DOCUMENTO PROGETTAZIONE DEL CdS Corso

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DOCUMENTO PROGETTAZIONE DEL CdS
Corso Interateneo
Nome del corso:
in Italiano: SCIENZE ANTROPOLOGICHE E GEOGRAFICHE PER I PATRIMONI CULTURALI E LA
VALORIZZAZIONE DEI TERRITORI (SAGE)
in Inglese: ANTHROPOLOGICAL AND GEOGRAPHICAL SCIENCES FOR THE CULTURAL
HERITAGE AND THE ENHANCEMENT OF TERRITORIES (SAGE)
Classe 1: LM1
Classe 2 : LM80
Dipartimento: Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura. Ambiente,
Patrimoni culturali (DICEM) – Università della Basilicata
Composizione Gruppo di Progettazione:
Prof. Ferdinando Felice Mirizzi (Università della Basilicata)
Prof. Luigi Stanzione (Università della Basilicata)
Prof. Francesco Marano (Università della Basilicata)
Prof. Gianfranca Ranisio (Università di Napoli Federico II)
Prof. Enzo Vinicio Alliegro (Università di Napoli Federico II)
Prof. Alberto Baldi (Università di Napoli Federico II)
Prof. Fabio Pollice (Università del Salento)
Prof. Eugenio Imbriani (Università del Salento)
Prof. Antonio Palmisano (Università del Salento)
Prof. Patrizia Resta (Università di Foggia)
Prof. Francesca Scionti (Università di Foggia)
Referente Gruppo di Progettazione: Prof. Ferdinando Felice Mirizzi (Università della Basilicata)
Informazioni Generali
X Nuova proposta
Lingua in cui si tiene il corso: Italiano
Modalità di svolgimento: convenzionale
Corso Interateneo
Atenei interessati: Università della Basilicata, Università di Napoli Federico II, Università di Foggia,
Università del Salento.
Convenzione: in fase di predisposizione (vedi bozza allegata nella sezione Ammministrazione della
SUA-CdS, quadro RaD Corsi Interateneo)
Approvato dal Gruppo di Progettazione: il 2 dicembre 2016
Approvato dal Consiglio di Dipartimento (DiCEM): il 21 dicembre 2016
Motivazioni per la progettazione/attivazione del CdS
Geografi e antropologi condividono e hanno condiviso, oltre che applicato, nel presente come nel
passato, strumenti di indagine per molti aspetti assai vicini, considerando che culture e
caratteristiche territoriali sono elementi intrecciati che compongono sistemi complessi con
interazioni fra l’ambiente e gli aspetti sociali e culturali. La connessione e l’integrazione tra le
discipline demoetnoantropologiche e quelle geografiche sono particolarmente rilevanti nei contesti
socioculturali contemporanei interessati da processi di globalizzazione, movimenti diasporici e
turistici e questioni legate alla riappropriazione di culture e territori in contesti postcoloniali. Negli
orientamenti contemporanei della ricerca antropologia e geografia intrecciano le loro prospettive di
studio in diversi campi di indagine, dallo studio dei conflitti generati dall'uso degli spazi, all'analisi
dell'uso sociale dei dispositivi di geolocalizzazione, alla progettazione dello sviluppo dei territori.
Tutto ciò va inteso non disgiuntamente da analisi e attente valutazioni delle politiche e delle
pratiche relative ai patrimoni culturali presenti in contesti internazionali, nazionali e locali, anche in
rapporto ai processi globali di conoscenza, salvaguardia, valorizzazione e condivisione sociale del
patrimonio culturale, materiale e immateriale, come quelli innescati da accordi di natura
transnazionali quali la Convenzione dell'UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale
Immateriale (2003) e la Convenzione del Consiglio d'Europa sul valore dell'eredità culturale per la
società (Faro, 2005). In tale quadro, peraltro, presso l'Università della Basilicata è istituita e attivata
dal dicembre 2016, nella sede di Matera, una Cattedra UNESCO sul tema "Paesaggi culturali del
Mediterraneo e comunità di saperi", le cui attività didattiche potrebbero costituire un ulteriore utile
riferimento per gli studenti che dovessero iscriversi alla LM 1-LM 80.
Pertanto si ritiene che solo una preparazione specialistica e integrata su entrambi i versanti
disciplinari possa garantire competenze dirette a formare un laureato in grado di affrontare
"oggetti" di studio e di analisi localizzati territorialmente e temporalmente, che evidenziano
complessità di processi culturali e strutturali fortemente interrelati.
Luoghi, spazi, società e culture, infatti, comportano relazioni di tipo verticale e orizzontale
affrontabili solo attraverso il costante confronto fra le tradizioni disciplinari e le proposte di
concrete soluzioni di problemi intrinsecamente connessi. Ciò appare opportuno sia di fronte a
questioni di tutela, salvaguardia e messa in valore dei patrimoni culturali, sia in riferimento alle
azioni naturali ed antropiche produttrici di mutamenti territoriali e culturali. Ne consegue che il
CdS interclasse, quale quello qui proposto, possa interpretare e realizzare le esigenze di formazione
e di approfondimento sopra delineate in sintonia con le esigenze e le caratteristiche della
contemporaneità. Il conseguimento degli obiettivi formativi garantirà la concreta possibilità per i
futuri laureati di inserirsi con un alto livello di specializzazione in strutture, pubbliche e private,
dedicate all'individuazione, definizione e soluzione di problematiche che investono questioni
relative allo sviluppo, alla competitività, alla convivenza sociale, alla tutela e valorizzazione
territoriale (si veda la sezione dedicata agli sbocchi professionali).
L'integrazione tra le scienze demoetnoantropologiche e geografiche, infatti, in un dialogo costante
con altri filoni di studio e di ricerca disciplinari che concorrono alla definizione delle due classi di
laurea associate nella presente proposta, è funzionale al raggiungimento di obiettivi necessari per la
formazione di un profilo professionale multidisciplinare in grado di contribuire positivamente alla
conoscenza, alla programmazione e alla realizzazione di corrette politiche culturali e alla
elaborazione di progetti di sviluppo territoriale in campi come quelli dello studio, della
valorizzazione e della gestione dei patrimoni culturali, della pianificazione territoriale e della tutela
del paesaggio, dei servizi connessi ai processi turistici, della cooperazione internazionale allo
sviluppo e, in genere, delle pratiche dell'accoglienza.
La proposta di un CdS magistrale interclasse LM 1-LM 80, per le ragioni qui esposte, nel panorama
formativo e professionalizzante sul piano nazionale, trova un senso rilevante se riportato alla sua
collocazione territoriale nel Mezzogiorno d'Italia, anche come ponte tra il mondo della ricerca e
della formazione accademica e il contesto socioculturale e lavorativo di riferimento.
In tale quadro, la proposta di istituzione del corso interclasse LM 1 - LM 80 tiene pertanto conto
anche del fatto che in Italia meridionale non sono presenti corsi di laurea magistrale nelle classi su
menzionate. Di conseguenza il CdS si rivolge a un bacino territoriale piuttosto ampio e può
costituire per gli studenti laureati nei percorsi triennali offerti dalle Università convenzionate
l'opportunità di proseguire gli studi e specializzarsi nelle discipline demoetnoantropologiche e
geografiche senza dover migrare verso sedi universitarie del Centro-Nord, come attualmente
avviene. Il CdS proposto, peraltro, rispetto ad altri corsi italiani e stranieri, si distingue per
l'integrazione fra le due classi di laurea e una ampia offerta formativa derivante dalla struttura
interateneo che tende a incentivare la mobilità interna di docenti e studenti.
