DOCUMENTO PROGETTAZIONE DEL CdS Corso Interateneo Nome del corso: in Italiano: SCIENZE ANTROPOLOGICHE E GEOGRAFICHE PER I PATRIMONI CULTURALI E LA VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI (SAGE) in Inglese: ANTHROPOLOGICAL AND GEOGRAPHICAL SCIENCES FOR THE CULTURAL HERITAGE AND THE ENHANCEMENT OF TERRITORIES (SAGE) Classe 1: LM1 Classe 2 : LM80 Dipartimento: Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura. Ambiente, Patrimoni culturali (DICEM) – Università della Basilicata Composizione Gruppo di Progettazione: Prof. Ferdinando Felice Mirizzi (Università della Basilicata) Prof. Luigi Stanzione (Università della Basilicata) Prof. Francesco Marano (Università della Basilicata) Prof. Gianfranca Ranisio (Università di Napoli Federico II) Prof. Enzo Vinicio Alliegro (Università di Napoli Federico II) Prof. Alberto Baldi (Università di Napoli Federico II) Prof. Fabio Pollice (Università del Salento) Prof. Eugenio Imbriani (Università del Salento) Prof. Antonio Palmisano (Università del Salento) Prof. Patrizia Resta (Università di Foggia) Prof. Francesca Scionti (Università di Foggia) Referente Gruppo di Progettazione: Prof. Ferdinando Felice Mirizzi (Università della Basilicata) Informazioni Generali X Nuova proposta Lingua in cui si tiene il corso: Italiano Modalità di svolgimento: convenzionale Corso Interateneo Atenei interessati: Università della Basilicata, Università di Napoli Federico II, Università di Foggia, Università del Salento. Convenzione: in fase di predisposizione (vedi bozza allegata nella sezione Ammministrazione della SUA-CdS, quadro RaD Corsi Interateneo) Approvato dal Gruppo di Progettazione: il 2 dicembre 2016 Approvato dal Consiglio di Dipartimento (DiCEM): il 21 dicembre 2016 Motivazioni per la progettazione/attivazione del CdS Geografi e antropologi condividono e hanno condiviso, oltre che applicato, nel presente come nel passato, strumenti di indagine per molti aspetti assai vicini, considerando che culture e caratteristiche territoriali sono elementi intrecciati che compongono sistemi complessi con interazioni fra l’ambiente e gli aspetti sociali e culturali. La connessione e l’integrazione tra le discipline demoetnoantropologiche e quelle geografiche sono particolarmente rilevanti nei contesti socioculturali contemporanei interessati da processi di globalizzazione, movimenti diasporici e turistici e questioni legate alla riappropriazione di culture e territori in contesti postcoloniali. Negli orientamenti contemporanei della ricerca antropologia e geografia intrecciano le loro prospettive di studio in diversi campi di indagine, dallo studio dei conflitti generati dall'uso degli spazi, all'analisi dell'uso sociale dei dispositivi di geolocalizzazione, alla progettazione dello sviluppo dei territori. Tutto ciò va inteso non disgiuntamente da analisi e attente valutazioni delle politiche e delle pratiche relative ai patrimoni culturali presenti in contesti internazionali, nazionali e locali, anche in rapporto ai processi globali di conoscenza, salvaguardia, valorizzazione e condivisione sociale del patrimonio culturale, materiale e immateriale, come quelli innescati da accordi di natura transnazionali quali la Convenzione dell'UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale (2003) e la Convenzione del Consiglio d'Europa sul valore dell'eredità culturale per la società (Faro, 2005). In tale quadro, peraltro, presso l'Università della Basilicata è istituita e attivata dal dicembre 2016, nella sede di Matera, una Cattedra UNESCO sul tema "Paesaggi culturali del Mediterraneo e comunità di saperi", le cui attività didattiche potrebbero costituire un ulteriore utile riferimento per gli studenti che dovessero iscriversi alla LM 1-LM 80. Pertanto si ritiene che solo una preparazione specialistica e integrata su entrambi i versanti disciplinari possa garantire competenze dirette a formare un laureato in grado di affrontare "oggetti" di studio e di analisi localizzati territorialmente e temporalmente, che evidenziano complessità di processi culturali e strutturali fortemente interrelati. Luoghi, spazi, società e culture, infatti, comportano relazioni di tipo verticale e orizzontale affrontabili solo attraverso il costante confronto fra le tradizioni disciplinari e le proposte di concrete soluzioni di problemi intrinsecamente connessi. Ciò appare opportuno sia di fronte a questioni di tutela, salvaguardia e messa in valore dei patrimoni culturali, sia in riferimento alle azioni naturali ed antropiche produttrici di mutamenti territoriali e culturali. Ne consegue che il CdS interclasse, quale quello qui proposto, possa interpretare e realizzare le esigenze di formazione e di approfondimento sopra delineate in sintonia con le esigenze e le caratteristiche della contemporaneità. Il conseguimento degli obiettivi formativi garantirà la concreta possibilità per i futuri laureati di inserirsi con un alto livello di specializzazione in strutture, pubbliche e private, dedicate all'individuazione, definizione e soluzione di problematiche che investono questioni relative allo sviluppo, alla competitività, alla convivenza sociale, alla tutela e valorizzazione territoriale (si veda la sezione dedicata agli sbocchi professionali). L'integrazione tra le scienze demoetnoantropologiche e geografiche, infatti, in un dialogo costante con altri filoni di studio e di ricerca disciplinari che concorrono alla definizione delle due classi di laurea associate nella presente proposta, è funzionale al raggiungimento di obiettivi necessari per la formazione di un profilo professionale multidisciplinare in grado di contribuire positivamente alla conoscenza, alla programmazione e alla realizzazione di corrette politiche culturali e alla elaborazione di progetti di sviluppo territoriale in campi come quelli dello studio, della valorizzazione e della gestione dei patrimoni culturali, della pianificazione territoriale e della tutela del paesaggio, dei servizi connessi ai processi turistici, della cooperazione internazionale allo sviluppo e, in genere, delle pratiche dell'accoglienza. La proposta di un CdS magistrale interclasse LM 1-LM 80, per le ragioni qui esposte, nel panorama formativo e professionalizzante sul piano nazionale, trova un senso rilevante se riportato alla sua collocazione territoriale nel Mezzogiorno d'Italia, anche come ponte tra il mondo della ricerca e della formazione accademica e il contesto socioculturale e lavorativo di riferimento. In tale quadro, la proposta di istituzione del corso interclasse LM 1 - LM 80 tiene pertanto conto anche del fatto che in Italia meridionale non sono presenti corsi di laurea magistrale nelle classi su menzionate. Di conseguenza il CdS si rivolge a un bacino territoriale piuttosto ampio e può costituire per gli studenti laureati