4 VARIE DOMENICA - 23 agosto 2009 L'AGONIA DEI PICCOLI CIRCHI Le famiglie circensi quelle ovviamente meno blasonate versano in una situazione allarmante, senza alcun sostegno dello Stato arrabattandosi, con molta professionalità, lavorando in piccoli spazi intesi come località minori ed anche vessati, per altro, da imposizioni gravose di tassazioni dovute agli Enti Locali per diritti di occupazione suolo pubblico acqua luce e quant'altro necessita per poter offrire uno spettacolo decente e professionalmente ineccepibile. Abbiamo assistito, in questi giorni, ad uno spettacolo di un circo all'aperto in località Torrette di Fano allestito da una famiglia dal sangue circense e generazionale di elevato impegno e professionalità allietando con passione e tanta generosità centinaia di persone plaudenti presenti allo spettacolo e, buona parte degli stessi senza aver pagato nulla proprio per la natura stessa del circo presentato a cielo aperto e senza un minimo di recinzione. Sette persone tutte appartenenti alla stessa famiglia in rappresentanza di tre generazioni si sono cimentate in una serie di numeri tipici e, rispettosi, di una vera e propria scaletta ben articolata da comicità, abilità e magia il tutto con una sapiente regia del titolare protagonista assoluto del Circo De BLASIS. Stiamo parlando del Sig. Loris De Bianchi nel ruolo di figlio in quanto generazione di mezzo, padre di due ragazzi anch'essi impegnati in ruoli chiave dello spettacolo, di marito nella veste di partners della moglie impegnata in veri ruoli di magia oltre che silouette nel prestarsi con il Suo corpo a delimitare gli spazi per l'esibizione del marito nel presentare il numero del lancio dei coltelli esibendosi, a chiusura dello spettacolo con un numero clou di mangiatore di fuoco con in scena 4 stupendi esemplari di serpenti. Nel concludere uno spettacolo di intrattenimento eseguito all'aperto ci siamo posti una domanda, quale fosse la fonte di reddito per portare avanti con dedizione e passione un lavoro così impegnativo? Un reddito improponibile visto che il tutto deriva dalla generosità delle persone disponibili ad acquistare un biglietto per assistere seduti allo spettacolo. La percentuale dei paganti, da noi valutata, è meno di un terzo dei presenti. E si perché il fenomeno in uno spazio aperto è proprio quello dei furbi del quartierino che non essendoci barriere si alloggiano in piedi dietro l'ultima fila di sedie, disposta a semicerchio, ed assistono a tutto lo spettacolo immuni dal mettere la mano in tasca autorizzati da un pensiero tutto italico del furbo di turno senza rispetto per chi sta lavorando per sbarcare il lunario visto che soltanto il sacrificio gli consente da vivere, male, considerando che il rispetto non lo ricevono neppure dallo Stato in quanto gli interventi canonizzati sono soltanto a favore dei Grandi Circhi tradizionali. Ci domandiamo, è mai possibile che un lavoro così nobile e dignitoso debba andare in giro peregrinando la nostra penisola per racimolare sopravvivenza senza che nessuno intervenga? La generosità della gente è ammirevole quando si tratta di sostenere cause meritorie sostenute dai grandi mezzi di comunicazione diversamente è terra bruciata. Non si può accettare un atteggiamento di indifferenza ignorandone la solidarietà per una causa che a nostro modesto avviso fa parte di un patrimonio culturale di cui noi italiani dovremmo farne vanto. A. B. MONDI MEDITERRANEI AL VITTORIANO di Carla GUIDI “Mondi mediterranei” è la mostra che quest’anno ha aperto la quarta edizione del progetto Il Lazio tra Europa e Mediterraneo, ospitata al Complesso del Vittoriano, a cura di Alessandro Nicosia in collaborazione con Gina Ingrassia e Carlotta de Mottoni, titolo simbolico di multiforme varietà e radicato senso di identità nel Mediterraneo come minimo comune denominatore e fattore di incontro e di similitudine. L’esposizione quindi vuole racchiudere in sé il senso profondo e la missione ultima dell’intero progetto: il riconoscimento e il rispetto delle singole culture e della forte appartenenza ad un’identità nazionale ma anche l’ineluttabile appartenenza ad un orizzonte più ampio che ha visto molteplici occasioni di scambi, incontri e connessioni. L’ esposizione intende offrire un’ulteriore occasione di dialogo e confronto volto alla conoscenza e all’ approfondimento delle diverse realtà culturali che animano il panorama mediterraneo con circa 100 scatti di diversi artisti provenienti dai paesi del Mediterraneo. Ciascuno dei 17 fotografi provenienti da 15 paesi con le sue opere, offre un personale contributo alla definizione di una visione globale delle realtà mediterranee, fornendo le diverse tessere di un mosaico che si ricompone in una simbolica unità tra motivi ricorrenti e comuni identità. E’ stata selezionata una grande varietà di fotografi, giovani emergenti e artisti affermati, noti e meno noti, tutti accomunati da una capacità espressiva fuori dal comune. Le 100 immagini sono a prima vista molto diverse tra loro eppure creando visibili connessioni e una continuità narrativa inaspettata. E’ grande anche la varietà di soggetti scelti, ritratti di volti, gesti quotidiani, paesaggi, scorci suggestivi, segni di una dimensione quotidiana dell’ esistenza che testimoniano il rapporto