P.A.T.
Regione Veneto
Provincia di Treviso
Comune di Treviso
Piano di Assetto del Territorio
R 08 C
SINTESI NON TECNICA
GRUPPO DI PROGETTAZIONE
arch. Giuseppe Cappochin
CAPOGRUPPO - Pianificazione urbanistica
urb. Roberto Rossetto
Coordinamento generale
arch. Leopoldo Saccon
Pianificazione urbanistica
arch. Fernando Tomasello
Pianificazione urbanistica
CONTRIBUTI SPECIALISTICI
dott. For. Stefano Reniero
IL SINDACO
Sostenibilità ambientale VAS e VINCA
Gian Paolo Gobbo
Assessore all'urbanistica
ing. Federico Zannantonio
arch. Sergio Marton
Valutazione dei trasporti e viabilità
Direttore Generale
dott. Otello Paraluppi
ing. Giuliano Marella
Valutazioni estimative
Responsabile del procedimento
Settore Pianificazione Territoriale ed Urbanistica
arch. Stefano Barbieri
dott. Luca Romano
Indagini socio-economiche
Adottato
Approvato
ing. Giuseppe Baldo
Urbanistica partecipata
Codice Elaborato
W 6 3 5
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0 0
0 2
0 1
Febbraio 2013
SINTESI NON TECNICA
INDICE
1
INTRODUZIONE ................................................................................................... 3
2
RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE..................................................... 3
3
4
2.1
ARIA ................................................................................................................ 6
2.2
CLIMA ............................................................................................................. 8
2.3
ACQUA ........................................................................................................... 9
2.4
SUOLO E SOTTOSUOLO ..............................................................................11
2.5
BIODIVERSITÀ, FLORA E FAUNA .................................................................12
2.6
PAESAGGIO ..................................................................................................14
2.7
SISTEMA ANTROPICO ..................................................................................14
2.8
AGENTI FISICI ...............................................................................................18
2.9
SISTEMA SOCIO-ECONOMICO ....................................................................20
PROBLEMATICHE AMBIENTALI .........................................................................22
3.1
ARIA ...............................................................................................................22
3.2
ACQUA ..........................................................................................................23
3.3
SUOLO E SOTTOSUOLO ..............................................................................23
3.4
BIODIVERSITÀ, FLORA E FAUNA .................................................................23
3.5
PAESAGGIO ..................................................................................................23
3.6
SISTEMA ANTROPICO ..................................................................................24
3.7
AGENTI FISICI ...............................................................................................24
3.8
SISTEMA SOCIOECONOMICO .....................................................................25
3.9
SINTESI DELLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI.........................................25
DISEGNO DI PIANO.............................................................................................29
4.1
AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI (ATO) ...................................................29
d0601070_SintesiNonTecnica
1
SINTESI NON TECNICA
4.2
5
DISEGNO DEL PIANO ...................................................................................30
GLI SCENARI DI ASSETTO DEL TERRITORIO ..................................................38
5.1 PROBABILE EVOLUZIONE DEL TERRITORIO IN ASSENZA DI PIANO
(OPZIONE ZERO) ....................................................................................................38
6
7
5.2
LO SCENARIO DI PIANO ...............................................................................38
5.3
COMPARAZIONE DELLE LINEE DI AZIONE DEI DUE SCENARI ..................38
VALUTAZIONE DI COERENZA ............................................................................40
6.1
COERENZA CON I PRINCIPI DI SOSTENIBILITÀ .........................................40
6.2
COERENZA CON LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA .........................42
VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DETERMINATI DALLE AZIONI DI PIANO ........43
7.1
ANALISI PRELIMINARE .................................................................................43
7.2
ANALISI DELLA SUSCETTIBILITÀ ALLE TRASFORMAZIONI .......................44
7.2.1
PARAMETRI DI VALUTAZIONE .............................................................. 44
7.2.2 RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA DELLA SUSCETTIBILITÀ ALLE
TRASFORMAZIONI .............................................................................................. 45
7.3 MATRICI DI VALUTAZIONE E COMPARAZIONE DELLE ALTERNATIVE DI
PIANO......................................................................................................................47
7.4
ANALISI DI DETTAGLIO – CONSUMO DI SUOLO ATTUALE E FUTURO .....49
8
ESITI DELLA VINCA.............................................................................................51
9
MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE ................................................51
10 MONITORAGGIO AMBIENTALE ..........................................................................52
11 PROCESSO DI PARTECIPAZIONE E CONCERTAZIONE ..................................56
12 CONCLUSIONI .....................................................................................................57
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.2
SINTESI NON TECNICA
1
INTRODUZIONE
Il presente documento costituisce la sintesi non tecnica della Valutazione Ambientale
Strategica (VAS) del Piano di Assetto del Territorio (PAT) del Comune di Treviso.
La Sintesi non Tecnica sintetizza in maniera semplificata, ma non banalizzante, le
questioni affrontate durante la fase di Valutazione, concentrando l'esposizione sui punti
significativi dell'analisi e della valutazione, sulla corrispondenza tra obiettivi e risultati
attesi e sul processo di monitoraggio nella fase di attuazione del piano.
Questo documento assume un ruolo rilevante in quanto diventa a tutti gli effetti lo
strumento di carattere divulgativo che dà pubblicamente conto del risultato del
procedimento di elaborazione e valutazione del Piano e dei processi di partecipazione
che lo hanno accompagnato.
E’ importante ricordare che il processo di VAS si è svolto in concomitanza con quello di
pianificazione, attraverso un continuo confronto che ha, quindi, portato alla ricerca delle
strategie migliori sia per la valorizzazione delle componenti ambientali che per la
riduzione delle pressioni.
La VAS è stata strutturata secondo le seguenti fasi, come previsto dalla Direttiva
2001/42/CE del 27 giugno 2001 “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio
concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”:
•
descrizione dello stato attuale dell’ambiente attraverso la costruzione del
Rapporto sullo Stato dell’Ambiente;
•
individuazione delle criticità esistenti;
•
definizione degli obiettivi e delle azioni di piano;
•
descrizione della probabile evoluzione dell’ambiente in assenza dell’attuazione
del piano (scenario zero);
•
valutazione della coerenza delle scelte di piano rispetto alla pianificazione
sovraordinata e ai principi di sostenibilità;
•
stima degli effetti ambientali e valutazione delle alternative;
•
individuazione di misure per impedire, ridurre e compensare gli eventuali effetti
negativi significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione del piano;
•
descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio.
2
RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE
Il Rapporto sullo stato dell’ambiente rappresenta una analisi sullo stato di fatto al fine di
avere una chiara rappresentazione della qualità ambientale di partenza, necessaria sia
per conoscere le diverse componenti ambientali in gioco e garantire al pianificatore una
loro corretta interpretazione, sia per effettuare una mirata valutazione degli obiettivi e
delle azioni del P.A.T. in rapporto ai possibili impatti che si determinano sulle matrici
ambientali.
E’ opportuno un breve inquadramento territoriale per visualizzare il contesto di lavoro. Il
Comune di Treviso, che si estende su una superficie di circa 55,5 km2, è collocato nel
settore centro orientale della regione del Veneto. Capoluogo dell’omonima provincia,
confina con i comuni di Carbonera, Casier, Paese, Ponzano Veneto, Preganziol,
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.3
SINTESI NON TECNICA
Quinto di Treviso, Silea, Villorba e Zero Branco. Il comune si inserisce sulla media
pianura veneta in una zona ricca di risorse idriche (fascia delle risorgive). Il corso
d'acqua principale è il Sile.
Figura 1 Inquadramento territoriale del Comune di Treviso
La descrizione dello stato dell’ambiente è stata effettuata secondo uno schema
articolato in quattro macrosistemi che comprendono le matrici ambientali che
definiscono il Quadro Conoscitivo della Regione Veneto. L’analisi delle singole matrici
è stata effettuata suddividendo le medesime in sottocomponenti.
Di seguito si riporta una tabella esplicativa dei diversi livelli considerati.
MACROSISTEMA
MATRICI AMBIENTALI
Aria
Clima
SISTEMA FISICO
Acqua
Suolo e sottosuolo
SISTEMA NATURALISTICO
Biodiversità, flora e fauna
SISTEMA PAESAGGISTICO
e PATRIMONIO STORICO-
Paesaggio
d0601070_SintesiNonTecnica
SOTTOCOMPONENTI
Qualità dell’aria
Emissioni
Termometria
Pluviometria
Anemometria
Classificazione fitoclimatica
Acque superficiali
Acque sotterranee
Acquedotti e fognature
Inquadramento
Fattori di rischio
Uso del territorio
Flora e vegetazione
Fauna
Rete Natura 2000
Aree di rilevanza naturalistica
Metodologia
Caratteri locali
PAG.4
SINTESI NON TECNICA
MACROSISTEMA
CULTURALE e
ARCHEOLOGICO
MATRICI AMBIENTALI
Patrimonio storico-culturale e
archeologico
SOTTOCOMPONENTI
Cenni storici
Patrimonio storicoarchitettonico
Siti archeologici
Sistema insediativo
SISTEMA ANTROPICO E
AMBIENTE URBANO
Attrezzature sportive
Fruibilità dello spazio urbano e Aree verdi
servizi
Luoghi per la cultura e
l’istruzione
Strade
Ferrovia
Sistema infrastrutturale e
Aeroporto
mobilità
Mobilità
Parcheggi
Radiazioni ionizzanti
Radiazioni non ionizzanti
AGENTI FISICI
Inquinamento acustico
Inquinamento luminoso
Aziende a rischio di Incidente
rilevante
SISTEMA SOCIOECONOMICO
Popolazione
Stranieri
Popolazione e Società
Occupazione
Istruzione e formazione
Salute e sanità
Agricoltura
Sistema economico-produttivo Industrie e servizi
Turismo
Rifiuti
Consumi
Energia
Produzione locale di energia
I dati derivano in parte da dati forniti da ARPAV e da altri Enti o aziende competenti in
materia ambientale, in parte da altre analisi e studi precedentemente realizzati dal
Comune e in parte da ricerche svolte ad hoc. L’analisi dello stato di fatto e del trend di
ciascuna componente si basa sulla formulazione di alcuni indicatori di stato presi
principalmente da quanto proposto da ARPAV. Di seguito si riporta una tabella di
sintesi in cui viene esposta la metodologia di valutazione dello stato e dei trend
ambientali.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.5
SINTESI NON TECNICA
Tabella 1 Metodologia di valutazione dello stato e trend ambientali
Aspetto descritto
Valutazione
STATO
STATO
STATO
2.1
Descrizione
Stato attuale positivo: l'indicatore rispetta il
valore obiettivo di riferimento
Stato attuale non definito o incerto:
l'indicatore non può essere confrontato con
un valore obiettivo di riferimento, oppure sono
presenti
situazioni
diverse
che
non
permettono di formulare un giudizio
complessivo
Stato attuale negativo: l'indicatore non
rispetta il valore obiettivo di riferimento
TREND
Trend della risorsa in miglioramento
TREND
Trend della risorsa stabile o incerto: può
indicare un andamento costante o variabile
ma non definito, oppure la mancanza di
disponibilità di una serie storica (es. indicatore
nuovo) o di confrontabilità con dati pregressi
TREND
Trend della risorsa in peggioramento
ARIA
La valutazione ha ripreso le analisi contenute nel documento “Il monitoraggio della
qualità dell’aria nella provincia di Treviso – Comune di Treviso” redatto dal
Dipartimento Provinciale di Treviso dell’ARPAV.
I dati del monitoraggio della qualità dell’aria sono relativi ai rilevamenti effettuati
durante l’anno solare 2011 nel Comune di Treviso presso la stazione fissa di
monitoraggio posizionata in via Lancieri di Novara.
Per quanto riguarda il monossido di carbonio (CO), il biossido di zolfo (SO2), il
benzene e i metalli determinati sulle polveri inalabili PM10 (piombo, arsenico,
cadmio, nichel e mercurio), i valori registrati nel 2011 sono risultati inferiori ai rispettivi
limiti di legge, non evidenziando particolari criticità per il territorio comunale.
Biossido di azoto (NO2): nel 2011 le concentrazioni sono risultate inferiori ai limiti di
legge, tuttavia le concentrazioni rilevate negli ultimi 5 anni sono risultate al di sopra
della Soglia di Valutazione Superiore (SVS) indicata dal DLgs 155/2010 e risulta
pertanto necessario provvedere al monitoraggio dell'inquinante con rete fissa al fine di
valutare la qualità dell'aria ambiente.
Ozono (O3): nell'anno 2011 si sono osservati dei superamenti della Soglia
d'Informazione ovvero del livello oltre al quale sussiste un rischio per la salute umana
in caso di esposizione di breve durata per alcuni gruppi particolarmente sensibili della
popolazione nel suo complesso ed il cui raggiungimento impone di assicurare
informazioni adeguate e tempestive (fonte: DLgs 155/2010) e del Valore Bersaglio per
la salute umana. A seguito di ciò risulta obbligatorio provvedere al monitoraggio
dell'inquinante con rete fissa al fine di valutare la qualità dell'aria ambiente. Si
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.6
SINTESI NON TECNICA
sottolinea comunque come le elevate concentrazioni riscontrate sono sempre state
strettamente correlate alle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato l'estate
2011. Non sono stati invece osservati superamenti della soglia di allarme.
Benzo(a)pirene: la concentrazione dell'inquinante determinata sulla frazione inalabile
delle polveri negli ultimi 5 anni risulta al di sopra del Valore Obiettivo fissato dal DLgs
155/2010.
Le concentrazioni di PM10 rilevate negli ultimi 5 anni presso la centralina di Treviso
risultano al di sopra della Soglia di Valutazione Superiore (SVS) per quanto riguarda la
media annuale e superiore al Valore Limite per quanto riguarda i valori medi giornalieri.
Si sottolinea come la presenza dell'inquinante sia fortemente influenzata dalle
condizioni meteorologiche ed in particolare i valori maggiori si riscontrano durante il
periodo freddo.
Le polveri PM2.5 sono denominate polveri respirabili poiché sono in grado di penetrare
nel tratto inferiore dell'apparato respiratorio. Rispetto al Valore Limite che entrerà in
vigore dal 2015 si osserva che le concentrazioni medie annuali di PM2.5 rilevate dal
2005 al 2011 hanno superato tale valore ogni anno.
Per migliorare la qualità dell'aria e tentare di rientrare entro i limiti previsti dalla
normativa per tutti gli inquinanti, le future politiche di risanamento dovranno quindi
continuare a puntare alla riduzione delle emissioni prodotte da tutti i macrosettori
inquinanti (tra cui traffico, industria e riscaldamento).
Tra il 2010 e il 2011 sono stati svolti dei monitoraggi al fine di determinare il contributo
inquinante dell’attività aeroportuale. A conclusione delle due campagne di
monitoraggio risulta che il contributo inquinante del traffico veicolare incide in modo più
rilevante rispetto all’attività dell’aeroporto.
In relazione alle emissioni dai dati dell’Osservatorio Regionale Aria di ARPAV si ricava
che l’inquinante di maggior emissione nel comune di Treviso è l’anidride carbonica
(CO2) e il monossido di carbonio (CO), quest’ultimo prodotto principalmente dal settore
dei trasporti stradali.
Si riporta, nelle seguenti tabelle, un riassunto conclusivo dello stato dell’ambiente dal
punto di vista della qualità dell’aria e delle emissioni.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.7
SINTESI NON TECNICA
Tabella 2 Descrizione dello stato e dei trend della qualità dell’aria ed emissioni
Indicatore
Stato
attuale
Trend
SO2
NO2
CO
O3
Benzene
PM10
PM2.5
Metalli (Pb, As, Cd, Ni, Hg)
Benzo(a)pirene
Emissioni di benzene, CH4,
CO2, COV, N2O, NH3, NOx,
PM10, SOx
2.2
CLIMA
Con riferimento alla termometria i mesi più caldi sono luglio (con una media massima
di 30.8°) ed agosto, mentre il mese più freddo è ge nnaio (con una media minima di
-0.8°).
