INTRODUZIONE A cura di: redazione Italia Casa P rogettazione di un impianto elettrico a norma e funzionale; risparmio di energia in ambito residenziale; sicurezza; funzioni e potenzialità di un impianto domotico. Il tutto inquadrato nella cornice della variante alla Norma CEI 64-8, intitolata “Impianti a Livelli”. Sono alcuni dei delicati argomenti affrontati da “Impianti a livelli for dummies”: il free booklet realizzato da Anie (Federazione che all’interno di Confindustria rappresenta le aziende dell’industria elettrotecnica ed elettronica italiana), dedicato a chi, dovendo installare un nuovo impianto elettrico domestico oppure rinnovarlo, vuole sapere che cosa può chiedere all’installatore. Non solo per essere sicuro in casa, ma soprattutto per ottenere il miglior comfort senza far lievitare la bolletta energetica. Il booklet è uno degli strumenti della nuova campagna di comunicazione di Anie. Ma tra i nuovi materiali informativi spicca anche un booklet destinato, invece, più propriamente ai professionisti di settore. Il materiale informativo - che in molte delle sue sezioni è pubblicato anche sul sito dedicato: www.impiantialivelli.it - si articola, dunque, in due sezioni. Una è ad uso e consumo degli utenti e dei committenti in genere delle opere di installazione o rifacimento degli impianti elettrici residenziali; l’altra, più tecnica, è rivolta invece agli installatori e ai professionisti di settore. Grazie ad una collaborazione tra Italia Casa ed Anie, si pubblicano, in questo dossier, i contenuti salienti della documentazione contenente anche riferimenti legislativi, nonché un glossario sulle componenti degli impianti elettrici. ☙☙☙☙☙☙☙☙ Editore: Il Condominio editrice s.a.s. – Via E. Thesauro, 2 – 10125 Torino Tel. 011/6523611 – Fax 011/6523690 – E-mail: [email protected] Direttore responsabile: Gianluca Palladino L’elaborazione del testo, se pur effettuata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità da parte dei curatori/redattori per eventuali errori o inesattezze. © Copyright Il Condominio editrice s.a.s., Torino - 2014 La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i Paesi. Stampa: I.T.S. - Cavaglià (BI) XIV DossIer sIcurezza Placca. È uno degli elementi di rivestimento dell’impianto elettrico, copre la scatola portafrutto (vedi Scatola portafrutto). Polo elettrico. In un circuito a corrente continua sono i classici positivo e negativo, rispettivamente di colore rosso e nero; in presenza nella casa di un impianto di illuminazione a bassissima tensione di sicurezza 12 o 24 V in CC (corrente continua o DC in inglese) per delle lampade in cucina o in camera da letto. La normale corrente della casa però è in corrente alternata, ovvero i poli si invertono con frequenza di ~50 Hertz ( 50 volte al secondo), si parla più correttamente di fase e di neutro. Prese di corrente. Componenti che permettono di alimentare un utilizzatore mediante l’inserimento di una spina. Per moti- IMPIANTI ELETTRICI: I TRE LIVELLI DELLA VARIANTE ALLA NORMA CEI 64-8 vi di sicurezza le prese sono dotate di schermi o shutter. L’apertura di questo meccanismo è possibile solo se viene inserita una spina con due poli: questo per evitare che inserendo un conduttore, ad esempio un chiodo, in una sola fessura questa resti isolata. A cura di: ANIE - Confindustria Pulsante. È un’apparecchiatura caratterizzata da una sola posizione di riposo. Infatti i pulsanti consentono il passaggio di corrente solo finché restano premuti; un volta tolta la pressione, una molla riporterà il tasto del pulsante alla sua posizione originale. I pulsanti possono essere costruiti con due tipi di contatti: 1. Normalmente aperto (NO, acronimo inglese di Normally Open): in condizione di riposo i contatti sono separati, e quindi non passa corrente. 2. Normalmente chiuso (NC, acronimo di Normally Closed): in condizione di riposo i contatti sono uniti, quindi passa corrente. Quadro elettrico (o centralino). Contiene i dispositivi di protezione e manovra dell’impianto ed il collettore dell’impianto di terra. Viene installato subito dopo il contatore, quasi sempre accanto alla porta d’ingresso. CHE COS’È “IMPIANTI A LIVELLI” Nata dalla collaborazione di tutti gli attori della filiera elettrica dopo l’entrata in vigore della nuova variante alla Norma CEI 648, Impianti a Livelli è una nuova classificazione degli impianti elettrici domestici. Tale classificazione comporta livelli personalizzabili in base alle esigenze e dotazioni che garantiscono il rispetto degli standard di qualità, efficienza e sicurezza. Relè. È un dispositivo elettromeccanico che svolge le funzioni di un deviatore o invertitore, ma ha delle caratteristiche particolari che lo rendono insostituibile nell’impianto di illuminazione della casa e per questo, nonostante sia stato inventato a fine ‘800, è sempre più spesso utilizzato nelle abitazioni. Salvavita. È un dispositivo di protezione che rileva eventuali dispersioni di corrente verso terra, tipiche in caso di guasti nelle apparecchiature, interrompendo l’alimentazione e scongiurando il pericolo che una persona possa entrare in contatto con parti in tensione e quindi pericolose (contatto indiretto). Sono chiamati salvavita anche i dispositivi che hanno una sensibilità da 30 mA perché, anche in caso di contatto diretto, sono in grado di limitare la corrente che attraversa il corpo umano entro valori tali da evitare conseguenze permanenti. Scatola portafrutto. Si tratta di una cassetta di plastica in cui vengono fissati i supporti e fatti dei collegamenti semplici. Supporto. Serve per bloccare, mediante un semplicissimo meccanismo di plastica, i frutti che vengono fissati, attraverso delle viti, alla scatola portafrutto. Tensione di contatto. Tensione a cui è soggetto il corpo umano durante un guasto dell’impianto. Tensione totale di terra. Tensione che si stabilisce durante il cedimento dell’isolamento elettrico tra una massa ed un punto del terreno abbastanza lontano da poter essere ritenuto a potenziale zero. Tubo flessibile in PVC. Tubo in plastica dura comunemente utilizzato e destinato ad essere inserito nelle tracce dei muri o sotto i pavimenti. Collega in serie le scatole di derivazione e le scatole portafrutti tra loro e permette il passaggio dei cavi elettrici. Utilizzatore. Tutto ciò che necessita di corrente