Corso di laurea Economia e sviluppo territoriale Insegnamento di MANAGEMENT E MARKETING DELLA DESTINAZIONE PARTE A Prof. Stefano Soglia [email protected] A.A. 2013-2014 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 1 Notazioni tecniche Termine delle 60 ore di lezione: venerdì 30 maggio 2014 Ricevimento studenti: al termine delle lezioni (in genere giovedì pomeriggio) Sessioni d'esame: 13 giugno ore 11-18 30 giugno ore 10-17 12 settembre ore 11-17 26 settembre ore 11-17 Testi di riferimento: Caroli M. G., “Il marketing territoriale. Strategie per la competitività sostenibile del territorio”, Franco Angeli, Milano, 2006 Parti dei testi di autori quali: G. Dall'Ara, P. De Salvo, V. Calzati, J. Ejarque, S. Soglia, S. Ferrari -> disponibili presso la biblioteca d’ateneo PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 2 Prova scritta intermedia: giovedì 8 maggio 2014 ore 15 • Max 15 domande multiple choice • Max 2 domande a risposta aperta • Argomenti: testo M. Caroli + appunti lezioni + estratti da bibliografia (fino al punto in cui siamo arrivati) • Tesina di gruppo (2-3 persone cad. – min.10 pag.) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 3 Programma A.A. 2013-2014 MARKETING TERRITORIALE Territorio come sistema e competizione dei sistemi territoriali Definizioni di marketing territoriale Analisi della domanda e segmentazione Analisi delle offerte territoriali e benchmarking Fattori tangibili e intangibili del territorio La strategia di marketing territoriale Piani d'azione e modalità di marketing operativo Politica e strumenti di comunicazione del territorio Il governo dello sviluppo economico-territoriale PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 4 IL TERRITORIO COME SISTEMA (rif. M. Caroli) Il territorio può essere interpretato come un SISTEMA costituito da: • un insieme di attori e di risorse, • sede di attività e di relazioni, • guidato dal sub-sistema costituito dal “sistema del governo” • una dimensione SPAZIALE È la risultante in continua evoluzione della presenza, in uno spazio con certe caratteristiche, di attori e risorse che pongono in essere attività e relazioni • una dimensione TEMPORALE TERRITORIO COME È caratterizzato da: SISTEMA VITALE (Golinelli, 2002) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 5 L’INSIEME DELLE RISORSE DEL TERRITORIO Le risorse possono essere distinte secondo tre criteri (rif. Caroli): 1. Il grado di complessità; 2. Il grado di tangibilità; 3. L’origine. TASSONOMIA DELLE RISORSE DEL TERRITORIO IN FUNZIONE DELLA COMPLESSITA’ - Complessità delle componenti della risorsa + + Complessità dei fattori utilizzati nella costituzione e sviluppo della risorsa MARCHIO TERRITORIALE INFRASTRUTTURE POSIZIONE NELLO SPAZIO PAESAGGIO PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 6 LA NATURA DEL TESSUTO RELAZIONALE DI UN TERRITORIO (rif. Caroli) QUALITA’ DEL TESSUTO RELAZIONALE • ESTENSIONE • INTENSITA’ • ATTITUDINE • CONTENUTO FATTORI DETERMINANTI IL TESSUTO RELAZIONALE • ATTORI • CULTURA E TRADIZIONI DEL DUOGO • ASSETTO FISICO E INFRASTRUTTURALE DEL TERRITORIO • TECNOLOGIE • STARTEGIE ATTUATE MODALITA’ EVOLUTIVE DEL TESSUTO RELAZIONALE • COESIONE INTERNA • COINVOLGIMENTO • CONNESSIONE ESTERNA - ideazione e attuazione di progetti di sviluppo del territorio - acquisizione, trasferimento e valorizzazione delle risorse - sviluppo dell’unitarietà del percorso evolutivo del territorio - apertura internazionale del territorio PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 7 IL FINE DEL TERRITORIO E LO SVILUPPO SOSTENIBILE La sostenibilità dello sviluppo si articola in 3 componenti: 1. Crescita economica; 2. Equilibrio dinamico dell’ambiente; 3. Equilibrio, coesione e inclusione sociale. La gestione del territorio deve favorire il raggiungimento delle seguenti condizioni: 1. Un adeguato equilibrio nella soddisfazione degli interessi di tutti gli stakeholders del territorio; 2. La massima partecipazione di tutte le persone ai vantaggi derivanti dallo sviluppo economico del territorio; 3. La massima estensione delle opportunità di accesso ai fattori di crescita economica, sociale e culturale per tutte le persone e i gruppi sociali; 4. La progressiva riduzione delle differenze di sviluppo economico e sociale tra le sub-aree che compongono il territorio PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 8 IL CONCETTO DI COMPETITIVITA’ DI UN TERRITORIO OCSE, 1992: competitività come capacità “to produce goods and services that meet the test of foreign competition while simultaneously maintaining and expanding domestic real income“ INSTITUTE OF “Competitiveness is the ability of a country to create added value and MANAGEMENT thus, increase national wealth by managing assets and process, DEVELOPMENT, attractiveness and aggressiveness, and integrating these relatioships 2000: into an economic and social model” PORTER, 1990: “No country can be competitive in all industries” PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 9 LA CAPACITA’ COMPETITIVA DI UN SISTEMA TERRITORIALE 1. Le condizioni che descrivono la competitività di un’area devono essere riferite al suo modello di sviluppo sostenibile; 2. La posizione competitiva di una regione può essere comparata solo a quella di aree sufficientemente simili; 3. Il confronto tra aree geografiche non è necessariamente solo di tipo “competitivo” CAPACITA’ COMPETITIVA: CAPACITA’ DEL SISTEMA TERRITORIALE DI: 1. Creare o acquisire nel proprio ambito i fattori materiali e immateriali rilevanti per realizzare in modo migliore un certo processo di sviluppo sostenibile; 2. Garantire a tali fattori le migliori condizioni “ambientali” per il loro sviluppo e l’esplicitazione del loro potenziale positivo sul territorio stesso. PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 10 CAPACITA’ COMPETITIVA E DEGLI ATTORI DEL TERRITORIO Patrimonio di risorse materiali e immateriali del territorio EFFICIENZA •Costo dei fattori di produzione •Condizioni di utilizzazione dei fattori di produzione CAPACITA’ INNOVATIVA •Opportunità di apprendimento QUALITA’ DELLA LOCALIZZAZIONE •Sistema relazionale •Qualità della vita •Generazione di innovazione Vantaggio competitivo sul mercato in termini di: PRODUTTIVITA’ CAPACITA’ DI DIFFERENZIAZIONE PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 11 LA COOPERAZIONE TRA AREE GEOGRAFICHE: effetti positivi • raggiungimento delle dimensioni ottimali per avvantaggiarsi delle economie di agglomerazione; • raggiungimento delle condizioni per lo sviluppo di grandi progetti territoriali; • possibilità di attuare progetti che richiedono la multilocalizzazione delle attività; • rafforzamento del potere negoziale; • integrazione di risorse distintive; • rafforzamento della visibilità e miglioramento dell’immagine percepita all’esterno e all’interno. PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 12 MERCATO IMMAGINE E REPUTAZIONE DEL TERRITORIO QUALITA’ SOCIALE E AMBIENTALE INFRASTRUTTURE MATERIALI CRITERI DI VALUTAZIONE DELL’ATTRATTIVITÀ DI UN TERRITORIO SISTEMA NORMATIVO ISTITUZIONI E POLITICHE PUBBLICHE PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA SISTEMA DELLA CONOSCENZA SISTEMA PRODUTTIVO 13 ATTRATTIVITA’ DI UN TERRITORIO NELLA PROSPETTIVA DELL’IMPRESA Dal punto di vista di un’impresa, l’attrattività di un territorio è valutata in relazione alla convenienza che questo assume come sede di determinate attività produttive; si lega, quindi, alla strategia di localizzazione internazionale delle attività della catena del valore Il rilievo dei fattori d’attrattività di un’area è fortemente influenzato da: Specificità dell’attività produttiva; Industria di appartenenza; Tipo di strategia competitiva; Caratteristiche del modello organizzativo dell’impresa internazionale PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 14 La decisione localizzativa in una prospettiva sistemica Caratteristiche intrinseche dell’area geografica Configurazione attuale della struttura produttiva internazionale Strategia competitiva generale e condizioni del suo processo di internazionalizzazione Ruoli e funzioni della nuova unità operativa IPOTESI LOCALIZZATIVA Funzioni svolte dalle consociate già in attività in altre aree geografiche PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 15 Country Brand Index 2012 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 16 Cos’è il MARKETING TERRITORIALE insieme degli strumenti per la promozione del "prodotto territorio" attraverso piani e strumenti di marketing e comunicazione capaci di valorizzarne le potenzialità di sviluppo, le caratteristiche socioeconomiche e ambientali, e di incentivare l'imprenditorialità locale ed esterna promuove processi di “crescita” locale in grado di coniugare lo sviluppo economico-occupazionale con la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio, dell'ambiente e delle produzioni tipiche, producendo effetti positivi e diffusi mette in valore e dare visibilità alle capacità di un sistema locale (dotazione istituzionale, ambiente costruito, risorse naturali, conoscenza e competenze) affinché possa attrarre investitori e/o risorse dall’esterno, in virtù di una propria vocazione o connotazione distintiva (qualità ambientale, eccellenza in un settore produttivo ecc.) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 17 Il marketing territoriale è una funzione che ha il compito di favorire l’evoluzione dei fattori materiali e immateriali di un’area geografica in una direzione che rafforza la capacità di tale area di attrarre e mantenere al suo interno quelle componenti della domanda territoriale più funzionali allo sviluppo sostenibile dell’area stessa (rif. Caroli) Sviluppare una appropriata chiave di lettura del territorio Individuare la domanda funzionale allo sviluppo sostenibile del territorio Stimolare l’idonea configurazione dell’offerta territoriale PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA Connettere la domanda alla offerta territoriale e facilitarne l’insediamento 18 MARKETING TERRITORIALE • funzione cognitiva • funzione progettuale • funzione politica • funzione gestionale • funzione comunicazionale POLITICA PER LO SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 19 CAMPI DI INTERVENTO 1. 2. 3. 4. 5. strumenti per incentivare la localizzazione delle imprese grandi eventi e infrastrutture di richiamo accesso a risorse esterne, comunitarie e nazionali ecc. comunicazione interna comunicazione esterna Nell’ambito del marketing territoriale rientrano o si intersecano perciò anche: SVILUPPO LOCALE, SVILUPPO TURISTICO, PIANIFICAZIONE URBANISTICA, MARKETING URBANO, TOWN CENTER MANAGEMENT ecc. PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 20 FUNZIONI DEL MARKETING individuare stimolare soddisfare i bisogni (espliciti, impliciti, latenti) dei clienti, stabilendo un rapporto duraturo PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 21 Nascita ed evoluzione del marketing POST-MODERNO mktg tribale ecc. FUNZIONE COMMERCIALE 1:1 Orientamento ai clienti Orientamento ai segmenti Orientamento alla vendita Orientamento alla produzione OTTICA DI MARKETING frammentazione di gusti e stili di vita + aumento della concorrenza MARKETING 1:1 (one to one) DATA BASE: consente di riconoscere e monitorare i singoli clienti