CITTÀ DI LUGANO 2008 / 2009 Concorso d’architettura in due fasi per la progettazione della nuova casa anziani di Pregassona completa di centro diurno, sede Scudo, asilo nido e studio medico RAPPORTO DELLA GIURIA -2- INDICE 1. ESTRATTI DAL BANDO DI CONCORSO 1.1 Oggetto del concorso…………………………………... 3 1.2 Area di concorso…………………………………………. 4 1.3 Analisi funzionali dei contenuti………………………… 5 1.4 Criteri di giudizio…………………………………………... 22 1.5 Montepremi……………………………………………….. 22 2. RAPPORTO DELLA GIURIA I FASE ………………………………. 23 3. RAPPORTO DELLA GIURIA II FASE ………………………..…….. 35 4. ELENCO AUTORI ………………………………………………….. 51 -3- 1 1.1 ESTRATTI DAL BANDO DI CONCORSO OGGETTO DEL CONCORSO La necessità di realizzare una nuova casa anziani per la Città di Lugano, prevista in concomitanza con gli ampliamenti delle strutture di Gemmo e Loreto, scaturisce dal fabbisogno dei posti letto per persone anziane di cui al documento di pianificazione cantonale 2000-2010 elaborato dal Dipartimento della sanità e della socialità del canton Ticino. Tramite questo concorso il Municipio della Città di Lugano si propone di realizzare con il nuovo istituto di Pregassona una struttura di 120 posti letto, dimensione ottimale che soddisfa le necessità della città: in questo contesto troveranno pure posto un centro di accoglienza diurna, la sede Scudo, un asilo nido e uno studio medico in modo da fornire un'adeguata risposta alle esigenze socio-sanitarie di questo popoloso quartiere. L'ente banditore si aspetta dai concorrenti delle proposte progettuali che sappiano coniugare opportunamente le esigenze architettonico funzionali con quelle di contenimento dei costi, in considerazione del concetto della Nachhaltigkeit (durabilità). L'investimento totale previsto è di ca. CHF 32'500'000.— CCC 1,2,3,4,5,9 / IVA Esclusa; resta escluso il valore del terreno. SWISSIMAGE © swisstopo (DV064027) -4- 1.2 AREA DI CONCORSO L'area di concorso è situata in "Località Vedreggio" del comune di Lugano – Pregassona, sulla fascia di territorio a sinistra di "Viale Cassone" che collega la parte bassa (zona fiume Cassarate) con la parte alta (zona nucleo storico) della frazione di Pregassona. Il sedime è costituito dalle due particelle adiacenti site ai mappali RFD 328 e RFD 329 per una superficie complessiva di MQ 8677; esso è servito da due strade comunali che si congiungono sull'angolo più alto all'estremo Est della proprietà. Dette strade sono di diverso calibro e importanza: - Via alle scuole, con circolazione a doppio senso, che rilega il sedime con Via Cassone e costituisce la strada principale d'accesso alla zona; - Via Vedreggio, con circolazione a senso unico verso Est in corrispondenza dell'area di concorso, che rilega il sedime alla zona del fiume Cassarate. Le possibilità edificatorie del sedime ai sensi delle norme di PR sono chiaramente illustrate nel paragrafo seguente. In generale è lasciata libertà ai concorrenti per una libera progettazione nell'ambito di queste norme; va tuttavia osservato che: - L'accesso principale alla casa anziani, sia perdonale che veicolare (posteggio visitatori e accesso autolettiga), va organizzato da Via alle Scuole; in corrispondenza di questa strada va pure previsto l'accesso di servizio per le forniture; - L'accesso alle strutture secondarie del programma di concorso (sede Scudo, asilo nido, centro diurno e studio medico), nonché l'accesso ai posteggi per il personale della casa può avvenire da via Vedreggio. -5- Area di concorso 1.3 ANALISI FUNZIONALE DEI CONTENUTI Obiettivo del concorso è la realizzazione di un progetto che preveda l'inserimento nell'area di concorso delle seguenti strutture: a) Un istituto di cura medicalizzato di 120 posti letto suddivisi in 4 reparti di circa 30 posti letto (minimo 24 – massimo 32 letti); b) Un centro di accoglienza diurno per anziani affetti da demenza senile o temporaneamente dipendenti; c) La sede "Scudo", servizio cure e assistenza domiciliare; d) Un asilo nido, per l'accoglienza di bambini fino a 3 anni d'età; e) Uno studio medico; Le cinque strutture devono poter lavorare in modo indipendente; occorre pertanto concepirle e organizzarle come un insieme di funzioni a sé stante e devono essere raggiungibili con accessi diversificati. Esse tuttavia lavorano in sinergia nell'intento di offrire al meglio il servizio sociosanitario per il quale sono preposte. -6- A. ISTITUTO DI CURA Criteri di organizzazione della struttura L’organizzazione di questa struttura deve poter permettere: - Le cure mediche e infermieristiche; - Il mantenimento dell’indipendenza residua dell’ospite con tutti i mezzi possibili (ergo –fisioterapia); - Lo sviluppo della vita sociale dei pazienti; - La creazione di ambienti adeguati a persone con disturbi di orientamento (evitare le barriere architettoniche). - La creazione di servizi comunitari e medici accessibili anche per gli esterni (ergo – fisioterapia, ginnastica, manifestazioni culturali, cure diverse, ecc...); - La presa a carico delle demenze senili nei loro diversi gradi di gravità. E’ necessario inoltre, per lo stato di movimento generalmente limitato del paziente, verificare con cura i criteri di impostazione in rapporto all’ubicazione dello stabile nel sedime, con particolare riferimento ai rumori, all’orientamento, alle immissioni. Criteri costruttivi per la corretta pianificazione dei contenuti di progetto E’ necessario costruire con schemi di massima flessibilità in modo da garantire l’adattamento a ogni esigenza futura. La costruzione dovrà permettere un’altezza in luce dei locali di M 2.70 e una cubatura minima per camera di 45 MC; anche i locali che ospitano i servizi generali della casa quali cucina, lavanderia e locali tecnici dovranno avere un’altezza in luce di M 2.70 sotto l'eventuale soffitto tecnico. -7- Altro fattore importante è l’analisi dei diversi tipi di movimento degli ospiti all’interno dell'edificio: a) Spostamento di persone sane; b) Spostamento di persone che circolano con bastone, stampelle o deambulatore; c) Spostamento di persone con sedia a rotelle; d) Spostamento letti. Accessi Gli accessi alla struttura dovranno essere situati a livello dell'arrivo autovetture, senza gradini e soglie. Le porte di vetro trasparente, se usate, necessitano di una buona segnalazione. L’accesso principale deve essere coperto con un’ampia pensilina che permetta di ricevere comodamente un’automobile con paziente su sedia a rotelle. La porta d’ingresso dovrà essere ad apertura automatica con scorrimento laterale, larghezza min. M 1.80: è richiesta la creazione di una bussola sufficientemente ampia per evitare le correnti d’aria. Eventuali rampe per entrate di servizio non dovranno avere pendenze superiori al 6%. Circolazioni orizzontali e verticali, scale Corridoi I corridoi d’accesso alle camere vanno