percorsi per scoprire la geologia d`italia

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Questa sezione non vuole essere un’illustrazione di percorsi geologici (meglio descritti da numerosi testi specifici) ma uno spunto
per guardarsi attorno, riconoscere le bellezze geologiche che ci circondano e associare ad esse le immancabili attrattive di tipo culturale, storico e ambientale collegate. Le peculiarità geologiche sono spesso inserite in un contesto sociale e storico intrinsecamente
legato alla natura stessa che lo ha generato. I siti segnalati sono visitabili in successione o singolarmente; sono stati scelti perché in
ognuno di essi si potrà trovare un adeguato supporto didattico e scientifico in grado di far apprezzare appieno le caratteristiche dei
luoghi: dalla geomorfologia ai minerali, dai fossili alla geologia. Gli itinerari possibili sono decine: qui elenchiamo solo una serie di
realtà locali che riteniamo valgano la pena di una visita di scolaresche attive e curiose di scoprire la geologia che inconsciamente vivono tutti i giorni ma che non si soffermano a osservare.
PERCORSI
PER SCOPRIRE
LA GEOLOGIA D’ITALIA
A spasso ai piedi
delle Alpi
Dall’Adriatico alle Alpi:
miniere, frane e grotte
Il marmo…
che peperino!
Dal Tirreno
all’Adriatico
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PERCORSI PER SCOPRIRE LA GEOLOGIA D’ITALIA
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A SPASSO AI PIEDI DELLE ALPI
DESCRIZIONE GEOLOGICA
percorso si snoda in gran parte ai
piedi delle Alpi Occidentali, con una
Il
digressione all’interno della val d’Ossola e un’altra nelle Prealpi Bergamasche.
È un ambiente molto vario che, dalle pianure alluvionali del Po e dei suoi affluenti provenienti dalle Alpi, raggiunge le successioni carbonatiche mesozoiche del Sudalpino. Si incontrano depositi di origine
fluviale e glaciale, masse plutoniche di
età diversa (pre- e post-alpina), rocce metamorfiche anche di fondale oceanico e
potenti bancate carbonatiche, dove sono
abbondanti le testimonianze fossili.
Il percorso si dipana fra musei naturalistici fra i più importanti d’Italia, musei
sul territorio (sovente piccoli gioielli che
raccolgono specificità altrimenti dimenticate) che accoppiano la geologia con
l’ambiente e la società locali, e parchi
geologici dove anche lo svago può trovare spazio; il paesaggio è dominato dalle
imponenti vette delle Alpi. L’area è dominata dal contrasto fra la pianura e le
montagne: il sollevamento di queste ultime a seguito dell’orogeno alpino ha innescato l’azione degli agenti esogeni che
hanno iniziato a eroderla, creando l’imponente successione detritica che costituisce la pianura Padana. La vicinanza
alle Alpi fa sì che nella zona attraversata
i depositi siano essenzialmente grossolani (ghiaie e sabbie): ci troviamo, infatti,
praticamente sempre (escludendo la zona di Milano) a monte della linea delle
risorgive, dove si ha il passaggio fra alta
e bassa pianura (quest’ultima contraddistinta da depositi più fini).
Più volte si attraversa la linea Insubrica, un sistema di faglie che divide i domini di afferenza africana da quelli oceanici ed europei, i primi relativamente indeformati, i secondi interessati da faglie,
pieghe e sovrascorrimenti imponenti:
non è facile da vedersi sul terreno, ma
questo allineamento separa veramente
due mondi completamente diversi dal
punto di vista geologico e della loro evoluzione.
Il tratto di catena alpina osservato attraversa il dominio Austroalpino delle Alpi
Meridionali (costituito da rocce provenienti
dalla crosta continentale africana), le unità ofiolitiche dell’antica Tetide (rocce di
fondale oceanico e di mare profondo – falda dei calcesticisti con pietre verdi) e quello Pennidico superiore (derivanti dalla crosta di una microplacca posizionata tra Africa ed Europa). All’interno di queste successioni si possono osservare masse intrusive molto antiche, come quelle dei graniti attorno al lago Maggiore (di età permiana, circa 280 milioni di anni fa) e altre
relativamente più recenti, come quelli di
Biella e Traversella (di età oligocenica, circa 30 milioni di anni fa).
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I LUOGHI SUGGERITI
1
LA CITTÀ AI PIEDI DELLE ALPI: TORINO
3
http://www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali/index.htm
Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino è articolato, per la parte scientifica, nelle sezioni di botanica, entomologia, mineralogia-petrografiaIl
geologia, paleontologia e zoologia. Il Centro didattico svolge numerose attività
scientifiche, tra cui la realizzazione di laboratori didattici, l’istituzione di percorsi
naturalistici, la programmazione di visite guidate e di corsi di formazione per gli insegnanti, la produzione di sussidi didattici.
2
LE MINIERE DI BROSSO E TRAVERSELLA: I PLUTONI DOPO LE ALPI
http://gmv.traversella.com/
sito mineralogico si estende a nord-est del comune di Traversella (Torino). Il
Gruppo Mineralogico Valchiusella ha realizzato un’esposizione mineralogica
Il
campionaria, che si è poi estesa con una sezione di attrezzature minerarie. La
collezione mineralogica è composta da oltre 300 campioni di elevato valore estetico, con campioni dei minerali tipici del giacimento di Traversella, alcuni dei quali di notevole interesse scientifico. La mostra si completa con la visita alle attrezzature della vecchia attività mineraria, con strumenti originali recuperati all’interno della miniera, e agli edifici attigui. Sono anche possibili visite alle vecchie gallerie.
4
LA PIETRA DELL’OSSOLA
http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/MalescoMuseoPietra.html;
http://www.amossola.it/MuseiOssola/index.php/PiedimuleraLithoteca.html
L’ORO DEI SALASSI
http://www.ecomuseo.it/cellule/indexoro.htm;
http://www.museolaboratoriosalussola.org/
centro della Bessa, sulla Serra d’Ivrea, si trovano le grandi aurifodine di età romana attive tra il II e il I secolo a.
Al
C.: un paesaggio artificiale dominato da enormi cumuli di
ciottoli accatastati per selezionare il materiale ricco di oro alluvionale. L’Ecomuseo dell’Oro e della Bessa raccoglie e documenta le tecniche manuali impiegate nei secoli per la ricerca aurifera. Il progetto del Museo-Laboratorio di Salussola (Biella) nasce da una ricerca interdisciplinare dell’Università di Torino per la valorizzazione della zona della Bassa Serra Biellese e della zona archeologica dell’antica Victimula. Non è un museo-vetrina, ma un laboratorio di informazione, formazione, lavoro, ricerca e sperimentazione che
ha lo scopo di conservare, proteggere e restaurare la bellezza e ricchezza dei luoghi, favorendo lo sviluppo di un turismo culturale ordinato e rispettoso dell’identità dei luoghi e delle popolazioni che vi risiedono. Altre informazioni
interessanti si trovano agli indirizzi web: http://www.baraggebessabrich.it/pagine/bessa.html e http://www.cercatoridoro.it/.
6
UN CALDO MARE TROPICALE… A BERGAMO?
http://www.museoscienzebergamo.it/web/;
http://www.triassico.it/default.asp?pag=3&sez=3&lang=it
el Museo Archeologico della pietra ollare i reperti mostrano, sin dall’età
collezioni dedicate alle scienze della Terra del Muromana, l’importanza della lavorazione della pietra, soprattutto della pietra
seo Civico di Scienze naturali di Bergamo comprenN
Le
ollare. Il tema archeologico si collega quindi al più vasto tema storico ed etnodono notevoli collezioni di pietre ornamentali, minerali utigrafico dei molteplici usi della pietra e delle attività di cava e di lavorazione della
pietra ollare nella val Vigezzo e nella val Grande. Nella Lithoteca Giorgio Spezia la
visita si articola in due sezioni: una dedicata ai minerali ossolani, l’altra destinata alle tecniche, gli strumenti e la storia dell’estrazione e della lavorazione dell’oro.
5
LA GEOLOGIA IN CITTÀ: MILANO
http://www.comune.milano.it/dseserver/webcity/Documenti.nsf/
webHomePage?OpenForm&settore=MCOI-6C5J9V_HP
ricche esposizioni permanenti del Museo di Storia naturale di Milano sono state realizzate in modo da permettere percorsi didattici a vari livelli di approLe
fondimento all’interno delle varie sezioni, ma anche un ampio percorso naturalistico, a vocazione ecologico-evoluzionistica, di grande attualità. Il museo possiede
una serie di laboratori didattici all’avanguardia, riguardanti argomenti di scienze
della Terra e di paleontologia (Paleolab) e di scienze della vita e meteorologia (Biolab). In un altro laboratorio (Verdelab) sono trattati argomenti specifici di botanica.
li all’uomo e materiale di studio sulle pietre da costruzione.
Le collezioni paleontologiche del Museo comprendono oltre 55 000 reperti: il nucleo principale è costituito della collezione Paleontologia bergamasca, che raccoglie magnifici
fossili provenienti dal territorio orobico. La collezione Paleontologia non bergamasca comprende reperti e calchi provenienti da tutto il mondo allo scopo di rendere il più completo possibile il panorama dei fossili conservati. Il Parco
paleontologico di Cene, nella media valle Seriana, è nato
per tutelare e valorizzare uno dei più importanti giacimenti
paleontologici del mondo. Organizzato con un Centro visitatori e un ampio sentiero che permette di raggiungere l’area
di scavo, offre attività didattico-culturali, che permettono al
visitatore di apprezzare sia gli aspetti geologici e paleontologici sia gli aspetti naturalistici del Parco. Il giacimento paleontologico è anche meta di periodiche campagne di ricerca condotte dai ricercatori del Museo di Bergamo negli strati del calcare di Zorzino.
GLI EVENTUALI AGGIORNAMENTI DEGLI INDIRIZZI INTERNET QUI RIPORTATI SONO INDICATI SU IMPAROSULWEB.EU
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PERCORSI PER SCOPRIRE LA GEOLOGIA D’ITALIA
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DALL’ADRIATICO ALLE ALPI: MINIERE, FRANE E GROTTE
DESCRIZIONE GEOLOGICA
parte dall’altopiano dei monti Lessini (a NE di Verona), che rappreSi
senta l’estremo meridionale del Sudalpino, dove si può osservare uno dei giacimenti fossili più importanti al mondo
per estensione, per quantità delle specie
faunistiche ritrovate, per il perfetto grado
di conservazione delle specie animali e
vegetali vissuti nell’Eocene: la «pesciara» di Bolca. Anche qui, come in Lombardia, le Prealpi sono essenzialmente
placche di natura calcarea relativamente
poco deformate a testimonianza della deposizione in ambiente poco profondo nell’antico mare mesozoico-cenozoico della Tetide.
Si prosegue verso la pianura padovana da
cui emergono, come atolli dal mare, i rilievi conici dei Colli Euganei, una delle più
chiare emergenze vulcaniche effusive tardo-alpine (età Eocene-Oligocene), sede
di intensa attività idrotermale sfruttata a
scopi curativi. Si attraversa la pianura del
Piave, che scorre entro i suoi depositi alluvionali essenzialmente ghiaiosi.
Si risale verso le Prealpi, dove affiorano
nuovamente rocce calcaree stratificate
deformate in una grande piega anticlinale che sovrasta la pianura. Risalendo il
Piave si notano imponenti pareti verticali calcaree, incise da profonde valli laterali
percorse da acque impetuose e ricche di
cascate. Deviando verso Belluno e poi risalendo verso Agordo si raggiunge all’importante centro minerario della valle
Imperina, attivo fino a pochi decenni fa.
L’area della miniera è geologicamente divisibile in: basamento metamorfico, vulcaniti ignimbritiche infrapermiane atesine, serie sedimentarie permo-triassiche:
è difficile ritrovare in un’area così ristretta
una così grande varietà di rocce e di età.
Si ritorna nella valle principale del Piave
che si percorre verso monte fino a Longarone, distrutto dall’ondata creata dalla
frana del Vajont nell’omonimo bacino idrico artificiale. Risalendo la gola si giunge
in una valle posta più in alto rispetto a
quella del Piave: si tratta di una valle sospesa, il cui livello di base si raccordava
all’antico livello del ghiacciaio principale. Dal paese di Casso si può osservare il
corpo della diga, ancora oggi in quasi perfette condizioni, e l’imponente massa franata dal monte Toc per una larghezza di
quasi 2 km. Dal Piave si passa al Tagliamento, ma gli aspetti fondamentali del
paesaggio e della geologia restano simi-
li: una potente successione nella quale è
registrata tutta l’evoluzione geologica di
questo settore alpino in un intervallo di
circa 450 milioni di anni.