elettrica per funzionare (lampadine, forno, frigorifero, Tv, frullatore ecc). Chiamato anche resistenza. Variatori di luminosità (dimmer). Sono dispositivi elettronici in grado di regolare in modo continuo la luce emessa da lampade ad incandescenza o alogene. Questi apparecchi hanno un campo d’azione che varia dallo 0% (luce spenta) al 95% (il massimo), limitando quindi la potenza della lampadina: se si intende montare, per esempio, un varialuce su una lampada da 100 watt, la resa sarà al massimo di 95 watt. Questo componente può essere usato per parzializzare lampade da 200W; un esempio della sua applicazione può essere in salotto, durante la visione di una partita o di un film: abbassando la luce si può permettere contemporaneamente la fruizione della TV e la lettura di un libro ad un’altra persona presente nella stanza. Questo tipo di regolatori non va mai utilizzato per alimentare lampade al neon o apparecchi che assorbono molta energia (massimo 1000W in genere, comunque riferirsi sempre al manuale nella confezione per verificare il limite di potenza), dato che potrebbe provocare pericolosi fenomeni non desiderati e/o pericolosi. Volt. Unità di misura della tensione. Watt. Unità di misura della potenza definita dal prodotto tra tensione e corrente. NORMA CEI 64-8: PUNTI PRESA E PUNTI LUCE La nuova norma CEI 64-8, al Capitolo 37, adotta dunque una classificazione degli impianti elettrici in tre livelli, con regole da applicarsi agli impianti di unità immobiliari a uso residenziale. Questa classificazione descrive ciò che gli utenti potranno scegliere nel momento in cui, rivolgendosi a un installatore di impianti elettrici, decidano di installare un nuovo impianto oppure di rinnovarlo. Fulcro della norma sono il numero minimo di punti prese e punti luce per i vari ambienti e il numero minimo di circuiti in base alla superficie calpestabile dell’appartamento. Innanzitutto: cosa si intende per punto presa? La norma stabilisce inequivocabilmente la definizione: “Corrisponde ad un punto di alimentazione di una o più prese, all’interno della stessa scatola”. Ad esempio: due o tre prese in una scatola tipo 503 (3 posti) sono 1 punto presa; invece due scatole, anche se adiacenti, anche se con una presa ciascuno, rappresentano 2 punti presa. I punti presa devono essere distribuiti in modo uniforme lungo le pareti. Prima di incominciare a progettare un impianto elettrico è fondamentale prevedere come si utilizzerà l’abitazione, perché questo ne determina la struttura e le funzioni. Numero e distribuzione dei punti presa dovranno quindi essere valutati a seconda degli apparecchi che si vogliono utilizzare, di dove verranno posizionati e di come si intende arredare la casa. La nuova norma 64-8 tutela il committente e facilita la scelta in quanto prevede, appunto, differenti livelli di dotazione di punti presa e punti luce per singolo ambiente. L’utente finale potrà chiedere all’installatore che la realizzazione dell’impianto elettrico sia di livello 1, 2 o 3. Ecco che cosa prevedono i livelli nel dettaglio. Livello 1 – BASE Definisce il numero minimo di dispositivi che devono essere presenti in ogni tipologia di stanza, garantendo sicurezza e rispondenza dell’impianto ad un utilizzo normale della casa. È un requisito obbligatorio ed è il punto di partenza nella progettazione dell’impianto. Livello 2 – STANDARD Coloro che vogliono un impianto più performante o prevedono di fare un ampio uso di elettrodomestici e tecnologie dovranno orientare la propria scelta sul Livello 2. Sistema di controllo carichi, videocitofoni e sistemi anti-intrusione: sono alcuni esempi delle dotazioni obbligatorie in un impianto di Livello 2 che, oltre ad aumentare i numeri di punti prese, punti luce e interruttori differenziali, permette alla casa di essere più attenta ai consumi e ancora più sicura. Livello 3 – DOMOTICO Gli impianti di Livello 3 sono pensati per chi considera la tecnologia una componente importante per ottimizzare la vita domestica. L’impianto elettrico si trasforma in un vero e proprio sistema domotico con l’inserimento di almeno 4 funzioni domotiche, ad esempio: anti-intrusione, controllo carichi, gestione comando luci, temperatura, scenari, controllo remoto, sistema diffusione sonora, rilevazione incendio, sistema anti-allagamento, rivelazione gas. Nelle pagine che seguono, la rappresentazione grafica dei tre Livelli. IV DossIer sIcurezza XIII DossIer sIcurezza Dispersore o picchetti. Si tratta di elementi in metallo, generalmente di rame o acciaio inossidabile, inseriti in profondità nel terreno e destinati a disperdere a terra le correnti di guasto. Domotica. La domotica è quella tecnologia che attraverso automatismi e personalizzazioni rende le abitazioni e gli edifici più sicuri, confortevoli, accessibili permettendo contemporaneamente di risparmiare energia. Semplifica inoltre la gestione della casa, in quanto permette di gestire anche più azioni con un solo comando diretto, automatico o da remoto. È una tecnologia flessibile e facilmente ampliabile, che permette di adattare l’abitazione alle evoluzioni dei bisogni di una famiglia. Fase. È quel conduttore che è in tensione rispetto al terreno anche in assenza di guasto e pertanto è pericoloso. Per norma, negli impianti elettrici la fase può essere di qualsiasi colore, purché non sia né azzurro o blu, colori dedicati al neutro, né gialloverde, colore dedicato esclusivamente al conduttore di protezione o di terra. Frutto. È tutto ciò che serve per comandare un utilizzatore e si può montare su un supporto (interruttore, presa, ecc). Funzioni domotiche. La domotica è costituita da funzioni, ovvero singole attività o azioni svolte nell’ambito della gestione della casa o dell’edificio, che sono comandabili sia tramite l’azione volontaria della persona che in maniera automatica. Ecco alcuni esempi di funzioni domotiche: chiusura centralizzata di porte e finestre, inserimento di allarmi e del riscaldamento in economy, accensione automatica delle luci in base alla presenza e al livello di luminosità, invio di sms a seguito di un allarme, sollevamento delle tende automatico in caso di vento. Impianti a terra. È l’insieme dei dispersori e dei collegamenti (conduttori di terra ed equipotenziali) finalizzati a realizzare la messa a terra di protezione dell’impianto