INTERATTIVITÀ: dà la possibilità di stabilire comunicazioni personalizzate TECNOLOGIE MASS CUSTOMISATION: permettono di personalizzare prodotti e servizi seguendo normali routine PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 23 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 24 La riflessione teorica sul marketing applicato al territorio • il metodo e gli strumenti di marketing non riguardano solo il rapporto tra l’impresa e il suo mercato; • hanno ragion d’essere in qualsiasi relazione di scambio tra sistemi “viventi”; • le origini del marketing territoriale: il marketing relazionale; • esistono diverse ipotesi descrittive della disciplina del marketing territoriale: • Van de Meer, 1990 • Asworth e Voogd, 1995 • Van den Berg e Klaseen, 1990 • Walsh, 1989 • Meffert, 1989 • Smyth, 1994 • Kotler, Haider e Rein, 1993 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 25 I nodi concettuali del marketing applicato al territorio 1. L’identificazione del mercato e il significato di “orientamento alla domanda” Adeguamento lento, vocazionalità e genius loci, impatto su tutti i locals 2. La natura e il processo di formazione dell’offerta Coinvolgimento e integrazione di diversi attori, spesso non identificabili chiaramente 3. Le modalità di manifestazione del processo di scambio tra domanda e offerta Fruizione di esperienze, fruizione non remunerata (es. chiese, escursionisti ecc.) 4. Le definizione degli obiettivi di marketing Eterogeneità, non vendibilità 5. Gli attori coinvolti nell’azione di marketing Eterogenei, numerosi, non gerarchici LIVELLO GEOGRAFICO NATURA PROPRIETARIA FUNZIONI SVOLTE PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 26 MKTG TERRITORIALE COME METODO ORIENTA LA PROGETTAZIONE DELL’OFFERTA TERRITORIALE E L’ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DI SVILUPPO ECONOMICO DI UN TERRITORIO SEGMENTAZI ONE COINVOLGI MENTO STAKEHOLDE RS POSIZIONA MENTO principi ORIENTAME NTO DI LUNGO PERIODO CENTRALITA’ DELLA DOMANDA PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 27 Il marketing territoriale come FUNZIONE Può essere considerato come un' “intelligenza” per il proprio ambito geografico Esso predispone un insieme di competenze e conoscenze che permettono di: • Comprendere le opportunità competitive di un’area geografica • Ideare un progetto strategico in grado di orientare il sistema territoriale a cogliere tali opportunità, nel quadro di un percorso di sviluppo sostenibile • Stimolare l’attuazione e, in alcuni ambiti, realizzare direttamente, gli interventi operativi conseguenti a tale progetto strategico PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 28 DOMANDA di un territorio e il suo «valore» rif. Caroli, 2006 Vn=Vl – CMk – Cot – (En-Ep) Vn valore netto della domanda CMk costo delle azioni di marketing territoriale Cot costo interventi predisposizione offerta localizzativa En costi delle esternalità negative (es. inquinamento, utilizzo beni pubblici, pressione competitiva esogena, aumento prezzo/qualità) Ep benefici delle esternalità positive (es. immagine, risorse esogene, economie di scala, ecc.) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 29 Vl= Rd*a*b -> valore lordo della domanda a=f(P, Mk1) risorse dei soggetti della domanda rilasciate a beneficio del territorio b=g(W, Mk2) utilità delle risorse rilasciate per lo sviluppo sostenibile del territorio Rd risorse disponibili dei soggetti componenti la domanda P attitudine del soggetto a rilasciare risorse a beneficio del territorio Mk1 politiche di marketing territoriale a stimolo del rilascio di risorse W variabili da cui dipende l’efficacia delle risorse rilasciate sul territorio per lo sviluppo sostenibile Mk2 strategia di marketing territoriale per l’attrazione di soggetti portatori delle varie tipologie di risorse PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 30 PERCORSO LOGICO SVILUPPO ECONOMICO LOCALE - PIANO URBANISTICO Sviluppo sostenibile e assi strategici •Vision •Posizionamento •Modello di produzione della ricchezza •Modello di acquisizione delle risorse Risorse tangibili e intangibili •Tessuto imprenditoriale •Capacità produttiva •Capacità finanziaria •Capacità innovativa •Immagine e reputazione Fattori di attrattività e di sviluppo delle fonti Fonti di generazion e di risorse Sistemi di organizzazione dello spazio •Spazi utilizzabili •Istituzioni •Infrastrutture •Imprese locali •Condizioni di costo •Imprese esterne •Risorse umane •Centri di ricerca •Servizi pubblici •Persone fisiche •Sistemi infrastrutturali •Sistema paesaggistico •Sistemi dei servizi pubblici •Qualità della vita PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 31 SEGMENTAZIONE • SUDDIVISIONE DEL MERCATO IN SOTTOINSIEMI DISTINTI DI CLIENTI • OGNI SOTTOINSIEME PUÒ ESSERE SCELTO COME OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE CON UNA COMBINAZIONE DEL MARKETING MIX Requisiti di ogni segmento OMOGENEO MISURABILE ACCESSIBILE CONSISTENTE POSIZIONAMENTO Spazio che una marca di prodotti/servizi (o un’azienda) occupa nel suo specifico mercato e sua percezione da parte dei consumatori rispetto ai concorrenti Segmentazione Consumatori Posizionamento Concorrenza PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 33 Metodologia di segmentazione... 