nei percorsi triennali offerti dalle Università convenzionate l'opportunità di proseguire gli studi e specializzarsi nelle discipline demoetnoantropologiche e geografiche senza dover migrare verso sedi universitarie del Centro-Nord, come attualmente avviene. Il CdS proposto, peraltro, rispetto ad altri corsi italiani e stranieri, si distingue per l'integrazione fra le due classi di laurea e una ampia offerta formativa derivante dalla struttura interateneo che tende a incentivare la mobilità interna di docenti e studenti. A questa proposta si è giunti anche in considerazione del fatto che in Italia 1066 studenti nell'A.A. 2014-15 risultano iscritti alla Classe LM 1 nelle Università del Centro Nord, e di questi, poco più del 7% proviene da regioni meridionali. Analoga la situazione per la LM 80: 257 studenti iscritti nelle Università del Centro-Nord, di cui il 7% proviene da regioni meridionali (dati Almalaurea 2016). Di conseguenza, è ragionevole supporre che la percentuale di iscritti meridionali a tali percorsi formativi possa essere suscettibile di un consistente aumento in virtù della ubicazione del Corso di Studi in argomento al Sud Italia e, in particolare, dell'istituzione della LM interclasse nella sede di Matera dell’Università della Basilicata. Si offrirebbe in tal modo una possibilità di scelta agli studenti meridionali interessati a tale tipo di studi ma impossibilitati dalle distanze-costo. A ciò si aggiunga la probabile crescita di attrattività del Polo materano dell'Università della Basilicata, derivante dai significativi processi culturali in atto, che hanno ricevuto una ulteriore spinta propulsiva dalla designazione di Matera quale Capitale Europea della Cultura per il 2019. Tali processi sono saldamente fondati su un patrimonio materiale e immateriale ormai entrato in un circuito di conoscenza alla scala internazionale che faranno della città e dell'istituendo CdS un polo di elevata formazione di carattere non soltanto meridionale ma nazionale e internazionale, in linea con i processi di internazionalizzazione già avviati dall'Ateneo. Inoltre l'attrattività di Matera come sede universitaria può far conto sul Campus di prossima apertura. Analisi della domanda di formazione Per verificare l’opportunità del progetto formativo, sono state direttamente consultate le parti sociali in elenco, rappresentative dei settori in cui i laureati potranno, in diverse forme, trovare occupazione, e le società scientifiche nazionali rappresentative delle classi di laurea implicate. Per la consultazione ci si è avvalsi di una prima interlocuzione via email e di una seconda che ha previsto riunioni organizzate presso le sedi universitarie convenzionate nelle seguenti date: 11 gennaio 2017 (Università della Basilicata), 11 gennaio 2017 (Università di Foggia), 12 gennaio 2017 (Università del Salento), 12 gennaio 2017 (Università di Napoli Federico II). Le parti consultate sono state invitate a esprimersi, anche in forma scritta per mezzo di posta elettronica, sulle seguenti questioni in base a una prima stesura, resa loro disponibile, del documento di progettazione e del RaD: 1) Quali specifiche competenze dovranno acquisire i laureati nel percorso di studi da noi proposto? 2) Quali si ritiene che siano i possibili sbocchi occupazionali e il livello di occupabilità? 3) I risultati attesi in termini di formazione appaiono coerenti con l’offerta formativa proposta? 4) Con quali altre figure professionali potranno interagire? Elenco delle parti sociali e delle società scientifiche consultate Consultate dall’Università della Basilicata: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata Polo Museale della Basilicata Regione Basilicata Fondazione Matera – Basilicata 2019 Fondazione Zetema FAI Matera Ordine degli Architetti della Provincia di Matera Ordine degli Architetti della Provincia di Potenza APT Basilicata Camera di Commercio Matera Matera hub Consigliera Regionale di Parità Coop.Il Sicomoro Coop. Tolbà Osservatorio Migranti Basilicata Parco Nazionale Alta Murgia Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano Osservatorio Regionale Beni Culturali Basilicata AGeI (Associazione Geografi Italiani) Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia (ANPIA) Associazione Nazionale Universitaria degli Antropologi Culturali (ANUAC) Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche (AISEA) Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMDEA) Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA) Società Italiana di Antropologia Medica (SIAM). Consultate dall’Università di Napoli Federico II: Città della Scienza Comunità Montana Tanagro Alto e Medio Sele Dedalus Cooperativa Sociale Ente Parco Regionale dei Monti Picentini Film Commission Regione Campania Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Consultate dall’Università del Salento: Fondazione Notte della Taranta Fondazione Focara di Novoli Teatro Koreja Besa Editore Piero Manni Editore Museo Etnografico Maiorano di Taranto Museo Civico Sezione Etnografica di Giuggianello Casa Museo della Civiltà Contadina di Calimera Liquilab Tricase Reha Mare Distretto Puglia Creativa Consultate dall’Università di Foggia: Ufficio Parco Tratturi ANOLF (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere) FOGGIA Ce.S.eVo.Ca. (Centro Studi e Volontariato di Capitanata) Centro Interculturale Baobab - Sotto La Stessa Ombra Cooperativa sociale Arcobaleno Centro di servizio al Volontariato Associazione comunità sulla strada di Emmaus Fondazione “Siniscalco Ceci-Emmaus” Onlus Solidaunia Carpino Folk Festival La consultazione con le parti sociali proseguirà con periodiche riunioni da organizzarsi prima dell’inizio di ogni nuovo anno accademico al fine di effettuare una verifica della offerta formativa in relazione ai profili professionali previsti ed eventualmente modificare il regolamento e il piano di studio del CdS. La progettazione del corso prevede da un lato il successivo ampliamento degli stakeholders, dall’altro una continua verifica degli esiti di occupazione dei laureati tramite un’assidua interazione con le parti interessate, che verranno chiamate, attraverso un coinvolgimento diretto, a riscontrare la coerenza del profilo professionale dei laureati con le competenze specifiche conseguite. Il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura. Ambiente, Patrimoni culturali (DICEM) ha adottato meccanismi formali per l'approvazione, la revisione periodica e il monitoraggio dei corsi di studio e dei titoli rilasciati tenendo conto del feedback dei datori di lavoro, dei rappresentanti del mondo del lavoro e di altre organizzazioni di rilievo. Ai sensi dell’art. 11, comma 4 del D.M. 270/04, sarà istituito un Comitato di consultazione delle parti sociali per il confronto con le organizzazioni rappresentative