L’analisi dell’andamento medio mensile della pluviometria indica una piovosità
abbondante, distribuita soprattutto nel periodo primaverile, alla fine del periodo estivo e
in quello autunnale. Dal confronto tra le precipitazioni 2004-2009 con quelle dell’anno
2010 risulta che le precipitazioni in quest’ultimo anno sono state praticamente tutto
l’anno superiori alla media dei precedenti.
I venti che interessano il territorio di Treviso provengono, in prevalenza, dal quadrante
Nord-Orientale (circa il 63% del totale); poco più del 30% provengono da Nord, poco
più del 10% provengono invece dal quadrante Sud-Orientale. Le minori velocità dei
venti si riscontrano nei periodo autunnale-invernale. Dal punto di vista fitoclimatico si
può far ricadere la zona di Treviso nella fascia del Lauretum.
Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo dello stato del clima.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.8
SINTESI NON TECNICA
Tabella 3 Descrizione dello stato e dei trend del clima
Indicatore
Stato attuale
Trend
Precipitazione
annua
Temperatura
2.3
ACQUA
Con riferimento alle acque superficiali il territorio presenta una fragilità del punto di
vista del rischio idraulico nel legame tra i suoi caratteri fisici e i fenomeni
d’antropizzazione. Risulta quindi necessario intervenire soprattutto attraverso:
moderazione delle piene dei corsi d’acqua a monte di Treviso; ottimizzazione del
deflusso dei canali esistenti con creazione di alcune vasche di laminazione puntuali e
risezionamento dei canali esistenti; approvazione di una normativa idraulica per tutti i
futuri interventi, conseguente ad una valutazione di compatibilità idraulica del territorio
di Treviso; manutenzione ordinaria.
Per la notevole estensione della rete di corsi d’acqua e dei canali nel territorio questi
risultano particolarmente vulnerabili in esito a possibili fenomeni di inquinamento che si
possono registrare.
Con riferimento agli indicatori: dall’analisi del LIM (Livello di Inquinamento da
Macrodescrittori) le acque del Fiume Sile e del Botteniga tra il 2000 e il 2010 sono
risultate di qualità buona o moderatamente inquinate. La valutazione della qualità
biologica, determinata in base all’indicatore IBE (Indice Biotico Esteso), mostra per il
fiume Sile un giudizio di “ambiente con moderati sintomi di alterazione”, mentre per il
fiume Botteniga evidenzia negli anni 2000 -2007 uno stato di alterazione del corso
d’acqua. Dall’analisi dell’indicatore SACA (Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua
superficiali) la qualità delle acque del fiume è buona, mentre acque del Botteniga
risultano discrete (tuttavia il trend della qualità appare ancora non ben assestato). Si
riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo dello stato delle acque
superficiali.
Tabella 4 Descrizione dello stato e dei trend delle acque superficiali
Indicatore
Stato attuale
Trend
LIM
IBE
SECA
SACA
Con riferimento alle acque sotterranee si rileva che la fascia a N delle risorgive è da
considerare zona ad elevata vulnerabilità per quanto concerne la tutela delle acque
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.9
SINTESI NON TECNICA
sotterranee in quanto esposte agli inquinamenti di provenienza superficiale. Il Piano
Regionale di Risanamento delle Acque ha previsto per questo ambiente importanti
condizioni di protezione territoriale. Le aree a maggior vulnerabilità sono situate a
nordovest e a ovest del territorio comunale, cioè a nord della linea delle risorgive e in
corrispondenza del dosso sabbioso centro-occidentale.
In tutta l'area delle sorgenti, ove prevalgono ridotta profondità della falda dal piano
campagna. ed emergenze diffuse, particolare tutela deve essere posta anche alla
qualità delle acque della prima falda, in quanto le portate del fiume sono
essenzialmente provenienti da essa.
Per quanto riguarda i fenomeni di inquinamento a carico delle acque sotterranee,
questi hanno origine sia puntiforme che diffusa e derivano da processi di infiltrazione
verificatisi nell'alta pianura e progressivamente permeati verso Sud. Pertanto è
opportuno un rafforzamento delle azioni di tutela del sistema idrogeologico profondo da
cui proviene l'alimentazione delle falde. Si ricorda che il Comune di Treviso è
classificato dalla Deliberazione del Consiglio Regionale n. 62/2006 come “Alta pianura
– zona di ricarica degli acquiferi” e rappresenta, pertanto, una zona vulnerabile ai nitrati
di origine agricola.
Con riferimento agli indicatori, i valori dei parametri chimici di base e addizionali rilevati
dal 2000 al 2010 non segnalano valori anomali o particolari variazioni negli anni,
l’indice SAAS (Stato Ambientale delle acque sotterranee), disponibile per il periodo
2001/02, è risultato buono, l’indice SCAS (Stato Chimico delle Acque Sotterranee ) è
risultato, dal 2000 al 2008, sempre in classe 2 ovvero con impatto antropico ridotto o
sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche. Mentre con
riferimento all’andamento quantitativo della risorsa idrica si evidenzia che, negli ultimi
anni, la portata del Sile e dei suoi affluenti è diminuita, così come la numerosità e la
portata dei fontanili. Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo dello
stato delle acque sotterranee.
Tabella 5 Descrizione dello stato e dei trend delle acque sotterranee
Indicatore
Stato
attuale
Trend
SCAS - Stato Chimico delle
Acque Sotterranee
SQuAS - Stato Quantitativo
delle Acque Sotterranee
SAAS - Stato Ambientale
delle Acque Sotterranee
Per gli acquedotti l’analisi dei parametri chimico - fisici relativi alle acque erogate nel
Comune di Treviso rivela risultati ampiamente al di sotto dei limiti legislativi previsti. La
rete fognaria, copre complessivamente solamente circa il 30% del territorio urbanizzato
e presenta due impianti di depurazione. Il centro storico e le parti di territorio non
servite dalla fognatura nera collettano i reflui, misti alle acque di pioggia, su corsi
d’acqua. Tale diffusione degli scarichi sui corsi d’acqua pone, oltre al problema
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.10
SINTESI NON TECNICA
primario di qualità delle acque, un problema di continue ostruzioni dei canali per
deposito di fanghi e sedimenti. Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto
conclusivo dello stato dell’acquedotto e della fognatura.
Tabella 6 Descrizione dello stato e dei trend di acquedotto e fognatura
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Quantità erogata di acqua
potabile pro capite
Perdite acquedotto
Concentrazione di nitrati
nelle acque potabili
Conformità degli
agglomerati ai requisiti di
collettamento
Capacità degli impianti di
depurazione
2.4
SUOLO E SOTTOSUOLO
Per quanto riguarda il contenuto di carbonio organico nei suoli, i valori si assestano
da moderati (1,2 – 2,4%) a moderatamente bassi (0,7 – 1,2%). Infatti nei suoli di
pianura, intensamente sfruttati dalle coltivazioni, le frequenti arature causano la
mineralizzazione della sostanza organica. Solo in presenza di determinati usi del suolo
(prati, vigneti e frutteti inerbiti) si assiste a contenuti maggiori di sostanza organica.
Con riferimento alla riserva idrica nei suoli, nel comune di Treviso essa varia da una
classe bassa (75 – 150 mm), in corrispondenza dei suoli ricchi in scheletro come quelli
dell’alta pianura, ad una classe alta (225 – 300 mm), in corrispondenza dei suoli a
tessitura più fine come quelli nella porzione orientale del comune. Si riporta, nella
seguente tabella, un riassunto conclusivo dello stato della qualità dei suoli.
Tabella 7 Descrizione dello stato e dei trend della qualità dei suoli
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Contenuto di carbonio organico
nello strato superficiale di suolo
Ritenzione idrica
Il Comune di Treviso presenta una bassa classe di erosione, mentre dal punto di vista
del rischio idraulico sono state individuate dal PAI varie zone con pericolosità
moderata e alcune di pericolosità media. Il territorio comunale è, dal punto di vista
sismico, in zona 3 ovvero è interessato da una bassa sismicità. Inoltre, dalla
consultazione del Piano Regionale Attività di Cava della Regione Veneto si rileva la
presenza di cinque cave estinte nel territorio comunale mentre non vi sono discariche
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.11
SINTESI NON TECNICA
attive per gli RSU (Rifiuti Solidi Urbani). Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto
conclusivo dello stato dei fattori di rischio per il suolo.
Tabella 8 Descrizione dello stato e dei trend dei fattori di rischio per il suolo
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Erosione del suolo
Rischio idraulico
Cave attive e dismesse
Sismicità
A partire dalla Carta di Copertura del Suolo del Veneto del 2009 è possibile definire
l’uso del suolo nel Comune di Treviso. In particolar modo si evidenzia che il 47% delle
territorio è adibito ad uso agrario (Superficie Agricola Utilizzata: SAU) mentre il 23,3%
è caratterizzato da area urbanizzata discontinua. E’ possibile definire il grado di
percolazione del territorio suddividendo le varie classi di uso del suolo in due
macrocategorie: superficie permeabile e superficie non permeabile. Il livello di
percolazione è pari a 54%. Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo
dello stato dell’uso del suolo.
Tabella 9 Descrizione dello stato e dei trend dell’uso del suolo
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Uso del suolo
Rapporto SAU/ST
Superficie impermeabile
Aree boscate
2.5
BIODIVERSITÀ, FLORA E FAUNA
All’interno del territorio comunale si rileva la presenza di sistemi ambientali, in
particolare le aree della Rete Natura 2000. Queste ospitano numerose specie
faunistiche di interesse comunitario individuate dalla Direttiva “Habitat” e dalla Direttiva
“Uccelli”. I siti di rete Natura 2000 presenti, almeno parzialmente, all’interno del
territorio del Comune di Treviso sono i seguenti:
•
SIC IT3240028 “Fiume Sile dalle sorgenti a Treviso Ovest”. Il sito ha un’area
di 1490 ettari. In questo sito sono presenti risorgive, tratti di corsi d’acqua di
pianura a dinamica naturale, paludi, torbiere e praterie igrofile, canneti e boschi
ripariali, boschi igrofili e frammenti di bosco planiziale a querceto misto.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.12
SINTESI NON TECNICA
L’importanza del sito è dovuta alla presenza di un elevato numero di specie
vegetali rare, tra cui alcune fortemente minacciate. Si devono infatti segnalare
elementi di vulnerabilità del sito determinatati da modificazioni idrodinamiche,
attività agricole, estrazione di torba e bonifiche.
•
SIC IT3240031 “Fiume Sile da Treviso Est a San Michele Vecchio”. Il sito in
questione ha un’area di 753 ettari ed è caratterizzato dalla qualità dell'acqua
(origine risorgiva) e dall’integrità lito-ripariale.
•
ZPS IT3240019 “Fiume Sile: Sile Morto e ansa a S. Michele Vecchio”. Il
presenta tratti di corsi d'acqua caratterizzati da sistemi di popolamenti fluviali
spesso compenetrati, tipici di acque lente. Le anse abbandonate dal corso
d'acqua principale sono caratterizzate dalla presenza di canneti, cariceti,
vegetazione a idrofite sommerse e natanti e da boschetti ripariali. L'area è di
fondamentale importanza per alcune specie di ciconiformi.
Le aree a rilevanza naturalistica individuate nel Comune di Treviso sono:
•
Parco Naturale Regionale del Fiume Sile. Il parco si estende su una superficie
di 4.152 ettari, compresa all'interno di 11 territori comunali distribuiti nelle
province di Padova, Treviso e Venezia. Il Parco è stato istituito con Legge
Regionale n. 8/91 del 28 gennaio 1991 al fine di assicurare la necessaria tutela e
valorizzazione dell'ambiente. All’interno dell’area sono individuabili una
moltitudine di specie animali e vegetali, che esaltano il grado di naturalità e di
biodiversità del Parco.
•
Parco dello Storga. Il Parco è stato realizzato attraverso un intervento di
recupero e sistemazione ambientale dell'ex Azienda Agricola Provincia
Sant'Artemio. La superficie complessiva dell'Azienda è di 67 ha, mentre la
superficie agricola utilizzabile ammonta a circa 65 ettari. Elemento distintivo del
Parco è la presenza, al suo interno, di risorgive, cioè aree nelle quali, per la
presenza di strati impermeabili profondi, le acque affiorano in superficie creando
sistemi ecologici unici.
•
Area naturale “minore” TV032 - Palude di San Pelaio. Tale area ha una
superficie di 17 ha. Si tratta di un’area di risorgive dalla quale nasce il Rio
Fontanelle, parte iniziale del fiume Botteniga, poco prima di entrare nella città di
Treviso. Alcuni prati stabili contribuiscono al mantenimento di un’interessante
biodiversità tra area umida e aree agricole di rilevanza naturalistica.
Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo dello stato della biodiversità,
flora e fauna.
Tabella 10 Descrizione dello stato e dei trend della biodiversità, flora e fauna
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Stato di Rete Natura 2000
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PAG.13
SINTESI NON TECNICA
2.6
PAESAGGIO
Treviso e il suo intorno sono stati oggetto negli ultimi decenni di un’intensa
urbanizzazione, che ha portato alla crescita di una città continua, dove sovente si
riconoscono i caratteri insediativi della casualità, cui si associano identità poco
caratterizzate e tra loro omologhe e dove agli insediamenti residenziali si sono
frammisti quelli produttivo-artigianali. Tale modello di sviluppo ha comportato anche
una conseguente frammentazione ecosistemica-paesaggistica. Le aree in cui si
riscontra una buona integrità ecosistemica e paesaggistica sono situate lungo il corso
del fiume Sile, le sue sorgenti e tutto il complesso dei fiumi di risorgiva.
Anche il sistema paesaggistico afferente le ville venete è stato per lo più compromesso
dallo sviluppo insediativo e infrastrutturale, decontestualizzando il manufatto dal
sistema di relazioni originario.
Per quanto riguarda il patrimonio storico-culturale e archeologico, la città di Treviso è
ricca di elementi di interesse storico-architettonico, in particolare le mura e le torri che
circondano il centro storico, gli edifici storici del centro e le chiese. Sono presenti anche
alcuni manufatti che documentano la storia della civiltà industriale (fabbriche, mulini,
magli, ecc.). Infine a Treviso, al di sotto di Via Canoniche, è presente un’area
archeologica chiamata Mosaico tardoantico di Via Canoniche, che conserva i resti di
un battistero paleocristiano a pianta circolare, del quale rimangono parte delle strutture.
Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo dello stato del paesaggio.
Tabella 11 Descrizione dello stato e dei trend della categoria paesaggio
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Coni visuali e punti
panoramici
Beni storici, culturali e
architettonici interessati da
interventi di restauro e/o
recupero e/o valorizzazione
2.7
SISTEMA ANTROPICO
Il patrimonio edilizio esistente del Comune di Treviso è caratterizzato da una
notevole dispersione territoriale delle residenze, dovuta a successive fasi di
urbanizzazione. La maggior parte delle costruzioni ad uso abitativo tuttora esistenti
(51,1%) appartiene al ventennio successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale
(1948-1971). Il modello insediativo si è sostanzialmente fondato sul consumo di suolo
piuttosto che sulla trasformazione delle aree interne già urbanizzate. La dispersione
residenziale tuttavia determina delle rilevanti diseconomie sia in termini ambientali che
in termini di mobilità: rende obbligatorio l’impiego quotidiano dell’automobile generando
un incremento dei flussi di traffico, dei consumi energetici, della proliferazione di strade
che a loro volta contribuiscono al consumo di suolo, aggrava l’inquinamento
atmosferico e idrico, incide negativamente sull’impiego del tempo delle persone
concorrendo alla riduzione della coesione sociale. Si riporta, nella seguente tabella, un
riassunto conclusivo dello stato del patrimonio edilizio.