A questa proposta si è giunti anche in considerazione del fatto che in Italia 1066 studenti nell'A.A.
2014-15 risultano iscritti alla Classe LM 1 nelle Università del Centro Nord, e di questi, poco più del
7% proviene da regioni meridionali. Analoga la situazione per la LM 80: 257 studenti iscritti nelle
Università del Centro-Nord, di cui il 7% proviene da regioni meridionali (dati Almalaurea 2016).
Di conseguenza, è ragionevole supporre che la percentuale di iscritti meridionali a tali percorsi
formativi possa essere suscettibile di un consistente aumento in virtù della ubicazione del Corso di
Studi in argomento al Sud Italia e, in particolare, dell'istituzione della LM interclasse nella sede di
Matera dell’Università della Basilicata. Si offrirebbe in tal modo una possibilità di scelta agli studenti
meridionali interessati a tale tipo di studi ma impossibilitati dalle distanze-costo.
A ciò si aggiunga la probabile crescita di attrattività del Polo materano dell'Università della
Basilicata, derivante dai significativi processi culturali in atto, che hanno ricevuto una ulteriore
spinta propulsiva dalla designazione di Matera quale Capitale Europea della Cultura per il 2019. Tali
processi sono saldamente fondati su un patrimonio materiale e immateriale ormai entrato in un
circuito di conoscenza alla scala internazionale che faranno della città e dell'istituendo CdS un polo
di elevata formazione di carattere non soltanto meridionale ma nazionale e internazionale, in linea
con i processi di internazionalizzazione già avviati dall'Ateneo.
Inoltre l'attrattività di Matera come sede universitaria può far conto sul Campus di prossima
apertura.
Analisi della domanda di formazione
Per verificare l’opportunità del progetto formativo, sono state direttamente consultate le parti
sociali in elenco, rappresentative dei settori in cui i laureati potranno, in diverse forme, trovare
occupazione, e le società scientifiche nazionali rappresentative delle classi di laurea implicate.
Per la consultazione ci si è avvalsi di una prima interlocuzione via email e di una seconda che ha
previsto riunioni organizzate presso le sedi universitarie convenzionate nelle seguenti date: 11
gennaio 2017 (Università della Basilicata), 11 gennaio 2017 (Università di Foggia), 12 gennaio 2017
(Università del Salento), 12 gennaio 2017 (Università di Napoli Federico II).
Le parti consultate sono state invitate a esprimersi, anche in forma scritta per mezzo di posta
elettronica, sulle seguenti questioni in base a una prima stesura, resa loro disponibile, del
documento di progettazione e del RaD:
1) Quali specifiche competenze dovranno acquisire i laureati nel percorso di studi da noi proposto?
2) Quali si ritiene che siano i possibili sbocchi occupazionali e il livello di occupabilità?
3) I risultati attesi in termini di formazione appaiono coerenti con l’offerta formativa proposta?
4) Con quali altre figure professionali potranno interagire?
Elenco delle parti sociali e delle società scientifiche consultate
Consultate dall’Università della Basilicata:
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata
Polo Museale della Basilicata
Regione Basilicata
Fondazione Matera – Basilicata 2019
Fondazione Zetema
FAI Matera
Ordine degli Architetti della Provincia di Matera
Ordine degli Architetti della Provincia di Potenza
APT Basilicata
Camera di Commercio Matera
Matera hub
Consigliera Regionale di Parità
Coop.Il Sicomoro
Coop. Tolbà
Osservatorio Migranti Basilicata
Parco Nazionale Alta Murgia
Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano
Osservatorio Regionale Beni Culturali Basilicata
AGeI (Associazione Geografi Italiani)
Associazione Nazionale Professionale Italiana di Antropologia (ANPIA)
Associazione Nazionale Universitaria degli Antropologi Culturali (ANUAC)
Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche (AISEA)
Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici (SIMDEA)
Società Italiana di Antropologia Applicata (SIAA)
Società Italiana di Antropologia Medica (SIAM).
Consultate dall’Università di Napoli Federico II:
Città della Scienza
Comunità Montana Tanagro Alto e Medio Sele
Dedalus Cooperativa Sociale
Ente Parco Regionale dei Monti Picentini
Film Commission Regione Campania
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Consultate dall’Università del Salento:
Fondazione Notte della Taranta
Fondazione Focara di Novoli
Teatro Koreja
Besa Editore
Piero Manni Editore
Museo Etnografico Maiorano di Taranto
Museo Civico Sezione Etnografica di Giuggianello
Casa Museo della Civiltà Contadina di Calimera
Liquilab Tricase
Reha Mare
Distretto Puglia Creativa
Consultate dall’Università di Foggia:
Ufficio Parco Tratturi
ANOLF (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere) FOGGIA
Ce.S.eVo.Ca. (Centro Studi e Volontariato di Capitanata)
Centro Interculturale Baobab - Sotto La Stessa Ombra
Cooperativa sociale Arcobaleno
Centro di servizio al Volontariato
Associazione comunità sulla strada di Emmaus
Fondazione “Siniscalco Ceci-Emmaus” Onlus
Solidaunia
Carpino Folk Festival
La consultazione con le parti sociali proseguirà con periodiche riunioni da organizzarsi prima
dell’inizio di ogni nuovo anno accademico al fine di effettuare una verifica della offerta formativa in
relazione ai profili professionali previsti ed eventualmente modificare il regolamento e il piano di
studio del CdS.
La progettazione del corso prevede da un lato il successivo ampliamento degli stakeholders,
dall’altro una continua verifica degli esiti di occupazione dei laureati tramite un’assidua interazione
con le parti interessate, che verranno chiamate, attraverso un coinvolgimento diretto, a riscontrare
la coerenza del profilo professionale dei laureati con le competenze specifiche conseguite. Il
Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura. Ambiente, Patrimoni culturali
(DICEM) ha adottato meccanismi formali per l'approvazione, la revisione periodica e il monitoraggio
dei corsi di studio e dei titoli rilasciati tenendo conto del feedback dei datori di lavoro, dei
rappresentanti del mondo del lavoro e di altre organizzazioni di rilievo.
Ai sensi dell’art. 11, comma 4 del D.M. 270/04, sarà istituito un Comitato di consultazione delle parti
sociali per il confronto con le organizzazioni rappresentative del mondo della produzione, dei servizi
e delle professioni, al fine di verificare in itinere la corrispondenza tra attività formative e obiettivi. Il
Comitato per il Corso di Studi sarà composto da:
-
il Direttore del DICEM;
il Coordinatore del Corso di Studio;
un docente rappresentante per ciascuna delle sedi universitarie convenzionate;
un rappresentante degli studenti, nominato dai rappresentanti degli studenti in
Consiglio di Dipartimento;
rappresentanti delle parti sociali consultate.
Il Comitato di consultazione delle parti sociali è convocato, nella sua composizione completa ovvero
in sottocommissioni, dal Direttore del DiCEM almeno in vista della elaborazione delle proposte degli
Ordinamenti Didattici dei Corsi di Studio o delle modifiche degli stessi.