elettrico; è indispensabile per ottenere, insieme agli interruttori differenziali, la protezione contro i contatti indiretti, e insieme agli SPD, la protezione contro le sovratensioni. Infilaggio. Successivamente al posizionamento dei tubi flessibili nelle scanalature o di tracce nelle murature e utilizzando l’apposita molla flessibile quando necessario, l’infilaggio è l’operazione con la quale i cavi elettrici vengono passati nei tubi flessibili. Interruttore. È il comando che permette di aprire o chiudere un circuito elettrico. Ha solo due posizioni (contatto aperto o contatto chiuso) nelle quali deve rimanere anche in mancanza di una forza esterna che lo blocca, ad esempio un dito. L’interruttore è facilmente riconoscibile perché presenta solo due morsetti per conduttori. Con un interruttore è possibile accendere e spegnere una lampada da un punto solo. Interruttore bipolare. Ha le stesse caratteristiche dell’interruttore unipolare, però, mentre il primo interrompe due conduttori, di solito fase e neutro, questo interruttore è usato prevalentemente quando si vuole togliere completamente la tensione da un apparecchio permanentemente collegato (es. forno) o da una presa non accessibile (esempio quella della lavastoviglie o del frigorifero). Invertitore. Si tratta di un componente che, utilizzato insieme a due deviatori, permette di accendere e spegnere la luce da tre o più punti. Questo componente è distinguibile dagli altri per la presenza di quattro morsetti. Isolamento principale. È l’isolamento delle parti elettriche attive dell’impianto, necessario per assicurare la protezione contro i contatti diretti. Magnotermico. È un dispositivo di protezione automatico che provvede a togliere automaticamente tensione all’impianto quando rileva una corrente superiore di diverse volte a quella nominale (cortocircuito, intervento magnetico) o di poco superiore a quella nominale per un periodo tale da produrre un eccessivo riscaldamento dei conduttori elettrici (sovraccarico, intervento termico). Massa estranea. Si dice di parti conduttrici che non appartengono all’impianto elettrico, come ad esempio le tubazioni metalliche dell’acqua e/o quelle del gas, che possono introdurre il potenziale di terra e quindi essere pericolose se toccate contemporaneamente a una parte in tensione; per questo vanno messe a terra (collegamento equipotenziale). Messa a terra. Si tratta dell’insieme delle azioni e dei sistemi volti a portare un elemento metallico allo stesso potenziale elettrico del terreno. Neutro. È un conduttore attraversato dalla corrente di ritorno, uguale alla corrente nel conduttore di fase per gli impianti monofase. Sebbene in assenza di guasto non sia in tensione, deve essere sempre trattato come conduttore attivo. La norma gli riserva il colore blu chiaro. V IL GLOSSARIO DALLA A ALLA Z DELL’IMPIANTO ELETTRICO RESIDENZIALE A cura di: ANIE - Confindustria Ampere. Unità di misura della corrente elettrica. Cavo. È un elemento fondamentale di un circuito elettrico: ha il compito di “trasportare” la corrente dal generatore fino all’utilizzatore. Centralino. (Vedi “Quadro elettrico) Cercafase. La normativa CEI 16-4/EN 60446 (Individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici) stabilisce un preciso codice colore per i fili elettrici degli impianti. Non sempre gli elettricisti e le industrie produttrici rispettano questo codice. Si trovano comunemente in commercio cavi trifase con due conduttori neri e uno marrone, ma i colori del neutro e della messa a terra sono sempre rigidamente rispettati. Negli impianti monofase (230 V) si usa il colore blu per il neutro, il marrone (generalmente) o il nero per la fase e il giallo/verde per il filo di terra. Questa distinzione è in vigore dal 1990, pertanto questo codice non è rispettato negli impianti che risalgono a più di 24 anni fa. Collegamento in parallelo. Si dice di un collegamento in cui tutti i morsetti d’entrata dei componenti e tutti i morsetti d’uscita sono collegati, andando a creare due fasci di fili. Collegamento in serie. Si dice di un collegamento in cui ogni morsetto di uscita è connesso al morsetto di entrata del componente successivo e così via, andando a creare un solo cavo d’entrata e un solo cavo d’uscita. Commutatore. Il commutatore è un interruttore che permette di collegare due o più conduttori, che possono essere alimentati azionandone il comando. Può essere utilizzato, ad esempio, per alimentare un lampadario con doppia accensione. Conduttore di protezione. Il conduttore di protezione (chiamato normalmente “messa a terra”) collega a terra tutte le masse, scongiurando il pericolo di una tensione verso terra che le renderebbe pericolose. Per fare ciò c’è bisogno di un interruttore differenziale (salvavita). Deve essere per legge di colore giallo-verde. Contatore. I suoi morsetti costituiscono il punto nel quale l’impianto domestico si connette alla rete generale; è piombato e non deve essere manomesso per nessuna ragione. Contatto diretto. Indica il contatto con la parte dell’impianto che normalmente è in tensione come ad esempio, un conduttore spelato, un morsetto scoperto, un portalampada ecc. Contatto indiretto. Indica il contatto con una massa metallica che normalmente non dovrebbe essere in tensione, ma che, a seguito di un cedimento dell’isolamento, può andare in tensione. Corrente di guasto a terra. È la corrente che, in caso di guasto, fluisce da una parte attiva dell’impianto a terra attraverso il conduttore di protezione o, in caso di contatto diretto, attraverso il corpo umano. Cortocircuito. Si ha quando un circuito viene chiuso senza che sia interposta una resistenza elettrica, per esempio quando dei fili si toccano direttamente. Deviatore. È un componente in grado di comandare una lampada da due punti, per esempio dai due capi di un corridoio. Questo apparecchio è facilmente riconoscibile perché sul retro presenta tre morsetti. DossIer sIcurezza VI DossIer sIcurezza XI DossIer sIcurezza R. L’allegato A si applica ai nuovi impianti e ai rifacimenti completi di impianti esistenti in occasione di ristrutturazioni edili di unità immobiliari. Le prescrizioni dell’Allegato A non si applicano, invece: ◆ agli impianti nelle unità abitative negli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti al Decreto Legislativo 