Torino 6 novembre 2013 RICONOSCERE E COMPRENDERE I RAGAZZI CON MUTISMO SELETTIVO • La caratteristica fondamentale del MS è la persistente incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche (per es. a scuola), mentre in altre situazioni parlare risulta possibile. • L’anomalia interferisce con i risultati scolastici o lavorativi o con la comunicazione sociale. • L’anomalia deve durare per almeno 1 mese e non è limitata al primo mese di scuola (durante il quale molti bambini possono essere timidi o riluttanti a parlare). Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. • Il Mutismo Selettivo non dovrebbe essere diagnosticato se l’incapacità di parlare del soggetto è dovuta soltanto al fatto che non conosce o non è a proprio agio col modo di parlare richiesto nella situazione sociale. • l’anomalia non è meglio attribuibile ad un Disturbo della Comunicazione (per es. Balbuzie) e non si manifesta esclusivamente durante il decorso di un Disturbo generalizzato dello Sviluppo, di Schizofrenia, o un altro Disturbo Psicotico. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Il Mutismo Selettivo è un disturbo complesso legato all'ansia: - L'ansia è uno stato di particolare attivazione dell'organismo, a livello psichico e fisico, di fronte a situazioni stressanti e/o preoccupanti. Diventa patologica quando non favorisce la soluzione del problema o è presente in modo eccessivo anche se non vi è un vero pericolo. Causa malessere e disagio. - Per ciò che riguarda i b/r con M.S. l'ansia è presente in modo eccessivo in particolari contesti sociali. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. I ragazzi con M.S. ... Sopra i 10 anni riferiscono -Palpitazioni cardiache -Senso di svenimento -Rossore -Tremori e sudore -Mal di testa Tutte manifestazioni neurofisiologiche comuni all’ansia Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. ATTENZIONE!! “Inibizione comportamentale” Quando un bambino deve affrontare situazioni sociali nuove o insolite, può sperimentare cioè un’attivazione neurovegetativa molto intensa. Questa situazione innesca un processo emotivocognitivo che lo porta a sentire un intenso disagio. Reazione comportamentale = ritiro fisico e verbale. L’inibizione aiuta il bambino a difendersi dalle sue paure. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Non parlare in specifiche situazioni non è un comportamento manipolatorio e controllante, dunque NON è un disturbo oppositivo. “Congelamento” della produzione verbale come comportamento istintivo di reazione di fronte ad un pericolo percepito (Lesser e Katz, 1988). Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Fattori cognitivi e affettivi • Vulnerabilità: il bambino nelle situazioni sociali esterne alla famiglia vive un’attivazione costante di disagio, sentendosi minacciato. • Inadeguatezza: il bambino si vive come incompetente. • Paura del giudizio altrui • Vergogna e metavergogna: timore di mostrare la propria vergogna. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. ATTENZIONE!!!!! ATTUALMENTE SI RITIENE CHE IL MS POSSA ESSERE IL PRECURSORE DELLA FOBIA SOCIALE Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Paura marcata, persistente e irrazionale relativa a situazioni sociali o prestazionali in cui si è esposti al giudizio altrui Prevalenza 1% della popolazione generale tra bambini e adolescenti Diagnosi possibile dagli 8 anni Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Manifestazioni Vulnerabilità Il soggetto si sente minacciato Inadeguatezza Sensazione di non essere competente Paura del giudizio altrui Timore di essere sempre giudicato in modo negativo dagli altri Vergogna Timore di perdere la propria buona immagine sociale Meta-vergogna Paura di mostrare la propria vergogna Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Problema dell’accettabilità sociale Ipersensibilità ai segnali mandati dalle altre persone La sicurezza personale è funzione della percezione soggettiva della propria accettazione da parte di un altro ritenuto importante o da parte del gruppo Adesione alle aspettative dell’altro Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Atteggiamenti tipici Autostima Bassa autostima Sentimenti di inferiorità Difficoltà ad essere assertivi Giudizio Ipersensibilità alla critica, giudizio negativo, rifiuto Scarse capacità