Appunti e Domande Prof. Ieri - Psicologia degli

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Definizione di attegg per Rosenberg e Hovland (1960) Æ Si basano sulla nozione di
attegg, intesi come reazioni psicologiche che hanno tre componenti: affetto, cognizione
e comportamento.
Sequenza classica Æ.(le credenze determinano gli attegg) nella relazione tra attegg
globali e reazioni aspettativa/valore, la sequenza classica di Fishbain e Ajzen definisce
gli attegg come det da credenze e da valutazioni delle conseguenze dell’agire
Ruolo degli attegg per migliorare l’immagine del séÆ Il concetto di sé è un attegg verso
il sé e viene rappresentato in molte forme: autoefficacia, autostima, autoschema,
automonitoraggio, autoconsapevolezza, rappresentato con scale multidimensionali.
Origini della Teoria dell’assemblaggioÆ derivano dalla teoria cella- assemblaggio di
Hebb, che presuppone l’esistenza di una rete di connessioni neuronali che consente
processi interni autonomi basati su connessioni tra neuroni (neuroconnessionismo)
Teoria dell’assemblaggioÆ poggia sulla prevalenza di un’asimmetria positivo- negativo
nei processi psicologici, secondo cui l’emisfero sx del cervello elabora gli stimoli affettivi
positivi e l’emisfero sx elabora gli stimoli affettivi negativi. Il concetto di conoscenza
prevede piccole strutture d’informazione delineate sia sul versante percettivo che
cognitivo.
Cogit = credenze, riferite ad elementi di natura più cognitiva della teoria dell’attegg
(legate all’agire ed alle sue conseguenze)
Affit = valutazioni, riferite ad elementi di natura affettiva della teoria degli attegg
(legate alla piacevolezza ed alla bontà delle conseguenze di un’azione). Cogit e affit
sono rappresentazioni mentali di base e sono le variabili elementari della teoria
dell’attegg.
Sumcogit e sumaffitt = rappresentazioni molecolari di ordine più alto connesse
rispettivamente all’aggregazione di cogit e affit.
I sumcogit e i sumaffit sono direttamente associati all’attegg e ciascun cogit è collegato
ad un affit corrispondente (es: se donare il sangue provoca vertigini, questo deve
essere connesso se il sogg ritiene questa sensazione piacevole o spiacevole).
Teoria dell’azione ragionataÆ il comportamento è det dall’intenzione del sogg di
eseguirlo e l’intenzione è a sua volta influenzata da attegg (valutazioni positive o
negative dell’esecuzione del comportamento) e da norme soggettive (la pressione
sociale percepita ad eseguire o non eseguire un comportamento. Il comportamento
passato può avere effetti diretti sulle intenzioni perché funziona come ulteriore un input
informativo per la decisione ad agire.
Bagozzi nella ricerca sui donatori di sangue indica come conseguenze
negativeÆ dolore fisico immediato, malessere interiore immediato, costi posticipati,
credenze altruistiche e norme sociali.
La ricerca di Bagozzi sui donatori di sangue dimostra Æ che le asimmetrie
positivo- negativo possono essere indotte attraverso la manipolazione dell’arousal. E’
stato trovato che l’arousal aumenta l’associazione tra cognizioni positive circa le
conseguenze di un atto e attegg verso l’atto e diminuisce l’associazione tra cognizioni
negative sulle conseguenze e attegg verso l’atto. Gli effetti dell’arousal vengono
trasmessi attraverso la rete semantica che connette tra loro pensieri ed emozioni in
memoria.
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La risposta cognitiva secondo Petty, Ostrom, Brok enfatizza l’importanzaÆ della
rielaborazione del contenuto del messaggio da parte del ricevente. I pensieri che il sogg
genera di fronte al messaggio persuasivo (favorevole/sfavorevole) generano il
cambiamento di attegg .
Processo psicologico che risulta da un cambiamento di attegg, innescato da indice
perifericoÆ è basato su elementi non direttamente pertinenti al tema; sono
informazioni di sfondo o segnali periferici, come l’attrattività della fonte, la motivazione
a dare un’ impressione positiva di se agli altri, la soddisfazione di attese di ruolo.
Cosa sono le euristiche per BagozziÆ
Definizione di euristicheÆ scorciatoie di percorso che consentono un risparmio di
energia cognitiva. Queste vengono apprese dagli individui attraverso le loro esperienze
e osservazioni e sono rappresentate nella memoria come strutture cognitive. Si tratta
di regole che agevolano la presa di decisione, abbreviando l’attività di elaborazione
dell’informazione.