Descrizione del profilo in uscita al percorso di studi:
Il laureato in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei
Territori, avendo acquisito una conoscenza critica dei quadri teorici e metodologici disciplinari,
potrà agire nei contesti di lavoro con obiettivi di analisi e applicazione, mostrando competenze e
abilità nella disamina comparativa e nell’interpretazione di dati qualitativi e quantitativi relativi alle
dinamiche sociali investite dalla globalizzazione, quali i flussi migratori e quelli turistici, la
diffusione dei media digitali, la produzione di identità locali in contesti globali, i processi di
patrimonializzazione.
Il laureato in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei
Territori, inoltre, saprà comunicare i risultati della sua attività professionale e/o di ricerca
utilizzando linguaggi espressivi diversi, in sintonia con le esigenze contemporanee della
comunicazione.
La formazione di base e il carattere interdisciplinare del CdS consentiranno che il laureato sia in
grado di interagire e collaborare sui temi dell’interpretazione dei territori, della “sostenibilità” nella
sua peculiare connessione fra ambiente e cultura, della raccolta, analisi e interpretazione dei dati
qualitativi e quantitativi e la loro rappresentazione in forma di mappe geoculturali e in qualsiasi
altro processo di valorizzazione culturale dei territori, in cui la dimensione antropologica si
intreccia con quella geografica e con quelle riferibili alle altre scienze sociali e territoriali.
Il laureato in SAGE, con le competenze teoriche, metodologiche e pratiche acquisite durante il
Corso di Laurea, potrà:
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svolgere indagini etnografiche in contesti complessi articolati in dimensioni economiche,
religiose, simboliche e identitarie;
assumere incarichi professionali per attività di consulenza a favore di enti pubblici e privati,
anche in collaborazione con esperti di altre discipline;
progettare azioni strategiche di rigenerazione socioculturale di tipo partecipativo dirette al
miglioramento dell’ambiente sociale e naturale e alla valorizzazione dei patrimoni culturali
e dei gruppi sociali in essi coinvolti;
redigere rapporti scritti di ricerca e rappresentarne i risultati anche in forme diverse,
multimediali e digitali, finalizzate alla conoscenza, diffusione e valorizzazione dei patrimoni
culturali e dei gruppi sociali;
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in generale, collaborare nei processi di problem solving relativi a questioni di sostenibilità
socioculturale messa a rischio dalle inevitabili trasformazioni causate incessantemente da
multiformi processi di globalizzazione, di diritti delle minoranze culturali e di situazioni di
mutamento sociale e culturale prodotto da migrazioni, da movimenti diasporici, dal
turismo.
di interpretare dinamiche sociali, economiche e culturali dal punto di vista degli assetti
territoriali che esse contribuiscono a determinare;
di applicare modelli interpretativi diversi a specifici casi di studio contrassegnati da
strutture e organizzazioni territoriali differenti e da quadri evolutivi differenziati sia dal
punto di vista economico, sia da quello socioculturale;
di utilizzare strumenti per interpretare li mutamenti dei quadri paesistici e di indicare
possibili forme di intervento a fronte del delinearsi di rischi ambientali e compromissioni
dello sviluppo sostenibile, anche in relazione agli inevitabili impatti che il turismo
comporta;
di sviluppare particolare competenza di individuare passaggi di scala (dal locale al globale)
necessari alla corretta interpretazione delle relazioni spaziali;
di cogliere gli aspetti e le problematiche centrali connessi ai processi di urbanizzazione e
alle relazioni tra scelte economiche e gestione del territorio;
di utilizzare teorie e modelli tradizionali e quelli più innovativi del pensiero geografico e
antropologico per fornire analisi critiche dei processi territoriali in corso;
di impiegare competenze nell’ambito della produzione cartografica e nella necessità di
applicare processi di decostruzione per la corretta lettura delle rappresentazioni stesse;
di sviluppare progetti complessi, anche a carattere interdisciplinare.
Il corso prepara alla professione di:
Geografi (cod. ISTAT 2.5.3.2.3)
Antropologi (cod. ISTAT 2.5.3.2.2)
Curatori e conservatori di musei – (cod. ISTAT 2.5.4.5.3)
Definizione degli obiettivi qualificanti:
A: CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE, in termini di acquisizione di competenze
teoriche e operative con riferimento a:
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conduzione di indagini in relazione al territorio e alla società;
progettazione di interventi di valorizzazione dei patrimoni culturali e azione in contesti
interculturali interessati dal turismo e dai flussi migratori;
interpretazione dei significati delle pratiche sociali mettendo in relazione individui, gruppi e
sistemi simbolici;
comprensione dei significati storici, economici e culturali dei contesti sociali e territoriali;
progettazione di interventi sulla base di specifiche competenze ottenute nei campi
dell’antropologia culturale e della geografia, ma anche grazie all’apporto di settori
disciplinari differenti;
rappresentazione scritta, cartografica, audiovisiva, multimediale ecc. dei territori nelle loro
valenze sociali, economiche e ambientali, anche tenendo conto della committenza e degli
obiettivi.
B: CAPACITA’ APPLICATIVE in termini di acquisizione di competenze applicative:
I laureati nella Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali
e la Valorizzazione dei Territori acquisiscono la capacità di applicare le conoscenze accumulate
nello studio delle discipline previste dal percorso formativo. In particolare, tali capacità di
applicazione si manifestano nell'attività di:
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conduzione di indagini e ricerche;
elaborazione e proposizione di interventi e progetti di politica culturale, di gestione dei
conflitti sociali, di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio e delle risorse territoriali;
efficace coordinamento delle risorse umane, strumentali e comunicative a disposizione
delle istituzioni locali, degli enti pubblici e delle imprese private operanti nel campo della
cultura e del sociale;
ideazione di adeguate strategie finalizzate alla conoscenza dei patrimoni culturali locali, dei
territori e dei contesti sociali;
apporto di conoscenze, di tecniche comunicative e di strumenti teorico-metodologici e
applicativi per programmare con efficienza gli interventi degli operatori culturali.
C: AUTONOMIA DI GIUDIZIO in termini di acquisizione di consapevole autonomia di giudizio con
riferimento a:
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raccolta di informazioni e dati attraverso metodi, tecniche e approcci appropriati, comprese
le esperienze sul campo, pratiche e laboratoriali delle indagini demoetnoantropologiche e
geografiche e della conoscenza del territorio e dell’ambiente;
selezione dei criteri classificatori, dei sistemi e delle reti di ricostruzione delle dinamiche
territoriali attraverso indicatori di tipo quantitativo e qualitativo;
valutazione critica e autonoma delle valenze etiche e sociali della ricerca relativa ai beni
culturali e alle componenti territoriali, in particolare rispetto ai temi della salvaguardia e
tutela del patrimonio storico e culturale e del contributo alla comunicazione, narrazione,
fruizione dei beni stessi, anche riguardo ad aspetti quali la memoria storica e l'identità
collettiva;
capacità di interfacciarsi con altre discipline e altre pratiche per agire all’interno di progetti
interdisciplinari, così da poter esprimere, con piena consapevolezza critica, autonome
posizioni e specifiche assunzioni di responsabilità in merito all’approfondimento delle
problematiche connesse alla conoscenza dei contesti sociali e territoriali, anche in
situazioni di conflitto interculturale, all’approfondimento delle dinamiche sociali e
territoriali in atto nella produzione di identità culturali, alla conoscenza dei processi di
patrimonializzazione e di valorizzazione dei territori.