Sempre spostandosi nella successione
permo-mesozoica, si giunge fino ai confini con la Slovenia, dove ancora una volta si possono osservare i resti di una gloriosa storia mineraria, iniziata probabilmente già in epoca romana e attiva fino ai
primi anni ’90, che deve il suo splendore
alle coltivazioni in età austro-ungarica: il
villaggio di Raibl fu uno dei primi a conoscere l’illuminazione elettrica nelle case
date gratuitamente a disposizione ai minatori, a essere dotato di teatro, palestra,
scuole e altri servizi impensabili nelle zone circostanti.
Si ridiscende quindi al mare giungendo
sull’altopiano del Carso, da cui prende il
nome il fenomeno del carsismo. La regione si estende grosso modo dal golfo
di Trieste verso nord-est fino alla valle
del fiume Vipacco (Vipavska dolina, Slovenia) e dal fiume Isonzo verso sud-est
poco oltre la sorgente del torrente Rosandra, e mostra alcuni fra i più begli
esempi di questa morfologia.
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I LUOGHI SUGGERITI
1
PESCI INTRAPPOLATI NELLA ROCCIA
5
http://www.bolca.it/site/
giacimenti fossiliferi di Bolca sono collocati all’interno di una sequenza di calcari dell’Eocene inferiore (48 milioni di anni), formatisi in un ambiente di piattaforma carboInatica,
con emersione di numerosi atolli, in un clima decisamente tropicale. In ambienti ad alta energia si sono formati i calcari detritici a grana grossolana in cui si trovano
solamente resti di invertebrati. In ambienti più protetti, come lagune chiuse o limitatamente comunicanti con il mare aperto, si sono deposti i calcari biomicritici leggermente argillosi e nettamente laminati che hanno conservato pesci e piante. Questi pacchi di
strati sono fortemente tettonizzati e separati da filoni e intrusioni che testimoniano un’intensa attività vulcanica. I primi fossili furono trovati all’interno del giacimento di carbon
fossile la cui estrazione iniziò verso la metà del XVIII secolo e le cui tracce sono ancora visibili. Oltre alla visita al museo, ci si può cimentare nella ricerca di piccoli campioni di pesci fossili nell’area prospiciente il giacimento vero e proprio.
2
MUSEO DI GEOLOGIA E PALEONTOLOGIA DI PADOVA E COLLI EUGANEI
http://www.musei.unipd.it/geologia/index.html
DAL MARE SILURIANO ALLE SCOGLIERE
DEL DEVONIANO, DALLE FORESTE TROPICALI
DEL CARBONIFERO AI MARI DEL TRIASSICO:
IL MUSEO GEOLOGICO DI AMPEZZO
http://www.carniamusei.org/museo/geologico-ampezzo
Carnia è una delle poche zone in Europa in cui il
patrimonio geologico e paleontologico si sia conLa
servato con completezza, registrando così le varie tappe dell’evoluzione avvenuta per un arco di tempo di circa 400 milioni di anni. Allestito secondo criteri moderni e didattici, il museo raccoglie rocce e soprattutto
fossili di notevole interesse scientifico, illustrati da una
ricca serie di pannelli esplicativi che permettono al visitatore di ripercorrere la storia del territorio carnico
da 450 fino a 40 milioni di anni fa: si passa dal mare
del Siluriano alle scogliere del Devoniano, dalle foreste
tropicali del Carbonifero ai mari del Triassico, sino a
giungere all’orogenesi alpina.
museo conserva decine di migliaia di fossili provenienti prevalentemente dal Triveneto e da varie località di tutto il mondo, suddivisi in tre sezioni (vegetali, inverIl
tebrati e vertebrati), cui si aggiunge una ricca collezione di minerali e rocce. A pochi
kilometri a SW da Padova si incontrano i rilievi collinari dei Colli Euganei, di origine
vulcanica, sorti a seguito di eruzioni sottomarine con effusioni di lave basaltiche nell’Eocene, cui fece seguito nell’Oligocene un’attività caratterizzata da magmi viscosi, che
hanno condotto alla formazione di depositi di trachite. Intorno ai Colli vi è una delle aree
termali più importanti d’Italia: lo sfruttamento idrotermale avviene mediante la perforazione di pozzi che possono raggiungere i 1000 m di profondità, causa il progressivo
abbassamento delle falde acquifere connesso con l’eccessivo sfruttamento delle acque.
3
LE MINIERE DEI DOGI, AGORDO
http://www.minieredeidogi.it/ita/index.php
estrazione e la lavorazione dei metalli hanno avuto un ruolo rilevante nell’economia
della montagna veneta per circa cinque secoli. Le prime tracce di sfruttamento
L’
risalgono al secolo e sono state fonte di sostentamento per l’intera area fino a
XII
esaurimento delle vene metallifere intorno al XX secolo. Le miniere del Fursil davano
un ferro pregiato grazie alla presenza di un’elevata percentuale di manganese che
conferiva al metallo rilevanti caratteristiche tecnologiche (flessibilità ed elevata resistenza agli urti e alla corrosione). Il minerale ferroso delle miniere del Fursil era
costituito da banchi e filoni di siderite legata ai calcari a Bellerophon del Permiano
superiore. Le vie utilizzate per trasportare e lavorare il minerale sono oggetto di recupero e valorizzazione. Gli itinerari sono completati dalle realtà museali presenti
sul territorio che per allestimenti o collezioni si collegano al ferro.
4
LA FRANA PIÙ GRANDE: DIGA DEL VAJONT, LONGARONE
http://www.prolocolongarone.it/introduzione.html
6
UN’EREDITÀ AUSTRO-UNGARICA: LA MINIERA DI RAIBL
http://www.minieradiraibl.it/museo.htm
uella di Raibl è sicuramente la miniera che ha,
dal punto di vista storico, la maggiore importanQ
za a livello non solo regionale e nazionale ma, nella
metà del XIX secolo, anche europea. Documenti sicuri della miniera di piombo e zinco di Raibl risalgono all’anno 1320. Il giacimento è localizzato nel Ladinico medio-superiore e nella parte inferiore del
Carnico (Raibliano) e si può suddividere in due parti:
quello primario a solfuri di ferro, piombo e zinco deposti dalla circolazione d’acque lungo le faglie e quello secondario, costituito da carbonati basici e derivato dalla lisciviazione del giacimento primario. Il
centro visite permette la visita alla mostra mineraria,
in cui si illustra la vita e la storia del paese strettamente legato alla miniera, e la visita alla miniera attraverso un percorso, in parte a piedi (600 m circa)
e in parte a bordo di un trenino (1 km circa).
7
CARSISMO: MA CHISSÀ DA DOVE VIENE?
IL MUSEO SPELEOLOGICO
http://www.museomonfalcone.it/
ll‘ingresso del Museo del Vajont una gigantografia raffigura una vista aerea della frana, della diga e della spianata all’indomani del disastro che nel 1963 uccise quasi 2000 persone. Un’ampia parte è dedicata alla costruzione della diga, analizzata dal punto di vista tecnico-progettuale, e alla scoperta della frana. La narrazione
degli eventi, esposta in ordine cronologico, associa alle immagini testi estrapolati
dalle relazioni geologiche che si sono succedute negli anni ‘60. La diga sorge nella forra scavata dal torrente Vajont, affluente del fiume Piave. Possibilità di visita guidata
al coronamento della diga.
A
Museo della Rocca di Monfalcone comprende due
sezioni, una paleontologica e una speleologica. In
Il
particolare il locale gruppo speleologico, fondatore del
museo, organizza un percorso mirato alla comprensione della geografia carsica, illustrando «La storia di
una goccia», «Il carsismo» e un’interessante escursione alla scoperta dei fenomeni di superficie e ipogei.
GLI EVENTUALI AGGIORNAMENTI DEGLI INDIRIZZI INTERNET QUI RIPORTATI SONO INDICATI SU IMPAROSULWEB.EU
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IL MARMO… CHE PEPERINO!
DESCRIZIONE GEOLOGICA
uesto percorso scopre le bellezze
geologiche della costa tirrenica setQ
tentrionale, partendo dalle Alpi Apuane – famose in tutto il mondo per il famoso marmo – fino ai vulcani estinti dei
dintorni di Roma attraverso la zona che
ha fatto diventare l’Italia la capostipite
dello sfruttamento del calore interno
della Terra: il campo geotermico di Larderello.
Il complesso metamorfico delle Alpi
Apuane costituisce uno dei livelli strutturali più profondi (Unità metamorfiche
toscane) affioranti nelle porzioni interne
dell’Appennino Settentrionale e per questo rappresenta un’area chiave per la
comprensione dei meccanismi e processi geodinamici che hanno portato alla formazione della catena stessa. All’interno
delle sequenze metasedimentarie a differenti livelli stratigrafici si incontrano
marmi, metabrecce marmoree e calcescisti dai quali viene estratta la vasta
gamma di pietre ornamentali di questa
regione.
Un breve passo di strada ci fa fare una
passo gigantesco dal punto di vista geologico: passiamo nella zona delle Colline
Metallifere toscane dove, nel quadro di
imponenti fenomeni geologici avvenuti circa 70 milioni di anni fa (l’apertura del Tirreno), una massa di magma granitico si
è intrusa tra le formazioni sedimentarie
della zona. I fluidi metalliferi originatisi
si sono iniettati tra le rocce sedimentarie, generando i giacimenti di minerali
metallici cui la zona deve il suo nome. In
questo contesto si inserisce anche il campo geotermico di Larderello, prima località al mondo in cui le forze interne della
Terra hanno generato energia elettrica, e
ancora oggi una delle zone più produttive.
Si passa poi ai paesaggi unici delle Crete
senesi: la storia geologica di questa zona
inizia circa 5 milioni di anni fa, quando,
in seguito al ritiro del mare, l’area si sollevò e il continuo depositarsi di sabbia e
argilla diede origine allo strato superficiale delle valli. La lava esplosa dai vulcani Radicofani e Amiata coprì la superficie. Gli agenti atmosferici resero queste zone così uniche: i calanchi e le biancane (poggi alti 10-15 m), con i rispettivi
mammelloni, rappresentano fenomeni di
erosione ancora visibili il cui aspetto lunare e suggestivo ha ispirato, nel corso
del tempo, numerosi artisti.
Un’altra area di estremo interesse è quella del Viterbese: da qui fino a Roma è il
regno dei vulcani quiescenti (quindi innocui) ma ancora ben chiaramente visibili
e i cui prodotti sono ancora ampiamente
usati nell’edilizia. Il più famoso è il cosiddetto peperino, un’ignimbrite deri-
vante dalla cementazione di materiali vulcanici ed è costituita da frammenti di trachite o di tefrite, e contenente leucite in
varie percentuali (rocce vulcaniche sottosature). Questa zona si inserisce nella
fascia vulcanica tirrenica che dagli edifici più antichi, quelli dell’area toscana –
attivi a partire da circa 5 milioni fino a
mezzo milione di anni fa – termina con le
zone che sono considerate ancora attive
(Vesuvio, Ischia e Campi Flegrei). I vulcani dell’area laziale (di età compresa fra
1,5 e 0,15 milioni di anni) si sono formati all’interno di una zona allungata, di forma depressa, parallela alla costa tirrenica. A partire da nord si succedono le
aree vulcaniche dei monti Vulsini e del
lago di Bolsena, dei monti Cimini e del
lago di Vico, poi dei Sabatini e del lago di
Bracciano, dei monti della Tolfa, dei colli Albani e, a mare, quella delle isole Pontine.
In questo contesto, geologicamente recente, non mancano però tracce delle vicende più antiche della nostra penisola:
poco fuori dell’abitato di Rocca di Cave si
osserva una parete rocciosa formata da
rocce associabili al nucleo di una scogliera cretacica, che rappresenta il bordo
verso l’oceano della piattaforma di isole e
lagune presenti lungo il bordo settentrionale della placca africana.
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I LUOGHI SUGGERITI
1
IL MARMO… A CARRARA
5
http://urano.isti.cnr.it:8880/museo/home.php
IL MERCURIO… VENIVA DALL’ITALIA
http://www.minieredimercurio.it
museo ha lo scopo di documentare le testimonianze della cultura
dell’omonimo marmo famoso in tutto il mondo. Un percorso diIl
dattico mostrerà gli attrezzi di scavo, di taglio, di misurazione, i pro-
tratta di giacimenti di cinabro, ubicati attorno al complesso vulcanico del monte Amiata, che hanno rappresentato una risorsa
Si
mineraria di primaria importanza e utilizzati addirittura fin dal mil-
cedimenti di lavorazione antichi, oggi sostituiti da moderni impianti.