dimensionati in modo da permettere la circolazione dei letti che devono poter essere spostati da reparto a reparto e a ogni piano della casa: i letti si devono poter incrociare, devono poter incrociare un ospite in carrozzella o con il bastone; l’accesso alle camere dev’essere studiato in modo da permettere la manovra di entrata – uscita per e dalla camera con il letto tipo ospedale; entrambi i lati del corridoio devono essere provvisti di corrimano. -8- La larghezza minima del corridoio potrà essere ridotta ad un minimo di passaggio (M 2.50), a condizione che vengano garantite, con gli opportuni spazi di manovra, tutte le circolazioni sopra descritte. L’illuminazione dei corridoi dovrà essere di poco inferiore a quella degli alloggi, per evitare contrasti di luce; l’illuminazione naturale, anche parziale, è auspicata. Ascensori Sono da prevedere 2 montaletti e 2 ascensori: i montaletti devono permettere il trasporto di un letto d’ospedale in ogni piano della casa, il trasporto di materiali vari su carrelli, il trasporto di persone, il trasporto contemporaneo di 5 ospiti in carrozzella (+ 1 persona); devono essere muniti di corrimano sui lati (dimensioni cabina M 1.60 x 2.60, carico utile 1800 Kg); Gli ascensori devono essere di dimensioni tali da poter trasportare 2 persone su sedia a rotelle e due accompagnatori (dimensioni cabina M 1.40 x 1.60): sono riservati agli ospiti autosufficienti, ai parenti degli ospiti, al personale. Scale Le scale principali avranno una larghezza minima di M 1.40 mentre quelle di servizio M 1.20. E’ preferibile che tutte le scale siano separate dalla circolazione principale e che non siano direttamente accessibili agli ospiti. -9- 1.3.1 I reparti Gli ospiti del nuovo istituto saranno accolti in quattro reparti così suddivisi: - Un reparto per ospiti affetti da demenza senile con un massimo di 30 posti – letto; - Tre reparti di accoglienza con un massimo di 32 posti – letto cadauno. Le camere sono generalmente disposte su ambedue i lati del corridoio in modo da rendere il più efficiente possibile la conduzione delle cure. Le porte d'accesso alle camere dovranno avere una larghezza in luce minima di M 1.10, aprirsi verso il corridoio (senza per questo ostacolarne la normale circolazione) ed essere posizionate in modo da permettere il movimento di entrata – uscita del letto per e dalla camera con un minimo di manovra. L'arredamento principale della camera è di proprietà dell'istituto. Per ogni camera singola sono previsti: - 1 letto tipo ospedale e accessori; - 1 comodino e accessori; - 1 sedia, 1 poltrona, 1 tavolino; - 1 armadio individuale (2 o più ante) + 1 armadio di servizio (1 anta). Per ogni camera doppia sono previsti: - 2 letti tipo ospedale e accessori; - 2 comodini e accessori; - 2 sedie, 2 poltrone, 1 tavolino; - 2 armadi individuali a 2 ante + 1 armadio di servizio (1 anta). E' auspicata la discrezione tra un letto e l'altro. - 10 - Ogni camera è provvista di un locale WC – doccia che deve avere le dimensioni adatte per accedervi con sedia a rotelle (doccia a filo pavimento) ed essere munito del dispositivo di chiamata. La porta del locale di larghezza in luce min. M 0.90 deve essere scorrevole a scomparsa e munita di serrature maneggiabili. 1.3.1.1 Reparto demenze senili / 1 reparto di minimo 24, massimo 30 posti letto In generale in questo reparto spazi e circolazioni vanno concepiti in modo da permettere agli anziani, nella fase itinerante, di poter usufruire di un percorso ininterrotto. Nel reparto vanno predisposte sia camere doppie che camere singole. La ripartizione desiderata è la seguente: - 2/3 degli ospiti alloggiati in camere doppie comunicanti a due a due fra loro con un servizio completo (lavabo, WC, doccia) per camera; - 1/3 degli ospiti alloggiati in camere singole comunicanti a due a due fra loro con un servizio completo (lavabo, WC, doccia) per coppia di camere, accessibile da una zona comune. Nel locale infermeria del reparto va previsto uno spazio a disposizione per accogliere un posto letto in caso di necessità. Nel reparto non sono da prevedere terrazze; si deve tuttavia predisporre un collegamento diretto del reparto con il giardino protetto situato al piano terreno e abbinato al centro diurno. - 11 - 1.3.1.2 Reparto di accoglienza / 3 reparti di minimo 24, massimo 32 posti letto Anche nei 3 reparti di accoglienza vanno predisposte sia camere doppie che singole. La ripartizione desiderata è la seguente: - 1/4 degli ospiti alloggiati in camere doppie con un servizio completo (lavabo, WC, doccia) per camera; - 3/4 degli ospiti alloggiati in camere singole provviste ognuna di un servizio completo (lavabo, WC, doccia). Per questi reparti possono essere previste terrazze. 1.3.2 Locali di servizio del reparto 1.3.2.1 Servizi generali del reparto Locali da situare in zona il più possibile centrale rispetto ai reparti, in vicinanza delle circolazioni verticali. - Locale infermeria, dove avviene la consegna tra le “équipes” del reparto; in questo locale vanno previsti gli opportuni scaffali per la documentazione riguardante gli ospiti, un lavabo medicale, una posizione PC in rete e un armadio per lo stoccaggio dei medicamenti; integrato con il locale infermeria va previsto l'ufficio capo reparto. - Bagno terapeutico munito di vasca libera sui tre lati e un sollevatore o bagno idraulico; completo di WC accessibile con carrozzella; - WC per invalidi, accessibile con la carrozzella. - 12 - 1.3.2.2 Locali di servizio del reparto - Locale pulizia con vuotatoio; il locale deve poter contenere il dispositivo vuotavasi, i carrelli per i sacchi biancheria e rifiuti e il deposito di attrezzature e materiale di pulizia; - Deposito biancheria pulita, con grandi armadi per carrelli a ripiani; - Locale deposito attrezzature e mezzi ausiliari; - WC per il personale; 1.3.2.3 Locali comunitari del reparto - Nell'impianto organizzativo del reparto soggiorno e sala pranzo al piano sono da separare fisicamente, ma possono formare un unico ambiente da situare in posizione centrale e privilegiata. Nel soggiorno va prevista una zona differenziata per un uso più discreto. Per quanto riguarda il pranzo, si valuta in circa il 50% il numero degli ospiti da servire al piano del reparto; - Office, da situare in posizione adiacente alla sala pranzo del reparto, riservato al personale per la preparazione di bevande, la ripartizione dei pasti forniti dalla cucina centrale, il deposito delle stoviglie di servizio e dei carrelli (con lavastoviglie). 