1. definizione dei criteri di segmentazione più significativi rispetto al prodotto e al mercato 2. scomposizione di ciascun criterio nelle sue componenti specifiche 3. costruzione del “reticolo base” per l’individuazione dei segmenti 4. eliminazione segmenti incongruenti e aggregazione dei segmenti assimilabili PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 34 … e di posizionamento 5. ricerca delle informazioni relative a ciascun segmento più significativo 6. definizione del posizionamento concorrenti 7. identificazione opportunità aziendali e dei target potenziali 8. strategia di marketing: differenziato/indifferenziato/concentrato PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 35 La segmentazione del «mercato del territorio» Natura dell’utente Imprese Domanda interna Presenza nel territorio Domanda esterna Imprese originarie del territorio Persone fisiche Cittadini Organizzazioni economiche locali Lavoratori locali Imprese esterne Turisti Investitori finanziari Nuovi residenti Rif. Caroli, 2006 Segmentazione degli attori del mercato a cui si rivolge il territorio Sensibilità ai fattori distintivi di attrattività del territorio bassa media elevata NON CONSIDERARE NON CONSIDERARE VALUTARE POSSIBILITà DI MIGLIORARE RADICAMENTO NON CONSIDERARE VALUTARE FOCALIZZARE, CERCARE MIGLIORI MODALITA’ DI INTERAZIONE VALUTARE INTERVENTO SU CONDIZIONI DELL’OFFERTA FOCALIZZARE, SVILUPPARE COMPETITIVITà DEL TERRITORIO FOCALIZZARE, SFRUTTARE POSIZIONE FORTE basso Apporto potenziale allo sviluppo sostenibile medio elevato LA SCELTA DEI SEGMENTI DI DOMANDA PRIORITARI Limiti dell’attività di selezione dei segmenti target nel caso dei territori: 1. Non è possibile trascurare completamente alcune componenti del mercato; 2. L’offerta territoriale assume concretezza solo attraverso l’offerta di un determinato operatore economico presente nel territorio. Queste difficoltà possono essere in parte superate considerando la segmentazione come una scelta di carattere generale, finalizzata ad orientare le azioni che le istituzioni pubbliche attuano sul territorio e a stimolare una convergenza delle strategie dei soggetti privati. Interdipendenza ed equilibrio tra mercato interno e mercato esterno • Influenza degli shareholders che intendono proteggere i propri interessi; • Pressioni vincolanti causate da eventi esogeni al territorio: • OTTIMIZZAZIONE DELLA: • Equa distribuzione delle risorse interne • Competitività del territorio Dal sistema territoriale all’OFFERTA territoriale IL TERRITORIO COME INSIEME DI RISORSE RISORSE MATERIALI RISORSE RISULTANTI DALL’OFFERTA DI SOGGETTI DEL TERRITORIO RISORSE IMMATERIALI RISORSE “DOTAZIONE” DEL TERRITORIO DERIVANTE DA SUE SPECIFICITÀ RISORSE DERIVANTI DALLA SINTESI NEL TEMPO DI RISORSE DEL TERRITORIO E COMPORTAMENTI DEI SUOI ATTORI Le principali componenti dell’offerta territoriale 1. Lo spazio naturale 2. Le infrastrutture 3. Il patrimonio immobiliare 4. L’equilibrio sociale e la sicurezza 5. I servizi pubblici 6. L’offerta formativa e la qualità delle risorse umane 7. Le conoscenze specifiche del territorio 8. Le attrazioni del territorio 9. La vocazione del territorio 10. La qualità potenziale della vita 11. Le sinergie territoriali Concorrenza e concentrazione Un’analisi della struttura del settore fa riferimento al suo grado di concentrazione, vale a dire il numero di imprese operanti nel settore e, quindi, il potere di mercato che questi detengono. Un primo indicatore del potere di mercato dell’impresa può essere dedotto dalla sua quota di mercato, assoluta o relativa. La prima è definita come il rapporto tra il fatturato dell’impresa e il fatturato totale delle imprese appartenenti al dato settore. La seconda sarà invece espressione del rapporto tra il fatturato dell’impresa e il fatturato della maggiore impresa concorrente. PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 42 Per calcolare il grado di concorrenza (“concentrazione”) di un determinato settore gli economisti utilizzano, soprattutto, due indici: a) indice di concentrazione delle quattro imprese (four-firm concentration ratio - CR4 ratio); b) indice di Herfindahl-Hirschman. Indice di concentrazione delle quattro imprese L’ indice di concentrazione delle quattro imprese è uguale alla somma delle quote di mercato (fatturato societa’/fatturato mercato) delle quattro aziende più grandi. CR4 Ratio = 100 ∙ (RicaviA+RicaviB+RicaviC+RicaviD)/RicaviS con A,B,C,D che indicano le 4 società più grandi del settore e con S riferito al settore Il CR4 Ratio è compreso tra 0 (concorrenza perfetta) e 100 (monopolio) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 43 Indice HHI (di Herfindahl-Hirschman) L’indice HHI viene ottenuto sommando le quote di mercato delle imprese del settore al quadrato. HHI = ∑ (Qi)2 dove Q indica la quota di mercato dell’impresa i (valore compreso tra 0 e 100) Valori bassi dell’indice (inferiori ai 1000 punti) indicano un settore molto competitivo. Se l’indice è compreso tra i 1000 e i 1800 punti il comparto viene definito moderatamente competitivo. Sopra i 1800 punti nel settore c’è poca competizione. Un indice pari a 10000 punti significa monopolio. PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 44 Fonte: Cestimetri PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 45 VARIABILI COMPETITIVE TRA AREE TURISTICHE Gli sviluppi in corso nell’ambito del marketing territoriale riguardano allo stesso modo anche la capacità competitiva e le relative linee strategiche adottabili in ambito turistico. Dalla competizione basata sulle variabili prezzo e distanza dal luogo di provenienza, le aree turistiche non più solo “vicine o lontane” basano sempre più la loro capacità attrattiva sul governo dei seguenti fattori: A. Combinazione tra l’immagine percepita e quella trasmessa B. Ricchezza dell’offerta turistica, permanente e degli eventi C. Completezza dei servizi in funzione delle specializzazioni turistiche D. Continuità delle azioni promo-commerciali e della progettuale