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della Legge 6 luglio 2002, n. 37”; ◆ alle parti comuni degli edifici residenziali ❖ Allegato A ed obblighi di appllicazione D. È obbligatorio applicare l’allegato A? R. Sì, l’allegato A è parte integrante della norma 64-8 quindi è obbligatorio per la conformità a tale norma. La conformità alla norma CEI 64-8 da automaticamente la presunzione di conformità alla regola dell’arte secondo la legge 186/68, altrimenti è onere dell’installatore dimostrare questa conformità. ❖ Deroghe al Livello 1 D. È consentito derogare dal livello 1? R. No, il livello 1 è il minimo richiesto per la conformità alla norma 64-8. ❖ La norma e la dichiarazione di conformità D. Come si modifica la dichiarazione di conformità alla luce della nuova norma CEI 64-8 V3? R. La dichiarazione di conformità dovrà riportare l’indicazione del livello prestazionale realizzato. ❖ Entrata in vigore della CEI 64-8 V3 D. Da quando è obbligatorio applicare la nuova norma CEI 64-8 V3 (progettazione/realizzazione di un impianto elettrico residenziale)? R. Dal 1 settembre 2011 è obbligatorio applicare la nuova norma CEI 64-8 V3, e quindi la dichiarazione di conformità dovrà riportare l’indicazione del livello prestazionale realizzato. ❖ La norma e le prestazioni dell’impianto D. La norma CEI 64-8 V3 ha nel titolo l’indicazione “prestazione dell’impianto”. Che significato si deve dare a questo concetto? R. L’indicazione “prestazione dell’impianto” significa che l’utente finale può scegliere fra tre livelli di fruibilità: livello 1 base (minimo obbligatorio), livello 2 standard, livello 3 domotico. La scelta del livello deriva dalle necessità dell’utente finale. Un impianto con almeno i requisiti minimi previsti ne garantisce prestazioni che allargano il concetto di “sicurezza elettrica” ad un concetto più ampio di sicurezza che salvaguarda per esempio la continuità del servizio, la mobilità e il comfort. ❖ Rifacimento impianto senza ristrutturazione D. Nel caso fosse richiesto il rifacimento completo dell’impianto esistente senza la ristrutturazione edile dell’unità immobiliare devo applicare la norma CEI 64-8 V3? R. Sì, perché la dichiarazione di conformità alla norma CEI 64-8 comprende la variante V3. ❖ Calcolo della superficie calpestabile D. Come deve essere calcolata la superficie calpestabile? R. La superficie utile calpestabile viene calcolata considerando il perimetro totale al netto delle murature e comprende solo i vani dell’unità immobiliare. ❖ Parametri della “Protezione differenziale” D. La nota 1, al paragrafo A.3.2 “Protezione differenziale”, sembra applicarsi solo alla “eventuale” protezione differenziale alla base del montante; come ci si deve comportare ai fini della continuità di servizio per i differenziali posti all’interno del centralino? R.La raccomandazione della nota 1 al paragrafo A.3.2 deve essere sempre considerata anche per i differenziali installati nel centralino. ❖ Come calcolare i circuiti D. Per il conteggio dei circuiti si escludono quelli che alimentano apparecchi (ad es. scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori) e box, cantina e soffitte, qualora questi non siano alimentati dai servizi condominiali. Tali circuiti possono essere raggruppati tra loro? R. La norma prevede che i circuiti sopra citati non entrino nel conteggio del numero minimo di circuiti obbligatori. La scelta di raggruppare o meno i circuiti che alimentano gli apparecchi di cui sopra è lasciata alla competenza del professionista. VII LA PROGETTAZIONE DI UN IMPIANTO ELETTRICO SECONDO LA CEI 64-8: QUESITI E RISPOSTE A cura di: ANIE - Confindustria ❖ Livello 2 e impianto citofonico D. Per avere un livello 2 occorre installare oltre al controllo carichi anche l’impianto video citofonico e di allarme, o uno dei tre prescinde dagli altri? R. Per avere un livello 2 la norma prescrive che debbano essere installati tutti i dispositivi indicati, quindi non solo il controllo carichi. ❖ Definizione di superficie abitativa D. Cosa si intende per superficie A dell’abitazione? R. Il capitolo 37 della norma CEI 64-8 definisce come superficie valida ai fini del calcolo della “superficie A dell’abitazione” quella calpestabile dell’unità immobiliare, escludendo quelle esterne quali terrazzi, portici, etc. e le eventuali pertinenze. ❖ I requisiti degli installatori D. Un installatore abilitato alla sola lettera a) può installare impianti di livello 2 e 3? R. L’abilitazione alla lettera a) consente di redigere la dichiarazione di conformità secondo la norma CEI 64-8. ❖ Livelli e installazioni aggiuntive D. È possibile aggiungere dotazioni dei livelli superiori al livello inferiore? R. Sì, perché le dotazioni prescritte per ogni livello sono quelle minime. Eventuali dotazioni addizionali non concorrono al raggiungimento del livello successivo ma concorrono a migliorare la fruibilità e aumentano il valore dell’unità immobiliare. Per evidenziare le dotazioni addizionali si suggerisce di aggiungere al preventivo e alla “Dico” un documento che ne evidenzi l’installazione. ❖ Caratteristiche dell’impianto domotico D. Il livello 3 richiede l’integrazione domotica per almeno 4 funzioni, cosa si intende per impianto domotico? R. È un insieme di dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi e attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione prestabilito. ❖ Funzioni separate dall’impianto D. Nel caso del livello 3 è possibile realizzare alcune funzioni automatizzate separate dall’impianto domotico quali antifurto, controllo carichi, etc. R. Sì, ma non concorrono al raggiungimento delle 4 funzioni richieste per il livello 3. ❖ Livelli e dotazioni condominiali D. Come faccio ad arrivare al livello 2 se il condominio non ha il videocitofono? R. Nel caso di rifacimenti di impianti esistenti in unità immobiliari facenti parte di un condominio, le prescrizioni relative a impianti Tv, videocitofonico/citofonico non si applicano per il raggiungimento dei livelli 1,2 e 3 se incompatibili con l’impianto condominiale esistente. ❖ Norma Cei ed Allegato A D. Dove si applica l’allegato A della norma CEI 64-8? Dove, invece, non si applica l’Allegato A della norma CEI 64-8? DossIer sIcurezza VIII DossIer sIcurezza IX ,DossIer sIcurezza VIII DossIer sIcurezza IX ,DossIer sIcurezza VII LA PROGETTAZIONE DI UN