Per i laureati in Scienze Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione
dei Territori, la capacità di affrontare i problemi con spirito critico e autonomo è il risultato
dell’addestramento allo studio di casi e all’approfondimento di specifiche problematiche in
discussioni condotte in aula. L'accertamento del possesso della capacità critica e della autonomia
di giudizio avviene valutando le prestazioni durante tutto il percorso di studi, dalle discussioni in
aula, durante le prove di verifica del profitto al termine di ogni attività formativa, durante il
tirocinio e nella fase di predisposizione della prova finale di laurea, che costituirà un momento
importante di esperienza sul piano formativo e di valutazione delle competenze effettivamente
acquisite nelle diverse attività previste dall’ordinamento del CdS.
D: ABILITÀ NELLA COMUNICAZIONE in termini di acquisizione di adeguate competenze e strumenti
per la comunicazione con riferimento a:
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specificità dei temi oggetto della formazione all’interno del corso di studi;
eterogeneità degli approcci conoscitivi intorno ai diversi settori del territorio, della società e
della cultura;
scelta dei media e delle forme espressive più adeguati in relazione agli obiettivi della
comunicazione;
scelta dei media e delle forme espressive in relazione ai contesti di fruizione della
comunicazione;
abilità nell’uso dei linguaggi scritto, orale, grafico, fotografico, audiovisivo, multimediale,
cartografico;
adeguatezza
della
comunicazione
in
relazione
a
fruitori
diversificati.
Tali abilità potranno consentire di delineare figure professionali capaci di operare nel campo dello
studio, della rappresentazione e della progettazione del territorio in senso lato (società, cultura,
storia, economia), nonché della valorizzazione dei patrimoni culturali.
E: CAPACITÀ DI APPRENDERE in termini di acquisizione di adeguate capacità per lo sviluppo e
l’approfondimento di ulteriori competenze:
Al termine del percorso di laurea magistrale il laureato dovrà possedere conoscenze specialistiche
e capacità di apprendimento utili e necessarie per l’ingresso nel mondo del lavoro e per proseguire
il proprio percorso formativo in modo autonomo, iscrivendosi a master, scuole di specializzazione,
dottorati di ricerca, nonché per accedere a borse di studio, assegni e contratti di ricerca.
Le conoscenze e le capacità verranno acquisite dal laureato attraverso l’apprendimento di metodi
di studio e di ricerca, nel campo della geografia e dell’antropologia, relativamente alla storia, alle
teorie e ai metodi delle discipline, nonché a tutti quei saperi “collaterali” ma imprescindibili per la
corretta comprensione dei contesti di ricerca e di intervento, ad esempio quelli storici, linguistici,
giuridici, tecnici.
Inoltre i laureati, pur conservando le loro specifiche competenze, sapranno integrare tali discipline
e saperi in una prospettiva interdisciplinare che possa flessibilmente adottare metodologie
differenti e trasversali in contesti di lavoro dove gli aspetti culturali e quelli territoriali sono
fortemente integrati.
Il laureato dovrà anche possedere adeguate capacità per gestire responsabilità professionali ed
etiche utili nel prosieguo della sua attività di ricerca e/o professionale (lavorare in gruppo, operare
con definiti gradi di autonomia e inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro) e possedere gli
strumenti cognitivi e metodologici di base per l'aggiornamento continuo delle proprie conoscenze;
dovrà avere acquisito una buona padronanza della lingua inglese, migliorata rispetto al momento
dell'accesso attraverso programmi di studio che includano testi in inglese e la partecipazione a
convegni e workshop internazionali.
Per il conseguimento e la verifica delle capacità di apprendimento previste, sono allestite le
seguenti modalità e messi a disposizione i seguenti strumenti didattici: frequenza ai corsi (lezioni
frontali e applicazione di metodologie di apprendimento), tirocini e/o laboratori, verifiche
intermedie, esami di profitto e tesi di laurea.
Analisi dei profili di competenza e dei risultati di apprendimento attesi
Il Corso di Studio si propone di preparare laureati in possesso di elevate conoscenze e capacità di
comprensione riguardo all’insieme dei processi fisici, economici, sociali e culturali che, a diverse
scale, hanno inciso e incidono sull’organizzazione del territorio e sulla valorizzazione delle risorse
materiali e immateriali, quali elementi costitutivi del milieu locale e capaci di inserirsi anche in reti
di carattere sovralocale. Tali obiettivi saranno raggiunti mediante l'acquisizione di conoscenze e
capacità di comprensione avanzate riguardo alle proposizioni scientifiche fondamentali dei campi
geografico fisico, umano, economico e negli ambiti demoetnoantropologici, oltre che più in
generale in quello definito dalle scienze sociali nel loro complesso.
L’analisi per determinare le funzioni professionali e le competenze del laureato in Scienze
Antropologiche e Geografiche per i Patrimoni Culturali e la Valorizzazione dei Territori è stata
principalmente svolta sulla base dei suggerimenti pervenuti durante la fase di consultazione delle
parti sociali, con le quali il CdS sarà in costante dialogo.
Si è considerato inoltre l’incremento di occupati nel settore culturale che, secondo fonti Eurostat,
tra il 2011 e il 2014 registra un incremento del 4% (corrispondente a +230.000 occupati in termini
assoluti) con un tasso di crescita medio annuale dell’1,3%. Tale dato mostra come le figure
professionali che il CdS potrà esprimere possano trovare spazio nel generale trend positivo della
knowledge economy. La formazione interdisciplinare del laureato nel CdS, peraltro, incontra la
generale richiesta del mondo del lavoro per figure professionali capaci di coniugare gli specialismi
disciplinari con la necessità di agire su piani culturali interconnessi.
Funzioni e competenze caratterizzanti i laureati nel CdS sono state rese coerenti con le richieste del
mondo del lavoro, come suggerito dalle parti sociali interpellate, e tenendo conto dell’offerta
formativa presente in altri analoghi corsi di studio italiani e stranieri. Dal confronto emerge che il
CdS proposto presenta una forte integrazione di carattere interdisciplinare, una ampia scelta di
insegnamenti e la possibilità per lo studente di costruirsi un percorso formativo aderente ai propri
interessi culturali e ai possibili sbocchi occupazionali. Infine va sottolineata la possibilità di mobilità
per docenti e studenti.
Conoscenze richieste per l’accesso:
Le conoscenze richieste per l'accesso al CdS SAGE sono costituite da una solida base generale di
ambito umanistico e sociale, certificata dal possesso di un titolo di studio triennale nelle
seguenti classi di laurea del DM 270/04, ma anche in quelle relative ai previgenti ordinamenti
ritenuti equivalenti, in cui le discipline demoetnoantropologiche e geografiche sono presenti
come caratterizzanti o di base: L-1 (Beni culturali), L-6 (Geografia), L-10 (Lettere), L-15 (Scienze
del Turismo), L-19 (Scienze dell'Educazione e della Formazione), L-21 (Scienze della Pianificazione
Territoriale, Urbanistica, Paesaggistica e Ambientale), L-37 (Scienze Sociali per la Cooperazione,
lo Sviluppo e la Pace), L-40 (Sociologia), L-42 (Storia).
Inoltre, nelle seguenti classi L-3 (Discipline delle Arti Figurative, della Musica, dello Spettacolo e
della Moda), L-5 (Filosofia), L-20 (Scienze della Comunicazione), L-39 (Servizio Sociale), L-11
(Lingue e Culture Moderne), L-12 (Mediazione Linguistica), L-36 (Scienze Politiche e delle
Relazioni Internazionali), L-33 (Scienze Economiche), qualora nei relativi corsi di studio siano
erogati CFU nelle discipline demoetnoantropologiche e geografiche come caratterizzanti, di base
o affini.