del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni, al fine di verificare in itinere la corrispondenza tra attività formative e obiettivi. Il Comitato per il Corso di Studi sarà composto da: - il Direttore del DICEM; il Coordinatore del Corso di Studio; un docente rappresentante per ciascuna delle sedi universitarie convenzionate; un rappresentante degli studenti, nominato dai rappresentanti degli studenti in Consiglio di Dipartimento; rappresentanti delle parti sociali consultate. Il Comitato di consultazione delle parti sociali è convocato, nella sua composizione completa ovvero in sottocommissioni, dal Direttore del DiCEM almeno in vista della elaborazione delle proposte degli Ordinamenti Didattici dei Corsi di Studio o delle modifiche degli stessi. Descrizione del profilo in uscita al percorso di studi: Il laureato in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei Territori, avendo acquisito una conoscenza critica dei quadri teorici e metodologici disciplinari, potrà agire nei contesti di lavoro con obiettivi di analisi e applicazione, mostrando competenze e abilità nella disamina comparativa e nell’interpretazione di dati qualitativi e quantitativi relativi alle dinamiche sociali investite dalla globalizzazione, quali i flussi migratori e quelli turistici, la diffusione dei media digitali, la produzione di identità locali in contesti globali, i processi di patrimonializzazione. Il laureato in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei Territori, inoltre, saprà comunicare i risultati della sua attività professionale e/o di ricerca utilizzando linguaggi espressivi diversi, in sintonia con le esigenze contemporanee della comunicazione. La formazione di base e il carattere interdisciplinare del CdS consentiranno che il laureato sia in grado di interagire e collaborare sui temi dell’interpretazione dei territori, della “sostenibilità” nella sua peculiare connessione fra ambiente e cultura, della raccolta, analisi e interpretazione dei dati qualitativi e quantitativi e la loro rappresentazione in forma di mappe geoculturali e in qualsiasi altro processo di valorizzazione culturale dei territori, in cui la dimensione antropologica si intreccia con quella geografica e con quelle riferibili alle altre scienze sociali e territoriali. Il laureato in SAGE, con le competenze teoriche, metodologiche e pratiche acquisite durante il Corso di Laurea, potrà: svolgere indagini etnografiche in contesti complessi articolati in dimensioni economiche, religiose, simboliche e identitarie; assumere incarichi professionali per attività di consulenza a favore di enti pubblici e privati, anche in collaborazione con esperti di altre discipline; progettare azioni strategiche di rigenerazione socioculturale di tipo partecipativo dirette al miglioramento dell’ambiente sociale e naturale e alla valorizzazione dei patrimoni culturali e dei gruppi sociali in essi coinvolti; redigere rapporti scritti di ricerca e rappresentarne i risultati anche in forme diverse, multimediali e digitali, finalizzate alla conoscenza, diffusione e valorizzazione dei patrimoni culturali e dei gruppi sociali; in generale, collaborare nei processi di problem solving relativi a questioni di sostenibilità socioculturale messa a rischio dalle inevitabili trasformazioni causate incessantemente da multiformi processi di globalizzazione, di diritti delle minoranze culturali e di situazioni di mutamento sociale e culturale prodotto da migrazioni, da movimenti diasporici, dal turismo. di interpretare dinamiche sociali, economiche e culturali dal punto di vista degli assetti territoriali che esse contribuiscono a determinare; di applicare modelli interpretativi diversi a specifici casi di studio contrassegnati da strutture e organizzazioni territoriali differenti e da quadri evolutivi differenziati sia dal punto di vista economico, sia da quello socioculturale; di utilizzare strumenti per interpretare li mutamenti dei quadri paesistici e di indicare possibili forme di intervento a fronte del delinearsi di rischi ambientali e compromissioni dello sviluppo sostenibile, anche in relazione agli inevitabili impatti che il turismo comporta; di sviluppare particolare competenza di individuare passaggi di scala (dal locale al globale) necessari alla corretta interpretazione delle relazioni spaziali; di cogliere gli aspetti e le problematiche centrali connessi ai processi di urbanizzazione e alle relazioni tra scelte economiche e gestione del territorio; di utilizzare teorie e modelli tradizionali e quelli più innovativi del pensiero geografico e antropologico per fornire analisi critiche dei processi territoriali in corso; di impiegare competenze nell’ambito della produzione cartografica e nella necessità di applicare processi di decostruzione per la corretta lettura delle rappresentazioni stesse; di sviluppare progetti complessi, anche a carattere interdisciplinare. Il corso prepara alla professione di: Geografi (cod. ISTAT 2.5.3.2.3) Antropologi (cod. ISTAT 2.5.3.2.2) Curatori e conservatori di musei – (cod. ISTAT 2.5.4.5.3) Definizione degli obiettivi qualificanti: A: CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE, in termini di acquisizione di competenze teoriche e operative con riferimento a: conduzione di indagini in relazione al territorio e alla società; progettazione di interventi di valorizzazione dei patrimoni culturali e azione in contesti interculturali interessati dal turismo e dai flussi migratori; interpretazione dei significati delle pratiche sociali mettendo in relazione individui, gruppi e sistemi simbolici; comprensione dei significati storici, economici e culturali dei contesti sociali e territoriali; progettazione di interventi sulla base di specifiche competenze ottenute nei campi dell’antropologia culturale e della geografia, ma anche grazie all’apporto di settori disciplinari differenti; rappresentazione scritta, cartografica, audiovisiva, multimediale ecc. dei territori nelle loro valenze sociali, economiche e ambientali, anche tenendo conto della committenza e degli obiettivi. B: CAPACITA’ APPLICATIVE in termini di acquisizione di competenze applicative: I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei Territori acquisiscono la capacità di applicare le conoscenze accumulate nello studio delle discipline previste dal percorso formativo. In particolare, tali capacità di applicazione si manifestano nell'attività di: conduzione di indagini e ricerche; elaborazione e proposizione di interventi e progetti di politica culturale, di gestione dei conflitti sociali, di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio e delle risorse territoriali; efficace coordinamento delle risorse umane, strumentali e comunicative a disposizione delle istituzioni locali, degli enti pubblici e delle imprese