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PAG.14
SINTESI NON TECNICA
Tabella 12 Descrizione dello stato e dei trend del patrimonio edilizio
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Interventi che implicano
riqualificazione di
edifici/siti/aree degradate
e/o in stato di abbandono
Il sistema infrastrutturale è caratterizzato da una fitta rete di collegamenti. Dal punto
di vista della mobilità su gomma è da sottolineare la vicinanza alla rete autostradale
(A4-Passante di Mestre, A27) e la rete viaria minore che si dirama dal capoluogo in
direzione Castelfranco Veneto, Montebelluna, Conegliano, Oderzo, San Donà di Piave,
Mestre e Padova. Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, Treviso possiede una
stazione, la stazione di Treviso Centrale, passata da quattro linee ferroviarie (VeneziaUdine, Belluno-Feltre-Treviso, Vicenza-Treviso, Treviso-Portogruaro). Con un
movimento passeggeri di circa 7 milioni all'anno la stazione è una delle più frequentate
del Veneto. Infine a Treviso è presente l'aeroporto (“Antonio Canova”) collocato a tre
kilometri dal centro della città. Nel 1996 l’aeroporto entra nel Sistema Aeroportuale di
Venezia. Allo scalo sono indirizzati i voli charter, gli spedizionieri aerei e i vettori lowcosts. I passeggeri in arrivo e partenza nel 2010 sono stati 2.152.163, con un
incremento del 21% rispetto all'anno precedente (16° aeroporto in Italia).
La mobilità nel Comune di Treviso è caratterizzata da intenso traffico veicolare lungo
le arterie urbane ed extraurbane. All’interno del centro storico di Treviso, a seguito
della regolamentazione di aree pedonali e zone a traffico limitato (ZTL), l’utilizzo
dell’auto è consentito solo in aree ristrette. E’ da sottolineare lo sviluppo e
potenziamento di una mobilità alternativa e “leggera” basata sull’uso della bicicletta. A
riguardo si cita l’approvazione, da parte del Consiglio Comunale di Treviso, del
Biciplan (D.C.C. del 30 aprile 2012), il piano della mobilità ciclabile comunale, con lo
scopo di mettere in sicurezza i collegamenti ciclabili delle aree di interesse collettivo
con i centri urbani. Attualmente la rete ciclabile esistente ammonta complessivamente
a circa 69 chilometri. Il Comune di Treviso ha attivato un servizio automatico di
bikesharing, chiamato TVBike, inaugurato il 24 agosto 2010, molto utilizzato dai
cittadini che si muovono in relazione con il centro storico. Dopo 6 mesi
dall’inaugurazione si sono contati infatti quasi 1.100 iscritti. Attualmente il servizio si
sviluppa sul territorio comunale con 16 postazioni e 148 colonnine (2 postazioni
aggiunte recentemente), dislocate nei punti strategici del territorio comunale sia del
Centro storico che in corrispondenza dei parcheggi a ridosso delle mura cittadine e
delle principali sedi erogatrici di servizi. Oltre alla realizzazione di opere ciclopedonabili
urbane, sono da elencare i percorsi cicloturistici particolarmente significativi dal
punto di vista paesaggistico/ambientale Tali percorsi trovano la loro sede naturale
lungo l’asta dei principali fiumi che scorrono nel Comune di Treviso. Si riportano di
seguito:
•
Percorso cicloturistico del Fiume Sile. Lungo l’asta del Sile insiste un progetto,
Commissionato dall’Ente Parco Sile, denominato “GiraSile”, che si propone la
realizzazione di un percorso ciclopedonale che porta dalle risorgive fino alle
conche di Portegrandi, sulla Laguna di Venezia.
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PAG.15
SINTESI NON TECNICA
•
Percorso cicloturistico della Storga. Percorso individuato nelle aree che
costeggiano le sponde del Fiume Storga, zona che comprende ambienti naturali
umidi o di contorno alle aree di risorgiva.
•
Percorso cicloturistico del Fiume Botteniga e Rio Fontanelle. Il percorso
cicloturistico proposto segue il corso d’acqua del Fiume Botteniga (che nasce con
il nome di Rio Fontanelle).
•
Percorso cicloturistico Treviso-Ostiglia. La linea ferroviaria Treviso-Ostiglia con i
suoi 118 km rappresenta la ferrovia dismessa più lunga d’Italia. La parte finale
del tracciato, parzialmente all’interno del Parco Naturale Regionale del Fiume
Sile, interessa il territorio del Comune di Treviso.
Altre iniziative di mobilità sostenibile sviluppate sul territorio comunale sono il progetto
“Pedibus” (si tratta di una sorta di autobus umano formato da un gruppo di bambini
che vanno a scuola assieme, accompagnati da due o più adulti che aprono e chiudono
la fila) e il progetto “Percorsi Sicuri Casa-Scuola” (prevede l’attuazione di interventi
per la messa in sicurezza dei percorsi pedonali e ciclabili più utilizzati dai ragazzi per
raggiungere le scuole secondarie di 1° grado).
Per quanto riguarda la sicurezza stradale il parametro fondamentale da prendere in
considerazione è l’entità degli incidenti stradali. L’analisi degli ultimi dati disponibili,
relativi al 2011, evidenzia che nel territorio comunale si sono registrati circa 500
incidenti annuali, con oltre 400 feriti e 1 morto. Tali dati dimostrano una positiva
evoluzione se confrontati con i dati del 2001, dove si registravano quasi 700 incidenti,
circa 500 feriti e ben 11 morti.
Riguardo ai parcheggi, le aree di sosta esterne al centro storico si sviluppano in
prossimità dei principali poli di attrazione della città, quali: Aeroporto, Cittadella delle
Istituzioni, Parcheggio Foro Boario, Zona Ospedale, Sede provinciale S.Artemio, ecc..
Esistono inoltre i 2 parcheggi multipiano a pagamento: Park Miani e Park Dal Negro.
La città di Treviso è munita di un innovativo sistema di gestione della sosta, nel centro
storico ed in alcune aree fuori dal centro, basato sull'utilizzo di sensori a induzione
magnetica posti al di sotto di ogni singolo stallo di sosta che comunicano
costantemente con le colonnine dei parcometri e con il sistema centrale mediante
sistema di trasmissione di tipo GPRS. Il sistema permette di fornire informazioni
all'utenza in tempo reale sulla disponibilità di parcheggi nelle varie aree del centro
storico della città, sia via internet sia attraverso una serie di pannelli a messaggio
variabile ubicati lungo l'anello stradale esterno alle mura e lungo le principali direttrici di
accesso al centro storico. Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo
dello stato della mobilità e dei trasporti.
Tabella 13 Descrizione dello stato e dei trend della mobilità e dei trasporti
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Traffico
Servizi di trasporto
collettivo
Qualità ambientale del
trasporto pubblico
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SINTESI NON TECNICA
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Disponibilità di piste
ciclabili e di percorsi rurali
Capacità dei parcheggi
Nel territorio comunale sono presenti numerosi spazi verdi e giardini attrezzati e non,
oltre ad alcuni parchi monumentali. Tra questi si cita il Parco di Villa Manfrin detta
Margherita, all’interno del quale è stato realizzato il Parco degli Alberi Parlanti, dedicato
alla comunicazione e alla multimedialità per bambini. I numerosi parchi gioco di Treviso
sono dotati di attrezzature da gioco e arredo urbano (tavoli, panchine, cestini). Si
segnala inoltre la presenza del “Bosco del respiro”, un'area di circa 30.000 mq che si
trova tra via Santa Bona Nuova e via Ca' Zenobio, idea nata dall'esigenza di realizzare
un impianto, nell'ambito del programma di forestazione urbana, con specie i cui pollini
non provocassero allergie respiratorie. Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto
conclusivo dello stato del verde pubblico.
Tabella 14 Descrizione dello stato e dei trend del verde pubblico
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Verde pubblico
Disponibilità di isole
pedonali e ZTL
Il sistema antropico urbano è inoltre caratterizzato da una serie di strutture
indispensabili per l’erogazione di determinati servizi. Le attività sportive ruotano
attorno a 89 società sportive. Molti sono quindi gli impianti situati nel territorio cittadino,
tra cui si citano lo stadio comunale per il rugby in località Monigo, lo stadio di calcio
“Tenni”, localizzato nel centro cittadino e l’Ippodromo di S. Artemio. I servizi sociali
per le fasce di popolazione più deboli sono garantiti da 11 centri anziani e 9 case di
riposo. E’ inoltre presente la Comunità alloggio e la mensa della solidarietà, situata in
via Risorgimento.
Per quanto riguarda l’istruzione a Treviso hanno sede diverse scuole secondarie che
riguardano più o meno tutti gli indirizzi, andando dai licei, agli istituti tecnici e ai
professionali. Per questo motivo, la città attira numerosissimi studenti provenienti
anche dai comuni limitrofi. L’attuale rete scolastica statale del Comune è costituita da 9
plessi di scuola dell’infanzia, da 23 plessi di scuola primaria e da 7 sedi di scuola
secondaria di 1° grado. Inoltre Treviso è sede univ ersitaria con varie sedi sparse per il
centro storico della città dove si tengono i corsi relativi alle Facoltà di Giurisprudenza,
Commercio Estero, Statistica e Informatica per la Gestione delle Imprese.
Per il settore della cultura Treviso è sede di numerose mostre internazionali, convegni,
seminari ed esposizioni che vengono ospitati presso la Ca’ dei Carraresi. Sono da
ricordare inoltre gli innumerevoli musei come il Museo Civico Luigi Bailo e i Musei Dino
Grossa e Giuseppe Scarpa. Nel territorio comunale sono presenti diversi teatri, tra cui il
Teatro Comunale, che ha una capienza di 700 posti, il Teatro Eden, con capienza di
450 posti ed il Teatro Sociale con capienza di 450 posti. Infine le biblioteche comunali
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PAG.17
SINTESI NON TECNICA
sono cinque. Treviso vanta un patrimonio librario e archivistico molto ricco: si contano
infatti diverse altre realtà gestite da fondazioni private, dalla diocesi o da altre istituzioni
2.8
AGENTI FISICI
Il continuo sviluppo tecnologico ha prodotto un consistente aumento delle sorgenti
artificiali di campo elettrico, magnetico ed elettromagnetico con un conseguente
aumento dell’esposizione della popolazione. Il potenziamento della rete di trasporto e
di distribuzione dell’energia elettrica, l’aumento della diffusione degli impianti di
telecomunicazione dovuto sia all’installazione sempre più capillare delle Stazioni Radio
Base (SRB) per la telefonia cellulare, sia all’accelerazione del processo di transizione
della diffusione dei segnali televisivi dalla tecnica analogica a quella digitale,
continuano a comportare un aumento dell’inquinamento elettromagnetico.
Le radiazioni ionizzanti, che rappresentano energia in grado di modificare la struttura
della materia con cui interagiscono, possono avere origine naturale (decadimento del
radon, radiazione terrestre e raggi cosmici) e artificiale (produzione di energia nucleare
o di radioisotopi per uso medico, industriale e di ricerca). La causa principale di
esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti è costituita dal radon, gas
radioattivo derivato dall’uranio le cui fonti primarie d’immissione sono il suolo e alcuni
materiali da costruzione. Il livello di riferimento per l’esposizione al radon in ambienti
residenziali è di 200 Bq/ mc. Per il Comune di Treviso è stato stimato che il 4,0% delle
abitazioni superi il livello di riferimento. Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto
conclusivo dello stato delle radiazioni ionizzanti.
Tabella 15 Descrizione dello stato e dei trend delle radiazioni ionizzanti
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Superamenti del livello di
riferimento di radon
In quanto alle radiazioni non ionizzanti, il territorio comunale risulta interessato dal
passaggio di cinque linee elettriche, tutte a 132 kV. La Regione Veneto ha eseguito un
censimento dei “siti sensibili” situati in prossimità di linee elettriche ad alta tensione
(380, 220, 132 kV): nessun sito sensibile presente all’interno del territorio di Treviso
rientra nella fascia del valore di attenzione, di 10 µT, stabilito da normativa. Inoltre si
rileva, all’interno del territorio comunale, la presenza di numerosi impianti per la
telecomunicazione (stazioni radiobase). Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto
conclusivo dello stato delle radiazioni non ionizzanti.
Tabella 16 Descrizione dello stato e dei trend delle radiazioni non ionizzanti
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Sviluppo in chilometri delle
linee elettriche presenti sul
territorio comunale
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PAG.18
SINTESI NON TECNICA
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Numero e localizzazione
delle Stazioni Radio Base
(SRB)
Le fonti di inquinamento acustico maggiormente problematiche per l’ambiente sono
legate alle infrastrutture di trasporto e alle attività produttive che provocano emissioni
rumorose ad ampio raggio. In base al numero di infrastrutture principali che
attraversano il territorio comunale e al loro livello di rumorosità il Piano dei Trasporti del
Veneto inserisce il territorio di Treviso in un livello di criticità alta, sia per i valori diurni
che per quelli notturni. Il Comune di Treviso è fornito inoltre di Piano di Classificazione
Acustica: esso prevede l’individuazione sul territorio comunale di sei zone acustiche
differenti, ciascuna caratterizzata da limiti acustici differenti.
L’obiettivo della classificazione acustica del territorio è quello di prevenire il
deterioramento acustico delle zone e di pianificare l’eventuale risanamento acustico del
territorio. Si riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo del livello di
inquinamento acustico.
L’inquinamento luminoso è l’alterazione della quantità naturale di luce del cielo
notturno dovuta alla luce artificiale. Le principali sorgenti sono gli impianti di
illuminazione esterna notturna e l’illuminazione interna che sfugge all’esterno, come ad
esempio l’illuminazione delle vetrine. La diffusione di luce artificiale nel cielo pulito non
dovrebbe aumentare la luminosità del cielo notturno oltre il 10% del livello naturale più
basso Il Comune di Treviso rientra in un’area caratterizzata da un aumento della
luminanza totale rispetto alla naturale compresa tra il 300 e il 900%. Si riporta, nella
seguente tabella, un riassunto conclusivo del livello di inquinamento luminoso.
Tabella 17 Descrizione dello stato e dei trend dell’inquinamento acustico e luminoso
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Criticità acustica determinata
dalle infrastrutture stradali
Brillanza relativa del cielo
notturno
Infine, per quanto riguarda la presenza di aziende a rischio di incidente rilevante nel
territorio comunale non sono presenti aziende di questo tipo.
Tabella 18 Descrizione dello stato e dei trend delle aziende a rischio di incidente rilevante
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Numero di aziende a Rischio
Incidente Rilevante (RIR)
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PAG.19
SINTESI NON TECNICA
2.9
SISTEMA SOCIO-ECONOMICO
Al 1° gennaio 2011 la popolazione residente nel Comune di Treviso secondo l’ISTAT
è pari a 82.807 abitanti, di cui 38.889 maschi e 43.918 femmine. Al 1° gennaio 2011 la
popolazione straniera residente nel Comune di Treviso è pari a 10.593 abitanti, di cui
5.147 maschi e 5.446 femmine. Di seguito una breve sintesi dello stato.
Tabella 19 Descrizione dello stato e dei trend della popolazione
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Variazione del numero di
residenti
Stranieri
Per quanto riguarda l’ambito sanità, il Comune di Treviso afferisce all’Azienda ULSS 9.