1.3.3 Vani comunitari e relativi servizi I vani comunitari generalmente principali abbinabili costituiscono fra loro a delle “zone” dipendenza dell’impostazione del progetto; tutte queste "zone" devono essere accessibili sia degli ospiti della casa, che dai visitatori. - 13 - 1.3.3.1 Zona entrata Da situare obbligatoriamente al piano terreno, la zona entrata principale va raggiunta attraverso una bussola che ne protegga i relativi spazi dalle correnti d’aria; l’atrio va disposto in modo che sia il vano ricezione che il blocco delle risalite verticali siano immediatamente visibili alle persone in entrata. 1.3.3.2 Zona amministrazione La zona amministrazione è costituita dai locali direzione, servizi amministrativi e saletta riunioni; essa va necessariamente disposta nelle immediate vicinanze dell'atrio principale e deve poter essere raggiunta facilmente e in modo indipendente da ogni punto della casa. 1.3.3.3 Zona soggiorno principale – bar Ubicata nelle immediate vicinanze dell’entrata principale, questa zona deve rappresentare il principale luogo d’incontro degli ospiti della casa con il mondo esterno. Lo spazio assegnatole dev’essere sufficientemente grande per ospitare la maggior parte degli ospiti con i rispettivi parenti; vi vengono svolte attività diverse e manifestazioni varie; molto utilizzato è il bar che costituisce un elemento importante all’interno di questo spazio e in corrispondenza del quale va organizzato il locale fumatori dotato di ventilazione meccanica con espulsione a tetto. Auspicabile l’accesso diretto al giardino. In tutta questa zona non sono ammesse barriere architettoniche di nessun genere. - 14 - 1.3.3.4 Zona pranzo La sala da pranzo dev’essere dotata di circa 80 posti, in tavoli con un massimo di 4 posti a sedere; in aggiunta, occorre inoltre prevedere la possibilità di separare una zona di circa 30 posti per il pranzo del personale. Tutti i posti devono essere facilmente accessibili anche da persone in carrozzella; auspicabile l’accesso diretto al giardino. La zona pranzo dev’essere dotata di un impianto di raffreddamento; è preferibile che il locale non sia utilizzato per altri scopi. 1.3.3.5 Locale animazione In questo locale viene svolto un lavoro di gruppo o singolo per il mantenimento delle capacità creative, intellettuali e dell’equilibrio psichico, sollecitando l’anziano a nuovi interessi, onde evitare l’apatia, creare dei contatti, mantenere l’autonomia, ecc.... Auspicabile l’accesso diretto al giardino. 1.3.3.6 Servizio fisioterapia I locali per la fisioterapia devono essere facilmente raggiungibili da tutte le camere anche con sedie a rotelle; devono inoltre godere di ottima illuminazione e ventilazione naturale. Tutte le porte d’accesso dovranno avere una larghezza in luce min. di M 1.10 e saranno senza soglie (ev. con apertura automatica). I servizi igienici per ospiti ancheall’esterno del locale. e pazienti possono trovarsi - 15 - Il servizio di fisioterapia è preposto alle seguenti funzioni: - Rieducazione fisica dell’anziano dopo malattie, incidenti ecc...; - Esercitazioni a scopo preventivo per permettere di mantenere l’autonomia dei movimenti essenziali alla vita stessa della persona. Al servizio di questi locali va abbinato un deposito per carrozzine e ausili vari. 1.3.3.7 Locale pausa personale Questo locale deve essere facilmente raggiungibile da ogni zona dell’edificio. 1.3.3.8 Locale medico Si tratta di un locale tenuto a disposizione del medico della casa quale studio e sala colloqui. 1.3.3.9 Locali di servizio annessi ai vani comunitari - Locali per il deposito dei materiali di bar e animazione; - Guardaroba e WC uomini e donne per visitatori; - WC uomini e donne per invalidi a disposizione degli ospiti; - Locale coiffeur; - Locale pédicure. 1.3.4 Funzioni religiose Lo spazio destinato alle funzioni religiose deve avere le seguenti caratteristiche: - Facile accessibilità sia dall’interno della casa che dall’esterno; - Discreto, in quanto luogo di raccolta e di preghiera; - 16 - - Possibilità di essere combinato con altri spazi per funzioni religiose anche aperte a persone esterne; - Ventilazione naturale. L’ubicazione di questo spazio è lasciata a libera scelta del concorrente e sarà da definire in funzione delle caratteristiche del progetto. 1.3.5 Servizi generali della casa I servizi generali della casa comprendono la cucina, una piccola lavanderia, gli spogliatoi per il personale, le cantine e i depositi, i locali tecnici. Tutti questi servizi devono essere raggiungibili dall’ingresso di servizio, (da concepire separatamente rispetto all’ingresso principale della casa) completo di spazio di carico e scarico coperto, ev. rampa di accesso ai locali cantinati, ecc.... 1.3.5.1 Cucina La cucina da prevedere in questa nuova struttura, dovrà essere dimensionata per la preparazione di 180 pasti; infatti la cucina dovrà considerare il servizio pasti per ospiti esterni che fanno capo all’istituto e per l'asilo nido. Si tenga conto che per una casa per anziani medicalizzata, circa il 50% degli ospiti sono da servire nella sala pranzo dell’unità di cura, mentre il restante 50% consuma i pasti nella sala da pranzo comune. - 17 - Organizzativamente, la cucina si compone di 7 zone di specifiche attività: - Consegna merce; - Riserva giornaliera; - Preparazione; - Cottura; - Cucina fredda; - Distribuzione; - Lavaggio. Le superfici di ogni zona, come pure le rispettive attrezzature, devono essere dimensionate sul fabbisogno di 180 pasti; è da prevedere un appropriato spazio per il deposito dei carrelli termici preposti ai vari servizi. 1.3.5.2 Locali abbinati alla cucina I locali abbinati alla cucina (cfr. cap. 8, art. 852) devono essere in stretta relazione con l’entrata di servizio alla casa e relativo spazio di carico e scarico della merce; il loro dimensionamento deve tener conto del numero effettivo dei pasti di pertinenza della cucina. 1.3.5.3 Lavanderia e stireria La maggior parte della biancheria viene trattata all’esterno. Nell’ambito della presente struttura occorre prevedere attrezzature di tipo domestico distribuite nei seguenti locali: - Locale cernita biancheria sporca; - Locale stoccaggio biancheria pulita proveniente da fuori; - Locale stireria e rammendo; - Locale lavatrice e tumbler. - 18 - 1.3.5.4 Spogliatoi per il personale Separati (uomini – donne) con servizi wc e docce pure separati; per il numero di posti e relative superfici occorre considerare che la dotazione di una casa per anziani è prevalentemente femminile; il numero degli armadietti guardaroba, ritenuti i tempi parziali dei dipendenti che lavorano nella casa, va calcolato in 140 unità, da separare con 100 armadietti per lo spogliatoio donne e 40 armadietti per lo spogliatoio uomini; In altro locale va sistemato lo spogliatoio del personale cucina per 4 donne e 6 uomini, completo di un unico servizio wc/doccia. L'ubicazione di tutti gli spogliatoi deve trovarsi in facile collegamento con l'entrata di servizio (ingresso per il personale) e le circolazioni principali. 