Gabriele D’annunzio: i romanzi del superomismo
Trionfo della morte (1894)
Fu pubblicato prima, parzialmente e a puntate, sulla "Tribuna Illustrata" e sul
"Mattino" di Napoli, e poi in volume nel 1894. Il romanzo ha una debole struttura
narrativa ed è articolato in sei parti. E' incentrato sul rapporto contradditorio ed
ambiguo di Giorgio Aurispa con l'amante Ippolita Sanzio, ma su questo tema di
fondo si innestano e si sovrappongono altri motivi e argomenti: il ritorno del
protagonista alla sua casa natale in Abruzzo è il pretesto per ampie descrizioni
(nella seconda, terza e quarta parte) del paesaggio e del lavoro delle genti
d'Abruzzo. Giorgio cerca di trovare l'equlibrio tra superomismo e misticismo, e
aspira a realizzare una vita nuova (è il titolo del quarto libro). Per questo vive il
rapporto con l'amante come limitazione, come ostacolo: per il suo fascino
irresistibile, Ippolita Sanzio è sentita come la "nemica", primigenia forza della
natura che rende schiavo il maschio. Solo con la morte Giorgio si liberera' da
tale condizione: per questo si uccide con Ippolita, che stringe a sè,
precipitandosi da uno scoglio.
Le vergini delle rocce (1896)
Claudio Cantelmo è discendente di una nobile famiglia. Egli è disgustato dalla
società borghese in cui vive, regolata solo dalla legge del profitto; crede infatti
che l'operosità borghese distruggerà ogni valore della civiltà. Decide quindi di
lasciare un erede che riporti la società ai vecchi valori nobiliari, ormai travolti da
quelli della plebe. Quindi vuole lasciare un Superuomo alle future generazioni e
per questo va a cercare una donna adatta alla procreazione. Si reca nei luoghi
in cui ha passato l'infanzia e riallaccia i rapporti con una famiglia borbonica del
posto. Anche questa famiglia aristocratica era ormai in decadenza. Claudio si
intrattiene con i tre figli maschi, però è attratto dalle loro tre sorelle tra le quali
non sa scegliere la sua amante. Infatti ogni donna rappresenta una virtù: una è
bella, un'altra è pura e l'ultima è acculturata. Il romanzo si conclude con Claudio
che non riesce a decidere nessuna delle tre donne, è così indeciso che
vorrebbe sposarle tutte idealmente. Solo alla fine del romanzo si capisce che lui
avrebbe voluto sposare Anatolia, donna che aveva la tempra di una regina ma
purtroppo si occupava della sua famiglia in decadenza. Alla fine sceglie
Violante, donna lussoriosa, che si pervadeva di profumi che la avveleneranno
uccidendola.
Il Fuoco (1900)
Primo libro: L'Epifania del fuoco
Questo capitolo racconta una serata in settembre. Stelio tiene un grande
discorso al Palazzo Ducale di Venezia, davanti a un pubblico entusiasta.
Spiega tutta la sua filosofia sull'arte e sulla creazione. L'arte, secondo lui, è
sublime quando imita l'arte antica.
Stelio è accompagnato da un'attrice celebre: la Foscarina, che in questo primo
libro viene ancora chiamata Perdita. È una bella donna, ma non è più giovane.
Lei ama Stelio fino all'abbandono della propria personalità. Pur sapendo che
questo amore è in pericolo, presenta una donna giovane e bellissima a Stelio:
la cantatrice Donatella Arvale.
In questa notte, Stelio e la Foscarina si incontrano nel giardino di quest'ultima;
alla fine Stelio poi se ne va e lascia la Foscarina disperata nel giardino.
Secondo libro: L'Impero del silenzio
In questo capitolo, la Foscarina e Stelio si ritrovano spesso nei loro palazzi per
avere incontri sempre più appassionati. Intanto, la Foscarina è sicura che lei
non resterà l'unica amante del genio.
Una sera, Stelio con un suo amico è su una nave. Per caso, sulla nave si trova
anche Richard Wagner, il compositore tedesco. Anche se Stelio disprezza la
cultura germanica e glorifica la cultura latina, ammira il grande compositore, che
per lui è l'incarnazione del genio artistico. Ma Wagner è vecchio e malato, e
subisce un colpo apoplettico. Stelio e il suo amico lo soccorrono e lo fanno
scendere dalla nave. Per loro, questo incidente è una prova della superiorità
dell'arte.
La volontà della Foscarina di servire, di sottomettersi all'arte dell'amato, diventa
più grande. Tutti e due, la Foscarina e Stelio, vogliono creare qualcosa di
superiore all'amore. Stelio parla del Superuomo. Alla fine, la Foscarina decide
di lasciare Stelio per fare viaggi nel mondo, allo scopo di renderlo libero nelle
sue creazioni poetiche. Stelio riceve la notizia della morte di Richard Wagner
nel palazzo Vendramin. Lui e i suoi discepoli fanno il corteo funebre per il
grande compositore.