Nella città di Treviso è presente l’Ospedale regionale “S. Maria di Ca’ Foncello”. E’
inoltre presente un’altra struttura ospedaliera che rientra nella programmazione
sanitaria regionale, l’Ospedale San Camillo.
Secondo quanto riportato nel V Censimento Generale dell’Agricoltura (ISTAT, 2000),
nel territorio comunale di Treviso sono presenti 781 aziende agricole. Al 2000
risultano presenti sul territorio comunale 4 aziende che attuavano agricoltura biologica
con una superficie complessiva occupata di 7,3 ettari. La Superficie Agricola Utile
(SAU) ammonta a 2.405,61 ettari suddivisi in seminativi (86,36 %), coltivazioni legnose
agrarie (7,51 %), prati permanenti e pascoli (5,25 %) e orti familiari (0,88 %). Per
quanto riguarda le aziende con allevamenti o, comunque, con capi di bestiame, al 2000
(5° Censimento generale dell’agricoltura), queste e rano 433 in totale. Si riporta, nella
seguente tabella, un riassunto conclusivo dello stato del settore agricolo.
Tabella 20 Descrizione dello stato e dei trend del settore agricolo
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Aziende agricole
Aziende agricole biologiche
Consistenza media degli
allevamenti zootecnici
Dai dati forniti dall’ISTAT (2001) risulta che le imprese presenti nel Comune di Treviso
al 2001 erano 9.383 mentre gli addetti totali del Comune occupati nelle imprese erano
43.564. La maggior parte delle imprese e delle unità locali si occupa dei settori del
commercio, delle costruzioni, dell’industria manifatturiera e di attività immobiliari,
noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali. Generalmente le piccole
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PAG.20
SINTESI NON TECNICA
strutture di vendita (attività di vicinato) si concentrano nel centro storico, mentre le
medie e grandi strutture di vendita si posizionano all'esterno o nelle periferie della città.
Tabella 21 Descrizione dello stato e dei trend del settore industriale e dei servizi
Stato
Indicatore
attuale
Trend
Aziende produttive per
tipologia
Per quanto riguarda il turismo gli arrivi nel territorio del Comune di Treviso sono stati,
nel 2008, pari a 110.717 (con un calo del 6,3% rispetto all’anno precedente) mentre le
presenze sono state 255.418 (con un calo dell'11,2% rispetto al 2007). Per quanto
riguarda il turismo occasionale e giornaliero, l’Amministrazione comunale di Treviso e
altri soggetti ospitano ed organizzano un gran numero d'eventi promozionali, quali
mostre, spettacoli, rassegne e rievocazioni religiose e storiche. E’ importante
sottolineare come il calendario d'eventi che si realizzano nel territorio comunale
distribuisce le risorse promozionali disponibili su gran parte dell’anno solare e ciò
garantisce quindi un’attrazione non collegata esclusivamente alla buona stagione. Si
riporta, nella seguente tabella, un riassunto conclusivo dello stato del settore turistico.
Tabella 22 Descrizione dello stato e dei trend del settore turistico
Stato
Indicatore
attuale
Trend
Numero di aziende
agrituristiche autorizzate per
tipo di attività
Indice di pressione turistica
Nell’ambito dei rifiuti, la produzione pro capite dei rifiuti nel Comune di Treviso è pari a
574,5 kg/abitante*anno (dato 2006) mentre la percentuale dei rifiuti urbani raccolti in
maniera differenziata si attesta attorno al 44% (dato 2006). Il Comune è dotato di un
centro di raccolta dei rifiuti urbani in via Serenissima, gestito da Trevisoservizi s.r.l. Si
segnala la presenza di un impianto di digestione anaerobica, annesso al depuratore di
Sant’Antonino, per il recupero della frazione organica proveniente dal rifiuto urbano.
L’impianto è in gestione al Comune di Treviso ed è localizzato in via Cesare Pavese
18. Si tratta di un impianto con potenzialità totale, pari a 3.000 t.
Tabella 23 Descrizione dello stato e dei trend del settore dei rifiuti
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Produzione di rifiuti
urbani (RU)
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SINTESI NON TECNICA
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Raccolta differenziata
Nel settore dell’energia è stato approvato, dal Comune, il PAES (Piano d’Azione per
l’Energia Alternativa). Si tratta di un documento che descrive lo stato dell’arte dei
consumi energetici nel territorio comunale e programma interventi atti a rendere il
settore dell’energia il più sostenibile possibile. Il consumo di gasolio per riscaldamento
negli edifici di proprietà comunale risulta nettamente in calo (-67% dal 2006 al 2009),
soprattutto grazie al piano di riconversioni delle caldaie attualmente in corso. E’ inoltre
documentata la contrazione dei consumi elettrici verificatasi negli anni. La domanda di
gas naturale nel 2011 è stata pari a 757.262 MWh, in crescita rispetto al 2006
dell’1,9%. Globalmente, tra il 2006 e il 2009 si può osservare che i consumi di
energia primaria sono diminuiti, subendo una decurtazione pari al 9,6%. L’unico
settore a registrare un aumento importante in valore assoluto è il residenziale, che
cresce del 9,6%, mentre l’illuminazione pubblica cresce in maniera molto limitata. Il
peso del settore residenziale aumenta sensibilmente, passando dal 26,9% al 32,6%
dei consumi complessivi, il peso degli altri settori al contrario decresce, in modo
evidente in particolare per il settore terziario e dei trasporti.
La produzione di energia elettrica sul territorio comunale è realizzata mediante
impianti fotovoltaici e impianti idroelettrici; inoltre esiste un impianto cogenerativo a
servizio dell’Ospedale Santa Maria di Cà Foncello. Nello specifico la produzione annua
di energia elettrica fotovoltaica risulta essere di 1.080 kWh/kWp mentre le due centrali
idroelettriche attive sul territorio comunale sono di potenza elettrica efficiente pari a
1.100 kW e 200 kW.
Tabella 24 Descrizione dello stato e dei trend del settore dell’energia
Indicatore
Stato
attuale
Trend
Consumo di energia
elettrica
Consumi di gas metano
Energie rinnovabili
3
3.1
PROBLEMATICHE AMBIENTALI
ARIA
Si sono osservati superamenti dei valori limite attualmente vigenti per I'ozono, il B(a)P
e il particolato. Inoltre le concentrazioni di NO2 rilevate negli ultimi 5 anni sono risultate
al di sopra della Soglia di Valutazione Superiore (SVS) indicata dal DLgs 155/2010 e
risulta pertanto necessario provvedere al monitoraggio dell'inquinante con rete fissa al
fine di valutare la qualità dell'aria ambiente. L’inquinamento atmosferico legato al
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PAG.22
SINTESI NON TECNICA
settore dei trasporti è stato rilevato in maniera più accentuata in corrispondenza del
centro storico e di Viale della Repubblica.
3.2
ACQUA
Per quanto riguarda le acque superficiali le analisi indicano che i corsi d’acqua
superficiali analizzati sono moderatamente alterati. Si segnala la presenza di scarichi di
acque reflue industriali, scarichi urbani e agricoli, che esercitano un forte impatto,
specialmente sul tratto centrale del fiume Sile.
La qualità delle acque sotterranee non presenta particolari criticità. Tuttavia, nel corso
degli anni, si è osservata una notevole diminuzione della numerosità e portata dei
fontanili.
La rete di distribuzione dell’acquedotto ha uno sviluppo inadeguato rispetto ai bisogni
della città e, inoltre, presenta perdite stimate del 30% nell’anno 2010 rispetto all’acqua
immessa in rete. La rete fognaria copre circa solo il 30% del territorio urbanizzato. Il
centro storico e le parti di territorio non servite dalla fognatura nera collettano i reflui,
misti alle acque di pioggia, su corsi d’acqua. Tale diffusione degli scarichi sui corsi
d’acqua pone, oltre al problema primario di qualità delle acque, un problema di
continue ostruzioni dei canali per deposito di fanghi e sedimenti.
3.3
SUOLO E SOTTOSUOLO
Per quanto riguarda i fenomeni di dissesto geologico o idrogeologico sono da
segnalare alcune aree soggette a rischio di allagamento: si tratta, in particolare, di una
vasta superficie localizzata nella porzione settentrionale del Comune, ai confini con
Villorba e Ponzano, dove insiste il sistema fluviale Giavera – Botteniga – Piavesella e,
secondariamente, di porzioni ridotte nella zona sud-occidentale nei pressi del fiume
Sile.
Particolare attenzione va riservata anche alle ulteriori aree a rischio idraulico
individuate dal PRG vigente, che mette in luce una situazione complessiva del territorio
comunale con notevoli problemi per quanto riguarda la difesa idraulica dalle piene dei
corsi d’acqua.
Relativamente all’utilizzo del territorio si segnala un’elevata percentuale di superficie
urbanizzata intensa.
3.4
BIODIVERSITÀ, FLORA E FAUNA
Il territorio comunale è caratterizzato da un’elevata percentuale di superficie
urbanizzata. Questo determina livelli di permeabilità ecologica insufficiente, che non
consentono adeguati spostamenti da parte delle specie animali e vegetali.
3.5
PAESAGGIO
Sono presenti alcuni manufatti antichi come fabbriche, mulini, magli, ecc., che
dovrebbero essere soggetti ad interventi di riuso prospettando destinazioni
maggiormente compatibili con gli insediamenti e/o l’ambiente circostante e coerenti con
le caratteristiche tipologiche originarie.
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PAG.23
SINTESI NON TECNICA
3.6
SISTEMA ANTROPICO
Nella città di Treviso si rileva la presenza di alcune edificazioni fatiscenti, costituite da
corpi di fabbrica dismessi e privi di idonei servizi ed attrezzature pubbliche,
caratterizzate talvolta da destinazioni d’uso non più confacenti con gli immediati intorni.
Sono inoltre presenti alcuni casi di patrimonio edilizio esistente non utilizzato o sotto
utilizzato. Si segnala inoltre la presenza di una proprietà edilizia fortemente frazionata.
Un’altra problematica che si riscontra a livello del sistema insediativo consiste nella
resistenza culturale a considerare la possibilità di una trasformazione radicale dei
tessuti urbani.
Le maggiori criticità legate al sistema infrastrutturale derivano dai flussi veicolari
intensi, fenomeno che si intensifica ulteriormente in concomitanza di avvenimenti
sportivi di particolare rilievo. Elevati flussi di traffico si rilevano in particolare
nell’accesso da Est verso la città e nell’attraversamento da Ovest (SS Noalese e Via
della Repubblica), in zona Stiore e San Giuseppe e in alcune aree del centro storico.
Si documenta la scarsa sicurezza nei collegamenti ciclopedonali, in particolare tra
aeroporto e parcheggi pubblici e tra i diversi quartieri cittadini.
Per quanto riguarda i parcheggi, si rileva l’assenza di un vero e proprio sistema di
“parcheggi scambiatori” relazionati con il trasporto pubblico. Inoltre si segnalano le
problematiche connesse con la sosta delle autovetture consentita all’interno delle
piazze nei parcheggi di superficie.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico si segnala che c’è una scarsa presenza di
mezzi non inquinanti. Inoltre c’è un forte squilibrio modale a favore del trasporto
individuale su strada, aggravato da una domanda di trasporto cresciuta a ritmi molto
sostenuti. Si segnala infine la scarsa connessione del trasporto pubblico con le zone
poste al di fuori dell’area centrale, tra cui l’aeroporto.
Con riferimento al sistema dei servizi e delle attrezzature pubbliche, in particolare per
le aree a verde pubblico, si segnala la presenza di numerose aree di piccole
dimensioni, con localizzazione a macchia di leopardo, che incidono negativamente
sulla gestione economica a carico della amministrazione comunale.
In relazione alle attrezzature sportive, alcune di esse hanno la necessità di essere
potenziate in considerazione delle crescenti richieste. Elemento critico è inoltre lo
stadio “Tenni”, collocato all'interno del centro cittadino.
In generale si segnala la carenza di spazi per arte e cultura, luoghi d'incontro e di
aggregazione, spazi sociali (ad esempio comunità alloggio e mensa per la solidarietà,
asilo notturno, case di riposo).
3.7
AGENTI FISICI
Relativamente alle radiazioni non ionizzanti, nonostante la presenza di
numerosissimi impianti per le telecomunicazioni, non sono stati registrati campi
elettromagnetici emessi da tali impianti superiori al valore limite di 6 V/m.
In merito all’inquinamento acustico è stato rilevato che il territorio del Comune di
Treviso presenta delle criticità legate al traffico stradale.
Una criticità è segnalata anche per l’aspetto dell’inquinamento luminoso, in quanto
nel Comune la luminanza totale è maggiore rispetto a quella naturale del 300-900%.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.24
SINTESI NON TECNICA
3.8
SISTEMA SOCIOECONOMICO
Una prima criticità riguardante il sistema socioeconomico è la scarsa presenza di
offerta turistica; tra l’altro Treviso è priva di un Ostello per la gioventù, struttura di cui si
sente la mancanza, tenendo conto che la città è sede universitaria.
Analizzando il sistema dell’energia si evince che sul territorio comunale di Treviso le
fonti energetiche utilizzate sono per lo più quelle tradizionali, mentre le fonti rinnovabili
(l’energia idroelettrica, l’energia eolica, le biomasse, i residui zootecnici e coltivazioni
energetiche, l’energia solare e l’energia geotermica) rivestono un ruolo marginale.
Per quanto riguarda l’illuminazione pubblica non sono presenti un “Piano
dell’illuminazione pubblica” ed un “Abaco dei corpi illuminanti”, che consentirebbero di
regolamentare l’illuminazione pubblica ed i relativi consumi che ne derivano.
3.9
SINTESI DELLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI
SISTEMA FISICO
Aria
Acqua, acquedotti e
fognature
Suolo e sottosuolo
Inquinamento atmosferico dovuto al superamento dei valori
limite di Ozono (O3), Benzo(a)pirene e Polveri inalabili (PM10
e PM2,5).
C1
Livelli di inquinamento elevati dovuti al traffico veicolare nelle
aree adiacenti al Centro Storico e in Viale della Repubblica.
C2
Inquinamento dei corsi d'acqua superficiali da fonti di origine
prevalentemente civile ed industriale.
C3
Diminuzione della portata del Sile e dei suoi affluenti e della
numerosità e portata dei fontanili.
C4
Inadeguato sviluppo della rete fognaria.
C5
Inadeguato sviluppo della rete dell'acquedotto.
C6
Presenza di criticità idrauliche ed idrogeologiche (in
particolare aree a rischio di allagamento).
C7
Necessità di salvaguardare il territorio agricolo e gli elementi
caratterizzanti, dei quali negli anni c'è stata una progressiva
riduzione in seguito allo sviluppo urbano e all'intensificazione
delle tecniche di coltivazione (siepi che delimitano i campi ed
i corsi d’acqua, formazioni forestali con vegetazione arborea,
prati stabili e colture di pregio).
C8
SISTEMA NATURALISTICO
Biodiversità
Presenza di sistemi ambientali da salvaguardare e
valorizzare, in particolare le aree della rete Natura 2000 e le
aree di risorgiva.
d0601070_SintesiNonTecnica
C9
PAG.25
SINTESI NON TECNICA
SISTEMA PAESAGGISTICO E PATRIMONIO STORICO-CULTURALE E ARCHEOLOGICO
Paesaggio
Presenza di annessi agricoli non più funzionali alla
conduzione del fondo.
Presenza di opere di interesse storico-culturale e
Patrimonio storico,
architettonico da salvaguardare e valorizzare.
culturale e archeologico
Presenza di manufatti di archeologia industriale da rivalutare.