private operanti nel campo della cultura e del sociale; ideazione di adeguate strategie finalizzate alla conoscenza dei patrimoni culturali locali, dei territori e dei contesti sociali; apporto di conoscenze, di tecniche comunicative e di strumenti teorico-metodologici e applicativi per programmare con efficienza gli interventi degli operatori culturali. C: AUTONOMIA DI GIUDIZIO in termini di acquisizione di consapevole autonomia di giudizio con riferimento a: raccolta di informazioni e dati attraverso metodi, tecniche e approcci appropriati, comprese le esperienze sul campo, pratiche e laboratoriali delle indagini demoetnoantropologiche e geografiche e della conoscenza del territorio e dell’ambiente; selezione dei criteri classificatori, dei sistemi e delle reti di ricostruzione delle dinamiche territoriali attraverso indicatori di tipo quantitativo e qualitativo; valutazione critica e autonoma delle valenze etiche e sociali della ricerca relativa ai beni culturali e alle componenti territoriali, in particolare rispetto ai temi della salvaguardia e tutela del patrimonio storico e culturale e del contributo alla comunicazione, narrazione, fruizione dei beni stessi, anche riguardo ad aspetti quali la memoria storica e l'identità collettiva; capacità di interfacciarsi con altre discipline e altre pratiche per agire all’interno di progetti interdisciplinari, così da poter esprimere, con piena consapevolezza critica, autonome posizioni e specifiche assunzioni di responsabilità in merito all’approfondimento delle problematiche connesse alla conoscenza dei contesti sociali e territoriali, anche in situazioni di conflitto interculturale, all’approfondimento delle dinamiche sociali e territoriali in atto nella produzione di identità culturali, alla conoscenza dei processi di patrimonializzazione e di valorizzazione dei territori. Per i laureati in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei Territori, la capacità di affrontare i problemi con spirito critico e autonomo è il risultato dell’addestramento allo studio di casi e all’approfondimento di specifiche problematiche in discussioni condotte in aula. L'accertamento del possesso della capacità critica e della autonomia di giudizio avviene valutando le prestazioni durante tutto il percorso di studi, dalle discussioni in aula, durante le prove di verifica del profitto al termine di ogni attività formativa, durante il tirocinio e nella fase di predisposizione della prova finale di laurea, che costituirà un momento importante di esperienza sul piano formativo e di valutazione delle competenze effettivamente acquisite nelle diverse attività previste dall’ordinamento del CdS. D: ABILITÀ NELLA COMUNICAZIONE in termini di acquisizione di adeguate competenze e strumenti per la comunicazione con riferimento a: specificità dei temi oggetto della formazione all’interno del corso di studi; eterogeneità degli approcci conoscitivi intorno ai diversi settori del territorio, della società e della cultura; scelta dei media e delle forme espressive più adeguati in relazione agli obiettivi della comunicazione; scelta dei media e delle forme espressive in relazione ai contesti di fruizione della comunicazione; abilità nell’uso dei linguaggi scritto, orale, grafico, fotografico, audiovisivo, multimediale, cartografico; adeguatezza della comunicazione in relazione a fruitori diversificati. Tali abilità potranno consentire di delineare figure professionali capaci di operare nel campo dello studio, della rappresentazione e della progettazione del territorio in senso lato (società, cultura, storia, economia), nonché della valorizzazione dei patrimoni culturali. E: CAPACITÀ DI APPRENDERE in termini di acquisizione di adeguate capacità per lo sviluppo e l’approfondimento di ulteriori competenze: Al termine del percorso di laurea magistrale il laureato dovrà possedere conoscenze specialistiche e capacità di apprendimento utili e necessarie per l’ingresso nel mondo del lavoro e per proseguire il proprio percorso formativo in modo autonomo, iscrivendosi a master, scuole di specializzazione, dottorati di ricerca, nonché per accedere a borse di studio, assegni e contratti di ricerca. Le conoscenze e le capacità verranno acquisite dal laureato attraverso l’apprendimento di metodi di studio e di ricerca, nel campo della geografia e dell’antropologia, relativamente alla storia, alle teorie e ai metodi delle discipline, nonché a tutti quei saperi “collaterali” ma imprescindibili per la corretta comprensione dei contesti di ricerca e di intervento, ad esempio quelli storici, linguistici, giuridici, tecnici. Inoltre i laureati, pur conservando le loro specifiche competenze, sapranno integrare tali discipline e saperi in una prospettiva interdisciplinare che possa flessibilmente adottare metodologie differenti e trasversali in contesti di lavoro dove gli aspetti culturali e quelli territoriali sono fortemente integrati. Il laureato dovrà anche possedere adeguate capacità per gestire responsabilità professionali ed etiche utili nel prosieguo della sua attività di ricerca e/o professionale (lavorare in gruppo, operare con definiti gradi di autonomia e inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro) e possedere gli strumenti cognitivi e metodologici di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze; dovrà avere acquisito una buona padronanza della lingua inglese, migliorata rispetto al momento dell'accesso attraverso programmi di studio che includano testi in inglese e la partecipazione a convegni e workshop internazionali. Per il conseguimento e la verifica delle capacità di apprendimento previste, sono allestite le seguenti modalità e messi a disposizione i seguenti strumenti didattici: frequenza ai corsi (lezioni frontali e applicazione di metodologie di apprendimento), tirocini e/o laboratori, verifiche intermedie, esami di profitto e tesi di laurea. Analisi dei profili di competenza e dei risultati di apprendimento attesi Il Corso di Studio si propone di preparare laureati in possesso di elevate conoscenze e capacità di comprensione riguardo all’insieme dei processi fisici, economici, sociali e culturali che, a diverse scale, hanno inciso e incidono sull’organizzazione del territorio e sulla valorizzazione delle risorse materiali e immateriali, quali elementi costitutivi del milieu locale e capaci di inserirsi anche in reti di carattere sovralocale. Tali obiettivi saranno raggiunti mediante l'acquisizione di conoscenze e capacità di comprensione avanzate riguardo alle proposizioni scientifiche fondamentali dei campi geografico fisico, umano, economico e negli ambiti demoetnoantropologici, oltre che più in generale in quello definito dalle scienze sociali nel loro complesso. L’analisi per determinare le funzioni professionali e le competenze del laureato