E. Livello di accessibilità e di collegamento, all’interno e dall’esterno dell’area F. ….. ? PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 46 Le micce (più frequenti) Grande opera (Bilbao, Valencia, ecc.) Stratificazione (Camino de Santiago, Torbole ecc.) Testimonials (Toscana, Lago di Como) Finanziamenti (Interreg, ecc.) Evento (Festival Filosofia, Olimpiadi invernali Torino, Expo 2015, ecc.) Libro bianco Federturismo (Ejarque) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 47 L’analisi competitiva dell’offerta 1. Analisi di benchmarking: • Individuare la posizione che il territorio occupa rispetto alle altre aree geografiche con riferimento alle principali componenti che determinano la competitività dell’offerta territoriale 2. Analisi SWOT: • Identificazione e descrizione dei punti di forza e di debolezza che caratterizzano una determinata organizzazione anche in relazione a quelli delle organizzazioni con essa concorrenti, nonché delle minacce ed opportunità poste all’organizzazione dalle dinamiche dell’ambiente di cui essa è parte IL BENCHMARKING il processo sistematico e continuativo di confronto con esperienze di altre organizzazioni fra prodotti, servizi e modalità di gestione del business dell’azienda Il benchmarking è la ricerca continua di chi fa meglio PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 49 TIPOLOGIE DI BENCHMARKING in funzione dell’oggetto del confronto Benchmarking strategico Su aspetti strategici della gestione dell’azienda Benchmarking operativo Su aspetti operativi dell’attività dell’azienda Benchmarking di processo Su una serie di attività dell’azienda collegate tra di loro PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 50 TIPOLOGIE DI BENCHMARKING in funzione dell’organizzazione di confronto Benchmarking interno Mettere a confronto più entità che fanno riferimento alla stessa organizzazione Benchmarking competitivo Mettere a confronto operatori dello stesso settore Benchmarking intersettoriale Mettere l’azienda in relazione con altre aziende di settori diversi PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 51 PROFILO DI MARKETING Azienda XY 1 1 2 3 2 3 4 Concorrente 1 5 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1 2 3 prezzo personale distribuzione 4 packaging 5 comunicazione 6 prodotto 7 servizio 8 9 10 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 52 4 5 Benchmarking aree sciistiche PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 53 PIANO DI MARKETING Funzione: 1. decidere oggi, sulla base dei dati passati che cosa fare in futuro 2. definire i tempi, i modi e le responsabilità per l’attuazione dei programmi Scopo: razionalizzare e coordinare le risorse disponibili Benefici: 1.riduzione risposte irrazionali 2.riduzione rischi insuccesso 3.riduzione conflitti 4.migliore comunicazione motivazione verso un obiettivo PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 54 O T analisi S W Vision Valori Mission STRATEGIA TARGETING monitoraggio e correttivi Marketing Mix 55 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 56 OPPORTUNITY STRENGTH VARIABILI ENDOGENE VARIABILI ESOGENE ANALISI S.W.O.T. THREATS WEAKNESS OBIETTIVI STRATEGICI PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 57 Il processo logico di definizione della strategia di marketing territoriale a) Traduzione degli obiettivi di sviluppo sostenibile in obiettivi di marketing; b) Analisi dei segmenti di domanda territoriale e delle offerte concorrenti; c) Analisi competitiva dell’offerta territoriale disponibile; d) Scelta dei segmenti di domanda prioritari; e) Scelta dell’orientamento strategico di marketing rispetto alla domanda target; f) Posizionamento strategico; g) Scelta dell’orientamento strategico di marketing rispetto all’offerta. h) Politiche operative di marketing Gli orientamenti del marketing territoriale rispetto alla domanda Orientamento Obiettivi Focus della strategia Marketing indifferenziato Attrarre investimenti produttivi in ogni tipo di settore/attività •Comunicazione •Incentivi e sostegno economico •Bassi costi Marketing differenziato Attrarre investimenti in numerosi e ben identificati settori/attività economiche •Segmentazione della domanda e analisi competitiva •Posizionamento strategico •Sviluppo delle potenzialità del territorio •Gestione delle interdipendenze Marketing focalizzato Attrarre investimenti in alcuni settori/attività economiche dove assumere una posizione di leadership •Segmentazione della domanda e analisi competitiva •Posizionamento strategico •Politica dell’offerta L’attrazione degli investimenti dall’esterno Estensione di investimenti esteri già localizzati nel territorio •Gestione attiva della relazione con l’investitore estero •Logica della partnership con la consociata estera •Intenso livello di negoziazione •Definizione congiunta dell’opportunità localizzativa •Domanda più focalizzata sulle specifiche componenti del sistema di offerta territoriale •Maggiore rilievo della comunicazione degli aspetti particolari dell’offerta localizzativa ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI ESTERNI Attrazione nel territorio di nuovi investimenti esterni •Intensa azione di scouting e accompagnamento •Focalizzazione sull’avvio della relazione con il potenziale investitore •Alto livello di negoziazione solo in condizioni particolari •Domanda più focalizzata sulla variabili macro e sulle specifiche condizioni del sito •Maggiore rilievo della comunicazione degli aspetti di carattere generale sul territorio •Idonea comunicazione delle offerte localizzative esistenti sul territorio Posizionamento strategico Fattori differenzianti