C10
C11
C12
SISTEMA ANTROPICO E AMBIENTE URBANO
Sistema insediativo
Presenza di siti oggetto di riqualificazione e/o trasformazione
urbanistica (edificazioni fatiscenti, aventi destinazioni d’uso
non più confacenti con gli immediati intorni, caratterizzate per
lo più da corpi di fabbrica dismessi e privi di idonei servizi ed
attrezzature pubbliche).
Esempi sono l'Area De Longhi, l'ex area Camuzzi, il Prato
della Fiera, l'ex pattinodromo.
Riqualificazione e/o
trasformazione
urbanistica e recupero
del patrimonio edilizio
esistente
C13
Presenza di patrimonio edilizio esistente non utilizzato o sotto
utilizzato.
Presenza di arredo urbano degradato.
Presenza di barriere architettoniche.
C14
Resistenza culturale a considerare la possibilità di una
trasformazione radicale dei tessuti urbani anche quando
questi sono l’esito di uno sviluppo di bassa qualità.
Presenza di una proprietà edilizia fortemente frazionata, con
una debole presenza di grandi investitori istituzionali.
C15
Assenza di una politica di contribuzione economica nazionale
strutturale finalizzata alla rigenerazione urbana.
Sistema del verde
Attrezzature sportive
Presenza di aree a verde pubblico di piccole dimensioni, con
localizzazione a macchia di leopardo, che incidono
negativamente sulla gestione economica a carico della
amministrazione comunale.
C16
Carenza di servizi - aree verde e a gioco, aree sportive, spazi
per animali domestici (spec. nei quartieri).
C17
Necessità di potenziare le attuali strutture sportive (strutture
per il rugby) e di crearne delle nuove (velodromo, nuovo
palazzetto dello sport).
C18
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.26
SINTESI NON TECNICA
Presenza dello stadio “Tenni” all'interno del centro cittadino.
C19
Poli scolastici
Spostamento di alunni dal Comune di Treviso - da area Fiera
e limitrofe verso il Comune di Silea o da area zona Monigo e
limitrofe verso il Comune di Paese.
C20
Servizi sociali
Carenza di spazi per arte e cultura, luoghi d'incontro e di
aggregazione, spazi sociali (ad esempio comunità alloggio e
mensa per la solidarietà, asilo notturno, case di riposo).
C21
Infrastrutture
tecnologiche
Scarsa infrastrutturazione tecnologica.
C22
Ricadute sulla viabilità e con i nodi viari dell’aeroporto e delle
ferrovie in concomitanza di avvenimenti sportivi di particolare
rilievo.
C23
Livelli di congestione elevati nell’accesso da Est verso la città
e nell’attraversamento da Ovest (SS Noalese e Via della
Repubblica), in zona Stiore e San Giuseppe e in alcune aree
del centro storico.
C24
Elevati flussi di veicoli commerciali anche in aree a ridosso
del centro (Viale della Repubblica).
C25
Densità di incidenti elevata nella circonvallazione esterna al
Centro Storico e in Viale della Repubblica.
C26
Scarsa sicurezza nei collegamenti pedonali tra aeroporto e
parcheggi pubblici.
C27
Scarsi collegamenti ciclopedonali e di trasporto pubblico
verso il centro storico, tra luoghi pubblici e strategici
(compreso l'aeroporto) e tra i quartieri.
C28
Interconnessione non elevata tra percorsi ciclopedonali e
servizi di trasporto pubblico urbano nelle zone fuori dal centro
storico.
C29
Bassa protezione per l’utenza debole soprattutto
nell’interconnessione tra il centro storico e le aree limitrofe,
dovute principalmente all’attraversamento della
circonvallazione esterna.
C30
Assenza di collegamento ciclopedonale tra Sile e Storga.
C31
Sistema infrastrutturale
Sistema infrastrutturale
locale
Connettivo urbano Percorsi ciclopedonali
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.27
SINTESI NON TECNICA
Assenza di un vero e proprio sistema di “parcheggi
scambiatori” relazionati con il trasporto pubblico.
C32
Problematiche connesse con la sosta delle autovetture
consentita all’interno delle piazze.
C33
Flussi di trasporto pubblico concentrati in due aree del
comune (Centro Storico e area Nord Ovest) e scarsi altrove
con forte squilibrio modale.
C34
Flussi di trasporto pubblico costituiti quasi esclusivamente da
utenti a "scelta modale vincolata" (80% studenti) e difficoltà
ad attrarre utenti diversi.
C35
Calo della domanda di spostamenti sistematici negli ultimi 10
anni.
C36
Assenza di un centro intermodale passeggeri per favorire
l’interscambio tra differenti modi di trasporto.
C37
Dispersione insediamenti e alcuni servizi al di fuori dell’area
centrale, difficilmente raggiungibili con servizi di trasporto
pubblico.
C38
Scarsa connessione con l’Aeroporto, soprattutto in previsione
dell’espansione dello stesso.
C39
Scarsa presenza di mezzi pubblici a basso impatto
ambientale.
C40
Inquinamento acustico
Inquinamento acustico legato al traffico stradale.
C41
Inquinamento luminoso
Inquinamento luminoso legato anche all'illuminazione
pubblica non adeguata.
C42
Radiazioni ionizzanti
Superamento del livello di riferimento di radon
C43
Presenza di linee elettriche
C44
Presenza di stazioni radio base
C45
Parcheggi
Trasporto pubblico
AGENTI FISICI
Radiazioni non
ionizzanti
SISTEMA SOCIOECONOMICO
Settore turistico –
ricettivo
Scarsa offerta turistica.
C46
Assenza di un Ostello per la gioventù.
C47
Mancato utilizzo del centro storico dal punto di vista turistico,
culturale, storico, archeologico, commerciale, artigianale.
C48
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.28
SINTESI NON TECNICA
Energia
Rifiuti
4
4.1
Scarsa presenza di aziende agricole biologiche.
C49
Scarso utilizzo di energie rinnovabili e bioedilizia.
C50
Assenza di un “Piano dell’illuminazione pubblica” e di un
“Abaco dei corpi illuminanti”.
C51
Mancanza del sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta.
C52
DISEGNO DI PIANO
AMBITI TERRITORIALI OMOGENEI (ATO)
Gli obiettivi del PAT trovano riscontro in azioni differenziate sul territorio che è stato
suddiviso in Ambiti Territoriali Omogenei (ATO) ovvero “porzioni di territorio in
riferimento alle quali si ritiene possano essere unitariamente considerate e risolte in
termini sistematici pluralità di problemi di scala urbana e territoriale, nonché
caratterizzate da specifici assetti funzionali ed urbanistici conseguenti politiche di
intervento”.
Il territorio di Treviso è stato diviso in 11 ATO:
•
A.T.O. n° 1 – Centro Storico
•
A.T.O. n° 2 – Treviso Nord
•
A.T.O. n° 3 – Fiera
•
A.T.O. n° 4 – Ospedale
•
A.T.O. n° 5 – Treviso Sud
•
A.T.O. n° 6 – S. Giuseppe - Aeroporto
•
A.T.O. n° 7 – Castellana Nord
•
A.T.O. n° 8 – Feltrino Sud
•
A.T.O. n° 9 – Monigo – S. Pelajo
•
A.T.O. n° 10 – Fontane
•
A.T.O. n° 11 – Cintura verde
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.29
SINTESI NON TECNICA
Figura 2 Suddivisione del territorio comunale in Ambiti Territoriali Omogenei (ATO)
4.2
DISEGNO DEL PIANO
I valori di sostenibilità ambientale, sociale ed economica che il PAT adotta sono:
•
Etica e sostenibilità: il P.A.T. promuove la visione di un futuro sostenibile basato
sulla tutela dell’ambiente, il risparmio energetico e l’utilizzo di energie rinnovabili;
•
Identità e qualità architettonica: il P.A.T. sostiene il paesaggio della comunità e la
riconoscibilità dei luoghi, predilige la riqualificazione degli spazi pubblici e la
qualità architettonica che garantisca carattere funzionale ed estetico ed un
armonico inserimento nel paesaggio e nell’ambiente circostante;
•
Sussidiarietà: il P.A.T. promuove la sussidiarietà mediante la garanzia di
trasparenza e partecipazione, l’adozione di un sistema territoriale unificato e
accessibile, la definizione degli obiettivi mediante consultazione della
cittadinanza e delle rappresentanze;
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.30
SINTESI NON TECNICA
•
Equità: il P.A.T. persegue l’equità sociale degli interventi, anche mediante la
perequazione, il credito edilizio e la compensazione;
•
Efficienza: il P.A.T. incentiva le trasformazioni economiche promuovendo la
qualità diffusa dei servizi collettivi, la gestione innovativa degli ambiti produttivi, la
sinergia tra sviluppo urbano ed il sistema infrastrutturale, la sussidiarietà delle
relazioni tra pubblico e privato, la connettività dei processi in rete.
In via generale, il PAT persegue i seguenti principi generali di sostenibilità ambientale,
sociale ed economica:
•
promuovere e realizzare uno sviluppo sostenibile e durevole senza pregiudizio
per la qualità della vita delle generazioni future;
•
supportare il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, basato sul contenimento
del consumo delle risorse, l’intensificazione del recupero dell’esistente e la tutela
dell’identità dei luoghi;
•
tutelare le identità storico-culturali da considerare anche come “asset” strategici
per politiche di valorizzazione economica;
•
tutelare e valorizzare l’attività agricola, il paesaggio rurale e le aree di importanza
naturalistica;
•
salvaguardare il territorio e gli abitanti dai principali rischi di dissesto
idrogeologico;
•
valorizzare i sistemi di gestione integrata nel campo delle acque, dei rifiuti,
dell’energia e dei servizi alla popolazione ed alle attività produttive;
•
sviluppare il sistema delle comunicazioni e ottimizzare la funzionalità degli attuali
sistemi relazionali esistenti;
•
favorire il risparmio energetico e il contemporaneo impiego delle risorse
energetiche rinnovabili.
I principali obiettivi definiti nel PAT sono:
•
Utilizzo del territorio: contenimento degli impatti ambientali e del consumo delle
risorse, incentivazione al recupero e riqualificazione delle aree già urbanizzate,
coinvolgimento degli attori urbani, incentivazione della mobilità sostenibile;
•
Sistema ambientale e difesa del suolo: in accordo con la pianificazione
sovraordinata, tutela delle risorse e dell’integrità del paesaggio, individuazione e
valorizzazione di aree di valore naturale ed ambientale, difesa del suolo
attraverso la prevenzione dei rischi e della calamità naturali;
•
Zona agricola: conservazione e valorizzazione del paesaggio agricolo, delle
attività e dei valori storico-architettonici ad esso connessi;
•
Paesaggio urbano: individuazione e classificazione degli elementi qualitativi del
paesaggio urbano e dei fattori di degrado ed abbandono;
•
Sistema insediativo residenziale: preferenza alla rigenerazione della città
esistente rispetto al consumo di nuovo suolo, riconversione del patrimonio edilizio
caratterizzato da bassa qualità tecnologica, architettonica e funzionale, sviluppo
di una composizione mista della città;
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.31
SINTESI NON TECNICA
•
Sistema insediativo produttivo: definizione del fabbisogno di aree per attività
produttive e relativi servizi, degli ambiti di sviluppo, degli standard di qualità che
ottimizzino il rapporto attività-servizi-qualità ambientale;
•
Sistema infrastrutturale, connettivo urbano e percorsi ciclo-pedonali: definizione
della rete di infrastrutture e servizi, individuazione delle opere necessarie alla
sostenibilità ambientale-paesaggistica e alla funzionalità, valorizzazione del
sistema ferroviario, incentivazione del trasporto pubblico e della mobilità lenta.
Tali obiettivi di tutela e conservazione del territorio sono garantiti dal PAT attraverso il
recepimento dei vincoli, l’individuazione di invarianti e di aree soggette a fragilità
mediante, rispettivamente:
•
la tavola 01 “Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale” e il Titolo III capo I
delle NTA: individuano i vincoli culturali e paesaggistici, i vincoli derivanti dalla
pianificazione superiore, altri vincoli ed i generatori di vincoli;
•
la tavola 02 “Carta delle invarianti” e il Titolo III capo II delle NTA: individuano gli
elementi areali, lineari e puntuali che per le loro caratteristiche naturalisticoambientali, storiche, paesaggistiche, geologiche, sono tali da renderli meritevoli
di tutela ed impedirne ogni trasformazione ed alterazione;
•
la tavola 03 “Carta delle fragilità” e il Titolo III capo III delle NTA: individuano in
particolar modo le fragilità di tipo geologico, definendo gli ambiti in base alle cui
caratteristiche geologiche è possibile edificare o meno, le aree a dissesto
idrogeologico e le zone omogenee in prospettiva sismica.
Impatti positivi sull’ambiente sono inoltre generati dalle scelte espresse all’art. 25 delle
NTA “Tutela ed edificabilità del territorio agricolo”, che detta le direttive, le prescrizioni
ed i vincoli per il territorio agricolo e all’art. 26 “Sostenibilità”, dove sono indicati degli
indirizzi per la sostenibilità ambientale degli interventi.
La Carta delle trasformabilità (tavola 04) e le Norme Tecniche Attuative riportano le
azioni strategiche del PAT, riassunte nella tabella sottostante.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.32
SINTESI NON TECNICA
Azione strategica
Ambiti di urbanizzazione
consolidata
Art. NTA
Descrizione
Rappresentano i contesti territoriali di “completamento” dotati delle principali opere di
urbanizzazione;
rappresentano inoltre tutte le aree di espansione previste dal P.R.G., già convenzionate al
momento dell’adozione del P.A.T.
20.2
Categorie:
- Ambiti di urbanizzazione consolidata a prevalente destinazione residenziale
- Ambiti di urbanizzazione consolidata a prevalente destinazione produttiva-commerciale
- Aree produttive esistenti non ampliabili
Comprendono aggregazioni edilizie in contesto periurbano o rurale caratterizzate da:
– riconoscibilità dei limiti fisici dell’aggregato rispetto al territorio agricolo produttivo
circostante;
– adeguata viabilità già dotata delle principali opere di urbanizzazione;
– frammentazione fondiaria con presenza di edifici prevalentemente residenziali non
funzionali all’attività agricola di imprenditori a titolo principale.
Ambiti di edificazione diffusa
d0601070_SintesiNonTecnica
20.3
Il P.I., sulla base di una approfondita analisi della effettiva consistenza e destinazione d’uso
degli edifici presenti nei vari ambiti di edificazione diffusa, documentata in apposita scheda,
individuerà, all’interno di questi, eventuali “nuclei residenziali in ambito agricolo” che
potranno ricomprendere anche aree ed edifici esistenti contigui agli ambiti di edificazione
diffusa.
Il P.A.T. individua come ambiti di edificazione diffusa anche i nuclei diffusi classificati dal
vigente P.R.G. per i quali il P.I. potrà ridefinire i parametri edificatori, adeguandoli a quelli
indicati per i nuclei residenziali in zona agricola.
33
SINTESI NON TECNICA
Azione strategica
Ambiti di trasformazione di
saturazione del PRG vigente
Art. NTA
20.4
Descrizione
Sono limitate alle aree di espansione previste dal P.R.G. vigente, non ancora
convenzionate.
La localizzazione dei nuovi insediamenti residenziali dovrà seguire i seguenti criteri di
scelta prioritaria:
1. aree trasformabili ricadenti in vuoti urbani e dotate o facilmente dotabili di opere di
urbanizzazione primaria e secondaria e di servizi, secondo gli standard di qualità previsti
dal P.A.T. e dal P.I.;
2. aree trasformabili significative poste all'interno del limite fisico alla nuova edificazione da
individuarsi in coerenza con gli ambiti di sviluppo insediativo, secondo le indicazioni del
P.A.T.;
3. altre aree trasformabili non interessate né prossime a vincoli, ambiti di tutela, invarianti,
fragilità (aree di trasformazione meno significative ed interventi di completamento di
dimensione limitata).