IMPIANTO ELETTRICO SECONDO LA CEI 64-8: QUESITI E RISPOSTE A cura di: ANIE - Confindustria ❖ Livello 2 e impianto citofonico D. Per avere un livello 2 occorre installare oltre al controllo carichi anche l’impianto video citofonico e di allarme, o uno dei tre prescinde dagli altri? R. Per avere un livello 2 la norma prescrive che debbano essere installati tutti i dispositivi indicati, quindi non solo il controllo carichi. ❖ Definizione di superficie abitativa D. Cosa si intende per superficie A dell’abitazione? R. Il capitolo 37 della norma CEI 64-8 definisce come superficie valida ai fini del calcolo della “superficie A dell’abitazione” quella calpestabile dell’unità immobiliare, escludendo quelle esterne quali terrazzi, portici, etc. e le eventuali pertinenze. ❖ I requisiti degli installatori D. Un installatore abilitato alla sola lettera a) può installare impianti di livello 2 e 3? R. L’abilitazione alla lettera a) consente di redigere la dichiarazione di conformità secondo la norma CEI 64-8. ❖ Livelli e installazioni aggiuntive D. È possibile aggiungere dotazioni dei livelli superiori al livello inferiore? R. Sì, perché le dotazioni prescritte per ogni livello sono quelle minime. Eventuali dotazioni addizionali non concorrono al raggiungimento del livello successivo ma concorrono a migliorare la fruibilità e aumentano il valore dell’unità immobiliare. Per evidenziare le dotazioni addizionali si suggerisce di aggiungere al preventivo e alla “Dico” un documento che ne evidenzi l’installazione. ❖ Caratteristiche dell’impianto domotico D. Il livello 3 richiede l’integrazione domotica per almeno 4 funzioni, cosa si intende per impianto domotico? R. È un insieme di dispositivi e delle loro connessioni che realizzano una determinata funzione utilizzando uno o più supporti di comunicazione comune a tutti i dispositivi e attuando la comunicazione dei dati tra gli stessi secondo un protocollo di comunicazione prestabilito. ❖ Funzioni separate dall’impianto D. Nel caso del livello 3 è possibile realizzare alcune funzioni automatizzate separate dall’impianto domotico quali antifurto, controllo carichi, etc. R. Sì, ma non concorrono al raggiungimento delle 4 funzioni richieste per il livello 3. ❖ Livelli e dotazioni condominiali D. Come faccio ad arrivare al livello 2 se il condominio non ha il videocitofono? R. Nel caso di rifacimenti di impianti esistenti in unità immobiliari facenti parte di un condominio, le prescrizioni relative a impianti Tv, videocitofonico/citofonico non si applicano per il raggiungimento dei livelli 1,2 e 3 se incompatibili con l’impianto condominiale esistente. ❖ Norma Cei ed Allegato A D. Dove si applica l’allegato A della norma CEI 64-8? Dove, invece, non si applica l’Allegato A della norma CEI 64-8? DossIer sIcurezza VI DossIer sIcurezza XI DossIer sIcurezza R. L’allegato A si applica ai nuovi impianti e ai rifacimenti completi di impianti esistenti in occasione di ristrutturazioni edili di unità immobiliari. Le prescrizioni dell’Allegato A non si applicano, invece: ◆ agli impianti nelle unità abitative negli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti al Decreto Legislativo 42/2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della Legge 6 luglio 2002, n. 37”; ◆ alle parti comuni degli edifici residenziali ❖ Allegato A ed obblighi di appllicazione D. È obbligatorio applicare l’allegato A? R. Sì, l’allegato A è parte integrante della norma 64-8 quindi è obbligatorio per la conformità a tale norma. La conformità alla norma CEI 64-8 da automaticamente la presunzione di conformità alla regola dell’arte secondo la legge 186/68, altrimenti è onere dell’installatore dimostrare questa conformità. ❖ Deroghe al Livello 1 D. È consentito derogare dal livello 1? R. No, il livello 1 è il minimo richiesto per la conformità alla norma 64-8. ❖ La norma e la dichiarazione di conformità D. Come si modifica la dichiarazione di conformità alla luce della nuova norma CEI 64-8 V3? R. La dichiarazione di conformità dovrà riportare l’indicazione del livello prestazionale realizzato. ❖ Entrata in vigore della CEI 64-8 V3 D. Da quando è obbligatorio applicare la nuova norma CEI 64-8 V3 (progettazione/realizzazione di un impianto elettrico residenziale)? R. Dal 1 settembre 2011 è obbligatorio applicare la nuova norma CEI 64-8 V3, e quindi la dichiarazione di conformità dovrà riportare l’indicazione del livello prestazionale realizzato. ❖ La norma e le prestazioni dell’impianto D. La norma CEI 64-8 V3 ha nel titolo l’indicazione “prestazione dell’impianto”. Che significato si deve dare a questo concetto? R. L’indicazione “prestazione dell’impianto” significa che l’utente finale può scegliere fra tre livelli di fruibilità: livello 1 base (minimo obbligatorio), livello 2 standard, livello 3 domotico. La scelta del livello deriva dalle necessità dell’utente finale. Un impianto con almeno i requisiti minimi previsti ne garantisce prestazioni che allargano il concetto di “sicurezza elettrica” ad un concetto più ampio di sicurezza che salvaguarda per esempio la continuità del servizio, la mobilità e il comfort. ❖ Rifacimento impianto senza ristrutturazione D. Nel caso fosse richiesto il rifacimento completo dell’impianto esistente senza la ristrutturazione edile dell’unità immobiliare devo applicare la norma CEI 64-8 V3? R. Sì, perché la dichiarazione di conformità alla norma CEI 64-8 comprende la variante V3. ❖ Calcolo della superficie calpestabile D. Come deve essere calcolata la superficie calpestabile? R. La superficie utile calpestabile viene calcolata considerando il perimetro totale al netto delle murature e comprende solo i vani dell’unità immobiliare. ❖ Parametri della “Protezione differenziale” D. La nota 1, al paragrafo A.3.2 “Protezione differenziale”, sembra applicarsi solo alla “eventuale” protezione differenziale alla base del montante; come ci si deve comportare ai fini della continuità di servizio per i differenziali posti all’interno del centralino? R.La raccomandazione della nota 1 al paragrafo A.3.2 deve essere sempre considerata anche per i differenziali installati nel centralino. ❖ Come calcolare i circuiti D. Per il conteggio dei circuiti si escludono quelli che alimentano apparecchi (ad es. scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori) e box, cantina e