È interessante per i ragazzi partire dalla tradizione, dall’antichità, per
poi capire l’innovazione. Successivamente ai ragazzi verranno mostrate carte e plastici del territorio e foto che mostrano esempi di
escavazione intensiva e di lavoratori alle cave permettono una lettura
a più livelli e stimolano un approccio interdisciplinare, in un continuo
rinvio tra cultura materiale, memoria storica e testimonianze culturali.
lennio a. C. Si possono vedere gli usi e gli impieghi del mercurio nel
tempo, ma soprattutto vengono illustrate le gravi conseguenze che
l’estrazione e la lavorazione del cinabro hanno avuto per la salute e la vita dei minatori. Il percorso museale termina affrontando i temi legati
alla chiusura delle miniere. Un’idea ancora più realistica del lavoro in miniera ci viene da uno spaccato di galleria con il quale si ricostruisce in maniera veritiera e con dovizia di particolari l’ambiente di lavoro.
2
LA MINIERA DI SAN SILVESTRO, CAMPIGLIA MARITTIMA
III
6
http://www.parchivaldicornia.it/parco.php?codex=ssil-gen
I VULCANI DEL LAZIO
http://www.parks.it/riserva.monte.casoli.bomarzo/index.php
visita va dal Museo dell’Archeologia e dei Minerali e prosegue
nella miniera del Temperino alla scoperta dell’evoluzione delLa
le tecniche di ricerca ed estrazione dei minerali (solfuri principalmente
riserva naturale di Monte Casoli comprende formazioni geologiche di varia natura: sedimentarie marine, vulcaniche e contiLa
nentali. Le formazioni più antiche sono quelle del ciclo sedimentario re-
di rame, piombo, argento, ferro e zinco). Uscendo dalla miniera si
sale verso Pozzo Earle, dove ci sono gli allestimenti dei Musei delle
Macchine minerarie. Si arriva così alla visita (in treno) della galleria
Lanzi-Temperino, ripercorrendo il tragitto dei minerali. All’arrivo i visitatori possono notare impianti minerari che, nati per la flottazione
del minerale, furono riconvertiti in impianti per la frantumazione del calcare. Sullo sfondo, i resti della medievale Rocca San Silvestro.
gressivo marino, plio-pleistocenico. Tipiche sono le coperture vulcaniche: dalle più antiche, l’ignimbrite quarzolatitica conosciuta localmente con il nome di peperino e ampiamente utilizzato come pietra
da costruzione, ai tufi stratificati varicolori al più recente tufo rosso a
scorie nere. Sono presenti estesi affioramenti di travertino, formazione di origine idrotermale. Questi strati sono stati scavati dall’azione
erosiva delle acque così in profondità da portare alla luce le sottostanti argille plioceniche formando le «forre», caratteristiche valli racchiuse da alte pareti verticali entro cui scorrono i corsi d’acqua.
3
LA GEOTERMIA A LARDERELLO
7
http://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/MuseoGeotermiaEnel.html
«Monte Cerboli – così lo descriveva il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena – è un piccolo castello, passato il quale a un miglio si trovano in
una valletta tutta erbosa per il giro di un miglio grandissime aperture
e vari fumacchi [...]. In molti l’acqua non bolle più, altri sono secchi e
fumano solamente; molti poi sono laghetti di acqua che bolle con grand’impeto, in altri è spinta fuori l’acqua 4 o 5 braccia con rumore; in
molti si sente escire di sotto terra il vento solamente con gran strepito e si vede che fanno continue mutazioni, in un luogo se ne spengono,
altrove se ne aprono di nuovi». Nel museo dell’ENEL si illustrano i vari
utilizzi che nel tempo si sono fatti prima dei soffioni boraciferi e poi
dell’energia geotermica ad essi correlata.
MUSEO GEOPALEONTOLOGICO DEL LAZIO, ROCCA DI CAVE
http://diamante.uniroma3.it/hipparcos/museo.htm
museo è dedicato alla geologia del Lazio, alla sua storia e alle rocce, ricche di fossili di un’antica scogliera corallina di circa 100 milioni di anIl
ni fa. La roccaforte rappresenta un osservatorio sugli ambienti circostanti
con un panorama che si estende dalla costa tirrenica fino alla catena appenninica. Le rocce su cui si estende Rocca di Cave si sono formate dai sedimenti fatti di sabbie, argille, o fini fanghi carbonatici che tappezzavano i fondi marini. Insieme a questi materiali si sono depositati i gusci e gli scheletri di molti organismi marini che consentono al geologo di «datare» l’età
le rocce e di ricostruire la sequenza con cui si sono succeduti.
8
OSSERVATORIO GEOFISICO DI ROCCA DI PAPA
http://museoroccadipapa.ingv.it/home.htm
4
ANTARTIDE? VICINO A SIENA
http://www.mna.it/italiano/Esposizione/Esposizione_set.htm
visitatore esplorerà l’Antartide tramite filmati e postazioni interattive, potrà osservare rocce e minerali antartici, animali e piante fossili e viventi, cercare su una zona di ghiaccio blu le meteoriti e
trovare informazioni sui reperti conservati presso il museo, peraltro
ricchissimo di meteoriti e rocce provenienti da molte altre parti del
mondo.
Il
tematica affrontata è quella che porta alla modellazione dell’interno della Terra, attraverso le osservazioni geologiche e
La
geofisiche. Il visitatore sarà guidato nel percorso dai pannelli, dalle
didascalie degli strumenti, da exibit d’interesse geofisico e, in particolare, dalla presenza di macchine didattiche-ludiche e da strumentazione geofisica anche funzionante. Il laboratorio didattico è costituito da tre computer collegati in rete con l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, vi sono caricati programmi che trattano argomenti
di geologia e fisica, con lo scopo di avviare un percorso di approfondimento tematico.
GLI EVENTUALI AGGIORNAMENTI DEGLI INDIRIZZI INTERNET QUI RIPORTATI SONO INDICATI SU IMPAROSULWEB.EU
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PERCORSI PER SCOPRIRE LA GEOLOGIA D’ITALIA
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DAL TIRRENO ALL’ADRIATICO
DESCRIZIONE GEOLOGICA
ll’inizio e alla fine del percorsi si ha
a che fare con l’Appennino MeridioA
nale e con il risultato delle fasi evolutive
che hanno portato alla sua formazione.
È lecito supporre che i massicci calcarei
si formavano in un bacino sedimentario
dove i sali carbonatici si accumulavano
formando delle pile calcaree che si accrescevano per la continua subsidenza
del bacino di sedimentazione in una specie di equilibrio dinamico fra subsidenza
e accrescimento. Tale equilibrio è durato
presumibilmente circa 150 milioni di anni e, considerato che la velocità media di
deposizione dei sedimenti carbonatici è
di circa 2-5 cm per ogni mille anni, si è
quindi prodotto un accumulo di qualche
migliaio di metri di sedimenti calcarei
che, diagenizzati, hanno generato la roccia calcarea. Solo nel Cretaceo (140-65
milioni di anni fa) ci sono stati episodi che
hanno modificato l’equilibrio dinamico e
tali episodi sono da connettere con i movimenti che hanno determinato l’apertura dell’Atlantico meridionale ed anche agli
sforzi compressivi fra il continente africano e quello europeo.
Gli stop nei dintorni di Napoli, invece, fanno riferimento all’apertura del mar Tirreno e agli spostamenti verticali lungo
faglie, ipotizzati nell’ordine di 4000 m, che
interessano tutto il versante tirrenico dell’Appennino e che hanno dato origine al-
le depressioni della piana del Volturno,
del Sele, del Garigliano e della piana
Campana. Quest’ultima si delineata dal
Pliocene, cioè negli ultimi 5 milioni di anni. La vasta depressione formatasi in seguito al ribassamento di blocchi di roccia calcarea (piattaforme carbonatiche)
si è successivamente in parte riempita di
prodotti sedimentari e vulcanici. L’attività dei vulcani campani è stata di tipo sia
esplosivo sia effusivo, con una prevalenza di quella esplosiva nei Campi Flegrei.
Il Vesuvio invece ha avuto entrambi i tipi
di attività, con prevalenza di quella esplosiva dopo lunghi periodi di quiescenza.
La «provincia» cilentana rappresenta,
dal punto di vista geologico-strutturale,
un’area estremamente complessa in cui
vengono a contatto i sedimenti mesozoico-terziari dell’Appennino carbonatico, i
lembi più occidentali al confine campano-lucano dei depositi bacinali lagonegresi e le Unità terrigene del gruppo del
Cilento. Per questi motivi, la varietà di
quest’area è notevole e si presta a innumerevoli considerazioni di tipo geologico-geomorfologico.
Si entra poi in Basilicata. Dalla natura
geologica geneticamente instabile del
suolo lucano deriva la scarsa coerenza
dei suoi terreni, in gran parte formati da
un substrato di rocce calcaree su cui si
sono sovrapposte coperture in prevalen-
za di argille e sabbie. Si tratta ovunque di
terreni facilmente soggetti all’erosione e
al dilavamento, nei quali anche la perdita
della copertura vegetale e boschiva ha
determinato un’aggravante che ha comportato dissesti gravissimi. La Basilicata
è infatti la regione d’Italia con la maggiore superficie soggetta a frane (oltre 25
frane ogni 100 km2): su 131 comuni, 116
sono interessati da fenomeni di dissesto e
il 25% di questi è iscritto nella lista della
Protezione Civile dei comuni invitati a predisporre un piano di evacuazione.
L’insieme dell’orogeno appenninico è costituito anche da altri domini strutturali
che si trovano a est della catena: l’avanfossa, denominata fossa Bradanica, e
l’avampaese Apulo, che coincide con l’altopiano delle Murge. La fossa Bradanica
è il bacino associato alla fascia di sovrascorrimenti appenninici e si imposta al
margine occidentale della placca Adriatica che si comporta da avampaese. Dal
punto di vista strutturale le Murge corrispondono a un rilievo tabulare allungato
nello stesso senso della fossa Bradanica, delimitato a sud-est da un’estesa
scarpata; verso nord-est, procedendo verso l’Adriatico, il rilievo murgiano degrada sino al livello del mare. Sono costituite da calcari cretacei di piattaforma, su
cui poggiano in discordanza calcareniti
plio-pleistoceniche di mare sottile.
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I LUOGHI SUGGERITI
1
MUSEO GEOPALEONTOLOGICO DI PIETRAROIA
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http://www.prolocopietraroja.it/parcoGeo.html
IL MICRO-MONDO DI NEMOLI
http://www.ilmicromondo.com/homegraphic2.htm
calcari fossiliferi di Pietraroja si formarono nell’era mesozoica in un ambiente di tipo lagunare, con acque calde e poco profonde, molto calme e con saltuarie comuInicazioni
con il mare aperto. Gli animali, uccisi da gas tossici sprigionati da flore bat-
tratta di un contenitore didattico strutturato in
modo da essere facilmente fruibile non soltanto
Si
agli esperti in materia, ma anche alle scolaresche che
teriche, vennero ricoperti da sedimenti fini e vario materiale che nell’acqua si depositava sul fondo e subirono, in tempi ovviamente molto lunghi, un lento processo di pietrificazione, assieme allo stesso sedimento, nel quale rimasero imprigionati. Tra i
tanti resti pietrificati di animali, sono stati trovati rettili fino a 30 centimetri, antenati
dei Rincocefali, che attualmente vivono nelle isole Galápagos, e il famoso Ciro, un
cucciolo di dinosauro (Scipionyx samniticus). Oltre al parco geologico è interessante la
visita del museo Paleo-Lab, dove il visitatore interagisce in un percorso che spiega come si è arrivati da una laguna esistente più di cento milioni di anni fa al territorio
montano che è oggi.
abbiano voglia di apprendere nozioni scientifiche in modo originale e immediato. Attraverso l’ausilio di miniature tridimensionali vengono riprodotti i principali processi geologici che guidano la genesi e l’evoluzione del
pianeta, quali l’orogenesi, il vulcanismo, il carsismo, i
terremoti e tutto ciò che caratterizza il paesaggio terrestre. A corredo dei modelli 3D è esposta una vasta
collezione di minerali, fossili e campioni rocciosi, molti dei quali provengono dai settori più significativi dell’Appennino Lucano e hanno una collocazione paleogeografica specifica; ciò consentirà di tracciare le fasi
evolutive responsabili della strutturazione della catena
montuosa.
2
PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO A OTTAVIANO
http://www.parconazionaledelvesuvio.it/pnv/home/index.asp
Vesuvio è certamente uno dei vulcani più attivi d’Europa: oggi è circondato da città e da borghi con una popolazione globale che sia aggira intorno agli 800 000
Il
abitanti. Su una superficie di circa 225 km si estende il Parco nazionale. Qui si erge
6
PARCO NATURALE DELLE CHIESI RUPESTRI
DEL MATERANO
2
il più studiato vulcano della Terra. La sua fama è legata a moltissimi degli aspetti
culturali che legano l’uomo a questa terra. Il complesso vulcanologico è il risultato di
profonde modificazioni morfologiche verificatesi nel corso dei secoli. Il Gran Cono
centrale altro non è che un edificio vulcanico formatosi al centro della caldera dopo il
79 d. C. Varie eruzioni successive a questa data hanno portato alla costruzione del
cono centrale.