in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei Territori è stata principalmente svolta sulla base dei suggerimenti pervenuti durante la fase di consultazione delle parti sociali, con le quali il CdS sarà in costante dialogo. Si è considerato inoltre l’incremento di occupati nel settore culturale che, secondo fonti Eurostat, tra il 2011 e il 2014 registra un incremento del 4% (corrispondente a +230.000 occupati in termini assoluti) con un tasso di crescita medio annuale dell’1,3%. Tale dato mostra come le figure professionali che il CdS potrà esprimere possano trovare spazio nel generale trend positivo della knowledge economy. La formazione interdisciplinare del laureato nel CdS, peraltro, incontra la generale richiesta del mondo del lavoro per figure professionali capaci di coniugare gli specialismi disciplinari con la necessità di agire su piani culturali interconnessi. Funzioni e competenze caratterizzanti i laureati nel CdS sono state rese coerenti con le richieste del mondo del lavoro, come suggerito dalle parti sociali interpellate, e tenendo conto dell’offerta formativa presente in altri analoghi corsi di studio italiani e stranieri. Dal confronto emerge che il CdS proposto presenta una forte integrazione di carattere interdisciplinare, una ampia scelta di insegnamenti e la possibilità per lo studente di costruirsi un percorso formativo aderente ai propri interessi culturali e ai possibili sbocchi occupazionali. Infine va sottolineata la possibilità di mobilità per docenti e studenti. Conoscenze richieste per l’accesso: Le conoscenze richieste per l'accesso al CdS SAGE sono costituite da una solida base generale di ambito umanistico e sociale, certificata dal possesso di un titolo di studio triennale nelle seguenti classi di laurea del DM 270/04, ma anche in quelle relative ai previgenti ordinamenti ritenuti equivalenti, in cui le discipline demoetnoantropologiche e geografiche sono presenti come caratterizzanti o di base: L-1 (Beni culturali), L-6 (Geografia), L-10 (Lettere), L-15 (Scienze del Turismo), L-19 (Scienze dell'Educazione e della Formazione), L-21 (Scienze della Pianificazione Territoriale, Urbanistica, Paesaggistica e Ambientale), L-37 (Scienze Sociali per la Cooperazione, lo Sviluppo e la Pace), L-40 (Sociologia), L-42 (Storia). Inoltre, nelle seguenti classi L-3 (Discipline delle Arti Figurative, della Musica, dello Spettacolo e della Moda), L-5 (Filosofia), L-20 (Scienze della Comunicazione), L-39 (Servizio Sociale), L-11 (Lingue e Culture Moderne), L-12 (Mediazione Linguistica), L-36 (Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali), L-33 (Scienze Economiche), qualora nei relativi corsi di studio siano erogati CFU nelle discipline demoetnoantropologiche e geografiche come caratterizzanti, di base o affini. Per i laureati in una qualsiasi delle classi comprese in entrambi i gruppi di classi di laurea sopra indicati, per accedere al CdS sarà comunque necessario essere in possesso di almeno 30 CFU tra i seguenti SSD: M-DEA/01, M-GGR/01, M-GGR/02; GEO/04, IUS/10, AGR/01, ICAR-14, ICAR-21, LART/03, L-ART/04, L-ART/05, L-ART/06, L-ART/08, L-FIL-LET/10, L-LIN/01, SECS-S/05, SPS/06, SPS/07, SPS/08, SPS/10, M-FIL/03, M-FIL/04, M-FIL/05, M-FIL/06, M-PSI/01, M-STO/01, M-STO/02, MSTO/04, M-STO/06, M-STO/07, M-STO/08, M-PED/01, di cui almeno 12 CFU complessivi nei SSD M-DEA/01, M-GGR/01, M-GGR/02. Oltre alle conoscenze disciplinari sarà necessaria per l'accesso la conoscenza base della lingua inglese e una competenza di base in informatica. Come previsto dall'art. 6 comma 2 del D.M. 270/04, la verifica della preparazione individuale dei richiedenti l'ammissione sarà eseguita secondo modalità da indicare nel Regolamento di CdS, al fine di verificare la congruità tra progetto formativo e formazione acquisita in precedenza. Le date delle verifiche della preparazione individuale vengono comunicate annualmente nel Manifesto degli Studi. L’esperienza dello studente Poiché si tratta di un CdS di nuova attivazione si indicano di seguito le modalità che verranno adottate per garantire che l’andamento delle attività formative e dei risultati del CdS stesso siano coerenti con gli obiettivi e corrispondenti a criteri di qualità e collegialità da parte del corpo docente. Il Consiglio di Corso di Studio, quale organo collegiale di gestione del CdS, vigilerà che: a. il monitoraggio dell’andamento del CdS avvenga con un forte impegno partecipativo dell’intero corpo docente attraverso riunioni periodiche e riunioni di area; b. le indicazioni circa le modalità dello svolgimento delle prove di valutazione siano trasparenti; c. siano previste modalità per il coordinamento tra i diversi insegnamenti; d. la gestione didattica del Corso venga condivisa tra i Dipartimenti interessati. Per ciò che concerne la presenza studentesca, la loro partecipazione attiva è prevista nel Consiglio di Corso di Laurea, nel gruppo di monitoraggio e, in generale, in tutti i processi relativi all’Assicurazione della Qualità. Il coordinatore, attraverso l’esame delle schede di trasparenza, interverrà per garantire la coerenza degli insegnamenti con gli obiettivi che il CdS nel suo complesso si è dato. Tabelle delle attività formative (per la compilazione vedi documento ”Guida alla scrittura degli Ordinamenti didattici” – CUN Settembre 2015 – pagg. 18- 25, punti E.1, E.2, E.3, E.4, E.5, E.6, E.7, E.8, E9 , E.10, E.11, E.12, E.13, E.14, E.15) Corso di Laurea Magistrale SSD caratterizzanti in comune alle due classi RAD ICAR/21 - Urbanistica 6 M-STO/04 - Storia contemporanea 6 M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche 24 M-GGR/01 - Geografia GEO/04 - Geografia fisica e geomorfologia Note Minimo 48 comuni; M-DEA minimo 24 18 - 24 M-GGR/02 - Geografia economico-politica CFU affini o caratterizzanti utilizzati come affini AGR/01 - Economia ed estimo rurale AGR/03 - Arboricoltura generale e coltivazioni arboree AGR/07 - Genetica agraria IUS/10 - Diritto amministrativo L-LIN/01 - Glottologia e linguistica M-FIL/03 - Filosofia morale M-STO/01 - Storia medievale M-STO/02 - Storia moderna M-STO/04 - Storia contemporanea 12 - 18 M-STO/07 - Storia del cristianesimo e delle chiese SECS-P/07 - Economia aziendale SPS/04 - Scienza politica SPS/07 - Sociologia generale SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi SPS/09 - Sociologia dei processi economici e del lavoro SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio Prova finale 18 - 24 Tirocinio o altre attività 6 Altre attività - Lingua 12 Scelte libere 12 Totale 120 B2 inglese Università degli Studi della Basilicata Piano di Studio N. Insegnamenti Moduli CFU Ore Storia delle tradizioni popolari 6 30 Antropologia dei Patrimoni Culturali 6 Antropologia Economica SSD Anno Sem. Sede M-DEA/01 I I Unibas 30 M-DEA/01 I I Unibas 6 30 M-DEA/01 