica, come rappresentata nei piani, non risolve i problemi
reali.
Aspetti finanziari
La cubatura è aumentata solo minimamente ed è quindi rimasta di
fascia bassa. Si ritiene tuttavia che questa preoccupazione abbia
penalizzato notevolmente la qualità dell’evoluzione del progetto.
- 41 -
PROGETTO N° 20 / INCONTRO
Modello 1:200
La giuria ha apprezzato l’evoluzione di questo progetto.
Urbanistica
Dal punto di vista urbanistico il progetto si presenta molto più
concentrato: viene proposto un edificio monolitico a “carattere
cittadino” che non risponde esattamente a quanto richiesto dalla
situazione specifica.
D’altro canto esso disegna ampi spazi verso i confini della parcella:
spazi alberati, precisi ed interessanti, su cui si attuano le facciate con le
finestre delle camere.
- 42 -
Architettura
In generale la segmentazione della pianta con i cortili interni dà
all’edificio una scala appropriata.
La doppia entrata proposta al piano terreno non è funzionale e non
può essere accettata; come assolutamente inaccettabile è l’entrata
che dà accesso ai reparti, situata in uno spazio prospiciente gli
impianti di risalita ridotto a poco più di un corridoio.
Il
reparto
sistemato
a
questo
piano
condiziona
fortemente i
dimensionamenti di fabbisogno di superficie e di altezza dei vani
comunitari.
Ai piani superiori i reparti sono ben strutturati: tutte le camere si aprono
sugli spazi esterni sistemati a giardino mentre i locali di servizio sono
riferiti ai cortili. Questa scelta è però caratterizzata da un’eccessiva
lunghezza dei percorsi.
Corretta è la proposta del centro diurno sistemato all’ultimo piano in
abbinamento al reparto demenza senile.
Le facciate sono migliorate e l’espressione architettonica restituisce un
apprezzabile carattere residenziale all’edificio.
Il piano di dettaglio risulta troppo schematico.
Aspetti finanziari
La cubatura è sensibilmente diminuita; va però tenuto conto che con
una congrua altezza del piano terreno tale diminuzione sarebbe
notevolmente ridimensionata.
- 43 -
PROGETTO N° 21 / TWINS
Modello 1:200
Nel suo sviluppo questo progetto ha confermato tutto il potenziale
riconosciutogli dalla giuria in sede di prima fase.
Urbanistica
Nel progetto si conferma la decisione di posizionarsi nella parte più
alta del terreno concentrando la volumetria a ridosso del confine
situato a monte della parcella.
La forma dell’edificio nella sua articolazione delimita su via delle
Scuole uno spazio d’entrata molto chiaro; altrettanto chiara è
l’apertura a valle sul fronte sud-ovest.
Non convince per contro il rapporto dell’edificio in corrispondenza
dell’angolo via Vedreggio-via delle Scuole, che va ripensato nel senso
di creare un distacco con il terreno.
- 44 -
I nove posteggi abbinati all’entrata principale sono palesemente
insufficienti: possono tuttavia essere compensati con i posteggi
sistemati nella zona bassa del sedime ben rilegati con l’entrata al
piano inferiore della casa.
Architettura
Il piano terreno è ben ripartito, con una collocazione chiara e
generosa dei vani comunitari; restano le perplessità circa la posizione
della cucina mal relazionata con l’accesso fornitori.
Accesso fornitori che va completamente ripensato (entrata veicoli di
servizio e collegamento cucina).
I
reparti
sono
particolarmente
ben
strutturati,
anche
se
lo
sdoppiamento degli stessi presenta problemi di gestione: si ribadisce
che, nell’economia di servizio della casa ai piani primo e secondo i
due blocchi di circolazione verticale vanno collegati.
Reparto dementi e centro diurno sono troppo discosti e vanno
ripensati; anche la proposta di giardino interno per l’asilo nido non
convince.
In generale il progetto appare sufficientemente aperto e flessibile a
raccogliere eventuali esigenze della committenza.
Per quanto riguarda le facciate, viene apprezzata la grande superficie
vetrata che conferisce leggerezza alla costruzione; da risolvere
tecnicamente sono le facciate vetrate che si presentano identiche in
condizioni di diversa esposizione: i riferimenti citati nella relazione
tecnica indicano la disponibilità da parte del progettista a sviluppare
questo discorso.
Aspetti finanziari
La cubatura è stata ridimensionata pur mantenendo la corretta
gerarchia nelle altezze dei vari livelli.
- 45 -
PROGETTO N° 33 / SURTIDOR DE SOMBRA Y SUEÑO
Modello 1:200
Nel suo sviluppo questo progetto ha conosciuto un processo involutivo.
Il potenziale riconosciutogli dalla giuria in sede di prima fase non è
stato confermato.
Urbanistica
L’eccessiva vicinanza dell’edificio verso il confine ovest è stata risolta.
Con questo progetto la topografia del terreno viene completamente
disattesa dando all’edificio una monumentalità poco apprezzata
dalla giuria. È andata persa anche la trasparenza del piano terreno
riconosciuta nella prima fase.