Per i laureati in una qualsiasi delle classi comprese in entrambi i gruppi di classi di laurea sopra
indicati, per accedere al CdS sarà comunque necessario essere in possesso di almeno 30 CFU tra i
seguenti SSD: M-DEA/01, M-GGR/01, M-GGR/02; GEO/04, IUS/10, AGR/01, ICAR-14, ICAR-21, LART/03, L-ART/04, L-ART/05, L-ART/06, L-ART/08, L-FIL-LET/10, L-LIN/01, SECS-S/05, SPS/06, SPS/07,
SPS/08, SPS/10, M-FIL/03, M-FIL/04, M-FIL/05, M-FIL/06, M-PSI/01, M-STO/01, M-STO/02, MSTO/04, M-STO/06, M-STO/07, M-STO/08, M-PED/01, di cui almeno 12 CFU complessivi nei SSD
M-DEA/01, M-GGR/01, M-GGR/02.
Oltre alle conoscenze disciplinari sarà necessaria per l'accesso la conoscenza base della lingua
inglese e una competenza di base in informatica.
Come previsto dall'art. 6 comma 2 del D.M. 270/04, la verifica della preparazione individuale dei
richiedenti l'ammissione sarà eseguita secondo modalità da indicare nel Regolamento di CdS, al
fine di verificare la congruità tra progetto formativo e formazione acquisita in precedenza.
Le date delle verifiche della preparazione individuale vengono comunicate annualmente nel
Manifesto degli Studi.
L’esperienza dello studente
Poiché si tratta di un CdS di nuova attivazione si indicano di seguito le modalità che verranno
adottate per garantire che l’andamento delle attività formative e dei risultati del CdS stesso siano
coerenti con gli obiettivi e corrispondenti a criteri di qualità e collegialità da parte del corpo
docente.
Il Consiglio di Corso di Studio, quale organo collegiale di gestione del CdS, vigilerà che: a. il
monitoraggio dell’andamento del CdS avvenga con un forte impegno partecipativo dell’intero corpo
docente attraverso riunioni periodiche e riunioni di area; b. le indicazioni circa le modalità dello
svolgimento delle prove di valutazione siano trasparenti; c. siano previste modalità per il
coordinamento tra i diversi insegnamenti; d. la gestione didattica del Corso venga condivisa tra i
Dipartimenti interessati.
Per ciò che concerne la presenza studentesca, la loro partecipazione attiva è prevista nel Consiglio
di Corso di Laurea, nel gruppo di monitoraggio e, in generale, in tutti i processi relativi
all’Assicurazione della Qualità.
Il coordinatore, attraverso l’esame delle schede di trasparenza, interverrà per garantire la coerenza
degli insegnamenti con gli obiettivi che il CdS nel suo complesso si è dato.
Tabelle delle attività formative
(per la compilazione vedi documento ”Guida alla scrittura degli Ordinamenti didattici” – CUN
Settembre 2015 – pagg. 18- 25, punti E.1, E.2, E.3, E.4, E.5, E.6, E.7, E.8, E9 , E.10, E.11, E.12, E.13,
E.14, E.15)
Corso di Laurea Magistrale
SSD caratterizzanti in comune alle due classi
RAD
ICAR/21 - Urbanistica
6
M-STO/04 - Storia contemporanea
6
M-DEA/01 - Discipline demoetnoantropologiche
24
M-GGR/01 - Geografia
GEO/04 - Geografia fisica e geomorfologia
Note
Minimo 48 comuni; M-DEA minimo 24
18 - 24
M-GGR/02 - Geografia economico-politica
CFU affini o caratterizzanti utilizzati come
affini
AGR/01 - Economia ed estimo rurale
AGR/03 - Arboricoltura generale e coltivazioni arboree
AGR/07 - Genetica agraria
IUS/10 - Diritto amministrativo
L-LIN/01 - Glottologia e linguistica
M-FIL/03 - Filosofia morale
M-STO/01 - Storia medievale
M-STO/02 - Storia moderna
M-STO/04 - Storia contemporanea
12 - 18
M-STO/07 - Storia del cristianesimo e delle chiese
SECS-P/07 - Economia aziendale
SPS/04 - Scienza politica
SPS/07 - Sociologia generale
SPS/08 - Sociologia dei processi culturali e comunicativi
SPS/09 - Sociologia dei processi economici e del lavoro
SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio
Prova finale
18 - 24
Tirocinio o altre attività
6
Altre attività - Lingua
12
Scelte libere
12
Totale
120
B2 inglese
Università degli Studi della Basilicata
Piano di Studio
N.
Insegnamenti
Moduli
CFU
Ore
Storia delle tradizioni popolari
6
30
Antropologia dei Patrimoni
Culturali
6
Antropologia Economica
SSD
Anno
Sem.
Sede
M-DEA/01
I
I
Unibas
30
M-DEA/01
I
I
Unibas
6
30
M-DEA/01
I
I
Unina
Elementi di Antropologia
Visuale
6
30
M-DEA/01
I
I
Unina
Antropologia Applicata
6
30
M-DEA/01
I
I
Unisalento
Antropologia dei Processi
Culturali e Comunicativi
6
30
M-DEA/01
I
I
Unisalento
Antropologia Sociale
6
30
M-DEA/01
I
I
UniFG
Antropologia delle migrazioni
6
30
M-DEA/01
I
I
UniFG
II
Unibas
12 CFU a scelta tra:
Storia delle tradizioni popolari e Antropologia
dei Patrimoni Culturali
Antropologia Economica e Elementi di
Antropologia Visuale
1
Antropologia Applicata e Antropologia dei
Processi Culturali e Comunicativi
Antropologia Sociale e delle migrazioni
Un insegnamento tra:
2
I
Geografia del Turismo e dei Beni Culturali
Settore Pianificazione e Programmazione
12
Rev. 02 del 9/11/2015
60
M-GGR/02
I
Pagina 14 di 27
Università degli Studi della Basilicata
Pianificazione strategica
12
60
M-GGR/01
I
II
Unina
Cultura e Sviluppo del Territorio
12
60
M-GGR/02
I
II
Unisalento
Analisi territoriale per il marketing e il turismo
12
60
M-GGR/02
I
II
UniFG
Percorsi enogastronomici
6
30
AGR/03
I
II
Unibas
Paesaggi e Biodiversità
6
30
AGR/07
I
II
Unibas
Percorsi e Politiche di Sviluppo rurale
6
30
AGR/01
I
II
Unibas
4
Geografia Fisica
6
30
GEO/04
I
II
Unibas
5
Storia Contemporanea
6
30
M-STO/04
I
II
Unibas
6
Urbanistica e Paesaggio
6
30
ICAR/21
I
II
Unibas
Lingua inglese I
6
150
-
I
II
Unibas
Un insegnamento tra:
3
Settore Pianificazione e Programmazione
Rev. 02 del 9/11/2015
Pagina 15 di 27
Università degli Studi della Basilicata
12 CFU a scelta tra:
Antropologia Visuale
6
30
M-DEA/01
II
I
Unibas
Etnografia e Arte
6
30
M-DEA/01
II
I
Unibas
Antropologia dell'Impresa e del lavoro
6
30
M-DEA/01
II
I
Unina
Antropologia Simbolica
6
30
M-DEA/01
II
I
Unina
Antropologia Applicata
6
30
M-DEA/01
II
I
UniFG
Antropologia Culturale
6
30
M-DEA/01
II
I
UniFG
Geografia
6
30
M-GGR/01
II
I
Unibas
Geomorfologia
6
30
GEO/04
II
I
Unibas
Geografia delle interazioni locale-globale
6
30
M-GGR/02
II
I
Unisalento
Geografia Umana
6
30
M-GGR/01
II
I
UniFG
Politica ed Economia dell’ambiente
6
30
M-GGR/02
II
I
Unina
7-8
Un insegnamento tra:
9
Settore Pianificazione e Programmazione
Rev. 02 del 9/11/2015
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Università degli Studi della Basilicata
Un insegnamento a scelta tra i seguenti,
diversi da quello scelto al I anno:
10
Etica e Culture