rispetto al posizionamento di un prodotto/servizio: • rigidità e lentezza al cambiamento dei sistemi territoriali; • rilievo della “vocazione” In linea generale, la scelta del posizionamento di un’area geografica deve essere saldamente legata ai seguenti elementi: •Vocazione •Ambiente •Capacità fattori materiali e immateriali •Coerenza tra generale e particolare PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 62 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 63 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 64 Gli orientamenti della strategia di marketing territoriale rispetto all’offerta Punto di partenza non dogmaticco: LA VOCAZIONE DEL TERRITORIO VALORIZZAZIONE DELLA VOCAZIONE ATTUALE CAMBIAMENTO BASATO SULLA VOCAZIONE ATTUALE CAMBIAMENTO RADICALE •INTEGRAZIONE, FERTILIZZAZIONE ECONNESSIONE DELLE COMPONENTI ATTUALI DEL TERRITORIO •SVILUPPO DI OPPORTUNITA’ DI CAMBIAMENTO •SVILUPPO DI “PROGETTI INNOVATORI” Prestige developments o flagship projects Da «Le micce (più frequenti)» Grande opera (Bilbao, Valencia, ecc.) Evento (Olimpiadi invernali Torino, Expo 2015, ecc.) http://www.citedescivilisationsduvin.com/ PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 66 Marketing - Mix è l’insieme delle LEVE DI MKTG con le quali l’azienda affronta il mkt ad ogni segmento corrisponde un differente mktg-mix individua la migliore combinazione in relazione alla D, alla concorrenza, alle F/D aziendali, in un certo momento INTERNA tra le leve COERENZA ESTERNA con obiettivi az. PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 67 PHYSICAL EVIDENCE PERSONE PIAZZAMENTO POTERE P PREZZO PRODOTTO SERVIZIO PACKAGING PUBBLICITA’ PUBLICITY PROMOZIONE P.R. 68 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA IL MARKETING MIX TERRITORIALE AREA DEGLI INTERVENTI SULLE COMPONENTI MATERIALI E IMMATERIALI AREA DELLA COMUNICAZIONE MARKETING MIX TERRITORIALE AREA DELLA ORGANIZZAZIONE AREA DELLA PROMOZIONE CARATTERISTICHE DI UN PIANO DI MARKETING TERRITORIALE PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 70 PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 71 Le condizioni per l’attuazione del piano strategico CONCERTAZIONE non è un metodo bottom-up, perché c’è un soggetto chiaramente identificato e incaricato di elaborare il piano territoriale anche attraverso incontri con gli attori principali del territorio Incontro con gli attori rilevanti del sistema territoriale Definizione dei principi guida e degli orientamenti di fondo Condivisione dei principi con gli stakeholders e confronto sui contenuti - Esplicitazione degli orientamenti e aspettative concrete - Evidenziare le risorse materiali e immateriali disponibili - Individuazioni di eventuali progetti già esistenti Predisposizione dei contenuti del piano Attivazione di meccanismi collaborazione elementi caratteristici del processo di pianificazione FATTORI DI SUCCESSO FATTORI CRITICI Condivisione delle strategie Implementazione Mobilitazione risorse Mantenimento del consenso Rafforzamento relazioni tra istituzioni Coinvolgimento attivo degli organi di governo locale Controllo strategico Connessione con gli organi di governo sovraordinati Internazionalizzazione PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 73 Un’architettura di Piano strategico per lo sviluppo di un’area geografica a) I principi ispiratori: • • • Sostenibilità Sussidiarietà responsabile ed efficiente Competitività b) Sfide strategiche e opzioni di sviluppo; c) La vision del territorio; d) Il percorso strategico; e) L’approccio strategico; f) Gli assi strategici; g) I progetti intersettoriali; h) Gli action plan; i) Le risorse necessarie e la strategia di finanziamento; j) Gli indicatori di performance. Piano Parco Adamello Brenta La VISION La visione definisce ciò a cui aspira un territorio (o azienda) Va sviluppata attraverso un processo che prevede la consultazione di tutti gli stakeholder chiave e la comunità nel suo complesso È trasversale, olistica: riflette aspirazioni economiche culturali, sociali, ambientali e fisiche del territorio e descrive il tipo di territorio che la comunità vuole creare per i prossimi anni Nello sviluppo della visione, è importante prendere in considerazione le visioni e le strategie già esistenti: politiche programmatiche e strategiche a livello nazionale, regionale o locale. deve essere realistica: non troppo difficile da raggiungere, non troppo in contrasto con le politiche già presenti Serve a trovare ulteriore sostegno e influenzare positivamente gli investimenti e per “raccontare” il territorio ai residenti, enti e investitori esterni, favorendo così il loro sostegno PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 75 Alcuni esempi “una città attraente dal punto di vista commerciale, turistico e per i residenti” “promuovere …. come attrazione locale che si distingue per lo shopping e l’intrattenimento” “…. diventerà una delle localizzazioni più ricercate per l’insediamento e la prosperità di nuove attività commerciali” “un luogo vivace e intraprendente, che ispira fiducia, eccellenza e sviluppo di opportunità per tutti i membri della comunità” … PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 76 Dalla vision alla STRATEGIA Per realizzare la visione, occorre individuare una strategia di lungo termine (anche oltre i 10 anni) che prenda in considerazione ogni aspetto del territorio La strategia sarà seguita da un piano dettagliato (action plan) contenente le azioni da attivare in un periodo da 1 a 3 anni Una volta definita, la visione e il piano strategico devono essere comunicati in maniera efficace per dare una idea corretta di