La riduzione della dimensione degli accessi alla corte rende poco
probabile l’utilizzo pubblico che questa piazza avrebbe richiesto.
Per contro viene giudicato positivamente l’atteggiamento dell’edificio
verso l’angolo via Vedreggio-via delle Scuole.
- 46 -
Architettura
In generale il progetto non ha conosciuto una vera evoluzione.
La disposizione degli spazi al piano terreno è tutt’altro che ideale con
la zona soggiorno principale-bar sistemata sul lato nord, con doppi
corridoi che delimitano locali interni, con terrazze trasformate in
giardini (in particolare la tipologia richiesta dal giardino Alzheimer
viene completamente disattesa).
Al primo piano sono sistemati tre reparti suddivisi approssimativamente
e difficilmente gestibili perché mal serviti dai collegamenti verticali;
inaccettabili le proposte di arredamento delle camere.
La gestione del piano tetto non è stata approfondita.
Aspetti finanziari
La cubatura è rimasta alta: ciò malgrado nel progetto non sia stato
rispettato il numero dei posti letto richiesti dal bando (114 invece di
120).
- 47 -
La giuria riesamina tutti i progetti ammessi al giudizio e, dopo ampio
dibattito, decide all’unanimità la seguente graduatoria e ripartizione
dei premi:
1° premio
progetto n° 21 / TWINS
Fr. 45'000.--
2° premio
progetto n° 20 / INCONTRO
Fr. 35'000.--
3° premio
progetto n° 17 / 821127
Fr. 20'000.--
4° premio
progetto n° 33 / SURTIDOR
5° premio
DE SOMBRA Y SUEÑO
Fr. 15'000.--
progetto n° 12 / VIT
Fr. 10'000.--
La giuria suggerisce alla committenza di affidare l’incarico per
l’elaborazione del progetto in vista della fase esecutiva al vincitore del
primo premio.
In considerazione del fatto che in sede di sviluppo dovranno essere
attentamente
approfonditi
alcuni
aspetti
tecnico-energetici
e
gestionali, la giuria auspica un attento accompagnamento del
progetto nella sua ulteriore fase evolutiva.
Viene successivamente convocato il notaio, avv. Battista Ghiggia di
Lugano, che consegna il verbale, da lui stesso redatto, concernente
l’apertura delle buste “autore” di tutti i progetti consegnati.
Gli autori dei progetti premiati risultano:
1° premio - progetto n°21 / TWINS
Autore:
Arch. Mario Campi e associati, Lugano
- Arch. Mario Campi
- Arch. Felix Günther
Collaboratori: - Luca Pessina
- Valeria Bellora
- 48 -
2° premio - progetto n° 20 / INCONTRO
Autore:
Itten + Brechbühl AG, Zurigo
- Arch. Margarita Jansen-Alcayde
- Arch. Beatrice E. Timm
- Arch. Eva L. Holzinger
- Arch. Philippe L. Barman
- Arch. Franz Staub
Consulenti:
- Raderschallpartner AG (arch. paesaggista)
- Büro 349 GmbH (impianti tecnici)
- Gartenmann Engineering AG (consultazione Minergie)
3° premio - progetto n° 17 / 821127
Autore:
Lands architetture, Lugano
- Arch Emanuele Saurwein
Collaboratori: - Andrea Silvagni
- Matteo Pietrantonio
4° premio - progetto n° 33 / SURTIDOR DE SOMBRA Y SUEÑO
Autore:
Arch. Federica Colombo, Lugano
Collaboratore: Arch. Andrea Casiraghi
Consulenti:
- Ing. Mario Monotti (statica)
- Ing. Fabrizio Zocchetti (impianti)
- 49 -
5° premio - progetto n° 12 / VIT
Autore:
Consorzio AMS architetti
- Arch. Flavio Mozzetti, Gordola
- Arch. Giorgio Ambrosetti, Bellinzona
Collaboratori:
- Arch. Christian Siano
- Manuele Mozzetti
- Mirco Balemi
La giuria si congratula con tutti i partecipanti per l’impegno profuso e
per la qualità dei lavori presentati.