I I Unina Elementi di Antropologia Visuale 6 30 M-DEA/01 I I Unina Antropologia Applicata 6 30 M-DEA/01 I I Unisalento Antropologia dei Processi Culturali e Comunicativi 6 30 M-DEA/01 I I Unisalento Antropologia Sociale 6 30 M-DEA/01 I I UniFG Antropologia delle migrazioni 6 30 M-DEA/01 I I UniFG II Unibas 12 CFU a scelta tra: Storia delle tradizioni popolari e Antropologia dei Patrimoni Culturali Antropologia Economica e Elementi di Antropologia Visuale 1 Antropologia Applicata e Antropologia dei Processi Culturali e Comunicativi Antropologia Sociale e delle migrazioni Un insegnamento tra: 2 I Geografia del Turismo e dei Beni Culturali Settore Pianificazione e Programmazione 12 Rev. 02 del 9/11/2015 60 M-GGR/02 I Pagina 14 di 27 Università degli Studi della Basilicata Pianificazione strategica 12 60 M-GGR/01 I II Unina Cultura e Sviluppo del Territorio 12 60 M-GGR/02 I II Unisalento Analisi territoriale per il marketing e il turismo 12 60 M-GGR/02 I II UniFG Percorsi enogastronomici 6 30 AGR/03 I II Unibas Paesaggi e Biodiversità 6 30 AGR/07 I II Unibas Percorsi e Politiche di Sviluppo rurale 6 30 AGR/01 I II Unibas 4 Geografia Fisica 6 30 GEO/04 I II Unibas 5 Storia Contemporanea 6 30 M-STO/04 I II Unibas 6 Urbanistica e Paesaggio 6 30 ICAR/21 I II Unibas Lingua inglese I 6 150 - I II Unibas Un insegnamento tra: 3 Settore Pianificazione e Programmazione Rev. 02 del 9/11/2015 Pagina 15 di 27 Università degli Studi della Basilicata 12 CFU a scelta tra: Antropologia Visuale 6 30 M-DEA/01 II I Unibas Etnografia e Arte 6 30 M-DEA/01 II I Unibas Antropologia dell'Impresa e del lavoro 6 30 M-DEA/01 II I Unina Antropologia Simbolica 6 30 M-DEA/01 II I Unina Antropologia Applicata 6 30 M-DEA/01 II I UniFG Antropologia Culturale 6 30 M-DEA/01 II I UniFG Geografia 6 30 M-GGR/01 II I Unibas Geomorfologia 6 30 GEO/04 II I Unibas Geografia delle interazioni locale-globale 6 30 M-GGR/02 II I Unisalento Geografia Umana 6 30 M-GGR/01 II I UniFG Politica ed Economia dell’ambiente 6 30 M-GGR/02 II I Unina 7-8 Un insegnamento tra: 9 Settore Pianificazione e Programmazione Rev. 02 del 9/11/2015 Pagina 16 di 27 Università degli Studi della Basilicata Un insegnamento a scelta tra i seguenti, diversi da quello scelto al I anno: 10 Etica e Culture 6 30 M-FIL/03 II II Unina Etnolinguistica 6 30 L-LIN/01 II II Unibas Management delle Aziende Culturali 6 30 SECS-P/07 II II Unisalento Modelli giuridici per la valorizzazione del territorio 6 30 IUS/10 II II Unibas Percorsi enogastronomici 6 30 AGR/03 II II Unibas Paesaggi e Biodiversità 6 30 AGR/07 II II Unibas Percorsi e Politiche di Sviluppo rurale 6 30 AGR/01 II II Unibas Scienza dell'opinione pubblica 6 30 SPS/04 II II Unina Comunicazione Pubblica e Istituzionale 6 30 SPS/04 II II Unina Politiche del lavoro 6 30 SPS/09 II II Unina Sociologia dell'esclusione sociale 6 30 SPS/09 II II Unina Settore Pianificazione e Programmazione Rev. 02 del 9/11/2015 Pagina 17 di 27 Università degli Studi della Basilicata Sociologia della Comunicazione 6 30 SPS/08 II II UniFG Sociologia della Comunicazione ed Empowerment dei Territori 6 30 SPS/08 II II Unisalento Storia del Mezzogiorno Moderno 6 30 M-STO/02 II II UniFG Storia delle Città e del Territorio 6 30 M-STO/01 II II Unibas Territorio e Popolazione nel Mezzogiorno Medievale 6 30 M-STO/01 II II Unisalento Chiesa e istituzioni 6 30 M-STO/07 II II Unibas Scelta libera II II II I 11-12 Insegnamenti a scelta libera Lingua inglese II 6 Prova finale 18 Prova finale II II Tirocinio 6 Tirocinio e altre attività II II Settore Pianificazione e Programmazione Rev. 02 del 9/11/2015 150 Pagina 18 di 27 Università degli Studi della Basilicata Competenze / Attività didattiche programmate 1) Formazione specialistica di base e applicativa L'acquisizione delle capacità e la comprensione dei nuclei tematici di riferimento è garantita mediante l’analisi di casi di studio e la partecipazione a discussioni di gruppo che si svolgeranno all’interno degli specifici insegnamenti erogati dal corso in ogni sua sede. L’itinerario didattico prevede: lezioni frontali, attività seminariali, incontri con esperti, escursioni e visite guidate a siti e contesti di interesse demoetnoantropologico, esercitazioni singole e di gruppo c/o i laboratori tematici degli Atenei consorziati, attività sul campo, tirocini e stage c/o enti accreditati. La verifica delle capacità acquisite avviene mediante lo svolgimento di esercitazioni di progettazione di interventi finalizzati all’individuazione di emergenze culturali e risorse ambientali, oltre che al loro recupero e valorizzazione finalizzati allo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio. Tali capacità consistono in: capacità di comprensione tesa ad acquisire conoscenze solide e sistematiche nell’ambito delle scienze antropologiche e delle scienze geografiche; capacità di individuare le specificità teoriche e metodologiche di ciascun sapere e la possibilità di tracciare connessioni interdisciplinari; capacità di comprensione delle specificità di ciascun ambito e oggetto di ricerca e il loro livello di integrazione e interdipendenza nella complessità delle realtà sociali e culturali; capacità di applicare conoscenza e comprensione articolando il dialogo fra letteratura scientifica e ricerca in modo innovativo e applicando in modo efficace le competenze acquisite a problemi, situazioni e contesti concreti nel settore della valorizzazione dei territori e del patrimonio culturale materiale e immateriale; capacità di individuare in modo efficace le aree critiche e progettare interventi utilizzando le competenze acquisite e trasmettere le conoscenze specifiche che facilitino la convivenza, la mediazione e lo sviluppo di ambienti socialmente, economicamente e culturalmente produttivi. Premesso che lo studente possegga già in entrata le conoscenze di base relative alle discipline geografiche e antropologiche, nel corso della formazione offerta egli specializzerà le proprie conoscenze sulla valorizzazione e rappresentazione dei patrimoni culturali in relazione ai territori che li ospitano, ai flussi turistici e agli impatti prodotti dalle culture dei migranti presenti sul territorio. Lo studente svilupperà capacità metodologiche di analisi dei beni culturali e dei relativi territori individuandone innanzitutto il quadro generale dei contesti e delle dinamiche storiche, culturali e territoriali (Antropologia economica, Antropologia culturale, Antropologia sociale, Geografia fisica, Geografia, Geomorfologia, Geografia umana, Storia della Città e del Territorio, Territorio e Popolazione nel Mezzogiorno Medievale, Storia del Mezzogiorno Moderno, Storia Contemporanea, Chiesa e Istituzioni). Svilupperà inoltre capacità e comprensione specifiche riguardo alle tradizioni culturali (Storia delle tradizioni popolari), ai