3
MUSEO MINERALOGICO A VICO EQUENSE
http://www.museomineralogicocampano.it/italy/flash.htm
campioni esposti presentano un notevole livello di cristallizzazione, ovvero forme
spesso geometriche che sembrano create dall’uomo e non formate dalla natura. Tra
Ile diverse
sezioni mussali è da segnalare quella dedicata ai minerali vesuviani, che presenta rarità quali il lapislazzuli del Monte Somma e splendidi cristalli di vesuvianite,
alcuni rinvenuti dopo l’ultima eruzione del 1944. Tra i campioni esposti figurano anche
meteoriti. Sono esposti anche minerali di grande formato. Una vetrina è dedicata ai minerali fluorescenti, che sotto l’azione della luce ultravioletta assumono colori sgargianti
che vanno dal verde al giallo, dall’azzurro al viola.
http://www.parcomurgia.it/index.asp
li elementi geologici che maggiormente attirano la
curiosità del visitatore sono rappresentati dagli amG
massi rocciosi che «intrappolano» i gusci fossili e dalla suggestiva forra denominata Gravina di Matera. Essi registrano, nelle tappe fondamentali, l’evoluzione
geologica dell’area ricadente nel Parco, che parte da
circa 80 milioni di anni fa. Le rocce più rappresentative
affioranti nel parco sono di origine sedimentaria, formatesi in ambiente marino. Alla fine del Pleistocene
Inferiore (cioè a partire da circa un milione di anni fa),
inizia una fase di sollevamento, che si protrae fino ai
nostri giorni; si assiste, quindi, a una progressiva emersione della zona e all’instaurarsi di una serie di corsi
d’acqua che, grazie alla loro capacità erosiva, si approfondiscono intagliando l’intera successione calcarea fino a raggiungere la loro attuale posizione.
7
MUSEO CIVICO DI MAGLIE
http://www.maglie.cchnet.it/
4
PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO, VALLO DELLA LUCANIA
http://www.cilentoediano.it/mypark.html
forme di questa zona sono determinate dalla duplice natura geologica delle
rocce che lo costituiscono: quella del flysch e quella delle rocce calcaree. I
Le
flysch si caratterizzano per la fitta stratificazione delle rocce, che talora assumono
forme e colori particolari: i paesaggi che ne derivano si riconoscono per le morfologie spesso dolci e per la maggiore presenza arborea della macchia mediterranea.
Nel secondo caso il paesaggio, modellato dalle forme carsiche e dall’asprezza di taluni versanti segnati da un’intensa tettonica, dalle grandi forre scavate da torrenti
perennemente in piena, si presenta con un aspetto lunare reso brullo dalla «povertà»
dei terreni.
alle prime testimonianze di vita nel Salento, risalenti alla fine del Cretaceo, i temi ricostruttivi di
D
questo museo giungono fino alle soglie dell’Età del
Ferro, percorrendo più di 65 milioni di anni. Riaffiorano ambienti naturali, faunistici e umani diversissimi:
dalla barriera corallina circa 35 milioni di anni fa, agli
ambienti di laguna interna ancora presenti nel Paleolitico medio; dalle faune tropicali che vissero insieme
all’uomo di Neandertal, alle faune glaciali provenienti dall’Artico e dal Nord Europa che vissero con Homo
sapiens durante l’ultimo acme della glaciazione würmiana.
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In MAIUSCOLETTO i termini del glossario ai quali si fa rimando.
Non sono definiti i nomi specifici delle rocce, dei singoli periodi geologici e dei pianeti.
GLOSSARIO
A
abrasione azione di erosione sulle rocce
esercitata dall’acqua e dai materiali che
porta in sospensione, ad opera dei fiumi,
delle onde del mare, dei ghiacciai. Origina forme tipiche nei paesaggi fluviali, marini, glaciali.
acque dilavanti acque meteoriche non incanalate negli alvei dei fiumi che scorrono liberamente e disordinatamente sul
suolo impermeabile. Originano tipiche forme di EROSIONE AREALE.
acque sotterranee masse d’acqua presenti nel sottosuolo che occupano gli interstizi e i pori delle rocce. Scorrono lentamente verso il basso fino a incontrare uno strato impermeabile, sul quale si raccolgono
a formare una FALDA FREATICA.
acquifero serbatoio caratterizzato da strati di sedimenti entro i quali l’acqua scorre
liberamente tra gli spazi vuoti presenti.
alterazione lenta trasformazione chimica
operata sulle rocce dai gas e dal vapore
acqueo presenti nell’atmosfera. Le forme
più comuni sono l’ossidazione e l’idrolisi.
ambienti di sedimentazione regioni della
superficie terrestre dove la sedimentazione è particolarmente consistente (ambienti
continentali, costieri, marini).
anfiteatro morenico complesso dei depositi morenici abbandonati da un antico
ghiacciaio, disposti in modo organizzato,
con un fronte arcuato e due ali rettilinee.
anatessi parziale fusione delle rocce della
crosta profonda, da cui deriva nuovo magma.
anno luce (a.l.) unità di misura, non riconosciuta nel Sistema Internazionale ma
diffusamente utilizzata in astronomia, corrispondente alla distanza percorsa dalla
luce in un anno. Tale distanza equivale a
circa 9500 miliardi di km (9,5 × 1015).
anomalia di gravità differenza tra il valore
reale di gravità misurato in un punto della
superficie terrestre e quello teorico medio.
anomalie magnetiche (dei fondali oceanici) andamento a bande lineari, simmetriche rispetto alla dorsale oceanica, con magnetizzazione dei minerali di ferro delle
rocce basaltiche alternamente opposta,
ora positiva ora negativa. Rappresentano
la dimostrazione più evidente dell’espansione dei fondali oceanici.
anticlinale piega degli strati rocciosi con la
convessità rivolta verso l’alto; gli strati più
antichi si trovano nel nucleo.
area anticiclonica zona di alta pressione atmosferica, superiore a quella normale
(1013 millibar), dovuta ad aria fredda e secca.
area ciclonica zona di bassa pressione atmosferica dovuta ad aria calda e umida.
argillificazione processo di degradazione
meteorica dei silicati, in particolare dei feldspati, da cui si originano nuovi minerali,
appartenenti alla famiglia delle argille.
astenosfera zona del mantello parzialmente
fusa, sottostante la LITOSFERA, da cui prendono origine i magmi più femici. L’attenuazione della velocità delle ONDE SISMICHE
ne permette l’individuazione.
atmosfera involucro di gas che avvolge la
Terra, le cui caratteristiche attuali sono
conseguenza dell’attività dei primordiali
organismi viventi.
attualismo teoria enunciata da Charles
Lyell, secondo la quale sulla Terra agisco-
no nel tempo presente le stesse forze che
hanno agito nel passato. La teoria può essere riassunta dalla frase Il presente è la
chiave del passato.
australopiteco ominide antenato dell’uomo, evolutosi 3-4 milioni di anni fa, già con
postura eretta e capace di utilizzare semplici strumenti come i ciottoli scheggiati.
B
bacino di sedimentazione zona di accumulo di sedimenti di materiale eroso, di notevole estensione, all’interno dei continenti o sul fondo degli oceani e dei mari, ai
piedi della scarpata. Indicato anche come
GEOSINCLINALE.
bacino idrografico area delimitata dallo
spartiacque, che raccoglie e convoglia le
acque di scorrimento superficiale verso un
corso d’acqua unico fino alla foce.
base surge (od onda basale) nube di gas
infuocati che si espandono dalla base dell’esplosione idromagmatica di un vulcano,
con tale intensità da poter risalire un’altura.
batolite grande massa rocciosa derivante
da un magma raffreddatosi al di sotto della superficie terrestre. Un batolite può venire a giorno per EROSIONE o per sollevamento in seguito a un’OROGENESI.
B.I.F. strati di rocce ferrifere formatesi quando l’atmosfera si arricchì di ossigeno per
opera dei primi organismi fotosintetici, nel
Precambriano.
biocombustibili combustibili solidi, liquidi
o gassosi derivati da BIOMASSE, direttamente o in seguito a processi di trasformazione.
biocostruzione formazione di particolari sedimenti con parti dure di organismi viventi, soprattutto scheletri, gusci, scogliere.
biodiversità variabilità biologica di geni, di
specie, di habitat, di tutte le forme viventi e
degli ecosistemi che occupano.
bioenergia qualsiasi forma di energia ottenuta dai BIOCOMBUSTIBILI.
biomassa materiale di origine biologica, vegetale o animale, contenente carbonio organico, da cui si può ricavare energia mediante processi termochimici o biochimici.
biomi aree geografiche caratterizzate da un
determinato clima e da una specifica associazione di piante e animali. Possono essere terrestri o marini.
biosfera l’insieme delle zone della Terra in
cui le condizioni ambientali permettono lo
sviluppo della vita. È strettamente collegata alle altre sfere della Terra (atmosfera,
idrosfera, litosfera, criosfera).
black smokers bocche idrotermali simili a
camini situate sul fondo oceanico, vicino
alle dorsali, da cui sgorgano getti di acqua
surriscaldata, ricche di minerali, dove vivono particolari organismi estremofili che
utilizzano reazioni chimiche per costruire la
propria sostanza organica. Costituiscono
un’OASI BIOLOGICA.
bombardamento meteorico caduta di materiale spaziale, anche di grosse dimensioni, attirato per gravità dai pianeti, particolarmente intenso nei primi stadi della
loro formazione.
bradisismo periodico e lento abbassamento e innalzamento del suolo. Spesso è connesso con fenomeni vulcanici.
C
calanchi insieme di solchi originati dalle acque dilavanti su terreno argilloso e privo
di copertura vegetale.
caldera depressione circolare, originata in
seguito a una violenta eruzione di tipo
esplosivo, spesso riempita dalle acque del
mare o di un lago.
calore interno residuo del calore originario, conseguente all’impatto dei PLANETESIMI, accumulato durante le fasi iniziali della formazione della Terra, o dovuto al decadimento di elementi radioattivi presenti
all’interno della Terra.
camera magmatica area di accumulo del
MAGMA situata a varie profondità nel sottosuolo, in corrispondenza di zone vulcaniche.
campo gravitazionale zona di spazio intorno a un corpo dotato di massa, in cui altre masse risentono della sua attrazione.
campo magnetico terrestre proprietà per
la quale la Terra si comporta come un dipolo magnetico (una calamita) le cui linee
di forza incontrano la superficie terrestre in
corrispondenza dei poli magnetici, chiamati Nord e Sud per la relativa vicinanza
ai rispettivi poli geografici. Si comporta come uno scudo nei confronti delle radiazioni cosmiche, dannose per gli organismi viventi.
carbon fossile combustibile fossile derivante da piante vissute circa 300 milioni di
anni fa in un clima caldo e umido e depositate alla loro morte in ambienti anaerobici che ne impedirono la decomposizione, permettendone la trasformazione in
carbonio inorganico. Da esso si produce
circa un quarto dell’elettricità di tutto il
mondo.
carsismo azione di modellamento del paesaggio operata dall’azione chimica di dissoluzione delle acque su rocce calcaree;
è caratterizzato da forme tipiche (inghiottitoi, doline, grotte, campi carreggiati) che
costituiscono il tipico paesaggio carsico.
catastrofe del ferro fenomeno avvenuto all’origine della Terra secondo cui, a causa
dell’aumento di temperatura dovuto al BOMBARDAMENTO METEORICO, gli strati più superficiali iniziarono a fondere e il ferro, più
denso, sprofondò verso il centro del pianeta dove andò a costituire l’attuale nucleo.
catastrofismo teoria, sostenuta in particolare da George Cuvier, secondo cui cambiamenti violenti e catastrofici hanno sconvolto più volte la Terra, cambiandone
l’aspetto e modificando la vita, come testimoniano faune e flore fossili.
cava affioramento roccioso oggetto di escavazione per l’estrazione di pietre con particolari proprietà. Si distinguono cave di
inerti, di pietre ornamentali, di materiale per
usi industriali.