1.3.5.5 Camera mortuaria La camera mortuaria va posizionata in prossimità delle circolazioni verticali, direttamente in relazione con l’entrata di servizio della casa e relativo spazio di carico e scarico. Il locale deve essere refrigerato. 1.3.5.6 Cantine e depositi/officina Oltre ai depositi per la cucina devono essere previsti i seguenti spazi: - Cantina con armadi ospiti; - Deposito per il materiale medico sanitario; - Deposito per il materiale di casa (mobili, carrozzelle, utensili e prodotti); - Deposito per mobilio ecc...; - Officina custode, con luce naturale. - 19 - - Locale per lavaggio e disinfezione carrozzine, letti, ecc… - Locale deposito attrezzi e arredamento giardino. N.B. In quest'area di interesse pubblico, per l'evacuazione dei rifiuti il comune intende mettere in opera 3 contenitori interrati. Il progetto dovrà trovare una collocazione facilmente accessibile da via alle Scuole e ben rilegata con l'entrata di servizio. 1.3.5.7 Rifugio Da prevedere un rifugio medicalizzato per 120 posti protetti. Per quanto possibile, gli spazi sono da sfruttare come cantine. 1.3.5.8 Locali tecnici Comprendono: Centrali riscaldamento, ventilazione, climatizzazione; centrali elettriche, ecc... Per il dimensionamento dei vani di questi servizi sono da osservare tutte le disposizioni specifiche emanate dal Dipartimento del Territorio / Divisione dell’Ambiente. E' richiesto un gruppo autogeno in caso di mancanza di corrente. 1.3.6 Posteggi e autorimesse Sono da prevedere circa 90 posteggi, suddivisi in 30 posti per visitatori e 60 posti a disposizione del personale della casa anziani, del centro di accoglienza, della sede Scudo, dell'asilo nido e dello studio medico. I posteggi dei visitatori devono permettere l’accesso alla casa fino all’ascensore senza gradini; per gli invalidi saranno da prevedere uno o più posteggi di M 5.50 per 3.50 per poter avvicinare la carrozzella al veicolo. I posteggi per il personale dell'istituto vanno predisposti in un’area separata, con accesso controllato. - 20 - Per i veicoli di servizio della casa anziani è auspicabile prevedere un’autorimessa per un pulmino e un’auto di servizio, dotata di uno spazio di carico e scarico coperto. B. CENTRO DI ACCOGLIENZA DIURNA PER ANZIANI AFFETTI DA DEMENZE SENILI Il centro di accoglienza diurna è un servizio destinato agli anziani per una loro presa a carico nelle prime fasi di demenza o dipendenza temporanea. Il centro con la presa a carico diurna favorisce il mantenimento delle capacità residue dell’anziano, permettendo di ritardare in modo significativo ed in alcuni casi di evitare l’ammissione definitiva in una casa per anziani. Sgrava durante le ore diurne lavorative l’entourage familiare, favorendo i parenti o congiunti a continuare ad accudire il loro familiare a casa. La sua ubicazione è da prevedere con un ingresso indipendente rispetto alla casa anziani ma con un collegamento interno, con l’accessibilità diretta al giardino protetto utilizzato anche dagli anziani del reparto demenze senili. C. SEDE SERVIZIO CURE A DOMICILIO DEL LUGANESE (SCUDO) Lo SCUDO eroga servizi di cure e sostegno a domicilio che consentono di : - evitare all’anziano una prematura istituzionalizzazione in una casa per anziani; - diminuire la frequenza e la durata delle ospedalizzazioni; - favorire il mantenimento delle proprie abitudini nell’ambiente famigliare. Nella sede SCUDO vengono svolte tutte le attività di ordine organizzativo e amministrativo del servizio. - 21 - D. ASILO NIDO Il nido d'infanzia è un servizio educativo che accoglie, in collocamento diurno, bambini in età compresa fra i due mesi e i tre anni. L'asilo nido, in uno spazio di circa 300 MQ con giardino adiacente riservato, dovrà poter accogliere contemporaneamente 25 bambini; sarà dotato di spazi per il riposo e per le attività di gioco completi di servizi WC per educatori e bambini, spazi fasciatoio e docce. E. STUDIO MEDICO La struttura della "Nuova casa anziani di Pregassona" usufruirà anche dei servizi di uno studio medico privato in cui dovranno poter operare tre medici. - 22 - 1.4 CRITERI DI GIUDIZIO La Giuria valuterà i progetti in base ai seguenti criteri: Urbanistica: - le qualità urbanistiche del progetto, l’inserimento nel sito e il rapporto con gli edifici e il paesaggio circostante; - l’identità e la qualità degli spazi complementari esterni. Architettura: - la riconoscibilità del carattere “pubblico” dell’edificio; - le qualità spaziali e funzionali, con particolare riferimento alla destinazione della struttura; - l’espressione architettonica. Aspetti finanziari: - la razionalità del progetto nello spirito della “Nachhaligkeit”. - L’aspetto economico, in sede di giudizio, costituirà un fattore importante della valutazione globale dei progetti. - Nella prima fase i costi saranno valutati in base ai dati forniti dai progettisti (volume degli edifici). Nella 2° fase l’ente banditore potrà avvalersi di un consulente esterno per la valutazione dei costi, sulla base dei dati specifici che saranno richiesti nel successivo bando relativo a questa fase. 1.5 MONTEPREMI La Città di Lugano mette a disposizione della giuria un montepremi complessivo di CHF 200'000.-- / IVA Inclusa per l’attribuzione dei premi (minimo 3 - massimo 8) e per eventuali acquisti, che la giuria potrà attribuire all'unanimità. - 23 - 2 RAPPORTO DELLA GIURIA I FASE La giuria si è riunita l’8 e il 9 settembre 2008 per l’esame dei progetti consegnati nella prima fase di concorso ed è composta da: Presidente On. Sindaco Giorgio Giudici, architetto, Lugano Membri Sig. Valentin Bearth, architetto Sig. Ruggero Tropeano, architetto Sig. Milo Piccoli, architetto Sig. Paolo Pezzoli Supplenti Sig. Lorenzo Quadri, lic.jur. Sig. Claudio Pellegrini, architetto Coordinatore Sig. Gabriele Grignoli, architetto I 38 progetti consegnati al Notaio del concorso sono stati numerati progressivamente in ordine casuale e corrispondono alle seguenti sigle di riconoscimento: 1 Centro d’agio 2 Zenobia 3 Spirale 4 Green Lagoon 5 Verbena 6 Arcobaleno - 24 - 7 Lacorte, il triangolo 8 Rialzo in China 9 La finestra sul cortile 10 080503 11 Senecio 12 Vit 13 Quadrifoglio 14 Arthe 15 Shangri-la 16 Lilium 17 821127 18 Pathos 19 Crocs 20 Incontro 21 Twins 22 Và pensiero 23 Sophia e Morfeo 24 La domus domino 25 Teodolite 26 Ben 27 Villa arzilla 28 Ecoricò 29 Polo 30 Trientalis 31 Q-disc 32 Remember 33 Surtidor de sombra y sueno 34 Ippocampo 35 Lambda 36 Im-b 37 Gelsomino 38 Il campo - 25 - L’arch. Gabriele Grignoli ha eseguito l’esame preliminare dei progetti, per la verifica dell’adempimento delle condizioni del bando e delle prescrizioni di programma; per ciascun lavoro è stata allestita una scheda riassuntiva. In particolare si segnalano i seguenti casi: - il progetto no. 28 (Ecoricò), invade la proprietà privata al mapp. RFD 1174. - il progetto no. 38 (Il campo), è stato consegnato