patrimoni demoetnoantropologici (Antropologia dei patrimoni culturali, Percorsi enogastronomici), al paesaggio nelle sue diverse declinazioni (Storia del paesaggio, Paesaggi e biodiversità, Urbanistica e paesaggio), analizzando casi di studio (Antropologia applicata, Antropologia dei processi culturali e comunicativi) con dinamiche conflittuali riguardanti le politiche dell’ambiente e del territorio (Antropologia simbolica, Politica ed economia dell’ambiente), Settore Pianificazione e Programmazione Rev. 02 del 9/11/2015 Università degli Studi della Basilicata l’impatto dei flussi migratori (Antropologia delle migrazioni, Sociologia dell’esclusione sociale) e il dialogo interculturale (Etica e culture). Le conoscenze e capacità sono conseguite e verificate nelle seguenti attività formative: Insegnamenti e relative prove di esame riguardanti: a) Contesti e dinamiche: Antropologia economica, Antropologia culturale, Antropologia sociale, Geografia fisica, Geografia, Geomorfologia, Geografia umana, Storia della Città e del Territorio, Territorio e Popolazione nel Mezzogiorno Medievale, Storia del Mezzogiorno Moderno, Storia contemporanea, Chiesa e Istituzioni; b) Patrimoni culturali: Antropologia dei patrimoni, Percorsi enogastronomici, Storia delle tradizioni popolari; c) Paesaggio, territorio e cultura: Paesaggi e biodiversità, Urbanistica e paesaggio; d) Analisi di studi di caso: Antropologia applicata, Antropologia dei processi culturali e comunicativi; e) Politiche dell’ambiente e del territorio: Antropologia simbolica, Politica ed economia dell’ambiente; f) Impatto dei flussi migratori e dialogo interculturale: Antropologia delle migrazioni, Sociologia dell’esclusione sociale, Etica e culture. 2) Area della valorizzazione dei territori e dei patrimoni culturali I temi connessi alla valorizzazione dei territori e dei patrimoni culturali saranno affrontati e approfonditi attraverso l’acquisizione di competenze relative alla regolamentazione giuridica dell’uso dei territori (Modelli giuridici per la valorizzazione del territorio), all’analisi delle dinamiche sociali riguardanti i flussi turistici e il loro impatto sul territorio nel contesto della globalizzazione (Geografia delle interazioni globale-locale), le politiche di gestione dei patrimoni culturali (Geografia del turismo e dei beni culturali, Percorsi e politiche dello sviluppo rurale), le forme d'impresa possibili e la pianificazione strategica sia per quanto riguarda la fruizione dei beni culturali che l’organizzazione del lavoro nella knowledge economy (Pianificazione strategica, Cultura e sviluppo e del territorio, Analisi territoriale per il marketing e il turismo, Politiche del lavoro, Antropologia dell’impresa e del lavoro). Le conoscenze e capacità sono conseguite e verificate, anche attraverso l’analisi di casi di studio ed esercitazioni basate sulle tecniche del problem solving, nelle seguenti attività formative: a) Regolamentazione giuridica dell’uso dei territori: Modelli giuridici per la valorizzazione del territorio; b) Analisi delle dinamiche sociali riguardanti i flussi turistici e il loro impatto sul territorio nel contesto della globalizzazione: Geografia delle interazioni globale-locale; c) Politiche di gestione dei patrimoni culturali: Geografia del turismo e dei beni culturali, Percorsi e politiche dello sviluppo rurale; d) Fruizione dei beni culturali e organizzazione del lavoro nella knowledge economy: Pianificazione strategica, Cultura e sviluppo e del territorio, Analisi territoriale per il marketing e il turismo, Politiche del lavoro, Antropologia dell’impresa e del lavoro. Settore Pianificazione e Programmazione Rev. 02 del 9/11/2015 Università degli Studi della Basilicata 3) Area della comunicazione e della rappresentazione Per ciò che concerne la conoscenza e la comprensione delle metodologie di rappresentazione e comunicazione, lo studente acquisirà competenze generali relative alla comunicazione (Etnolinguistica, Sociologia della comunicazione), all’analisi dei discorsi culturali sul patrimonio e il territorio (Comunicazione pubblica e istituzionale, Scienza dell’opinione pubblica), alle strategie di promozione (Sociologia della comunicazione e empowerment dei territori) e all’uso di metodi e modelli retorici visivi e audiovisivi per la rappresentazione e la comunicazione (Elementi di Antropologia Visuale, Antropologia visuale, Etnografia e arte). Le conoscenze acquisite attraverso gli insegnamenti elencati concorreranno alla capacità di analizzare le modalità di comunicazione e rappresentazione dei patrimoni culturali e dei territori, nonché a progettare forme di trasferimento (divulgative, professionali, ecc.) delle informazioni destinate a specifici canali di comunicazione e a pubblici diversificati attraverso la selezione appropriata di retoriche e media differenti. Le conoscenze e capacità sono conseguite e verificate, oltre che nel corso della preparazione della classe, anche attraverso esercitazioni e attività laboratoriali e seminariali, nelle seguenti attività formative: a) Comunicazione: Etnolinguistica, Sociologia della comunicazione; b) Discorsi culturali sul patrimonio e il territorio: Comunicazione pubblica e istituzionale, Scienza dell’opinione pubblica; c) Strategie di promozione: Sociologia della comunicazione e empowerment dei territori; d) Metodi e modelli retorici visivi e audiovisivi: Elementi di Antropologia Visuale, Antropologia visuale, Etnografia e arte. Settore Pianificazione e Programmazione Rev. 02 del 9/11/2015 Università degli Studi della Basilicata Verifica degli indicatori di accreditamento Quadro della Copertura Didattica Insegnamenti CFU Ore Storia delle tradizioni popolari 6 30 M-DEA/01 Unibas F. Mirizzi I fascia Antropologia dei Patrimoni Culturali 6 30 M-DEA/01 Unibas F. Mirizzi I fascia Antropologia Economica 6 30 M-DEA/01 Unina G. Ranisio I fascia Elementi di Antropologia Visuale 6 30 M-DEA/01 Unina E. Alliegro II fascia 6 30 M-DEA/01 Unisalento A. Palmisano II fascia 6 30 M-DEA/01 Unisalento E. Imbriani II fascia Antropologia Sociale 6 30 M-DEA/01 UniFG F. Scionti Ricercatore Antropologia delle migrazioni 6 30 M-DEA/01 UniFG R. Parisi Ricercatore Geografia del Turismo e dei Beni Culturali 12 60 M-GGR/02 Unibas L. Stanzione I fascia Pianificazione strategica 12 60 M-GGR/01 Unina D. La Foresta II fascia Cultura e Sviluppo del Territorio 12 60 M-GGR/02 Analisi territoriale per il marketing e il turismo 12 60 M-GGR/02 UniFG I. Varraso I fascia Percorsi enogastronomici 6 30 AGR/03 Unibas V. Nuzzo II fascia Paesaggi e Biodiversità 6 30 AGR/07 Unibas G. Figliuolo II fascia Percorsi e Politiche di Sviluppo rurale 6 30 AGR/01 Unibas M. Favia II fascia Storia delle tradizioni popolari e Antropologia dei Patrimoni Culturali Antropologia Economica e Elementi di Antropologia