che ogni artista stabilisce con l’ambiente circostante e con il paese d’appartenenza. Hicham Benohoud – Marocco – caratterizzate da uno straniante silenzio, dall’atmosfera pesante, che suggeriscono un mondo inafferrabile dai contorni misteriosi e quelle di Ali Chraïbi, suo compatriota, che restituisce ritratti di donne di rara intensità. La forte plasticità e l’utilizzo delle luci di Mohamed Ayeb – Tunisia – sono capaci di creare opere pittoriche più che fotografiche. Tariq Salsa, palestinese, blocca con i suoi scatti volti di bambini, ragazzi, anziani al lavoro, creando atmosfere di intima quotidianità. Notevole anche la straordinaria capacità evocativa dei volti di Ara Güler, uno dei più grandi fotografi contemporanei turchi. Ayman Lotfy – Egitto - coglie per segni la ricchezza della cultura egiziana con i suoi riti, l’intimità della preghiera, la quotidianità. L’ attenzione al movimento dei corpi caratterizza il cipriota Christos Avraamides che cattura il corso della danza contemporanea. Ivo Pervan, croato, connette il suo lavoro soprattutto alla promozione dell’immagine della sua terra, alle bellezze della natura. E’ lo stesso amore per il suo paese testimoniato da Slobodan Starèevic del Montenegro e da Qerim Vrioni che della sua terra, l’Albania, scatta foto CONCERTI DEL TEMPIETTO Fe s t i v a l M u s i c a l e d e l l e N a z i o n i Sala Baldini (Piazza Campitelli, 9 - Roma) – XXI EDIZIONE - NEL PARCO ARCHEOLOGICO DEL TEATRO DI MARCELLO Via del Teatro di Marcello, 44 Roma fino a Domenica 27 Settembre 2009 OGNI SERA ALLE 20.30 ALLE ORE 20 VISITA GUIDATA ALL' AREA ARCHEOLOGICA DEL TEATRO DI MARCELLO In caso di maltempo i Concerti si ter- ranno al coperto. Biglietto: 18 euro (15 euro per il Concerto + 3 euro per l'accesso all'area archeologica) Abbonamento (a 10 Concerti a scelta): 52 euro + 3 euro a Concerto per l'accesso all' area archeologica Prenotazioni allo 06 87 13 15 90 – 348 780 43 14 fax 06 233 226 360 e-mail: [email protected] sito internet: www.tempietto.it Tickets On Line: www.tempietto.it J. B. GERLOFF E FAUST Fino al 27 settembre 2009 la Casa di Goethe espone 35 lavori di Janet Brooks Gerloff per una delle scene più rocambolesca del capolavoro di Goethe: per ottenere il magico ringiovanimento Mefistofele porta Faust nella cucina della strega. Goethe aveva scritto la scena nella primavera del 1788 nella Villa Borghese a Roma. L'artista tedesco-americana ha creato il più ricco ciclo sulla Cucina della strega della storia delle illustrazioni per il Faust. Circa 50 acrilici, acquerelli e disegni del 1998/99 e una serie di quindici litografie, realizzata nel 2002/03, che ha battezzato con i nomi di singoli episodi o con i versi dalla Cucina della strega. Nel cuore dell'opera della Brooks Gerloff c'è l'uomo con le sue emozioni e conflitti. L'artista ha creato cicli molto ricchi su temi musicali e letterari e ha lavorato anche su testi di scrittori contemporanei come Hilde Domin, Attila József e Durs Grünbein, premio Büchner e attualmente borsista nella Villa Massimo a Roma. Janet Brooks Gerloff è nata nel 1947 nel Midwest degli Stati Uniti e si è trasferita nel 1972 in Germania. Numerose personali e colletive in Germania e all'estero. Nel 1999 la Lucas-Cranach-Galerie, con Weimar capitale della cultura, e nel 2001 il Ludwig Forum Aachen hanno allestito mostre personali per la Cucina della strega. Al Käthe Kollwitz Museum di Colonia l'anno scorso è stata allestita una grande retrospettiva con lavori degli ultimi vent'anni. Casa di Goethe, via del Corso 18 Info 06 32 650 412 - [www.casadigoethe.it] Orari: 10/18. Lunedì chiuso. C.G. Per informarVi su ciò che la stampa scrive sulla Vostra attività o su un argomento di Vostro interesse. legate alle suggestioni della natura, principalmente a Valona e dintorni. Il paesaggio è anche il soggetto prediletto di Jeries Francis - Palestina - che richiama visioni quasi lunari di immobile bellezza, maestosa dignità e nostalgia. La poetica del greco Vassilis Chatzigiannis è di mescolare presente al passato cercando nuove forme e connotazioni in questo suolo di riti antichi e di miti, come in altro modo le foto dello spagnolo Angel Luis Aldai dove si sovrappongono le nozioni di “natura” e “cultura”. Le foto della portoghese Rita Burmester sembrano sempre dominate da un senso di scomparsa, di silenzio, di delicata segretezza, di essenzialità; quasi come se volessero trovare il loro significato unicamente nella loro stessa evidenza. La produzione del maltese Domenic Aquilina, legata al fotogiornalismo, ci racconta per immagini il “mito” moderno, la passione per il gioco del calcio, icona del mediterraneo. Juš Premrov – Slovenia - lavora soprattutto in bianco e nero nel desiderio di cogliere stati d’animo familiari e restituirli allo spettatore evocando una risposta emotiva. Le foto dell’ israeliana Orith Youdovich chiudono simbolicamente il viaggio qui definito come luogo sul quale tutti possono affacciarsi nel tentativo di affrontare insieme il destino umano nel Mediterraneo divenuto metafora dell’ avventura esistenziale. FOTO: Hicham Benohoud – Marocco Complesso Monumentale del Vittoriano, Sala Zanardelli, Ingresso Ara Coeli Dal lunedì al giovedì 9.30 –18.30; venerdì e sabato 9.30 – 19.30 e fino al 6 settembre 2009 Info: 06/69202049