sociali Segni di ansia Mani fredde/sudate, tremori, voce esitante, sottile Evitamento Ansia anticipatoria Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Condizioni correlate Mutismo selettivo Ansia da esame/ prestazione Rifiuto di parlare pur potendolo fare Accade in situazioni specifiche Esordio precoce (3-7 anni) Paura di fare brutte figure durante le richieste di prestazioni Rigidità di temperamento Si agitano quando vengono modificate le loro abitudini Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Cause Biologici e genetici e fattori di rischio I disturbi d’ansia sono ricorrenti nella stessa famiglia, ma è meglio parlare di vulnerabilità Temperamento: inibizione comportamentale Timidezza Ambientali Episodi traumatici Famiglia iperprotettiva o svalutante e ipercritica Esperienze di umiliazione Rigidità del comportamento per evitare ciò che è nuovo e non si sa come gestire Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Aspetti Teoria della mente Ridotte capacità di autoriflessività (comprendere le proprie emozioni, scopi, credenze) perché orientato sull’altro Ridotta capacità di decentramento (prendere il punto di vista dell’altro) Ridotta capacità di mastery (applicare strategie di problemsolving funzionali) Credenze cognitivi Vergogna (farò la figura dello sciocco) Inaiutabilità (non potrò farcela) Paura di fare (tutti mi guardano e io sbaglierò) Memoria selettiva dei propri fallimenti Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Il Mutismo Selettivo comporta difficoltà nell'utilizzo della voce e non impossibilità a comunicare. In determinate circostanze il bambino/ragazzo sta male/prova ansia in relazione all'emissione del suono della propria voce. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. LA VOCE E L'IDENTITÀ La propria voce è espressione dell'identità di ciascuno. La difficoltà nell'emettere il proprio suono è indice di sofferenza profonda nel ragazzo. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. PRE-ADOLESCENTI E ADOLESCENTI • bassa autostima legata ai ripetuti vissuti di fallimento sperimentati • Impotenza appresa • Paralisi emotiva • Meccanismi negativi di gestione dell’ansia – EVITAMENTOElaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. • Non parlare rischia di diventare parte dell’identità stessa del ragazzo • Difficoltà a tollerare l’attenzione su di sé • Fobia sociale Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. CONSEGUENZE • Minore acquisizioni di competenze sociali • Minore possibilità di sperimentarsi nel gruppo dei pari • Si mostrano calmi ma solo perché nascondono i segnali d’ansia • Difficoltà nella comunicazione non verbale – INIBIZIONE COMPORTAMENTALE• Reazione di panico con improvvisi vuoti di memoria Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. COME AIUTARE A SCUOLA IL RAGAZZO CON MS FAMIGLIA BAMBINO/ RAGAZZO SM SCUOLA PSICOTERAPEUTA Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Fase di passaggio da SCUOLA COME ORIGINE/CAUSA DEL PROBLEMA SITUAZIONE DI STALLO A SCUOLA COME LUOGO DOVE IL DISAGIO DEL B/R PUO’ FARSI SENTIRE SCUOLA + FAM. + T = LAVORO DI SQUADRA Nei casi di MS ha un ruolo fondamentale la diagnosi precoce; prima si avvia il processo e più risulta semplice dare inizio al cambiamento. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. BAMBINI E RAGAZZI (DI ETA’ > DI 6/7 ANNI) INIZIANO AD AVERE MAGGIORE AUTOCONSAPEVOLEZZA SM COME PARTNER ATTIVO / CONSAPEVOLE FAMIGLIA MODALITA’ DI INTERVENTO DIVERSE A SECONDA DELL’ETA’ T MS SCUOLA (gioco “su misura”, produzione graduale di suoni/rumori, lavoro per obiettivi, tecniche informatiche,ecc) Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. ATTEGGIAMENTI DA TENERE: FAR SENTIRE IL RAGAZZO COMPRESO E APPREZZATO ANCHE SE NON PARLA NON CREARE ASPETTATIVE AFFINCHE’ PARLI RICORDARE SEMPRE CHE VUOLE PARLARE MA NON RIESCE NON FORZARE A PARLARE / CONCEDERE IL NON VERBALE COME COMUNICAZIONE ALTERNATIVA (INDICARE, APPELLO, MANO ALZATA, SORRISO,CENNO) Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. UTILIZZO DEL RINFORZO POSITIVO PER OBIETTIVI RAGGIUNTI – GRADUALITA’ soprattutto in contesti difficili RICONOSCIMENTO DEL MS COME NON OPPOSITIVO NON UTILIZZARE ALCUNA FORMA DI RICATTO /PUNIZIONE/INGANNO PUNTARE ALLA RESPONSABILIZZAZIONE, AD AUMENTARE L’AUTOSTIMA, ALLA CRESCITA ATTRAVERSO LA GRATIFICAZIONE (PICCOLI COMPITI DA SVOLGERE IN CLASSE, COMMISSIONI E RUOLI DI RESPONSABILITA’…) Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. FAVORIRE L’INTERAZIONE CON ALTRI COMPAGNI ( ATTIVITA’ IN COPPIA O IN PICCOLI GRUPPI) FARE ATTENZIONE A PRESE IN GIRO O/E ALLE REAZIONI DEL GRUPPO CLASSE AL MUTISMO Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. LAVORO DI SQUADRA COME MESSAGGIO POSITIVO AL BAMBINO/RAGAZZO: “Siamo dalla tua parte, ci vai bene per quello che sei, capiamo le tue difficoltà e siamo certi che riuscirai a superarle” COMPRENSIONE / ACCETTAZIONE FIDUCIA / NON INGANNO RASSICURAZIONE / DARE TEMPO Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. A SCUOLA • Far sentire il ragazzo compreso • Aumentare fiducia in se stesso • Riduzione dell’ansia Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. L’IMPORTANZA DEGLI INSEGNANTI • Non esercitare pressioni affinché il ragazzo parli • Individuare modalità di valutazione alternative all’orale: scritto, registrazioni audio, utilizzo pc • Dare consegne molto chiare e precise • Posizionare il ragazzo non al centro della classe • Favorire il lavoro in piccoli gruppi COSA FA AUMENTARE L’ANSIA L’ANSIA PUO’ AVERE DELLE RIPERCUSSIONI NEGATIVE SULLE PERFORMANCE SCOLASTICHE IN DIVERSI AMBITI • • • • • Test a tempo Compiti a tema libero Impossibilità di chiedere informazioni Panico con improvvisi vuoti di memoria Difficoltà a lavorare in gruppo Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Segue…. • • • • Non provarci per evitare di fallire Perfezionismo Procrastinazione /evitamento Paura di non capire cosa l’insegnante vuole da me • Paura di esprimere opinioni • Vulnerabilità alla frustrazione • Evitamento situazioni sociale es. rifiuto di andare a scuola Sia in esposizioni orali che scritte!!! Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. CONCRETAMENTE •Spiegare a insegnanti e bidelli le caratteristiche principali del MS •Non fare pressioni affinché il ragazzo parli •Non utilizzare un lessico facilitato per rivolgersi a lui •Permettere di usare forme alternative di comunicazione •Non sottolineare apertamente le differenze tra il ragazzo con MS e gli altri •Non sottolineare eventuali miglioramenti •Chiarire sempre bene le consegne •Specificare il contenuto delle risposte a domande aperte Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. … Segue •Periodicamente esortare tutti i compagni di classe a scrivere domande in forma anonima •Non far sedere il ragazzo con MS vicino agli insegnanti bensì dietro e comunque sempre ai lati della classe •Adottare modalità di interazione non verbali per tutta la classe •In caso di discussione in classe consegnare il giorno prima le domande in modo che il ragazzo possa iniziare a rifletterci sopra e preparare risposte scritte Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. … Segue •Evitare compiti a tempo •Puntare sulle abilità del ragazzo con MS (esempio utilizzo PC) •Permettere al ragazzo di lavorare in coppia o piccolo gruppo insieme a compagni con i quali ha già stretto una buona relazione •Supportare il ragazzo nel frequentare attività extrascolastiche che favoriscano la socializzazione •Individuare un insegnante che ricopra il ruolo di “Tutor” mano a mano che gli anni scolastici proseguono in modo da servire da diventare punto di riferimento per il ragazzo e i suoi progressi • comunicazioni regolari con genitori e professionisti che ruotano intorno al ragazzo con MS Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. COSA PORTARE A CASA DA QUESTO INCONTRO? • Aiutare bambini e ragazzi a ridurre l’ansia influendo sull’ambiente che li circonda • Comprenderli nelle loro difficoltà • Collaborare con specialisti e famiglia Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. Invece di comunicare con una normale verbalizzazione, i bambini/ragazzi affetti da questo disturbo possono comunicare con gesti, annuendo o scuotendo il capo in segno di diniego, o spingendo o tirando l’interlocutore o, in alcuni casi, con emissioni di suoni monosillabici, corti, o monotoni, o con una voce alterata. Elaborazione a cura dello studio S.m.a.i.l. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Dott.ssa Federica Trivelli – Psicologa, Psicoterapeuta dell’Età Evolutiva a indirizzo Cognitivista [email protected] Studio S.m.a.i.l. 348/9271632