Z O 05 Il display Calcolatrici, orologi, contatori, tachimetri e molti altri dispositivi ci forniscono risultati, dati o altre informazioni attraverso un piccolo schermo chiamato display. Scopriamo quali sono i componenti che permettono il suo funzionamento. Una volta tolto l’involucro di protezione, si nota subito che il display, pur essendo in un pezzo unico, è scomposto in tanti piccoli quadranti, uno per ogni cifra. Ogni piccolo quadrante è poi costituito da sette segmenti e ogni segmento è un diodo LED. Nella figura è rappresentata una cifra del display, con la disposizione tipica dei piedini; si tratta di un insieme di sette LED con un catodo in comune e un anodo ZOOM per ogni segmento. L’accensione logica dei vari LED consente la visualizzazione delle dieci cifre numeriche e anche del punto decimale. Il diodo LED funziona a bassa tensione (circa 1,7 V) ed emette una debole luce solo se l’anodo è collegato al polo positivo dell’alimentazione. Le cifre del display sono racchiuse in un piccolo contenitore di anodo f anodo g 1 2 a f catodo in comune 4 anodo e anodo d 6 7 b 14 13 12 g e d c 9 8 materiale sintetico trasparente che, oltre a proteggere il dispositivo, serve anche come lente, per amplificare la debole luce emessa dai diodi. Questi display sono presenti per esempio in alcuni orologi, in strumenti di misura, nei sistemi di prenotazione usati negli uffici pubblici e nei negozi. Il concetto alla base del display a sette segmenti è utilizzato an- anodo a anodo b catodo in comune Disposizione dei piedini in un display a anodo punto decimale sette segmenti, ciascuno dei quali anodo c corrisponde a un LED. che per altri dispositivi, per esempio i display a cristalli liquidi, al plasma o a filamento incandescente. Esistono anche display elettromeccanici, in cui i segmenti sono costituiti da cilindretti bicolori mossi da un’elettrocalamita. Esistono anche interpretazioni dello stesso concetto di tipo non elettrico, per esempio cartellini segnaprezzo in cui i segmenti stampati in bianco devono essere anneriti con un pennarello per comporre la cifra. Un primo brevetto di questa idea fu depositato già nel 1908, ma il suo impiego non divenne comune fino alla fine degli anni Settanta, con l’avvento dei LED e dei display LCD. G. Cappè, Percorsi tecnologici, © SEI 2010 media•book