Categorie:
- A prevalente destinazione residenziale
- A prevalente destinazione commerciale, direzionale e ricettiva
- A prevalente destinazione produttiva
Ambiti di riqualificazione e
riconversione
d0601070_SintesiNonTecnica
20.5
Parti del territorio in cui il P.I. può prevedere interventi di trasformazione edilizia e
urbanistica, nel rispetto del dimensionamento del Piano, anche mediante la demolizione
totale delle preesistenze, individuando, oltre al perimetro dell’area, la destinazione d’uso e
gli indici edilizi.
In tali ambiti la trasformabilità è condizionata all’adempimento di obblighi e/o impegni
bilaterali tra pubblica amministrazione e soggetti proponenti finalizzati alla riqualificazione
e/o alla riconversione dei contesti territoriali interessati.
PAG.34
SINTESI NON TECNICA
Azione strategica
Art. NTA
Contesti territoriali destinati
alla realizzazione di programmi
complessi (che attingono dal
dimensionamento strategico)
20.6
Attività incoerenti in essere da dismettere, di notevole consistenza, ubicate in contesti
strategici, o nei casi in cui le complessità urbanistiche ed ambientali richiedono la
predisposizione anche di più piani e/o programmi attuativi.
Limiti fisici all'espansione
20.7
Limiti fisici per lo sviluppo degli insediamenti residenziali, produttivi, commerciali e
direzionali, all’interno dei diversi A.T.O.
20.8
Attività produttive/commerciali esistenti in zona impropria da ampliare, bloccare o trasferire
sulla scorta dei criteri:
a) consistenza, tipologia specifica di attività, rumorosità, inquinamento;
b) compatibilità con il contesto;
c) condizioni di accessibilità ed effetti sul traffico;
d) dotazione di opere di urbanizzazione.
Attività produttive /
commerciali in zona impropria
Descrizione
Attrezzature e servizi destinati a funzioni diverse quali aree per l’istruzione, per attrezzature
di interesse comune, impianti e poli sportivi, parchi urbani, parcheggi.
Servizi ed attrezzature di
interesse comune di maggior
rilevanza
d0601070_SintesiNonTecnica
21
Categorie:
- Consolidati
- Di progetto:
- Fb (aree per le attrezzature di interesse comune)
- Fc (aree per le attrezzature a parco e per il gioco e lo sport)
- Fd (aree per parcheggi)
- Parcheggi scambiatori di carattere strategico
PAG.35
SINTESI NON TECNICA
Azione strategica
Art. NTA
Descrizione
Infrastrutture della viabilità esistente e programmata.
Infrastrutture del sistema della
viabilità
22
Categorie:
- Viabilità principale esistente
- Viabilità principale di progetto
- Viabilità principale da riqualificare
- Linee ferroviarie
- Trasporto pubblico a guida vincolata (TPGV)
- Fermate del trasporto pubblico a guida vincolata
- Stazioni SFMR
Classificazione tipologica delle criticità viabilistiche:
- Dorsale di riordino urbano
- Strade parco
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.36
SINTESI NON TECNICA
Il Piano di Assetto del Territorio costituisce lo strumento primario di pianificazione con il
quale il Comune prefigura, nel limite temporale del decennio, le esigenze in termini
abitativi della popolazione residente, e definisce le modalità con cui, tramite i
successivi Piani degli Interventi, sarà possibile rispondervi. A questo proposito, uno dei
compiti riservato alla VAS è la valutazione della reale sostenibilità dei carichi aggiuntivi
introdotti.
Di seguito si riporta una tabella riassuntiva del calcolo del fabbisogno residenziale
effettuato per il comune di Treviso:
Fabbisogno edilizio arretrato:
- per eliminazione di sovraffollamento
ab. teorici
1.398
- conseguente a condizioni igieniche inadeguate
ab. teorici
368
- incremento popolazione
ab. teorici
3.500
- disaggregazione nuclei familiari
ab. teorici
7.351
sommano
ab. teorici
12.617
attività di quartiere connesse alla residenza (+15%)
ab. teorici
1.893
totale abitanti teorici
ab. teorici
14.510
popolazione residente al 31.12.2011
n.
83.504
popolazione teorica aggiuntiva prevista dal PAT
n.
14.510
totale popolazione prevista
n.
98.014
parametro edilizio medio per abitante
mc/ab
fabbisogno residenziale complessivo stimato dal PAT
mc
2.815.000
capacità residua PRG
mc
1.620.722
previsione PAT al netto della capacità residua PRG
mc
1.194.278
Fabbisogno insorgente:
194
Gli ambiti di sviluppo insediativo del P.A.T. sono limitati alle aree di espansione
previste dal P.R.G., non ancora convenzionate.
L’ulteriore quota aggiuntiva, stimata dal dimensionamento (mc 1.194.278) verrà
impegnata nell’insieme delle azioni strategiche di riqualificazione dell’esistente che
privilegino, anche mediante densificazione, interventi di rigenerazione urbana
sostenibile finalizzati al loro recupero, riqualificazione e riconversione.
d0601070_SintesiNonTecnica
37
SINTESI NON TECNICA
5
GLI SCENARI DI ASSETTO DEL TERRITORIO
Si mettono a confronto due diversi scenari di sviluppo del territorio: lo scenario di
evoluzione in assenza del Piano (“Opzione 0”) e lo scenario di Piano.
5.1
PROBABILE EVOLUZIONE DEL TERRITORIO IN ASSENZA DI
PIANO (OPZIONE ZERO)
Per “Opzione 0” si intende l’assetto del territorio che si viene a definire confermando lo
stato dei luoghi e le dinamiche territoriali in essere, analizzando quindi lo sviluppo del
sistema definito dalla vigente strumentazione pianificatoria.
Il PRG vigente prevede una zonizzazione così articolata:
•
Zone A: zone a carattere storico, artistico e ambientale
•
Zone B: zone totalmente o parzialmente edificate
•
Zone C: zone di nuova urbanizzazione
•
Zone D: zone industriali, commerciali e produttive (compresi nuovi insediamenti)
•
Zone E: zone agricole
•
Zone F: zone per attrezzature ed impianti pubblici (compresi quelli di progetto)
Rispetto all’attuale conformazione del territorio, quindi, il PRG prevede delle azioni di
trasformazione legate agli interventi di nuova espansione insediativa e delle aree a
servizi, che sono individuati all’interno dei perimetri delle aree C, D ed F.
5.2
LO SCENARIO DI PIANO
Il nuovo Piano regolatore comunale, nelle sue articolazioni strategica (P.A.T.) e
operativa (P.I.) prevede che la programmazione assuma un ruolo strategico, creando i
presupposti per mettere subito a confronto, in sede di formazione del P.I., le domande
di trasformazione e l’ammontare delle risorse disponibili a realizzarle, garantendo una
maggiore certezza sia rispetto ai tempi di realizzazione, sia alla rispondenza delle
effettive richieste del progetto, concertando con l’Amministrazione obiettivi e interventi
coerenti con le scelte strategiche del P.A.T..
5.3
COMPARAZIONE DELLE LINEE DI AZIONE DEI DUE SCENARI
Al fine di effettuare una comparazione degli scenari vengono definite in modo sintetico
le linee d’azione principali che definiscono lo scenario zero (PRG) e lo scenario di PAT:
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PAG.38
SCENARIO PAT
X
IN
PARTE
X
X
X
Ambiti di sviluppo insediativo produttivo
X
X
Ambiti di sviluppo insediativo commerciale/ricettivo
Servizi ed infrastrutture di interesse comune di maggiore
rilevanza - progetto
Parcheggi scambiatori
X
X
X
X
AZIONI
SCENARIO ZERO
SINTESI NON TECNICA
Ambiti di urbanizzazione consolidata
Ambiti di edificazione diffusa
Ambiti di sviluppo insediativo residenziale
Infrastrutture del sistema della viabilità di progetto
X
X
IN
PARTE
X
Dorsale di riordino urbano e strada parco
X
TPGV
X
Si sottolinea che il PAT del comune di Treviso non propone nessuna nuova linea di
sviluppo insediativo, limitandosi a confermare le previsioni pianificatorie vigenti
(del PRG) non ancora convenzionate.
Anche i servizi e le infrastrutture di progetto sono recepiti dal PRG vigente, ad
eccezione della nuova viabilità negli ATO 3 e 4 che collega la zona dell’ospedale con lo
scalo Motta.
Il PAT aggiunge alcune azioni strategiche rispetto al PRG. Si tratta dei parcheggi
scambiatori ed il Trasporto Pubblico a Guida Vincolata (TPGV), oltre al riordino della
viabilità esistente (dorsale di riordino urbano e strada parco).
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PAG.39
SINTESI NON TECNICA
6
6.1
VALUTAZIONE DI COERENZA
COERENZA CON I PRINCIPI DI SOSTENIBILITÀ
Il giudizio di coerenza delle scelte di piano rispetto ai principi di sostenibilità, è
schematizzato nelle seguenti tabelle:
Tabella 25 Coerenza delle scelte di piano rispetto ai Criteri di sostenibilità espressi dalla
Conferenza mondiale delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (Conferenza di Rio de
Janeiro, del 1992)
Criteri di sostenibilità
Coerenza delle scelte
di Piano
1
Ridurre al minimo l'impiego delle risorse energetiche non
rinnovabili
SI
2
Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di
rigenerazione
SI
3
Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle
sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti
Il PAT non definisce
obiettivi specifici in
materia
4
Conservare e migliorare lo stato della fauna e flora
selvatiche, degli habitat e dei paesaggi
SI
5
Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse
idriche
SI
6
Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e
culturali
SI
7
Conservare e migliorare la qualità dell'ambiente locale
SI
8
Protezione dell'atmosfera
SI
9
Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali,
sviluppare l'istruzione e la formazione in campo ambientale
10
Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni
che comportano uno sviluppo sostenibile
d0601070_SintesiNonTecnica
Il PAT non definisce
obiettivi specifici in
materia
SI
PAG.40
SINTESI NON TECNICA
Tabella 26 Coerenza delle scelte di piano rispetto ai Criteri di sostenibilità definiti dalla
Nuova Strategia comunitaria in materia di Sviluppo Sostenibile (SSS), varata dalla
Commissione Europea il 9 maggio 2006
Tema
Coerenza delle scelte di Piano
Cambiamenti climatici ed energia pulita
SI
Trasporti sostenibili
SI
Consumo e produzione sostenibili
SI
Conservazione e gestione delle risorse naturali
SI
Salute pubblica
SI
Inclusione sociale, demografia e migrazione
SI
Povertà mondiale e sfide dello sviluppo
SI
Tabella 27 Coerenza delle scelte di piano rispetto ai Criteri di sostenibilità definiti dal
Quadro Strategico Nazionale (QSN) - documento programmatorio nazionale per la
politica di coesione 2007-13
Priorità
Coerenza delle scelte di Piano
Miglioramento e valorizzazione delle
risorse umane
Il PAT non definisce obiettivi specifici in
materia (ma prevede la definizione di standard
di qualità dei servizi che si intendono
perseguire per ottimizzare il rapporto tra attività
di produzione, servizi tecnologici e qualità
ambientale)
Promozione, valorizzazione e diffusione
2 della ricerca e dell'innovazione per la
competitività
Il PAT non definisce obiettivi specifici in
materia
1
3
Uso sostenibile ed efficiente delle
risorse ambientali per lo sviluppo
Inclusione sociale e servizi per la
4 qualità della vita e l'attrattività
territoriale
5
Valorizzazione delle risorse naturali e
culturali per l'attrattività e lo sviluppo
SI
Il PAT non definisce obiettivi specifici in
materia (ma considera comunque la necessità
di valorizzare le identità degli elementi
identitari)
SI
6 Reti e collegamenti per la mobilità
SI
8 Competitività e attrattività della città e
SI
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.41
SINTESI NON TECNICA
Priorità
Coerenza delle scelte di Piano
dei sistemi urbani
9
Apertura internazionale e attrazione di
investimenti, consumi e risorse
Il PAT non definisce obiettivi specifici in
materia
10
Governance, capacità istituzionale e
mercati concorrenziali ed efficaci
Il PAT non definisce obiettivi specifici in
materia
6.2
COERENZA CON LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA
L'analisi della coerenza esterna è finalizzata a verificare l'esistenza di relazioni di
coerenza tra obiettivi e strategie generali del piano e obiettivi di sostenibilità
ambientale, sociale, territoriale ed economica desunti dalla strumentazione
pianificatoria vigente (piani e programmi territoriali e settoriali).
Tabella 28 Coerenza con la pianificazione sovraordinata
Denominazione del piano
Coerenza
Piano Territoriale di Coordinamento Regionale (PTRC)
SI
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera
(PRTRA)
Piano Regionale di Risanamento delle Acque
SI
Piano di Tutela delle Acque
SI
SI
SI
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU)
Programma Regionale per la riduzione dei Rifiuti
Biodegradabili da avviare in discarica (Complemento al Piano
regionale di gestione dei rifiuti urbani)
Piano Regionale Attività di Cava - PRAC
Piano Regionale dei Trasporti
SI
All'interno del territorio
comunale non sono
presenti attività di cava
né ambiti individuati dal
PRAC.
SI
Piano Energetico Regionale
SI
Piano Faunistico Venatorio Regionale (2007-2012)
SI
Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico del Bacino del Sile e
della Pianura tra Piave e Livenza
SI
Piano Ambientale Parco del Sile
SI
Piano di gestione ZPS
SI
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.42
SINTESI NON TECNICA
7
VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DETERMINATI DALLE AZIONI DI
PIANO
La stima degli effetti ambientali riguarda la definizione e la valutazione degli impatti e
delle azioni proposte dal piano. Nel caso in cui siano individuate azioni che comportano
effetti negativi, saranno proposte per esse misure di mitigazione e compensazione. Nel
caso in cui, invece, non sia possibile mitigare gli effetti negativi derivanti dall’attuazione
di tali azioni, dovrà essere considerata la possibilità di “scartarle” e di scegliere azioni
maggiormente compatibili.
Nell’analisi degli effetti vengono considerate le azioni strategiche definite nella Carta
delle trasformabilità (tavola 04) e nelle NTA. La valutazione non viene svolta per i
contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi in quanto
al momento non si dispone di elementi sufficienti per poter effettuare una valutazione
sui possibili effetti che tali interventi determineranno Pertanto questi, ai sensi dell’art.
20.6 delle Norme Tecniche di Attuazione, ai fini dell’assoggettamento alla procedura
V.A.S., dovranno essere sottoposti, ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 152/2006, alla
verifica dell’assoggettabilità.
7.1
ANALISI PRELIMINARE
Si riporta una prima individuazione dei potenziali effetti derivanti dalle azioni
strategiche del PAT. Gli effetti positivi legati alle azioni strategiche sono connessi ai
seguenti aspetti:
•
risposta all’incremento demografico;
•
risposta alla richiesta di un’idonea dotazione di servizi;
•
benefici per la popolazione locale;
•
miglioramento della qualità urbana, paesaggistica, architettonica, ambientale;
•
recupero di aree dismesse, degradate o incompatibili con il contesto;
•
riqualificazione della rete infrastrutturale.
I potenziali effetti negativi che possono derivare dall’attuazione delle scelte di piano
sono invece principalmente legati a:
•
impermeabilizzazione del suolo;
•
alterazione del paesaggio;
•
inquinamento atmosferico;
•
inquinamento delle acque;
•
inquinamento luminoso;
•
interferenze con le specie di flora e fauna.