Percezione perifericaÆ informazioni di sfondo o segnali periferici, come l’attrattività
della fonte, la motivazione a dare un’ impressione positiva di se agli altri, la
soddisfazione di attese di ruolo.
Effetti della ripetizione del messaggio persuasivoÆ provocano un atteggiamento più
positivo verso lo stimolo all’aumentare della frequenza di esposizione al messaggio.
Funzioni della memoria operativa Æ interferisce nella selezione degli stimoli contenuti
nel messaggio relativi all’ordine con cui vengono presentati. Nell’elaborazione del
contenuto del messaggio l’effetto primacy consente al sogg di formare uno schema che
funge da filtro rispetto alle informazioni successive, l’effetto recency permette di
utilizzare le informazioni che sono disponibili nella memoria operativa.
Effetto di mera esposizioneÆ condizione in cui viene reso accessibile uno stimolo alla
percezione di un individuo. Non si tratta delle informazioni contenute nel messaggio,
ma di ripetizione della esposizione all’oggetto (siamo fuori dall’ambito comunicativo).
Ricerca di La Piere (1934) sulla relazione tra attegg e comportamentoÆ forte
discrepanza tra attegg e comportamenti coerenti (viaggio con coppia di cinesi)
Intenzione comportamentale secondo Fishbain e AjzenÆ (T. dell’azione ragionata) l’idea
centrale è che la causa del comportamento sia l’intenzione soggettiva di intraprenderlo.
L’intenzione è la pianificazione consapevole di uno sforzo ed è det da due fattori: 1)
attegg verso quel dato comportamento 2) norme soggettive, riferite alle aspettative di
altri significativi in relazione alla attuazione al comportamento.
(T. del comportamento pianificato) di Ajzen aggiunge all’attegg verso il comportamento
e alle norme soggettive, una terza variabile, la percezione del controllo
comportamentale. L’intenzione a provare un det comportamento si attua in caso di
comportamenti non completamente sotto il controllo individuale.
Critiche a questo modelloÆ i fattori situazionali e personali sono visti in entrambe le
elaborazioni, come marginali e permane la concezione del comportamento come atto
mediato da intenzione.
Relazione tra attegg e comportamento secondo FazioÆ alternativo a quello di Fishbain
e Ajzen. Le persone si comportano in maniera coerente a ciò che percepiscono in una
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det situazione. Il comportamento sarebbe det dalla definizione soggettiva della
situazione. Il ruolo degli attegg è funzionale e di orientamento nella definizione
dell’evento e consente di filtrare la lettura della situazione. La conoscenza che il sogg
ha di quale comportamento sia più appropriato in quella det situazione è dato dalle
norme soggettive. Gli attegg e le norme soggettive devono però essere accessibili, cioè
richiamabili dalla memoria. Se l’oggetto è strettamente legato ad una valutazione nella
memoria, allora il comportamento sarà coerente, ma se il legame è debole è probabile
che il sogg non colleghi all’oggetto la valutazione precedentemente immagazzinata e
tenga un comportamento incoerente.
La teoria della dissonanza cognitiva (Festinger)Æ parte dall’assunto che l’individuo mira
alla coerenza con se stesso. Le sue opinioni e i suoi comportamenti mirano a comporsi
in complessi coerenti. Ma il principio della coerenza tra cognizioni non viene soddisfatto
in ogni situazione: allora la relazione tra cognizioni può essere in consonanza o
dissonanza. Una relazione di dissonanza fra due cognizioni genera una attivazione
emotiva (aurosal) di disagio che spinge l’individuo a cercare di ristabilire la coerenza,
modificando l’elemento meno resistente del sistema. Le strategie per farlo sono:
cambiamento di un elemento cognitivo che concerne il comportamento incoerente
rispetto all’ambiente, modificare elementi ambientali, cercare nuovi elementi cognitivi,
cioè nuove informazioni coerenti con uno degli elementi in possesso.
Implicazioni sul piano educativo: i cambiamenti di atteggiamento prodotti dalla
dissonanza cognitiva si sono dimostrati superiori rispetto quelli prodotti attraverso la
comunicazione persuasiva, per il fatto che l’attivazione indotta dalla dissonanza ha alla
base un coinvolgimento personale.