soffitte, qualora questi non siano alimentati dai servizi condominiali. Tali circuiti possono essere raggruppati tra loro? R. La norma prevede che i circuiti sopra citati non entrino nel conteggio del numero minimo di circuiti obbligatori. La scelta di raggruppare o meno i circuiti che alimentano gli apparecchi di cui sopra è lasciata alla competenza del professionista. V IL GLOSSARIO DALLA A ALLA Z DELL’IMPIANTO ELETTRICO RESIDENZIALE A cura di: ANIE - Confindustria Ampere. Unità di misura della corrente elettrica. Cavo. È un elemento fondamentale di un circuito elettrico: ha il compito di “trasportare” la corrente dal generatore fino all’utilizzatore. Centralino. (Vedi “Quadro elettrico) Cercafase. La normativa CEI 16-4/EN 60446 (Individuazione dei conduttori tramite colori o codici numerici) stabilisce un preciso codice colore per i fili elettrici degli impianti. Non sempre gli elettricisti e le industrie produttrici rispettano questo codice. Si trovano comunemente in commercio cavi trifase con due conduttori neri e uno marrone, ma i colori del neutro e della messa a terra sono sempre rigidamente rispettati. Negli impianti monofase (230 V) si usa il colore blu per il neutro, il marrone (generalmente) o il nero per la fase e il giallo/verde per il filo di terra. Questa distinzione è in vigore dal 1990, pertanto questo codice non è rispettato negli impianti che risalgono a più di 24 anni fa. Collegamento in parallelo. Si dice di un collegamento in cui tutti i morsetti d’entrata dei componenti e tutti i morsetti d’uscita sono collegati, andando a creare due fasci di fili. Collegamento in serie. Si dice di un collegamento in cui ogni morsetto di uscita è connesso al morsetto di entrata del componente successivo e così via, andando a creare un solo cavo d’entrata e un solo cavo d’uscita. Commutatore. Il commutatore è un interruttore che permette di collegare due o più conduttori, che possono essere alimentati azionandone il comando. Può essere utilizzato, ad esempio, per alimentare un lampadario con doppia accensione. Conduttore di protezione. Il conduttore di protezione (chiamato normalmente “messa a terra”) collega a terra tutte le masse, scongiurando il pericolo di una tensione verso terra che le renderebbe pericolose. Per fare ciò c’è bisogno di un interruttore differenziale (salvavita). Deve essere per legge di colore giallo-verde. Contatore. I suoi morsetti costituiscono il punto nel quale l’impianto domestico si connette alla rete generale; è piombato e non deve essere manomesso per nessuna ragione. Contatto diretto. Indica il contatto con la parte dell’impianto che normalmente è in tensione come ad esempio, un conduttore spelato, un morsetto scoperto, un portalampada ecc. Contatto indiretto. Indica il contatto con una massa metallica che normalmente non dovrebbe essere in tensione, ma che, a seguito di un cedimento dell’isolamento, può andare in tensione. Corrente di guasto a terra. È la corrente che, in caso di guasto, fluisce da una parte attiva dell’impianto a terra attraverso il conduttore di protezione o, in caso di contatto diretto, attraverso il corpo umano. Cortocircuito. Si ha quando un circuito viene chiuso senza che sia interposta una resistenza elettrica, per esempio quando dei fili si toccano direttamente. Deviatore. È un componente in grado di comandare una lampada da due punti, per esempio dai due capi di un corridoio. Questo apparecchio è facilmente riconoscibile perché sul retro presenta tre morsetti. DossIer sIcurezza IV DossIer sIcurezza XIII DossIer sIcurezza Dispersore o picchetti. Si tratta di elementi in metallo, generalmente di rame o acciaio inossidabile, inseriti in profondità nel terreno e destinati a disperdere a terra le correnti di guasto. Domotica. La domotica è quella tecnologia che attraverso automatismi e personalizzazioni rende le abitazioni e gli edifici più sicuri, confortevoli, accessibili permettendo contemporaneamente di risparmiare energia. Semplifica inoltre la gestione della casa, in quanto permette di gestire anche più azioni con un solo comando diretto, automatico o da remoto. È una tecnologia flessibile e facilmente ampliabile, che permette di adattare l’abitazione alle evoluzioni dei bisogni di una famiglia. Fase. È quel conduttore che è in tensione rispetto al terreno anche in assenza di guasto e pertanto è pericoloso. Per norma, negli impianti elettrici la fase può essere di qualsiasi colore, purché non sia né azzurro o blu, colori dedicati al neutro, né gialloverde, colore dedicato esclusivamente al conduttore di protezione o di terra. Frutto. È tutto ciò che serve per comandare un utilizzatore e si può montare su un supporto (interruttore, presa, ecc). Funzioni domotiche. La domotica è costituita da funzioni, ovvero singole attività o azioni svolte nell’ambito della gestione della casa o dell’edificio, che sono comandabili sia tramite l’azione volontaria della persona che in maniera automatica. Ecco alcuni esempi di funzioni domotiche: chiusura centralizzata di porte e finestre, inserimento di allarmi e del riscaldamento in economy, accensione automatica delle luci in base alla presenza e al livello di luminosità, invio di sms a seguito di un allarme, sollevamento delle tende automatico in caso di vento. Impianti a terra. È l’insieme dei dispersori e dei collegamenti (conduttori di terra ed equipotenziali) finalizzati a realizzare la messa a terra di protezione dell’impianto elettrico; è indispensabile per ottenere, insieme agli interruttori differenziali, la protezione contro i contatti indiretti, e insieme agli SPD, la protezione contro le sovratensioni. Infilaggio. Successivamente al posizionamento dei tubi flessibili nelle scanalature o di tracce nelle murature e utilizzando l’apposita molla flessibile quando necessario, l’infilaggio è l’operazione con la quale i cavi elettrici vengono passati nei tubi flessibili. Interruttore. È il comando che permette di aprire o chiudere un circuito elettrico. Ha solo due posizioni (contatto aperto o contatto chiuso) nelle quali deve rimanere anche in mancanza di una forza esterna che lo blocca, ad esempio un dito. L’interruttore è facilmente riconoscibile perché presenta solo due morsetti per conduttori. Con un interruttore è possibile accendere e spegnere una lampada da un punto solo. Interruttore bipolare. Ha