Visuale Moduli Antropologia Applicata Antropologia Applicata e Antropologia dei Processi Antropologia dei Culturali e Comunicativi Processi Culturali e Comunicativi Antropologia Sociale e delle migrazioni SSD Rev. 00 del 30/11/2015 Sede Coperture Unisalento F. Pollice Ruolo I fascia Pagina 22 di 27 Università degli Studi della Basilicata Geografia Fisica 6 30 GEO/04 Unibas M. Schiattarella II fascia Storia Contemporanea 6 30 M-STO/04 Unibas M. Morano II fascia Urbanistica e Paesaggio 6 30 ICAR/21 Unibas M. Mininni II fascia Antropologia Visuale 6 30 M-DEA/01 Unibas F. Marano II fascia Etnografia e Arte 6 30 M-DEA/01 Unibas F. Marano II fascia Antropologia dell'Impresa e del lavoro 6 30 M-DEA/01 Unina G. Ranisio I fascia Antropologia Simbolica 6 30 M-DEA/01 Unina E. Alliegro II fascia Antropologia Applicata 6 30 M-DEA/01 UniFG F. Scionti Ricercatore Antropologia Culturale 6 30 M-DEA/01 UniFG P. Resta I fascia Geografia 6 30 M-GGR/01 Unibas O. Albolino Ricercatore Geomorfologia 6 30 GEO/04 Unibas M. Schiattarella II fascia Geografia delle interazioni locale-globale 6 30 M-GGR/02 Geografia Umana 6 30 M-GGR/01 UniFG R. Russo Politica ed Economia dell’ambiente 6 30 M-GGR/02 Unina V. Della Corte II fascia Etica e Culture 6 30 M-FIL/03 Unina E. D’Antuono I fascia Etnolinguistica 6 30 L-LIN/01 Unibas M. Dell’Aglio Ricercatore Management delle Aziende Culturali 6 30 SECS-P/07 Modelli giuridici per la valorizzazione del territorio 6 30 IUS/10 Unibas G. Iacovone I fascia Scienza dell'opinione pubblica 6 30 SPS/04 Unina F. Musella II fascia Rev. 00 del 30/11/2015 Unisalento F. Pollice Unisalento F. Imperiale I fascia Ricercatore Ricercatore Pagina 23 di 27 Università degli Studi della Basilicata Comunicazione Pubblica e Istituzionale 6 30 SPS/04 Unina R. De Rosa Ricercatore Politiche del lavoro 6 30 SPS/09 Unina G. Orientale Caputo Ricercatore Sociologia dell'esclusione sociale 6 30 SPS/09 Unina A. Spanò II fascia Sociologia della Comunicazione 6 30 SPS/08 UniFG F. Fanizza Ricercatore Sociologia della Comunicazione ed Empowerment dei Territori 6 30 SPS/08 Storia del Mezzogiorno Moderno 6 30 M-STO/02 UniFG S. Russo Storia della Città e del Territorio 6 30 M-STO/01 Unibas A. Di Muro Territorio e Popolazione nel Mezzogiorno Medievale 6 30 M-STO/01 Unisalento Chiesa e istituzioni 6 30 M-STO/07 Unibas Unisalento S. Siciliano Ricercatore I fascia Ricercatore K. Toomaspoeg II fascia F. Sportelli II fascia Docenti Incardinati (per la compilazione vedi DM 1059/2013 pgg. 5 – 8 – Allegato A, punto b) Requisiti di Docenza) Ateneo SSD Caratterizzante o Affine Professore / Ricercatore Peso M-GGR/02 C P 0,5 Mirizzi Ferdinando Felice M-DEA/01 C P 0,5 Favia Mariafara AGR/01 C P 1 Dell'Aglio Monica L-LIN/01 A R 1 Nuzzo Vitale AGR/03 A P 1 Schiattarella Marcello GEO/05 C P 0,5 Mininni Mariavaleria ICAR/21 C P 1 Scionti Francesca M-DEA/01 C R 1 M-STO/01 C P 1 Docente di Riferimento Stanzione Luigi Unibas UniFG UniSALENTO K. Toomaspoeg SSD Rev. 00 del 30/11/2015 Pagina 24 di 27 Università degli Studi della Basilicata Risorse Strutturali: AULE DISPONIBILI NELLE SEDI UNIVERSITARIE CONVENZIONATE Università della Basilicata http://dicem.unibas.it/site/home/didattica/aule-e-laboratori.html Università di Napoli Federico II Le attività didattiche previste dal CdS in Sociologia (L40) si svolgono nell’edificio che ospita il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (Vico Monte della Pietà 1, 80138, Napoli) ed in alcune strutture limitrofe gestite dallo stesso Ateneo. L’edificio sede del Dipartimento di Scienze Sociali è costituito da tre piani in altezza e piano, che si snodano intorno ad un cortile centrale. Le aule dedicate alla didattica sono tutte dotate di impianto audio e di videoproiezione, di connessione via cavo e wi-fi accessibile. Piano Seminterrato • Aula S.2 (48 posti) Piano Terra: • Aula T.1 (48 posti) • Aula T.2 (130 posti) • Aula T.3 (80 posti) Primo Piano: • Aula I.1 (Aula Magna) (120 posti) • Aula I.2 (48 posti) • Aula I.3 (24 posti) • Aula I.4 (30 posti) Secondo Piano • Aula II.1 (55 posti) • Aula II.2 (48 posti) Per lo svolgimento delle attività didattiche il CdS si avvale anche delle seguenti strutture esterne limitrofe gestite dallo stesso Ateneo: • Aula At.3 (150 posti) (sita in via Mezzocannone 16) • Aula Cinema Astra (400 posti) (sita in via Mezzocannone 109) Rev. 00 del 30/11/2015 Pagina 25 di 27 Università degli Studi della Basilicata Università di Foggia http://www.studiumanistici.unifg.it/it/dipartimento/storia-ed-organizzazione/strutture-diservizio/aule Università del Salento Sede Monastero degli Olivetani, viale san Nicola (Lecce): - aula gradonata - aula pianterreno Sede via Birago, 64, aule A17, A18 (Dipartimento di Beni culturali) - palazzo Parlangeli, via Stampacchia aula 27D Sede Palazzo Parlangeli, via Stampacchia Aule: 12A, 42A, 42b, 42c, 42d, 5c, 22A, 22c, 12d, 32A, 32d LABORATORI E AULE INFORMATICHE Università della Basilicata http://dicem.unibas.it/site/home/didattica/aule-e-laboratori.html Università di Napoli Federico II Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II Laboratori e aule informatiche, Piano seminterrato: F2RadioLab (sede della radio di ateneo F2 – si veda http://www.radiof2.unina.it) Primo Piano: Laboratorio audiovisuale Primo e terzo piano: Sedi del Museo Antropologico multimediale, dotato di apparecchiature multimediali e audiovisive. Secondo Piano: Aula informatizzata, n.16 postazioni, wifi zone Via Mezzocannone, 16: Aula informatizzata , n. 16 postazioni, wifi zone Aule e laboratori del Centro Linguistico di Ateneo, sito: http://www.cla.unina.it Università di Foggia http://www.studiumanistici.unifg.it/it/dipartimento/storia-ed-organizzazione/strutture-di-servizio Università del Salento http://www.unisalento.it/web/guest/laboratori SALE STUDIO Università della Basilicata http://dicem.unibas.it/site/home/didattica/aule-e-laboratori.html Rev. 00 del 30/11/2015 Pagina 26 di 27 Università degli Studi della Basilicata Università di Napoli Federico II Le Aree Studio, tutte dotate di connessione via wi-fi accessibile sono così dislocate: Piano Terra: • Area Studio con 44 postazioni Primo Piano: • Area Studio con 34 postazioni Secondo Piano • Area Studio con 17 postazioni • Area Studio con 12 postazioni Terzo Piano • Area Studio con 54 postazioni Università di Foggia http://www.studiumanistici.unifg.it/it/dipartimento/storia-ed-organizzazione/strutture-diservizio/sale-studio Università del Salento http://siba.unisalento.it/biblioteche BIBLIOTECHE Università della Basilicata http://biblioteca.unibas.it/site/home.html Università di Napoli Federico II http://www.unina.it/ateneo/strutture/biblioteche Università di Foggia http://www.unifg.it/strutture/biblioteche Università del Salento http://siba.unisalento.it/biblioteche Rev. 00 del 30/11/2015 Pagina 27 di 27