I comportamenti controattitudinali per Festinger e CarlsmithÆ se un sogg viene indotto
a mettere in atto un comportamento che non corrisponde al proprio atteggiamento
relativo, sperimenta uno stato di dissonanza che lo motiva a modificare l’elemento
meno resistente. In questo caso il comportamento è già attuato e non può essere
modificato, per cui risulta più semplice cambiare l’atteggiamento relativo. Quindi i
comportamenti contro- attitudinali se producono conseguenze indesiderabili provocano
cambiamento di atteggiamento. Il sogg deve sentirsi completamente responsabile delle
conseguenze del proprio comportamento contro-attitudinale. Il processo in questione
per questi autori è il seguente: il sogg mette in atto il comportamento controattitudinale, stabilisce quali conseguenze ha avuto, se ci sono conseguenze
indesiderabili stabilisce a chi o a cosa può essere imputata la responsabilità, se si sente
personalmente responsabile emerge l’attivazione emotiva (aurosal), se lo stato emotivo
attivato è negativo egli cerca di capire a che cosa è dovuto, se lo attribuisce alla
propria responsabilità per le conseguenze indesiderate emerge la motivazione al
cambiamento di atteggiamento, quindi il cambiamento vero e proprio si verifica.
Teoria dei 20 dollari per una menzognaÆ è riferita ad un esperimento di role- playing in
cui un sogg viene indotto a recitare un ruolo contro- attitudinale (diverso da quello
assunto normalmente) senza una ragione precisa; questo produce una dissonanza che
si risolve solo con la modifica dell’atteggiamento in modo coerente al comportamento
che ha mostrato.
Teoria dell’autopercezione per Fazio- Zanna –CooperÆ ipotizzano che le due teorie
(della dissonanza e dell’autopercezione) possano essere integrate e spiegare insieme
come avvengono i cambiamenti di attegg. Riprendono la suddivisione fatta da Sherif
che vede un comportamento coerente con l’atteggiamento collocato in una zona di
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accettazione e il comportamento discrepante (o dissonante o contro-attitudinale)
collocato alla zona di rifiuto. Gli autori ipotizzano che la teoria dell’autopercezione si
applichi per i cambiamenti di attegg che avvengono entro la zona di accettazione,
mentre la teoria della dissonanza cognitiva si applichi quando il comportamento indotto
si colloca nella zona di rifiuto.
Teoria dell’autopercezione per BemÆ i soggetti arrivano a conoscere i propri attegg , le
emozioni e gli stati interiori parzialmente inferendoli dalla osservazione dei propri
comportamenti e/o dalle circostanze entro le quali si attuano. Il processo inferenziale di
Bem esclude completamente il postulato della pressione motivazionale provocata da
uno stato emotivo indesiderato. Il cambiamento osservato viene visto solo come
un’attribuzione a sé, basata sulle evidenze disponibili, fra le quali c’è il comportamento
e le variabili che lo controllano.
ANOLLI
Secondo la Reduced Cues Theory (Riduzione dei segnali sociali) nella CMCÆ la
mancanza di elementi metalinguistica tipici delle comunicazione faccia a faccia, porta
alla mancanza di elementi relazionali nel processo comunicativo. Si verifica una
situazione di vuoto sociale in cui l’identità degli attori tende a sfumare fino a
scomparire. La CMC sarebbe una forma di comunicazione fredda e impersonale, non
adeguata a veicolare e condividere contenuti emozionali. Questa tesi si basa su alcuni
concetti:1) in CMC i soggetti sono più aperti e più liberi di esprimersi 2) la scomparsa
dell’identità personale spinge gli attori a violare le norme sociali 3) la CMC produrrebbe
all’interno delle organizzazioni un effetto di equalizzazione che rende le informazioni più
disponibili con una maggiore partecipazione degli attori alle decisioni.
Concetto di comunità virtualeÆ comunità elettronica condivisa all’inerno della rete
telematica, che consente ai partecipanti di mantenere relazioni interpersonali anche
utilizzando uno strumento comunicativo di tipo esclusivamente testuale.
Quali sono secondo Moscovici gli effetti prodotti dalla minoranzaÆ nella prospettiva
interazionista l’influenza sociale è bidirezionale e reciproca. Come l’influenza
maggioritaria, anche quella minoritaria può influenzare il corso e le decisioni del
gruppo.Gli effetti generati dalla minoranza puntano alla innovazione dei sistemi di
credenze e di valori del gruppo attraverso la conversione, che favorisce l’accettazione
convinta e privata delle credenze proposte dalla minoranza.
Differenziale categorialeÆ processo di definizione delle differenze tra gruppi e categorie
sociali. Questo presuppone la capacità di categorizzare la realtà sociale dei gruppi per
poi procedere a identificare la posizione sociale del proprio gruppo. L’identità sociale
consiste nella consapevolezza di occupare una data posizione sociale.