6
30
M-FIL/03
II
II
Unina
Etnolinguistica
6
30
L-LIN/01
II
II
Unibas
Management delle Aziende Culturali
6
30
SECS-P/07
II
II
Unisalento
Modelli giuridici per la valorizzazione del
territorio
6
30
IUS/10
II
II
Unibas
Percorsi enogastronomici
6
30
AGR/03
II
II
Unibas
Paesaggi e Biodiversità
6
30
AGR/07
II
II
Unibas
Percorsi e Politiche di Sviluppo rurale
6
30
AGR/01
II
II
Unibas
Scienza dell'opinione pubblica
6
30
SPS/04
II
II
Unina
Comunicazione Pubblica e Istituzionale
6
30
SPS/04
II
II
Unina
Politiche del lavoro
6
30
SPS/09
II
II
Unina
Sociologia dell'esclusione sociale
6
30
SPS/09
II
II
Unina
Settore Pianificazione e Programmazione
Rev. 02 del 9/11/2015
Pagina 17 di 27
Università degli Studi della Basilicata
Sociologia della Comunicazione
6
30
SPS/08
II
II
UniFG
Sociologia della Comunicazione ed
Empowerment dei Territori
6
30
SPS/08
II
II
Unisalento
Storia del Mezzogiorno Moderno
6
30
M-STO/02
II
II
UniFG
Storia delle Città e del Territorio
6
30
M-STO/01
II
II
Unibas
Territorio e Popolazione nel Mezzogiorno
Medievale
6
30
M-STO/01
II
II
Unisalento
Chiesa e istituzioni
6
30
M-STO/07
II
II
Unibas
Scelta
libera
II
II
II
I
11-12 Insegnamenti a scelta libera
Lingua inglese II
6
Prova finale
18
Prova
finale
II
II
Tirocinio
6
Tirocinio e
altre
attività
II
II
Settore Pianificazione e Programmazione
Rev. 02 del 9/11/2015
150
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Università degli Studi della Basilicata
Competenze / Attività didattiche programmate
1) Formazione specialistica di base e applicativa
L'acquisizione delle capacità e la comprensione dei nuclei tematici di riferimento è garantita
mediante l’analisi di casi di studio e la partecipazione a discussioni di gruppo che si svolgeranno
all’interno degli specifici insegnamenti erogati dal corso in ogni sua sede. L’itinerario didattico
prevede: lezioni frontali, attività seminariali, incontri con esperti, escursioni e visite guidate a siti
e contesti di interesse demoetnoantropologico, esercitazioni singole e di gruppo c/o i laboratori
tematici degli Atenei consorziati, attività sul campo, tirocini e stage c/o enti accreditati.
La verifica delle capacità acquisite avviene mediante lo svolgimento di esercitazioni di
progettazione di interventi finalizzati all’individuazione di emergenze culturali e risorse
ambientali, oltre che al loro recupero e valorizzazione finalizzati allo sviluppo sociale, culturale
ed economico del territorio. Tali capacità consistono in:
capacità di comprensione tesa ad acquisire conoscenze solide e sistematiche nell’ambito delle
scienze antropologiche e delle scienze geografiche;
capacità di individuare le specificità teoriche e metodologiche di ciascun sapere e la possibilità
di tracciare connessioni interdisciplinari;
capacità di comprensione delle specificità di ciascun ambito e oggetto di ricerca e il loro livello
di integrazione e interdipendenza nella complessità delle realtà sociali e culturali;
capacità di applicare conoscenza e comprensione articolando il dialogo fra letteratura scientifica
e ricerca in modo innovativo e applicando in modo efficace le competenze acquisite a problemi,
situazioni e contesti concreti nel settore della valorizzazione dei territori e del patrimonio
culturale materiale e immateriale;
capacità di individuare in modo efficace le aree critiche e progettare interventi utilizzando le
competenze acquisite e trasmettere le conoscenze specifiche che facilitino la convivenza, la
mediazione e lo sviluppo di ambienti socialmente, economicamente e culturalmente produttivi.
Premesso che lo studente possegga già in entrata le conoscenze di base relative alle discipline
geografiche e antropologiche, nel corso della formazione offerta egli specializzerà le proprie
conoscenze sulla valorizzazione e rappresentazione dei patrimoni culturali in relazione ai
territori che li ospitano, ai flussi turistici e agli impatti prodotti dalle culture dei migranti presenti
sul territorio.
Lo studente svilupperà capacità metodologiche di analisi dei beni culturali e dei relativi territori
individuandone innanzitutto il quadro generale dei contesti e delle dinamiche storiche, culturali
e territoriali (Antropologia economica, Antropologia culturale, Antropologia sociale, Geografia
fisica, Geografia, Geomorfologia, Geografia umana, Storia della Città e del Territorio, Territorio e
Popolazione nel Mezzogiorno Medievale, Storia del Mezzogiorno Moderno, Storia
Contemporanea, Chiesa e Istituzioni). Svilupperà inoltre capacità e comprensione specifiche
riguardo alle tradizioni culturali (Storia delle tradizioni popolari), ai patrimoni
demoetnoantropologici (Antropologia dei patrimoni culturali, Percorsi enogastronomici), al
paesaggio nelle sue diverse declinazioni (Storia del paesaggio, Paesaggi e biodiversità,
Urbanistica e paesaggio), analizzando casi di studio (Antropologia applicata, Antropologia dei
processi culturali e comunicativi) con dinamiche conflittuali riguardanti le politiche
dell’ambiente e del territorio (Antropologia simbolica, Politica ed economia dell’ambiente),
Settore Pianificazione e Programmazione
Rev. 02 del 9/11/2015
Università degli Studi della Basilicata
l’impatto dei flussi migratori (Antropologia delle migrazioni, Sociologia dell’esclusione sociale) e
il dialogo interculturale (Etica e culture).
Le conoscenze e capacità sono conseguite e verificate nelle seguenti attività formative:
Insegnamenti e relative prove di esame riguardanti:
a) Contesti e dinamiche: Antropologia economica, Antropologia culturale, Antropologia sociale,
Geografia fisica, Geografia, Geomorfologia, Geografia umana, Storia della Città e del Territorio,
Territorio e Popolazione nel Mezzogiorno Medievale, Storia del Mezzogiorno Moderno, Storia
contemporanea, Chiesa e Istituzioni;
b) Patrimoni culturali: Antropologia dei patrimoni, Percorsi enogastronomici, Storia delle
tradizioni popolari;
c) Paesaggio, territorio e cultura: Paesaggi e biodiversità, Urbanistica e paesaggio;
d) Analisi di studi di caso: Antropologia applicata, Antropologia dei processi culturali e
comunicativi;
e) Politiche dell’ambiente e del territorio: Antropologia simbolica, Politica ed economia
dell’ambiente;
f) Impatto dei flussi migratori e dialogo interculturale: Antropologia delle migrazioni, Sociologia
dell’esclusione sociale, Etica e culture.