ciò che si intende fare e ottenere adesioni Ciò comporta una campagna di comunicazione, rivolta agli stakeholder ed ai fruitori (commercianti, residenti, ecc…) e assicurarsi che essi possano comprenderne gli obiettivi. PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 77 Gli approcci strategici di base VANTAGGIO DI COSTI •LAVORO •ALTRI INPUT PRODUTTIVI •INCENTIVI E SOSTEGNI •PRODUTTIVITA’ •SERVIZI PUBBLICI VANTAGGIO DI DIFFERENZIAZIONE •QUALITA’ INPUT PRODUTTIVI •QUALITA’ INFRASTRUTTURE •CONOSCENZA E INNOVAZIONE •QUALITA’ PERCEPITA VANTAGGIO DI POSIZIONAMENTO SPECIALIZZATO •SINTESI DEI FATTORI DI VANTAGGIO DI COSTO E DI DIFFERENZIAZIONE IN FUNZIONE DELLE SPECIFICHE ESIGENZE DI SPECIFICI SEGMENTI DI MERCATO Il percorso strategico: due passaggi fondamentali 1. Il confronto con la situazione “attuale” e tendenziale del territorio con quella “auspicata”; 2. In confronto tra la strategia “ideale” e quella “realizzabile” Le tematiche strategiche: 1. 2. 3. 4. Tessuto produttivo locale; Investimenti produttivi dall’esterno; Patrimonio di infrastrutture; Innovazione e capitale umano. Alcuni indicatori di performance 1. Condizioni economiche generali del territorio • Livello e variazione del PIL per abitante • Variazione del tasso di occupazione • …. 2. Condizioni specifiche prioritarie per lo sviluppo sostenibile e per la competitività • Dimensione rete di trasporti • Immagine percepita del territorio all’interno e all’esterno • …. 3. Grado di attuazione delle specifiche azioni previste negli assi strategici • Indicatori definiti in relazione ai contenuti della specifica misura Il sistema di governance le funzioni e attività di marketing territoriale sono tendenzialmente diffuse tra diversi attori Il governo dello sviluppo economico di un territorio è: - Composto da diverse istituzioni che operano su dimensioni spaziali diverse - L’avvicinamento della sfera pubblica e privata attraverso forme di partnership Da un governo dello sviluppo economico alla Governance presenza, accanto ai tradizionali organismi pubblici preposti, di agenzie di scopo, di organismi a natura mista, di attori rappresentativi delle forze sociali e istituzioni private PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 81 Classificazione tipologica del sistema di governance - ambito geografico di competenza: ◦ Nazionale (ministeri e agenzie nazionali) ◦ Regionale (assessorati e agenzia regionale) ◦ subregionale (provinciale/comunale, GAL) - specializzazione funzionale: ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ Definizione linee strategiche generali Rafforzamento tessuto produttivo locale Attrazione investimenti esterni Sviluppo patrimonio infrastrutturale Ricerca e formazione www.centuria-agenzia.it www2.ervet.it/ervet/ www.galaltaumbria.it/ http://www.assogaltoscana.it/index.php/gal-toscani PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 82 Attività tipiche dell’agenzia regionale di sviluppo economico strategiche • Pianificazione della strategia • Allocazione risorse • Definizione target di performance e monitoraggio operative • Partecipazione all’attuazione delle attività operative • Attrazione del territorio Di coordinamento • Perno relazioni organismi centraliattori locali • Riferimento delle partnership • Coordinamento azione operativa degli attori locali Finalizzata a favorire l’attuazione sul territorio più rapida possibile dei programmi operativi La sua efficacia dipende dal modo in cui riesce a connettersi e cooperare con gli attori rilevanti del proprio ambito geografico e a livello nazionale PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 83 Finanziamenti dell’agenzia regionale - Finanziamenti del governo regionale - Finanziamenti del governo nazionale (es. Patto2000) - Finanziamenti comunitari (diretti o indiretti tramite Stato o Regione) - Autofinanziamento ◦ Erogazione di servizi ◦ Impiego di assets (affitto o vendita di immobili o terreni) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 84 Criteri di allocazione 1. Aree strategiche di attività dell’agenzia (es. sostegno tessuto imprenditoriale, attrazione nuovi investimenti ecc.) 2. Tipologie di attività da svolgere • attività correnti • progetti speciali • attività di cooperazione (es. progetti intergal) Oppure 1. Settori produttivi 2. Aree geografiche (es. paesi-target turistici) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 85 Agenzia di marketing territoriale • Simile ma non coincidente con l’agenzia di sviluppo economico • Molteplicità di forme della struttura societaria : • Divisione dell’agenzia di sviluppo economico • Entità indipendente • Organismo misto e con funzioni mirate (es. agenzia per il turismo) www.toscanapromozione.it www.sviluppumbria.it www.enit.it PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 86 livelli di competenza del marketing territoriale nello sviluppo dell’offerta • I° LIVELLO: ASSUNZIONE DIRETTA DELLE DECISIONE E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ CONSEGUENTI • II° LIVELLO: PARTECIPAZIONE AL PROCESSO DECISIONALE ED EVENTUALMENTE ALLE ATTIVITA’ CONSEGUENTI • III° LIVELLO: ATTIVITA’ DI CONSULTAZIONE E SUPPORTO METODOLOGICO MODALITA’ OPERATIVE DI SVILUPPO DELL’OFFERTA TERRITORIALE 1) Sviluppo delle opportunità di localizzazione 1. Lotto di terreno in un’area dedicata a determinate attività produttive (edificato/edificabile, greenfield/brownfield) 2. Infrastrutture e stabilimenti funzionali allo svolgimento di determinate attività economiche 3. Complessi immobiliari multifunzionali 4. Partecipazioni in imprese locali (da controllo totale a joint venture) 2) Realizzazione di grandi progetti innovatori (GPI) 