Stereotipi socialiÆ conoscenze condivise e familiari di un gruppo. Nascono dagli scambi
comunicativi tra persone che portano ad una selezione delle informazioni favorendo una
polarizzazione dei giudizi. Sono caratterizzati da un’elevata resistenza cognitiva ed è
molto difficile modificarli o sradicarli. I controstereotipi sono invece conoscenze non
condivise e discrepanti. Si dimostrano efficaci solo se diffuse tra pochi membri del
gruppo, perché se conosciute da tutti diventano assimilabili alle conoscenze
stereotipate.
Concetto di discomunicazioneÆ situazione in cui gli aspetti impliciti e indiretti della
comunicazione prevalgono su quelli espliciti e diretti e caratterizzata da assenza di
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trasparenza sia semantica che intenzionale. Non è solo una violazione delle regole della
comunicazione, ma comprende anche forme di comunicazione ironica, deduttiva o
menzognera. Il messaggio prodotto risulta volutamente ambiguo e plurivoco e al
partner è dato il compito di disambiguare il percorso per scegliere tra quelli possibili
proposti dall’attore.
Qual è la funzione della comunicazione ironicaÆ dato che l’ironia rende flessibili i confini
del significato, la sua funzione assume forme diverse a seconda della sua collocazione
all’interno del discorso e della messa a fuoco delle sue proprietà. Può quindi assolvere a
diverse funzioni psicologiche: 1) come rispetto delle convenzioni (per aggirare la
censura in modo culturalmente corretto) 2) come confine delle riservatezza (per
proteggere il proprio spazio personale) 3) come ambiguità relazionale. In sintesi: la
comunicazione ironica è un’opportunità per ampliare lo spazio comunicativo fra sogg
che consente un maggior numero di manovre comunicative, senza violare le norme
convenzionali e sociali.
Nell’ironia come gioco comunicativo di fioretto si parlaÆ dello script all’interno del quale
si inserisce il commento ironico. Come in un duello, nella comunicazione ironica sono
previste una serie di azioni e di mosse finalizzate a conseguire un certo esito. Le fasi
identificate sono quatto: 1- possesso di un bagaglio di conoscenze condivise tra gli
interlocutori 2- partecipazione ad un evento focale oggetto del commento ironico 3realizzazione del commento ironico come manifestazione di una data intenzione
comunicativa 4- effetto ironico dato dall’interpretazione del destinatario. Nel
destinatario si possono realizzare tre tipi di contromosse: 1- fraintendimento 2disconoscimento 3- touché .
Modelli schizofrenici di comunicazioneÆ non riguardano il singolo individuo ma
investono il sistema relazionale degli altri membri della famiglia attraverso un sistema
di squalifiche, ambiguità, espressioni criptiche, contraddizioni e bizzarrie. Alla base di
questa forma di comunicazione c’è l’impossibilità di definire la relazione tra
partecipanti. Questa condizione comunicativa è alla base dei giochi psicotici familiari
che si realizzano attraverso: imbroglio (coalizione molto stretta tra due membri della
famiglia es. genitore figlio, contro l’altro genitore, per poi emarginare il figlio a favore di
una nuova alleanza tra genitori), istigazione (un genitore spinge il figlio ad avere una
serie di reazioni aggressive nei confronti dell’altro genitore). Entrambe le condizioni
sono giochi sporchi che si attuano attraverso la strumentalizzazione del figlio,
ricorrendo a mezzi comunicativi sleali come la menzogna, il raggiro ecc.
La comunicazione paradossaleÆ deriva da una relazione asimmetrica fra chi avanza
un’ingiunzione e chi deve eseguirla. Il destinatario dell’ingiunzione però non è nella
condizione di uscire fuori dallo schema relazionale e di metacomunicazione ribellandosi
a tale ingiunzione.
La voce delle emozioniÆ fase di encoding = si esamina e si misura i correlati acustici
dell’espressione vocale delle emozioni, basandosi sull’evidenza che ogni emozione è
caratterizzata da un preciso profilo vocale. Fase di decoding = capacità di riconoscere o
inferire lo stato emotivo del parlante prestando attenzione solo alle sue caratteristiche
vocali.
Il silenzio Æ nelle culture occidentali (individualistiche) caratterizzate da una
comunicazione a bassa contestualizzazione, si assiste ad una successione rapida di
turni di parola, i tempi di latenza delle pause sono assai ridotti e il silenzio è
considerato come una minaccia e come una mancanza di cooperazione per la gestione
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della conversazione stessa. Nelle culture orientali (collettivistiche) ad alta
contestualizzazione, vengono prese lunghe pause tra un intervento e l’altro, in segno di
ponderatezza e riflessione.
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