le stesse caratteristiche dell’interruttore unipolare, però, mentre il primo interrompe due conduttori, di solito fase e neutro, questo interruttore è usato prevalentemente quando si vuole togliere completamente la tensione da un apparecchio permanentemente collegato (es. forno) o da una presa non accessibile (esempio quella della lavastoviglie o del frigorifero). Invertitore. Si tratta di un componente che, utilizzato insieme a due deviatori, permette di accendere e spegnere la luce da tre o più punti. Questo componente è distinguibile dagli altri per la presenza di quattro morsetti. Isolamento principale. È l’isolamento delle parti elettriche attive dell’impianto, necessario per assicurare la protezione contro i contatti diretti. Magnotermico. È un dispositivo di protezione automatico che provvede a togliere automaticamente tensione all’impianto quando rileva una corrente superiore di diverse volte a quella nominale (cortocircuito, intervento magnetico) o di poco superiore a quella nominale per un periodo tale da produrre un eccessivo riscaldamento dei conduttori elettrici (sovraccarico, intervento termico). Massa estranea. Si dice di parti conduttrici che non appartengono all’impianto elettrico, come ad esempio le tubazioni metalliche dell’acqua e/o quelle del gas, che possono introdurre il potenziale di terra e quindi essere pericolose se toccate contemporaneamente a una parte in tensione; per questo vanno messe a terra (collegamento equipotenziale). Messa a terra. Si tratta dell’insieme delle azioni e dei sistemi volti a portare un elemento metallico allo stesso potenziale elettrico del terreno. Neutro. È un conduttore attraversato dalla corrente di ritorno, uguale alla corrente nel conduttore di fase per gli impianti monofase. Sebbene in assenza di guasto non sia in tensione, deve essere sempre trattato come conduttore attivo. La norma gli riserva il colore blu chiaro. XIV DossIer sIcurezza Placca. È uno degli elementi di rivestimento dell’impianto elettrico, copre la scatola portafrutto (vedi Scatola portafrutto). Polo elettrico. In un circuito a corrente continua sono i classici positivo e negativo, rispettivamente di colore rosso e nero; in presenza nella casa di un impianto di illuminazione a bassissima tensione di sicurezza 12 o 24 V in CC (corrente continua o DC in inglese) per delle lampade in cucina o in camera da letto. La normale corrente della casa però è in corrente alternata, ovvero i poli si invertono con frequenza di ~50 Hertz ( 50 volte al secondo), si parla più correttamente di fase e di neutro. Prese di corrente. Componenti che permettono di alimentare un utilizzatore mediante l’inserimento di una spina. Per moti- IMPIANTI ELETTRICI: I TRE LIVELLI DELLA VARIANTE ALLA NORMA CEI 64-8 vi di sicurezza le prese sono dotate di schermi o shutter. L’apertura di questo meccanismo è possibile solo se viene inserita una spina con due poli: questo per evitare che inserendo un conduttore, ad esempio un chiodo, in una sola fessura questa resti isolata. A cura di: ANIE - Confindustria Pulsante. È un’apparecchiatura caratterizzata da una sola posizione di riposo. Infatti i pulsanti consentono il passaggio di corrente solo finché restano premuti; un volta tolta la pressione, una molla riporterà il tasto del pulsante alla sua posizione originale. I pulsanti possono essere costruiti con due tipi di contatti: 1. Normalmente aperto (NO, acronimo inglese di Normally Open): in condizione di riposo i contatti sono separati, e quindi non passa corrente. 2. Normalmente chiuso (NC, acronimo di Normally Closed): in condizione di riposo i contatti sono uniti, quindi passa corrente. Quadro elettrico (o centralino). Contiene i dispositivi di protezione e manovra dell’impianto ed il collettore dell’impianto di terra. Viene installato subito dopo il contatore, quasi sempre accanto alla porta d’ingresso. CHE COS’È “IMPIANTI A LIVELLI” Nata dalla collaborazione di tutti gli attori della filiera elettrica dopo l’entrata in vigore della nuova variante alla Norma CEI 648, Impianti a Livelli è una nuova classificazione degli impianti elettrici domestici. Tale classificazione comporta livelli personalizzabili in base alle esigenze e dotazioni che garantiscono il rispetto degli standard di qualità, efficienza e sicurezza. Relè. È un dispositivo elettromeccanico che svolge le funzioni di un deviatore o invertitore, ma ha delle caratteristiche particolari che lo rendono insostituibile nell’impianto di illuminazione della casa e per questo, nonostante sia stato inventato a fine ‘800, è sempre più spesso utilizzato nelle abitazioni. Salvavita. È un dispositivo di protezione che rileva eventuali dispersioni di corrente verso terra, tipiche in caso di guasti nelle apparecchiature, interrompendo l’alimentazione e scongiurando il pericolo che una persona possa entrare in contatto con parti in tensione e quindi pericolose (contatto indiretto). Sono chiamati salvavita anche i dispositivi che hanno una sensibilità da 30 mA perché, anche in caso di contatto diretto, sono in grado di limitare la corrente che attraversa il corpo umano entro valori tali da evitare conseguenze permanenti. Scatola portafrutto. Si tratta di una cassetta di plastica in cui vengono fissati i supporti e fatti dei collegamenti semplici. Supporto. Serve per bloccare, mediante un semplicissimo meccanismo di plastica, i frutti che vengono fissati, attraverso delle viti, alla scatola portafrutto. Tensione di contatto. Tensione a cui è soggetto il corpo umano durante un guasto dell’impianto. Tensione totale di terra. Tensione che si stabilisce durante il cedimento dell’isolamento elettrico tra una massa ed un punto del terreno abbastanza lontano da poter essere ritenuto a potenziale zero. Tubo flessibile in PVC. Tubo in plastica dura comunemente utilizzato e destinato ad essere inserito nelle tracce dei muri o sotto i pavimenti. Collega in serie le scatole di derivazione e le scatole portafrutti tra loro e permette il passaggio dei cavi elettrici. Utilizzatore. Tutto ciò che necessita di corrente elettrica per funzionare (lampadine, forno, frigorifero, Tv, frullatore ecc). Chiamato anche resistenza. Variatori di luminosità (dimmer). Sono dispositivi elettronici in grado di regolare in modo continuo la luce emessa da lampade ad incandescenza o alogene. Questi