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Strabismo: cause, sintomi e intervento
Patologia frequente nei neonati, lo strabismo (occhi storti) può essere corretto se scoperto e curato fin da
subito. Altre forme, invece, sopratutto quelle che appaiono in età adulta, su soggetti miopi risultano più
difficili da curare.
1. Strabismo infantile e negli adulti
2. Strabismo di Venere
3. Cause
4. Sintomi
5. Intervento
Strabismo infantile e negli adulti
Lo strabismo è un difetto della vista chiamato eterotopia. Questo problema è causato da un difetto di
convergenza, che fa sì che i due occhi puntino in due direzioni differenti, da cui spesso ne consegue la
perdita di profondità della visuale. Un’immagine è generalmente compressa dal cervello affinché venga
visionata in modo nitido: si parla di neutralizzazione. Lo strabismo nei neonati è ricorrente prima dei 4
mesi e può risolversi spontaneamente nella maggior parte dei casi, se intermittente. Se persiste, alcuni
esami complementari risultano necessari da valutare. Lo strabismo può qualificarsi come convergente
(esotropia) quando i due occhi sono deviati verso l’interno e strabismo divergente (o eterotopia o
strabismo latente) quando la deviazione avviene verso l’esterno. Raramente lo strabismo può essere
verticale.
Strabismo di Venere
Lo strabismo di Venere non costituisce una patologia medica, ma, nel nostro retaggio culturale indica una
forma di bellezza simile a quella mostrata dalla Venere di Botticelli. Lo sguardo asimmetrico, imperfetto
risulta unico e sensuale.
Cause
Le cause dello strabismo sono diverse a seconda del tipo. Nel caso dello strabismo latente (esotropia) le
cause possono avere origine da anisometropia: differenza di refrazione (cambio di direzione di un raggio
luminoso, quando attraversa diversi strati dell’occhio prima di convergere verso la retina) tra i due occhi, il
che provoca una diversa dimensiona delle immagini percepite in ciascuno dei due occhi. Ipermetropia forte;
paralisi parziale di un muscolo oculomotore e malattia visibile dell’orbita oculare: cataratta, retrinoblastoma
o ptosi. Le cause dello strabismo divergente (exotropia), invece, sono forme più rare che colpiscono
principalmente gli adulti e spesso sono dovute ad una forte miopia o da una perdita della vista che va a
costituire l’origine dello strabismo.
Sintomi
Disturbi della vista si presentano in entrambi i casi e dipende dalla maniera in cui il cervello interpreta le
immagini inviate da entrambi gli occhi. Nei casi di strabismo accennati, ad esempio, il cervello cerca di
accordare le due immagini ricevute, anche se ciascuna e diversa dall’altra. In altri casi, per evitare di
vedere doppio, il cervello sopprime l’immagine dell’occhio il cui asse è deviato, percependo solo quella
dell’occhio il cui asse non è modificato. Così l’occhio dell’asse deviato non è più sollecitato dal cervello e
non si sviluppa normalmente, causando a lungo andare la perdita delle sue capacità visuali, non inviando
più immagini al cervello: ambliopia.
Intervento
Il trattamento dello strabismo nei bambini può essere effettuato tramite occhiali o chirurgia, nei casi in cui il
disturbo persista. L’oculista, in questi casi, è solito effettuare tre tipi di esami per determinare il tipo di
strabismo chiamato in causa e per capire se è possibile curarlo. Viene effettuato un approfondimento del
riflesso corneo, una luce proiettata nell'occhio consente di rilevare dei riflessi non simmetrici dell'occhio
rispetto alle pupille; test dello schermo, consiste nel coprire alternativamente ogni occhio per conoscere le
sensazioni di deviazione, infine, lo studio della corretta motilità del globo consente di conoscere se i muscoli
oculomotori funzionano bene. Affinché le cure dello strabismo siano efficaci è necessario che esse siano
effettuate in giovane età, previa diagnosi precoce a partire dai sei mesi. Dai sei anni in poi lo strabismo è
difficile da correggere. A seconda della diagnosi stabilita dall’oculista, lo strabismo viene curato con:
correzione dei problemi di rifrazione, attraverso l’uso di lenti di correzione portate in permanenza dal
bambino all’età di 8 mesi; trattamento dell’ambliopia, che mira a risvegliare l’occhio pigro. Una lente opaca
viene posizionata davanti l’occhio il cui asse risulta modificato, forzandolo a lavorare. Delle lenti a settori
con bande verticali possono essere impiegate per forzare l’occhio a raddrizzare lo sguardo e ristabilire il
difetto di parallelismo. Per ultimo, può venire consigliato un trattamento chirurgico, solitamente quando gli
altri due metodi, di cui sopra, non invasivi sono stati sperimentati senza risultati. L’intervento in sé consiste
nello spostare l’inserzione di alcuni muscoli oculomotori e/o accorciarli in modo da ristabilire la motilità
oculare. L’operazione necessita di ospedalizzazione per 2/3 giorni e richiede l’uso di occhiali di correzione
associati ad una rieducazione ortopedica.
Foto: © Iryna Timonina - 123RF
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