al notaio del concorso tramite posta l’11.8.2008 alle ore 09.00, quindi oltre il termine previsto dal bando (8.8.2008 ore 17.00). La giuria decide all’unanimità di non ammettere al giudizio: - il progetto no. 28 poiché non rispetta l’area di concorso; - il progetto no. 38 per violazione formale (mancato rispetto dei termini di consegna). Pertanto sono ammessi al giudizio della giuria 36 progetti, nonostante alcuni di essi presentino divergenze con quanto prescritto dal bando di concorso. La giuria concorda di procedere con una strategia di esclusioni a turni. Per i progetti esclusi resta comunque salvaguardata la possibilità di un successivo ripescaggio. Per palesi inadempienze ai disposti del bando di concorso, in particolare per quanto riguarda il numero dei posti letto e il rispetto delle norme di attuazione di Piano Regolatore, al primo turno sono stati eliminati i seguenti progetti: 3 Spirale 5 Verbena 6 Arcobaleno - 26 - 10 080503 16 Lilium 22 Va pensiero 23 Sophia e Morfeo 24 La domus domino 26 Ben 30 Trientalis 34 Ippocampo 36 IM-B 37 Gelsomino Per un inserimento urbanistico e un’espressione architettonica poco adeguati alle finalità del programma progettuale di concorso, al secondo turno sono stati eliminati i seguenti progetti: 1 Centro d’agio 7 La Corte, il triangolo 8 Rialzo in china 9 La finestra sul cortile 11 Senecio 13 Quadrifoglio 19 Crocs 27 Villa Arzilla 29 Polo 31 Q-Disc 32 Remember 35 Lambda - 27 - Degli 11 progetti restanti la giuria ha nuovamente analizzato attentamente le singole proposte e dopo approfondito esame ha proceduto all’esclusione dei seguenti progetti: 2 Zenobia 4 Green Lagoon 14 Arthe 15 Schangri – La 18 Phatos 25 Teodolite Conformemente ai disposti del bando la giuria, prima di procedere all’ammissione alla seconda fase dei progetti restanti, passa nuovamente in rassegna tutte le proposte ammesse al giudizio. Questa ulteriore verifica non modifica le scelte effettuate precedentemente e pertanto, per decisione unanime, vengono ammessi alla seconda fase del concorso 5 progetti. PROGETTO N° 12 / VIT Urbanistica Il progetto di questo edificio formato da due corpi connessi e posto trasversalmente nel terreno suddivide lo stesso in due parti distinte: una più ampia a monte adibita a parco e l’altra a valle sulla cui estremità nord è organizzato l’accesso principale pedonale e veicolare. L’ubicazione del centro diurno e dell’asilo nido in posizione discosta all’esterno del blocco principale è da ripensare. Architettura La rappresentazione grafica dei piani presentati è molto schematica e di conseguenza di difficile lettura. - 28 - Tuttavia la qualità dell’organizzazione dei volumi nel rispetto dell’andamento naturale del terreno e l’espressione architettonica coerente con la semplicità dell’impianto funzionale garantiscono al progetto una potenzialità evolutiva; in particolare gli spazi pubblici dovranno essere migliorati in rapporto alla loro funzione, e le diverse entrate dovranno trovare miglior corrispondenza alla loro effettiva funzione; ad esempio va risolta l’incompatibilità tra giardino protetto e posteggi del centro diurno. Dal punto di vista funzionale si fa osservare la necessità di organizzare in modo più mirato la suddivisione tra sala da pranzo, sala animazione e locale soggiorno / bar; anche la cucina va meglio relazionata con i collegamenti verticali (servizio pasti ai piani). Anche il corpo di congiunzione tra e due blocchi deve essere migliorato. Aspetti finanziari Il progetto rientra in una valutazione di cubatura bassa. PROGETTO N° 17 / 821127 Urbanistica L’impianto urbanistico del progetto è convincente e apprezzato dalla giuria, soprattutto per l’idea di creare una piazza che collega trasversalmente Via Vedreggio a Via delle Scuole. Apprezzata è pure la dettagliata e accurata relazione degli spazi dimensionali delle piazze della città di Lugano rispetto a quella qui presentata. - 29 - Uno dei problemi sollevati dalla giuria è la proposta, da ripensare, della connessione dell’edificio sull’angolo di congiunzione fra Via Vedreggio e Via alle Scuole quale accesso veicolare al centro diurno. Anche lo spazio a valle tra l’edificio proposto e le palazzine private esistenti è da migliorare (distanza). Architettura Si riconosce il carattere pubblico dell’edificio, valorizzato dalla piazza pubblica di quartiere. Per quanto attiene all’impostazione della struttura compositiva, particolare attenzione dovrà essere rivolta alla concezione delle installazioni tecniche necessarie (ventilazione, riscaldamento, sanitario, canalizzazioni), per i risvolti che si potranno generare al piano terreno e sulla superficie di copertura (5a facciata). Dovrà essere riesaminata la relazione funzionale del servizio cucina ai reparti (servizio pasti al piano) che nel caso specifico deve far capo ad un'unica risalita verticale. Dovranno pure essere perfezionate alcune funzioni nella loro conformazione, come i locali cucina e pranzo e quelli comunitari dei reparti situati sugli angoli (superfici e qualità spaziale); anche lo studio medico dovrà essere separato dai collegamenti interni della casa anziani. Anche la scelta di posizionare sul tetto i due reparti di demenza suscita qualche perplessità. Aspetti finanziari Il progetto rientra in una valutazione di cubatura bassa. Si osserva d'altra parte che il notevole sviluppo in orizzontale delle facciate e dei balconi costituirà un elemento di costo non indifferente. - 30 - PROGETTO N° 20 / INCONTRO Urbanistica L’edificio a corpo unico si situa nella parte più bassa del sedime creando un esiguo spazio adibito a parco sull’angolo Via Vedreggio / Via alle Scuole, la cui finalità suscita perplessità. D'altro canto la giuria apprezza lo spazio arredato a valle dell'edificio e la generosità, quasi eccessiva, del giardino protetto. La conformazione dell’accesso principale così come proposto è insoddisfacente. La volumetria, relativamente imponente con la sua articolazione, a giudizio della giuria non crea sinergie particolarmente attrattive con il quartiere. Architettura L’espressione architettonica non corrisponde al carattere pubblico dell’edificio ed è da rivedere. L’impianto strutturale scelto richiede un'importante manomissione del terreno per la creazione dei due piani interrati. L’eccessiva frammentazione delle volumetrie porta ad incongruenze funzionali come le camere affacciate su corti troppo esigue. Anche la funzionalità del servizio pasti è da verificare. Attenzione alla larghezza della camera, il cui interasse non dev'essere inferiore a 3.50 m. Infine la scelta di posizionare sul tetto i due reparti di demenza suscita qualche perplessità, soprattutto pensando all'amplio parco che il progetto salvaguarda al piano terreno. Aspetti finanziari La volumetria raggiunge un valore eccessivamente alto. - 