CCD (profondità di compensazione carbonatica) limite al di sotto del quale non si
trovano depositi carbonatici in quanto le
acque profonde acidule unitamente alle
basse temperature e le alte pressioni, favoriscono la dissoluzione del carbonato di
calcio
cella convettiva (nell’astenosfera) movimento circolare di materia che trasferisce
verso la superficie il calore interno, con un
braccio caldo ascendente a livello delle
DORSALI OCEANICHE e uno freddo discendente a livello delle FOSSE ABISSALI.
cella elementare (di un minerale) la più
piccola unità tridimensionale che conserva le stesse caratteristiche chimiche e fisiche del minerale.
cicli biogeochimici scambi continui di materia tra i serbatoi di idrosfera, atmosfera,
litosfera e biosfera riferiti a singoli elementi o composti.
ciclo del supercontinente (o di Wilson) continua apertura e chiusura degli oceani, e
conseguente movimento dei continenti, iniziato con la formazione della crosta terrestre. Pare avere una durata di circa 500
milioni di anni.
ciclo delle rocce (o ciclo litogenetico) insieme di processi ciclici di cambiamenti
(erosione e sedimentazione, magmatismo,
metamorfismo) per cui ciascun tipo di roccia si può originare a partire dalle altre.
ciclo litogenetico superficiale insieme dei
processi che si svolgono sulla superficie
terrestre (quali erosione, trasporto, sedimentazione, biocostruzione) e che portano
alla formazione delle rocce sedimentarie.
Il ciclo è messo in moto dall’energia del
Sole.
ciclo litogenetico profondo insieme dei processi che si svolgono nella crosta profonda e nel mantello superiore (anatessi, magmatismo, metamorfismo) e che portano alla formazione delle rocce magmatiche e
metamorfiche. È messo in moto dall’energia interna della Terra.
cicloni extratropicali sistemi di basse pressioni in continuo movimento tra i tropici e
le medie latitudini, che condizionano fortemente il tempo meteorologico delle medie latitudini, apportando precipitazioni anche tempestose.
cicloni tropicali (o uragani) sistemi temporaleschi di bassa pressione con movimento a spirale, di notevole intensità e persistenza.
cintura di fuoco circumpacifica (o anello di
fuoco) fascia ad alta concentrazione di
VULCANI, localizzata lungo i margini continentali dell’oceano Pacifico.
clima condizioni meteorologiche che persistono in una regione per decine di anni,
che tendono a ripetersi stagionalmente.
cometa corpo celeste roccioso di dimensioni limitate, coperto di polveri e ghiaccio, proveniente da una zona ai confini del
Sistema Solare nota come nube di Oort.
comportamento plastico capacità delle
rocce di piegarsi sotto l’azione di intense
pressioni e/o alte temperature.
contrazionismo teoria secondo la quale il
raffreddamento graduale della Terra ha
portato alla contrazione della sua superficie provocando la formazione delle montagne.
convezione trasferimento di energia termica accompagnato da un trasferimento di
materia, proprio dei fluidi (liquidi e aeriformi).
corrasione azione erosiva di smerigliatura
operata dal VENTO sulle rocce, dovuta ai granuli che la corrente d’aria trasporta in sospensione.
cratone area più antica e stabile di un continente.
cratonizzazione accrescimento della crosta continentale a spese del mantello e
della crosta oceanica durante il processo
orogenetico.
cristallizzazione frazionata (o differenziazione magmatica) meccanismo secondo il quale un magma, inizialmente femi-
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co, può cambiare composizione e dare
origine via via a magmi diversi, più sialici,
e di conseguenza a rocce di diversa composizione.
crioclastismo disgregazione meccanica in
seguito a gelo e disgelo dell’acqua penetrata nei naturali interstizi della roccia.
crisi di salinità del Mediterraneo parziale
prosciugamento del mar Mediterraneo, avvenuto circa 7 milioni di anni fa, in conseguenza dell’innalzarsi della soglia di Gibilterra, con conseguente deposito della FORMAZIONE GESSOSO-SOLFIFERA.
crosta involucro solido più esterno della Terra, costituito da materiali meno densi degli involucri più interni (MANTELLO e NUCLEO);
è distinta in CROSTA CONTINENTALE e CROSTA
OCEANICA.
crosta continentale crosta terrestre a composizione granitica, più spessa, più leggera e più vecchia.
crosta oceanica crosta terrestre a composizione basaltica, più sottile, più densa e
più giovane.
D
datazione assoluta metodo che permette di
stabilire l’età precisa di una roccia, basato
sulla DATAZIONE RADIOMETRICA degli isotopi, o
sulle VARVE o sulla DENDROCRONOLOGIA.
datazione relativa metodo che permette di
stabilire se una formazione rocciosa è più
antica o più recente di un’altra, basato sulla presenza di fossili o su principi stratigrafici.
datazione radiometrica misura del tempo
passato, basata sul tempo di decadimento di alcuni isotopi radioattivi naturalmente presenti nelle rocce.
degradazione meteorica processo operato
dagli agenti atmosferici, distinto in alterazione chimica e disgregazione fisica, che
porta alla formazione del materiale che
andrà a costituire le rocce sedimentarie.
dendrocronologia metodo di datazione assoluta basato sugli anelli di accrescimento degli alberi, diversi per colore e spessore tra estate e inverno.
densità rapporto tra il peso di un oggetto e
il peso di un ugual volume d’acqua.
deriva dei continenti teoria enunciata da
Alfred Wegener, secondo la quale i continenti, costituiti da materiale meno denso,
possono frammentarsi in blocchi e andare alla deriva galleggiando sul mantello
fluido.
detrito di falda deposito a forma conica formato da blocchi di rocce di varia grandezza, cadute per gravità dalle pareti montuose.
diagenesi insieme delle modificazioni fisiche
e chimiche che portano i sedimenti incoerenti a trasformarsi in roccia.
differenziazione gravitativa in conseguenza della CATASTROFE DEL FERRO, il materiale
meno denso si spostò in superficie, si raffreddò e formò la crosta, mentre composti
più densi si stratificarono in profondità secondo il peso specifico crescente, andando a costituire il mantello e il nucleo.
differenziazione magmatica vedi CRISTALLIZZAZIONE FRAZIONATA.
discontinuità sismica superficie di separazione tra materiali con differenti proprietà
chimiche e fisiche, tali da modificare la velocità di propagazione delle onde sismiche. La discontinuità di Mohorovicić (o MOHO) indica il passaggio tra CROSTA e MANTELLO; la discontinuità di Gutenberg segna il
passaggio tra mantello e NUCLEO; la discontinuità di Lehmann segna il passaggio
tra nucleo esterno e nucleo interno.
discordanza angolare in una successione
sedimentaria, irregolarità nella giacitura
degli strati: quelli posti più in basso appa-
iono inclinati rispetto a quelli che si trovano superiormente, a causa di una temporanea interruzione della sedimentazione
accompagnata da deformazioni tettoniche
ed erosione subaerea.
dissoluzione dei carbonati vedi CCD.
dorsale oceanica lunga e stretta elevazione del fondo oceanico, con una spaccatura centrale detta rift valley, da cui
fuoriesce lava basaltica che accresce la
crosta oceanica. Le dorsali sono tagliate
trasversalmente da fratture dette faglie
trasformi.
durezza proprietà di un minerale di resistere alla scalfittura, misurata dalla SCALA
DI MOHS, in cui ognuno dei 10 minerali che
la costituiscono può scalfire il minerale
che lo precede nella scala, ma viene scalfito dal minerale che lo segue.
E
effetto serra riscaldamento della bassa TROPOSFERA dovuto al calore assorbito e nuovamente irradiato da alcuni gas presenti
nell’ATMOSFERA definiti gas serra, quali anidride carbonica, protossido di azoto e vapore acqueo.
eoni quattro grandi suddivisioni della storia della Terra i cui limiti sono segnati da
importanti cambiamenti di carattere geologico e, soprattutto, biologico.
epicentro punto della superficie terrestre
situato sulla verticale dell’IPOCENTRO e dal
quale si propagano le onde sismiche superficiali.
ere geologiche divisioni del tempo geologico in intervalli basati su importanti cambiamenti che riguardano lo sviluppo della
vita. Il passaggio da un’era a un’altra è
spesso segnato da estinzioni di massa ed
è stato determinato con una certa precisione con metodi radiometrici.
erosione azione disgregatrice effettuata
sulle ROCCE da agenti esogeni quali acque meteoriche, vento, onde del mare,
ghiacciai.
erosione areale azione disgregatrice effettuata dalle ACQUE DILAVANTI, su vaste aree.
eruzione emissione di materiale da parte
di un VULCANO, distinta in effusiva o esplosiva
secondo il tipo di magma e le modalità di
emissione dei gas.
escursione termica diurna/annua differenza fra la temperatura massima e minima di un giorno o di un anno.
estinzioni di massa crisi biologiche, dovute
a cause tuttora incerte, con scomparsa di
molte forme viventi, fino all’80%, che segnano il passaggio da un’ERA GEOLOGICA alla successiva.
eutrofizzazione sovrabbondanza di sostanze nutritive nelle acque, in particolare di
nitrati e fosfati, che provoca un eccessivo
accrescimento di vegetali, soprattutto di
alghe microscopiche.
F
facies metamorfica raggruppamento di rocce metamorfiche secondo il chimismo della roccia originaria (protolito) e i valori di
pressione e temperatura in cui si sono formate.
facies sedimentaria l’insieme delle caratteristiche di un sedimento o di una roccia,
osservabili a occhio, che rivelano l’ambiente di deposizione (spessore e tipologia
degli strati, grandezza e aspetto dei frammenti, tipo dei precipitati chimici, resti di
organismi o della loro attività).
faglia frattura della crosta terrestre lungo
la quale si ha un movimento relativo delle
due parti. Può essere normale, inversa,
trascorrente, trasforme.
falda freatica accumulo di acque sotterranee in corrispondenza di rocce imper-
meabili, che possono circolare in profondità
o emergere nei pozzi.
fauna di Burgess fossili eccezionalmente
ben conservati risalenti all’inizio del Cambriano, caratterizzati da una grande varietà di forme; alcuni sono simili a gruppi attualmente noti, altri hanno morfologie originali e uniche.
fauna di Ediacara organismi dal corpo molle, con forme spesso simili a meduse, testimonianze fossili di antichi organismi pluricellulari risalenti a circa 600 milioni di
anni fa, alla fine del Precambriano.
feedback (o retroazione) processo in cui
una variazione, a partire da uno stato di
quiete o di equilibrio, in una certa direzione provoca eventi di risposta, opposti alla
direzione del cambiamento in modo da riportare il sistema alle condizioni iniziali
(feedback negativo) o nello stesso senso in
modo da favorire la continuazione del cambiamento (feedback positivo).
feldspati tettosilicati con cristalli dall’aspetto
massiccio, biancastri o lattei, sviluppati
nelle tre direzioni dello spazio; un tipico
esempio è l’ortoclasio.
fitoplancton insieme di organismi fotosintetici microscopici che si lasciano trasportare passivamente dalle onde e dalle
correnti, insieme allo ZOOPLANCTON.
fissismo insieme di teorie secondo le quali la crosta terrestre avrebbe una struttura
essenzialmente statica e i continenti e gli
oceani da sempre occuperebbero la medesima posizione. Ad esse si contrappongono le teorie mobiliste.
flysch tipica alternanza di arenarie e argilliti franate dalla PIATTAFORMA CONTINENTALE e
ridepositate ai piedi delle scarpate oceaniche secondo la granulometria. In Italia
sono presenti flysch soprattutto nell’Appennino.
formazione geologica (o formazione) gruppo di strati rocciosi che presentano una litologia comparabile o caratteristiche simili, derivanti da sedimentazione in ambienti similari.
formazione gessoso-solfifera deposito di
evaporiti (gesso, salgemma, anidrite) lungo tutto l’Appennino dal Piemonte alla Sicilia, conseguente al disseccamento del
Mediterraneo alla fine del Cenozoico.
fossa abissale (o fossa oceanica) depressione lunga e stretta sul fondo oceanico,
lungo la quale una PLACCA LITOSFERICA oceanica scende nell’ASTENOSFERA per SUBDUZIONE.
fossa tettonica (o rift valley) lunga e stretta depressione, collegata a una zona di distensione. Può trovarsi sui continenti come
il rift africano, o lungo l’asse di una dorsale oceanica.
fossile resto di un organismo animale o vegetale, o della sua attività, vissuto in epoche geologiche passate e conservatosi sino a oggi entro strati di ROCCE SEDIMENTARIE.
fossile guida organismo ad ampia distribuzione geografica e tipico di un preciso periodo geologico, utile perciò per la DATAZIONE RELATIVA delle rocce.
fronte d’aria luogo dove due masse d’aria
con diverse proprietà di temperatura e
umidità si incontrano; può essere caldo,
freddo, occluso.
fumaiolo bianco, fumaiolo nero forte getto di acqua calda e vapori ricchi di sali che
fuoriesce dalle DORSALI OCEANICHE e precipita formando costruzioni scure o chiare,
simili a ciminiere, attorno alle quali si sviluppano le OASI BIOLOGICHE.
fumarola emissione ad alte temperature di
vapore acqueo, anidride carbonica e gas
di zolfo o altri minerali, tipica manifestazione secondaria del vulcanesimo, insieme a solfatare, geyser, soffioni.