1. Opere infrastrutturali di notevole dimensione e con forte impatto sul contesto geografico ospitante 2. Grandi eventi con risonanza nazionale o addirittura internazionale I progetti portabandiera (flagship projects): • Creazione o sviluppo di nuove funzionalità • Rafforzamento dell’attrattività de territorio • Rafforzamento e comunicazione dell’immagine del territorio • Attrazione sul territorio di risorse e competenze di origine esterna I grandi eventi (hallmark events): • unicità • genera flussi finanziari verso il territorio • implica la realizzazione di infrastrutture funzionali, • sviluppo dell’offerta locale, • ampio coinvolgimento di istituzioni e attori • attiva domanda turistica Gli EVENTI sono avvenimenti programmati che hanno una durata limitata e nascono con una specifica finalità Expo di Milano Palio di Siena Corsa dei ceri www.stefanosoglia.it Festival dell’aria fritta Sagra del cinghiale 90 3) rilancio di aree brownfield Sono aree che: - Hanno subito precedenti utilizzazioni per fini produttivi con impatto rilevante sul paesaggio e ambiente circostante - Le strutture esistenti risultano ora abbandonate o fortemente sottoutilizzate - Possono presentare problemi di inquinamento - Sono situate in prossimità di aree urbane - La riconversione a nuove utilizzazioni richiede consistenti interventi il FICO di Bologna PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 91 Opportunità localizzativa molto significativa per lo sviluppo del territorio (e fortemente sostenuta dalla UE), per la quale occorre che siano risolte le seguenti condizioni di fondo: • Creare le condizioni di fondo per l’intervento di un nuovo investitore • Rendere la nuove utilizzazioni funzionali al percorso di sviluppo sostenibile dell’area Fattori che ostacolano l’interesse degli investitori verso un’area brownfield: • Incertezza e dimensione dei costi di bonifica ambientale • complessità procedure amministrative • Dimensione dell’investimento • Lungo periodo di recupero dell’investimento Il peso delle misure adottate dalla PA per il recupero delle aree brownfield va valutato in base a: • Impatto ambientale e sociale della nuova utilizzazione dell’area • Mantenimento o valorizzazione di determinate componenti dell’area aventi importanza architettonica o paesaggistica • Possibili conseguenza dell’iniziativa sull’economia locale -> coinvolgimento del territorio 4) offerta di servizi specialistici • Individuazione delle iniziative e primo screening • Fornitura informazioni, comunicazione • Valutazione delle opportunità inserite nella “short list” • Accompagnamento sul territorio, comunicazione e lobbying • Effettuazione della scelta e realizzazione materiale dell’insediamento • Supporto tecnico globale • Valutazione delle performance dell’insediamento ed elaborazione di strategia per le fasi successive • Progetti di co-sviluppo, comunicazione e lobbying Informazioni per la descrizione dell’opportunità di localizzazione (rif. Caroli) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 94 PROBLEMATICHE E SPECIFICITA’ DELLA COMUNICAZIONE DEL TERRITORIO • Il reale impatto della comunicazione sull’attrattività del territorio • L’eterogeneità delle fonti di comunicazione del territorio • I molteplici possibili contenuti della comunicazione del territorio • Comunicazione del territorio e comunicazione dei suoi prodotti • L’effetto spill-over della comunicazione del territorio (es. Toscana) TARGET DELLA COMUNICAZIONE DEL TERRITORIO INTERNI UTILIZZATORI INFLUENZATORI ESTERNI Residenti Forza lavoro Istituzioni del territorio Imprese di origine interna Altre organizzazioni Turisti Imprese di origine esterna Investitori esterni Visitatori occasionali Mezzi di comunicazione Associazioni Gruppi di interesse Società di consulenza Istituzioni finanziarie Mezzi di comunicazione Associazioni Turisti Cos’è un Marchio d’Area (o territoriale) Processo identitario e di sviluppo territoriale, che grazie ad una metodologia di marketing tende alla creazione duratura di relazioni Interne Interno-Esterno Fisiche-Effimere www.trentinospa.info PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 97 Funzioni Promozione e/o commercializzazione delle eccellenze Attrazione turistica, nazionale ed internazionale Attrazione risorse Comunicazione e rafforzamento identità locale PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 98 I perché del MdA Perché adottarlo? Concentrare Distinguere Esaltare (Moda e/o pretesto e/o semplificare) Ma perché si adotta? Condizione necessaria o sufficiente per i contributi Alta immagine associata e/o investimenti per affermarla Accesso a servizi e benefit promo-commerciali Facilmente ottenibile e/o adottabile PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 99 Precondizioni (necessarie) Bisogni oggettivi Volontà soggettiva (gruppo pilota + leader) Budget di partenza (> costi grafica e di studio) Elementi unificanti (genius loci) Il MdA non lo si fa «nascere», ma è già sul territorio (es. Franciacorta, Trentino) e lo si fa: emergere, condividere, sviluppare PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 100 Come partire Analisi SWOT Analisi del sistema d’offerta attuale e potenziale Targeting Analisi dimensione d’area ideale f (obiettivi, competitors, contesto geografico, ricchezza sistema d’offerta, ecc.) Patto d’area PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 101 Alcuni strumenti progettuali • Oltre ai soliti del trittico comunicativo (DEL, AL, SUL territorio) • Manuale del MdA (es. STVB) • Accordo formale pubblici-privati-enti • C.R.M. • Formazione (personale e dipendenti) PROF. S. SOGLIA - UNIVERSITÀ DI SIENA 102