2) Area della valorizzazione dei territori e dei patrimoni culturali
I temi connessi alla valorizzazione dei territori e dei patrimoni culturali saranno affrontati e
approfonditi attraverso l’acquisizione di competenze relative alla regolamentazione giuridica
dell’uso dei territori (Modelli giuridici per la valorizzazione del territorio), all’analisi delle
dinamiche sociali riguardanti i flussi turistici e il loro impatto sul territorio nel contesto della
globalizzazione (Geografia delle interazioni globale-locale), le politiche di gestione dei patrimoni
culturali (Geografia del turismo e dei beni culturali, Percorsi e politiche dello sviluppo rurale), le
forme d'impresa possibili e la pianificazione strategica sia per quanto riguarda la fruizione dei
beni culturali che l’organizzazione del lavoro nella knowledge economy (Pianificazione
strategica, Cultura e sviluppo e del territorio, Analisi territoriale per il marketing e il turismo,
Politiche del lavoro, Antropologia dell’impresa e del lavoro).
Le conoscenze e capacità sono conseguite e verificate, anche attraverso l’analisi di casi di
studio ed esercitazioni basate sulle tecniche del problem solving, nelle seguenti attività
formative:
a) Regolamentazione giuridica dell’uso dei territori: Modelli giuridici per la valorizzazione del
territorio;
b) Analisi delle dinamiche sociali riguardanti i flussi turistici e il loro impatto sul territorio nel
contesto della globalizzazione: Geografia delle interazioni globale-locale;
c) Politiche di gestione dei patrimoni culturali: Geografia del turismo e dei beni culturali,
Percorsi e politiche dello sviluppo rurale;
d) Fruizione dei beni culturali e organizzazione del lavoro nella knowledge economy:
Pianificazione strategica, Cultura e sviluppo e del territorio, Analisi territoriale per il marketing e
il turismo, Politiche del lavoro, Antropologia dell’impresa e del lavoro.
Settore Pianificazione e Programmazione
Rev. 02 del 9/11/2015
Università degli Studi della Basilicata
3) Area della comunicazione e della rappresentazione
Per ciò che concerne la conoscenza e la comprensione delle metodologie di rappresentazione e
comunicazione, lo studente acquisirà competenze generali relative alla comunicazione
(Etnolinguistica, Sociologia della comunicazione), all’analisi dei discorsi culturali sul patrimonio e
il territorio (Comunicazione pubblica e istituzionale, Scienza dell’opinione pubblica), alle
strategie di promozione (Sociologia della comunicazione e empowerment dei territori) e all’uso
di metodi e modelli retorici visivi e audiovisivi per la rappresentazione e la comunicazione
(Elementi di Antropologia Visuale, Antropologia visuale, Etnografia e arte).
Le conoscenze acquisite attraverso gli insegnamenti elencati concorreranno alla capacità di
analizzare le modalità di comunicazione e rappresentazione dei patrimoni culturali e dei
territori, nonché a progettare forme di trasferimento (divulgative, professionali, ecc.) delle
informazioni destinate a specifici canali di comunicazione e a pubblici diversificati attraverso la
selezione appropriata di retoriche e media differenti.
Le conoscenze e capacità sono conseguite e verificate, oltre che nel corso della preparazione
della classe, anche attraverso esercitazioni e attività laboratoriali e seminariali, nelle seguenti
attività formative:
a) Comunicazione: Etnolinguistica, Sociologia della comunicazione;
b) Discorsi culturali sul patrimonio e il territorio: Comunicazione pubblica e istituzionale, Scienza
dell’opinione pubblica;
c) Strategie di promozione: Sociologia della comunicazione e empowerment dei territori;
d) Metodi e modelli retorici visivi e audiovisivi: Elementi di Antropologia Visuale, Antropologia
visuale, Etnografia e arte.
Settore Pianificazione e Programmazione
Rev. 02 del 9/11/2015
Università degli Studi della Basilicata
Verifica degli indicatori di accreditamento
Quadro della Copertura Didattica
Insegnamenti
CFU
Ore
Storia delle tradizioni
popolari
6
30
M-DEA/01
Unibas
F. Mirizzi
I fascia
Antropologia dei
Patrimoni Culturali
6
30
M-DEA/01
Unibas
F. Mirizzi
I fascia
Antropologia Economica
6
30
M-DEA/01
Unina
G. Ranisio
I fascia
Elementi di
Antropologia Visuale
6
30
M-DEA/01
Unina
E. Alliegro
II fascia
6
30
M-DEA/01
Unisalento A. Palmisano
II fascia
6
30
M-DEA/01
Unisalento E. Imbriani
II fascia
Antropologia Sociale
6
30
M-DEA/01
UniFG
F. Scionti
Ricercatore
Antropologia delle
migrazioni
6
30
M-DEA/01
UniFG
R. Parisi
Ricercatore
Geografia del Turismo e
dei Beni Culturali
12
60
M-GGR/02
Unibas
L. Stanzione
I fascia
Pianificazione strategica
12
60
M-GGR/01
Unina
D. La Foresta
II fascia
Cultura e Sviluppo del
Territorio
12
60
M-GGR/02
Analisi territoriale per il
marketing e il turismo
12
60
M-GGR/02
UniFG
I. Varraso
I fascia
Percorsi enogastronomici
6
30
AGR/03
Unibas
V. Nuzzo
II fascia
Paesaggi e Biodiversità
6
30
AGR/07
Unibas
G. Figliuolo
II fascia
Percorsi e Politiche di
Sviluppo rurale
6
30
AGR/01
Unibas
M. Favia
II fascia
Storia delle tradizioni
popolari e Antropologia
dei Patrimoni Culturali
Antropologia Economica
e Elementi di
Antropologia Visuale
Moduli
Antropologia Applicata
Antropologia Applicata e
Antropologia dei Processi Antropologia dei
Culturali e Comunicativi Processi Culturali e
Comunicativi
Antropologia Sociale e
delle migrazioni
SSD
Rev. 00 del 30/11/2015
Sede
Coperture
Unisalento F. Pollice
Ruolo
I fascia
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Università degli Studi della Basilicata
Geografia Fisica
6
30
GEO/04
Unibas
M.
Schiattarella
II fascia
Storia Contemporanea
6
30
M-STO/04
Unibas
M. Morano
II fascia
Urbanistica e Paesaggio
6
30
ICAR/21
Unibas
M. Mininni
II fascia
Antropologia Visuale
6
30
M-DEA/01
Unibas
F. Marano
II fascia
Etnografia e Arte
6
30
M-DEA/01
Unibas
F. Marano
II fascia
Antropologia
dell'Impresa e del lavoro
6
30
M-DEA/01
Unina
G. Ranisio
I fascia
Antropologia Simbolica
6
30
M-DEA/01
Unina
E. Alliegro
II fascia
Antropologia Applicata
6
30
M-DEA/01
UniFG
F. Scionti
Ricercatore
Antropologia Culturale
6
30
M-DEA/01
UniFG
P. Resta
I fascia
Geografia
6
30
M-GGR/01
Unibas
O. Albolino
Ricercatore
Geomorfologia
6
30
GEO/04
Unibas
M.