G
galassie ammassi di miliardi di stelle legate fra loro da rapporti gravitazionali; possono assumere forme svariate (ellittiche, a
spirale, globulari, irregolari). La galassia
cui appartiene il Sistema Solare è a spirale ed è nota come Via Lattea.
ganga materiali di scarto, privi di valore economico, mescolati al minerale utile, da cui
devono essere separati con notevole costo, produzione di scorie e conseguente
impatto ambientale.
gas naturale (o metano) gas prodotto dalla decomposizione anaerobica di materiale organico, presente nei giacimenti petroliferi o in giacimenti propri, o in discariche di rifiuti e in ambiente di palude (gas
di palude).
gas idrati di metano composti cristallini solidi, simili al ghiaccio, che immagazzinano notevoli quantità di idrocarburi, in prevalenza metano. Si formano in condizioni di
basse temperature (come nei terreni ghiacciati artici) e basse pressioni (in mare ai
piedi delle scarpate).
geosinclinale secondo l’idea di James
Dwight Dana, che ne coniò il termine, depressione stretta e allungata, in cui si accumulano i sedimenti provenienti dall’erosione dei continenti e destinati a essere ripiegati e sollevati a formare una catena
montuosa.
geosutura linea di contatto tra due placche
entrate in collisione, osservabile tra le rocce di una catena montuosa interna; in sua
corrispondenza si verificano terremoti a
ipocentro profondo.
giacimento minerario concentrazione naturale di un minerale che è stata o potrà
essere sfruttata con profitto economico.
glaciazione periodo di espansione dei ghiacciai dovuto all’abbassamento delle temperature medie della Terra, probabilmente
per motivi astronomici. Estese glaciazioni
hanno caratterizzato il Neozoico a partire
da circa 2 milioni di anni fa, alternate a periodi interglaciali.
Gondwana supercontinente situato nell’emisfero meridionale, comprendente le
attuali America del Sud, Africa, India e Antartide; fu originato dalla frattura di PANGEA, datata all’inizio del Mesozoico.
gradiente geotermico incremento della
temperatura della crosta relativamente costante (circa 3°C ogni 100 m), man mano
che si procede in profondità.
gradiente termico verticale diminuzione
della temperatura dell’atmosfera ogni 100
metri di altezza. Nella troposfera è all’incirca di 0,6°C.
grado metamorfico valori di temperatura e
pressione entro cui si verifica il processo
metamorfico, compresi tra circa 300 e
800°C, 0,1 e10 kbar.
H
humus aggregato di materia organica parzialmente decomposta presente nel SUOLO; ne determina la fertilità.
I
ignimbriti prodotti solidi ancora incandescenti depositati dalle nubi ardenti, che si
compattano e coprono vaste aree.
intensità (di un sisma) valutazione qualitativa degli effetti provocati da un terremoto, ricavata da dati soggettivi. Si misura con la SCALA M.C.S. (Mercalli-CancaniSieberg).
inversioni di polarità fenomeno – scoperto grazie agli studi sul PALEOMAGNETISMO – per il quale la Terra ha più volte
subìto l’inversione dell’orientamento del
CAMPO MAGNETICO (ossia il cambiamento
di verso delle sue linee di forza), man-
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tenendo inalterata la direzionalità nordsud del campo.
ipocentro punto posto nell’interno della Terra a una profondità massima di circa 660
km, sulla verticale dell’EPICENTRO, nel quale si verifica la rottura di masse rocciose, da
cui si libera energia sotto forma di onde
elastiche, all’origine di un TERREMOTO.
isobare linee che uniscono tutti i punti a
uguale PRESSIONE ATMOSFERICA.
isostasia naturale tendenza a raggiungere
un equilibrio tra la forza gravitazionale che
attira verso il basso le masse rocciose della crosta e la spinta verso l’alto operata dai
moti convettivi presenti nell’ASTENOSFERA
sottostante.
isoterme linee che uniscono punti aventi la
stessa temperatura.
K
kimberlite roccia ibrida, costituita da un
MAGMA derivato dalla fusione parziale della peridotite del mantello, in cui sono contenuti i diamanti.
L
lahar o colata di fango colata fluida di acqua, pietre e fango, dovuta a forti piogge
su terreni in pendenza e instabili, a causa
della loro origine vulcanica.
latitudine distanza angolare di un punto della superficie terrestre dall’EQUATORE, cui è
assegnata la latitudine zero. La latitudine
massima è quella dei poli (rispettivamente 90° nord e 90° sud).
Laurasia supercontinente che comprendeva tutte le attuali terre emerse settentrionali, proveniente, insieme a GONDWANA, dalla frattura di PANGEA, datata all’inizio del
Mesozoico.
lava MAGMA che fuoriesce sulla superficie
terrestre perdendo i gas in esso disciolti e
modificando in parte la propria composizione.
lava a cuscini tipica conformazione rocciosa prodotta da eruzioni effusive sottomarine; è costituita da blocchi sacciformi, rivestiti di una crosta vetrosa formata dal
brusco raffreddamento della lava a contatto con l’acqua.
legge di gravitazione universale forza di
attrazione che si esercita tra due corpi, direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
leggi di Keplero leggi empiriche (derivate
dall’osservazione ripetuta) formulate da
Johannes Keplero, che descrivono il movimento dei pianeti intorno al Sole.
limite K/T sottile strato di argille, ricco di
iridio, che segna il passaggio dagli strati
della fine del Mesozoico, ricchi di fossili,
agli strati dell’inizio del Cenozoico, che ne
sono privi.
litosfera involucro esterno e rigido della
Terra, comprendente la CROSTA e la parte
superiore solida del MANTELLO, fino all’ASTENOSFERA.
loess deposito di limo e argilla operato dal
vento al termine delle GLACIAZIONI, abbondante all’interno dei continenti o in ambienti interessati dall’avanzata dei ghiacciai.
longitudine distanza angolare di un punto
sulla superficie terrestre dal MERIDIANO fondamentale di riferimento, il meridiano di
Greenwich, avente per convenzione longitudine zero. La massima longitudine è rappresentata dall’antimeridiano di Greenwich,
posto a 180° dal meridiano zero.
lucentezza (di un minerale) intensità con
la quale la luce viene riflessa dalle facce
di un cristallo.
M
macchie solari aree scure osservabili sulla
superficie del Sole, con temperature inferiori di 1500°C rispetto alla fotosfera circostante e che per questo appaiono scure.
magma miscela di materiale fuso e gas,
comprendente SILICATI di vario tipo, proveniente dalla CROSTA profonda (magma crostale sialico) o dal MANTELLO (magma astenosferico femico).
magnitudo classificazione dei TERREMOTI basata sull’ampiezza delle oscillazioni riportate dai sismogrammi. Indica l’energia effettivamente liberata nell’IPOCENTRO dalla
frattura delle rocce. Si misura con la SCALA RICHTER.
mantello involucro interno della Terra, compreso tra la CROSTA e il NUCLEO, in parte allo stato solido, costituito per lo più da silicati di magnesio e ferro.
marea innalzamento e abbassamento periodico della superficie marina per azione
dell’attrazione gravitazionale esercitata
dalla Luna e dal Sole.
margine di placca confine tra le placche in
cui è divisa la LITOSFERA. Può essere convergente, divergente, trascorrente, ciascun
tipo è accompagnato da particolari fenomeni dinamici.
masso erratico trasportato da un antico
ghiacciaio e depositato poi al suo ritiro, è un
grosso masso la cui litologia è differente
rispetto alle rocce della zona in cui è venuto a trovarsi.
materie prime tutti i materiali alla base della fabbricazione e produzione di altri beni,
tramite opportune lavorazioni e processi
industriali.
metamorfismo trasformazioni subite da una
ROCCIA per aumento della temperatura e
della pressione, senza giungere alla sua
fusione, ma tali da produrre variazioni nella composizione mineralogica, nella struttura e nella tessitura della roccia. Le rocce che ne derivano sono dette anche SCISTI
CRISTALLINI.
meteorologia scienza che studia i fenomeni fisici che avvengono giorno dopo giorno
nella TROPOSFERA, responsabili della determinazione del TEMPO atmosferico.
migrazione dei poli Spostamento apparente della posizione dei poli, conseguenza
del reale movimento dei continenti e delle
rocce che li costituiscono.
minerale solido per lo più cristallino che si
trova allo stato naturale nella crosta terrestre, con una specifica composizione chimica, definita e costante, e precise proprietà fisiche, costituito da un solo elemento o da un composto chimico.
minerali indice minerali specifici che si formano a precisi valori di temperatura e di
pressione, quindi a precise profondità durante il METAMORFISMO.
minimo di Maunder prolungata diminuzione delle macchie solari associata a una
forte diminuzione dell’attività magnetica
del Sole.
Moho DISCONTINUITÀ SISMICA che indica il limite tra la CROSTA e il MANTELLO.
morena cumulo di detriti trasportati passivamente da un ghiacciaio. In base alla posizione rispetto al ghiacciaio si distinguono morene centrali, laterali, mediane, terminali. Quando il ghiacciaio fonde, i detriti inglobati in esso vengono depositati, originando i sedimenti morenici, spesso a forma di anfiteatro.
N
nebulosa immensa nube cosmica costituita in prevalenza da gas (idrogeno, elio e,
in minor percentuale, acqua, metano, ammoniaca) e corpi solidi. Per contrazione e
rotazione può originare sistemi planetari.
nettunismo teoria, il cui massimo esponente fu il tedesco A. G. Werner, secondo
cui l’acqua è responsabile di gran parte dei
fenomeni geologici.
noduli polimetallici concrezioni disseminate sui fondali oceanici, formati in prevalenza da ossidi di manganese e ferro, derivate da deposizione chimica.
nube ardente materiale ad alta temperatura costituito da ceneri incandescenti, gas
e vapore acqueo emesso durante le eruzioni esplosive e di tipo idromagmatico.
nuclei di condensazione microscopici granuli di varia natura presenti nell’aria che
favoriscono la condensazione del vapore
acqueo in goccioline, tali da formare la
nebbia e le nuvole.
nucleo livello della Terra più profondo, più
caldo e più denso, formato da una parte
esterna, parzialmente allo stato fuso, e da
una parte interna, che si comporta come
un solido.
nuvola (o nube) condensazione di vapore
acqueo in minute goccioline a quote diverse, presente solo nella TROPOSFERA. Se
la condensazione del vapore avviene al
suolo si originano nebbia, rugiada, brina.
O
oasi biologica ecosistema indipendente dalla luce presente lungo le dorsali oceaniche (BLACK SMOKERS), costituito da batteri
chemiosintetici, vermi tubolari giganti, crostacei e molluschi bivalvi.
ofioliti insieme di rocce provenienti dalla
CROSTA OCEANICA e dal MANTELLO, sollevate e
sovrapposte alla CROSTA CONTINENTALE.
onda sismica oscillazione elastica che si
propaga nelle rocce a seguito di un TERREMOTO, dal punto di rottura (IPOCENTRO) fino
alla superficie terrestre. Secondo la velocità e il tipo di oscillazione, si distinguono
onde P, S e L.
orizzonti del suolo successivi livelli del suolo; si distinguono in orizzonte A, superficiale, ricco di materia organica; B, prevalentemente minerale; C, a livello inferiore,
costituito da frammenti alterati della roccia madre sottostante.
orogenesi insieme dei processi di sollevamento della crosta terrestre che portano
alla formazione di un OROGENO. Nel corso
del Paleozoico e del Cenozoico si sono succeduti tre principali fasi orogenetiche: caledoniana, ercinica, alpino-himalayana.
orogeno fascia corrugata a formare una catena montuosa in cui le rocce hanno subito intense deformazioni, collegate ai movimenti di avvicinamento reciproco delle
PLACCHE LITOSFERICHE. Si distinguono orogeni di subduzione, in seguito alla collisione di una placca continentale e una
oceanica (come le Ande), e orogeni di collisione, in seguito alla collisione di due
placche continentali (come le Alpi).
P
paleoclimatologia scienza che ricostruisce
l’andamento del CLIMA delle epoche passate attraverso l’utilizzo di dati paleontologici, quali pollini, anelli di crescita degli
alberi, gusci e scheletri di animali, variazioni nel rapporto di particolari isotopi.
paleomagnetismo magnetizzazione conservata in alcune rocce, grazie alla presenza di minerali sensibili che sono rimasti orientati rispetto alla direzione del campo magnetico terrestre presente al momento della formazione della roccia stessa. I dati ricavati dal paleomagnetismo dimostrano il movimento delle PLACCHE LITOSFERICHE e la formazione di nuova CROSTA a
partire dalle DORSALI OCEANICHE, e informano sulle continue INVERSIONI DI POLARITÀ cui è
soggetto il campo magnetico terrestre a
intervalli irregolari variabili tra 100 000 e
10 milioni di anni.
palinologia scienza che studia i pollini e le
spore, attuali e fossili.