31 - PROGETTO N° 21 / TWINS Urbanistica L’edificio è composto da due volumi principali posti in contrapposizione geometrica con gli spazi di riferimento: il giardino piazza e l’accesso principale;il tutto completato da un amplio parco a valle che dovrà essere meglio relazionato con lo spazio principale a monte. L’accesso principale pone problemi di gestione dei flussi veicolari e pedonali e deve perciò essere ripensato. Anche l'accesso alla sede SCUDO e al centro diurno situato sull'incrocio Via Vedreggio / Via alle Scuole suscita perplessità nella sua articolazione volumetrica. Architettura La giuria apprezza la semplicità formale ed espressiva del complesso che però non restituisce all’edificio il suo carattere prevalentemente abitativo. L’impostazione dei due blocchi separati ai piani superiori pone grossi problemi funzionali: lo spazio esterno del giardino protetto al primo piano, di superficie insufficiente e ubicazione non ideale, crea scompensi di collegamento interno ai piani superiori che penalizzano fortemente la funzionalità del servizio. Anche la concentrazione di un numero rilevante di posti auto al piano interrato, con l’incompatibile interruzione dell’uscita pedonale al parco, risulta problematica. Aspetti finanziari Il progetto rientra in una valutazione di cubatura medio – alta. - 32 - PROGETTO N° 33 / SURTIDOR DE SOMBRA Y SUEÑO Urbanistica Il progetto pone l’edificio lungo i limiti perimetrali del sedime avvicinandosi in modo eccessivo alle palazzine poste a valle. Si crea così uno spazio a corte chiusa apprezzato dalla giuria, accessibile da Via alle Scuole attraverso l’edificio e da Via Vedreggio tramite una rampa situata in corrispondenza dello stacco volumetrico tra i due blocchi. Doppio accesso che suscita nella giuria alcune perplessità, anche per la complessità che l’utente ha ad individuare le diverse funzioni di riferimento. La frammentazione del blocco a valle, con la formazione dello spazio a doppia altezza, non costituisce una risposta convincente né dal punto di vista funzionale né da quello spaziale, considerata la presenza a distanza insufficiente (anche rispetto alle NAPR) del retro delle palazzine private. Architettura Si riconosce il carattere pubblico dell’edificio che integra la piazza di quartiere. Per quanto attiene all’impostazione della struttura compositiva, particolare attenzione dovrà essere rivolta alla concezione delle installazioni tecniche necessarie (ventilazione, riscaldamento, sanitario, canalizzazioni), per i risvolti che si potranno generare al piano terreno e sulla superficie di copertura (5a facciata). Dovranno essere riesaminate le relazioni funzionali e di collegamento dei vari settori al primo piano. Il giardino protetto, oggi non definito, e il giardino dell’asilo nido dovranno trovare una migliore interpretazione e collocazione. Aspetti finanziari Il progetto rientra in una valutazione di cubatura medio – alta. - 33 - Grazie ai progetti consegnati nella prima fase di concorso la giuria ha potuto verificare la congruenza con il programma iniziale. A conclusione dei suoi lavori la giuria decide di riconoscere ad ognuno dei cinque progetti ammessi alla seconda fase un importo di fr. 15'000./ IVA inclusa, a condizione che gli atti che verranno richiesti siano presentati in modo completo e che il progetto sia ammesso al giudizio finale della giuria. - 34 - - 35 - 3 RAPPORTO DELLA GIURIA II FASE La giuria si è riunita il 26 e il 27 gennaio 2009 per l’esame dei 5 progetti selezionati per la seconda fase del concorso. Presenti i Signori: Presidente On Sindaco Giorgio Giudici, architetto Membri Sig. Valentin Bearth, architetto Sig. Ruggero Tropeano, architetto Sig. Milo Piccoli, architetto Sig. Paolo Pezzoli Supplenti Sig. Lorenzo Quadri, Lic.jur. Sig. Claudio Pellegrini, architetto Coordinatore Sig. Gabriele Grignoli, architetto La giuria prende atto del controllo preliminare formale, eseguito dall’arch. Gabriele Grignoli, riassunto in una scheda per ogni progetto. Si constata che tutti i 5 concorrenti ammessi alla seconda fase hanno presentato gli atti nei termini e nella forma richiesti. - 36 - Vengono ricordati i criteri di giudizio contenuti nel bando di concorso di prima e seconda fase e i giudizi relativi a ciascun progetto emessi dalla giuria in sede di prima fase. La giuria procede ad una prima valutazione dei lavori in base ai disposti del bando e alle successive indicazioni fornite ai concorrenti con le risposte alle domande di chiarimento. L’esame approfondito di ogni singolo progetto si conclude con la stesura dei seguenti giudizi. - 37 - PROGETTO N° 12 / VIT Modello 1:200 La potenzialità evolutiva riconosciuta a questo progetto in sede di prima fase non è stata confermata. Urbanistica Il progetto è riproposto nella sua situazione di prima fase; edificio costituito da due corpi connessi posto trasversalmente nel terreno che viene suddiviso in due parti distinte: una più ampia a monte e l’altra a valle sulla cui estremità nord è organizzata la piazza d’accesso. Confermato l’elemento discosto, sede del centro diurno e dell’asilo nido, collegato all’edificio principale con un improbabile cunicolo al piano seminterrato: soluzione che non rappresenta il cambiamento auspicato dalla giuria. - 38 - Architettura La rampa pedonale che dà accesso all’entrata principale è improponibile: eccessivamente lunga e con una pendenza media fuori norma. L’organizzazione del PT è stata sviluppata positivamente; tuttavia, ad una zona d’arrivo interessante che si apre sugli spazi principali, si contrappone una disposizione generale che ha mantenuto alcuni evidenti difetti come i blocchi verticali mal posizionati e l’attraversamento obbligato degli spazi comunitari per accedere allo studio medico e alla sede Scudo. L’impianto ai piani superiori propone i reparti organizzati in modo razionale con superfici ben calibrate; discutibile la perfetta identità di camere con orientazioni contrapposte (nord/sud). La sezione costruttiva è carente delle necessarie informazioni circa i materiali rappresentati. L’aspetto esterno dell’edificio e la debolezza nell’espressione delle facciate non restituiscono un’identità architettonica a questa costruzione di carattere pubblico. Aspetti finanziari La nuova cubatura del progetto supera largamente quella di prima fase. - 39 - PROGETTO N° 17 / 821127 Modello 1:200 Nel suo sviluppo il progetto ha conosciuto un processo involutivo; il suo potenziale, riconosciuto dalla giuria in sede di prima fase, non è stato adeguatamente sviluppato. Urbanistica La qualità dell’impianto urbanistico di questo progetto, apprezzata dalla giuria in sede di prima fase, è parzialmente vanificata dal cattivo dimensionamento degli spazi porticati che collegano trasversalmente attraverso la piazza via Vedreggio a via delle