Schiattarella
II fascia
Geografia delle
interazioni locale-globale
6
30
M-GGR/02
Geografia Umana
6
30
M-GGR/01
UniFG
R. Russo
Politica ed Economia
dell’ambiente
6
30
M-GGR/02
Unina
V. Della Corte
II fascia
Etica e Culture
6
30
M-FIL/03
Unina
E. D’Antuono
I fascia
Etnolinguistica
6
30
L-LIN/01
Unibas
M. Dell’Aglio
Ricercatore
Management delle
Aziende Culturali
6
30
SECS-P/07
Modelli giuridici per la
valorizzazione del
territorio
6
30
IUS/10
Unibas
G. Iacovone
I fascia
Scienza dell'opinione
pubblica
6
30
SPS/04
Unina
F. Musella
II fascia
Rev. 00 del 30/11/2015
Unisalento F. Pollice
Unisalento F. Imperiale
I fascia
Ricercatore
Ricercatore
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Università degli Studi della Basilicata
Comunicazione Pubblica
e Istituzionale
6
30
SPS/04
Unina
R. De Rosa
Ricercatore
Politiche del lavoro
6
30
SPS/09
Unina
G. Orientale
Caputo
Ricercatore
Sociologia dell'esclusione
sociale
6
30
SPS/09
Unina
A. Spanò
II fascia
Sociologia della
Comunicazione
6
30
SPS/08
UniFG
F. Fanizza
Ricercatore
Sociologia della
Comunicazione ed
Empowerment dei
Territori
6
30
SPS/08
Storia del Mezzogiorno
Moderno
6
30
M-STO/02
UniFG
S. Russo
Storia della Città e del
Territorio
6
30
M-STO/01
Unibas
A. Di Muro
Territorio e Popolazione
nel Mezzogiorno
Medievale
6
30
M-STO/01
Unisalento
Chiesa e istituzioni
6
30
M-STO/07
Unibas
Unisalento S. Siciliano
Ricercatore
I fascia
Ricercatore
K.
Toomaspoeg
II fascia
F. Sportelli
II fascia
Docenti Incardinati
(per la compilazione vedi DM 1059/2013 pgg. 5 – 8 – Allegato A, punto b) Requisiti di Docenza)
Ateneo
SSD
Caratterizzante o
Affine
Professore /
Ricercatore
Peso
M-GGR/02
C
P
0,5
Mirizzi Ferdinando Felice M-DEA/01
C
P
0,5
Favia Mariafara
AGR/01
C
P
1
Dell'Aglio Monica
L-LIN/01
A
R
1
Nuzzo Vitale
AGR/03
A
P
1
Schiattarella Marcello
GEO/05
C
P
0,5
Mininni Mariavaleria
ICAR/21
C
P
1
Scionti Francesca
M-DEA/01
C
R
1
M-STO/01
C
P
1
Docente di Riferimento
Stanzione Luigi
Unibas
UniFG
UniSALENTO K. Toomaspoeg
SSD
Rev. 00 del 30/11/2015
Pagina 24 di 27
Università degli Studi della Basilicata
Risorse Strutturali:
AULE DISPONIBILI NELLE SEDI UNIVERSITARIE CONVENZIONATE
Università della Basilicata
http://dicem.unibas.it/site/home/didattica/aule-e-laboratori.html
Università di Napoli Federico II
Le attività didattiche previste dal CdS in Sociologia (L40) si svolgono nell’edificio che ospita il
Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (Vico Monte della
Pietà 1, 80138, Napoli) ed in alcune strutture limitrofe gestite dallo stesso Ateneo.
L’edificio sede del Dipartimento di Scienze Sociali è costituito da tre piani in altezza e piano, che si
snodano intorno ad un cortile centrale. Le aule dedicate alla didattica sono tutte dotate di
impianto audio e di videoproiezione, di connessione via cavo e wi-fi accessibile.
Piano Seminterrato
• Aula S.2 (48 posti)
Piano Terra:
• Aula T.1 (48 posti)
• Aula T.2 (130 posti)
• Aula T.3 (80 posti)
Primo Piano:
• Aula I.1 (Aula Magna) (120 posti)
• Aula I.2 (48 posti)
• Aula I.3 (24 posti)
• Aula I.4 (30 posti)
Secondo Piano
• Aula II.1 (55 posti)
• Aula II.2 (48 posti)
Per lo svolgimento delle
attività didattiche il CdS si avvale anche delle seguenti strutture esterne limitrofe gestite dallo
stesso
Ateneo:
• Aula At.3 (150 posti)
(sita in via Mezzocannone 16)
• Aula Cinema Astra (400 posti)
(sita in via Mezzocannone 109)
Rev. 00 del 30/11/2015
Pagina 25 di 27
Università degli Studi della Basilicata
Università di Foggia
http://www.studiumanistici.unifg.it/it/dipartimento/storia-ed-organizzazione/strutture-diservizio/aule
Università del Salento
Sede Monastero degli Olivetani, viale san Nicola (Lecce):
- aula gradonata
- aula pianterreno
Sede via Birago, 64, aule A17, A18 (Dipartimento di Beni culturali)
- palazzo Parlangeli, via Stampacchia aula 27D
Sede Palazzo Parlangeli, via Stampacchia
Aule: 12A, 42A, 42b, 42c, 42d, 5c, 22A, 22c, 12d, 32A, 32d
LABORATORI E AULE INFORMATICHE
Università della Basilicata
http://dicem.unibas.it/site/home/didattica/aule-e-laboratori.html
Università di Napoli Federico II
Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Napoli Federico II
Laboratori e aule informatiche,
Piano seminterrato:
F2RadioLab (sede della radio di ateneo F2 – si veda http://www.radiof2.unina.it)
Primo Piano:
Laboratorio audiovisuale
Primo e terzo piano:
Sedi del Museo Antropologico multimediale, dotato di apparecchiature multimediali e audiovisive.
Secondo Piano:
Aula informatizzata, n.16 postazioni, wifi zone
Via Mezzocannone, 16:
Aula informatizzata , n. 16 postazioni, wifi zone
Aule e laboratori del Centro Linguistico di Ateneo, sito: http://www.cla.unina.it
Università di Foggia
http://www.studiumanistici.unifg.it/it/dipartimento/storia-ed-organizzazione/strutture-di-servizio
Università del Salento
http://www.unisalento.it/web/guest/laboratori
SALE STUDIO
Università della Basilicata
http://dicem.unibas.it/site/home/didattica/aule-e-laboratori.html
Rev. 00 del 30/11/2015
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Università degli Studi della Basilicata
Università di Napoli Federico II
Le Aree Studio, tutte dotate di connessione via wi-fi accessibile sono così dislocate:
Piano Terra:
• Area Studio con 44 postazioni
Primo Piano:
• Area Studio con 34 postazioni
Secondo Piano
• Area Studio con 17 postazioni
• Area Studio con 12 postazioni
Terzo Piano
• Area Studio con 54 postazioni
Università di Foggia
http://www.studiumanistici.unifg.it/it/dipartimento/storia-ed-organizzazione/strutture-diservizio/sale-studio
Università del Salento
http://siba.unisalento.it/biblioteche
BIBLIOTECHE
Università della Basilicata
http://biblioteca.unibas.it/site/home.html
Università di Napoli Federico II
http://www.unina.it/ateneo/strutture/biblioteche
Università di Foggia
http://www.unifg.it/strutture/biblioteche
Università del Salento
http://siba.unisalento.it/biblioteche
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