Pangea supercontinente unico formatosi
verso la fine del Paleozoico per ripetute
collisioni tra lembi di crosta continentale,
che nel Mesozoico si frammentò nei continenti attuali. Era circondato da un unico
immenso oceano, Pantalassa.
paragenesi composizione mineralogica di
una roccia metamorfica che dipende dal
chimismo della roccia da cui deriva e dalle condizioni di temperatura e pressione
cui la roccia originaria è stata sottoposta.
pedogenesi l’insieme di processi fisici, chimici, biologici che portano alla formazione
del suolo a partire dalla roccia madre.
permeabilità la capacità di un terreno di
essere attraversato dai fluidi.
PETM evento ipertermico del Cenozoico inferiore, con temperature più elevate rispetto ai periodi precedenti e successivi e
con una concentrazione di CO2 molto elevata.
pianeti celesti (o gassosi) pianeti di grandi
dimensioni appartenenti al Sistema Solare,
posti oltre l’orbita di Marte e formati prevalentemente da gas quali idrogeno ed elio;
sono Giove, Saturno, Urano e Nettuno.
pianeti terrestri (o rocciosi) i pianeti più vicini al Sole (Mercurio, Venere e Marte, oltre alla Terra), di composizione simile a
quella del nostro pianeta.
piano di subduzione (o piano di BenioffWadati) piano inclinato che corrisponde
allo scorrimento di una PLACCA LITOSFERICA al
di sotto di un’altra. È individuabile grazie
alla disposizione regolare e allineata degli IPOCENTRI dei terremoti, particolarmente evidente presso gli archi insulari.
pianura alluvionale superficie sub-orizzontale costituita da sedimenti incoerenti
trasportati da un corso d’acqua.
piattaforma continentale margine sommerso di un continente, a debole inclinazione, esteso fino a circa 200 m di profondità, delimitato esternamente dalla scarpata continentale, che lo collega ai fondali oceanici.
piega deformazione di tipo plastico di una
roccia che viene compressa senza subire
rotture; tra i tipi più comuni di pieghe si riconoscono SINCLINALI e ANTICLINALI.
piroclastite roccia costituita da materiali
vulcanici di piccole dimensioni, cementati
tra loro.
placca litosferica grossa porzione di LITOSFERA che può essere formata da CROSTA
continentale, od oceanica, o da entrambe,
che si muove lentamente sull’ASTENOSFERA.
planetesimi polveri e nuclei rocciosi di varia
grandezza costituenti la nebulosa primordiale. Dalla loro aggregazione si sono formati i pianeti del Sistema Solare.
plateau superficie piana coperta da lava
fluida, basaltica, emessa da VULCANI A FESSURA.
plutonismo teoria sostenuta in particolare
da James Hutton, secondo cui il calore interno e il magmatismo sono responsabili
della formazione delle rocce e delle grandi strutture geologiche.
polimorfismo fenomeno secondo il quale
alcuni minerali hanno la stessa composizione chimica ma strutture cristallografiche
differenti (tipico esempio il diamante e la
grafite).
polo geografico ciascuno dei due punti ottenuti immaginando di intersecare l’asse
di rotazione terrestre con la superficie del
pianeta.
polo magnetico ciascuno dei due punti di
intersezione della superficie della Terra
con l’asse del dipolo magnetico terrestre.
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porosità i vuoti o pori presenti in una roccia in comunicazione tra loro, che possono
contenere acqua libera, in grado di muoversi in profondità.
pressione atmosferica peso che l’atmosfera esercita sull’unità di superficie. Corrisponde alla pressione esercitata da una
colonnina di mercurio, alta 760 mm, con
sezione di 1 cm2. Unità di misura è il pascal, ma largamente utilizzate sono l’atmosfera e il millibar. Si misura con il barometro.
prisma orogenico (o prisma di accrezione)
insieme caotico di materiali di diversa origine (sedimenti continentali, sedimenti e
rocce del fondo oceanico, rocce del mantello) che si accumula nella fossa di subduzione, da cui si svilupperà una catena
montuosa.
prisma sedimentario accumulo di sedimenti lungo un margine passivo, che poi
evolverà in un PRISMA OROGENICO.
prodotti piroclastici materiali emessi durante un’ERUZIONE; in base alle dimensioni
si distinguono bombe, lapilli, ceneri.
protolito chimismo della roccia originaria
da cui deriva una roccia metamorfica.
punto caldo area di risalita di materiale
magmatico dal mantello profondo, sotto
forma di enormi pennacchi, stazionari per
lunghi periodi, che generano in superficie
intensa attività vulcanica effusiva.
R
radiazione solare quantità di energia emessa dal Sole attraverso lo spettro elettromagnetico. Di tutta l’energia che giunge sul
nostro pianeta solo il 47% arriva al suolo
(= radiazione effettiva) la parte restante
viene assorbita dai gas dell’atmosfera, o
riflessa dalle nuvole, dal terreno, dalla vegetazione.
red beds (o «strati rossi») formazioni rocciose presenti sui continenti, di color ruggine, contenenti ferro ossidato, testimonianza della presenza di ossigeno nell’atmosfera primitiva.
regime di un corso d’acqua variazione della portata di un fiume durante un anno.
regime pedologico formazione e tipo di suolo dipendente dal clima.
regime pluviometrico ripartizione stagionale delle precipitazioni in una regione, che
influisce su vegetazione e clima.
reticolo cristallino struttura tipica di un minerale, dovuta alla ripetizione nelle tre direzioni dello spazio della sua CELLA ELEMENTARE.
ricostruzione paleogeografica studio delle
sequenze stratigrafiche, cioè delle FACIES
di un affioramento, che permette di riconoscere l’evoluzione nello spazio e nel tempo dell’ambiente di una zona.
rift valley vedi FOSSA TETTONICA.
riscaldamento globale incremento delle
temperature medie sulla superficie della
Terra, iniziato nel XX secolo.
rischio sismico quantificazione degli effetti dannosi che un terremoto può produrre, nei confronti sia della popolazione, sia
delle costruzioni, sia delle strutture socioeconomiche di una regione.
rischio vulcanico rapporto tra la probabilità che avvenga un’eruzione (tenendo conto della sua tipologia) e i danni che essa
può provocare.
riserva vedi RISORSA POTENZIALE.
risorgiva spontanea fuoriuscita di acque
dolci dal sottosuolo dovuta alla presenza
di strati impermeabili che interrompono
la continuità di uno strato poroso raccordandosi con la superficie.
risorsa potenziale (o riserva) risorse esistenti, che ancora non si conoscono o che
pur note e individuate non sono utilizzate
perché il loro sfruttamento è antieconomico.
risorse rinnovabili risorse che possono essere ricostituite o riprodotte in un tempo
sostenibile rispetto ai tempi dell’evoluzione umana.
risorse non rinnovabili risorse formate in
milioni o decine di milioni di anni nel corso delle ere geologiche, destinate a esaurirsi in tempi più o meno lunghi.
rocce magmatiche (o ignee) rocce che si
formano in seguito al raffreddamento di
un MAGMA, all’interno della CROSTA terrestre
(intrusive) o in superficie (effusive).
rocce metamorfiche rocce che si formano
per METAMORFISMO di altre rocce in seguito a
mutate condizioni di temperatura e/o pressione.
rocce sedimentarie rocce che si formano
attraverso il processo di DIAGENESI per compattazione di SEDIMENTI incoerenti di varia
natura clastica, organogena, chimica.
roccia Aggregato di MINERALI che costituiscono la CROSTA terrestre.
S
salinità quantità di sali in soluzione in un
litro di acqua. Nei mari è mediamente del
35‰ in peso.
scala di Mohs metodo per misurare in modo empirico la DUREZZA di un MINERALE, comparata a quella di 10 minerali utilizzati come riferimento.
scala M.C.S. (Mercalli-Càncani-Sieberg; o
scala Mercalli) scala di valutazione dell’INTENSITÀ di un TERREMOTO in base ai danni
provocati sui manufatti e sul paesaggio.
scala Richter valutazione della MAGNITUDO di
un TERREMOTO, cioè della quantità di energia
effettivamente liberata dall’IPOCENTRO.
scarpata zona che fa da raccordo tra la PIATTAFORMA CONTINENTALE e i fondali oceanici,
limite tra la crosta continentale e la crosta oceanica.
scisto cristallino roccia metamorfica in cui
cristallinità e SCISTOSITÀ sono proprietà particolarmente evidenti.
scistosità disposizione dei minerali, in particolare delle miche, secondo piani perpendicolari alla direzione prevalente delle
pressioni cui sono sottoposti.
sedimenti detriti di rocce o di materia organica o precipitati chimici, depostasi in
ambiente continentale o marino. Grandi
accumuli di sedimenti originano le ROCCE
SEDIMENTARIE.
sequenza stratigrafica successione verticale di FACIES SEDIMENTARIE di diverso aspetto, quindi di diversa origine.
sfaldatura tendenza di un minerale a rompersi secondo precise superfici piane, definite piani di sfaldatura, corrispondenti a
legami chimici più deboli.
silicati i MINERALI di gran lunga più diffusi
nelle rocce, caratterizzati da un’unità base
di struttura, il tetraedro o gruppo silicatico
[SiO4]4–, diversamente legato ad altri tetraedri; secondo la geometria del legame
si distinguono in neso-, ino-, fillo-, tettosilicati. Secondo la composizione chimica si
distinguono in sialici se il legame avviene
con il potassio, il sodio, il calcio o l’alluminio, e femici, se il legame avviene con il
ferro o il magnesio.
sinclinale piega in cui la curvatura di strati rocciosi presenta la convessità orientata
verso il basso; al nucleo sono presenti gli
strati più recenti.
sismografo strumento per registrare le
scosse sismiche, costituito da una base
ancorata al terreno e da una massa che
si muove liberamente, indipendente dalla base, cui è collegato un apparato scrivente su un rullo di carta in movimento
uniforme.
solfatare manifestazioni postvulcaniche con
emissioni di gas quali l’idrogeno solforato, il cui zolfo precipita in cristalli.
stratigrafia disciplina geologica che si occupa dello studio della successione e delle relazioni tra strati di ROCCE SEDIMENTARIE.
Permette la DATAZIONE RELATIVA delle rocce,
attraverso i princìpi stratigrafici.
stratovulcano vulcano a forma di cono, con
pareti ripide, formate da strati di colate laviche alternate a scorie magmatiche incoerenti. Emette un magma sialico e assai
viscoso.
stromatoliti masse laminari o colonnari costituite da granuli di calcare e filamenti di
alghe azzurre fotosintetiche, responsabili
dell’arricchimento in ossigeno dell’atmosfera primordiale, viventi attualmente solo in Australia nella Shark Bay.
subduzione movimento di sprofondamento di una porzione di crosta oceanica sotto
una crosta continentale o sotto un’altra
crosta oceanica di minore densità. Lo sprofondamento avviene lungo un piano inclinato detto di Benioff-Wadati e forma in superficie un avvallamento noto come FOSSA
ABISSALE.
subsidenza lento e progressivo sprofondamento in verticale del suolo di una vasta
area, dovuto alla compattazione dei sedimenti.
suolo pellicola di rivestimento della superficie terrestre, formata da una frazione organica prodotta dagli organismi viventi (decompositori, vegetali, animali) e
da una frazione minerale. Si distingue in
orizzonti.
supercontinente riunione periodica di tutte
le terre emerse in un’unica massa, secondo il CICLO DEL SUPERCONTINENTE (o di Wilson). Si hanno testimonianze di due supercontinenti, Rodinia e PANGEA, costituitisi rispettivamente 750 e 250 milioni di anni fa.
suscettibilità magnetica proprietà di alcuni minerali di essere facilmente attratti da
una calamita, come avviene per la magnetite.
T
tempo di dimezzamento (o di decadimento)
intervallo di tempo necessario affinché la
metà di una certa quantità di un elemento
radioattivo progenitore si trasformi nell’elemento figlio stabile. Permette la DATAZIONE ASSOLUTA di una roccia.
tempo meteorologico (o atmosferico) insieme delle condizioni fisiche (temperatura, pressione, umidità) della TROPOSFERA, in
un dato momento e in un certo luogo.
termoclastismo disgregazione meccanica
della roccia in seguito a forti escursioni
termiche diurne o stagionali che provocano continue dilatazioni e contrazioni.
termovalorizzatore impianto di incenerimento dei rifiuti in cui il calore sviluppato è
utilizzato per produrre vapore, che viene
poi recuperato per la produzione di energia
elettrica o utilizzato come vettore di calore
negli impianti di teleriscaldamento.
terrazzi marini successivi gradoni spianati lungo le coste, residuo di antiche piattaforme marine emerse a causa delle variazioni del livello del mare.
terremoto movimento vibratorio, più o meno rapido e violento, della crosta terrestre,
dovuto al brusco rilascio di energia, che si
era progressivamente accumulata nell’interno della Terra.