Scuole: il loro rapporto altezza profondità è chiaramente improponibile e la trasparenza del piano terreno è andata perduta. Anche la nuova soluzione pedonale proposta per la connessione dell’edificio con l’angolo via Vedreggio–via delle Scuole, poco attrattiva e poco gestibile, non convince la giuria. - 40 - Architettura Il piano terreno ha come visto un’altezza chiaramente insufficiente se rapportato ai singoli spazi pubblici e ai sopraccitati porticati. La sistemazione dei locali comuni concepiti come uno spazio situato a cavallo dei percorsi di transito non è ideale; i servizi sono in posizione troppo discosta. Al primo piano, dove sono sistemati tre reparti, i due blocchi ascensori previsti non sono sufficienti per una corretta gestione del servizio della casa. L’idea spaziale interna non trova più quegli ambienti aperti negli angoli riscontrati nel progetto di prima fase, ma si struttura attorno ad un corridoio ad anello monotono ed eccessivamente lungo. La struttura portante, improponibile con quei pilastri liberi nelle camere, è impostata su interassi costruttivi troppo ampi. Sono stati quasi completamente tolti i balconi: con il risultato che la facciata è ora costituita da un muro bucato che accentua l’impressione di una struttura troppo chiusa su se stessa; nella sua involuzione il progetto ha perso quella iniziale attrattività e leggerezza che lo caratterizzava e la corte disegnata dall’edificio è divenuta poco invitante. Anche i particolari riportati nella sezione costruttiva non convincono: il filtro rappresentato dalla facciata traforata non funziona più perché non supportato come prima da un vuoto (balcone); la nuova proposta, oltre a creare problemi di manutenzione irrisolvibili, ha perso l’elemento spaziale che la caratterizzava. L’impiantistica, come rappresentata nei piani, non risolve i problemi reali. Aspetti finanziari La cubatura è aumentata solo minimamente ed è quindi rimasta di fascia bassa. Si ritiene tuttavia che questa preoccupazione abbia penalizzato notevolmente la qualità dell’evoluzione del progetto. - 41 - PROGETTO N° 20 / INCONTRO Modello 1:200 La giuria ha apprezzato l’evoluzione di questo progetto. Urbanistica Dal punto di vista urbanistico il progetto si presenta molto più concentrato: viene proposto un edificio monolitico a “carattere cittadino” che non risponde esattamente a quanto richiesto dalla situazione specifica. D’altro canto esso disegna ampi spazi verso i confini della parcella: spazi alberati, precisi ed interessanti, su cui si attuano le facciate con le finestre delle camere. - 42 - Architettura In generale la segmentazione della pianta con i cortili interni dà all’edificio una scala appropriata. La doppia entrata proposta al piano terreno non è funzionale e non può essere accettata; come assolutamente inaccettabile è l’entrata che dà accesso ai reparti, situata in uno spazio prospiciente gli impianti di risalita ridotto a poco più di un corridoio. Il reparto sistemato a questo piano condiziona fortemente i dimensionamenti di fabbisogno di superficie e di altezza dei vani comunitari. Ai piani superiori i reparti sono ben strutturati: tutte le camere si aprono sugli spazi esterni sistemati a giardino mentre i locali di servizio sono riferiti ai cortili. Questa scelta è però caratterizzata da un’eccessiva lunghezza dei percorsi. Corretta è la proposta del centro diurno sistemato all’ultimo piano in abbinamento al reparto demenza senile. Le facciate sono migliorate e l’espressione architettonica restituisce un apprezzabile carattere residenziale all’edificio. Il piano di dettaglio risulta troppo schematico. Aspetti finanziari La cubatura è sensibilmente diminuita; va però tenuto conto che con una congrua altezza del piano terreno tale diminuzione sarebbe notevolmente ridimensionata. - 43 - PROGETTO N° 21 / TWINS Modello 1:200 Nel suo sviluppo questo progetto ha confermato tutto il potenziale riconosciutogli dalla giuria in sede di prima fase. Urbanistica Nel progetto si conferma la decisione di posizionarsi nella parte più alta del terreno concentrando la volumetria a ridosso del confine situato a monte della parcella. La forma dell’edificio nella sua articolazione delimita su via delle Scuole uno spazio d’entrata molto chiaro; altrettanto chiara è l’apertura a valle sul fronte sud-ovest. Non convince per contro il rapporto dell’edificio in corrispondenza dell’angolo via Vedreggio-via delle Scuole, che va ripensato nel senso di creare un distacco con il terreno. - 44 - I nove posteggi abbinati all’entrata principale sono palesemente insufficienti: possono tuttavia essere compensati con i posteggi sistemati nella zona bassa del sedime ben rilegati con l’entrata al piano inferiore della casa. Architettura Il piano terreno è ben ripartito, con una collocazione chiara e generosa dei vani comunitari; restano le perplessità circa la posizione della cucina mal relazionata con l’accesso fornitori. Accesso fornitori che va completamente ripensato (entrata veicoli di servizio e collegamento cucina). I reparti sono particolarmente ben strutturati, anche se lo sdoppiamento degli stessi presenta problemi di gestione: si ribadisce che, nell’economia di servizio della casa ai piani primo e secondo i due blocchi di circolazione verticale vanno collegati. Reparto dementi e centro diurno sono troppo discosti e vanno ripensati; anche la proposta di giardino interno per l’asilo nido non convince. In generale il progetto appare sufficientemente aperto e flessibile a raccogliere eventuali esigenze della committenza. Per quanto riguarda le facciate, viene apprezzata la grande superficie vetrata che conferisce leggerezza alla costruzione; da risolvere tecnicamente sono le facciate vetrate che si presentano identiche in condizioni di diversa esposizione: i riferimenti citati nella relazione tecnica indicano la disponibilità da parte del progettista a sviluppare questo discorso. Aspetti finanziari La cubatura è stata ridimensionata pur mantenendo la corretta gerarchia nelle altezze dei vari livelli. - 45 - PROGETTO N° 33 / SURTIDOR DE SOMBRA Y SUEÑO Modello 1:200 Nel suo sviluppo questo progetto ha conosciuto un processo involutivo. Il potenziale riconosciutogli dalla giuria in sede di prima fase non è stato confermato. Urbanistica L’eccessiva vicinanza dell’edificio verso il confine ovest è stata risolta. Con questo progetto la topografia del terreno viene completamente disattesa dando all’edificio una monumentalità poco apprezzata dalla giuria. È andata persa anche la trasparenza del piano terreno riconosciuta nella prima fase. La riduzione della dimensione degli accessi alla corte rende poco probabile l’utilizzo pubblico che questa piazza avrebbe richiesto. Per contro viene giudicato positivamente l’atteggiamento dell’edificio verso l’angolo