Le tipologie di effetti riportate in elenco fanno riferimento in particolar modo agli
interventi di nuova edificazione ed urbanizzazione, che in fase di esercizio provocano
la produzione di rifiuti e lo scarico delle acque di rifiuto urbane, e alla realizzazione di
nuovi servizi, che determinano generalmente l’aumento della luminosità artificiale.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.43
SINTESI NON TECNICA
Gli impatti principali derivanti dagli interventi infrastrutturali (nuova viabilità) consistono
invece nell’emissione di polveri e inquinanti e di rumore, nell’aumento della luminosità
artificiale e gli scarichi degli inquinanti. Al tempo stesso il PAT prevede di risolvere le
criticità legate al sistema viario attraverso l’utilizzo di sistemi di mobilità collettiva volti a
ridurre l’utilizzo di energie non rinnovabili e inquinanti.
Le rimanenti azioni strategiche comportano un generale miglioramento e
riqualificazione dell’esistente (all’interno dei perimetri dell’urbano consolidato e diffuso,
ma anche a livello di riqualificazione delle criticità viabilistiche), quindi si può ritenere
che queste determinino effetti positivi in fase di esercizio, poiché risolvono alcune
criticità presenti allo stato attuale sul territorio comunale.
7.2
ANALISI DELLA SUSCETTIBILITÀ ALLE TRASFORMAZIONI
La valutazione di sostenibilità aiuta a prefigurare le possibili interazioni provocate dalle
azioni del Piano e a definire le aree maggiormente vocate alla trasformazione
insediativa. La valutazione quantitativa viene si basa sul seguente approccio:
•
Scelta e quantificazione dei parametri di valutazione;
•
Elaborazione della matrice con i risultati di pesi e valori;
•
Rappresentazione cartografica dei risultati di suscettibilità alla trasformazione
insediativa del territorio comunale.
7.2.1
PARAMETRI DI VALUTAZIONE
I parametri di valutazione permettono di definire le aree maggiormente vocate alla
trasformazione insediativa. L’analisi viene svolta su due sistemi:
•
sistema ambientale e paesaggistico;
•
sistema urbano.
Per ogni sistema vengono definiti i parametri di valutazione. Nel caso del sistema
ambientale e paesaggistico essi considerano gli ambiti ad alta sensibilità ambientale e
paesaggistica, mentre nel caso del sistema urbano si analizzano gli elementi che
incidono sulla qualità dell’ambiente urbano rispetto alla localizzazione delle principali
infrastrutture viabilistiche e tecnologiche, ai possibili ambiti di sviluppo e di
riqualificazione e alle sorgenti di inquinamento.
Ad ogni parametro vengono attribuiti un peso, che rappresenta una misura
dell’importanza del parametro analizzato, ed un valore, che fornisce una misura del
parametro stesso. Il prodotto tra il peso ed i valori rappresenta l’indicatore che misura
la suscettibilità alla trasformazione insediativa associata al singolo parametro.
Si riportano di seguito i parametri di valutazione per i due sistemi.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.44
SINTESI NON TECNICA
Tabella 29 Parametri di valutazione per il sistema ambientale e paesaggistico
Ambiti di tutela ambientale
Caratteri geologici ed idrogeologici
Siti rete Natura 2000
Parchi e riserve nazionali o regionali
Piani Area
Aree a dissesto geologico e idrogeologico
Aree a diversa compatibilità idraulica
geologica
e
Ambiti di valore paesaggistico e storicoValori paesaggistici e storico-monumentali
monumentale
Tipologia di utilizzo del suolo
Uso del suolo
Tabella 30 Parametri di valutazione per il sistema urbano
Fascia di rispetto cimiteriale
Fascia di rispetto dei depuratori
Fascia di rispetto stradale
Fascia di rispetto ferroviario
Fascia di rispetto dei metanodotti
Fascia di rispetto degli elettrodotti
Fasce di rispetto di infrastrutture e servizi
Salvaguardia pozzi di rilievo idropotabile e
idrotermale
Fasce di rispetto aeroporto / aviosuperficie
Fasce di rispetto attività RIR
Fasce di servitù idraulica relativa all'idrografia
pubblica
Accessibilità al sistema della viabilità principale
Localizzazione rispetto agli ambiti urbani
Connessione alle reti fognarie
esistenti e alle infrastrutture
Connessione alle reti acquedottistiche
7.2.2
RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA DELLA SUSCETTIBILITÀ
ALLE TRASFORMAZIONI
Per la definizione della suscettibilità del territorio comunale alle trasformazioni vengono
sovrapposti i parametri descritti e viene effettuata una somma algebrica dei valori
assunti dai tematismi sovrapposti, che riflette le diverse vocazioni alla trasformazione
insediativa. Il livello di attitudine del territorio comunale alla trasformazione insediativa
è rappresentato cartograficamente, applicando una scala cromatica con cinque classi
di suscettibilità; maggiore è il valore assunto dall’areale, minore è la potenzialità alla
trasformazione insediativa. La condizione ottimale alla trasformazione insediativa si
verifica per i valori più bassi dei parametri.
Il risultato è la “Carta della suscettibilità alle trasformazioni”, di cui si riporta un estratto.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.45
SINTESI NON TECNICA
Figura 3 Estratto della Carta della suscettibilità alle trasformazioni
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.46
SINTESI NON TECNICA
7.3
MATRICI DI VALUTAZIONE
ALTERNATIVE DI PIANO
E
COMPARAZIONE
DELLE
L’analisi e valutazione delle azioni principali che concorrono a definire il disegno di
Piano sono state affrontate esaminando i possibili effetti indotti in considerazione delle
componenti ambientali che strutturano il territorio comunale e che possono risentire in
modo diretto o meno delle azioni specifiche che si definiscono nell’area di analisi. Le
componenti considerate sono le medesime che hanno permesso l’analisi dello stato
ambientale attuale (aria, acqua, suolo e sottosuolo, biodiversità, paesaggio, patrimonio
culturale-architettonico-archeologico, salute umana, società ed economia). Le
alterazioni prodotte all’interno delle componenti sono state stimate in considerazione
delle azioni strategiche principali precedentemente analizzate, attraverso un modello di
valutazione sintetica basato su una matrice che relaziona le singole azioni con le
componenti ambientali.
Gli effetti indotti dalla realizzazione delle scelte di piano sono articolati all’interno di una
scala che va da -3 a +3. Questo range permette la quantificazione dei giudizi qualitativi
in termini di alterazione bassa – valore 1- media – valore 2 – o alta – valore 3. Il valore
0 indica l’assenza di effetto o la presenza di alterazioni nulle o di scarso rilievo. Il
positivo o negativo indicano se l’effetto ha una valenza migliorativa o peggiorativa.
L’analisi è stata inoltre sviluppata considerando che non tutte le azioni abbiano la
medesima valenza in termini di interesse strategico e peso delle trasformazioni. A tal
fine si è provveduto a definire un sistema di pesi articolato in funzione della valenza
strategica delle azioni. . La determinazione dei pesi è stata sviluppata assegnando un
valore ai pesi assoluti delle azioni 1 nel caso di azioni a bassa incidenza strategica e 2
ad alta.
Sono stati assegnati dei valori relativi utili a esprimere le valenze e sensibilità delle
componenti ambientali in funzione delle possibili trasformazioni indotte dal PAT.
Questa valutazione è stata affrontata assegnando un valore da 1 a 3 alle singole
componenti in ragione della loro valenza, e quindi rapportati tali valori in termini di
contributo percentuale alla valenza complessiva del territorio.
Il prodotto di tali pesi, per i valori assegnati come precedentemente esposto, ha
permesso di costruire una matrice che evidenzia gli effetti che si potranno avere sui
vari ATO, e quindi nel complesso del territorio, in funzione dell’attuazione del Piano.
Si evidenzia come, nel complesso, tutti gli ambiti subiscono un miglioramento della
qualità territoriale in seguito alle azioni del PAT nettamente superiore rispetto a quello
derivante dal PRG vigente (scenario zero).
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.47
SINTESI NON TECNICA
Tabella 31 SINTESI DELLE VALUTAZIONI PER ATO
INDICI
Biodiversità
Paesaggio
Economia
Totale
0,089
0,089
0,579
0,106 0,000 0,000
0,000
0,134
0,178 0,106 0,212
0,212
0,947
ATO 02
0,045 -0,182 -0,562 0,000
0,134 0,089 0,045
0,671
0,807
1,046
0,549 0,000 -0,842 0,000
0,134
0,136 0,549 1,680
1,817
4,023
ATO 03
0,045
0,134 0,089 0,045
0,307
0,198
0,708
0,246 0,000 -0,669 -0,420 -0,286 -0,191 0,246 1,550
1,441
1,916
ATO 04
0,045 -0,054 -0,109 -0,163 -0,030 0,089 0,045
0,416
0,198
0,436
0,246 0,000 -0,669 -0,584 -0,450 -0,191 0,246 1,659
1,441
1,698
ATO 05
0,045 -0,074 -0,317 -0,045 0,089 0,089 0,045
0,485
0,376
0,693
0,325 0,000 -0,597 -0,465 -0,331 0,089 0,325 1,326
1,217
1,888
ATO 06
-0,236 -0,501 -1,111 0,000 -0,707 0,089 -0,150 2,065
2,678
2,128
0,204 0,000 -1,513 0,000 -0,833 0,285 0,289 3,028
3,641
5,101
ATO 07
-0,236 -0,140 -0,280 0,000 -0,707 0,089 -0,095 1,126
1,126
0,882 -0,138 0,000 -0,280 0,000 -0,413 0,285 0,003 1,126
1,126
1,709
ATO 08
-0,095 -0,328 -0,764 0,000 -0,286 0,089 -0,095 1,718
1,895
2,134
0,426 0,000 -1,167 0,000
0,449 0,426 2,565
2,742
5,447
ATO 09
-0,236 -0,446 -1,184 0,000 -0,707 0,089 -0,095 1,956
2,133
1,511
0,286 0,000 -1,586 0,000 -0,833 0,449 0,426 2,802
2,979
4,522
ATO 10
0,045 -0,143 -0,681 0,000
0,593
0,770
0,851
0,126 0,000 -0,681 0,000
0,253 0,126 0,756
0,933
1,648
ATO 11
-0,236 -0,451 -1,083 -0,045 -0,870 0,089 -0,095 1,856
1,992
1,157
0,005 0,000 -1,236 -0,045 -0,531 0,449 0,146 2,142
2,278
3,208
Totale
-0,770 -2,319 -6,200 -0,253 -2,682 1,070 -0,265 11,282 12,263 12,126 2,381 0,000 -9,241 -1,513 -3,268 2,190 2,887 18,845 19,826 32,107
d0601070_SintesiNonTecnica
0,134 0,089 0,045
0,008
0,134
Società
Totale
0,134 0,178 0,045
Salute umana
Economia
Patrimonio culturale,
Architettonico, archeologico
Società
0,000
Acqua
Biodiversità
0,000
Aria
Suolo e sottosuolo
0,000
Salute umana
Acqua
0,045
Paesaggio
Aria
ATO 01
0,000 -0,109 0,000
Suolo e sottosuolo
SCENARIO PAT
AZIONI
Patrimonio culturale,
Architettonico, archeologico
SCENARIO O (PRG)
48
SINTESI NON TECNICA
La valutazione degli effetti attraverso il metodo delle matrici evidenzia come il Piano
non affronti solamente aspetti legati a un’unica componente ma cerchi di relazionare
sviluppo socio-economico con esigenze di valorizzazione ambientale.
In sintesi si evidenzia come sia lo scenario proposto dal PAT che l’attuazione del
residuo del PRG comportino un innalzamento complessivo della qualità ambientale del
territorio comunale, con un valore totale positivo nettamente maggiore derivante
dall’attuazione delle scelte del PAT.
Si evidenzia come le componenti che risentono maggiormente dell’attuazione delle
scelte di trasformazione risultano società ed economia, caratterizzate da valori positivi
molto elevati, mentre alcune componenti risultano subire un peggioramento in seguito
all’attuazione del piano, in particolare:
•
la componente suolo e sottosuolo subisce un forte peggioramento legato
all’occupazione di superfici attualmente utilizzate a scopi agricoli;
•
le componenti biodiversità e paesaggio subiscono un lieve peggioramento dovuto
alla localizzazione di alcune azioni in ambiti prossimi a siti della Rete Natura
2000 e agli ambiti dei parchi;
Nel Paragrafo 9 sono riportate le misure di mitigazione e compensazione che il PAT
deve prevedere nel caso di azioni strategiche che comportano effetti negativi.
Nello scenario del PAT anche le componenti aria, paesaggio e salute umana risultano
avere dei valori complessivi positivi, mentre nel PRG erano soggette ad un
peggioramento; questo è dovuto in particolare alle azioni di riordino e riqualificazione
degli spazi urbani e delle opere viarie proposte dal PAT.
Un’importante differenza tra PAT e PRG si rileva poi per la componente acqua: nelle
NTA del PAT è indicato che il PI prevederà che l’agibilità dei nuovi insediamenti sia
subordinata all’allacciamento degli stessi alla rete fognaria o altro sistema previsto dal
D.Lgs. 152/06.
Inoltre anche la nuova viabilità sarà provvista di un sistema di stoccaggio delle acque
di prima pioggia che, prima del loro scarico sui corpi recettori, dovranno essere
opportunamente trattate.
Per questi motivi si rileva che la componente acqua non subisce variazioni in seguito
all’attuarsi delle azioni del PAT, mentre subisce un netto peggioramento con l’opzione
zero.
La valutazione degli effetti indotti dalle nuove aree di trasformazione ha evidenziato
quindi come gli aspetti di crescita sociale ed economica possano bilanciare il consumo
di suolo, che appare più marcato all’interno del PAT rispetto a quanto previsto da PRG.
In conclusione si evidenzia che sia l’attuazione del residuo del PRG recepito in sede di
PAT, sia l’implementazione del PAT stesso, sono compatibili con i valori locali e
possono incrementare lo stato attuale dei luoghi sotto diversi aspetti.
7.4
ANALISI DI DETTAGLIO – CONSUMO DI SUOLO ATTUALE E
FUTURO
Sulla base delle previsioni di Piano è stata realizzata un’elaborazione volta alla verifica
dell’evoluzione dell’uso del suolo nel territorio comunale.
d0601070_SintesiNonTecnica
49
SINTESI NON TECNICA
Individuate le azioni che comportano una modifica territoriale, agli ambiti occupati dalle
medesime è stato attribuito il codice corrispondente all’uso del suolo di Piano. Le aree
di sviluppo insediativo, ad esempio, sono state classificate come tessuto urbano, la
viabilità di progetto è stata inclusa nelle reti infrastrutturali.
Il procedimento qui brevemente accennato ha permesso di realizzare la Carta di uso
del suolo attuale e la Carta di uso del suolo futuro. Il confronto tra i due scenari, attuale
e con il Piano completamente attuato, sono sinteticamente riportati nella seguente
tabella.
Tabella 32 Consumo di suolo attuale e futuro
ATTUALE
FUTURO
HA
HA
HA
%
709,00
896,97
187,97
26,5%
112 - Tessuto urbano discontinuo
121 - Insediamenti industriali, commerciali e dei
servizi pubblici e privati, militari
801,28
806,14
4,86
0,6%
488,10
515,37
27,27
5,6%
122 - Reti stradali e suoli associati
318,98
346,97
27,99
8,8%
124 - Aeroporti
13 - Zone estrattive, discariche, zone in
trasformazione
137,01
137,01
0,00
0,0%
102,49
96,29
-6,20
-6,0%
14 - Aree verdi
131,40
236,80
105,40
80,2%
2.600,14
2.299,92
-300,22
-11,5%
168,61
160,89
-7,72
-4,6%
4 - Zone umide interne
4,82
4,82
0,00
0,0%
5 - Corsi d'acqua e bacini
80,40
80,22
-0,18
-0,2%
TIPOLOGIA DI USO DEL SUOLO
111 - Tessuto urbano continuo; 1121 Tessuto
urbano discontinuo denso
2 - Terreni agricoli
3 - Aree boscate e arbustive in evoluzione
VARIAZIONE
Si può osservare come lo sviluppo della città desunto dalle proposte di Piano determini
un incremento delle superfici urbanizzate (+26,5% per le zone a tessuto urbanizzato
continuo o discontinuo denso) ed una contestale contrazione delle superfici aperte
attualmente adibite alla pratica agricola (-11,5%).