- 50 -
- 51 -
4
ELENCO AUTORI
No
Motto
Autori
Collaboratori
1
CENTRO D'AGIO
Arch. Josef Lobis, Innsbruck (A)
Johannes Gomille
2
ZENOBIA
Arch. Edy Quaglia, Lugano
Ali Kashef AL Ghataa
Oliviero Piffaretti
Samuele Evolvi
3
SPIRALE
Arch. Sergio Calori, Lugano
Arch. Katja Patuzzo Pellini
Arch. Gabriela Ravandoni
Moretti
4
GREEN LAGOON
Arch. Lily Penelope Storelli, Bellinzona
Verena Reinert
5
VERBENA
Arch. Luca Antorini, Porza
Arch. Camilla Pozzi
6
ARCOBALENO
Celoria Architects Sagl, Balerna
- Arch. Aldo Celoria
- Arch. Federica Giovannini
Arch. Emanuela Bozin
Stud. arch. Cristian Oprea
Arch. Reto Carignano
7
LA CORTE, IL
TRIANGOLO
Arch. Daniele Geltrudi, Busto Arsizio (VA,I)
Arch. Giovanni Balabio, Cantù (CO, I)
Arch. Arianna Fumagalli, Erba (CO, I)
Arch. Corrado Zerboni, Merone (CO, I)
8
RIALZO IN CHINA
Arch. Christoph Sauter, St Moritz
Ing. Cornelia Sbieschni
Ing. Dennis Neu
Ing. Alexander Seidel
Cand. Ing. Dagmara Zukowska
9
LA FINESTRA SUL
CORTILE
Arch. Michele Gaggini, Lugano
Georg Paglialunga
10
080503
Arch. Luca Gazzaniga, Lugano
Tiziana Montemurro
Cristiano Aguiar
Matteo Inches
11
SENECIO
Arch. Antonio Pisoni, Losone
Arch. Veruska Herrmann-Pisoni, Ascona
12
VIT
Consorzio AMS architetti
- Arch. Flavio Mozzetti, Gordola
- Arch. Giorgio Ambrosetti, Bellinzona
13
QUADRIFOGLIO
Arch. Flavio Herrmann, Ascona
Arch. Manlio Campana, Riveo
14
ARTHE
Arch. Nicola Probst, Lugano
Arch. Christian Siano
Manuele Mozzetti
Mirco Balemi
Igor della Ricca
- 52 -
15
SHANGRI-LA
Studio arch.tti Lukas Meyer e Ira Piattini,
Lugano
Anthony Chretien
16
LILIUM
Arch. Roni Roduner, Arzo
Arch. Anna Sarnelli
17
821127
Lands architetture, Lugano
- Arch. Emanuele Saurwein
Andrea Silvagni
Matteo Pietrantonio
18
PATHOS
Studio Buletti Fumagalli e associati,
Lugano
Roberto Bernardi
Gabriele Denti
Chiara Grassi
19
CROCS
Trevisani A. e S., Lugano
- Arch. Otto Krausbeck
- Arch. Stefania Trevisani Mahler
- Arch. Andrea Bernardazzi
20
INCONTRO
Itten + Brechbühl AG, Zurigo
- Arch. Margarita Jansen-Alcayde
- Arch. Beatrice E. Timm
- Arch. Eva L. Holzinger
- Arch. Philippe L. Barman
- Arch. Franz Staub
Raderschallpartner AG
Büro 349 GmbH
Gartenmann Engineering AG
21
TWINS
Arch. Mario Campi e Associati SA, Lugano
- Arch. Mario Campi
- Arch. Felix Günther
Luca Pessina
Valeria Bellora
22
VA' PENSIERO
TeamWork Architetti, Camorino
- Arch. Nicola Pasteris
- Arch. Luigi Tottoli
Arch. Rao Tindaro
23
SOPHIA E MORFEO
Arch. Aldo Coldesina, Lugano
Arch. Simone Tocchetti, Lugano
Cand. arch. Gabriella Todisco
24
LA DOMUS
DOMINO
Arch. Guido de Sigis, Lugano
Arch. Carolina Somazzi, Pregassona
Pietro Lisca
25
TEODOLITE
Studio d'arch. Ugo Früh, Massagno
Arch. Veronica Marzorati
Maurizio Pensa
26
BEN
Arch. Lucas Pleij, Mugena
Arch. Wendy Duyne-Pleij
27
VILLA ARZILLA
Bruno Fioretti Marquez Architekten,
Berlino (D)
- Arch. Piero Bruno
Marco Nascimbeni
Lars-Sebastian Dillner
Pierpaolo Tonin
Alessandra Raponi
Davide Abbonacci
Fernando Gonzales
28
ECORICO'
Non ammesso al giudizio
29
POLO
Arch. Giorgio Grasso, Lugano
Arch. Massimo Giordani, Lugano
30
TRIENTALIS
Arch. Davide Scardua, Viganello
Arch. Nicolas Polli, Viganello
- 53 -
31
Q-DISC
Studio d'arch. Mauro Cereghetti,
Novazzano
Dario Ganzetti
32
REMEMBER
Arch. Remo Leuzinger, Lugano
Corinne Corioni
33
SURTIDOR DE
SOMBRA Y SUENO
Arch. Federica Colombo, Lugano
Arch. Andrea Casiraghi
34
IPPOCAMPO
Arch. Lorenzo Martini, Lugano
Arch. Giorgio Campedel, Lugano
35
LAMBDA
Arch. Claudio Negrini, Lugano
36
IM-B
Studio Vacchini architetti, Locarno
- Arch. Eloisa Vacchini
- Arch. Lorenzo Bronner
- Arch. Mauro Beltrami
- Arch. Mauro Vanetti
37
GELSOMINO
Arch. Giovanni Dal Pian, Vezia
38
IL CAMPO
Non ammesso al giudizio
Renato Magginetti