apparecchi hanno un campo d’azione che varia dallo 0% (luce spenta) al 95% (il massimo), limitando quindi la potenza della lampadina: se si intende montare, per esempio, un varialuce su una lampada da 100 watt, la resa sarà al massimo di 95 watt. Questo componente può essere usato per parzializzare lampade da 200W; un esempio della sua applicazione può essere in salotto, durante la visione di una partita o di un film: abbassando la luce si può permettere contemporaneamente la fruizione della TV e la lettura di un libro ad un’altra persona presente nella stanza. Questo tipo di regolatori non va mai utilizzato per alimentare lampade al neon o apparecchi che assorbono molta energia (massimo 1000W in genere, comunque riferirsi sempre al manuale nella confezione per verificare il limite di potenza), dato che potrebbe provocare pericolosi fenomeni non desiderati e/o pericolosi. Volt. Unità di misura della tensione. Watt. Unità di misura della potenza definita dal prodotto tra tensione e corrente. NORMA CEI 64-8: PUNTI PRESA E PUNTI LUCE La nuova norma CEI 64-8, al Capitolo 37, adotta dunque una classificazione degli impianti elettrici in tre livelli, con regole da applicarsi agli impianti di unità immobiliari a uso residenziale. Questa classificazione descrive ciò che gli utenti potranno scegliere nel momento in cui, rivolgendosi a un installatore di impianti elettrici, decidano di installare un nuovo impianto oppure di rinnovarlo. Fulcro della norma sono il numero minimo di punti prese e punti luce per i vari ambienti e il numero minimo di circuiti in base alla superficie calpestabile dell’appartamento. Innanzitutto: cosa si intende per punto presa? La norma stabilisce inequivocabilmente la definizione: “Corrisponde ad un punto di alimentazione di una o più prese, all’interno della stessa scatola”. Ad esempio: due o tre prese in una scatola tipo 503 (3 posti) sono 1 punto presa; invece due scatole, anche se adiacenti, anche se con una presa ciascuno, rappresentano 2 punti presa. I punti presa devono essere distribuiti in modo uniforme lungo le pareti. Prima di incominciare a progettare un impianto elettrico è fondamentale prevedere come si utilizzerà l’abitazione, perché questo ne determina la struttura e le funzioni. Numero e distribuzione dei punti presa dovranno quindi essere valutati a seconda degli apparecchi che si vogliono utilizzare, di dove verranno posizionati e di come si intende arredare la casa. La nuova norma 64-8 tutela il committente e facilita la scelta in quanto prevede, appunto, differenti livelli di dotazione di punti presa e punti luce per singolo ambiente. L’utente finale potrà chiedere all’installatore che la realizzazione dell’impianto elettrico sia di livello 1, 2 o 3. Ecco che cosa prevedono i livelli nel dettaglio. Livello 1 – BASE Definisce il numero minimo di dispositivi che devono essere presenti in ogni tipologia di stanza, garantendo sicurezza e rispondenza dell’impianto ad un utilizzo normale della casa. È un requisito obbligatorio ed è il punto di partenza nella progettazione dell’impianto. Livello 2 – STANDARD Coloro che vogliono un impianto più performante o prevedono di fare un ampio uso di elettrodomestici e tecnologie dovranno orientare la propria scelta sul Livello 2. Sistema di controllo carichi, videocitofoni e sistemi anti-intrusione: sono alcuni esempi delle dotazioni obbligatorie in un impianto di Livello 2 che, oltre ad aumentare i numeri di punti prese, punti luce e interruttori differenziali, permette alla casa di essere più attenta ai consumi e ancora più sicura. Livello 3 – DOMOTICO Gli impianti di Livello 3 sono pensati per chi considera la tecnologia una componente importante per ottimizzare la vita domestica. L’impianto elettrico si trasforma in un vero e proprio sistema domotico con l’inserimento di almeno 4 funzioni domotiche, ad esempio: anti-intrusione, controllo carichi, gestione comando luci, temperatura, scenari, controllo remoto, sistema diffusione sonora, rilevazione incendio, sistema anti-allagamento, rivelazione gas. Nelle pagine che seguono, la rappresentazione grafica dei tre Livelli. INTRODUZIONE A cura di: redazione Italia Casa P rogettazione di un impianto elettrico a norma e funzionale; risparmio di energia in ambito residenziale; sicurezza; funzioni e potenzialità di un impianto domotico. Il tutto inquadrato nella cornice della variante alla Norma CEI 64-8, intitolata “Impianti a Livelli”. Sono alcuni dei delicati argomenti affrontati da “Impianti a livelli for dummies”: il free booklet realizzato da Anie (Federazione che all’interno di Confindustria rappresenta le aziende dell’industria elettrotecnica ed elettronica italiana), dedicato a chi, dovendo installare un nuovo impianto elettrico domestico oppure rinnovarlo, vuole sapere che cosa può chiedere all’installatore. Non solo per essere sicuro in casa, ma soprattutto per ottenere il miglior comfort senza far lievitare la bolletta energetica. Il booklet è uno degli strumenti della nuova campagna di comunicazione di Anie. Ma tra i nuovi materiali informativi spicca anche un booklet destinato, invece, più propriamente ai professionisti di settore. Il materiale informativo - che in molte delle sue sezioni è pubblicato anche sul sito dedicato: www.impiantialivelli.it - si articola, dunque, in due sezioni. Una è ad uso e consumo degli utenti e dei committenti in genere delle opere di installazione o rifacimento degli impianti elettrici residenziali; l’altra, più tecnica, è rivolta invece agli installatori e ai professionisti di settore. Grazie ad una collaborazione tra Italia Casa ed Anie, si pubblicano, in questo dossier, i contenuti salienti della documentazione contenente anche riferimenti legislativi, nonché un glossario sulle componenti degli impianti elettrici. ☙☙☙☙☙☙☙☙ Editore: Il Condominio editrice s.a.s. – Via E. Thesauro, 2 – 10125 Torino Tel. 011/6523611 – Fax 011/6523690 – E-mail: [email protected] Direttore responsabile: Gianluca Palladino L’elaborazione del testo, se pur effettuata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità da parte dei curatori/redattori per eventuali errori o inesattezze. © Copyright Il Condominio editrice s.a.s., Torino - 2014 La traduzione, l’adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i Paesi. Stampa: I.T.S. - Cavaglià (BI)