La riduzione dei territori agricoli è tuttavia dovuta anche all’incremento delle aree verdi
associate alle zone interessate dai Parchi di Interesse Comunale. Nel dettaglio, la
superficie occupata dalle aree verdi aumenta dell’80% con un incremento, in termini
assoluti, di oltre 100 ha.
La strategia a basso consumo territoriale del PAT è confermata dai dati riguardanti gli
ambienti di interesse naturalistico.
Le aree boscate subiscono una diminuzione del 5% ma è opportuno evidenziare che le
superfici oggetto di trasformazione sono concentrate in ambiti rurali, mentre le
formazioni strettamente ripariali e che comunque costituiscono le fasce alberate dei
principali corsi d’acqua che solcano il territorio non sono interessate da alcun tipo di
alterazione. L’interferenza con le aree boscate, peraltro, risulta ampiamente
compensata dall’ampliamento delle aree verdi dei Parchi di Interesse Comunale che
determina un saldo decisamente positivo.
Le categorie “Zone umide interne” e “Corsi d’acqua”, riferibili agli elementi di maggior
pregio naturalistico del contesto territoriale del comune di Treviso, sono esclusi da
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.50
SINTESI NON TECNICA
trasformazioni, che interessano parzialmente delle aree classificate come bacini
acquei. Questi ambienti appartengono al sistema del Fiume Sile e dello Storga che,
non a caso, costituiscono dei siti appartenenti alla rete ecologica Natura 2000. Il corso
del fiume Sile è compreso all’interno dell’omonimo Parco Regionale.
8
ESITI DELLA VINCA
Il Comune di Treviso deve sottoporre il proprio PAT a Valutazione di Incidenza
Ambientale poiché il territorio comunale è interessato da siti della Rete Natura 2000
(vedi Paragrafo 2.5). La Valutazione di Incidenza costituisce lo strumento per garantire
il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli
habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio.
Nelle conclusioni della VIncA si legge che “Dalla valutazione delle incidenze a carico
della rete Natura 2000 nel suo insieme e dei singoli Siti di Importanza Comunitaria
coinvolti dal piano in esame, è emerso che non vi saranno modificazioni ambientali in
grado di alterare in modo significativo lo stato di conservazione degli habitat e le
dinamiche naturali delle popolazioni di specie presenti”.
9
MISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE
Per azione di mitigazione si intende un’opera che è in grado di ridurre al massimo i
danni agli habitat ed alle specie. Le azioni di compensazione sono invece quelle che
operano per riequilibrare il valore ambientale di una data area, in particolare
rimpiazzando gli habitat distrutti o danneggiati da una determinata opera,
ripristinandone altri con caratteristiche equivalenti in un’area vicina. In pratica si tratta
di compensare il danno che non può essere evitato o mitigato. Nella seguente tabella
si riporta una serie di interventi di mitigazione che, effettuati in determinati campi di
applicazione, possono aiutare a mitigare diverse tipologie di impatto.
Tabella 33 Interventi di mitigazione
Campo di
applicazione
Interventi di mitigazione
Piantumazioni di margine
Filari di mascheratura
Alterazione paesaggistica
Dissesti del terreno
Interruzione della continuità
ecologica
Inquinamento acustico
Inquinamento atmosferico
Barriere antirumore
Inquinamento acustico
Adeguati impianti di
illuminazione
Inquinamento luminoso
Ricomposizione vegetale
dei bordi
Filari di mascheratura
Alterazione paesaggistica
Dissesti del terreno
Interruzione della continuità
ecologica
Inquinamento acustico
Inquinamento atmosferico
Elementi vegetali di
copertura
Alterazione paesaggistica
Opere viarie
Interventi di
edificazione,
servizi
Impatti da mitigare
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.51
SINTESI NON TECNICA
Campo di
applicazione
Interventi di mitigazione
Tipologie costruttive
coerenti con il contesto
Controllo degli scarichi
Collegamento alla rete
fognaria
Interventi idraulici
Impatti da mitigare
Alterazione paesaggistica
Inquinamento idrico
Adeguati impianti di
illuminazione
Inquinamento luminoso
Piantumazioni di sponda
Alterazione paesaggistica
Dissesti del terreno
Interruzione della continuità
ecologica
10 MONITORAGGIO AMBIENTALE
Il monitoraggio si sviluppa sulla base degli indicatori al fine di confrontare lo stato di
fatto ambientale iniziale con quello seguente l’attuazione del Piano. Questo tipo di
controllo permette di verificare progressivamente le scelte effettuate sulla base di
coerenza obiettivo-risultato e attuazione-effetti, con la possibilità di intervenire
progressivamente aggiustando il percorso attuativo del piano.
Di seguito si riporta una definizione degli indicatori considerati per il piano di
monitoraggio, che sono quelli precedentemente utilizzati per il Rapporto sullo stato
dell’ambiente (Appendice 1).
Tabella 34 Indicatori monitoraggio ambientale
Componente
Aria
Aspetto
Indicatore
U.M.
Fonte
SO2
µg/m
3
ARPAV
NO2
µg/m
3
ARPAV
CO
µg/m
3
ARPAV
O3
µg/m
3
ARPAV
Benzene
µg/m
3
ARPAV
PM10
µg/m
3
ARPAV
PM2.5
µg/m
3
ARPAV
Metalli (Pb, As,
Cd, Ni, Hg)
µg/m
3
ARPAV
Qualità dell'aria
d0601070_SintesiNonTecnica
Periodicità del
controllo
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
PAG.52
SINTESI NON TECNICA
Componente
Aspetto
Emissioni
Clima
Indicatore
Fonte
µg/m
3
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Emissioni di
benzene, CH4,
CO2, COV, N2O,
NH3, NOx, PM10,
SOx
t/anno
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Precipitazione
annua
mm
ARPAV
Temperatura
°C
ARPAV
LIM
classi
LIM
ARPAV
IBE
classi
IBE
ARPAV
SECA
classi
SECA
ARPAV
SACA
classi
SACA
ARPAV
classi
SCAS
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
classi
SQuAS
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
classi
SAAS
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
l/ab/gg
Ente
gestore
Quinquennale
%
Ente
gestore
Annuale
mg/l
Ente
gestore
Quinquennale
%
Ente
gestore
Annuale
Aspetti climatici
Acque
sotterranee
Acquedotti e
fognature
d0601070_SintesiNonTecnica
Periodicità del
controllo
ARPAV
Benzo(a)pirene
Acque
superficiali
Acqua
U.M.
SCAS - Stato
Chimico delle
Acque
Sotterranee
SQuAS - Stato
Quantitativo delle
Acque
Sotterranee
SAAS - Stato
Ambientale delle
Acque
Sotterranee
Quantità erogata
di acqua potabile
pro capite
Perdite
acquedotto
Concentrazione di
nitrati nelle acque
potabili
Conformità degli
agglomerati ai
requisiti di
collettamento
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
PAG.53
SINTESI NON TECNICA
Componente
Aspetto
U.M.
Fonte
Periodicità del
controllo
AE
Ente
gestore
Quinquennale
Ritenzione idrica
classi
AWC
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Contenuto di
carbonio organico
nello strato
superficiale di
suolo
%
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Erosione del
suolo
%
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
classi di
rischio
Comune
Annuale
N
REGIONE
VENETO
Indicatore
Capacità degli
impianti di
depurazione
Qualità dei suoli
Suolo e
sottosuolo
Rischio idraulico
Fattori di rischio
geologico e
Cave attive e
idrogeologico
dismesse
Classe
di
sismicità
Uso del suolo
%
Rapporto SAU/ST
%
Superficie
%
impermeabile
Aree boscate
%
Sismicità
Uso del
territorio
Biodiversità,
flora e fauna
Biodiversità
Stato di Rete
Natura 2000
Paesaggio e
patrimonio
storicoarchitettonico e
archeologico
Coni visuali e
punti panoramici
Beni storici,
culturali e
architettonici
Patrimonio
interessati da
storico-culturale
interventi di
e archeologico
restauro e/o
recupero e/o
valorizzazione
Comune
Comune
Ad ogni
aggiornamento
del dato
Ad ogni
aggiornamento
del dato
Biennale
Biennale
Comune
Annuale
Comune
Annuale
Ad ogni
aggiornamento
del dato
REGIONE
VENETO
%
REGIONE
VENETO
N
Comune
Quinquennale
N
Comune
Annuale
m /abita
nte
Comune
Biennale
N
Comune
Annuale
%
presenz
a/
Comune
Ente
gestore
Annuale
Paesaggio
2
Verde pubblico
Sistema
antropico e
ambiente
urbano
Interventi che
Fruibilità dello
implicano
spazio urbano e riqualificazione di
servizi
edifici/siti/aree
degradate e/o in
stato di
abbandono
Traffico
Mobilità
Servizi di
trasporto
d0601070_SintesiNonTecnica
Biennale
PAG.54
SINTESI NON TECNICA
Componente
Aspetto
Fonte
Periodicità del
controllo
%
Ente
gestore
Biennale
km; %
Comune
Biennale
N
Comune
Biennale
%
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
km
Ente
gestore
Biennale
N
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
dBA
Comune
Annuale
%
REGIONE
VENETO
Ad ogni
aggiornamento
del dato
N
PROVINCIA
TREVISO
Ad ogni
aggiornamento
del dato
%
ISTAT
%
ISTAT
Aziende agricole
N; ha
ISTAT
Aziende agricole
biologiche
N; ha
ISTAT
N
ULSS SISP
Indicatore
collettivo
Radiazioni
ionizzanti
Radiazioni non
ionizzanti
Agenti fisici
Inquinamento
acustico
Inquinamento
luminoso
Rischio
antropogenico
Popolazione e
società
Qualità
ambientale del
trasporto pubblico
Disponibilità di
piste ciclabili e di
percorsi rurali
Capacità dei
parcheggi
Superamenti del
livello di
riferimento di
radon
Sviluppo in
chilometri delle
linee elettriche
presenti sul
territorio
comunale
Numero e
localizzazione
delle Stazioni
Radio Base
(SRB)
Criticità acustica
determinata dalle
infrastrutture
stradali
Brillanza relativa
del cielo notturno
Numero di
aziende a Rischio
Incidente
Rilevante (RIR)
Variazione del
numero di
residenti
Stranieri
Sistema socioeconomico
Economia
Consistenza
media degli
allevamenti
zootecnici
d0601070_SintesiNonTecnica
U.M.
assenza
Ad ogni
aggiornamento
ISTAT
Ad ogni
aggiornamento
ISTAT
Ad ogni
aggiornamento
ISTAT
Ad ogni
aggiornamento
ISTAT
Biennale
PAG.55
SINTESI NON TECNICA
Componente
Aspetto
Indicatore
Numero di
aziende
agrituristiche
autorizzate per
tipo di attività
Aziende
produttive per
tipologia
Indice di
pressione turistica
Energia
Energia
Consumo di
energia elettrica
Consumi di gas
metano
Energie
rinnovabili
Produzione di
rifiuti urbani (RU)
Rifiuti
U.M.
Fonte
Periodicità del
controllo
N
REGIONE
VENETO
Biennale
N
ISTAT
Ad ogni
aggiornamento
ISTAT
%
MWh
MWh
MWh
ISTAT CAMERA
COMMERC
IO
Ente
gestore
Ente
gestore
Ente
gestore
kg/ab*an
no
ARPAV
%
ARPAV
Rifiuti
Raccolta
differenziata
Biennale
Biennale
Biennale
Biennale
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
Ad ogni
monitoraggio
ARPAV
11 PROCESSO DI PARTECIPAZIONE E CONCERTAZIONE
L’art. 6 della Direttiva 42/2001/CE stabilisce che, per dare maggiore trasparenza all’iter
decisionale, la proposta di piano ed il Rapporto Ambientale devono essere messi a
disposizione sia delle autorità competenti sia dei settori del pubblico che sono
interessati dall’iter decisionale, includendo le pertinenti organizzazioni non governative
che promuovono la tutela dell’ambiente ed altre organizzazioni interessate.
Le autorità competenti ed il pubblico devono disporre tempestivamente di un'effettiva
opportunità di esprimere in termini congrui il proprio parere sulla proposta di piano o di
programma e sul rapporto ambientale che la accompagna, prima dell'adozione del
piano o del programma o dell'avvio della relativa procedura legislativa.
Il percorso di partecipazione si è svolto sostanzialmente in sei fasi:
•
individuazione dei soggetti da coinvolgere e comunicazione di avvio della
concertazione e consultazione;
•
illustrazione del Documento Preliminare, del Rapporto Ambientale Preliminare e
del Quadro Conoscitivo;
•
accessibilità a tutti gli enti e associazioni, mediante il sito del Comune di Treviso
“www.comune.treviso.it”, alle informazioni del Quadro Conoscitivo, del
Documento Preliminare e del Rapporto Ambientale Preliminare;
•
fase di ascolto;
•
fase di sintesi tecnico-politica delle proposte/richieste formulate;
•
delibera di chiusura della concertazione/consultazione.
d0601070_SintesiNonTecnica
PAG.56
SINTESI NON TECNICA
L’esito delle fasi di concertazione e di consultazione è stato sostanzialmente positivo.
Le richieste/proposte pervenute, giudicate pertinenti con i temi del P.A.T. e ritenute
condivisibili, non hanno inciso sui criteri informatori del medesimo e pertanto non sono
state necessarie modifiche o integrazioni al Documento Preliminare approvato.
12 CONCLUSIONI
Il processo di Valutazione Ambientale Strategica è iniziato con la stesura del “Rapporto
ambientale preliminare” e del “Documento preliminare” con l’individuazione delle analisi
di contesto complessivo e degli obiettivi di carattere generale, per poter arrivare alla
fase di concertazione esplicitando quelli che potevano essere gli obiettivi di
sostenibilità del piano. La VAS ha avuto la possibilità di valutare e al tempo stesso
concorrere alla stesura del PAT del comune di Treviso, puntando sullo scambio di
informazioni, di documenti e di cartografie tra i diversi professionisti coinvolti nella
stesura del PAT, i tecnici dell'Amministrazione comunale e, in parte, gli stessi uffici
Regionali. Durante la definizione delle strategie e delle azioni di piano, si è svolto un
continuo dibattito sulla componente ambientale e sulla sostenibilità (economica, sociale
e ambientale) dei progetti previsti. Questo continuo confronto ha quindi portato alla
ricerca delle strategie migliori sia per la valorizzazione delle componenti ambientali che
per la riduzione delle pressioni. Con il processo della VAS si è voluto capire come il
PAT possa incidere sulle condizioni ambientali, sociali, economiche di Treviso nei
diversi temi (acqua, suolo, aria, ecc) e sono stati segnalati eventuali accorgimenti da
considerare in sede di attuazione del piano e del successivo Piano degli Interventi, al
fine di rendere sostenibili le scelte del piano stesso. Il processo della Valutazione
Ambientale Strategica non deve, infatti, concludersi con la chiusura del Piano, ma deve
continuare anche nella fase di attuazione del piano, attraverso la fase di monitoraggio
e le connesse attività di valutazione e partecipazione.
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