via Vedreggio-via delle Scuole. - 46 - Architettura In generale il progetto non ha conosciuto una vera evoluzione. La disposizione degli spazi al piano terreno è tutt’altro che ideale con la zona soggiorno principale-bar sistemata sul lato nord, con doppi corridoi che delimitano locali interni, con terrazze trasformate in giardini (in particolare la tipologia richiesta dal giardino Alzheimer viene completamente disattesa). Al primo piano sono sistemati tre reparti suddivisi approssimativamente e difficilmente gestibili perché mal serviti dai collegamenti verticali; inaccettabili le proposte di arredamento delle camere. La gestione del piano tetto non è stata approfondita. Aspetti finanziari La cubatura è rimasta alta: ciò malgrado nel progetto non sia stato rispettato il numero dei posti letto richiesti dal bando (114 invece di 120). - 47 - La giuria riesamina tutti i progetti ammessi al giudizio e, dopo ampio dibattito, decide all’unanimità la seguente graduatoria e ripartizione dei premi: 1° premio progetto n° 21 / TWINS Fr. 45'000.-- 2° premio progetto n° 20 / INCONTRO Fr. 35'000.-- 3° premio progetto n° 17 / 821127 Fr. 20'000.-- 4° premio progetto n° 33 / SURTIDOR 5° premio DE SOMBRA Y SUEÑO Fr. 15'000.-- progetto n° 12 / VIT Fr. 10'000.-- La giuria suggerisce alla committenza di affidare l’incarico per l’elaborazione del progetto in vista della fase esecutiva al vincitore del primo premio. In considerazione del fatto che in sede di sviluppo dovranno essere attentamente approfonditi alcuni aspetti tecnico-energetici e gestionali, la giuria auspica un attento accompagnamento del progetto nella sua ulteriore fase evolutiva. Viene successivamente convocato il notaio, avv. Battista Ghiggia di Lugano, che consegna il verbale, da lui stesso redatto, concernente l’apertura delle buste “autore” di tutti i progetti consegnati. Gli autori dei progetti premiati risultano: 1° premio - progetto n°21 / TWINS Autore: Arch. Mario Campi e associati, Lugano - Arch. Mario Campi - Arch. Felix Günther Collaboratori: - Luca Pessina - Valeria Bellora - 48 - 2° premio - progetto n° 20 / INCONTRO Autore: Itten + Brechbühl AG, Zurigo - Arch. Margarita Jansen-Alcayde - Arch. Beatrice E. Timm - Arch. Eva L. Holzinger - Arch. Philippe L. Barman - Arch. Franz Staub Consulenti: - Raderschallpartner AG (arch. paesaggista) - Büro 349 GmbH (impianti tecnici) - Gartenmann Engineering AG (consultazione Minergie) 3° premio - progetto n° 17 / 821127 Autore: Lands architetture, Lugano - Arch Emanuele Saurwein Collaboratori: - Andrea Silvagni - Matteo Pietrantonio 4° premio - progetto n° 33 / SURTIDOR DE SOMBRA Y SUEÑO Autore: Arch. Federica Colombo, Lugano Collaboratore: Arch. Andrea Casiraghi Consulenti: - Ing. Mario Monotti (statica) - Ing. Fabrizio Zocchetti (impianti) - 49 - 5° premio - progetto n° 12 / VIT Autore: Consorzio AMS architetti - Arch. Flavio Mozzetti, Gordola - Arch. Giorgio Ambrosetti, Bellinzona Collaboratori: - Arch. Christian Siano - Manuele Mozzetti - Mirco Balemi La giuria si congratula con tutti i partecipanti per l’impegno profuso e per la qualità dei lavori presentati. - 50 - - 51 - 4 ELENCO AUTORI No Motto Autori Collaboratori 1 CENTRO D'AGIO Arch. Josef Lobis, Innsbruck (A) Johannes Gomille 2 ZENOBIA Arch. Edy Quaglia, Lugano Ali Kashef AL Ghataa Oliviero Piffaretti Samuele Evolvi 3 SPIRALE Arch. Sergio Calori, Lugano Arch. Katja Patuzzo Pellini Arch. Gabriela Ravandoni Moretti 4 GREEN LAGOON Arch. Lily Penelope Storelli, Bellinzona Verena Reinert 5 VERBENA Arch. Luca Antorini, Porza Arch. Camilla Pozzi 6 ARCOBALENO Celoria Architects Sagl, Balerna - Arch. Aldo Celoria - Arch. Federica Giovannini Arch. Emanuela Bozin Stud. arch. Cristian Oprea Arch. Reto Carignano 7 LA CORTE, IL TRIANGOLO Arch. Daniele Geltrudi, Busto Arsizio (VA,I) Arch. Giovanni Balabio, Cantù (CO, I) Arch. Arianna Fumagalli, Erba (CO, I) Arch. Corrado Zerboni, Merone (CO, I) 8 RIALZO IN CHINA Arch. Christoph Sauter, St Moritz Ing. Cornelia Sbieschni Ing. Dennis Neu Ing. Alexander Seidel Cand. Ing. Dagmara Zukowska 9 LA FINESTRA SUL CORTILE Arch. Michele Gaggini, Lugano Georg Paglialunga 10 080503 Arch. Luca Gazzaniga, Lugano Tiziana Montemurro Cristiano Aguiar Matteo Inches 11 SENECIO Arch. Antonio Pisoni, Losone Arch. Veruska Herrmann-Pisoni, Ascona 12 VIT Consorzio AMS architetti - Arch. Flavio Mozzetti, Gordola - Arch. Giorgio Ambrosetti, Bellinzona 13 QUADRIFOGLIO Arch. Flavio Herrmann, Ascona Arch. Manlio Campana, Riveo 14 ARTHE Arch. Nicola Probst, Lugano Arch. Christian Siano Manuele Mozzetti Mirco Balemi Igor della Ricca - 52 - 15 SHANGRI-LA Studio arch.tti Lukas Meyer e Ira Piattini, Lugano Anthony Chretien 16 LILIUM Arch. Roni Roduner, Arzo Arch. Anna Sarnelli 17 821127 Lands architetture, Lugano - Arch. Emanuele Saurwein Andrea Silvagni Matteo Pietrantonio 18 PATHOS Studio Buletti Fumagalli e associati, Lugano Roberto Bernardi Gabriele Denti Chiara Grassi 19 CROCS Trevisani A. e S., Lugano - Arch. Otto Krausbeck - Arch. Stefania Trevisani Mahler - Arch. Andrea Bernardazzi 20 INCONTRO Itten + Brechbühl AG, Zurigo - Arch. Margarita Jansen-Alcayde - Arch. Beatrice E. Timm - Arch. Eva L. Holzinger - Arch. Philippe L. Barman - Arch. Franz Staub Raderschallpartner AG Büro 349 GmbH Gartenmann Engineering AG 21 TWINS Arch. Mario Campi e Associati SA, Lugano - Arch. Mario Campi - Arch. Felix Günther Luca Pessina Valeria Bellora 22 VA' PENSIERO TeamWork Architetti, Camorino - Arch. Nicola Pasteris - Arch. Luigi Tottoli Arch. Rao Tindaro 23 SOPHIA E MORFEO Arch. Aldo Coldesina, Lugano Arch. Simone Tocchetti, Lugano Cand. arch. Gabriella Todisco 24 LA DOMUS DOMINO Arch. Guido de Sigis, Lugano Arch. Carolina Somazzi, Pregassona Pietro Lisca 25 TEODOLITE Studio d'arch. Ugo Früh, Massagno Arch. Veronica Marzorati Maurizio Pensa 26 BEN Arch. Lucas Pleij, Mugena Arch. Wendy Duyne-Pleij 27 VILLA ARZILLA Bruno Fioretti Marquez Architekten, Berlino (D) - Arch. Piero Bruno Marco Nascimbeni Lars-Sebastian Dillner Pierpaolo Tonin Alessandra Raponi Davide Abbonacci Fernando Gonzales 28 ECORICO' Non ammesso al giudizio 29 POLO Arch. Giorgio Grasso, Lugano Arch. Massimo Giordani, Lugano 30 TRIENTALIS Arch. Davide Scardua, Viganello Arch. Nicolas Polli, Viganello - 53 - 31 Q-DISC Studio d'arch. Mauro Cereghetti, Novazzano Dario Ganzetti 32 REMEMBER Arch. Remo Leuzinger, Lugano Corinne Corioni 33 SURTIDOR DE SOMBRA Y SUENO Arch. Federica Colombo, Lugano Arch. Andrea Casiraghi 34 IPPOCAMPO Arch. Lorenzo Martini, Lugano Arch. Giorgio Campedel, Lugano 35 LAMBDA Arch. Claudio Negrini, Lugano 36 IM-B Studio Vacchini architetti, Locarno - Arch. Eloisa Vacchini - Arch. Lorenzo Bronner - Arch. Mauro Beltrami - Arch. Mauro Vanetti 37 GELSOMINO Arch. Giovanni Dal Pian, Vezia 38 IL CAMPO Non ammesso al giudizio Renato Magginetti