Tetide oceano che si aprì all’inizio del Mesozoico in seguito alla rottura del supercontinente PANGEA, esteso tra Europa e Africa.
torbidite sedimenti terrigeni che si accumulano sul ciglio della scarpata e scivolano verso il basso a notevole velocità, per
gravità o perché resi instabili da terremoti sottomarini.
tornado perturbazione locale a forma di
violento vortice d’aria, accompagnata da
temporali particolarmente violenti, che si
origina in corrispondenza di un centro di
bassa pressione, per lo più un ciclone extratropicale.
troposfera strato dell’ATMOSFERA a diretto
contatto con la superficie terrestre, spesso circa 12 km, dove si manifestano i fenomeni atmosferici (pioggia, vento, nuvole ecc.), esteso fino a 10-12 km di altezza.
tsunami onda alta anche qualche decina di
metri che si propaga a velocità elevata,
provocata da un maremoto, sisma il cui
epicentro è localizzato sul fondale marino.
U
umidità quantità di vapore acqueo presente nell’atmosfera. Viene distinta in assoluta, che esprime la quantità in grammi di
acqua presente in un metro cubo d’aria, e
relativa, intesa come il rapporto tra la quantità di vapore presente in un volume d’aria
e la quantità massima che vi potrebbe essere contenuta alla stessa temperatura.
unità astronomica (U.A.) unità di misura
non riconosciuta dal Sistema Internazionale ma largamente utilizzata in astronomia, corrispondente alla distanza media
tra il Sole e la Terra; è pari a circa 150 milioni di km.
V
varve sottili strati in successione formati
dai sedimenti trasportati dai ghiacciai e
depositati con ritmo annuale nei mari o nei
laghi.
vulcano spaccatura della CROSTA terrestre
attraverso la quale possono fuoriuscire LAVA, gas e vapori, prodotti piroclastici.
vulcano a fessura (o lineare) vulcano tipico
dei margini distensivi, con numerose bocche eruttive disposte lungo un allineamento che emette lava fluida, basaltica,
che si espande ai lati della fenditura.
vulcano a scudo vulcano di forma conica
molto appiattita, con ampio cratere da cui
fuoriesce un magma assai fluido, tipico dei
PUNTI CALDI.
Z
zone endoreiche zone in cui i corsi d’acqua
non si riversano in mare ma in zone chiuse, prive di comunicazione diretta o indiretta con il mare.
zooplancton insieme di organismi consumatori microscopici che si lasciano trasportare passivamente dalle onde e dalle
correnti, insieme al FITOPLANCTON.
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26-11-2011
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INDICE ANALITICO
A
acqua, ciclo dell’, 187, 198
acque
– dilavanti, 53, 199, 201
– minerali, 216
– sotterranee, 201, 209
– superficiali, 99, 209
– termali, 70, 162
acquifero, 202, 203, 204, 209
agenti modellatori
– endogeni, 136, 245
– esogeni, 52, 4, 136, 191, 245, 250
alluvioni, 217, 290
Alpi, 137-139, 142
alterazione chimica (per opera dell’aria), 31
altitudine, 266, 272, 275
alveo fluviale, 56, 200, 208
ambienti di sedimentazione, 56 e segg.
ammoniti, 66, 69, 258, 259
anatessi, 34, 39, 78, 81
Ande, 110, 121, 132-133, 260
andesite, 43, 45, 132
anfiboli, 30, 31, 43
anfibolite, 81, 83, 132
anfiteatro morenico, 261, 287
anidride carbonica, 8-9
anomalie di gravità, 93
anomalie magnetiche, 104, 117
anticiclone delle Azzorre, 273
anticiclonica, zona/area, 272, 273
anticlinale, 61, 225
antracite, 224
Appennini, 141 e segg.
ardesia, 82, 83
arenaria, 64
argilla, 53, 55, 65, 191, 202
argillificazione, 53, 63
argillite, 64, 65, 83
argilloscisti, 83, 255
asse di rotazione terrestre, 287
associazioni vegetali, 276, 277
astenosfera, 6, 16-17, 40, 100
asteroidi, 4, 8
atmosfera, 186-188
–, circolazione generale dell’, 275
–, composizione dell’, 4, 253
–, formazione dell’, 9
– primordiale, 8-9, 149, 194
attualismo, teoria dell’, 14, 68, 245, 252
azoto, 9, 41, 149
–, ciclo dell’, 189 e segg., 206, 207, 224,
236, 270
B
bacino idrografico, 200
banchisa, 290
barometro, 273
barriera corallina, 28, 66, 72, 74, 193
basalto, 16, 40-48
base surge, 151
bassa marea (o riflusso), 56, 241
batoliti, 32, 39 e segg.
batteri
– azotofissatori, 189
– denitrificanti, 9, 189, 190
Benioff, Hugo, 117
Benioff, piano di (o Benioff-Wadati), 118,
119, 121, 171
B.I.F. (Banded Iron Formations), 194, 253
biocombustibili, 236, 237
biocostruzione, 34, 55, 58, 193
biodiversità, 207, 214, 254
bioenergia, 236
biomassa, 188, 236 e segg.
biosfera, 186
black smokers, 195
bombe vulcaniche, 148, 149, 164
bradisismo, 161
brecce, 64, 72, 87
I numeri in neretto si riferiscono a trattazioni specifiche del lemma in oggetto.
Burgess, fauna di, 255-256
bussola, 103
C
calcare, 24, 53, 129
– a foraminiferi, 69, 113
– a lumachelle, 66
– a nummuliti, 66, 261
calcareniti, 64
calcescisto, 84, 86, 87, 140, 142
caldere, 147, 152, 155, 157, 160 e segg.
calore interno della Terra, 32, 34, 79, 102
camera magmatica, 146-147
Campi Flegrei, 161
campo gravitazionale, 92, 93, 104, 105
campo magnetico terrestre, 92, 103 e segg.
carbon fossile, 189, 224, 257
carbonato di calcio, 24, 31, 188
carbone, 214 e segg., 223, 236
carbonio, 284
–, ciclo del, 188, 286
carote di ghiaccio, 282
carsismo, 189, 193
Carso, 200, 201
carte della sismicità, 182
catastrofismo, 13, 15
catena montuosa costiera, 18, 118, 121
catena montuosa interna, 19, 121
cava, 220
CCD (profondità di compensazione dei
carbonati), 58, 112
cella elementare, 25
celle convettive, 102, 114, 120, 123
ceneri vulcaniche, 46, 65, 113, 148
Cenozoico, 260
Cerere, 11
cicli biogeochimici, 187
ciclo
– dell’acqua, 187, 193, 198, 210, 276
– delle rocce (o ciclo litogenetico), 34, 187,
193
– di Wilson (o del «supercontinente»), 124,
136, 252
– litogenetico (petrogenetico), 5, 34
– profondo, 34
– superficiale, 34
cicloni extratropicali, 268
cicloni tropicali, 270
ciclonica, area, 273
clima, 266 e segg.
clivaggio, 82
colata lavica, 40
combustibili fossili, 223
combustione, 236
condensazione, 187, 273
conglomerato, 57, 64, 72, 131
conoide alluvionale (o conoide di deiezione),
56, 64
contrazionismo, 14, 15
corrasione, 57
correnti
– marine e oceaniche, 241, 276
– di torbida, 58, 131, 226
cratonizzazione, 134
crioclastismo, 57
crisi di salinità del Mediterraneo, 73
cristalli, 25, 31, 35
cristallinità, 82
cristallizzazione frazionata, 40, 41
crosta
– continentale 16, 41, 99-100
– oceanica, 16, 41, 99-100, 114, 123
– terrestre, 12, 15, 245
D
Dana, James Dwight, 15
datazione
– assoluta, 246
– relativa, 246, 248
– radiometrica, 246-247
decompositori, organismi, 189-191
decomposizione, 189, 206
deflusso sotterraneo, 187
deflusso superficiale, 187, 188, 198, 204
degradazione delle rocce, 53-54
degradazione meteorica, 53, 245
delta di un fiume, 207
dendrocronologia, 246, 248, 284
depositi alluvionali, 26, 203
deriva dei continenti, 108, 114
diagenesi, 33, 53, 55, 78, 80, 131, 193
diamante, 26
differenziazione magmatica, 40
discontinuità sismiche, 99
– di Gutenberg, 99, 101
– di Lehmann, 98, 101
– di Mohorovičić (Moho), 99, 100
discordanza angolare, 250
dissoluzione dei carbonati, 53
dolomia, 67, 74
dorsale oceanica, 18, 39, 40, 112, 114, 115,
120, 131
– medio-atlantica, 112, 163
dune, 64
durezza, 27
E
Ediacara, fauna di, 254
edifici vulcanici, 146-147
effetto serra, 9, 189, 190, 193-195
elio, 3-5
emisferi Nord e Sud (della Terra), 276, 287
energia da biomasse, 236
energia solare, 187, 233, 238, 287
Eolie, isole, 47, 49, 161
eoni, 251-252
epicentro, 168, 175
equatore geomagnetico, 104
equinozi, precessione degli, 287
ere geologiche, 215, 251
erosione, 53, 193
– costiera, 56
– marina (o abrasione), 57
eruzioni vulcaniche, 150, 153, 187
escursione termica, 276
espansione dei fondali oceanici, 114-115,
118, 120
estinzioni di massa, 254
Etna, 46, 49, 153, 160, 165
eutrofizzazione, 190, 206-207
evaporazione, 28, 187, 198, 226
F
facies metamorfica, 81
facies sedimentaria, 59
faglia, 168,
– dell’Anatolia, 172
– di San Andreas, 133, 168, 172
– diretta o normale, 168
– inversa, 169
– trascorrente, 169
– trasforme, 19, 112, 122, 170
falda freatica, 202
falde di ricoprimento, 15, 129
fauna di Burgess, 255-256
fauna di Ediacara, 255
feldspati, 40
fillosilicati, 30-31
filone, 249
fitoplancton, 206
flysch, 72, 142
formazione geologica, 60
formazione gessoso-solfifera, 72, 141, 260
forza di gravità, 2, 105
forze endogene, 34, 49, 129
fossa oceanica, 18, 117, 121, 131
fossili, 62, 66-70, 257
– guida, 69, 250, 257, 261
fronte d’aria, 267
fulmini, 270
fumarole, 159
fusione nucleare, reazioni di, 5
G
gabbri, 16, 41, 46
Gaia, ipotesi di, 186
galassie, 5
Galilei, Galileo, 2, 12
ganga, 217
gas idrati di metano, 229
gas serra, 223, 232, 252
geobarometri, 81
geomorfologia, 52
geosinclinali, teoria delle, 15
geotermometri, 81
gesso, 27, 29
geyser, 102, 159
ghiaccio, carote di, 282
giacimento minerario, 217
gigante rossa, stella, 5
Giove, 3-4
glaciazioni, 286-287
gneiss, 84, 142
Gondwana, 137, 255
gradiente geotermico, 38, 79, 102
grado metamorfico, 83-84, 139
granati, 31
Grand Canyon, 52
grandine, 270
granito, 16, 38, 42, 53
graptoliti, 257
gravità, forza di, 2, 105
Great Rift Valley, 120
greggio, 226
grisou, 224
grotte carsiche, 70
H
Hess, Harry, 114-115
Himalaya, 134-136, 260
Holmes, Arthur, 110
Homo, 262
humus, 188-189, 191
Hutton, James, 6, 12-14, 38, 244
I
iceberg, 105, 248
idrogeno, 3, 5, 9
idrosfera, 186, 198, 276
ignimbriti, 151
inosilicati, 30
inquinamento dell’aria, 206, 232
ipocentro, 168-169, 177
isosisme, 174
isostasia, 105
K
kimberliti, 26
Köppen, Wladimir P., 276-277
Krakatoa, 152, 155
L
laccoliti, 146
lapilli, 63, 148-149
latitudine, 275
Laurasia, 137, 257
lava, 146
– colate di, 40, 148
– a cuscino, 112, 148
– fontane di, 153
lignite, 224
limite K/T, 259
limo glaciale, 65
linea insubrica, 138-140
lingua glaciale, 56
litosfera, 16-18, 99-100, 115, 119
loess, 65